barbare; e mi ha detto che ne gustò subito l'armonia, la quale le
certe castagne che, cotte, sono al gustò dolcissime. leopardi, 855: maometto
perdita tua gustar dèa core, / che gustò lo dolzore / dei dolci e veri
non ha bevanda; gionata, che gustò il miele, non bevette; e
in questo mondo, / contemplando, gustò di quella pace. g. villani,
, 1-iii-545: il coppo, chi non gustò l'opera delle massaie d'una volta
perdita tua gustar dea core, / che gustò lo dolzore / dei dolci e veri
spirto umano. nievo, 1-202: gustò di nuovo la dolcezza deltamicizia; e
e la spilla di diamanti, non gustò lo scherzo. bocchelli, 5-27:
sufficiensia à intra sé? chi non gustò propia delettassione naturale, la quale è
il paragon dispaia / e chi gustò treggea, non vuol civaia.
odore al naso / o qualche stilla ne gustò sul vaso. bandello, 2-41 (
innanzi al tempo ordinato del mangiare, gustò del favone del mele. =
danna: / e poi che lo gustò, liquor divino / gli par, miglior
più caro / il sapor dolce a chi gustò l'amaro. -con riferimento a
giorni magri in fuora, / sol gustò del sapor di certe orate. g.
perdita tua gustar dea core, / che gustò lo dolsore / dei dolci e veri
, ii-407: gio- nata, che gustò il miele, non bevette. a.
sufficiensia à intra sé? chi non gustò propia delettassione naturale, la quale è delet-
perdita tua gustar dèa core, / che gustò lo dolzore / dei dolci e veri
'n questo mondo, / contemplando, gustò di quella pace. s. degli arienti
a farlo dormire, che son certo non gustò se aqua o vino fusse, per
anteporli ai miei. lanzi, i-145: gustò dante, cantore di dottrina recondita,
cognosce per esperienzia. caro, 3-3-93: gustò il ragionamento, e mi ordinò che
dolcezza della repubblica. stri, v-1-335: gustò grandemente il papa questo gastigo dato all'
ii-404: il notaio... non gustò lo scherzo. pavese, i-228:
2-u-206: pareva di ottimo umore e gustò assai ogni cosa, essendo andato anche
uniti rimasero: che loro / non gustò il detto. tommaseo, i-371: giovanni
su le stelle, di quello che gustò adamo per pochi dì. -per
ariosto, 43-8: adam, poi che gustò del pomo / che dio con propria
ariosto, 43-8: adam, poi che gustò del pomo / che dio con propria
onor del vino, / e prima lo gustò co'primi labbri. monti, 6-326
maionese! bocchelli, 2-v-334: non gustò la carne delicata e saporita di una
danna: / e poi che lo gustò, liquor divino / gli par, miglior
la superbia di chi 'l pomo acerbo / gustò e stupefe'a'figli i denti,
del mitico giardino / altro mai non gustò fuor che la pena. 3
/ veduta abbiam) ne'maritali letti / gustò piaceri occulti? 9. figur
cintiglio di diamanti. baldinucci, 9-xii-81: gustò d'abitare case magnifiche, ma con
sapere. campailla, 1-2-82: poich'adam gustò l'infausto pomo, / la mente
, le prese sul serio, le gustò vere; vide che non potevan dunque esser
. campania, 1-2-82: poich'adam gustò l'infausto pomo, / la mente
e seguendolo l'aggiunse, e giungendolo lo gustò, e gustandolo l'amareggiò, e
con tanto onore / sol conobbe e gustò mantova e ascre. / ma tempo viene
l'amorosa mandra, / che non gustò giammai di sua radice / colei che
superbia di chi 'l pomo acerbo / gustò e stupefé a'figli i denti, /
giovanni, posandosi sul petto di jesu, gustò dolcezza d'amore e attrasse a sé
braciole impanate. palazzeschi, i-356: gustò... un rifreddo in bella vista
2-164: riceve grande gaudio, come gustò pietro, quando, dopo la rinnegazióne molto
e danna; / e poi che lo gustò, iquor divino / gli par,
deboi salma, / poiché la prima matre gustò el fico. sanguinacci, xxxixt-190:
danna: / e poi che lo gustò, liquor divino / gli par, miglior
di celebrare ciò che costà vedde e gustò. metastasio, 1-i-169: già che sazio
quasi sempre l'eleganza ed il buon gustò, egli è allorquando si va a cavallo
massime, le prese sul serio, le gustò, le trovò vere. carducci,
in vari sermon prischi e moderni, / gustò i lavori de lo ingegno eterni.
: se al primo slancio il mio amico gustò il progetto di far venire nella sede
la superbia di chi 'l pomo acerbo / gustò e stupefé a'figli i denti,
gliene porgesse [da bere], ne gustò anch'ella un sorsetto. casti,
correggio, 178: dal dì che adam gustò il vetato pome / che a nui
pruova ». ariosto, 1-78: rinaldo gustò d'una [acqua], e
sufficienza ha intra sé, ché non gustò propia delettazione naturale. fra giordano,
, 43-8: come adam, poi che gustò del pomo / che dio con propria
ruzzini, lxxx-4-464: negrarsenali d'amsterdam gustò di meschiarsi ne'travagli ae'piu communi operali
superbia di chi 'l pomo acerbo / gustò e stupefe'a'figli i denti, /
l'amorosa mandra, / che non gustò giammai di sua radice / colei che per
massime, le prese sul serio, le gustò vere. 9. che è