. darei un sol boccone. / e fegli colle dita una castagna. -nemmeno una
e genera catarro. bisticci, 3-68: fegli iddio questa singulare grazia, che mai
quale egli è suo cherichino, e fegli torre l'acqua benedetta. fagiuoli,
mi diletta / de'tre; e fegli giurar la credenza. boccaccio, dee.
, i-i 77: e1 sembla a certi fegli / sempre chi parla mal parlar di
quante, / e ne la coscia fegli una gran fossa. buzzati, 4-334:
non voglio che tu sia disarmato; e fegli rendere l'elmo e 'l cavallo.
quella mattina. bisticci, 3-68: fegli iddio questa singu- lare grazia, che
d'essere in sagrato, / e fegli far di pietre addosso monte; /
corse là a inginocchi arsigli a'piedi e fegli un gran motto. aretino, vi-392
/ trattar della cittade rubellione / e fegli ad uno ad un porre al tormento
barberino, i-177: e1 sembla a certi fegli / sempre chi parla mal parlar di
piloso, lo menò a uno barbiere e fegli levare que'pelami e diegli uno cappellaccio
, lo menò a uno barbiere e fegli levare que'pelami. lorenzo de'
3-65: tuti hi buto indre e fegli cacer suuin destesi e ridi in terra.
?, rinfoderò la sua dimanda e fegli risposta: 'niente, niente; volevo
una presa. bisticci, 3-68: fegli iddio questa singufare grazia, che mai
la mattina pel prete e ringraziollo e fegli segnare tutte le supricazione sue e fégli
el buon iesù, onore e festa fegli: / « figliuol mie », disse
/ rimise i guelfi in casa e fegli amici / per aver pace e per esser
rigattiere. strinati, 118: fegli loro promettere questi danari a giotto ed
la mattina pel prete e ringraziòllo, e fegli segnare tutte le supricazióné sue, e
segnare tutte le supricazióné sue, e fegli quelle grazie ch'e'seppe adi
/ trattar della cittade rubellione / e fegli ad uno ad un porre al tormento