arrosto per una settimana verga, i-137 : acchiappò rapidamente una manata di polvere
in armeggiar poi fusse. idem, i-137 : la riponga in un cannoncino di latta
quel giardino. giovanni da samminiato, i-137 : più tosto voglio che tu sia
delle fiabe gli oggetti fatati. beltramelli, i-137 : la nostra azione è debole.
diletto del sacro poema. baretti, i-137 : non dite, amico mio, che
molto più a lungo. palazzeschi, i-137 : non andava mai al cinematografo,
iniziare il gioco). magalotti, i-137 : se ci voglia o non ci voglia
trasmettere un messaggio. latini, i-137 : e io presi compagna [= compagnia
la tua 'ita. idem, i-137 : prego m'ammezzi l'alta e erta
che favole di vecchierelle. verga, i-137 : entrambi erano bravi tiratori; turiddu
aveva fatto parecchi buchi. vasari, i-137 : quelle forme di gesso si lasciano
cosa ch'esigesse segreto. colletta, i-137 : il re disse di pubblica ragione
buono. a. f. doni, i-137 : -che c'è, messer dattero
. -figur. alfieri, i-137 : a nessuna altra cosa inclinava quanto
. o frondi o carte. caro, i-137 : una di quelle tele d'aragni
l'aristarco ch'egli era. cesarotti, i-137 : in questa confusione d'idee vari
italia in arme. b. davanzali, i-137 : manda innanzi una mano d'aiuti
posto avanzato. andrea da barberino, i-137 : vennono presso al fosso. allora
che si vantano gl'incantatori. giusti, i-137 : dieci anni fra i presenti e
. -atomuzzo. caro, i-137 : una di quelle tele d'aragni ben
sublime ingegno. bandello, 1-11 (i-137 ): del passato non se ne parli
apparire un uomo cattivo. verga, i-137 : acchiappò rapidamente una manata di polvere
barattieri rifugiati a montecitorio. beltramelli, i-137 : non credo più a nulla,
non misura. bandello, 1-11 (i-137 ): becco cornuto, se tu hai
de'suoi doni comparte. tommaseo, i-137 : la benedizion dal ciel non scese /
. biondiccio. l. bellini, i-137 : e delle muse al secolo presente,
cotanto menato per bocca. caro, i-137 : or donde cavate voi le sentenze
, navigazione e agricoltura. sarpi, i-137 : il pontefice ruppe la prudente pazienza o
com'un can botolo. caro, i-137 : voi dunque, voi, che,
carche ambe le braccia. tommaseo, i-137 : la derelitta le tremanti braccia /
. a. f. doni, i-137 : io sto fresco questa volta ad averne
ant. calabrese. campanella, i-137 : cantan le glorie tue con nobil
. -figur. machiavelli, i-137 : considerando a quanta corruzione erano venuti
qual metallo tu vói. vasari, i-137 : usano gli artefici eccellenti quando
comparve. foscolo, gr., i-137 : solo / quando apparian le grazie,
era stimata una calunnia. boccalini, i-137 : ma mi quieto nella volontà di dio
: gruppo, schiera. campanella, i-137 : telesio, il telo della tua faretra
carnicine, candide, purpuree. ojetti, i-137 : ecco intanto il cielo trasformarsi in
fatta di sola cellulosa. marino, i-137 : il suggetto ha da esser favoloso a
o cassettini delle limosine. alfieri, i-137 : si era stabilito un ceppo assai
fei certa. capellano volgar., i-137 : della mia fé e lealtà in
altro, è stato creduto. cesarotti, i-137 : in questa confusione d'idee vari
mattacconi disutili. b. davanzali, i-137 : tronchi la guerra di colpo alla
cinto da un murettino. tommaseo, i-137 : la derelitta le tremanti braccia / mi
tradurre a dirittura da traduzioni. leopardi, i-137 : le metafore d'ogni sorta sono
sua signoria reverendissima. b. davanzali, i-137 : tronchi la guerra di colpo alla
. -figur. ojetti, i-137 : rose rosse turgide tonde che roteano e
provvedersi i contadini. nido eritreo, i-137 : aumentata la popolazione, dovrà esservi
compositore della stampa. p. verri, i-137 : supponete che un errore sfugga dalla
nuvoli de la confusione. cesarotti, i-137 : in questa confusione d'idee vari aristarchi
le quali continuatissimamente intendono. sarpi, i-137 : papa paulo, immediate dopo la sua
4 bolognini. p. verri, i-137 : supponete che un errore sfugga dalla penna
. -figur. boccalini, i-137 : ma mi quieto nella volontà di dio
academico e dogmatico generale. marino, i-137 : io costituisco costà v. s.
oggetto). v. borghini, i-137 : non è cosa che dia più grazia
la sua pace. capellano volgar., i-137 : della mia fé e lealtà in
con facilità si cava. bocchelli, i-137 : prese [il giovane prete] una
sm. acciaio damaschinato. biringuccio, i-137 : laudasi infra quelli di che ho
un lavoro eseguito). lanzi, i-137 : a tale epoca si riducono certe sue
potesse meritare e demertare. boccalini, i-137 : io talmente dalla fina corazza dell'innocenza
linguaggio, al costume. monti, i-137 : vedete bene che pignocchi è un
obbligato. a. verri, i-137 : saffo non prestava maggior attenzione di
si chiama dialetticamente di equiparanza. leopardi, i-137 : la forza e l'evidenza consiste
che castigo de'morti. tozzi, i-137 : camminava a testa alta, tronfio e
. strappare, stracciare. boccaccio, i-137 : se non fosse che le dilicate mani
vutone vita e gioia. deledda, i-137 : jacu farre avrà dei figli,
dietro [ecc.]. boterò, i-137 : vuole che si obedisca a'prencipi
di- scorron per rapirci. guicciardini, i-137 : ma vedendo poi l'impeto di
difficoltà di attuarli). bellincioni, i-137 : di disegni le mura ne son piene
nel mezzo del cielo. ojetti, i-137 : corimbi d'acacia bianchi e torpidi.
attenda a'tuoi lavori. boterò, i-137 : non è cosa alcuna nella quale
; corrotto, putrefatto. baldini, i-137 : i reduci, rammentando, potranno dire
almeno in alquante opere. leopardi, i-137 : la lingua italiana studiata da tanti
-signore, padrone. segneri, i-137 : ma che ha da fare l'essere
quelle finestrelle a graticci. alfieri, i-137 : si era stabilito un ceppo assai ben
all'evidenza e alla forza. leopardi, i-137 : la forza e l'evidenza consiste
fachir vagabondi per ltndie. massaia, i-137 : in quanto a religione questo principe
facoltà di fabbricar moneta. cesarotti, i-137 : il vocabolario ricomparve accresciuto, ma
con pesantezza, goffamente. soffici, i-137 : io feci quella caduta come un fagotto
virtù propria non esce. alfieri, i-137 : per natura mia prima prima a nessuna
ricchi abitanti delle città. soffici, i-137 : mi prese la fantasia di avventurarmi
otto minuti per giorno. pananti, i-137 : fan dieci miglia per un desinare.
signor sanminiato sa adoperare. campanella, i-137 : telesio, il telo della tua
pane. valerio massimo volgar., i-137 : erano in tanto attenti alla continenza
di quelle faccie signorili. verga, i-137 : -così va bene, -rispose compare
al fastigio della sua perfezione. lanzi, i-137 : ci sono altre belle opere che
palatino. valerio massimo volgar., i-137 : la febbre, acciò che meno
dispero alfin fronde febea. boccalini, i-137 : comandò [apollo] che all'
così gotico e così latino! serra, i-137 : il verso resta nella memoria con
-sostant. b. davanzati, i-137 : dodici miglia lontano in una pianura
come cosa vana. l. bellini, i-137 : tutti due [parla di due
primo onor perduto. b. davanzali, i-137 : tanto più saldo e sicuro,
quel che diranno e faranno. pananti, i-137 : si vuol fare una fabbrica,
. ridondante, sovrabbondante. serra, i-137 : una pagina fluviatile di d'annunzio.
far paura a'bambini. palazzeschi, i-137 : per quanto gli fossero piaciute le
. e al figur. caro, i-137 : vi voglio adesso fare un poco di
da genova per gittarlo. vasari, i-137 : cominciano poi con gesso da fare presa
secchi. benvenuto da imola volgar., i-137 : l'anno seguente fu notabile per
con arguzia. giovio, i-137 : dio dia a quella collo saldo,
pregiudizi d'un paese. palazzeschi, i-137 : il ricavato di tanto sferruzzare serviva
-assillare. c. gozzi, i-137 : si seguitava a fulminare il fratello
accavalciate). francesco da barberino, i-137 : mal fa la man che corre
. -ricciolo. de marchi, i-137 : i capelli, più disfatti che fatti
addosso da giove. de sanctis, i-137 : quando la realtà è ancora nuova
dalle narici e dagli occhi. verga, i-137 : il sangue gli gorgogliava spumeggiando nella
-stravagante, bizzarro. dossi, i-137 : si vide il nostro gotico amico,
sedile, seggio. ser giovanni, i-137 : come l'abate andò a concistoro,
, uno sproposito). boccalini, i-137 : gl'ignoranti con l'infamia d'uomini
l'immerge di forza. verga, i-137 : stava in guardia tutto raccolto per
6. deturpato. boccaccio, i-137 : il suo bel viso era divenuto pallido
tenere a mollo. biringuccio, i-137 : guazzando quel che ha da esser
da lui l'ombrosa selva. arici, i-137 : di sereni lampi / illustrò febo
poesia. l. bellini, i-137 : a farli [i lunari] chi
i maligni. romagnosi, conc., i-137 : di due sorti è la bestemmia
e di esplosivo un'arma colletta, i-137 : fra le rarità ercolanesi sono i papiri
, ch'uccise i suoi. testi, i-137 : qual fier leon, cui là
o per l'incavate quercie. vasari, i-137 : il cavo di quella statua,
del mio potere. d'annunzio, i-137 : io come una ronzante ape marina /
fisime. l. bellini, i-137 : cosa ch'io credo che voglia inferire
vi si inserisca perfettamente. vasari, i-137 : come gittate [le figure] si
la sua patria roma. giovio, i-137 : io penso di ponermi in camino
istallazione di quelle autorità. pananti, i-137 : si fa l'installazione del lord mere
propria di tutti. de sanctis, i-137 : qui il fantastico è spiegato e
di pavo- nazzetto. periodici popolari, i-137 : gli additai un campo di grano
continove corruttele? c. campana, i-137 : la qual arroganza ragionevolmente turbò molto
negl'intestini. parini, giorno, i-137 : se noiosa ipocondria t'opprime,
ribellione alla sorte avversa. boccaccio, i-137 : ella s'avrebbe i suoi biondi capelli
polvere son. lorenzo de'medici, i-137 : lasso, ormai non so più che
.. nella veccia. idem, i-137 : le spine sono... laterali
anche al figur. caro, i-137 : e questa sia per la prima scossa
e gli occhi rischiara. settembrini, i-137 : per giudicar bene sicuramente e ritrovare
altro peduccio delle volte. milizia, i-137 : le logge del primo e secondo ordine
col lavare i piatti. zavattini, i-137 : subito si misero a lustrare l'asfalto
scure lo macellò. bandini, 2- i-137 : la povertà ancora ha stentato, è
per tutti un godimento. moretti, i-137 : la questua restava il principal mezzo
sorriso timido e fine. baldini, i-137 : la guerra forse sarà terminata appunto
laborem plurimum ». d'annunzio, i-137 : io come una ronzante / ape
pazzia. berni, 5-42 (i-137 ): chi urta col muro, è
restan prodotte. rotnagnosi, cono., i-137 : le bestemmie hanno ancora un'altra
e fanno grande menate. caro, i-137 : guardatele dalla scopa [le tele
radissimo fanno ulive. periodici popolari, i-137 : a un certo punto della strada,
de uno medesmo metallo. segneri, i-137 : dipoi, se sono atti [gli
che averà civan- zato. saraceni, i-137 : cercarono a ciò di provedere i
over terra rossa minutissima. biringuccio, i-137 : qual di questo [acciaio] ha
pan per. focaccia. verga, i-137 : apriteli bene, gli occhi!.
su un'altra legge. leopardi, i-137 : gusto e stile modellato giudiziosamente sull'
fortemente innamorato. petruccelli della gattina, i-137 : la contessa è cotta come monna
un loco. /. nelli, i-137 : presto presto si rivestì come un cavalier
, freschissima. /. nelli, i-137 : -quel suo garzone che figura ci fa
ardita mano diritta. vasari, i-137 : fatto ciò, quelle forme
dimestichi loro. bibbia volgar., i-137 : non conosci tu che esaù,
nell'orecchia qualche moschetta. caro, i-137 : come una di quelle tele d'aragni
paschino della mucidaglia dell'acqua. soderini, i-137 : pascendosi i pesciolini dell'acque dolci
col destino. berni, 5-42 (i-137 ): chi urta col muro è suo
il cucco. s. errico, i-137 : fa'che nel molle tuo nettareo seno
'. giuseppe flavio volgar., i-137 : nobilissime case et i regni interi sogliono
odiàr l'autore. g. capponi, i-137 : mentre che arrigo dimorava in pisa
alla memoria per quinto. serra, i-137 : [se si paragona] un verso
l'alzano giuranoo obbedienza. boterò, i-137 : non è cosa alcuna nella quale
fruizzione d'un solo amore. baruffaldi, i-137 : l'impeto e la forza /
o che deve rispettare. guicciardini, i-137 : già carlo... avea,
l'antica quiete restituito. pananti, i-137 : èvvi il gran desinar ministeriale,
esser mortale. parini, giorno, i-137 : noiosa ipocondria t'opprime. leopardi,
d'oro. bar uff aldi, i-137 : ne trae, come da erario *
comandamenti a buona vita. savonarola, i-137 : bisogna che tu sia dedito sempre al
paese nemico. montecuccoli, i-137 : soprattutto allor che si esce fuori
miniato]. b. corsini, i-137 : essi fabbricarono a loro spese la chiesa
donar e far morire. giannone, i-137 : a ragione alcuni biasimano il costume
nei pallidi suoi schemi. bontempelli, i-137 : se n'andò con la mia pallida
di serietà e decoro. beltramelli, i-137 : uomini politici che hanno l'intelligenza
facean, buone pappate. pananti, i-137 : tutte le società, tutte le
una pappatoria di garbo. pananti, i-137 : i preti, che non son
tutti i giornali assicuravano. beltramelli, i-137 : uomini politici che hanno l'intelligenza
). l. bellini, i-137 : tutti due, per parnassescamente /
astratte). francesco da barberino, i-137 : mal fa la man che corre
e pastale nel mortaio. biringuccio, i-137 : altro acciaro non hanno che de'
mano perché verrà più duro. biringuccio, i-137 : altro acciaro non hanno che de'
e bere. bibbia volgar., i-137 : se mi cercherà lo padre mio e
le parole usate dal canone. baldi, i-137 : presi quel che scrivesti e lo
veleno). donato degli albanzani, i-137 : certamente questa è meravigliosa cosa,
viso né pettenarmi la testa. straparola, i-137 : in segno della verità comandò alle
capelli acconciati. serao, i-137 : i capelli castani erano tirati strettamente
dimestichezza: mi piaciucchiava. fanfani, i-137 : 'piaciucchiare': da questo verbo che
in modo disperato. fanfani, i-137 : 'piangere come una vite tagliata':
e che piglia ottima concia. fanfani, i-137 : 'pianotto': agnellino o bozzone che
inauietudine, di malessere. deledda, i-137 : prete porcheddu aveva ragione: il
che chiamano curati di cantone. tommaseo, i-137 : venne il pievan della vicina pieve
pieve e chiesa matrice. tommaseo, i-137 : venne il pievan della vicina pieve /
abbaglio, sbagliare. bellincioni, i-137 : voi piglieresti presto le balene: /
alle porosità di quelle. milizia, i-137 : le logge del primo e secondo
-buio, piovigginoso. bemari, i-137 : tre tendoni a righe rosse, sbattuti
d'artificio; pirotecnia. ojetti, i-137 : anche la pirotecnica è stata, dall'
). b. davanzati, i-137 : vedive'che pur ci ha chi sappia
animali. valerio massimo volgar., i-137 : a'polli, ne'quali si
triturata finemente. caro, i-137 : volete voi ch'io vi dica come
preferisce il passato. marinetti, i-137 : avete torturato... oratori pulverolenti
nella potestà del marito. giannone, i-137 : a ragione alcuni biasimano il costume un
umana voce. stampa periodica milanese, i-137 : il duetto...,
oggi di udirti cantare. straparola, i-137 : la quale ubidientissima alla sua signora,
g. di i. morelli, i-137 : crebbe il tevere e uscì dal suo
nissuno senza molta considerazione. tortora, i-137 : al castigo di questi orrendi misfatti
vostro cosi prodigo donativo? chiari, i-137 : quella prodiga beneficenza da me verso
piagato. 0. targioni tozzetti, i-137 : la spina è una vera arme o
di un liquido). soderini, i-137 : l'acqua commossa e trasportata lascia
non pittorica. stampa periodica milanese, i-137 : anche in questo spartito come m
e non inonda il piano. gioberti, i-137 : la civiltà tutta quanta è un'
doppio rispetto a prima. mazzei, i-137 : voi avete fiorini 35 di prestanza.
-ragnatelùccio, ragnateluzzo. caro, i-137 : voi... siete solamente un
si fortificarono. g. averam, i-137 : le foglie non possono verdeggiare se
rassembra un ramoscello. d'annunzio, i-137 : in lui ras- sembran le spuntate
riprendere un motivo musicale. gianellì, i-137 : si dicono contrappunti doppi perché,
oggetti preziosi, scrigno. baruffaldi, i-137 : detto, fatto: uno stuol vario
si serviva dei testi sacri. gioberti, i-137 : i disordini civili ridondano per mille
figliuolo. novella del grasso legnaiuolo, i-137 : e non restando el grasso di
racquistaménto de la grazia. marini, i-137 : egli poi se ne ritornò alla città
. s. maria maddalena de'pazzi, i-137 : amore, amore, tu sei
, con stravaganti metafore. massaia, i-137 : mi domandò se avessi visitato in
di costà. bandello, 1-11 (i-137 ): narrò un memora- bil caso
olio santo. catzelu [guevara], i-137 : dove vederà qualche tristezza, deve
personificato). buonarroti il giovane, i-137 : forse un dì rimescolandoci / noi
(un foro). soderini, i-137 : dèe avere questo pozzo ne'fianchi certe
triplo rispetto a prima. mazzei, i-137 : voi avete fiorini 35 di prestanza.
fossa. cravaliz [gómara], i-137 : subbito che gli inimici se ne andomo
23. contrassegno. vasari, i-137 : sopra ogni pezzo si fanno riscontri,
di rispettar prometto. g. ferrari, i-137 : se la mia libertà è un
documento processuale. f. casini, i-137 : ecco i risultanti dagli atti: hic
la fata a saettarla scende. mazza, i-137 : la visiva virtù ben tocca il
che era loro erede. guicciardini, i-137 : le quali cose essendo molestissime a lodovico
ruppono. novella del grasso legnaiuolo, i-137 : quello di dentro disse « per
il raggio amorosetto e pio? alfieri, i-137 : questo piccolo saggio del mio poter
ogni salmo ritorna in gloria? pananti, i-137 : i preti, che non son
di un neonato). giannone, i-137 : a ragione alcuni biasimano il costume
usi la satira mordace. alfieri, i-137 : per natura mia prima prima,
disiri. guido delle colonne volgar., i-137 : abondavano serpienti, satiri, vicuorni
anche al figur. serao, i-137 : « andiamo a vedere » diss'ella
le giarrettiere d'amoerro. stuparich, i-137 : arrivò finalmente al sentiero. i
creatura malformata. l. bellini, i-137 : e che 'l far razza sia cosa
. spuntare. berni, 5-43 (i-137 ): già comincia apparir innanzi il sole
stemperato, si scrosta. lanzi, i-137 : con forse altro metodo condusse nel
minima, quasi trascurabile. giovio, i-137 : supplico vostra signoria reverendissimae illustrissima che non
, un fiore). caccio, i-137 : biancofiore aveva perduto il naturale colore guittone
lato suo. p. fortini, i-137 : il giovine innamorato seguendola dipasso in passo
; seccatore. giovio, i-137 : supplico vostra signoria reverendissimae illustrissima che non
(un bene). buzzati, i-137 : ciascuna di esse stelle, pur minima
un dono della provvidenza. palazzeschi, i-137 : il ricavato di tanto sferruzzare serviva alle
, in posizione accosciata. landolfi, i-137 : c'era anche la cagna, che
ha ripreso a meditare. idem, i-137 : sopra, un denso groviglio di rami
dei fiamminghi. arti e mestieri, i-137 : paolo veronese e tiziano facevano l'imprimi-
labbro ha 'l dito. fantoni, i-137 : dal cupo orror delle cimmerie grotte /
, calunniatori. l. pascoli, i-137 : carlo, che faceva quell'opere a
fronte reverente e smorta. boccaccio, i-137 : il suo bel viso era divenuto palido
derivano. catzelu [guevara], i-137 : dove vederà qualche mal recapito,
già essa dà in fuora. mamiani, i-137 : né io ho voluto consentire a
bianchi e pargoletti denti. straparola, i-137 : la quale, ubidientissima alla sua
conversazioni sollazzevole molto. periodici popolari, i-137 : era un uomo assai sollazzevole,
intendare i modi di dio. delminio, i-137 : uesta imagine per significare e tenacità
per ordine di prospettiva. fagiuoli, i-137 : è ben vergogna ch'egli venga meco
o lasciarla andare via. caro, i-137 : due altre parolette in correzione e vi
grande e disordinata spesa. ottimo, i-137 : messer filippo argenti degli adimari di
aspre. benvenuto da imola volgar., i-137 : lo dittatore... condusse
mandava perch'ella gli consentisse. nardi, i-137 : di nuovo colle sue spesse e
un materiale durissimo. folengo, i-137 : figliuol mio, saran bastanti / cotesti
confutare un'opinione. campanella, i-137 : telesio, il telo della tua faretra
disprezzo, senza rispetto. caro, i-137 : donde cavate voi le sentenze che voi
sol spuntato. d'an nunzio, i-137 : in lui (vitello] rassembran le
della sua dimora. m. leopardi, i-137 : na sera, stando già
azioni eversive. b. davanzati, i-137 : vedi ve'che pur ci ha chi
o di altro metallo. vasari, i-137 : usano gli artefici eccellenti, quando vogliono
ispano assa'ne parla. delminio, i-137 : questa imagine per significare e tenacità nella
, la presa). boccaccio, i-137 : le sue dilicate mani erano con istretto
luogo). l. bellini, i-137 : quel poggettuzzo strombettiere / non vuole
de la strozza non uscìa. gozzano, i-137 : mi parve udire la tua voce
che ella avessi. c. marzocchi, i-137 : a mezzanotte il solito ter
non la ubbidirono. a. cattaneo, i-137 : nel grande specchio degli esempi troverete
degli ottimi autori francesi. leopardi, i-137 : stile [della lingua italiana] modellato
e ne cavavano li campioni. vasari, i-137 : la quale anima ha la medesima
, che disprezza. marinetti, i-137 : mi vanto di avere minacciato di morte
astratti personificati. buonarroti il giovane, i-137 : forse un dì rimescolandoci / noi
tauri il sangue. d'annunzio, i-137 : tu dieci tauri ed altrettante vacche,
altrui; frecciata polemica. campanella, i-137 : telesio, il telo della tua faretra
per la salvazione eterna. moravia, i-137 : pallida, gelida sotto tutti quei serpentelli
quattro dimensioni; quadridimensionale. buzzati, i-137 : le stelle non ruotavano nell'universo secondo
titulare, né di protettore. pananti, i-137 : 1 preti, che non son
e intrecciamento de'trafficanti. baldi, i-137 : s'io volgo i lumi in queste
disio come mio duce. segneri, i-137 : gli angeli finalmente 'dicuntur dii'quanti sono
informa il creato. segneri, i-137 : e qui considererai... quanta
un suo riso argentino. gozzano, i-137 : già tutta luminosa nel sorriso / ti
l'uva rachitica gonfierà. ojetti, i-137 : rose rosse turgide tonde che roteano e
). 0. targioni tozzetti, i-137 : le spine sono:...
'l gran falire. b. davanzati, i-137 : vedive'che pur ci ha chi
una parte. ulloa [castagneda], i-137 : gli diede questo dì un duliman
l'orto aprico. g. averani, i-137 : la vite s'awitic- chia al
fascino. c. cederna, i-137 ; è una dragueuse delle più insolite,
artistica. m. praz, i-137 : la torbidezza d'ispirazione, l'implacabile