fra le braccia. giacomino pugliese, ii-127 : or m'abraza / a le tuo
accenti sulle parole. carena, ii-127 : accentatura, l'azione di accentare,
spezialmente le parole sacramentali. carena, ii-127 : accentuare, che i moderni, forse
egli è vivo e salvo? vasari, ii-127 : e così pietro [perugino],
b. croce [basile], ii-127 : cominciarono a discutere se dovessero giocare
animali e piante acquatiche. ojetti, ii-127 : all'acquario io non sono andato a
gl'ingegni nella superbia. mazzini, ii-127 : seminate collo spionaggio la diffidenza!
più agiati del contorno. mazzini, ii-127 : seminate collo spionaggio la diffidenza!
voce contro questi abusi. pellico, ii-127 : una sera... stavamo alla
tutti? borsieri, cono., ii-127 : ci si conceda questo paragone mitologico,
/ per l'uva. panzini, ii-127 : io mi attardavo fra gli ultimi pini
altri, riguardanti l'avvenire. deledda, ii-127 : crede che il mare sia
pulzelle o maritate. giacomino pugliese, ii-127 : aulente rosa col fresco colore, /
c'entri tu? ». soffici, ii-127 : non solo le gote, ma la
albergo a dormire. b. davanzati, ii-127 : ebbe in egitto avviso del succeduto
la stilla del mattin. panzini, ii-127 : guardate là, là su la spiaggia
, in fretta. soderini, ii-127 : a quelle lor novelle messe tenere si
delle siepi a maggio. pellico, ii-127 : ho io a cessare d'essere uomo
assolvere e condannare ecclesiasticamente. soffici, ii-127 : si trattava di un giovanotto fra i
a ballo. giacomino pugliese, ii-127 : di belleze -e adorneze / e
al sole d'agosto. panzini, ii-127 : da quella sera che vedemmo per
in luogo d'educatori. pellico, ii-127 : se non mi vogliono dare altro pane
, confusione festosa. aretino, ii-127 : è sempre carnovale nel suo tinello.
aste. mattioli [dioscoride], ii-127 : ritrovavansi (secondo alcuni antichi autori
volgo non si crede. gioberti, ii-127 : la tradizione sola può rendere intelligibile
colpa il maestro medesimo. gioberti, ii-127 : la tradizione sola può rendere intelligibile
sua spiega i tormenti. menzini, ii-127 : poi la vita commise a un cavo
anni, più concisamente parlava. serra, ii-127 : i personaggi di questo trionfo son
murmure del bosco. d'annunzio, ii-127 : m'accomunai con l'amore,
di qualche divinità. d'annunzio, ii-127 : tutto attrassi e composi / in
ant. consolazione. giacomino pugliese, ii-127 : voglio avire / consolanza
sappiane nulla del contenuto. gioberti, ii-127 : la tradizione sola può rendere intelligibile
un'opera letteraria). tommaseo, ii-127 : non quell'enfasi declamatoria, il
di fatalità mi corse. panzini, ii-127 : da quella sera che vedemmo per l'
temperamento e aperto aere. arici, ii-127 : dedotta indi in su gli archi
de sanctis, lett. it., ii-127 : pietro [aretino], come
spedivali al lor destino. beccaria, ii-127 : gionto il recapito col grano al suo
men gravoso il tempo. gioberti, ii-127 : la tradizione sola può rendere intelligibile
giovanni da samminiato [petrarca], ii-127 : la comune gente del popolo.
cose viscose e tenaci. milizia, ii-127 : l'azzurro di smalto si fa con
difficilmente. a. verri, ii-127 : dove ti nascondi, o console metello
giamboni [latini volgar.], ii-127 : or ti conviene considerare come tu
riccamente e dottamente sviluppato. pisacane, ii-127 : i piccinino, gli sforza, i
n. 2). soderini, ii-127 : il migliore è cercar d'avere della
savere e rimembranza. giacomino pugliese, ii-127 : or m'abbraza / a tuo'braza
e un'altra n'andò. testi, ii-127 : per formar i bei lumi /
elifanti li mandò dugento. petrarca, ii-127 : sovra un grande elefante un doge losco
dio ricevuto! lorenzo de'medici, ii-127 : però non surgon l'impii nel
a. f. doni, ii-127 : l'enfiatura dimostra il morso e in
critica e l'ermeneutica. gioberti, ii-127 : l'intelligenza, infatti, deriva dalla
greco dell'amore. d'annunzio, ii-127 : con eros confusi il mio sangue,
oltre i limiti. cavalca, ii-127 : parla lo ricco, e tutti tacciono
palpito lilla del peccato. ungaretti, ii-127 : nelle sere d'estate, / spargendoti
con la mia morte. prati, ii-127 : tu se d'illustri dame /
esagerato. borsieri, conc., ii-127 : un'attività così straordinariamente infaticabile,
gelido egoismo degli uomini. boine, ii-127 : metti nelle tue cose dell'ordine
movimenti col suono. giraldi cinzio, ii-127 : i versi loro [degli istrioni]
/ quant'ognuna tornar vuole. aretino, ii-127 : tanto avesse egli fiato, quanto
dee essere oggimai una donetta. aretino, ii-127 : pensate, madonna alvigia, che
reputazione di baro emerito. giusti, ii-127 : la prego di metterle [quelle copie
cera] subitamente riceve. lanzi, ii-127 : il linguaggio che tiene è pieno di
. facendo un falò. beccaria, ii-127 : al più tardi fra giorni quindici dovrà
i sacchi. l. bellini, ii-127 : quei di cadmo, a niun dato
ciò che vi lascia. milizia, ii-127 : l'azzurro di smalto si fa con
con geminata dd scritto. delminio, ii-127 : ma lo, l'uno di
-ant. attore. giraldi cinzio, ii-127 : la gioventù romana la cominciò a
che giunga insino al basso. beccaria, ii-127 : gionto il recapito col grano al
mezzo de'giusti. lorenzo de'medici, ii-127 : però non surgon l'impii nel
privati combattimenti. a. verri, ii-127 : siila..., sendo
piedi di san martino. aretino, ii-127 : -dite su, madre onoranda. -ho
ce vo a la fiata. cavalca, ii-127 : i grilli di verno tacciono e
sangue ha il ferro. verga, ii-127 : tutti quanti l'accerchiarono, stralunata e
guastatori delle contentezze. b. davanzali, ii-127 : di tali cose sediziose e guastatrici
di grammatica. m. adriani, ii-127 : i corintii... gli mandarono
morsa di ghiaccio. papi, ii-127 : il vasto ammasso, / con la
impinguerà più vermini. a. verri, ii-127 : solevi uccidere i tuoi schiavi,
l'impii. lorenzo de'medici, ii-127 : beato chi nel concilio non va
lavoro, agli addottrinati. gobetti, ii-127 : ebbe fortuna nei tempi, ricchi d'
nell'amico verso di loro. perelli, ii-127 : due grandi avv. in
al vizio della inculcazione. delminio, ii-127 : 'lo'l'uno di due luoghi
molto sangue. bandello, 2-44 (ii-127 ): conobbe il conte l'animo pudico
inessiccabil vena. b. tasso, ii-127 : della tua immensa alta pietate / l'
e morte infame e dura! nardi, ii-127 : fecesi... per opera
condotta all'infelice impresa. nardi, ii-127 : fecesi... un altro nuovo
. poet. privo. menzini, ii-127 : oh, di senno, e di
ditirambi, le leggi. patrizi, ii-127 : l'inno è, da aristotile,
distruggono l'una coll'altra. boine, ii-127 : le cose ti conducono esse con
figliuoli del debitore insolvente. delfico, ii-127 : la crudele legge o consuetudine aristocratica
molto sottile e molto intellettivo. lanzi, ii-127 : il linguaggio che tiene, è
in su l'armata. guicciardini, ii-127 : non aveva dato tanta molestia a'
torce al suo disegno. gobetti, ii-127 : [berrini] ebbe fortuna nei
il 'bellissario'. c. gozzi, ii-127 : fu per calmare il pubblico invitata
x-1-135: lagrimai di rimorso. foscolo, ii-127 : tua madre /...
'n escarsia. b. tasso, ii-127 : io son quasi terren sterile incolto
de sanctis, lett. it., ii-127 : molti scrittori pretendevano di scrivere come
cosiddette ginnasiali). moretti, ii-127 : sapevo che in paese i ragazzi che
, il gufo. a. verri, ii-127 : siila... compiacque la
mutare ». andrea da barberino, ii-127 : scrivete a marmondino come voi l'amate
dell'anima umana. vocabolario filosoficodemocratico, ii-127 : quando vollero in tutti i governi
. perspicuo, evidente. giovio, ii-127 : la verità assai più chiara e più
. adulare, lusingare. cavalca, ii-127 : quando l'uomo viene in prosperità,
annibaie. petrarca, framm., ii-127 : gli era, a vederlo, stranio
che lottava con lui. ungaretti, ii-127 : luna allusiva, vai turbando incauta,
riandare 1 sempiterni calli? ungaretti, ii-127 : luna allusiva vai turbando incauta,
lesione corporale. francesco da barberino, ii-127 : vede sua donna macula in ispecchio
biancor spento del lago. ungaretti, ii-127 : luna allusiva, vai turbando incauta
con ambi li capi sfilati. bellori, ii-127 : da queste due statue fecesi noto
. benvenuto da imola volgar., ii-127 : filopemene... era poco pratico
de sanctis, lett. it., ii-127 : la coltura tendeva a fissarsi e
languir me fa'. lamenti storici, ii-127 : doloroso e acerbo il mio dolore!
della microscopia. vallisneri, ii-127 : non trovo... né so
nocenti orrido e fosco. alberto campense, ii-127 : lo stato, che è proprio
ai confini di polonia. alberto campense, ii-127 : per la qual cosa errano
). alberto campense, ii-127 : di là dal fiume rha verso
fino all'estremo. a. verri, ii-127 : dove sei, vedio pollione,
cosa dovesse andar bene. ungaretti, ii-127 : luna allusiva, vai turbando incauta,
nemica e frode scampo. bellori, ii-127 : da queste due statue facesi noto il
per tutta italia. chetar di, ii-127 : non che filice aùto io abbia,
onde cenare un grosso. segneri, ii-127 : un passo in più? a me
opera de legname. m. adriani, ii-127 : mentre si davan cuore l'un
bisognato rendere gli originali. vasari, ii-127 : studiando raffaello la maniera di pietro
sta in fondo di mare. ristoro, ii-127 : già avemo trovato e cavato quasi
gola gli fa lappe lappe. fantoni, ii-127 : volate / ed ovunque felice un
, sm. l. bellini, ii-127 : ben la dea volle esprimere in effetto
berla durante il pasto. caporali, ii-127 : scrive il nostro epicur che è un
di potere. lorenzo de'medici, ii-127 : beato chi nel concilio non va
oro con sei pendenti. straparola, ii-127 : la donna, aperta una sua cassetta
pentimento, farlo ravvedere. cavalca, ii-127 : grande bene ed ufficio di cristo e
volta medicina di quelle? michiele, ii-127 : fin nella profonda ultima fossa /
se non una persona. savonarola, ii-127 : cristo è una persona divina che
legata la vita della città. serra, ii-127 : ben più profondamente pervasi d'erudizione
1). lorenzo de'medici. ii-127 : beato chi nel concilio non va
lor con cheta pioggia. ungaretti, ii-127 : luna allusiva, vai turbando incauta,
modo fisso e continuativo. rovani, ii-127 : uno dei segreti perché una ragazza si
di uno stile). lanzi, ii-127 : il linguaggio che tiene è pieno di
b. croce [basile], ii-127 : cominciarono a discutere se dovessero giocare
pollice. 0. targioni tozzetti, ii-127 : non è applicata [la piombaggine]
macinare finemente. milizia, ii-127 : il cennini insegna a lungo il metodo
punti del manico deltistromento. idem, ii-127 : se poi [una nota] li
s. maria maddalena de'pazzi, ii-127 : la mattina se- quente faceva due
contegno abitualmente maestoso. arici, ii-127 : a la prestanza / s'apria de'
oratore, come uomo politico. pascoli, ii-127 : i teologi pongono grande somiglianza tra
principato del piemonte. alberto campense, ii-127 : lo stato, che è proprio della
. s. bernardino da siena, ii-127 : fatto el figliuolo, per fuggire alla
. ebbi pensiero di rinovarlo. tasso, ii-127 : io ho scritto molte volte a
avanza / tucti i mortai'. alberti, ii-127 : alcuni da natura sono suspiziosi,
carico del quotidiano travaglio. ungaretti, ii-127 : nelle sere d'estate, /
la porticella co'catenazzi. lemene, ii-127 : chi ricompone in pace il ciel,
de sanctis, lett. it., ii-127 : le regole dello scrivere in tutti
esser una sola imitazione. delminio, ii-127 : 'il 'vuole essere regolatamente
passioni degli uomini. lemene, ii-127 : qual guerra, ahi lasso, amaramente
combattimento). donato degli albanzani, ii-127 : in quello assalto furono morti di
armonia fra gli elementi. lemene, ii-127 : chi ricompone in pace il ciel,
volta questa andata ». chiari, ii-127 : aveva egli già fatto il viaggio di
privilegi di classe. balbo, ii-127 : giuseppe ii... acquistò gran
egoismo verso gli altri. francati, ii-127 : il barone... passeggiava rimuginando
s. maria maddalena de'pazzi, ii-127 : perché la mattina sequente faceva due
s. maria maddalena de'pazzi, ii-127 : perché la mattina sequente faceva due
non appariva. b. tasso, ii-127 : ma con la dolce ed alma /
uno caos. albertano volgar., ii-127 : non perisce troppo per rovina chi
la dalmazia. alberto campense, ii-127 : errano molto coloro che stimano
state è il tetto. fantoni, ii-127 : numi tenebrosi, ornai / sortite
amici che lo desiderano certo. marini, ii-127 : era risoluto, per isbrigarsi più
cerimonia. 1. nelli, ii-127 : -oh no, rattoppa mio, non
bruttamente sciolti nel costume. colletta, ii-127 : il generale matera napoletano,..
t'adiri? a. cattaneo, ii-127 : me ingrato! me sconoscente! megrato
in modo incontenibile riso. pananti, ii-127 : un insolente a un galantuom sul vi
pura. bellin cioni, ii-127 : l'umana plebe afflitta si dirompe /
di una disciplina. spallanzani, ii-127 : queste macchinette altresì hanno portata la
stami e i pistilli. spallanzani, ii-127 : queste macchinette atresì hanno portata la
tirare in un'altra. tortora, ii-127 : il voler ora muovere e risolvere
sovrano. berni, 19-29 (ii-127 ): tutti tre, siccom'eran legati
. a. f. doni, ii-127 : pittagora dice che divien d'altra sorte
è figurato un fatto evangelico. santi, ii-127 : i avimenti o con più
sua simiglianza. francesco aa barberino, ii-127 : vede sua donna macula in ispecchio /
numero strabiliante, visibilio. goldoni, ii-127 : de istorie ghe ne so un spettacolo
che è consomata e vitta! bellincioni, ii-127 : l'umana plebe afflitta si dirompe
stanchezza col voltolarsi per terra. marini, ii-127 : mezzo miglio appena s'era avanzato
: essere in corso. pallavicino, ii-127 : il concilio era in istato e dovea
fiorentino, 11-88: stoecade. ibidem, ii-127 : staecade. mattioli [dioscoride],
da lussuria molto. bandello, 2-44 (ii-127 ): il poveruomo, che troppo
non piangere. stoico! de sanctis, ii-127 : né rimane [dante] già
farsetto. cravaliz [gómara], ii-127 : pizzarro... fece toccare il
in condizioni di indigenza. fagiuoli, ii-127 : per fuggire l'occasion di dime,
perché le son nuove. pananti, ii-127 : un insolente a un galantuom sul viso
/ sguazzar bricconeggiando? a. cattaneo, ii-127 : indegno del pane, di cui
cesare. a. verri, ii-127 : dove ti nascondi, o consolo metello
la giustizia di dio. alberti, ii-127 : tanto possono in noi gli sdeni
raggio obliquo di luce. faldella, ii-127 : le sue carni si erano fatte più
dissegno, e l'interrogasse. giannone, ii-127 : il vasaio, rotto e stritolato
in contesti figur. boccalini, ii-127 : strettamente comandò loro che in modo
signore, questo inimico. alberti, ii-127 : in prima si voglion fuggire e'ra-
(una luce). emanuelli, ii-127 : alzava [il sole] di fronte
anticonformista. v. bompiani, ii-127 : una differenziazione esasperata del dialogo dalla