ride e dolce parla. panzini, ii-112 : dividevamo in tre l'acerbo vino.
-per simil. petrarca, ii-112 : vergogna et ira / eran nel volto
sì che v'affoghi. panzini, ii-112 : aveva capito da igienista e gastronomo
sveltezza). boccaccio, ii-112 : il ferro era quadrato e affusolato,
amendue le mani aggavignare. boccaccio, ii-112 : ell'era [la quercia]
al figur. pier della vigna, ii-112 : parve che mi furasse [l'amore
). pier della vigna, ii-112 : in sì gran sicuranza amor m'
dar sollievo. francesco da barberino, ii-112 : diletto in peso allevia labore,
di un tale avvenimento. giordani, ii-112 : un sì grande abbassamento nel morale lo
qualcosa si stia preparando. ojetti, ii-112 : stringe sotto 11 braccio un rotolo
rivoluzioni e ne è vittima. boine, ii-112 : sentì il torbidume dal fondo dell'
e. visconti, conc., ii-112 : le rispettarono [le unità di tempo
/ orme del vostro sangue. zanella, ii-112 : scorge il buon vecchio un primo
tegole allegre di nidi. panzini, ii-112 : d'altra parte il feroce zanzarone
sono attestati insieme. b. davanzali, ii-112 : attestatisi con istretti ordini, aspettano
esito incerto. b. davanzali, ii-112 : urta la cavalleria vincente la balenante
in galea. b. davanzati, ii-112 : le ricchezze de'cremonesi balzerieno in
figli non restino bastardi. guicciardini, ii-112 : fu con grande unione risposto allo
; malattia grave. giusti, ii-112 : l'ultima batosta avuta a livorno fu
parte dei prodotti. panzini, ii-112 : il territorio del bosco, dopo la
alla falsa giovenca ella vede. panzini, ii-112 : il territorio del bosco..
un regime politico. pellico, ii-112 : avea militato contro a'turchi sotto il
per tanti e tanti anni! prati, ii-112 : grida tremende i popoli calpésti /
dura e rigogliosa vitalità. pellico, ii-112 : non già che non vi sieno
de sanctis, lett. it., ii-112 : maravigliosa è soprattutto la sua descrizione
di sortire una buona morte. pellico, ii-112 : quando d'un uomo che giudicammo
rotonda e compatta. soderini, ii-112 : medesimamente de'cavoli fiori non è
figur. competizione. d'annunzio, ii-112 : nel mare è il certame dei regni
de sanctis, lett. it., ii-112 : maravi- gliosa è soprattutto la sua
anopheles claviger). panzini, ii-112 : [il bosco] non contiene malfattori
figur. pier della vigna, ii-112 : poi tanta caunoscenza / e compimento
se ne avvedesse?]. pellico, ii-112 : quando d'un uomo che giudicammo
di carogne de'vostri antichi. vasari, ii-112 : al quale [magnifico lorenzo]
a stagni costieri. panzini, ii-112 : [il bosco] è formato dal
d'altro de'loro frutti? idem, ii-112 : diamo che a casa vostra nulla
una scuola, ecc. milizia, ii-112 : vedesi [l'ascia] spesso sugli
oltramontani ne'versi latini. leopardi, ii-112 : il verbo eo is è forse e
. celebrità, notorietà. beltramelli, ii-112 : -se così le piace! -rispose il
possa esgravare. g. villani, ii-112 : al re [d'inghilterra] falliva
difetto si son perdute. boccalini, ii-112 : da noi capitani la moderna milizia
, ecc.). monti, ii-112 : non ho potuto uscire in tutt'oggi
come giusto e dritto. aretino, ii-112 : -un pistacchio non ti darei di
avvenenti ancelle vostre all'ara. beltramelli, ii-112 : se così le piace! -rispose
. - anche assol. latini, ii-112 : l'amico di ferro / mai non
tazione delle ore canoniche. menzini, ii-112 : il diurno peso / porta di
giovanni da samminiato [petrarca], ii-112 : imperò che, se la donna
. e. visconti, cotte., ii-112 : gli autori drammatici devono contribuire per
tempo nella sua corte. vasari, ii-112 : gli fu fatto dal re presenti
ridirmi qua in pubblico. getti, ii-112 : [diceva] che noi eravamo della
ogni tua forza. bandello, 2-44 (ii-112 ): da la quale [istoria
e le frequenti frecce. monti, ii-112 : il trovarsi bonaparte nei luoghi che alessandro
dispera zione. boine, ii-112 : era stato d'un tratto come quando
fangoso. a. f. doni, ii-112 : l'acqua, quanto è più purgata
buona ora. lorenzo de'medici, ii-112 : mettete in punto tutti vostri arnesi;
mellione. s. caterina da siena, ii-112 : il figliuolo ci ha donata la
solo colpo. lorenzo de'medici, ii-112 : mettete in punto tutti vostri arnesi
-fluente e squisita eloquenza. folengo, ii-112 : s'io pur con terror vi favoleggio
febbre ancora de'manoscritti. monti, ii-112 : il trovarsi bona- parte nei luoghi
e spegnerà la sete. bocchelli, ii-112 : l'idea di mettere gli abiti fra
finito di bianco velluto. boccalini, ii-112 : da noi capitani la moderna milizia
aiutare, soccorrere. caporali, ii-112 : avete misto / anche il sangue aragon
di norme da osservare. giovio, ii-112 : questa notte ci son lettere, e
dagli inimitabili scalpelli di fidia. arici, ii-112 : volto / all'attica vicenza,
, e germinano il peccato. prati, ii-112 : crescono in seno / dell'artefice
. il colore stesso. milizia, ii-112 : produce questo un bellissimo nero pendente
de le sventure mie. testi, ii-112 : godrai / ciò che 'l terren domestico
-ginestra spinosa: ginestrone. lastri, ii-112 : si può anche adoperare, a seconda
. s. caterina da siena, ii-112 : o dolcissimo amore gesù, tu
bitume giudaico: asfalto. milizia, ii-112 : 'asfalto'. sorta di bitume, detto
prelibata monarchia. b. davanzali, ii-112 : le ricchezze de'cremonesi balzerieno in
se stesso. g. ferrari, ii-112 : l'uomo che si vendica, s'
giovanni da samminiato [petrarca], ii-112 : se la donna sozza impazza d'amore
(una bilancia). prati, ii-112 : nel furor la sua bilancia imperna,
percosse in una secca. gherardi, ii-112 : quella ghermita nell'aqua per l'
si converta in pioggia. gherardi, ii-112 : non possendosi dall'importuni pruni ispiccare
pano curatura. pier della vigna, ii-112 : in sì gran sicu- ranza amor
piaghe incancherite. bandello, 2-44 (ii-112 ): essendogli odii nei loro cori
: mi confortava... quella confidenza ii-112 : oh lei bennata, che trovò sì
chiarori delle botteghe. bocchelli, 18- ii-112 : del resto la vendetta del dio che
corso d'acqua). segneri, ii-112 : i torrenti, perché si vogliono ingrossare
(un'occasione). caporali, ii-112 : io ne aspetto, signor, forse
contratti et atti pubblici. lanzi, ii-112 : ogni scuola, inserendo i nomi di
ha le foglie intagliuzzate. idem, ii-112 : sono i cavoli romani da molti
è una inumanitade estrema. tasso, ii-112 : hanno usata verso di me ogni sorte
a manifestarsi. lorenzo de'medici, ii-112 : o padre eterno, apri le
patéo tanto labore? francesco da barberino, ii-112 : di- lecto in peso allevia labore
de lamento. francesco da barberino, ii-112 : dilecto in peso allevia labore, /
lancie. documenti sul parentado medici-gonzaga, ii-112 : disse di aver rotto tre lancie
crebbe nella scuola dell'albano. bocalosi, ii-112 : voi vi troverete cinti da una
ispirargli fiducia. francesco da barberino, ii-112 : dilecto in peso allevia labore,
il ritmo della esperienza. papini, ii-112 : scriveva [il compte].
fusse del fuoco? b. davanzati, ii-112 : quattro miglia lontano da cremona si
città per trovarti. par ini, ii-112 : né a pena cadde il sole,
carestia. giuseppe flavio volgar., ii-112 : supplissi di quelle genti, che erano
. f. f. frugoni, ii-112 : inoltransi a vedere la galeria,
che paghi lui. de marchi, ii-112 : la pazienza dei popoli è la mangiatoia
il doria battesse i dardanelli. idem, ii-112 : or questi sono i desiati e
. ornai poteva spirarmi. serra, ii-112 : con l'ultimo temporale d'estate
portai nel petto. lorenzo de'medici, ii-112 : o padre eterno, apri le
. 5. bernardino da siena, ii-112 : a genova, quando le fanciulle
non saranno mai agguagliati. serra, ii-112 : l'asserir che il petrarca fu
figur. g. barbaro, ii-112 : ha [l'erba del baltracan]
[ecc.]. chiari, ii-112 : volle nascondere la sua confusione facendo
e le naranze. g. barbaro, ii-112 : ha l'odor di narancia alquanto
pensieri e noie. m. adriani, ii-112 : decretarono [i corinti] di
; malinconia, mestizia. gobetti, ii-112 : la poesia che combatte con la realtà
tenor di vicende revolubili. prati, ii-112 : sereno l'occaso è dei gagliardi,
. s. carlo da sezze, ii-112 : audacimente mi rispose che non aveva
serio, compiuto. cesari, ii-112 : chi ben frugasse con gli occhiali ne'
la sua propia inclinazione. cesari, ii-112 : il sole era voltato verso occidente
compiutamente tirate e finite. bellori, ii-112 : e una figura mezza ignuda ombreggiata
suo pagamento. lorenzo de'medici, ii-112 : su, tesorier, tutte le
alombrano. g. barbaro, ii-112 : fin al tenero, e fin al
colazione. -panierètto. mazzei, ii-112 : a me rimane... uno
de tuorla per moier. ser giovanni, ii-112 : io son parecchiato fare le mie
lasciava della promessa scherniti. garoso, ii-112 : 'pavana matthei', balletto di m
da immaginare. a. verri, ii-112 : vive ancora, lo spero, quassù
dolce penzare. pier della vigna, ii-112 : in amor dat'ho tutto mio pensare
facilita la digestione. panzini, ii-112 : i comacchiesi serbano alle loro amatissime
pettinicchio. documenti sul parentado medici-gonzaga: ii-112 : entrando nella camera toccò con mano che
. g. f. pagnini, ii-112 : profittano dell'arte della seta..
e andarsene a fondo. marini, ii-112 : fu tolto intanto l'elmo di capo
. del vento). ristoro, ii-112 : quando lo pianeta se move ad andare
amor o zelo- sia. straparola, ii-112 : l'uomo ignorante si presume sapere
volerlo mandare ad effetto. nardi, ii-112 : egli si aveva già presupposto nell'a-
l'umìl mia servitù. mazza, ii-112 : oh lei bennata, che trovò sì
crede. g. f. pagnini, ii-112 : profittano dell'arte della seta.
manifesta in modo evidente. boine, ii-112 : sentì il torbidume dal fondo dell'anima
aveva apposite batterie. guerrazzi, ii-112 : allo improvviso giù sul capo ci
romano. b. davanzati, ii-112 : quattro miglia lontano da cremona si
opere dell'architettura razionale. barilli, ii-112 : il razionalismo ha fatto presa quassù
finisce in un fumacchio. de marchi, ii-112 : demetrio scattò come un razzo.
recenti e moltiplicate ingiurie. tortora, ii-112 : fu anche opinione che 'l re
come particolarmente umiliante). colletta, ii-112 : il nemico, avvicinate alle mura le
presiede all'attività pratica. labriola, ii-112 : socrate è stato il primo che abbia
volta. g. f. pagnini, ii-112 : profittano dell'arte della seta.
l'animo. p. fortini, ii-112 : pure mi verrò ingemmando, ripulendo
delfico, ii-112 : egli, benché riconoscesse per poco metodica
(l'onda). baiai, ii-112 : d'una sola percossa unqua non gode
nuova polve gli estri. bacchetti, ii-112 : l'idea di mettere gli abiti fra
addietro, / se quella tortora, ii-112 : fu anche opinione che 'l re di
orcio uno d'olio. mazzei, ii-112 : dicendom'egli per lettera: tante
zafferà. arti e mestieri, ii-112 : due sono le specie di questo
conflitto sanguinolentissimo. bandello, 2-44 (ii-112 ): in ispagna già fu crudelissima nemici-
g. f. bagnini, ii-112 : profittano dell'arte della seta..
-sbandato. b. davanzati, ii-112 : alla fortuna rivoltata non s'apersero
marito fossero sbilanciati? c. gozzi, ii-112 : dovrebbe in vero aver del rispetto
s s albertano volgar., ii-112 : quel ladrone degnamente per sue scelleraggini
agita e ci appassiona. gobetti, ii-112 : l'opera nella quale si dovrebbe
la poesia). de sanctis, ii-112 : la poesia [del 'paradiso'].
particolarità di un testo. cesari, ii-112 : chi ben frugasse con gli occhiali ne'
del duomo di firenze (1440), ii-112 : scudiere d'idomeneo, restò indietro dell'
l'alma si scuote irata. chiari, ii-112 : si scosse egli e stupì ch'
fu da lei subbito schifata. goldoni, ii-112 : non istate a far delle sgarbatezze
cammin con passo ratto. gozzano, ii-112 : il vento cresce, cozza, /
no nd'aia. pier della vigna, ii-112 : in sì gran sicuranza amor m'
alli 16 di marzo. pallavicino, ii-112 : gli atti sinodali con la partecipazione perpetua
suoi bisogni. lorenzo de'medici, ii-112 : su, tesorier, tutte le gente
. benvenuto da imola volgar., ii-112 : comandòe che le navi fossono spacciate
lago di sodomeo o àsfaltite. milizia, ii-112 : 'asfalto': sorta di
l'esercito dell'inimico. de amicis, ii-112 : anche là le finestre hanno i
approvatoli delle nostre sregolatezze. chiari, ii-112 : essendo io la cagione delle sregolatezze
vessatorio di un provvedimento. nardi, ii-112 : per la durezza e stranezza di queste
codice letterario o artistico. bellincioni, ii-112 : un giorno par, s'al ver
militare. giuseppe flavio volgar., ii-112 : supplissi di quelle genti, che
di anticamera e retrocamera. fagiuoli, ii-112 : a quest'effetto non volli tacervi /
ormai imprevedibile e inevitabile. giovio, ii-112 : le cose son condotte a tal punto
suo tezorieri. lorenzo de'medici, ii-112 : su, tesorier, tutte le gente
mal partito. berni, 18-47 (ii-112 ): ruppi la testa ad un maestro
signore, nuovo tiranno. de marchi, ii-112 : la pazienza dei popoli è la
g. f. pagnini, ii-112 : profittano dell'arte della seta..
bozzoli. g. f. pagnini, ii-112 : profittano ell'arte della seta
parole ancor più gravi. bellincioni, ii-112 : quanto più tei perdona el mio signore
della discendenza maschile legittima. guicciardini, ii-112 : non avevano alla memoria degli uomini
io non saprei dirlo. panzini, ii-112 : il bosco è presso che deserto
bada e indugia. redi, 16- ii-112 : maledetti sien gli zipoli / di quel
suo lang. f. pagnini, ii-112 : profittano dell'arte della seta il padron