inf., 26-121: li miei compagni fec' io si aguti, / con questa
buti [inf., 26-121]: fec' io sì acuti, cioè sì volenterosi
alberti, 73: demostene ateniese oratore non fec' egli collo exercitio la lingua agile et
idem, purg., 12-130: allor fec' io come color che vanno / con
, 217: o altissimo, che ti fec' io, che ti fec'io?
che ti fec'io, che ti fec' io? o love, onde hai tu
aperti in loro stelo, / tal mi fec' io. tasso, 16-14: deh
inf., 26-123: li miei compagni fec' io sì aguti, / con questa
idem, par., 3-95: così fec' io con atto e con parola, /
per attrappare il giudice, / quanto fec' io per incantar la semplice.
mondo patisse tanto tormento e passione come fec' io. d. bartoli, 40-ii-86:
qual offesa, qual mal mai mi fec' io, / che in tal calamità cader
, 73: demostene ateniese oratore non fec' egli collo exercizio la lingua agile et
cambiò e rise, / qual mi fec' io che pur da mia natura / trasmutabile
., 26-122: li miei compagni fec' io sì aguti, / con questa orazion
cominciar tutto si tolle, / tal mi fec' io in quella oscura costa. idem
canto a canto. allegri, 74: fec' egli per questo, con bell'ordine
dante, purg., 12-128: allor fec' io come color che vanno / con
dante, purg., 12-129: allor fec' io come color che vanno / con
in tal maniera, / ch'ella non fec' i suoi cerchi maggiori. boccaccio
inf., 26-123: li miei compagni fec' io sì aguti, / con quest'
aperti in loro stelo, / tal mi fec' io di mia virtute stanca. pascoli
di quel si ringrazia, / così fec' io con atto e con parola, /
tutto si tolle, / tal mi fec' io in quella oscura costa, / perché
fosse, agogna, / tal mi fec' io, non possendo parlare, /
molto tardato dall'usanza sua, / come fec' io, per far migliori spegli /
, 36: con bel garbo un inchin fec' egli; e intanto / per dar
presto, / come a quelle parole mi fec' io. buti, 3-317: 'non
presto, / com'a quelle parole mi fec' io. ariosto, 28-96: per
s'io dormì'mai, / l'essercizio fec' io tutta la notte, / che
tutto si tolle, / tal mi fec' io in quella oscura costa. petrarca
... e sanza fallo di cioè fec' elli l'altre cose; e perciò
. petrarca, 23-47: qual mi fec' io quando primier m'accorsi / de la
aperti in loro stelo, / tal mi fec' io di mia virtute stanca. idem
, non vedente diventa; / tal mi fec' io a quell'ultimo foco. masuccio
non fosse, agogna, / tal mi fec' io, non possendo parlare.
molto tardato dall'usanza sua, / come fec' io. g. villani,
in loro stelo, / tal mi fec' io di mia virtute stanca. c.
. m. cecchi, 19-17: perché fec' egli quella finta meco? / forse
. frezzi, iv6- 39: così fec' ella con la spada in mano, /
v. franco, 301: ben mi fec' io solecchio de la mano, /
. petrarca, 23-43: qual mi fec' io quando primier m'accorsi / de la
. grazzini, 4-309: -non ti fec' io di galanteria, e sì leggiermente
e di quel si ringrazia, / così fec' io con atto e con parola.
estivo. goldoni, vii-156: che non fec' io per essere gradita in questo tetto
presto, / come a quelle parole mi fec' io. dante da maiano, 1-31-13
aperti in loro stelo, / tal mi fec' io di mia virtude stanca. alamanni
l'usanza sua, / come fec' io, per far migliori spegli / ancor
creduto niso, / pensa qual si fec' ella: / gelata, impallidita, irrigidita
a riveder la madre, / tal mi fec' io, ma non a tanto insurgo
tosto che l'anima trade / come fec' io, il corpo suo l'è tolto
tosto che l'anima trade / come fec' io, il corpo suo l'è tolto
da l'usanza sua, / come fec' io, per far migliori spegli, /
d'ogni sua paroffia; / così fec' io. boccaccio, i-ii- 768
propria virtù che la soblima, / fec' io in tanto in quant'ella diceva.
m. cecchi, 19-17: perché fec' egli quella finta meco? / forse per
, 1-76: orbé, messere, che fec' io per dispiacervi? i miei scritterelli
da l'usanza sua, / come fec' io, per far migliori spegli / ancor
che là il tira, / tal mi fec' io. -per estens. considerare
già 'l proprio core a voi sacro fec' io, / che mille piaghe ha
dante, purg., 12-129: allor fec' io come color che vanno / con
aperti in loro stelo, / tal mi fec' io di mia virtude stanca. petrarca
'1 proprio core a voi sacro fec' io, / che mille piaghe ha già
tutto si tolle, / tal mi fec' io 'n quella oscura costa. idem,
inf., 26-122: li miei compagni fec' io sì aguti, / con questa
al mio buon genitor preghiere tante / fec' io che per far sazia la mia voglia
tutto si tolle, / tal mi fec' io 'n quella oscura costa. a.
tosto che l'anima trade / come fec' io, il corpo suo l'è tolto
inf., 26-122: li miei compagni fec' io sì aguti, / con questa
altri vestimenti fino la camisa, che così fec' ella, se n'entrarono nel letto
presto, / come a quelle parole mi fec' io. ariosto, 34- 27
dante, par., 28-85: così fec' io, poi che mi provide / la
, 2-130: come... fec' egli a sviscerare o spolpare e snervare,
gente / con bel garbo un inchin fec' egli. pacichelli, 2-400: avanti
di absa- lone e di david come fec' io di costoro. 8.
si cambiò e rise, / qual mi fec' io che pur da mia natura /
aperti in loro stelo, / tal mi fec' io di mia virtude stanca. idem
fosse, agogna, / tal mi fec' io. idem, par., 33-58
e di quel si ringrazia, / così fec' io con atto e con parola.
tosto che l'anima trade / come fec' io, il corpo suo tè tolto /
, il buon di sant'amore, / fec' i'di francia metter in divieto /
presto, / come a quelle parole mi fec' io. s. maria maddalena de'
cambiò e rise, / qual mi fec' io che pur da mia natura / tramutabile
marino, 2-i-112: d'aureo mel fec' io / da la scorza stillar vene feconde
purg., 26-99: tal mi fec' io, ma non a tanto insurgo /
. c. campana, ii-3-2-42: fec' egli far la mostra di tutta la
dante, inf, 19-59: tal mi fec' io, quai son color che stanno,
, inf, 26-123: li miei compagni fec' io sì aguti, / con questa
a riveder la madre, / tal mi fec' io. fuicaia, 2-2-68: mi
da l'usanza sua, / come fec' io, per far migliori spegli / ancor
: già 'l proprio core a voi sacro fec' io, / che mille piaghe ha
, tosto che l'anima trade / come fec' io, il corpo suo l'è
dante, purg., 12-128: allor fec' io come color che vanno / con
di mano / e 'n affrica il fec' io voltar sue sarte. 6
fior per sole avvampa, / tal mi fec' io. g. b. strozzi
dante, inf, 19-60: tal mi fec' io, quaison color che stanno, /
è insegna della mansuetudine, che vi fec' esso e qual diritto ha l'uomo sopra
ii-61: sconsolato girolamo! che non fec' egli per concepire in se stesso qualche mediocre
propria virtù che la soblima, / fec' io in tanto in quant'ella diceva,
. / con bel garbo un inchin fec' egli; e intanto / per dar principio
non fosse, agogna, / tal mi fec' io, non possendo parlare. fausto
dante, purg., 12-129: allor fec' io come color che vanno / con
basi stavan sotto ai pilastri esterni, fec' egli cenno dei docioni. cesarotti,
.. /... i come fec' io, per far migliori spegli / ancor
dante, par., 3-96: così fec' io con atto e con parola, /
in loro stelo, / tal mi fec' io di mia virtude stanca, / e
dante, par., 28-87: così fec' io, poi che mi provide / la
la propria virtù che la soblima, / fec' io in tanto in quant'ella diceva
dante, par., 3-95: così fec' io con atto e con parola, /
, tosto che l'anima trade / come fec' io, il corpo suo l'è
tosto che l'anima trade / come fec' 10, il corpo suo te tolto /
si cambiò e rise, / qual mi fec' io che pur da mia natura /
senz'alcun sospiro / traendo e fec' essere amico / queu'aristolfo, che fu
stagion foglia non perde. / qual mi fec' io, quando primer m'accorsi /
da l'usanza sua, / come fec' io. petrarca, 116-8: ciò che
non vedente diventa; / tal mi fec' io a quell'ultimo foco. g.