imprese. idem, 72-38: vaghe faville, angeliche, beatrici / de la
contro una pietra focaia, ne fa sprizzare faville che accendono uno stoppino bagnato di benzina
: scoprirò i chiusi lumi, e le faville / s'ap- preser tosto a l'
faceva le faville come la ruota dell'arrotino quando egli
il treno eruttava una nuvola celeste corrusca di faville. un fischio gelido acuminato e il
idem, par., 17-84: parran faville della sua virtute / in non curar
563: le sue speranze assieme alle faville / del focolaio si alzavano. alcuna /
, 19-361: il fuoco crepitava l'ultime faville che allampavano l'ossatura delle barche.
21-96: al mio ardor fuor seme le faville, / che mi scaldar, de
: al mio ardor fuor seme le faville, / che mi scaldar, della divina
l'alto arrigo inganni, / parran faville della sua virtute / in non curar
, / corre pur a l'angeliche faville, / et io, che son di
, 533: le sue speranze assieme alle faville / del focolaio si alzavano. alcuna
indietro il capo ad evitar le faville. idem, iv-2-562: e io le
: subito darà opera di spegnere le faville d'ogni viziosa cupidità, per poi non
ancor ne li occhi, ond'escon le faville / che vi infiammano il cor,
: dapprima il ferro irradia girandole di faville, poi, lentamente, colpo su
scoprirò i chiusi lumi, e le faville / s'appreser tosto a l'ac-
amai vicino, or ardo, e le faville / porto nel seno onde s'infiamma
l'alto arrigo inganni, / parran faville della sua virtute / in non curar
argilla? stuparich, 5-81: quali faville divine in queste nostre forme umane d'
, 1-73: l'aria par di faville intorno avampi, / e quasi d'alto
chiome, / perduto toro, e le faville ardenti: / e l'arme de'
libro di similitudini [crusca]: quelle faville che si mirano negli arrotamenti de'ferri
viani, 14-378: il cervello faceva le faville come la ruota dell'arrotino quando egli
è egli parte d'amore? -sono faville scappate fuori dal fuoco dell'amor vero
si vide un fuoco d'artifizio di faville, a guisa dei razzi che si sparano
salute è il cammin, che di faville / crescenti ognor la viva fede asperse.
mille, / tomo dov'arder vidi le faville / che 'l foco del mio cor
. i le sue speranze assieme alle faville / del focolaio si alzavano. alcuna
tasso, 1-73: l'aria par di faville intorno avampi, / e quasi d'
mille / e tronchi e scheggie e lucide faville. idem, 8-17: ecco siamo
percuoter de'ciocchi arsi / surgono innumerabili faville, / onde li stolti sogliono augurarsi
invidia e avarizia sono / le tre faville ch'hanno i cuori accesi. idem,
dolci stanno / nel mio cor le faville e 'l chiaro lampo / che l'abbaglia
offende. / l'aria par di faville intorno avampi, / e quasi d'
l'osso: / frusberta balza e faceva faville; / così de'colpi gli dié
altrui. petrarca, 72-37: vaghe faville, angeliche, beatrici / de la
sfascia in silenzio dentro una pioggia di faville. moravia, ii-122: e allora
, / e di luce immortale auree faville / da due begli occhi e dal
bocca d'un forno. eravamo nelle faville d'una officina. pirandello, iii-403:
, lanciando grandi boccate di fumo e faville. stuparich, 5-511: guatano intorno
dall'ardente fucina, vide d'infinite faville isfavillante. idem, i-ii: certo ella
, calchiamo i tizzi, inghiottiamo le faville. panzini, ii-125: e la
stava chino a guatare / tra le faville il buono re roberto / venuto giù
fornaci, accostandosi e attaccandosi le sue faville alle pareti della fornace. domenichi [plinio
in maggior feste / li fiori e le faville, sì ch'io vidi / ambo
intiera, e questa riceveva tutte le faville. note al malmantile, 1-200:
l fuoco e tra 'l fumo e le faville / e 'l grandinar de la rovente
le sue semente ei sparte, / faville d'oro dall'una all'altra mano.
, lanciando grandi boccate di fumo e faville verso i cenci e le pezze tesi
sopra tutto. manzini, 7-77: faville, minimi sprazzi d'un tempo presente
tempo, si rimangono ancora pieni di faville. monti, ii-265: tutti gli
petto / valean di senso ad eccitar faville, / più desteranno arguto / suono dal
centro / agli emisperi miei, sento faville / da far tosto apparir baleni e
petrarca, 165-14: di tai quattro faville, e non già sole, / nasce
e [vedresti] vomitar / chimere atre faville. galileo, 113: ma forse
, le sue semente ei sparte, / faville d'oro dall'una all'altra mano
tempo, si rimangono ancora pieni di faville, nievo, 42: non era
pianalti la cimasa delle abetaie si accendeva di faville. 2. dimin. cimasèlla,
percuoter de'ciocchi arsi / surgono innumerabili faville, / onde li stolti sogliono augurarsi
lava e bagna, / vivace chioma di faville accoglie. marino, 8-138: che
/ come l'incendio crebbe e le faville. galileo, 4-2-84: tratta dell'
, le sue semente ei sparte, / faville d'oro dall'ima all'altra mano
o con istrepito, o con gittare di faville, come sarebbe della polvere da fuoco
sarebbe poco disposta a ricevere le prime faville di questo fuoco [della fede];
fumo denso, a ondate, sparsi di faville. e. cecchi, 6-381:
: molt'alme, il so, benché faville eterne, / nel corporeo lor career
orribile ricordanza ascoltare i semi di tante faville, e le faville di tanti incendii
i semi di tante faville, e le faville di tanti incendii? manzoni, 70
. balenante, lampeggiante, che lancia faville, bagliori. bibbia volgar.
. fiammeggiante, balenante; che manda faville; che irradia luce intensa; luminoso
treno eruttava una nuvola celeste corrusca di faville. -figur. sannazaro,
re del cielo, / quasi chiare faville, in lei cosperse / molte virtù ri
cospersa di farina, per difendersi dalle faville; e tra quel bianco i loro
tratto 10 spirito, e mi riaccese faville creatrici. pindcmonte, ii-157: e
merone... / tra le faville e il crepitio dei ceppi / sorgono
/ e l'aria tutta accendon di faville. colletta, i-132: l'interno del
fuoco; l'amore infelice crosciava in faville; la disperazione rischiarava la notte.
poi, partito, m'ardon le faville. sannazaro, 9-139: mi disse
stanno / sempre nel cor con le faville accese. boccaccio, dee.,
e l'aria tutta ac- cendon di faville; / ed in giostra venire osan tra
idem, par., 17-84: parran faville della sua virtute / in non curar
più che una danza di miriadi di faville, uno scintillio d'argento nel turchino
/ eleonora fremeran le fronde, / e faville d'amor darà la pietra. borgese
dolce fanciulla di jesse / tutta avvolta di faville d'oro. d'annunzio, i-782
rovente / strai deposto mettea fumo e faville. tommaseo, 3-i-117: acciocché l'italia
di mente pensi tu che procedessono queste faville, anzi carboni desolatorii, cioè atti
ardor vorace / al ciel diffuse le faville e i fumi. bruno, 3-131:
/ ma divine certo in voi splendon faville, / quando d'almo brio diffuse /
: qui tra mille / vampe e faville / nuovo di fiamme verserai diluvio.
; dalla cui mente uscirono le prime faville del moderno sapere in italia e nell'europa
, si diradò, si disperse in faville tremule, si spense con un crepitio sordo
lasciato qua e là della ruggine: faville di odio covavano sotto la cenere.
scote / della virtù nativa / le riposte faville? cattaneo, ii-2-359: è d'
di mente pensi tu che procedessono queste faville, anzi carboni desolatori, cioè atti
sua danza, / e, quasi velocissime faville, / mi si velar di subita
dal cor, ch'ha seco le faville e l'esca. leggenda di s.
begli occhi, on- d'escon le faville, / che sole hanno vigor ceneri farmi
destrutte / e ritornate in atomi e faville / per infinita quantità di mille / fossino
da tutti i dimestici, sparge fumo e faville in ogni parte. divenuto (
mozzo. chiabrera, 216: vive faville, / dalle pupille / vibra lo
lui con enfiate guance l'alito infernale di faville e di fumo che dalle ampie nari
cenere delle ecatombi / svegliarsi pareva in faville. 2. figur. strage
bene naturalmente infisse negli animi nostri alcune faville di queste luci,... ma
scoppiàn fuori insiem ristrette / le poetiche faville. de marchi, i-957: s'incomincia
eloquenti. petrarca, 258-4: vive faville uscian de'duo bei lumi /
assaggia l'estate mai vino, conserva le faville, che lo riscaldano, dell'ipocondria
lanciavano ad intervalli fiamme, fuoco e faville. alvaro, 8-269: come se stesse
focaie », fare, percotendole, uscir faville di fuoco. s. bernardino da
vi s'attacca dentro il fuoco dalle faville della pietra focaia battuta col fucile. f
/ tutta involta per lor roma in faville. botta, 4-208: per escusare se
. tasso, 8-6- 226: faville ardenti... / accendendosi poscia in
un focolare estinto, di una cenere senza faville. -che non è più in attività
etna di zolfi ardenti, in gran faville / divampa il mar, non che
italia nella nuova e di raccogliere quelle faville disperse e fugaci che danno indizio apertissimo
caduta di lingue di fuoco, di faville, di foglie, di cenere, ecc
sono ancora male famosi. troveranno estinte le faville di quel fanatico furore, che accendeva
ardea, / e vibrava lontan fiamme e faville; / ei ne stupisce, e
stendere l'ombra; sprigionare lampi, faville; provocare ferite, rughe, malattie
venti / umidi, ardeano fisse le faville. 3. ant. parte interna
percuoter de'ciocchi arsi / surgono innumerabili faville, / onde li stolti sogliono augurarsi
puote più sostenere la cenere e le faville gittate fuori. boccaccio, v-142: quello
dell'ardente fucina, vide d'infinite faville sfavillante. andrea da barberino,
colpo: l'aria si riempiè di faville, ma non gli fè altro male.
e 'l monte / fiamme, fumo, faville, arene e schiuma. tasso,
mondo / caderà sparso in cenere e 'n faville. marino, 1-71: ruginosa la
/ di limature, e ceneri, e faville. foscolo, xv-329: io sto
/ e turbini di fumo e di faville / passano su trezène e su l'
la madre col soffietto, / e uscivano faville. moravia, i-369: come fu
della tabaccheria gettò la sigaretta. le faville rosse si sbriciolarono nel buio.
fece in cicilia, del quale fuoco siccome faville sono nati e notricati tutti questi altri
destrutte / e ritornate in atomi e faville / per infinita quantità di mille / fossino
che perse, / estinse le diaboliche faville. delfino, 1-537: s'io
/ e le lagrime mie si fan faville. pascoli, i-547: il popolo degli
soffia nelle ceneri, ravviva / le faville sopite, dalle antiche / ferite spiccia
usberghi dorati / spargono incontro al sol faville e lampi, / mentre al fragor di
il tuo scudo, / e di faville empieva e di bargagli / l'empireo sereno
/ ch'arde oggi tutta, assai poche faville / spegnendo, fien tranquille / le
a procurare di spegnere sollecitamente tutte quelle faville che origine di nuovo incendio essere potessino
forza se non colla forza e le faville di ambizione, di cupidità, di paura
dal torbido brontolìo del discorso. ma tante faville codeste parole, per la fantasia del
guardò con li occhi pieni / di faville d'amor così divini, / che,
, / tomo dov'arder vidi le faville / che 'l foco del mio cor fanno
immortale. boccaccio, vii-197: quelle faville, / che mi son da'vostri
che da'begli occhi, ond'escon le faville, / che sole hanno vigor ceneri
queste chiome / perduto l'oro e le faville ardenti / e l'arme de'begli
tempo, si rimangono ancora pieni di faville. camerana, vi-934: ora infinita
/ di nebbia, e gli occhi vibranti faville. d'annunzio, iii-2-199: genti
indicibili, e con moltitudini i di faville. saba, 310: ha gli occhi
da cui l'ira / tragge vive faville. / non v'è uno su mille
.. erano color avana con delle faville d'oro. -per estens.
avezza, / l'avorio crespo e le faville spente /... i e
faccia par che tutto arda / di faville cocenti per lo scorno. 4
par., 17 * 83: parran faville della sua virtute i in non curar
nell'animo del discepolo non sono alcune faville, le quali, per essere soffiate e
, non avea potuto spegnere le nobili faville, che dalla nobiltà della famiglia si avea
mille e mille / sparge d'onor faville, / de'canori miei strali unico segno
tutti è vita, e di cui siam faville. monti, vi-158: un padre
: « s'ei posson dentro da quelle faville / parlar », diss'io «
: il ciel di vaghe e lucide faville / s'accende intorno, e 'n vista
cominciava a ritenere il corso, alcune faville molto maggiori che non son le falde della
strisciavan pallide faville / atte a mostrar smorta di luce
, 63: nel grande azzurro tremule faville / nascono a sciami, nascono a
ire ascose / tenete pur, come faville ardenti / sotto ingannevol cenere sepolte,
i lumi cominciano ad apparirvi come le faville d'un incendio che sia per ravvivarsi
duca d'alansone tornarono ad accendersi le faville già come semimorte della lega. monti
felice, / che le divine sofoclee faville / su la senna destò. pascoli
pascoli, i-733: finito veramente? le faville, dice il poeta, covano sotto
lasciato qua e là della ruggine: faville di odio covavano sotto la cenere.
ma poi, partito, m'ardon le faville. de jennaro, 31:
jennaro, 31: li accise faville spisso spisso percotendo lo dolente core,
chi per vero non tenga che le faville d'un troiano e d'una greca tutta
di dolci strali / e di dolci faville il petto acceso; / onde con sospirar
dei vostri antichi amori / le riaccese faville, i rinnovati ardori? monti,
delle membra l'ostinato gelo / le faville d'amor più non sostenne. 8
sostenne. 8. locuz. -fare faville: sprigionarle, disseminarle in aria.
: / frusberta balza e faceva faville. pascoli, 1194: nel focolare arse
fuoco, / vampeggiò, crepitò, fece faville. cico gnani, iii-2-97
carattere allegro, il temperamento sano facevan faville nell'eccitazione gioconda del pranzo.
7-117: mio padre ha fatto faville, cioè fama e quattrini, con
diti di dieci centimetri. -in faville: in fiamme. frezzi,
roma e cartago in foco ed in faville. leopardi, 346: vedi parisse
più vicin che piagne / ilio in faville e la reggia diserta i e morti
. -mandare, schizzare, sprizzare faville dagli occhi: esprimere rabbia cocente,
, iii-165: dagli occhi stralunati sprizzava faville. pirandello, 7-1138: meo zezza prese
là, frementi, ansimanti, schizzando faville dagli occhi. -mettere a faville
faville dagli occhi. -mettere a faville: bruciare, incendiare. a.
gli ubaldini / voller firenze mettere a faville. -soffiare sulle faville: eccitare passioni
firenze mettere a faville. -soffiare sulle faville: eccitare passioni, disordini. botta
fini più reconditi, soffiavano su queste faville; semi tutti di discordia, e di
.. hanno, a guisa di faville, accesi tanto i cuori degli uomini
, che infìno al cielo mandavano le faville, tanto di volontà l'una parte
mio passato amor da la potenza / queste faville in me sono rimaste, / più
fiati, / tale il fetore e le faville sono. rosa, 91: trapasso
torco a manca. / se tu cangi faville, io muto ardore. / se
, / e le lagrime mie si fan faville. cesarotti, ii-79: su su
seno, / e di fumo e faville è il ciel ripieno. carducci, iii-12-76
lanciavano ad intervalli fiamme, fuoco e faville. -fiamma fatua: fuoco fatuo (
; e qui tra mille / vampe e faville / nuovo di fiamme verserai diluvio.
fiati, / tale il fetore e le faville sono. garzoni, 1-762: da
nell'animo del discepolo non sono alcune faville, le quali, per essere soffiate
fanciulla di jesse / tutta avvolta di faville d'oro. pascoli, 221
/ ch'aspersi di velen raggi e faville / sovra gli odiati alberghi irato fiocchi
tra fiotti di fumo, stormi di faville, oscure forme d'alberi e di
, / guarda il pagan se raccende faville! firenzuola, 91: così stridevan le
., 30-64: di tal fiumana uscìan faville vive, / e d'ogni parte
fiume? petrarca, 258-4: vive faville uscian de'duo bei lumi / ver me
rischio, spegnere nella mia ansia le faville e le stelle! pavese, 8-391
», fare, percotendole, uscir faville di fuoco. gucci, 2-312:
vi s'attacca dentro il fuoco dalle faville della pietra focaia battuta col fucile.
. sinisgalli, 9-72: spazza il vento faville / di focaracci sulla neve. pasolini
la madre col soffietto, / e uscivano faville. levi, 2-316: antuono scese
dolcissimi folgori de gli occhi / portan faville di celesti ardori. tasso, 8-81:
invemo. verga, i-13: le faville fuggenti... folleggiano come farfalle innamorate
l'effetto di un copioso getto di faville (e in marina è impiegato come
simile a un topazio bruno formicolante di faville d'oro, era ai vetrai di
parisse più vicin che piagne / ilio in faville e la reggia diserta / e morti
da cui l'ira / tragge vive faville. -che segue le ciniche regole della
delle commissure de'peli gran copia di faville di fuoco. foscolo, iv-362: va
eleonora fremeran le fronde, / e faville d'amor darà la pietra. nievo,
1-57: da una selce percossa escon faville, / e cava il marmo al
focaie », fare, percotendole, uscir faville di fuoco. pulci, 18-192:
vi s'attacca dentro il fuoco dalle faville della pietra focaia battuta col fucile.
fuga, ei rapisce, egli in faville / mette col soffio ardente e borghi e
su quella poltroncina... incaricando le faville fuggenti, che folleggiano come farfalle innamorate
de'venti / umidi, ardeano fisse le faville. d'annunzio, v-2-799: si
cielo innalza / globi di fumo e di faville! milizia, iii-41: il fumo
qui nuvole ruotanti / di fumi e di faville orrido velo / stender per l'aria
chiusi / rimaner dopo noi pien di faville. giusto de'conti, i-41:
di onore e di gloria pare come faville e cenere, e come il fieno
roma e cartago in foco ed in faville. collenuccio, 37: tutta la
, sprizzare (luce, calore, faville, ecc.). simintendi,
non puote più sostenere la cenere e le faville gittate fuori. pulci, 18-191:
/ che fino al ciel ne manda le faville. poliziano, st., 2-13
felicità, un galoppo che faceva faville. 5. medie. ritmo
/ e si escon fuor di lei faville in garra, / più che di mongibel
e delle membra l'ostinato gelo / le faville d'amor più non sostenne. cattaneo
, / e dentro vi destò dolci faville. testi, ii-17: quell'incendio
cor di dolci strali / e di dolci faville il petto acceso; / onde con
l'aria di sprizzare dal legno come faville verdi. ojetti, ii-759: vedi questo
fumo); eruttare (fuoco, faville, ceneri, lapilli). -anche:
tonante ramengo, i cui occhi gettavano faville. de roberto, 193: il
, 3-149: la moglie, gettando faville di gioia per le due mila lire
non puote più sostenere la cenere e le faville gittate fuori; e da ogni parte
fissi, / tanto appressar a le faville vive / di gloria il nome mio,
, 2-47: il ferro irradia girandole di faville, poi, lentamente, colpo su
/ cader vedrassi in cenere e 'n faville. marino, 14-138: non bel
/ cader vedrassi in cenere e 'n faville. fed. della valle, 22:
: risplenderanno li giusti; sì come faville in canneto, così scorreranno. e giudicheranno
: risplenderanno li giusti, sì come faville in canneto. vangeli volgar., i-95
fra i globi di fiamme, di faville e di fumo, che si sollevano
fuoco e tra 'l fumo e le faville / e 'l grandinar de la rovente scaglia
con enfiate guance l'alito infernale di faville e di fumo che dalle ampie nari nello
ch'arde oggi tutta, assai poche faville / spegnendo, fien tranquille / le
l'alto arrigo inganni, / parran faville de la sua virtute / in non curar
verso iddio, per merito delle divine faville, ch'ei ne sparse nell'anima
, / torno dov'arder vidi le faville / che 'l foco del mio cor fanno
'l fuoco porta alle stelle le mescolate faville. aretino, 20-201: intervenendo che
, che ovunque spiri, / le tue faville termine non serra? tassoni, 2-28
mando le bozze di 'ceneri e faville '. occorre subito impressionarle.
, pareva essersi di subito accesa alle faville invisibili che doveva suscitar dal cervello lo
per la gran fiamma e le mortai faville / che da sue luce amate / mi
che non manca mai, / sfatto in faville incenerisco, ed ardo. chiabrera,
per tremito convulso, sicché pareva mandassero faville come spade incioccate fra loro.
x-2-334: turbini di fumo e di faville / avvolser tutto l'incombusto dio.
da li odori, / [le faville] riprofondavan sé nel miro gurge, /
votiva, / ch'ornò il ciel di faville, / voti vostri ben mille,
fiati, / tale il fetore e le faville sono. brusoni, 913: continuando
naturalmente infisse ne gli animi nostri alcune faville di queste luci: iddio essere,
affatto... le tue cocenti faville: molti ne'loro scritti vanno or
. giacomini, 3-4: queste [faville], da la tenebrosa parte de
, / fan l'ingegno scoppiar tutto a faville. ingialliménto, sm. l'
ingordamente, / e alle ceneri insieme le faville / disperdessero al vento.
percuoter de'ciocchi arsi / surgono innumerabili faville. cavalca, 21-71: innumerabili sono quegli
e invasione di scintille giganti, di candide faville che invece di spengersi si accendevano di
, / t'accenda ancor d'amorose faville, / lascia tacere un po'tuo
/ qual spenta pruna, et ogimai faville / che altro'non si porria punctura
lo sguardo / invenenato se ne uscian faville. invenenito, agg. ant
, / che fa su neve invermigliar faville. g. b. andreini, 75
dal pugno brillava talvolta nell'aria come faville d'oro, e cadeva su le
ch'ei poi ben tosto in rapide faville / involve il core e l'alma
agitata mente, / e vesti di faville i miei sospiri. manzoni, pr.
mista di nero fumo e di roventi / faville, che di cenere e di pece
mille / di poetico ardor spirti e faville. preti, i-60: te [o
mille / lampade accese e folgori e faville. 7. letter. occhio
neve, o fiochi, / preziose faville al ciel sereno, / italia mia
dolci stanno / nel mio cor le faville e 'l chiaro lampo / che l'abbaglia
in maggior feste / li fiori e le faville. campofregoso, 7-56: in queste
. f. rondinelli, 39: le faville entrateci da traspiano, lavorando a poco
: ardean, lievi sbracciando, le faville / sul putre dorso dei lebeti neri.
piacimento come iscin- tilla, cioè come faville di fuoco in leggerezza. leggenda aurea
bembo, 1-258: che già di leggiadrissime faville, / s'accenderebbe ogni anima gentile
scoprirò i chiusi lumi, e le faville / s'appreser tosto a l'accensibil
giudizio da sapersi liberare da questo l'assidue faville, si spoglia delle sue lordure, allora
fumaioli danno ancora troppo fumo e troppe faville. a bordo sono spente tutte le
: il ciel di vaghe e lucide faville / s'accende intorno. vangeli volgar
la rapidità della via celeste accesa dalle faville di sangue. beltramelli, iii-79: la
. / la tua sembianza suscita / faville ancor d'amore, / la tua
ch'arde oggi tutta, assai poche faville / spegnendo, fien tranquille / le
ispirazione artistica. -in partic. le faville del maglio: titolo scelto da gabriele
. d'annunzio, v-2-1: le faville del maglio -il venturiero senza ventura e altri
quindi quelle sante schegge, quelle venerande faville del gran maglio, di un minimo
più magni, / d'onor sopite le faville ardenti, / chi belve saettar,
capogiro, vista punteggiata d'ombre e faville e punti neri erranti, le gambe malcerte
21-97: al mio ardor fuor seme le faville, / che mi scaldar, della
tacciar che la percote, / manda faville. -esalare (fumo).
14-57: con acque ardenti ed umide faville / bolle lo stagno e 'l margin
'ec.: però che le faville erano angeli e li fiori anime beate.
megafono risuonano in un azzurro cosparso di faville, e di stelle che sono faville
faville, e di stelle che sono faville inestinguibili. panzini, iv-413: 4
a mille a mille / e qui lancian faville / più che in ardente foco el
sentendo dal portatore menata, li accise faville spisso spisso percotendo lo dolente core,
chimico affumicato / traé d'assiduo carbon faville ardenti, / perché dal foco espresso
metallico, tra il rombo e le faville. comisso, v-78: la sera scendeva
i capelli da cui il sole traeva faville. d'annunzio, v-1-321: la
/ s'armò, né valse contro alle faville, / che sopra al varco accese
rivedere / di quello amor le minime faville, / ancora sarebbe ogni peso leggiere
, 30-68: di tal fiumana uscian faville vive, / e d'ogne parte si
. buti, 3-791: le dette faville... 'riprofundevan sé', cioè
, e segni sono quando si stritolla faville d'oro. ricettario fiorentino, ii-54:
/ fra sante, lucide, calde faville, / possente, mistico, etematore.
tempi che furo / sale aspersa di faville d'oro. 11. mus
. 5. plur. scintille o faville che si levano da carta e legna
/ e balza un mongibel fuor di faville. vasari, iii- 108:
ed oltre i mari, lanciavano continue faville in italia e mettevano in gogna i governi
ardenti seguiti da una lunga scia di faville. -edil. rivestimento per pareti di
lo muscone, / e conosi che pizole faville / fa molto foco, se crescono
e satireggiante e motteggiante, con rare faville di poesia propriamente detta, ma sempre
le eliche molina- vano un nembo di faville. e. cecchi, 5-526: mi
apparve il muso della locomotiva che vomitava faville e lo sbuffo di fumo.
che furo i fonti de le mie faville, / gran tempesta di pianti ecco destina
9-38: volàr le scheggie e le faville al cielo, / né vi fu cor
m. fiorio, 476: le faville, con il fumo alzatesi su nel coperchio
, 1-232: osservava: un nembo di faville sale dalla catasta che fu così ben
mille / lampade accese e folgori e faville. c. gozzi, 4-277: gridando
, giulia, pòi smorzar l'ardenti faville, / non neve, non ghiaccio,
petrarca, 165-14: di tai quattro faville, e non già sole, /
, / sin le vedrei laggiù vibrar faville, / quasi augurando a voi figli animosi
21-98: al mio ardor fuor seme le faville, / che mi scaldar, de
io pur vo'dir le fiamme e le faville / del nostro endimione in versi onesti
mazza, i-56: va il secolo in faville: il sole e gli orbi /
'l monte / fiamme, fumo, faville, arene e schiuma. porzio,
io pur vo'dir le fiamme e le faville / del nostro endimione in versi onesti
, / e fan de l'armi uscir faville e foco. l. martelli,
aeroliti parole che battendo in terra mandano faville. -velocemente e incontrollatamente. panzini
veggio, / ma ricoperte alquanto le faville, / e temo no 'l secondo er-
d'i ciocchi arsi / surgono innumerabili faville. bibbia volgar., i-290: ecco
a scolorirsi in perlagioni fulminee -vagare, faville stellari. = deriv. da
/ persica e l'altre accese di faville. cesariano, 1-6: le loro base
un po'indietro il capo ad evitar le faville. gozzano, i-1206: toglie da
et erbe, va seminando raggi e faville. ricci, 3-135: l'aureo pianeta
guardò con li occhi pieni / di faville d'amor... divini. boccaccio
fanciulla di jesse / tutta avolta di faville d'oro. ojetti, ii-765: lo
bassa cosa / chi non sente da voi faville al core. -liturgico, sacro
mazza, i-56: va il secolo in faville: il sole e gli orbi /
a mille / pioveran dardi e voleran faville. chiari, 97: bei versi piovono
e brucia a poco a poco mandando faville... come un vulcanino.
: al mio ardor fuor seme le faville, / che mi scaldar, de la
e satireggiante e motteggiante, con rare faville di poesia propriamente detta, ma sempre
fior d'amor cantando / d'amorose faville accender, dando / polso a le pietre
e ricadeva giù in una pioggia di faville d'oro. vennero i pompieri. presto
dal pugno brillava talvolta nell'aria come faville d'oro e cadeva su le porche
posa, / corre pur a l'angeliche faville. tavola ritonda, 1-56: sì
/ per li miei occhi mise le faville, / che dentr'aj cor andando
, / e fece fuor balzar tante faville / che mai non ne fé tante
, 1-iii-163: amare stille, / dolci faville / potate ai cori. / lagrime
.. / la tua sembianza suscita / faville ancor d'amore, / la tua
è cenere vulcanica, crepitava, crepitava faville. serao, 3-215: in verità,
il suo volto siccome gittasse di sé faville, preclaro e risplendente. de iennaro
po'indietro il capo ad evitar le faville. -afferrare uno strumento in vista
donna, che in straggi ed in faville / lasciò il regno e trattar gli
quasi numerare una per una [le faville], finché, mutate subitaneamente in pulviscolo
capogiro, vista punteggiata d'ombre e faville e punti neri erranti, le gambe malcerte
a cui / stridon le purgatrici aspre faville, / esca dal cerchio di que'regni
660: ardean, lievi sbranciando, le faville / sul putre dorso dei lebeti neri
o portanti rumo di puzza e che gittassono faville orribili per li occhi. filarete,
/ ch'à restincto le fiame e le faville / de l'impia, sacrilega e
; / guarda il pagan se raccende faville! -intr. con la particella
né più raccende in me fiamme e faville. cesarotti, i-vm-241: giace patroclo
la strada, egli fuori in volanti faville sen'esca. pascoli, 841: vide
sacro, allusole / radianti d'omeriche faville 8. ant. che si
: e 'l ciel di vaghe e lucide faville / s'accende intorno, e 'n
tempi / tante volvi nel sen greche faville, / del tuo scarpello italia stolta a
goldoni al giusti, tutte le sacre faville che possono accendere un perfetto avvocato.
, e l'aura a volo / più faville rapìa da questo suolo.
i lumi cominciano ad apparirvi come le faville d'un incendio che sia per ravvivarsi di
i nimbi razzanti, come piccole girandole di faville d'oro, son già quelli che
piegò, si diradò, si disperse in faville tremule, si spense con un crepito
, / spinta nell'aria ea in faville sciolta, / sibila irata e strepita orgogliosa
il riciprico muoia, / quel fuoco di faville in non buona esca.
esca accende, / e di sue ree faville / tal fiamma al cielo ascende /
, / vieni, e le liriche / faville ascose / tutte repente / svegliami in
la testa. gherardi, 3-37: mille faville vidi con gran festa / intorno a
/ ch'à restincto le fiame e le faville / de l'impia, sacrilega e
, / senz'aver lume o di luce faville, / e disse: -em- pit'
chioma votiva / ch'ornò il ciel di faville, / voti vostri ben mille,
, / fanno all'aria volar lampi e faville. / par ch'ivi marte stesso
possa / furon da corineo tra le faville / ricerche e scelte. p. tiepolo
veggio, / ma ricoperte alquanto le faville. boccaccio, i-174: molti giorni
, la schizza fuor di sé quasi in faville, le quali fanno rigogliando uno sfogo
tomba, / t'accenda ancor d'amorose faville, / lascia tacere un po'tuo
; al contrario dagli occhi fermi mandavano faville, sicuramente di amore non divino.
, / se in me di poesia fosser faville; / e rinforzando il mio parlar
dal pugno brillava talvolta nell'aria come faville d'oro, e cadeva su le porche
/ metallico, tra il rombo e le faville, / e va [la farfalla
: « s'ei posson dentro da quelle faville / parlar » diss'io, «
., 30-68: di tal fiumana uscian faville vive, / e d'ogne parte
d'i ciocchi arsi / surgono innumerabili faville, / onde li stolti sogliono agurarsi
, in quei rubini, in quelle rive faville, dante disceme ambo le corti del
vi restano pur de'semi e delle faville di discordia, sì come tra li re
'l fuoco e tra 'l fumo e le faville / e '1 grandinar de la
mista di nero fumo e di roventi / faville. monti, 8-177: tonando,
sentendo dal portatore menata, li accise faville spisso spisso percotendo lo dolente core,
, 30-66: di tal fiumana uscian faville vive, / e d'ogne parte si
e l'aura a volo / più faville rapìa da questo suolo. ferd. martini
arno. d'annunzio, iii-2-357: le faville del fuoco sacrificale svolano sul vento;
fore grandissime fiamme e colle soe ignite faville che de fore gectava e ruptava multe
'l monte / fiamme, fumo, faville, arene e schiuma. n. villani
d annunzio, hi-2-3 ^ 7: le faville del fuoco sacrificale svolano sul vento.
/ ch'ha restincto le fiame e le faville / de l'impia, sacrilega e
, / t'accenda ancor d'amorose faville. grazzini, 4-16: ecco appunt'or
chiamò corpo a dio caro, quelle faville marciscono. -avere il corpo pieno
/ divo sol, che vibravi auree faville? / quali, in vece di rai
intorno intorno a lui un corruscar di faville e di fiamme verdi, brune e sanguigne
'l fuoco e tra 'l fumo e le faville sacerdote ed esclusivamente nel giorno del kip /
/ e qui tra mille / vampe e faville / nuovo di fiamme verserai diluvio.
sbraciano in terra le torce che schizzano faville. -ripulire dalla brace il forno già
660: ardean, lievi sbraciando, le faville / sul putre dorso dei lebeti neri
'l fuoco e tra 'l fumo e le faville / e 'l grandinar de la rovente
21-05: al mio ardor fuor seme le faville, / che mi scaldar, de
: benché gli scopra et apra le faville / del fuoco ove ardo e gli occhi
quindi quelle sante schegge, quelle venerande faville del gran maglio, di un minimo di
fumo denso, a ondate, sparsi di faville. bacchelli, 18-ii-102: schiarisce
la schizza fuor di sé quasi in faville, le quali fanno rigogliando uno sfogo
e sbraciano in terra le torce che schizzano faville. sbarbaro, 1-190: dallo stecco
soffiarci dentro, si schianta e getta faville. 'guarda quel carbone come schizza!
-flusso di punti luminosi, di faville, di scintille, di nuvole chiare
, 63: nel grande azzurro tremule faville / nascono a sciami, nascono a
/ fan l'ingegno scoppiar tutto a faville. carducci, iii-3-39: bah!
raffigurazione araldica di un fuoco che sprigiona faville dello stesso o di diverso colore.
-esploso (una cartuccia); diffuso in faville (un fuoco). canale
, / spinta nell'aria ed in faville sciolta, / sibila irata e strepita orgogliosa
21-77: il fuoco, sciolto in velocissime faville, cacciandosi per le commessure più fitte
giovanni, che quasi sta faville. d'annunzio, iv-2-169: dai tetti
varco aprirò / scoppiettando le fiamme e le faville / largorotanti con rapido giro. manzoni
i-536: la legna scoppiettava in rosse faville. montale, 1-34: il fuoco che
com- missure de'peli gran copia di faville di fuoco. g. arrighi,
, / e quanto scottan l'ardente faville / che sentì dido al partir de la
fìa mai che tante scriva / lustre faville al prezioso riso? 16.
buttare a terra briciole o cenere o faville, anche togliendosele di dosso o facendole
alto le penne / amor battea, scoteavive faville / dalla sua face. cesari, ii-124
non si deve abandonare l'impresa così più faville rapia da questo suolo. visconti venosta,
denso, a ondate, sparsi di faville. idem, 8-287: si arrivava per
/ che destaron in sen la ree faville? c. gozzi, 4-124: fa
, entro però siano pieni d'orride faville e di cenere, vestigie della seguita vendetta
7: da una selce percossa escon faville / e cava il marmo al fin goccia
sempiterne rime / come tra neve che faville spira / fioriscon rose all'alma pianta intorno
seno, / e di fumo e faville è il ciel ripieno. algarotti, i-iv-
, 90-68: se quivi entrate fosser sue faville, chi, 1-ii-342: se 'l
, lxxxviii-i-436: né valse contro alle faville, / che sopra al varco accese
, i-56: va il secolo in faville: il sole e gli orbi / sfansi
non manca mai, / sfatto in faville incenerisco ed ardo. giuliani, ii-70:
tratto dall'ardente fucina, vide d'infinite faville sfavillante. gherardi, 1-ii-417: un
, la schizza fuor di sé quasi in faville, le quali fanno rigogliando uno sfogo
tenebre, quando questo ferro sfregacciato manda faville abbondanti di luce. perché nessuno senta
/ la vampa, il vortice di faville e fumo / dalla muta / ed
. 2. intr. emettere fumo e faville. bernari, 4-221: era persino
, / e si escon fuor di lei faville in garra. galileo, calandra
nitrosa, / spinta neltaria ed in faville sciolta, / sibila irata e strepita orgogliosa
/ persica e l'altre accese di faville. aretino, 22-293: non accade
/ e finì la sua vita in tai faville, / sanza qua'più di mille
fumo, / di polve e di faville / immensa nube e formidabil ombra /
. ghislanzoni, 17-119: per poche faville sprigionate coll'acciaio fanno credere ai gonzi
, a mille, / si slanciarono le faville, / pupille dell'incendio, /
soffio di donna, le ceneri davano faville. montale, 5-13: 1 gemiti
di popoli inermi si riaccenderanno alle nostre faville che volano lontano. = nome
ansava, sbuffava, fremeva, sprizzava faville di fuoco -il mostro di ferro che
quanto sobbolliménto, quanto fumo, quante faville! -per estens. emanazione di
ombrate e strada, egli fuori in volanti faville sen'esca. tuttavia ardenti. =
/ arder già tutto e le mortai faville / nascer nel mezzo del suo bel soggiorno
no; al contrario dagli occhi fermi mandavano faville. (176): barattate
non ha bisogno di esca e di faville per infiammarsi ed erompere.
mille / trecento, spense qui le sue faville. firenzuola, 996: a dirti
solverà '1 mondo in cenere e 'n faville / l'ultimo dì de l'ira
soffia nelle ceneri, ravviva / le faville sopite, dalle antiche / ferite spiccia sangue
d'i ciocchi arsi / surgono innumerabili faville. tasso, 12-47: due squadre de'
. /... / tra le faville e il crepitio dei ceppi / sorgono tutte
-per estens. lo sprigionarsi di faville. meggia / sorgiunse. tasso, 12-51
pria. chiabrera, 4-7- levano infinite faville, onde, per lo qual surgiménto gli
nuova rin d'oro quante sono queste faville ». zuffa si raccende e cresce /
a voi m'appresso, / son faville i sospiri. goldoni, xiii-853: mutoli
ben gittano da lontano i raggi e le faville uscite dal fuoco lume e calore solamente
pupille / che destaron in sen le ree faville? manzoni, pr. sp.
, 1-13-52: v'aggiunse d'etna torride faville, /... / e di
amore verso iddio per merito delle divine faville ch'ei ne sparse nell'anima 31
5-161: una sola favilla in più faville / talor si sparge. cesarotti, 1-xvi-1-263
, sm. dispersione di oggetti, di faville. diodati, 1-446: lo:
: 1 sparpagliamento vago ed inutile delle faville d'una fornace. l. bellini,
rifletteva mobile in mezzo alla pescara sparpagliando faville su le zone cupe presso alle rive.
mille / di limature e ceneri e faville. testi, li-m: avrai di fiori
ora ad ora / n'uscìen mille faville e mille strali. v. colonna,
) simintendi, 3-123: l'oscura faville vola; e ragomitolata è spesseggiata in
e mova, / vive d'amor faville il ferro spetra, / e il ferro
qualche tempo sopite ma vive nondimeno quelle faville dalle quali sorsero più pericolosi incendi e
tizzone ardente da cui spiccavansi le faville come anime libe rate dalla
nitrosa, / spinta nell'aria ed in faville sciolta, / sibila irata e strepita
ben gittano da lontano i raggi e le faville uscite dal fuoco lume e calore solamente
cne altro sono quest'ingegni salvo che faville della divina splendenza? 3.
/ per li miei occhi mise le faville, / che, dentrial cor andando a
fondatori. cesarotti, 1-xxxii-222: poche faville ancora, italia lassa, / del
spratichito negli affari. gno, / sprazzan faville.
complimento maritale con un nuovo sprigionamento di faville. = nome d'azione da
nitrosa, / spinta nell'aria ed in faville sciolta, / sibila irata e strepita
l'aria di sprizzare dal legno come faville verdi. montale, 3-206: in mezzo
). papini, 27-252: le faville dell'odio sprizzano su dal focolare stesso
mostro ansava, sbuffava, fremeva, sprizzava faville di fuoco: il mostro di ferro
se da quel sasso che, spruzzante faville, figurò anche il di lui spiritoso
corpi elettrici per eccesso e stuzzicati escon faville e fiocchi di luce. 20
1-14-57: con acque ardenti ed umide faville / bolle lo stagno e 'l margin tutto
, / t'accenda ancor d * amorose faville, / lascia tacere un po'tua
cometa] da ogni parte tramandando accese faville d'intorno che a modo di raggi tornavano
, / spinta nell'aria ed in faville sciolta, / sibila irata e strepita orgogliosa
corpi elettrici... stuzzicati escon faville e fiocchi di luce. 4
/ e fur le finte in lagrime faville 7 refrigerio a la bocca e foco
e isfavillante emna, già per le faville alle istelle vedute chiaro conobbi che quivi
, e del vesevo / le sulfuree faville. -chim. che si riferisce
, invidia e avarizia sono / le tre faville c'hanno i cuori accesi. bibbia
cesarie. idem, iii-2-357: le faville del fuoco sacrificale svolano sul vento. linati
viani, 14-378: il cervello faceva le faville come la ruota dell'arrotino quando
tutti i moderni cuori le tue cocenti faville: molti ne'loro scritti vanno or
soldati, 6-491: la teleselezione faceva faville, non un intoppo, non una
che furo i fonti de le mie faville, / gran tempesta di pianti ecco destina
. gherardi, lxxviii-iii-400: come faville di foco a vidire / era,
il trio tedesco [delltnter] ha fatto faville: e meglio fra tutti i tognini
bagna, / viva e chioma di faville accoglie. sempronio, 27: per mio
meteora] da ogni parte tramandando accese faville d'intorno, che a modo di
la terra e l'aria e le faville e tonde. -per estens.
donna, che in straggi ed in faville / lasciò il regno e trattar gli angui
e sardigna... già per le faville alle istelle vedute chiaro conobbi che quivi
rifletteva mobile in mezzo alla pescara spamagliando faville su le zone cupe presso alle rive
, / fanno all'aria volar lampi e faville. parini, giorno, iii-290:
/ vomita i sassi, e le faville insieme. fantoni, i-62: il suol
fuoco, / vampeggiò, crepitò, fece faville. d'annunzio, iii-2-204: il
, / el si ritrova in più mortai faville. benci, lxxxviii-i-260: l'ascosa
le squille / le trovo [le faville] nel pensier tanto tranquille / che
gli allori] vigorosamente al sole scagliando faville da tutte le foglie come da una
, e l'aura a volo / più faville rapia da questo suolo. piovene,
legni appresi, / fumo, fiamme, faville e vampi e nubi / e volumi
apparve il muso della locomotiva che vomitava faville e lo sbuffo di fumo.
fare. papini, 27-793: le faville che sprizzavano dagli zoccoli dei miei cavalli
il dipintor rapito / tragge apellèe nel sen faville. apericéna, sm. aperitivo che