giusti, ii-486: 'acquistare il suo fine', per me sta a indicare il
[s. v.]: 'misera fine': vale anco inonorata, inuguale al
un peluzzo dalla cappa a qualcuno senza fine', compiere un'azione, anche da nulla
comp. da naxxnc, 'cessazione, fine' e tcóvoc; 'fatica, affanno'.
quelle parole: 'benché avente principio e fine', perocché il porle a cagion del
scopoluso, v. scopuloso. fine', dal gr. oxonóg, connesso con
vale quanto 'nondimeno': 'sì fece buona fine', cioè 'nondimeno fece buona fine'.
due grandi famiglie: caratteri a 'taglio fine' (occhio inglese, stretto, allungato)
s. v.]: 'tela senza fine': dicesi di quella tela che sempre
comp. dal gr. téxog 'fine', àyyetiìv 'vaso'e txtaoig 'estensione'.
comp. dal gr. xéxog 'compimento, fine' e negóg 'parte'. telomicina
forzata conclusione sull'happy end (il 'lieto fine' tipico del cinema americano).
moravia, 39-5: 'l'uomo come fine' è infatti una difesa dell'umanesimo in
. da bone 'osso'e china 'porcellana fine', da china 'cina', in quanto fu