aura e fa le foghe e tonde / garrir che variamente ella percote. / quando
ho il core, / ed al garrir di questa penna giace / sordo il pensier
con essi,... / col garrir della voce in altra guisa / suole
, 208: canzon, più non garrir le voci affiena: / troppo se'tu
, 7-5: non si destò sin che garrir gli augelli / non sentì lieti e
: non si destò sin che garrir gli augelli / non sentì lieti e salutar
si face. preti, iii-175: al garrir degli augelli eco risponde. alfieri,
, i-339: ma, svegliato al garrir degli augellini, / mentre comincia a
7-5: non si destò sin che garrir gli augelli / non sentì lieti e salutar
e fa le foglie e tonde / garrir, che variamente ella percote. / quando
, 208: canzon, più non garrir, le voci affrena: / troppo se'
cielo stellato; / e '1 su'garrir paion mille chitarre. dante, conv
al ciel stellato; / e 'l su'garrir paion mille chitarre. dante, conv
ciel stellato; / e 'l su'garrir paion mille chitarre. boccaccio, dee.
e spenta, / se con il suo garrir troppo v'infesta; / non cerca
, 7-5: non si destò finché garrir gli augelli / non sentì lieti. marino
il marito e la mogliera / sempre garrir d'ingiuriosi detti, / stracciar la
scorno talvolta, e basso e fioco / garrir, non chiaro e nobil carme udissi
; e più non resta / di che garrir. tristi querele e pianto / sparger
. alamanni, 5-2-670: non cruccioso garrir, non verga o ferza / adopre il
zeno, xxx-6-159: or si tronchi 'l garrir. sancio, t'eleggi: /
; e più non resta / di che garrir. tristi querele e pianto / sparger
equilibrato il volo, / e armoniosi garrir su gli arboscelli. leopardi, 208:
/ susurrar freschi i zefiri, / dolce garrir la fonte. colletta, iv-127:
ricercano le fibre, / e '1 garrir de gli augelli entro le nubi,
, /... / viene a garrir nei portici, / svola e garrisce
erbe, sua dolce famiglia, / e garrir progne e pianger filomena, / e
, sull'aperta fronda / stavi lieto a garrir, nulla veggendo / intorno a te
né batter foglia, / né il garrir pur si sente d'un augello. barilli
spenta, / se con il suo garrir troppo v'infesta; / non cerca portar
garzon; né qui ponea / freno al garrir, no- vellator loquace. baretti,
licèo. alfieri. 1-415: il tuo garrir gran freno / posto ha finora al
il marito e la mogliera / sempre garrir d'ingiuriosi detti. guarini, 215:
. anguillara, 3-122: dopo molto garrir conchiuso fue, / per por silenzio
terrai, non senza / qualche lieve garrir con la tua dama. -lamentarsi
spenta, / se con il suo garrir troppo v'infesta, / non cerca
; e più non resta / di che garrir. tristi querele e pianto / sparger
rimena /... / e garrir progne, e pianger filomena. crescenzi
, 7-5: non si destò fin che garrir gli augelli / non sentì lieti e
sull'aperta fronda / stavi lieto a garrir, nulla veggendo / intorno a te.
sereno,... / dove al garrir di progne eco risponde, / ed
nostri lamenti. preti, iii-175: al garrir degli augelli eco risponde. m.
ricercano le fibre, / e 'l garrir de gli augelli entro le nubi, /
/ né il garrir pur si sente d'un augello. carducci
: non così un'importuna cicala col garrir ch'ella faccia da un arboscello su l'
arbusti le cicale / facean con lor garrir caldo lavoro. bocchelli, 2-345: le
/ susurrar freschi i zefiri, / dolce garrir la fonte. carducci, 1045:
e fa le foglie e tonde / garrir che variamente ella percote. bocchelli, 1-iii-532
fra minuti sassi, / o che 'l garrir de l'aura infra le frondi.
. pur tal volta suole / dolce garrir lungo il castalio fiume, / se prende
. raccontare. pascolo, ii-292: garrir fole non odemi / l'atrio di adulazione
il primo essendo derivato per similitudine dal garrir degli uccelli, si prende per lo più
zeno, xxx-6-159: or si tronchi 'l garrir. sancio, t'eleggi: /
il marito e la mogliera / sempre garrir d'ingiuriosi detti, / stracciar la faccia
, 180: una loggetta intenta / al garrir delle rondini. -con uso avverb
cotanto. cesarotti, 1-xxxiv-197: lascia garrir l'audace volto e stolto, /
. corsini, 6-1: tosto ch'ai garrir degli augelletti / d'ogni diletto e
7-5: non si destò fin che garrir gli augelli / non sentì lieti e salutar
marito e la mogliera / sempre garrir d'ingiuriosi detti, / stracciar la
: dal lotoso albergo / il noioso garrir la rana addoppia. della porta,
il marito e la mogliera / sempre garrir d'ingiuriosi detti, / stracciar la
. ercole bentivoglio, 5: udirlo / garrir con sua mogliera tutto 'l giorno /
. bruni, 154: quivi, al garrir de'mattutini augelli, / a le
il marito e la mogliera / sempre garrir d'ingiuriosi detti. tasso, 2-91
: qui non venn'io né per garrir, montano, / né per contender
vendetta. fiacchi, 133: è un garrir senza frutto / il fare una disputa
: vorrei, là in parte ove il garrir de'loschi / mevi non salga e
: fa più lieto il petto / dolce garrir de'mattutini augelli, / con la
7-5: non si destò fin che garrir gli augelli / non sentì lieti e salutar
aura e fa le foglie e tonde / garrir che variamente ella percote. chiabrera,
, 7-5: non si destò fin che garrir gli augelli / non sentì lieti e
discaro accento, / che, in soave garrir mormoreggi ante, / peregrino de l'
/... / vidi al dolce garrir de le mut'onde. mascardi,
s'intese / da me se non garrir noioso indegno. fr. gualterotti, 35
7-5: non si destò fin che garrir gli augelli / non sentì lieti e salutar
mio: benché t'affanni / molto in garrir, da'secoli tiranni / nulla pietà
discaro accento, / che, in soave garrir mormoreggiante, / peregrino de l'aure
il marito e la mogliera / sempre garrir d'ingiuriosi detti, / stracciar la
erbe, sua dolce famiglia, / e garrir progne, e pianger filomena. verga
pivuoli. monti, 24-343: rispettosi al garrir del genitore / corser quelli, e
erbe, sua dolce famiglia, / e garrir progne e pianger filomena. b.
oltre adone e filomena e progne / garrir ode pertutto ovunque vanne / e di
d'aprile, / allor che il riscignuol garrir si sente, / ma via più
salamoni neu'intendere... il garrir degli uccelli e il ruggire delle fiere
7-5: non si destò fin che garrir gli augelli / non sentì lieti e salutar
occupato magistrato, non ardisco di ragionare e garrir con voi per lettere, siccome io
oltre adone e filomena e progne / garrir ode pertutto ovunque vanne / e di
. corsini, 6-1: tosto ch'ai garrir degli augelletti / apparve febo ai lidi
va oltre adone e filomena e progne / garrir ode pertutto ovunque vanne / e di
una volta il pino si messe a garrir lo spino, vanagloriandosi della sublimità, della
gente stolta! cesarotti, 1-xxxii-197: lascia garrir l'audace volgo e stolto, /
strepito e l'ardore / del lor garrir tumultuoso e vano, / fu tra loro
, /... / viene a garrir nei portici, / svola e garrisce
: qui non venn'io né per garrir, montano, / né per contender teco
se fra le donne hai visto donna al garrir portata, / fia dall'esempio indotta
va oltre adone e filomena e progne / garrir ode pertutto ovunque vanne / e di