,... tanta è la finitezza del lavoro, che niuno ordinario vetro è
dell'albani, che a cagione della sua finitezza ed eccellenza si può chiamare un cammeo
ridurle a quel segno medesimo di possibile finitezza che avremmo ottenuto scrivendole. cattaneo,
finito in sé, condotto a perfezione, finitezza; integrità, maturità.
grandi di cacciagioni, ne'quali una gran finitezza non va discompagnata da una grande intelligenza
francesi e gl'inglesi aggiungendo a una pari finitezza di lavoro un più puro e vago
con più finitezza che non il falegname. pavese, 6-297
, iii-157: quell'ironia in tanta finitezza di esecuzione, in tanta giustezza di
. v.]: 'finitamente', della finitezza in lavori d'arte. finitamente lavorato
nobiltà degli animi, ed una certa finitezza colla quale sempre lavorò. algarotti,
grandi di cacciagioni, ne'quali una gran finitezza non va discompagnata da una grande intelligenza
dappoco finch'ella non abbia la sua finitezza negli usi letterari. leopardi, ii-98:
spendere per dare a'suoi scritti la finitezza, la grazia, la leggiadria,
poeti, ma con quella grazia e finitezza a cui era già venuta la lingua.
stesso non riuscì mai a svolgere con finitezza scientifica la propria teoria. alvaro,
rozzamente, con un disprezzo ostentato verso la finitezza e l'eleganza, una penitenza.
rivelano la bellezza degli impianti, la finitezza degli edifici. -in senso concreto:
età, di simil genio, di simil finitezza in ogni cosa, e fino nell'
, 1-222: raggiungeva proprio ora la finitezza della sua beltà, patinata di una
suoi princìpi, fornito delle caratteristiche della finitezza morale. 2. filos.
). rosmini, 2-147: la finitezza o l'infinitezza è qualità ontologica,
astratto individuale, il finito nella sua finitezza. gentile, 3-63: l'atto onde
ed esiste, è sempre un cancellare una finitezza, e infinitizzarsi. -debolezza,
, tralasciando di metter in considerazione la finitezza del corpo della repubblica, e delli
[aristotile] finge ogni volta la finitezza... quale è la finitezza dello
la finitezza... quale è la finitezza dello stato? quella che ha negato
finitùdine, sf. ant. finitezza, limitatezza. bruno, 3-336
iii-20-330: bellissimi versi, e con tanta finitezza virgiliana lavorati nel ricamo e nelle frange
sanctis, iii-157: quell'ironia in tanta finitezza di esecuzione, in tanta giustezza di
4. grazia, leggiadria, esattezza, finitezza, eleganza (di un oggetto,
varietà; varietà che viene dalla gentile finitezza delle parti, ed è virgiliana.
spendere per dare a'suoi scritti la finitezza, la grazia, la leggiadria, la
4. accuratezza di esecuzione, finitezza; perfezione, eccellenza formale.
, iii-157: quell'ironia in tanta finitezza di esecuzione, in tanta giustezza di
posa che non abbia data l'ultima finitezza al suo idolo; l'uomo non
bocchelli, 2-xix-207: è finezza e finitezza di stile, variato e sempre proprio
disturbata e confusa, tanto da una egual finitezza di tutte le parti, come da
e infinitezza. rosmini, 2-147: la finitezza o l'infinitezza è qualità ontologica,
esiste, è sempre un cancellare una finitezza, e infinitizzarsi. in- finitizzamento che
esiste, è sempre un cancellare ima finitezza, e infinitizzarsi. = denom
d'insieme che finiva col prevalere sulla finitezza del particolare. -dormire insieme:
implica i concetti di limite e di finitezza dell'essere, di disordine nell'armonia
del suo piano dipendesse ormai soltanto dalla finitezza dell'esecuzione. 8. serie
rapporto che lega la particolarità e la finitezza delle cose sensibili alla realtà e all'
soggette. -il carattere di finitezza temporale di tutto ciò che è materiale
: la purezza, la delicatezza, la finitezza della scuola umbra, con l'
alla materialità, all'imperfezione e alla finitezza del corpo); che rende l'
borgese, 1-222: raggiungeva proprio ora la finitezza della sua beltà, patinata di una
da notare che il disegno mirabile per finitezza degli episodi e delle singole parti più
ma tornita e lustrata con una certa finitezza cappuccinesca. [ediz. 1827 (641
ma tornita e polita con una certa finitezza cappuccinesca]. leopardi, 215
). idem, 12-348: ha la finitezza e il polito della 'salammbó ',
a dire che non si origini dalla finitezza e dalla composizione. b. croce
fare, questo libro è lontanissimo dalla finitezza dei veri romanzetti classici. =
, della lisciatura quasi leccata, della finitezza rabescata d'uno ch'abbia tempo parecchio a
. g. gozzi, i-22-159: finitezza squisita di lavoro, / quanto corsa
i quali presentano le cose con isplendore, finitezza, armonia e connessione. foscolo,
parevano scalpellate in una lucida, silicea finitezza. -descritto o rappresentato con grande
'nunziata'; figure picciole e dell'ultima finitezza, con un'architettura assai bella,
, in conseguenza della sua condizione di finitezza. iacopone, 20-26: la vita
= comp. di sopra e finitezza (v.). sopraffioritura {
bacchetti, 2-xix-207: è finezza e finitezza di stile, variato e sempre proprio
. -trascendere la vita nella sua finitezza, nella sua limitatezza. quasimodo
, 1-222: raggiungeva proprio ora la finitezza della sua beltà, patinata di una noncuranza
minuta forse, ma nel minuto è la finitezza dell'arte. giuliani, ii-373;
presuntuoso, quanto difettato di sodezza, di finitezza, di eleganza, di durata e
mente a condur le sue opere con finitezza come tiziano od il vinci. lanzi
all'abrundung', all'equalità e alla finitezza, cioè a dire alla virtuosità meramente letteraria
: tira poi il marmo a una certa finitezza, che non si può credere chi
i quali presentano le cose con isplendore, finitezza, armonia e connessione. cassola,