infine mi rifugio a una taverna. govoni, 1-218: ed io credevo di
bionda che conversava con spina rosa. govoni, 3-32: e le aeree giovani
smarrivo anch'io in ignoti desideri. govoni, 1-217: schiudendo all'alba palpebre
a strisce orizzontali rosse e gialle. govoni, 1-93: e gli uccelletti presi
abbacinati i riflessi abbaglianti del mare. govoni, 1-72: grigie città dall'aria
mano e la rivoltella nell'altra. govoni, 3-157: le biciclette / che non
abbaiava, faceva il suo mestiere. govoni, 2-63: a forza di allungarsi abbaiando
, un uggiolare, un abbaiare continuo. govoni, 2-95: forse stanotte i cani
, ovale / a telaietti fitti. govoni, 1-213: e mi nascosi dentro l'
ad ora un fremito d'angoscia. govoni, 2-235: con questo odore intorno così
gioia: il mondo era loro. govoni, 3-7: come gli amanti si abbracciano
e di gioia all'impeto dell'acqua. govoni, 1-47: i raggi del sole
, dal freddo e dal sonno. govoni, 2-114: gli stadi continuavano ad
l'aquila] lenta sull'abisso vertiginoso. govoni, 2-63: una notte dormii sopra
ma la buona dispensatrice di riposo. govoni, 2-65: e fosse la corona /
o per lo stupore della visita. govoni, 3-150: con le scarpe di fango
s'accampò sui piazzali delle chiese. govoni, 1-98: allora la famiglia dello
il cespuglio del suo sangue. rivali. govoni, 2-168: lottammo fino all'alba /
capitato d'incontrare nella sua camera. govoni, 3-105: per tanti anni fu il
vento come un capanno. govoni, 3-122: un grano che impallidisce e
colline s'accavalla a ondate lo scampanìo. govoni, 2-217: uno scenario di
/ nel tuo biancore accecante. govoni, 2-115: in larghi turbini / sempre
accelerazione vertiginosa della nostra vita interiore? govoni, 3-46: resta ancora qui un poco
uva acerba si sparpagliarono su la terra. govoni, 1-101: vagava una fragranza acerba
vitalba, ecc.). govoni, 2-248: trebbiano acheni e samare.
nel sangue e deposita nelle articolazioni. govoni, 2-97: sentirmi cadere sopra il
bicchieri dell'acqua diaccia e acidula. govoni, 3-88: il caprifoglio acidulo /
sono le prime creature dell'acqua. govoni, 1-38: l'acqua in minute gocciole
rami spropositati risgrondavano sulle acque torbe. govoni, 1-37: la strada è tutta erbosa
veniva già stanca e a malincuore. govoni, 1-38: l'acqua in minute
santa, si raffreddano la fronte bollente. govoni, 3-208: la brina è la
fiumi quando ingrossano per le alluvioni. govoni, 4-100: vipere affamate con schifosi
in mezzo all'erbe e ai fuscelli. govoni, 2-237: il giunco dondolante /
, freddo e un po'tetro. govoni, 2-157: si aprì ad arcobaleno la
sm. dial. acquasantiera. govoni, 2-76: mangiati dalla polvere degli anni
che un capannello di ferrovieri silenziosi. govoni, 1-99: nell'agro, intorno
stridìo folle di acridi in amore. govoni, 1-33: assai languidamente / spittinano
non tolleravano più la mollezza delle coltri. govoni, 2-182: tutte le bestiole /
c'è sull'altare della chiesetta. govoni, 4-13: in alto sulla frana,
con la bazza volta aff'insù. govoni, 3-239: dall'esercizio / diventate [
non so che promessa di frescura. govoni, 1-156: come diavoli rossi /
dei cento orioli appesi alle pareti. govoni, 3-81: l'affannosa ricerca / è
, ed ella guardava il vino affascinata. govoni, 1-75: ammazzano un maiale nella
, col tenersi da pisone affatturato. govoni, 3-203: occhi affatturati delle belle /
e quelli di sopra lo tirarono. govoni, 3-139: finirà per sentire la
forza e prendevan colore di battibecco. govoni, 3-69: se la morte venisse /
fiaccarsi, prostrarsi, abbattersi. govoni, 1-55: e non ci restò più
affidò la direzione di un quotidiano. govoni, 2-82: il suo nome non fui
/ com'acqua a le sue foci. govoni, 1-72: strane città anodine /
calcato il cappello sulla testa affranta. govoni, 3-28: quando le braccia affrante
capelli neri, le manine affusolate. govoni, 2-99: finché essa nel portarsi
, come nubi che stessero per sciogliersi. govoni, 1-175: quando le afose sere
e i moderni distillano un alcool traditore. govoni, 1-59: la casa con
, / i miei sogni agghiaccianti. govoni, 3-160: e la muta campagna ode
). rendere gobbo. govoni, 2-128: quella rossa vigna / di
di rdnula, ossia piccola ranocchia. govoni, 2-67: e nes
migliaia le vespe or ecco. govoni, 1-180: e mare / fu il
vede sul suo collo alto levato. govoni, 2-80: come l'agnello al
altrui invidia, dell'altrui ammirazione. govoni, 2-115: in larghi turbini / sempre
agonizzavano tra l'er- bacce riarse. govoni, 2-103: nella stella di sughero agonizza
foie / dei demoniali meriggi d'agosto. govoni, 3-64: sa forse qualcuno dir
ombra di un gran leccio nero. govoni, 1-37: vi passano dei pescatori /
, spioventi fino a terra. govoni, 2-151: e chi sa come cac
mi prende / desiderio d'altra cosa. govoni, 1-108: ah! voi non
aia costruita bene e spazzata! govoni, 1-93: l'estate era la trebbiatrice
: uno stormo d'aironi migratori. govoni, 2-71: [ii] delta fangoso
a certi alberelli patiti e secchi. govoni, 2-125: l'unica cosa viva:
, mi è fatta l'ambasciata. govoni, 1-85: o albergo provinciale / vecchio
andavano in uno sfacelo di polverone. govoni, 3-29: e gli alberi / il
solo, nell'orto ancora ignudo. govoni, 1-195: io che non vidi
, sorridente d'un sorriso linfatico. govoni, 3-208: un grande girasole albino /
dietro, c'è un'alcova ». govoni, 2-108: come le lepri,
govoni, 2-84: al cader della sera /
sole / belli come smeraldi. govoni, 1-100: ma non trovai che un
coronata di primule e di grilli. govoni, 2-167: e pur lì quella farfalla
, s'era fatta addirittura allampanata. govoni, 2-151: lunghi, più lungamente
lungo strido che faceva allegare i denti. govoni, 2-113: tutti gli alberi fruttiferi
né meno di un centesimo. govoni, 2-144: nel giorno dei pianti e
la primavera ventura. ora sto allenandomi. govoni, 2-129: come lo scalatore di
rondini dipanavano goiate di refe nero. govoni, 2-186: troppo vuole l'allodola,
sino ancora fare della medesima larghezza. govoni, 2-61: il vecchio dalla
spen- geva negli urli del vento. govoni, 2-105: un gran tavolaccio da
profilo e il profilo dello strano volatile. govoni, 1-54: e recitavano alternatamente /
, esplodevano un polverìo d'api. govoni, 2-208: nel rotondo alveare di
trascorrono vorticosamente sotto i lividi cieli. govoni, 3-159: i cavalli all'alzaia sopra
agg. dial. amarognolo. govoni, 1-31: e nelle fiale insipidi liquori
ambulante di marionette che parlavano italiano. govoni, 3-119: lanterne ambulanti di meduse
mitica di scoperte e d'esplorazione. govoni, 2-222: caravelle inverdite dell'aria /
fra le bordure di sabbia corallo. govoni, 2-47: ha un sottile profumo di
e ci trincia sentenze e ammonimenti. govoni, 1-38: la chiesina d'un fervido
.. che ammorbava l'aria. govoni, 3-237: ammorbò l'aria un puzzo
grigio, sul selciato umido del cortile. govoni, 2-101: ar ruffa
teso, un amore di pennino. govoni, 1-197: se vedessi / che
del bocchino [del clarinetto]. govoni, 2-73: revisionan gli istrumenti a
mordere né la gómena a tesarsi. govoni, 2-223: già buttan l'ombra glauca
anzi tolto da una certa perplessità. govoni, 2-145: tra andata e ritorno
. la bizzarrìa del suo abito nuovo. govoni, 1-78: vedo la tua andatura
cerette più costose ai capelli anellati. govoni, 2-221: anellati occhi dei gufi,
di dicembre. -per simil. govoni, 2-137: credevo che tu fossi come
congiuntiva, caratteristica del tracoma. govoni, 3-237: mi accorsi subito che aveva
come crescono certe ragazze sullo sviluppo. govoni, 2-83: notte pietrificata in costruzioni:
l'antenne simula i pistilli! ». govoni, 2-71: la pioggia così dolce
fossero serpi, chelidri, anfesibene. govoni, 3-78: verdi castelli di fantasmi
nelle trombe e scacciavano diavoli armati. govoni, 3-207: solo in sogno i
note dèli'angelus per tutta la valle. govoni, 1-223: ed ogni voce,
opposto c'è una stufa di coccio. govoni, 2-95: la vecchierella / all'
fissamente nel bianco degli occhi. govoni, 2-123: quei lumi della ribalta /
anima viva a cui poter domandare. govoni, 3-159: un chiarore indiviso luna
quell'animala che era pietro metastasio. govoni, 3-39: non è il grillo dei
di anisetta nella bettola del vicinato. govoni, 2-9: anisetta di nebbia inzuccherata.
dei socialisti gli annebbiavano la vita. govoni, 2-165: non esiste né balsamo
erano sopra il legnetto erano stati annegati. govoni, 2-193: angeli a cui strapparono
le cose, confluendo nella doglia universa. govoni, 2-105: è qui che verrò
in un punto s'annera col resto. govoni, 3-81: chiama [il cuculo
annodò al tronco del figlio singhiozzando. govoni, 1-100: forse [la primavera]
. sinuosità formata da un fiume. govoni, 2-126: dove il fiume fa un'
respiro ansante: pareva una bestia inseguita. govoni, 1-127: io precedevo i buoi
protese appena fuor dei buchi terrosi. govoni, 3-115: s'arrestò la farfalla
-dicono che deve nascere da un animale. govoni, 2-116: giunse l'ora propizia
katie king, la medium di crookes? govoni, 5-9: ah! questa strana
, dopo un'incursione sul timo. govoni, 2-208: e i circoli dei vortici
incamminato verso lo sfacelo dell'apocalisse. govoni, 2-112: quando arriva il momento
con le grandi creature di michelangelo. govoni, 2-210: il cader delle gocce.
intercalata fra i fogli di un calendario. govoni, i-61: ci disse che le
e su 'l toscano pelago viaggia. govoni, 3-74: e già i covoni corrono
, e non è facile disciogliersene. govoni, 1-102: si lacerò nelle mie
e se ne faceva quasi uno scudo. govoni, 1-58: la tristezza s'appoggia
bottega, e appuntellano i battenti. govoni, 1-127: tra l'allegria dei mietitori
pomeriggio di questo magro intirizzito aprile. govoni, 3-46: il sottile chiacchierìo /
fronte al possedimento diretto della realtà. govoni, 1-57: altissimi, per l'
quasi gli rispondesse a quel modo. govoni, 3-74: e il coltello profondo dell'
: fa l'ufficio del biancospino. govoni, 3-170: lungo esili arbusti / gareggiano
una parte all'altra dell'orizzonte desolato. govoni, 2-113: l'arcobaleno sembrava impazzito
, e stelle, placche e medaglie. govoni, 1 -77: vi vengono al
sempre più alti e più chiusi. govoni, 2-82: giù nel letto d'argilla
dagli argini e sommerse le campagne. govoni, 2-95: con 10 stupore delle
2. figur. fresco luminoso. govoni, 2-234: il tuo ricordo in me
cantava per conto suo delle ariette. govoni, 3-239: ma sante e benedette
mani tra i lembi della tovaglia. govoni, 1-197: se vedessi / che
che arranca; che avanza faticosamente. govoni, 3-254: più non gli resta che
cane, e io ritorno omo. govoni, 1-229: chiamò nomi di pesci e
quando egli l'accocca col tagliolo. govoni, 1-95: sento strider la mota dell'
capelli, e glieli arruffava tutti. govoni, 2-101: arruffa [il vento
, zoppicante e piena di ragnatele. govoni, 2-61: il vecchio...
suo viso rossastro e come arrugginito. govoni, 2-113: una noiosa pioggia / di
tortore col capo sotto l'ascella. govoni, 2-14: piume leggiere sotto l'ala
delle foglie? si chiamano femminelle. govoni, 2-142: l'ascella verdissima d'un
asciugò la bocca con i pampini. govoni, 3-240: mentre gustano ancor l'
per ascoltare e occhi per vedere. govoni, 3-75: dolcezza d'ascoltare / l'
, fanno qualche tiro d'assaggio. govoni, 2-218: tra l'asfalto ribollente
un martellare vago di sistri argentini. govoni, 2-101: vorrei sapere quante castellate
le femmine assembrate intorno alla vittima. govoni, 2-208: e i circoli dei vortici
l'a solo del re filippo. govoni, 3-254: nessuno al mondo crede a
grossi sigari e me ne offerse. govoni, 2-148: un piccolo violino /
e radioattivi a vastissimo raggio. govoni, 3-8: la nostra sordità / noi
atomi si scomponga questo corpo nostro. govoni, 2-93: forza dell'universo in espansione
mente ma atrocemente povero. govoni, 2-247: il verde picchio
attac cabrighe. govoni, 2-154: feci la conoscenza della neve
, attaccato al suo reggimento glorioso. govoni, 2-228: provo il senso di pena
la moneta che portava alla bocca. govoni, 2-65: quel legnetto / con cui
/ cogliere estrema agli attimi fuggenti. govoni, 2-95: trattenendo il respiro per paura
lungo formandone una specie di corda. govoni, 2-98: il saltimpalo inquieto già attorciglia
che s'attorcigliavano fin su alle spighe. govoni, 3-113: già alla siepe spinata
, con un suo sorriso smarrito. govoni, 1-194: se dalla tua beata
i campi fiatavano l'umidore autunnale. govoni, 3-161: e l'autunnale ciel si
primi fasti / dell'autunno. govoni, 1-33: ecco l'autunno con le
maria così, senza più parlare. govoni, 2-84: al cader della sera
secco ed energico delle palle d'avorio. govoni, 2-11: semiaperti a ventaglio /
8-305: le pagnotte avvampate dal forno. govoni, 2-135: rossi avvampati i mietitori
/ calore, odore -e poesia. govoni, 3-131: diedi la forma a braccia
povero sei fra le tue sponde. govoni, 2-129: ma tremo tutto e il
come draghi / colle code avvinghiarsi. govoni, 3-7: ancora si assalgono furenti
avvolgeva tutta delle sue fiamme abbaglianti. govoni, 2-10: il nembo aggredì carri
, che di arbusti e cespugli. govoni, 2-217: case d'un colore /
lasciarti morire che sposar quel cocomero. govoni, 2-190: un bel frutto spaccato
di agrifoglio spinoso a bacche rosse. govoni, 2-117: lagrimano sangue nei fossi
, lambito, carezzato. govoni, 2-164: dentro il nido di picchio
seta tra le foglie del gelso. govoni, 1-147: nelle case ove gli uomini
calcagna qualche lurida e vecchia bagascia. govoni, 2-112: sotto la pergola del
sembra tralucere sotto un velo cristallino. govoni, 3-29: così io ti lasciai venire
bagno nude nelle acque del ruscello. govoni, 3-123: vedemmo tutte tacque effervescenti /
, alzando il viso dall'uscetto. govoni, 2-112: quando arriva il momento
suoi balbettìi. -figur. govoni, 2-248: quando le sere d'estate
; e ogni sera sempre briaco. govoni, 2-196: fra queste mura,
torbide si dileguavano come un tristo vapore. govoni, 2-165: non esiste né balsamo
zoccolo del cavallo; balzana. govoni, 1-154: così all'ansante poliedro /
che il vecchio boy cingalese s'inquieta. govoni, 3-29: eri ancora distante dalla
un vetro e una grata difendono. govoni, 2-198: c'è sempre nella
inghilterra, il secondo la lapponia. govoni, 3-232: 1 loro sogni [
angeletto della banderuola ad ali spiegate. govoni, 2-186: vidi un bel nido di
brillante (come nel tricolore). govoni, 1-88: non più cieli d'un
mano sulla fronte. -figur. govoni, 2-35: le tazzine di maiolica le
arringa, magnificando le proprie qualità. govoni, 2-70: girerei per la primavera /
voi nel bar che vi raccoglie. govoni, 2-172: sono uscito di corsa,
le vittime di quei feroci ladroni. govoni, 1-38: di lontano la sua malinconia
di peli sul mento delle capre. govoni, 2-35: la malizia d'amore che
milano vive ai margini della città. govoni, 2-188: di che cosa hai paura
/ odori forte sotto l'acquazzone. govoni, 3-242: qualche volta veniva in
naturale gioia e barbugliando suoni incomprensibili. govoni, 2-159: filando il puro fiore della
. -anche al fìgur. govoni, 2-14: volteggiano le barbuie arsicce /
bianchi alla zuava [ecc.]. govoni, 1-175: dietro la maschera di
basilico d'aglio di cedrina... govoni, 1-50: [gli organi]
ecco, quello è l'ergastolo. govoni, 1-57: altissimi, per l'aria
palpitavano le fronde e gli steli? govoni, 1-115: una fronda di pioggia verdognola
poco d'affanno denunziava il batticòre. govoni, 2-132: sarò passato invano /
batticuore mortale. -per simil. govoni, 2-121: il sacramento /..
da una goletta di batista floscia. govoni, 1-49: una stanza contiene una gabbia
morso bagnato di bava verdognola e cattiva. govoni, 1-167: in questa calma pioggia
una sola. -figur. govoni, 1-147: nelle case ove gli uomini
bava che là sotto increspa l'onda. govoni, 2-39: era una foglia secca
3. fatto di bava. govoni, 2-249: ma dalle crune d'osso
a cacciare la beccaccia nel vallone. govoni, 2-186: è solo per falso
e arrostiti e col tovagliolo al becco. govoni, 2-87: son lucherini, luì
stavano ad aspettarci, per seppellirci. govoni, 2-205: beccamorti del cielo,
sa che tra le commettiture delle pietre. govoni, 2-219: sopra la terra,
e quattr'otto il povero morto. govoni, 1-54: per la riva deserta
anche la cameriera veneta gli era govoni, 2-126: per tanti giorni mai tra
che concerne la befana. govoni, 2-138: è tanta / la festa
non perder di vista la sua bella. govoni, 2-166: presi una farfallina /
beiverde, il martin pescatore. govoni, 2-134: cammino /...
a cento metri alto sul tevere. govoni, 2-176: il pesce saltellava in
una madre pel figliuolo convalescente. govoni, 2-166: or che il
al naturale è in fiamme davvero. govoni, 1-68: sbocciano grandi rose di colore
benzina e qualche macchia d'olio. govoni, 2-198: bruciava il triste puzzo di
argento rovesciate, bevendo il vento. govoni, 2-238: come potrebbe mai / non
voluto che il loro defunto fosse esaltato. govoni, 2-11: forse è soltanto /
bersagliati da una quantità di obiezioni. govoni, 2-2: proibisci alle saette /
sputate a lei virtù su 'l viso. govoni, 2-80: l'ho portata [
delle betulle il variare del cremisi. govoni, 2-247: il verde picchio falegname
come letti di torrenti senz'acqua. govoni, 1-94: sparito è l'ampio
ad asciugare, biancheria a brandelli. govoni, 1-41: si trae la biancheria /
-macchia, chiazza bianca. govoni, 1-78: qua e là, sui
quando spinse il cancello di legno. govoni, 2-100: fu l'odore per
grandi: non si batte quasi grano. govoni, 2-199: fu un castello incantato
ire in volta con burleschi vanti. govoni, 2-105: dentro: un gran tavolaccio
accesa d'un gran mazzo di rose. govoni, 1-137: sull'erba della darsena
sul cielo bigiognolo della mattinata autunnale. govoni, 2-230: grige case col fumino /
per la serale annaffiatura degli orti. govoni, 2-128: ma vorrei vedere /
e democrazia: un bilanciere universale. govoni, 1-67: tu continui a dondolar
cinematografici e i giocatori di biliardo. govoni, 2-147: le bambole giocavano al
in tutte le forme e colori. govoni, 2-218: qua e là finestre
sua curiosità verso le ricerche biologiche. govoni, 2-124: provatevi a schiacciare col
garofani si dirigono verso il mercato. govoni, 1-47: ed è sabato, la
faccia ai monti annuvolati e al faro. govoni, 2-243: dove a te piacerà
la vetrata, un bisbiglio confuso. govoni, 2-118: sono essi [i bimbi
alla ventura, giù per le americhe. govoni, 2-206: prendendo il latte,
contadino con la camicia blu altomare. govoni, 1-71: vecchi mendicanti / che
e il blu orizzonte dei militari. govoni, 1-88: non più cieli d'
mandre di forme rotolanti pel sereno. govoni, 1-95: vedo il boaro andar dal
dentro la bocca d'un precipizio. govoni, 2-211: vedemmo la luna gialla /
l'ondular vago dell'acqua. govoni, 2-213: nella fangosa nebbia
maniche di camicia, giuocavano alle bocce. govoni, 1-195: nel giuoco delle bocce
contrasto col suo cappellone di paglia. govoni, 1-197: è arrivata fiorella, l'
vogliono bollire nella medesima contentezza sgangherata. govoni, 2-54: questa piazzetta del villaggio /
solaio di mattoni che rimbomba bolzo. govoni, 2-174: voci gutturali / da
13. dimin. bombetta. govoni, 1-238: con la tua bombetta all'
come se fossero lì lì per scoppiare govoni, 1-98: da un sudicio violino che
appoggiato i bordoni al tronco degli alberi. govoni, 1-86: com'è strano quel
, e d'altri stati d'italia. govoni, 1-201: che più niente del
l'amabile, alla bellona borghigiana. govoni, 1-165: è una candida lettera d'
. canto sommesso di uccelli. govoni, 2-159: filando il puro fiore della
uccelli. -per simil. govoni, 2-210: è una specie di liquida
/ sulla cinta vetusta, alla difesa. govoni, 1-40: i gelsomini sono tutti
onde solo riescano perfettamente ri tonde. govoni, 2-198: il suo sonno di
, con una partecipazione sul raccolto. govoni, 2-93: con le tue mani mozze
busto, le dava di mammella. govoni, 1-136: tace il borgo, zampilla
brancica gli abiti addosso, smaniosamente. govoni, 2-207: dal tanto brancicarle nella
privi di ventre e di testa. govoni, 2-57: tutto il bosco era
cieca, cercando; agitarsi confusamente. govoni, 2-136: ogni nostro più semplice gesto
ha lambito la frescura della notte. govoni, 2-169: non so più ormai dove
in fronte la brezza dell'ignoto. govoni, 2-215: [gli amanti] andranno
a'presagi infausti di vie maggiori. govoni, 1-52: un moncocieco, su la
misero strame, bianco di brina. govoni, 2-139: vedrai sorgere e tramontare
del reverendo. -figur. govoni, 1-97: ogni piazza fa un brindisi
terribile negli occhi sempre più sbarrati. govoni, 2-94: sognai di compiere / il
voce e in tutta la persona. govoni, 2-243: o preferisci [l'appuntamento
tutto è corso un brivido di ferro. govoni, 2-108: star lì a lungo
vedere se osano dirselo in viso. govoni, 2-104: vanno su per la
altra, stridevano roche come cornacchie. govoni, 2-10: il nembo aggredì carri colmi
glielo aveva spiattellato chiaro e tondo. govoni, 2-7: a forza di soffiare
. -bronzeo, abbronzato. govoni, 1-98: un ragazzo di bronzo patinato
cespugli di menta il latte ricco. govoni, 1-201: brucano le renne / con
.: dal gelo). govoni, 2-208: la città,..
brucia la gola); acquavite. govoni, 2-165: a me, né bruciagóla
viti, de'peschi, de'fichi. govoni, 1-149: d'inverno al mio
colpito a morte, agonizzare. govoni, 2-130: fu tanta la mia viltà
amore e si consuma nel sogno. govoni, 2-191: sola consolazione al mio dolore
, lungo il molo di viareggio. govoni, 2-143: coi piedi scalzi corsi dal
attaccati con le punte alle guance. govoni, 2-150: su dall'oro bruciato della
d'incenso al sommo della chiesa. govoni, 2-109: di là c'è un
e dell'inverno, bellissimi insieme. govoni, 2-85: com'è bella la vigna
speranza italiana, quella della tunisia. govoni, 1-163: poi batte a furia
che gli s'aggroppava alla gola. govoni, 2-9: sapori strani e bruschi
tragico al comico, il comico romantico. govoni, 2-96: volan le foglie morte
l'olio con un viso attento. govoni, 2-126: per tanti giorni mai tra
d'uscir alla luce del sole. govoni, 2-64: se nel mio vecchio sangue
ghiere di cacio e bubbole salvatiche. govoni, 1-121: e su tutti i sentieri
: spauracchio, bau bau. govoni, 1-197: conosce già pinocchio e lo
ali possenti che battevano l'onde. govoni, 1-55: ed io li osservavo [
quantunque non pensasse mai ad aiutarla! govoni, 2-147: le farfalle nei prati /
in queste campagne serbano il vino. govoni, 2-197: non vedo la mia casa
bucherellata come un nido di vespe. govoni, 2-128: e quella notte /
queste buffonate io non ci credo. govoni, 2-127: quando per sempre anch'
vita non li ho mai veduti. govoni, 2-229: il casotto per i bagni
pareva un carro deragliato all'orizzonte. govoni, 2-173: è grossa dura grandine
che un guscio nella burrascosa solitudine. govoni, 2-236: il fragor di cascata
ch'era senza fanfare e senza bandiere. govoni, 2-20: come una grande macchina
/ stuzzicava le nari dei caimani. govoni, 1-52: fiumi pieni di caimani /
saettare / col legno della flèssile avellana. govoni, 1-30: il capripede pane rivestito
su i clamori il nome d'africa. govoni, 1-188: contro corrente come bionde
che si torcono come fosser vivi. govoni, 2-30: spesso egli se ne va
ricoperti d'alghe. -figur. govoni, 2-68: cesserà un giorno..
del gelo mutava nel suo caleidoscopio. govoni, 1-72: grigie città dall'aria conventuale
diritti, constellati di piccole corolle. govoni, 1-200: fosse tutto un vetro terra
sembran calici / pieni d'acqua. govoni, 1-97: ogni piazza fa un
d'arrivare a quell'apparato. govoni, 2-1 io: portai sempre, d'
s'illuminò come un alabastro rosato. govoni, 2-24: ora non so che
/ una figlia che gronda di sangue. govoni, 2-24: maledissi il mio calpesto
meravigliosi fiori neri del giardino della morte. govoni, 1-188: contro corrente come
bassi e scalcinati delle chiese trascurate. govoni, 2-1 io: fui sempre il
si manteneva un campionario delle sconcordanze. govoni, 2-13: essere come l'acqua
; piega della gonna femminile. govoni, 1-121: nessuno mai saprà / che
nel cuore la vecchia ferocia di cannibali. govoni, 1-52: selvaggi e fiumi pieni
vedevo pinocchio e il mio destino. govoni, 1 -77: sopra, d'estate
unge con l'aloè amaro i capezzoli. govoni, 2-31: qui sono le bambine
querce, colla ceppaia delle radiche. govoni, 2-38: sotto la capitozza d'
col capolino del seme in giù. govoni, 2-2: domani nei cattivi buchi /
, a pelo, ma vólto. govoni, 1-57: altissimi, per l'aria
sul bruno dell'acqua scivolavano addormentate. govoni, 2-11: compagna delle antiche caravelle
l'udito lo colga dall'orchestra. govoni, 2-31: invano faccio come pazze
tanta canaglia rea, tanti sguaiati. govoni, 2-105: non credetti a me
. fossa carnaia: fossa comune. govoni, 1-206: tu comandi che in fretta
carneficina: condurre al massacro. govoni, 2-106: il prete con gesù bambino
barocchi delle fattorie nella campagna romana. govoni, 1-41: l'altarino s'empie
isole e cascate, ancor m'appare. govoni, 1-173: tra le lavine e
e dipinti e dal cocchiume rilevato. govoni, 1-101: vorrei sapere quante castellate
sf. insieme di casupole. govoni, 3-14: si era rigirato / a
= da casupola, voce coniata da govoni. casuro, agg. ant
. delle sue silique si fa decotto. govoni, 3-88: la bignonia catalpa ai
nel cielo. -figur. govoni, 2-1: finestra gotica stampata a cuore
di compagne festevoli e d'ortaglie. govoni, 2-2: fa'che una fredda
/ di cavolo cappuccio e cavolfiore. govoni, 1-47: giù, nella via,
; che volge al celeste. govoni, 2-53: tutte quelle persiane / impolverate
nebbia cenerina che vapora dal fiume. govoni, 2-14: falchi cenerini / come
rivede per le vie del centro. govoni, 1-189: come è dolce l'andare
ricurve dell'insetto che aborro. govoni, 2-29: quando si pensa che dorma
dimin. e vezzegg. cerasèlla. govoni, 2-8: pesce in piedi vestito di
, in francia * cerf- volant'. govoni, 1-60: una bambina / impigliava il
scorpione, de'granchi, de'gamberi. govoni, 2-40: le sfere arrugginite [
, sm. piccola chiocciola. govoni, 2-3: aprimi tu, trifoglio,
verdi, con macchie bianche. govoni, 2-29: se tu avessi l'udito
gli embrici roggi del loquace tetto. govoni, 1-225: uccelli cigolanti / alte gru
strati, cimase, cappucci di neve. govoni, 2-38: sotto la capitozza d'
non più in trincee! ». govoni, 2-49: come un mercante cinico di
sul capo a usanza delle ciociare. govoni, 1-97: le ciociare che distribuiscono
degli acquidocci, dei muri circondari. govoni, 1-71: giù nel canneto della
sottile coagulo. -figur. govoni, 581: cellula serva,..
già trapunti di bei colchici lilla. govoni, 1-157: freddi buoi di nebbia
-per estens. e al figur. govoni, 2-105: si scantona subito in un
a tetto, va senza riposo. govoni, 2-12: non sentir girare, /
di vento: artificiosamente scomposta. govoni, 2-29: qua il corso pallido d'
-per simil. e al figur. govoni, 2-92: i soliti ubbriachi /.
gialla accesa, per purificare l'aria. govoni, 1-155: le nuvole hanno un
sua religione e il suo spasimo. govoni, 2-72: coi beccucci con le
portato in paese i due congedati. govoni, 1-71: domeniche d'inverno con la
verità, l'arbitra delle eleganze conviviali. govoni, 1-76: sopra le pietre si
che d'estate si copriva di convolvoli. govoni, 2-2: non mandar su il
con la quale ella è venuta. govoni, 1-232: mi sfiorò la cesti gladioli
il vecchio muro corroso dalla putredine. govoni, 2-61: erano quasi tutte patinate
, così s'invecchi il mondo. govoni, 164: sai che tu troverai
aveva operato la riforma della religione. govoni, 195: il signore su una
non v'ha più dolce crepacuore. govoni, 2-66: non è il mio crepacuore
giorni che subito lo precedono. govoni, 181: sai tu dirmi, o
di una vita, i fantaccini nuovi. govoni, 339: verrà ancora la
betlemme, ingemma il cielo lagrimoso. govoni, 2-32: come un'opera fredda
crivellino, sm. crivellatore. govoni, 214: crivelli enormi di pelle /
sgranocchiare. - anche al figur. govoni, 2-95: forse stanotte i cani /
per simil. rotolo, treccia. govoni, 213: crocchie di corda / che
dal roco crocitare di volatili strani. govoni, 1-71: giù nel canneto della
esse, e l'anima gli vola. govoni, 1-173: tra le lavine e
accende i petti e le pupille. govoni, 167: i galli rissosi / sempre
folla. -per simil. govoni, 2-57: urtai svoltando all'angolo /
discorsi vecchi come il cucco! ». govoni, 2-100: l'albero del peccato
argento dove ci buttavano quel tè. govoni, 3-157: forse dentro una vecchia accanto
giustare terraglie. govoni, 2-62: aprimi la neve di natale
ingannati e agli orologi da muro. govoni, 155: o cuculo, bel cuculo
e quindi maggior facilità di dissimularlo. govoni, 2-24: questa quercia centenne,
trac *, l'usciolo si chiuse. govoni, 114: a una parete,
5. dimin. cuculino. govoni, 2-38: più avanti ancora un albero
è in collegio al sacro cuore. govoni, 1-40: l'anima ch'era mesta
di un vital nutrimento dell'anima? govoni, 2-109: non più quest'alba
arca, all'ombra del ciborio. govoni, 90: il male ed il tempo
lo mandava in giro lo scirocco. govoni, 3-93: dalie rose giacinti e
-per simil. e al figur. govoni, 2-10: ma forse son opera sua
damaschinato d'argento e un caratello. govoni, 517: mi donerà stasera /
e fanno altalena con le braccia. govoni, 450: ho suonato le nubi e
dove io nuotando m'inebriavo di luce. govoni, 2-24: se maledissi il mio
darsi pensiero e senza rallentare mai. govoni, 2-5: bevvi la vigna in erba
-per simil. e al figur. govoni, 2-170: da quando volle inaugurarsi in
di questo mondo e dell'altro. govoni, 2-39: i numeri romani delle
(un fascio di luce). govoni, 6-131: un rosone dardeggiava / una
fastuosa 'o * stramonio doppio '. govoni, 2-207 • dal tanto brancicarle nella
2. infuso di stramonio. govoni, 642: per colmare l'arsione della
gli intoppi o che li debella. govoni, 3-51: quale ordigno infernale / sta
particella pronom.). figur. govoni, 2-3: il mio torbido sangue si
, preoccupazioni, angosce). govoni, 2-219: piccoli doni quasi clandestini:
del mondo, esempi non fausti. govoni, 3-8: cosa si muove inquieto e
loro pari lo ha destramente strozzato. govoni, 2-181: [l'allodola] si
d'imprese ferroviarie, nel lontanissimo siam. govoni, 2-48: ho deciso di vendere
sicuro, che le dà il delirio. govoni, 750: sorniona [la terra
la stagione ormai ogni giorno declina. govoni, 8-106: ma sempre più tu impallidisci
di un volume dalla rilegatura vermiglia. govoni, 1-189: dai tetti in declivio
travaglio silenzioso dell'immense decomposizioni subacquee. govoni, 7-162: questo fiato faticoso /
l'avesse meritato sulla sua tomba. govoni, 3-162: nel mio paese,
sa di salmastro e di decrepitùdine. govoni, no: il giardino era pieno
anche al decubito su la coscia affetta. govoni, 1198: atroci donne annegate /
qualche bue. -figur. govoni, 2-142: tante vigne come un'ombra
-per simil. e al figur. govoni, 782: dorme la bollicina d'aria
desolato (un paesaggio). govoni, 73: pel portico dai mattoni consunti
sono più grossi d'un mastino. govoni, 2-205: uccelli senza spettro il
sé. -per simil. govoni, 2-182: tutte le bestiole / che
olimpica, formosa delizia dei prelati. govoni, 2-55: lì, più avanti,
i corpi magicamente erano rimasti intatti. govoni, 2-71: nemmeno se bevessi tutto
« non è una storia vera ». govoni, 2-157: è un muro di
piene d'una lentezza quasi vegetale. govoni, 2-64: non faceva sentire /
per poco in un unico afrore demente. govoni, 8-66: una nota dominante /
le parole oltraggiose vomitate contra'virtuosi. govoni, 2-71: quando cade la pioggia
ed in quattordici 'bastoni '. govoni, 3-43: continua a mescolarvi /
arricciolavano imprigionati in fondo al pettine. govoni, 1130: il contadino che a gran
di fiandra d'ogni qualità. govoni, 791: raggiati come un
. agg. col becco dentato. govoni, 7-235: canta... /
davano un'occhiata dentro la porta. govoni, 2-10: ci ritiriamo dentro / dal
nel suo splendido e fastoso deperimento. govoni, 7-85: un autunno arancibne,
la mia pena e la mia nervosità. govoni, 177: e tua madre (
. impolverato, polveroso. govoni, 1261: e su tutta la piana
poteva eccitare nel popolo nuovi entusiasmi. govoni, 7-81: l'inverno, come
uno specchio d'argento a mano. govoni, 7-60: in un androne nero
desolant. -con uso neutro. govoni, 1137: è così desolante / sentire
, è sorta già l'aurora. govoni, 2-122: il ghiaccio lo puoi battere
destinarono il giorno duodecimo di luglio. govoni, 2-203: rinviata ad epoca da
e di antichità pubbliche e private. govoni, 2-42: come sei con la mamma
/ dalla menzogna che vi acceca. govoni, 180: 4 ii confessionale '
, improvvisate dalla genialità dei ragazzi. govoni, 168: vedrem... /
dopo aver toccata la spiaggia di roto. govoni, 2-76: di collina in collina
pachidermi giganteschi avessero vissuto un dì. govoni, 2-93: due grassi grillìtalpe stan
intimidire con la sua sola presenza. govoni, 44: oh come tetri gli ultimi
che cominciavano grandi e terminavano piccine. govoni, 679: oh bel vedere / là
acqua franta e rifranta sul greto. govoni, 613: qua sulla piazza un dialogare
davanti in una forma troppo didattica. govoni, 2-62: aprimi il prato di freschi
a lottare con qualunque difetto ereditato. govoni, 2-147: gli occhi no:
diffonde l'esalazione della bestia feroce. govoni, 2-115: sordamente tonfavano e bruciavano
, ma che meglio direbbesi la digerente. govoni, 705: sul tuo dorso
porpurea. -per simil. govoni, 6-167: la torre eifel sembra un'
; terrazze digradavano in orticelli fioriti. govoni, 7-173: digrada verso il mare
nessuno questo popolino che dilaga sordido? govoni, 629: passano i greggi,
ferirsi, di dilaniarsi a vicenda. govoni, 2-211: tacendo cresceva più mostruoso
con occhi / dilatati, i bifolchi. govoni, 8-130: una pupilla dilatata /
confettava, qualificava insomma le dosi? govoni, 856: l'ombra vera / che
la terra giace e dorme quasi affogata. govoni, 3-36: prima viola, poi
minori. forse meglio che diluviano. govoni, 622: passato a guado il fosso
non riuscisse ad imperar su gli altri. govoni, 2-1: apriti, trifoglio!
loro, diritto a dimenticare e sognare? govoni, 2-71: nemmeno se bevessi tutto
d'addio il nostro assessore comunale. govoni, 81: o tristezza d'andare al
suono di un dinderlino a marenghi? govoni, 7-129: a maggio, anche il
quasi malcontenta. -figur. govoni, 2-249: al vento ebbro dinoccolato /
sparse per i villaggi dei dintorni. govoni, 2-218: nel verde ancora in piedi
del momento storico che stavamo attraversando. govoni, 127: peonie, rose esagerate
che il cuore dipana via via. govoni, 849: il vecchio orologio di
pugno; visse nel giurassico. govoni, 296: trovo un residuo del terrore
altana una bella tenda di fraschette. govoni, 878: il muro di silenzio
e magra faccia di suor giovanna. govoni, 1-154: sulla fronte serena /
mano all'ultimo 'gangster '. govoni, 2-155: bellissimo nel sole, /
musco, / stanno gran fasci porporini. govoni, 8-92: la gran vena di
parte dei boschi. -figur. govoni, 1161: in ogni senso le diramazioni
si rivolgono a dire: si va? govoni, 2-5: mi dissero: «
ordigno, una bomba). govoni, 3-51: troppo lento è il coltello
m'impedì assolutamente di pigliar sonno. govoni, 2-218: dirugginìo notturno di binari
quel dirugginìo che noi chiamiamo suono. govoni, 2-73: dirugginii, stridori e pizzicati
/ la strage su i valichi diruti? govoni, 1-173: tocca [primavera]
d'argento che lo ricopriva. govoni, 2-251: si vedono nel gran silenzio
il signor pietro ambrini non disarma. govoni, 3-68: non ci son per nessuno
-tenue, morbido, indeciso. govoni, 2-214: con il dito inzuppato /
il disco gli sembra troppo lungo. govoni, 699: era il disco che tu
bonelli, i vari sistemi di freni. govoni, 2-228: sulla tradotta fermata /
spargendosi al suolo, tingendo le fasce? govoni, 2-102: sulla sabbia del lido
disegnetti come prove del costante amor mio. govoni, 2-228: in quel grigio fantasma
abitazione in brieve tempo si disfanno. govoni, 2-49: io non la voglio più
a le gente vostro obbrobbio spargendo. govoni, 135: domeniche di luce /
veemenza, disgregandosi nei suoi elementi. govoni, 2-208: sembrò il cielo di maggio
si tira sempre per le lunghe. govoni, 3-43: dimentica, dimentica /
noia da una stanza all'altra. govoni, 7-13: oh! il disilluso della
dalla parte di fanna un ometto. govoni, 2-43: o temi che mi accorga
si dilegua lungi dal mondo dell'arte. govoni, 3-89: disincantata casa dell'infanzia
/ disincantato gli corse sul volto. govoni, 869: quell'infanzia agitata i
: che rovina, che annienta. govoni, 1269: tu sosti con le intatte
tenere il timone o la spada. govoni, 1269: tutti gli arti dislocati /
ostruito; aperto, dischiuso. govoni, 298: sentii per tutto il mio
saggiare il tono dello scheletro celato. govoni, 6-117: si vedeva far strani gesti
, com'è sempre l'amore. govoni, 654: dover dir per sempre addio
delle diverse qualità disputatissimi dai conciapelli. govoni, 2-87: disputati e ap- prezzatissimi
, eleonora stava per morire, dissanguata. govoni, 2-87: l'autunno inaugura /
, tutto disseminato di piccole turchesi. govoni, 2-134: lungo
freschezza dissetante delle parole di serena. govoni, 2-130: giardino di freschi peccati
[il sole] illumina le lontane. govoni, 2-2: fa'che una fredda
sue vesti di tutti i giorni. govoni, 1-224: al cader della sera /
destrieri, / fior de'guerrieri. govoni, 3-51: bisogna far più presto /
non se n'è visti mai. govoni, 3-7: si abbracciano [gli
e di blu che vorrebbero esser fiori. govoni, 616: l'orizzonte tutto scritto
che io ne disgrado le bisce. govoni, 6-221: e i miei pioppi
zucchette, sottili e divincolanti come serpentelli. govoni, 1-230: vento che scendi a
l'ampia e reai strada risuona. govoni, 8-39: a un tratto levò il
, sia la notte / ultima. govoni, 1151: alla mia divorante sete /
arrivo a tavola che divorerei le forchette. govoni, 3-57: la torta della vita
a mo'di doga alla botte. govoni, 6-50: alcuni hanno un colore
fumeo doglio e si saggiava il vino. govoni, 2-174: un mucchietto di pietre
, foglie, fiori, odorava dolcemente. govoni, 3-27: ardere a festa vedo
stomaco e un vaneggiamento nel capo. govoni, 624: te ne vai eccitando col
un anatrare di germani nelle tamerici. govoni, 69 7: al far dolco,
dalla paura si palpava il petto. govoni, 2-31: qui sono le fanciulle
m'à fatto una piccola incisione. govoni, 2-63: a forza di guardare
perché nemmeno le coperte gliele sfiorassero. govoni, 2-51: nel mio sangue più puro
). - anche per simil. govoni, 2-115: dopo l'ultima guerra era
erano allegri della fiamma del focolare. govoni, 139: oh le domeniche / delle
simil. luccichio palpitante, intermittente. govoni, 785: come potevo ritornare a casa
sei / eterogenei / grugni plebei. govoni 2-39: il dondolo specchiante / come un
educata virtù per non esiger riguardi. govoni, 569: batte a furia sull'incudine
/ là dove dormi placido e soletto. govoni, 7-259: voglio bene alla terra
-ben regolato; regolare, preciso. govoni, 2-210: è [la pioggia]
combatterem; poco m'importa il dove. govoni, 1133: quando i fiumi in
di dulcamara e di radici di cicoria. govoni, 44: il pacifico autunno la
, si usano lo stesso! govoni, 741: questa croce di carne trucidata
a'pigri ingegni il ver contende. govoni, 690: calando giù dai cenili
collo le grinze lunghe come bargigli. govoni, 3-67: possibile?, ha
bisogno di esprimere, di significare. govoni, 1155: così duro è il
suo duro, profondo e pigro sonno. govoni, 2-122: il ghiaccio lo
merito). - per estens.: govoni, 6-251: non è l'amore della
/ vi passi coi suoi carriaggi. govoni, 77: ogni vaso à il suo
col baccano d'un'orgia spaventevole. govoni, 8-151: bevo ancora la morte ed
. bianco e iridescente come schiuma. govoni, 856: il vecchio osso di seppia
fragile, d'una labilità continuamente riprodotta. govoni, 6-30: un'efimera argentea /
e stanca di desio pieghi la testa. govoni, 122: altri [profumi]
egoisticamente cieco ella s'appagava. govoni, 1267: ogni volta ch'io cerco
l'elemosina, tendendo le mani. govoni, 7-31: il vecchio cieco / che
elettrochimico di una festa di ballo. govoni, 653: sono sicuro: tutta la
vainiglie incappucciate / elettuari della speranza. govoni, 61: il fanale s'illude /
mentino così preciso che faceva ridere. govoni, 2-14: girano, girano [i
/ la capsula esplosiva dell'euforbia. govoni, 3-116: raccoglie un lumachino come un'
le vertebre di un rettile favoloso. govoni, 2-38: sotto la capitozza d'
dipinte appaiono in cielo le divinità. govoni, 2-64: nel cielo tutto di opaca
. -anche di animali. govoni, 2-113: sul musco delle corna delle
/ di pietra che costrussero gli uomini. govoni, 843: è uno stormo d'
, nulladimeno sono cresciuti in larghezza. govoni, 114: su l'arola di
zig-zag, segni capricciosi ed enimmatici. govoni, 121: dei profumi enigmatici e
poi gradatamente al violetto. govoni, 8-132: benedetta dai pensieri arditi /
che riguarda l'entomologia. govoni, 101: tartarughe fantastiche di lampadari /
la cellulosa). -figur. govoni, 664: tu parlante in carne ed
effimero, labile, caduco. govoni, 2-88: una così pazzesca sproporzione /
epigrafi, anche di vecchia data. govoni, 43: sopra le sepolture i noti
mi perdevo a contemplare gli equiseti. govoni, 2-160: la reliquia di pioggia
, non si sa / di dove! govoni, 3-51: bisogna far più presto
ad esedra. -figur. govoni, 3-33: vino erbato di nero crepacuore
col suo portafoglio di marrocchino verde. govoni, 3-116: egli ha gusti curiosi /
imposte verdi tutte unite ed ermetiche. govoni, 3-73: quando cade in letargo
scassate sollevavano ribollimenti di terra rossa. govoni, 166: t'insegnerò l'uso /
fenòmeno dell'eruzione d'un vulcano. govoni, 7-239: la fontana faceva il
in egual modo dinanzi e di dietro. govoni, 127: peonie, rose
estens.: reso più intenso. govoni, 87: è piovuto. ed il
pianoforte esangue, / nell'ombra. govoni, 138: vecchie città dove la vita
nella massa del minerale informe. govoni, 2-31: un albero di uccelli
questa cosa vivente / detta guidogozzano! govoni, 1123: l'accanito ardore /
intiero universo andrebbe progressivamente espandendosi. govoni, 2-93: forza dell'universo in espansione
). -per simil. govoni, 180: 4 ii rosone colorato '
esitava, sorrideva, passava oltre. govoni, 2-149: se tu esplorassi il
scoppi sempre più alti e continui. govoni, 3-113: di tanto in tanto /
/ una fiorita d'esili versi consolatori. govoni, 693: se da tanto suo
e libertà di coscienza e di parola. govoni, 295: avverto ancor oggi nel
pietoso / un espulso dal nido. govoni, 2-86: sono sempre così / nel
ser peggianti. govoni, 7-79: per la campagna squallida /
. il termine è creazione personale di govoni. èsse1, sf. o m
/ in un tedio che duri infinito. govoni, 2-93: forza dell'universo in
a godimenti e alle cure materiali. govoni, 2-62: poi mi aprì il primo
soavemente il sonno dei tuoi suoni. govoni, 6-187: sopra una torre..
che quello le riscuota da dentro? govoni, 2-23: perché non copia qualche
la ragione per la gran sete. govoni, 2-140: per estinguer la più
donna. -per simil. govoni, 561: un cane randagio arrota i
nostri, / muta sì lunga etade? govoni, 3-11: del vento si è
coste hanno assunto una qualità eterea. govoni, 2-245: l'aberrante luce /
minuti eternissimi. -rifl. govoni, 102: un tremolo di sole.
minuti sono eterni in questi frangenti. govoni, 3-36: più in su tutto è
soleva esser seguita dappresso dalla corruzione. govoni, 2-9: sapori strani e bruschi
o sorvolare con ala di cigno. govoni, 109: le suore sulla nudità del
o bevono etere le prime volte. govoni, 2-73: qualche volta l'ardore e
all'arbitrio di due soli romiti. govoni, 1-158: bestia dai cento sapori,
che rileggi la mia tetra istoria? govoni, 796: lascia un poco di cenere
a lui le tempia / trafigger anco. govoni, 98: un s'alza da
nelle sue terre un facile rifugio. govoni, 2-220: è forse un tentativo
gli inglesi così leggeri e fantomatici. govoni, 474: o diaframma / di
; e siam fuori nell'assurdo -evasi. govoni, 671: sopra selle di fuoco
mai. -per simil. govoni, 2-212: evireremo i fiori nei bocciuoli
gli si levarono fantasmi non più evocati. govoni, 663: ora m'è
. fabbrica dell'appetito '. govoni, 2-47: non scompiglia bertela,
del mattino. dotti chimici. govoni, 649: di questa putrefatta civiltà
non vivaio di attività spirituali e creatrici. govoni, mento... riparando ad ogni
bisogno di rovinarlo colle mie mani. govoni, 2-44: l'incontro avviene sempre
stimolava e ratteneva tre cavalloni morelli. govoni, 612: stazioncine deserte di campagna:
doppia faccia: a due dritti. govoni, 2-19: fruscia come una veste a
diversissime della natura e anima italiana. govoni, 3-60: più giù il crocevia /
fakiro, né astratto come un buddha. govoni, 296: scopro la ragione recondita
brace, / col facile olio. govoni, 3-43: beve tua moglie coi marmocchi
si moveva all'aria la prima volta. govoni, 2-43: entri nei sogni miei
è stato sperimentato che producono vertigini. govoni, 2- 157: dopo che
che l'acqua le corrompa e guasti. govoni, 354: ci sederemo sopra
non gli vincesse il braccio mai. govoni, 3-123: nei prati la falce
stempera del tutto nell'acque fredde. govoni, 2-27: con quel mannello d'oro
un giorno a trovarmi a casa. govoni, 546: navigando controvento / planò
fuoco anche allora furioso delle bombarde. govoni, 2-120: tu che falci le allodole
tagliatelle fumanti, color d'oro. govoni, 2-96: [le foglie] a
- sua visione fallica dell'universo. govoni, 559: dominavano in tutta la
son qui, che ho sentito. govoni, 2-76: di collina in collina
, quando si fa per festa. govoni, 3-185: la paulownia ha già
navigatori positanesi. -figur. govoni, 1185: continuano sempre la ninfomane eu
. che ha fame, affamato. govoni, 8-96: nella strada di tutti /
armenti / tragga ognor l'avida fame. govoni, 2-35: una chitarra rosa:
amatori appassionati, fanatici, frenetici. govoni, 2-205: pescatore subacqueo fanatico /
orna mento. govoni, 7-206: allora brillano nel grano /
-per simil. e al figur. govoni, 2-24: questa quercia centenne, ava
appeso per acchiapparvi pettirossi e fanelli. govoni, 2-87: son lucherini, luì,
si acquarellò sulla tenda color tabacco. govoni, 1177: o casone del delta,
intorno alle rosse orecchie de'scolarucci. govoni, 3-253: anche in mezzo agli
; osso di balena. govoni, 539: nei cosmici deserti / sepolti
il popolo quello che scrive e stampa. govoni, 7-75: eccola, [la
ventosi dell'acqua piovana ci investono. govoni, 3-21: orchidea, / prostituta
donna allorché mette impegno a far colpo. govoni, 2-9: uno spettro nervoso /
uno strano / popolo d'ombre. govoni, 2-38: sotto la capitozza d'una
gli inglesi così leggeri e fantomatici. govoni, 877: voglio restare sempre qui /
lo chiamano il faraglione degli uccelli. govoni, 9-218: l'anello di giada
posta rasente al muro della casa. govoni, 1-46: le faraone ed
poco, ma fa tanto grano. govoni, 9-113: quando i grappoli ancora
dopo la leggera prodigalità dei fiori. govoni, 3-9: oltre i fragili sensi circoscritti
ammic cante. govoni, 2-11: forse è soltanto / il
, discorso incomprensibile; balbettio. govoni, 9-84: sente qualcuno che le mormora
di linseme e di erba lupa. govoni, 2-69: una vuota conchiglia di
erba alpestre o il legume farinoso. govoni, 282: zappano e vangano la
illuda di far la sua figura. govoni, 745: esiste solo questo dramma
allattamenti dolorosi, faticosi, snervanti. govoni, 3-15: perché la terra non
-con riferimento a concetti astratti. govoni, 3-40: sogna che tutto il mondo
arrossati e gonfi dal gran piangere. govoni, 3-46: la dolce foglia /
, come un fauno in agguato. govoni, 295: nella solitudine del bosco odoroso
diletto, e non era bello chiamato? govoni, 9-341: forse sorprenderò in una
chete robinie, fra le agavi grassi. govoni, 720: soffiano invano zeffiro
con passi misurati per favorire la digestione. govoni, 2-134: non è la luce
/ sarà tutto di lacrime impregnato. govoni, 3-88: con porte di speranza e
erba, un fiore). govoni, 2-108: sopra un cuscino d'erba
dopo cadde in un dormiveglia febbrile. govoni, 1-50: un infermo con dei
cola sempre una feccia di tintura multicolore. govoni, 6-202: dei fiori acquatici non
feccia. -amarezza interiore. govoni, 157: è il tempo dell'autunno
giovinezza di virgulti e di fiori. govoni, 166: t'insegnerò l'uso /
tra il fasto delle felci arborescenti. govoni, 2-136: finita la feconda era
più felice sarei, candida luna. govoni, 3-34: forse felice sarei stato
/ o reginella dalle bianche braccia. govoni, 702: bambini, i più
e aveva la fisionomia felice dell'idiota. govoni, 2-40: la voce era un
da non fare rumore). govoni, 2-183: si direbbe che [il
il passo, un rumore). govoni, 2-245: avrò un passo più sordo
, fende i battaglioni che si aprono. govoni, 1-188: contro corrente come bionde
a ferire il lembo della pira. govoni, 1-54: portavan de le torce
portone chiuso, si fermarono di botto. govoni, 3-42: la madre diventata statua
già nate dal fermento del concime. govoni, 2-128: quella notte / calda
, vi ardeva anzi con grandissima rabbia. govoni, 2-63: spenta ogni luce intorno
. -pieno, intenso. govoni, 9-363: sopra il largo paese.
divenne, e via lunge si perse. govoni, 2-98: non voglio più toccar
si sfumava a punta di forbice. govoni, 1139: se folgora la pioggia
tutto ferro asta punta e cocca. govoni, 3-162: nel mio paese, tutto
sono ritenuti parafulmini contro la iettatura. govoni, 2-156: col ferro di cavallo
, serrato, senza mezzi termini. govoni, 868: or che il sole dei
di granateli © (portici). govoni, 3-171: chi legge cosa scrivono
nell'opacità degli immensi palazzi ferrugigni. govoni, 529: lungo la valle una nube
capelli grigi ferruginei, a spazzola. govoni, 3-191: tu non sai come sarà
d'avarizia, non gli credere. govoni, 138: la chiesina d'un fervido
una strada, un paese). govoni, 3-27: ardere a festa vedo le
si ravvivò poco dopo festivamente. govoni, 3-8: i dolci tuoni della primavera
fetare di qua e di là. govoni, 282: [la rondine] che
si mesceva al fetore dello strame. govoni, 2-10: sotto un palmo di
, un fettone del saporito inviluppo. govoni, 2-26: mi sedetti a tavola
! -di aspetto imponente. govoni, 43: sempre per l'occhio queste
, per divampare con sfacciata petulanza. govoni, 1068: hanno soltanto [i
fiamme fanno d'un edificio al vento. govoni, 2-25: come una fiamma balzò
/ riversa ardor dalle vellose terga. govoni, 2-13: orologio della musicale goccia
froge umide fiatavano vapori d'aurora. govoni, 842: sulla terra che fiata umida
delle vene digradanti senza numero? govoni, 3-112: ai muscoli,
cartone fibra o fibra vulcanizzata). govoni, 499: fanciulli che vanno alla scuola
dalla forza d'una primavera inaudita. govoni, 56: cade una pioggia lenta
assiduo lavoro / gli stomachi affatica. govoni, 6-44: vedo il giuoco dei muscoli
nel prodigio della corolla e del profumo. govoni, 290: ma che pena,
la consistenza propria delle fibre. govoni, 1203: levigata conchiglia un dì sarai
tuo viatico / un fico settembrino. govoni, 2-34: una piramide marmorea di
lido / salpa la vela del poeta. govoni, 7-192: con sorridente crudeltà /
come il fiele col fazzoletto di cotone. govoni, 1-80: di nuvole uggiose color
l'umidità della notte. govoni, 9-281: il religioso silenzio dei monti
fienile della truva il giorno dopo. govoni, 1-105: la casa del color dei
tori morelli premiati alla fiera bovina. govoni, 1-137: non ricordi la turbinante
giunge il lume della coscienza comune. govoni, 8-84: alle lontane fievoli radici
maceria e contro la più alta filagna. govoni, 1218: sarò l'ascoltatore dei
, sf. raro. filanda. govoni, 6-54: povere mani di fanciulla!
forte e diminuirlo colle stesse gradazioni. govoni, 1-167: sento picchiare i cori delle
tutti i tubi filava fumo celeste. govoni, 3-159: quel fumino che ondeggia giù
-figur. molto piccolo, minuscolo. govoni, 7-28: sento che allora, sì
possono attraversare i filtri più fitti. govoni, 9-257: di furto ecco vi balzi
, romperla, distillarla, dosarla. govoni, 9-302: nidi, nidi a
e bagaglio, uno dopo l'altro. govoni, 2-219: tu non saprai,
/ il filtro che dismemora di tutto? govoni, 9-48: un filtro irresistibile /
/ il filugello fila per te! govoni, 460: gran mangiar, gran dormire
in una spaziosa sala della sorbona. govoni, 9-7: tra i sarcasmi / che
finché il treno non si mosse. govoni, 3-147: finché alberi e siepi non
funebre cantasse alla sua fine vicina. govoni, 691: oltre la morte durerà
le si aprì nella bocca un finestrino. govoni, 2-6: un lungo treno d'
un'idea, finirò per perderlo. govoni, 2-20: queste allodole pazze /
una minestra da leccarvene le dita. govoni, 8-15: masticavi voluttuosamente / la
l'azzurro intenso del cielo di maggio. govoni, 7-103: il fior di cielo
superfi ciale bianco. govoni, 601: bisogna ch'io le tiri
falpalà, le giubbe co'fioroni. govoni, 2-95: [ii] fiorone giallo
infinito che dicesse: - è vero! govoni, 3-171: cucion rapidamente all'orlo
a bocca: armonica a bocca. govoni, 2-72: coi beccucci con le ugole
o suonatrice di fisarmonica. govoni, 3-224: giovane cieco fisarmonicista / che
osso gli dava il zufolìo del rospo. govoni, 448: è un fischiettino d'
/ e te le strinsi lungamente. govoni, 3-3: fissando il vuoto senza
oscillazioni (una luce). govoni, 2-6: [la] notte dei
un fiume soave d'oblìo. govoni, 2-12: non vorremmo pensar più
battenti, appoggiava gli unghioni un orsachiotto. govoni, 3-130: nei boschi d'alba
e tinniva la pectide di sappho. govoni, 2-26: quando il vento si
kroisos sembrano d'un toro. govoni, 6-221: e i miei pioppi
e forte, ma snella e flessuosa. govoni, 2-221: piccola donna lunga flessuosissima
2. letter. fluido. govoni, 8-51: ecco tutto mi liquefaccio /
di foglie, come il giglio. govoni, 126: scintillanti oàsi / di sfumature
sa di sale e di cenere. govoni, 9-59: ma perché non sarebbe
le goccie d'una nuvola che passa. govoni, 643: forse non è da
/ folgori, nembi e vento. govoni, 2-192: non sentirò...
di sant'anna, a piedi. govoni, 791: fondamenta e gradini delle soglie
. - anche per simil. govoni, 6-105: è una sera divina /
languir la pianta ed intristir si vede. govoni, 2-247: il verde picchio falegname
dei sacchi, i quali penetrano. govoni, 7-205: il cimitero col suo
dintorno colla forbice e lo consuma. govoni, 636: come forbici d'ebano e
lavar le carrozze e forbire i guamimenti. govoni, 94: un servo sta forbendo
forfecchia, un ha i pidocchi. govoni, 774: lascia la spiga d'oro
1016: nube foriera di tempesta. govoni, 1-80: come reumatici trampolieri /
noi nella vaghezza estrinseca delle forme. govoni, 2-13: essere come l'acqua /
le proprie forme, le proprie passioni. govoni, 3-131: diedi la forma a
-senti. ti piace pane e formaggino? govoni, 454: è fresco e
buone e quando per le cattive. govoni, 2-92: forse sarò costretto da stasera
con la gravitazione di meteore fuorviate. govoni, 3-82: un uccello fuorviato, immaginario
che i feriti forzavano la soglia. govoni, 622: passato a guado il fosso
divenute ora fosche, come di fumo. govoni, 2-83: notte pietrificata in costruzioni
senso della morte e del peccato. govoni, 3-52: ondeggi e viaggi il cielo
che da essi proveniva quella fosforescenza. govoni, 7-14: una nave fantasma /
le foto al lampo del magnesio. govoni, 1169: posando per lo scatto di
-per simil. e al figur. govoni, 1162: potessi sradicare il tuo ricordo
; non provoca precipitazioni immediate. govoni, 2-222: cumuli nembo, cirri,
colore della fragola matura. govoni, 532: molli viti di braccia /
ima celestiale / fragranza di magnolie. govoni, 2-117: curvavo i teneri gambi
un'altura scende a valle. govoni, 629: passano i greggi, /
-muoversi velocemente e con fragore. govoni, 2-100: il fischio lacerante / del
. - eco. govoni, 3-171: cucion rapidamente all'orlo del
anche con funzione aggettivale. govoni, 8-114: com'è dolce al davanzale
- anche con funzione aggettivale. govoni, 9-304: il grano di seme,
-anche con funzione aggettivale. govoni, 9-304: il grano di seme,
piante di specie delicata. govoni, 9-212: fu piantata [la siepe
; sfrecciare. - anche sostant. govoni, 777: s'abbassavano [i piccioni
mino esclamò pronto: -le freddoline! govoni, 2-98: già spuntan qua e là
cui si attribuisce poca importanza. govoni, 9-414: ma conviene lasciarci sciogliere la
dite piuttosto per fregola di popolarità! govoni, 9-153: puntuali eccole lì a
. -fluttuante, ondeggiante. govoni, 7-55: guidano i bambini / per
cader estinte / le saette frementi. govoni, 9-19: gli aquiloni / innalzati frementi
e indicibile la imagine di lui. govoni, 2-124: gli ingannevoli baci sotto
taglia loro il frenello della lingua. govoni, 2-72: coi beccucci con le ugole
col pezzo in lavorazione. govoni, 1200: con il fischio agghiacciante la
marciapiede, fiutando il frescóre notturno. govoni, 124: un profondo ed umido frescóre
voluttuosa fragranza di violacciocche e di fresie. govoni, 7-179: i cipressi angolari /
d'un tratto s'illumini violentemente. govoni, 2-171: il malato, da
-per simil. e al figur. govoni, 58: ne le cornici d'ebano
in una pozza d'acqua piovana. govoni, 2-146: il conduttore ferma e salta
. tutto nel frigorifero dalla partenza. govoni, 2-115: i frigoriferi privati erano
nutrono di bacche e insetti. govoni, 2-193: braci di cardinali crochi e
farla meglio. -figur. govoni, 548: coglie [la luce]
fiori macchiati a scacchi di pavonazzo. govoni, 2-148: agli anemoni ed alle fritillarie
bruma lungo i pendìi delle montagne. govoni, 8-34: la chiara avemaria della
/ tordo, frosone, zigolo muciatto. govoni, 2-67: son lucherini, luì
dice v. a. si riattaccano. govoni, 3-81: ma più chiama e
frustate dal lampeggiamento, perseguitate dal vento. govoni, 3-29: eri ancora distante dalla
1832, come allora lo chiamavano. govoni, 1175: non sentì allontanarsi per la
o di daga o di fucile. govoni, 2-31: qui sono i bambini
/ tra un'infinita fuga di colonne. govoni, 798: è una fuga di
sulla obliqua fuga dei monti sabini. govoni, 2-210: una fuga viola di colline
/ entrarono nei regni della morte. govoni, 2-15: butto sui carri tutte
desiderio se non rara e fuggitiva. govoni, 3-94: o dolce casa sempre fuggitiva
un tribunale giudica la regina fuggita. govoni, 3-134: io presi l'anima dell'
le rame fulgori / tremuli discendeano. govoni, 2-11: forse è soltanto / il
con colpi rapidi e secchi. govoni, 864: il postiglione con la lunga
quella parola, con quell'insulto. govoni, 3-60: più giù il crocevia
mare, liquidi, pieni di luce. govoni, 2-125: come la fulva tortora
/ a 'l suono de le cetere. govoni, 6-44: il sangue nero e
. spira sottile di fumo. govoni, 1-222: il fumino dei tetti del
a bono, e bono a malo. govoni, 2-13: più dello specchio e
sottile come una corda da funamboli. govoni, 8-23: un circo di funamboli
animi nostri l'amore del pubblico bene. govoni, 49: ecco l'autunno con
allungò nel piacichiccio sudicio della strada. govoni, 1-54: per la riva deserta d'
, come lo sguardo della parca. govoni, 3-111: finché il vento dell'odio
si trova in questo maestro barbiere? govoni, 451: non hai [venezia]
- anche al figur. govoni, 2-163: altre terre cieche spunteranno /
. sorto all'improvviso; pullulante. govoni, 497: dolce terra rotonda che giri
una lucerna, una lampada). govoni, 1-166: s'avanzò nel cortile un
esplosione di una bomba nucleare. govoni, 3-51: ma perché quel mostruoso criminale
mandava in alto lunghe fiamme rosse. govoni, 3-159: è il fuoco umido e
si dimagriva a vista d'occhio. govoni, 3-40: tante pergole verdi d'osteria
e si raccolgono in un solo foco. govoni, 3-47: bisogna ch'io ti
che il semivivo / corpo accompagna. govoni, 3-46: quasi fuori di vista /
fuori del mondo e della realtà. govoni, 9-348: si lascerebber dietro al lor
comune; fantastico, irreale. govoni, 9-45: questo / è il camino
assistere ad una scena di mimi. govoni, 3-246: qualche volta / viene
ha fatto degli strafalcioni non piccoli. govoni, 3-253: i passeri /..
primo che la ebbe ad invitare. govoni, 517: venite al mio castello /
quale ballava una sua indemoniata furlana. govoni, 2-116: nel fondo del mare /
tutto il fiume era pieno di furore. govoni, 3-32: due sporchi contadini /
/ cui vanno i figli poetando. govoni, 2-124: gli ingannevoli baci sotto
ch'adoprino le donne per filare. govoni, 6-240: sulla soglia, bionda e
/ e fargli fare le fusa. govoni, 71: gatti candidi e sornioni /
e violenza (la pioggia). govoni, 856: canarino col cancro sulla lingua
miei amici poeti paolo buzzi, corrado govoni, enrico cavacchioli, armando mazza,
verde avrebbe potuto galleggiare sino al po. govoni, 565: lungo le gabbie
gabbiani lo rasentano, soffusi di azzurro. govoni, 2-252: or che il mare
tinello che dava in un giardino. govoni, 2-87: quel giorno è un paradiso
/ dell'infinito, ignota galaxia. govoni, 740: anche il tempo verrà
). a genova, 'gaverna'. govoni, 6-225: si sentiva 10
d'aguti galletti ha piena l'aia. govoni, 2-21: è uno scherzo innocente
e galline bianche venute di toscana. govoni, 167: oh le belle galline /
s'inturgidivano agli angoli degli occhi. govoni, 3-90: su tutti i tuoi specchi
al sole in cima a un campanile. govoni, 159: triste domenica! sul
prolungato; lavoro lungo e faticoso. govoni, 839: tutto il giorno si videro
avrebbe troncato le gambe alla riforma. govoni, 2-5: ma il vino mi
-colore, tonalità cromatica. govoni, 563: certo in nessuna parte della
dio eseguisce un concerto di variazioni infinite. govoni, 7-154: oh come canti [
né la verità la faldigia della bugia. govoni, 454: padania, la compagna
per estens. colore rosso vivo. govoni, 7-75: l'elegantissima vanessa /.
'teoria dei toni'dello helmholtz. govoni, 9-218: col granulato verde mi
non posso mai chiuder un occhio. govoni, 9-21: in lamenti d'amore ed
di statura con i chèrubi chiomati. govoni, 9-212: fu piantata [la
ordine, mi sapeva di losco. govoni, 9-11: nelle gargotte della quinta
lanciati da marmitte di terra cotta. govoni, 48: sboccia la viola e il
/ di bordeggiar con una garapèra. govoni, 7-215: non ti vedo corsaro
-figur. stretta soffocante. govoni, 9-397: mi sarei liberato anch'io
gaz che contaminano l'aria spirabile. govoni, 1149: lasciatemi più nudo della
segnàvano i bordi a due strade. govoni, 6-64: i fanali a gas
città, più verdi della peste. govoni, 6-52: qua e là ros
fuori dalle porte né dalle finestre. govoni, 6-128: una piccola casetta da
che segna l'origine della rete. govoni, 6-64: gavitelli galleggiano come mostruose conchiglie
disonora per l'ultima volta l'italia. govoni, 462: della moda la
orlo membranoso e un'unghia piccola. govoni, 2-201: un breve trasalire / sotto
-per simil. e al figur. govoni, 602: vorrei pescarti come un pugno
ordinario soleva mettersi verso il natale. govoni, 181: 'l'ostensorio d'
pietà dell'animo in querele gemebonde. govoni, 783: il tubar gemebondo della tortora
. -che cigola, scricchiolante. govoni, 2-124: paradiso della buia scala /
fresco, e la sua casa. govoni, 9-24: voglio che battano i cervi
/ ed al tuo nido riedi. govoni, 2-125: la fulva tortora tra gli
un azzurro gemmeo, troppo nudo. govoni, 7-48: vennero i morti,
molto sangue generoso fosse già sparso. govoni, 754: tormentato sudore d'idealisti
o ha compiuto un genocidio. govoni, 9-308: non verrà mai per te
/ a l'inamabil cieco ultimo ostello. govoni, 3-131: diedi la forma a
; quasi non si sente testate. govoni, 3-11: del vento si è perduta
che rinvenissero nell'acqua del rivo. govoni, 3-139: quando conoscerà la genziana,
: geometrie di lumi si disegnavano. govoni, 2-11: compagna delle antiche caravelle
germe, / in frutto il fiore. govoni, 3-61: così la quercia ripercorre
empia di fiammelle la negra città. govoni, 2-246: un germoglio di luna
che è fatto di gesso. govoni, 109: le suore sulla nudità del
. -figur. biancore. govoni, 3-107: il gesso delle stelle /
son questi? -gestino. govoni, 9-7: chi vede più quei suoi
ha un aspetto mite, timido. govoni, 8-62: resta indietro un agnello /
getti di nafta, corbe di rame. govoni, 1239: ma che tristezza l'
-abbondantemente, intensamente, copiosamente. govoni, 7-250: questi fiori maledetti /.
ben dimenar, che non si crolla. govoni, 2-185: qui, dell'eternità
o ramponato o sramponato o da ghiaccino. govoni, 499: fanciulli che vanno
, né avanzare più, né ritrarsi. govoni, 748: l'autentica notte,
azione che provoca sofferenza morale. govoni, 2-211: piantandoci e rimuginandoci nel cuore
l'urlo che lungi si perde. govoni, 2-10: ma forse son opera
masticano e ghiotta- mente lo trangugiano. govoni, 2-95: forse stanotte i cani
-improvvisa e repentina smorfia, guizzo. govoni, 7-185: hai accostato il tuo cappello
una marmotta nera nella valle di champagneux. govoni, 55: una ghironda /
, almandini, giacinti e turchesi. govoni, 2-149: se tu esplorassi il
bianco vengono a formar della luce. govoni, 3-29: eri ancora distante dalla soglia
ancora purgata cera delle api comuni. govoni, 845: il mare era una
dentro alla giarrettiera di seta rossa. govoni, 681: si chinò nascosta / dall'
sembrava che mi facessero la gibigiana. govoni, 849: resta sempre un'impronta viva
mostri / giganteggianti in eternai granito. govoni, 755: il gesù del « quo
gigantesca grandiosità di tutto l'edificio. govoni, 2-88: a quegli occhi curiosi
a prendere un po'd'aria. govoni, 7-249: il tumore del gigaro matura
erano... di terra giglia. govoni, 3-140: ne farò un angelo
pistilli (gineceo apocarpico). govoni, 1235: decapitai il fiore con un
sm. bot. ginerio. govoni, 454: lungo l'interminabile stradone,
strumento bellico, arma da fuoco. govoni, 3-113: di tanto in tanto /
persone come se fossero dei giocattoli. govoni, 3-242: qualche volta veniva in elemosina
un libro eccezionalmente bello per me. govoni, 8-22: queste grigie città / dove
non gli porti un giocattolino nuovo. govoni, 9-317: il pipì rosa che il
o acustico. - anche sostant. govoni, 679: s'udì il sibilo del
il segreto della futura sua grandezza. govoni, 3-32: due sporchi contadini /
vienna a giocondare la corte dell'imperatore. govoni, 165: è sempre quella stessa
tutta la gio- venaglia di venezia? govoni, 9-389: sarà sempre con me
colli che il giovane aprii rifioria. govoni, 2-2: che cosa importa se
mio ceccone è un giovanon dabbene. govoni, 9-392: scaglionati giovanoni / a
volgarmente si chiamano girandole o turbini. govoni, 779: da una roccia un mulino
lo spenzola pel rampo a la girella. govoni, 796: ebbe dietro per riaverla
. -movimento convulso, febbrile. govoni, 1224: godevamo così senza risparmio /
, a mo'di chiusa pigna. govoni, 6-240: là dove all'inguine la
trovò l'uscio di strada socchiuso. govoni, 3-41: il cagnuolo / giunto in
divini testimonii nel silenzio dei tempi. govoni, 9-402: questi nostri poetastri adoratori
in forma di una tavola sottile ritonda. govoni, 569: corre e soffia
ed anche / tra foglie secche. govoni, 288: i miei bambini come goccine
al calice di un fiore. govoni, 3-21: nemmeno l'angelo conosce /
e di formaggio che pigliava affa gola. govoni, 709: gli ideali traditi
corsa o uno sforzo fisico). govoni, 2-21: la tortora...
, dell'alpino, dello squadrista. govoni, 1242: io, io ho
grande quiete. -figur. govoni, 164: perché dunque t'indugi?
in un boschetto lungo il vallone. govoni, 561: tra i cespugli melmosi
passare agli uomini non sia tolto. govoni, 3-167: quelle mele a piramide
struzzo al cappello di feltro bruno. govoni, 7-114: oh il suo volto
idee complesse e stupefacenti di novità. govoni, 683: come è dolce
che faceva pensare agli annegati solitarii. govoni, 877: voglio restar coi vecchi
appoco appoco si distribuisce al ventricolo. govoni, 284: i polli sono già a
s'empie di lapponi infìno al gozzo. govoni, 1239: l'ultima carrozzella sgangherata
, per divampare con sfacciata petulanza. govoni, 2-235: fotografico e terso l'
varco non difeso per penetrare nel sacrario. govoni, 791: fondamenta e gradini delle
non furono sicure dalle graffianti unghie. govoni, 8-17: stavo tutto umile nel
graffia il viso e il petto. govoni, 2-243: vuoi nel fosso tagliato
beccano, e graffiano questa germogliatura. govoni, 1175: dentro il fiume /
so stentamento della popolazione. govoni, 2-197: nella buia terra
, la stanga d'ima gramola. govoni, 2-158: la gramola lunga e strepitosa
-sostant. rumore della gramola. govoni, 182: dal borgo viene e poi
il ventre nelle viscere gli spinge. govoni, 2-25: all'alba i grandi
, spalancato (gli occhi). govoni, 3-62: i bambini /..
grandina e punteggia [il corallo]. govoni, 619: io sarò là
bottoni a scudo grandinati di gioie. govoni, 3-185: [ii] prato /
d'alberi e di sfondi azzurri. govoni, 8-138: l'alpe ha la
neri, granitici come l'inferno stesso. govoni, 487: pareva che un gigante
. rifl. coprirsi di granuli. govoni, 697: nella notte serena, granulandosi
-sostant. letter. agglomerato. govoni, 1203: granulati confusi di metropoli /
sm. piccolo grano, granello. govoni, 1191: impalpabili granuli di polline /
piccole graticole che erano nell'impiantito. govoni, 290: riceve [il giardino]
. che serve per grattarsi. govoni, 2-27: eran forse le talpe,
pareva il corpo come una grattugia. govoni, 6-126: le grate erano arrugginite
gravità. - anche al fìgur. govoni, 3-216: elementi discordi gravitanti / in
divano giallo. -figur. govoni, 75: a poco a poco sul
increspato, arricciato, ondulato. govoni, 619: io sarò là / quando
-svaporato (un odore). govoni, 1-158: l'inverno / viene col
cerchio di colline molli come guanciali. govoni, 2-80: non so se bevo brina
, spoglia (di animale). govoni, 3-116: raccoglie un lumachino come un'
posizione ravvicinata rispetto all'avversario). govoni, 2-168: noi ci studiammo a lungo
ed è contrasto ed è guerra. govoni, 156: ora più non s'accendono
/ l'ombra vergine di stelle. govoni, 2-25: giù dai buchi dei salici
campana (di un campanello). govoni, 2-38: mi sembrava quel profondo fremito
sollecitamente corriamo a conservar la vita. govoni, 2-28: erano la mia cena alcune
. -inzuppato d'acqua. govoni, 2-113: l'idropica colomba del diluvio
-grasso, dilatato, enfiato. govoni, 302: mi tenne svenuta sulla sua
raffreddato, ed è divenuto un fatto. govoni, 8-108: meglio l'abisso,
rigor (come suol dirsi) crudi. govoni, 7-198: ignudi si stendono i
piombo dagli omeri come coriando ilare. govoni, 766: ora è pieno di
su i segni del nostro scadimento. govoni, 818: ci difendiamo, ci illudiamo
, avv. con aria imbambolata. govoni, 7-ni: si fermano all'ombra,
andò d'inchiostri e visse in libreria! govoni, 285: con che delizia
. -anche: circonfuso, circondato. govoni, 615: il bambino...
figura imbelle e servile dell'ingegnere boris. govoni, 9-9: terribilmente accusatori tu li
la brina e il gelo essa? govoni, 6-126: un odore di ceri /
cominciavano que'benedetti campi a imbiondire. govoni, 7-97: su dalla vampa verde
po a seconda, né si opponesse. govoni, 3-36: il nonno che ha
mangia imboccato; piange da solo. govoni, 1190: prete operaio del lavoro schiavo
noiar altrui per imborsar pochi franchi. govoni, 953: questa notte gesù,
ciglio, che lo sguardo imbosca. govoni, 533: con una mano raccogli
per seguirte più vecchio m'imbosco! govoni, 460: i augelli / s'
cela o dissimula il suo essere. govoni, 9-381: chi mi darà in aiuto
e poi sedette sul letto infreddolendosi. govoni, 1-30: nella conca di sasso
uccelli infreddoliti sui ballatoi delle gabbie. govoni, 707: fiorellino invernale che dal
monopetala irregolare a forma d'imbuto. govoni, 575: l'afa /
accorsero ove più infuriava il pericolo. govoni, 7-193: sempre l'odio regnerà nelle
camminava a passi infuriati verso casa. govoni, 8-78: quel battere ostinato / mi
massa e me la diede in regalo. govoni, 1029: io buttavo nel vino
non ci fosse permesso l'ingannarci. govoni, 500: forse in cuor tuo
quella ch'io le mandai rozza elegia. govoni, 855: passerà il sole,
le mani per ingannare la fame. govoni, 622: per ingannare la sua
pose a seguire la volpe ingannatrice. govoni, 521: corre la nebbia sfarinando gli
il duca e i poveri milanesi. govoni, 2-124: gli ingannevoli baci sotto
-per estens. ornato di fiori. govoni, 87: il cielo ora è sereno
d'inchiostro oppure una gocciola d'oro. govoni, 6-73: tocca appena i cibi
ciocche e sodi i suoi granelli. govoni, 9-369: la quaglia...
quella roba con una certa voluttà. govoni, 100: silenzio: un attimo
-immettersi a gran velocità. govoni, 6-52: s'ingolfano [i treni
. ingoiavento, succiacapre. govoni, 394: dài tu l'allegro benvenuto
testa, e ingombra la ragione. govoni, 2-68: cesserà un giorno questa trepida
/ rodere rauca torno tomo il tronco. govoni, 1051: portavan donne in elemosina
a digerire, / fan poi crepare. govoni, 821: con questo nostro coraggioso
nella soavità dell'ora quasi notturna. govoni, 241: s'ode sol sgocciolare la
. -farcito, imbottito. govoni, 839: tutto il giorno si videro
inzupparsi di guazza. farsene un mecenate. govoni, 1061: era un vecchio sacco