qualche anno la vita. panzini, ii-104 : fu l'altra sera, che per
/ e all'erta spia. moravia, ii-104 : e come vide il ragazzo rientrare
soggetto). giacomo da lentini, ii-104 : e l'aspido, serpente invidioso,
chantant / d'america. boine, ii-104 : bisognava accettarlo [il mondo] così
dice mercurio a caronte. pellico, ii-104 : maroncelli ed io fummo fatti entrare
terra vostra / mi fa pellico, ii-104 : passeggiando aspettavamo l'istante d'es-del mal
vipera. giacomo da lentini, ii-104 : e l'aspido, serpente invidioso,
i palpitanti avori. parini, giorno, ii-104 : la destra / ella intanto ti
traggi a morire cum risbaldimento. idem, ii-104 : guardando basilisco venenoso, / lo
imperadrice nella nostra. ser giovanni, ii-104 : cangius... fu levato e
trovava allora all'esercito. pellico, ii-104 : il capitano tedesco gridò che ci
). giacomo da lentini, ii-104 : topazo, né giaquinto, né
, alveare. g. rucellai, ii-104 : questa un da poppa e l'altro
reni e allo stomaco. soderini, ii-104 : la cicoria è erba che fa alla
cifra, forbite e lucenti. prati, ii-104 : altre stelle vedremo, altri lidi
uomo di buona fede. ottimo, ii-104 : di lui sono tali discendenti, che
de sanctis, lett. it., ii-104 : l'uomo, come essere
/ atterrati e combusti. prati, ii-104 : dolce musa, per l'aure s'
distinzione. l. bellini, ii-104 : ella [una certa perla] vai
quel dimonio essersi acquetato. magalotti, ii-104 : non ne resulta che quel tale
è molto più comportabile. sarpi, ii-104 : li popoli e principi, quando si
. -corazzétta. ojetti, ii-104 : son vestiti da meccanici, giubba e
processione a san nicola. panzini, ii-104 : o corona di spine delle caste parole
forse tornerò pescia- tino. panzini, ii-104 : o corona della virtù e del pudore
si tratta. giacomo da lentini, ii-104 : topazo, né giaquinto, né
; nutrire. giacomo da lentini, ii-104 : cristo le doni vita ed allegranza
ulivo, pianta sì nobile. pallavicino, ii-104 : non potea credere il legato ch'
infesta gente de'curiali. pellico, ii-104 : il capitano tedesco gridò che ci
plato è la sentenza. mazzini, ii-104 : l'intelletto dannato all'inerzia non
simil. e al figur. caporali> ii-104 : non fu quel dì veduta la bugia
per ognintorno. a. verri, ii-104 : [taranto] con la partenza
in corte di napoli. rovani, ii-104 : e pieno di tristezza quel momento in
come da un falso vino. palazzeschi, ii-104 : si vedono vagare, girare,
, furono messi dentro. pirandello, ii-104 : se mi dessi qualche cosa da mangiare
generalmente difettuosi di giudicio. giordani, ii-104 : l'umana gente, quale difettosa
ad averne la stampa. milizia, ii-104 : i dilettanti si diletteranno da vero se
e se stesso condanna. bruni, ii-104 : dispiacemi solo che, per la
indirette, né alle reminiscenze. leopardi, ii-104 : anche quando il coro prendeva parte
; stato di insolvenza. pananti, ii-104 : mi ritrovo / in gran dissesto,
il male del corpo. giordani, ii-104 : l'umana gente, quale difettosa
i guardi e le parole. leopardi, ii-104 : anche quando il coro prendeva parte
-complicato nel funzionamento. boccalini, ii-104 : per venire in chiara cognizione della
onde aspetta ogni sua gloria. giordani, ii-104 : non vi ha sì utile cittadino
spira spavento e morte. testi, ii-104 : v'ho davante / ritratta in ghiacci
altro che al vero. giordani, ii-104 : questo frutto di maturo e provato senno
, ecc.). caporali, ii-104 : spesso, a passo podagroso e lento
bastardo, trovatello. giraldi cinzio, ii-104 : vero è che per quanto io ho
/ avrian posto. lorenzo de'medici, ii-104 : ecco or l'imperio, ecco
... per concubine. cesarotti, ii-104 : svaran, disse fingài,
tosto fare l'ammalato. bellincioni, ii-104 : egli è tempo aprir gli occhi
ne deriva. lorenzo de'medici, ii-104 : o padre costantin, tu mi
in peccar più fastosamente. idem, ii-104 : io considero, e forse con
cura a un'altra. pirandello, ii-104 : se mi dessi qualche cosa da mangiare
vita godereccio). caporali, ii-104 : né si sapeva men da che restasse
sto, dolente e fiero. metastasio, ii-104 : sulle sponde del torbido lete,
il grege tuo difenda. folengo, ii-104 : perché de la luna il fier
eleganti figurini militari britannici. bocchelli, ii-104 : bella ragazza, figurino aggiornato,
iti in ruina. a. verri, ii-104 : erano pur fiorenti, valorosi e
fisica e di matematica. bocchelli, ii-104 : luisa, avendo letto in un libro
e dielli esca e fomento. baldi, ii-104 : col fucil la dura selce /
a chi veramente ama. giordani, ii-104 : i bene eletti e bene ordinati
e frescheggiare allo sciurino. soffici, ii-104 : mi ricordo di codeste serate estive passate
schietto sentimento e fantasia. bacchelli, ii-104 : s'interessava di inibizioni e repressioni freudiane
ridendo assai beffato. b. davanzali, ii-104 : tali cose mandò fuore con occhi
pelli / del cervier maculato. pascoli, ii-104 : la lonza, fiera alla gaietta
persona miserabile. l. bellini, ii-104 : vo'siete in paragon di noi /
un contegno ambiguo. bellincioni, ii-104 : egli è tempo aprir gli occhi e
s. maria maddalena de'pazzi, ii-104 : giova più all'anima una piccola
atti, azioni. ser giovanni, ii-104 : chi de lor gesta vorrà meglio
/ cader le gialde. pisacane, ii-104 : il guerriero a piedi portava:
/ cader le gialde. pisacane, ii-104 : il guerriero a piedi portava: spada
nella sua mente giovanile. boine, ii-104 : non vibravano più [le cose]
empir le pance. 7. nelli, ii-104 : ci vorrà una buona senseria,
, saluberrima. a. verri, ii-104 : era l'etruria antichissima regione fra
in duro callo. dalla croce, ii-104 : quando poi occorre che il globulo
; depravato, vizioso. ottimo, ii-104 : elli sono tanto degenerati e incattiviti,
incessante / dell'acqua. ungaretti, ii-104 : figlia indiscreta della noia, / memoria
s'inerba il pian. pindemonte, ii-104 : ove il terren s'inerba /
nel sec. xiv. boriili, ii-104 : dopo i vigneti... vengono
difender la vera fede. tortora, ii-104 : procurarono d'insinuare negli animi delle
valore f. f. frugoni, ii-104 : de'midi bifolchi, avari, igno
da un che l'intenda. bellori, ii-104 : non basta d'intendere la prospettiva
, ma così inusitato. panzini, ii-104 : il vento del levante, inusitato
disturbò la pace di fozio. manzoni, ii-104 : segno d'immensa invidia / e
ritrovava di belle cose. delfico, ii-104 : il timore visibile ed invisibile fu
latebre ne'petti umani! castiglione, ii-104 : negli animi nostri tante latebre e
or le mi vesto. ungaretti, ii-104 : figlia indiscreta delia noia, / memoria
lo scriviamo così a lungo. giovio, ii-104 : il vero lume de l'istoria
gusto della notte del correggio. lanzi, ii-104 : nulla mente... il
di tempo). boine, ii-104 : questo... lui stesso macchina
tutti di nozze maestri. caporali, ii-104 : cominciaro a parer mastri di danze,
di ermete. d'annunzio, ii-104 : o figlio di maia,..
per moltiplicare gli errori. colletta, ii-104 : investita nella notte la città,
sana pianta. berni, 18-25 (ii-104 ): turpin qui mette una certa
la matassa. petruccelli della gattina, ii-104 : napoleone... ha ingarbugliato la
fatto capraio e come suonatore. pindemonte, ii-104 : sordo è l'orecchio che bevea
indefiniti; appena accennato. lemene, ii-104 : alate figure, / che con ombre
migliori i più eccellenti. giusti, ii-104 : prego che non mi sia fatto l'
base alle regole prospettiche. bellori, ii-104 : non basta d'intendere la prospettiva
s. maria maddalena de'pazzi, ii-104 : perseverando detta anima in pensar a
con pigri e lenti movimenti. bellori, ii-104 : non basta d'intendere la prospettiva
comune libertà e sicurezza. delfico, ii-104 : i barbari romani si fecero grandi
, non lo muti. tortora, ii-104 : nel medesimo tempo si vide la
/ i vallicosi monti. d'annunzio, ii-104 : ei giovine assunto alla forma /
dibattere nella propria mente. gelli, ii-104 : mi ritirai in me stessa, e
immediate congiugnersi col celabro. spallanzani, ii-104 : feci mordere tre amelli, uno ne'
mastin de'regni bui. manzoni, ii-104 : fu vera gloria? ai posteri
quattrocento cavalli. g. barbaro, ii-104 : io con uno famiglio scorrendo presto,
. 5. caterina da siena, ii-104 : io, catarina,...
da questo potere disgiunte. manzoni, ii-104 : sparve, e i dì nell'ozio
d'ogni pensier mio. marini, ii-104 : egli, standosi così su il letto
cagione onde fùr tocche. pindemonte, ii-104 : cadon le belle, e i vati
la notizia sua desiderata. alberti, ii-104 : raccontano in india così essere divisa
onestà scorte nel padre. manzoni, ii-104 : nui / chiniam la fronte al
ossi giugulari del collo. idem, ii-104 : io vi affermo...
costretto amore a acquistarla. gherardi, ii-104 : colla tua pace al mio dire silenzio
il periglio l'accompagna. manzoni, ii-104 : tutto ei provò: la gloria /
perlifero. l. bellini, ii-104 : ogn 'india perlifica assicura / che mai
. l. bellini, ii-104 : questo peso, aggiunto alla figura /
desideri si moderavano. d'annunzio, ii-104 : ei giovine assunto alla forma /
giove, a tutela? mazzini, ii-104 : i monumenti delle lettere e delle
in modo dissimulato. bellincioni, ii-104 : egli è tempo aprir gli occhi e
alle loro stanze. c. campana, ii-104 : ricorsero per tanto i francesi ad
: disastrosamente sconfitto. manzoni, ii-104 : tutto ei provò: la gloria /
a cui si anela. giovio, ii-104 : il vero lume de l'istoria consiste
eletto. catzelu [guevara], ii-104 : sia un uomo tanto delicato e preminente
primier piango e sospiro. testi, ii-104 : quinci al mesto pensier presente fassi
progetti, di intenti. manzoni, ii-104 : la procellosa e trepida / gioia d'
freddo di quel ventilare continuo. papini, ii-104 : mi pare ch'egli abbia messo
un raggio di giorno. manzoni, ii-104 : e sparve, e i dì nell'
mavera prossima. gozzano, ii-104 : né certo sogna [l'oca]
-di animali. gozzano, ii-104 : al vespero invernale / protende [l'
guerriero. albertano volgar., ii-104 : piuttosto è da sofferire la morte
onne canto è maculata. cavalca, ii-104 : il detrattore scava morti, quando
una prop. subord. cesari, ii-104 : ecco una terza anima la quale a
di un espediente determinato. chiari, ii-104 : bastò l'accennato riflesso, perché raccomandar
il regno della giulia gente. manzoni, ii-104 : l'ansia d'un cor che
ma immobiltà e fissione. ibidem, ii-104 : non cessando questo suono che fanno i
ed anche a comporre. bocalosi, ii-104 : per questo sarà bene di far
(una persona). segneri, ii-104 : quei peccatori infelici, i quali si
officio. b. davanzati, ii-104 : fu creduto ordir tradimento, attesoché
con la particella pronom. savonarola, ii-104 : non si è mai [la chiesa
possa campar la vita mia? straparola, ii-104 : rodo- lino, vedendosi dal suo
ella; -e sommergesi. gozzano, ii-104 : penso e ripenso: -che mai
i nimici. c. campana, ii-104 : stavano il silva e il ciartres
comune nemico. c. campana, ii-104 : stavano il silva e il ciartres ristretti
più qualificati scrittori contemporanei. gobetti, ii-104 : che niccodemi non sia un grande
ergeansi e rituffavansi con gioia. gozzano, ii-104 : che mai pensa l'oca /
lira. f. f. frugoni, ii-104 : rodono la fama i più indegni
anche assol. a. cattaneo, ii-104 : ecco il brutto nemico, ecco l'
volto degli occhi di dio. straparola, ii-104 : ro- dolino, vedendosi dal suo
da cui era circondata. cavalca, ii-104 : il detrattore rode li morti e scarnagli
una perla. l. bellini, ii-104 : questo peso aggiunto alla figura / e
ombra dell'altezza vostra. giannone, ii-104 : consimili altre ricerche e dispute non
con l'atmosfera. ardigò, ii-104 : l'orbita dei due sciami o flussi
oscillare, malgra mazzei, ii-104 : sapere i nodi e gli iscioglimenti delle
scompigliarne qualche frangia cadente. panzini, ii-104 : il vento del levante, inusitato e
(una virtù). fusinato, ii-104 : forse iddio del nostro amor si giova
sonare a festa? i. nelli, ii-104 : io ero tutto sconturbato per trovarmi
le mani. g. barbaro, ii-104 : con la destra cacciano il cavallo battendolo
imperado- re. lorenzo de'medici, ii-104 : ritorna in sedia e lo scettro
(il mattino). ungaretti, ii-104 : quando la mattina è ancora segreta,
ben far ciascun seguace. straparola, ii-104 : amore, che non abbandona gliseguaci suoi
per consequenza, dubie. bocalosi, ii-104 : sarà bene di far vedere e palpare
lusso. l. bellini, ii-104 : vo'siete in paragon di noi,
rendere irriconoscibile una persona. segneri, ii-104 : per molto che procurisi di occultare la
-a intervalli regolari. emanuelli, ii-104 : facendolo seguire da un fischio lungo,
smascherò gli accidenti e narrò. segneri, ii-104 : giunge a peccare tanto animosamente che
. ottimo, f ii-104 : nelle peschiere che hanno l'acqua chiara
non suona. lorenzo de'medici, ii-104 : ecco or l'imperio, ecco le
piedi, i reggenti. musso, ii-104 : abbi cura di noi, cibaci
e nelle sopraf- finestre. lanzi, ii-104 : roma era una volta ricchissima di fregi
. giaciglio. a. cattaneo, ii-104 : il peccato deve considerarsi da noi come
praticare incisioni. dalla croce, ii-104 : facendo bisogno alcuna dilatazione ne'muscoli
i transiti di tali specie. piccolomini, ii-104 : per li movimenti e percossioni de'
contemplazione celeste. g. prati, ii-104 : tu frattanto dèi compier la veglia /
si alza il destro. caporali, ii-104 : cominciaro a parer mastri di danze
gagliardamente tentati. a. cattaneo, ii-104 : il peccato deve considerarsi da noi
(un suono). piccolomini, ii-104 : per li movimenti e percossioni de'corpi
al sensorio dell'occhio. piccolomini, ii-104 : per li movimenti e percossioni de'
delle cose divine. girolamo da siena, ii-104 : lo quale timore, quando ha
attacchi di sorpresa. nardi, ii-104 : ricordavagli il papa che non dovesse combattere
dalle strane mani sia malmenata. alberti, ii-104 : raccontano in india così essere divisa
-sottoporre a una prova. fusinato, ii-104 : nell'istante che a sì dura prova
lasciar perdere, sospendere. pallavicino, ii-104 : non s'awisò di dover consumare indarno
tanto avaccio. g. barbaro, ii-104 : in questo numero d'uomini e cavalli
d'or fregiata lira. manzoni, ii-104 : la procellosa e trepida / gioia d'
s'invitavano a pranzo. fagiuoli, ii-104 : non ve le invita no celeste amore
quella divinità che calpestano. manzoni, ii-104 : la procellosa e trepida / gioia
come quello degli antichi. barilli, ii-104 : la donna è colossale, e degna
s. maria maddalena de'pazzi, ii-104 : perseverando detta anima in pensar a questa
una ferita). dalla croce, ii-104 : quando aviene, che tal specillo non
. -sostant. soderini, ii-104 : puossi la cicoria far venir negli orti
di ricominciare a salutarli. brancati, ii-104 : mi vien voglia di tornare indietro.