in un àngolo del canapè e mi fisava con certi furbi e lùcidi occhietti che
s'illudeva sul suo pericolo. lo fisava, come già nello scafo sommerso o nella
pose fine al suo discorso, mi fisava con occhio dispregiatore. dall'ongaro,
al mare la pupilla nera; / fisava un brigantin che si vedea / sfidar gli
sbadigliavo. ei con pupille intente / fisava il mazzo che m'aveva offerto,
seno aperto. dossi, 20: fisava, collo zìgaro in bocca, d'un
s'illudeva sul suo pericolo. lo fisava, come già nello scafo sommerso o nella
di riverenza tacita fioria / a chi fisava quel suo sguardo intento. tecchi,