da siena, v-31: che converrebbe fare al tiepido amatore di sé per poner rimedio
com'era, avrebbe finito per fare annullare il suo matrimonio e sposarmi.
rimedio che quello che ciascuno fussi per fare da se medesimo, pochissimi sono che non
nella debile traduzione, quale io seppi fare, potrà intendere che un secolo privo di
tutti quelli, che metton mano a fare, e non perseverano, ovvero che
mossa conobbe il farnese di non poter fare l'opposizione che sarebbe stata necessaria, per
moderni, che sempre s'affaccendano a fare i bravi contro quel disarmato sesso.
e non mi piace aver a che fare con i timidi. -poco efficace,
dolevano molto, per avere in animo di fare l'ultima forza di espugnare turrita,
un personaggio così provvisto della facoltà di fare il bene e il male.
sapeva quel ch'egli era capace di fare e non fare. lanzi, i-90:
egli era capace di fare e non fare. lanzi, i-90: chiudo il catalogo
non sapere quello che lui avesse a fare per salvarsi, dopo alquanto tempo che
tanta occasione, aspettarsi vanamente di poterlo fare con maggiore sicurtà quando gli altri potentati
bottini, 220: quando tu hai da fare apparecchio delle cose, che convengono per
e tenuto un balordo, si messe a fare tante debolezze, e tuttavia non gli
sperano con poca fatica e meno pericolo fare grandissimo guadagno. 12.
deirirritamento ch'egli suol fare, rimanga dentro al nostro corpo.
de'detti panni, pensò nella tinta fare più avanzare la compagnia, e più debolemente
. alfieri, v-2-455: a voler fare vivamente sentire altrui, bisogna che vivissimamente
chi il concepisce, non potrà mai fare neppure una mediocre impressione in colui che
, una carriera, una professione; fare la prima apparizione in società.
una mensa comune e proprio oggi mi spetta fare da cameriere e da sguattero:.
e ai pittori aprì la strada / di fare a modo lor quasi ogni cosa.
mal fondata paura lo scorso anno fece fare una provista di grano che si pagò a
decade in ragione de'succedanei che possono fare le di lei veci, ossia rendere
loro una confederazione con giuramento di non fare più squittinì, per conservarsi la signoria
vede che dicen- temente / pòssa là fare, allor loda ciascuno. sarpi, vi-2-200
si vorrà ascoltare, e del suo avviso fare profitto? leopardi, ii-331: così
ti commetto... che tu debbii fare e decemire dicto zorzo di merchati in
. agostino volgar., 30: se fare si può, non pertenga a voi
: deve decidere se gli s'à a fare la necroscopia. landolfi, 2-132:
cavallaro dal loro signore; e doveano fare diciferare le loro lettere, e poi sarebbono
più seriamente a quello che convenisse di fare. rievo, 307: confesso la
..., m'è duopo però fare nuovamente ricorso a v. s.
di moda, ci sarà molto da fare e da occuparsi, ecc. ognuna vorrà
l'altra operazione che tu hai a fare, si è che tu dia la decima
della chiesa o dello stato o per fare guerra agli infedeli, agli eretici,
forse andresti ascondervi in una spilonca a fare penitenzia. machiavelli, 126: fece
decimo! / o non sa'tu fare il fagnone e 'l semplice?
vesti bene... e insegnale fare tutti i fatti de la masserizia di casa
lavare il cappone,... e fare il letto, e filare, e
, e non un'altra che si voglia fare adottare. pisacane, iii-133: potrà
più difficile a questo mondo che di fare un matrimonio proprio come si vuole. lo
agire in un certo modo; risolversi a fare qualcosa. svevo, 6-590: ho
giusti, iii-11: ognuno sia deciso di fare il suo dovere. serao, i-600
, che sapevano quel che volevano: fare fortuna. pratolini, 2-15: « corrado
parlare in modo enfatico, esagerato; fare discorsi pomposi, vuoti, retorici.
in tono di basso profondo, possono anche fare l'effetto di un racconto d'apparizione
, e lo umiliò di essere costretto a fare quella dichiarazione esplicita. comisso, 15-91
viene voglia di ridere, quando sento taluni fare delle belle declamazioni ed invettive contro a
cedro] cresciuto, fu cagione di fare declinare la elevata e diritta cima.
bembo, 7-2-29: non si può meglio fare che scansare e declinar le furie
giuridizione della chiesa, che sarà contento fare quello lui avessi fatto. della casa,
a leggere e a scrivere, a fare di conto e le declinazioni latine.
.. dovendosi alzare la detta contrascarpa e fare tal difesa per il declivio anco più
cura della tubercolosi, che consiste nel fare sdraiare per molte ore l'ammalato col
certi novellini teologi, che credono di fare una gran bella cosa a decollare in fantasia
decolonizzare, tr. neol. fare in modo che un territorio già ridotto
e di discutere. -assol. fare obiezioni; ribattere. imbriani, 1-58
., 78: se noi non potemo fare quelle cose che guastano la pietà e
, molto maggiormente domenedio si disdegnerebbe di fare. ariosto, 8-7: voltasi a quel
dea disdegnare / o la tua arte fare. ariosto, 43-7: potria poco giovare
la natura, il carattere divino; fare che non sia più dio. malvezzi
, senza molte disdette, di fare ciò che esso volea si con
: furono intenti [i francesi] di fare una tregua a disdire, e dopo
fatto sempre e che non resteremo di fare ancora per l'avvenire, non ostante
molte disdette a ciò ch'io desiderava fare riparava. groto, 535: io non
, era impedimento del suo proponimento di fare la cittade, e, se al
d'esser sua moglie ma prima volea fare la cittade, acciocché con gloriose dote
villani, 7-46: richiesto il ciabattiere di fare il priego a dio, si disdicea
e lungo, quando senza esso si possa fare, si disdice. macinghi strozzi,
della casa, 551: non sono da fare in presenza degli uomini le cose laide
cortesia, / lo può ben fare senza uscir di fore; / ché non
sopra l'altra; e dove si vuol fare scuro si soprappone più linee, e
rossetto. 9. fare il ritratto. di giacomo, i-631
divisa. -credere, opinare, fare conto, aspettarsi. berni, 132
): disegnando quel che io potessi fare contra di lui, presi un mio gerifalco
hanno, e dicano: -lassa pure fare a me, che io ho bene disegnato
e il freno di quelli che disegnassino fare loro contro, e avere uno refugio securo
ragioni introdussero in pratica molti modi da fare questo effetto, e disegnossi dua modi
. locuz. -disegnare e non colorire: fare progetti senza portarli a compimento. -colorire
che non so come diavolo faccia a fare presto e bene, pubblica un'ode per
in una buca dove era disegnato di fare il luogo del corpo di cristo. ariosto
secreto di quello che s'avea a fare. b. segni, 54: raffaello
d'azeglio, quest'anno ha voluto fare il mio. -autore (di un
... quel ch'egli sia per fare. vasari, i-153: perché dal
cucito). -mettere in disegno: fare il disegno, lo schizzo, il progetto
trovar porfidi e alabastri. / fece fare il disegno, e di quell'arte /
che altri ch'io conosca, facendogliene fare più schizzi. palladio, 2-3:
fabbrica ch'egli ha fatti o fatti fare. carducci, iii-22-28: diè alle preghiere
. ciò che si ha in mente di fare: progetto, proposito, intenzione.
: avere in mente, progettare di fare. marino, 1-79: il dotto
passione per le cose che non può fare, l'altro disamora di quelle che
, e di lui scudo / a cartagine fare e a me. carducci,
agli otto; in somma, a fare il diavolo / e peggio. galileo,
sì magna. -fare disegno, fare i propri disegni in su una cosa
. bencivenni [crusca): fare di ciò impiastro, e porre sopra
a diseredare ed impoverire i figliuoli per fare ricche le cappelle. b. cavalcanti,
come terra diseredata d'ogni potenza per fare appendice più che secondaria d'altrui.
/ dando e togliendo, come sapien fare. 2. figur. cessare
provenza, vi era sempre troppo da fare. caro, i-328: sapendo che egli
da certaldo, 119: mai non fare né fa fare vendetta, però che le
119: mai non fare né fa fare vendetta, però che le vendette disertano
, una piccola rendita gli permette di fare a meno di quei noiosi disturbatori delle sue
noi abbiamo inteso l'on. la farina fare la medesima dichiarazione, e dire che
alcune navi da guerra avevano disertato per fare causa comune con noi. -passare al
di disertar gli stati suoi patrimoniali per fare acquisto di quei d'altri. pallavicino
suo nipote, il quale, dovendo fare il volontario, aveva corso rischio d'
a nostre spese, perché la voleano fare cadere in mercato vecchio sopra le case
(per la coniugazione: cfr. fare; normali le forme disfaccio, disfai
esterna delle cose (ed è contrario di fare; propriamente: mutare radicalmente lo stato
la loro corruzione, com'elli se ponno fare e desfare. bartolomeo da s.
, iii-2-27: egualmente onnipotente e nel fare e nel disfare, [dio] può
): il gran cane ha fatto fare in mezzo di questo prato un palagio di
canne... e hallo fatto fare sì ordinatamente ch'egli il fa disfare
si disfacese per aqua o per altro fare del mulino, lo deto priore lo die
la quale aspettava noi disfacesse, di fare ancora non minore onore a messer torello
gesso, come facessi una pasta da fare frittelle, pianamente e destramente, che
. c. bartoli, 1-54: a fare la calcina è molto inutile ogni pietra
polvere. -tagliare, rompere, fare a pezzi, sfracellare. simintendi,
leonardo, 2-45: se tu volessi fare pasta di perle minute, abi del
, 5-374: questo faticoso lavoro di fare e disfare piani lo distrasse alquanto. g
tratta, sempre, irrimediabilmente, di fare e disfare. manipolare, impastare;
solo valensa e sapienzia non aiutano a fare ove non è, ma dov'è la
, disfatto il mercato, la debiamo fare discoprire [la tavola]. velluti,
37: co'detti danari cominciò a fare arte di lana; nella quale non
il re... può sempre fare e disfare leggi, come e quando giudica
. machiavelli, 103: non poteva fare cosa che fussi in diminuzione dello stato;
incantata e niuna forteza vi si potrà fare se gli incantamenti non si disfanno; e
rubate non mi sono potuto mettere a fare nulla; et io non me ne
: non avendo noi altre specie di fare che quelle del nostro modo ordinario di
che quelle del nostro modo ordinario di fare, non è gran cosa che non possiamo
di un abito di avere per impossibile di fare altrimenti, che come noi facciamo.
guerra, e dièlli piena libertà di fare e disfare ciò che a lui piacesse.
creduto / ch'a sua voglia potrà fare e disfare, / come padrone d'
mie rendite colla facoltà alla medesima di fare e disfare tutto quello che...
si considera libero signore; libero di fare e disfare a suo talento.
il suo continuo cangiare, non è un fare e disfare, ma un continuo superarsi
me le chiavi, tutto per me il fare, il disfare, l'andare,
picchio, che sfece un rovere per fare un cavicchio. 30. prov
. -chi fa, disfà; chi può fare, può anche disfare; chi fa
disfare; questa festa non si ha da fare senza me. g. c.
c. croce, 138: chi può fare può anco disfare. pascoli, 1010
, interruppe sempre acerbo curio; ma fare e disfare è tutto un lavorare.
lavorare. fogazzaro, 1-239: se fare e disfare è tutto un lavorare,
a vicenza. campana, 233: fare e disfare è tutto un lavorare / ecco
lavorare / ecco quello che so fare. -fare e disfare è il
è il peggior lavorare: darsi da fare senza concludere nulla è un vero tormento.
rajberti, 2-157: siccome fare e disfare è il peggior lavorare,
= comp. da dis-con valore privativo e fare (v.); cfr.
istà disfatto e riposto, e puollo fare e disfare a suo volere. guadagnoli,
sano e vinciere... disfatto, fare magne cose; vigoroso e bene viver
favore della distinzione che ho preteso di fare de'cognomi da'vocaboli; ma tuttavia non
gli animi dei piattelli, che deliberarono di fare ogni sforzo per annichilare la fazione dei
comisso, 15-124: isolda prese a fare anelli di fumo e si divertiva a
seduzione è inducimento del prossimo a mal fare o con veri beni, o apparenti;
, quanto inducimento con inganno a mal fare. giraldi cinzio, 10-2 (2175)
figliuolo di dio in terra discendesse a fare questa concordia. boccaccio, 5-74:
la verità, disingannare; affrancare, fare ravvedere da una falsa opinione.
modo però che si conosca garbo nel fare tal disgarbo. = comp. da
1-80: né mai tempo o destino potrà fare che il mio volere dal suo si
perciocché la natura del congiungimento è di fare di molte cose una. 9
5-242: la natura del congiungimento è di fare di molte cose una. onde che
con sé tutte le proprie cose; fare il trasloco, cambiar casa. cicerone
e botteghe di vie maggio, e facemmo fare comandamento di disgombrare. fed. della
ma egli parti che questo potesse colui fare, e in tante maniere, cui la
numero della disgrazia, con voi potremo fare quattordici e formare una squadra con uno
ché, per fuggirla, son renduto a fare / l'arte disgraziata de l'usurare
incominciato corso, viene nel fondo a fare contrario moto a quello di sopra,
2-244: continuarono a criticare e a fare opera disgregatrice. = deriv.
quella la fatica, che si deve fare per intenderli, prendono il comodo partito
nulla. un buon mezzo è di fare il disgustato, di querelarsi, di reclamare
dite quelle poche parole, con un fare sciolto. [ediz. 1827 (171
: porgete quelle poche parole con un fare disimpacciato]. de sanctis, letter
ieri e non possono oramai più fare in tempo a disimparare le ma
un incarico). -rifl. riuscire a fare con
mi hanno detto, si contentano di fare qualche conversazione con i disincarnati. disincastrare
che la scienza medica ha stabilito doversi fare delle stanze ed oggetti che hanno avuto contatto
che sono stomachevoli modi, ed atti a fare, non che altri ci ami,
. dare esito; ma per ciò fare, abbisognava far procaccio d'uomo valoroso in
fatta, vi è l'obligo di fare la disintimazione,... altrimenti sarà
fagiuoli, 1-5-321: si sforza di fare il disinvolto in ricoprir l'afflizion che l'
disinvolto e fidato, per cui potesse fare avvertire il buon capuccino. rovani, ii-199
. - al figur.: spezzare, fare a brani. menzini, ii-327
non dislodano i bianchi e gl'appruovano per fare maggiori figli e di miglior carne,
disus. costringere a levare il campo, fare sloggiare. machiavelli, 526: il
, torre il lustro: ciò suol fare il mercante stesso, tenendo per qualche tempo
lino umido il taglio del panno, per fare un abito, o altro.
ha dismessa, 10 credo che 'l fare uno anellino, come voi vorresti, e'
19: il simigliante per contrario dobbiamo fare quando fortuna ci percuote per alcuno accidente
. guittone, i-13-113: fico lappule fare ontoso fora e disnaturato in tutto e
e così ci piacerà che seguiti in fare quello medesimo col conte guido torello. sarpi
e massima da quelle che altri può fare in cambio mio. = comp
-assol.: che non ha nulla da fare; sfaccendato; scioperato.
disse che quel governo aveva sbagliato di fare la guerra, ma però prima la vita
, 259: queste genti attendevano a fare in prato assai male e disonestà assai,
la famiglia. -assol. fare e dire cose disoneste, riprovevoli.
disonestare l'arte che tu pigli di fare, ti conviene che tu sempre sia
noi non pensiamo che si disonestassino a fare sanza voi. fra cherubino, 1-109
ragione capere vergogna, però che non debbono fare cosa di che e's'abbiano a
: alle disoneste e viziate persone pare fare e avere grande vittoria, quando possono fare
fare e avere grande vittoria, quando possono fare vituperio alle sante e oneste cose.
essendo disonesta, e avendo avuto a fare con certi gioveni di pisa, ella
posso per ciò credere che tu volessi vedermi fare così disonesta morte, come sarebbe il
sanctis, iii-306: un marito che lascia fare la moglie, perché vuole spogliarla,
vuole spogliarla, una moglie che lascia fare il marito, perché vuole disonorarlo, e
e il bello massimo che si lascia fare dall'uno e dall'altra, e concorre
il re arrigo iii stato costretto di fare un nuovo ordine, non si trovando più
: ben poveraccio se aveva dovuto ridursi a fare il mestiere della spia, disonorato mestiere
/ che fatto m'hai o mi volessi fare. cieco, 9-75: febur che
tenne rispetto e timore / di non fare al re carlo disonore. m. c
tr. (disòrbito). raro. fare uscire dalle orbite, stralunare, strabuzzare
malattie e la fame, col non fare disordinare l'esercito. equicola,
ogni accidente ciascuno sappia quello abbia a fare. magalotti, 12-ii-3-215: turbandosi finalmente la
160: non può [iddio] fare cosa niuna di mancamento, o ria,
toccare l'incomprensibile, avrebbero finito per fare del mio cervello, già discretamente disordinato
poi ch'egli è rotto, non vuole fare altro che diventare, di vittorioso,
governare, perseverano nello errore o di fare loro quello che non sanno o di lasciarsi
tanta povertà che fossero sforzati a 'fare de facto 'la provisione che il principe
provisione che il principe avesse mancato di fare in modo legittimo. pallavicino, i-30:
, 123: sarebbe da desiderare el potere fare e condurre le cose sue a punto
. caterina de'ricci, 133: a fare la provvisione di legnami avete avuto a
la provvisione di legnami avete avuto a fare ima spesa tale, che v'ha messo
in disordine, e roppero, con fare prigione il conte camerlengo. baruffaldi,
disposti, con buona cera, atti a fare ogni buon servizio; ma osservando i
con diligenza la tromba. « cosa vuoi fare? ho la serata disorganizzata ».
come si vogli, minor fatica è fare con diligenza e pulitamente disossare le ciriegie e
lesse il dispaccio, indi, fatto fare all'esercito mezzo giro a dritta,
trieste, van le neppe avrebbe voluto fare un dispaccio per essere tranquillizzato sulle condizioni
,... volse uscir per fare fatto d'armi, e fu rotto e
risparmi che senza alcun disappunto avrebbe potuto fare sul suo guadagno giornaliero. bocchelli,
volta l'ira... fece fare [ai patrizi non congiurati] viso acerbo
1-161: egli è da procacciarsi di non fare dispartiménto d'amistade, se far si
trattate, da un metodo adottato, fare una digressione. pallavicino, 1-55:
circondata dai carabini avrebbe avuto che fare a tornare salva nel campo,
legiasse, / ben lo si puote fare, / ma noi voglio aprovare.
coviene avere de'denari per dispendare e per fare la guera. buccio di ranallo,
poveri. 3. impiegare, fare uso (di un bene, di una
. hanno a avere un bel da fare laggiù in curia, a dar dispense,
renderebbe doveroso; esenzione, concessione di fare o non fare una cosa. delfino
esenzione, concessione di fare o non fare una cosa. delfino, 1-69:
essere dispensato, di cui si può fare a meno (ed è contrario di
se la grazia giovi, e debba fare la sua operazione fuori del principato, o
magalotti, 9-2-194: avendo io voluto fare qualche diligenza per rintracciar l'epoca di
una prestazione, ecc.; esentato dal fare una cosa; esonerato da un ufficio
meno travagliato che la primiera? e puossi fare nelle prime e nelle terze carte,
farla, e mostrava di non volerla fare. giovanni dalle celle, 4-1-22:
-per disperamento: non trovando altro da fare, non vedendo altra soluzione, per disperazione
una donna alla sua età non doveva più fare. -ant. porsi a ogni
sul disperarsi, e io non posso fare tutto dì quasi altro che rispondere alla
rispondere alla gran sollicitudine che me ne fa fare. firenzuola, 151: ella dicendo
sì dura e callosa coscienza, che possono fare che male che vogliono sfacciatamente, senza
, perché disperati sono che non possono fare altro. petrarca, i-2-182: vidi 'l
dire quasi quasi che mi proverei anco a fare all'amore! e sapete, coll'
ansimante su per la disperata salita, fare un salto alla fonte del saladino.
, a dormire all'aria aperta, a fare dieci ore di cavallo in una sola
: tutto questo lei è riuscita a fare, con impegno disperato, non lasciando
un rimedio). -avere per disperato, fare dispe rato, lasciare per
io vi farò vedere che cosa sa fare un disperato. guarini, 89: ma
-indurre, mettere, a disperazione: fare in modo che qualcuno, o anche
quello che cade in disperazione non potrebbe fare maggiore peccato, né più crucciare iddio
alla disperazione si gettò di nuovo a fare della fisiologia della bora. -andare
la disperagione venne, che sozzo patto fare con quelli di numanzia fue costretto.
che i legamenti sono le cagioni di fare scipare, cioè quando la femmina cade
: gli è un dispero a aver che fare con gli innamorati! -che dispero!
6-476: -si chiama t galud », fare
potrei descriverla. l'attesa di poter fare qualcosa, domani. vago desiderio della
3. provocare a sdegno, offendere, fare dispetto. - anche intr.
, disse a lui: che poss'io fare che ti piaccia? 2
ciò sia che la dignità non possa fare da esser riveriti coloro, cui ne'
offendere, di recare dispiacere, di fare stizzire, di beffare. - ant
(628): belle cose da fare scrivere a un povero disgraziato, tribolato,
e il loro maggior piacere è di fare ai cristiani ogni sorta di dispetti.
piacere; ma sempre, come ho a fare io, che ho poco o nulla
il proprio dispetto o, anche, per fare un dispetto; con l'intenzione di
nuova repubblica. -fare dispetto: fare deliberatamente cosa che si sa essere sgradita
. / e'non potrà però mai fare el cielo / ch'io non ti onori
un discorrer da uomini, ma un fare a farsi dispetto come i bambini.
era ricca e irraggiungibile. -r fare a dispetto: agire con compiaciuta intenzione
gran dispetto il malvagio, quando elli vede fare bene; che elli vuole tutta via
miseria è questa? -che vuo'tu fare, i rispetti, i dispetti e i
. dispettosità, sf. gusto di fare dispetti, malignità. moravia, 12-386
6. che gode nel fare dispetti, malevolo, maligno (una
... questo dispezzamento che tu fai fare non è buono. = deriv
11-32: per non avere materia di fare in dispiacenza del re, che avea
, per le digiune nullo ne volle fare. beicari, 5-47: que'ribaldi pien
quando per quella cagione ti fussi voluto fare torto. g. stampa, 96:
, 1-17: ci penserà lui a fare sì che suo zio non si dispiaccia
e fratellanza di più forte legame, con fare lega e confederazione a difesa degli stati
condizioni che in simili cose si soglion fare. ariosto, 34-9: se dio tronchi
male: ma non s'è mancato di fare orazione per lui. redi, 16-iv-395
-dare ad alcuno il mi dispiace: fare le condoglianze. a. casotti,
prima amarlo di buon cuore; secondo fare quello che si creda che gli piaccia
, / molti pensieri aveva essaminati / per fare al conte orlando dispiacere. caro,
raimondi, 2-29: cercate di non fare dispiacere a nostra madre. -mettersi
, io (188): non potè fare che a lucia non ne rimanesse uno
141: per niente non lo voglio fare e non voglio in tanti modi offendere
: qui non si pò né si debe fare campanile, anzi debe stare separato,
-mettere in opera, adoperare, impiegare, fare uso, ricorrere. pananti,
figur.: aprire alla conoscenza, fare uscire dall'ignoranza, elevare (l'
d'antitesi... e, con fare ora precedere ora succedere l'epiteto,
dispopolate di genti. -assol. fare strage. diodati [bibbia],
è il proemio, noi procuriamo di fare avvertito l'auditore alla cosa della quale
cavalca, i-28: disponendo dunque di fare vita più austera, incominciò a fare
fare vita più austera, incominciò a fare... aspra penitenza. petrarca,
se nella mia mente abbia disposto / fare il barbiere, o di tonton la stuffa
le chiavi, tutto per me il fare, il disfare, l'andare, lo
semplicemente e stabilmente dispone le cose da fare; ma il fato queste medesime cose
e ai scorci / che i cortigian di fare han per mestiere. guerrazzi, iv-130
velluti, 41: vegnendo il tempo di fare la professione, mandò per iacopo detto
, e me, e pregocci volea fare testamento e professione, e disporre del suo
]... assai vostre signorie a fare dal canto vostro el possibile per salvare
: decidere liberamente le proprie azioni, fare a modo proprio. ariosto, 44-39
anni. -con senso attenuato: fare assegnamento, rivolgersi a qualcuno per averne
congregate tutte insieme e dispositivamente composte a fare quest'aquila. = * comp
: abbi pazienza, ho tante cose da fare e tanto poco tempo, e poca
necessarie, e stabilito ciò che dovesse fare, la mattina. di giacomo, i-458
casa di quattro piani, ne posso fare solo quattro perché c'è la disposizione
carducci, ii-19-281: non ho potuto fare l'ultima perorazione perché tu resti in
disposto della vita). -ant. fare del disposto: sfoggiare la propria gagliardia
nel mio albitrio fui, e disposto a fare quello medesimo che tu hai a fare
fare quello medesimo che tu hai a fare impreso. luca pulci, 1-13:
pare che egli si sia dedicato a fare con più passione le cose a cui
, i-3-127: se ricco vuoi te fare, non acrescier moneta, ma volontà
mi mandò. guicciardini, 107: non fare più conto d'avere grazia che d'
con l'aiuto vostro in tal guisa fare, che niuno ardirà più così trascuratamente
in quelle dispute che io sentiva già fare ne'portici d'atene da que'filosofi.
dispute, come spero che siate per fare. tommaseo, i-373: voleva finire la
né di ciò che dio abbia a fare, che a te non tiene niente;
, 412: già non mi puoi tu fare strana risposta della disubbidienza d'astorre da
poi con quella loro favella, da fare ismascellar delle risa anche le statue.
di pisa, e che si seguitasse di fare a quella città una guerra guerriabile,
nel quale sia terminata tutta la disputazione che fare s'intende al presente contra le ricchezze
, ii-1-123: voi supponete che per fare un grande emporio commerciale a orzinuovi 0
fallo assai menore offender l'omo e fare vendetta, se sigurtà avesse di non prenderne
, 3-110: che abbiam noi a fare di questi bagni caldi, per diseccare e
la 'mpresa di lucca non si dovere fare, e, facendosi, per la dissensione
in testa, i dubitanti col non fare alcun movimento. botta, 4-329: né
prosa. 3. fare scostare più persone, più cose ristrette o
5. letter. mandar fuori, fare uscire, sprigionare. - anche al
agg. che disserta, che ama fare dissertazioni. soffici, v-1-181: che
. -trice). chi ama fare dissertazioni; autore di dissertazioni.
per edificazione del ragazzo, giudicava conveniente fare qualche dissertazione morale. linati, 16-47
servizio, vantaggio, omaggio); fare ad altri cosa sgradita. - anche
ben vedere il poco profitto che può fare alle cose di sua maestà, e a
sfazione che hai di altri, quando el fare così non sia con tuo danno e
458: è meglio alle volte dissimulare e fare vista di non vedere. tasso,
. 2. fingere (di fare una cosa, per lo più opposta
a ciò che in realtà si intende fare, per mascherare le proprie vere intenzioni
fu messa a grande riprensione, a fare dissimulare sì fatta moneta come il fiorino
dissimulatore de'proprii sentimenti, non mostrò fare gran caso d'un suggerimento che tanto gli
stimi, come simulazione è un fingere e fare una cosa per un'altra. accetto
. moravia, xii-32: non potei fare a meno di ammirare per la seconda volta
vogliono piacere agli uomini: cioè per lusinghe fare o ricevere. zanobi da strada [
lo sforzo loro, che aveano messo per fare alcuna cosa, compresero che non era
inutili, non allettando mai il lettore a fare il confronto: fastidiose a chi vorrebbe
, o dissipandola. -figur. fare cattivo uso, sciupare inutilmente (per
matasala, v-70-66: matasala inpromise di fare, se la casa si discipasse,
unità a tante parti dissociabili, e fare un impero greco. = voce dotta
voi gli chiamate, né cose da fare eccitare gli audienti a ridere e a
dissoluzione. d. bartoli, 40-i-67: fare adunate, e novellare, e ridere
dissoluti, li quali truffandosi cominciaro a fare grande dissoluzione di frate ginepro.
senza compagnia di matrimonio per peccare e fare dissoluzioni, di questi voglio parlare.
ridere e per le dissoluzioni che soleva fare il popolo in quel giorno, tu
, xxi-202: kant pretende sul serio di fare stare a segno i cervelli degli uomini
8-i-298: e'ti bisogna, firenze, fare una unione che li cattivi non
impedimento intorno alle cose che occorrono da fare. leopardi, 7-84: vote /
e son le due; e io devo fare anche un discorso, di pianta,
iv-241: quasi pareva che dio lassasse fare, per una giustizia e divina disciplina.
dei versi con tale ingegnosa sprezzatura da fare risultare l'effetto che i maestri di
gioberti, 9-i-2-211: in vece di fare un'italia una e forte, riuscirai
a cui fu commesso dal savigny di fare negli archivi di bologna, di questa patria
, 1-186: quivi tanto seppe dire e fare narrando la debilità d'asia e le
careri, 2-ii-229: i turchi vogliono fare due distaccamenti: l'uno per custodire il
e soccorrere erla, dove pensano di fare un altro ponte. monti, ii-152
mossa a tutto l'esercito, ma a fare come un distaccamento degli argomenti più validi
immanenza a trascendenza. 6. fare spiccare, dare risalto. milizia,
né brancolamenti nell'orrido: anzi un fare distaccato, oggettivo. alvaro, 9-381
di piccolo tempo se ne partì senza fare frutto niuno. straparola, 4-1:
l'una con l'altra, ma lasci fare il suo effetto a quelle della prima
in questi tempi d'amnistie tutti bisogna fare la pace, tenendosi però alle debite distanze
il cielo; di quanto il fare dista dal non fare. bocchelli, i-379
quanto il fare dista dal non fare. bocchelli, i-379: rossini
(nel teatro greco antico) per fare apparire gli dei dall'alto.
] vanno distemperandosi, si vede lo fare in su e 'ngiù per l'aceto
compraranno, e non àrmo altro a fare che distendare loro teste, e ricevare lo
gli altri movimenti e gesti che può fare un sano. tasso, 20-63:
, per colpire. - assol.: fare beneficenza. guittone, i-39-114: or
pezzo di tela i vari ingredienti per fare il cerotto alle piaghe del suo prossimo
a scrivere la vita sua e non fare per via di ricordo come fo io
compiere un determinato atto; darsi da fare, agire con sollecitudine. iacopone,
, cioè abbozzate, e prima saperle ben fare per tutti i versi e piegamenti e
/ ché apollo né orfeo noi potrà fare. porzio, in: ma non fia
, 2-141: ora che ho nulla a fare e che posso prendere le mie misure
ancora secondo che usavano gli antichi può fare, cioè impannare di tela a distesa tutta
sì come lo fiato della bocca suole fare diventare enfiata la vescica, o vero lo
. davanzali, i-76: contrastando chi fare dovesse la diceria distesa, e niuno
norme relative a cose che si debbono fare o dire; ragguagli intorno a un
con le mani strangolarvi per insegnarvi a fare queste porcarie. = da stiacciare (
, v-227: sommamente a distillare, a fare unzioni e trovar sangue di diversi animali
impossibile senza il mezzo del vetro potersi fare. carena, 2-333: 'gas fluente',
con fuoco temperato cominciarete per distillazione a fare uscire una parte dell'acqua. garzoni,
al trenta e a qualunque usano di fare le donnicciole, non che i brandini.
parlar loro, non son tali che debbiano fare in guisa alcuna lingua nuova, in
[la scrittura], e per fare che la possi tutte le italiche voci
acciocché l'angelo, il quale dovea fare questo giudizio, non percotesse li figliuoli
bottega e si era dato allo strozzinaggio per fare un mestiere più distinto, perché il
de li uomini questa distinzione si potrebbe fare, cioè nobile o vile. boccaccio,
1 -intr. (56): senza fare distinzione alcuna dalle cose oneste a quelle
.. il quale, senza niuna distinzion fare, comandava che così fosse arsa quella
da quel che ha pensato per fermo di fare noi potrebbe distorre. ariosto, 2-27
distorrà di mala vita e di mate fare. cieco, 6-36: se più da
, 16-1-61: avviene che vogliam dire o fare alcuna cosa che non distuoni né da
distorce dall'altra parte, non so che fare. brancati, 3-199: il cocchiere
qualche significazione di leggerezza non si possono fare. 3. figur. ragionamento
234: se lo padre vede lo figliuolo fare male, e gastigare lo puote,
-disse la moglie -ché tu potresti fare alcuna fessura col ferro nella botte per
scritturali e ragionieri, dicendo essi 'fare uno stomo ', e * stornare
cert'altri riflessi distornati, non mancò di fare ogni possibile sforzo, acciocché il giornale
distorsione che solamente ora mi permette di fare qualche passo fuori di casa. cicognani,
abati e gli maestri facevano e facevano fare alli loro sudditi e discepoli molte ingiurie ed
galileo, 3-1-292: ma che ha da fare tal movimento con quel della terra al
si sta pensando o facendo; distogliersi dal fare qualcosa o dal proposito di farla;
perché non pensi di muoverti, di fare un viaggio, distrarti un poco? forse
pirandello, 7-203: dovremmo metterci a fare i distratti, tutti quanti...
non danno poi tempo al tempo di fare il suo dovere, di stagionare a modo
delle tuniche del follicolo si è potuta fare senza alcuna sensazione dolorosa. -medie
e che altro mi permetto di fare, se non consigliarti timido e sommesso
, v-770: ciò che l'uomo possa fare non lo può difendere dalla distretta della
i-545: di subito si cominciò a fare, d'amica, distretta usuraia, raddomandando
e che in ogni atto e fazione dovessono fare al comune come distrittuali e cittadini.
[in spoleto] sanza nullo malificio fare; e riformarono la terra a loro
raccolta; e non sapendosi che altro fare, si cominciò a parlare del distribuire
distribuire in tutti tempi; che si puote fare qui- stione, ch'è essuto fatto
, anzi pur con regia, suol fare ogni anno ai cavalieri che frequentano la
curarsi oltre di lui, l'alpi fece fare una larga distribuzione di tabacco e di
, 6-8 (2061): egli faceva fare i pieghi da cinquanta insino a cento
figlia e la madre non sapevan più come fare a distrigarsi dall'interrogazioni pressanti della fattoressa
ave. 4. trattenere dal fare o dal dire qualcosa; tenere a
essa bruceranno. -stracciare, fare a pezzi, far scomparire (una
distruggere i suoi eventuali nemici, di fare, a volontà di lui, cattivo o
albertano volgar., 1-59: non puoi fare ven- decta senza pericolo e distrugimento de
alla ventura per provare sua persona e fare giurare gl'infedeli alla distruzione de'cristiani
zion d'anime di quel che soglia fare ima peste universale. p. verri
dicea che quelle spese avea fatte per fare un altro fatto utile e diritto,
essa non fa neppur ciò che potrebbe fare, o fa il contrario. pavese,
fino a qui due regole universali di fare il sillogismo condizionale nelle congiunte: l'
di francia con tutto lo sforzo che può fare a morte e distruzione di tutto
6. impedire a qualcuno di fare un atto, di portare a termine
: e in questa confermazione che dovevano fare gli orsini, egli ha fatto ogni
luigi aveva fatto fermo giudicio avessi a fare cattiva riuscita. m. adriani, iii-263
presta all'uso che se ne intende fare (un materiale). c.
insubordinazione, ribellarsi, opporsi ostinatamente per fare valere il proprio punto di vista;
uomo tempo, nel quale egli possa fare penitenzia e tornare a lui, et egli
per ragguagliar tutto. -assol. fare differenze, giudicare con criterio diverso.
del tutto era men male, / che fare un cambio tanto diseguale. p.
al punto di odiare se stesso e fare il proprio danno. agostini,
colla greca, pensò papa eugenio volergli fare passare in italia... a fine
giamboni, 7-105: che si conviene fare s'alcuno hae oste di disusate genti
ii-200: aveva... fatto fare il capitano un cannone di bronzo di smisurata
cennini, 104: e se volessi fare alcuno disvariato pesce, cardalo d'alcune
e la più piana via, di fare una interissima donazione in vita d'ogni
sia disvenuta del corpo suo, dee fare questo rimedio. caro, 3-510:
il chiabrera... non isdegnò di fare ancora più poemetti di sacre ed
: l'ipocrita ridotto dalla sua viltà a fare a meno per certo tempo degli adescamenti
avvezziamo a tante cose per non poterne fare di meno!... vo'avvezzare
gioia mi scomforta / e di bene fare mi disvia. dante, par.,
odio, amore... possono fare lasciare la via de la drittura e
più disviati o fuggitivi di firenze sogliono fare, fu a prato. arici, i-47
, che l'hanno visto crescere e fare negli anni tante sciocchezze, tante figure
solo valensa e sapienzia non aiutano a fare ove non è, ma dov'è la
; eh, che c'è da fare? non tutte possono essere donne dabbene,
in modo che occorrendo disvilupparsene lo possa fare, e piuttosto abbandonare l'impresa che
disvuole. quello che s'ha a fare, finché lo vede da lontano, dice
-porre qualcosa sulle punte delle dita: fare in modo che essa sia conosciuta assai bene
dito e vedersi prendere la mano: fare un favore a qualcuno o dargli confidenza,
— senza muovere un dito: senza fare alcuno sforzo; in assoluta immobilità.
-non toccare nemmeno con un dito: non fare alcun male (a persone);
; non volere aver nulla a che fare (con cose). s trapar
-non torcere nemmeno un dito: non fare alcun male. giannotti, 2-2-346
sulle dita: servirsi delle dita per fare i calcoli più semplici. pietro de'
: puossene [comprando in carestia] fare bene, e puossene fare gran danno;
carestia] fare bene, e puossene fare gran danno; e però quando la
, e quando è vile, puoi fare abandonatamente. -toccare il cielo col
con qualcuno: essere in società; fare comunella. rajberti, 2-24: facciamo
in dodici foglie di lauro, e quelle fare mangiare con radici di oliva e di
cesare] la republica, e fecesi fare, contro alle leggi romane, dittatore perpetuo
gli antifascisti... si ostinano a fare confronti tra i due dittatori, e
: io non so e non posso fare il dittatore dei vocaboli. svevo, 5-25
mogli o sottomogli di dittatori che intendevano fare da dittatrici. 2. figur
tr. [dittòngo, dittònghi). fare dittongo. salvini, v-500: '
per rivedere i figliuoli come usata era di fare, niuna persona vi trovò. nannini
, dei quali uno diuturnamente occupavasi di fare le capocchie, un altro di aguzzare
forte mano. serra, iii-134: per fare una frase, nessuno osi scrivere se
un profluvio di ciarle inutili; sul fare di un filosofo, il quale volendo provarvi
). che divaga; che ama fare digressioni. bontempelli, 20-56: -valacarda
e diletto ai governanti. costoro possono fare quel che vogliono, e possono far
. -fare, porre divario: fare differenza, fare distinzione; considerare o
-fare, porre divario: fare differenza, fare distinzione; considerare o trattare in modo
vagheggi troppo ogn'uno, / sanza fare alcun divaro / se egli è bianco o
costoro, né di quello che si vuol fare, né di quello ch'io penso
le voglie vostre: sì che pensando di fare di questa sorte, io vi darò
darò poi a divedere come io uso di fare, quando io voglio che si faccia
, che felice / no 'l pò mai fare. cassiano volgar., i-20 (
la cura del medesimo, conveniva a fare tutti gli sforzi per restituire là donde
traviati tornino al suo seno, e a fare che altri moltissimi se ne divelgano?
: c'è chi dice me'che fosse fare, / sanza fogna, divelto di
adulti non s'imparino nuovi modi di fare il bene -di essere buoni -ma soltanto
bene -di essere buoni -ma soltanto di fare il male, anzi di essere cattivi
pone remedio in fame quello che ne potete fare? = lat. divenire
come un niente. -milit. fare una diversione. mazzini, i-103:
, in nessun * salone margherita come vedi fare adesso a qualche insensato che va trascinando
a ciascuno le sue pieghe, e non fare abito, come molti fanno, sopra
dal sufi, -ficare, da facère * fare '. diversificativo, agg.
qualcosa che distrae da ciò che si deve fare; svago, passatempo. sarpi
si potesse meglio soccorrere che con il fare una diversione gagliarda. guicciardini, i-52
sinistra con leone; / e così fare qualche diversione. papi, 1-6-23:
trentamila uomini uniti a ventimila russi di fare una diversione sulle coste della germania contro
fatto, ciò non si può però fare senza qualche nota d'incostanza e di leggerezza
nostri caratteri. -fare diversità: fare, costituire differenza. galileo,
episodio pertinente alla medesima guerra, per fare un diversivo. pisacane, ii-170:
, che in una discordia politica può fare un gran diversivo. 4.
231): avvegnadio che molti non sogliono fare divisamente tra cenobio e monastero, ma
invitava a andar, le domeniche, a fare all'amore lungo il san gervasio e
il pollo fu finito, presero a fare il giro del parco dei divertimenti,
: disegnossi dua modi: uno di fare armata per mare, e con essa infestare
. 2. distogliere qualcuno dal fare o dal dedicarsi a qualcosa o la
svevo, 6-35: allora rimani tu a fare loro la guardia! dopo mi racconterai
se lo ha fatto con altri lo potrà fare anche con me ». cassola,
busseo. 6. distogliersi dal fare qualcosa. pino, l-1-135: non
. -impedito, sviato (nel fare qualcosa). davila, 694:
divertitori parlino di bellezza e fingano di fare il muso alla plebe e ricevano sotto
2-79: è una fatica da cani fare il battilano o il divettino in quegli stanzoni
, ho questa compagnia / che vuol fare una lieve merendina; / dateci qualche cosa
voluto rimettersi il vincolo del fidecommisso, e fare che ciascuno abbia la sua porzione libera
circonferenza sarà divisa in 60, dovrà fare dieci rivoluzioni [ecc.]. chiesa
un numero per un altro e nel fare la prova. -geom.
pose. tozzi, i-526: bisogna fare la divisione del nostro patrimonio. io
vide. -separare i capelli; fare la scriminatura. a. verri,
una parte di un bene materiale; fare a metà. testi fiorentini, 19
, e ammonivali e confortavali di bene fare. dante, par., 10-63
frate masseo, i tuoi compagni vogliono fare parte degli uffici ch'io t'ho
prendeva parte diretta all'azione, questo fare agir nel dramma la moltitudine, era più
1-200: io non potei mai più fare a velo lunghi soggiorni dovendo dividermi fra
quando fra molti si consiglia di voler fare o non fare alcuna cosa, e
molti si consiglia di voler fare o non fare alcuna cosa, e si dividono i
eglino; voi essere liberi; eglino fare le ingiurie; voi divietare. bonichi,
di sydrac, 245: l'uomo dee fare lo bene per lo bene avere;
consoli siano tenuti cotale persona divietare e fare divietare dell'arte di calimala e dall'
: sia divietato e rimosso [dal fare l'arte] e divietare e rimuovere si
, overo altri per loro, facesse fare alcuno comandamento o divieta- gione, per
non inchierere per divinamente che intenda dio fare, ché senza te delibera quello che
che, per avere una scusa di fare arrestare in viaggio beniamino, la sera prima
divincolarsi. -figur. darsi da fare, affaticarsi, affannarsi. peregrini,
continuo la costruzione delle loro metafisiche per fare, in fretta e furia, un pieno
greca graziosamente, così graziosamente ci volle fare partefici di quel dono. tasso, aminta
scritture. serra, iii-134: per fare una frase, nessuno osi scrivere se non
abuso di parole che gli uomini non possano fare. pisacane, iii-40: in un
cercare: e vor- rebesi di catuno fare molte prediche. questo cercano i divini
fare ala tua guisa, / né far di
e spendere i denari e molto tempo in fare divise [ecc.]. pulci
xviii-10 (231): molti non sogliono fare divisamento tra cenobio e monastero, ma
soddisfaccino e contentino coloro che gli hanno a fare che sieno intendenti. -ornamento
non potè né l'uno né l'altro fare, siccome divisavano, a piedi da
da mangiare / nulla division ci veggo fare. gir aldi cinzio, 7-9 (2082
per fuggir... equivochi, fare il sarsi la sua divisione almeno in
1-67: io crederei che si potesse fare la prima divisione generale de'buccheri..
perché essa mi parve acconcia a distinguere e fare osservare le principali parti del poema.
di commercio o di affari, né fare più sveltamente le somme e le divisioni.
: usando successivamente del mio diritto di fare la divisione agli altri miei figli legittimarii
esposti alle ingiurie, e manco potevano fare resistenzia. tasso, i-44: questi
a comune, non s'accordassono in fare le parti, dando o togliendo,
determinar quel tanto che s'ha da fare, perché questo procede da mero difetto
. giovanni dalle celle, 4-2-12-1: fare si può che sanza vizio
prezioso e hanno impedito a noi di fare il bene del paese. -rifl
il guadagno, annullare 11 profitto, fare uso inutile o cattivo. maestro alberto
dalla sua stanza all'osteria, incapace di fare una corsa più lontano, di salutare
in oggi la vostra autorità avesse a fare anche a me qualche maggior caso?
e divorziare quell'altro giorno, e così fare tre- centosessantacinque matrimoni all'anno uno più
non ottenere da lui la facoltà di fare giuridicamente il divorzio. d.
in valli. - fare distinzione, fare differenza. luca pulci
. - fare distinzione, fare differenza. luca pulci, ii-105:
sia affatto inutile la stampa, voglia fare in modo che si spargano, senza tener
valore, e però anche donarne o fare comunque sia purché si divulghino. palazzeschi,
d'architettura. fu il primo a fare un dizionario di quest'arte. da ponte
un altro de'nobili di roma dovesse far fare le docce, perché l'acqua venisse
. villani, 1-38: macrino fece fare il condotto dell'acqua in docce e in
ignoro qual antidoto ci vuole / per fare che la doccia piu non cole.
nella doccia; sottoporre alla doccia; fare la doccia. magazzini, 35:
. docciatura, sf. il fare, il farsi la doccia (per
esercitandosi in molti e varii modi al fare conti vengono a svegliarsi e a farsi
sull'esempio della mentalità documentaria, a fare anche nella nostra stampa un nuovo allevamento
, 1-133: matti non è capace di fare un rimprovero diretto,...
eran capaci d'intendere. e gesù dovette fare il glossatore di se medesimo.
incarico alla commissione straordinaria dei dodici di fare un rapporto intorno alle accuse contro il
spendere i denari e molto tempo in fare divise, raccamamenti, doghe e a frastagli
combaciano molto bene insieme, così da fare la città forte). -d'
, ardisca o vero pre- summa, fare, o vero far fare, o vero
summa, fare, o vero far fare, o vero fare servare, colatamente,
, o vero far fare, o vero fare servare, colatamente, o vero palesemente
. velluti, 241: in sul fare e fermare la pace a pescia,
ed irriflessivo,... ne fece fare uno scandaloso schiamazzìo per la città tutta
molestandomi come il più delle volte sogliono fare, cominciai meco medesimo a fare pensiero
sogliono fare, cominciai meco medesimo a fare pensiero di volerne fare doglienza con amore
meco medesimo a fare pensiero di volerne fare doglienza con amore, come cagione de'
-sostant. ammalato. -locuz. ant. fare il doglioso: fare l'ammalato,
. ant. fare il doglioso: fare l'ammalato, lagnarsi insistentemente di malanni
si chiama entrare in teologia, voler fare l'ascetico, il predicatore. carducci
.: parlare in modo dogmatico, fare affermazioni pretendendo che siano riconosciute assoluta-
/ certi soavi e leggiadri costumi / da fare spalancar sei paradisi. savonarola, 26
leonardo, 7-i-166: se tu vuoi fare figura che mostri in sé leggiadria,
passi e parole: noi abbiamo a fare voi e io, madonna verdiana,
dolce per non ingollare l'amaro: fare buon viso a cattivo gioco; dissimulare il
l'avvenimento; la mamma avrebbe dovuto fare un dolce. -figur.
. betti, i-735: io sapevo fare dei dolcetti. oh, non sempre
: -perché hai tu avuto presunzione di fare contro all'ubbidienza? ariosto, 43-195:
, marmellate di vera frutta. nel fare i conti farfuglia un po'.
'e da -ficàre, da facère 'fare '. dolcificato (part. pass
, 341: in tanto dolciore non può fare amore che mi sia alcuna cosa grave
. 2. figur. modo di fare affettatamente cortese; comportamento, espressione sdolcinata
dédl'accettarne le teoriche su la lingua per fare lor coloniette di morale cattolica e di
, 7-45: l'inverno ha un bel fare la faccia feroce e contare sull'aiuto
avuto, e non trovandolo, incominciò a fare il romore grande: ohisè, dolente
ci si duole: è sempre meglio fare da sé che affidarsi ad altri.
del consulato bene, sollicitamente e lealmente fare... senza dolo. pulci,
dolente. -cagionare, dare, fare, produrre, muovere, portare,
col suff. -ficus da facère 4 fare '). dolorimetria, sf
il letto gittatasi boccone, cominciò a fare il più doloroso lamento che mai facesse
che la donna lui inevriasse per poter poi fare il piacer suo mentre egli addormentato fosse
verga, 4-107: aveva mandato a fare la domanda formale di matrimonio, ieri
qui sono stati tocchi, si possa fare per tutto il mese di agosto prossimo
donna? -si scrive alle donne? -potete fare domandina al direttore. - faccio conto
pensando lo baratto c'amor m'ha fatto fare. dante, vita nuova, 11
che non commanda più che non possi fare. dante, conv., i-vm-3:
tenuta in questo grado a imprendere a fare di molte più minute masserizie che domandan
volgar., i-53: uomo de'fare quello che sua natura e ordine dimanda
. goldoni, iv-40: ho che fare; perdoni, son domandata. [
valle di giosafat. -cercar di fare, cercar di ottenere. esopo volgar
chiunque sia in grado di informarcene, fare ogni ricerca possibile. grazzini, 4-370
, domando e dico perché non dobbiamo fare in modo che vada il meglio possibile
domandato da un frate che opere dovesse fare, rispuose così: le opere nostre
2. pregato, implorato (di fare una data cosa). dante,
; e se tu hai nulla a fare con lei, tornerai domane e non
che le pareva così giusta. bisognava fare, non dormire, né rimandare sempre a
che mettesti accanto a zia teresina a fare una cosa simile. domati ora!
né pareva loro avere più nimici che dovessono fare loro paura. caro, 8-778:
ed elleno, usandogli, cominciarono a fare uova e figliare, innanzi a'frati;
. velluti, 109: non volli fare novità niuna, perché dimesticamente collui e
, che durerete una gran fatica a fare che non germogli... ed è
). ant. e letter. fare amicizia, entrare in confidenza, in
punto trasandare. e se vuoi potere fare questo, ti conviene ammaestrare lei che
algarotti, iii-233: del caravaggio seguirono il fare due celebri spagnuoli, il velasques tra
sto a domicilio e non ho che fare. = voce dotta, lat.
dal suff. -ficdre, da facère * fare '. domificazióne, sf. astrol
può dirsi entrato in zurlo / di fare in malmantile il dominàmini. = dal
segneri, i-137: ma che ha da fare l'essere in una casa di principe
più ha dominato. 3. fare spicco, imporsi alla vista, risaltare;
, li quali egli ha in sé di fare, come lo artefice lo suo artificio
da toccare tincomprensibile, avrebbero finito per fare del mio cervello, già discretamente disordinato,
azeglio, 1-546: un certo suo fare dominatore, come se il mondo fosse
poterne avere. -non lo può fare domeneddio: per indicare l'estrema difficoltà
, ecc., e si possono anche fare diversi solitari o pazienze).
. assol. far doni, regalare; fare beneficenza, fare elemosina; largheggiare in
doni, regalare; fare beneficenza, fare elemosina; largheggiare in prodigalità. doria
lorenzino, 170: se voi sapete fare e se non vi parrà fatica el
desiderate, di cui non si sa che fare). chiari, 1-i-21: negli
speroni, 101: ho speranza di fare che molti uomini di qualunche età e
e quel che gli è possibile di fare. magalotti, 7-208: una volta
al suo ritorno gli si farà poi qui fare la donazione, per tutto ciò che
e ponendolo in possessione; e feceli fare lo sacramento da'vassalli sì come marito
è la fieveleza, non so donne me fare. chiaro davanzali, 11 * 335
l'armi, e che cose so io fare ne gli assalti de i nimici.
coloro che hanno ghinee abbastanza da farsi fare de'carrozzini matematicamente molli e dondolanti!
e in là una cosa tenuta sospesa; fare oscillare mantenendo in bilico, su un
a quel modo appiccate dondolare, parendole fare un giuoco bellissimo. marino, i-113:
raro. parlare a vanvera, fare discorsi oziosi. gramsci, 8-332
. sempre in mezzo al suo da fare di donna di casa. 5
: assunta stabilmente. -donna a tutto fare, donna tutto fare: che fa
-donna a tutto fare, donna tutto fare: che fa tutti i servizi.
letter. conversare galantemente con donne; fare la corte. iacopo d'aquino,
. alla maniera delle donne, con fare donnesco. firenzuola, 533:
spirito. 3. con fare da padrone, imperiosamente, non servilmente
donnesca ha sempre dato un gran che fare e un gran patire alla chiesa. barelli
servare, che spargere i tuoi cavalieri in fare grandi schiere. dante, conv.
: il dottore con alcuni amici pensò di fare dopopranzo una passeggiata sino alle fonti.
fatti doppi, sì come si usa di fare di cristallo de'rubini e delli smeraldi
[stato] doppiamente danaroso non facesse fare alla sua moneta che un movimento,
di noi ha de'campi, si faccia fare delle macchine per seminarli, se quelle
tr. [dóppio). cinem. fare il doppiaggio di un film.
fatti doppi, sì come si usa di fare di cristallo de'rubini e delli smeraldi
tuo doppio? quando tu mostri di fare una cosa e il tuo intendimento è
xi-85: e che doppia vita: fare di giorno il meccanico e di notte il
niunu temporale, sì li 'mpromettete di fare sì ch'ell'aia lu sou meglioramentu.
certo modo di musica come usano talvolta di fare in roma con le campane nel monastero
gioco che egli si era andato a fare, dirò una sua mossa furbesca
: doppion di seta, / da fare stracci. vallisneri, i-80: lo che
/ e se pur se n'ha 'd fare esperienzia, / mi dà doppion,
nel detto anno 1330 si cominciarono a fare le porte del metallo del santo giovanni molto
, 62 (76): egli sanno fare drappi dorati, che si chiamano «
, / così de le compagne i'vidi fare / quella ch'è bella più de
che le belle arti non hanno che fare di dorature. si dorino al più le
: e ciò è rinunzia. deve fare a meno di tanti ghirigori, così facili
leggi di toscana, 6-472: si possino fare velluti... con il cordone
e regola prima non s'era usato di fare. baldinucci, 113: 'ordine dorico'
chiuder gli occhi, / ed a fare il buon uomo e 'l dormi al fuoco
badar bene al giuoco, / né fare il serfedocco o 'l dormalfuoco. fagiuoli,
suo bracciere / farfarel, che sa fare i complimenti. gioberti, 1-iv-605:
il demonio] che guadagnava, per fare troppo o poco mangiare; e nel
mangiare; e nel dormentorio, per fare troppo dormire e male sognare.
addormentarsi; sonnacchioso (il modo di fare, di parlare). fogazzaro,
piè dimoravano sì come quando dormono soglion fare. poliziano, 160: mentre
vive satana. levi, 1-82: bisognava fare, non dormire, né rimandare sempre
cognata era il meno -che cosa poteva fare? -ma in quella casa succedevano cose
1-i-14: generale, se fosse possibile fare riprendere le armi ai soldati che si son
di tristano, xxviii-610: per sé fece fare la sala là dove mangiavano li due
né riposare, come eziandio è da fare in tutte altre medicine da vomito. baldovini
dormire tutto d'un pezzo: 4 fare una buona dormita '. bocchelli, 5-
19-137: dirovvi in che luogo dobbiate fare la chiesa, e in che luogo
, 8-15: si dava un po'da fare intorno, riaccostando le seggiole al muro
mantenersi o svolgere le proprie attività; fare una dotazione. malispini, 1-100:
egli e sua madre si mettono a fare i conti delle doti, per vedere qual
patti. baldini, i-798: per fare i suoi saggi la stazione ha in dote
potieno, / quantunque molto fosse il fare e 'l dire / ciò ch'a quell'
, 216: molti temono di mal fare per dotta di male avere, non per
passi. 2. locuz. fare dotta: temere, tenere in gran
doni, 2-98: cavaliere non dee fare niuna villana cosa per nulla dottanza ch'
, col sufi, -ficus da facère 'fare '. dótto (anche dutto
irritando la membrana maggiore, le fa fare l'estramissione all'esofago di certa materia
lo savio governatore non sa che si fare. cavalca, i-38: proponetemi voi
umano o non sa o non vuol fare né una cosa né l'altra. pascoli
il capriccio della sorte gliele aveva fatte fare tutte quante a tavolino. -alla
chi vuol divenir beato si convien fare la penitenzia che tu udirai. machiavelli
5. locuz. fare il dottore: fare il saccente,
5. locuz. fare il dottore: fare il saccente, il sapientone, pretendere
redi, 16-v-310: quell'anno, volendo fare il dottorino ed il saccente, e
1-366: il dottorino sogghignava con un fare tutto suo dal quale oggi capisco ch'
e d'intelligenza e di dottrina a fare cosa e ogni lavorìo di metallo.
a fuggire el male ed a fare il bene, ma tuttavia ellino sono dottrinabili
legge, e tornonsi a bene fare. dottrinàio, sm. disus
dottrineggiare, intr. (dottrinéggio). fare sfoggio di dottrina, formulare teorie astruse
« credevamo che lei fosse andato a fare un bagno notturno... dove
vuole accettare l'aiuto che esso vuol fare, subito soccorre là due costui è
, il mezzo, la possibilità di fare una data cosa. cavalca, 19-198
la gran facoltà delle arti imitative di fare per lo straordinario modo in cui presentano
: l'unica cosa che aveva da fare era di passare ogni tanto dall'editore
morir fosser dovuti / nove giorni per fare i funerali / e dar di lor pietà
andare al lavorio, e che mestiere fare le convenga. guittone, xxvi-100:
: quando io farò le cose che debbe fare uno uomo da bene, io non
altrui; pognamo che tu gli veggia fare un peccato, eziandìo gravissimo, non
: questa osservazione non me la dovevate fare proprio voi. levi, 1-17: ci
co'servi suoi. e incominciò a fare la ragione: e fu a lui menato
, un suggerimento, una proposta: fare bene, fare cosa opportuna e,
, una proposta: fare bene, fare cosa opportuna e, con soggetto di
3-10: remo non l'avrebbe dovuta fare quella partaccia di saltare a burla 11
, 269: gli uomini che vogliono fare una cosa, deono prima con ogni industria
quelle cose / c'hanno potenza di fare altrui male; / dell'altre no,
logica con determinati princìpi teorici, a fare determinate affermazioni. -con soggetto di cosa
dice: « un'altra volta saprò come fare », quando si dovrebbe dire:
, 2-61: a questa gente dobbiamo fare un dispetto che se lo ricordino per
; trovarsi nella necessità, non poter fare a meno di. guittone, xix-73
26-107: se pur (dicea) dei fare a questa guisa, / finiàn prima
io non incomincio a spogliarmi: dovessimo fare mattina. -nelle stesse proposizioni condizionali concessive
-in frasi interrogative retoriche: che devo fare? che dobbiamo fare? che dovevo fare
: che devo fare? che dobbiamo fare? che dovevo fare?, ecc.
fare? che dobbiamo fare? che dovevo fare?, ecc. guittone, 43-5
43-5: adonqua, lasso me, che fare deo? chiaro davanzati, ii-328:
ho; che deggio fare? / piangere o sospirare / tuttavia,
infiniti, nel senso di 4 dover fare, eseguire, esplicare alcunché ': tanto
la norma morale o giuridica impone di fare; il giusto, l'onesto. -in
uno dilegato con somma autorità a ciò fare, e a rimutando abati e monaci
2. ant. ciò che è necessario fare per ottenere un certo scopo.
ne'sua bisogni, e non ti voleva fare il dovere. a. alamanni,
dovere. -stare il dovere, fare il dovere: star bene, essere
i signori principali tutti vennero a fare i lor doveri. ingiurie,
pata dal greco, e sarei venuto a fare i miei doveri, ma zoni
parenti e gli amici venivano a fare il loro dovere. arila,
', più che altro nella maniera 'fare i suoi / chiari esser vuoisi, e
assegnati dal maestro, e che egli deve fare a casa. folengo, ii-55
facile di un mestiere quando uno lo sa fare a dovere di perfezione.
per necessità, per non poter fare diversamente. sovra un poema da
/ a me giunt'è volere / di fare con tra voi per lei così? così
francesi; e molti gentiluomini che vorranno fare il loro dovere vi morranno. gemelli
dovere. d'azeglio, 1-38: a fare il proprio dovere, il più delle
stava né meglio né peggio [a fare il soldato]; faceva il suo
-farsi un dovere: considerarsi obbligato a fare una data cosa (e talvolta, in
loro. -fare il dovere: fare cosa giusta, opportuna. torini,
. pulci, iv-105: vuo'tu fare il dovere? / ritornati al martello
far giustizia a renzo tramaglino, e a fare star a dovere don rodrigo, come
16-vii-427: si compiaccia... di fare appresso di lui tutte quelle parti di
, o divelti, dove si devono fare i filari, bisogna avvertire...
rimessa nella sua consueta fortuna, seguì a fare una doviziosa ricolta sino al fine di
ad uno, come di chi vuol fare bella figura spendendo poco. manzini,
parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel
sculture, venne poscia esteso all'industria di fare tutte le mobiglie lavorate con particolare diligenza
/ astri voltàici sul nero / a fare opaco di sghembo / l'ebano di
il chilo. -ebbè, allora lascerò di fare il venditore e mi metterò a fare
fare il venditore e mi metterò a fare il signore. landolfi, 2-135: -sai
, dove i sensi interiori hanno a fare l'operazioni loro, non conoscono l'ebbrietà
persona, anche il suo modo di fare, le sue parole, il suo
157): cominciato il negromante a fare quelle terrebilissime invocazioni, chiamato per nome
, è troppo lussuriosa e pronta a fare ogne male, e niuno uomo ama
a vanvera, che cercano co'paroioni fare impressione nel pubblico, l'usano in vece
3. erigere, innalzare, costruire, fare emergere dal suolo. - anche al
il danno peggiore che a noi possa fare la filosofia si è quello..
ben scegliere e comprendere la cosa da fare, non è poi in grado di compierla
elezione è qui lo scegliere la cosa da fare (è l'oraziano 'lecta potenter
sir oluf la notte lontano / per fare gl'inviti, ch'è sposo diman.
ferrovie di montagna, di cui desidera fare l'esperimento. boccardo, 2-501:
, tr. disus. e letter. fare uscire, metter fuori; versare
= voce dotta, lat. èlicère 4 fare uscir fuori '(come termine anche
elicitare, tr. { elìcilo). fare uscire, rendere manifesto, visibile (
, che è dal lat. èlicère 4 fare uscir fuori '. elicito,
che abbi abito eligente, non può fare che non ami la cosa bella.
dolce, xxv-2-244: che bisogna fare, adunque? oportet riputarsi d'essere
altre pietre scrivono com'ell'hanno virtù a fare avere buoni e veri sogni: come
gli uomini invisibili, non saperrei come fare in altra maniera. vasari, iii-683
quella, che dio non ebb'altro che fare, / quando la fece, tant'
, 5-177: s'era studiata di fare un giardino che fosse sempre fiorito naturalmente
gramsci, 179: l'ossessione di non fare a tempo a scrivere tutto ciò che
tr. (elògio). lodare, fare l'elogio di una persona o di
minestra pei lunghi racconti che avevan da fare, per gli sfoghi eloquenti.
compiutamente in uno libello ch'io intendo di fare, dio concedente, di volgare eloquenza
elzevier. carducci, ii-10-239: fare acquistare molti de'volumi tuoi elzeviriani francesi
ridotta in breve tempo a non poter fare il minimo movimento, anzi a neppur
diretta, è un meccanismo dispendioso per fare avvocati e medici e professori uniformi,
volte -liberi! potete andare, potete fare ciò che meglio vi aggrada ».
, fu il primo che trovò il fare i tegoli, i quali sono di due
il che si chiama imboccare) nel fare i filari, perché scolino l'acqua piovana
consigli; e soprattutto ti ricordo il fare in modo ch'egli non si sappia
nieri, 281: se la fece fare [la cassa da morto] anche
alessandro a dimandar pace, promettendo di fare ogni emenda alla chiesa; onde dal
iii-529: quelli che sono di razza di fare pere dure et aspre, traspiantandogli in
emendare, e tutta santa chiesa deve fare duolo, tutto simigliantemente come il mal
nartece. monti, vi-35: si vuol fare una ristampa, quanto più si possa
cesare,... fu necessario fare un anno di quindici mesi.
resistenzia o dubbio si può o de'fare; e simile della equivalenzia o emendazione,
8-i-99: egli lo vinse, e feceli fare l'emendo a santa chiesa, secondo
. giannone, 2-i-364: intendo di fare la presente professione di fede per ciò
fanno la guerra al governo per poterla fare ai proprietari. pirandello, 7-630: si
emersione de'quali ha giovato assai a fare la navigazione più sicura, e con
l'emicrania più ostinata che mai volle fare il suo corso delle ventiquat- tr'ore
si levano a buio, perché devono fare chi due, chi tre, chi quattro
che, ciò che vuol, può fare. savonarola, 8-ii-370: questa anima è
1-105: essendo il solito di far fare le prime aperture di simili negoziati da certi
xviii-127: hanno più maligna volontà di fare male con le brighe a chi non
brighe a chi non hanno coraggio di fare male con la spada alla mano:
gli fluiva dalla bocca, come suol fare chi patisce l'emottisi. boine,
queste 'emozioni 'ce n'è da fare un terremoto... è dunque
inaudita empietà e ingiustizia si proibiva loro fare mercatanzie, l'esercitare arti di alcuna
2. crudeltà, efferatezza, volontà di fare il male, passione vendicativa; malanimo
3. crucciato, adirato, disposto a fare del male. dante, inf.
malispini, 1-40: si dovesse fare una città nella villa camarzia e nella
licenziamento di quello che aveva creduto di fare il faceto con le piaghe d'egitto
che tirerà a fine ciò che ha da fare con giubilea e quanto ha da dire
né altra virtù che la sua a fare germinare la terra, fiorire ed empiersi
dentro alla rota di proda, per fare quella più forte. empitume, sm
(come disse il manzano) si può fare senza scriverle, perciocché in questa sorte
bordo e da quanti avevano a che fare con lui negli empori marittimi.
tutte graziosamente accettò, e offersesi di fare tutte quelle cose che nella petizione erano
bello eloquio, gli enciclopedici capaci di fare anche un'intera lezione sul modo in
. croce, i-2-288: troppe restrizioni dovremo fare in seguito intorno all'atteggiamento illuministico,
. lodare con solennità; tributare, fare encomio onorando pubblicamente; elogiare (una
amico, né altro... posso fare per v. riverenza, che essere
tutto il concistoro de gl'ignoranti, a fare così onorato encomio in lode de'loro
loro studii principali, come intendo di fare. marino, i-115: m'ha detto
e non disperano, ma procurano di fare da capo l'endica, e mettersi
per danari o per amistà che si potesse fare endica, molti comperandole a buon'ora
comprare in grande quantità; ammassare, fare incetta. letizi, 1-80
riferimento perché le galline vi ritornino a fare le uova nidiandolo. carena, 2-196
te, popolo! vediamo quel che sai fare! bontempelli, 20-63: vediamo oggi
: rispose energicamente: -signori, lasciatemi fare! -in modo chiaro, evidente
impiantito, aveva acquistato un modo di fare diverso: energico, spiccio, dinamico.
5. mettere in evidenza, fare risaltare; vantare, or guattero,
. bernari, 5-207: non volendo fare uno sgarbo al potente signore, e
31 (77): do ordine di fare el panno, e per questo soprastò
cicognani, 1-104: aveva a che fare con un uomo, com'egli si
secondando il filo dell'acqua, doveva fare un tragitto diagonale. d'annunzio,
che càpitano, mi ci metterò [a fare il lavoro]. -ordine continuato
leopardi, i-1395: non so se possa fare al caso l'osservare che noi
manzoni. -essere a un filo dal fare qualche cosa: essere sul punto di
possibile che... egli non potesse fare nulla per lei, mai più nella
che voi siate partito in su 'l fare / il nodo al filo, e'si
bibbiena, 204: el volere fare per filo scoprire in loro favore el
le filuzza di quella larghezza che vuoi fare i fregi. p. fortini, ii-643
, che è prezioso, e quello di fare uggia ai colleghi, credo che mi
deliberato tra loro ciò che era da fare, diedero del rimanente il carico a costui
borghese, il piccolo trucco escogitato per fare i comodi propri al coperto, e
in animo d'intrattenermi al negozio del fare avere lo stipendio a qualche dottore,
, e trovare le cause che possino fare e produrre questi effetti, e voglio che
hanno l'anima. 3. fare ipotesi, fantasticare (ma sempre intorno
, aveva senza dubbio molto meno da fare, ma era ugualmente necessaria nel secondo.
12-338: io raccolgo che si posson fare i dialogi nell'aritmetica, nella geometria,
: pare che... si convenga fare memoria di quelli prodigi che significarono i
che una cosa potesse agere, ovvero fare in alcun'altra, s'elle non erano
perché fatta da chi chiara non la poteva fare. -ant. che si riferisce
ciabattino, a prender aria, col fare filosofico dei « ciaba » di tutti
impossibile senza il mezzo del vetro potersi fare, come di questo si fanno,
della rivoluzione, era precisa- mente di fare un popolo esattamente filosofo e ragionevole.
ii-5-211: non so che abbia a fare un povero filologo, come son io,
carducci, iii-12-96: fallite le prove di fare del veneto e del lombardo su lo
non ci siete che voi che sapete fare un caffè buono. dopo che hanno
ch'io potessi cogliere le erbe per fare i suchi, questo giovine, disperato non
paganino bonafè, xxxvii-138: se mai de fare avesti voglia / muri da far perfeta
sono dall'altra. usasi specialmente a fare guaine, a increspar gale e altri
baruffaldi, i-138: che han che fare / e le attaliche, e le
. stuparich, che si può fare e quello che non si può fare »
può fare e quello che non si può fare ». 5-512: l'espressione
avea e un poco di mio ingegno potea fare. pulci, 19-93: a poco
fortunati ch'io mando questa notte a fare alla finanza il mio regalo di zuccheri.
compimento '), poi 'pagare, fare un pagamento '. finanza2
persuna. 2. desistere dal fare qualcosa, astenersene, rinunciarvi; cessare
e letter. pagare. - anche: fare la quietanza. g. villani
8. locuz. -finare varia: fare o dire cosa straordinaria, madornale,
il suo potere non aveva fine in fare questioni. guicciardini, 132: che
salamone e venne dal fine della terra per fare aiuto al tempio di salamone che voleva
grazia che possiamo perseverare in bene e fare verace e buona fine. iacopone, 23-25
fine. -fare bel fine: fare una morte onorevole. petrarca, 140-14
devoto cuore prieghi... di fare buona fine e che le dia paradiso
conceda [gesù cristo] a loro fare buona fine. -giungere al fine
secoli è raro assai e malagevole a fare uno stato nuovo;...
dee nullo disperare, né d'alcuna impresa fare gloria, né avere troppa speranza,
la via di veritade e mettesi a fare male; e massimamente quando l'uomo
riuscito a lieto fine, e presto voglio fare della terza, larga isperienza. varchi
sacchetti, 2-71: così seguirono di fare, maravigliandosi il detto del fine di sì
scoperte, cioè ignude, e'si debbe fare con certe punte di pietre. vasari
fine, sì ch'a me lo convenne fare di tutto. fatti di cesare,
piso avea battuto, al quale cesare fece fare del debito fine, e lui condamnò
, 000. idem: né abbiamo a fare durante la presente riforma altre fini o
li quali l'uomo propone e incomincia di fare. dante, conv., iv-iv-i
è il fine che muove l'agente a fare, di tutte la materiale è la
populi estraordinariamente ed essere fiscale, e fare tutte quelle cose che si possano fare
e fare tutte quelle cose che si possano fare per avere danari. marino, 4-34
-fare, avere una determinata fine; fare la fine di qualcuno: avere una
o quanti ho visti... / fare una fine dolorosa e ria, /
cosa, che tu vogli dire o fare, addomanda la cagione: e quando tu
ciò che fede né pietà non potè fare. petrarca, 366-103: quel che
fine tutte le faccende che ti restano a fare, acciò che, sciolto, possa
che tirerà a fine ciò che ha da fare con giubilea e quanto ha da dire
., v-706: quello che niente vuole fare e che non ha che perdere non
e povero che tosto s'abbandona a fare follia. -fallire a buon fine
nostro celestiale, quando gli piace di fare la fine alle tentazioni di coloro,
che tutto quello che a lei pareva fare per metter fine a questo negozio, sarà
sua maestà. -porre fine di fare una cosa: limitarsi a fare una
fine di fare una cosa: limitarsi a fare una cosa. leggende di santi
di lorenzo sterne... per fare gustare la satira finissima dei costumi francesi,
insieme più cose che tu non puoi fare; perciò che 'l proverbio dice:
. davanzati, i-12: ma il fare ora quella mostra di guardie, quasi potesse
con piombo o con ferro / fare in tai bestie elette empia fenestra.
a lei; ma ormai sarebbe un fare a quelli la finestra sul tetto,
, 12-283: non ha altro da fare che imporre alla moglie in cambio del
, sopra la porta, che aveva un fare di superbia fuori posto.
falconi, 1-83: dette lettere si possono fare cifera in carta finestrata, o in
... non hanno punto che fare con l'ample, aperte e diritte
. pasolini, 1-8: cercò di fare una finezza colpendo il pallone di tacco
chiudermi la finestra in faccia, senza fare alcun motto, dopo avermi ben bene
poi ci somministrava spesso l'occasione di fare delle scorsarelle per le strade della città
, come simulazione è un fingere e fare una cosa per un'altra. tasso
, 1-13: una bela camera feze fare di boto, / la quale avese in
: io, per quanto onore volessi fare alla mia immaginativa, confesso che prima di
, se non che non si debba fare cosa alcuna contro natura. marino, vii-287
avere poco camminato il dì ed avere a fare lungo viaggio, e ode di lunge
io vedrò quel che sarà meglio a fare se rimanerlo come è, o fame un
manzoni, 780: non si lavora a fare e a tagliar finimenti al cavallo che
la torre finimento. -dare, fare finimento: portare a termine un'azione
e mezzo e finimento / sapete ognora fare. grazzini, 2-72: collo aiuto
d. battoli, 30-17: in questo fare, uno scombuglio un bollimento di popolo
come addiviene quando la persona promettesse di fare certe astinenze tutto il tempo della vita
a cominciare il bene, ed a fare profitto, ed a finirlo! lorenzino
: saltare di palo in frasca, fare a pugni colla logica e col buon senso
un doloroso « ohimè! », fare il sentimentale, per riuscire in una grossa
6. troncare, interrompere, fare cessare (un'azione, una circostanza
dote delle fanciulle, chi l'aveva a fare, facessi che, s'ella si
del re d'aragona di fare che carlo figliuolo di filippo di francia
in pianto. de sanctis, i-286: fare il sentimentale, per riuscire in una
ii-12: anch'io ebbi che fare: or come s'udirà che tu sii
carbone una minaccia sul muro, nel fare a caponascondi colle spie. pavese,
discorrere. -non finire di fare o dire qualcosa: continuare senza sosta
hai a far vittorio, m'hai a fare il nostro re, e vo'vittorio
e vo'vittorio! e m'hai a fare un vittorino! - e non la
ii-270: se questo tu non volessi fare, / ti priego almen che, quando
principe. i. pitti, 2-189: fare pace o triegua con potentato finitimo o
. segneri, iii-2-17: per giungere a fare di niente qualche cosa, dicono i
, / ché, non essendo finito di fare, / non potete saper come va
figliolo, non sei ancora finito di fare e già cominci a mancar di rispetto
lettere familiari, 21: ho fatto fare anche la fine a lotto di lire
sarebbe finita. mi metterei in capo di fare qualche cosa di spettacoloso. comincerei a
anche: non c'è più nulla da fare. praga, iv-13: -sia pure
veniva adesso, che si dovevano fare tutta la casilina. finitóre (
. bocchelli, 13-413: per non fare carreggio a vuoto nell'andata, porterebbe
, e pagata secondo quanto diceste di fare, coi vostri danari. emanuelli,
, / no ha riguardato allo tou mal fare; / per certo non voi
cacce fino alla gola, no tralasciamo di fare di quando in quando qualche esperienza,
rompere due finocchi per qualcuno: non fare la più piccola cosa, non muovere un
t'assolvo, e tu m'insegna fare / sì come penestrino in terra getti
chi, per indurre un altro a fare una cosa per sé sospetta, fosse
costretto ogni momento a dire o a fare qualche bugia. quindi si diventa per
più di cento ancora, per fare quei soliti auspicii ridicolosi, pieni
, e debbono uscire di colà e fare le loro finzioni. verga, ii-