e messolo in casa sua. idem, ii-113 : per queste cagioni gli adulteri per
che desiderio d'impadronirsene. tombari, ii-113 : i vagabondi erano pur sempre molti.
; sconvolto. pier della vigna, ii-113 : eo sono innamorato / ed alterato
detto volgarmente zanzarone). panzini, ii-113 : l'anofèle clavigero si preparava ai terribili
una prestazione). baretti, ii-113 : ti serva di regola che a fare
sospendere la cartella. bartolini, ii-113 : sembrava... una di quelle
alle commedie e alle tragedie. giordani, ii-113 : forse il rimedio non è bello
ho sentito e sento. panzini, ii-113 : dicevano i miei due compagni:
il piacere di superarle. panzini, ii-113 : la nostra spedizione si dissetava prima
e arrotarsi degli spiriti. giusti, ii-113 : questo arrotarsi e sfregacciarsi insieme che
ogni uscio si ferma. giusti, ii-113 : avvezza a portare un medico, [
non però si riscaldava. soffici, ii-113 : tra queste due attempate parenti quel
passaggio, traversata. panzini, ii-113 : la nostra spedizione si dissetava
awerbio di difficile masticatura. bartolini, ii-113 : si incominciò col domandarle il valore
d'un'opera in fusione. panzini, ii-113 : le acque verdi del po si
molto, mangia poco! ojetti, ii-113 : anche le rondini adesso sono uscite
io quel che voglio dire. gioberti, ii-113 : senza tal dottrina non si può
a una beatitudine insolita. panzini, ii-113 : era quella ima voce di donna
che quelle insegne non dureranno. aretino, ii-113 : andava... per i
e adularono perfino i sepolcri. pellico, ii-113 : io a papa gregorio x
, calzato e vestito. guerrazzi, ii-113 : il dostro guic- ciardi, che
un pò d'eleganza. prati, ii-113 : ahi grama italia, che ti smacri
il fumo nell'aria. vasari, ii-113 : nel qual palazzo fece fra l'altre
cammina la stessa regola. magalotti, ii-113 : parendomi che questa conclusione particolare allora
uomini e un caporale. pellico, ii-113 : « caporale qual sono », diceva
il vii signore. d'annunzio, ii-113 : la speranza... / or
e piovve a catinelle. soffici, ii-113 : giovane ancora, appena quarantenne,
sanctis, lett. it., ii-113 : gli interessi hanno la loro ipocrisia,
molto alta e violenta. pellico, ii-113 : « ella ha una febbre da cavallo
de sanctis, lett. il., ii-113 : la sua chiarezza intellettuale e la
colpa della mia incapacità? soffici, ii-113 : giovane ancora, appena quarantenne,
de sanctis, lett. it., ii-113 : gli interessi hanno la loro ipocrisia
all'impotenza e alla disperazione. prati, ii-113 : vanamente si libra e si ragiona
dell'oro al repugnarlo. prati, ii-113 : a turbo in furor fronda consente.
fattone minestre o farinate. prati, ii-113 : pari al consunto, che ogni
dotato di acuta sensibilità. giusti, ii-113 : a livorno, quel vento di prima
coscienza e del pubblico bene. pellico, ii-113 : voi siete un brav'uomo,
sconcertato in un punto. pellico, ii-113 : m'è toccato per luogo di
cozzo / gli eserciti rivali. prati, ii-113 : vanamente si libra e si ragiona
commerciali bene avviate). soderini, ii-113 : per essere il cavolo di credito in
. a. f. doni, ii-113 : chi lo pestasse [l'orzo]
meriggio e pareva sera. verga, ii-113 : fra il verde delle vigne, un
stagioni fra loro ingelosite. cesarotti, ii-113 : le relazioni per dialogismo sono molto
in altro giorno. ser giovanni, ii-113 : or noi domandiamo che 'l giudicio di
intoppi, scoppiò la bomba. oriani, ii-113 : mentre nella prima giovinezza era stato
in pane ed acqua. aretino, ii-113 : la vigilia di natale digiunava in pane
e la loro norma. cesarotti, ii-113 : l'invocazione dicono i critici, acquista
chino il chiomato sir. gioberti, ii-113 : il genere umano passò successivamente da
il ricordo di quell'altra? boine, ii-113 : ti sei concesso di romper le
la corona di gloria. caporali, ii-113 : mengaccio mio, l'altro ier mi
-anche per simil. aretino, ii-113 : andava come una draga per le forche
li èmuli de 'l vento. ungaretti, ii-113 : m'insegui, morte. /
del catorcio d'anghiari. perticari, ii-113 : se non è disdetto tessere eroicomici a
ha patito la prova. pisacane, ii-113 : i ghibellini piegarono, ma nuova schiera
almeno mezza l'europa. verga, ii-113 : all'ingresso del paesetto era un ingombro
- anche al figur. cesarotti, ii-113 : ossian non espone 1m affisso 'di
eternità nel divin sangue. menzini, ii-113 : date lode al signor, che far
d'intima e ineffabile esperienza. ungaretti, ii-113 : da quel momento / ti odo
uscir fuor di camera. giovio, ii-113 : chi ha da far fardello il faccia
fa 'l figliuol drappiere. ojetti, ii-113 : il padre ch'era medico..
nelle loro prolisse cappe. verga, ii-113 : i monelli che ruzzavano per terra
1 d'istantaneo sole. palazzeschi, ii-113 : talora ella sembra una fiamma /
vi canta la mattinata? caporali, ii-113 : costui mi pare un siffatto compagno,
, gente fiorita. lorenzo de'medici, ii-113 : mai non vedesti gente più fiorita
fiume); lungofiume. aretino, ii-113 : al beccaio, al pizzicagnolo, al
frutti e foglia. savonarola, 7- ii-113 : tu non vedrai mai che la vite
il vede in ogni loco. palazzeschi, ii-113 : talora ella sembra una fiamma /
- anche al figur. folengo, ii-113 : risponde a lui giovanni: - me
una costruzione). milizia, ii-113 : quelli sotterranei prodigiosi non sono certo
, e stridon tacque ingorde. deledda, ii-113 : gli sembrava di udire, nello
fronte della piazza grande. pisacane, ii-113 : fucecchio è sito fortissimo, sulla destra
uomini ne divisarono mai. verga, ii-113 : all'ingresso del pae- setto era
furioso o pericoloso. m. adriani, ii-113 : tentò con ragioni di persuaderlo a
galanti col bel sesso! oriani, ii-113 : nella prima giovinezza era stato galante e
agosti / delle baltiche rive. menzini, ii-113 : lodatel voi, candide nevi alpine
un getto vulcanico isolato. verga, ii-113 : il vulcano tenebroso, dietro un gran
visioni egli avesse passato. palazzeschi, ii-113 : regina carmela / giammai non discende
rimasero non cercate ne'ginecei. labriola, ii-113 : [quell'arte] sviluppava soventi
percezione). bandello, 2-44 (ii-113 ): cominciò la peregrina molto intenta
la via tutta involve. bartolini, ii-113 : aveva gli occhi a globo, vitrei
tu hai sul banco. moravia, ii-113 : temeva... che con
maggiormente non è riguiderdonato. novellino, ii-113 : ora la gravezza ch'io ti vo'
da lidio come da me. giovio, ii-113 : al valoroso carlo quinto viene in
potere per sostenerli. de marchi, ii-113 : lei parla così, perché anche lei
. e. visconti, conc., ii-113 : il buon gusto non consiste solamente
armato d'implacabil sferza. d'annunzio, ii-113 : il mare implacabile prende / e
, straordinario. andrea da barberino, ii-113 : fecie el dì cose impossibili sopra
carbone. -anche: dolfi, ii-113 : codesta polvere si sparge, contamina leseccare
'l vero -spesse volte? gherardi, ii-113 : piaque alli dei di melissa avere
fa cosa alcuna. marino, ii-113 : ben tu per questa scala ancor le
virtù], fo fine. grossi, ii-113 : né dell'onor, né della
che ne'pericoli. b. davanzali, ii-113 : ma da'soldati a'capitani essere
ma per le nostre colpe. alberti, ii-113 : rammentami vedere la nostra gioventù a
quasi tutti con furore. pananti, ii-113 : fra'balli, le osterie, le
del vostro almo sembiante. caporali, ii-113 : l'altro ier, mi venne
lei per le stanze. ungaretti, ii-113 : o sorella dell'ombra, /
ogn'uomo schernita meretrice. giannone, ii-113 : la chiesa... non durò
da scuole e facoltà? papini, ii-113 : la scienza... scopre
nebbia. g. m. cecchi, ii-113 : affron- tonno a un tratto d'
di vanità letteraria. g. ferrari, ii-113 : se fossimo tutti fisicamente insensibili e
trarre delle copie autentiche. pindemonte, ii-113 : il ver cercasti e il bello
/ in pioppe lagrimose. tommaseo, ii-113 : vedi i pesci del babilonico fiume scherzar
l'ho levata. b. davanzati, ii-113 : non volere a sì meritevoli levar
da quella del luoco. baldi, ii-113 : o quanti, o quanti / da
tutti di macchia originai segnati. lemene, ii-113 : per cancellar ne l'uom macchia
rente. novellino, ii-113 : a cui il detto vetturale rispose,
ragion naturale. g. averani, ii-113 : questa navigazione era negli antichi tempi
ne'suoi verdi anni. delfico, ii-113 : ii. primo mobile delle tradizioni grossolane
europa, maravigliosamente stimare. guicciardini, ii-113 : avuta faenza, i viniziani arebbono
-spacciare, divulgare. bocalosi, ii-113 : se ai cittadini particolari piace d'ammaestrare
mestiere ': della spia. labriola, ii-113 : cità, abilità nell'eseguire un lavoro
-sostant. de marchi, ii-113 : lei è il tutore dei minorenni.
riparate e mal mobigliate. massaia, ii-113 : egli teneva una casa mobigliata sfarzosamente
estrema delle mie abitudini. ungaretti, ii-113 : o sorella dell'ombra, / notturna
libidine. -castrato. giovio, ii-113 : can mozzo alza presto la coda.
egualare le complession loro. d'annunzio, ii-113 : il mare implacabile prende / e
l'altra. giuseppe di santa maria, ii-113 : voltai a cegurè, sempre per
di avere. francesco da barberino, ii-113 : non creder a ciascun che d'
l'altro per suo nome. straparola, ii-113 : il nunzio del vescovo, andatosene
.. nutrisce gli adulatori. cebà, ii-113 : il nostro cittadino dover esercitarsi in
torbidezza. giuseppe di santa maria, ii-113 : incagliando alcuna volta la mia manciùa
né anco i materassi medesimi. bellori, ii-113 : i quadri già cominciavano a patire
quattrini eh? giusti, ii-113 : appena toccate queste lastre, è stato
canarie fanno il fatto mio. pananti, ii-113 : un grasso disse a pier:
vostr'occhi onesta pace. nardi, ii-113 : gli agenti e consiglieri di cesare.
, monotono. parini, giorno, ii-113 : rimembra, o signor, che
domestico). 1. nelli, ii-113 : -e ella fuor di padrone? signor
. documenti sul parentado medici gonzaga, ii-113 : il s. princ. l'
lo addito aperto e patente. savonarola, ii-113 : quella [via] che era
paté a tutti manifesto. savonarola, ii-113 : quella [via] che era
alla marina, patisce assai. bellori, ii-113 : perché i quadri già cominciavano a
-corrompersi, marcire. soderini, ii-113 : la carne troppo frolla et i pesci
il vento in poppa. bellincioni, ii-113 : pelago di tempeste, un mar
che vanno al mosco. ambrogio contarini, ii-113 : la detta terra è a'confini
, è pennuto. luca pulci, ii-113 : volò per l'aria nuovo uccel pennuto
incesti e oscenità pentapolitane. massaia, ii-113 : in quei pochi giorni di dimora presso
tornò a grande rimproperio. baldi, ii-113 : difficil cosa è di serbar vivace
si noma. bandella, 2-44 (ii-113 ): amando il fratello a par de
giorni stanno senza magnare. ungaretti, ii-113 : in un giardino puro / alla luce
pronti a ferir. g. prati, ii-113 : dal mondo boreal torme infinite /
tu sentirai qualche picchiata. alberti, ii-113 : rammentami vedere la nostra gioventù a
commessa riconciliazione. c. gozzi, ii-113 : esposi con esattezza e ingenuità a quel
/ col pollice riverso. gozzano, ii-113 : ridevole miseria d'un cervello, /
, assalto. andrea da barberino, ii-113 : non poterono duemila cavalieri di maganza
di una persona. giuliani, ii-113 : la verità posseditrice dell'animo sdegna
usato di mangiarla partita. nardi, ii-113 : per la qual cosa il marchese,
prendere posizione per nessuna. tasso, ii-113 : l'ultima scrittura ch'io mandai al
, decidere. b. davanzati, ii-113 : antonio entrò tra loro e, fattili
sia. rinaldo degli albizzi, ii-113 : messer carlo da rieti ha
putrefattibili? a. f. doni, ii-113 : -l'acqua piovana è ella buona
infelice donna del mondo. giannone, ii-113 : quindi s'intesero le querele,
le ragion delle parti. marini, ii-113 : a capo d'un'ora ritrovaronsi stanchi
distanziati fra loro). restoro, ii-113 : noi vedemo la parte de settentrione
scritto). lorenzo de'medici, ii-113 : o imperador, noi ti facciami
e nella rena si pugnano. gozzano, ii-113 : gràvagli sopra, crudelmente bello,
una rivolta). balbo, ii-113 : nel 1745, ardendo la guerra contro
rimaso che non tremi. caporali, ii-113 : qui non ci è contrada ormai
tutto rimbombano. lorenzo de'medici, ii-113 : il nome tristo di giulian rimbomba
.. come fate voi? vittorelli, ii-113 : seguita l'impulso
ed usurpazioni di terreno. filangieri, ii-113 : in quest'analisi de'delitti contro la
tutte le suddette persone. segneri, ii-113 : forse nell'inferno verrebbevi a cagionare
ogni modo a risolvere. nardi, ii-113 : facevangli ancora intendere che quel suo
. s. carlo da sezze, ii-113 : è vero che siamo tenuti ad
il resto della vita. monti, ii-113 : io pure doveva essere compreso nella condanna
sano com'un pesce. idem, ii-113 : la mi par ritornata di venticinqu'anni
a quelli de'cortigiani. pananti, ii-113 : sotto rozze maniere e tratti umili /
-spreg. sabbionàccia. soderim, ii-113 : nei cattivi [terreni] divien [
questa opinione dell'evento. cesari, ii-113 : era sordello mantovano, saggissimo uomo
portasse lo vestimento. ambrogio contarmi, ii-113 : fatte le debite riverenze e salutazioni
sangue con quelle lite! segneri, ii-113 : per lasciar ricca dote non dubitasti di
mani di quelli d'egitto. nardi, ii-113 : il marchese, che molto innanzi
per la storia dell'arte senese, ii-113 : messer bartolommeio... aluoga a
e de'più belli. goldoni, ii-113 : chi me spuava adosso, chi mi
meccanismo). f. casini, ii-113 : quelli [gli orologi a ruota]
, scoraggiarsi. girolamo da siena, ii-113 : lo duodecimo grado si è quando
sempre mi risospinge? ». colletta, ii-113 : stavano ansiosi, non sconfidati i
corpo e de mente. bocalosi, ii-113 : frattanto, secondo il metodo ch'ioporgo
a pratiche omosessuali). caporali, ii-113 : mengaccio mio, l'altro ier mi
tua ragion, distrutti. cavalca, ii-113 : se io vedessi co'miei occhi peccare
il compì, pred. baldi, ii-113 : diffidi cosa è ai serbar vivace,
or buoni, or tristi. fagiuoli, ii-113 : signor marito, mi faceste duoi
nutrire un sentimento. luca pulci, ii-113 : volò per l'aria nuovo uccel pennuto
subordinate. giuseppe flavio volgar., ii-113 : la moltitudine servile seguiva drieto alle
grazia di una persona. goldoni, ii-113 : no le me piaseva nissuna [ragazza
o scalzi e incappati. massaia, ii-113 : egli teneva una casa mobigliata sfarzosamente
scoperto il fatto reo. segneri, ii-113 : misero se a veruno di quanti voi
contentezza saporita. giusti, ii-113 : in questo arrotarsi e sfregacciarsi insieme
un grano di sale. emiliani-giudici, ii-113 : trissino nel suo verseggiare riesci prosaico
, venire al mondo. segneri, ii-113 : misero, se a veruno di quanti
i sonni delle campagne. deledda, ii-113 : la luna nuova calava illuminando fantasticamente le
quanto il ciel n'avea. lemene, ii-113 : per cancellar ne l'uom macchia
uno stile. l. bellini, ii-113 : lo pronunzia con una gravità / di
e confermazione del vero. roberti, ii-113 : prendete in mano il libro delle vostre
(da intemperie). restoro, ii-113 : noi vedemo la parte de settentrione [
all'incarnazione del verbo. lemene, ii-113 : per cancellar ne l'uom macchia patema
deve vibrare all'unisono. panzini, ii-113 : dalle stanze superiori di quel casamento
meton.: filatoio. mazzei, ii-113 : in questi dì ho veduta grande pruova
ha preso l'arme. guicciardini, ii-113 : avuta faenza, i viniziani arebbono occupato
de l'arte overo prima. cavour, ii-113 : quando uesti siano ammessi,
senza agire. andrea da barberino, ii-113 : poi disse: « non è tempo
da'pitocchi di spoleto. vittorelli, ii-113 : va spremendo uno stilàccio insulso / da
ordinamento di schiere. andrea da barberino, ii-113 : davano di petto alla gente stretta
fare sparire quelle tracce. tabucchi, ii-113 : si strofinava il viso con l'acqua
(un desiderio). gozzano, ii-113 : ti sussulta nei muscoli contratti / non
alla musica di sebastiano bach. luzi, ii-113 : i ruscelli profumano di miele e
, taffettà inglese). baretti, ii-113 : il sig. celesia...
vari suoi color si spieghi. pascoli, ii-113 : vede prima il cielo della luna
di una disciplina. caporali, ii-113 : tenga a memoria, il maestro che
d'oro come biondi topazi. ojetti, ii-113 : i pesci sul marmo splendono come
- anche assol. latini, ii-113 : l'amico di ferro / ma'non
l'urna del santo. pascoli, ii-113 : il cielo di mercurio, spera che
mala morte e onorata vita. segneri, ii-113 : a benefizio de'vostri eredi menar
, ogni fortuna. a. verri, ii-113 : giacché mi stimoli, o dittatore
o nello spazio. restoro, ii-113 : cum ciò sia cosa che l'acqua
altra risponde. c. gozzi, ii-113 : l'amico maffei testimonio, appoggiando alla
di più elementi omogenei. ardigò, ii-113 : è solamente [l'atomo] l'
e vuoigli bene. della casa, ii-113 : qui non intendiamo mostrare con molte
salvatica e della domestica. lastri, ii-113 : l'uvaspina dà insieme una macchia
e venenoso. lorenzo de'medici, ii-113 : uccidi questo rio venenoso angue, /
dare la vittuvaglia. ambrogio contarmi, ii-113 : mandommi della vittuaglia assai convenientemente.
fiorini vc l'anno. ambrogio contarini, ii-113 : in quei giorni che stetti lì
ogne contrada volando. bandello, 2-44 (ii-113 ): desiderava la peregrina spagnuola veder
sei piedi et anco aile. alberti, ii-113 : di que'medesimi forse poi vidi
– anche sostant. vocabolario filosofico-democratico, ii-113 : tutti gli argomenti dunque di questi