, 1-4-225: così per libertà del giudicare molto è differente la ragione del considerante
leopardi, ii-1130: bisogna guardarsi dal giudicare dell'ingegno... di un
le cose nella vera luce, per giudicare l'accaduto con fermo e calmo giudizio.
accèrto, sm. ant. sicurezza nel giudicare, nel consigliare. salvini
., i-x-13: chi vuole ben giudicare d'una donna, guardi quella quando
sapeva accozzar tre parole, come sapeva giudicare se il compito era efficace! palazzeschi
che non la scorza, e a giudicare degli uomini con venir presaghe,
uno e dell'altro, siccome ben giudicare è ben del giudice, e di
conv., i-x-13: chi vuole ben giudicare d'una dorma, guardi quella quando
aduggia, quand'entra, cotesto rovello di giudicare il prossimo? 3.
poi troppa modestia: avrei potuto degnamente giudicare di qualche altra cosa. d'annunzio
e dicesi più spiegatamente di chi presume giudicare d'alcuna cosa. -disus. affibbiarsi
ella potrà mettersi in grado di ben giudicare se convenga per un eccessivo zelo del
dovea... con agniménto di sé giudicare. = variante di agnizione.
, ma troviamo alcuno soficiente a ciò giudicare, che ciò diffinisca. scala del
efficacia, il suo prestigio si possono giudicare dalla maggiore o minore trasformabilità in una
0. rucellai, 2-10-249: lascio giudicare a voi, se niuna parte può
canti carnascialeschi, 421: ma ci bisogna giudicare a'fatti, / perché ciò che
dio! deve averlo ferito mortalmente, a giudicare dal ferraiuolo... io non
impedisce l'animo, che non può giudicare lo vero. compagni, 3-21: fu
ubbidire. -capire nell1 animo: giudicare. boccaccio, dee., 6-6
): se tu vorrai senza animosità giudicare, tu dirai lui nobilissimo e questi tuoi
a considerare la libertà del pensare, del giudicare, e dell'annunciare in qualunque possibile
= comp. da anti-4 prima 'e giudicare (v.). antigiudicato (
. croce, i-3-297: sarebbe antistorico giudicare un pensatore dalle contradizioni in cui cade
'l secolo è molte volte ingannato nel giudicare. fioretti, xxi-976 (41):
: chi le avrà lette potrà poscia giudicare liberamente se l'apologetico scrittore potesse dilaniare
diffamando, fanno a li altri mal giudicare; per che appo costoro la presenza
. ant. e letter. valutare, giudicare. p. della valle, 1-95
dalle fave. segneri, i-57: nel giudicare di esse [avversità], non
una cosa per le sue qualità, giudicare per quel che vale; reputare,
). stimare buono, giusto; giudicare degno di lode, di incoraggiamento (
arrigo re de'germani. 5. giudicare idoneo; promuovere (in sede di
, uno o più cittadini per giudicare certe cause. idem, i-i77:
la facoltà libera dell'arbitrare e del giudicare. 8. sost. ant
. arbìtrio, sm. facoltà di giudicare liberamente e operare secondo una libera scelta
(colui che è chiamato per assistere e giudicare, per lo più, fra le
del corpo, artifiziosa, la faceva giudicare fragile, ed era fortissima; simile
ed è sua prima lode, il giudicare quel che ad ogni cosa si convenga
sul colle di marte, e siede per giudicare d'omicidio, o di ferite premeditate
alle citate parole. -dire, giudicare, stimare ad aria: senza troppo
aristocraticamente, sapeva che essa non poteva giudicare, anzi era certa che neppure si
lingua, e tanto più è infame nel giudicare. -arrotare le parole: pronunciarle
del corpo, artifiziosa, la faceva giudicare fragile, ed era, fortissima.
. poi ascese in cielo: verrà a giudicare i vivi e i morti.
io, lasciandovi poi per assessore a giudicare se l'argomento corra bene.
tribunale penale che ha il compito di giudicare i reati più gravi. -corti
leopardi, ii-1090: astenghiamoci dunque dal giudicare. tommaseo, iii-459: nel lasciarla
per la esperienza che a ben giudicare in essa si conviene; e ancora è
ecclesiastica delle stagioni non ha luogo per giudicare delle nostre correnti stagioni. cattaneo,
rajberti, 2-234: sciocchi se non sanno giudicare di loro testa le cose del mondo
in atene, non fu mai prevenzione per giudicare favorevolmente o sfavorevolmente di uno scrittore.
segneri, i-437: finalmente inveterò nel giudicare delle cose attraverso. giusti, iii-262
costretta, dalle loro parole, a giudicare suo padre. d'annunzio, ii-268:
colpa, a onore, a lode: giudicare come titolo di biasimo, di onore
abbia scritto, più si attende nel giudicare la autorità. varchi, 13-10:
è lo giudice lento che 'l frettoso a giudicare; ed isse dio, quando volle
; ed isse dio, quando volle giudicare la femina presa in avoltèrio, iscrivendo
conviene che quellino che vogliono o debbono giudicare, sieno savi e discreti, acciò
e discreti, acciò ch'ellino sappiano giudicare avvenevolmente delle cose che non sono determinate
: quella sacra e terribile parola « giudicare * si attribuiva, come una cosa
o bene, non si può giudicare d'un giovane. nievo, 39:
e aviliscila. varchi, 13-5: potemo giudicare che molti di quelli che la vanno
, credere, reputare, ritenere; giudicare, stimare. -più spesso intr. (
del parere, pensare, stimare, giudicare, credere. polo da lombardia,
che non sa altro che sculpire, giudicare le poesie, né un puro pittore tassar
non dovete consigliarvi colla vostra sventura per giudicare degli uomini e dei tempi. giusti
alla banca: sedere in tribunale, giudicare. francesco da barberino, 3-325:
a banco (al banco) ', giudicare, risolvere le questioni controverse alla presenza
né scrivere, né parlare, né giudicare, né far cosa che s'ap
la buffona e arrogante satira che osa giudicare i gusti del bel mondo, e farsi
: seguita (per quanto io posso giudicare) la via degli altri che trattano questa
cortese in cosa che noccia, è da giudicare pernicioso assentatore, non uomo benefico e
questo è il beniamino della città, lascio giudicare a lor signori. 2
dell'animo a comprendere, aiutare, giudicare generosamente; bontà, indulgenza.
; dolce, amorevole; che sa giudicare con benevolenza, con mitezza; ben
moscato? -bere a paesi: giudicare il vino dalla provenienza più che dal
che dal sapore. -al figur.: giudicare con preconcetto, senza diretta esperienza.
gli si fussi levato el vizio di giudicare e bestemmiare. bandello, 3-4 (ii-279
detto è di sopra, non che giudicare e bestemmiare l'uomo o la femina se
2-207: usanza era delli antichi di giudicare colle petruzze bianche e colle nere:
), tr. { biàsimo). giudicare disapprovando; condannare moralmente (sia
bilancia. -tenere pari la bilancia: giudicare rettamente, senza favorire l'una o
lenti e preziosi, per mandarli a giudicare a quel concilio di dotti nel lontano
oncia. 8. figur. giudicare, condannare: mettere alla prova.
forma sta nelle vostre prudenze, con giudicare e discernere. boiardo, 1-29-48:
. brancati, 4-253: stava per giudicare il suo tempo anche lui. e
star posata, / per non parer di giudicare a braccia. manzoni, pr.
contadini. -vendere a braccia: giudicare all'apparenza. berni, 20-33 (
a mio credere, necessario a voler giudicare, com'egli fa, con tanta
non credevate che un plebeo potesse saper giudicare di nobiltà e di cavalleria assai meglio
ma forse questo è il modo di giudicare delle persone come noi, e il popolo
quell'espressioni: esaminare di bona fede, giudicare senza prevenzione, spassionatamente, non farsi
. cocchi, 5-1-161: era sagace nel giudicare dell'altrui ipotesi e de'racconti,
ricco, ii-190: ognunque cosa si può giudicare / perfettamente bona in sua natura.
guicciardini, 121: è fallacissimo el giudicare per gli essempli, perché, se
quanto ignorante, può a buon diritto giudicare se il paese da lui percorso sia povero
attitudine naturale e istintiva dello spirito a giudicare rettamente, a distinguere il vero dal
di ragione, la facoltà a ben giudicare, che costituisce la base comune di
minerò e la qualità dei vascelli, giudicare le sue forze ed allestirci alla caccia,
lorenzino, 210: egli apparirà difficile a giudicare chi sia stato più, o scellerato
2. per estens. discernere; giudicare, valutare; stimare; tener conto
perito calligrafo: l'esperto chiamato a giudicare dell'autenticità delle scritture. tommaseo [
: chi dal tribunale è chiamato a giudicare se uno scritto sia di mano del tale
stimarsi: ma non ne può ben giudicare una mano di pianta callosa,
giova [la pittura] a saper giudicare l'eccellenza delle statue antiche e moderne
siederà nella dura sedia chiamata poltrona potrà giudicare e discutere del direttore, delle scene
gli altri con la propria canna: giudicare gli altri secondo un metro proprio.
vende a canna: non si deve giudicare ima persona dal solo aspetto. febusso
di parigi, ma dell'italia che devesi giudicare del mio poema (giacché, trattone
dal cuore che dal pelo si dee giudicare vecchiezza. bisticci, 3-302: oltre all'
più dal cuore che dal pelo si dee giudicare vecchiezza. campanella, 1-68: il
vostro capo. caro, 5-88: quel giudicare secondo il senno migliore non è concesso
distintivo per cui è possibile discernere e giudicare un oggetto, una persona, un
ciascuno potrà facilmente da per se stesso giudicare. 2. sin. carceriere
g. villani, 7-29: noi fece giudicare il re a morte, ma condannollo
meglio d'un altro, nel saper giudicare a colpo d'occhio quante piante può
a lui di sì, non saprei bene giudicare qual di costoro fosse da schernire di
guicciardini, 121: è fallacissimo el giudicare per gli essempli, perché, se non
riconoscere princìpi né regole assolute, e giudicare caso per caso, guardando in ciascun
o debbano essere, voi lo possete giudicare guardando italia in viso, e pensare
chi per essersi portato troppo rigoroso nel giudicare. d. bartoli, 40-i-225:
. sicil. catapanu 4 magistrato per giudicare le liti nei mercati ', calabr.
-essere giudice in causa propria: giudicare una materia che sta molto a cuore
non credevate che un plebeo potesse saper giudicare di nobiltà e di cavalleria assai meglio
mente che non sa più intendere e giudicare i fatti, valutarne gli sviluppi e le
gli scritti dei colleghi, e di giudicare se sono meritevoli di stampa o di
intr. esaminare, considerare attentamente, giudicare; prendere in considerazione, riflettere;
uomini ho incontrato altrettanto risoluti a non giudicare gli uomini che dalle loro azioni:
pratolini, 9-637: se si dovesse giudicare la gente dal viso, sai quanti delinquenti
come credito. -al figur.: giudicare positivamente. berchet, io7: giovanni
tutto un modo di ragionare, di giudicare, di vedere. 8. ant
figur.: capacità di considerare e giudicare con maggiore acutezza e completezza una situazione
che possa e che sappia discemere, giudicare, sciogliere e legare; nelle quali
, 1-70: voglio col mio giudizio giudicare anche il giudizio degli altri, e
che, per quel poco che posso giudicare allo stato delle mie conoscenze, mi pare
: non sapete che il cieco non può giudicare dei colori? -il cieco
meno qualificato per accogliere, discutere, giudicare, diffondere notizie ed opinioni di carattere
riconoscere principi né regole assolute, e giudicare caso per caso, guardando in ciascun
quale di lì a poco si dovea giudicare. leggi di toscana, 2-66: occorrendo
il processo in termine che si poteva giudicare, mandarono le citazioni a le parti
che [i vescovi] non potessero giudicare se non cause della religione; e nelle
. leopardi, ii-307: si lascia giudicare a chiunque... se perciò
sportiva). 4. raro. giudicare. pascoli, i-525: rassegnati a
gli uomini, è quello di giudicare. panzini, ii-16: questa litania petrarchesca
. b. doni, iii-1-228: dovendosi giudicare la natura e proprietà de'modi dal
il perdono, generosa comprensione nel giudicare gli altri e le loro azioni. -per
febbre etica. segneri, iii-1-425: per giudicare le azioni altrui, abbiamo altre leggi
, ma un tribunale addirittura, per giudicare un genere di delitti, non definito
giuridiche al caso concreto; competenza a giudicare. -processo di cognizione: nel processo
crede che sia interdetto ai sudditi il giudicare le azioni pubbliche dei rettori, purché
farà assai bene, per quanto posso giudicare dal suo primo canto, il solo
orgoglio lo metteva... nel saper giudicare a colpo d'occhio quante piante può
la sua esperienza lo rendeva competente a giudicare di quella dell'amico. era men
ché farà assai bene, per quanto posso giudicare dal suo primo canto, il solo
fatale combinazione di circostanze mi abbia fatto giudicare partigiano del dispotismo. manzoni, pr
e mai non perisce, si dovrà giudicare che mai non cominciasse e che non provenga
cultura, esperienza, di parlare e giudicare su argomenti letterari, artistici, scientifici
si capisce. ma competenti proprio a giudicare d'un'arte sono, o ci
specifica) di trattare, discutere, giudicare, esprimere opinioni e giudizi su un
facile, tanto gli eventi che dovrà giudicare sembrano frammentari, confusi ed insensati.
facile, tanto gli eventi che dovrà giudicare sembrano frammentari, confusi ed insensati.
ispirazione e la spontaneità nel comporre e nel giudicare era guasta da ragionamenti fondati sopra concetti
guai / che lo mio argento avisse a giudicare, / e grida quanto voi e
revocata, e statuito che non potessero giudicare se non cause della religione; e
computare, tr. (còmputo). giudicare, valutare, ragguagliare una cosa con
il generale modo di intendere, di giudicare, di sentire della maggior parte degli
non giudica al modo che gli uomini sogliono giudicare; ma meglio che: il tale
. gioberti, ii-7: se nel giudicare le azioni dei regnanti noi facessimo più
non si truova... chi giudicare voglia contro al più possente. e
sua serenità il doge la licenza di giudicare intorno ad una data materia, il
argomentare, arguire. -prendere concetto: giudicare, credere. ariosto, 45-27
: lo zio non sbagliava mai nel giudicare le persone. e di te ha sempre
o giudicargli,... non che giudicare e bestemmiare l'uomo o la femina
. machiavelli, 131: quanto al giudicare le cose, si vede rarissime volte
guicciardini, 121: è fallacissimo el giudicare per gli essempli, perché, se
si diano gli uomini, è quello di giudicare. pirandello, 7-247: egli s'
. credere, credere insieme; ritenere, giudicare. ovidio volgar. [tramater
g. villani, 7-29: noi fece giudicare il re a morte, ma condannollo
sentimenti]... realmente esistenti giudicare un oggetto, che in sostanza è
e ammaestrandola a ben sentire, a ben giudicare, a ben condursi nelle opere di
coll'abito religioso, degnasse la santità sua giudicare, se fosse da dispensar con lui
cassazione istituite a roma... giudicare dei conflitti di giurisdizione positivi o negativi
5-186: non me la sento di giudicare le questioni che sfuggono alla mia esperienza.
vita, e che nel suo modo di giudicare sa ch'egli lascia tutte le proprie
il fare paragoni è un modo di giudicare ingiusto e inesatto. nievo, 90
, ma un tribunale addirittura, per giudicare un genere di delitti, non definito
anno per anno dalla serenissima dominante a giudicare nei fori supremi di terraferma. bocchelli,
o alla mente, possa l'anima giudicare ch'egli è desso: e 'conoscere'è
conosco. 14. ritenere, giudicare, ammettere, riconoscere come tale.
17. dir. esaminare, giudicare (una causa). -anche nella
chi sa; chi è capace di giudicare, di apprezzare (il valore di
troviamo imbrogliata la facoltà del raziocinare e giudicare; e conseguentemente impedito all'anima l'
revocata, e statuito che non potessero giudicare se non cause della religione; e
e la sua esperienza lo rendeva competente a giudicare di quella dell'amico. era men
cattivi o sventurati. 8. giudicare, stimare, ritenere (col complemento
verbo nel senso di 'riputare, giudicare, stimare '. carducci, i-203:
non è atto... a giudicare del valore delle cose che gli stanno dattorno
, forse anche voi dovreste, nel giudicare i miei versi, procedere con qualche
12. ant. la facoltà di giudicare e di decidere, intelletto.
misure di emergenza, 0 anche per giudicare i militari colpevoli di qualche reato,
massime autorità militari del paese, per giudicare un ufficiale di grado molto elevato.
di operare, di procedere, di giudicare, di pensare, di comportarsi)
bruno, 3-500: chi vuol perfettamente giudicare, come ho detto, deve saper
; stimare, apprezzare; ritenere, giudicare. guittone, 136-4: non oso
della rivoluzione, e di qui contemplare e giudicare la vita. provo io questo
l'una consiste nel conoscer bene e giudicare; l'altra nel commandare drittamente e con
o astratta o mitologica contemplazione, è giudicare, ossia pensare altresì idee, categorie
categorie e concetti, ma unicamente nel giudicare i fatti; e giudicare importa qualificare distinguendo
unicamente nel giudicare i fatti; e giudicare importa qualificare distinguendo il reale dall'irreale
partigiani è contenta- bilissima quando trattasi di giudicare gli uomini della parte loro: alla
e più intignazzato che mai. a giudicare da quel tetro alloggio, e dalla coorte
bruno, 3-500: chi vuol perfettamente giudicare... deve l'una e
, 2-11-2-130: trascorrendo e appoggiandosi nel giudicare a'contraggeni, agli odi, alle passioni
il buono e fedele critico, qualora vuol giudicare dell'opinione e del concetto che altri
sono sempre corrivi a parlare e a giudicare di quello che manco intendono, sono
a quella precedente. 2. giudicare come non opportuno, pericoloso, nocivo
la voce in francese vale il * giudicare autorevolmente il lavoro altrui ', gl'
: toccò eziandio il tribunale eretto per giudicare le controversie, che sorgessero in occasione
segneri, iii-1-267: la temerità di giudicare il prossimo, quantunque apporti molto disturbo
e più intignazzato che mai. a giudicare da quel tetro alloggio, e dalla
le bellezze in una femina si possono giudicare non pure ne'vezzi e gentilezza del
il suono della cornamusa non può bene giudicare se lo strumento sia buono o non
all'esperienza, ha insegnato a ben giudicare della natura de'corpi. cesarotti, i-109
difficile a credere a chi corre a giudicare gli accidenti di quei tempi con la
, corre una frase molto comune per giudicare di qualunque attività umana: « il
in materia costituzionale, essendo competente a giudicare sulle controversie relative alla legittimità costituzionale
il mio aspetto, potrai in parte giudicare qual sia quel corpo che, quasi molle
, nel concetto, nella capacità di giudicare, di apprezzare di una persona.
ascolta fare, / ché si suol giudicare / talor di fuori la 'ntenzion nascosta.
tutto un modo di ragionare, di giudicare, di vedere. = cfr
sulla selva dei capelli, me lo fecero giudicare,
crea un tribunale militare con facoltà di giudicare senza appello. 12. stabilire,
(che si ritiene giusta), giudicare, stimare, pensare (con la persuasione
10. tr. reputare, giudicare, stimare (una persona o una
. manzoni, 193: per non giudicare precipitosamente di ciò, un cristiano deve
e mai non perisce, si dovrà giudicare che mai non cominciasse e che non
alvaro, 7-247: abbiamo finito col giudicare le azioni umane, dai più grandi ai
indispensabile. 3. facoltà di giudicare rettamente, discernimento. -anche: senso
venendo a dir altro che virtù di giudicare, questa virtù consisteva tanto nel lodare
militante. -raro. capacità di giudicare. monti, iv-275: la riforma
. xptnxfj xéxvr) 4 arte di giudicare ': cfr. xptvco 4 giudico '
2. riprendere, biasimare, giudicare sfavorevolmente (persone e cose);
critica sicura; lucido e penetrante nel giudicare. buonarroti il giovane, i-227:
materia,... perché il giudicare di queste cose vuole agio e buio
oltre il paese è il deserto, a giudicare dai polveroni che percorrono i dintorni:
lui puose nel luogo del padre a giudicare; e comandògli sempre al giudicio tenesse
che, per quel poco che posso giudicare allo stato delle mie conoscenze, mi
e difensore; / serbando sempre al giudicare invitto / dalle tiranne passioni il core
ero mortificato della mia dabbenaggine credulona nel giudicare le persone e volerle sempre scusare
alfieri, 1-711: gli efori udirlo, giudicare il denno / gli efori: nulla
a voi starà tutta la fatica del giudicare se quello si dirà sia vero o
in varie classi, quindi mandati a giudicare dai consigli militari. dato2,
e interpretare i libri sibillini, per giudicare le cause riguardanti la libertà o la
poco decente ed illecito ad un suddito di giudicare delle azioni del suo re. diodati
al giudice; né io voglio ora giudicare s'egli avere gli debba o
stabilire dopo aver considerato diverse possibilità; giudicare sulla base di una valutazione precisa dei
dello stesso tuono di voce lei potrebbe giudicare di quanto dico. pananti, ii-403:
luogo della lite o giudizio si debba giudicare in ciò che riguarda 1'* ius '
e si dovrebbe mettere in regola prima di giudicare; e, quando giudicare si può
prima di giudicare; e, quando giudicare si può con qualche decoro, il rimedio
altra, fusse libera e disobbligata dal giudicare: e che il mese di novembre
, della qualità che vostra signoria può giudicare. pallavicino, 1-392: una satira
le hai avute ora per saperle ancora giudicare nel loro concreto valore. hai deformato
assaporare il bello poetico, cioè nel saper giudicare in teorica e in pratica ciò ch'
. muratori, 5-i-86: il non ben giudicare della bellezza o deformità degli scritti altrui
studio. 2. disus. giudicare meritevole di stima, rispettare, onorare
bibbia volgar., vi-195: non giudicare contro a giudice, però ch'egli
-far degno qualcuno di qualche cosa: giudicare che la meriti, concedergliela.
-avere a degno: stimare, giudicare favorevolmente, apprezzare. sacchetti,
s. maffei, 6-1 io: il giudicare era di tanta dignità, che fu
. unde e domenedio, quando volse giudicare una femina che avea fatto adulterio, scrivendo
spade. 6. ant. giudicare, ritenere. dante, conv.
il mondo altra lite così difficile da giudicare. luchini, 89: due femmine
(per quel che se ne può giudicare a vista) sapore. quasimodo, 2-43
. giannone, 2-i-268: dice che giudicare che queste proposizioni abbiano sapore d'eresia
pensiero sopra un oggetto, per indi giudicare se merita (tesser eseguito.
legge e alla società che lo deve giudicare); attitudine di una persona a
di solone, si sforzano di comprendere e giudicare una vita « prima che si concluda
tempo lascino udire la verità ed equamente giudicare le ragioni di tutti.
si sappia, molto mal agevolmente si può giudicare se sono di buona sorte o cattiva
per virtù di sopra, / del giudicare al tutto è dinudata: / sol giudica
diano gli uomini, è quello di giudicare. in atene fu in altri tempi
tacinque testimoni... chi può giudicare che tutti s'ingannassero nelle loro deposizioni
a noi stessi non ci lascia ben giudicare, inclinandoci sempre a creder male del
delegazione ', deriv. da deputare 'giudicare, valutare'; cfr. fr.
: l'uomo non s'inframetta di giudicare ciò che lui non s'appertiene,
: seguita il secondo atto, cioè giudicare; poi che ha provveduto il fine,
provveduto il fine, si determina a giudicare; onde si schiude che non trabocca,
condannare come gravemente riprovevole o errato; giudicare negativamente. bibbia volgar.,
lo stare a detta, che non il giudicare d'ogni cosa col proprio giudizio.
vari tempi e popoli, e convenga perciò giudicare la poesia secondo quelle varie idee.
siena, iv-288: non si pone a giudicare pe detto delle creature, né per
nell'evangelio dicendo: « non vogliate giudicare in faccia ». -in detto:
lor rilevare ed ammendare e di lor giudicare. pulci, 27-135: sappi che in
, lucida e diafana onde non possiamo giudicare altro, se non che l'acqua sia
diagnostici, che sono quegli che fanno giudicare se vi sia la pietra. d'alberti
panni; sono smarriti: non sa che giudicare; siede e sta ad attendere.
disboscamenti lungo la marina? ne lascerò giudicare ai fisici più esperti di me.
lami, 2-63: che maniera di giudicare da dicervellati. d'alberti [s.
primario il dilettare, giacché gli uomini devono giudicare essi medesimi della impressione che sentono;
prego che voi non siate leggiero a giudicare, se voi non sete bene dichiarato
giudicare d'ogni cosa col proprio giudizio. cesarotti
gusto intendiamo il conoscere ed il poter giudicare ciò che sia difettoso o imperfetto o
diffamando, fanno a li altri mal giudicare. fiore, 54-8: ma guarda che
». 5. ant. giudicare inguaribile. cavalca, 19-352: lo
dico, digiùdichi). ant. giudicare moralmente, dare un giudizio morale.
), comp. di judicàre * giudicare '. digiunàbile, agg. ant
di critica mirabilmente vasto e liberale, a giudicare del bello ben altrimenti che per via
cose; averne un cattivo concetto; giudicare sfavorevolmente; disprezzare. cavalca,
quanto liberarsi delle leggi stesse, e giudicare caso per caso, in un ambiente mentale
architetti. longo, xviii-3-254: il giudicare altro non sarà che un interpretare letteralmente
per fini propri, la realtà); giudicare, definire, qualificare. bembo
, hanno data la spinta a far giudicare con sciocchezza e falsità di tutte l'
. croce, iv-12-270: quel modo di giudicare, arrogante nel tono, è insulso
venendo a dir altro che virtù di giudicare, questa virtù consisteva tanto nel lodare
che gli adiviene che non può diritto giudicare. a. pucci, cent.,
dichiamo due parole intorno alla diritta maniera di giudicare gli altrui componimenti. leopardi, i-1127
stupore di mente, che diritto vorrà giudicare, né porre si può in scrittura
del torto, e l'attitudine a giudicare, distinguere, spartire giusto e ingiusto.
latini, i-735: e chi sa giudicare, / e per certo triare / lo
al re filippo: « tu mi vogli giudicare ed io appello ». lo
. leopardi, v-162: vuoisi poi giudicare delle virtù esaminandole, non tutte negli
e non la discuta? 2. giudicare dopo attenta considerazione. andrea da barberino
. 5. sottoporre a giudizio; giudicare. cavalca, iv-150: fui dagli
sostiene giustisia, messere, saggio om giudicare con fatta inquizissione, non dizami- nassione
strani chiamati sono nelle patrie altrui a giudicare, cioè la virtù, tanto necessaria
-ant. raro. stimare, giudicare (con il compì, predicativo)
conv., i-x-13: chi vuole bene giudicare d'una donna, guardi quella quando
presbyteri plebis ') devono continua- mente giudicare il popolo, seder in giudizio senza interruzione
guicciardini, 121: non si possono giudicare le cose del mondo sì da discosto,
in genere: non credere, non giudicare vero, essere diffidente. -anche
, ecc.; che sa ben giudicare; saggio, prudente, accorto,
d'animo; che è benevolo nel giudicare gli altri; che si ispira a
il bene dal male, quindi di giudicare e agire in conseguenza; discernimento,
nel fare, nel decidere, nel giudicare). boccaccio, dee.,
. non reputare degno di sé, giudicare indegno; avere a sdegno; respingere
, in quella forma che verrà a giudicare il mondo, con tre lance in mano
v-3-15: può chiunque, io credo, giudicare quanti sieno pericoli in questa disgraziata controversia
una contesa, è perciò capace di giudicare serenamente: distaccato, spassionato, imparziale
blasmare: / c'ognunque cosa si può giudicare / perfettamente bona in sua natura.
, sm. perdita della capacità di giudicare, di scegliere o di agire coscientemente;
modo da far perdere la capacità di giudicare, o di resistere, o di
3. che ha smarrito la capacità di giudicare o di scegliere o di agire coscientemente
). longo, xviii-3-255: il giudicare diventa un affare di lunga interpretazione,
5. dare per perduto, giudicare senza speranza (un ammalato, un
bassa condizione o di trascurabile importanza, giudicare ignobile o spregevole; biasimare; non
senso di sdegnosa superiorità che nasce dal giudicare gli uomini malvagi e indegni di rispetto
, tr. (disprèzzo). giudicare con disprezzo; ritenere altri (persone
adunque faroe quando si leverae iddio a giudicare? frezzi, iv-17-124: egli è
ve- gnamo poi a esser giudici a giudicare i popoli insieme con lui.
, giustissimi e scevri d'ogni passione nel giudicare, sedenti a'tribunali, sulle ragioni
della plebe... devono continuamente giudicare il popolo, seder in giudizio senza
difetti, peccati che non si vogliono giudicare). m. villani, 7-62
: ci avanziamo per le apparenze palesi a giudicare infino le virtù occulte delle sustanze celesti
pea, 7-251: a distanza posso adesso giudicare giulia come vana e impaziente. alvaro
semmai, distingueva. 4. giudicare con criteri differenti. -in partic.,
il bello poetico, cioè nel saper giudicare in teorica e in pratica ciò ch'
2. chiarezza, esattezza sceverante nel giudicare (come attributo della conoscenza razionale)
tenere costoro in distretta e non gli giudicare prima né per ira né per invidia
difetti altrui come ne'tuoi, e non giudicare niuno più distrettamente di te; ma
faccia con ira il suo parlare, a giudicare a morte questi due prinzi come traditori
. -assol. fare differenze, giudicare con criterio diverso. francesco da
diviso a onore della cavalleria, può giudicare quella gente poco essere degna del ricevuto
francia dall'assemblea costituente col compito di giudicare i colpevoli di attentato contro la costituzione
.., sappi che facilmente potrai giudicare essere cotal cane arrabbiato. d'annunzio,
misura: comportarsi con grande parzialità nel giudicare e nell'operare. manzoni, 772
lasciar dormire il proprio giudizio quando nel giudicare d'alcuna cosa possono risparmiarsi faccenda e
fra giordano, 1-251: non dovemo giudicare mai altrui; pognamo che tu gli
eziandìo gravissimo, non è però da giudicare, perocché il peccato si giudica secondo
(una questione), studiare, giudicare (una persona) molto minuziosamente.
non puoi, e tu sia ufficiale a giudicare, fa la ragione. pulci,
per la qual cosa non possiamo ancora giudicare quale che sia lo meglio. petrarca
ogni scrupolo a quel mònito di non giudicare. -per modo di dubitare:
-non dubitare: essere certo; pensare, giudicare, ritenere con piena convinzione e sicurezza
3. supporre, pensare, ritenere, giudicare, congetturare (con incertezza e perplessità
costruzione e manutenzione degli edifici pubblici, giudicare i reati di alto tradimento, vigilare
cose, sopra le quali aveano potestà di giudicare e ordinamento fare). intelligenza,
affinando la capacità di sentire e di giudicare.
, 1-711: gli efori udirlo, giudicare il denno / gli efori: nulla io
a un tratto, sorgeva come a giudicare l'antico. [ediz. 1827
in un tratto, sorgeva come a giudicare l'antico]. = lat
stesso, pretende di interpretare e giudicare la realtà secondo una morale propria
scegliere per libero atto della volontà; giudicare migliore, più conveniente, più adatto
ne siano testimoni. -ant. giudicare, discernere. - anche assol.
: la storia deve sempre e rigorosamente giudicare, e dev'essere sempre ed energicamente soggettiva
, ma adattarsi nel comporre e nel giudicare i componimenti alle diverse circostanze, nelle
quelli e non sono atti a saper giudicare la gravezza e la differenza de li peccati
lascino ascoltare la verità, ed equamente giudicare le ragioni di tutti. mazzini,
: ma come conoscere, riassumere, giudicare una vita? la legge e la scienza
, eventualmente, non applicarla, ma giudicare secondo una regola appositamente formulata per
: è secondo l'equità il non giudicare degne di pari pena le cose nelle
nel comprendere, nell'interpretare, nel giudicare; confondere fra di loro cose diverse
, querelata di eresia, fu data a giudicare al marito. algarotti, 1-418:
per mera ignoranza) se si dee giudicare dell'oratore dal teologo, e dagli
di sì eretica opinione, che abbia a giudicare l'affezione dai segni che sono fallaci
e con la pratica, possono sicuramente giudicare di varie cose, e massimamente della
strumenti), della lancetta è difficile il giudicare s'ell'è o s'ella non
via della verità o della virtù; giudicare falsamente, ingannarsi; nutrire speranze fallaci
di equilibrio (nell'agire, nel giudicare, nei sentimenti, ecc.);
un problema pubblico o privato, di giudicare l'opportunità di una decisione, ecc
or come può egli l'intelletto esaminatore giudicare rettamente della virtù del vocabolo che si
tale esame, e volere a tutta forza giudicare ogni lavoro secondo regole, delle quali
certezza è lo stesso che esporsi a giudicare stortamente un lavoro. g. capponi,
, passare in rassegna, valutare, giudicare, mettere in discussione. botta
. 3. disamina canonica per giudicare della santità di una persona onde elevarla
fede. 15. ricercare e giudicare i meriti e le colpe degli uomini
: or come può egli l'intelletto esaminatore giudicare rettamente della virtù del vocabolo che si
, eschiuso il goder della bellezza, di giudicare tra platone, il quale assegnò per
di esempi? -non trovare esempio: giudicare una cosa sommamente perfetta, unica nel
ogni caso si commetterebbe, se per giudicare dell'attitudine economica di un dato popolo
, la giustizia: far giustizia; giudicare. c. borromeo, 1-9:
gelosa. 4. severo nel giudicare criticamente un'opera d'arte; di
tr. (è$imo), ant. giudicare, stimare; pensare, supporre.
2. giudicare, ritenere, considerare, supporre.
dotta, lat. existimàre * stimare, giudicare '(comp. da ex con
'(da existimàre 'stimare, giudicare '). esistito (part
... come non si possono giudicare in modo alcuno le stravaganze delle stime
vi-2-132: il fondamento della republica nel giudicare li ecclesiastici è che ella ne ha ricevuto
pallaviola. 2. dir. giudicare, decidere (una causa, un
un gatto, a quanto si può giudicare, stava lì ad aspettarmi.
, vi-3-14: ognuno può da sé giudicare quanto sarebbono mal veduti ed a quali
ant. e letter. rimproverare, giudicare con severa riprovazione, riprendere con violenza
: ad ogni uomo può accadere di giudicare un fatto in un momento di preoccupazione
sarpi, ii-105: quella potestà di giudicare, estesa a tante cause, non l'
dell'assoluto e la difficoltà insormontabile di giudicare il contingente. — anche iron.
totale noncuranza dell'altrui propizio o avverso giudicare di me e de'miei fogli, s'
quegli studi speciali che si convengono per giudicare il poliziano filologo, dotto, latinista,
ed esteriore [gli occhi] non possono giudicare la bellezza d'una cosa o d'
e letter. stimare, reputare, giudicare; tenere nel conto dovuto, valutare
ant. e letter. la facoltà di giudicare, di valutare esattamente; giudizio,
anima intellettiva, che le permette di giudicare e di elaborare le sensazioni (e
che ha la facoltà di ben giudicare, di valutare esattamente; atto a fare
.). - anche: facoltà di giudicare. fra giordano, 3-175:
di estrazione proprio rustica, almeno a giudicare dalla madre che capitò una volta alla
in due doni l'aiuto a rettamente giudicare. esurire, intr. (e$urisco
animali. silone, 5-27: a giudicare dall'aspetto, la covata sembrava assai
comodamente, e nel tempo stesso conoscere e giudicare gli usi e costumi di quei popoli
, e nel tempo stesso conoscere e giudicare gli usi e costumi di quei popoli
arte che i politici gretti non possano giudicare evasiva. 2. che si
fra giordano, 1-251: non dovemo giudicare mai altrui; pognamo che tu gli
eziandìo gravissimo, non è però da giudicare, perciocché il peccato si giudica secondo
lasciar dormire il proprio giudizio quando nel giudicare d'alcuna cosa possono risparmiarsi faccenda e
. bernardino da siena, ii-2: non giudicare secondo la faccia e l'apparenza di
siena, iv-288: non si pone a giudicare per detto delle creature, né per
nell'evangelio dicendo: « non vogliate giudicare in faccia ». galileo, 4
facoltà intellettuali necessarie per sentire, gustare, giudicare, od intendere almeno, una vera
tragedie ed egloghe, ma per dare a giudicare i suoi pensamenti. baretti, 1-65
delle fagge e con facoltà di giudicare limitata a una deter minata
... avessero facoltà di giudicare... le ville lontane dalla città
-conoscere, distinguere i ceci dai fagioli: giudicare, valutare il giusto pregio (di
potrai ragguar- dare la diritta via del giudicare. tolomei, i-44: entrerò in
]. d'azeglio, 1-80: il giudicare l'uomo d'un'età secondo le
soltanto, con la mente matura, posso giudicare fallace. -con riferimento alle
, hanno data la spinta a far giudicare con sciocchezza e falsità di tutte l'
latini, i-735: chi sa giudicare, / e per certo triare /
i-45: lasceremo a'nimici di dante il giudicare della bontà di tali vocaboli: ed
che di fango. -tenere, giudicare, reputare, avere qualcuno o qualcosa
ii-272: tu lo potrai leggere e giudicare di queste cose udite, e se
pensieri. -credere, ritenere, giudicare, reputare; supporre, immaginare,
e andando via. pavese, 8-167: giudicare dei personaggi vuol dire fame delle macchiette
giudizio lasso al sommo giudice che ha a giudicare e buoni e rei, e
dalla realtà; farsi credere, farsi giudicare. -anche: imitare, contraffare.
se non vorranno acquietarsi, si doverà giudicare che il loro scandolo non sia scandolo datogli
per sospettare, fantasticare, né per giudicare. si disse sciocca e farisea.
pezzo innanzi, cioè sino che si potrà giudicare che possa resistere alle artiglierie della fortezza
fare cerimonie: giudico e mi lascio giudicare per simpatia: sono anche un po'
senso, allora di tali casi si debbe giudicare quale è di più faticosa difinizione e
d'odio; e questa è 'l giudicare. guarini, 53: giusto desio
. disus. magistrato che, nel giudicare, si attiene al fatto (contrapposto
fatto. -in condizioni favorevoli per giudicare o decidere. macinghi
i-35: se le tue parole volemo giudicare per vere, alli fattori del bene nocerà
qualità, per cui si possa ella giudicare secca e superflua,...
il nostro desiderio. -decretare, giudicare, sentenziare a favore, in favore
leopardi, iii-215: 1 padri sogliono giudicare dei loro figli più favorevolmente degli altri
la natura, maestra del diritto giudicare, ci scoprirà fedelmente i vizi anche
crisostomo volgar., 2-98: sia da giudicare che la sua virtù [del cavallo
delle tende: gli eventi si possono giudicare solo alla fine. pulci, iv-4
e come si fiaccano il collo in giudicare altrui, in porre mente i vizii
rendere intelligibile, di chiarire, di giudicare (propria dell'intelletto, della critica
lui di sì, non saprei bene giudicare qual di costoro fosse da schernire di più
una persona, su un fatto; giudicare qualcosa o qualcuno per ciò che vale
come esortazione a non fermarsi, nel giudicare qualcosa o qualcuno, alle semplici apparenze
, 1-70: voglio col mio giudizio giudicare anche il giudizio degli altri, e
invece riconosciuto subito! -credere, giudicare, stimare; essere pienamente convinto.
conosce dalla fiera: come sollecitazione a giudicare una persona o una cosa dalle sue
è indifferente a chi voglia distinguere e giudicare secondo morate, e non può quindi
dalla sua figurazione credono che si possano giudicare i concetti dell'anima, sommi e
di raccogliere in albi i francobolli, giudicare del valore e rarità loro. b.
ii-9-187: storicizzare vale, unicamente, giudicare o filosofare i fatti: al quale fine
, ma io me ne trovo bene -di giudicare le cose da chi le fa.
a quale prò darsi la pena di giudicare un mondo che si consideri terminato?
sapeva accozzar tre parole, come sapeva giudicare se il compito era efficace! se mancavano
volta che il figliuolo verrà per noi giudicare, i corpi dei buoni ritorneranno coll'
: solo dal risultato finale si può giudicare la validità del lavoro impiegato per ottenerlo
di qualsivoglia componimento determinato, né per giudicare se la simmetria d'un tutto sia
di una volta non aiuti gran fatto a giudicare di quello d'ora, e quando
segni di fuori dell'uomo, sapea giudicare come era fatto nell'anima, e fecene
peggio. -esaminare, studiare, giudicare. cicognani, 13-209: era entrato
grosso, non un uccellino, a giudicare dalla flessione del ramo e dalla macchia scura
più simile a loro me li fece giudicare meno flosci e spregevoli. de marchi,
mancanza di senno, incapacità di ben giudicare; stupidità, ignoranza. mazzeo di
cavallo. genovesi, 444: volete giudicare della ricchezza d'un mercato? guardate
voti di tutti fissare una norma per giudicare gli alunni in modo uguale nei vari
-per estens.: conformismo reazionario nel giudicare d'arte o di letteratura.
la 4 corte 'del re per giudicare (da forum 4 foro, tribunale '
* fuori 'e indicare * giudicare '; cfr. ant. fr.
di roma i re, è da giudicare che avesseno ancora pensato se volevano conservare
formalità, e anche perché tu possa giudicare l'uomo. -senza formalità, senza
sovrane e, in partic., per giudicare. caro, 5-1075: enea de
(percepire, pensare, riflettere, giudicare); in modo chiaro, perspicuo,
., 1-158: l'amistadi sono da giudicare nell'etadi ferme e nelli ingegni fortificati
esame, e volere a tutta forza giudicare ogni lavoro secondo regole, delle quali
la certezza è lo stesso che esporsi a giudicare stortamente un lavoro. nievo, 1-342
in forza di una nuova arte critica da giudicare il vero negli auttori delle nazioni medesime
, 17: quegli certamente è da giudicare misero e infermo, il quale co'fracidi
e franco più d'ogni altro nel giudicare. goldoni, iii- 85:
baretti, 1-209: il suo franco giudicare di noi, e della poesia, e
non so come i giovani d'oggi vogliano giudicare questa nostra disposizione d'imprevidente fantasticheria,
: non sono da poter così franco giudicare. -coraggiosamente, animosamente.
greco. de amicis, i-195: a giudicare... dai lunghi silenzi che
de sanctis, n-108: è pericoloso di giudicare le cose a frastagli e senza considerare
la sua religione. quanto a poter giudicare, più freddamente, e più esattamente,
al meno, si sarebbe detto a giudicare dallo 'smoking 'di taglio sorpassato,
.. gli era più alieno che un giudicare frettoloso e avventato. -tracciato in
camminare); precipitoso, avventato (nel giudicare, nel decidere).
: le novanta volte su cento voi potete giudicare del carattere, delle abitudini, degli
età capace di contrarre impegni e di giudicare della religione che si abbracciava.
ojetti, i-715: noi non sappiamo giudicare gli uomini che dalle loro tangibili opere
lui di sì, non saprei bene giudicare qual di costoro fosse da schernire di
errore; impedire di conoscere, di giudicare rettamente. caro, 12-i-59: né
, menare a gabbo: considerare o giudicare alla leggera, con noncuranza; sottovalutare
buono o per vero; approvare; giudicare degno di considerazione e di rispetto;
: e come possono mai uominicciuoli privati giudicare delle cose di stato? chi non mai
., 2-98: ovvero sia da giudicare, che la sua virtù [del cavallo
convivenza doveva esser tanto serena, a giudicare da uno con la coda ridotta un
. dir. stor. diritto di giudicare i delitti minori (previsto dalla costituzione
[tommaseo]: altrimenti si debba giudicare istolta verbosità e favole di garrinèllo,
uomini, di rado s'inganna a giudicare su i generali. nievo, 4-155:
i giudizi, quando pur si doveva giudicare, erano superficiali e convenzionali, arbitrari
si identifica con la facoltà estetica di giudicare o gusto. b. croce,
. delle stime dal giusto si devono giudicare secondo la proporzione geometrica. vico,
e coerente; che sa capire e giudicare con estrema chiarezza e lucidità (la
a liquidare il partito popolare, ma come giudicare chi dei due papi riuscirà più gesuita
tranquillo criterio dell'età matura a giudicare gli atti della giovinezza e della virilità
: non ho mai giudicato né voglio giudicare nessuno altri che me, piena di tutti
. guicciardini, 121: non si possono giudicare le cose del mondo sì da discosto
inviavano periodicamente nelle provincie lontane per giudicare in ultima istanza le cause civili e
avòcolano, sì che non possono diritto giudicare. = deriv. da giovènta
, lat. jùdicàbllis, da jùdicdre 'giudicare '. giudicaménto, sm.
sm. ant. e letter. il giudicare. -in partic.: processo,
. fut. passivo di jùdicàre * giudicare '. giudicante (part.
giudicante (part. pres. di giudicare), agg. che giudica,
penetrandole con la luce dell'universale. giudicare (dial. ant. giudigare),
. latini, i-733: chi sa giudicare, / e per certo triare'lo
sostiene giustisia, messere, saggio om giudicare, non fatta inquizissione, non dizaminassione,
puoi, e tu sia ufficiale a giudicare, fa la ragione. caro, 5-1076
fecero ultimamente molti decreti della forma del giudicare e d'altre materie appartenenti al sollievo
discrezione che dio gli ha data, a giudicare ciò ch'egli ha udito del peccato
oro, per assidersi a dopo pranzo a giudicare, con diritto di vita o di
multanime, nega all'uomo il diritto di giudicare dell'uomo. -ant.
, la facciate prendere, e subitamente giudicare per tale offesa al fuoco. guido
e la mattina quando s'andarono a giudicare, neracozzo domandò a messer albizzo:
seconda volta lo figliuolo di dio a giudicare lo mondo, i buoni e li malvagi
a cui dio vuole per le peccata giudicare, toglie a'signori e a'popoli la
l'uomo non àe discrezione nel cuore a giudicare lo dricto dal falso. bruno,
cecco d'ascoli, 977: non giudicare se tutto non vedi / e non
. leonardo, 2-85: discemere, giudicare, consigliare sono atti umani. piccolomini,
umani. piccolomini, 1-41: il giudicare e 'l trovare sono i due offici
nel tacere, moderazione degli affetti nel giudicare, fortezza e libertà d'animo nel proferire
il secondo passo della mente è il giudicare, cioè paragonare due o più idee insieme
proporzione. alfieri, v-1-729: il giudicare e il sentire sono uno; né
è concepire, o che pensare è giudicare, perché le due forinole si riducono
organico, attribuì al solo tatto il giudicare, come anco l'insegnare a giudicare
il giudicare, come anco l'insegnare a giudicare agli altri sentimenti. bocchelli, 6-362
, 6-362: per quel che posso giudicare a occhio, è vero, non ce
i-606: s'a torto voglio gli oc
per la qual cosa non possiamo ancora giudicare quello che sia lo meglio. bindo di
t'ascolta fare, / ché si suol giudicare / talor di fuori la 'ntenzion nascosta
4-490: come s'ingannano quelli che vogliono giudicare li uomini al volto! delfino,
bello ideale. esso è indispensabile per giudicare i fatti in relazione all'ordine razionale.
freddo e tranquillo criterio dell'età matura a giudicare gli atti della giovinezza e della virilità
. ferrari, 3- 365: il giudicare le nazioni si riduce... al
figlio fosse giunto all'età di potermi giudicare mi trovasse equilibrato e sereno. pea
ero mortificato della mia dabbenaggine credulona nel giudicare le persone e volerle sempre scusare.
ricco, 207: ognunque cosa si può giudicare / perfettamente bona in sua natura.
lo spesso vedere del vino ti farà giudicare se è da vendere o da tenere.
d'un colore che io noi potei mai giudicare, ancora che molto il riguardassi,
.. ognuno sarà in caso di giudicare se lo studio profondo delle lingue morte
ella potrà mettersi in grado di ben giudicare se convenga per un eccessivo zelo del
di molti uomini, lo si lasci giudicare da chi è, come me,
pulci, 27-165: parmi or tempo a giudicare a'frutti. guicciardini, i-n:
aretino, iv-1-82: la plebe sa meglio giudicare che i senatori. piccolomini, 34
34: le donne posson discorrere e giudicare... così ben come gli uomini
5-ii-259: la natura, maestra del diritto giudicare, ci scoprirà fedelmente i vizi anche
del torto, e l'attitudine a giudicare, distinguere, spartire giusto e ingiusto.
nella sua libreria e s'impanca a giudicare delle cose del mondo, sputerà sentenze
la sua religione. quanto a poter giudicare, più freddamente, e più esattamente,
, sono smarriti: non sa che giudicare; siede e sta ad attendere. pea
mostravano di colore ch'elle mi faceano giudicare che piangessero. tedaldi, 17-7 (
nostri peccati siamo accecati e vogliamo piuttosto giudicare e credere che le cose o prospere o
alle colombare, acciocché egli stesso potesse giudicare fra il bene che ne diceva lei
così alapidato. giamboni, 133: giudicare altrui acceca 10 lume della propria coscienza
fra giordano, 1-251: non dovemo giudicare mai altrui; po- gnamo che tu
eziandìo gravissimo, non è però da giudicare, perocché il peccato si giudica secondo
imitazione di cristo, i-14-1: in giudicare altrui l'uomo s'affatica invano, e
cristiana, niente altro, non posso giudicare nessuno, tutti abbiamo peccato. d'
come detto è sopra, non che giudicare e bestemmiare l'uomo o la femmina se
giovanni crisostomo volgar., 22: non giudicare, e non sarete giudicati. delfino
, 152: stolta cosa e peccato è giudicare delle secrete cose del cuore d'un
poco decente ed illecito ad un suddito di giudicare delle azioni del suo re. leopardi
leopardi, iii-215: i padri sogliono giudicare dei loro figli più favorevolmente degli altri,
. castiglione, 152: molti vogliono giudicare i stili e parlar de'numeri e
nobiltà del disegno, né a noi spetta giudicare il poeta, né, giudicando,
tutta umana, ha la calma per giudicare l'opera, veramente fuori del normale.
, che la critica letteraria, per giudicare in modo libero e schietto, debba guardarsi
consentimento degli autori loro, può ciascuno giudicare come gli piace. bruno, 3-259
muratori, 5-i-86: il non ben giudicare della bellezza o deformità degli scritti altrui
! de sanctis, i-274: per ben giudicare di una poesia del leopardi è necessario
disputava se di pittura potessero trattare e giudicare anche i laici o non solamente
corte, dinanzi a quegli che debono giudicare la battaglia. sannazaro, 3-70:
corteccia di un olmo, e per giudicare le ignude dee, che dinanzi gli
il mondo altra lite così difficile da giudicare. alfieri, i-30: il giorno dopo
torno stamane da venezia dove sono stato a giudicare il concorso per le due stampe della
trovai: / ora il farete tosto giudicare / ad un che saccia dirvene novella
s'appartiene di vedere e discemere e giudicare, e noi saremo teco. boccaccio,
spirito quanto basterà ad ascoltarmi e a giudicare di quello ch'io...
la è arte o caso. doverallo giudicare lo effetto. 13. valutare
di grano e le piante da frutto per giudicare i progressi fatti dalla crescita durante la
volgar., 1-8: acciocché tu possi giudicare della piccola ovvero molta quantitade, considera
volgar., 1-113: non essere a giudicare con alcuna persona. 17
incontra. 18. locuz. -a giudicare, a giudicarne da questa o quella
costruita forse un secolo addietro almeno a giudicare dall'altezza e grandezza degli alberi del
, rapina, forza, inquietare, male giudicare, ingannare e onore desiderare. 5
pure per questo, cioè del male giudicare, siamo degni dello inferno. rinaldo
faceva ogni volta che si sorprendeva a giudicare temerariamente il prossimo. -giudicarsi
= voce semidotta, lat. indicare * giudicare '(da index 1
religiosi. 2. atto a giudicare (cioè a distinguere il vero dal
riguarda la facoltà e l'atto del giudicare. dante, vita nuova, 3
, lat. iùdìcàtivus, da indicare 'giudicare '; v. anche iudicativo.
giudicato1 (part. pass, di giudicare), agg. (superi,
e giudicatrici e signori, e comanderebero a giudicare, come gli uomini fanno. albertano
: elessono quattro donne che avessino a giudicare l'onore delle donne, e stettono
noi, ma troviamo alcuno soficiente a ciò giudicare, che ciò diflmisca. -e ciò
. facoltà, criterio, norma del giudicare; ragione, padronanza di sé.
dell'universale giudicatura, sedereste con lui a giudicare il mondo. cesari, 3-2-262:
sf. ant. e letter. il giudicare; processo, giudizio, sentenza;
sono via via tratti a sorte per giudicare se gl'imputati sono rei o no.
giudizio lasso al sommo giudice che ha a giudicare e buoni e rei, e al
: che giova a me tesser giudice e giudicare li altri, se non so giudicare
giudicare li altri, se non so giudicare me medesimo? campanella, i-36:
. -essere giudice e parte: giudicare una causa o una controversia in cui
collegio giudicante; avere la facoltà di giudicare. livio volgar., 6-454
divinità, anco non starebbe a lui il giudicare; ma essendo unito, partecipando l'
l'altro; sta a lui a giudicare... e voglio che questo basti
dunque gli appostoli insieme co lui fieno a giudicare di tale giudicamento, non dinanzi.
: vuoi combattere? ti voglio / giudicare. il tribuno dei giudizii / ti
loro oggetti. alfieri, v-1-729: il giudicare e il sentire sono uno; né
: il secondo passo della mente è il giudicare, cioè paragonare due o più idee
, e le presunzioni sono valide a giudicare, si chiama giudizio prudente, non
: chi facessi in su qualche accidente giudicare a uno uomo savio gli effetti che nasceranno
faroe, quando si leverae iddio a giudicare? e quando addomanderae, che responderò
, reo, poco, mal giudizio: giudicare sfavorevolmente; tenere in poca considerazione.
, il giudizio, i giudizi: giudicare, stimare, credere; supporre, congetturare
, diritto, fermo, esatto: giudicare favorevolmente; stimare oggettivamente. cellini,
sostiene giustisia, messere, saggio om giudicare, non fatta inquizissione, non dizaminassione
adirato, tu non salissi in giudicio a giudicare, però ch'a pena potresti dare
'presbyteri plebis ') devono continuamente giudicare il popolo, seder in giudizio senza
il giudizio. -trinciare giudizi: giudicare avventatamente. milizia, iii-66: e
, gìùggi). ant. giudicare, sentenziare. guittone, ix-12
= deriv. dal provenz. jutjar 'giudicare '; cfr. fr. juger.
prima volta con tanta chiarezza, di giudicare se stesso. -giunto di collegamento per
giudicargli..., non che giudicare e bestemmiare l'uomo o la femmina se
di un giurato intelligente et atto a giudicare. d. bartoli, 6-3-85: chiamansi
secondo il modo di pensare e di giudicare proprio dei giuristi. bembo, 9-2-242
attributo della giurisdizione militare è dunque il giudicare tutti i delitti commessi dai militari negli
di morte. -figur. potestà di giudicare. manfredi, 4-6-140: manco male
grazzini, 4-391: ben si può giudicare che egli sia persona universale, conversativa
giustiziarsi. 2. ant. giudicare, chiamare in giudizio, sottoporre a
alvaro, 8-281: l'attitudine a giudicare, distinguere, spartire giusto e ingiusto
uomo che tegna parte non può giusto giudicare né consigliare. zeno, xxx-6-181: suole
accuse, dir male di qualcuno; giudicare sfavorevolmente, criticare; malignare, sparlare
, 23-9: si vada a rilente in giudicare di alcune azioni grandiose, che si
. raimondi, 1-114: incominciai a giudicare come meno gratuito, meno arbitrario e isolato
): non sono atti a saper giudicare la gravezza e la differenza de li peccati
. meschinità d'animo; piccineria nel giudicare, nel pensare, nell'agire; angustia
, v-1-843: a pensier nascosti, giudicare / non si può che su i fatti
che io attendessi a stimar la gioia e giudicare quello che mi pareva che la valessi
conto o in considerazione, reputare, giudicare, stimare. monte, ii-379:
avessero sì forte fallato, che si dovessero giudicare per inimici mortali, nientedimeno vollero eglino
se ben ne volete sedere a scranna per giudicare gli altri. gioberti, 9-i-527:
, osservare, sottoporre a esame; giudicare; badare, fare attenzione, porre
di dio. segneri, i-57: nel giudicare di esse [delle avversità],
delle quantità. 8. apprezzare, giudicare favorevolmente; approvare, gradire.
individuale e soggettiva a percepire, a giudicare e apprezzare qualcosa; spiccata inclinazione per
principio non si ebbe gusto che per giudicare della bontà del cibo; si ebbe
del cibo; si ebbe poi gusto per giudicare della bontà de'libri, delle statue
è conveniente o, anche, capacità di giudicare rettamente; perfezione stilistica e formale (
buon gusto intendiamo il conoscere ed il poter giudicare ciò che fia difettoso o imperfetto o
per darla altrui, la facoltà di giudicare alla magistratura, e che dicesi contenzioso
. opinione; modo di pensare e di giudicare; parere, avviso. dal
che è privo delle cognizioni necessarie per giudicare e agire convenientemente (per la limitatezza
. non sapevano ciò che dovessero farsi nel giudicare. foscolo, iv-456: io non
di chi manca delle cognizioni necessarie per giudicare e agire convenientemente; inconsapevolezza; carattere
i rapporti reciproci a fine di poterne giudicare. 3. o non saperle rapportare a'
per pregi minori, non sapendosene ben giudicare i più grandi'. fogazzaro, 1-255:
gli rendeva sospetti e inabili affatto nel giudicare in quella causa, poi che non
d'animo (nel donare, nel giudicare). cicerone volgar.,
dee interpretare benignamente le intenzioni e giudicare rimessamente le azioni illodevoli dei governanti.
dotato di profonda capacità di comprendere e giudicare; del tutto maturo e consapevole.
-dare villusione di qualcosa: farla giudicare possibile, concreta, reale.
castiglione, 152: molti vogliono giudicare i stili e parlar dei numeri e
immaginazione e sentimento non sono atte a giudicare di poesia... a motivo
suo linguaggio speculativo, che non può giudicare che secondo essi. 7.
superiori alle proprie forze; pretendere di giudicare o di discutere di un argomento senza
). che si ispira, nel giudicare e nell'operare, a criteri di
[i romani] sempre imparzialissimi nel giudicare degli stranieri. carducci, ii-8-348: non
, 5-iv-16: sono impedimenti al ben giudicare... quegli che si pongono dall'
. ant. pensare, ritenere, giudicare; immaginare, escogitare.
quando aretino, iv-4-234: lascio giudicare a voi, se meglio la
chi supponesi che debba saper operare e giudicare, e di questo fa professione o
e ai verbi dell'accadere e del giudicare in relazione con una prop.
b. croce, iii-25-53: pensare è giudicare, e giudicare è, per me
, iii-25-53: pensare è giudicare, e giudicare è, per me, sempre,
impregiudicàbile ', da non si dover giudicare prima. segnatamente di questione o simili.
emozionarsi, a turbarsi; incapace di giudicare spassionatamente, di deliberare e agire prudentemente
si è riservato il diritto di penetrare e giudicare le intenzioni ultime e l'imputabilità morale
5. credere, considerare, giudicare. g. villani, 11-3:
grandiosissime, l'occhio non ne può giudicare. siri, v-1-245: si travagliava
potrei dirti: perché non se ne può giudicare, essendo la facoltà filologica vedova di
un determinato modo di pensare, di giudicare, di ragionare; convincere. tasso
ha deliberato un provvedimento è competente a giudicare in camera di consiglio con ordinanza su
osservare che questo mio modo inclemente di giudicare è comune a tutti quelli che viaggiano
. per pensare, investigare ricorrere e giudicare, ha bisogno di spiriti temperati che
banditismo. 3. ant. giudicare riprovevole, degno di biasimo. albertano
, di competenza, di dottrina nel giudicare o nel trattare determinati argomenti o nell'
in a intendere, a giudicare qualcosa o a rendersi conto di una
avevo mai incontrato nella vita. — giudicare in seguito a un'esperienza; sperimentare.
volgar., 1-7: non è da giudicare lo busciardo che dice falso quello ch'
a poco colle sensazioni, e il giudicare e il vedere diviene una cosa. foscolo
quando la morte... ci lascia giudicare e sentenziare incorrottamente, allora cerchiamo uomini
: assicurato che la futura età debbe giudicare incorrottamente e senza paura o adulazione le
animali, perché non sono competente a giudicare sulle cause dei miglioramenti ottenutivi, e
decisamente fra due partiti opposti, di giudicare, di agire con energia e sicurezza
come io fossi lontano dal vero nel giudicare dell'indispensabilità di un cappello.
negro] capace con tanto svantaggio di giudicare di quella [natura] di dio,
. conoscenza, cognizione; capacità di giudicare, discrezione. cammelli, 287:
g. morelli, 151: vogliamo piuttosto giudicare e credere che le cose o prospere
467: fu egli, siccome si potè giudicare, indovino e presago della sua morte
virtù, compagna dell'amicizia, a volermi giudicare più con sensi di umanità, che
3. che è disposto a giudicare, a perdonare, a sopportare,
a usare grande generosità e magnanimità nel giudicare, nel valutare, nell'esa- minare
2. condonare, assolvere, perdonare; giudicare benevolmente; risparmiare. - anche assol
valutare appieno; che non si può giudicare adeguatamente; che è di immenso valore
di buona razza. -criticare, giudicare sfavorevolmente. soderini, i-120: negli
che quando ella è provata si puote giudicare. giamboni, 8-ii-264: quando egli ha
: se poi solo ed unicamente si volesse giudicare della bontà dei governi argomentando dall'infrequenza
l'altrui modo di pensare e di giudicare. ottimo, i-327: il ruffiano
volgo nasce per lo più dal voler ei giudicare da qualche felice avvenimento il sapere degli
apprendere, pene trare, giudicare le cose con prontezza e per
i-6-106: a me si aspetterà il giudicare se alcuno, quanto alla solennità mia
volumi di parole, lo dovremo noi giudicare men savio? alfieri, iii-1-314: ecco
quegli altri critici donde attingevano il criterio per giudicare siffattamente il mondo della mia arte.
sul fondamento della mia notoria inidoneità a giudicare... di componimenti musicali, v'
criticamente la realtà o di comprendere e giudicare una situazione, un problema (con
di intelligenza; incapacità di comprendere e giudicare una situazione, un'idea, un
molto del matto e dello sciocco per giudicare così iniquamente di quell'omero, dal
offendere quel signore che ci ha a giudicare l'opere nostre. 8.
-per simil. tribunale competente a giudicare delitti contro la religione di stato.
mancanza di senno, incapacità di ben giudicare; dissennatezza, sconsideratezza. boccaccio
facile, tanto gli eventi che dovrà giudicare sembrano frammentari, confusi ed insensati.
a nessuno; che non è concesso giudicare o controllare o censurare. - anche
v.]: incorrottamente e integramente giudicare... severamente e integramente reggere
di intuire, apprendere, penetrare, giudicare le cose; intelligenza; senno,
e la capacità di pensare, intendere, giudicare; raziocinante. -filos. principio,
di conoscere, intendere, apprendere, giudicare; intelletto. pannuccio dal bagno
dello spirito di intuire, apprendere, giudicare le cose con prontezza e perspicacia;
estens. che è eccessivamente severo nel giudicare; fanatico. passeroni, iii-240:
professione); che sa e può giudicare autorevolmente (in questioni, in pratiche
11. considerare, ritenere, giudicare, interpretare (ed è spesso seguito
n. 13. -intenderla: giudicare una cosa in un dato modo,
farsene una certa opinione. -anche: giudicare o comprendere ciò che è più conveniente
a conoscere, a comprendere, a giudicare; che possiede una particolare competenza ed
, / quando verrai il mondo a giudicare; / e sì mi dona grazia alla
, che concernono le intenzioni da cui giudicare la moralità intrinseca dell'azione. 4
ciesero io sono stante, e mi conviene giudicare »; dicie la chiosa interlinaria:
-sostant. mamiani, 10-ii-106: convien giudicare che una efficienza infinita dee produrre non
dell'intelletto,... possiamo giudicare che esse hanno un fondo nella natura
cercare di conoscere a fondo, di giudicare adeguatamente; indagare, esplorare, investigare
]. 8. ant. giudicare. savonarola, 8-ii-21: se il
volte cose nocevoli, né potemo giudicare quanto siano dannose, mentre l'affe
. -andare inteso: doversi comprendere, giudicare, interpretare in un determinato modo.
lambruschini, 6-11: noi non potremmo né giudicare fondatamente del presente stato delle discipline didascaliche
b. croce, iii-9-198: per giudicare della moralità dei personaggi storici, manchino
meta raggiunta. 6. giudicare, considerare un fatto in rapporto con
divina che gli dava il diritto di giudicare quelli ch'erano vissuti fino a lui.
pervertì di maniera che finalmente inveterò nel giudicare delle cose attraverso. fagiuoli, 3-5-270
io non riprovo il tempo necessario per giudicare con rettitudine... per venire
dagli uomini, qual norma avremo per giudicare se un atto è giusto o non è
e difensore, / serbando sempre al giudicare invitto / da le tiranne passioni il core
compagna dell'a- micizia, a volermi giudicare più con sensi di umanità che con
a biasimare, a convincere, a giudicare, sia con bonarietà e spirito,
tr. trattare, considerare, interpretare, giudicare con ironia; fare oggetto d'ironia
l'apparente esaminazione, perché li pare ben giudicare. gelli, 15-i-453: non fa
con un mio vecchio estro si volesse giudicare gli uomini di quel grande periodo che
cfr. migliorini, in: « a giudicare dall'aspetto esterno, la parola sembra
addosso, la usanza vecchia di far giudicare le sue liti dal coltello..
escludere, non ammettere, rifiutare; giudicare inammissibile, inaccettabile, inverosimile.
1-84: pare a noi che chi voglia giudicare della letteratura d'un popolo, non
affinando la capacità di sentire e di giudicare; formarsi una cultura, un'istruzione.
(iùdico, iùdichi). ant. giudicare, chiamare in giudizio. -anche:
= voce dotta, lat. indicare 4 giudicare '. iudicato, sm.
-fare iustizia: amministrare la giustizia, giudicare, elargire premi o castighi a seconda
de amicis, xiii-279: come puoi giudicare della finezza della lingua italiana tu, ostrogoto
, non fina egli adunque di sé giudicare. salvini [tommaseo]: quivi poscia
disputava se di pittura potessero trattare e giudicare anche i laici o non solamente i
lo più, dal fare, dal giudicare, dal pronunciarsi personalmente). macinghi
carnose distinte, questa gorgonia si potrebbe giudicare una spugna. 4. allentamento
io prendo troppa temeraria presunzione in voler giudicare i vivi in iscritto,..
messagger laudanti dio. 3. giudicare degno di plauso, di approvazione,
nostra repubblica par che l'uso del giudicare non abbia di scrittura bisogno alcuno,
, cioè il dritto di trattare e giudicare della roba, dell'onore e della vita
a latere 'con facoltà di riformare, giudicare, conferire, dispensare e altre cose
sulla condotta religiosa del clero, di giudicare sui ricorsi contro
o le più comuni e frequenti, possiamo giudicare che esse hanno un fondo nella natura
. mazzini, 44-262: non credo vogliate giudicare leggermente di un fatto non riescito,
prego che voi non siate leggiero a giudicare, se voi non sete bene dichiarato nel
che altri non sia giudice legittimo a giudicare della causa proposta, come che il
quello costituito secondo legge e competente a giudicare in una determinata causa. -notaio legittimo
ammonimento rivolto a chi si permette di giudicare e criticare gli altri, senza averne
il momento non sono in grado di giudicare la gravità delle lesioni interne. —
. carducci, iii- 25-80: nel giudicare gli scritti lessigrafici del signor cer- quetti
il tempo della guerra quando si poteva giudicare gli uomini alla lesta, dalle stelle e
più pagato. -prendere, intendere, giudicare alla lettera un'opinione, un parere
editoriale, esame di un'opera per giudicare dell'opportunità di pubblicarla. 14.
i-1-61: più tosto, inchino a giudicare che si faccia per levare e indebolire
comportarsi in modo retto e onesto, giudicare con lealtà e giustizia.
le scienze, sia più libera nel giudicare. stigliani, 1-82: io non ho
volontà ne l'eleggere e l'intelletto nel giudicare. de luca, 1-10-251: il
, 168: non può con santa libertà giudicare chi ha l'animo tinto dalla passione
libra giusta, equa, uguale: giudicare spassionatamente. galileo, 8-ii-593: quando
considerare, valutare con oculata ponderatezza; giudicare con estrema imparzialità; scegliere, decidere
saggio, prudente (un modo di giudicare); delicato, sensibile (una
permettere questo linguaggio. tu non sai giudicare. ungaretti, xi-251: popolo [
dagli elementi liquidi, non sarebbe però da giudicare verace la sua opinione. buti,
xi-56: i tribunali misti sono chiamati a giudicare nelle liti di diritto civile e commerciale
-in partic.: considerare e giudicare qualcosa molto favorevolmente; manifestare grande apprezzamento
ombra, dalla morte la vita: giudicare gli artefici dalle opere, le cause
(lòdo). dir. ant. giudicare per mezzo di lodo; emettere una
che da lei avesse avuto autorità di giudicare, ma come proposte da lui quasi da
di significato, che viene utilizzato per giudicare l'intelligibilità delle trasmissioni.
salvo forse qualche lombrosiano) pretende giudicare una pagina se condo che
, x-106: lubrico è poi il giudicare... col solo testimonio della memoria
-anche: obiettività, distacco (nel giudicare, nell'esaminare, ecc.).
in grado di intendere, conoscere, giudicare (e si contrappone all'offuscamento mentale
a un tratto, sorgeva come a giudicare l'antico. piovene, 6-350: l'
: modo particolare di pensare o di giudicare; punto di vista, angolo visuale
al lume di prete pero chefacea buio: giudicare da ignorante. r. m.
a lume di candela: per poter giudicare una donna bisogna conoscerla bene (allo
... non saprà mai rettamente giudicare la ragione o la regola degli scurci
lustrata la nostra mente, per potere giudicare dirittamente di tutte queste cose. niccolò
. siri, 11-avv.: per giudicare il lustro dello scarlatto insegnano i periti
ma ironica. pavese, 8-167: giudicare dei personaggi vuol dire farne delle macchiette
dubbio ch'egli sia stato insuperabile a giudicare la grana d'una tela o la macinatura
giorni a mià madonna, mi ha fatto giudicare che fosse di convenienza il non partir
magnificammo? 2. considerare e giudicare qualcosa molto favorevolmente; manifestare grande apprezzamento
gradi di tal colore si può quasi giudicare quanto sarà la grassezza o magrezza di
cominciavano a avere sospe- zione e a giudicare e a dire che questo monaco non
diffamando, fanno a li altri mal giudicare. idem, inf., 23-140:
angioli, in ciò che non sanno giudicare delle cose che dipendono da libero albi
'malfidente 'ti prego, non giudicare sotterranee le mie intenzioni che sono buonissime
. (malgiùdico, malgiùdichi). giudicare in modo parziale, ingiustamente. introduzione
o di malgiudicare. 2. giudicare con eccessiva severità; biasimare, censurare
= comp. da malie] 1 e giudicare (v.). malgiudli-o
pisana. sbarbaro, 5-115: a giudicare dalla tenuta della vedova, l'estinto
cancellati. 2. disposizione a giudicare o a parlare male di qualcuno;
malignare, intr. pensare, giudicare, parlare con malanimo, con acrimonia
diffidenza; inclinazione a pensare e a giudicare male; capacità di riconoscere gli inganni
tribunale, sottoporre a giudizio, giudicare. bonodico da lucca, xxxv-1-279
2-112- 130: trascorrendo e appoggiandosi nel giudicare a'contraggeni, agli odi, alle
naturalmente incline a pensieri malvagi e a giudicare negativamente gli altri. papini, 27-184
: assi un criterio pur nuovo per giudicare della malsania de'luoghi. cattaneo,
compagnia. 5. figur. giudicare con eccessiva severità, criticare aspramente,
tosto per la pietà fraterna, che per giudicare le cose di re federico al tutto
dell'attore è un'altra opera da giudicare in sé e non come esecuzione di
la bilancia: esercitare la giustizia, giudicare con esemplare equità. giuglaris, 1-318
: essere maldicenti o estremamente severi nel giudicare una persona. tommaseo [s.
; essere rigidamente severo o rigoroso nel giudicare, nell'esaminare. tommaseo [
estremamente severa nel valutare, rigorosa nel giudicare. buonafede, i-12: né le
ed a chi legge il mezzo di giudicare. de sanctis, ii-6-59: la
a lui di sì, non saprei bene giudicare qual di costoro fosse da schernire di
. non tocca, o porzia, il giudicare della verità delle tue parole, essendo
. ^ per estens. sensibilità nel giudicare, nel- l'affrontare una determinata questione
46. -avere la mano pesante: giudicare o agire con eccessiva severità, con
della vita, dovessono in due dì giudicare... in molto meno se
e resistere. -criticare aspramente, giudicare con eccessiva severità. caro,
a questo o a quello, dovendo giudicare tra due cose o due persone, suol
da cui fu tratta, già osa giudicare ingratamente le sublimi dot trine
né conte, né altro che abbia a giudicare gente, puote giudicare sanza scienzia.
che abbia a giudicare gente, puote giudicare sanza scienzia. de rosa, v-591-23:
sagg'e 'l foli'errare / al giudicare -del proponimento, / e'1 marriménto
di comportarsi, di vivere, di giudicare o, anche, di un'ideologia
[epistole], 89: lascierò giudicare a'pietosi lettori se le chiese materiali
i materiali di studio, e nel giudicare uno storico non può essere questione di
: considerare in modo scarsamente benevolo; giudicare negativamente, in maniera duramente critica
o di giudizio: disposizione abituale a giudicare rettamente, a compiere le scelte piìf
mente che una donna si ritiene incapace di giudicare. angioletti, 83: mentre con
tende o porta a pensare e a giudicare in modo rigorosamente ripetitivo, stereotipo,
[la pittura] giovi a saper giudicare la eccellenzia delle statue antiche e moderne,
l'umi- lità e per lo non giudicare neuno. carducci, ii-1-5: la
, in partic. ai confessori per giudicare della liceità o non liceità di un
furono dati i cartocci... per giudicare secondo la mia perizia fisica e medica
ciascuno di mediocre giudizio lo può facilmente giudicare. costo, 1-404: fu un certo
editori e coi critici, ho potuto giudicare con la massima serenità il mediocrismo
, 1-201: chi passionato andrà a giudicare, non osserverà mai quella mediocrità che
a con siderare e a giudicare assennatamente, con pon derazione
sf. capacità di valutare e di giudicare le proprie capacità e le propriepossibilità con equilibrio
, se no come si fa a giudicare se è meglio o peggio del nostro?
proverbio, a denotare doversi l'uomo giudicare dalle opere, dimostrarsi dai fatti s'
, e per quel che io potevo giudicare, mi pareva che questo uomo da
al meno, si sarebbe detto a giudicare dalla camicia floscia di dubbia freschezza.
dicono diverse sentenze, non si può mai giudicare che l'una o l'altra non
di pensare, di riflettere, di giudicare, di ragionare; che appartiene o
modo particolare di sentire e di giudicare, che contraddistingue un gruppo o
di pensare, di riflettere e di giudicare (e si distingue sia dalle facoltà
2. modo di pensare e di giudicare; opinione soggettiva, valutazione personale;
-recarsi, ridursi la mente al petto: giudicare rettamente; riflettere spassionatamente; mettersi
, 26-167: degli anni non so giudicare, perché la parruca e la barba
sei parco di lodi e severo nel giudicare. foscolo, xv-264: de'tuoi
e letter. tenere in grande stima, giudicare in modo molto favorevole; ammirare,
davano tale indizio, che tu non potevi giudicare ch'ella fusse altra che venere.
volgar., ii-54: non si può giudicare se anibaie fu più maraviglioso nelle cose
speculazione mercantile. carducci, iii-24-148: a giudicare dalla fortuna mercantile dei libri, e
bologna fino ad una certa somma poteva giudicare da sé, etì in lucca era
console dei mercatanti: magistrato incaricato di giudicare le controversie di natura commerciale. croniche
sia et esser debba in conoscere e giudicare secondo li statuti di detta corte.
di voi, bisogna che per poter ben giudicare, che in letto insieme a fare
barlaam e giosafatte, i-13: verrà a giudicare e li vivi e'morti, e
nostri peccati siamo accecati e vogliamo piuttosto giudicare e credere che le cose o prospere
tropi ridicoli ed elefanteschi... possiamo giudicare che un'altra volta d'annunzio si
per dentro: il più adatto a giudicare una questione è chi vi è interessato
fu metaforica, subito potei riflettere e giudicare che non era in quella notizia ombra
facoltà dell'apprendere, la critica quella del giudicare e 'l metodo del discorrere. idem
. per, equivale a considerare, giudicare, ritenere, dichiarare, stimare,
-in partic.: equilibrata capacità di giudicare, o di agire nell'incertezza di
stanze (benché poche) si potrà giudicare s'egli nel poema eroico sia atto a
e le bellezze poetiche. -chiamato a giudicare in modo imparziale, a svolgere funzioni
amante, 11 potrete per voi medesimo giudicare. foscolo, xvi-217: io mi
3. modo di vedere, pensare e giudicare limitato, gretto, meschino.
nella sedia sua... per giudicare i vivi ed i morti...
per essa medesima virtù visiva voglia giudicare specie dizionario di marina, 469
: se alcuna di voi, che volete giudicare gli uomini dall'eleganza della loro cravatta
]: la quale cosa potessero miglioremente giudicare... queste cose sono tutte miglio-
anni dopo la sua prima venuta, per giudicare tutta l'umanità. panzini,
sua prima venuta, sarebbe apparso a giudicare gli uomini. b. croce,
; attenuare, cercare di giustificare; giudicare con minore severità. stigliani,
la minuta: essere estremamente severo nel giudicare, rigoroso nel- l'esaminare.
di intendere, di considerare, di giudicare le realtà dei fatti. pindemonte
pensare, considerare attentamente, ponderare; giudicare. guittone, 16-1: miri che
9. ritenere, reputare, giudicare (in relazione con un compì,
-mirare direttamente (o dritto): giudicare con intelligenza, con saggezza ed equanimità
con la giurisdizione, che consiste nel giudicare. 12. introdotto, inserito,
discernere una verità, di intendere e giudicare un fatto, di valutarne gli sviluppi
,... per quanto si può giudicare, è un mescùglio di più gomme
sta ancora in questa condizione miseranda di giudicare per scuole e per sistemi, laddove
e forse più in là, a giudicare dalla forma franca e spigliata. carducci
mistificati. 2. interpretare, giudicare o, anche giustificare in modo parziale
ecc.), affinché possano meglio giudicare in cause miste. — anche:
. palmieri, 3-14-6: non può sedendo giudicare a scranna / se pria non sono
, 15-223: chi si mette a giudicare de'pochi veri poeti che ora sono
tenere un comportamento o un modo di giudicare non improntato a equanimità. mazzini
è di mia umili tà e misura giudicare degli altri e de'ministri della chiesa
. 23. -misurare a braccio: giudicare in modo approssimativo, superficialmente.
secondo il proprio punto di vista; giudicare con criteri egoistici. guadagnoli,
. essere misuratore di giusta canna: giudicare in modo equo e imparziale. m
sùbbito giudico, o mi par di giudicare, quel che bisogni far circa essa
misura nel modo di agire, nel giudicare, nei sentimenti; controllarsi, frenarsi
modo di agire, di comportarsi, di giudicare; equilibrato, giudizioso, assennato;
di responsabilità e spirito di tolleranza nel giudicare le situazioni storico-politiche e nell'operare scelte
onesti. leopardi, v-147: non giudicare che egli sia di ragione che gli altri
o le più comuni e frequenti, possiamo giudicare che esse hanno un fondo nella natura
, di agire, di procedere, di giudicare, di conversare, di trattare nei
fondo, per essere in grado di giudicare o, anche, di stimare qualcuno è
e non capace d'inganno nel tuo giudicare. tanta stima nella tua mente per
, 1-421: don alonso non sapeva giudicare se, malgrado la vaghezza dell'aspetto
cambiate, servano di misura comune a giudicare del valore del tutto, chiamasi moneta
persona che ha facoltà di deliberare, giudicare, conciliare (un organo giurisdizionale)
... un pubblico può ragionevolmente giudicare d'un lavoro drammatico. thovez,
professione di moralismo; chi pretende di giudicare secondo princìpi o criteri morali quanto,
carnose distinte, questa gorgonia si potrebbe giudicare una spugna. ghislanzoni, 1-84:
13. ant. e letter. giudicare sfavorevolmente, biasimare, disapprovare, censurare
faceva ogni volta che si sorprendeva a giudicare temerariamente il prossimo. -morsicarsi le
far eseguire la pena capitale; facoltà di giudicare i reati più gravi, che comportano
fare se volessero pigliarsi la briga di giudicare secondo il loro assoluto volere (che è
è regola di guerra. non voglio giudicare quel che faccio, né tralasciare di
interno che doveva essere assai angusto a giudicare dalle stanghe d'una barella che spuntando
iij ufici [sacerdozio, ufficio di giudicare e di consigliare] l'uomo suole
ne [della 'nuova scienza j dovessero giudicare come d'una operucciola fatta per passatempo
8: jesù cristo verrà a giudicare li vivi e li morti con gran