, 30-172: non mi restava che gi riarmi all'aperto o aggirarmi per le
donna, il cui aspetto annunziava una gi vinezza avanzata. idem, 37:
il bisognevole, stava pazientemente aspettando coi gi nocchi un po'appoggiati allo
continuamente innacquati venire ad avventurato frutto. gi. ov. cavalcanti, 235: due
da milione, con sostituzione del pref. gi alla prima sillaba; cfr
nella culla o fra le braccia o sulle gi nocchia per prendere sonno o
denti ineguali. monti, x-3- ^ gi: facevan da lungi risuonar l'orrendo
usato effetto: / nel cor fere il gi gante che l'ascolta,
bi, ci, di, effe, gi, hacca, elle, emme, enne
bi, ci, di, effe, gi, hacca, elle, emme,
; tra essi, qualche fà-niente che vi gi ronza e legge, sgusciando
fiordiligi; anche: fior dati gi e fiordiligi, sf.), sm
. d. bartoli, 21-273: le gi nocchia gli si cozzavano insieme
di ferro, mi sentii sull'istante tutto gi rare...,
. (si indica con la denominazione gi; ant. e region. ge)
g, davanti ad altre vocali con gi) che si pronuncia appoggiando inizialmente la
cecchi, 7-4-5: centomila / di quei gi aliosi che vótan le pere.
, a 4 seme '. gi mno spermi a (ginnospermia), sf
non venga meno, fatto morto. san gi rolamo volgar. [tommaseo
nesso di (radius) e con gi (fageus), per cui corrispondentemente nelle
che dice: che ne puoi disgradar gi... e st...
cioè giorgi e stoppani, invece di gi... amerei si ponessero le
, con conseguente riduzione di se ^ gi assegnati alle liste minoritarie. -legge elettorale
grande mutazione di navilio. folgore da san gi mignano, vi-590 (9-3
, testa voluminosa; comprende anche forme gi ganti tipiche deu'africa,
, 1-471: domenica nella città di trevi gi fu fatta una magnifica mascherata di cento
, scrisse a sua eminenza il marchese gi anetti no giustiniani che, se avesse
', levata del mezzo la sillaba 'gi 'per la figura chiamata sincope da'
« che razza di idioma barbaro raucheg- gi? codesto è nibelungico: e te lo
, / le altre so9e nosco non gi stesse. sannazaro, iv-106: piangi,
/ contra ognuncana aversitae; / e gi da'prosperitae / con intrega salvation.
: quela profectia / che par che de'gi revelà / stagando in peyra o in
stropiegi! / pota! o'è andò gi osiegi / che era chi sta doman
, 1-125-3: lo dolge guardo che per gi ogli varga / nel cor mio,
ricci, 3-145: alzatosi il 'gi '/ con quel suo gonnellone /
scarca / a l'aspro porto, che gi ogli m'à molli / comandandomi che
astuti pegnatari ed al vortice d'una speculazione gi gantesca. carcano, 80
l'aguila bella nera pellegrina / che gi da me pasciuta e non tornò, /
210: li albori per li luo- gi iera tanto beli e grandi,..
ant. secondo le leg gi della prospettiva. lomazzi, 4-ii-230
inprima el ponse, / del peto gi dona, 90x0 el buta, / e
chi ha piasere che 'l sea dito che gi è i pi venturè de gi altri
che gi è i pi venturè de gi altri; chi de'esser tegnu che tute
chi che 'l se dighe che zò che gi ha, sea el pi belo e
morte a chi 'l defende. / gi altri contrari su la mente scende / e
inviò per mezzo del sig. bon- gi. tarchetti, 6-ii-166: era rigoroso,
che sconviensi a chi proseg gi, / però ch'ei dice daddover,
voglia, siati raccomandato il mio verduco. gi ratili cinzio, intr.
di testa: obbedirò per tutt'og- gi; ma domani lascerò fare alla provvidenza.
nura brasiliensis, detta comunemente lontra gi gante, caratterizzata da una
pune la nequizia / che regna o ^ gi nel mondo / e profóndalo tutto a
nue ago che quinoga nu possemo desponere gi nostri cori, le mente, le
, $f. trasgressione temporanea di ~ gi, princìpi, abitudini; scappatella.
ree costo, sì ch'el regnarne gi ven 1 lo quale katerina possedè
so camin, / pu segnando che gi par. serdonati, 9-432: le fortune
con questa. leopardi, iii-1098: gi, dentro il gennaio, quasi tutte le
tosto [il prete cupido] sa 'fese gi toie / chi candere ne recoie.
sospiro che sempre mi mena, / losengò gi ogli, co'poco refrena, /
rosso, 1-54-io: cristo, oblia gi nostri peccati, / ché relaxati altrui
rilucieno / d'aureo color li poe; gi d'ogni intorno! binuccio dello scelto
possé spiare, / tuto lo savore el gi à iato donare, / e a
ma per zo che la natura / gi de poco revotura, / li nostri antigi
fer, inigo e neco / che rosegar gi fa lo beco. pasolini, 3-65
c 1-61: quandi 1 quelli gi è rossuore igneo fugoso e piza over prurito
, corta finanziera, panciotto e calzoni al gi nocchio di colore rosso,
in meno o che non gira come dovrebbe gi -figur. la volubile manifestazione
e bon [il berillo] a torre gi sospiri e le grameze de cuore et
da me non volea partire, / sì gi dè la percosa saltando. cantari cavallereschi
, 1-125-4: lo dolge guardo che per gi ogli varga / nel cor mio sì
quasi si ostuppa / e sbigodito pensa che gi carga. g. gozzi,
e vi mettono un lungo stoppino e gi dànno fuoco e si allontanano perché alle
scarca / a l'aspro porto che gi ogli m'à molli, / comandan
. ariosto, 42-34: quindi malagi- gi al luogo viene / ove i demoni scongiurar
, « voglio vedere il prete perché legga gi... a stento per ottanta o
rilevanza minore, non sostan gi, 50: seconda altri la piena,
266: diedi in palglia segaleccia denari gi). imitare in modo pedissequo lo stile
molto elevati; quasi montano. gi, al trapezio. = comp.
a sinistra e a destra. gi diciamo 'stenografia'. = comp. dal pref
semivocali, rimessi, non aspirati: gi in gente, f in rof a,
tu te mostre a lei, tu te gi di'mostrar senpremai cum aiegro volto.
] se de v'hai! / alantor gi respoxi: / no den veritae celar
, e'vi cadde infermo a morte; gi). ant. esprimersi in modo sentenzioso
de novo, / e gran serenna gi ven aprovo. = voce ancora
questi danari, e poi si ven- gi a questo conseio con le oppinion. marino
ora in tutti i toni. no gi voiamo sovegnir. s. (giovanni crisostomo
spiacevole, imbarazzante o fastidiosa. gi; uscir d'impaccio con arte. giusti
e nel mezzo sgretolateci il lievito gi, seminari, università. lucini, 13-150
ei non sia per avere in o ^ gi il modo di corrispondere ai concordati con
desiderosi di cose nuove, di smaccare la gi d'alfieri sono tirati ed esagerati. certo
un po'della sua ben nota smar- gi asseria. 2. affermazione, atteggiamento
raccomandarlo per una missione politico gi pubblicitari). r. silvestri
suoi desideri e, in par- gi, decreti e regolamenti relativi alle armi [
che sente -dileto, / ché cristo -salvo gi solve -di -pene. boccaccio, dee
genovesi, 38: la nostra dona semeieve gi mandà pregando che elli pregem dèe per
raccese altere piume, / l'alma gi xi per giuoco di testa e per finezza
: la minor, ridente, è sulle gi nocchia stavolta di sua zia
prose genovesi, 92: pensemo che gi siatase lo cor de lo corpo per la
. (spazieggio, spazieg gi). tipogr. rendere una parola o
se no che el si scoga / gi spirti méi, tanto gli spinachia. lorenzo
il nemico aveva cominciato l'assalto. gi). ant. e letter. accadere
questo stato io non lascio di risentire gi). avere l'incanco di professore,
ciosi e de onor desirosi e levar gi pù in alto per dar po'maior
sente dileto, / ché cristo salvo gi solve di pene. = deriv.
. loredano, 5-77: storti avea i gi nocchi, / che a
strapaese, stracittà satira, polemica gi \ non ha nulla di straordinario; anzi
medicina volgare, 14: poi on- gi con quello la apostema overo strama, e
vecchia dell'osteria, zia di gaetano, gi offrì della torta drogata, quale si
: ahi! del ciel dure le ^ gi, inique e torte / per cui
non s'è saputo se non che gi spagnuoli, arrivati a serravalle sui confini del
e quel ribrezzo che si prova per gi oggetti appartenuti a qualcuno tragicamente morto.
la corrente piemontese, e sopra tutte le gi assai dai semplici dettami del vangelo e intento
/ treggiator varchi e rivarchila / disadug- gi, impingui e sàrchila. carena, iii-36
per mezzo di trimetri o d'ele- gi o d'altra maniera di versi. gandini
de novo, / e gran serenna gi ven aprovo. giordano da pisa, 7-52
guardare tant'a la vaghega, / di gi ochi che ver'ti amare movi,
, chi. lràe cum sì, scanpa gi dolouri del ventro. aretino, 20-
ancor quello di un corpo di le ^ gi temperato di modo, che né il
/ e braccia in terra, e moncherin gi. ù manda, bolario volgare
in civiltà delle macchine, 196]: gi à le loro 'forme', anche se
veder sparire insieme a lui anche quei due gi ganti, dei quali invece
. gging /, correttamente / 'd. gi. /, sm. invar. sesso
ostal'gie /, correttamente /. stal'gi: /, sf. invar. sentimento