/ impio e crudele, più amaro che fele: / « vede o compar mio
o poco mèl, molto aloè con fele! / in quanto amaro ha la mia
la china. tasso, i-91: sputerei fele ed aloè. carletti, 72
1-223: tanto è, ch'assenzo e fele e rodo e suggo, / ch'
1-223: tanto è, ch'assenzo e fele e rodo e suggo, / ch'o
sia gustato da me, dopo il fele e l'assenzio e 'l veleno di tanti
altro l'amaro dell'animo, che il fele delle passioni che l'avelenano. bandello
1-223: tanto è, ch'assenzo e fele e rodo e suggo, 29
ciascun sì mi era più amar che fele; / per molte volte merzé lor gridai
, che deriva nella ves- sica del fele o della bile, che li sta appendente
fegato, che deriva nella vessica del fele o della bile. 9.
* cerva, cavriuola ': animali senza fele, semplici, di grande amore fra
, / l'arna di tosco e di fele, / la corte di pianto crudele
bianchissimo latte, /... / fele, aloè, cor- bezze e prugne
senza fele, semplici, di grande amore fra loro
96-5: e parrò un colombo senza fele, / tanto starò di bon core
è per lo pastor, ch'è senza fele, / lupo, che po d'
è per lo pastor, ch'è senza fele, / lupo, che po d'
impio e crudele, più amaro che fele: / « vede, o compar mio
/ l'arma di tosco e di fele, / la corte di pianto crudele,
/ l'ama di tosco e di fele, / la corte di pianto crudele.
bocca parer più amari che assenzio e fele. -rendere derrate secondo i denari
mortai distino / appicati tenea con duro fele. giov. cavalcanti, 104:
altro corrompe il mèl di tosco e fele. p. della valle, 143:
appo il volgo è appellata « acqua di fele »; tuttoché in questi cresceri e
/ l'ama di tosco e di fele, / la corte di pianto crudele,
. maffei, vi-471: nel calice di fele / che la vita ci mesce e
gli fu la morte amara più che 'l fele. parini, 392: poi che
/ s'io porto in bocca il fele, a lui di favo / le labra
purga, getta una fezza, un fele, un tossico più orribile d'un corpo
. dottori, 93: sparse di fele tutte / sono le viscere infauste, /
donna, è tal, come se fele / rendesse ama de mele. iacopone,
impio e crudele, più amaro che fele. angiolieri, 9-12: però mi facci
/ e sed e'fosse amaro più che fele, / con l'umiltà ch'è
, / che solev'esser più amar che fele, / ed i''l trova'vie
bocca parer più amari che assenzio e fele. leopardi, 752: si tollera il
fegato. garzoni, 1-307: il fele sta sopra il fegato e tiene due
, le cartilagini, la milza o il fele, anzi né saprei d'avere il
, anzi né saprei d'avere il fele, la milza o i reni, se
il cuore, il fegato e 'l fele di questo pesce? 3.
, inf., 16-61: lascio lo fele e vo per dolci pomi / promessi
: o poco mèl, molto aloè con fele! / in quanto amaro ha la
altro corrompe il mèl di tosco e fele. menzini, i-96: s'ebbe all'
, che avete per solito amareggiata di fele. a. maffei, vi-471: nel
maffei, vi-471: nel calice di fele / che la vita ci mesce, e
/ veggio rinovellar l'aceto e 'l fele, / e tra vivi ladroni esser anciso
che sempre in corpo ebbe sì amaro fele. serafino aquilano, xxx-10-1: a sequitar
/ la qual per ben amar mi rende fele, / e per servirla mi conduce
fedele non imbratta le sue carte col fele delle private burle. berni, 27-13 (
e 'l furor, l'aceto e 'l fele; / e la battaglia ognor vien
angiolieri, 96-5: parrò un colombo senza fele, / tanto starò di bon core
: il mele si fa leccare, il fele si fa sputare. -una
/ l'ama di tosco e di fele, / la corte di pianto crudele
g. tozzi, i-24-143: io bevo fele con aceto misto, / de'disperati
passa il gozzo,... sputerei fele ed aloè. -portare in gozzo
/ al core, a l'ugne il fele conceputo, / così graffiossi che spartì
/ che solev'esser più amar che fele, / ed i''l trova'vie più
fedele non imbratta le sue carte col fele delle private burle. firenzuola, 11:
poco mele / rispecto a l'incidente amaro fele. -rilevante, importante.
brusca, aspettai vino, mi rende fele. zanon, 2-xviii-59: gli
/ ov'era mista mirra et amar fele, / unde veniva puzzolente fleto. leonardo
anitre] gnocchifatti di farina d'orzo, fele di bue, fonghi moscari e seme
rende labrusca; aspettai vino, mi rende fele. 3. specie di vite
croce afitto, a pogione / bever fele, de lancia esser piagato. dante
, / e poi gustasti l'aceto col fele, / tanto che la tua madre
per lei, fugga come topo incauto da fele. bruno, 3-734: molto poco
onde basse e ravvicinate. -mar di fele: nel venez. ant., marea
si martira, / apparecchiato è el fele. bandello, ii-992: ch'ama
: crede con parol far dolce il fele: / ma le parole in fin son
donna, è tal, come se fele / rendesse arna de mele. bartolomeo da
abbeverato [cristo] d'aceto misticato con fele e mirra amarissima. sanudo, xlv-27
eirore / ber forte aceto con amaro fele, / contr'al sapor del venenoso mèle
o poco mel, molto aloè con fele! / in quanto amaro ha la mia
discendono a noi, il mele e il fele son le due prime bevande di che
escir de donna, è tal come se fele / rendesse arna de mele. leandreide
qui non ti potrei dir con quanto fele / mi funno incontro e vandali e gotti
, 183: ha mele in bocca e fele ha nel canestro. cino, iii-70-5
ma poscia altro non è che assenzio e fele. -nuotare nel miele: vivere in
gnocchi fatti di farina d'orzo, fele di bue, fonghi moscari.
lepori, gli timidi cuniculi, le fele pulluarie, candide e lutee mustelle a
/ e sparso il cor di negro fele e d'ira, / né sa ben
alle nozze chiamavano gami- lia, il fele alla vittima si trasse, quasi volendoci prudentemente
serapino] col sugo della ruta e fele, al modo detto e'vale alla oscurità
cervello che non discernono il zuccaro dal fele? tasso, n-iii-943: ogni oscurità de
, fiamma, stridi, assenzio e fele. -oppressivo, ingiusto (una
che sollo ne'paduli fangi stanno, il fele beuto cava la flegma dii corpo.
che li avea dato l'angnolo, col fele del pesco che avea serbato unse gli
essi qual si vorrà e livisigli il fele e quella pellicina che hanno addosso,
piana / per perder la colomba senza fele, / quella per cui lo spirito d'
/ l'ama di tosco e di fele, / la corte di pianto crudele,
, inf., 16-61: lascio lo fele e vo per dolci pomi / promessi
che monda il sangue dalla colera e fele. zambeccari, 1-17: nel canale della
] giace: d'atro assenzio e fele / i precordi gli sparse invida parca.
alle nozze chaia- mavano gamilia, il fele alla vittima si traesse. tasso, 11-
tu, che non conosci acqua di fele. 5. l'ordinare una
li fiero mostranza. / aceto e fele li fo apresentato. benivieni, 2-48:
dante, inf, 16-62: lascio lo fele e vo per dolci pomi / promessi
: le rosseggianti e tener'uve / fele, aloè, corbezze e prugne acerbe /
martire, / l'aceto e 'l fele k'ebbe a bere / che i fo
auriti lepori, gli timidi cuniculi, le fele pullarie, candide et lutee mustelle
le legge èsse / al mondo pululasse amaro fele. palazzo, 255: vanno elle
e gioco / è temprato di fele e di veleno. delltjva, 183:
sanguigno, 68: prete ioanni da san fele, mio amico lealissimo e diletto,
/ l'ama di tosco e di fele, / la corte di pianto crudele,
de donna, è tal, come se fele / rendesse ama de mele. crescenzi
, 1-370-3: simplicimente, puro, senga fele, / ti servo, amor,
. rispulse di marie, abbeveramenti di fele, trafitte di petto. = var
prima il mele, / ora il fele ho saporato. musso, 11-202- questo
50: ho pieno il cor d'amarissimo fele, / pà- scommi sol le lacrime
giova mirabilmente al mal caduco: il fele, posto col mele, sana la
.. gli timidi cuniculi, le fele pullarie, candide e lutee mustelle, e
sanguigno, 68: prete ioanni da san fele, mio amico karissimo e diletto,
: sim- pligimente, puro, senga fele, / ti servo, amor, del
che mèle / per esca li fu dato fele / con l'aceto, ch'è
conforto, / poiché fortuna arà sfogato il fele, / chého visto nave ritornarsi in porto
i soleni erano venuti anche da porto san fele; erano due volte più grossi di
crusca]: togli la galla pertugiata, fele di toro, mandorle amare, cuoci
aversario, / e dàcci il fele amaro / che ci fa sostener cotante
ama tuto plage, / ma lo fele, madonna, pur se adira, /
... / l'aceto e 'l fele k'ebbe a bere / che i fo
: il mele si fa leccare, il fele si fa sputare. ibidem,
animali. lomazzi, 4-i-214: il fele dii porco sana di subito, beuto,
poi dà tribolazioni più amare che il fele, e quante ne nascano da lei
dante, inf, 16-63: lascio lo fele e vo per dolci pomi / promessi
, è una gocciola sola a comparazion del fele e deu'assenzio che si trangugia?
ante, infi, 16-62: lascio lo fele e vo per dolci pomi / promessi
cervello che non discemono il zuccaro dal fele. -sembrare uno zucchero: avere
da palmira – forse avevo seminato in fele di luna–ein questa tranquillità scossi il capo ribattendo