rimorso / del cuore umano, / guardavo invano / chiedermi aita. palazzeschi,
ii-328: con gli occhi sempre intontiti guardavo il mare più turchino e più bello,
ingiustizia. ojetti, i-30: e io guardavo, guardavo, lasciandomi spingere e rispingere
ojetti, i-30: e io guardavo, guardavo, lasciandomi spingere e rispingere, come
, 9-84: di tratto in tratto guardavo in cielo a quelle guide [le
, 10-171: stando a letto, guardavo uno spicchio di chiesa tanto vicina che,
d'annunzio, iv-1-472: io la guardavo con attenzione, la esaminavo angustiato senza
fiero. panzini, ii-166: io guardavo gli istrioni della vita e ne avevo
di quella. piovene, 2-194: guardavo immobile il soffitto, quasi cercando di
con le ginocchia tra le braccia e guardavo fisso all'acqua gialla che in quel punto
al soffitto. comisso, 7-311: guardavo le pareti del salotto e mentalmente vi
carichi. malaparte, 4-72: * guardavo... il ferro incandescente oscurarsi
tutta parlante. comisso, 7-231: guardavo attorno le rovine di tempietti che erano
: l'ascensore intanto scendeva e io guardavo tutti quei piani che, uno dopo
la luce di quei papaveri e li guardavo intensamente dentro di me, come se questo
velata dall'acqua. pea, 5-113: guardavo distrattamente rassettare la stanza, rischiarata da
lunga balaustrata. campana, 112: poi guardavo le torri rosse dalle travi nere,
scale! palazzeschi, 3-279: e guardavo quelle due sbrendole sicure del fatto loro
le barbe. baldini, i-25: invelenito guardavo alla parete le barbe delle
neve. moravia, ii-423: io mi guardavo intorno per la campagna...
barilli, 3-20: a me, che guardavo il panorama, si può dire,
, io7: mentre parlava, lo guardavo: gli occhi socchiusi in una espressione di
ribelle ragazzetto. fracchia, 55: guardavo la luna, che sembrava un'ernorme
che sbrigasse la distribuzione del caffè. guardavo che bel figurino faceva con la barba
era bella... io senza muovermi guardavo le pareti, le stoffe, le
schiavoni. slataper, i-iii: guardavo i bragozzi ciosoti che con una gran
allo specchio. moretti, 100: guardavo il cielo, ed ei venne,
il cranio pelato. piovene, 2-96: guardavo sulla mia testa quell'infinito bulicare di
un tratto, accorgendosi che io la guardavo, rispose al mio sguardo burrascoso con un
su. tozzi, i-291: io guardavo una fila di case quasi tagliate nel mezzo
grotta di porcellana / sorbendo caffè / guardavo dall'invetriata la folla salire veloce /
che entravo in un caffè concerto. guardavo la carne floscia e la gente che guardava
quell'ora. pavese, 5-168: guardavo la strada, giravo appena la testa
c. e. gadda, 5-295: guardavo, abbagliato, il mare, le
oltre le sbarre di ferro, io guardavo il cornicione profilarsi al tramonto. pavese,
, uomo e donna; io li guardavo come guardano le statue. comisso,
stretta in proporzione sempre più forte. guardavo attonito in giro, e sospettoso che
degli occhi. piovene, 2-91: io guardavo il cielo, celeste pallido, d'
padre e mi vide davanti alla censa che guardavo le cartoline. = probabile
nel caffè della stazione... guardavo i vetri e la tettoia aperta dove
orologio non va più. i lo guardavo sempre con ghigno / tramandogli una fine
la polvere. svevo, 3-636: guardavo ada e tentavo di dimenticare tutto il
, ero contento di me. più guardavo quel mio bozzetto, e più mi pareva
come la lingua la bocca. camminando guardavo tutto con affetto fraterno. quasimodo,
che facevano. manzini, 10-163: le guardavo [le monache], pensando da
nel mio cervello, nello spazio in cui guardavo, uno spazio di cui sentivo
pochine di quelle marsine crociate; io guardavo e pensavo, quando ebbi un urto
il pianoforte, io a volte mi guardavo le mani, e capivo che tra me
. pavese, 6-241: senza muovermi guardavo le pareti, le stoffe, le bomboniere
trionfato. g. bassani, 3-186: guardavo ad uno ad uno, in
piccola nave, e per me che la guardavo non più che un punto nero;
le intuizioni. levi, 1-216: guardavo così, senza più vedere nulla di
il tempo grigio, ogni sonnolenza, mentre guardavo estasiato, presto dileguò. pavese,
g. bassani, 3-260: guardavo il suo viso allungato dal dimagrimento,
la farò... lo guardavo a disagio. -con disagio di
v'è più. levi, 2-302: guardavo, così fantasticando, con sguardo distratto
della nonna, sant'anima! lo guardavo, come la pupilla degli occhi.
: il cancelliere scriveva, e io gli guardavo la penna. rispondevo secco, e
eccitazione strana. soldati, 61: guardavo scorrermi ai fianchi, di qua e
. d'annunzio, v-2-384: la guardavo intento, come per riconoscere quel che di
rappresentanza proporzionale. soldati, 7: guardavo, sgomento e immobile innanzi a uno
ch'egli metteva in quelle parole, lo guardavo come un esagitato, un ossesso.
genio; il comandante mi guardava e io guardavo lui; sembravamo entrambi avidissimi di scoprirci
mentre invitavo il giovine ad entrare, guardavo in alto, verso i miei esterrefatti vicini
e attoniti. vittorini, 2-32: guardavo il vecchietto dall'ilare faccino, dai
io non osavo più voltarmi, e guardavo fisso la riga gialla, come preso
il fazzoletto sul vetro appannato del finestrino guardavo ogni tanto sulla strada parallela alla ferrata
l'ultima, e attraverso i listelli guardavo il sereno. da quella fetta mi
mi avvicinavo ad uno specchio e mi guardavo. 2. piegato, sforzato
file di giaggioli. soldati, i-61: guardavo scorrermi ai fianchi, di qua e
, innanzi alle vetrine dell'alinari; guardavo le figure ma le vedevo appena,
. soldati, 102: mentre suonavo guardavo il presepio. erano bellissime figurine intagliate
arrampicata finale. emanuelli, 1-51: guardavo la bella calligrafia dell'avvocato; osservavo
o imploranti. soldati, i-61: guardavo scorrermi ai fianchi, di qua e
scienze fisiche. slataper, 2-316: guardavo le cose riflesse nello specchio. le
che entravo in un caffè concerto. guardavo la carne floscia e la gente che guardava
. ciro, che guardava dove io guardavo, si chinò; raccolse alcuni capelli,
occhi). vittorini, 2-32: guardavo il vecchietto dall'ilare faccino, dai
cielo). pavese, 4-256: guardavo il cielo fresco come una vetrata di
moravia, xi-47: faceva fresco e io guardavo alla luna. -fare fresco
la canuta spuma. fogazzaro, 4-22: guardavo là in faccia,...
il fazzoletto sul vetro appannato del finestrino guardavo ogni tanto sulla strada parallela alla ferrata
grigioroseo della sera. levi, 3-95: guardavo, appena svegliato, quella luna lucente
sbarbaro, 1-276: già come intrusi guardavo... l'incaponita libellula che tirava
di un organo sfiatato. e io incitrullito guardavo. c. e. gadda
disagio. d'annunzio, v-1-671: guardavo le vostre facce indurite dallo sforzo del
. g. bassani, 4-147: lo guardavo; e di colpo, 11,
dubbio. palazzeschi, 3-210: lo guardavo esasperando la mia natura che a sua
» dissi insensatamente. bigiaretti, 11-45: guardavo i grandi blocchi di nuovi casamenti,
della musica. moravia, xi-192: la guardavo che mi guardava, con quel suo
piano piano rischiarava il soffitto, e io guardavo i tronchi dell'intravatura e li riconoscevo
-relazione amorosa. bartolini, 17-55: guardavo tra la gente di luglio seduta ai
della sua compostezza, e più la guardavo e più mi si veniva trasfigurando.
legno. moretti, ii-161: guardavo... il tappeto di juta ricamato
quell'amor fu come un lampo: la guardavo, e non credei / che si
xii-217: al portone, invece, guardavo più spesso che fosse possibile, quasi
stesso corpo. gadda conti, 1-95: guardavo il mio, ancor prossimo, e
qualche libriccino giallo e polveroso e intanto guardavo oltre la soglia. 2.
proposito. cicognani, 2-119: io guardavo l'omino lillipuziano coi baffi bianchi e il
d'annunzio, iii-1-1163: quando ti guardavo nelle pupille, andava con la vista
a fumar l'ultima e attraverso i listelli guardavo il sereno. -sottile fascio
ero disteso sull'erba... e guardavo il cielo di fra le rame di
commissioni. scalvini, 1-12: io mi guardavo d'intorno sbigottito; mi pareva che
fiato di breva. soldati, x-228: guardavo il lago marezzato di argento e di
marmi. baldini, i-274: lo guardavo; era come se fischiassero un altro;
settentrionali! pratolini, 10-401: li guardavo come dei marziani, come dei trogloditi
affetto anch'io ogni mattina quando mi guardavo nello specchio. fenoglio, 1-51:
della sua compostezza, e più la guardavo e più mi si veniva trasfigurando.
un ponce. non avendo meglio da fare guardavo la ragazza. e la ragazza guardava
d'annunzio, iv-1-45: mentre vi guardavo salire, nel fondo della mia memoria si
. g. raimondi, 5-39: guardavo -dice -le fatture della fonderia. i
poggio la schiena contro il pilastro e guardavo quel muro di fieno, fino allo
marino e scattante. bernari, 6-237: guardavo come stordito le luci che si riverberavano
cardellini. fucini, 700: io mi guardavo intorno spaurito, stando accucciato sulle ginocchia
della barba. piovene, 6-207: mi guardavo allo specchio, e la mia faccia
luogo centinaia di volte,... guardavo con aria familiare il tutto.
due lapide? magalotti, 9-1-50: guardavo se si fosse potuta adattare 'ombre
ora parea mille. pirandello, 8-155: guardavo impaziente il negozio da cui renzi doveva
, ii-502: seduto a poppa io guardavo laggiù dove mi pareva che una favola
. malerba, 1-65: mi guardavo le piante dei piedi e erano nere
frequente palpitar. calandra, 3-80: guardavo l'orecchio di lei che si era
era molto luminosa, parte che io le guardavo, mi venne ricordato di quello iscrosciare
presso il capezzale; ed aspettai. guardavo quella fronte pallida come il lenzuolo,
attendendo alla cura del bambino; e io guardavo quelle mani scarne che lo avevano salvato
giuliani, ii-332: da piccoletta io guardavo le pecore, e quando fui un
sinuosa. pavese, 5-137: le guardavo le mani che cercavano i grappoli,
mani che cercavano i grappoli, le guardavo la piega dei fianchi, la vita.
al senato. pavese, 7-199: guardavo le bettole, le piante nere, i
trieste, nella mia stanzetta. / guardavo in alto rosea nuvoletta / veleggiar,
, i-216: impaziente di muovermi, guardavo passare i barconi del genio pontieri.
paesi d'italia. bigiaretti, 11-9: guardavo dal finestrino laterale e davanti, tra
gradino. vittorini, 6-105: li guardavo di mezzogiorno [gli operai]..
settimana scorsa ero nei campi, e guardavo, così, il tempo che si metteva
la sapevo a memoria e non la guardavo neanche più. -segnali di prescrizione:
e tributato. lapaccini, lxxxvtii-ii-7: mentre guardavo quel giovan sonoro, / senti'con
avvenimento sportivo. pasolini, 18-174: guardavo, al « processo alla tappa »,
nostra infanzia. volponi, 2-364: guardavo imelde non come una donna ma come il
della via. bettini, 153: guardavo la lampada di strada che proiettava sul
. bigiaretti, 10-200: non la guardavo con occhio ingordo, né tanto meno con
istituto. g. bassani, 4-13: guardavo dinanzi a me, e disapprovavo:
calda di carità. moravia, ix-206: guardavo in giù nel sozzo finché.
toglievo gli occhi dal quadro di comando e guardavo fuori del finestrino, mi pareva di
, al fuoco, / e lo guardavo. ei tese il dito a un occhio
, raccolto. pavese, 2-273: guardavo dalla parte dell'alba la strada e la
dimostrazioni mi davano nell'occhio e li guardavo curioso alcuni omaccioni riccamente baffuti e barbuti
io..., fanciullino, guardavo le ciambelle all'anici appese ad un
tovaglia. gadda conti, 2-216: guardavo le assi fresche e bianche della bara
era divenuta stranamente rauca. io la guardavo; e mi pareva di non riconoscerla
10-159: laggiù m'era indifferente tutto e guardavo quelle idee come un ebete selvaggio guarderebbe
annunzio, i-69: io talvolta la guardavo fiso, / e recideva i fiori
. landolfì, 8-146: non la guardavo affatto [la spera aorata], sicuro
tenere gengive. calvino, 12-36: guardavo in silenzio seduto sul mio bauletto già
quali di notte, in cambio, guardavo nel bosco la carbonaia. -riparo,
teneva chiusi gli occhi mentre io lo guardavo e le donne parlavano. subito li
molto luminosa, parte che io le guardavo, mi venne ricordato di quello iscrosciare
la notte. monelli, 2-44: lo guardavo esterrefatto, dodicesimi e once e frazioni
marito malato. moravia, ix-206: guardavo in giù nel pozzo finché...
corso tra le righe, / io guardavo le luci della sera. 7
talvolta mi levavo dal tavolino e mi guardavo nello specchio: nei muscoli rilassati e disfatti
landolfi, 9-113: io... guardavo [mia figlia] come non mi
. d'arzo, 1-36: io guardavo il lunario e tacevo. per un
. pavese, 4-296: tacemmo e guardavo la valle. « domani spero di
, ma nel freddo sentivo il profumo. guardavo in terra i mozziconi se eran sporchi
. g. bufalino, 1-184: guardavo nel giardino il prato imbeversi ancora e
del prato, u lunedì sera, guardavo telesport sul video situato all'angolo opposto
sostant. calvino, 39: io guardavo quelle architetture di travi, quel saliscendere
n'avevo. pirandello, 8-155: guardavo impaziente il negozio da cui renzi doveva
giuliani, ii-333: da piccoletta io guardavo le pecore, e quando fui un
. bruciacchiato. civinini, 7-209: guardavo i tronchi dell'intravatura e li riconoscevo
voluto divertì un tan- tinello. lo guardavo co'la coda dell'occhio co'quella
acqua). vittorini, iv-44: guardavo l'acqua che scalciava imbizzarrita lungo il
mie strade. moravia, ii-465: guardavo al capitello con la faccia del demonio e
: eravamo ai piedi di una salita e guardavo attorno, quando sento: drin,
in fondo. calandra, 3-106: guardavo il sole che scendeva verso i monti
di vera bellezza. emanuelli, ìl-62: guardavo l'inguine liscio, il ventre magro
i-7: una sera dello scorso ottobre guardavo, sgomento e immobile innanzi a uno
prato e mi sedetti sulla sabbia e guardavo le schiume. -con riferimento al
pini nevosi. moravia, xi-497: guardavo in basso per nonscivolare su quel fango viscido
). moravia, ix-193: mentre guardavo, vidi una banderuola rossa scoccare dall'
, 2-108: mi disturbò che parlasse mentre guardavo al di là del ginocchio la scodelletta
molto luminosa, parte che io le guardavo, mi venne ricordato di quello iscrosciare che
scultura. chiesto sottovoce. « guardavo i 'pianzùn d'ia rosa'», avevo
così viva e parlante, che la guardavo con stupore quasi mi fossi sdoppiato.
. g. bufalino, 1-24: lo guardavo mentre attraversava la veranda, scavalcando con
, 4-282: morsi il mio pane e guardavo le piante, la collina selvosa,
. volponi, 215: andando a casa guardavo dal treno, semideserto a quell'ora
d'oltretomba. volponi, 2-412: io guardavo più sacre stimate sequenze, inni ed antifone
falsa. moretti, ii-161: io guardavo come da lontano la povertà dell'ambiente,
a trieste, nella mia stanzetta: / guardavo in alto, rosea nuvoletta / veleggiar
sfasciavo, al fuoco, / e lo guardavo. ei tese il dito a un
dai licci. bartolini, 19-22: guardavo le bambole, che erano fatte di crine
: l'ascensore intanto scendeva e io guardavo tutti quei piani che, uno dopo
nemico. gadda conti, 1-395: guardavo quella sfolgorante indifferenza. -che si
merlo o unaghiandaia. volponi, 1-30: guardavo i passeri sfrullare sul davanzale e pensavo
intorno ogni sarmento. govoni, 436: guardavo intanto dalla nebbia bassa, / dalla
. moravia, ix-193: mentre guardavo, vidi una banderuosgangherare la porta,
abitazione). bigiaretti, 11-45: guardavo i grandi blocchi di nuovi casamenti,
turbamento. moravia, 21-350: la guardavo [viola] di sotto in su,
balzo. pavese, 5-137: le guardavo le mani che cercavano i grappoli,
mani che cercavano i grappoli, le guardavo la piega dei fianchi, la vita,
occhi, e quando scendeva il sentiero guardavo il passo, il sobbalzo, lo
1-100: di tanto in tanto, se guardavo di straforo s'alletta? »
calandra, 3-80: il cuore martellava, guardavo l'orecchio di lei che si era
. c. gozzi, ii-215: io guardavo come un smemorato il facchino ed il
della campagna di russia, al quale guardavo come a un essere soprannaturale, beato
a mangiare anch'io e ogni tanto guardavo alle due sorelle. bionde, sornione,
). d'annunzio, iv-1-491: guardavo quella fronte pallida come il lenzuolo,
sorveglianza speciale. pavese, 7-196: guardavo quell'aria dorata di vetro,
molle », le dico, e sotto guardavo gisella che rideva. 3
sportello aperto verso il giardinetto spartitraffico e guardavo la pioggia: la riconoscevo, dopo le
volo aperto. bernari, 6-237: guardavo come stordito le luci che si riverberavano
vano pentimento. praga, 4-30: io guardavo il tizzone ardente da cui spiccavansi
dell'albergo, stando a letto, guardavo uno spicchio di chiesa tanto vicina che
. / sul palmo aperto della mano guardavo / i solchi chiari contro il fuoco,
sveglio. soldati, 70: strabiliato, guardavo il gran quadro rettangolare...
: di tanto in tanto... guardavo di straforo la mia compagna.
adesso continuava. fenoglio, 2-200: guardavo tutto e tutti, per non perdere
giuliani, ii-333: da piccoletta io guardavo le pecore, e quando fui un poco
rimanere ben poco soddisfatta di me che guardavo stupidamente nell'acqua. = comp
per una via di sugherai, mentre guardavo quella coltella con la quale danno forma
[gatti], ciechi, li guardavo poppare, ne ascoltavo gli acuti gridolini,
tue mani. sbarbaro, 1-33: guardavo con stupore le sue braccia vere.
originali. moretti, ii-161: io guardavo come da lontano la povertà dell'ambiente
io mi sentivo trapassare dal dolore e guardavo verso le finestre la luce chiara
, ix-7: giravo tra le bancarelle e guardavo tutto,... me n'
in tumulto per rincontro con gagliarda, guardavo il viavai delle carrozze. moravia,
, ix-7: giravo tra le bancarelle e guardavo tutto,... me n'
d'europa. bernari, 6-235: guardavo sempre quelle donne che per un verso o
dei montoni. verga, 1-264: guardavo stupefatto, colla testa in fiamme e vertiginosa
qualche volta, affacciandomi sul backyard, guardavo verso la tua direzione, e pensavo che
stavo in giro tra gli operai, guardavo lo zolfo scolare come olio dai forni,
u. pirro, 57: non la guardavo e non parlavo, stavamo check to
passati!... in treno, guardavo dallo
più industrie. mastronardi, 127: guardavo la gente che passava; le industrialesse e
.). mastronardi, 127: guardavo la gente che passava; le industrialesse e