; avvilirsi. b. davanzati, ii-135 : e se vitellio agevolmente disponeva i
dell'immortale fra'cipolla. pirandello, ii-135 : discutevamo accademicamente con lena, prima
della piova. francesco da barberino, ii-135 : non face donna belleza o
accusazione lo ricordarono. bandello, 2-44 (ii-135 ): questa signora a gran torto
duol morto colore. parini, giorno, ii-135 : colpevole o innocente, allor la
quante, / prestami grazia. aretino, ii-135 : è ora tornato lo splendido marco
mettemi 'n errore. giacomino pugliese, ii-135 : sed è nullo c'aggia amanza,
, essere innamorato. giacomino pugliese, ii-135 : chi è amato e ama in posa
vi mostro amore. giacomino pugliese, ii-135 : l'amor legger'è cosa,
, anzi che inclinato. mazzini, ii-135 : sire! a voler vivere d'una
archibugiato subito dal suo terzo. colletta, ii-135 : due fratelli baker e tre altri
raro. aridità. boine, ii-135 : t'obbliga a muovere, ti fa
tre ore di ascensione. deledda, ii-135 : salirò sulle montagne natie, sul gennar-
un saporoso aroma asprino. panzini, ii-135 : quel vino aveva un asprino dolce
alla coscienza e alla ragione. soffici, ii-135 : aveva poi bandito ogni contatto non
di s. margherita. moravia, ii-135 : un bariletto di legno chiaro al
dell'elefante. l. bellini, ii-135 : echiamare il suon del bucchero, /
orsi. l. bellini, ii-135 : e chiamare il suon del bucchero,
). bibbia volgar., ii-135 : e istava in quello tempo il
sanctis, lett. it., ii-135 : non ti dà un'azione bene studiata
disus. vasetto. pulci, ii-135 : fiaschetti, ampolle e specchi, /
una bella braciuòla di maiale! panzini, ii-135 : il nirvana anche per il porcello
dimin.: buggeratèllo. monti, ii-135 : le voci di guerra e di pace
. disus. bugnola. pulci, ii-135 : romice, mele e barba / di
buona, in famiglia. soffici, ii-135 : reputando volgare e di cattivo gusto
del vaiolo sul volto. pulci, ii-135 : latte d'asina a cogna, /
/ chiusi per sempre. pellico, ii-135 : le riflessioni che mi fece sulla giustizia
ora ha giotto il grido. vasari, ii-135 : oltra le minuzie delle considerazioni,
/ sui bracci delle gru. bocchelli, ii-135 : in quegli anni la lignite
ciascuna da un'arte prepia. leopardi, ii-135 : nel che credo assai ma assai
, quel suo raggio. tasso, ii-135 : dal signore dio sono gli errori miei
altri alla galea. parini, giorno, ii-135 : colpevole o innocente allor la bella
concessione ad imprenditori privati. bocchelli, ii-135 : la miniera di lignite del poggio comprendeva
che i lor parti adornavano. vasari, ii-135 : oltra le minuzie delle considerazioni,
solo tentarlo non bastassero braccia. bocchelli, ii-135 : la miniera di lignite del poggio
, non si confanno. panzini, ii-135 : [le insalatine] ben si confanno
, difficili, timidi. aretino, ii-135 : guarda poi la continente gravità e
artiglieria che dua falconetti. vasari, ii-135 : fece conoscere che egli voleva fra
cristeri, colla solita inutilità. pellico, ii-135 : il medico disse ch'io era
giudiziarie o amministrative. monti, ii-135 : tutto il corpo legislativo ha sofferta
parte un'aura di vita. pananti, ii-135 : questo bibliotecario / custode esser dovrìa
creanza de l'animo suo. aretino, ii-135 : guarda poi la continente gravità e
della crisi). monti, ii-135 : tutto il corpo legislativo ha sofferta
gli concede a fatica. pellico, ii-135 : mi portano la mi
individuo più perfetto della specie. gioberti, ii-135 : verità maravigliose... non
ecc.). lanzi, ii-135 : il taia gli aggiunse giacomo stella da
inviollo a torino. a. verri, ii-135 : che s'ella fosse stata men
in un provosto vicario apostolico. pananti, ii-135 : progetti, speranze. questo bibliotecario
allegrezza dell'animo. a. verri, ii-135 : l'insidiatore notturno, come il
raccolti i destinati all'esilio. bocchelli, ii-135 : i faticatori manovali, i destinati
luogo squallido, abbandonato. pirandello, ii-135 : finché tutto rimase maceria e devastazione
esclamative e interrogative). novellino, ii-135 : o costui ti dileggia, o egli
sporgeva una carogna umana digrignante. ojetti, ii-135 : il cerchio recava a metà
arpa e la vaiola. getti, ii-135 : dimmene la ragione, perché i più
le lingue e gli scopi. boine, ii-135 : sentì qui l'acre sottile
, impegni, promesse. boccalini, ii-135 : solo e abbandonato da tutti suoi
e n'arrossisce il cielo. menzini, ii-135 : se ti spiace da me prender
o indulgente. b. davanzali, ii-135 : altri credevano in segreto che per
o esperienza. francesco da barberino, ii-135 : non face donna bellezza o nazione
elefante. l. bellini, ii-135 : e chiamare il suon del bucchero,
s. bernardino da siena, ii-135 : erano fatte l'encenie di verno
allibiti e mezzi morti. cesarotti, ii-135 : non bisogna equivocare, come molti fanno
lavorato con l'erpice. soderini, ii-135 : i fagiuoli teneri cotti e conditi come
dove crede poter trovarne. bocchelli, ii-135 : la miniera di lignite del poggio comprendeva
compagnia d'altri eroi. cesarotti, ii-135 : non bisogna equivocare, come molti
porta di santo gallo. gelli, ii-135 : sarebbe ancor bene per esercitazione di
anche al figur. giacomino pugliese, ii-135 : io non fuivi sì luntano /
, lett. it., ii-135 : pietro aretino mira all'effetto, tronca
. -morire. beltramelli, ii-135 : ormai mi ero detto: « povero
. a. f. doni, ii-135 : se uno scrive o ragiona, e
de sanctis, lett. it., ii-135 : il più fecondo scrittor comico fu
festeggianti niuno riposo conoscevano. colletta, ii-135 : tiri di cannone da'castelli,
ingegno). c. campana, ii-135 : ma quei di gante, d'anversa
avv. giovan batista zappi. pananti, ii-135 : ad ogni santo un pater volea
che finisce la lingua. milizia, ii-135 : alcune [basiliche] aveano in fondo
presa, la vita finio. leopardi, ii-135 : la lingua tedesca...
, un meccanismo). monti, ii-135 : quanto a fouché., il suo
de sanctis, lett. it., ii-135 : pietro aretino... cerca
posano i remi. donato degli albanzani, ii-135 : gli ufficiali
l'eduzione delle acque. bocchelli, ii-135 : si lamentavano gli uni degli altri
capitali). monti, ii-135 : lione,... si adoprava
di zucchero). de marchi, ii-135 : volle... che prendesse un
potea trar la mattina? getti, ii-135 : i più fanno dipingere a verde gli
ferro idolatra ostie profane. fantoni, ii-135 : te solo io riconosco. armida e
il futuro dello indicativo. deiminio, ii-135 : lo imperativo spesse volte con le sue
se non delle fatiche altrui. chiari, ii-135 : supplì la lingua all'impotenza del
dio. ramusio [giovio], ii-135 : istimano che non sia ben fatto ricever
alla loro opera stessa. moravia, ii-135 : incomprensiva, stordita,...
sua già rigorosa amante. segneri, ii-135 : tutta la chiesa sbranata e lacera,
arricchire di fronzoli superflui. arici, ii-135 : e quel che fu romana opera e
. s. caterina da siena, ii-135 : il virtuoso ama per amore della virtù
). g. averani, ii-135 : il rubino da questo fuoco viene
licenziosa vita a dio. bocalosi, ii-135 : queste frasi da schiavi invecchiati nelle
lancia. albertano volgar., ii-135 : le lanciate che son vedute dinanzi
in tanta languidezza di racconto. serra, ii-135 : e lima e picchia e batti
o animale molto magro. bellincioni, ii-135 : mi farai gran piacere, / stu
anche favole alla verità. cesari, ii-135 : ma chi pigliasse questo indistinto a
; gioia, piacere. cavalca, ii-135 : dio, per levare i suoi figliuoli
, furo i suoi frutti. fantoni, ii-135 : te solo io riconosco. armida
a poco a poco. panzini, ii-135 : s'ode questa romanella che mure
di letamargli come si conviene. soderini, ii-135 : volendo farne [dei fagiuoli]
cotto, torto, bistorto. ramusio, ii-135 : fanno anche il sacramento non di
semicerchio o mezzaluna. pulci, ii-135 : altri strani arnesi [da donne]
si mostrino. m. adriani, ii-135 : raccontano che conservarono allora la statua
la vostra bontà. c. campana, ii-135 : quei di gante, d'anversa
è spiccati li sua grani. straparola, ii-135 : vedendo una gracchia che per l'
regolarsi dalle circostanze. giovio, ii-135 : così può creder che sua maestà,
dio soggiornano in cielo. moretti, ii-135 : oh angeli e ministri di grazia
devoto, non praticante. deledda, ii-135 : se lei non la vuole [la
dio] abbandonato e morto. gherardi, ii-135 : tutti nostri litigi, elli giudicando
suo parente. francesco da barberino, ii-135 : non face donna belleza o nazione
giace ancor nelle premute piume. testi, ii-135 : non muor chi ben vivendo arriva
una ebbrezza del nevrotismo russo. gobetti, ii-135 : i versi non sono che la
un pezzo alla volta. verga, ii-135 : egli 'portava paglia al nido', come
dall'una né dall'altra. bontempelli, ii-135 : a mala pena avrebbe saputo raccontare
e canto. a. pucci, ii-135 : una lupa iscesa de'monti a bere
mente di ogni uom mortale. arici, ii-135 : quel che fu romana opera e
avere sincera luce. b. davanzati, ii-135 : temeasi che tra loro bollissero occulti
5. maria maddalena de'pazzi, ii-135 : abbiamo a offerire, insieme con noi
di memoria. francesco da barberino, ii-135 : non face donna belleza o nazione
professori dello spirito iaculatorie. roberti, ii-135 : in pegno di amore v'intitolo due
sopravento li veniva offerta. foscolo, ii-135 : a sommo il monte / da'precursori
vi torna benissimo. r. borghini, ii-135 : fece intorno a una camera molti
addosso aver l'ortica? batacchi, ii-135 : come l'ortica entro giardin, cui
anche la mia padrona. verga, ii-135 : tutti gli facevano largo, persino
per non pagare il posto. moretti, ii-135 : il palco di proscenio detto barcaccia
danno di lieve entità. guerrazzi, ii-135 : dove non fossero riusciti a farla
giugnerete ad onorata parte. menzini, ii-135 : la pertinacia... rivolge in
menare pennello sanza lume? vasari, ii-135 : egli mostrò veramente un sì fatto
in tutte loro? g. averani, ii-135 : si cimentò un altro pezzo di
ridenti piagge benedico. d'annunzio, ii-135 : o eliade, tutto / in te
procedere nelle operazioni. filangieri, ii-135 : un piano di procedura, qual
di fuoco auree scintille. d'annunzio, ii-135 : i filoni della pietra / ne'
pondo sì grave! b. tasso, ii-135 : deh fra cotante mie / calamità
procuratie siano satisfatte. della casa, ii-135 : le raccomando assai il negozio che
, ministre del primo amore. moretti, ii-135 : ma oh angeli e ministri di
della colonna detta nemica. foscolo, ii-135 : a sommo il monte / da'
ricoprirlo. giuseppe flavio volgar., ii-135 : vi si fece un muro altissimo
camesecchi, lo squadrò lungamente. marinetti, ii-135 : 1 pretacchioni panciuti tenevan le braccia
a quel bel volto. mamiani, ii-135 : con grande caldezza vi proffero la mia
stati d'animo dolorosi. alberti, ii-135 : qual convenga in noi essere premeditazione
nostra parte. donato degli albanzani, ii-135 : essendo fatte queste cose verso de'
l'attenzione delle ballerine. moretti, ii-135 : il palco di proscenio detto barcaccia
come morte, a terra. straparola, ii-135 : vedendo una gracchia, che per
suoi fatti. albertano volgar., ii-135 : la provvidenza è un conoscimento presente
umil voce. bemi, 19-54 (ii-135 ): rinaldo faceva come suole:
più plasmabile una materia. alberti, ii-135 : la mano compremendo radolca e prepara
). o. targioni tozzetti, ii-135 'ipomoea quamoclit ':..
ogni verso. g. averani, ii-135 : si cimentò un altro pezzo di
. rimuginare nella mente. alberti, ii-135 : aristotile negava essere opera d'animo
gente ci vuol altro. bocalosi, ii-135 : né bisogna dire che per far
migliorare la posizione sociale. manni, ii-135 : i rimasi in città...
rimettersi in sesto. mazza, ii-135 : sento rinvigorir lo mio carcame, /
danno. c. campana, ii-135 : il verdugo, avuta novella dell'in-
del sole. ramusio [giovio], ii-135 : questa in'uria della natura,
via, il cammino. balbo, ii-135 : in italia ritentarono [i repubblicani francesi
che è obsoleto. roberti, ii-135 : non avrei mai estimato di vedervi indosso
ti sapeva fuori di roma. boine, ii-135 : s'era egli forse prima d'
distinzione. albergano volgar., ii-135 : circospezione è guardia de'vizi contrari
dedurre il perché questi giuliani, ii-135 : non vi sconturbate se mai tardo a
, riordinava suoi conti. getti, ii-135 : deh, dimmene la ragione perché ipiù
pensarlo. papini [in lacerba, ii-135 ]: l'odor dell'inchiostro mi piace
e diglielo'. giornale agrario toscano, ii-135 : trinciando la paglia, lo strame e
pietraè nel mezzo dell'arengo. moretti, ii-135 : che cosa è mai la reggia
una lama). santi, ii-135 : le pietre delle mura etnische di cortona
distinguibile rispetto ad altro. arici, ii-135 : quel che fu romana opera e senno
preghiera). petrarca volgar., ii-135 : ordinò anche le letanie, le quali
cose. catzelu [guevara], ii-135 : volendo che noi compriamo toro,
dei tipi. pafini [in lacerba, ii-135 ]: sialidificazione della miscela e la
« biblioteca italiana ». guerrazzi, ii-135 : mi toccherà per soprassèllo chiedere scusa.
una spremuta di arancia. tabucchi, ii-135 : dal cilindro di sughero tiravano fuori
stati collocati a far numero. rovani, ii-135 : andò a squadernar il catalogo dei
condurre via o lontano. grossi, ii-135 : perché il volto ti si oscura?
alla mancanza del numero. chiari, ii-135 : supplì la lingua all'impotenza del
svendere a prezzi fallimentari. bartolini, ii-135 : attualmente, tale podere varrebbe non meno
rispuose benignamente e mansuetamente. gherardi, ii-135 : uno d'età grande e con aspetto
quasi inespugnabile, potevano risparmiarsi. giuliani, ii-135 : ieri l'altra divisione ha riacquistato
si coce sopra un testo. panzini, ii-135 : la nonna gira la piada sul
po'di minaccia. m. bontempelli, ii-135 : assu meva un'aria
ci la memoria. b. tasso, ii-135 : quel serpe antico / che con
]. pampini [in lacerba, ii-135 ]: tutti (e quando dico tutti
o peccaminoso). segneri, ii-135 : poco sarebbe che la nostra incredulità ci
specialità della cucina fiorentina). comisso ii-135 : tutta la fantasia dei cuochi fiorentini si
chiamato tigillino. rinaldo degli albizzi, ii-135 : uno massaino da perugia, conestabile
-individuo portatore di malattie. comisso, ii-135 : si sostava nei caffeucci popolati di ragazze
-mettere in gravi difficoltà. folengo, ii-135 : chi crederebbe ch'oggi tanta insania /
si legge. donato degli albanzani, ii-135 : essendo fatte queste cose verso de'
suoi personaggi. m. ruggenini, ii-135 : la tradizione cristiana... ha
. papini [in lacerba, ii-135 ]: amola monotypecol suo pozzobollente di