/ e gli orrendi martòri in pri- gion nere, / voi ne'tedeschi e ne'
), sf. ornit. re- gion. marraiola (anas querquedula).
l'altro s'attacca ad uno scheg- gion ch'usciva / fuor de la roccia,
e che sovente / esser solea ca- gion di dolce errore. / ma se lei
è quello che noi chiamiamo la ca- gion prima. p. verri, i-186:
diveniva immediatamente così molle, a ca- gion della guazza, che non valeva a regger
gran mancamento d'operai, la reli- gion cristiana germoglia molto felicemente. tasso, 13-i-950
io son ferito, io son pri- gion per loro, / la piaga in mezo
leonardo, 2-154: figura la ca- gion del riso; pianto in vari modi,
quai [fior] d'ogni sta- gion freschi e tremanti / spirando zefir fa mille
caricatura i dottori di ra gion canonica e civile, mediante un linguaggio spropositato
xvi-5: poi, quando fie sta- gion, coi dolci impiastri / farà stornarvi ogni
ingrassa, / ha fatto una pre- gion de la sua bocca, / e l'
, 11-42: molto diletta avere innesta- gion maravigliose, ed in un arbore di diverse
xxxvi-180: né per lunghezza di sta- gion fosco si face / lo splendor chiaro del
fagiuoli, lvii-76: ivi si veg- gion macerate e stanche / dal penoso aspettar vedove
. veniero, 53: una leg- gion d'alme non nate / convien che nella
/ per cui possa, a sta- gion tra 'l marzo e 'l maggio, /
: discoperto dal popol furibondo / ca- gion lui d'ogni male, / martel d'
, esser giuntato, / la pri- gion molle e non aver mantello.
romor tanto / menasti ieri in pri- gion? forse alcun grosso / monopolista? f
plur. montipilósi). re- gion. tessuto a pelo lungo, tipico dell'
anche sm. mùscolo). re- gion. sorta di cocca metallica usata per fissare
sarebbe all'occhiello il nastrino della le- gion d'onore. jahier, 267: da
sm.). enol. re- gion. recipiente con pareti divergenti e munito
: neghittoso forma nella mente / ca- gion all'ozio e scusa alle perdute / doti
i lusinghier tuoi numeri / questa sta- gion ridente / per vaghezza simigliano. roberti,
, sm. bot. re- gion. erica, brugo (calluna vulgaris)
rimetteva che lo facessero morbido per ca- gion di potere ordire nelle taglie, aciò non
un'altra originaria fonte / la ca- gion d'ogni indugio e d'ogni lite,
patisci). ant. e re- gion. digerire. - anche assol.
, pavalgióne), sm. re- gion. ant. tenda da campo, talora
fin dentro la vera e santa reli- gion nostra. s. maffei, 5-3-260:
verde, / che per fredda sta- gion foglia non perde. palladio volgar.,
sm. omit. re gion. martin pescatore (alcedo atthis).
: per la sola tirata della ca- gion materiale non era del tutto messo davanti il
/ che la prima cagion non veg- gion 'tota '! / e voi,
ogni citta divisa in parti per ca- gion di religione o è già rovinata o è
indubitato colui che nega, per ca- gion d'esempio, il primato della chiesa romana
non è dubbio alcuno che questa ca- gion sola dell'esser quello spirito dannato lo rendeva
quali consiste tutto el profecto della reli- gion. savonarola, 8-ii-176: l'uomo spirituale
: venite, adesso è la sta- gion propizia, / queste signore vi si raccomandano
, privaturà), si. re- gion. formaggio fresco preparato con latte di bufala
. tasso, 15-46: veg- gion che per dirupi e fra ruine / s'
tempo oscuro / l'avean fatto pri- gion qual masnadiero, / e che se nell'
imperfettamente un osso dislogato, è ca- gion di nuova molestia. zendrini, iii-358:
(ràdego, ràdeghi). re- gion. ant. errare, sbagliare.
per non essere confuso col 'rha- gion ', altro genere d'insetti, fu
cfr. aprire). re- gion. aprire. vico, 4-i-984
. (femm. -trice; re- gion. -tòrci). ant. e letter
/ che la prima cagion non veg- gion tota! ottimo, iii-21: trattando di
città, villaggi e boschi, / seguivan gion boccaccio ciurmatore, / che le ricette
, / che d'ogni cosa man- gion come cani / e massime trovandosi in brigata
d'aristotile ben s'awera nella reli- gion cristiana. algarotti, 1-iii-13: in francia
gradite / che nmenan l'amena sta- gion. g. chiarini, 14: su
., 19-132: « qual ca- gion » disse « in giù così ti torse
, repromissa), sf. re- gion. ant. contratto di costituzione di dote
non potette venirvi da una altissima ca- gion ritenuto. cesari, 1-2-196: avea questo
d'oro / mena in certa sta- gion l'alba vezzosa / per l'eteree campagne
canteo, 140: aspetta la sta- gion del tempo lieto, / allor che 'l
.. / pegno sicur della ma- gion beata; / paga che i nostri conti
, sbianchisci), re gion. scoprire, rivelare; svelare, smascherare
), agg. re gion. smascherato, sbugiardato. f
aretino, vi-586: è la reli- gion scala per cui / il mondo ascende al
sottrarsi al capestro dell'impiccagione. gion m'è, lasso, d'infiniti mali
intr. (scarafóno). re- gion. rovistare, frugare. malagoli,
, 4-84: eri / nella sta- gion ch'ai dolci sogni invita, / quando
scombinare), agg. (re- gion. sgombinato; superi, scombinatìssimo).
cortese, / di che lievi ca- gion che crudel guerra; / e i cor
mira, / ch'egli è ca- gion di se stesso dannarsi. machiavelli, 1-viii-210
sf. bot. re gion. biancospino (crataegus monogyna). -anche
sm. ittiol. re gion. cavedano { squalius cephalus).
, c-46: tanto è la sta- gion forte ed acerba, / c'ha morti
esser servato a la sta gion più tarda. chiari, 2-ii-16: eccomi
. stennarèllo), sm. re- gion. matterello. boccalini, i-162:
stilla in quelle gongole, è ca- gion che subito le perle che vi son dentro
de la propria imago, / et in gion. sputare catarro, scatarrare. un
), agg. invar. re- gion. che spezza, a furia di torcere
e pulitezza, castigando, a ca- gion d'esempio, chi recasse frutti non maturi
/ della salute di tua figlia gion. svescerato, sviscirato, sviserato-, superi
terra i fiesolani alberghi / non veg- gion, mai volgeran loro i terghi. lippi
con uso appositivo (di uso re- gion.). citouni, 228:
de'fiumi si genera, come narra gion, le pietre in trentatré anni. manzoni
socchiuso si scorgeva un canoc gion. dimenarsi, saltellare, per lo più
me, lasso! è la sta- gion fuggita, / privo del lume di quegli
segnor cortese / di che lievi ca- gion che crudel guerra; / e i cor