notte profonda: i suoi canuti crini / gìano ondeggiando a un bastoncello intorno, /
con sicuri voli / cantando se ne gìano i rosignuoli. del tufo, 68:
de sopre ad quella trasandella; / e gìano seguitamente / (fuòro tre magie)
roma, xxviii-430: le polzelle de roma gìano spesso allo ditto tempio, con loro