il giovane, i-381: e lo fe' entrare in innamoramento / di varna, bella
da barberino, 1-26: per mia fe', questo è il più franco cavaliere
. firenzuola, 343: alla fe', alla fe', ch'egli si pare
343: alla fe', alla fe', ch'egli si pare bene che tu
; affascinante. magalotti, 12-ii-3-191: fe' loro con sagace accorgimento levar lo sguardo
. g. villani, 2-15: fe' edificare tante badie quante lettere ha nell'abbiccì
... che incontrò, egli fe' cenno che lo seguissero]. [sostituito
più ci si ritenne, / si fe' sì chiaro, ch'io dicea pensando:
/ molte fiate con lugubri accenti / fe' di pianto una lunga querimonia. tasso
un fuoco acceso, / ci si fe' l'aere sotto i verdi rami, /
ricevette e seco al fuoco famigliarmente il fe' sedere e dell'accidente che quivi condotto
detto suo. pulci, 24-37: carlo fe' tutto il consiglio
il collo, ad una sua fanticella il fe' prestamente, pelato e acconcio, mettere
19-414: accovacciato al calcio di una rovere fe' come colui che riposa col corpo e
/ tal che di qua dal rio mi fe' paura. simintendi, 1-165: quivi
u'non è foglia, / vi fe', com fece adamo e sua sposa.
per fuggir periglio, contra grato / si fe' di quel che far non si convenne
masuccio, 429: il re lo fe' incontinente de sue regale veste adobare.
or s'adempie / la vision ch'io fe' pochi giorni passati. fatti di cesare
131): con adiroso animo, il fe' venire dinanzi da sé. testi fiorentini
pavimento / come almeon a sua madre fe' caro / parer lo sventurato adornamento.
i-96: la lingua latina non si fe' scrupolo di adottar molte voci non solo degli
pria, più scure ed adre / fe' la tabe crescente. carducci,
., 27-94: se natura o arte fe' pasture / da pigliare occhi, per
bontempelli, 6-209: stendendo un braccio gli fe' cenno di aspettare; chiuse gli occhi
la pancia l'animale, se lo fe' addosso cadere; e dal grave carco affiaccato
un cotal pugno, / che gli fe' dar dugento giravolte. manzoni, 853:
di vedere sua figliuola, che la fe' disegnare e affigurare in una tavola propia
e colla intelligenza e coi capitali accresciuti fe' prosperare ogni genere di produzione, semplificò
ordinar de far del fuoco; / poi fe' schiere che gisser per le strade,
i corpuscoli odorosi in quell'osso che fe' il caso tutto di perforamenti ripieno a
di coo [cioè, ippocrate] che fe' vie miglior l'opra, / se
modo l'aggiunse, / che il fe' cadere in su la terra dura. idem
ch'a freno / tenne i nemici e fe' sì nobili opre / che non l'
geme / l'agguato del cavai che fe' la porta / onde uscì de'romani
): che senza gambe in terra il fe' cadere, / acciò che agiato più
aiti / quel tuo figliuol », fe' replicargli il rege; / « ma pensa
uscire perché era ben guardato, si fe' ale per sua industria per sé e per
2-5 (163): ella allora fe' vista di mandare a dire all'albergo
aperse apresso loro e in questa guisa / fe' manifesta per ogni sua riva. idem
tanto aldace. cantari, 189: e fe' venir quant'arme in corte avea
, 9 * 793: e a patròclo fe' degli occhi un cenno / d'allestire
mio martire / voltommi il tergo e fe' da me partita. mctastasio, i-163
prestamente allumò molta cera, / che splender fe' la sala in ogni canto. idem
pola] una stampa alluminata di cui mi fe' dono il maresciallo keith. gozzano,
. achillini, iil171: donna, cui fe' lo ciel povera e bella, /
scriveste / poi che l'ardente spirto vi fe' almi. petrarca, 128-9: rettor
vuoisi nell'alto, là dove michele / fe' la vendetta del superbo strepo. idem
: meglio fu il dire, come egli fe', che se egli avesse detto
. di nuove / inique nozze ei si fe' reo. leopardi, i-1298: questa
ritorna. pulci, 23-39: non si fe' mai di bestie tanto strazio; /
piè salito, / orlando, e fe' risposta al mascalzone. alamanni, 4-2-194:
ben senti'mover la piuma, / che fe' sentir d'ambrosia l'orezza. ugurgieri
compagni, 1-16: l'accusa si fe' da amendue le parti. dante,
cortese / a clori amica, e balenar fe' un riso: / la bianca man
come priàn mandò per l'amistade, / fe' parlamento quando fu venuta. m.
, iii-1-42: tutto il guasto che fe' nella natura umana il peccato originale,
pulci, 1-117: e finalmente alla nave fe' segno, i che intese ben
fecelo ammazzare e, del cuore, fe' fare una torta. cino, iv-230 (
e, per ammenda, / vittima fe' di curradino; e poi / ripinse
scolari. fagiuoli, 3-3-359: chi fe' queh'anagramma puro e schietto, / e
: non solamente di piccolo uomo il fe' di babilonia soldano, ma ancora molte vittorie
la lunga guerra, / che dell'anella fe' sì alte spoglie. idem, par
idem, 46-126: e di due punte fe' sentirgli angoscia, / l'una nel
punto, / che più savio di te fe' già errante. petrarca, 22-1:
nepente / del quercetano, e glie lo fe' annasare. giusti, 1-77: i
alessandro, e dionisio fero, / che fe' cicilia aver dolorosi anni. idem,
al busto / il nero collo e 'i fe' cader tra'morti. g. bentivoglio
, l'annobilitò, e la fe' gradire al popolo. = deriv
vernò in quel punto, ed annottò; fe' il giorno / e la serenità poscia
, iv-21 (5-4): né fe' amore anti che gentil core, / né
fatti, ch'antidetti sono, / fe' il re giovanni. leonardo, 1-118:
f. villani, 11-69: fe' fare serragli e antiserragli. = comp
maffei, 2-5-6: contorcendosi ancor mi fe' spavento, / gli occhi appannati nel
'n apparato. ariosto, 46-74: fe' alla campagna l'apparato adorno / di rami
che faceva costui per venirli addosso, fe' il simigliante. giov. cavalcanti, 358
fazio, i-23-22: ma poco apresso fe' grande apparecchio / questo annibai e venne a
era apparecchiato sostenere / che verso lui fe' sempre il suo dovere. berni,
, 223: la seconda volta le fe' celebrare [le feste] nel campo marzio
à morto / quel che no li fe' torto, / sol ch'appartenga a l'
.. / a certi cortonesi cittadini / fe' che nacque nel cor grand'appetenza /
morti / nel fèro vincitore, egli fe' cose / incredibili, orrende e monstruose.
troni è accompagnato, / ca la fe' l'ha ben guidato, sopre al
: oltre a questo un fermaglio gli fe' davanti appiccare, nel qual erano perle
: e quella fera morta / col capo fe' appiccar sopra la porta. machiavelli,
egregio / l'else e 'l pomo le fe' gemmato e d'oro; / con
, 50-25 (iv-196): gran festa fe' tutta la baronìa, / ch'appresso
donna accorta, / che di figli il fe' lieto onesti e saggi. carducci,
/ come aspettando il fato: / ei fe' silenzio, ed arbitro / s'assise
e l'onor di sì nobil pavimento / fe', che ognun ben distinguere il potesse
architetto, se alle amate / case fe' danno la crescente piena. giusti,
lei, / che i miei di rimirar fe' più ardenti. boccaccio, dee.
b. davanzati, ii-119: cotal motto fe' credere, lui aver dato il segno
29-24: onde buon zelo / mi fe' riprender l'ardimento d'èva. fatti
pena, / eh'il capo gli fe' batter su l'arena. chiabrera, i-125
venticinque secoli alla 'mpresa, / che fe' nettuno ammirar l'ombra d'argo »
cortese / a clori amica, e balenar fe' un riso: / la bianca man
tutto el popolo d'or- lino si fe' loro incontro, e con feste e con
ingravidata: - / onde di ciò si fe' grande armeggiata. la spagna, 20-19
copia la vivanda apparse / e ne fe' dono a l'affamate labbia.
che 'n mille imprese e mille / fe' gir di tante palme altero achille? tasso
, vedendomi passare e guardare, mi fe' cenno di conoscermi né mi abbordò con i
, con affrettar troppo il passo, fe' cascar bartolomeo che si tirò lui appresso.
pareva ch'ella arrossisse -e quest'idea fe' arrossire me pure - e quel trovarci
], ad una sua fanticella il fe' prestamente, pelato ed acconcio, mettere
ad arti più lodate, / sbirro si fe' e al fin diverrà boia. baretti
egli s'addormentasse; / a l'arte fe' da poi comandamento / che in suo
fatta da me. marino, 7-201: fe' correr voce ch'ei partia per lenno
, / tutta l'uccise, e non fe' un prigione. idem, 32-91:
i parenti... in un tempio fe' ragunare, ed in quello entrato,
/ per l'onta che lor fe' 'l re lamedone; / ond'a troia
. idem, 324: dell'acqua fe' cavare / el corpo morto della giovinetta;
frezzi, iv-10-150: la scienza mi fe' casto, / e l'assiduità mi fé'
, de'vulcani e de'terre moti fe' che i simboli consegnati a'tumuli, a'
del re: / l'astuto allor che fe'? moneti, 13: dotati d'
seppellire li morti, e dapoi ne fe' uno trofeo. savonarola, iii-105:
una imagine m'attegno, / che fe' non zeusi,. o prasitele,
saione, / spurgossi un poco, fe' la riverenza, / e cominciò in tal
/ volle alma così pura, / fe' la mia morte ne l'altrui diletto.
. sannazaro, 2-65: colei che fe' in tessaglia / il primo alloro di
a lite ed a guerra, / e fe' di cielo in terra / scender dive
, 28: allora [il re] fe' apparecchiare una nave di tutte cose e
. achillini, iii-171: donna, cui fe' lo ciel povera e bella, /
minuta cosa. tasso, 6-61: fe' sereno ella il torbido sembiante, / e
a molti più doppi che egli non fe' la primiera. = deriv.
in modo / che l'amar mi fe' dolce, e 'l pianger gioco. ariosto
alcun albero, / ch'a me tremando fe' la bella zitola. = deriv
/ ciò che per sua materia fe' constare. prezzi, ii-4-71: benché sia
barbone, / voi non siete, alla fe', troppo valente. / e benché
al bacinetto / sì che stordito il fe' cader d'arcione. monti, 12-
grandissimi bacin d'oro pieni di doble fe' porre. sacchetti, 51-30: io
sinistra banda) / quella ferita che gli fe' il marchese / s'aperse, e
16-56: vo'che tu corra, come fe' a furore / quella badessa, e
pompeana tuba. / di quel che fe' col baiulo seguente, / bruto con
tal segno dice: di quel che fe' col seguente baiolo, ciò è, col
/ di sì fatti animali, assai fe' bene, / per torre tali esecutori a
d'un coltello. dossi, 376: fe' balenare un motto felice il sorriso in
baleno, / che mai convito si fe' più solenne. idem, 26-88: disse
ariosto, 29-26: quel [capo] fe' tre balzi; e funne udita chiara
parlamento lodò valente e cecina, e fe' sederlisi allato, e tutto l'esercito
compagnia del mantellaccio, 43: che fe' già banco e cambio di molt'oro
quel che gan dicea, / e fe' per tutto parigi bandire / come il tal
. ariosto, 18-95: e perciò fe' bandir per quel paese, / che faria
con voce da banditore, mi si fe' davanti gridando: occhiali, signora,
, accadde che 'l signore malatesta fe' bannire un tornia- mento in arimini
in resta messe / e con baiardo fe' del barberesco; / ma come e'par
, 10-9 (495): il giovinetto fe' l'ambasciata alla donna, la quale
molto argento e con molto oro / fe' comprare un palagio in quel confino /
avvocato quel barbato vecchione, che ne fe' copia colla sua elo- quenzia e dottrina
, / voi non siete, alla fe', troppo valente. cantoni, 546:
io non so chi sia, / che fe' parigi scoppiar dalle risa, / giugnendo
tempo a pensare a'sparagni: / bardato fe' che il bel corsier s'adduca.
ville, e iuridizioni, / e lo fe' grande al par dei gran baroni.
, 50-25 (iv-196): gran festa fe' tutta la baronia; / ch'appresso
ha qualche merito, / dovrebbe tanta fe' morte commovere. bembo, 2-68:
dintorno la cità,... se fe' incontro de l'arabo capitanio. bembo
nui dega santificare: / cristiani ne fe' vocare, 'n cristo simo batti- zati
grata soltanto ai pesci. paolino fe' un gesto di malumore; il bracco baubò
sapersi di già sì gran caso, ne fe' riconoscere alcuni che, bazarrati da'mercatanti
macello, e 'l carnefice che ne fe' quarti, anche fe'da beccaio.
carnefice che ne fe'quarti, anche fe' da beccaio. = deriv.
ladro sottile, / che a giove fe' la barba già di stoppa, /
belletto, che a la prima / mi fe' voltar lo stomaco a vederlo.
quasi noi mirando, / sol gli fe' croci e benedizioni: / ma un cardinal
. crebbe, / quai ti fe' dono e quant'onor t'accrebbe / quel
berta. dossi, 121: alberto fe' una boccuccia di noia: niente lo contrariava
inf., 5-57: che libito fe' licito in sua legge / per tórre il
dì precesse / de la battaglia, fe' dentro a parigi / per tutto celebrare
diavolo. pulci, 28-65: e'fe' per arte malagigi / montalban fare a
sue ragioni. pulci, 24-37: carlo fe' tutto il consiglio chiamare / e ganellone
su tal bilancia grieve: / né altro fe' che far soglia colui / che ha
il vantaggio di baiardo, / che fe' parer gradasso più gagliardo. berni, 67
che dei bimembri / irti centauri ei fe' l'alta vendetta. d'annunzio, ii-728
saccenti [tommaseo]: si fe' capo a birbantesco stuolo. birberìa
bisca, / del segno ch'il berton fe' nelle doppie. segneri, iii-3-312:
morso. ariosto, 18-3: che fe' grifone in dieci tagli, e in diece
infastidita. dossi, 714: nino fe' una boccuccia di svo gliatura
arti più lodate, / sbirro si fe' e al fin diverrà boia, / per
causa della resa fu una bomba che fe' piombare la ventura del munich sur un
ti temo! », / come fe' il merlo per poca bonaccia. ariosto,
per lo parlamento, e tale che fe' concitamento a civile romore. seneca volgar
, 18-153: il fuoco per paura si fe' tosto; / margutte spicca di sala
ti fa freddo quando / bianco timor fe' mettere i bordoni. idem, iv-1-155:
ufficio a mano e dipoi se ne fe' borsa. bisticci, 3-407: erano le
pulci, 13-35: il re marsilio si fe' maraviglia; / disse: « questo
facendoli per forza piegare le gambe il fe' cadere supino. ariosto, 43-100: meglio
senza tener più conto di persona, / fe' faccia di pallottola. allegri, 17
, / per le mie strade chiaviche fe' fare. giov. cavalcanti, 133:
/ candia, e la bella anfilizia fe' brama / intender le virtù di quel
, quasi noi mirando, / sol gli fe' croci e bene dizioni:
che separava i due letti, e si fe' tanto innanzi che si trovò per l'
lieve / levolle in aria, e fe' sparire in breve. michelangelo, i-31:
, 40-ii-156: egli... si fe' da capo a riandar tutto il loro
. idem, 28-14: poi fe' rinaldo, que'quarti, gittàgli / per
oh gli è seco il vecchio per mia fe': tanto meglio, e'mi hanno
gli altri fea / dentro brillar, fe' in lui contrario effetto. marino,
i tiranni un brividìo / che gli fe' paventar de la lor sorte. d'annunzio
b. giambullari, 1-2-194: lo fe' porre sopra quel bron- conaccio / confitto
impio. firenzuola, 280: in buona fe', che se tu non muti
nov'armi elette / anch'egli fe' vedersi in veste bruna: / bruno il
, 7-54: la sconoscente vita che i fe' sozzi / ad ogni conoscenza or gli
/ e la confusion de'cittadini / vi fe' questa ferita tanto brutta, / e
campana presta / tira, e gran picchi fe' dare al battaglio. / la portinaia
buffe e 'l suo mal dire, il fe' menare in cucina e fògli dare mangiare
mangiare come a sogliardo e poi il fe' cacciare via. sacchetti, 10-42: per
con tanti bugliuoli, / che e'fe' in un tratto in coverta una crosta,
de'soldati,... gli fe' svanire. sassetti, 168: e se
ai mondo hanno a venire / la fe' [la statua] da buon artefice scolpire
inf., 17-90: ma vergogna mi fe' le sue minacce, / che innanzi
xxv-1-46: -mi rispose in modo che mi fe' paura. -forse finse burlare teco.
ha fatto la stivaleria, / che si fe' onor grandissimo ho da dire?
busto / il nero collo, e 'l fe' cader tra'morti. bruno, 3-150
curar d'omarti: / amor bella ti fe'; / e già, cara,
del misero j ceffo lor cadaverico / fe' dell'età col bomberò. foscolo,
elessene un altro, e a quello si fe' confermare, e rimutare tutti i cadì
/ in su la groppa, e rondel fe' cascare, / tanto ch'orlando si
in campagna / e fatto peggio che non fe' lo sciarra, / ch'a un
sciarra, / ch'a un colonnel fe' volger le calcagna, /...
precipizio impetuoso e folle, / pur gli fe' nondimeno un verde salce / romper con
belletto, che a la prima / mi fe' voltar lo stomaco a vederlo, /
cent., 67-53: incontro gli si fe' con gran presenti / perché di lui
lei, / che i miei di rimirar fe' più ardenti. petrarca, 127-52:
cantando, / che di volger mi fe' caler non meno. -mettere,
sovra il compagno e quelle seco a terra fe' cadere, che si ruppe sovra il
modo de lui mandarle a parlare, fe' corno le navi quando stanciano in calma,
]: e 'l regno degli assiri fe' tal calo, / che que'di media
la zazzera, e poi se la fe' tondire, e si fe'radere il calvizio
poi se la fe'tondire, e si fe' radere il calvizio. = voce dotta
/ cangiò in carnato, e si fe' battilano. carena, 1-323: * carnato
. bruno, 3-767: che si fe' de'doi giovanetti? -cupido le dimandò per
e d'oro? nulla, per mia fe', si sono galanti i cami- sciotti
: accovacciato al calcio di una rovere fe' come colui che riposa col corpo e col
già in francia / la prima volta che fe' quel camino. rota, ix-674:
in dosso l'arme peregrina / e fe' sonar la campana a battaglia. anonimo,
, iv- 317: mi si fe' incontro una donna di forse trentacinque anni
a momenti uscirà. un campanello la fe' correre nella stanza contigua ov'era il
. pulci, 4-86: io non fe' cosa mai sotto la luna, / che
acconciamente dal proprio significato all'alieno, fe' splendere nel detto tale accortezza d'ingegno
: quindi la dea crucciosa / mi fe' de'propri cani e preda e pasto.
vasari, ii-18: nell'architettura ancora fe' molti disegni così di piante come d'altri
/ la maga in viso, e fe' degli occhi rivi. bandello, 2-27
uomini e d'artiglierie e degli altri arnesi fe' votare, e di cannuccia secca la
un paio d'occhi in faccia, si fe' pallido, e non disse più che
, / onde all'ospite suo fe' lieta pompa / la punica regina,
capei d'oro, / sì che fe' pianger tutto il concestore. marsilio ficino
al sole, venne un nuvolo e fe' certa piogia, in modo che
nibbio e l'aghiron più volte / fe' ch'a mez'aria in su 'l volar
d'ogni altra cosa vale, / fe' che in vita ti diei poco danaro.
v'era capitano,... il fe' pigliare; e messolo al martorio,
. bisticci, 3-340: tutto si fe' di menarlo in palagio, per cavarlo
judith, la vedovetta ardita, / che fe' il folle amador del capo scemo.
mano e gliela carezzò. egli le fe' cenno di sì col capo e le sorrise
l'ultimo grado inginocchiossi, / e vi fe' varie offerte a suon d'araldi,
i due trapassi, un giovane popolano fe' capolino, e mi salutò cavandosi la
/ di farina e di miei gli fe' una cappa. sassetti, 398: è
, 88: e da l'uscir che fe' di tauro il sole, / fino
. cantari cavallereschi, 228: crescendo si fe' molto ardito, / gagliardo e destro
fuori la spata, e con quella fe' un gran circulo in terra, e
. con certi buscioli de cose fetide fe' uno orribile profume. pulci, 24-91:
paio d'occhi in faccia, si fe' pallido, e non disse più che monosillabi
della donna] una onestade / che la fe' d'onestà venir amante; /.
quasi noi mirando, / sol gli fe' croci e benedizioni: / ma un cardinal
schermati, / date loco alla fe' di macometto. cellini, 1-101 (236
: deposta la lira al venir loro / fe' su 'l cardin croccar l'uscio d'
22- 176: il disporgli che fe' nelle braccia la madre di dio il
, ultre l'infiniti basci, gli fe' tante effettuose e non simulate cariezzi.
sua magrezza, / e molte genti fe' già viver grame. idem, purg
, 27-93: e se natura od arte fe' pasture / da pigliar occhi, per
e pane e vino e carne egli fe' dare / a rotolando, che a berta
macello, e 'l carnefice che ne fe' quarti, anche fe'da beccaio. algarotti
carnefice che ne fe'quarti, anche fe' da beccaio. algarotti, 3-312:
pavimento / come almeon a sua madre fe' caro / parer lo sventurato adornamento.
/ di mia luce gli strali, e fe' parere / cari a marcello di sicilia
, e senza fargli molto male, fe' le viste di dargliene un car- piccio
in una carrata di fieno / si fe' portare dove avie suo stallo / e mandò
a morte furon messe; / che fe' grifone in dieci tagli, e
quattrino. bruno, 3-112: al fine fe' questo, del quale ne son pieni
pochi attimi, una massa di popolo minuto fe' ressa intorno ai piloni del ponte levatoio
/ nella torre dell'oro, e fe' venirvi / le sue femine solite e'
ariosto, 43-144: alla medesma rete fe' cascallo, / in che cadde ella,
.. dopo sviscerate promesse, mi fe' camminare molte miglia sino al suo casino di
, xxiv-1054: -e chi dunque legar ti fe'? -il fato, il destino,
i capei d'oro, / sì che fe' pianger tutto il con- cestoro. boiardo
par., 14-4: nella mia mente fe' subito caso / questo ch'io dico
e sovrano /... / non fe' mai cosa a caso o vero in
contento. ser giovanni, 105: fe' pagare ogni persona che doveva avere delle
, e iuridizioni, / e 10 fe' grande al par dei gran baroni. guicciardini
è guari. ariosto, 29-30: fe' l'alma casta al terzo ciel ritorno.
le guardie saltar dintorno al buco / fe' così pian che non l'udi l'
. e quelli rispose: « non fe' mai niuna cattività ». 3
. e quelli rispose: « non fe' mai niuna cattività ». sigoli,
(40): nessuno albere cattivo mai fe' buon frutto. diodati [bibbia]
quale egli poco appresso con grandissimo onore fe' cavaliere e donogli la contea di cornovaglia
: disotto a questa in un'altra istoria fe' il suo cavar della costa della madre
su dal manzoni contro il tasso, fe' cecca. dossi, 626: la umanità
meco, / sotto buona intenzion che fe' mal frutto, / per cedere al
popoli non vivono d'altro, sicome fe' già l'armata de'romani in sicilia di
casa mia. caro, 1-560: ciò fe' celatamente: e per celarlo / vie
. villani, i-414: in casa sua fe' rizzare un altare, dove solennemente celebrata
cattive appariscano. carducci, 323: mi fe' pensoso di paura forte / il portamento
: del campo il corpo di creòn fe' torre, / e con esequie degne grande
con esequie degne grande onore / li fe', e fe'la cenere riporre / dentro
grande onore / li fe', e fe' la cenere riporre / dentro ad una urna
. ariosto, 19-89: con man fe' cenno di volere inanti / che facesse altro
. sannazaro, 4-82: così detto, fe' cenno ad ofelia che sonasse la sampogna
comandamenti. straparola, 3-3: la signora fe' cenno ad alteria, che a dire
ne misurò col guardo ogni confine; / fe' poscia un cenno colla destra: e
cenno, / di volerlo impiccar, fe' da buon senno. a retino, iii-78
censore, un tempo amico, / fe' che nel suol precipitasse infranto. silone
tepidezza il quarto cerchio / cerchiar mi fe' più che 'l quarto centesmo. buti,
ser giovanni, 22: e così subito fe' mandare per lo giustiziere, e fègli
/ scosse i polsi, e suonar fe' le catene. pellico, ii-117:
de tanche alle confine, / e lo fe' rimaner meza figura, / qual dinanzi
io noi so dir; pur gli fe' bona ciera. m. franco, 1-68
, / non so: un tratto gli fe' buona cera. varchi, v-37:
in preci da tre giorni stanno / fe' d'orrido serrar cerchio di fuoco. d'
invitandolo seco al bel soggiorno / gli fe' corona, anzi teatro intorno. d.
viani, 14-209: il refrattario si fe' smacchinare il capo, radere la barba,
e considerando il lungo sfinimento, ne fe' tal presagio che egli o ne morrebbe
colpa all'aria di quel luogo, si fe' portare a fiorenza in ceste. s
che vai quanto, sì come la fe' valere il medesimo boccaccio in moltissimi luoghi
, era 'l primo; / ma chi fe' l'opra, gli venia da tergo
; chi dopo sviscerate promesse, mi fe' camminare molte miglia sino al suo casino
. casti, 7-8: il toro fe' nomarsi il canarino, / l'asino si
figuri, / quante iesù a'tre fe' più chiarezza. boccaccio, i-206: forse
tre cheriche rose / e ciascun si fe' papa indegnamente. savonarola, iii-260:
canale, i-479: quel che non fe' natura inventa l'arte, / dando
del mondo, volle far meglio e fe' peggio, togliendo al pasticciere la mano
l'antiche chiose, / che ginocchion lo fe' star quel che volle / colle ginocchia
/ dentro vel pose: e ciò fe' con tal arte, / che parve intero
né avarizia, / anzi l'avversità il fe' potente, / ché magnanimamente / ben
céllini, 1-54 (396): mi fe' condurre a casa sassi, rena e
contesa. / a una spelonca dentro ce fe' en trare, / dove
ciancellò tutto 'l ponte; / poi 'l fe' col piè nell'acqua ire 'n cimbotto
. ariosto, 11-4: con questo fe' gl'incanti uscire in ciancia / di
la vana grecia, che se ne fe' poema. f. f. frugoni,
, cascio. marino, 271: slacciarsi fe' da le fidate ancelle / l'un
. tasso, 9-16: qui fe' cibar le genti, e poscia d'alto
: voi cieche contrade, ove sovente / fe' già la notte al dì vergogna e
'l mondo, / alla sua propia imagine fe' l'uomo. fioretti, xxi-893 (
/ o con sì lene ciglio / fe' l'imperio di lei parer consiglio?
predisselo: / che 'l petto mi si fe' quasi una selice. ariosto, 5-59
ciancellò tutto 'l ponte; / poi 'l fe' col piè nell'acqua ire 'n cimbotto
spada mi cinse, e me devoto / fe' cavalier l'onnipotente mano.
d'onor che non s'imbruna, / fe' superbe cozzar cartago e roma. parini
talento / venire il vide lento, / fe' che orribili piaghe egli sofferse. /
te, cionna la mamma che ti fe' '. 2. dimin.
, 12-113: ma l'orbita, che fe' la parte somma / di sua circunferenza
353: tu hai ragione, per mia fe', disse un di quei pastori,
. / del monte cafareo, che fe' tal clade, / ch'avrebbe priamo ancor
/ ciò che per sua ma- tera fe' constare. buti [purg. 25-50]
/ tra le mense a servir le fe' la dea. / con la coda sapea
bruchi codimozzi / canterà me', che non fe' mai calandra. d'annunzio,
xxiv-1054: -e chi dunque legar ti fe'? -il fato, il destino, il
petto, / per modo che sozzopra fe' cascallo. ariosto, 46-116: la lancia
a corre / lo scudo a mezo, fe' debole effetto. aretino, 8-313:
il nero collo, e 'l fe' cader tra'morti. tassoni, 11-36:
sogno, / in un sogno ch'io fe' presso al mattino, / che gli
): dicon che salamon, quando il fe' fare [l'elmo], /
, / al fuoco dell'inferno il fe' colare. sassetti, 148: la pietra
latino, né in vulgare non si fe' menzione. f. f. frugoni,
e pane e vino e carne egli fe' dare / a rotolando, che a berta
[in francia] il terzo stato non fe' che servire, credendosele collegato, alla
par., 6-45: sai quel che fe' portato dalli egregi / romani incontro a
il collo, ad una sua fanticella il fe' prestamente, pelato ed acconcio, mettere
quando pilato intese il popol giudo / fe' ad iesù spogliar le vestimenta, /
, disse. tasso, 20-128: le fe' d'un braccio al bel fianco colonna
campagna / e fatto peggio che non fe' lo sciarra, / ch'a un colonnel
lo sciarra, / ch'a un colonnel fe' volger le calcagna. 3
amor chiuse le sbarre, / ci fe' d'intaglio e di color ritrarre. carletti
mi ricordai della risposta, / che fe' san paulo dentro al coliseo. berni
confidando di poter evitare il s'almonte gli fe' il padre morire, / tal colpa in
/ in su la groppa, e rondel fe' cascare. boiardo, 2-4-58: orlando
gigante alcuno di primo colpo, come fe' davide. -evitare, parare,
veramente: / alda la bella si fe' maraviglia. marsilio ficino, 2-38: qui
131-3: e partìo di brandizio, e fe' comanda / ai suoi ch'a roma
ordinare. intelligenza, 131: e fe' comanda / ai suoi ch'a roma
cortona, / quale a pistoia e qual fe' co'pisani / grande combibbia.
in montagna si potè, la gentil donna fe' loro onorevoli nozze. frezzi, i-6-142
veramente: / alda la bella si fe' maraviglia. machiavelli, i-550: e
dimorare. ariosto, 31-88: il fe' posar in nave, / e verso arli
che di motti ventosi alta compagine / fe' dividere in righe, o in simil
a que'suoi compagnoni, e così fe' più di festa, e mantenne corte.
acqua che di sangue [la] fe' inorridire. redi, 16-v-207: il pover
compatire. pananti, i-48: che si fe' onor grandissimo ho da dire? /
, / congegnator di cuoi, gliel fe' di sette / crassissime di tori aride
. l. bellini, 5-2-372: fe' vedersele a'piedi la stolida competi
. monti, x-2-327: e qui fe' conta del fanciullo imberbe / la mentita
secreto della composizione della luce, e ne fe' parte agli uomini. colletta, i-149
dee., 4-10 (456): fe' la mattina d'una sua certa composizione
la voleva per gioiello. il padre la fe' chiedere in compera a quello maestro.
dal cor mio non disgiungesi, / mi fe' cercare un tempo strane fiumora, /
, / il tuo marito, chi ti fe' e chi t'ama. paolo da
con mani e con cenni / reverenti mi fe' le gambe e 'l ciglio. petrarca
con esattezza alla servii sua gente / fe' quel tanto ordinare e porre in punto,
serrare a sua posta, e poi lo fe' portare innanzi al re. il quale
coppiero. monti, x-2-327: e qui fe' conta del fanciullo imberbe / la mentita
festività. con lor concestoro, / e fe' che 'l chericato ivi adunato monti,
1 capei d'oro, / sì che fe' pianger tutto il concestoro. forteguerri,
. pulci, 9-91: ermimon per ira fe' venire / tutti i baron legati,
. pulci, 15-64: la damigella fe' conclusione / di tradir la sua patria
istoria si ridusse: / che 'l pastor fe' portar la gemma inante, /
praticato, fattoci entrare dentro, ci fe' dare conclusiva risposta. leonardo, 1-73
in una: e però di audio fe' odo, di seni io, sento,
asprissima vendetta, / che totile ne fe' co'suoi condotti, / contro a
vomero arrotar. vasari, iii-503: fe' mozzare alcune travi grosse di abeto,
: credendo che turchio fosse, il fe' battezzare e chiamar pietro, e sopra i
le membra e indeboliti i nervi, mi fe' pensare esser ben fatto confidare alla
con scisma confina, / tosto la fe' fugire / et de morte morire. caro
, / congegnator di cuoi, gliel fe' di sette / crassissime di tori aride terga
contro al quale [nestorio] si fe' la congregazione a efeso. sarpi, ii-56
prima volta ch'io vi vidi, mi fe' perdere il conoscimento di me medesima.
villani, i-414: in casa sua fe' rizzare un altare, dove solennemente celebrata la
né curò su i flutti rei / la fe' rotta e i consci dei, /
veramente: / alda la bella si fe' maraviglia. rolli, 562: al
/ o con sì lene ciglio / fe' l'imperio di lei parer consiglio?
dentro mi fei / qual 6i fe' glauco nel gustar de l'erba / che
nel gustar de l'erba / che 'l fe' consorte in mar degli altri dei
e non pur a me danno / superbia fe', ché tutti miei consorti / ha
avviva / ciò che per sua materia fe' constare. cesari, ii-451: lascerò adunque
quale egli poco appresso con grandissimo onore fe' cavaliere e donogli la contea di cornovaglia
giove, / quel che di nulla fe' la terra e il mare, / che
: quivi / al servigio di dio mi fe' sì fermo, / che pur con
contentamento. pulci, 9-3: erminlon fe' far pel campo festa: / parvegli questo
il volto, e quel desio / fe' del seguente ragionar contento. colletta, i-108
l'avesse in ira / fortuna che le fe' milit. reazione di movimento intesa
mette catone in cielo, che altro fe' cesare dettatore, che contrascrivere? d
. compagni, 1-16: l'accusa si fe' da amendue le parti; e però
si ritenne / di quel soverchio, fe' naso alla faccia, / e le
la città percossa. idem, 20-115: fe' lor gran piazza in mezzo, e
vóto che, la sera, i fe' il briaco nel convivio, / rinnegato è
; / l'artista copia senz'affetto fe' / d'una brutta modella che incontrò.
e di tormenti e di torture, fe' sì che quel santo vecchio confessasse le
gli occhi alcuna volta in giro, / fe' di voler parlar nuovo sembiante. /
in mezzo questo cordoncello, / ella il fe' pure. marino, 20-26: darassi
perché il navicellaio innanzi giorno / ci fe' collo sveglia ci un tristo giuoco.
vulcano. fagiuoli, 3-5-173: gli fe' questo saluto: / buon prò, becco
coronati vini, / onde all'ospite suo fe' lieta pompa / la punica regina,
altra materia. segneri, iv-17: chi fe' questi corpuscoli,... e
scorsoio. ariosto, 39-54: si fe' quivi arrecar più d'una fune, /
/ raggrinzò le mascelle, e si fe' brutta. lancellotti, 36: le donne
/ ch'io trovai li, si fe' prima corusca, / quale a raggio di
cinto, / giù nell'acqua la fe' porre; / perché lì le belle carni
terribil cena, / e 'n poca piazza fe' mirabil cose. s. giovanni crisostomo
fichi, e d'uve, che e'fe' [il podere] l'anno passato.
. / così si mise e così mi fe' intrare / nel primo cerchio, che
/ da quando arse il furor che fe' discordi / il re dei forti atride
e per giesù, ch'ai mondo oggi fe' grazia / di sé nascendo,
voglio amor dolce ringraziare / che mi fe' degno di cotanto onore. angiolieri,
f. bini, xxvi-1-329: la ci fe' sotto i piè la carne dura,
osso le cotenne, / il cervel si fe' duro. domenichi, 1-739: la
. pulci, 27-32: ma vegliantin fe' questa volta fallo. / perché la
fracasso / si pareggi al romor, che fe' quel sasso. cesarotti, 11-86:
onor che non s'imbruna, / fe' superbe cozzar cartago e roma. monti,
di s. m., gli fe' legger sotto credenza ciòcche pur allora scriveva
la chiesa. foscolo, v-155: mi fe' sedere seco sopra un sofà per disputare
campanella, i-21: credulo il proprio amor fe' l'uom pensare / non aver gli
onde il fumo e il crepare della torre fe' segno al castellano e a'compagni che
vini, / onde all'ospite suo fe' lieta pompa / la punica regina, i
nui dega santificare: / cristiani ne fe' vocare, 'n cristo simo bat- tizati
: deposta la lira al venir loro / fe' su 'l cardin croccar l'uscio d'
raccolto? ariosto, 23-134: quivi fe' ben de le sue prove eccelse,
'l crollar meco gli altri. / fe' vedercene un'altra [piastra] non
/ ch'amor medesimo faria cruccioso / che fe' lo immaginar che mi conquise.
/ si pareggi al romor, che fe' quel sasso. redi, 16-i-26: su
cui dopo lo scorno / che gli fe' amore, anco fortuna cruda / mandò
le mie capre o le tue, / fe' come il cucco l'ova in gli
, che a lui capitàvano tutte. fe' a larghi passi la stanza. chi più
., 5-72: e [ifigenia] fe' pianger di sé i folli e'
scontro il principe d'anglante / 10 fe' cader per mezzo il cor passato. garzoni
: all'armonico ingegno / quante volte fe' plauso, e vinta poi / da gli
gran festa, / e la suo gente fe' armar con quella. boccaccio, dee
vuoisi ne l'alto là dove michele / fe' la vendetta del superbo strupo. aretino
dante, inf., 9-102: fe' sembiante / d'uomo cui altra cura
/ poi che con le sue man fe' la primiera. stigliani, i-3: luna
d'omarti: / amor bella ti fe'; / e già, cara, per
298: sull'argivo terreno / già si fe' giuoco di volubil rote, / e
. frezsi, ii-15-106: la bocca fe' d'un porco, il naso còrvo.
non aggio / cosa di quante mai non fe' natura, / l'util mio cerco
villan matto, che dopo il danno fe' patto ». il che a modo proverbiale
che sotto avea, / su torme fe' danzar, che pria distinse / col piè
dio si'accomandato! / dammi tua fe' presente di tornare! ». /
petto, / per modo che sozzopra fe' cascallo. cammelli, 315: vecchio
ella fece venir greco e confetti, e fe' dar bere ad andreuccio. leggenda di
gli dette nel fianco, / che gli fe' rimbalzar l'elmetto in testa. cammelli
con mani e con cenni / reverenti mi fe' le gambe e 'l ciglio. idem
dante, inf., 9-103: fe' sembiante / d'uomo cui altra cura stringa
ix-210: il tempo tradimmi, e fe' trovarmi / dal dì veloce in grembo a
ella è dovuta a siffatti meriti, fe' sì che 'l valore de'suoi ce
che ancor di nuovo a dio si fe' rubello. parini, 500: nelle fasce
re tolomeo re d'egitto il quale fe' decapitare pompeo. sacchetti, 42-69: e
quand'egli dimorava giù nel mondo, / fe' compilar il nobile lavoro / de'*
sedia afferra; / che la femina entrasse fe' decreto / col velo in capo in
persiano in quella valle / ove leonida fe' l'aspro decreto, / con le gente
in roma alla dedicazione del suo teatro fe' celebrar giuochi a corpo nudo, e
lui il saluto, risalutò degnevole e fe' segno a tutti, che si scappellavano e
impero / le sacre deità non ne fe' straccio. rosa, 158: in
lo seppe il superbo romano; / ma fe' stima il deliro potente, / che
voi che sole / sue delicie egli vi fe', / insegnatemi dov'è. gemelli
che ancor di nuovo a dio si fe' rubello. pirandello, 8-93: e che
[tempo], a sé il fe' venire. epicuro, 47: ecco,
qual pericolo era scampato, con questa dipintura fe' vendetta della dinùnzia. pea, 11-83
suo nipote. botta, 4-230: il fe' distribuire [il vino] alle donne
unito con le galee gibelline, non fe' altro effetto. lalli, 7-44: qui
., 12-113: ma l'orbita che fe' la parte somma / di sua circunferenza
così ve 'l lasciò stare: e fe' aprire le finestre e le porti del palagio
, il dimandai ancora / melan chi fe' e 'l nome onde deriva. machiavelli,
, iv-476: i due primi miracoli che fe' cristo, l'uno a dispensar nelle
per maggior derrate, / che non fe' tito la giudea semenza. l.
a. pucci, ix-364: non fe' così messer santo francesco / quand'alia
alia vemia stava in orazione, / ma fe' d'un sasso letto panca e desco
/ ne porsero i donzelli, e fe' ciascuno / libagion colle tazze. mamiani
sacchetti, vi-82: tutti gli stromenti fe' romire / ballare e sollazzar con gran
in poche e desolate espressioni, si fe' a raccontare, come uno stizzo delle case
, 23: oggi dio padre fe' nozze nel desponsamento della umana natura,
65-66: en cusì vii pancelli envolto te fe' stare, / e forte abesognare che
stata posta sopra luogo iguali, la fe' piegare e appresso cadere. bocchelli,
. botta, 4-126: lo spagnuolo fe' mettere le mani addosso al ribaldo,
guitton, campane, o chi ma'fe' sonetti, / presti con penne insieme tutti
velo / da gli occhi miei mi si fe' notte ancora. tasso, 9-61:
a leggere correntemente questa scrittura diabolica mi fe' riaprire la lettera. pea, 1-64:
, i-284: al fin l'incendio si fe' luce pura, / che par nel
regai manto. forteguerri, 26-33: fe' di metalli un così forte impasto, /
: io giuro a quello iddio, che fe' natura, / con la mia lancia
g. m. cecchi, i-303: fe' il satanasso / dar un cavallo a
, / la nave in altro modo fe' percuotere / tanto, che fece ogni
levava sue, / né mai si fe' sì bella diceria. castiglione, 229:
ii-195: il capitano di pisa gli fe' dare sette tratti di corda, perché lo
: uno nel nono, l'altro il fe' nel dece, / che fu concetto
resto avea perduto intorno, / lo fe' con simil colpo ire all'occaso. boterò
. boccaccio, ii-257: ma ella fe' le frecce rintuzzare / con le qua'di
/ ed io, tapin, che non fe' difensione, / ri- maso son in
di dolce errore. / ma se lei fe' natura indifferente, / differente or la
diffidi selvaggi. anguillara, 8-81: fe' far poi per nasconder tanto scorno / da
lete. anguillara, 1-9: poi fe' [dio] che tacque fur diffuse e
duro e scaglioso, / chi già mi fe' dormir, sepolto negri, 2-24
un nobile ascendente, / del quale fe' la sidonia dolente / pruove, al
quelli era digiuno. il giullare si fe' dare danari, e comperò un grosso
dell'aguato primaio / a ghion si fe' incontro in sulla strada / armato bene,
mane memento '. / se il disgraziato fe' dei versi sciocchi, 1 ognun
fra gli achei, per dio! / fe' la più bella delle belle imprese,
che per lui già profugo e ramingo / fe' plancio, ch'io, che
forno, spento da tanti anni, lo fe' dilezzolare, sarò diligente in dame parte.
fatiche scolastiche, uno avvilì, un altro fe' cadere infermo per emularlo.
intr., io (1812): fe' diligenza di porla in un santo e
guido da pisa, 1-73: moise fe' delungare tutta la gente dal monte.
colore / prima dipinse e poscia si fe' rosso / de'due color, che fuor
soavi parole, e dimo- stransi di fe' diritta e di puro core, e dopo
, / venne il bisogno ove mi fe' la molta / tua cortesia mutar d'
11-44: sonate le trombe, si fe' dipartenza. beicari, 1-133: quando
si ridusse, / che 'l pastor fe' portar la gemma inante, / ch'alia
damigelle in compagnia / da monte faggio fe' dipartimento. -per estens.
dipartir l'alma da dio / me fe' san occhio e te luc'e splendore.
colore / prima dipinse e poscia si fe' rosso / de'due color, che fuor
pontremolo vinto, / col fiero stuolo fe' piangere arezzo / e mutar sito dov'è
150 mila. foscolo, iv-426: mi fe' camminare molte miglia sino al suo casino
. ariosto, 28-41: giurar lo fe' che né per cosa detta, / né
somma di tutti i calcoli che gli fe' fare, figurando le posture, gli
dicono soavi parole, e dimostransi di fe' diritta e di puro core, e dopo
credea; / quel da esti il fe' far, che m'avea in ira /
si fu col drudo buona pezza sollazzata, fe' spogliare ringuzzo in camiscia, e porsi
porsi i panni in collo, e il fe' apparecchiarsi in luogo onde, all'apparir
intr., io (1812): fe' diligenza di porla in un santo e
dicemo, / del regno, il fe' morire a tradimento. guicciardini, i-n:
fanciulla e la credenza / de'posteri fe' sacro a la gran donna.
/ miserrima, / che discior ti fe' da riva, / tornerà, non ti
fiorita / discolorò le rose, / fe' di novo color l'altre pompose. carducci
, / ch'in un punto me fe' amore / assai leto e descontento. ariosto
e nomi a nostra posta, come fe' averroe. o. rucellai, 8-12
, sì discortese / il nostro dormentorio altrui fe' noto? prati, ii-191: una
0 che colpa ho di quel che fe' natura, / e s'io non nacqui
. ariosto, 23-26: pel medesimo messo fe' disegno / di mandar a ruggiero
tasso, 20-112: meraviglie quel dì fe' tisafemo: / i nor- mandi per
che son la pia. / siena mi fe', disfecemi maremma. bibbia volgar.
disfare le malie. cattaneo, iii-1-104: fe' venire una strega, e salire sopra
cor mio non disgiungesi, / mi fe' cercare un tempo strane fiùmora, /
via lor serra, / che lor fe' oltraggi e disonesti insulti. di costanzo,
e il mondo in gradi mise / e fe' dispari senni e 'ntendimenti. dante,
ai polacchi, ne uccise e ne fe' prigioni un numero grande, e gli disperse
alto il sole il camin prese, / fe' il paladino apparecchiar la mensa, /
sue forme e suoi colori / onde fe' delia la corona e 'l cinto.
sarai? manzoni, 322: ti fe' l'inganno vincitor; superbo / la
son la pia: / siena mi fe'; disfecemi maremma: / salsi colui che
per ch'io varcai virgilio, e fe' mi presso, / acciò che fosse alli
schernendo. tasso, 10-25: si fe' ne gli occhi allor torbido e scuro
/ d'un colpo, che non fe' mai tale ettorre, / ch'arebbe ben
dubbi accesi; / e molti rimaner fe' ricredenti, / solvendo le quistioni e
mi ricorda già in disputazione / bartol fe' cheto star e 'l belfradello, / quando
! d. bartoli, 9-24-2-82: si fe' a insegnare
libidini di quella donna, che si fe' ministro pagato delle sue dissolutezze, che
vivere, nel governo del granduca ferdinando fe' dissonanza? de sanctis, lett. it
la sua stella, / servo mi fe' di quella / che ne'begli occhi porta
2-1-335: opportuna distemperata pioggia impedì o fe' lento l'ordinarsi delle schiere nemiche
diavolo adorare. saccenti, 1-2-113: fe' la barba a noi maschi la natura,
il rifiuto / m'intenerì; mi fe' veder distinto / che vero è l'amor
farò sembianti / com'io l'amo a fe' dritta / senza falsa sembianza. meditazioni
machiavelli, 486: alle sue genti fe' saccheggiare e destruggere tutto il paese,
, distur- batrice del bene altrui, fe' che il re istesso gli diede argomento
per disusate porte, / che le fe' il duro cor tenero e molle.
niccolini, i-65: la mesta / non fe' parola, e disvelando il petto,
/ ove stecco d'amor mai non fe' foro. = da avvicinare,
con le molli dita / vaga si fe' ghirlanda ai crini aurati. dossi,
pallavicino, 6-2-25: nel medesimo tempo il fe' proseguire gli studi legali senza divertimento di
presto, avendole più comode, la fe' diviatamente [la frittata] con le cipolle
in varie parti: la quale divisione fe' che fu creato adriano. -dare
non tornare subitamente in cenere, come fe' la tebana semele, quando divinamente conobbe
32-46: tosto una divisa / si fe' su l'arme, che volea inferire
mesto. monti, x-3-413: division fe' muto / l'italico valor: ma la
. / ed e'v'entrò né fe' al dir diviso; / ma quel signor
de'quali la gioventù doviziosa non ti fe' pure assaggiar l'amaro. muratori,
, e ad altre ville intorno / allora fe' simigliarne divoro. = deverb.
, a foggia masculina, / la fe' vestire di fine duagio. boccaccio,
. ariosto, 13-6: mio patre fe' in baiona alcune giostre, / esser denno
venia solo il buon duce goffrido / che fe' l'impresa santa e'passi giusti.
come cane; / tanto il dolor le fe' la mente torta. simintendi, 1-42
alessandro, e dionisio fero / che fe' cicilia aver dolorosi anni. guido da pisa
come cane, / tanto il dolor le fe' la mente torta. g.
con tutte le forze sue di conoscere la fe' e li costumi del dimandatóre. alberti
assol. boccaccio, ii-342: pruneo fe' far, della chiesa a maiano /
, / di che il soldano gli fe' donagione. landò, 57: più d'
machiavelli, 486: alle sue genti fe' saccheggiare e destruggere tutto il paese,
di suo donno in mano, / e fe' sì lor, che ciascun se ne loda
, / che la prima paura mi fe' doppia. sacchetti, 34-165: se
due dormienti, / entrò la ninfa e fe' da suo bracciere / farfarel, che
, sì discortese / il nostro dormentorio altrui fe' noto? 3. figur.
in sul vespro a questo servigio, fe' la mattina d'una sua certa composizione
ricorda già in dispu- tazione / bartol fe' cheto star e 'l belfradello, / quando
, de'quali la gioventù doviziosa non ti fe' pure assaggiar l'amaro.
colpo glie l'aperse, / e le fe' sopra 'l capo una gran piaga,
tanti drappi e sete tante, / che fe' saltar l'umor anco a'facchini /
, / rotaia e serezzano, e fe' drappello. piero da siena, 3-13:
i-282: la sconfitta de gl'iceni fe' accordare i dubbii. 10.
mani e con cenni / reverenti mi fe' le gambe e 'l ciglio. cecco d'
morbide piume in su la guancia / fe' più vermiglie rifiorir che mai / le dall'
un tempo / era d'ogni mia fe' colonna e duce. giraldi cinzio,
maggiore. leopardi, v-1008: talete fe' la luna 720 volte minore in solidità
in solidità del sole, parmenide la fe' eguale a quest'astro, fidia di
, / che sanza piova otto mesi fe' dura. g. morelli, 294:
consentì sua dura sorte, / che la fe' traviar per un sentiero. berni,
bembo, iii-645: guerra / non fe' giamai sì dispietata e dura / la spada
alle donne etnische e perse / plorar fe' l'ombre de'mariti estinti.
un sol difetto in lui trovato brutto / fe' tant'altre eccellenze oscure in tutto.
girò gli occhi ecclissati, e a sé fe' forza, / e alzò il volto
l'eco / che al par de'carmi fe' dolce la rima. leopardi, 7-60
campestre economia? botta, 5-6: fe' pubblicare la dimostrazione per entrata e per uscita
. campania, 1-4-17: esercitar mi fe' quelle che in seno / le piante
/ le napee ninfe, al bosco fe' ritorno. -plur. mobili,
pucci, cent., 40-97: fe' tra egli ed altri sofficienti / il sesto
ladron su nella croce / simile grazia fe', quando gliel chiese. manzoni, 34
egregio / l'else e 'l pomo le fe' gemmato e d'oro, / con
predisse de tissaglia el sangue, / che fe' 'l roman senato venir egro.
preghiera o voto, / che fe' del verde lauro al gran cultore; /
. oriani, iii-119: presto si fe' strada la gratuità e l'obbligatorietà della
, 19-92: così disse egli, e fe' portare in fretta / due grosse lance
; / et a marfisa dar ne fe' l'eletta: / tolse l'altra per
e fu conosciuto, ogni uomo si fe' maraviglia di questo. bisticci, 3-269:
egregio / l'else e 'l pomo le fe' gemmato e d'oro, / con
egli stesso, col veleno... fe' terminare il regno dell'infelice lotario.
1-ii-211: qual fu la causa che li fe' risentire? forse le lettere che m'
suolo. anguillara, 1-44: fe' [giove] che quei monti equati affa
e antiche. anguillara, 13-133: fe' sì coi figlio di peante, / che
né pur di sangue d'agno il fe' vermiglio, / ma 'l suo per man
75 (127): il giullare si fe' dare danari, e comperò un
/ e tutto ciò che bello / fe' a gli occhi loro il maritale ostello,
e lunghe vie. anguillara, 1-10: fe' correr più d'un fiume errante e
punto, / che più savio di te fe' già errante, / sì che per
, / sì che per sua dottrina fe' disgiunto / dall'anima il possibile intelletto
sé, nascendo, a roma non fe' grazia, / a giudea sì, tanto
, in su uno cuoio di bue il fe' strascinare intorno alla città, e poi
intorno alla città, e poi li fe' tagliare la testa, e il busto
duro e sì perverso, / che lo fe' cader pallido et esangue, / e
]. prati, ii-22: ei le fe' intorno un vincolo / delle infocate braccia
pontefice rimase, / e del piceno fe' la chiesa donna / con quel che
: tosto a un suo baron, che fe' venire, / impose quanto avesse ad
eseguita in santa chiara il giorno che si fe' monaca la sua innamorata, e che
cinque canti, 1-61: per dieci anni fe' tutte le genti / ch'avean patito
darsi interamente alle parti di francia, fe' tutto l'opposito. anguillara, 2-310:
avevo introdotto nel mio interno, mi fe' sentire una imperiosa brama di ristabilire l'
or grava, italia in cui natura / fe' tanto di bellezza esperimento.
d. bartoli, 21-143: fe' lungo tempo mantenere a pesci crudi e
sustanza d'aria per isvaporarla, si fe' l'espirazione; e quando d'altra
vicendevolmente l'entrata all'aria, si fe' la inspirazione. r. cocchi,
occulte. marina si impazientì e lo fe' tacere. saba, 86: trieste,
e i portici / di mense empiendo, fe' lor cibi e vini /
teneva obbrigato, / in quel concilio fe' proposta espressa, / che papa bonifazio
ricorrono nei testi citati. ind. fe' 'l mio infermo e bruno! bianco da
tronto, / amico nere, io fe' del catelano / falsetto estretto, fei
/ d'innanzi mi si tolse e fe' restarmi. ariosto, 43-162: e prima
alla perfezione, la ragion sola non fe' guadagno che d'un vassallaggio più specioso,
mai più raccolta di genti in regno, fe' buttare bando per tutto, che tutti
morto, / de la cui vita ei fe' non grande estima. 2.
? » disse gorante: « per mia fe', io ve lo dirò: io
fiumi. bembo, 1-257: non fe' giamai sì dispietata e dura / la spada
ardir l'estolse, / che 'l fe' ad opra salir, più che communa.
vigliaccamente rivolgesti al lume / che il fe' palese: e, fuggitivo, appelli
pittore. ond'il toscano / paolo fe' dire a certi ambasciatori, / che
non tornare subitamente in cenere, come fe' la tebana semele, quando divinamente conobbe
dell'ira, che in lui sì fe' perfetta, / rendè ogni estremità turbata
tempo e inanzi al mondo / arte divina fe' la terra e 'l cielo: /
tronto, / amico nere, io fe' del catelano / falsetto estretto, fei
. arici, i-87: all'uom fe' dono / di conoscenza, liberal si
, 29-24: buon zelo / mi fe' riprender l'ardimento d'èva, / che
poi che l'ardente spirto vi fe' almi. s. caterina da siena,
del suo onore, la matina sequente fe' la scelerata matre col disliale cavaliere insiemi
la schena. / il volto uman si fe' ferina faccia, / e piedi e
spiegando, e con sorrisi arguti / fe' tra i fogli notar lepida imago.
pulci, 27-91: lo incanto gli fe' del mal del pino / e dell'
., 33-22: don federigo a carlo fe' fallanza. pucci, 8-45: dice
voglion mambrin vendicare, / perché rinaldo fe' troppa fallanza, / a tradimento uccider quel
vi-178: l'accoglienza / che ilon li fe' quando con essa giacque, / tutto
, come la novella intese, / fe' gran falò e far solenne festa. pulci
cent., 36-3: da casa sua fe' venire un migliaccio, / il qual
dì che a brenno / tanto sangue costar fe' in val di tebro / le falsate
alquanti de'suoi compagni quivi venire, fe' prender la donna in guisa che romore
sommo ipocràte che natura / alli animali fe' ch'ell'ha più cari. idem,
ricevette e seco al fuoco familiarmente il fe' sedere. zanobi da strada [s
cignale, / udendo quello; e fe' questa risposta, / tutto turbato, il
. tassoni, 2-34: nettun, si fe' portar da quel delfino, / che
e al cielo grazie porsi / che fe' da me sparir fantasmi e larve. parini
che la crusca noi cercasse, / fe' 'l chiabrera fardello, e per la via
, rem.: feci [féi, fe'), facésti [fésti),
, féce [fio, letter. fe'), facémmo [fémmo), facéste
dio sodisfaccia, / poi ch'io noi fe' tra'vivi, qui tra'morti.
son la pia: / siena mi fe'; disfecemi maremma. giusti, 3-189:
: imita quasi la superba mole / che fe' adriano all'onda tiberina. diodati [
compagnia del mantellaccio, 13: che fe' già banco e cambio di molt'oro,
, l'uccise e... fe' in pezzi il corpo, mangiò le carni
della virtute. ariosto, 29-26: quel fe' tre balzi; e funne udita chiara
xxiv-775: così balzata tra contrasti fieri, fe' notte grande, nel qual tempo più
fede santa. ariosto, 34-16: spontaneamente fe' pensiero / di volere il suo amor
francesi. carducci, 1073: allor fe' cenno il console gherardo, / e squillaron
vn-13: colui è morto che non si fe' discepolo, che non segue lo maestro
tante cattivanze? -e quelli rispose: -non fe' mai niuna cattività. savonarola, 8-i-330
, la vedovetta ardita, / che fe' il folle amador del capo scemo. capellano
più perfetto. ariosto, 5-17: si fe' ne l'arme poi tanto perfetto,
1-159: per molte piogge il po si fe' grossissimo, di maniera che le galee
me, / e presto il mormorio si fe' parole: / -ben lo sappiamo:
primo canto. / tre volte il fe' girar con tutte tacque:, / alla
dopo scoperse aldi- giero / e veder fe' ai compagni una bandiera / che facea
presto. ariosto, 43-183: nel sepolcro fe' fare una cella, / e vi
, / e vi si chiuse, e fe' sua vita in quella. b. davanzali
vide an- fare allora; / loco fe' darmi, e qui son tratta. foscolo
ricevette e seco al fuoco familiarmente il fe' sedere. ariosto, 1-19: di
in resta messe / e con baiardo fe' del barbaresco. giannotti, 2-2-
seno: / ma per quanto ella fe', non riuscille / d'imbeveme il discepolo
ghiotti / e parasiti, e tu ne fe' la schiuma, / sì l'ozio,
del tronto, / amico nere, io fe' del cate- lano / falsetto estretto
, 3-41: d'una sua camicia ne fe' fascie / e quella stoppa involta in
un coronato / drudo, di sé fe' turpemente copia. d'annunzio, iii-2-330:
, / ch'in un punto me fe' amore / assai leto e descontento. leone
grazie, / ogni pregar degli amator fe' vano / la vergine medusa. a.
donna mia s'assise, / e mi fe' cerchio del bel braccio al fianco,
come aspettando il fato: / ei fe' silenzio, ed arbitro / s'assise in
pulci, 2-39: falcone a ragionar si fe' più presso; / e disse,
benedico l'ora che, ingrossata, / fe' in voi la mamma sì gentil fattura
chiliini, iii-171: donna, cui fe' lo ciel povera e bella, / con
fu accolto con singolare benevolenza, che fe' stupire tutti i cortigiani circostanti. foscolo
fin ruggier secondo /... fe', come d'atlante udir potesti,
; / ma d'esservi entro mi fe' assai fede / la donna mia ch'io
fedelissima moglie e fattala orrevolmente sepellire, fe' contra i micidiali della morte
/ ch'io ti farò, com'io fe' dianzi al bu. feldispato
e 'l suo drapello, / e volger fe' la fronte a i fuggitivi / e
d. bartoli, 40-i-406: fe' quivi medesimo... prendere quel
ambiziosamente fortuna, egli non d'altro fe' capitale che di dottrina e di onore
/ anzi una graffiatura, che passando / fe' l'asta di temilla: e il
raro pungente strai di ria fortuna / fe' sì profonda e sì mortai ferita, /
. viani, 13- 406: fe' proposta che lo scheletro del sommo giureconsulto
sua gente ficcò suo pennello / e lì fe' suo fermaglio. = deriv.
lingua fermasti. cieco, 6-69: poi fe' venir a sé tutti i prigioni,
chini, pestandomi il piede, mi fe' cenno che tacessi. e alla prima
e robustezza di costumi, che lo fe' predicare per uomo sanguinolento e troppo severo
[ediz. 1827 (525): fe' venire un falegname e un ferraio,
: quando venne la mattina, tristano fe' sembianti di cavalcare. fe'ferrare cavalli e
, tristano fe'sembianti di cavalcare. fe' ferrare cavalli e somieri g. villani
12: un porporato mostro / duce si fe' de le ribelli squadre, / celando
rammentarti? caro, 9-682: si fe' largo intanto / ch'ai fin lo giunse
, avanti a tutti / gli si fe' 'ncontro. marino, i-101: hanno dimandata
pria, più scure ed adre / fe' la tabe crescente: allor suffuso / l'
, i-i7: allora il filistèo / il fe' della vii plebe e gioco, e
m. cecchi, 19-12: me li fe' tanti festoni attorno, / perché i'
/ giucando con meon, che ti fe' 'l collo, / e te n'avesti
trionfo di sempronio gracco, / che fe' degli affrican così gran fiacco? burchiello
gli morse / sì, che gli fe' sentir, già sospirando, / le fiaccole
stige e cocito; / che strugger fe', che fè languir talora / il signor
, che per acuti scogli / miserabil ne fe' rapina e scempio. monti, x-3-537
le belle gemme, il duro cor fe' molle. straparola, 8-3: nella nostra
/ che immantinente di partir disegno / fe' dai celesti. bocchelli, i-97: la
. / ver'la sdegnosa fuzendo, fe' varco / a la morte, che 'l
vi-539: un fiato / di paradiso fe' sbocciar quel fiore, / caro elitropio che
e le guardie saltar dintorno al buco / fe' così pian che non l'udì l'
en verità ve digo, se voi averè fe' e no dubitar!, no solamente
lasciar, che 'l fico / ti si fe' velo de le fiondi sue. aretino
pucci, cent., 76-91: similemente fe' modena e reggio, i perché diceva
0 vanto? / morta è la fe', morto è 'l giudicio fido, /
, in legni, in sassi, / fe' ritornar ne la lor prima forma.
: che deve or mario dir, che fe' di queste / fere rabbiose già sì
di vittoria. beccuti, 200: chi fe' a babel le mura alte e leggiadre
; / che 'l petto mi si fe' quasi una selice. / lasso, che
a volere la sua parte dell'imperio, fe' ottaviano pace con marco antonio, e
« che colpa ho io di quel che fe' natura, / e s'io non
, / poi che con le sue man fe' la primiera. garzoni, 1-311:
de tanche alle confine, / e lo fe' rimaner mezza figura. zannoni, 3-21
l'usignuolo, e con gorghe mirabili fe' ammutire gli altri pennuti di quella selva
in qua / la strana metamorfosi si fe', i... i e dove
). frezzi, ii-15-20: non fe' sì sottil riga giammai stilo, /
un antonio posticcio e di finzione, / fe' il prete una filippica più fiera /
prete una filippica più fiera / che non fe' marco tullio cicerone. gioberti, 1-185
amata figlia, / le cui fila fe' cloto troppo corte. ariosto, 15-66:
, cinque canti, 1-105: fe' dar le vele al vento, e venne
tra cotanta primavera, / salir mi fe' nel gran monte parnaso, / dove
, finché nomadi, separati in famiglie, fe' sì che isolassero le loro abitazioni ciascheduna
il rifiuto f m'intenerì; mi fe' veder distinto / che vero è l'
lettera finta, per la quale la fe' venire, e venuta, ammazzare insieme con
un antonio posticcio e di finzione, / fe' il prete una filippica più fiera /
una filippica più fiera / che non fe' marco tullio cicerone. viani, 14-358
parini, giorno, i-765: indi fe' cenno, e in un balen fur
. pucci, ix-997: io no gli fe' venir per tal partito, / ma
, fìstula dolce, il tuo concento / fe' gir li sassi, fe'muover le
concento / fe'gir li sassi, fe' muover le pianti, / fermar li fiumi
. salvini, 17-577: fistulando fe' un suon da udirsi lungi.
cor mio non disgiungesi, / mi fe' cercare un tempo strane fiumora, /
ariosto, 41-101: fuor del capo fe' con larga vena / correr di sangue un
/ e fiutando tabacco, filinoro / fe' i tre cavalli attaccar prestamente. nievo,
quelli, / ché invidia contro lui mi fe' sì rio. / però son posto
; il suo umore s'inasprì, si fe' giornalista e prese in mano il flagello
e a chi con esso andava, / fe' inchini, baciamani ed accoglienze / sì
un flusso insensibile di sperma, e si fe' condurre a napoli, dove morì.
una latrina; sciacquone. si fe' marghera, / è una dea che ogni
la fragi- litade della loro natura le fe' più inchinevoli agli angosciosi dolori, ed
[l'acqueo mondo], / e fe' ad altri suoi generi passaggio, /
crescendo, a foggia masculina, / la fe' vestire di fine duagio, / sì
il suo bel volto, / e fe' pianger di sé i folli e i savi
a carlo man quel mattafolle, / fe' come matto e folle veramente: /
la ve- dovetta ardita, / che fe' il folle amador del capo scemo.
di macon nato un guerriero / sen fe' tiranno, e vi fondò la sede.
sorso, e dagliene il secondo, / fe' sì che, dal vedere al non
/ il nappo; e quel gli fe' apparire il fondo. morando, 48:
, vedendomi passare e guardare, mi fe' cenno di riconoscermi né mi abbordò con
saliti. ariosto, 2-72: le si fe' incontra, e su la fe'salire
le si fe'incontra, e su la fe' salire / là dove il monte era
/ poi che con le sue man fe' la primiera. p. michiele,
, cent., 83-67: el fe' comandamento / a'prelati e maestri naturali
cinzio, iii-10-65: alcide allora / la fe' disciorre e la condusse al foro,
cane; / tanto il dolor le fe' la mente torta. g. villani,
, i-21: credulo il proprio amor fe' l'uom pensare / non aver gli elementi
che colpa ho io di quel che fe' natura, / e s'io non nacqui
questa bada / ecco 'l caso fortunoso / fe' sentir per la contrada / un tumulto
donne molte, / che duro parto o fe' veder la morte, / o forza
lusinghe e co'doni, che la fe' cader nella fossa. leopardi, i-393:
serpe il sasso / pure il fe' risentir e 'l mosse ad ira. /
, cent., 90-94: si fe' dicreto / che'cerretani alcuna esenzione,
fremendo ne le fiamme pie, / e fe' tremar porsenna colla manca. pascoli,
, per li usciti di firenze si fe' un franco pensiero: che fu, che
, prima di dannarlo alla morte, lo fe' col frappo- nimento di una cortina,
i porci eunuchi; / e lui fe' dottorar nel berrettaio, / per non tenerlo
una certa saltanseccia /... / fe' insaccarmi nella ragna / con suo'ghigni
cinzio, 3-5 (1926): la fe' con molta pompa seppellire in un avello
stessa soffitta il confessore / al solito occultar fe' il fraticino. moretti, 165:
udito egli [lo speziale] ci fe' perquotere, / che il suo negozio,
far ridere, è lecito, come fe' policrate, l'usar freddezze. =
iii-15-85: poi ch'ebbe così detto, fe' frenare / gli augelli suoi e scese
arco e d'un turcasso / ad ulisse fe' dono, e sulla testa / un
prese i tiranni un brividìo / che gli fe' paventar de la lor sorte. /
e la frenesia gli tocca: / non fe' mai altro sermone. leonardo, 2-332
. novellino, 65 (112): fe' ferrare cavalli e somieri. valletti vegnono
del mare / giunse tal voce; onde fe' porre il freno / a due balene
a due balene, e là si fe' portare, / ove il romito veniva
cent., 13-30: e'non si fe' però papa di fresco, / ché
studiava alla fretta,... fe' sarpar l'ancore. l. adimari,
ai galli acquistò lodo; / si fe' torquato e atilio bivolco / contro ai sardi
suol cadero, / seminò regi e fe' ogni fronda un regno. c. e
ariosto, 18-75: quindi a levante fe' il nocchier la fronte del navilio voltar
dante da maiano, 1-6: mi fe' d'una ghirlanda dona- gione, /
quel frugol del figlio di laerte / lo fe' tosto sbucar col bel cimento / dell'
/ spron duro o aspra frusta mai fe' buono. muratori, 7-i-474: da
anima poco fruttasse, pure nell'estremo fe' testamento. ottimo, iii-277: san
/ zampillando dal monte, e la fe' in mezzo / splendida d'un freschissimo
calma / da questa fragil salma / fe' divorzio il mio spirto! ed in
: trasse fuori una fulgente spada / e fe' per mezzo del campo la strada.
a lei le bionde trecce / le ne fe' largo e generoso dono. dottori,
una particella dell'imperio d'alessandro, si fe' nominare 11 fulminatore. chiabrera, 1-i-104
siena » / rispuose l'un « mi fe' mettere al foco ». boccaccio,
il ricevette e seco al fuoco familiarmente il fe' sedere. savonarola, 7-i-288: voi
il re entrato in casa, si fe' fare del fuoco, perché era tutto molle
e lo ditto simone sardo me li fe' iscontare a niccolao da riglione, ch'è
piglio minaccevole invece di sopire il fuoco lo fe' divampare in incendio. settembrini, 1-35
m. adriani, v-187: clodio lo fe' bandire per decreto del popolo con dichiarazioni
filo d'acciar fatto rovente / gli fe' attaccare i testimoni freschi / de'mal sortiti
: / ma, per quanto ella fe', non riuscille / d'imbeverne il discepolo
anfion dificò sé; / orfeo con quel fe' i fiumi andare in su, /
/ che 'l volto d'ogni barba li fe' macro. collenuccio, 131: furibondo
ii-181: la sua mente / negra si fe' di furibondo sdegno. manzoni, pr
ai mondo sì famosa e chiara / fe' la sua gran vertute e 'l furor
e solamente la voce d'una oca fe' ciò sentire? machiavelli, 605: avuta
largamente fornito. ariosto, 46-79: fe' da costantinopoli a parigi / portare il
casti, i-1-133: l'altra notte poi fe' dal gabbamondo / bolognese torzon per cerbottana
iddio lo posso aiutare! per mia fe', voi non vedrete uno mese intero che
un gabinetto ove innoltratomi appena, mi si fe' incontro una donna. manzoni, pr
dua, / di fornir ben le gaggie fe' pensiero. pulci, 1-69: un
queste, con mirabil leggiadria, / fe' la detta catasta al tempio in faccia
e 'n carità, per dio, gli fe' domando; / ed e'gli disse:
maestà cattolica aggradisse quel donativo, lo fe' conoscere ne'giorni di gala, ne'
e antichi bronchi / strinse, e le fe' terre su l'onda erranti. manzoni
con mani e con cenni / reverenti mi fe' le gambe e 'l ciglio. lamenti
a campar mi sottoscrivo; / ma le fe' allor la morte una gambetta, /
, dagli il gambetto, / che 'l fe' cadere in terra e tramortire. settembrini
il gambo loro sottile e debole, gli fe' il freddo notturno chinare. crescenzi volgar
furon d'accordo levianci, / subitamente fe' tagliare i ganci. 7.
una risata così gagliarda che quasi mi fe' saltar i denti di bocca e mi
. a. verri, i-194: ippodamia fe' pausa a'garrimenti. 3
il colpo schifò molto destro / e fe' baiardo saltar come un gatto. caporali,
fossi. boccaccio, iii-1-93: e'fe' drizzar trabocchi e manganelle / e torri
per combattere alle mura, / e fe' far gatti, e alle mura belle
, / ma il prender poi che fe' domestichezza / col nepote di cesar fu cagione
: gridai ben io, ma le voci fe' scarse / il sangue, che gelò
freddo. petrarca, 77-13: cortesia fe'; né la potea far poi /
gelosa ed interessante dell'educazion civile, vi fe' conoscere altresì che lo studio delle lingue
geme / l'agguato del cavai che fe' la porta / onde uscì de'romani
son la pia: / siena mi fe'; disfecemi maremma: / salsi colui che
egregio / l'else e 'l pomo le fe' gemmato e d'oro. marino,
foreste, / o ninfa in chiaro fiume fe' mai tanto? lorenzo de'medici,
. casti, iii-263: caterina fe' trattare generosamente que'legati che furono vestiti
bruttamente a tonorato tetto / sotto la fe' del matrimonio, aggiunsi / il letto
cervello mi scocca. dossi, 371: fe' il mio buon genio ch'io m'
genitura, onde esso uccise il fratello e fe' morire il padre prigione. abati
del tronto, / amico nere, io fe' del catelano / falsetto estretto, fei
sopra i pisani che li ruppe e fe' volgere. -gente tumultuaria: truppe d'
donna che disia, / per cui si fe' gentil l'anima mia, / poiché
freddi nevile: / l'amor la fe' gentile, che par glorificata. francesco da
purpuree scintille il volto adorno, / fe' de le note peregrine e nove,
cavalieri, / trentasei anni in vita fe' dimora. amàbile di continentia, 50:
fuggirò dalla muraglia, / e giurerò la fe' di gentiluomo, / né crederò che
prese l'abito fratesco / e si fe' francescano, e favorito / e amico diventò
f. frugoni, v-611: l'abati fe' metter su la mensa, dopo alzata
e al primo colpo ch'ella fece fe' cadere moadante, e al secondo toante
. f. frugoni, v-654: fe' gesto... di volere favellar tullio
gittarono. ariosto, 11-31: gittar fe' in mare il palischermo seco, / con
se n'andò. pulci, 10-51: fe' saltar meridiana in groppa, / che
del mondo, volle far meglio e fe' peggio, togliendo al pasticciere la mano
/ cornuto il capo e 'l viso fe' d'un ghezzo. pulci, 25-90:
primo quant'oro fu bello, / fe' savorose con fame le ghiande, / e
un suo ghignétto, / che la fe' più che mai parer vezzosa. nievo
padre adamo per un pomo / la prima fe' delle corbellerie. collodi, 95:
arme, che si giglia, / fe' di vermiglio arrogere il rastrello. =
, ii-34: il re d'inghilterra fe' tanto grande una nave, che ci si
awinse in modo / che l'amar mi fe' dolce, e '1 pianger gioco.
mio gioco / la mia grande possanza il fe' venire. bembo, 1-50: lasso
vera obedienzia. ariosto, 19-66: fe' chiamare il padrone, e domandollo / se
salvini, 13-97: enea fe' citerea d'alma ghirlanda / a anchise
sendo milone nel presente spazzo, / fe' sì che fu di berta innamorato, /
singulare. ariosto, 13-6: mio padre fe' in baiona alcune giostre, / esser
descrive in nome di lucia / che i fe' colla ragion veder sì avante. varchi
che '1 suo giro stesso / le si fe' sotto e vortice e vorago. dotti
di donna o di dea, / fe', saria poco a quella che si gira
'l suo giro stesso / le si fe' sotto e vortice e vorago. bruno,
suo. d. battoli, 4-1-305: fe' loro assettare certi giubbet- tini d'ermesin
. dice...: 'io fe' giubbetto ', cioè forche, * a
'. buti, i-367: 'io fe' giubétto a me delle mie case'. questo
e al cielo grazie porsi / che fe' da me sparir fantasmi e larve. carducci
2-xii-55: a questo preveduto disordine si fe' riparo con la istituzione del giubileo.
a cornice di quel mesto quadro fe' bellamente col loro pallido verdeazzurro cingere
e con molti contanti / a'medici gli fe' fare un cristeo / avvelenato, onde
in un giudica- mento rettissimo ch'egli fe' tra cristo e il demonio.
, ii-1-12: ma per legge che fe' pompeo tra'miei, / per l'arbitrio
mi chetò. forteguerri, 6-91: radunar fe' nella sala / la più famosa nobiltà
ariosto, 43-156: di questo sogno fe' giudicio rio; / poi la novella giunse
composizione distesa. sercambi, 141: fe' portare alcuno giulebbe cordiale per conforto e
amor distrinse; / e di lor fe' catena onde l'awinse, / e giunse
gambacorta, a dì xxvii di gennaio. fe' la carta de la giura ser aldobrando
/ e colla punta una croce fe' in terra / e 'n su la croce
mala vita, ma eloquentissimo, si fe' tanti nimici, che per giurato giudizio
tal modo l'aggiunse, / che il fe' cadere in su la terra dura.
non men giusta della primiera che ci fe' fallire. goldoni, vii-370: se poi
accrescea tanto il cappello, / incastrar fe' con pubblica sentenza / de'castrati sili glande
per ozioso gioco / un buio iddio ci fe'; / e ci scagliò sull'umida
freddi nevile: / l'amor la fe' gentile, che par glorificata, / d'
gloriosamente e con vittoria, / che fe' el poder del nimico più corto. tasso
di santo zelo / fervido il cor si fe' pusillo in terra / per farsi grande
. pananti, i-198: se il disgraziato fe' dei versi sciocchi, / ognun può
belle [le mani], iddio gliel fe' diventare gottose. baldi, i-49:
... /... il fe' morire a tradimento. cammelli, 172
il mondo in gradi mise / e fe' dispari senni e 'ntendimenti. fiore di
anzi una graffiatura, che passando / fe' l'asta di temilla. de amicis,
graffi e maggior morsa / che mai non fe' leone a bestia parca. sacchetti,
è di tre regni e di due fe' capace. g. bentivoglio, 4-1129:
: così balzata tra contrasti fieri, fe' notte grande, nel qual tempo più volte
ch'ai mondo sì famosa e chiara / fe' la sua gran vertute e 'l furor
testi, i-34: chi servo si fe' di regia corte, / prodigo di se
il cielo, ai rai del sol fe' scorno / il grandinar de le saette
diè mezenzio al populo agilino, / che fe' di sangue uman grasse le glebe.
buti, 3-118: col fuoco lo fe' arrostire [santo lorenzo] in sulla
insieme sortii d'olmo compose / e fe' di lor, come dir, un graticcio
: se mai cosa per lui grata fe', / che di levar questa gente proveggia
giraldi cinzio, xxi-1-1023: lo mi fe' preporre [il prologo] alla mia
per fuggir periglio, contra grato / si fe' di quel che far non si convenne
oriani, iii-119: così presto si fe' strada la gratuità e l'obbligatorietà della