monaci... si stanno a grattar la pancia entro alle belle celle tutte fornite
boleti agrippinei; odo già p unghie grattar verderame. 2. ant.
momento il volo le aquile per farsi grattar la capa. c. e. gadda
3-53: è cosa turpe quanto il grattar la plebe e l'insultare a'migliori
contatu. boccaccio, vii-148: quantunque a grattar della mia rogna / io abbia assai
en ieri, / io la farei grattar con diece dita. dante, par.
fa manifesta; / e lascia pur grattar dov'è la rogna. / ché se
dispendio / la lepre che vi fa grattar le tempie. boccaccio, v-115: né
propongono che il diletto superficiale e il grattar gli orecchi, al che di gran
larve, elleno si stanno a grattar la pancia e sgranocchiar ficedole.
par., 17-129: e lascia pur grattar dov'è la rogna. guido da
per le mosche e per il molto grattar che si fanno con li piedi.
, sì che, tirando, / grattar li fece il ventre al fondo sodo.
, 2-205: gli parve d'udire un grattar di scopa dall'altra stanza.
volete trovare qualche cosa di notevole dovete grattar via tutto questo e guardare quel che
menar le mani, invece di stare a grattar la chitarra. co- misso, 7-310
0 zappi soavissimo, / ch'io vo grattar duoi briccioli / di foglia secca in
le portiere automatiche, si udì il grattar della marcia che stenta ad ingranarsi e l'
aretino, iii-39: voi mi fate grattar dove non mi rode. -far
dispendio / la lepre che vi fa grattar le tempie. -far grattare qualcuno
con ambearetino, il-no: con un grattar di piedi a gli incurabili due le
retornar en ieri, / io la farei grattar boccaccio, v-164: disonesti uomini assai.
raggia mia trasse la coda, / farìel grattar buoni uomini riputati dagl'ignoranti, al timone
propongono che il diletto superficiale e il grattar gli orecchi. -grattare, grattarsi
, / battere il becco e ben grattar la pancia; / e però fa ritorno
... / che dovendo a baldon grattar la tigna, /..
il mio parer, tutto ordinato / da grattar a milesia un po'le rene.
. bellini, i-126: standomi attorno a grattar la collottola, / perch'io riesca
mi partii con vergogna, / sì che grattar mi convien sanza rogna / di leggiero
gratta la lepre scappa. -troppo grattar cuoce e troppo parlar nuoce: l'
. proverbi toscani, 250: troppo grattar cuoce, e troppo parlar nuoce.
sua mano, ben a proposito per grattar com'unghiuta. 2. figur.
zappi soavissimo, / ch'io vo grattar duoi briccioli / di foglia secca in
l'altra, da tenersi in mano nel grattar su di essa la nocemoscata, la
en ieri, / io la farei grattar con diece dita. = dal
grattator di corte, i che di grattar con arte avea l'ingegno, / or
bernari, 7-388: si udì il grattar della marcia che stenta ad ingranarsi e l'
vision fa manifesta; / e lascia pur grattar dov'è la rogna. petrarca,
mi parti'con vergogna: / sì che grattar mi convien senza rogna / di legiero
vision fa manifesta; / e lascia pur grattar dove è la rogna. tasso,
per le mosche e per il molto grattar che si fanno con li piedi.
tua vision fa manifesta / e lascia pur grattar dov'è la rogna. / ché
pelle,... mi fa grattar... e spilluzzicar tutto dì le
/ e chi ha speso si può grattar le natiche. -tenere un atteggiamento
/ sì che, tirando, / grattar li fece il ventre al fondo sodo.
a freno, / quando fassi a grattar la brutta rogna / di scriver versi
e con vergogna / non si posson neppur grattar la rogna. = deverb
belle pantufole di cordovano si stanno a grattar la pancia entro alle belle celle tutte
. idem, 386: troppo grattar cuoce, / troppo parlar nuoce.
, più che gratti, più il grattar t'è caro. annotazioni sopra il decameron
pur dire a'poltroni che stannosi a grattar la pancia accanto al focolare ove son
...; scardassar lo stame; grattar la tigna. salvini, vti-3-1:
polvere, e gli parve d'udire un grattar di scopa dall'altra stanza. ciò
qual più che gratti, più il grattar t'e caro. cagliaritano, 120:
l'augel prendersi gioco. / lievemente a grattar prese con l'ugna / le dolci
fa manifesta; / e lascia pur grattar dov'è la rogna. idem, par
: / non so se poi il grattar gli parrà gioco. boiardo, 1-1-87:
in persona, / al modanese da grattar diè rogna. caro, 12-i-142: poiché
fa manifesta; / e lascia pur grattar dov'è la rogna. / buti,
buti, 3-508: 'e lassa pur grattar dov'è la rogna': cioè lascia pur
mia vergogna; / e quantunque a grattar della mia rogna / io abbia assai
, / e gratti pur chi vuol grattar la rogna. -liberarsi da un
inghilterra, / tu m'aiutasti già grattar la rogna: / priegoti, or che
voglin qui fra noi / mettersi a grattar rogna o pelar gatte, / e
remi: / or non è tempo da grattar la rogna, / siamo nei casi
gridarono i paladini, sempre pronti a grattar rogne. -adulare. mauro
/ e non han l'arte di grattar la rogna. -grattare le rogne
la libertà natia / ugna non abbia da grattar la rogna? -prendersi,
/ qual più che gratti più il grattar t'è caro, / o vogliam dirlo
zappi soavissimo, / ch'io vo grattar duoi briccioli / di foglia secca in
le portiere automatiche, si udì il grattar della marcia che stenta ad ingranarsi e l'
d'albero con un sol lenzuolo atto a grattar l rogna e aspro come un
sta'sul fuoco quando è sera, a grattar la brunellesco a bottega mia,
assannò, sì che, tirando, / grattar li fece il ventre al fondo sodo
ho nella pelle... mi fa grattar... e spilluzzicar tutto dì le
mi tratti / che mi sponti a grattar du'non mi rode. = comp
la sua passione, / ower con unghia grattar la vedrai, / o a
vision fa manifesta; e lascia pur grattar dov'e la rama. boccaccio, dee