. alfieri, 1-800: il sole giungea già quasi d'occidente al balzo. monti
contro la scogliera, / e dove giungea l'ombra di colombo, / di bordeggiar
isdegno e per furore, / se giungea orlando, di cavargli il core. b
, cheto cheto, / il giorno funestissimo giungea. monti, 3-554: l'alma
, quando / il corso de'lor dì giungea a la meta, / la morte
isdegno e per furore, / se giungea orlando, di cavargli il core. berni
approdammo, ei col suo incarco / giungea frattanto e disciogliea felice / le vele
pianto nessuno. d'annunzio, i-212: giungea di sopra ai culmini un odore /
approdammo, ei col suo incarco / giungea frattanto. leopardi, 25-87: siede
espellerti; ma tardo / pur mi giungea. cuoco, 2-i-55: la più leggiera
ossa. d'annunzio, i-681: giungea piano / a me il suono, fin
, / tale che all'orlo non giungea lo stroscio / d'una fiumana che
a'piè d'un alto monte al fin giungea, / e i flebil ochi
su'freschi vènti odore di viole / giungea, soave e forte. soldati, iii-139
su'freschi vènti odore di viole / giungea, soave e forte. quasimodo, 102
per isdegno e per furore, / se giungea orlando, di cavargli il core.
approdammo, ei col suo incarco / giungea frattanto e disciogliea felice / le vele
lei; onde mirabile letizia me ne giungea. boccaccio, dee., 2-6 (
all'impuro, e fino a me giungea / mendicando la vita. -che
ma né l'una né l'altra vi giungea / sì al tempo, che la
lei; onde mirabile letizia me ne giungea. idem, par., 25-16
lei; onde mirabile letizia me ne giungea. cavalca, 16-2-282: pensando da quanta
calci apposta: / misero il cavallier se giungea a pieno! tasso, 4-70:
/ de le sante fatiche al fin giungea. -ant. nient'altro che
figli offese, / che a dio ne giungea il lezo. -ledere, diminuire
fosse presso d'alcuno, tanta onestade giungea nel cuore di quello, che non
11-68: quel che a cavai correndo giungea prima f un palio di vegliuto guadagnava /
. pascoli, 864: la voce che giungea per l'aria / fosca, da
terra. graf 5-574: incessante giungea dal curvo e prono / orizzonte
apposta: / misero il cavallier se giungea a pieno! baruffateli, i-189: chi
eccede / dalle spallacce in su, giungea primiero. / fi conte, quando
saltar il gran fosso, ma, quando giungea all'orlo, la paura gli facea
per isdegno e per furore, / se giungea orlando, di cavargli il core
eccede / dalle spallacce in su, giungea primiero. carducci, ii-3-354: e'mi
colmo petto / custode avaro un sottil vel giungea, / perché lo sciolsi, ahi
756: un chiaro strepere di trombe / giungea dalle mammelle d'aquilone. pirandello,
. monti, x-5-246: ed ultimo giungea teucro, del curvo / ela- stic'
fosse presso d'alcuno, tanta onestade giungea nel cuore di quello, che non ar-
quanto raccogliea a versura, rispose che giungea a raccogliere sino e 100 tomoli.