di finte forme il velo adombro, e fingo / ch'altri avvampi in quel foco
pestilenza. pellico, ii-25: talora fingo d'essere allegro affinché i poveri prigionieri
crin s'infiora. paoli, iii-192: fingo in lei tardo ingegno, e minacciante
più spiace. paoli, iii-192: fingo in lei tardo ingegno, e minacciante
en trare: ma io fingo di non m'accorger mai di questa
ariosto, 290: se ben talor fingo di non vederti, non ti creder
di costei. non lo dico, e fingo e vi scherzo sopra; ma ogni
profondissima quiete / io nel pensier mi fingo; ove per poco / il cor non
. imbriani, 1-241: io nulla fingo; io nulla dissimulo; io non
ombre di poesia, terribil forme / fingo, e fingendo di piacer m'ingegno
metastasio, 609: sogni e favole io fingo; e pure in carte / mentre
, 6-ii-154: varie larve a me fingo e disegno: / disegnate le guasto e
/ più fastidioso di una mosca. fingo / di rompere un oggetto, né
poca sua fermezza / gli espongo; e fingo che la trama, incauto, /
fìgnere, fèngere), tr. { fingo, fingi', pass. rem.
d'alessandro, né me le sogno né fingo, le quali se siano prodigalitadi o
dolor riparo, / erro doglioso e fingo il mio ritorno, / forse com'io
/ e dilettosi tempi; e già mi fingo / ne la camera tua, reina
di finte forme il vero adombro, e fingo / ch'altri avvampi in quel foco
metastasio, 609: sogni e favole io fingo; e pure in carte /
nella vita di numa, e questo lo fingo in mezzo
abbracciasse forte. pea, 7-124: io fingo di nulla. -fingere qualcuno
ombre di poesia, terribil forme / fingo, e fingendo di piacer m'ingegno /
finte forme il vero adombro, e fingo / ch'altri avvampi in quel foco
finte forme il vero adombro, e fingo / ch'altri avvampi in quel foco
io non gli parlo mai mai; fingo di non sapere chi sia, né cosa
tasso, 6-ii-154: varie larve a me fingo e disegno: / disegnate, le
e profondissima quiete / io nel pensier mi fingo; ove per poco / il cor
ho un poco di timore, / ma fingo intrepidezza e bizzarria / per tener la
ivo piai * rispondo, recito, fingo '. ipocrismo, sm. ant
.. / io nel pensier mi fingo; ove per poco / il cor non
ben tal volta mi lusingo / e mi fingo / qualche lampo di speranza; /
pellico, 2-181: è un poema che fingo scritto da un trobadore in quel latinaccio
n. franco, 4-200: mi fingo lucubrare, come dicono 1 pedanti,
n. franco, 4-200: mi fingo lucubrare, come dicono i pedanti,
come non sanno gl'ignoranti, e fingo che la lucerna, cioè il giudizio acquistato
. marinaràccio. baretti, 6-53: fingo di non vedere otto o dieci mari-
/ tiburis ripas operosa parvos / carmina fingo ». matissiano, agg.
muovere / s'abbian di passo, fingo di volermene / andar altrove, e spero
profondissima quiete / io nel pensier mi fingo. idem, 25-42: diman tristezza e
sì caro un pentimento. anzi io fingo d'amarla perch'ella vesta me e per
dell'isole pertinenti medesimamente al regno di fingo. -appartenente a un certo stato (
bestiale. goldoni, x-781: anch'io fingo bravura, / ma son dell'opinione
privato luoco io me nascondo / e fingo non mirar la donna altiera?
e profondissima quiete / io nel pensier mi fingo. idem, 23-87: che fa
personaggi, nestore e cesare, li fingo provvedutissimi della geometria e dell'analisi. pasolini
le braccia, la bocca; quando fingo esser cieco, quando piagato; e muto
profondissima quiete / io nel pensier mi fingo; ove per poco / il cor
quanto ch'io dicto e quanto io fingo. caro, 16-75: ecco, signor
/ vani diletti a me medesmo io fingo. 4. che non presenta interesse
medesima. tasso, i-146: io fingo che la iattanzia e la ritrosità di raimondo
giovane romantico.. / queuo che fingo d'essere e non sono! bocchelli,
ch'opra è di questa mano. / fingo allor d'ubbidirla, ma interpretando in
di ragazzo, / le innocenze che fingo e l'isterismo / che celo nell'eresia
pulci, lxxxviii-ii-328: e1 nostro viver fingo / esser un cavalcar con morte in
profondissima quiete / io nel pensier mi fingo, ove per poco / il cor non
da smascellare quando, cenando con essi, fingo una ambastia: e caduta su la
che non mi giovan erbe né radici. fingo così talor che io mi sfiguro,
e profondissima quiete / io nel pensier mi fingo... /...
. bartoli, 9-30-146: non me li fingo perciò il concilio de'sette savi,
profondissima quiete / io nel pensier mi fingo; ove per poco / il cor non
profondissima quiete / io nel pensier mi fingo; ove per poco / il cor non
quiete / io nel pen- sier mi fingo. g. l. calisse [a
quanto ch'io dicto et quanto io fingo. tasso, 4-77: questo finto dolor
per dir brieve, el nostro viver fingo / essere un cavalcar con morte in groppo
le braccia, la bocca; quando fingo esser cieco, quando piagato; e muto
da lo scoglio più duro, / fingo adorno talor concavo monte. magalotti,
ix. nievo, 632: io fingo di non m'accorger mai di questa voglietta
, 2-181: e un poema che fingo scritto da un trobadore in quel latinaccio del
1-xxxii-282: costei, qual io la fingo, amor m'addita, / ch'abbia
varano, 1-485: io non mi fingo / favole, o sogni: con questi
g. caliceti, 2-61: io non fingo uno zelig non finge! anche quando