. chiabrera, 4-3-274: giuditta il guardo onestamente abbassa, / e con voce
sulle porche abbeverate. gozzano, 156: guardo la terra abbeverata e sento / ad
la divina nube, / che il lor guardo abbuiava; e una gran luce /
: ma fui ben fiamma ch'un bel guardo la velocità del veicolo. accense.
tu [dio], che se il guardo inchini, apresi il denso / abisso
. monti, 4-507: gli volse un guardo di traverso il forte / tìdide,
le schiere / fedeli sue rivolse il guardo pio. soffici, ii-285: il tribunale
patini, giorno, ii-130: col guardo accompagnò di loggia in loggia / il seguace
, / non pur altro i'non vi guardo. / e'ci son certe cicale
= deverb. da accusare. guardo umano. carducci, 26: io quel
sbarbaro, 2-64: e se ogni cosa guardo acutamente / quasi sempre non vedo ciò
acutamente / quasi sempre non vedo ciò che guardo. comisso, 12-18: mi guardò
tasso, 1-8: e con quel guardo suo ch'a dentro spia / nel
volto. arici, 330: se il guardo adima, / vede sommerse il pescator
, e indietro ancora / volgere il guardo ove non lice il passo? idem,
, 645: e con maligno / guardo mirando affascinommi; ond'io / roco
notizie. palazzeschi, 233: dopo mi guardo attorno, / e incomincio ad affettare
e dolente: / mille affetti in un guardo appaion misti. idem, a minta
s'ei veggia terra, e 'l guardo intende e gira. / alfin la scopre
sereno tuo sembiante aggiorni / ovunque un guardo giri od apri un riso, / facciam
/ e s'awien che ridente il guardo ruote, / forma vaghe pozzette in su
aggiro, / e i novi templi guardo, e al vuoto ostello / de la
, un animale / ch'io 'l guardo, e rido e di paura aggriccio.
che vi fa danzare, e vi guardo sorridendo. vittorini, 1-11: c'
aghiforme. ojetti, i-505: guardo davanti a me la terra gialla coperta
.. / piena di lampi il guardo ella sen venne. marino, 7-219:
terra e il ciel, come sfavilla il guardo / delle donzelle. idem, 34-4
da sinistra in qualche oscuro speco / guardo, la veggio lì tra fronde e fronde
allieta mai fiore né stelo, / guardo laggiù, dinanzi a me, nel
23-14: chinava a terra il bel guardo gentile, / e tacendo dicea, come
16-ii-114: sotto la zona torrida / dove guardo mortai non v'è che allumi /
il passo muova, / dovunque il guardo fermi, / l'offeriscono innanzi / gl'
, / e s'avvien che ridente il guardo ruote, / forma vaghe pozzette in
, giorno, iii-6: già sotto al guardo de la immensa luce / sfugge l'
tansillo, ix-616: mentr'io col guardo in te, col pensier fiso /
guardi iddio, che dai nemici mi guardo io: un amico non sincero è più
: con ferma e placida sembianza / guardo il presente, e guardo l'avvenire,
sembianza / guardo il presente, e guardo l'avvenire, / bene ammantato nella
sì vergognoso / ch'eo pur vi guardo ascoso / e non vi mostro amore
amor vanno. slataper, 1-131: guardo svolettare tra le foglie mille insettucci rosso-
è cieco amore, / non sempre il guardo suo ferir si vante. dottori,
16-2: fermàr ne le figure il guardo intento, / ché vinta la materia è
rudello, / e cerca co 'l guardo natante / di tripoli in alto il castello
buonarroti il giovane, 9-239: io guardo quella bella animaletta, / che gli
[il vino] m'annebbia il guardo, arde la faccia, / e rigonfia
. carducci, 682: al fatai guardo, ove or s'annega e perde /
me ne vo a fiesole, e guardo l'anticaglie. garzoni, 1-903:
s'approssimava, / tanto crescesse al guardo. carducci, 1025: udite.
. idem, 11-40: e intanto il guardo / steso nell'aria aprica / mi
: apre in sembiante ampie distanze / al guardo e al passo de'viventi iddio.
tempo, allor che s'apre / al guardo giovami questa infelice / scena del mondo
ciglio / ei volge intorno imperioso il guardo. arici, 184: e mal si
. d'annunzio, iv-2-1083: quando guardo un cielo piovoso come questo, con
vece forse de la lingua, il guardo / manifestava il foco onde tutt'ardo
i più casti / verginei alberghi il guardo altrui portasti. bruno, 3-498: gli
sempre insultar tiranni, / ovunque il guardo e l'animo / interrogando invio, /
lungo l'armento, / stavasi endimion col guardo intento. idem, 319: non
girò l'occhio fatale e 'l guardo obliquo / una naiade in questo a l'
sì vergognoso / ch'eo pur vi guardo ascoso, / e non vi mostro amore
fili tranviari / sull'umido asfalto / guardo le teste dei brumisti / nel mezzo sonno
tutto quel chiasso ei non degnò d'un guardo / e a brucar serio e lento
leggiadra e nova, / che mortai guardo in lei non s'assecura. palladio volgar
l'armento, / stavasi endimion col guardo intento. stigliani, iii-296: assisa
, 9-579: sicché, fermo 'l guardo / n'un bel re di danari,
astersa / ne le purpuree lontananze al guardo / ogni rimoto paesel consente. astettanza
, iii-415: di astrolaghi presagi al guardo ignote / le vertigini occulta [la
gli fa grandi, e vi atteggia un guardo che impone. d'annunzio, iv-2-74
. camerana, viii- 660: e guardo i rami / atteggiati da scheletro / nel
senza sperarla. tommaseo; 1-150: guardo in un palco a terreno una donna che
né giovane né vecchio, attendo, guardo / questa vicissitudine sospesa. cassola,
. manzoni, 41: con quel guardo atterrato ed incerto / con che stassi
di baffi. bacchetti, 9-295: guardo la sua prospera e lieta e atticciata
tuoi cerini. baldini, 4-222: guardo con passione dietro i vetri, sul
/ e quando voi non vio / guardo in quella pintura, / e par ch'
che mi fermo talvolta sul corso e mi guardo d'at- tomo e mi chiedo se
, 91: entra lo sposo e il guardo avido bea / nelle care sembianze.
nel candore / corrotto della lampada / guardo il mio corpo / di mota e
/ e s'avvien che ridente il guardo ruote, / forma vaghe pozzette in
: con ferma e placida sembianza / guardo il presente e guardo l'avvenire,
placida sembianza / guardo il presente e guardo l'avvenire, / bene ammaestrato nella
mente avevi. tommaseo, 1-107: guardo la luna serena, e la stella amorosa
, / narro talor che mi saetta un guardo. verga, i-235: provava delle
delle marine interminabil'onde / lanciasti un guardo su l'azzurra faccia. manzoni,
piacerà. de amicis, ii-271: mentre guardo intorno in cerca del bagnaiuolo, due
alta. / lontano dal mio banco guardo e resto. / domine, non
mastico avemarie. de pisis, 55: guardo sorridere mesti / sui banchetti urbani,
esca il riso appena; / e 'l guardo, che balena, / sembri quasi
arresta in petto, / brilla il guardo e balza il cor. tornielli, 496
francobolli. de pisis, 55: guardo sorridere mesti / sui banchetti urbani,
grecia regnator bandito, / offerse al guardo uman vista infelice. sarpi, ii-291
e il ciel, come sfavilla il guardo / delle donzelle, e per conviti e
: medusa a l'occhio, al guardo è basilisco, / nel morso a la
e -scopia (dal greco oxotréoo 'guardo, osservo '). batteriòsi,
al becco del gas una natta. la guardo oltre il fondo appannato del bicchiere
/ avea guance rosate, / e nel guardo sereno / dolce fuoco nutriva. leopardi
naso / aggrinzan fastidite; e pur col guardo / chieder sembran pietade a i belli
. de amicis, i-369: lo guardo ben bene nel viso, confondo le due
presuntuosi. aretino, 11-75: io non guardo a le tue bestialità. p.
quel chiasso ei non degnò d'un guardo / e a brucar serio e lento
238: fino dal principio truce la guardo, / la mia birbona, / e
novella / nasce un bisbiglio e 'l guardo ognun v'intende, / sì come
, se tace la bocca, il guardo prega. d. battoli, xxix-1-17:
/ le sue squallide bolge, al guardo orrende / anco del ciel. leopardi,
contante. moretti, 69: io guardo in giro, e quello stende il rosso
bomba, et al più ricco affigi il guardo, e con gesto lascivo il vagheggia
delle marine interminabil'onde / lanciasti un guardo su oggi, ai suoi comandi ».
boiardo, 2-31-7: alciando feraguto il guardo altiero / a quel parlar cortese che ho
strada che termina in via delle ruote e guardo la finestra,... da
arresta in petto, / brilla il guardo e balza il cor. goldoni, v-749
quel chiasso ei non degnò d'un guardo / e a brucar serio e lento seguitò
. valeri, 1-30: io mi guardo, mi cerco in fondo all'anima,
muzio scevola. verga, 1-215: allorché guardo le mie povere mani pallide e
fili tranviari / sull'umido asfalto / guardo le teste dei brumisti / nel mezzo sonno
/ con splendore / d'un bel guardo scuro scuro; / s'oggimai non
firenzuola, 977: e con quel guardo burbero, le aviene / ch'ognun
son sì vergognoso / ca pur vi guardo ascoso, / e non vi mostro amore
carducci, 191: or drizza il guardo a valle; or vedi, o sire
: avea guance rosate, / e nel guardo sereno / dolce fuoco nutriva; /
/ tra noi leggere cadono. ti guardo / in un molle riverbero. piovene,
, 92: oscura tu del guardo i rai divini, / onde superbo
ad onorarte. leopardi, 11-40: il guardo / steso nell'aria aprica / mi
mia faccia, con gioia oggi ti guardo. valeri, 1-4 7: e i
disse: baron, s'ogni tuo effetto guardo, / non vidi mai il più
segneri, iv-269: questo è il guardo, che ognuno ha da procurare;
marino, 4-90: stupisce il guardo e si trattiene il passo / al
, 1-140: de l'invidia il guardo atroce e fello / prendi a calcar con
mi calca. saba, 253: io guardo il vero, e calco / qual'
tardo, / m'allungo, e guardo / ove mefitici / miasmi esala / una
, / e se m'annebbia il guardo, arde la faccia, / e ringonfia
tema di axottéo) 'osservo, guardo '. calendàggio, sm.
ch'io rompa le vigilie, poiché guardo / quelle anco che non son nel
l'amica degli eroi calliopèa / col guardo in sé raccolto il labbro apriva.
amica luna... prima la guardo con un cannocchiale più piccolo: è
: d'onde veniva rivolse timida il guardo, e vide bellissimo destriere tutto molle d'
inchina / ed ai lievi calzari un guardo volgi. pindemonte, 2-6: surse di
vittorini, 1-48: mentre parla la guardo, è una donna di trent'anni,
mia anima secondo il modo in cui la guardo, mi hanno riempito d'incertezza.
appresso / facendosi, e dintorno il guardo attento / rivolgendo, librò l'asta lucente
dirizzando, come era solito, il guardo alla cappelleria, vide una cosa che
i-321: inondate di sangue errano al guardo / delle genti le stelle, e van
gli avolgea. fazio, ix-93: io guardo i crespi e li biondi capelli,
qualche ragazza. pavese, 1-42: guardo in su i pipistrelli che volano e mi
, 508: erto il capo e 'l guardo teso, ma l'orgoglio non
mezzo della piazza. / io li guardo: dai monti alla pianura i pingue
tanti, un animale / ch'io 'l guardo, e rido e di paura aggriccio
diradandosi la pineta, sciorinàr- glisi al guardo, da lunge, gli azzurri deserti del
un poco / anche qui siedo, e guardo quei fanciulli / nuovi, l'antico
ella mandò tosto pietoso e inorridito il guardo nella picciola stanza, indegna troppo di
tutto quel chiasso ei non degnò d'un guardo / e a brucar serio e lento
, pigliando conforto e vita dal mansuetissimo guardo della bellezza di lei e della vivezza
cascamorti; / i gusti esamino, / guardo ai rapporti. verga, 3-97:
entro ai più casti / verginei alberghi il guardo altrui portasti. algarotti, 1-245:
, /... / entro e guardo. slataper, i-ii: sono nato
velen da questo fiocca; / col guardo uccide periglioso e fello; / ma poi
da xdxco 'in giù'e pxétrto 4 guardo '). catòcala, sf
quello che m'incute rispetto quando li guardo in queste loro gabbie o tra gli
petto i rugiadosi / frutti prudentemente al guardo aprirò / dei nipoti di giano. alfieri
. pavese, 4-155: « mi guardo intorno, e cosa vedo? » vociava
/ secreto un tempio de'mortali al guardo / d'altro e purpureo lume adorno
le molle. prati, i-144: guardo il foco morente, e m'innamora /
tremenda valle. / ne misurò col guardo ogni confine; / fe'poscia un
crede / con la cercata maestà del guardo. tommaseo, i-109: e se
vólto poi con subito / impeto [il guardo] i cori assale, / qual
rende! chiabrera, 312: il suo guardo cerviero, / mercurio lusinghiero, /
cesellatura. gozzano, 51: se guardo questo pettine sottile / di tartaruga e d'
gli occhi porta. panzini, iii-590: guardo il suo ritratto. ha una faccia
. iron. sinisgalli, 3-89: guardo dall'alto del terrazzo / le mosche
frequenti, le vedo, ma non le guardo. nievo, 207: spalancai le
chiaro davanzali, ii-353: quand'io guardo lo suo chiaro viso, / fo
anima secondo il modo in cui la guardo, mi hanno riempito d'incertezza.
quel chiasso ei non degnò d'un guardo / e a brucar serio e lento
, iv-556: nel dubbio crudel col guardo invoca / de le amiche l'aita;
figliuolo eccelso di dio, chinare il guardo ai guadagni, alle glorie, ai piaceri
per diritto, quanto potea spingersi il guardo. parini, v-98: di femmineo
e farei, e poi, s'io guardo, / i'ho più bel tempo
3-1-313: e v'è chi aspetta un guardo ed un inchino, / con tal
privat. e 3 ^ é7tco * guardo '. cianofìcee, sf. plur
due stelle. fazio, ii-93: poi guardo l'amorosa e bella bocca, /
che i lettori pretendano di saettar col guardo que'grilli che saltellan sui fogli, e
dal tema del gr. oxorréco 'guardo '. cinése (disus. anche
mobile * e dal tema di axonéco * guardo '. cinetostàtica, sf. fis
del fondo. valeri, 1-64: guardo lo specchio che mi guarda immoto;
specchio che mi guarda immoto; / guardo le ciocche di lumini stanchi, / il
prima o dopo lo spettacolo / e guardo / il passaggio quieto / delle nuvole
/ della civetta, tutta d'oro il guardo, / ove tacque cadenti ella disprezzi
clamidi, dalmatiche. gozzano, i-212: guardo in tomo. vedo teoria / d'
[dell'olivo]. io non mi guardo da questo vocabolo, se bene io
io con la coda dell'occhio le guardo e leggo la soprascrittura. baldinucci,
, i-122: tiengli in sublime il guardo / levato, e lo disvia / dal
/ provocando il destin passo e non guardo, / e il venefico strai non mi
quale tu vai sempre più disvelando al guardo mortale, mostrami almeno la più schietta
/ le sue squallide bolge, al guardo orrende / anco del ciel: cotanto
508: erto il capo e 'l guardo teso, ma l'orgoglio non vi raggia
da tanta parte / dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. nievo, 1-63:
e poi tomo e sospiro, / e guardo chi colpito m'ha sì sodo:
; / i gusti esamino, / guardo ai rapporti. / se il colpo capita
s'approssimava, / tanto crescesse al guardo; infin che venne / a dar di
. pavese, 4-155: « mi guardo intorno, e cosa vedo? »
comparte i detti sui / e 'l guardo lusinghiero e 'l dolce riso, / ch'
procedo alla libera e confidentemente, né guardo a sì fatte sottilità. ma trovo
non fece altro moto che di un guardo lanciato a ferir il cielo per non
poi tomo e sospiro, / e guardo chi colpito m'ha sì sodo: /
, con ogni sua cuspide feriva il guardo per compunger il cuore. c. gozzi
mai rischiara / sotto il concavo ciglio il guardo torto. magalotti, 21-50: per
procedo alla libera e confidentemente, né guardo a sì fatte sottilità. leopardi,
, pigliando conforto e vita dal mansuetissimo guardo della bellezza di lei e della vivezza
, con ogni sua cuspide feriva il guardo per compunger il cuore. vallisneri, iii-8
resta la vita. in lei porgendo il guardo, / cerca il confuso viatore invano
: col dolce strale d'un sol guardo avea / già conquiso ogni petto.
del suo poter, conscia che un guardo / suo lieto, un detto d'
beltà; ed ammirando la verecondia del guardo, la leggiadria del tatto, la grazia
contegnosa. serra, ii- 525: guardo anche i visi contegnosi e le bocche agre
, / e 'l tuo bel guardo, come suol, contempre / l'ardor
, / alle nostre miserie il guardo gira; /... e del
tanti, un animale / ch'io 'l guardo, e rido e di paura
faccio / e di niente d'intorno mi guardo: / l'estate son più freddo
: ad oriente / ti s'apre al guardo una tonda convalle / che da sei
muta / di maraviglia, europa il guardo fisso / su la senna converse, ove
i-890: checca mia, più ti guardo e più mi pare che debba avere della
onte, ii-394: ché quando lei bene guardo e ramiro / dico infra me:
perdonare. marino, 11-40: un sol guardo cortese, un atto pio / di
? manzoni, 27: allor che il guardo primo / su la vedova terra il
14-45: drizzò più su il mio guardo, e 'l fece accorto / ch'ei
xxiv-829: in quel mentre lor venne al guardo la galeotta de'mori, che al
col primo sorriso, / e d'un guardo rischiara improvviso / la capanna ove l'
i costumi e le parole e 'l guardo. tasso, 1-9: e leggi
. marini, xxiv-807: spinse il guardo verso la sventurata nave e videla già infranta
movi. fazio, ii-4: io guardo i crespi e i biondi capelli,
rozze fatiche alla censura universal d'ogni guardo, e cortese e critico. magalotti
terra molta trascorsi, e penetrai col guardo / di molti eroi nel sen: ma
giorno, iv-554: nel dubbio crudel col guardo invoca / de le amiche ì'aìta
, 16-30: egli al lucido scudo il guardo gira; / onde si specchia in
ca son sì vergognoso / ca pur vi guardo ascoso, / e non vi mostro
274: girò l'occhio fatale e 'l guardo obliquo / una naiade in questo a
tanta parte / dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. pascoli, i-693: la
l'elmo, / e fulminare immobile col guardo / ettore che perplesso ivi si tenne
varano, 125: lessi in quel guardo gli anni miei fra dura i pena
, / volge d'intorno desiosa il guardo. s. ferrari, vi-1090:
tenero / in me volge annida il guardo / dirle: -o cara, un dolce
ai verdi margini, / ovunque il guardo mira, / tutto un dolor mi spira
, iii-405: io son vigor e guardo se 'l venisse, / alcun che 'l
e quando voi non vio, / guardo in quella figura, / e par ch'
, / né si degna d'alzar guardo / se non tardo. foscolo, xv-147
guerrier decido, / io su le nazion guardo dall'alto, / e più non
medito il prodigio / biblico... guardo il sole che declina / già
/ la ripercossa vista e 'l debil guardo, / ma intrepido nel sol l'affissa
: e dall'augel grifagno / accatta il guardo e giù poscia il declina / a
ha decorate? / qual luce il guardo, qual nuovo piacere / le orecchie
di mestiere li degnano appena d'un guardo di pietà, e se ci attingono
vi-1179: come una sonnambula / io guardo il cielo, guardo la campagna / e
sonnambula / io guardo il cielo, guardo la campagna / e il decrepito sole
noi per altro non degneremmo d'un guardo, pure se ci son vivamente rappresentate
, né 'l padre / degnan d'un guardo. foscolo, xiv- 15: saranno
quel chiasso ei non degnò d'un guardo / e a brucar serio e lento
, 16-30: egli al lucido scudo il guardo gira, / onde si specchia in
annunzio, i-921: io non la corsa guardo: su 'l tenue / foglio il
reggia, e di là gittare il guardo altero sugli archi e sui colossi,
l'aer vago / densato deludesse il guardo mio, / che si raggira all'altrui
l'aer vago / densato deludesse il guardo mio, / che si raggira all'altrui
vela; / né discemer la può guardo mortale. monti, x-2-33: taccio il
/ fur le parti più chiuse al guardo esposte, / vider tra l'ombre
pur gli occhi volse; / et al guardo e al toccar ch'egli facea,
sua doro tea, che appena il guardo / osa levar nel suo desolamento.
. alamanni, 5-2-642: or drizze il guardo alla crescente prole / il suo govemator
, xxx- 1-37: se dunque al guardo tuo destro e secondo / l'indizio
incantamento; / fiesse pantera con terribil guardo, / ed altre bestie assai di
e dal tema di oxotiédù 4 osservo, guardo '. diafìlàttico, agg.
: « a me dolgono gli occhi quando guardo in alto ». cicognani, 13-39
terrore, / onde la diarrea col guardo imprima / in chiunque te sol non cóle
sempre serai. / -ma non mi guardo. -e tu ha'mal consigli.
resta in parata, molto gira il guardo, / prima ch'un piè né
ma la coppia reai mille fiate / in guardo sottil cerca e procura, / coi
il tengo io primo; e dietro guardo sempre / se mi precorri. manzoni,
(v.). dietro guardo (dieriguardo), sm. ant.
tanto adoprò, che giunse al dietro- guardo. = comp. da dietro
= comp. da dietro e guardo (v.). dietroscèna [
o da sublime scoglio / volgesti il guardo al mar con gli occhi intenti: /
bruno / rustico tetto andai movendo il guardo; / e restò il mio desir
beltade è sola, / ed un guardo, un sorriso, una parola / involando
. bracciolini, 1-4-40: raccogli il guardo alle pendici apriche, / poi lo
del tempo. leopardi, 11-43: il guardo / steso nell'aria aprica / mi
/ e così fissa e così attenta io guardo, / che non è la mia
è la mia vita altro che un guardo. nievo, 1-364: tanto può
il vulgo, che mi mira andar col guardo / rivolto a terra e colle labbra
chiassoli dimenticati. serra, i-400: guardo questa terra che porta il colore disseccato
tu arrossi? e dubbia, / col guardo al suol dimesso, / non so
sfidato e dimesso, / con quel guardo atterrato ed incerto, / con che stassi
già non sostiene; / giù cade il guardo, e timido e dimesso, /
,... anzi e un sol guardo s'è trovato stato cagione che 'l
come il fiero / dimesso ha il guardo altiero / e come vii sotto l'affanno
. metastasio, 1-7-356: dovunque il guardo giro, / immenso dio, ti vedo
monte, ii-394: quando lei bene guardo e ramiro / dico infra me:
pennello. fazio, ii-5: poi guardo l'amorosa e bella bocca, / la
fu questo core, e fu pennello il guardo. la minerva, xl-107: da
la pineta, sci orinargli si al guardo, da lunge, gli azzurri deserti del
mostrano. leopardi, 11-43: il guardo / steso nell'aria aprica / mi
che s'egli avien che 'n essi il guardo giri, / non sa il pensier
/ non pur altro, i'non vi guardo. bembo, 1-131: tacque la
scritta / che dicea: « anastasio papa guardo, / lo qual trasse fotin de
profilo rettilineo. fazio, ii-5: guardo l'amorosa e bella bocca, / la
.. animava col riso, disanimava col guardo. giuglaris, 122: così anco
. boccaccio, ii-7-65: io guardo tonde discendenti al mare / al qual
/ sempre in discorso e in sé col guardo vólto. casti, iii-139: l'
t'involi, / discortese natura, al guardo umano, / che pel lento mutar
tanto il bramo, / devo al bel guardo tuo ritornar tardi, / non disdegnar
iv-62 (23-10): quand'i'guardo verso lei, / rizzami gli occhi de
piede / volga leggiero, e il guardo apra sereno, / fuggono i morbi e
sa di morire e ch'io la guardo / morire. sbarbaro, 1-114: pigri
moniglia, 1-1-116: deh, fissa il guardo ne'volumi eterni, / figlia,
nuove della fanciulla. pea, 7-250: guardo se negli occhi di lei ci sia
o nascondendo per quanto può all'altrui guardo questa naturai disposizione, durerà sempre la
: a noi rivolgi / placato il guardo, e ti disseta in questo / sanguigno
è data in ciel; / né il guardo, che dissimula / quanto in altrui
buonarroti il giovane, 9-471: lungamente il guardo accorto / le tenne dietro, dissimulatore
bruna / non dissipabil nebbia occupa il guardo. = voce dotta, lat.
quello che fu e sarà grande, guardo tranquillo dall'alto della mia ragione a
fosco, / se il giorno incerto al guardo mio non mente, / misera genitrice
fiaccole distinta / sulla città soggetta al guardo è duce. guerrazzi, 5-22: di
(23-11): quand'i'guardo verso lei, / rizzami gli occhi
/ furtiva e argentea gli volava al guardo. prati, i-32: siffatti /
noi siam talora costretti a divertire il guardo da certe tele, che paiono colorite
brera, 92: oscura tu del guardo i rai divini, / onde superbo
divellere. montale, 50: ti guardo / in un molle riverbero. non so
via: giunsi sull'orlo: il guardo / lanciai giù nella valle, e vidi
sassi. pananti, i-145: 10 guardo e dico al cavalier del dente, /
di viso un poco lunghetto, di guardo austero ma dolce. tasso, 2-92:
e serpentina. leopardi, 17-15: un guardo
colore). soldati, i-53: guardo quei colori dolci, tutti i verdi
e dolente: / mille affetti in un guardo appaion misti. dottori, 218:
prima o dopo lo spettacolo / e guardo / il passaggio quieto / delle nuvole
, giorno, iv-628: in vano il guardo / d'esperto cavalier, che già
1-i-21: negli uomini prima del core io guardo il volto quando delle mie nozze si
, e s'a chi dona ha 'l guardo, / e quel che gli è
represso. leopardi, 11-42: il guardo / steso nell'aria aprica / mi fere
argento e priete preziose. s'io guardo le vestimenta di dosso e gli ornamenti
prese in senso meno assoluto che a primo guardo non paia. -raro.
. metastasio, 1-ii-561: dovunque il guardo giro, / immenso dio ti vedo:
s'approssimava, / tanto crescesse al guardo; infin che venne / a dar
/ da qual ritragge con ribrezzo il guardo / ogni passante; ed ei canta gioconde
la luna. betocchi, 5-135: guardo, stasera, nella luna, che comincia
la tocchi, / l'erma dal guardo gelido e sinistro? / (il tempo
il sultano] volge intorno imperioso il guardo; / e vede al su'apparir umil
prender le carte, gli dà un guardo con una certa eleganzia di gesto. marino
il sospiro, e penetrar d'un guardo / il vostro si diria puro elemento,
, 408: stendendo dinanzi a sé il guardo che dalla elevazione dell'altare poteva trascorrere
il 4 sole 'e oxonéco 4 guardo, osservo '). elioscòpio2
xio? 4 sole 'e oxottécu 4 guardo, osservo '. eliostàtico, agg
più non volgeva in elle / stupido il guardo. monti, 8-567: quanto a
la trascorrente piega, / che troppo al guardo cupido / la via contende e
aljxa 4 sangue 'e oxorréco 4 guardo '. emoscòpico, agg.
. tasso, 1-8: con quel guardo suo ch'a dentro spia / nel più
4 interno 'e oxorcéco 4 guardo, esamino'; cfr. ingl. endoscopie
miei guai / coll'energia d'un guardo a me scoprio; / e disse:
mortai carne attrita. stuparich, 5-410: guardo il mio compagno. l'ho visto
da ini 4 sopra 'e oxorcéto 4 guardo '. oratore. =
e avvolgersi al suo stelo. non guardo quel fiore ma lo penso. soldati,
gr. meonéo) 4 osservo, guardo '. epitrlchio, sm.
tanta parte / dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. carducci, 32: tu non
morte. manzoni, 38: brilla nel guardo errante / di chi sperando muor.
carducci, 472: con un guardo e con un riso / ove tutta citere
tanta parte / dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. carducci, iii-24- 445:
, ii-700: dio torse allora il suo guardo da noi e decretò espiazione al fratricidio
138: pareanmi ancor le selve al guardo immoto / barcollar tutte; tal negli
fratta / vaga fera talor, col guardo e 'l muso / esplorando il covil fermo
/ fur le parti più chiuse al guardo esposte, / vider tra
d'inquilino de verace piugna, / cui guardo del sol raggio non expugna / da
tanta parte / dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. -sottinteso (dopo la
contemplarla [la crisalide], / e guardo e interrogo quell'esserino / che non
princìpi ben fissati, estendere il suo guardo e raziocinio sulle cose spirituali, metafisiche
fore / di quello ove 'l bel guardo non s'estende: / se pur sua
s'erge il tuo cor deh il guardo estolli. p. chiari, 115:
giorno, iii-7: già sotto il guardo de la immensa luce / sfugge l'
umane / cose, diverso ha giovinezza il guardo / dalla canuta età. guadagnali,
vela; / né discemer la può guardo mortale. varano, 56: talché
e le discordie amiche / con mortai guardo, e di scoprir procura / se
139: negli eventi futuri io fisso il guardo; / che nulla giova il rallentar
fantasia, affinché ella fissando bene il guardo nelle circostanze, formi l'immagine viva
. pallavicino, i-205: s'io guardo un oggetto per uno di questi vetri a
lor sceso dal polo, / d'ogni guardo mortai gran meraviglia; / e de'
umano. saba, 518: guardo / la loro vita famigliare, bella,
duce: / ma d'aquila abbia il guardo, e del mondano / fango purgato
? battista, vi-4-93: l'uomo col guardo agli astri è qui venuto, /
'e dal tema di oxorcéco 'guardo '. fantasìa, sf. facoltà
. serra, iii-214: poi mi guardo con occhio più sano, non più attraverso
molto aspettare. foscolo, xvii-120: guardo la campagna ed i colli; poi,
la buona guerra. scànnami. ti guardo. comisso, 15-33: non fa niente
la vita. in lei porgendo il guardo, / cerca il confuso viatore invano
. -è un bel po'che la guardo. che figliuola! ha le tettine
leopardi, 7-35: non palese al guardo / la faretrata diva / scendea ne'
. foscolo, iv-437: ma mentre io guardo dall'alto le follie e le fatali
274: girò rocchio fatale ed 'l guardo obliquo / una naiade in questo a l'
/ che perder solamente / d'un guardo vostro ardente / non pur l'intera luce
/ e quando voi non vio / guardo in quella pintura, / e par ch'
i detti alteri, / pregiar un guardo tuo più che me stesso, /.
chiari. tasso, 16-22: che 'l guardo tuo ch'altrove non è pago.
a i suoi bei raggi volto / il guardo, non restiate arsa fenice, /
/ suo dì felice gli fuggia dal guardo. nievo, 1-351: potevamo..
sulla porta /... i guardo con occhi di fraternità. 7
per lui combattendo il riso 0 'l guardo, / il vario scudo avrian deposto e
al mondo. / la vaghezza del guardo e de le piume / sì mi trasse
sottosopra. leopardi, 11-41: il guardo / steso nell'aria aprica / mi fere
: vo'temprar la fierezza del mio guardo, ché non ti ferisca mirando, e
voltarle. chiabrera, 163: il bel guardo sereno / or tutto è nubiloso,
del tuo seno, / e del guardo sereno / vuoi nubilosi i rai, /
/ volgete in me pien di ferocia il guardo. abba, 1-214: questi morti
ed una accigliatura imbronzita che premea il guardo feroce, nomavasi, per vezzo allusivo,
/ usando il ferro no, ma il guardo altero. pananti, 1-66: non
). fazio, ii-5: poi guardo la sua isvelta e bianca gola /
sublimi cocchi alto disdegnano / volgere il guardo a la pedestre turba, / non
intero / gallia, ed obliquo il guardo olanda torse. manzoni, pr. sp
ma fui ben fiamma ch'un bel guardo accense, / e fui l'uccel che
niccolini, ii-9: poi misurar col guardo i gran palagi, /...
/ solo a sua vista è nostro guardo intento, / ché da lei sola
volte, / se 'l tatto o il guardo almen non la conserva. boiardo,
non più scomposta il crine, 11 guardo orrendo, / in fuoco d'ira fiammeggiante
i suoi bei raggi volto / il guardo, non restiate arsa fenice, / siavi
del tuo seno, / e del guardo sereno / vuoi nubilosi i rai, /
di cui sereno e lusinghiero è il guardo che col dolce suo fiato tiene in
l'armento, / sfavasi endimion col guardo intento, / il suo notturno sol mirando
intorno ogni confine, / ove il guardo aggiungea, tranquillo e fido. nievo,
dottori, 222: quale tigre funesta il guardo acceso / fieramente in me volse,
, iv-62 (23-11): quand'i'guardo verso lei, / rizzami gli occhi
2-141: vo'temprar la fierezza del mio guardo, ché non ti ferisca mirando,
bestiale,... e col guardo fiero mirerei la gente in torto.
mai più bella figlia, / s'io guardo ben la rifulgente testa, / e
/ e quando voi non vio / guardo in quella pintura, / e par ch'
la femmina] del crine ragne, del guardo zimbello, ché sarà infallibil l'intento
insieme. fazio, ii-4: io guardo i crespi e i biondi capelli,
molla che vi fa danzare, e vi guardo sorridendo. -ecco la ragione del senso
non fermar giammai / le invisibili al guardo ale volanti. rovani, i-22: non
le bellezze alle quali non giunge il guardo corporeo, distinguere il vero dal falso
dati, 1-116: io pur ti guardo, amato albergo e caro, /
buonaccorso da montemagno, 37: dal bel guardo vezzoso par che fiocchi / di dolce
. achillini, 124: non par chel guardo assai me satisfaccia / tanto è il
fiore, / che quant'io più guardo più mi prende. petrarca, 326-3
saria stato cane che m'avesse fisato un guardo. fiamma, 80: io,
in sacra nebbia involta / celasi al guardo del profano volgo. p. verri,
parola aspettan, fiso / tenendo il guardo al prence a mensa assiso. carducci,
. tansillo, 34: mentre col guardo in te, col pensier fiso /
: negli eventi futuri io fisso il guardo; / che nulla giova il rallentar la
309: qui, superbe fanciulle, il guardo intento / fisate a rimirar l'aspro
, ii-51: folgorante / era il guardo di palla e di giunone. viani,
32: due luci lusinghiere, / un guardo folgo- roso / d'un bel volto
d'amante insano / dir ch'un guardo lo ferì. metastasilo, i-26: ah
qualunque de'suoi atti. se la guardo, il cuore mi si fonde. vittorini
ciglio arco nocente, / cui serve il guardo di saetta ardente, / e gite
fantasia, affinchè ella fissando bene il guardo nelle circostanze, formi l'immagine viva
graf, vi-1150: formidabile azzurro! io guardo e penso: / tal ier,
la fuga / de'nemici irraggiava il guardo estinto. pascoli, 773: vegliava,
in sacra nebbia involta / celasi al guardo del profano volgo. alfieri, 1-488
a me sì scarsi d'un sol guardo, / onoreran di lagrime la fossa
la voce, / potrà oscurarmi il guardo, / e tutta incenerir la fragil salma
oro dai raggi del sole appena spuntato, guardo il cielo senza pensare a nulla.
. marini, xxiv-806: spinse il guardo verso la sventurata nave e videla già infranta
/... stavasi endimion col guardo intento. parini, 283: gli
, 1-5-86: or tien pudica il guardo in sé raccolto; / or lo rivolge
, 1-59: quando torna talino, lo guardo. -credevo ti avessero rimesso al fresco
. pananti, i-145: io guardo e dico al cavalier del dente /
ella latrava. poliziano, 2-22: quando guardo in giù, mi occorre agli occhi
petto i rugiadosi / frutti prudentemente al guardo aprirò / dei nipoti di giano.
varcavi / degnando me di non fuggevol guardo. dossi, 398: né la sovrana
sembra che ti fugga, / se ti guardo. cardarelli, 1-76: così rapida
1-92: con ciglio tempestoso, / con guardo fulminante, / dentro alle scene il
s'arrischian, già volano, già un guardo / sfugge dagli occhi tuoi che i
bel ciglio / e al balenar d'un guardo, / fulminato restò di fulminante?
più annerandosi. serra, i-400: guardo questa terra che porta il colore disseccato
petto / la vital fiamma, e 'ntomo guardo, e al mondo / sol per
ho incontro, che mi turba il guardo. / veggio nozze reali e veggio insieme
dottori, 222: quale tigre funesta il guardo acceso / fieramente in me volse.
in ella / pien di concupiscenza il guardo fisse. alfieri, 8-47: lasso
terrene, / tutta intera la vita al guardo mio /... / allato
mal germi non copra, e furi al guardo. 5. imitare furtivamente,
; o eterna / notte starà sul guardo tuo, che al cielo / furar presume
minore / quando in dolce vendetta un guardo i'toglia. marino, 3-149:
/ furtiva e argentea gli volava al guardo. manzoni, 14: i torbid'occhi
bastimento e palpo, e frugo, e guardo, mi stizzisco, mi darei alle
, atroce / l'aspetto, il guardo. bartolini, 1-20: l'orso,
, i-337: quindi, passando col guardo alle reliquie della nave...,
s. marco. tommaseo, 1-385: guardo... gli edilìzi della piazza
. da gas e dal gr. oxorcéco4 guardo '. gasdinàmica, sf.
il gavocciolo e la peste / col guardo, e secca i campi e le foreste
gode / più di me che lo guardo, ma non passa nessuno.
balza che s'eleva ardita / ti guardo, o sannio mio. e. cecchi
gestiscono con la mano, accennano col guardo, motteggiano col viso. gravina, 298
di mestiere li degnano appena d'un guardo di pietà. de sanctis, ii-1-185:
andava trattenendo, dandoli qualche fiata un guardo dolce, tal volta un finto ghignétto
, 10-71: ella volgendo a titta un guardo ghiotto, / sporge la bocca;
... / io su le nazion guardo dall'alto. bocchelli, 10-97:
accorgete che alcuno suddito vostro un sol guardo dà a prencipe alcuno straniere,.
alfieri, 1-199: tu degneresti il guardo / volgere a me, di un
desire. monti, x-3-252: volgi il guardo d'italia alle gioconde / alme contrade
e l'un l'altro girandosele al guardo, / festevoli e giocosi / s'abbarbaglian
voi par che scintille / dal bel guardo seren riso e diletto. foscolo,
chiabrera, 143: un gentil guardo amoroso, / che soave altrui si giri
umane / cose, diverso ha giovinezza il guardo / dalla canuta età. gentile,
lei. delfino, 1-275: girando il guardo / ne'secoli passati, e nel
ciglio arco nocente, / cui serve il guardo di saetta ardente, / e gite
, 13: temo, qualor giù guardo, il voi troppo alto. tasso,
. petrarca, 76-13: s'i'guardo e giudico ben dritto, / questi avea
97: il gladiator, terribile / nel guardo e nel sembiante, / spesso fra
si dovrebbe fuggire, né del basilisco il guardo, quanto da giovani principianti lo spesso
/ e s'awien che ridente il guardo ruote, / forma vaghe pozzette in
s'approssimava, / tanto crescesse al guardo;... /...
uom grande, c'ha sembiante e guardo atroce. galileo, 5-158: dovevano
per non esser lor grave assai mi guardo. cassiano volgar., v-21 (65
chi si more / talor d'un guardo angelico e soave. -autorevole; degno
leggiadra e nova, / che mortai guardo in lei non s'assecura, / tanta
sono abitatore di monte, io non guardo qui armenti né greggi. bianco da siena
omo o pensiero di core / o guardo d'occhi possan ben ciansire / o sì
e dall'augel grifagno / accatta il guardo e giù poscia il declina / a specular
felice d'averti amica, e ti guardo con ammirazione e con un senso di rispetto
dal tema del gr. axotiéoì 4 guardo, osservo '. grisuscòpio, sm
/ nero il fetido dente e 'l guardo rosso. foscolo, xv-300: piccolissimo di
eo ardo / quando passo e non guardo / a voi, viso amoruso. iacopone
i-180: però che, quand'i'guardo verso lei, / rizzami gli occhi
già non sostiene; / giù cade il guardo, e timido e dimesso, /
-intr. moravia, xii-53: spesso guardo alla televisione. -visitare (una città
della mia morte e, se ben guardo, / felice vivo d'infelice sorte.
, e private, alle quali non guardo come a principal mio fine. campanella,
ove mi chiame / e no nde guardo persone. dante, inf., 27-92
, impronto, ardito, / non guardo più i parenti che gli strani. grazzini
? 10 non lo so; io guardo questa avventura come un dono del cielo
/ che dicea: « anastasio papa guardo / lo qual trasse fotin de la
. pier della vigna, 128: guardo tempo che vi sia a piacimento /
mi calo a ogni zimbello; / guardo bene il fatto mio. -
mezzo della quale ha tante mi guardo io: v. amico1, n.
accenti / armilla... il guardo gira / per veder se bifolco o guardameli
fino al marciapiede di rimpetto. guardo, sm. letter. il guardare,
fiore di virtù, xxxviii-115: il guardo degli occhi non tenga sempre fermo contro
leggiadra e nova, / che mortai guardo in lei non s'assecura, / tanta
; / solo a sua vista è nostro guardo intento, / ché da lei sola
, 1-362: ne la libia il guardo affisse. tasso, 6-42: cautamente ciascuno
fratta / vaga fera talor, col guardo e 'l muso / esplorando il covil fermo
metastasio, 1-7-356: dovunque il guardo giro, / immenso dio, ti
straniere. leopardi, 11-39: il guardo / steso nell'aria aprica / mi fere
, rudello, / e cerca co 'l guardo natante / di tripoli in alto il
: la grazia di dio è uno guardo di dio in provazione delle sue pecorelle.
, re del ciel, che a un guardo pio / l'alme fan liete e
io. tasso, 1-8: con quel guardo suo ch'a dentro spia / nel
candelabri ardenti? / che manda un guardo, e l'ultima ruina / paventano crollando
ii-700: dio torse allora il suo guardo da noi e decretò espiazione al fratricidio una
): la dolce vista e 'l bel guardo soave / de'più begli occhi che
lume / e avevi per costume un guardo onesto / ch'ogni rubesto cor facia
, 356-5: i'incomincio da quel guardo amoroso, / che fu principio a si
incantamento; / flesse pantera con terribil guardo, / ed altre bestie assai di gran
con viso sì sereno, / con guardo sì men de l'usato bieco, /
, 10-71: ella volgendo a titta un guardo ghiotto, / sporge la bocca;
, se tace la bocca, il guardo prega. parini, giorno, iv-686:
dice, e il volto, e il guardo e ogni atto / in me te
carbonari,... protervi al guardo, taciturni, a passi lentamente misurati,
io la tocchi, / l'erma dal guardo gelido e sinistro? -con
di virgilio... attribuivano al guardo invidioso d'un nemico le malattie delle
. / nero il fetido dente e 'l guardo rosso. cesarotti, ii-226: lagrimoso
cesarotti, ii-226: lagrimoso gli rosseggia il guardo. 2. capacità visiva;
duce / ma d'aquila abbia il guardo. lcmenc, xxx-5-200: se per soverchia
: se per soverchia età debile il guardo / or non m'inganna, quella /
che fino ad or t'annuvolava il guardo, / sì che i mortali scemerai da'
tanta parte / dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. dossi, 242: ed ecco
, diradàndosi la pineta, sciorinarglisi al guardo, da lunge, gli azzurri deserti
persona per qualche caso si mostrino al guardo degli spettatori... -per
primo / suo dì felice gli fuggia dal guardo. 3. figur. pensiero
139: negli eventi futuri io fisso il guardo. delfino, 1-275: girando il
. delfino, 1-275: girando il guardo / ne'secoli passati e nel presente
umane / cose, diverso ha giovinezza il guardo / dalla canuta età.
se arriva, non è perfetto il guardo. -intelligenza. delfino,
vela; / né discemer la può guardo mortale. foscolo, vii-5: tu [
quale tu vai sempre più disvelando al guardo mortale. -attenzione, interesse.
, i-415: convien che chiunque pone il guardo in figliuoli sì costumati, ne lodi
129: ei del popolo al guardo / gli arcani altrui, non sé
. cede agli atti che sfuggono al guardo del pubblico e de'tribunali, molto
/ hai ne'difetti de gli amici il guardo, / come l'aquila o il
parlato, e in quale vista al suo guardo io mi sono. 4
e più feroce, / ché per tal guardo sua virtù fioriva, / come l'
caro, 16-9: la vaghezza del guardo e de le piume / sì mi
5. locuz. -al primo guardo: a prima vista, di primo
2-27-15: lui cognobbe doristella al primo guardo, / e lei cognobbe anch'esso al
, i-611: non appariscono al primo guardo. serra, ii-91: le parole
prese in senso meno assoluto che a primo guardo non paia. -a un
non paia. -a un guardo stesso: contemporaneamente. segneri, 4-442
una, che non rimirisi a un guardo stesso anche l'altra. -dare
anche l'altra. -dare un guardo: dare un'occhiata frettolosa; considerare
basti, a saper ciò, dare un guardo al numero di coloro ch'egli predicando
né mi sovviene di pur darti un guardo. -mostrare simpatia. boccalini
accorgete che alcuno suddito vostro un sol guardo dà a prencipe alcuno straniere,.
se li credessi. -fare il guardo torvo a qualcuno: v. torvo.
. -n o n degnare di un guardo qualcosa o qualcuno: non prestarvi la
noi per altro non degneremmo d'un guardo, pure se ci son vivamente rappresentate
quel chiasso ei non degnò d'un guardo / e a brucar serio e lento seguitò
fatterello che allora correva, ma mi guardo bene dal guarentirlo. nievo, 194:
, una sola guardata, un sol guardo dolce, amoroso. = deverb
fierezza? foscolo, 1-171: mentre io guardo la tua pace, dorme / quello
gusti! alvaro, 2-33: io non guardo se la tua roba vale davvero.
e dal tema del gr. oxonéco 1 guardo, osservo '. ideóso, agg
nella forma. moretti, ii-267: guardo questo povero illuso sulla cui fronte brilla
monti, x-4-287: mi getta un guardo /... / che timor
v-1-205: esco su l'imbarcatoio. guardo il mattino freddo e cinereo. e
s'infila il covone intiero, e guardo nell'imboccatore. 2. nella
/ tal sopra me, se il guardo in lui s'imbrocca, / che qual
. monti, x-5-393: appena il guardo getta / sulla vaga donzelletta / il
i vasti piani / sfumano a 'l guardo immensamente bianchi / sotto il cielo cinereo.
dio. metastasio, 1-ii-561: dovunque il guardo giro, / immenso dio, ti
morte in preda ornai / velato il guardo immobilmente affisse. marini, ii-63: fitto
han tramischiate. salvini, 40-502: un guardo solo contemplativo di quando in quando al
istesse. lippi, 12-24: il guardo gira, e vede / perseo,
l'uomo dalle cangianti dottrine innalzi il guardo alle immutabili condizioni dell'umanità. d'
ii 1062: era ogni guardo un intricato laccio, / da porr'i
; agitato. marinetti, 2-i-479: guardo dall'alto il popolo delle vele gonfie
tutte le foglie... ma mentre guardo quegli alberi impazziti, odo ad un
tornielli, 491: già con dolcezza di guardo materno / per caravaggio s'impegna in
, per un cenno, per un guardo, fatto bene spesso impensatamente, vogliano
ciglio / ei volge intorno imperioso 'l guardo. cesari, i-610: la venuta
ii- 353: qual volta il guardo in giù dagl'imperlati / d'alma
/ giunge luigi. ei v'alza il guardo, e viene / fermo alla scala
: avea guance rosate, / e nel guardo sereno / dolce fuoco nutriva / ma
altri. berchet, 358: il guardo / non discerne che rupi imposte a rupi
e d'ogni passion l'animo e 'l guardo. bisaccioni, 1-42: io non
vero. metastasio, 1-ii-48: ovunque il guardo doloroso invio, / su le pietre
pubblico] impretendenti, e sol col guardo / ne possedean l'aspetto.
varano, 1-115: ella con un sol guardo, che impresse / negli occhi miei
ad ubbidir sarai / i cenni del bel guardo allor che quella / di licor peregrino
presuntuoso, impronto, ardito, / non guardo più i parenti che gli strani.
, 8: quando voi non vio / guardo in quella pintura, / e par
ma fui ben fiamma ch'un bel guardo accense. fazio, vi6- 31:
e rari, / fonti al guardo inameni, al gusto amari. salvini,
. marino, 345: dovunque il guardo fermi, / l'offeriscono innanzi /
, animava col riso, disanimava col guardo. leti, 5-iv-779: incantò in
, riuscire troppo malagevole un sì fisso guardo negli oggetti venturi, mentre viviamo quaggiù
volto, così tetro che tingea il guardo che 'l mirava. 3. figur
, con le occhiaie incavate, col guardo arcigno. landolfi, 2-182: tutte
. niccolini, ii-27: sol col guardo implorava una parola / che dall'incerto
un che bisogna levare ben bene il guardo a voler mirarne momento all'altro d'incespicare
a ricaricare crespa / e 'l guardo a terra scorrucciato abbassa / e mor
, / ed ai lievi calzari un guardo volgi. scalvini, 1-379: io
ah ch'è più fiero / quel guardo umil, saettator d'ardore. f.
/ che antico a pietà mosse un guardo vostro, / lucida lampa del gran
giornali... di cui non guardo che le incisioni. -figur.
in quelle mura / potesti mai fissar guardo inclemente, / senza cadérti in mente /
ed inclinando il fianco, / col guardo a terra, sovra un tronco il braccio
petrarca, 356-5: i'incomincio da quel guardo amoroso, /
inconsiderato. cicognani, v-1-85: il guardo, la faccia pienotta... dicono
pallidi fiori. saba, 4-47: ti guardo / ma mira in cui s'impiega /
incoronata. saba, 492: guardo, donna, il tuo volto incoronato di
mia simpatia per quella incoscienza. la guardo traversare vacillante la strada, supplicando col
increduli. mazzini, 51-60: il guardo semi spento, il sorriso arido dell'incredulo
tremanti / sorga improvviso; e il guardo obliquo e tardo / minacciando ti volga.
/ che, se a scoccare un guardo / ei si fusse incurvato, / si
polizia locale. cantoni, 398: guardo la signorina, e ripenso al suo
/ né col prestigio, che del guardo è rete, / far che un aspetto
più sa, dei loschi e tristi al guardo: / ma lo abborra vieppiù chi
: s'ella con la lucidità del guardo acconsente al tuo volere, tu con
lamia, / un motto vitupero, un guardo infamia / è più libidinoso d'una
le campagne. govoni, 9-94: io guardo con senili occhi la neve / che
veneno infetto / come infausta cometa il guardo splende. tortora, ix-137: qual astro
di veneno infetto / come infausta cometa il guardo splende. gemelli careri, 1-iv-303:
/ cui non han gli anni infievolito il guardo. 2. figur. privare
. tasso, 15-11: volgendo il guardo a terra, i naviganti / scorgean di
vedo meglio ch'io non oda, guardo meglio ch'io non ascolti. si fa
per uso apprese, / infosca il guardo e di novel rigore / s'arma,
se altri nel- tinfrapposte nugole ferma il guardo? g. del papa, 2-6:
/ né col prestigio, che del guardo è rete, / far che un aspetto
/ delinear, fa che s'appaghi il guardo / così che creda tal menzogna e
m'ingegno nemmeno a dipingermi al loro guardo quale fui ne'primi momenti della tremenda
cristal [il cannochiale], se 'l guardo io giro, / veggio che tratta
. b. croce, ii-6-18: mi guardo attorno o raccolgo i miei ricordi sugli
, torce il collo, abbassa il guardo, ingialla il volto, sputa in fazzoletto
/ ch'io tremi forse a un guardo tuo severo? / ch'io sudi forse
campi aridi ingrasso. panzini, iii-706: guardo... il contadino che semina
sacrificata, / e poi ti guardo così come sei, / io mi torco
. quasi a mezzo il cielo innalzo il guardo, / veggio una stella luminosa e
... se mai t'onora un guardo sol de l'immortal cristina, /
orlanduccio orafo, xvii-525-5: se ben guardo dolglia mi s'inova / tanta,
i-319: inondate di sangue erano al guardo / delle genti le stelle, e van
umile e fida ancella, / con un guardo o pacifico o sdegnato, / d'
freddo sasso che la celava al mio guardo diedi cento e cento baci,.
: passo non spende, né muove guardo, né manda fuori parola, né sembiante
. pier della vigna, 128: guardo tempo che vi sia a piacimento / e
. tasso, 19-69: volge un guardo a la mano, uno al bel
goldoni, xiii-83: cambiarsi vidi al guardo mio repente, / come dell'adria in
scena, / e succeder gli oggetti al guardo intento / di sempre nuovo insolito portento
? / ch'io tremi forse a un guardo tuo severo? / ch'io sudi
, 1-207: vedi colui che col guardo / alato i cieli intatti spia /
io, perch'amo, integra la guardo / e l'ho tutta negli occhi e
/ che pur ver lei ciascun il guardo intenda, / quantunque mostri per coprirsi orgoglio
intende. marino, 7-166: con guardo a nutrir cupido e fiso / men la
, 1-59: quando torna talino, lo guardo. « credevo ti avessero rimesso al
le divine / d'iperion sembianze e il guardo eterno / dell'alma luce intenebra e
: mariella m'interessa. io la guardo mentre è vicina al letto di guido
freddo sasso che la celava al mio guardo diedi cento e cento baci, senz'
interna. tasso, 19-69: volge un guardo a la mano, uno al bel
: là dove pria s'affissa e 'l guardo interna / ivi si ferma. f
dal tema del gr. oxorréco * guardo, osservo '. intèrseca,
divisione. galileo, 3-1-118: s'io guardo quel che hanno ritrovato gli uomini nel
vie intestinali. sbarbaro, 1-231: guardo senza ripugnanza la manina sanguinaria della pigliamosche
. guittone, 138-7: allora guardo intorno, se veruno / vede la
. cebà, 5-128: soave il guardo e la pupilla ha nera, / aurea
gli orecchi, cupa notte addensa / il guardo mio. berchet, 226: vuol
. bandello, ii-1062: era ogni guardo un intricato laccio, / da porr'i
braccio se lo porta, / lo guardo e rido, e non m'adiro e
, 1-276: delle male ispese mi guardo, e di spendere inutilmente. trissino,
vestire femminile. stuparich, 1-280: guardo i bambini, la madre, osservo la
e lontano. saba, 537: guardo gli alberi spogli, la campagna /
i-ii 48: ovunque il guardo doloroso invio, i... i
. carducci, iii-30-328: ovunque il guardo e l'animo / interrogando invio,
ma da invisibil mano / ad ogni guardo umano, / qual da invincibil argine
, di dar severità alla lusinga del guardo, d'enviri- lire il rigore degli
hanno mai vietati i pensieri invisibili al loro guardo. magalotti, 23-284: il granduca
in sacra nebbia involta / celasi al guardo del profano volgo. 12.
/ ne le por- puree lontananze al guardo / ogni rimoto paesel consente. zendrini
m'aggiro / e i novi templi guardo, e al vuoto ostello / de la
tempo, allor che s'apre / al guardo giovami questa infelice / scena del mondo
come un istrice. sbarbaro, 1-231: guardo senza ripugnanza la manina sanguinaria della pigliamosche
lucente. ungaretti, xi-177: io guardo, nella scultura di questo periodo,
l'aratro... io quando guardo quell'uomo, quell'instrumento e quegli animali
.. / e fulminare immobile col guardo / ettore che perplesso ivi si tenne.
la fuggente: / tu figgi il guardo cupido / ne le forme opulente. pavese
limator crudeli. pindemonte, ii-161: al guardo inerme / per supremo voler s'offrio
e rivolgono un pegno, e con quel guardo che affiggono biecamente in vendere e in
passi. bar etti, 6-154: guardo il chiaccherone francese, e lo riguardo e
man lo prese, e tale un guardo un riso / gli lampeggiò che pur d'
passi e si rigiri 4 ntorno 'l guardo / di chi porta nell'alma antico
/ prima o dopo lo spettacolo / e guardo / il passaggio quieto / delle nuvole
'e dal tema di oxoéco 4 guardo, osservo '. laringoscòpico,
: fra quello azzurro il lascivir d'un guardo / rassembra il sol ne l'onda
stassi; / come recrei con un sol guardo i lassi. carducci, iii-20-310:
d'omo o pensiero di core / o guardo d'occhi possan ben ciansire / o
: come un sospiro si lavori e un guardo, / poco sapete.
le mi tacerò. foscolo, iv-377: guardo le piante ch'una volta scansava di
, / alle lusinghe d'un bel guardo altero / cede ogni legge alfin,
? aleardi, 1-176: lungamente il guardo / indagator de le beltade affìsse /
180: così costei, se scoccar guardo o riso / vergognosa talor leggiadra vuole
g. visconti, 1-9: l'ardente guardo /... fa parere altrui
: duce o non duce, io guardo alla legge: buona o cattiva, piaccia
. carducci, iii-3-276: al fatai guardo, ove or s'annega e perde /
lente cadon le braccia, / il guardo le si vela. tozzi, vi-760:
/ giace la pia, col tremolo / guardo cercando il ciel -afflosciato (uno
primavera / passa nell'aria, mentre guardo a un lento / suono animarsi figure di
patirono però letargo giammai né il mio guardo, né il mio udito, né la
. tasso, 14-500: co 'l guardo inver la terra volto, / e co
in sì fatte angustie, volgeremo il guardo a quel medesimo benedetto padrone che ci
affaccio / -liberamente alfine -alla finestra. / guardo nel cielo nuvole passare / biancheggiare lo
86: spettacol degno / sol del guardo de'saggi e degli dei, /
. monti, 4-625: d'intorno il guardo attento / rivolgendo, librò l'asta
barberino, iii-405: io son vigor e guardo se 'l venisse / alcun che
aggia il servo marin tal anco il guardo / linceo, che di lontan discopra
aura i'getto, / corre col guardo a vagheggiarle intento. -lingua di
agli occhi. buzzi, 228: guardo il cristallo liquido dello zaffiro. govoni
a'masnadieri / fuggì degli occhi il guardo, il cor di seno; / onde
son cattivo; / del livido mi guardo quant'io posso, / poi non mi
dalla spiaggia solinga, prigioniero / spirito, guardo lontanar le morte / speranze nella notte
dolcezza spira / il labbro, il guardo e patteggiar loquace. pindemonte, ii-426:
: il ragazzo, torcendo sempre il guardo a un lato luminoso, diverrà losco
14-92: ha gli occhi grossi e 'l guardo losco, / torti i capelli e
languido e tardo / volge giuseppe il guardo / ne le lutta crudel chiedendo pace
io sono un povero sottotenente, e guardo la festa dal lubbione quando non mi tocca
nel focolare. barilli, 5-2: se guardo fuori, il porto è quasi buio
morire. serdini, 1-25: io guardo ad ora ad or la bella luce /
, s'ella con la lucidità del guardo acconsente al tuo volere, tu con
/ de'lucidi occhi tuoi con un sol guardo. brusoni, 9-378: ha due
dolente: / mille affetti in un guardo appaion misti. manzoni, 42: lui
bel purpureo lume, / consolo il guardo. algarotti, 1-ix-213: alfin s'è
del mondo. baretti, 6-154: guardo il chiaccherone francese, e lo riguardo e
né poco. goldoni, xiii-860: guardo il lunario alla muraglia accosto, / vedo
: pur mi consolo che s'io guardo al duro / cor ove mai d'entrar
s. v.]: 'non li guardo quanto son lunghi': non ci bado
sembianze, di dar severità alla lusinga del guardo, d'en- virilire il rigore de
genio, trattenimento del piede, allettamento del guardo? berchet, 361: salve,
treccia / all'aura sparsa, un guardo lusinghiero. moretti, iii-138: cristina alzò
convoglio. dossi, ii-153: quando guardo quella machinosa poltrona di damasco verde smontato
particolari. barilli, 5-2: se guardo fuori, il porto è quasi buio e
tanto le vive. saba, 35: guardo il compagno: mezza lingua fuori /
e disabitato. serra, i-21: guardo i colli magri e puri, le
va peggio. panzini, iii-590: guardo il suo ritratto. ha una faccia
il cavaliere e lei / scorrean col guardo, e poi ristrette insieme / malignamente sorrideansi
loro insaputa. pea, 7-250: guardo se negli occhi di lei ci sia rimasta
malizia di natura, e specialmente se guardo alla sua virile forza circa i tormenti
io son cattivo; / del livido mi guardo quant'io posso, / poi non
imaginazioni malsane. govoni, 191: se guardo il tuo corpo / in cui si
più. tasso, 14-503: rivolge il guardo e le straniere genti / e le
: in vece forse della lingua, il guardo / manifestava 11 foco onde tutt'ardo
mia simpatia per quella incoscienza. la guardo traversare vacillante la strada, supplicando col
par che si rinove / nel bel guardo d'apollo a mano a mano.
denso 'e dal tema di oxorréco 4 guardo, osservo '. manoscritto (ant
« trasformisti » alla depretis? io guardo all'avvenire e dal passato traggo soltanto
trasmuta la vita! il vestitino / guardo alla marinaia; a simulata / nave
occhi. quarantotti gambini, 11-23: guardo... / gli occhi marini tuoi
ho di servirmene, le sgruppo, / guardo, inarco le ciglia...
palla / pascer potria di meraviglia il guardo. papi, 1-5-173: l'imperator francesco
fresca e zampillante spiccia, / un guardo solo, e nulla più, che paghi
: / forte il braccio e fiero il guardo, / delle giostre egli è signor
primavera / apar l'aulente fiore, / guardo inver la rivera / la matina a
, spinse uranio a man sinistra il guardo e scoprì da lungi molti cadaveri stesi
. baldi, 95: -stendi il guardo / diritto ad ambedue verso la parte
ciuffi e riccioli / m'allungo, e guardo / ove mefitici / miasmi esala /
dal tema di oxotiéco 'osservo, guardo '; cfr. fr. mègascope.
20-18: per or mental non può guardo nativo / la potenza fissar tanto altamente:
parole, e 'l riso e 'l guardo, / s'anco il crin non mentivi
movi gli occhi, / è simulato il guardo. n. secchi, 16
, / narro talor che mi saetta un guardo; / ma favoloso è del mio
: ella mira e rimira, passa col guardo dalla mano al volto del cavaliere e
gentil, spettacol degno / sol del guardo de'saggi e degli dei. foscolo
gelido, in disparte, / sorrido e guardo vivere me stesso. -in
. / io maraviglio più, quanto più guardo. foscolo, gr., ii-606
. pavese, 4-155: mi guardo intorno, e cosa vedo?..
tanti, un animale / ch'io 'l guardo, e rido e di paura aggriccio
rispose il fiore: / s'io guardo il sole il mio dover tal è:
/ resta in parata, molto gira il guardo, / prima ch'un piè né
casa illuminata dal sole di giugno. guardo la meridiana, sono le tre. govoni
... rivoltandomi a quella con guardo bieco, in questi ac- cerbi ma
quasi in tomba sepolto / manda il guardo meschin luce smarrita. 3.
; / deh quel sguardate che non guardo, om saggio. rustico di filippo,
matura biada. bandella, ii-1075: guardo quell'alta e gloriosa mole, / tutta
, 2-2-206: mesta il ciglio e nel guardo aspra e severa / e selvaggia ed
fatto che, in una medesima un guardo moribondo alzando l'altro: / « quegli
ieri sera, stando alla finestra col guardo verso le alpi, una meteora di fuoco
siria, da l'altra parte il guardo messo. buonafede, 2-iv- 29
resta, in parata, molto gira il guardo, /... / mercé
di pace, ai fatti altrui non guardo. giusti, 4-7: nel mezzo
molli / nettunine. saba, 35: guardo il compagno: mezza lingua fuori gli
sopore. ungaretti, i-14: guardo le teste dei brumisti / nel mezzo
so che cosa mi sia; io mi guardo, mi interrogo con terrore. d'
antonio da ferrara, 92: ch'io guardo le montagne / e veggio sol migragne
piccolo 'e dal tema di oxorcéco 'guardo, osservocfr. fr. e ingl
'e dal tema di oxonéco 'guardo, osservo '. microsecóndo,
. monti, x-5-393: appena il guardo getta / sulla vaga donzelletta / il
chiome irate / minacciosa cometa e il guardo giri / grave di morte a queste mura
solleva il volto, brilla co 'l guardo e la bocca,... aperte
. /... dominar col guardo / la chiara valle di giardini e d'
. baldi, 36: or volgi il guardo / a'più minuti lumi, e
lo vedrà per cagione loro mirar con guardo terribile e paventoso e venirgli contra già
e s'eo con gli occhi altrove guardo o miro, / lo cor non v'
: drizza l'altera testa e il guardo gira / l'altissima giraffa intorno al
occhi infermi. arici, ii-318: il guardo / fra tarme 11 mira e testé
fugire mi fa allegreze, / tuttavia ca guardo e miro / le soe adornate fatteze
: ella mira e rimira, passa col guardo dalla mano al volto del cavaliere,
glande regina, / su noi un guardo dolcissimo inchina. / mira in fra
de'miei passati tempi / mira con guardo di pietà cortese. muratori, 6-82:
tue minacce e a l'ire, / guardo le forme tue con occhi intenti /
e dolente: / mille affetti in un guardo appaion misti. pallavicino, 1-250:
sì leggiadra e nova, / che mortai guardo in lei non s'assecura, /
di guerra, / e con un guardo misurò la terra / dalla quadriga.
noi, miseri tanto, / benigno il guardo gira. -intr. con la
metonimia. pulci, 16-38: io guardo ben la refulgente testa, /..
ornamenti pregiati. randello, ii-1074: guardo quell'alba e gloriosa mole / tutta
della valle, 21: io intanto il guardo e 'l piede / aggirerò per quest'
movendo il lento piè, nutrire il guardo / là dove rivo o fonte / per
. aleardi, 1-176: lungamente il guardo, / indagator de la beltade,
molle. montale, 5-46: ti guardo / in un molle riverbero. non
, con amorosa arsura, / il guardo e '1 riso altrui molle e lascivo
guerresco che va. seduto sul bordo guardo intorno a me questa improvvisata riunione
di marmo. gozzano, i-71: se guardo questo pettine sottile / di tartaruga e
: ad oriente / ti s'apre al guardo una tonda convalle, / che da
/ fragranti chiome, / e a un guardo morbido come velluto / sul libro aperto
sdegnosa. saba, 406: mi guardo intorno, e vedo / altro ancor
d'annunzio, i-39: io ti guardo ne li occhi, o bionda lilia
e taceva. panzini, i-694: io guardo quella figura mortificata di donna. c
palazzeschi, 1-587: lo sguardo, lo guardo in estasi con la sua faccia dalla
givan di giù di su tenendo t guardo / volto al fulgor della beltà lucente.
davanti alla mostra d'un ristorante, vi guardo dentro
sublimi cocchi alto disdegnano / volgere il guardo a la pedestre turba, / non
tirar un vento di discordie tremende. guardo gli amici. questo vento ci piglierà
famiglie. monti, £-3-466: d'un guardo allor sorridere / degna al terren,
imperatore. galileo, 3-1-118: s'io guardo quel che hanno ritrovato gli uomini nel
tutto commosso poliarte, lasciò cadere il guardo sul maestoso volto dello straniere. no
d'annunzio, iii-2-173: -scànnami. ti guardo. / -non uccido le schiave ma
tema del gr. < tuonici * guardo, osservo ', sul modello di microscopio
curiosità: è da piacenza che la guardo: codesta croce bianca sulla nappina. -scuola
, rosse, verdi,... guardo con tenerezza la nascita ingenua delle tue
guarda come l'ha fatto / con bieco guardo acuto. d'elei, 1-27:
, rudello, / e cerca co 'l guardo natante / di tripoli in alto il
agl'inglesi. pascarella, 2-121: guardo dei navicellai che cavano dal letto dell'
/ e navigando il pelago co 'l guardo / ulula - vieni. -figur
in sacra nebbia involta / celasi al guardo del profano volgo. romagnosi, 17-85:
e dal tema di < rxo7réo> 'guardo, osservo '. nefettino, sm
nube 'e dal tema di oxoreéto 'guardo, osservo '. nefradenòma, sm
gr. oxotréco 'osservo, guardo '. negato1 (part. pass
dal tema del gr. oxottéw 'guardo, osservo '; è registr. dal
chioma / e la fierezza del bel guardo e grave. marino, xiii-79: chiome
negletta e nuda / non empie il guardo de'mortali appieno, / come di
a voi talor si volge / lor guardo negligente, e par che dica: /
mi guardi iddio che dai nemici mi guardo io: v. amico1, n.
noi vezzeggi il bacio e baci il guardo. dotti, 1-110: fille infedel,
, / tutta lieta giunon volgendo il guardo / incominciò. marchetti, 4-311: alle
i vasti piani / sfumano a 'l guardo immensamente bianchi / sotto il cielo cinereo
da questa sorta di verde-cantina, che io guardo, al grigio, al piombo,
corpo umano s'ha attentamente da fissare il guardo, e vi si scoprirà uno
, 75: s'io giro un guardo solo / là dove vago stuolo / di
cesarotti, 1-xxxiii-153: gira intorno il guardo: / vedi dal nord al mezzogiorno
agli astri il lume, / china il guardo, o gran nume, / su
, 5-414: una torbida nube il guardo acceso, / l'ampia fronte oscurò.
: tra il nubiloso ciglio e il guardo schivo / talor si muove un raggio fugitivo
le minacce e tonte, / traverso il guardo e nubiloso il ciglio. testi,
foreste! leopardi, 214: se il guardo lieto in su la manca scorso /
negletta e nuda / non empie il guardo de'mortali appieno, / come di pregio
umana ». tommaseo, 1-385: guardo l'ombra de'legni e degli alberi netta
vertute. aleardi, 1-176: lungamente il guardo / indaga - tor de le beltade
/ di me, che se la guardo al nuovo giorno / poi alla sera è
/ movendo il lento piè, nutrire il guardo / là dove rivo o fonte /
schiva. chiabrera, 1-ii-7: nel guardo sereno / dolce fuoco nutriva. baldi,
foco, / cerco acquetar con un sol guardo il core. boterò, i-303:
fiero / spira dal ciglio ardente il guardo oblico, / e per nuocer, se
. o se cupida troppo / col guardo accompagnò di loggia in loggia / il
nero. piovene, 286: mi guardo: per una donna della sua condizione
'parlano'! pratesi, 1-203: quando guardo marcuccio, o guardo luigino, o carlo
1-203: quando guardo marcuccio, o guardo luigino, o carlo, o maria,
: la dolce vista e 'l bel guardo soave / de'più begli occhi che lucesser
, 6-72: nel deserto / io guardo con asciutti occhi me stesso.
la carta d'europa. studiatela con guardo sintetico, nell'ossatura generale geografica,
da dosso. pavese, 1-84: guardo [gisella] e vedo ch'era rossa
arcato ciglio / ei volge intorno imperioso il guardo; / e vede al su'apparir
pettegolate, io ne son nemica: guardo al fatto mio e non m'occupo
sovrano innalza, / filippo, il guardo:... /...
ha l'occhio inteso, / perché col guardo cupido et acceso / del bel ch'
fisionomica che dagli occhi, dal loro guardo e dal muoversi deduce il temperamento,
passa da banda a banda il tubo col guardo e si passa all'oggetto.
voi par che scintille / dal bel guardo seren riso e diletto. monti,
capo / il sangue rosseggiare, e il guardo errante / che fra l'ombre di
letale e impura / fiamma con un sol guardo amor m'ingombra. marignolle, 72
: però non è allo uomo concesso col guardo della mente poter, vagando, entrar
. cesarotti, i-xxxii-186: volgi il guardo cortese a un'umil gente, /
tuo subito consentire / a vano guardo, ni ài mesi al morire. b
3-342: omicida de'cori ha filli il guardo. lemene, ii-171: vibran colpo
, / signor, degna d'un guardo, onde in me nova / mente,
. chiabrera, 1-ui-266: giuditta il guardo onestamente abbassa. carducci, iii-1-182:
/ dov'ella volge il suo bel guardo intorno. lomazzi, 86: de
sol per lui combattendo il riso o 'l guardo, / il vario scudo avrian deposto
. g. raimondi, 7-45: guardo fuori dalla finestra il cortile stretto, dove
). arici, ii-334: al guardo ecco si perdono / le insubri mura
ogni volta, prima di uscire mi guardo allo specchio. in strada mi dò
. bacchelli, 1-iii-365: io guardo all'avvenire e dal passato traggo soltanto
animo. bettini, 30: io guardo il ciel profondo / e la gioia mi
d'annunzio, i-54: tu figgi il guardo cupido / ne le forme opulente,
a tai detti alle stelle alzando il guardo / e all'eccelse del ciel magioni orate
gallo non era spadone, le considerò con guardo fitto, pria di masticarle col dente
con terrore. svevo, 5-384: guardo le donne che passano, accompagno il loro
albanz ani, 1-711: se io guardo l'ordine delle cose fatte e insieme
ad oriente / ti s'apre al guardo una tonda convalle, / che da sei
saba, 82: pur, se ti guardo, il cor d'ansia mi stringi,
, spinse uranio a man sinistra il guardo e scoprì da lungi molti cadaveri stesi sul
tanta parte / dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. d'annunzio, i-258:
l'orme riposando, / torniava col guardo il vago loco: / quasi compasso,
. giacomo da lentini, 33: guardo e miro / le sol adornate fatteze
negletta e nuda / non empie il guardo de'mortali appieno, / come di pregio
oro potabile. borgese, 6-91: guardo la coppa / d'oro, e non
. chiabrera, 2-3-15: fiso col guardo ora sormonta, or scende / per l'
-sostant. sinisgalli, 6-199: guardo il lento oscillare delle cime dei cipressi
tema del gr., cfxo7réto 'guardo, osservo '. oscina, sf
eroine / tumide. montale, 1-78: guardo la terra che scintilla, / l'
la carta d'europa. studiatela con guardo sintetico, nell'ossatura generale geografica.
/ uom grande, c'ha sembiante e guardo atroce; / e dopo lunga ed
niccolò del rosso, 1-125-3: lo dolge guardo che per gi ogli varga / nel
'e dal tema di oxotréw 'guardo, osservo '; cfr. fr.
acuto il naso? / avranno il guardo affabile o severo, / purché senz'
su le selle, / ch'ovunque il guardo di lontan volgea / rincarava le trippe
le copie. jahier, 141: guardo con tristezza le scarpe della civiltà presuntuosa
della sposa padovana, xxxv-1-807: eo guardo en? a deverso el mare, /
innamorate tenere donzelle, / quasi un guardo chiedendo ai vincitori. cicognani, vi-51
grave / entra lo sposo, e il guardo avido bea / nelle care sembianze e
/ de'lucidi occhi tuoi con un sol guardo, / perché per ottener l'intera
.. mestamente accigliato tenea fisso il guardo, senza palpebrar punto nella solitaria avvampante
-rigonfiamento. marinetti, 2-i-479: guardo dall'alto il popolo delle vele gonfie
, inf., 11-8: anastasio papa guardo / lo qual trasse fotin de la
se tu riguardi al sole. / -io guardo al ventre. -ch'è il suo
forma un colirio possente a serenar il guardo annebbiato, perché possa scorger da lungi
la facondia d'amor chiusa in un guardo. -munifico. chiabrera,
vaga fera, / che sol co '1 guardo suo mia vita regge / e di
buonarroti il giovane, i-587: il guardo mio non pareva che potesse da alcuna
fugire mi fa allegreze, / tuttavia ca guardo e miro / le soe adornate fatteze
239: sposa diletta, intenerito il guardo, / così l'eroe: ti
o, s'esser vuoi presente / al guardo mio, l'amata faccia ascondi.
immortale. ghislanzoni, 2-31: dal guardo mio / quella cara vision mai non
, / anzi, coni'io più guardo, / a sospirar più m'ardo,
, impronto, ardito, / non guardo più i parenti che gli strani; /
l'ozioso ti pasca animo e il guardo; / ma perché a tutte ugual
ad un altro. ungaretti, i-54: guardo / il passaggio quieto / delle nuvole
eo ardo / quando passo e non guardo / a voi, viso amoruso. latini
davanti alla mostra d'un ristorante, vi guardo dentro per abitudine, e che vedo
due pupille accorte: / passò il guardo per gli occhi, ed a le porte
de'miei passati tempi / mira con guardo di pietà cortese. carducci, iii-7-340
tradimenti patiti all'or che passeggio col guardo cortese cosmografie: qui... servii
! térésah, 2-15: mi guardo alle vetrate, / di tra le passiflore
. filicaia, 2-2-205: io col guardo v'ascolto e udir mi sembra,
sere tempestose. parronchi, 29: guardo l'ombra scalfire / l'arco del monte
eccelso monte / manda sovente paventoso il guardo / giù per gli aerei calli /
ventosa scena / girando intorno, rincontrai col guardo. fiacchi, 66: della
tue minacce e a l'ire, / guardo le forme tue con occhi intenti /
. s. maffei, 7-51: guardo gentil, due rai lucenti (o rai
sansovino, xliv-167: affisa lascivamente il guardo negli occhi di lei, perché quel
lxxxviii- 11-696: tanto penetrativo fu quel guardo, / che fece agli
mio servir penoso / d'un sol guardo pietoso / la povera mercé. muratori,
1-509: tu non puoi fissar il guardo e 'l pensamento a una penna senza
però non allo uomo concesso col guardo della mente poter, vagando, entrar
, 3-i-12: egli diceva, il bel guardo pensivo / e delle gote il bel
uomini / amo or di lidia nel guardo languido. gozzano, i-1284: il
visconti, 1-9: sfavillar suol l'ardente guardo / che fa parere altrui l'affanno
have / che, solo intento al bel guardo suave, / a l'alte soe
novella / nasce un bisbiglio e 'l guardo ognun v'intende, / sì come là