biblica caduta degli angeli ribelli. govoni, 7-232: il silenzio dei cieli /
dalla rupe etnea / precipitar la dea. govoni, 8-109: solo e sdegnoso aspetto
sdrucciola e si va a precipizio. govoni, 660: non so ancora che
este lavorata come un pomo di daga. govoni, 617: colpito a morte
. montale, 12-282: anche nel govoni, pur così fedele a se stesso
stupenda, / ebbi vicenda / uguale. govoni, 6-31: forse e un sozzo
inselvatichito con grandissimo guasto delle ricolte. govoni, 224: negli armadi imporriti ai
è predestinato quel povero don nini! govoni, 811: madre predestinata, /
-richiamare il pubblico con tono imbonitorio. govoni, 95: una donna sbracciata e grassa
-in un filare. govoni, 503: fratelli, alberi tristi,
sui rami ove trovano il nutrimento. govoni, 976: ma mettete, vi prego
fa rinforzandola e quasi per- cotendo. govoni, 1069: perché tanti poveri / devono
che la polvere pirica fosse stata inventata. govoni, 572: dalla lurida profanazione /
da profondità ove fossero stati sommersi. govoni, 1220: sembrava il passo incerto che
queste sorgenti sono profonde, abbondantissime. govoni, 2-193: nella profonda terra / si
legno pieno, prendono aspetto di arsenali. govoni, 150: mi piaci: coi
2. l'atto del generare. govoni, 7-233: fi segreto sei tu della
-per estens. inattuabile. govoni, 873: l'usignuolo nascosto tra le
, riflesso (la luce). govoni, 327: nella notte si vede,
lo sfortunato amico mio per sempre. govoni, 916: così la macroglossa entra
all'ombra dei collettori di scolo. govoni, 2-230: passeri francescani e proletari
persone di tale strato sociale. govoni, 9-29: tra scali e cimiteri intorno
un poco la mestizia delle donne. govoni, 9-164: la frequentano [l'
-suscitare (una sensazione). govoni, 679: il nembo / già rompeva
per propagata potenza anche sulla seconda. govoni, 912: fulminea vibra in cielo
. usato in un rito propiziatorio. govoni, 47: chiesette abbandonate / dove gli
balsamo nero o di quintessenze odorose. govoni, 898: l'inferno chiuso del
aranci e di limoni, ora fioriti. govoni, 80: strada silenziosa, dove
. quando è disteso sul suolo. govoni, 661: lo pianterò nel sottosiepe /
par d'gni altro / bravo destrier. govoni, 933: dolci poeti [gli
; quanta aridità è negli studi? govoni, 1079: provar come punge una
di lettere e di costumi lungamente provati. govoni, 918: verrei così felice
certezza per l'avvenire; effimero. govoni, 2-68: cesserà un giorno questa trepida
più pudiche si schiu- deano sbocciando. govoni, 1103: appena si sente quell'aria
. -fascetta, mannello. govoni, 1144: in un angolo / c'
cascame, tritume di qualsiasi vegetale. govoni, 1-231: lungo il deserto lido il
delle pleiadi o gallinelle). govoni, 605: con tutti i loro multipli
. -afide della rosa. govoni, 9-164: pulcioni schifiltosi dei rosai.
puledri de'zingari intorno le tende. govoni, 1-154: così all'ansante poliedro /
, sfiatava da tutte le parti. govoni, a-54: mario, tuo fratello,
pullulanti nel mondo vegetale ed animale. govoni, 9-53: questa dannata terra, per
ne è colmo, pieno. govoni, 435: sorge da un luccichio d'
dà un'impressione di angosciosa pienezza. govoni, 2-207: entrar nel nulla è come
spina / pullula un fior vermiglio. govoni, 198: i fiori pullulano da
un cerchio folto di numerosi ascoltanti. govoni, 7-233: o eterna ingannatrice,
apparire nel cielo delle stelle. govoni, 2-150: si riduce la terra /
2. profusione, moltitudine. govoni, 1268: tutto un pullulìo di uccelli
un desiderio; insorgenza vitale. govoni, 295: dal pullulìo dell'animalità strisciante
. -creazione, formazione. govoni, 9-191: non hai...
un motore in funzione). govoni, 9-29: con il fischio agghiacciante la
dei rospi. - anche sostant. govoni, 705: un rospaccio con la lebbra
/ solo pulsare il mio petto. govoni, 489: come l'eco che muore
io le spine pungenti e velenose! govoni, 3-200: tutti i miei fiori ancora
acque è sulla lingua poco pungente. govoni, 3-125: noi usciremo..
(un corpo celeste). govoni, 785: come potevo ritornare a casa
amor ti punse / della vezzosa labanide. govoni, 481: col mio fuoco sperai
altro combattitore intrepido contro l'eresia. govoni, 946: dentro: un gran tavolaccio
un puntino solo, timido timido. govoni, 9-10: puntino esclamativo d'ironia.
, l'auriga curvo a incitarli. govoni, 864: mi sfiorò la corriera
ama udire. cassola, 5-8: quando govoni scrive che a venezia una buccia di
con la vita della dogaressa, qualora govoni la scrivesse. = comp.
ipotesi per rientrare nella quieta illusione. govoni, 73: il getto ne la
di una manifestazione d'affetto. govoni, 7-108: si sfoga, / sul
. quietato (il vento). govoni, 153: or giuoca rabbonito il vento
chi esercita l'arte della rabdomanzia. govoni, 851: la tua giannettina di rabdomante
in cerca dell'interruttore e la spense. govoni, 8-37: il fischio / raccapricciante
raccattati. -elemosinato. govoni, 63: elemosina / di pane raccattato
beati egualmente partiti in due popoli. govoni, 222: sparito è l'ampio focolare
per la quale ponemmo la vita? govoni, 278: tutto viene dalla terra,
raccolto non si sa dove e come. govoni, 7-81: poveri soldati di tutta
un'ombra rossastra / occupa il vano. govoni, 135: domeniche umili e raccolte
; diresti che la tenebra si raddensa. govoni, 828: si raddensan le ombre
sulle rocce. -coagularsi. govoni, 2-161: era attraverso a te che
l'anima è un dolore raddoppiato. govoni, 8-75: chi batte all'uscio della
il terreno (il vento). govoni, 6-27: fuori, fuori all'aperto
. -con uso sing. govoni, 581: una catena che non ha
1 popoli erano piccioli e radi. govoni, 629: prima radi men radi e
deserto il turbine / sparge e raduna. govoni, 665: il vento come un
s'inquadrano stupende radure di cieli. govoni, 429: nella foresta cristallina /
. attenuare e armonizzare più suoni. govoni, 9-302: nidi, nidi a fior
del calore nello spazio, continuò. govoni, 294: vissi nello stupore del
. emanare, spandere un effluvio. govoni, 76: le stellucce dei gelsomini /
quali non ho mai saputo il nome. govoni, 791: cresciuti lentamente / nelle
. / si raggricciano pavide alla brezza. govoni, 6-86: le gonne gonfie di
panni e le carni e raggrinzarle. govoni, 2-86: l'inverno raggrinza la
-che presenta numerose pieghe. govoni, 213: s'alzava in un angolo
come i fili di una ragnatela. govoni, 9-46: puoi veder fin d'ora
: essere incapace di vedere. govoni, 9-10: come possono mai veder con
, dal gelo, dalla vegetazione. govoni, 283: i vetri sono tutti ragnati
spazio ai rallentare e di rifiatare. govoni, 528: più dolce è tornare la
rassettava e stagnava i rami da cucina. govoni, 576: c'è sempre verso
spezzata che disegna il fulmine. govoni, 9-24: coma di ramificate folgori.
uno o più fili di gaz. govoni, 224: nelle deserte vie, contro
-che sale per una scala. govoni, 642: vedessi splendere / la babelica
fiori bianchi (la vegetazione). govoni, 704: non vidi gli orti ed
esercitato (anche nel furto). govoni, 217: avrei voluto essere uno zingaro
veneta. -con bramosia. govoni, 6-38: allora voi sentite che tutta
viottola che conduceva alla casa rustica. govoni, 2-35: una bestiola...
opera di rapimento della mia immaginativa. govoni, 802: ogni tuo gorgheggio [usignolo
me ne mise in terra per rapina. govoni, 1-230: vento che scendi a
un luogo. -anche assol. govoni, 1107: si gettavano [i saccheggiatori
nido alla sommità d'uno scoglio. govoni, 2-14: falchi cenerini /.
titolo 'rarefazioni e parole in libertà govoni, 1277 [tit.]: '
quelle geniali 'rarefazioni 'di corrado govoni di cui 'lacerbas dette già un saggio
raso terra (un prato). govoni, 874: esser là a goder la
, tracciato (un segno). govoni, 3-42: non vedi che tuo figlio
del necessario. -depilato. govoni, 952: mi portarono, / scalciando
fregi di qualche comparsa di scena. govoni, 278: mandami un sacchettino di polvere
lambì dei crini, rasentò l'usbergo. govoni, 6-29: il fruscio d'una
il core. -assol. govoni, 188: eppur fa bene e rasserena
vulcano serbava i suoi rassicuratoli silenzi. govoni, 579: cari volti mesti, /
/ tirano fuori una boccata d'erba. govoni, 9-349: va il cavallo attirato
rastrelliera di piatti grossolani ma fioriti. govoni, 113: negli ordini lustrati della
e ricuprire col sarchiellino o rastrellino. govoni, 356: dei minuscoli ra- strellini
sapevano la guazza delle notti adriatiche. govoni, 88: nella cucina, nel
. pezzato (un animale). govoni, 1-215: le mucche rattoppate come mendicanti
-per estens. chiazza di luce. govoni, 6-43: il mendico s'alza /
aveva storpiato e la faccia contorta. govoni, 59: pupille ancora vive,
raggrottata che mi fa una tristizia grande. govoni, 178: smalto / freddo gli
un po'rotte, un po'stonate. govoni, 6-141: un povero sotto le
capelli che hanno invasa la fronte. govoni, 169: vedo la tua andatura
/ e si ravvivi dal potar. govoni, 115: un mazzo di rose thèe
per ravvivarsi di sotto le ceneri. govoni, 1171: il magro fuoco per i
. -turbinoso, vorticoso. govoni, 2-203: il plumbeo temporale / spinto
delle viole già fiorite su l'arco. govoni, 56: ma questa fragranza /
o e la lepre di recente uccisa. govoni, 196: quel cumulo fieno /
tra le forbici o sotto il rasoio. govoni, 225: sparati pendono dal soffitto
-pendente, obliquo. govoni, 169: vedo la tua andatura reclinata
congedo per amor naturale di libertà. govoni, 175: una trebbiatrice di mollica,
prima d'esser mandato al fronte. govoni, 242: un pallido angelo impubere /
/ sorreggon que'fiori di luce. govoni, 2-132: carne di donna /
una parte del colpo). govoni, 657: il recondito seno / così
. -spettacolo gradevole alla vista. govoni, 126: bianche azalèe, specchi vegetali
-con riferimento a cristo. govoni, 1150: ascoltami, o signore dell'
educa progressivamente tutta quanta l'umanità. govoni, 729: reggimi...
sua madre, prima crregli nascesse. govoni, 93: si posa [il
i due ceri più vicini alla finestra. govoni, 1212: all'inibrunire repentino,
romper la volta di quella basilica. govoni, 9-26: ah! la mia
l'acido residuo delle forti passioni. govoni, 296: nella mia paura sussultante
presentavano una gonfiezza dura e resistente. govoni, 8-102: o abitanti del ciel
, ecco il punto di resistenza di govoni, quello che gli ha permesso,
mi sferza, mi respinge il vento. govoni, i033: qui per una lunghezza
padovani e trivigiani pe'i primi. govoni, 9-56: corazze e bianchi pennoncelli
come cavai restìo quando si castra. govoni, 952: mi portarono, / scalciando
, ecco il punto di resistenza di govoni, quello che gli ha permesso, per
muove in modo lento e impacciato. govoni, 1-80: come reumatici trampolieri / che
. aumentare di intensità; ravvivare. govoni, 9-146: la fiamma della lampada sul
le vacche, lasciandovi gli escrementi. govoni, 2-165: quante volte sedetti in faccia
di quelle geniali 'rarefazioni 'di corrado govoni in cui « lacerba » dette già
l'acre beltà de l'angiolo rubello. govoni, 7-232: il silenzio dei cieli
manifestanti bastoni urla cazzotti inseguimenti arresti. govoni, 2-168: dalla terrena pista,
il corso della propria vita. govoni, 1036: sarà un attimo solo,
mostruosa di ferocia e d'ingordigia. govoni, 6-72: sarà ritornato alla sua
terreno n'era tutto ricamato e trapunto. govoni, 330: il dolce violastro velo
. -bucherellato, tarlato. govoni, 6-188: libri d'inutil scienza /
2-171: v'è davvero rinata col govoni un'arte che attesta le cose in una
dei segnali riflessi dal bersaglio. govoni, 13-52: forse non appoggiano bene il
arrechi al podestà l'aspro tenore. / govoni, 826: quella smania delle madri
affretta davvero l'apprendimento della lingua. govoni, 913: ansioso di rispondere al richiamo
. ritornare vivace di colori. govoni, 226: da per tutto corone di
quanto mutati ci ricongiungeva la fortuna! govoni, 728: dio,...
7il ricordo di me vi toma ornai. govoni, 654: rinunciare, / abbandonar
menadi inferocite contro quell'unico maschio. govoni, 643: una siracusana vergine /
nella notte i topi intrecciavano ridde spaventevoli. govoni, 1-223: la ridda pazza dei
enfatico al moto dei corpi celesti. govoni, 9-408: in sterminata folla gli atomi
ritornato nel buio; sono ridiventato cieco. govoni, 480: la zolla bionda /
sentir riecheggiare la tromba della gloria. govoni, 157: poi quando l'alba spunta
il crudo dai muri anneriti dal fumo. govoni, 733: sento una luce
atroce riempì la vista di enida. govoni, 334: quando nomino 'italia'voglio dire
la cura d'agire e di prevedere. govoni, 482: tu eri di te
; rendere presente, rinnovellare. govoni, 973: se sali e impepi i
, dimostra anch'esso le sue virtù. govoni, 13-53: distruggendo senza l'intenzione
farsi inchinar s'inchina e frappa? govoni, 9-95: titolate scadute e indossatrici,
4. appioppato, affibbiato. govoni, 9-7: un angelo sbagliato, troppo
duca di mantova dietro consiglio di rubens. govoni, 6-245: il povero poeta.
di altri (la vita). govoni, 298: poi fui pietra inerte e
-trovarsi accantonato (un oggetto). govoni, 1-50: organi dolci che si rifugiarono
sione'ed aggiunte al prodotto da rifondersi. govoni, 13-84: meglio cosi che fare
sangue già risecco tra gleba e gleba. govoni, 420: io vidi tra le
che l'aria ne era affocata. govoni, 326: son tra le cose più
dosso una sorta di lunga veste rigata. govoni, 139: vecchi mendicanti /.
3. che assume forma lineare. govoni, 8-54: o cerulea pioggia, /
tessuti vecchi o da stracci. govoni, 9-94: chi diventò più ricco d'
quella felicità lo rigodevano meglio. govoni, 994: per rigodere il bel sbiancato
contadino, è maturo lo fico? 'govoni, 166: seduti all'ombra d'
belle spalle nude dalle maniche rigonfie. govoni, 9-155: un rigonfio guardinfante.
a bordo, egli fumava a gloria. govoni, 915: da che remota plaga
. -con intenzione enfatica. govoni, 423: fuggii inorridito / con la
-riecheggiare (un luogo). govoni, 757: ora la melodiosa eco del
di voler partire dietr'a lui. govoni, 272: io solo e triste mi
udir lo scocco / delle balestre. govoni, 1-186: tanta fu la paura dei
su per i vetri di un'armonica. govoni, 2-135: un sasso rimbalzante /
all'insù (un animale). govoni, 590: rimbalzavan gli insetti / come
nel cuore ciascuno di quei passi solenni. govoni, 13-50: la vostra [di
a forza di zappe e di vanghe. govoni, 3-152: non ha ancora finito
carezzava, si sentiva tutta rimescolare. govoni, 471: accompagnai a benedir gli infanti
seppelliti e a rimestar cose obbliate. govoni, 182: la via lattea nel
soffio d'una angoscia atavica prenatale. govoni, 178: guardando quel tuo lavoretto /
casa. -anche sostant. govoni, 9-64: gli ultimi ritardatari / ubbriachi
rincorse lungo la murata del municipio. govoni, 198: le bambine se ne
/ desco fiorito d'occhi di bambini. govoni, 269: volete sentire l'
acqua attinta nell'ombra più misteriosa. govoni, 144: oh entrare nella tua
e inamidato (un abito). govoni, 1146: si direbbe una bambola viva
-di altri animali. govoni, 660: gli scoiattoli ringhiano d'amore
gesto di difesa, di protezione. govoni, 905: qui sono le giovinette /
in pianto mille ognor: rinnuoviti! govoni, 292: io sono vecchio sono morto
urtato da un altro oggetto). govoni, 303: le note rimbalzavano..
musica triviale e spavalda della 'cucaracha'. govoni, 416: con che cuore tu
le meschinità. abbasso il dolore. govoni, 296: nella mia disposizione alla
firenze., e qualche cosa faremo. govoni, 13-94: sono sicuro che il
, riparati dalle lunghe ersianelle verdi. govoni, 196: un gruppo di pallidi morti
poi maturo dalla coscia di giove. govoni, 9-312: scolpì la madre così
muse / dissi più volte addio. govoni, in: io ripensai, non so
o a intervalli regolari un lavoro. govoni, 1057: gli uomini incatenati sulla terra
, tr. creare; formare. govoni, 350: tutti ci impasta e ci
notizia, una sensazione). govoni, 1-175: quando le afose sere cittadine
, spiacevole, emotivamente violenta. govoni, 13-102: l'infernale abbattimento che mi
-in relazione con il discorso diretto. govoni, 9-50: è sempre lì che,
mano che sentiva molesta e ripugnante. govoni, 9-41: mi si copran le vergogne
nella punizione all'iniquità dei processi. govoni, 13-81: carissimo marinetti, mando a
le convenzioni d'uno splendido manierismo. govoni, 294: l'impressione netta precisa della
vezzosetto / il mio petto -riscaldar. govoni, 465: sull'erba della darsena
gli arrosti lessati prima nella pentola. govoni, 790: il fumo magro e
piantarsi di fronte alla signora nela. govoni, 252: ero stanco di stemperarmi
arrivò, pareva un morto risuscitato. govoni, 6-25: io odio mortalmente la mia
ed il trailo / della falena. govoni, 2-216: per lei con ritmo uguale
, ancor più giovane / son ritornato. govoni, 1-186: ritornando ventenne nel ricordo
francesi. ma mi pare poco usato. govoni, 439: ecco, o notte
con maschere, comici mensole e festoni. govoni, 48: sfoglia il crepuscolo
un dipinto, una fotografia). govoni, 58: in un quadro le dagherrotipie
rivederne l'immagine nel ricordo. govoni, 9-256: nel potente oculare del ricordo
un pugno sulla tempia di un aguzzino. govoni, 9-281: il mulino a
: di padrona mi ritrovai garzona. govoni, 772: mi ritrovavo all'imbrunire
riuniscono in un nodo lento sulla nuca. govoni, 82: la camera è una
/ pei favi, saziandosi di miele. govoni, 9-21: in lamenti d'amore
nell'acqua e più lustri. govoni, 6-25: io odio mortalmente la mia
non è morto chi rivive nel canto. govoni, 888: sapori strani e bruschi
si fila in rocche d'oro. govoni, 8-86: rocche di canepa d'oro
miseranda favola di piramo e di tisbe. govoni, 101: oh le camere di
obese zucche e de'rognosi poponi. govoni, 7-207: ora nei fossi non ci
ne la mestizia del cadente sole. govoni, 9-87: viene l'eco d'una
e di magli terribili e di tubi. govoni, 9-29: tra scali e cimiteri
tramontana romba e sconvolge l'aria. govoni, 7-47: l'uragano che travolge
cuore, il sangue). govoni, 752: nascondo la lettera sul petto
sarà italiana al rombo del cannon. govoni, 688: il rombo di zampillante mina
con la violenza di un maglio. govoni, 633: sentii diventarmi di piuma
un po'comicamente la crudezza della situazione. govoni, 140: persino l'amore
il qual si fa chiamare tifone. govoni, 079: il nembo / già rompeva
campane (il mezzogiorno). govoni, 0-363: ruppe il fermo mezzogiorno /
vigore elastico della sua stessa vita. govoni, 1-223: la ridda pazza dei rondoni
i pistoni, ronzare le dinamo. govoni, 971: dolcemente il bianco fuso
quel ronzio favellarle segretamente all'orecchio. govoni, 7-46: o cattivo uccellino delle
luce rosata (la luna). govoni, 9-166: d'una rosacea luna,
valeria da 'l viso pallido. govoni, 77: l'oratorio è parato /
dai tarli e rosicchiate dai topi. govoni, 196: pensai a un grappo di
. letter. luce rosata. govoni, 7-240: svaporan risole incantate / nella
a zero. -sostant. govoni, 528: più dolce è tornare la
regge ed io son così rotto! govoni, 3-28: commuove sotto il sole la
a tutto, un uomo allo sbaraglio. govoni, 165: io sono figlio della
tanto erano variate, rotte e frastagliate. govoni, 2-100: ad aprire l'incanto
del pubblico come una eccelsa conquista. govoni, 301: mi si rovesciò addosso,
il campo un riso, un'abbaiata. govoni, 9-250: tu, con quegli
scrittivi li nomi loro e di nestorio. govoni, 6-35: oh guardate, guardate
, stralunato (i lineamenti). govoni, q-361: come s'ella [l'
, una condizione di vita. govoni, 380: queste grigie città / dove
. -schermare il sole. govoni, 2-153: vite funesta, /.
cuore che 10 mi aveva appropriato! govoni, 421: fu bella la fanciulla
una rubrica 'le piene dell * amo'. govoni, 9-36: qualche infernale batteria in
pettine dopo aver pettinata una donna. govoni, 506: tutto è buono per essa
piena di rughe aspre e callose. govoni, 903: muffa violetta / lungo
in partic. del terreno. govoni, 1-224: perché la pena fosse tutta
acque levigate senza farci la minima ruga. govoni, 1094: la luna di settembre
levigate di quanto erano una volta. govoni, 633: nei tuoi occhi furtivi /
rugge, urla: poi cade. govoni, 6-157: sotto le finestre ulula il
tempo tetro / i dì rugosi. govoni, 501: tu continuerai / a tramare
con colpi netti e continui. govoni, 3-149: in mezzo ai campi di
stalle / la sua laboriosa lupinella. govoni, 455: la vacca rumina pazienti
muginatore e ruminatóre di testi razionali. govoni, 13-90: quando ripasserai da ferrara
svolgimento trito e monotono della vita. govoni, 2-109: questa sera fredda..
, spuntar di pancia, inchini. govoni, 1240: il fedele lampione..
e dei contadini altrettanti mostri d'inferno. govoni, 593: quell'azzurro di
infranse e ricoperse / in pochi istanti. govoni, 9-29: alti forni / dove
con se, di casa di contadino. govoni, 97: sul tavolo unto.
stuccati e rutilanti della bassa rinascenza. govoni, 7-176: dentro, nelle vetrate i
infino alle ruvide acque di tanai. govoni, 1057: recano al forno sempre
unica sorella di molti anni primonata. govoni, 376: là ho studiato grammatica col
volsero contro lui le armi sacrileghe. govoni, 8-67: quale mano solleverà per prima
al tempo nostro mite e sonnolento! govoni, 165: io sono figlio della
striscio le groppe dei placidi bovini. govoni, 1-189: un vento freddo sui
sagra del signore ael- la nave. govoni, 1027: ardere a festa vedo le
, e vede li angeli che govoni, 9-200: gigantesche farfalle alla deriva /
saglion le tombe nell'aperto piano. govoni, 436: guardava intanto dalla nebbia
, guasto (un ingranaggio). govoni, 9-17: resterai sempre vivo tu,
braccetto d'un omiciattolo in frack. govoni, 1-229: chiamò nomi di pesci e
alla gola dinanzi alla fiamma saltellante. govoni, 792: dietro quelle facciate / da
un frastuono confuso di bestemmie piemontesi. govoni, 1081: l'acqua fogliata..
abbiamo un esempio nell'olmo campestre. govoni, 660: non so ancora che
dei contendenti (un duello). govoni, 167: se tu vedessi che duelli
/ spezzo ghirlande azzurre gialle sanguigne. govoni, 521: un giorno tu vedi
eternare segnali, vestendogli a sanguigno. govoni, 7-227: incontrasti lungo il fiume
/ da i cadenti cozzanti astri animato. govoni, 366: ho vista la contadina
muraglie il rossosangue della vite orsina. govoni, 1092: la rossa lanterna ferroviaria
sopra a uno cavallo rosso sanguinolente. govoni, 297: le erbe grasse e
cucite sul sarrocchino, le conchiglie. govoni, 143: si vede un pellegrino /
-cumulo di nubi bianche. govoni, 328: sui cappelli di paglia dell'
fattoria bastantemente lontana da casa sua. govoni, 170: mentre ti scrivo,
« faceva ombra, sa! ». govoni, 341: cercano qualche cosa /
dei miei ultimi anni un inferno. govoni, 6-239: la morte /..
può appieno saziare il suo desiderio. govoni, 6-72: un altro per saziare la
constnngere / a saziar la libidine. govoni, 994: per saziare la brama di
2. completo appagamento dei sensi. govoni, 6-38: allora voi sentite che tutta
un contesto figur.). govoni, 9-1 n: è sepolto [il
usura (le scarpe). govoni, 204: hanno curiose facce di cretini
. -volare con accelerazioni improvvise. govoni, 65: sbalzano per le vampe /
un berretto, un cappello). govoni, 1-236: vissi... /
-che procede a scossoni, sobbalzante. govoni, 7-113: aspettano il passaggio dei treni
, rammulina lo spolverio del nevischio. govoni, 391: dalla finestra aperta sopra il
viva illuminò una parete della palazzina. govoni, 330: ancora lo scuotimento del
nubi salìa / ancor più in alto. govoni, 8-105: tu pur, cata
via, mescolato alla lordura delle stalle. govoni, i005: quel
linee ondulate (una superficie). govoni, 7-201: sbocciano i prati / col
, serpeggiante (una strada). govoni, 9-151: una strada segreta / così
-coprirsi di fiori, di vegetazione. govoni, 7-201: sbocciano i prati / col
/ le risplendé nelle pupille. govoni, 464: come son belle le notti
un pensiero, un ricordo. govoni, 9-381: chi mi darà in aiuto
5. proteso in ramificazioni. govoni, 283: degli alberi del giardino.
, specchi sbriciolati, mobili fracassati. govoni, 419: seminai il mio
fumo / da gran petto di ferro. govoni, 075: la locomotiva di nichel
d'erba sul collo della profuga. govoni, 1235: con un sottil ago le
che si dimena tirando calci. govoni, 948: la madonna di fieno /
non averla potuta ingoiare, raduta. govoni, 9-17: resterai sempre vivo tu
continuo, insistito, scrosciante. govoni, 9-179: o benedetto / nido,
(un veicolo a motore). govoni, 6-52: s'impennano i cavalli giganti
ai piedi strascicati, di vite strascicate. govoni, 138: vecchie città dove la
campanella (uno stelo). govoni, 9-143: fu così che da terra
, di fragranza e di luce. govoni, 545: mi segue senza voglia di
: i grilli scampanellavano tutt'intorno. govoni, 7-206: schioccano i bianchi lampi
dare con la loro vita libertina. govoni, 1222: ci costringevano per non dar
'scandalosamente inadeguati al costo della vita'. govoni, 605: mi sembra che il
con suono affiochito, appena udibile. govoni, 849: il vecchio orologio di legno
né incosciente né scriteriato). govoni, 9-33: il fiore che il bullo
scapiglio, mi scalzo, mi discingo. govoni, 108: davanti un chiuso armario
un veicolo). govoni, 296: scarabattolanti treni merci.
, procellose che gli passano vicine. govoni, 9-36: un uragano /..
l'amante del padrone e del figlio. govoni, -147: rumorosa famiglia,.
, cucite sul sarrocchino, le conchiglie. govoni, 363: nettava i lebbrosi /
città questo dono di scatenare le tempeste? govoni, 6-47: non potrò mai credere
ogni spontaneità e vitalità). govoni, 9-40: veggenti bastoni / dei ciechi
-veloce (una corsa). govoni, 876: vedrei alzarsi quaglie e lepri
scatta (un congegno meccanico). govoni, 9-63: che tristezza l'erba tra
i giovanotti la pompetta dei profumi. govoni, 1-47: nella cucina il vecchio pendolo
fece tutto il giro del cortile. govoni, 590: quando col grembo gravido /
con forza (una sorgente). govoni, 1212: un'assurda novità / come
uno scatto (un meccanismo). govoni, 1118: quando io ritornai, /
14. esecuzione di una fotografia. govoni, 1169: io non ti voglio più
. c'è apparsa questa fortuna. govoni, 1060: mi buttai in ginocchio
-provocare un forte turbamento emotivo. govoni, 2-207: lo scatto è quel pugno
(per magrezza o malattia). govoni, 3-230: con il petto scavato dalla
improvviso, come una ribalta spenta. govoni, 255: se guardo i monti,
/ alle finestre, tamburella i vetri. govoni, 8-50: fischia e scende la
giardino antico / della tua casa. govoni, 452: nemmeno la notturna falda
e ricoperse in pochi istanti. govoni, 6-183: una cascatella / scende di
scheggiare, incidere, graffiare. govoni, 2-13: quanto è intorbidata [l'
avventure di corte e di alcova. govoni, 1222: aveva inizio tra un boccone
quasi rabbrividendo, e si schermisce. govoni, 216: spesso si divertiva a
avrei stiacciato il bicchiere sul viso. govoni, 1189: per schiacciargliela in faccia,
per simil. battuto dal vento. govoni, 9-101: mi ritrovai davanti alla mia
un malintenzionato ronza intorno all'orto. govoni, 89: le faraone ed
schiantate e grosso crepitar di fiamme. govoni, 255: quel pioppo lì sull'orlo
/ ti parlo già dall'ombra. govoni, 2-59: quando ero già così schiantato
rotto / schianto ch'aspro diroccia. govoni, 783: e più dolce lo
cielo dopo un periodo di maltempo. govoni, 875: ah! l'umido arcobaleno
al suono dei baci. govoni, 9-369: la quaglia...
de'forestieri guidati da buoni piloti. govoni, 3-243: gli occhi non gli servirono
, lumeggiò le vette dei palmizi. govoni, 224: nelle deserte vie, contro
. -sguardo molto penetrante. govoni, 1082: se mi guardi con occhi
qualche riflesso che compariva e scompariva. govoni, 9-193: fogliemorte, / sciabolate così
(i fiori). gone. govoni, 7-207: le rondini raderanno i prati
sciamanti per un improvviso evento atmosferico. govoni, 9-306: non furono i mucchi
sotto il cielo scintillante di stelle. govoni, 126: chiari di luna. scintillanti
orano, un 'sindacalista', né come govoni 'uno scioano'che fa l'anarchico:
lo viene a sciogliere la morte. govoni, 385: sradicami per sempre, scioglimi
percorrere un passo o un valico montano. govoni, 3-162: li [i buoi]
che n'esce si condisce con farina. govoni, 214: la cantina era umida
tutto, gli scomponevano il viso. govoni, 347: è sempre quella musica
, che riempie di stupore. govoni, 13-70: carissimo marinetti, ricevo col
guardarsela dal cielo, sembra dicapirla meglio. govoni, 3-8: chi ode la travolgente musica
ungono avanti di deporlo nel monumento. govoni, 2-193: ora bussa al cielo /
, il suo cuore era sconsolatamente vuoto. govoni, 272: io solo e
zag (il lampo). govoni, 9-362: i diafani sudari di magnesio
come se andasse in un primo ritrovo. govoni, 171: sconvolto / ho il
, la strada è mezzo sconvolta. govoni, 1112: una nuvola rotta di
scopo: senza una meta definita. govoni, 683: come è dolce l'andare
, con l'ira scoppiante a maledire. govoni, 295: quanti stadi secolari di
delle piante se il nembo / scoppia. govoni, 2-202: il plumbeo temporale /
1'abbatteva ad ogni scoppiar di primavera. govoni, andromaca resbigliandose fo fortemente acterruta
-con meton.: fulmine. govoni, 1-186: tanta fu la paura dei
coltivato (un terreno). govoni, 2-168: il cardo selvatico / ricerca
innanzi viva viva si scorga. govoni, 223: in ogni spigolai- 287
le sassate ai ramarri sopiti nel sole. govoni,
impetuosamente (il vento). govoni, 346: il vento...
/ liquida scorre come acceso vetro. govoni, no: un uovo d'anatra
rise, finalmente cominciò a parlare. govoni, 7-26: la mia mano / è
organo sessuale femminile). govoni, 14-16: ha le vulve dolcissime e
il furor dei miei labbri scottanti. govoni, 7-15: non son io che
, appassionato (un bacio). govoni, 2-215: di tanto in tanto si
che serviva a requisire le patate. govoni, 2-46: si vorrebbe sapere / dove
, un insetto). govoni, 2-25: come una fiamma balzò giù
solo scricchiolio del cane / mi ronzò govoni, 376: lo scricciolo va e viene
con un lungo / fremito d'eco. govoni, 825: montale, 15-1003:
sottoscritta di mano propria di dettomagnifico sindaco. govoni, 9-57: quando lessi la polvere
qualcuno con minacce o inganno. govoni, 9-385: disincarnatevi una buona volta /
di scuffinare), agg. govoni, 2-33: io vorrei essere /.
atteggiamento anticonformista, di rottura. govoni, 9-11: scugnizzo eterno tu della pellicola
veracemente, cioè ne le scuole de govoni, 380: non veder altre foglie /
il collo e scotendo le briglie. govoni, 1-54: 1 cavalli indossavan panni
/ move il riso e la bile? govoni, 7-ni: si fanno urlare negli
pieno di tacche e poco tagliente. govoni, 9-389: ce ne andiamo / il
sbiadito (un dipinto). govoni, 1179: sembrava ancor più bella e
al rame dorato che si sdora. govoni, 69: un pastello d'una
le gambe e sdraiano le membra. govoni, 227: 1 bianchi buoi / si
-appollaiato (un uccello). govoni, 6-107: delle rondini sedute sul filo
espressione segnare il tempo). govoni, 1091: giovane cieco fisarmonicista / che
segrete forme della bella adagiata sull'erba. govoni, 2-25: toccandoti la carne più
suo morto padrone, solitario e malinconico. govoni, 545: mi segue senza voglia
un coniglio grande e grosso imbronciato. govoni, 9-40: battuti sui selci gli scarponi
e in quelle che vennero più tardi govoni... abbandona lo smalto e
in partic.: a rovesci. govoni, 806: la fragorosa onda marina /
e la fragranza selvaggia del miele. govoni, 7-25: sarò il profumo selvaggio
di petella, strozzarlo sul letto. govoni, 8-88: più mi commuove e più
aggett.): rosso intenso. govoni, 1085: anche essa godrebbe di giuocare
contadino che ritornava spensierato alla campagna. govoni, 171: il vento...
arti, dei quali non occorse per govoni, 3-165: dopo avere impazzato [il
vendette che seminavano morte e rovina. govoni, 7-21: sono dei riflettori che sventagliano
con larga magnificenza sparse e seminate. govoni, 8-103: vedevo con stupore /
seminìo, quel polverìo ai stelle! govoni, 409: nel riverbero cammina /
come scintille da un fuoco semispento. govoni, no7: si gettavano a gara
corpo semovente intorno a quello mezzo. govoni, 643: questa gran ruota semovente d'
di un friggitore, di un rosticciere. govoni, 13-73: ho letto e studiato
vostra aff. ma nipote emilia. govoni, 13-68: salutami cacxiv- 20-138:
sua ora di dal tuo sempre corrado govoni. sempre e fece il suo lavoro di
estingue mai (un fuoco). govoni, 1-154: di tanto sognare, una
motore di prova. tudine incessante. govoni, 1161: ti farà l'effetto /
di discernere cielo e della terra. govoni, 51: inedia immemore degli orti il
sensuale in bocca a una donna. govoni, 802: la tua pura divina
troverassi i fiori convertiti in acqua. govoni, 283: ieri sera, mentre cadeva
nemici degni d'uno spirito animoso. govoni, 1124: col piumino verdognolo del
serpente. -tubo di gomma. govoni, 6-58: i serpenti di gomma che
lo serra, / e lo bacia. govoni, 7-15: serro al seno /
discorta per l'inverno che s'avvicinava. govoni, 1061: era un vecchio sacco
sessanta sesse da vodare le barche. govoni, 284: ecco, stacco dalla catena
lasciarla filtrare soltanto in parte. govoni, 9-164: forse lì in qualche aiuola
sonare pessimamente uno strumento musicale. govoni, 2-240: che cosa importa che qualcuno
, ozioso (un animale). govoni, 653: mai più, mai più
un oggetto, un abito). govoni, 2-181: gemma sfacciata d'acqua falsa
il baccalà che si sfaldava nella broda. govoni, 8-53: come la zolla di
-per simil. rifornirsi di combustibile. govoni, 6-57: le locomotive pesanti /.
una luce, un chiarore). govoni, 469: intorno non c'è che
. rendere quasi invisibile, velare. govoni, 521: corre la nebbia sfarinando gli
coltivato e sfarinato dall'azione delle meteore. govoni, 770: stringe leggermente nella palma
abbondanza e intensità di fonti luminose. govoni, 225: il cancello d'una beccheria
di degradazione (un giardino). govoni, 6-139: accanto ai giardini sfatti delrimmondizie
di quella gioventù sfavillante d'allegrezza. govoni, 708: invoca il nonno che li
ferroviario o tramviario). govoni, 9-268: un tozzo macchinone,.
e agucchiare per guadagnare qualche scellino. govoni, 862: se sedeva in disparte
sferruzzare un suo lavoro di maglia. govoni, 9-269: le grinze zitelle di provincia
la tela (un ragno). govoni, 9-202: il ragno sferruzza silenzioso /
anche in un contesto fìgur. govoni, 743: o coltre sferruzzata giù dagli
ed era pel desiderio una terribile sferza. govoni, 380: grigie città / dove
-intenso e improvviso fascio luminoso. govoni, 2-53: la cosa più magica è
sotto le rabbiose sferzate dei violini. govoni, 6-8: dolce come la spumosa ballerina
candela che faccia fiaccola troppo grossa. govoni, 9-18: gli ultimi lampioni /
/ dei notturni ubriachi e del vecchio govoni / come poveri cristi / sfiaccoleran nel
. -con riferimento ai polmoni. govoni, 9-207: 1 miei sfiatati polmoni daran
-fievole (un suono). govoni, 55: una ghironda / suona un'
due losfidante? sovente è lo sfidato. govoni, 9-381: chi mi darà in
la nebbia, una nuvola). govoni, 2-200: niente / aveva della nebbia
di suoni da uno strumento. govoni, 42: presso un canale una bambina
perle di una collana). govoni, 6-230: i fuochi d'artifizio laggiù
. scagliato lontano con violenza. govoni, 9-53: questa dannata terra,.
aura con un bruire esile e schietto. govoni, 864: mi sfiorò la
i monti, sfoglia l'ultime ghirlande. govoni, 48: sfoglia il crepuscolo lussuoso
per giorno nel core / sfogliarsi. govoni, 9-359: quando si sfoglierano le memorie
. -sgranare gli occhi. govoni, 9-364: il bagliore / di quegli
di stelle (il cielo). govoni, 6-59: untume nauseoso di canali /
(un attrezzo agricolo). govoni, 327: il vecchio tagliasiepe /.
. squarcio luminoso nel cielo. govoni, 160: passano davanti / agli occhi
per estens. sbrindellato; strappato. govoni, 6-135: la vecchia casa nera era
, in partic. nel cantare. govoni, 9-21: in lamenti d'amore ed
provocandovi il rumore frusciante. govoni, 9-170: nel mio dolce smarrimento estivo
sfrascare in una siepe lì vicino. govoni, 2-86: le calde tortore sfrascando /
- anche con uso iperb. govoni, 9-171: sono tante le rondini sfreccianti
-anche con uso iperb. govoni, 868: sempre più su, più
spariscono in una vertigine sibilante e ronzante. govoni, 2-115: danzavano danze sfrenate /
vocisfricaménto, sm. letter. sfregamento. govoni [in lacerba, i-227]: le
d'incontrare qualcuno con lo sguardo. govoni, 1095: malgrado mi sfuggisse con lo
-con riferimento alla morte. govoni, 732: com'ero ancora poco preparato
/ sfuma dorata intorno ogni sarmento. govoni, 436: guardavo intanto dalla nebbia
violenza (il fuoco). govoni, 2-129: mi sembrò che tra il
(un fenomeno atmosferico). govoni, 643: questo mare infinito /.
rinfusa, rossi, celesti, gialli. govoni, 7-201: sbocciano i prati /
« si direbbero piccoli aironi ». govoni, 168: i cacciatori / nascosti
con la coda tra le gambe. govoni, 8-77: sarà stata qualche faina /
. insinuarsi nell'animo di altri. govoni, 1083: potessi almeno sgattaiolar dentro /
stridente emesso da un animale. govoni, 1149: ci saran sghignazzate di ghiandaie
-suono acuto e sgradevole. govoni, 9-102: la verità del dolce tuono
-emettere lentamente un liauido organico. govoni, 225: il cancello d'una beccheria
sotto gli ombrelli sgocciolanti di pioggia. govoni, 406: sul pozzo del cortile,
tutt'e due i braccìni indolenziti. govoni, 241: s'ode sol sgocciolare la
sgorgato naturale e caldo dal cuore. govoni, 276: mettevo i fogli bagnati,
me. idem, turna. govoni, 6-247: poveri contadini semivivi, /
adagio qualche cannuccia tenera e verde. govoni, 113: il cardellino..
. sbrecciato (un muro). govoni, 6-257: il tetto è sfondato,
dalla crisalide, dal bozzolo. govoni, 2-84: la farfalla leggiera che si
acqua (la terra). govoni, 8-50: tutte le zolle avidamente /
ché tosto tenne di sguazzar nel sangue. govoni, 7-226: sguazzasti in un fiume
-muoversi agitando le mani. govoni, 573: sguazzando a furia con le
per mezzo a ginestreti ed a stoppie. govoni, salvini, 23-298: le sfirene.
creati da masse moventisi con velocità siderali. govoni, 9-378: della preziosa cellula di
perlaceo (la pelle). govoni, 422: ogni passo che faceva /
attorno l'occhio fiero e arcigno. govoni, 2-197: una pioggia di silente fuoco
scorre la sabbia silenziosa del tempo. govoni, 1-222: il fumino dei tetti del
l'acqua, una fontana). govoni, 124: sbocciano grandi rose di colore
canto / che l'anima rapisce. govoni, 212: bimbi rachitici /..
per le cenile selve dei mari. govoni, 6-235: qui tutti i suoni tutte
compie in modo irregolare, discontinuo. govoni, 2-177: nell'orecchio ho sempre quel
. studiate andarvene al freddo marmo. govoni, 057: la scottante ferita della
di singulto sinistro: cigolano come carrette. govoni, 57: sento dei passeri
altri simili sistemi nell'etere immenso. govoni, 643: questa sagra di rabescato fuoco
-ampiamente dilatato (un'incisione). govoni, 9-266: con il coltello..
di cose né presentissime né troppo lontane. govoni, 69: tre sedie da la
chiarezza la lapide slavata dal tempo. govoni, 226: da per tutto corone di
, poi si pentono di nuovo. govoni, 1159: né trancia lava o tramontana
mezzo per cento slitta che bisogna vedere. govoni, 3-212: 1 pesticcianti greggi
.). -anche sostant. govoni, 55: vi passa qualche mendicante /
macchie. - anche al figur. govoni, 180: 'il confessionale': -,
smanacciando alla scala lunga e ripida. govoni, 9-393: forse che possiamo trascurare /
far loro smarrire la strada diritta. govoni, 1098: sono forse i re
che ha un'espressione assorta. govoni, 9-170: qui nell'ombroso fosso dove
aureola smeraldina sul punto del suo naufragio. govoni, 9-202: le brune o smeraldine
ha i contorni frastagliati. govoni, 6-56: le vecchie mendicanti / con
a tacere la vita della città. govoni, 269: l'urlo del mare tutto
/ da li avori prorompe fremendo. govoni, 135: domeniche umili e raccolte /
sì in privato? color di piombo. govoni, 980: ingigantisce e moltiplica / [
dalle sue viscere sobbalzanti di gioia. govoni, 411: traversi [rondinella]
non torni ancora al tuo paese! govoni, 720: soffiano invano zeffiro e favonio
faccia il fiato grosso e l'ingiuria. govoni, 949: sopra un cuscino d'
: soffiai la fiammella e m'addormentai. govoni, 98: si svestisce ascoltando il
, il generale trézel, pigliandomi una delle govoni, 1147: la madre...
a falde ineguali una nebbiuzza soffice. govoni, 280: solo il mare può
papa a far qualche affronto all'abate. govoni, 137: venditore ambulante
luminosità diffuse, di delicate sfumature. govoni, 6-29: sono il folle amatore delle
senza l'umiliazione del suo disprezzo. govoni, 876: è per questo che
argentino, in un'aria inerte. govoni, 265: mare / soffuso d'un
fuori, segnale è che è sofisticata. govoni, 9-392: una bella nuda contorcentesi
vaporetti. -onda marina. govoni, 432: amai il mare, /
-fare i soldi: arricchire. govoni, 9-411: con la romanzeria delle insulsaggini
. -solforare una coltivazione. govoni, 419: seminai il mio pane /
, più libero e mondo mi sento. govoni, 244: la casa, ove trascorsi
fedele'. -niente altro che. govoni, 498: vedo il giorno che il
antica città fu sommersa per una inondazione. govoni, 270: con onde come montagne
orologio dei mercanti suonò due ore. govoni, 1-47: da ogni parte le campane
espressione sonda spaziale). govoni, 9-378: della preziosa cellula di fosforo
dall'alta ombra della via. govoni, 71: gatti candidi e sonnacchiosi
/ te lo riempie di zecchini ardenti. govoni, 386: la testa mi pesa
/ usciron barcollando e senza fiato. govoni, 7-29: io vedo e non
la vita, ma gli anni. govoni, 856: che vivere è quello /
-superare sorvolando; sorvolare. govoni, 876: ecco che vengo a volo
lentamente (la pioggia). govoni, 9-199: si illude [la stagione
se le seppellì dentro al cuore. govoni, 1217: bere a sorsi / per
a sospensione, così paralumi di merletto. govoni, 946: al soffitto di
quale sostenni lo sguardo fu il suo. govoni, 8-103: vedevo con stupore /
spezzata, e la fontana senz'acqua. govoni, 101: letti di mogano a
da strati di terra, detriti. govoni, 9-114: all'entrata di un tempio
faticoso / metro il piano fangoso. govoni, 6-96: non conosce che la dolcezza
brunito / scendono con sottil tintinnamento. govoni, 1-216: è dolce quel tremar
gli eunuchi hanno la voce sottile. govoni, 6-130: un soldato imitava la voce
non ha dispetti o rancori sottintesi. govoni, 391: nell'anima ho l'angoscia
negri occhi, anzi duo chiari soli. govoni, 3-115: s'arrestò la farfalla
intricato e selvaggio delle maremme toscane. govoni, 232: da un cespuglio del sottobosco
, colle sue brave foglioline verdi. govoni, 9-269: le grinze zitelle di provincia
terreno sottostante a una siepe. govoni, 661: lo pianterò nel sottosiepe tra
. portato dal vento verso qualcuno. govoni, o-95: il passaggio di un gregge
espresso (un sentimento). govoni, 9-316: 'che cos'è la poesia'
. soperzóso), agg. ant. govoni, 226: oh come è malinconico /
ai cristo eufemia dorotea tecla erasma. govoni, 621: vieni con me tra
, là, tra cipressi e sicomori. govoni, 222: anche i miei ad
braccia, le gambe). govoni, 1269: tu sosti con le intatte
un suono, una musica). govoni, 524: da quale dolce chiesa di
passere alla vista d'uno spauracchio. govoni, 622: tossì un cucolo / ed
vari giorni non trovai che gente contenta. govoni, 3-235: cappotti grigioverdi, mantelline
via era deserta, spazzata dal vento. govoni, 1-127: fu così che ti
, e il mare fiottava sommessamente. govoni, 41: la casina si specchia in
manifestarsi con evidenza nello sguardo. govoni, 421: fu bella la fanciulla /
far echeggiare di suoni un luogo. govoni, 84: le campane d'un convento
a prua l'oscuntà è uguale. govoni, 408: tutto intorno a te era
i-131: troppo spergiure le nostre promesse. govoni, 9-95: attediate spose / impazienti
. polline di un fiore. govoni, 707: fiorellino invernale che dal tufo
parrocchia, ancor più alpestre e spersa. govoni, 1-224: perché la pena fosse
il vento, la tempesta). govoni, 2-85: è bello [il vento
arabella pareva dimagrita e quasi invecchiata. govoni, 2-116: innumerevoli morti 7 danzavan
allucinata fissità (un fulmine). govoni, 684: come lampo che rapido la
cuccetta, in ginocchioni sul tavolato. govoni, 3-68: il campanaccio del cuculo
per divisione (una cellula). govoni, 581: cellula serva, tu sei
dall'emozione (la voce). govoni, 2-102: come uno con voce spezzata
a volo con un grido acutissimo. govoni, 9-201: veao muoversi l'airone
, pari a un vapore tenue. govoni, 65: le nubi cenerognole / si
, una frecciata di vento autunnale. govoni, 946: al soffitto di mosche
per i fianchi della collina feconda. govoni, 223: in ogni spigolatrice scalza /
simil. suono acuto, strillo. govoni, 792: dietro quelle facciate / da
toglie una spina dal piede. govoni, 596: si vorrebbe levarlo [il
privato dei sigilli di piombo. govoni, 1117: andai al sacco anch'io
., grilli e cicale). govoni, 49: scirocco irato mormora dai fori
in vista alla splendente esplosione della risacca! govoni, 27: nel fiume
le lacrime (il volto). govoni, 819: invano alziamo al cielo /
. figur. tetro, cupo. govoni, 105: in tutto s'infiltra l'
quelle macchie grigiastre sporcano il cielo. govoni, 1259: tutte le notti che non
con un movimento continuo e dolce. govoni, 778: le carrozzelle oscillavano pei
/ segno d'amor, di fé. govoni, 8-67: l'imberbe fanciullo /
tutore (la vite). govoni, 2-137: credevo che tu fossi come
dalla luna e dalle donne fatali. govoni, 6-73: conoscerà tutti i tormenti
sovente un odore di cadavere putrefatto. govoni, 352: un odore di musco e
. -avvolgere nell'oscurità. govoni, 1-190: come lampo di rapido la
l'avea trovato, ma non bello. govoni, 457: è là che
-vestito con abiti vaporosi. govoni, 6-8: dolce come la spumosa ballerina
a le armi. verga, govoni, 2-52: quando buttato [falbero]
squassato da nuovi sussulti di tosse. govoni, 2-22: con il corpo squassato
prendere sempre negli intervalli dell'azione. govoni, 802: era il tuo canto dolce
delle volpi, lo strido del gufo. govoni, 518: nel trifoglio squittirà la
sradicarsi, scardinarsi dalla vita ordinaria. govoni, 385: sradicami per sempre, scioglimi
prendilo e portalo nella tua camera. govoni, 284: ecco, stacco dalla catena
dell'animale, spesso con ornamenti. govoni, 16: t'insegnerò l'uso /
comunicato al terzo ossicino detto 'staffa'. govoni, 9-83: sente qualcuno che le mormora
per designare il bicchiere dell'addio. govoni, 9-198: alza il colchico roseo lilla
violenti (la pioggia). govoni, 352: un odore di musco e
carogne, sugli escrementi e sul letame. govoni, 9-164: la [l'osteria
de'regi stagna un vergognoso oblio. govoni, 238: l'amarezza stagna in
a la tegghia o a l'orinale. govoni, 285: con una mano tengo
ribrezzo del ferro tra i denti. govoni, 8-68: bello vedere irrompere / nitrendo
-carta stampigliata: carta da parati. govoni, 3-97: le brutte case / di
regolari in rilievo soprattutto per dolci. govoni, 950: fui sempre il giocondo annunciatore
stanco / delle donne rifatte sui romanzi! govoni, 7-13: oh! il disilluso
modo monotono (il giorno). govoni, 134: domeniche stanche e lente /
bandiera, una vela). govoni, 257: sul comignoli ascoltavo starnazzare /
/ con lo statoio dal sonante anello. govoni, 9-59: la polvere silicea fatta
? -ricoprirsi di fiori. govoni, 7-233: o eterna ingannatrice, fu
i rami a guisa di piramide. govoni, 51: orti, dove i convolvoli
traduce il ted. vernichtungslager). govoni, 9-18: s'io non potrò cessare
pruni,... gli stoppioni. govoni, 7-207: nei prati non ci
fronde, il bosco). govoni, 6-26: l'usignolo cieco, nella
ad ora dalle nsa del fogliame stormente. govoni, 9-170: un diluvio di stormenti
fiora cantava uno stornello di garofani. govoni, 1-231: vendemmiatrici con cestini a rete
carattere o è priva di importanza. govoni, 9-14: uno straccetto d'uomo,
strage d'alberi e d'arbusti. govoni, 1008: alla strage di foglie fronde
barbara e strana quanto dianzi sembrava ammirabile. govoni, 13-70: carissimo marinetti, ricevo
-figur. uscito fuori. govoni, 9-30: domani tutti fuggiranno sopra aeree
/ ch'han le bestie satolle. govoni, 201: le barbe lunghe ed incolte
-coda (di un pavone). govoni, 158: con passi studiati al minuetto
dalla piena di un torrente. govoni, 1094: un minuto strascico di foglie
le strettezze che costì si soffrono. govoni, 728: dio,...
stavo delle mezz'ore a guardarlo. govoni, 2-135: come ferro stridente sullo specchio
-gridolino di gioioso stupore. govoni, 352: oh lascia ch'io ti
. -canto del grillo. govoni, 103: un grillo dentro l'orto
pensare a un lungo eterno addio. govoni, 172: un suono secco e stridulo
me l'allarga ed or le stringe. govoni, 860: se stringo e aguzzo
lasciva ti stringi a l'olmo erculeo. govoni, 3-30: già io vedo i
, e vi prostrate, o genti. govoni, 9-353: vedrò l'ombra impallidire
serpe striscia, in terra lungo. govoni, 8-37: rospo verde, che col
6. strofinato contro una superficie. govoni, 265: un fiammifero / strisciato contro
in terra per frenare un veicolo. govoni, 1051: frenai la bicicletta con il
stroncai perché non entrasse in camera. govoni, 1-230: vento che scendi a
e le subdole brezze della sera. govoni, 6-28: è l'ora del
arbori come dalla terra gli umori. govoni, 1001: è solo un po'di
queste / le ninfe de la cina? govoni, 8-66: l'africana, succinta
è come avvolta in un livido sudario. govoni, 436: la nebbia grassa /
ii-747: l'uva sugosadelle cinque terre. govoni, 374: masticavi voluttuosamente / la
vendita dei superalcolici nei pubblici esercizi. govoni, 9-48: quella anodina nebbia..
eleganza tu superi anche te stessa antica. govoni, 13-73: è il meglio che
l'alto (una fontana). govoni, 6-40: la fontana che manda uno
, marcescente (un fiore). govoni, 583: in questa eterna tragica catena
fra i calici dei fiori. govoni, 344: un insetto felice che sussurra
3. ronzio di insetti. govoni, 292: si sente dapertutto un sussurrìo
-canuto (i capelli). govoni, 59: pupille ancora vive, labri
tanfo di miseria che vi era rinchiuso. govoni, 47: chiesette abbandonate / dove
da qualche nuvoletta che va svaporando. govoni, 6-182: svaporano fiocchi di nebbia
faccende, attende a bagatelle e frascherie. govoni, 3-117: qualche volta l'assiste
far vivaci e svegliar le semenze. govoni, 3-165: dopo avere impazzato in terra
e svelto, così gaio, inebbriava. govoni, 1114: col maltempo canta [
sviene ogni forma e si confonde. govoni, 73: il roseo crepuscolo / sviene
luce abbagliante in rapido movimento. govoni, 3-157: le biciclette /..
/ talor sviata, il paesetto gira. govoni, 6-133: chi vaga solo e
: il mio destriero bada a svignare. govoni, 1113: se la svignavano i
più fissato da viti, sconnesso. govoni, 2-14: si lasciano cadere di colpo
soltanto caricatura. bernari, 6-195: vittorio govoni, 1-228: salutiamo la pioggia dell'autunno
va la tacchina con l'altrui covata. govoni, 9-181: per fare una più
lo sciame errante al tacito alveare. govoni, 7-77: quei due insetti taciti,
una realtà dolorosa, spaventosa). govoni, 732: questa morte eterna, /
, fitto (la nebbia). govoni, 1256: la nebbia che si taglia
alla potatura delle siepi. govoni, 327: il vecchio teigliasiepe /.
improvviso, come una passera nella tagliola. govoni, 220: l'inverno era
suono secco, crepitante, ripetuto. govoni, 9-348: aggrappati alle selvagge criniere /
geometrici talora artisticamente notevoli). govoni, 383: vedo le palme coi loro
di oggetti esposti sui mobili. govoni, 9-269: le grinze zitelle di provincia
rompe mai e non si tarla. govoni, 929: le cose là non perdono
simil. leggera cortina di vegetazione. govoni, 50: giardini ermetici, giardini tristi
sia ghiaccio, segno della tranquilla salute. govoni, 545: mi segue senza voglia
almeno tale la definisce la mia guida. govoni, 250: non poteri fare lo
: tutti i fenomeni naturali in lui [govoni] scendono dal cielo e diventano tascabili
con disegni dai colori vivaci. govoni, 1087: i bei ceri tatuati /
-letter. sepolcro, tomba. govoni, 83: le croci cadono sopra le
tale esercito (una dominazione). govoni, 13-80: la guerra con l'austria
: 'telepatico': aggettivo di 'telepatia'. govoni, 9-44: vorrei fartene almeno un disegnino
nave superba in mezzo al mare. govoni, 270: l'unica voce / è
lucciole incandescenti tempestavano silenziosamente i prati. govoni, 430: le stelle ad una ad
dopo mezzogiorno, sotto un gran tendone. govoni, 3-148: in mezzo ai campi
sfumatura tenue, con tonalità soffuse. govoni, 801: quando il vento correa i
questo principal posto le altre soldatesche. govoni, 989: cento contadini. /
pe'vigneti su l'erte arrampicati. govoni, 1079: di provar come punge
emotiva, spirituale, intellettuale. govoni, 9-369: il cuculo molleggia / sul
(una parte del corpo). govoni, 657: il recondito seno / così
a un albero scosso dal vento. govoni, 1-67: solo l'antico pioppo sconsolato
ogni terreno piacere più si dilunga. govoni, 107: non vi rimorde di disingannare
). che incute terrore. govoni, 1202: travolgendo lì dentro e là
bianchi era visibile anche a tanta distanza. govoni, 1263: non è più che
. che ha aspetto di teschio. govoni, 1055: l'edera dissanguata ora serpeggia
loro nidi necessitosi perciò di calma. govoni, 2-145: io volevo vedere se le
del suo antico stato e fortuna. govoni, 59: una sposa in un
-che palpita con ritmo convulso. govoni, 568: batti [usignolo] finché
/ essere della schiatta e plebe erbosa. govoni, 165: affondavan nei maceri
gli occhi di una persona). govoni, 2-195: non potrò più varcare /
feci condannare perché mi aveva rubato. govoni, 245: l'ombra d'amore è
o sfumatura di colore. govoni, 849: dove il vecchio orologio di
, pallido (la luce). govoni, 93: sole tisico ch'entra ne
cruda guerra tra lor fean gli elementi. govoni, 3-16: non è luna,
le fauci e gli tolse il respiro. govoni, 870: sento come sfiorarmi
nella memoria (un ricordo). govoni, 346: un improvviso lampo di bellezza
di lei che l'orlo della gonnella. govoni, 6-141: sopra le vecchie mura
de questo sì dolce e acceso amore. govoni, 0-201: vorrebbe [il poeta
d'angoscia e poi trabocchi in pianto. govoni, 7-12: la sua voce si
, da non lasciarne più scorgere nulla. govoni, 663: trafiggendo di spilli una
del fenicottero piumato di borraccina grondante. govoni, 6-60: nel crepuscolo appare [il
trafugata dolcezza di un rapimento amoroso. govoni, 654: dover dir sempre addio a
gregorio, echeggiò pel canal grande. govoni, 149: si dondolano [le gondole
capovolti o a buffi trampolieri vegetali. govoni, 1-80: come reumatici trampolieri /
e tornando, infinché non gli strugge. govoni, 9-263: l'uccello falegname /
le fanciulle nella pienezza della luce. govoni, 41: sul limitare siede una musmè
di case rosee distillate dall'aurora. govoni, 620: io sarò là / quando
si dà che efimera la permanenza. govoni, 94: la seta cruda / delle
molto tempo e fatica e trascrizione. govoni, 13-90: sto perdendo tanto tempo.
rotondi, fatti per la sacra notte. govoni, 899: all'alba i grandi
simil. lasciar filtrare fiocamente luce. govoni, 2-54: quante volte in città /
d'incertezza, di paura). govoni, 1-226: trattenendo il respiro per paura
ciel arde, a traversar la via. govoni, 411: traversi il cielo [
dei sensi; trascinante, coinvolgente. govoni, 3-8: chi ode la travolgente musica
di stordimento, di intontimento. govoni, 381: oggi ho l'anima invasa
di torcere il collo per interrogarle. govoni, 2-125: son tutto un ghiaccio /
che si vedeva tremolar nel sole. govoni, 404: è il tuo canto che
era balzato un treno d'autocarri. govoni, 9-113: si incrociano in profonde gallerie
infinita, in una trepidazione intensa. govoni, 271: là i cuori semplici /
o per opercoli laterali. govoni, 15-189: in un sarcofago, /
di circonferenza chiuso d'alte muraglie. govoni, 7-172: nella mia vertigine, /
gruppo di tre persone, trio. govoni, 91: un triduo di suore scrupolose
intermittente (uno zampillo). govoni, 241: s'ode sol sgocciolare la
disposizione di rami o piante. govoni, 578: pierrot marcio...
miseramente. govoni, 6-257: il tetto è sfondato,
non debba più basir di fame. govoni, 284: vado a prendere dal
di suddita città le vie maggiori. govoni, 7-145: ritornano verso i lumi
nei balipedi si provavano nitroglicerine e tritoli. govoni, 9-153: si vorrebbe far saltare
pascolo di viventi a'feti loro. govoni, 297: sentivo lì vicino i vermi
-assillare il pensiero, il ricordo. govoni, 7-168: ho gambe delle ballerine /
i trivelli diacci del funebre inverno. govoni, 6-40: uno stillicidio mi fora il
catasta di troccoli di legno. govoni, 9-103: l'orologiaio mi prestò la
oppur tronca ed infranta / subitamente? govoni, 198: vanga vanga il becchino,
succhio e la schiuma che ella fa. govoni, 7-239: girava adagio la mola
il periodo del corteggiamento. govoni, 16-142: nel soggolo del muro del
(una sorgente luminosa). govoni, 1173: con tagli inquieti ad una
. v.]: tubo digestivo. govoni, 815: un tubo digerente che
che ne richiamano la forma. govoni, 9-112: nemmeno il ragno può filare
e per il solito riguarda l'acqua. govoni, 374: facevi le bolle d'
un fiato quanto potevano senza repigliarlo. govoni, 285: con che delizia tuffano
di letizia m'avete tuffato! ». govoni, 802: ogni tuo gorgheggio,
in cui si tuffa nell'atlantico. govoni, 6-137: il sole al crepuscolo
l'enorme ombrello di una giostra. govoni, 95: la giostra ornata di globetti
fame in altri modi orrido scempio. govoni, 3-8: coi i nostri occhi di
iron. e spreg.). govoni, 9-392: alla trinità dei monti /
tuoi baci! quanto ti amo tutta! govoni, 9-47: gli aironi einerini /
guardarla negli occhi grandi tutti pupille. govoni [in lacerba, i-227]: volano
ubriaconi, oziosi e viziosi! govoni, 9-40: questi poveri fiori dei lampioni
labra vi bacio umidamente la mano. govoni, 733: sento una luce intorno a
che mi si gelava sul corpo. govoni, 6-235: questi lussureggianti giardini /
/ la bellissima impura ad uncinar. govoni, 7-225: sei peggio del diavolo che
. affliggere, tormentare nell'animo. govoni, 431: lo sgomento matto / che
, e consacrato a glorie non ordinarie. govoni, 2-53: feci di cappello al
orifizio, alla guisa d'un orcio. govoni, 575: quando l'afa
, precipitosamente si mosse ad urtarla. govoni, 1132: urtano i vetri strani insetti
, / lacci tende al desio. govoni, 2-112: il violino / brunito come
e in un ossimoro. govoni, 628: la stagione d'amore del
parole difficili e perciò più venerande. govoni, 9-101: 1 granchi mi mordevano le
sono rinvenuti, appartenenti a quei neolitici. govoni, 166: t'insegnerò l'uso
il cielo (una nuvola). govoni, 409: la rosa / può morire
le pareva di mancare da tanti anni. govoni, 178: unico tuo desiderio
: vaiolosa e scrostata è la volta. govoni, 150: mi piaci: con
ha veduto al di fuor del mio. govoni, 791: cresciuti lentamente / nelle
(un odo- re). govoni, 367: col suo vampante odore di
sostanza; rivestito da una patina. govoni, 208: di notte, in primavera
in volo (un uccello). govoni, 2-22: per le ore del cuculo
vellicavano i sensi e lo sopivano. govoni, 6-38: ah quegli occhi in cui
(una sostanza polverulenta). govoni, 970: la farina / nostra del
(un tema iconografico). govoni, 766: un re d'oro dormì
tempo in un certo modo. govoni, 2-54: quante volte in città /
ventaglio piumoso e occhiuto della coda. govoni, 173: la luna si ritira e
una rappresentazione pittorica). govoni, 9-32: un crepitio di luce verderòsa
-spandere un suono, una melodia. govoni, 638: versa [l'usignuolo]
3. figur. sferzante. govoni, 601: dall'ombra rapace del falco
vestiti di alberi e di vigne. govoni, 310: sopra la riva della gora
voce vetrina, tremolante, incrinata. govoni, 1-236: fu mentre assairavo /
. - anche sostant. govoni, 1-189: un vento freddo sui lungarni
diretta. montale, 12-320: certo govoni non è solamente un visivo e non
fìlavan tinti in color vitreo pieno. govoni, 2-122: il ghiaccio lo puoi battere
d un soffio molle di velluto. govoni, 854: lasciatemi tirare / dietro,
voltano al sole e tritano le zolle. govoni, 480: come la zolla bionda
, un comportamen- to). govoni, 45: o mani impure, mani
crescimento. 'volva o borsa dell'ovolo'. govoni, q-340: uscendo di così buonora
ciò che tu hai nelle budella. govoni, 2-168: io gli vuotai il ventre
e mentalità per amore di qualcuno. govoni, 2-65: credei di non essere più
figure bambinesche disegnate dal poeta stesso [govoni] e da lui commentate con immagini
addetto ai lavori di zincografia. govoni, cliii-116: il librettino di immagini e
v.]: giacchetto alla zuava. govoni, 7-115: sentì l'odore biondo
il sapore d'un'essenza aromale. govoni, 1-175: quando le afose sere
retribuito (una giornata lavorativa). govoni, 18-63: in fondo, pensava tivàr
aspetto primaverile tipico del periodo pasquale. govoni, 16-41: nelle vetrate il cielo pasqualizza
riferimento al colore rosso e rosato. govoni, 17-45: attento! sul canale /
il colore dell'ambra; ambrato. govoni, 16-166: si polverizzano i capelli ambracei
colpa, di un reato commesso. govoni, 18-206: l'autoaccusa non gli giovò
. costituito da alberi di bosso. govoni, 16-123: un labirinto bòsseo, una
pianta per il formarsi della spiga. govoni, 17-50: orsù, / venitemi a
, sf. quantità di bruscoli. govoni, 10-53: i rami sembrano così vecchi
scherz. persona di origine torinese. govoni, 10-32: due soldati...
ripostiglio di canapuli; legnaia. govoni, 18-272: rubata nella canapulaia.
di castagne arrostite; caldarrostaio. govoni, 16-31: e gustavo della patata americana
cecilia, patrona dei musicisti. govoni, 17-124: dell'organo, telaio ceciliano
che risuona come un commiato. govoni, 15-70: s'ode nei nidi rimanenti
alle suore di clausura. govoni, 16-174: il sole ch'entra sembra
mancano per raggiungere una meta. govoni, 18-103: comode strade massicciate, pomposamente
prodotto da un fenomeno naturale. govoni, 16-127: mentre inoltriamo la dattilogia /
avv. intensamente, violentemente. govoni, 16-169: ed una rosa candidissima in
colore rosso acceso; fiammeo. govoni, 10-35: torniamo sempre carichi di mazzi
flabello. – anche al figur. govoni, 17-52: voi flabelliferi alberi, /
partic. in un presepio. govoni, 18-86: levò il gesuino di cartapesta
, tipico dei giardini. govoni, 11-31: poeta degli alberi, tu
tr. conservare in una boccetta. govoni, 10-62: quando si rinnova lo spirito
ornato, ricoperto di capelvenere. govoni, 16-88: in una grotta con la
. letter. cella, segreta. govoni, 16-147: i peccati nel confessionale antico
la conformazione di un labbro. govoni, 18-123: la linea ininterrotta dell'argine
che ha colorito violaceo o bluastro. govoni, 11-23: la lividagnola tua bocca,
, tr. letter. imbottire. govoni, 10-63: leviolenonsonoancoranatetralefoglie morte delle siepi
mosto. – anche assol. govoni, 17-126: un vecchio che mostava dentro
richiama l'immagine di un pampino. govoni, 16-93: ilcristallodeicalicidispostiintondo / perlatovaglia sulle
govoni, 16-103: ognuno si ritira nella sua
, sm. invar. nettapenne. govoni, 11-205: un cacciatore va nella neve
acantacee, originarie del continente americano. govoni, 16-56: per la tastiera d'una
rosa arancione come quello del salmone. govoni, 15-160: ma la cintura de le
più per pulire le anguille. govoni, 18-15: come fate...
. privo dei capelli, calvo. govoni, 11-8: ma anche scapellata, /
o appartiene alla selvaggina. govoni, 16-60: l'ansia della corsa tesa
anche in un contesto figur. govoni, 16-130: gli scheletri ubriachi..
, gesticolazione o palpazione grossolana. govoni, 19-37: per ricevere nuove scosse dall'
per impedire alle scintille di espandersi. govoni, 18-137: le locomobili [del treno
oh! quanto è più grande lui [govoni] nel suo riserbo che quel don
decorato con uno o più stemmi. govoni, 16-194: il soffitto con la sua
incontinuazione (un recipiente). govoni, 16-142: con breve intermittenza / stillicidia
anche in un contesto figur. govoni, 1127: non mi sorprende affatto di
di corruzione, d'immoralità. govoni, 11-62: profondissimi letti suburrali / dove
agg. futurista in modo estremo. govoni, clvii-164: a dirti la verità,
di un organismo tentacolare. govoni, 16-106: il salice piangented'unozampillo verde
commozione, anche con litote). govoni, 17-70: con letuedolci avemarie vicine /