9. trattare, considerare, giudicare con ironia, in modo scherzoso o
frase, affermazione o discorso diretto a giudicare o a criticare con ironia, con
: egli solea rispondere che non potea giudicare, perché non gli era palese tutto il
-mettere tutto in un mucchio: trattare o giudicare nello stesso modo, senza distinzioni;
la stadera del mugnaio', esaminare, giudicare superficialmente. della casa, 5-iii-305:
con molti molini, il che mi fa giudicare che queste campagne lontane dal fiume siano
multànime, nega all'uomo il diritto di giudicare dell'uomo. 2.
b. croce, ii-13-148: invece di giudicare la trama dai molteplici e multicolori fili
lavavano neanche tanto, le mummie, a giudicare dall'odore di stantio che mandavano!
non sarà in lui quando verrà a giudicare con la maiestà mia, ma in coloro
a far da mutilatore, chi può giudicare ch'abbia io per altro lasciato in
altre. tenca, 1-214: è difficile giudicare dalle cantiche pubblicate dopo la sua
un'azione riprovevole, abbia errato nel giudicare, abbia qualche colpa di cui vergognarsi
sa da per sé scrivere né drittamente giudicare, le vanità loro da nasi acuti
io prendo troppa temeraria presunzione in voler giudicare 1 vivi in iscritto. b.
di comportarsi, di agire, di giudicare; atteggiamento, anche sentimentale, che
cono., i-x-13: chi vuole ben giudicare d'una donna, guardi quella quando
criterio ': quello che esercitano nel giudicare e nel dedurre fatto da fatto le persone
, come nello scrivere, così nel giudicare gli scritti altrui, l'eccessivo al moderato
di agire, di comportarsi, di giudicare; atteggiamento, anche sentimentale, che
il protettore). -non giudicare la nave stando in terra: per
, ogni pietoso, ogni discreto a giudicare. panigarola, 1-74: necessità in un
vita, che altro potrà il pittore giudicare che dissegno nefario e sacrilego? vico
, 6-11: noi non potremmo né giudicare fondatamente del presente stato delle discipline didascaliche
la mancanza di libertà del delinquente da giudicare. bacchelli, 2-v-544: era venuta
leopardi, iii-215: i padri sogliono giudicare dei loro figli più favorevolmente degli altri
tipo che si smonti per aver sentito giudicare un niente il suo parlare di mezz'ora
qualsiasi autorità competente e istituzionalmente delegata a giudicare o riconosciuta tale; benestare, nullaosta
gobetti, 1-107: si può giudicare ormai il fenomeno collaborazionista con animo
è superbo, e però è da giudicare che sia nocevole. bibbia volgar.
consentito nel foro dell'appetito comune per giudicare la utilità o il nocumento degli oggetti
6-ii-508: se alcuna di voi che volete giudicare gli uomini dall'eleganza della loro cravatta
[iudicaret], 'calzolaio, non giudicare più in là della scarpa '
disse che il calzolaio non debba giudicare sopra la scarpeta; il che fu poi
lambruschini, 4-14: la qual norma di giudicare degli uomini non da quello a che
mia norma, il mio regolo per giudicare degli scritti altrui. 4.
religiose, onesto nelle civili. giudicare qualcosa errato, riprovevole, insoddisfacente (
in grado di discernere il vero o di giudicare esattamente la realtà.?
o è incapace di conoscere, di giudicare, interpretare a fondo una situazione,
numerica- mente le importazioni ed esportazioni per giudicare della preponderanza della bilancia commerciale.
ii-9: non suole il fisico anche giudicare, / i nei critici giorni, se
, tramviario, navale, possa giudicare le tendenze? periodici popolari, i-205:
forza o d'inquietare o di mal giudicare o d'ingannare o di desiderare onor che
un, ma diversi. -modo di giudicare o di comportarsi accorto, giusti, 4-i-242
figur. atteggiamento mentale, modo di giudicare o disposizione personale che provoca, modifica
chiarezza, rapidamente, facilmente, di giudicare in base a ciò che si vede
12. figur. capacità di giudicare, di cogliere il senso e l'
di apprendere, di penetrare, di giudicare, di pensare speculativa- mente, di
una madre traditrice! -modo di giudicare, di interpretare, di criticare,
collina, alta, per quanto potrei giudicare a occhio, 30 braccia. giuliani
bandiera, i centurioni e capidieci possono giudicare a occhio il luogò loro.
e accorto nel modo di pensare, di giudicare, di agire; prendere coscienza della
di vedere e, anche, di giudicare in modo oculato, accorto. f
finché n'ha. -figur. giudicare. caro, 2-1-157: se pur
. figur. capacità di comprendere, di giudicare, di scegliere, di prevedere istintivamente
: su 1 primiero capo conveniva nel giudicare ogni sospensione [del concilio] offendevolissima
. che toglie chiarezza e capacità di giudicare e di capire altintelletto. f.
. -che sa o che intende giudicare con imparzialità, alieno da preconcetti e
sineddoche. bacchetti, 2-xxiv-108: potete giudicare, padre, se un cuore giovanile
e diffuso modo di sentire, di giudicare. giuseppe flavio volgar., i-257
spiegabile; incapacità di conoscere, di giudicare, di interpretare a fondo un problema
-impedimento a discernere, capire, giudicare. b. croce, iv-2-67:
persone, di onde facilmente si può giudicare esser ritratto l'uso d'ogni poema
mi dica onestamente: come fa a giudicare, onestamente, se è arrivato da pochi
giovanni pesaro. 3. giudicare, stimare, valutare (in relazione
il secondo passo della mente è il giudicare, cioè paragonare due o più idee insieme
, di princìpi), modo di giudicare, di pensare, metodo interpretativo che
l'altre due dell'apprendere e del giudicare sono anzi ad essa opportunissime.
dirsi che l'impresa d'ora si doveva giudicare molto diversa dall'altre due sì felicemente
recitazione, con allusione all'incapacità di giudicare e apprezzare un lavoro). -anche
ordinario suo corso che francesco maria da giudicare il giusto. tortora, i-209:
o, anche, di pensare, di giudicare, di affrontare un argomento o un
d. bartoli, 12-2-86: il giudicare de gli abili a ricever gli ordini sacri
largamente, chi ha buon gusto, giudicare la bellezza che v'aveva a essere
a cogliere, riconoscere, apprezzare, giudicare la musicalità di una parola, l'
delle facoltà che permettono di apprendere, giudicare, penetrare, sentire stimoli, impulsi
. -capacità di discernere, disposizione a giudicare e percepire con convenienza, sensibilità,
, apprendere, riconoscere, apprezzare, giudicare la musicalità di una parola, l'armonia
: che matta pedanteria si è questa di giudicare di una parola o di un modo
facoltà che permettono di apprendere, di giudicare, di penetrare, di sentire e
-capacità di discernere, disposizione a giudicare con convenienza, sensibilità, acume critico
verità, per distinguere, trovare e giudicare. galileo, 3-1-41: la logica.
carducci, iii-27-300: i lettori potranno giudicare... la sobria ornatezza dell'animoso
un parente] ridotto a oro e giudicare da voi medesimi s'ei sarebbe capace di
. ottonaio, 100: ci bisogna giudicare a'frutti, / perché ciò che
per o parere la via dell'orto: giudicare breve un dato percorso. tommaseo
di colore ch'elle mi fa- ceano giudicare che piangessero. bibbia volgar., viii-
di chi manca delle cognizioni necessarie per giudicare e agire convenientemente, di chi ha
; che manca delle cognizioni necessarie per giudicare e agire convenientemente; che è dubbioso
lite, sopra ciò si debba prima giudicare. 9. stor. nell'
quell'aria per concessione e, a giudicare dai frutti, senza uno scopo.
mezzo più generale che noi abbiamo per giudicare della distanza e della grandezza degli oggetti
conservare la tranquillità interna della città e giudicare ed eventualmente punire qualsiasi tipo di trasgressione
paese, i paesi, paesi', giudicare un vino unicamente dal luogo di provenienza
pregio. -anche al figur.: giudicare una cosa prescindendo
3. figur. capacità di giudicare circa la moralità di un'azione,
disposizione (o capacità o attitudine) a giudicare, valutare, pensare, sentire,
palato sicuro ed esente da snobismi nel giudicare del 'primitivo '. pecchi, 10-133
guicciardini, 2-2-308: il modo del giudicare e fare le determinazioni fussi con polizze
formata in modo che non si poteva giudicare s'ella era fanciulla o fanciullo, tanto
al pallio e alla barba: saper giudicare dall'apparenza esteriore. a. casotti
: lascerò a voi la briga di giudicare se ho preteso indebitamente palparvi col darvi
e incompleti sarebbe una scema pantalonata voler giudicare il valore e la portata delle prime
voi, bisogna che, per poter ben giudicare, che in
sono parametri indispensabili, quando si deve giudicare di oggetti di consumo.
11. ritenere, stimare o giudicare opportuno, conveniente, utile o,
sm. modo di pensare o di giudicare che deriva da un'interpretazione e da
proibito di esser giudice, nondimeno deve giudicare col voto o parere d'un perito nelle
-mandare tutti, tutto alla pari: giudicare o trattare ogni persona o cosa alla
. panzini, ii-98: a giudicare dal buon vino, quivi, come
de'dieci facesse una parte circa il giudicare delinquenti e dicesse: « salva però
in una causa che riguarda direttamente, giudicare a proprio vantaggio. galiini, 90
in mala, in sinistra parte: giudicare in modo sfavorevole o maligno, supponendo
uomo che tegna parte non può giusto giudicare. b. davanzati, i-253:
poco... chi vuol ben giudicare, / le parti dè ascoltare. proverbi
beltramelli, iii-960: non è possibile giudicare in generale partendo da un fatto particolare
fatale combinazione di circostanze mi abbia fatto giudicare partigiano del dispotismo. colletta, 2-i-viii
voluto farvi constatare che non è possibile giudicare in generale partendo da un fatto particolare
censurare e abolire; dappoiché sembra, a giudicare dalle partite di alcune statistiche, che
che ci mostra quanto sia difficile il giudicare delle ragioni de'partitanti, le malignità
sagg'e '1 foll'errare / al giudicare — del proponimento, / e 'l
. -ben disposto, benevolo nel giudicare un'azione, un'attività, un'
uomo che tegna parte non può giusto giudicare né consigliare. s. bernardino
larga un palmo, acciò meglio si possa giudicare le buone dalle false passate.
io desidero, se io ho a giudicare dall'azione vostre, le quali voi
diffamando, fanno a li altri mal giudicare. s. caterina da siena, ii-195
, 1-201: chi passionato andrà a giudicare non osserverà mai quella mediocrità che è
di aver sentito che voi abbiate promesso di giudicare gli spettacoli, e che siate una
pathos) e yvwnovixóc; 'abile a giudicare '(v. gnomonico).
sua serenità il doge la licenza di giudicare intorno ad una data materia, il
di contribuire al suo accrescimento si vengono a giudicare da noi come nostri cittadini e patriotti
ogni coscienza e sicuri come norma a giudicare delle nostre azioni morali, hanno stancato
estrema mancanza di senno, incapacità di giudicare e valutare rettamente; sconsideratezza, irragionevolezza
una vera 'stortura 'del nostro giudicare, nella quale stortura trovasi indu- bitamente
è esente da colpe o difetti può giudicare gli altri (e deriva dalla risposta
pequniare, uficio di prestrise e uficio di giudicare e consilgliare, sinpremente assolutamente e propiamente
pedanti stolidi e ignoranti nel discorrere e giudicare circa il buono e il cattivo de'
che matta pedanteria si è questa di giudicare di una parola o di un modo
riconosce i propri limiti e pretende di giudicare senza l'esperienza necessaria. oriani
altri, se no come si fa a giudicare se è meglio o peggio del nostro
venti giorni. -fare da peggio: giudicare molto negativa- mente. monti,
: s'è potuto penetrare la cagione e giudicare tutto il fatto insieme, e non
anatomica, i quali soli possono rettamente giudicare del mal presente e conietturarne con qualche
pensiero, sviluppare un processo mentale, giudicare, discernere; riflettere, meditare (
opinione o una convinzione, ritenere, giudicare, credere, opinare; entrare in
. guicciardini, 2-1-126: non si possono giudicare le cose del mondo sì da discosto
accusati da chi ha l'autorità di giudicare. latini, rettor., 112-8
ricco, 207: ognunque cosa si può giudicare / perfettamente bona in sua natura.
4. estrema ponderatezza ed equilibrio nel giudicare; elevato sviluppo scientifico e metodologico
la pietra di paragone, con cui giudicare di questo bello, è la natura
cosa quanto sia a torto, lo potrà giudicare qualunque si sia trovato in simil periglio
, ii-9: non suole il fisico anche giudicare /... se de morte
insino che 'l mondo si verrà a giudicare e a disfare, e perirae l'umana
più. 2. figur. giudicare, valutare. rajberti, 5-120:
esperta che si arroga il diritto di giudicare e di sentenziare. c.
, far la perizia, valutare, giudicare. sciascia, 10-147: una volta che
cristo, m-35-3: tu non debbi giudicare secondo il presente sentire, ma accostarti
del reato, la competenza territoriale per giudicare il reato stesso, la flagranza del
. pendere). ant. valutare, giudicare; esamina re, osservare
, / posi la fine in gioia giudicare. francesco da barberino, iii-217: tuo
. -atteggiamento critico, modo di giudicare. a leandro, 2-258: suggella
4-264: è forse meno rischioso il giudicare in universale del monachismo, e vale
-modo di considerare la realtà, di giudicare, di pensare che è proprio di
le pertiche: le persone non si devono giudicare dalle apparenze esteriori o dall'aspetto fisico
2. valutare, ponderare, giudicare con estrema attenzione e minuzia. -in
lecito al lecito. -valutare, giudicare una persona; esprimere un giudizio di
2. figur. chi sa giudicare imparzialmente, con rigorosa giustizia, le
ammollatagli. viani, 4-55: a giudicare da certe pesche che la donna aveva sulla
. e. gadda, 6-22: a giudicare da quel tetro alloggio e dalla coorte
legati 'a latere'con facoltà di riformare, giudicare, conferire, dispensare e altre cose
del giudice d'invenire la verità e di giudicare. testi pratesi, 254: diedi
erano le streghe e i negromanti da giudicare e da abbruciare, tutte cose che
, acciò che gli uomini si assuefacesseno a giudicare pettoralmente e sanza termini di legisti.
, 11-248: libri d'arte a giudicare dal formato: i ferri del mestiere,
più là delle pianelle: non bisogna giudicare ciò che non si conosce. n
, iii-1-128: gli ateniesi corrono a giudicare ed a piatire. praga, 4-166:
buono, ogni piatoso, ogni discreto a giudicare. -con sineddoche. calmeta
nell'agire, nel pensare e nel giudicare. ferd. martini, 1-i-132:
machiavelli, ha un criterio certo per giudicare se medesimo un uomo mediocre, di
. barbarigo, li-6-191: se bene il giudicare in petitorio rimane agli ecclesiastici, possono
uomo sappia bene a certo conoscere e giudicare che è bene e che è male,
che meglio talenti al direttore, di giudicare bene o male, di ragionare colla
e gli altri mezzi piegheranno chi arà a giudicare. -placare dio o una divinità
base alla prudente valutazione di chi deve giudicare) fornisce la sicura certezza della verità
3-207: usanza era delli antichi di giudicare colle petruzze bianche e colle nere. pascoli
si diano gli uomini è quello di giudicare. in atene fu in altri tempi una
modo, formulare un giudizio determinato; giudicare (anche in relazione con un compì,
lasciare ai professori medesimi... di giudicare se dovesse appartenere alla classe d'idraulica
, ma che né sa né può giudicare da vicino. nuovo giornale enciclopedico,
pascoli, i-516: competenti proprio a giudicare d'un'arte sono, o ci sembrano
e piuvicare / ch'ancor fia giudicato il giudicare. valerio massimo volgar., i-368
cose e le persone circostanti per non giudicare e non spregiare. gadda conti, 1-12
luce una persona o un atto; giudicare negativamente; rimproverare con asprezza, biasimare
plebe dei etterati di biasimare e presuntuosamente giudicare quello che non conosce. romagnosi,
tropi ridicoli ed elefanteschi... possiamo giudicare che un'altra volta d'annunzio si
dee venire l'anticristo] l'ha a giudicare iddio. -condizione in cui
impegno e la capacità di affrontare e giudicare i problemi e la complessità della vita
] ritrovo, per quanto ne posso giudicare in poche ore, maggior polizia di costumi
: ancora è grande pazzia e gravemente da giudicare, quando l'uomo, vilissima polvere
egli quasi, polvere tracotante, di giudicare le vie di dio? -sei
-stimare il pomo dalla scorza: giudicare unicamente dalle apparenze. pallavicino,
altre lingue antiche. 4. giudicare, valutare. -anche: apprezzare,
casi i reggenti stessi, che han da giudicare, veggono i libri, e sopra
cavar il popolaccio del peccato del temerariamente giudicare. martello, 6-i-239: costoro che tali
forma degli ottimati, ma la foggia del giudicare tutta era popularesca. -ispirato
te. 18. considerare, giudicare, ritenere, stimare (spesso seguito
divina del potere a perpetuità, di giudicare 'immaturo'intellettualmente e politicamente anche l'operaio
riguardata ormai come connaturale al diritto di giudicare), se non che l'accusa
né pur veder l'infermo, voluto giudicare della infermità et applicarli vari rimedi.
i quali non sono a portata di giudicare delle controversie critiche, non essendo di
traduzione, vi metterà a portata di giudicare quanto disposta a ben servire alla musica e
che della poesia d'amore chi volesse giudicare il petrarca delle 'rime sparse'..
tempo lascino udire la verità ed equamente giudicare le ragioni di tutti. -lento
posti nel alto, che si possono giudicare inespugnabili e di tutti gli altri del
: io per me (in quanto può giudicare uno straniere di professione debilmente posseduta)
bruno, 3-500: chi vuol perfettamente giudicare... deve l'una e
voluto farvi constatare che non è possibile giudicare in generale partendo da un fatto particolare.
; molto utile per conoscere o per giudicare (un'argomentazione, un esempio o
di dividerle, di astraere, di giudicare, di formar assiomi universali, di
nel potere spirituale dei governi se vogliono giudicare d'arbitrio i limiti della loro competenza
s. v.]: per giudicare gli uomini politici aspettate che siano al potere
barbarigo, li-6-191: se bene il giudicare in petitorio rimane agli ecclesiastici, possono
prima ad esser giudicato per venir poi a giudicare. -possibilità di agire.
, i-269: a voler poi ben giudicare del placito, sembra che fosse più
padre il quale gli ha dato potestà di giudicare la terra sendo voluto di signore diventar
un'attività, in un modo di giudicare, ecc. tasso, 12-576:
14-457: ognun sa che gli artisti nel giudicare vanno cauti come il cieco che tasta
non avere precipitato nel giudicare, se non è da precipitoso,
che, per bene e retta- mente giudicare di un popolo e di uno stato,
con convinzione e sicurezza; considerare, giudicare una persona o un fatto; riconoscere
in tempo di guerra uno stato costituisce per giudicare sulla legittimità o no della cattura di
contrarie. -in senso generico: considerare, giudicare, valutare. cavalca, 11-6
le più comuni e frequenti, possiamo giudicare che esse hanno un fondo nella natura
. 3. forte tendenza a giudicare o a comportarsi con parzialità, in
considerare in una posizione preminente, giudicare migliore, eccellente. tommaseo [s
animale o vegetale). 2. giudicare una persona più di altri degna di
più sicura regola si possa prendere a giudicare de'pregi della verginità come ragguagliando il
limitavano così la lode per non prog- giudicare alla fama de'più antichi o alla gloria
conoscenza diretta o completa dell'oggetto; giudicare impropriamente o in modo erroneo. rosmini
v.]: 'pregiudicare ': giudicare innanzi tempo o avanti un altro giudizio
, lat. praeiudicàre, propr. 'giudicare in anticipo ', comp. da
'prima 'e indicare (v. giudicare), passato nel lat. tardo
giudizio; prevenuto. -anche: incapace di giudicare correttamente e spassionatamente; parziale.
soldati, 2-460: poteva essere prematuro giudicare carattere e sentimento di irma da uno
.. frivolo e vano essere da giudicare chi premettesse l'accessorio inanzi al suo
formulare un giudizio determinato; ritenere, giudicare. guittone, i-3-347: omo bono
, ossia nella facoltà d'affermare e giudicare. tommaseo [s. v.
bellini, 3-1-m: le vorreste più tosto giudicare o inganni d'occhio o immaginazioni vane
sopra l'animo nostro che lo fanno giudicare o bene o male d'un uomo,
numerica- mente le importazioni ed esportazioni per giudicare della preponderanza della bilancia commerciale.
dovesse in gran parte esser delegato il giudicare sopra la mia proposizione, vedendo che
e gli altri mezzi piegheranno chi arà a giudicare. vasari, iìi-511: viveva da
tempo. modio, xli-341: si può giudicare che 'l marito coi figlioli e gli
vita, quasi come persone che hanno a giudicare gli altri, non abbiano in loro
fu conferita alla ruota la facoltà di giudicare al criminale, ma poi, crescendo i
quniare, uficio di prestrise e uficio di giudicare e consil- glare, sinpremente assolutamente e
misericordia e così acre e presuntuosa nel giudicare il prossimo. -con un complemento di
appartiene a solo dio, cioè del giudicare. boccaccio, dee., 1-10 (
. cattaneo, vi1- 253: a giudicare dalla statistica della cassa di forlì, soltanto
potrebbero di per sé essere competenti a giudicare della stessa causa). codice di
seco qualche uomo dotto per assistere nel suo giudicare e per consigliarlo nelle cose di giustizia
e posti da parte, si dee giudicare la tragedia per la lettura per poter sapere
prezzo più. 5. valutare, giudicare criticamente un'opera. botta, 7-154
galanti, 1-179: sembrerebbe, a direttamente giudicare, che, per lo nostro tempo
: per quanto... si può giudicare, cominciarono i principali guai dell'italia
quali si può con sicurezza partirsi per ben giudicare e per ben operare in materia di
a voler sedere ne'priori magistrati per giudicare le cose pubbliche, non con sua
più il priorista che il vangelo: giudicare una persona tenendo in maggior conto la
parti de'giuristi non consistono solamente nel giudicare se la vigna o il canneto
di ragione meramente privata, ma di giudicare della vita degli uomini e di esser
1-i-348: era ragunato il senato romano per giudicare de'privemati, i quali sendosi ribellati
e acciocché noi non ci moviamo a giudicare per udir pure semplicemente il mal d'
di dio erano ancora forme pubbliche di giudicare, né alcun tribunale conosceva il proceder
1-84: pare a noi che chi voglia giudicare della letteratura d'un popolo non possa
ma da una vera stortura del nostro giudicare. tarchetti, 6-i-521: io vorrei
che riguarda il dritto del re nel giudicare i patrizi o siano i proceri ed ottimati
: se, cioè, si possa giudicare la storia, o, come si dice
canon. ant. conservatore prescelto per giudicare una controversia. luca da caltanissetta,
allo scopo di sorvegliare i cartolari, di giudicare gli eventuali contrasti e di riscuotere le
a spogliarci della stessa facoltà di ben giudicare. -molto generosamente. marino
aver sentito che voi abbiate promesso di giudicare gli spettacoli e che siate una buona
[epistole], 89: lascierò giudicare a'pietosi lettori se le chiese materiali nostre
a spoliarci della stessa facoltà di ben giudicare. c. i. frugoni,
la sentenza da'giudici non capaci a giudicare i prìncipi del sangue proferita contro di lui
pascoli, i-516: competenti proprio a giudicare d'un'arte sono, o ci sembrano
che cristo dèe venire da cielo a giudicare li vivi e li morti, questo
, ammirando, forse pauroso, a giudicare dalla proflùvie di buina che scende da
l'umiltà] / dagli uomini col falso giudicare, / perché lo cielo questi non
forza del sentire e l'esattezza del giudicare e la intensione nell'operare non sorgono
consoli di calimala] di pronunziare e giudicare lo detto morto e le sue rede
un comune fondo di idee, un comune giudicare, una comune opinione, una comune
tenuti... di pronunziare e giudicare lo detto morto e le sue rede
: essendo [licinio] richiesto a giudicare da marco lutazio, chiaro cavaliero romano,
: stando nel consiglio del comune a giudicare su le cose pubbliche, come udì taluni
dire il fallo, ma solamente da giudicare, a ciascun giovane una per giudice assegnandone
altrui trovati e a. lloro proposato e giudicare s'elli à nulla ad agiustare,
, che prescinde dagli atti psicologici del giudicare e dalla varietà delle forme linguistiche in
particolare o individuale di intendere, di giudicare. bettinelli, vii-161: soltanto esercitati
, dal quale ci si trova a giudicare; modo con cui un problema si
11. figur. modo o capacità di giudicare situazioni, aspetti della realtà, princìpi
cose e problemi; disposizione particolare a giudicare; punto di vista. landino,
delfico, i-269: a voler poi ben giudicare del placito, sembra che fosse più
si attribuisce l * au- torità di giudicare il comportamento altrui. della casa,
che quando ella è provata si puote giudicare. guidotto da bologna, 1-42: anche
chi elli pervenisse. 19. giudicare, valutare (in relazione con una
fare le provisioni per giudicare che le sarebbono tarde: e nondimanco
dagli effetti di quelle deliberazioni, il giudicare la loro somma avventatezza. gioberti,
, misura, imparzialità ed equità nel giudicare e nel considerare problemi e situazioni o
compagnia della prudenza bisogna invocare prima di giudicare, e massime di punire, il nostro
intellettuale francese; è la tendenza a giudicare 'fuori dell'intelligenza o 'inferiori ah'
indulgenza 'e che non si sa se giudicare semifemmine o pseudomaschi, le quali (
. tenca, 1-214: è difficile giudicare dalla cantiche pubblicate dopo la sua prigionia
popolo. -anche: modo individuale di giudicare, di decidere. p. verri
bibbia volgar., vi-177: nel giudicare, sara come padre, misericordioso alli
di maritare le vergini pupille e il giudicare a cui dare si debba quando il padre
altri animali non si vede, se non giudicare solamente il presente e il senso puramente
che negli antichi, perché tu apprenda a giudicare gli antichi con idee vere e a
difetti in un testo letterario e a giudicare dell'appropria- tezza verbale, del livello
nannini [epistole], 89: lascierò giudicare a'pietosi lettori, se le chiese
. -non stimare un quadrante: giudicare di nessun valore. cieco,
giudici gravi e togati sedettero / per giudicare della colpa. forse, / troppo svelta
son colpata per ragione, / degiami giudicare, / ca ben voglio durare / la
tr. (qualifico, qualifichi). giudicare, valutare, definire una persona o
assol. 4. valutare, giudicare, distinguere qualcosa secondo una o più
investitura divina del potere a perpetuità, di giudicare 'immaturo 'intellettualmente e politicamente anche
popolare o qualunque altro corpo costituito a giudicare della validità delle sue ragioni. 2
a una persona scelta, che deve giudicare in modo arguto assegnando torti e ragioni
arà commenda sia querelato e si debba giudicare mediante la giustizia della religione. fagiuoli
, che ne doveva in suo nome giudicare. 2. ant. questore
le violenze pubbliche e private. il giudicare sopra tutti questi delitti apparteneva a quattro
1-iii-167: i questori, i quali dovevano giudicare delle questioni fra gl'impresari e il
applicata d'anno in anno, permette di giudicare con assai probabilità del tempo che farà
nella locuz. fare il quintiliano: giudicare con saccenteria (con riferimento al grande
di aver bevuto un quintino ma a giudicare dall'effetto doveva essere stato un quintino abbondante
guicciardini, 2-2-308: h modo del giudicare e fare le determinazioni fussi con polizze,
quotare, tr. { quotò). giudicare, valutare, sti mare
che bisogna per tempo avvezzare i giovani a giudicare rettamente del bene e del male e
non insegna- vansi già le vie di giudicare, ma bensì quelle di litigare.
f. giambullari, 311: per quanto giudicare si poteva per quello che appariva di
o morale, caratteristica che induce a giudicare positivamente una persona, la rende gradevole
grado più di chi si sia altri di giudicare della fatica e del giudizio che ci
fenoglio, 1-54: visto che, a giudicare dall'espressione di superino, il tono
-perspicace, acuto nel comprendere o nel giudicare. redi, 16-v-259: il giudizio
nel considerare, nello scegliere o nel giudicare oggetti, abiti, comportamenti.
considerare, ponderare attentamente, valutare, giudicare. maestro alberto, 67: che
modo che meglio talenti al direttore, di giudicare bene o male, di ragionare
era più sotto tutela. -stimare, giudicare (in relazione con un compì,
potere, proprio dell'uomo, di giudicare rettamente e di (fingersi nello svolgimento
capacità umana di conoscere, comprendere e giudicare la realtà e di esercitare il dominio
forme delle cose, di unirle, di giudicare, di discorrere e ragionare, di
, 20-70: se fui posto a giudicare alcuna cosa, sempre diedi la sentenzia
lingua, ma solo l'animo ne poteva giudicare chi « • offerisse bene e a
pari:, pass, di réri 'giudicare, stimare 'e 'calcolare '
il pensare, l'agire o il giudicare con la ragione, in modo logico
e criterio di verità nel considerare e giudicare problemi, situazioni, ecc.
meno imperiosamente la sazietà. 2. giudicare negativamente, anche in modo indiretto o
rapina, forza, inquietare, mal giudicare, ingannare e onor desiderare. cavalca
lo sa, ché a me pare presuntuoso giudicare. -alta velocità (di un
, in quella forma che verrà a giudicare il mondo, con tre lance in
far ritenere, indurre a considerare o giudicare in un determinato modo. maestro
sociale. gramsci, 6-7: come giudicare chi rappresenta le altre attività, gli
ed erto. ammaestramenti, 52: in giudicare pericolosa cosa è la rattezza.
questione sciogliere, non che alle sciolte giudicare, come questa di qui a poco
ostilità contro di me. -ritenere, giudicare (anche in relazione con una prop
a questa gioventù d'un'altra energia - giudicare con la ragione. raziocinante a freddo
la sua autobiografia, ma, a giudicare dal suo 'tour d'e- sprit
, e in primo luogo al fine di giudicare rettamente e di regolarsi efficacemente nell'azione
il pensiero concettuale possa conoscere pienamente e giudicare definitivamente ciò che non è pensiero concettuale
logicamente il pensiero, al fine di giudicare rettamente e di regolarsi efficacemente nell'azione
critica non ha posto abbastanza mente nel giudicare balzac, cioè che egli era un
del senato. esso è solo competente per giudicare dei reati imputati ai suoi membri.
e figliuoli miei. 21. giudicare o valutare, anche arbitrariamente, in
incerto quanto io sono meno atto a giudicare dei parti ancor rescenti. cesarotti,
. 2. per estens. giudicare negativamente, disapprovare. solaro della margarita
nome volgare ». 2. giudicare negativamente o criticare, rilevandoli come errati
prestanza: e di eccezionale robustezza a giudicare dalle movenze e dal passo, dalla
i reggenti stessi, che han da giudicare, veggono i libri. -reggente collaterale
, ii-77: di niuno consiglio è da giudicare quello componitore il qual a caso si
poco meno che sinonimi 'regnare e giudicare ', cioè, per parlare più
soli: in guerra capitanare, in pace giudicare. -ant. con l'ausiliare
la mia norma, il mio regolo per giudicare degli scritti altrui. foscolo,
a ripentirsi del pentimento, la fece giudicare relassa e consignare al braccio secolare che
del quale / la forza è non giudicare / più pazienza ti chiedo / ti chiedo
aw. ant. con indulgenza nel giudicare, con facilità a perdonare. cavalca
che nella fine del'secolo egli verrà a giudicare i vivi e i morti e a
, ché molto è laida cosa giudici giudicare cosa e om rendere al signor suo,
. far sembrare, credere, considerare, giudicare o immaginare qualcuno o qualcosa in un
né per questo si debbono i danari giudicare essere il nervo della guerra, più
entità. mamiani, 10-ii-106: convien giudicare che una efficienza infinita dèe produrre non
ritenere, considerare in un certo modo, giudicare (in relazione con il compì,
reputato. (). giudicare una persona in relazione con qualità,
di': chi son io? e no giudicare persona. petrarca, 314-4: mente
sono il principio e la fine, debbono giudicare della sua convenienza. =
legge. barbaro, lii-2-235: nel giudicare si osservano tutte quelle cose che si
di quegli stessi che ci hann'a giudicare, e in terra, cioè a roma
che si vedesse sopra il figliuolo a giudicare in cambio del padre. ordine della
bigiaretti, 11-136: io non so giudicare i libri. li subisco, o
uffiziali ministeriali e come s'abbiano a giudicare. mamiani, 43-185: alla 'responsabilità
avendo perso per sempre il diritto di giudicare le commedie altrui, mi restringevo,
: gli risposi che non mi si doveva giudicare scrittore cu retroguardia per il solo fatto
non prestare fede o di astenersi dal giudicare. p p bottari,
bocca, non potrai rettamente dire e giudicare che lui abbia voluto biastem- mare e
il sospetto de'nostri non lasciava rettamente giudicare quello che conveniva. b.
io ho udito dire da chi soleva giudicare rettamente che il lanfranco era pittore di
intendendo che questo è il criterio per giudicare della giustezza del nome, e dopo
o la capacità di (liscemere e giudicare). amabile di continenzia, 2
27: se con più retto giudìzio vorrò giudicare la mia vita, potrò anco dire
far piacere di nuovo, far nuovamente giudicare in modo positivo (cose o persone
messe in luce, una generale disposizione al giudicare solido, e, insomma, o
sembra affascinare anche il partito sloveno, a giudicare dal vigore con il quale lubjana sta
bruno, 3-500: se vogliamo rettamente giudicare, doviamo richiamare a mente quel che
vi fussino. -esaminare, giudicare. bibbia volgar., vti-350:
volesse riconoscere. 2. giudicare senza dubbio o contrasto per quello che
genti. -ritenere autorizzato e competente a giudicare (un tribunale). botta
bene, per quanto gli occhi potevan giudicare mi credetti resolutamente che quello fussi diamante
sorte i nomi dei magistrati che dovevano giudicare in alcune cause. varchi, 18-2-433
permettersi di ritornare su se stesso per giudicare. -che sa ricreare l'opera
: credere bene di non fare, giudicare inopportuno. nicolò erizzo, lxxx-4-737:
a che cosa? 16. giudicare in modo più favorevole o più positivo
i membri di un collegio competente a giudicare sui delitti di concussione commessi dai governatori
e vale escluderlo per motivi legali dal giudicare, dal testimoniare. codice di procedura
e non capace d'inganno nel tuo giudicare!... egli tua abitazione perpetua
gherardi, 2-ii-110: piacciavi prestissimamente volere giudicare di settimio melissa essere giustissima sposa,
. b. croce, ii-1-155: giudicare un'opera d'arte è rifarla, e
. tenca, 1-214: è difficile giudicare dalle cantiche pubblicate dopo la sua prigionia
dal sottoscritto, non sta a me giudicare. -per estens. essere rivolto (
vuole in correre nell'errore di giudicare un'opera del passato soltanto per quello che
getta tra gli eventi. 18. giudicare esteticamente non positivo; respingere come inadeguato
ch'ei si rifletta a considerare o a giudicare se ventà o se falsità n'apportano
'a latere'con facoltà di riformare, giudicare, conferire, dispensare e altre cose
per fiume un rigagno: ingannarsi nel giudicare l'eccellenza di una persona o di
. severità, inflessibilità nel governare, nel giudicare e nell'educare; assenza di pietà
, con valore iter., e da giudicare (v.). rigiulebbare
esposizione di salmi, 1-144: non mi giudicare, signore, secondo il rigore della
accogliere, accettare, ascoltare e anche giudicare). cola di monfiorte, lxiv-28
storica. - anche: pretendere di giudicare. chiabrera, i-iv-188: s'10
; tenere in un determinato conto, giudicare in un certo modo (con riferimento
vicendevolmente con gelosia. -rifl. giudicare se stesso, ritenersi. cesarotti,
oro. -dare il giudizio, giudicare. boccaccio, dee., 10-0
più a fine d'accertarsi e di giudicare. nel senso corporeo e spirituale '
ea io ho udito dire da chi soleva giudicare rettamente che il lanfranco era pittore di
-con ponderazione, anche eccessiva, nel giudicare, soppesando le varie ragioni.
awertisce che si vada a rilente in giudicare di alcune azioni grandiose che si vedono
violata. correr, 2-389: nel giudicare della cattiveria degli uomini bisogna andare a
o meno villano di voi la faremo giudicare, ma che voi siate un prepotente
sanctis, i-94: veramente, a giudicare dal rimbombo del verso, ti par che
trono dèe interpretare benignamente le intenzioni e giudicare rimessamente le azioni illodevoli dei governanti.
: era crudele, senza pietà nel giudicare i casi umani, con gusto spiccato a
monarchia è ora rimmesso al tempo avenire giudicare della fortuna di cesare con eventi più
giudizio: lasciare intendere, immaginare, giudicare. -anche in relazione con una prop
, xliv-160: è da consi- lasciar giudicare (ed è formula di reticenza risarcimento del
. -rimettere alla ragione: far giudicare e decidere secondo la giustizia e il
farlo oggetto di una determinata considerazione; giudicare, stimare, reputare. bruno
, meschino; sminuire, immiserire; giudicare in modo riduttivo. tommaseo,
, chi per essersi portato troppo rigoroso nel giudicare. gualdo priorato, 3-i-43: a
e posti da parte, si dèe giudicare la tragedia per la lettura per poter sapere
se... la giusta misura nel giudicare passata non avessero e la libertà del
tr. { rincólpo). ant. giudicare riprovevole, degno di biasimo e di
che negli antichi, perché tu apprenda a giudicare gli antichi con idee vere, e
io prendo troppa temeraria presunzione in voler giudicare i vivi in iscritto, il
rintanato nella sua libreria e s'impanca a giudicare delle cose del mondo, sputerà sentenze
, 55: non tocca a me di giudicare se questo scientifico rinverdire, per così
quali si fa precetto d'obbedire e non giudicare. 5. atteggiamento ostile,
tempo lascino udire la verità ed equamente giudicare le ragioni di tutti. =
ripienezza di letteratura e una svogliatezza del giudicare e correggere. -appagamento sessuale.
arte o un suo particolare aspetto; giudicare negativamente una legge. ovidio volgar.
testimoni, fu riprovato. 3. giudicare insufficiente in una prova d'esame.
22. locuz. -far risalire: giudicare originato da una causa precisa o da
non si potessero mai torturare, né giudicare, salvo che nei sindacati, di
, di concedere certe dispense, di giudicare certe cause, ecc.).
bellezza di esse. 4. giudicare, stimare, prendere o tenere in considerazione
guicciardini, 2-1-126: non si possono giudicare le cose del mondo sì da discosto
immobilmente credere il di lui ritorno a giudicare, e il mio risorgimento in anima
di napoli quando altri ancora lo voglia giudicare senza risparmio e severamente, non troverà
arcata, adoperato. -dubbioso nel giudicare. guicciardini, 13-vi-45: innanzi a
merito spettava più al diavolo, a giudicare almeno dalla prova che della sua resurrezione
non risuscitiamo. sbarbaro, 5-115: a giudicare dalla tenuta della vedova, l'estinto
13. reputare, credere, giudicare, pensare o supporre, presumere in
, 4-1554: senza dubbio si poteva giudicare che niun vincolo sarebbe riuscito più tenace
'cavaliere'riteneva in titolo l'autorità di giudicare. amari, 1-i-262: appresentatoglisi ased
, ne sursero vari riti e stili da giudicare e varie norme e regole. galanti
per suo ritiro. 19. giudicare, reputare (in relazione col compì,
ritrovo che natura ha fatto le donne per giudicare ai alcune cose più a proposito degli
fautori una istituzione, non si può giudicare in poche ore, non ci sono
-dall'altra riva: con il modo di giudicare proprio di chi ha scarsa dimestichezza con
. -rivalutare, riprendere in considerazione, giudicare positivamente ciò che in precedenza era
ascoli, 975: per una vista a giudicare il fatto, / sentenzia da virtute
la differenza delle cause, che denno giudicare e de'giorni festivi e non festivi
beltà delle tebane non ci dovrebbe far giudicare altri - mente dell'aria di tebe
fu conferita alla ruota la facoltà di giudicare al criminale, ma poi, crescendo
il 1326 da papa giovanni xxii per giudicare le cause importanti degli stati della chiesa
presso la nunziatura pontificia a madrid per giudicare in ultima istanza di cause riguardanti cittadini
rovescio: non essere in grado di giudicare. mazzei, i-48: dicemi ancor
: ente ordinaria, buoni bevitori a giudicare dalle facce ru- iconde e dal fiasco
commesse. gadda conti, 1-377: a giudicare dai cappellini dipinti rusticamente sull'insegna color
osso ad un somaro, stette perplesso a giudicare qual de due fosse il ciucio.
assai, diventano insopportabili, vo- endo giudicare ogni cosa, che vulgarmente le chiamano
mente dire, acciocché 'l prete gli sappia giudicare. s. caterina da siena,
di vita, che altro potrà il pittore giudicare che dissegno nefario e sacrilego? sarpi
ho ormai fabitudine... di giudicare le cose da chi le fa. baldini
mia primavera e vorrei mi si potesse giudicare anche stasera in virtù di quella sacrosanta
il giudicio mio. bugia è in giudicare me; e la mia saetta è senza
accortezza, perspicacia nel valutare e nel giudicare una situazione; che sa prendervi i
sagacità, a cui si conviene il giudicare di quelle cose ne le quali s'adopera
4. acuto nell'osservare o nel giudicare; perspicace, sagace. porzio
denota assennatezza e prudenza o capacita di giudicare in modo equilibrato (o ne deriva)
grandiosissime, l'occhio non ne può giudicare. targioni tozzetti, 12-3-126: non
, una raccomandazione tale da indurre a giudicare positivamente qualcuno o da renderlo simpatico.
: ufficio giudiziario che ha competenza a giudicare di delitti punibili con la morte.
un tribunale: attribuirgli la competenza a giudicare in delitti di omicidio o ferimento.
qual cosa un non sanscritista non può giudicare), la logica indiana tratta poche
capacità intellettuale e morale che consente di giudicare opportunamente, distinguendo il bene e il
determinata disciplina, e la capacità di giudicare e di comportarsi con prudenza, con
doti morali e intellettuali che consentono di giudicare e di comportarsi con prudenza e con
chi ha sapore di queste cose suol giudicare, mi farò lecito farvi palese,
l'autore si propone di descrivere e giudicare persone, situazioni e costumi a lui contemporanei
, nel decidere, nell'agire, nel giudicare, nel dominare gli istinti e i
. -acuto nell'osservare o nel giudicare; perspicace, sagace, lungimirante.
prudenza o di capacità di valutare e giudicare in modo esatto ed equilibrato; ispirato
): tribunale veneziano creato nel 1527 per giudicare le cause civili relative ai residenti al
istituito nel 1529 con il compito di giudicare le cause della comunità e di dibattere
di ferrara] è un magistrato che dal giudicare e determinare nelle cose della politia è
, confusione; perdita delle capacità di giudicare, di compiere una scelta, di
impancavano con balorda leggerezza a scrivere e giudicare delle cose nostre, senza mula intenderne
, di una ben definita maniera di giudicare o interpretare. pasolini, 17-161:
la necessità di uno 'scabinato tecnico'per giudicare sul fatto del plagio in materia artistica.
[tommaseo]: la qual cosa puote giudicare secondo il suo giudicio ciascuno se procedesse
nel tuo non esistono più, se debbo giudicare dalla tua freddezza, dal tuo silenzio
acuto e perspicace nel comprendere o nel giudicare; molto colto, compito, di
4-26: colui il quale verrà a giudicare... viene... con
di letteratura, e quindi da leggere e giudicare in quanto tale. folletti
vulgo. -selezionare criticamente; giudicare con criteri differenti, trattare diversamente;
, giustissimi e scevri d'ogni passione nel giudicare, sedenti a'tribunali,..
soldati, 2-114: non si poteva giudicare e forse neanche stare i sakharoff senza
maestro. 5. propenso a giudicare secondo schemi precostituiti (una persona)
lui di sì, non saprei bene giudicare qual di costoro fosse da schernire di
altri, se no come si fa a giudicare se è meglio o peggio del
sedrete voi in su dodici sedie a giudicare dodici schiatte d'israel. bibbia volgar
: voi sederete sopra le dodici sedie a giudicare le dodici schiatte d'israel.
, una sua qualità o attività); giudicare una persona indegna, incapace o inadatta
ma da questo schizzo potete voi medesimo giudicare del restante. manzoni, pr. sp
cattolico sovente andava ammonendo come, per giudicare del vino, non bastasse informarci donde
39-i-229: siccome non è niuno che nel giudicare non approvi l'andare adagio, così
uomini scientifici come il criterio con cui giudicare della forza di una carrozza.
scienza ». -conoscere, giudicare, sapere qualcosa di o per certa
: tali scintilla- menti noi non possiamo giudicare dalle cagioni delle luci, secondo gli
genere umano, in quanto incapaci di giudicare rettamente le cose del mondo.
opera si dilettano. 7. giudicare fra diverse opinioni, individuando quella giusta
nelle sozzure della sensualità, non è facile giudicare onde traesse più di forza a ribattere
certe regole di ragionare e forme di giudicare e di dire. voce di dispregio
scolpite e rilevate in modo che l'occhiopuò giudicare a parte a parte come sieno fatte.
ricusò costantemente il salvatore del mondo, di giudicare, tra due fratelli, lo scompartimento
proccurare la vostra fortuna possibilmente per poter giudicare i vostri rimproveri imprudenti, audaci e
tr. (sconsìdero). considerare, giudicare in termini negativi o poco lusinghieri.
privo di consiglio, della facoltà di giudicare e decidere rettamente; sconsiderato, avventato,
banca stessa, con il compito di giudicare l'ammissibilità degli effetti presentati per ottenere
. per estens. sminuire, sottovalutare, giudicare sfavorevolmente qualcosa. montale, 7-336
è tutto là dentro. io. giudicare una persona in quanto è in possesso
. fornito di discernimento, capace di giudicare. alberti, iii-102: mai
senza avvedersi tosto che l'autorità di giudicare era risguardata come uno dei più ovvi,
4. locuz. -sedere a scranna: giudicare o esprimersi in modo e con tono
i-57: egli è una gran differenza a giudicare [delle cose della guerra] nello
cose della guerra] nello scrittoio et a giudicare alla campagna. 6. dimin
si crede in diritto... di giudicare 'immaturo'intellettualmente e politicamente anche
sideratole bene, per quanto gli occhi potevan giudicare mi credetti resolutamente che quello fussi diamante
ant. eccessivamente scrupoloso e pedante nel giudicare. f. f. frugoni
delfico, iii-461: per poter poi giudicare delle altre scuole speciali indicate sotto quel
: persona che è solita criticare o giudicare con intenzione malevola e ostile o si
-dare le sentenze con la scure, giudicare in modo avventato e sommario.
, compagna dell'amicizia, a volermi giudicare più con sensi di umanità, che
del vero. 9. non giudicare severamente una caduta o un'imperfezione di
questo [martirio] voi sete 8. giudicare e far apparire non grave una maniscusate
la consapevolezza di qualcosa; cessare di giudicare importante o valido. vita di un
vedrebbe la proporzione delle membra, esi potrebbe giudicare se rispondessono tra sé o no. d
tuttavia dell'umano principante o maniera di giudicare o. ssecondo miracolo e però che di
io era stato in ferragnore fu a giudicare. landino, 122: è da notare
che presente a nostro singnore fu a giudicare. = deriv. da secolare1
mondo verrà nella fine del secolo ad giudicare e vivi e morti. marsilio ficino,
dio padre, là onde verrà a giudicare li vivi e li morti. castellani,
. -sedere nei tribunali di cristo: giudicare i peccati in nome di cristo (
infrascricti arbitri e albitratori possino arbitrare e giudicare in sino in trentta due [fiorini]
travolgerlo ». pavese, 15-75: a giudicare ogget- con riferimento al giudizio universale.
critici della malizia del proprio secolo per giudicare della malizia degli altri, rappresentando a'
: dicesi ad accennare che prima di giudicare si dèe ascoltare. = lat.
segni di fuori dell'uomo, sapea giudicare come era fatto nell'anima, e
: in apparenza, esteriormente; a giudicare dall'aspetto, dall'atteggiamento; alla
-in sembianza, alla sembianza: a giudicare dall'aspetto esteriore. chiabrera,
perpetua indulgenza'e che non si sa se giudicare semifemmine o pseudomaschi, le quali (
in grado di intendere, conoscere, giudicare, per lo più in seguito a
suoi occhi i propri stati, per giudicare i mali e porre i rimedi, per
e acciocché noi non ci moviamo a giudicare per udir pure semplicemente il mal d'
, lat. senatus consultum 'deliberazione del giudicare e a deliberare di certe cose. senato'
del senato. esso è solo competente per giudicare dei reati imputati ai suoi membri.
conosciuto, e toccando ad esso il giudicare sensitivamente se più o manco s'alzi
politico di niuna maniera, io lo lascio giudicare a quanti hanno ora alquanto di questo
del gusto, ossia della facoltà di giudicare degli oggetti del sentimento in generale.
princìpi, e tacciano e sieno contenti giudicare secondo il senso della legge. guicciardini
20-70: se fui posto a giudicare alcuna cosa, sempre diedi la sentenzia
, e... verrà a giudicare il mondo e a dare la sentenza sopra
condannato. bizspetti e inabili affatto nel giudicare in quella causa, poizarri, 65
-per simil. e al figur. giudicare una persona destinata a una fine prossima
alle fiamme eterne? 6. giudicare qualcuno da un punto di vista fisico,
in comparazione con altri soggetti); giudicare inappellabilmente nel merito. -per lo più
fin della vita non si può parimente giudicare e sentenziar felice chi è vissuto. d
a un giudizio sfavorevole o negativo; giudicare severamente, considerare spregiativamente, anche bollando
a parte alcuna. 8. giudicare, valutare, sottoporre a un giudizio
egli non ha. 9. giudicare negativamente discorsi, opere letterarie o artistiche
giudice. giamboni, 10-53: mal giudicare è non giustamente sentenziare per intendimento di
forma. segneri, iii-1-265: non vogliate giudicare prima del tempo sentenziando sopra i movimenti
: sarebbe cosa temeraria e irriverente voler giudicare e sentenziare, come di cosa sicura
vostri sensi sani e vigorosi non potessero giudicare de la verità, niun giudicio tu lasceresti
fatto; modo di pensare o di giudicare su uno specifico argomento; valutazione sul
. guicciardini, 2-1-296: per volere giudicare savi loro, che furono e saranno sempre
la gara. 14. pensare, giudicare, avere un'opinione intellettuale, speculativa
[lamartine] che si senta prima di giudicare, e prende a questo effetto per
il semplice e diretto sentire non è giudicare, ma bensì subire unicamente quelle impressioni
divorzio; ed inquesto caso, prima di giudicare, autorizzeranno la moglie a separarsi dalla
... creò cinque commissari per giudicare militarmente i lionesi, un comitato di
[s. v.]: non giudicare l'uomo né il vino senza gunel
infimo a molti altri successori si sarìa potuto giudicare. gualterio, xxxvi-93: bastiti col
da lui servita con mille carezze, fa giudicare ch'egli maestro torrigiano, 318:
. carena, 1-32: 'parlare, giudicare, operare colle seste o colle bilance':
sarti: regolare in modo preciso, giudicare con criteri troppo rigidi. guicciardini,
seie ad uno voi moncon facilità; giudicare in modo indulgente. tare, /
delle corti della europa. -vagliare, giudicare. a. f. doni,
in partic. nell'educare o nel giudicare (e anche nei dante,
, smarrito, confuso, incapace di giudicare, di scegliere, di esprimersi con
leopardi, iii-215: i padri sogliono giudicare dei loro figli più favorevolmente degli altri
[epistole], 89: lascierò giudicare a'pietosi lettori se le chiese materiali
sferza atroce. -capacità di giudicare, di criticare, di biasimare aspramente
, di sarcasmo, di scherno; giudicare in modo molto severo e critico un'
, diverse lettere che non vogliamo né giudicare né pubblicare. montano, 1-205:
l'autore del libro da leggere e giudicare dallo a rené, se no mandalo a
al porre le leggi e a saper giudicare le buone? conciosia che né ancora
d'annunzio, iv-1-209: per giudicare l'accaduto con fermo e calmo giudizio
coperto. -malevolo (un modo di giudicare). bronzino, 3-98: per
invidia, ogni odio che tortamente ci facesse giudicare, drizziamo gli occhi nostri a la
come valido, conveniente, opportuno; giudicare sfavorevolmente; rifiutare, respingere, non
letterario in italia, ci conduce a giudicare l'innovazione al carica. di sopra
lo più che ne dà quella regola di giudicare che è un gran cura, riguardo
di giustizia con decreto del re per giudicare dei crimini di alto tradimento o di
signoria sopra l'animo nostro che lo fanno giudicare o bene o male d'un uomo
1: se un giudice ricuserà di giudicare sotto pretesto di silenzio, oscurità o difetto
iorre 'a'è conoscerlo; conoscere è giudicare; e giudicare è sil- ogizzare
è conoscerlo; conoscere è giudicare; e giudicare è sil- ogizzare.
dal suo nascimento..., di giudicare e punire nelli delitti gravi qualonque ecclesiastico
targioni tozzetti, 12-6-167: per quanto posso giudicare colla superficiale osservazione, ella [la
politica. 4. analizzare e giudicare il comportamento di qualcuno, per lo
a chi si arroga indebitamente il compito di giudicare gli altri). giovio,
proprio di chi si arroga il compito di giudicare il comportamento o l'operato di altri
chi si arroga il compito di giudicare il comportamento o l'operato di
due o tre anni, con potere di giudicare cause di prima e seconda istanza e
le regole communi ci sono alcune cose da giudicare con particolari modi, il che accade
e questo zelo, cioè dove attendesi a giudicare sinistramente dei prossimi, a censurare,
, x-23-92: è ancora troppo presto per giudicare la sua opera, troncata sinistramente a
primo verso della sirma sono, a giudicare da quelli irriducibili, di misura ottonaria
fuori il globo ed il corio e giudicare del sito del feto nell'utero.
riconosce in due doni l'aiuto a rettamente giudicare. siviglia, sf. tipo
coninzare, / pósi la fine in gioia giudicare. = nome « razione da smarrire
proprie facoltà intellettuali, del modo di giudicare e di esprimersi o anche dei princìpi
, ma volerle conoscere ed intendere e giudicare unicamente secondo il loro valore umano e universale
buono, ogni piatoso, ogni discreto a giudicare. e così a noi è il quale
, 344: mi piace che, nel giudicare, voi vi fondiate più tosto sopra
cose e le persone circostanti per non giudicare e non spregiare. 11
così accorti che sanno molto ben discemere e giudicare di qual regione sia la pietra,
i-4-76: la storia deve sempre e rigorosamente giudicare, e dev'essere sempre ed energicamente
varchi, 18-1-192: sempre le leggi giudicare debbono, perché, dove quelli [
di dio erano ancora forme pubbliche di giudicare, né alcun tribunale conosceva il proceder
, del che pochi erano atti a giudicare, egli seppe in contraccambio entrare nelle
tra 'grandissimi uomini, ma da giudicare simigliante a dio. 0. rucellai,
rime, su le quali poi si potrà giudicare se egli sapeva cosa sia la dolcezza
, che altro si poteva dei casi suoi giudicare se non che gli amorosi vermi acerbamente
. = comp. da sopra e giudicare (v.). sopraggiungènte
in un certo modo soprassapere: così a giudicare con sicurtà non basta una saviezza semplice
. è proprio ministero del principe il giudicare. l. adimari, i-proleg.:
, ix-i- 289: altri saprà giudicare per sé da quali e quante sorgenti
, / lo voler dentro si può giudicare. = var. di sermonare (
affermare né negare, per l'impossibilità di giudicare fra due proposizioni contraddittorie; epochè.
sordo muro tanto daffare? -ritenere, giudicare che qualcuno si trovi in una determinata
, che altro si poteva dei casi suoi giudicare se non che gli amorosi vermi acerbamente
pea, 7-251: a distanza posso adesso giudicare giulia come vana e impaziente. non
ordinario suo corso che francesco maria da giudicare il giusto, da discemere l'ottimo
. 'perché il giovane non è possente a giudicare o meno provvisoria col sottinteso che forse un
-denota uno specifico modo di considerare, di giudicare. d'annunzio, iv-2-1232: io
qualche cosa mancava: ma fu facile giudicare che quelle sottrazioni non potevano esser state
-che regola, governa o è chiamato a giudicare ogni cosa (una legge divina o
o gli è riconosciuta la facoltà di giudicare in modo incontrovertibile, decretando il successo
7. simbolo del potere di giudicare rigorosamente le colpe da parte del sistema
fagiuoli, i-138: sedea colei che a giudicare è eletta, / tenendo sotto i
, porsi a scranna... per giudicare quello che è di longi mille miglia
la lunghezza d'una spanna a voler giudicare delle cose che gli son da lunge.
verrà il nostro signore al giudicamento per giudicare il mondo e verrà in ispaventabole maestà
normale ordinamento e investito del compito di giudicare particolari categorie di cause (come le
autoritari tale giudice ha il compito di giudicare sommariamente, senza le ordinarie garanzie di
scista nel 1928 per giudicare come delitti politici, i comportamenti degli
i casi, di che noi sogliam giudicare, e di più il voler di questa
questi princìpi e tacciano e sieno contenti giudicare secondo il senso della legge.
6. nel linguaggio forense, giudicare, assegnare a sentenza una causa,
mondo prima che sedesse sui tribunali a giudicare il mondo. a. l. moro
uomo, e non si riconosce diritto di giudicare né capacità di ragionare.
leggi della buona critica esigano che per giudicare d'un libro si cerchi prima di tutto
: era crudele, senza pietà, nel giudicare i casi umani, con un gusto
lui servita con mille carezze, fa giudicare ch'egli non abbia posto tutto il
leggi della buona critica esigano che per giudicare d'un libro si cerchi prima di tutto
fino a spogliarci della stessa facoltà di ben giudicare. -abiurare un credo
anche della qualità più fine sia insufficiente per giudicare del massimo di nettezza ottenibile, per
, 23-1046: ci mette nelle condizioni di giudicare le mani sporche degli altri mostrando le
di sossieguo quanto basti a non farsi giudicare sprezzativo e insolente. = agg.
7. considerare, reputare, giudicare, presumere in un certo modo (
mezzanino. intignazzato e grigio. a giudicare da quel tetro alloggio, e dalla coorte
, alla mente di capire, discemere o giudicare rettamente (con allusione all'episodio narrato
» ella rispose freddamente guardandomi fisso per giudicare la prima sensazione che ne avrei ricevuto.
quella mutabile, e però me non giudicare lieve e non stabile. elucidano volgar.
, i-76: penso che oniuno vorrà seriamente giudicare che venga da eccedente generosità lo stabilire
a quella mutabile e però me non giudicare lieve e non stabile. cavalca,
lavoro d'officina, mi sorprendevo a giudicare con più stacco quando mi avveniva di
divina del potere a perpetuità, di giudicare 'immaturo'intellettualmente e politicamente anche l'operaio
mordaci, di sarcasmo, di scherno; giudicare in modo molto severo un'opera,
3-194: dovremmo essere in grado di giudicare, attraverso le parole d'ordine che ci
interno che doveva essere assai angusto a giudicare dalle stanghe d'una barella che spuntando
: ciascuno dei quali si deve studiare e giudicare in se stesso, senza paragonarlo all'
croce, ii-10-63: chi assume eli giudicare in ogni punto un gran filosofo,
mostravano di colore ch'elle mi faceano giudicare che piangessero. idem, conv.
cielo, quando il signore verrà a giudicare. -marin. stendardo reale o imperiale
ii-8-347: di cattivo gusto sono da giudicare le edizioni, chiamate per giunta 'nazionali'
strumento a percussione costi a giudicare dalle fotografie, la presenza di antimonio,
. galileo, 4-4-257: non si possono giudicare in modo alcuno le stravaganze delle stime
. -valutare positivamente, apprezzare, giudicare degno di considerazione. gherardi,
stimato di adoperare. 4. giudicare una persona in base a doti, qualità
: non tenere in nessuna considerazione; giudicare in modo del tutto negativo; disprezzare
8. considerare in un certo modo; giudicare, ritenere, reputare; credere,
n. 6. -stimare bene-, giudicare correttamente; ragionare giustamente.
di autorità stabilite (il modo di giudicare in campo artistico e letterario).
gobetti, ii-70: solo gli stolidi possono giudicare coi criteri del verisimile, dell'ingenuamente
, sf. ant. incapacità di ben giudicare; dissennatezza, sconsideratezza; follia,
genere umano, in quanto incapaci di giudicare o di comportarsi correttamente o con assennatezza
che possiede spirito analitico e obiettività nel giudicare gli eventi. chiari, 2-i-12:
qual uomo di onesta coscienza si attenderebbe giudicare? 4. grave difetto,
'criterio'qualunque segno apparente che porti a giudicare così e così. è. longhi,
4. erroneità del modo di giudicare le cose. - per lo quelle
ritardatari. -in partic.: giudicare sfavorevolmente, biasimare, censurare.
sapeva accozzar tre parole, come sapeva giudicare se il compito era efficace! se mancavano
cioè a. ssapere per li piati civili giudicare, la qual cosa nonn. è
ora, che tu credi, a giudicare nell'avello. 4. distogliere
galileo, 4-4-257: non si possono giudicare in modo alcuno le stravaganze delle stime
religiosi istituti... fa talvolta giudicare e condannare per istravolti e fuor di regola
con severità e asprezza (in specie nel giudicare o nel punire); senza transigere
, inflessibile, in partic. nel giudicare (anche con riferimento a dio)
alle satire. -biasimare, disapprovare, giudicare riprovevole. vittorini, 5-25: il
deva lodarsi o riprendersi mi passo da giudicare: solo mi stringo a dire che
7-52: quanto alla 'lyra', non mi giudicare da quel lavoro fatto a struggi cuore
di perspicacia; incapacità di intendere, giudicare o agire rettamente e prontamente,
perspicacia; denunciando incapacità di intendere, giudicare o agire in modo retto; scioccamente,
e perspicacia, incapacità di intendere, di giudicare o di agire rettamente e prontamente,
intellettuale; incapace d'intendere e di giudicare rettamente, prontamente, acutamente; stolido
nell'agire, nel decidere, nel giudicare, nel'di- re o fare qualcosa
fatto il potere punitivo... per giudicare e punire taluno che erasi reso colpevole
i-187: anche gli altri tre, a giudicare dall'aspetto, appartenevano a una specie
o goccie d'acqua, si potrà giudicare esservi sotto l'acquaviva. soderini, i-20
usiamo nel fare le deliberazioni e nel giudicare, palamede tra tutti gl'uomini fu primo
agg. indotto a pensare, a giudicare o, anche, ad agire, in
frassino. vieni, 4-55: a giudicare da certe pesche che la donna aveva
), chiarezza, esattezza sceverante nel giudicare se stessi. labriola, i-205
senno e per intelletto, quando vuol giudicare di dio secondo la fantasia de'sentimenti
sopra gastaldi.... può farsi giudicare al sopra gastaldo e poi al superior
il cielo. alberti, i-9: dobbiamo giudicare la virtù sufficiente a conscendere e occupare
motivo di sospicame. 6. giudicare o pensare di un evento o di una
sossièguo, quanto basti a non farsi giudicare sprezzativo e insolente. tassoni, vili-1-31
giudici gravi e togati sedettero / per giudicare della colpa. forse, / troppo svelta
extremi. 6. valutare, giudicare. savinio, 1-106: vedo un
i. alighieri, 161: ad voler giudicare / si conviene adeguare / in prima
: una commissione... ha da giudicare se debba o no tagliarsi il palazzo
nostra repubblica par che l'uso æl giudicare non abbia di scrittura bisogno alcuno,
croce, ii-5-105: di una facoltà di giudicare l'arte, che non fosse la
. ferd. martini, 1-iii-271: a giudicare da alcuni suoi atti e discorsi,
ii-357: non sono da tanto da poter giudicare del metodo di eloquenza messo in pratica
insieme con lui abbia a chiarire e giudicare le tare giuste e ragionevoli che avessono i
la tara e il defalco-, valutare, giudicare nel giusto valore, spassionatamente.
. e. gadda, 19-71: a giudicare dalla catena dell'orologio anche le bilance
tariffario. piovene, 19: a giudicare dall'intestazione della busta, era d'
rificatore e la commissione debbono giudicare dai segni apparenti: ma non si
. figur. discrezionalità nel valutare, nel giudicare e nello scegliere. -anche: ricercata
e sanno essere passabilmente sereni e sanno giudicare con tranquillità. tecchi, 13-179:
della misura, moderazione nell'agire, nel giudicare. guerrazzi, iii-245:
. tesauro, 3-160: ciascun può giudicare come tempestasse la corte, quando la reina
bentivoglio, 4-1553: senza dubbio si poteva giudicare che niun vincolo sarebbe riuscito più tenace
comprendere molto meglio quello che si possa giudicare nelle occasioni presenti. mazzini, 23-48
chi è privo delle cognizioni necessarie per giudicare e agire convenientemente, di chi ha
ch'essa possa in moltissimi casi rettamente giudicare e discemere il vero, e il
: reputare, ritenere, considerare, giudicare, o anche supporre, presumere in
, per sicuro, per vero: giudicare in tutto fondata e condivisibile un'opinione;
-indulgenza, benevolenza accordata nel compiacere o giudicare qualcuno. boccaccio, viii-2-174: la
passo vi si offrono nuovi elementi per giudicare se il sistema della 'terra bruciata'è stato
fin della vita non si può parimente giudicare e sentenziar felice, chi è vissuto.
fra le grandi potenze e insieme con esse giudicare i destini dell'europa.
: e perché l'altro non può giudicare dell'altro, essendo pari, bisogna che
ne stiate voi al mio. facciamola dunque giudicare a un terzo. vallisneri [
che natura ha fatto le donne per giudicare di alcune cose più a proposito degli uomini
]: 'pensare colla propria testa': giudicare le cose, dopo ben conosciute e
vostre teste; vedere, sentire e poi giudicare da voi; allora sì diventerete bravi
« anna, tu fai troppo presto a giudicare », disse lina. « marisa
i francesi discorrevano che bisognasse attendere a giudicare dall'opere la rettitudine delle loro intenzioni
2. figur. qualificare, giudicare negativamente. papini, ii-965: quei
tiranneggiati. segneri, i-562: dovrà giudicare altresì le sentenze ingiuste per tener ragione
e difensore, / serbando sempre al giudicare invitto 7 da le tiranne passioni il
non tocca, o porzia, il giudicare della verità delle tue parole, essendo
il controllo di sé, la capacità di giudicare e valutare obiettivamente. maestro francesco
modo, formulare un giudizio determinato; giudicare, ritenere (per lo più in
ed arnese di battaglia. 6. giudicare con indulgenza vizi, debolezze, difetti,
suo corso, che francesco maria da giudicare il giusto, da discemere l'ottimo,
., v-381-36: meglio e lento giudicare, che tosto vendicatore. boccaccio, iv-
la pietà delle molte cose che aveva dovuto giudicare e l'impronta di un animo alto
ultimi sudori, ond'è che io debbo giudicare che possa trarre avanti ancor qualch'ora
, 688: a chiunque fosse per giudicare che io avessi nella presente storia trasandati i
a cui si ricorre sia competente a giudicare, ecc.). latini,
era insensibile, parve loro di doverla giudicare sottile, agile, penetrante, volatile
confondere, sviare nell'operare, nel giudicare. marsilio da padova volgar.,
luce veduta, non faresti cotanto nel giudicare ignorante, e nel trattare incivile. sergardi
gli dava il 'voi'. -considerare, giudicare, reputare, ritenere qualcosa o qualcuno
che si richiede?... giudicare con quei principii di fede, che soli
di viso; degli anni non so giudicare perché la parruca e la barba castagna mentiscono
riuniti in una corte e deputati a giudicare le controversie fra ecclesiastici e secolari o
latini, i-734: chi sa giudicare, / e per certo triare / lo
alzare tribunale: amministrare la giustizia; giudicare su controversie. s. maffei,
sovietica) da un potere rivoluzionario per giudicare in modo sommario coloro che venivano ritenuti
a cui si riconosce l'autorità di giudicare su scelte, azioni, comportamenti;
quando verrà il signor nostro giesù a giudicare i vivi e 'morti, a tutti
sul trono / de la maiestade / per giudicare coloro / cui elli fece envitare.
quello 4713. 9. giudicare, reputare, stimare (in relazione col
cotanto ufizio, quanto era quello di giudicare, disse a me. -trattamento
confronti degli altri, nel modo di giudicare, equanimitàcavalca, vii-110: s. agostino
consiste nelpammettere, quale unico criterio per giudicare le opinioni, le azioni e le
intrinseco o di opportunità e convenienza; giudicare persone o cose. -vagliare col vaglio
nostro scopo; ma nessuno deve vagliare e giudicare le nostre azioni da un differente punto
vuole che il medico, a poter meglio giudicare nell'arte bo, negricce, strate
variabile), non si poteva determinatamente giudicare quanta fosse. f. m. zanotti
più sano d'ogni altro si potrà giudicare quello che serà temperato, e la sua
di percepire; facoltà intellettuale atta a giudicare. -anche in espressioni comparai fausto
mamiani, 10-i-47: avanti all'atto del giudicare e dell'affermare viene fatto semplicissimo ed
trattazione o di considerare una questione, di giudicare una persona; convinzione, opinione,
occorrerebbe riflettere lungamente e siamo costretti a giudicare in quarta velocità -cambio a salti
di quello che per noi fa, cioè giudicare lo diritto, voler lo bene,
. tecchi, viii-199: « non posso giudicare mio padre », gli venne fatto
. [tommaseo]: altrimenti si debba giudicare istolta verbosità e favole di garrinello,
: chi facessi in su qualche accidente giudicare a uno uomo savio gli effetti che nasceranno
d'inve- nire la verità e di giudicare. dante, conv., ii-v-3:
dotto enrico leo confessa,... giudicare se sia più antica la civiltà sui
: un vi- ce-dio che non può giudicare! può darsi che sia cosi, ma
, ma se il papa non può giudicare, chi giudicherà? 2. figur
vostri sensi sani e vigorosi non potessero giudicare de la verità, niun giudicio tu lasceresti
che di quivi a poco tempo si doveva giudicare, insino ch'egli non fosse condannato
al xvi secolo, autorità incaricata di giudicare i reati di oltraggio contro la morale
figur. constatare, ravvisare; ritenere, giudicare. anonimo, 523: non viso
può fare per esempio un magistrato per giudicare se sia osceno. soldati, 2-469
esteriormente, a tutta prima; a giudicare dall'aspetto, dall'atteggiamento (e
-figur. capacità di intendere e giudicare; opinione, valutazione. rebora
appellata giudicamento perciò che. ssi puote giudicare. guicciardini, 9-128: lasciare cadere la
fare se volessero pigliarsi la briga di giudicare secondo il loro assoluto volere (che è
cosa, bisogna viverli, cioè intuire e giudicare. alvaro, -207: gli eroi
140: del resto bada, che a giudicare non grande poesia quella 7. assumere
ii-4-140: del resto bada, che a giudicare non grande poesia quella dell'ariosto e
traduzione, vi metterà a portata di giudicare quanto si sposta a ben servire alla
8. ritenere, pensare, giudicare; affermare. -anche: immaginare.
segneri, iii-262: questo è un voler giudicare la qualità del fondo del mare da
, 2-17: dopo tutto, a giudicare da molti ufficiali che conosco, è entrato
(zùdico). dial. ant. giudicare. -anche assol. e con riferimento
area ven. ed emil., di giudicare (v.). zudìsio
dal gr. aùxóg 'da sé'e da giudicare. autogiudìzio, sm. valutazione,
autostroncare, tr. (autostrónco). giudicare negativamente, molto severamente una propria opera
criminalizzate. criminalizzazióne, sf. il giudicare criminoso o, anche, colpevole,
, 11-69: tremo al pensiero di dover giudicare, e una volta che mi avevano
flipper. calvino, 15-183: a giudicare dal numero dei locali e dalla frequenza
un mio pensiero, che che siano per giudicare l'ariostisti. aristarcheggiante (part.
, uncentonaiomeschinissimodifrasiscipite edipensieridatrivio debba sedere a giudicare per un concorso universitario? =
architetto incaricato da un'amministrazione comunale di giudicare e controllare gli interventi urbanistici. larepubblica-torino
disorientaménto, sm. perdita della capacità di giudicare, di scegliere o di agire coscientemente
effetto alone, di alone: tendenza a giudicare le persone facendosi influenzare dalla prima impressione
selezione professionale, a lasciarsi guidare, nel giudicare una persona, da un'impressione generale
durante il concorso, pregando di non giudicare il suo lavoro, rappresentato come work
irredarguìbile, agg. che non si può giudicare negativamente, che non è suscettibile di
legge sui concorsi che contiene proposte da giudicare positivamente: nei dottorati il numero dei posti
recitazione, con allusione all'incapacità di giudicare e apprezzare un lavoro).
la diversità de'scrittori non si può ben giudicare il numero certo e determinato.
eccellenti, sono gli altri che devono giudicare il nostro lavoro e verificarne la validità
le pulci: essere eccessivamente pignolo nel giudicare l'operato altrui.
integratori intelligenti? sembrerebbe di sì a giudicare da una conferenza stampa svoltasi questa mattina a
portano sempre senza nostro consenso o sconsenso a giudicare e tenere per dato che il morto
coetanei che amano farsi male e farsi giudicare peggio, che si riempiono di piercing