da parecchi artigiani. de amicis, i-267 : qualche abituro appare qua e là
, accusato. bandello, 1-22 (i-267 ): sfrenato ed accecato appetito. vasari
ove manca la pelle. caro, i-267 : faceva [la pecorella] officio di
-anche al figur. guicciardini, i-267 : scoglio famoso [la meloria],
approntate, et aggarbatamente. idem, i-267 : né è da dubitare che non
regalo per gli dii. colletta, i-267 : erano dotti o nobili, usati agli
tu più punito ». ottimo, i-267 [inf., 14-63]: «
un tiro d'archibugio. olina, i-267 : [un fagiano] pigliasi o co'
con le pèsche. idem, 10-23 (i-267 ): abbiamo spesso insieme avuto a
-gettarsi avidamente sul cibo. caro, i-267 : [la capra] le si porgea
avventura d'essere sorpresi. boccaccio, i-267 : chi di perdere la propria vita
sei mesi a far baldoria. pirandello, i-267 : e la morte doveva entrare con
: vèllo, vèllo. olina, i-267 : [un fagiano] pigliasi o co'
e vasche e baratri. bettinelli, i-267 : ed eccolo aprirsi con virgilio, ch'
alla fin gettare il basto. giusti, i-267 : moglie non la volli a 19
franco / puoi presentarti. colletta, i-267 : non furono trovati fra quelle carte
dei bambini piccoli. caro, i-267 : aveva d'intorno per involgimenti e con
(di cavallo). pananti, i-267 : il cavallino appena che lo tocco /
nembo sfolgorante di sole. palazzeschi, i-267 : si aggirava solo nel pulviscolo delle
brulicargli per le vene. carducci, i-267 : di fatti sin nei primi anni del
provato in sua camerata. forteguerri, i-267 : fare una sdraiata / su qualche
cannuccia. bibbia volgar., i-267 : tolse una navicella fatta di giunchi,
parte del suo nutrimento. caro, i-267 : trovò la semplice pecorella, che molto
capo. r. degli albizzi, i-267 : il santo padre credette sempre che la
chiamato * ruota \ colletta, i-267 : il re creò tribunale per i colpevoli
al supplizio nella stessa carretta. giusti, i-267 : che direbbe ella di chi volesse
liberato con cauzione. p. verri, i-267 : tutti i subalterni, che amministravano
chi va sotto i torchi. pananti, i-267 : vennero a fare i lor doveri
un po'di cacio. alfieri, i-267 : avrei finito o col delirar d'intelletto
una dignità civile. boccalini, i-267 : io, signori,...
de'teucri / le schiere. ojetti, i-267 : al colmo del muro di cinta
in diritto di voto. baldini, i-267 : amava molto carducci, ma pur
che per crear soldatesche. colletta, i-267 : il re creò tribunale per i
il mio fedele amore. boccalini, i-267 : son venuto in questa ferma credenza
pur le noze agogna. caro, i-267 : avevano i piedi scalzi insino a'
desidero di ritorno sì presto. cesarotti, i-267 : l'amore è un desiderio di
e della nostra volontà. cesarotti, i-267 : l'amore è un desiderio di possedere
[metri]. de amicis, i-267 : c'è un tratto della valle del
è senza necessità manifesta. cesarotti, i-267 : la gelosia è una passione disaggradevole.
. -figur. de sanctis, i-267 : la scienza si è infiltrata nella poesia
de sanctis, lett. it., i-267 : non c'è...
di rame cosparsa di cera. pavese, i-267 : prese i gessetti e si mise
altre volte in cattura. cesarotti, i-267 : se in una compagnia, ove regni
in tutte le faccende. pascoli, i-267 : egli elevò sempre l'anima sua su
dono. buonarroti il giovane, i-267 : al donatario si dee riguardare /
cenar con noi questa sera. pananti, i-267 : da una vemente collera,
libero alla solennità del matrimonio. pascoli, i-267 : egli elevò sempre l'anima sua
cose c'hanno a seguitare. marino, i-267 : io spero di far conoscere in
. -figur. beccaria, i-267 : chiameremo stile fluido... quello
de sanctis, lett. it., i-267 : non c'è... nel
negli altri una pietà sovrumana. leopardi, i-267 : la morte non sarebbe altro che
esso obbietto. r. borghini, i-267 : quando si dice che il colore
e a gesù cristo. pascoli, i-267 : e a un loro moto di selvatico
si fanno delle carcerazioni. giusti, i-267 : se mi dassero tempo di prender
colla sua signoria. berni, 10-23 (i-267 ): abbiamo spesso insieme avuto a
maglio e col martello. serra, i-267 : il carducci sarà sempre il miglior
ceneri tue e de'tuoi. pananti, i-267 : non trovaron chiacchiere, ma fatti
l'alfabeto greco dal fenicio. gioberti, i-267 : l'idea di essa [la
creditore al debitore. p. verri, i-267 : tutti i subalterni che amministravano denaro
e'vitellini in casa. caro, i-267 : a questa grotta usando di tornar sovente
sempre splendido nello stile. beccaria, i-267 : chiameremo stile fluido (prescindendo dalla
pensamento rigoroso di questi concetti. serra, i-267 : il carducci sarà sempre il miglior
fratellevole animo. bandello, 1-22 (i-267 ): era tra loro una fratellevole
frena per cavallo un elefante. testi, i-267 : per consolar le brame / d'
9. dimin. frontalétto. caro i-267 : aveva d'intorno... un
di quel che si vuole. soderini, i-267 : abbino ancora le istesse volte il
quella rabbia detta gelosia. cesarotti, i-267 : la gelosia è una passione disaggradevole,
legati quest'ambasciata. 0. rinuccini, i-267 : il vedermi in quella corte non
vari fiorellini a gessetto. pavese, i-267 : attendeva seduto sulla lastra del marciapiedi
le cose al luoco suo. soderini, i-267 : abbino ancora le stesse volte il
reciproco aiuto. andrea da barberino, i-267 : io sì one nove frategli carnali
ferma e s'ingomma. alfieri, i-267 : se la gotta, più savia di
sanctis, lett. it., i-267 : non c'è... nel
ricco, ben fornito. alberti, i-267 : erano, come la spongia bene inzuppata
. vagire, frignare. caro, i-267 : accoccolatasi sopra, le si porgeva con
distinti nella riflessione. de sanctis, i-267 : l'ideale è lo stesso reale
altrui col proprio raggio. tortora, i-267 : la memoria di que'gigli d'
pezza nuova de imbroccato. caro, i-267 : avea d'intorno per involgimenti e
. g. m. cecchi, i-267 : se nel recitare / vedeste imperfezion
(il monocolo). panzini, i-267 : gli cadde la caramella dalla profonda
incrocchiate guardando il cielo. giannone, i-267 : lucrezio... non toglie che
dal maneggiar questo semplice caro, i-267 : avea... certi calzaretti indorati
come nelle istituzioni. de sanctis, i-267 : la scienza si è infiltrata nella
. intatto, integro. giovio, i-267 : si può dire che resuscitasse la fortuna
aveva tenuto fra le sue. serao, i-267 : una mano guantata di grigio perla
intento allo studio. francesco da barberino, i-267 : nel dar dell'aqua intento /
il titolo d'intolleranti. pascoli, i-267 : vorrei avere la voce divina, quella
piuttosto confusione che piacere. caro, i-267 : avea d'intorno per involgimenti e
il senso dm improbabile'. leopardi, i-267 : la morte nell'ipotesi della spiritualità
alla lontana. rinaldo degli albizzi, i-267 : si pigliavano... molti sospetti
colore netto e vivo. baldini, i-267 : fornì sempre prova... di
italiano, l'adulazione. siri, i-267 : d. giovanni ghiumaz- zero.
saia nera annodate insieme. sederini, i-267 : si possono accomodare fra liste di pietra
aperte australi scene. d'annunzio, i-267 : chi loderà quella segreta / ombra che
con amor converse. lamenti storici, i-267 : o cielo, o stelle tanto rilucente
voler delle dee. de amicis, i-267 : tra tacque e le falde estreme
di paglia. p. fortini, i-267 : ne trasse una manciata di scudi
, dottrine, insegnamenti. serra, i-267 : il carducci sarà sempre il miglior manuale
variegato e trasparente di racine. baldini, i-267 : nessuno meglio di lui si era
che la duri ancora. settembrini, i-267 : da che io fui libero, la
interpretare la parola mendace. boccaccio, i-267 : ricordandosi di ciò che di marmorina
l'importanza della cosa. bellori, i-267 : fece il ritratto della duchessa di
ordinati a difensione. bandello, 1-22 (i-267 ): divolgossi per messina come fra
. 9). patrizi, i-267 : tre furono le parti della ritmopeia:
di parassitismo. capellano volgar., i-267 : per nessuna via potresti suo proponimento
, capacità. berni, 10-25 (i-267 ): avendo visti tutti i cavalieri /
fatta per le misurate emozioni. emiliani-giudici, i-267 : il cuore di lei non era
, mormorando, disaffanna. caro, i-267 : usciva dall'un canto del sasso
altra muda. gir. priuli, i-267 : in gram conseglio fu preso de dar
. e mutargli con diligenza. trinci, i-267 : si mutano i cavalieri [i
fiducia dei più savi. leopardi, i-267 : la morte nell'ipotesi della spiritualità
il bisogno della nettezza. settembrini, i-267 : con che amore e con che
quelle cose che noi dicemmo. ottimo, i-267 : virgilio qui con responsione punge capaneo
armonia, numero e metro. idem, i-267 : usciva dall'un canto del sasso
in cerchio piove. parini, giorno, i-267 : quale il sapon del redivivo muschio
e più le copie. cesari, i-267 : ma che ne dite ora? che
il xóa ^ o ^. baldini, i-267 : fornì sempre [della giovanna]
pelle che tira in oro. testi, i-267 : tempo è già che fermiate *
casa fortificata, casatorre. guicciardini, i-267 : avevano [i livornesi]..
luna vicina alla congiunzione. bellori, i-267 : colorì una dama in forma di
giovanni da samminiato [petrarca], i-267 : infino a quando, voi parvoli,
. giuseppe flavio volgar., i-267 : eravi a chi pareva che cestio
. g. m. cecchi, i-267 : dell'autore io non ne parlo,
buon umore non mancava. morante, i-267 : con voce piena di canzonatura e
mio cuore. borsieri, conc., i-267 : alludendo... alle varie
conchiglia). a. verri, i-267 : teti lusinghiera, meretrice galatea, or
volte contrarie. lorenzo de'medici, i-267 : era il desìo e dubbioso e perplesso
nell'animo. lorenzo de'medici, i-267 : mentre amor spinge i passi e
luogo dove fu sepolto 'ridiculo'. caro, i-267 : d'intomovi pendevano secchi, ciotole
un carattere: sanguigno. serao, i-267 : sapeva che colaneri, nella notte,
i labri e la barba! caro, i-267 : ella [la bambina],
una polla d'acqua. caro, i-267 : usciva dall'un canto del sasso
-di animali. caro, i-267 : la semplice pecorella...,
che si chiudono. gius. sacchi, i-267 : la gente si affollava alla portiera
o di quel difetto. leopardi, i-267 : la morte nell'ipotesi della spiritualità
s. carlo da sezze, i-267 : passati gli anni della fanciullezza e
inviato del vero dio. de amicis, i-267 : tra tacque e le falde estreme
(il sole). barilli, i-267 : quando il sole è precipite all'orizzonte
un verme in terra. delminio, i-267 : ricordisi, vostra maestà, che il
note al malmantile [1788], i-267 : noi pigliamo questo detto dagli uccelli
del proprio corno. gozzano, i-267 : altre, consunte, taciturne, assorte
evento storico. stampa periodica milanese, i-267 : era ben verisimile e da prevedersi
al quarto assalto. d annunzio, i-267 : chi celebrerà la pugna lieta /
dell'oggetto interno. d'annunzio, i-267 : chi celebrerà la pugna lieta / che
mi baciò tutto tremante. passavanti, i-267 : volendo che iddio gli rivelasse alcun
queste lascivie d'amore. nardi, i-267 : oltre gli altri rimedi opportuni per
un artista). vasari, i-267 : antonio d'andrea tafi...
le sue froge. c. campana, i-267 : eravamo tutto dì in continuo timore
. b. croce, i-267 : quantunque il pensiero dell'immanenza si
. non posson far suono. caro, i-267 : usciva dall'un canto del sasso
.). stampa periodica milanese, i-267 : quanto più forti erano state le
'ricusatrice': che ricusa. pascoli, i-267 : vorrei avere la voce divina,
le può ridir. d'annunzio, i-267 : chi ridirà la gioia de l'atleta
degli agenti del granduca di toscana, i-267 : qui si tratta strettamente partito con
. e e caro, i-267 : usciva dall'un canto del sasso medesimo
o politica. petruccelli della gattina, i-267 : il parrucchiere di robespierre, incipriandolo
cantò la cinciarella. d annunzio, i-267 : risalendo la sponda con piè fermo
. guido delle colonne volgar., i-267 : l'aveano sospiecti de la morte
. -sostant. moretti, i-267 : si sedette su quel sofà per illudersi
riservo e senza cerimonie. tasso, i-267 : ringrazierei ben io volentieri vostra eccellenza
(l'intelletto). labriola, i-267 : lo spirito sarebbe come per locke 'tabula
. guido delle colonne volgar., i-267 : uno iuomo li grieci commo sguardaro
dottore risalì le scale. d'annunzio, i-267 : risalendo la sponda con piè fermo
re costituzionale. stampa periodica milanese, i-267 : rammentando i mali sofferti e grincorsi pericoli
non avere mai fidanza. caro, i-267 : il giro dentro della grotta veniva
parevano quasi esser risuscitati. tasso, i-267 : sorgo da stato così vile e
ha legato con cento ritortole. caro, i-267 : prese un vinciglio verde, e
mondo, della divina grazia. serao, i-267 : sapeva che colaneri, nella notte
si rompesse? bandello, 1-22 (i-267 ): pensò... il signor
vuole che sia l'inferno. caro, i-267 : usciva dall'un canto del sasso
-rantolante. l. pascoli, i-267 : raccomandatogli il suo diletto discepolo,
rimanenti agli ordini inferiori. pascoli, i-267 : in cinquanta anni di sacerdozio mai
a. ssatollare la turba. caro, i-267 : ella, senza mai guaire
violenti e irregolari sussulti. deledda, i-267 : il suo cuore appassito ma non ancora
coltre d'oro. d annunzio, i-267 : risalendo la sponda con piè fermo
abulico. lonne volgar., i-267 : quilli dui vienti fortissimi e spotestati,
italiani. papini [in lacerba, i-267 ): futurismo è guerra contro l'
comido. lettere al magliabechi, cxxxiv- i-267 : sto scommodo e dò incommodo, che
giacere per riposare. forteguerri, i-267 : uscir di casa e fare una sdraiata
più antiche scritture. tasso, 13- i-267 : cieca non già, ma solo a'
, incapace. ferd. martini, i-267 : con che cuore potè ella augurarmich'io
. guido delle colonne volgar., i-267 : tiempo era 'ntandode li iuomi autunnali,
distinte, una sola sustanza. tasso, i-267 : desidero che siate informatissima de le
(l'afa). forteguerri, i-267 : quinci la notte, allorché s'assottiglia
nel rapporto amoroso. d'annunzio, i-267 : chi ridirà la gioia ae l'atleta
, vorrebbe sopravestirsi dell'immortale che segneri, i-267 : vince colui che sopporta animosamente quei
bellezza in sé reduce. tasso, i-267 : dirò... che, sì
molti le meno irragionevoli. arici, i-267 : per sete a lungo / sostenuta il
il collo d'ira. testi, i-267 : tempo è già che fermiate, /
. alvaro [in v. bompiani, i-267 ]: io vedo l'editore non
fregene, e stop. caproni, i-267 : avete fatto carriere / splendide. io
pretta bile stravasata. l. pascoli, i-267 : fu dal catarro, dalla bile
lungamente spiegato sarebbe languido. beccaria, i-267 : sorte di stili stretti e vibrati.
. valerio massimo volgar., i-267 : li due metelli, il macedonico
. papini [in pacerba, i-267 ]: tutti sanno come io avrei potuto
de nuocte navigao senza storbèrio. idem, i-267 : per spacio de iv iuomi
onde rapide dei torrenti. cavour, i-267 : esso, che faceva parte dell'ultima
il latte senza maestro. serao, i-267 : preferiva quello ad assistere delle puerpere
offende il senso estetico. dossi, i-267 : in conclusione, il tuo libro era
di superbia). ottimo, i-267 : o uomo furioso, che supini la
vero. guido delle colonne volgar., i-267 : la fuga furtiva de quillo re
(una malattia). arici, i-267 : per sete, a lungo / sostenuta
gente, incominciando da carletto? moravia, i-267 : in tal caso, caro il
dolore nel delizioso ritiro. settembrini, i-267 : faticosamente lavoravo ed ero lieto di
. guido delle colonne volgar., i-267 : le navi di quelli miseri greci
clamasse lo mare mediterraneo. idem, i-267 : subitamente quil- lo airo sereno fo
siamo qui noi ». zavattini, i-267 : « scusate » disse timidamente il giovane
qua e là. ferd. martini. i-267 : con che cuore potè ella augurarmi
ascoltava se medesimo. d'annunzio, i-267 : tutto taceva in tomo, alto su
alla trappola. a. cattaneo, i-267 : questi, morto il padre, e
dal suo guardiano. de amicis, i-267 : tre o quattro compagni gli si slanciarono
che i giovani non farieno. idem, i-267 : in alcuno amore i fati non
turbulentu. guido delle colonne volgar., i-267 : subitamente quillo airo sereno fo facto
estinto, si esponevano. giannone, i-267 : lucrezio pure a ciò riferisce l'
. soffici [in lacerba, i-267 ]: il rispetto delle decisioni di londra
dolce ammaestrar di cortesia. sercambi, i-267 : e alla brigata era di viso che
mucchio, ricominciammo la zuffa. porcacchi, i-267 : morirono in quella zuffa due mila