l'ultima volta che fui a milano gustai troppo assenzio misto col miele, né
rispetto / a la soavità ch'indi gustai. marino, i-160: non poteva e
confetto in bocca, né sì tosto gustai la dolcezza che l'amaro che sotto v'
periodici popolari, ii-248: ora i buon gustai sono falliti; perché il terribile barone
abitava con la mia famigliuola, dove gustai tante pure gioie. tozzi, 3-109
questa fu la prima volta che mai io gustai prigione, insiuo a quella mia età
42: sì t'imprometto che mai non gustai il più bello e perfetto colore di
città, io [asino] non gustai carezza alcuna, né mai seppi di che
? fogazzaro, 1-78: io ricordo quanto gustai... la fine poesia del
: altre volte, signore, infinitamente gustai riceverti tran- sustanziato alla ricca mensa tua
). iacopone, 1-223: gustai mirrato aceto. / e per chi mi
: altre volte, signore, infinitamente gustai riceverti transustanziato alla ricca mensa tua,
dell'umanità. faldella, iii-88: gustai allora tutto il paradiso d'artista. tèrèscùi
sempre / grazie, risponde, ne gustai, mi basta. d'azeglio, 6-16
: / grazie, risponde, ne gustai, mi basta. g. prati,
ci confessiamo. serafino aquilano, 101: gustai, produxi frutto, ebbi ogne cosa
quella graziosa cameriera...; gustai fra le sue braccia le delizie del
, ii-i 1-185: ebbi, e gustai con molta compunzione di spirito, i
lxv-178: è ver che un ne gustai con la pece, / che mi dè
roma. parini, 362: io non gustai del maritale amore, / però che
f. scarlatti, lxxxviii-ii-585: s'io gustai da prima il mele, / ora
de'medici, 72: vidi e gustai e da poi ch'ebbi letto / lo
de'medici, 72: vidi e gustai e da poi ch'ebbi letto / lo
43: altre volte, signore, infinitamente gustai riceverti transustanziato alla ricca mensa tua,
, lxv-178: e'ver ch'un ne gustai come la pece, / che mi