. maniglia di cavo, fissata sul gratile di una vela (per inferirla ai
scucire dalla vela il cavo (detto gratile) applicato all'orlo per rinforzarla.
comp. da dis-con valore di separazione e gratile. disgrato, agg. letter
è l'opposto di testiera); gratile, distesa. d'annunzio, ii-53
dello stesso etimo. gratile (ant. gradile, gratillo, gradìglió
. carena, 2-366: * gratile ', quel cavo che guemisce il fondo
ingratìglio). marin. cucire il gratile agli orli di una vela per accrescerne
di corda. = denom. da gratile (v.) col pref. in-con
latini si fa alla maestra, tra il gratile e la coverta, quando i venti
. 18. marin. parte del gratile di caduta che resta allentata dopo che
, fissate al punto di bolina del gratile di una vela quadra, per dare
: è la gazza inferiore del suo gratile, alla quale si annoda la sagola
, rilinga), sf. marin. gratile. -con metonimia: la corda
. ant. privare una vela del gratile. - anche intr. con la particella
corazzini, 1-vi-211: 'sgratilare'vale togliere il gratile, scucirlo. togliere i gratili.
tivo, e da un denom. da gratile (v.). sgrato
vela, sul cui orlo si cuce il gratile. 2. ant. fodero