le penne del notaro, / e vai furando lo detto stranero.
le penne del notaro, / e vai furando lo detto stranero: / sì co'
e, dai fracidi teschi il crin furando, / al suo l'intesse. boccalini
che, con l'usato orgoglio / furando a bleda il regno, il trasse a
xxx-5-14: mira come vezzosa, / furando al ciel le stelle, / empie di
ingannò il buon figliuol d'japèto, / furando dal non mai stancabil fuoco / lo
e, dai fracidi teschi il crin furando, / al suo l'intesse. fiacchi
, per che queste ingorde, / furando il cibo alle profonde e vere,
vesti le penne del notaro / e vai furando lo detto stranero. giusto de'conti
anco in parte di propria mano, furando per ciò alcun'ora al sonno, di
che la morte prava, / te pria furando, orridi guai mi appreste. manzoni
non la mia man, se vai furando i colpi. 12. distogliere
1-73: se medesimi alle facende pubbliche furando, ad ociosamente vivere si diedono. caro
riposo e gli occhi al sonno / furando anch'io, so desiar l'aurora.
in ciò usano alcuna discrezione, non furando ogni cosa, né in ogni luogo,
; / perché queste ingorde, / furando il cibo alle profonde e vere, /
felice che non aveva bisogno di andar furando in qua e in là i fioretti
vesti le penne del notaro / e voi furando lo detto stranero: / sì co'
vesti le penne del notaro / e vai furando lo detto stranero. g. cavalcanti
fé negra, oscura e tenebrosa, / furando la sua luce, anzi la mia
vesti le penne del notaro / e vai furando lo detto stranero. -voce
così l'alm'ha sfornita / (furando 'l cor che fu già cosa dura,
, / maliosi, falsari e chi furando, / barattieri e ruffiani e simoniàci,
così l'alm'à sfornita / (furando 'l cor che fu già cosa dura,
vesti le penne del notare / e vai furando lo detta stranero. bembo, 10-viii-266