ii-6-408: abituato a prendere appunti e fare schede per gli autori che studio.
cominciò [il legato] a far fare uno forte e magno castello...
edificare le case e'palagi, e a fare troppo più nobili e più belli abituri
, vii-12 (85): non lo fare sì smemorato, che tu indebolissi l'
pertinacissimi... non si deve fare abiurare nessun uomo di grande spirito,
sacrifizio che il bon senso non può assolutamente fare. de sanctis, i-62: aveano
1-155: volevano abolirmi col silenzio: fare di me, socialmente, un essere
. serdonati, 11-28: non posso fare di non adirarmi mezzo con alcuni uomini
se egli dicesse: 10 voglio fare male, ogni persona l'avrebbe in orrore
: il nuocere colla lingua e fare male altrui si è in molti modi
ancorché per altro assai acconciamente il potessero fare. foscolo, xv- 2-438: ma
abortive, atti abortivi: interventi per fare abortire. codice penale, 550:
dal fatto che i chicchi servivano per fare rosari. abrogàbile, agg.
. anche con la particella pronom. fare uso cattivo, eccessivo, illecito; approfittarsi
che consiste nella perdita della facoltà di fare calcoli con i simboli numerici.
, 1-189: può [la natura] fare tale assottigliamento di parti, che noi
ne so un'acca, m'hanno voluto fare uno dei sin- daci. de amicis
altresì adiutore [il duca cosimo] di fare un'accademia, nella quale s'esercitavano
, architetti... / pensa a fare una cena. marino, i-34:
i-675: accenna alle visite che deve fare per la sua imminente elezione all'accademia
, 1-76: fui tosto invitato a fare da presidente a l'accademia che si doveva
: nelle locuzioni: questa è accademia, fare dell'accademia, ecc. vale trattare
di quella prosa, come sola posson fare i toscani quando hanno ingegno vero e
mani, come il latte accagliato per fare il cacio. landolfi, 7-95: si
il freddo, se sia capace di fare accagliare l'olio, pregiudica infinitamente, per
con la particella pronom. affollarsi, fare ressa; stiparsi, ammassarsi. arici
; un particolar gesto ch'ella soleva fare nel- l'accalorarsi e che pareva non
tr. (accàmbió). ant. fare a cambio; barattare. novellino
ogni cura smaniosa e pertinacemente bramosa del fare, o del dire checchessia, sebbene non
stazione nuova, e tutti si propongono di fare un salto nel salone dei cinquecento per
(597): e che altro potè fare, se non posar sul letto l'
avendo pel momento nulla da fare, sentiva spuntar su, simpatia della principessa
rincaro o di una carenza del mercato: fare incetta di merci (per far alzare
2. tr. ant. fare accapigliare. machiavelli, 910: io
buttava uno scialle indosso e andava a fare una passeggiata a lenti passi. fogazzaro
quale a noi sarebbe una crudeltà da fare accapricciare li capelli. salvini, 36-84:
di molto se saprà disinvoltamente galanteggiare e fare il cavaliere innamorato. leopardi, 981
accarezzato per lungo tempo l'idea di fare il commercio in commissione per non arrischiare
cucinare i pesci (come si usa fare del carpione). anche carpionare.
e mi ordinò come cura d'andar a fare il giro del mondo. paolieri,
: solevano acattare e'fanciugli danari per fare stili e ardere scope e mangiare e bere
che pare, venne la vocazione di fare il mendicante, ma per accattare è pur
farsi dare la parola di quello che fare si debba. 6. tr
, 148: per le sue malvagie opere fare, d'achattare tesoro e non rendere
se non al da sezzo, al fare de la ragione, quando di fiorini cento
. testi fiorentini, 47: di non fare prestanza né accatteria. non facciano li
stata gran tempo in accatto, per fare il viaggio di s. iacopo.
. l'andare all'accatto, il fare l'accattone, il mendicare; il vivere
prima cosa che 'l dimonio procura di fare si è che ti acceca, acciocché veggi
che ogni opra più crudel gl'istiga a fare. foscolo, v-419: quando mai
13-3: non mi poriano già mai fare ammenda / del lor gran fallo gli
e le pitture; [giotto] fece fare, perché si conservasse quanto potesse il
farvi un recinto coperto, e si potrebbe fare senza pericolo di accecare le polle.
, come quando si va dritto a fare qualcosa. -figur. d'
per scaldare, per illuminare); fare ardere, infiammare; appiccare il fuoco.
, gli animi degli altri s'accenderebbono a fare il simigliante. 16. intr
accennaménto, sm. l'accennare; il fare cenni; cenno (come segno d'
1494. baretti, ii-38: il fare molta fatica per ottenere de'gusti non
mai accennano a sorridere. 4. fare finte (nel gioco di scherma).
indicare in modo velato; alludere; fare intendere appena. dante, conv.
il che i cortigiani di roma sanno ottimamente fare. b. segni, 172:
1-87: considera finalmente ciò che hai da fare, se ti truovi a sorte in
veruno fuggir dal secolo. ch'hai da fare? non ti si può dare altra
modo, come se egli avessero a fare un vaso, e gli accerchiano di
comisso, 12-34: altri proponevano di fare accerchiare il luogo del comizio dagli arditi.
tr. (accòrrò). disus. fare il cerro o frangia.
a dio, come se nulla potessimo fare noi dalla parte nostra. magalotti, 1-447
nieri, 401: se ci avessi che fare quanto un'ugna con quella povera donna
, 30-2-89: di questo io posso fare accertatissima fede. nievo, 269: mi
per li loro oltraggi, ordinarono di fare armata in mare. idem, 10-32:
se alla settima accessione, come egli vuol fare, prenderà la chinachina. vallisnieri,
inconsiderabile, che non le avesse fatto fare qualche figura in questo mondo.
la elezione del papa intendo si suol fare con due sorti di suffragi: uno domandano
e non si pretenda di sdegnarla col fare la ricolta delle foglie. paoletti, 1-1-251
. 7. agric. ant. fare un buon innesto (detto delle piante
supplicandoti, con quella umiltà che più possa fare i miei prieghi accettevoli. idem
resurresso, e così son fermo di fare mentre ch'io vivo, ogni ben
ma de'doni che l'anima può fare a dio, nullo è tanto piacevole
niuno intervallo di tempo ne cominciò a fare soldare in toscana. bembo [tommaseo]
e con comanda- menti ebbono assai che fare di potere acchetare la moltitudine. tasso
2. rifl. lasciarsi persuadere a fare qualcosa. s. bernardino da siena
è ricucire in fretta, e vale: fare i lavori senza diligenza. baretti,
non vedere e li lascia un po'fare, e quando se ne ricorda dà un
cominciava davvero a comprendere, a saper fare, a potere insegnare. invece proprio
una gran paura che non mi vogliano fare qualche acciacco ora, che gismondo non c'
segni, 159: li franzesi volevano fare un acciacco agli uffiziali dell'abbondanza. note
2-465: chi macina li smalti, debbe fare tale esercizio sopra le piastre d'acciaio
. agitarsi; affannarsi; darsi da fare, affaccendarsi rabbiosamente. varchi,
testa del siluro, e destinato a fare scoppiare il detonante al momento dell'urto
. foscolo, v-93: tutti possono fare un atto accidentale di bontà; ma
delle volte, sogliono tanto più misero fare a cui avegnono, quanto meno sono aspettati
incapacità di comprendere assolute. -non fare un accidente: starsene compieta- mente in
l'uno e l'altro non sia da fare. la ragione è che qualunque cosa
. negligenza, indolenza, trascuratezza nel fare il bene: uno dei sette peccati
: riprende coloro i quali accidiati di ben fare vengono meno, e lasciano di seguire
per giornate intere distesi al sole senza fare un movimento. ungaretti, iv-65:
, parlare, passeggiare, sedere, fare all'amore. accigliato (part
accileccare, tr. (accilécco). fare promesse fallaci, adescare; abbindolare
, 1-151: si vaneggia e spende a fare le ber- rettuccie ricamate, mantellucci
in animo, che è sul punto di fare qualcosa; pronto, disposto.
, 193-67 (488): e potendolo fare non voglio, acciò che 'l mondo
meditazione, i cani, come soglion fare al calar del sole, le si
. selciare le strade con ciottoli; fare un pavimento di ciottoli. baldinucci,
di pietre piccolissime, che si soglion fare ne'viali de'giardini a foggia di
non so quello che io mi debba fare che io gli possa così prestamente avere [
, rifl. (m'accipiglio). fare il cipiglio. = deriv
vedesse mai, e dammi cuore di fare che ella sia tua. grazzini,
questa parola è ristretta nell'uso a fare attecchire nel nostro clima le piante di
4. locuz. accoccarla: fare uno scherzo di cattivo genere, beffare
: alla sua giunta mi venne a fare una visita, ma l'accoglienza fredda che
di guardarmi, se io 'l potrò fare, / che non m'accolga più
a patire, e l'altro a fare. ugurgieri, 192: quelle anime
idem, ii-27: qui vorrei poter fare lunga narrazione di tutti li miei accidenti
980: veggo apertissimamente di non saper fare una menoma parte di quello che si
ingiù disceso. alberti, 300: a fare buono grano, si richiede l'aperto
, e non tocca a te il fare delle vendette che io non desidero.
ci avevano poi i muratori giusto a fare un'apertura nei muri di cantina.
la prima proposta di un affare, fare le prime dichiarazioni intorno al proprio intendimento
un mio amico che si è votato a fare l'apicoltore mi ha detto: -non
che dal padrone del convito si solevano fare a i convitati, detti apoforèti dal
quell'apotegma che dice: tutto doversi fare in prò della plebe, ma nulla
v'inganniate, e credomi in necessità di fare l'apologià apòllo2, sm.
sarà mai un'altra femmina a fare l'apologià del vostro genere. gramsci
miracolo. 2. tr. fare l'apologià, esaltare. calvino,
notaio di qualsivoglia stato... fare apostille, lineature o cancellature nei lor
, i-524: questo sacramento niuno può fare, se non quel sacerdote che dirittamente
, / né il buffon gli vo'fare. / or, l'una cosa o
intr. { apòstrofo). letter. fare un'apostrofe, rivolgersi direttamente a una
appacchettare, tr. (appacchétto). fare un pic colo pacco,
appaciare. 2. rifl. fare la pace; acquietarsi, pacificarsi,
nobile curiosità sarebb'egli, se potessimo fare un viaggio nella gran stella di giove
sue idee a'popoli, ma deve fare in modo che le leggi ed i provvedimenti
/ per le mie strade chiaviche fe * fare, / che molto a tutti i
appalesare, tr. (appaléso). fare palese, rivelare, svelare; palesare
gadda, 3-262: s'industriava ora a fare, coi diti, sull'otricolo della
, o per amistà che si potesse fare endica, molti comperandole a buon'ora
ho detto, è buono universalmente per fare danari; io dico quando e'si
. ant. che è addetto a fare i pani di guado nelle tintorie.
particella pronom. mettere la panna; fare la panna (il latte).
quelle cose, le quali bisogna apparando fare, quelle medesime noi faccendo appariamo. dante
donna, apparare / l'animo altero fare umile e pio, / e di
e splendido apparato che si avesse potuto fare in qualsivoglia altra nobil città d'italia
al cannocchiale e comincia a considerare con fare saputo il grandioso apparato di montagne su cui
figliuolo faceano a napoli grande apparecchiamento per fare armata per andare in cicilia. m
, 5-8 (71): e fatto fare un grande apparecchiamento, come se in
paura. ser giovanni, 24: fece fare l'apparecchiamento grande, e coprire tutte
. ora volendo loro apparecchiare, intendo fare un generale convivio di ciò ch'i'
in apparecchio: apparecchiarsi, disporsi a fare qualche cosa. bruno, 3-911:
(355): e il re fece fare l'apparecchio grande per la festa delle
che 'l fico s'apparecchia e comincia a fare el frutto, di'che la state
tu il vuoli [l'uditore] fare docile, conviene che tu insieme lo facci
3): io sono apparecchiato a fare la vostra obbedienza, se voi mi promettete
obbedienza, se voi mi promettete di fare quello che io comanderò a voi. machiavelli
. che essi erano apparecchiati di così fare. paolo da certaldo, 36: e
padre mio, io sono apparecchiato a fare ciò che voi mi comandate. frezzi,
, ecco, noi siamo apparecchiati a fare ciò che ci dirai. imitazione di
ogni cenno, e di me potrete fare la vostra volontà. 6. provveduto
non abbia altre ambizioni che quella di fare belle figure apparenti e che non abbia
essere quello che non è, o di fare quello bene che non fa. dante
diritto, quando lo chiamano facoltà di fare, avere, o adoperare qualche cosa
delle cose e le lodano che, vedendole fare ad altri, le biasimerebbano. segneri
propria mano solamente le teste, facendo fare il rimanente a uomini che teneva in
tesoro volgar., 6-15: saper fare la cosa e volerla fare si è
6-15: saper fare la cosa e volerla fare si è lieve, ma farla con
58: volto in ogni suo atto a fare tutte quelle cose s'appartengono a ogni
per la viltà del guadagno sia lecito fare il tutto,... è un
facevano appassire l'uva sulle stuoie per fare il vino santo. 2.
paoletti, 1-2-55: se si voglia fare un vino scelto della massima perfezione,
è appellata, che ne deia rascion fare. bencivenni [crusca]: giurare non
cose che hai immaginato ch'io debba fare, infallibilmente a voi prometto di compiere,
.). per estens.: fare appello, ricorrere a qualcuno; invocarne
. -ant. appellare a una cosa: fare rimostranze a proposito di essa; opporvisi
, 103: [il dittatore poteva] fare ogni cosa sanza consulta, e punire
specie di cortiletto e tronk cominciò a fare l'appello. 3. le
nominale non aggiunga nulla, non potendosi fare appello senza chiamare per nome le persone
appello seguirono queste parole: -non mi fare l'aristocratico perché porti la cravattina impiccata
qui scoppia una rivoluzione, noi dobbiamo fare appello agli ufficiali. alvaro, 9-514
alvaro, 9-514: si pensò di fare appello a un giovane di buone speranze
come terra diseredata d'ogni potenza per fare: appendice più che secondaria d'altrui.
, 265: chi viene per mal fare, appensatamente viene. bencivenni, 4-52
degli uomini che appetiscono gloria, o fare o tentare almeno, qualche cosa degna di
nello appetito loro giovenile cadeva di voler fare. idem, dee., 4-intr.
: andate un poco a pretendere di fare a un di costoro la burla che si
2. tagliare a pezzi; fare a pezzi, a tocchi. -anche
appezzettare, tr. (appezzétto). fare, ridurre a pezzetti; spezzettare.
gradi mento (nell'espressione fare appiacére). testi fiorentini,
che non so l'arte, non saprei fare; ben mi potrei io appiastrare un
appiattendosi sul terreno, come avevano visto fare al loro comandante. marotta, 1-179
un'intera, ma non si può giammai fare, che gli appiccaticci non ritengano e
ma appiccicosa, finirebbe col costringerla a fare mensa comune. appiccinire, tr
. trovarsi appiè: essere incapace a fare una cosa. c. dati,
quartiere. 2. figur. fare traffico, mercato. -per estens.:
questa voce vive nella toscana e dicesi: fare un pisolo, ch'è più leggero
cocchi, 8-439: nessuna persona ardisca fare insolenze... con pena di scudi
3-2-273: raccomando a chi legge il fare altre applicazioni. g. m. buondelmonti
; e applicazione, perché non si può fare badando ad altro. magalotti, 21-67
..: quando ciò non può fare, in tutte parti della sua casa
impromette di venire... e fare stanza appo noi. crescenze volgar.,
fatta apposta per non avere nulla da fare. viani, 19-322: costrinse a calci
. leggi di toscana, 3-138: fare tutte l'altre diligenze che ne'capitoli
per appoggiare il tetto, e per fare altre cose, le quali siano necessarie a
1-113: a tre lati era necessario fare un appoggio, o sia parapetto, per
quale appoggio dal nuovo fabbricatore si deve fare con buona grazia del padrone dell'altra fabbrica
apporvi la sua sanzione, e di fare eseguire. 3. ant.
apporre sempre qualche macula alli iusti per fare parere al populo che e'sieno in
ministro della guerra... dovette fare sforzi e fatiche incredibili per vincere gli
penna, / quello è venuto per fare il censore, /... /
39-iii-42: e ciò sia detto per un fare a apporsi. - prov. ant
dell'apportate armi, e a fare awedere coloro, che con perfetta
aver preso da -una tasca, fattasi fare apposta, una pipa grossa come un
propizia, attendere il momento opportuno per fare qualcosa. boccaccio, v-229: convenia
ceva. 9. intr. fare la posta, stare in agguato.
aprensiva, venne volontà al padre di fare studiare questo suo figliuolo, e mandollo
, non si sappiendo come, cominciava a fare qualche danno per le pendici.
due uccelli] vogliono stare insieme per fare poi delle uova, stanno sette dì
vecchiezza, le quali cose vi debbono fare e onesto e casto. bisticci, 56
vero non vedete. -essere appresso di fare una cosa: essere sul punto di
allora fiorio prendere i molti tesori e fare l'apprestamento grande per montare sopra una
e pancali per le sale, a fare apprestare la cucina. alamanni, 6-1-119:
, 10-10 (507): e faccendo fare l'appresto grande per le nozze,
, di apprezzarle, era nato proprio per fare il signore. sbarbaro, 1-13:
il babbo di lei era assente per fare una scappata, una scappata grossa che
di questa disposizione d'animo, senza fare per ora alcuna rivelazione. papini, 20-130
fratelli dissero a tavola: non ha saputo fare - la madre disse: d'un
c'era in casa nessuna persona adulta a fare opposizione. 3. tr. raro
morte mia,... io voglio fare uno grave e importante testamento. savonarola
più co munemente intr. fare proprio, prendere e tenere per
, 1-465: veneziani s'appropriano il fare d'altre genti, e rimangono veneziani.
giorno in cui si vide una macchina poterlo fare con precisione inarrivabile. buzzati, 1-148
dirizzare e collocare una colonna giacente, fare il calcolo del suo peso, per
progredire 'comp. di facère 'fare '). approvéccio, sm
nelli, 19-2-12: e come averemmo a fare noi altre poverette ad andare un po'
, sm. l'approvvigionare, il fare provvista di derrate alimentari, di materie
della famiglia, provvedevo i viveri e facevo fare da mangiare per tutti. stuparich,
-ùs, da appellère 'accostare, fare approdare '(comp. di pellère,
. appuntaménto1, sm. il fare a punta, l'aguz
di giorno o luogo in cui trattare o fare qualche cosa ', 'assegnamento di
1-197: si spingeva sulla scogliera col fare sospetto di un amante che va all'
nardi, 5-48: furono costretti a fare nuovi appuntamenti con la nostra repubblica. caro
corre allo specchio. 2. fare a punta, fare la punta, rendere
2. fare a punta, fare la punta, rendere aguzzo, aguzzare
, censurare (nel senso di 'fare un appunto '). cavalca,
s. v.]: 4 fare qualunque sia cosa appuntino ', può denotare
, appuntisci). rendere aguzzo, fare a punta. = deriv. da
, traccia per ciò che si deve fare o dire; anche come schema d'
, ii-6-408: abituato a prendere appunti e fare schede per gli autori che studio.
. gramsci, 159: dovresti naturalmente fare un vero lavoro, e non solo
e non solo scrivere delle lettere: cioè fare un'inchiesta, prendere degli appunti,
censura, rimprovero. -muovere appunto: fare osservazione, muovere rimproveri.
... / quella mai non potesti fare aprica, / né quando n'apri
sevi travolgesse la valanga... che fare? montano, 72: molti anni
ella senza alcuno indugio darebbe opera a fare che egli il suo piacere avrebbe.
ma s'aperse la via a poter fare nel tempo avvenire ogni suo piacere,
la possibilità, dare l'occasione di fare qualcosa. - anche rifl.
di capo e di cervello; / sa fare i fatti suoi me'che gli sciocchi
manzoni, 938: apriti cielo! fare una bestemmia contro dante e contro
savonarola, i-47: e'ti bisogna fare come dice santo augustino che fa l'aquila
oro, per ciò ch'elli li vidde fare sembiante e stare co li paurosi.
., 1-6: l'aquilone fa fare più frutto alle vigne ma il meriggio il
sta aracolto, non sente da for che fare. = rafforz. di raccolto
qui. 4. locuz. fare agli aranci: tirarsi aranci (secondo
sacchetti, 36-55: standosi a fare l'arte loro, dicono:
. -arare diritto: comportarsi bene, fare scrupolosamente il proprio dovere. b.
con lui. -arare il mare: fare un lavoro inutile. -arare col bue
col bue e con vasino: darsi da fare con tutte le proprie forze.
f. giambullari, i-75: non bisogna fare come certi vagheggioni sciocchi, che si
borghini, 1-515: egli ha cura di fare i disegni e i cartoni per l'
arbitràggio, sm. l'arbitrare, il fare da arbitro; arbitrato.
. decidere una controversia come arbitro, fare da arbitro (in una lite,
4. intr. ant. congetturare; fare calcoli sul fondamento di dati scarsi e
nostra città non siano mai vaghi di fare uficiali arbitrari che perché si creino sotto
, iii-208: non si può pur fare una vendita o uno arbitrato sanza sua
tuo arbitrio, / e fallo fora non fare a suo senno. petrarca, 29-5
condizioni domestiche lasciano liberissimo l'arbitrio del fare! -figur. boccaccio,
regalità consista nell'arbitrio, nel poter fare ciò che vuole, egli non è
dà a conoscere quello che si può fare: molte volte, perché aumenta l'intelletto
, che tu eri in diritto di fare...? 8.
e nota che libero arbitrio è il fare bene; ma il fare male..
arbitrio è il fare bene; ma il fare male... è difetto d'
d'arbitrio, però che, se 'l fare male fosse stato libero arbitrio, e
machiavelli, 50: dio non vuole fare ogni cosa, per non ci
gli angeli e i demoni noi potrebbono fare, tanto è l'arbitrio della natura.
essere padrone delle proprie azioni, poter fare ciò che si vuole. boccaccio
piace tale diviso, e di ciò fare nell'arbitrio dell'amiraglio rimette.
gli ordini e statuti a correggere e fare di nuovo. stefani, 4-34:
fece tagliare certa quantità di legname per fare l'arca al tempo del gran diluvio.
uomini, e tal computo si è potuto fare da qualche piccol pezzo di muro antico
sacchetti, 18-49: non poterono tanto fare, che 'l basso non vincesse loro lire
luciani l'effetto che si sforzasse a fare bella figura ostentando gli svariati verdi dei bene
il vedere appresso i romani l'archimimo fare la caricatura dell'imperatore di cui si faceva
, 7-2-193: potrebbe però monsignor gambara fare, che n. s. passasse all'
composto? baretti, ii-140: il fare de'versi e l'essere poeta sono cose
sono cose non meno diverse che il fare de'mattoni, e l'essere architetto.
, i-101: un architettore che vuol fare un palazzo, subito si mette nel capo
l'architettura razionale vi ha cominciato a fare in pieno alcuni dei suoi più brillanti
, dove di gran proposito attese a fare studi dall'antiche architetture. algarotti,
del teatro, nelle quali il suddetto fece fare l'oratorio di s. siro.
essersi accorti d'aver invece a che fare con un arciletterato della più bell'acqua
è ferita. machiavelli, 12: fare come gli arcieri prudenti, a'quali parendo
rechignier 'mostrare i denti ', * fare le boccacce in segno di rifiuto '
ordinaro... che si debbia far fare una arciscranna la quale stea in chiostro
(27): a voi convien far fare corde molto più sottili agli archi de'
g. villani, 1-38: fece fare il condotto dell'acqua in docce e
con l'arco teso per veder se potesse fare un bel tratto. g. morelli
-volgersi, girarsi come un arcolaio; fare a giro con gli arcolai: agire
po'che la duri, / posso fare a girar cogli arcolai. -mettere
sull'arcolaio una matassa alla volta: fare le cose una per volta, con ordine
acconcio all'officio ch'elli dee fare, come l'asino c'ha arcuata la
altri. leopardi, iii-141: non potrete fare ch'io non v'ami, e
, i-238: e fei proponimento / di fare un ardimento, / per gire in
. c., 4-2-10: ottimo è fare le cose temperate, sicché nullo le
sfrenato amore, e'nonne ardisse di fare. petrarca, 40-7: i'farò
: il terzo rimedio non si ardirono a fare perciocché coricarsi ignudi pareva cosa brutta.
debbono essere provocati ad avere ardire di fare male, ma deb- bonsi raffrenare.
morte arditamente, poi che lo ci conviene fare. ammaestramenti, 173: non è
arditi sono uomini matti e ratti a fare cose che non sono da fare. idem
ratti a fare cose che non sono da fare. idem, rettor., 23-24:
maniere: l'una che pigliano a fare di grandi cose con provedimento di ragione,
sono savi; li altri che pigliano a fare le grandi cose senza provedenza di ragione
ardite di porgere ambasciate, né altra cosa fare per la quale ne le potesse men
e corse verso lui, con un fare ardito, e con gli occhi stralunati.
e quel terzo di braccio si debbe fare andare tanto più ardito, quanto il
frutto. -essere ardito a fare qualcosa: avere il coraggio. dante
superare la contigua... vuol fare lavoro doppio in egual tempo: semina
dopo la guerra s'era messo a fare il costruttore, e aveva sempre tre o
. locuz. -portare arena al lido: fare un lavoro inutile. bembo,
giovani a ben pensare e a ben fare volonterosi nell'arena del sapere.
etimologia non si può per lo più fare fondamento, se non debole e arenoso
argomenti estranei alla causa, come sogliono fare gli oratori per ingannare i giudici,
che infaccendato non fosse, quale a fare ariento solimato,... e quale
. doni, 3-231: che debbe fare il sapiente, se per infino al pazzo
collodi, 31: [voglio] fare al mio babbo una bella casacca di
che dico di panno? glie la voglio fare tutta d'argento e d'oro.
., 1-34: tuttavia ti guarda di fare l'orto in terra creta o rossa
luogo donde si taglierà il reno dover fare arginatura alta e grossa. perelli,
tenace e attissimo a rizzare argini e fare ripari. caro, 7-238: e
: alla fine, avvedutosi di quel che fare intendea, s'argomentava di levariosi dattorno
d'impaccio, industriarsi; darsi da fare per provvedere il necessario. dante,
veri e verisimili si possa provare e fare credere il detto o 'l fatto d'alcuna
della pena sia rientrato in se stesso a fare argomento della gravità della colpa.
30-1- 285: ma volendo poi fare pratorum risus, con ingropparvi quelle cotanto
mordace; spiritoso. - disus. fare varguto: motteggiare, far dello spirito
bencivenni [crusca]: conforme suol fare l'aria colata de'piccioli cortiletti.
, fiori turchini, spicciolati servivano a fare l'aria o campo azzurro.
: uscire all'aperto; recarsi a fare una breve passeggiata, per respirare aria
pigliar aria noi lo chiamiamo respirare, o fare il respiro... egli è
in corpo, nel ventre) ', fare aria, liberarsi dell'aria: soffrire
. per la difficoltà che trovavano nel fare per aria i nuovi ponti, che non
sortire alcun effetto, andare a monte, fare una brutta fine. - per estens
, scompigliare. - al figur.: fare in modo che una cosa non riesca
aria: esplodere. -al figur.: fare una brutta fine. panzini,
, fantasticheria senza fondamento. -fabbricare, fare castelli in aria: fantasticare senza costrutto
più belle del mondo, di scrivere di fare le cose più grandi e più belle
dona. -essere in aria di fare qualcosa: lasciar comprendere che si è
cantare con la massima foga, per fare sfoggio della propria voce. pananti
artista originale arieggia ancor più sovente il fare de'grandi artisti, le cui opere
utilizza il colpo d'ariete, per fare risalire l'acqua a un'altezza maggiore
davanti cui io debbo parlare posso io fare docili, cioè intenditori,, da
-locuz. disus. mangiare varista lessa: fare una cosa al contrario di come va
aristarcheggiare, intr. [aristarchéggio). fare l'aristarco; esercitare una critica
semplicemente, ma come colui, che voglia fare della lingua fiorentina-e dell'altre il gonfaloniere
dei piaceri, che l'uomo deve fare prima di agire, per poter scegliere
medesimi articoli aritmetici ch'è necessario di fare con quelle. b. croce
perdendo uno, già mai non potrai fare numero che abbia principio o fine
moderni passò. bisticci, 390: di fare conti era maraviglioso aritmetico. leonardo,
sono quei giuochi, i quali suol fare detto zanni in commedia con una scala
non sai quello che se ne vuole fare, l'altra che tu non sai
.. e arme eziandio gli instrumenti da fare il pane. arici, 133:
scioccamente, / conobbi quel che dio sapeva fare. tassoni, 1-10: diedesi a
, prendere sotto le armi: far fare il servizio militare. — essere sotto le
di creta, che la strinse / a fare un crudo fatto d'arme, e
, e pose giù l'arme senza fare battaglia. guicciardini, ii-75: pace
: esercitare il mestiere delle armi; fare la guerra. castiglione, 109:
pagan poco vaglia? -ant. fare d'arme: giostrare in tornei.
era il campo piano e aperto per fare d'arme chi avesse voluto. boccaccio,
armicèlla, con la quale non poteva fare quella difesa che con una giusta avrebbe fatto
, cioè affibbiarne le maglie, e fare come una veste a màn
distribuire armi. imbriani, 2-71: fare armamenti, perché l'italia si difendesse
altri, di armare le volte e fare molte buone opere. baldinucci, 8-166
nione... che si poteva fare [la cupola], tutti in una
, v-179: io potea... fare qui fine alle parole; ma l'
sostegno. 13. fond. fare l'armatura alle forme da gettarsi in
8-11: [i fiorentini] ordinarono di fare armata in mare per fare ricredenti i
ordinarono di fare armata in mare per fare ricredenti i pisani della loro arroganza.
]. -andare in armata: fare guerra di corsa, compiere imprese di
gli uomini che si scorgono darsi da fare intorno a queste cose non sono armati
2-54 (396): a lui facevo fare certe armadure di legno per cominciare il
soli, che si dovessero... fare centine e armature fortissime a cagione del
7. figur. affaccendarsi, darsi da fare confusamente, senza risultato. a
: nel senso di darsi molto da fare per ottenere a qualunque costo un fine
2. figur. chi si dà da fare con intrighi, macchinazioni; mestatore.
ago e il fuso, e prese a fare gli armigeri fatti. idem, 237
che bacco t'è figlio, e possono fare quello che vogliono. = cfr
come mi fosse venuto in mente di fare le odi barbare; e mi ha detto
come unità del pensare col sentire e col fare. beltramelli, iii-33: le tuniche
, 30-153: io ci vado a fare la mia passeggiata mattutina che mette subito
si fa senno del bene e del mal fare degli altri? e destituiti delle cognizioni
bardi, 1-12: saranno dunque eletti per fare al calcio i gentiluomini d'anni diciotto
: mettersi in condizione di poter fare una data cosa. firenzuola,
a'tre primi tasti, v'abbiano fatto fare altrettanti ordini di pertugi,..
, iii-383: le signorine erano lì per fare le prove di un trattenimento per la
2. tr. e intr. fare arpeggi. - anche al figur.
il quale per necessità non si può fare se non di molti pezzi di pietra,
arpioni per mettervelo, solo domandai di fare sotto i piedi del mio crocifisso,
la parti- cella pronom. darsi da fare, affannarsi; ingegnarsi in tutti i
403: a forza di arrabattarsi e fare della sua vita un torchio, la
raro. rendere idrofobo. -al figur. fare andare in collera, irritare.
, 6-33: quel che non han potuto fare né il diluvio né il fuoco,
diluvio né il fuoco, l'abbiano da fare quattro scimuniti, oh! ch'i'
a tutto questo, ci sarà da fare cogli arrabbiati del partito moderato e cogli
di michelaccio; no signore: vuol fare il mestiere di molestar le femmine:
, ii-199: fu facile a mio fratello fare il passo e così conquistare la sommità
di fortuna, spesso poco onesti; fare i propri interessi senza troppi scrupoli;
2. figur. affannarsi, darsi da fare; disperarsi. manzoni, pr.
le gambe. arrazzare, tr. fare esplodere come un razzo; incendiare.
'l papa convenne senza molta causa a fare una guerra in italia, ed arrecarsi
g. villani, 6-45: feciono fare alla loro galea vele di panno nero
in un luogo, per farne saccheggio; fare qualcosa con impeto, con decisione.
il castello non era forte da poter fare lunga difesa, s'arrendé alla misericordia del
carteggio agevolò i disegni del ministro con fare i reggenti viepiù arrendevoli al suo giudizio
viani, 19-338: non fare amicizia né col fuoco, né col
non possiam lasciar di fermarci un momento a fare una riflessione. [ediz. 1827
giusti, ii-562: il duchino fece fare alcuni arresti di notte assistendo in persona e
questo benedetto codice che sempre si deve fare e non si fa mai, siamo
arnese da cucina, usato per fare i cosiddetti ricci del burro.
pongono. vasari, i-288: fece fare, perché si conservasse quanto potesse il
solamente correre una lancia giostrando, ma fare un'orazione parlando. idem, 22-23
la mano con grande ardire, come sogliono fare gli arin- gatori, incominciò a scusarsi
dove si tratta di acquistare e di fare impresa sopra nemici, si può alle
o niuno è cui soffera l'animo di fare la sua vita col medico, o
brigate; tosto dentro, non mi fare stentare, o chiave, di grazia.
e ad intendere e a dire e a fare, presa l'imagine dal raggiungere un
esser svelti di mano c'è sempre da fare un buon raccolto, specie ad arrivarci
al modo di ricattarsi, e sfidò a fare alle pugna al buio giuliano ricasoli.
come v'ho detto, sì cominciò a fare grande lamento. arrivatura, sf.
parlando ad un secondino, non potei fare a meno di gridare: « arrivederci,
otto sorgi, i quali acconciò per fare una crosta, levando i capi e le
girelle. 2. figur. fare alla peggio, confusamente; abborracciare.
arrogantare, intr. disus. fare l'arrogante. tommaseo [s
/... come io intendo fare / a questo arrogantaccio di michea. segneri
accettato; e: il tale vuol fare a suo senno; e: il tale
... che si dovesse chiamare e fare arbitri e arbitra tori, li quali
piena licenzia... di poter fare ordinamenti, stanziamenti, e'capitoli crescere
: i socialisti dicevano che adesso bisognava fare gli arruolamenti per andare a fare un'
bisognava fare gli arruolamenti per andare a fare un'altra guerra. soffici, ii-229:
che nessuno fa, perché tutti lo sanno fare: correrà fuori tra i primi all'
tn'arrónzo). dial. darsi da fare, arrabattarsi, affaticarsi.
particella pronom. arrabattarsi; darsi da fare alla meno peggio (con agitazione e
l'arbia arrossì del sangue, * fa fare tale orazione '. deledda, 11-757
grandi. e chi si diletta di fare arrossire altrui; i quali dispettosi modi
come questa, che l'hai fatta a fare la guerra? 3. figur
], / senza i grand'avi suoi fare arrossire. tommaseo, iii-421: m'
baretti, ii-178: sono eccitati a così fare dal violento desiderio che s'hanno
salivano... e non volendo fare la fine del piccione arrosto, spiccò
ad arrotare, si metteva a ordine per fare la deliberata occisione. berni, 152
marzo. 2. sfregare, fare attrito; levigare. -anche intr.
): ma a'tuo'be'detti vuo'fare un arroto, / che sopra ogni
erba. 2. darsi da fare con stizza rabbiosa; sforzarsi con affanno
: corse verso lui, con un fare ardito e con gli occhi stralunati. [
5. tr. ant. agric. fare il sovescio. crescenzi volgar.,
avanti che venisse alla battaglia annibaie fé'fare gran fuochi. = part. pass
matassa. -figur. ant. fare il ruffiano. lippi, 3-66:
rauffen; cfr. ted. raufen 4 fare baruffa \ arruffata,
finalmente s'addormentò, e cominciò a fare i più brutti e arruffati sogni del
giusti, ii-252: in quel suo fare rotto, fantastico e molte volte arruffato,
o quante femine s'inducono a mal fare per li prieghi e lusinghe degl'uomini.
, 1-iii-387: e che parte dovrei fare? arruffianarti mia sorella? 2.
falsificare l'apparenza di una cosa per fare effetto, abbellire in modo ingannevole.
b. davanzali, ii-522: no 'l fare [di trapiantare i gelsi] in
né tunica fenice si riprende, fare. g. villani, 9-47: i
volgar., 7-16: non ti fare compagno de'dimoni e della arsura del
ponghiamo però, che talun giungesse a fare un componimento e dramma perfetto. contuttociò
v-1-212: ognuno aveva capito che per fare opera d'arte veramente viva era necessario tornare
a quel subito passaggio che si suol fare da un recitativo liscio ed andante ad
: in parole povere, egli può fare quel che vuole e come vuole; pur
per sé quale arte o mestiere e'vuole fare, e a quella il poni,
6-29: si dice che chi non sa fare guasta l'arte. bruno, 133
come la rettorica, e l'arte di fare oste, e di reggere la famiglia
, è diventato arte, e così il fare de'vini. marsilio ficino, 2-45
ètte oporto soffrire, ca per arte vói fare. m. villani, 9-56:
arte del michelaccio; no signore: vuol fare il mestiere di molestar le femmine.
cessole volgar., 1-24: se sapranno fare alcuna arte, sì potranno menar la
sta sull'arte, e la sa fare. -prov. 1.
. cavalca, 16-1-207: imparòe a fare una sua articèlla, della quale vivendone
(per la coniugaz.: cfr. fare). fare per opera d'arte
.: cfr. fare). fare per opera d'arte. 2
'con arte * e facere * fare '. artefatto (part. pass
che qui lavorò ebbe in mente di fare cose belle. -figur. d'
medesimi articoli aritmetici ch'è necessario di fare con quelle. compagnoni, i-33: la
che quell'uomo riformando il codice poteva fare un primo articolo nel quale si dicesse che
acrobata intellettuale. calvino, 1-532: fare un giornale d'argomento specializzato non è
] più sonoro senza fallo si può fare con instrumenti artificiali, per esempio pifferi
fiorentinità non ho voluto lasciare; per fare quest'altra pruova, se allo scrivere,
cariche di lancio delle artiglierie, o per fare segnalazioni notturne. 11. matem
: qualsivoglia macchina che noi artifiziosamente possiam fare girare. carletti, 141: le
: il modo di stampare et il fare l'artiglieria et polvere...
che gittavano giù e'nimici, pensò di fare uno instrumento bellico chiamato funicolo. ariosto
il non sapere come la lombardia avrebbe potuto fare a uscire dagli artigli viennesi, m'
credi, momo, che si debba fare? salvini, 3-28: dietro all'elice
questo modo dello aruspicare, che di fare i soldati confidentemente ire alla zuffa.
arzigogolare, intr. (arzigògolo). fare arzigo goli; ragionare sottilmente
un frullino saliva nella propria carrozza per fare una lunga passeggiata. 2. figur
. borgese, 2-167: non potè fare a meno di osservare la curva che faceva
, / dei maggiori disordini che si possa fare in questo mediche mormoràr dell'ascendente preso
terza cantica tratta dell'ascendimento che dee fare l'anima contemplativa... suso
gente » ha faticato tre secoli per fare a te che la odii una casa
oriente,... cominciò a fare ogni sforzo per impedire i combattimenti.
li quali fanno o usati sono di fare legni navicabili. d'annunzio, iii-2-59
, ii-15: quelli che ha a fare tale viaggio, conviene essere asciolto da
asciolvere, solvere il digiuno, sdigiunarsi, fare colazione; ma qui è preso per
i-363: egli trovò il modo di fare un'allusione alle feste imminenti del
: e non crediate che renzo trovasse quel fare troppo asciutto, e se l'avesse
l. albizi, i-io: si potrebbe fare avanti che si voltasse l'acqua,
troppa licenza usata, sì come in fare alcuna volta dire alle donne e molto
è accettato; e: il tale vuol fare a suo senno; e: il
avevano viste troppe cose straordinarie, per fare alla lunga la sola parte d'ascoltatori.
di asinità ancor più, si faceva fare di quando in quando il suo componimento
una cosa noiosa e maledetta, non lo fare studiare al tuo figlio, e lascialo
rivolgendomi pel cervello la risposta che voglio fare a quel vostro padre abate..
-essere l'asino alla lira: fare cose di cui si è del tutto
: hai saputo che razza di spallacci fare cosa del tutto inutile. giov
a chiacchierare con chiunque si incontri; fare l'amore con tutte le donne incontrate.
l'acqua: chi si dà da fare per gli altri senza ricevere alcun guadagno
-l'asino scappa prima delle trombe: fare qualcosa prima del tempo, inopportunamente.
carriera. -far l'asino: fare il testardo, puntare i piedi.
possibile. -far l'asino, fare carezze d'asino: fare il cascamorto;
l'asino, fare carezze d'asino: fare il cascamorto; far complimenti goffi e
uscito di mente quello che voi deliberaste fare di quello asinaccio infingardo. a.
soderini, ii-54: perciò è bene fare i bucciuoli lunghi alla misura del maggiore
vogliamo li cavi di prigione e faccia fare pace tra loro. guicciardini, v-26
pertinente. guicciardini, iv-194: doversi fare deliberazione aspettante all'un caso e all'
, 42-5: faccio grande villania de fare più demoranza: / fatta ne ha lamentanza
affamato? è scappato nell'alba / senza fare discorsi, con quattro bestemmie, /
passare. petrarca, 2-4: per fare una leggiadra sua vendetta, / e
avrebbe dovuto avere il senno di non fare la concessione, ma fattala mi aspettava che
non far nulla, non darsi da fare per togliersi di impiccio, sperando che
199: gli eruditi... potranno fare disperanza, con desiderio, anche con
sono molti i quali domandano cos'abbiano a fare le aspirazioni del core con le deduzioni
dolci..., imperò si dee fare che s'immezzino, e lascino l'
menzini, 6-60: promettendo bruto di fare una vendetta asprissima d'una ingiuria così
aspro, il quale, senza niuna distinzion fare, comandava che così fosse arsa quella
, ii-261: se noi avessimo a fare con gente nuova e non assaggiata,
e molto possenti sono questi a poterci fare miseri, se per altro fossimo felici
iv-24 (6-47): e ciò vedemo fare a ciascheduno, / che si mette
machiavelli, 218: chi ha a fare con assai, ancora che sia inferiore,
da'pochi. castiglione, 228: fare come i boni mercatanti, li quali
è andato a prenderlo. -a fare assai: al più, al massimo.
/ se quell'è gentiluomo; a fare assai, / sarà forse uomo sì,
insieme molte piccole cose si finisce per fare un gran mucchio. buonarroti il giovane
manierosa, le cadde nell'animo di fare al fratello e agli altri giovani un assalto
volta, ch'egli, sfidato a fare un assalto da un altro tale, gli
sorpresa. -fare assalto: irrompere, fare irruzione. bartolomeo da s. c
[il duca d'atene] sanza fare assapere di suo intendimento al re ruberto
m. villani, 4-18: senza fare assapere altrui alcuna cosa cavalcò con piccola
mi son rattemperata, né ho voluto fare né dire cosa alcuna che io non
, e sogliono essere mandate innanzi per fare assapere la venuta del gran navilio che
machiavelli, 20: le iniurie si debbono fare tutte insieme, acciò che, assaporandosi
un principe temporale mi avessi voluto fare qualche assassinamento, io sarei ricorso a
e più grande che mi si potesse fare. 2. maltrattare, angariare
(37): quando lo veglio vuole fare uccidere niuno uomo,...
-lavorare come un assassino: darsi da fare con grande accanimento, ammazzarsi di fatica
, / che quel gran furto essi poteron fare. baretti, i-32: o fortuna
bartoli [alberti], 2-7: per fare asse dicono che sono inutili il castagno
fresco taglio e si dà un da fare indiavolato... càspita, un teatro
le notti. 4. affollarsi, fare ressa intorno. targioni tozzetti, 5-168
fidare gli assediati d'alcuna cosa che veggano fare al nimico continuamente, ma credano sempre
dimenticato? palazzeschi, 4-118: come potevano fare assediate com'erano da un lavoro che
1-42: chiamato da certi cavalieri tedeschi per fare il ritratto d'un di loro,
troppo scarso assegnamento si poteva da noi fare sopra di giorgio vasari. manzoni, pr
russia. soffici, v-1-84: senza poter fare assegnamento che sulla sua immaginazione troppo presto
molte ragioni perch'ella il dovea fare, mostrando, ch'ai più valente ca
per quelle mostrò loro questo potersi fare. pulci, 4-97: di ciò molte
a'cancellieri, 1-73: non potranno già fare astringere alcuno a levare e pagare il
le cose contro coscienza io non le so fare. -assemblèa costituente: assemblea di
per lo più all'aperto), per fare dimostrazioni, o attratte da uno spettacolo
piglierai. machiavelli, 82: per fare questo loro assembramento più magnifico, sendo
più i loro anelli tempestosi / fino a fare assembrati / intorno all'appesa regina /
'nfra le genti / asempro di mal fare. guittone, ii-2. 40:
/ o dare all'altre di mal fare exemplo. soffredi del grazia, i-
assèmpro). ant. e letter. fare una cosa sull'esempio di un'altra
si grattò il naso, come soleva fare tutte le volte che gli veniva voglia
rendere assetato. -per estens.: fare mancare l'acqua. tasso,
286: ora è tempo a fare come lo assetato cervo al fiume.
libera balìa [agli operai] di fare assettar la chiesa con quel più ragguardevole
compor lo stato d'italia e di fare universalmente una bellissima pace. varchi,
11-136: [ciascuno] s'assettò a fare i fatti suoi come prima, non
tutto s'assetta / quel che de'fare. pulci, 2-74: per che morgante
v-206: in oltre io ho imparato a fare... collari di punto,
5: un'altra asseveranza deggio io fare, alla quale la voce d'un
valle, 1-75: non avean che fare con la chiesa romana; il che essi
sassetti, 73: e lo potete fare assicuratamente. 0. rucellai, 2-8-12-342
: misero loro cura e studio in fare agguati, se per alcuno modo potessero
la festevol coda il can volea / fare al padron rappresentanza umile, / come
costante applicazione, diligenza, zelo nel fare qualche cosa, nell'esplicare un'attività
.: accalcarsi, stringersi intorno, fare ressa. botta, 4-888: assiepandosegli
ned altro è, 0 si può fare, o è stato fatto, senza la
alla sua seconda mania, quella di fare il mercante. pratolini, 9-432: e
12-84: non so come fosse venuto a fare parte della nostra associazione.
italia, stamperemo in ginevra. senza fare un'associazione, al solito, libraria
che sarebbe. -distratto (dal fare qualche cosa). dante,
i-457: non solo ci dà il poter fare delle opere meritorie di vita eterna,
tratti nell'assoluta impossibilità non che di fare, di pensare. serao, 191:
del signore assoluto aveva in fondo il fare vacillante e contrito d'un generale che
cittadini] non poteano il nuovo saramento fare se prima non fossono assoluti del vecchio
fuori il gonfalone della giustizia per fare l'esecuzione, e egli l'assolvette
. 7. tr. ant. fare la somma, calcolare la somma.
ben vi dia rimembrare / ca di mal fare è troppo gran peccato.
. riposarsi, indugiare; star senza fare nulla, restare inattivo; essere pigro,
4-2-291: il mondo infermo che al ben fare assonna. tasso, 16-75: in
, assopisci). provocare sopore, fare prendere un sonno leggero. -al figur
pigliandone esattamente i dovuti ricordi per poter fare gli assorti- menti sicuri.
. rendere sottile, più sottile; fare aguzzo, tagliente, rendere meno compatto
(per la coniugaz.: cfr. fare). avvezzare, abituare, far
parola non voglio che serva a fare che gli uomini non temino mai,
piega, non istanno a muoversi, o fare altre forze, ma placide e mansuete
adsuètus 'avvezzo 'e da facere 1 fare assuefatto (part. pass,
, temo un inganno dovunque osservo un fare circospetto. verga, i-13: non
2. ciò che ci s'impegna a fare, a dimostrare; proposito, tesi
, cioè che sia più difficile il fare che il disfare, si nega la minore
levatane l'asta, si provasse per fare il medesimo colpo, si accorgerebbe che
asteggiare, intr. (astéggio). fare le aste (come esercizio di avviamento
asteggiatura, sf. l'asteggiare, il fare aste. astèmio, agg.
aldi, 55: non so come possan fare / a compor versi e poemi /
e stimare, ma giamai al pari del fare ed operare. cossi intende del confessare
compagnie che vi possono diviare dal bene fare. tasso, 6-68: pensa talor
usata per indicare la pausa che si deve fare in ogni versetto nel cantare o nel
con cui il fedele si propone di fare penitenza e purificarsi mortificando il corpo (
cavalca 16-1-106: entrando ad orare e fare lo suo officio, stava tutto vagabondo
collo zìgaro in bocca, d'un fare astratto, i cieli. moravia, i-9
tommaseo [s. v.]: fare l'astratto. fingere di non sentire
all'intelligenza. 5. locuz. fare astrazione: prescindere. v. riccati
e di pochi uomini che pretendono di fare astrazione da ogni interesse, da ogni
; anzi non è chi possa ciò fare in alcun modo molto spesso. s
significare, non ciò che si deve fare, ma ciò che gli uomini, generalmente
a andare in un parlamento come a fare l'astrologo; ma ho di buono
studiare * aver cura di qualche cosa, fare con diligenza qualche cosa ');
caterina de'ricci, 137: ho a fare con persone astute; io non mi
2-14: astuzia è essere scaltrito di sapere fare il male, ingegnarsi, ed assuttigliarsi
, / certo grande servigio avrò a fare / al buon galvano. ser giovanni,
vranno tutti e'cancellieri... fare alcune listre di tutte le imposizioni
dazi imposti in tutto tanno, e quelle fare attaccare alle porte delle chiese di
salvini, vii-532: si dice fare uno scapponeo a uno, quan-
legarsi d'affetto; applicarsi (a fare una cosa) con trasporto, con
. ant. porre speranza, fiducia, fare affidamento. panciatichi, 217:
popolo sia attaccato alla legge? devi fare in modo che non si possa ingannare giammai
vi si formerebbero buchi nelle pelli. nel fare l'alzatura il lavorante ha cura di
briganti... credettero di avere a fare con parecchi, decisi di vender cara
, quello che coi lucchesi avessero a fare, il farebbero quando all'uno come
che palmirina ha trovato, è per fare una parte di cameriera in una commedia
rei], che feciono quel che vollero fare, esser impiccati, arsi, attanagliati
vivere. 2. darsi da fare, affannarsi, arrabattarsi. tommaseo [
uscir dalle scuole non si attardano a fare il chiasso, ma filano via come
straparola, 1-2: tanto seppe fare e dire il pretore che lo
col bastone, e già parea che volesse fare un passo. nieri, 346:
questo pennello atteggia il viso che vuoi fare, ricordandoti che divida il viso in tre
modo determinato, assumere un atteggiamento; fare atti, gesti espressivi di un sentimento
6. intr. ant. fare l'attore. l. adimari,
vii-576: in un luogo dice di voler fare la lucia o sai fazione di sileno
attendatosi adunque quivi nastagio, cominciò a fare la più bella vita e la più magnifica
tu prolunghi l'o- pere di ben fare, tu sarai come lo villano, che
italia sono due cose che non han che fare una coll'altra. 4. disus
. 4. disus. ascoltare; fare, prestare attenzione, osservare attentamente;
le mie promesse atterranno non meno in fare che in dire. ariosto, 42-97
obbediente, osservante; aver fede; fare riferimento. giamboni, 2-53: questi
più innanzi. passavanti, 160: fare imprese, che non fanno,
fanno, o non attentano di fare gli altri. boccaccio, dee.,
: i consoli, non attentati di fare il decreto del senato, scrissero il
leopardi, i-14: pel timore di non fare cose pessime, non ci attentiamo di
-stare attènto: prestare attenzione, fare attenzione. boccaccio, i-153: sì
quando altri favella, si conviene di fare sì, che egli sia lasciato
suoi minimi particolari. -prestare, fare attenzióne: stare attento. cassola,
continuo. -mettersi in attenzióne: fare attenzione. manzoni, pr. sp
tutte le delicate attenzioni di chi vuol fare la corte ad una signora. baldini,
machiavelli, 295: tu hai a fare che si fermi il primo centurione con
se ne vanno [i piccioni] a fare la siesta all'ombra, il capo
vita non è nessuno che tanto bene potesse fare che meritasse uno attimo di vita eterna
è un mio attinente, al quale penso fare una burla. beltramelli, iii-586:
4. rifl. ant. darsi da fare, rivolgersi, aver cura. fiore
, poca voglia e pochissima attitudine a fare il giornalista. carducci, ii-16-257: certifico
che come potessi avere attitudine di potere fare a suo modo, ne farebbe tale
avere ne'suoi eserciti attitudine a potere fare tutte queste cose. = voce dotta
tempi presenti non ha nulla a che fare: vivaio di costumi e di attitudini che
-essere in attività: lavorare, darsi da fare, operare alacremente (di persone)
da dctus, da agere * fare '). attizzafuòco, sm.
attizzata la zuffa, poco anzi il fare del giorno la gente ch'avea accompagnato
altrui si vuol dire parole, né fare atti vili né sconvenevoli, storcendo il
non facciamo tanti atti; tu fai fare tutto questo, e fa'lo per istraziarmi
schive e guardinghe erano solite forse di fare grand'atti e gran lezi, quando
petto l'un oste all'altro senza fare in arme atto nessuno, una notte.
, ma necessario; un fatto che è fare, lo stesso fare del pensiero da
fatto che è fare, lo stesso fare del pensiero da cui è prodotto. e
cui è prodotto. e perché propriamente fare, non fatto, conviene che si denomini
una croce quando erano in tanti a fare un contratto, in calce all'atto
fuorusciti. -mettere in atti: fare una scrittura. capitoli della compagnia della
riduce ad aver avuto l'onore di fare da poco più di semplice gazzettante degli
machiavelli, 6-4-121: non avendo possuto fare una repubblica in atto, l'hanno
lat. àctus -ùs, da agere * fare ', nel signif. del n
, o con compagnia sia atta a fare quel che tu, e non sia atta
quel poco necessario che fosse atto a fare, o bene o male, figura di
coll'intima coscienza di esser atto a fare qualcosa senza saper che, né come,
e ora per racqui- starla cercano di fare ogni cosa, che piace alla moltitudine.
6-54: molto sono atti e destri a fare preda. ariosto, 6-61: alcuni
verga, i-44: ella lo lasciava fare, e lo guardava con occhi attoniti
ho detto ai miei genitori che volevo fare l'attrice. mio padre lasciò cadere il
, 3-140: era obbligato a doversi fare attore di causa; e spesso, ma
part. pass, di agére 'fare '. attorìa, sf.
figur.: affaccendarsi, darsi da fare. -stare attorno: attendere, occuparsi
intr. (attórro). tose. fare una torre; disporre cose a
. tommaseo-rigutini, 2952: attorrare è fare una torre di pezzi segati di pioppo
una donnola gli atraversa la via, dice fare mal viaggio. lorenzo de'medici,
: mi piaceva e anzi non potevo fare a meno di guardare con attrazione alla sua
ed attrecciati insieme; e chi volesse fare una bella finestra di vetro, conviene che
attréguo e attrèguo). ant. fare tregua. fazio, ix-106: i
se non riescono, sono attrezzati per fare altro. attrezzato (part. pass
esserci, di marcare un'impronta, di fare attrito con tutto ciò che c'è
, in cui si ha da fare questa gran mutazione di attrito in contrito.
questo continuo orare attualmente e vocalmente sempre fare non possiamo. passavanti, 129:
atto, mettersi in condizione di poter fare una data cosa. c. dati
, il quale tornando poi su come suol fare chi va al fondo.
mi rende incosciente e malato, penso di fare un'escursione. pavese, 137:
, v-58: attutire... significa fare star cheto contra sua voglia uno che
. -essere audace di o a fare qualcosa: ardire, osare.
da ficcarmi nel branco dei reprobi a fare il noviziato d'auditore: e questo dillo
donnola gli atraversa la via: dice di fare mal viaggio. sannazaro, 4-77:
con ingegno il nostro regno aumentare, e fare di riavere ciò che per adietro abbiamo
pietà de'modi che a costui vidde fare, perdonò a costui e a tutti gli
10 meo gran sospirare / vi poria certa fare / de l'amorosa fiamma und'eo
cui cristo confonda, / non m'auso fare a la porta. re enzo,
organi interni per procedere alla diagnosi; fare l'ascoltazione (per lo più mediante
ii-184: la guerra poi noi nolla possiamo fare senza truppe mercenarie, o ausiliarie,
81: qualunque volta eglino ordinavano di fare la giornata con il nimico, ei volevano
solo autenticazione, né altro in questo fare i parlamenti che le veci di notari del
domandò i detti ambasciadori se di ciò fare aveano autentico mandato. caro, 15-ii-284
fatto lo instrumento o la scrittura; farsi fare copia autentica per tenerla a presso di
autoblindata. comisso, 12-66: feci fare una barricata con carri e con vecchi
dal finestrino. -perdere vautobus: non fare in tempo a salirvi. -anche al
, 837: quegli che intraprenderà di fare questa macchina, vegga i poemi e i
conservarsi impassibile come un automa: lasciar fare, lasciar dire. soffici, ii-37
è maggiore di quella che si può fare al martello automatico. calvino, 1-80:
gran parte dei nostri movimenti. per fare un sol passo, a quanto sembra,
inconcepibile risolvere l'una nell'altra e fare degli opposti concetti distinti o dei distinti
sf. neol. automobile attrezzata per fare la pubblicità di un prodotto (il
guicciardini, 139: uno de'modi a fare fautore di qualche vostro disegno qualcuno che
signore assoluto, aveva in fondo il fare vacillante e contrito d'un generale che
., i-387: la qual cosa se fare la possiamo, autoriante la potenza
: arrivò [il redi] infino a fare autorità nella lingua fiorentina. -di
uno cittadino che voglia nella sua repubblica fare di sua autorità alcuna opera buona, è
a pochi si dà l'autorità di fare leggi. pochissimi alle leggi date obbediscono.
ragazzi cattivi, e perciò dava molto da fare alle autorità. deledda, ii-362:
, faceva quello che credeva bene di fare. moravia, viii-83: una espressione
ricevuto autorizzazione, che ha facoltà di fare una cosa. metastasio, 1-8-178:
cassola, 2-518: ci possiamo fare le fotografie anche insieme, con l'
b. croce, i-3-213: cominceremo dal fare appello all'au- tosservazione, affinché ognuno
né per avacciaménto di compiere e di fare quello che hai voluto. =
, 151: ma, convenendosi fare, quanto più s'avaccia, men
: quello savio uomo arebbe bene potuto fare queste cose per sapienzia, ma non così
del mondo. pratolini, 2-59: bisogna fare così: combattere ancora sul piano legale
, 12-8-181: in guisa di poter fare delle avanie ai passeggieri. manzoni, 1085
un luogo; esortazione ad affrettarsi a fare una cosa. boccaccio, i-139:
[il conte di landò] avanti al fare del giorno avacciò sua cavalcata. boccaccio
.. e perché nessuno le veda fare le sportive, non hanno vergogna di
affetto, / che mosse me a fare il simigliante. tasso, 2-88:
-figur. mettersi in vista, darsi da fare per riuscire in un'impresa, o
che da saper divisare un mescolato o fare ordire una tela o con una
. 2. milit. fare un'avanzata, inoltrarsi vittoriosamente nel territorio
5. fare i propri interessi; migliorare la propria
. 10. tr. ant. fare andare avanti (un'opera, un
al carosello, roger si dava da fare per proteggere una chitarra, mentre,
professori, che mi avevan detto doversi fare mercoledì, è invece stato avanzato a
e vorre'pur, giunto a firenze, fare qualche trafficuzzo. della casa, 593
e piaciuto, io che gli doveva fare o debbo di quel che avanza?
. panzini, iii-842: che dovete fare verso un soldato che si appiatta in
legami della corte mi permetterà che io possa fare qualche poesia, non mancherò a suo
panzini, ii-629: dir doveva poi fare la sentinella avanzata, ma non ci voleva
non credo mi possa fruttar tanto da fare qualche avanzo per comprarti una quarantina di
che è quello che desidero poter fare. manzoni, pr. sp.,
. scarsità, parsimonia; astensione nel fare, nel produrre, nel sentire.
scherzosa, usata da chi si decide a fare una piccola spesa, o a concedersi
del paradiso, 267: per cagione di fare la limosina a'poveri, comincerà alcuno
figur. scarso, parsimonioso; restio a fare, a concedere. - anche di
i creditori di una delle parti possono fare opposizione alla sentenza. aventino,
ai romani, s'eglino avessero voluto fare la guerra più con i danari che
chiamano [il diritto] facoltà di fare, avere, o adoperare qualche cosa,
2-8 (227): darebbe opera a fare che egli il suo piacere avrebbe.
, 17: io non so che mi fare / di lei; non ho dove
della preposizione a o da: dover fare. iacopone, 1-14: non aio
. questo matrimonio non s'ha da fare, né domani, né mai. idem
poveri bambini... avevano da fare col più crudele di tutti gli orchi.
-essere sul punto, rischiare di fare; mancare poco, essere probabile che
, avere la possibilità. -avere da fare: essere molto occupato. guittone [
, che ci sono, hanno che fare ancor qualche giorno alle cose drento.
69): da tutti avevo da fare, in modo che io guadagnavo molto bene
e non avere o non averci) fare, o da fare con qualcuno, con
non averci) fare, o da fare con qualcuno, con qualche cosa, o
, nulla natura o stella ci ha che fare. cavalca, 16-1-25: conciossiacosaché abbiamo
cavalca, 16-1-25: conciossiacosaché abbiamo a fare con nimici astuti ed esperti e crudeli
236): questo arcivescovo non ha che fare col papa di roma, ma è
): avendo tra gli altri a fare co'borgognoni, uomini pieni d'inganni,
farmi questa vergogna, non avendo a fare nulla teco. ariosto, 31-97:
pensieri, quando quello con chi hai da fare è uno sciocco. berni, 54
): abbiamo spesso insieme avuto a fare: / a mezzo inverno gli ho fatto
benvenuto mio, se tu avessi da fare con marte, io son certo che ne
so che terra, che tanto ha da fare con questa che si litiga, quanto
della persona e dell'abito hanno che fare molto con mercurio, avendo loro cappelletti,
magalotti, 9-2-153: che cosa ha che fare l'orso col leone, e poi
dignità e di pregio non ha che fare colla sua [con quella della virtù
io ho il piacere di avere a che fare con una persona istruita. bechi,
troppo vino,... ebbe a fare con le figliuole'. p. f.
ch'egli era fuoruscito, ebbe a fare con questa serva. -aver che
-aver che (o a) fare: incontrare difficoltà sulla riuscita di un'
avevano avuta la sicurtà, ebbero che fare a tenere il popolo fermo. -avere
catto: doversi reputare fortunato di poter fare una data cosa. fagiuoli,
in disegno: avere l'intenzione di fare qualche cosa. albertano volgar.,
-avere in mano: avere il potere di fare una cosa. g. villani
s. c., 9-5-6: suole fare più prò se tu abbi pochi detti
ho dovuto promettere al ministro di venire a fare in roma tre conferenze su dante nel
giusti, iii-204: sarò costretto di fare la mia renunzia al grado di deputato
dice aver da questo essempio imparato a fare i nesti. averroìstico, agg.
come l'avidità dei nuovi signori sa fare suo prò delle gare di municipio.
] / senza i grandi avi suoi fare arrossire. cuoco, 1-21: non solo
caro nipote, che intendi tue di fare? or non sono io tua avola?
che smania è questa dunque di voler fare quello stesso che facevano i nostri avoli,
paolo da certaldo, 3: non fare micidio, non fare avoltèrio, non
, 3: non fare micidio, non fare avoltèrio, non fare furto. sacchetti
micidio, non fare avoltèrio, non fare furto. sacchetti, 106-34: se io
tuo servire; / ora lo vorria fare, non me posso adiutare; / de
3. ant. agire avvedutamente; fare bene. m. franco, 1-32
: calandrino incominciò... a fare i più nuovi atti del mondo, tali
sia il dittatore accorto et adveduto in fare la salutazione avenante e convenevole. bartolomeo
3. locuz. -ant. fare avveduto: informare, avvertire.
: puote l'uomo essere felice, e fare l'opera della felicità compiutamente, avvegnaché
oncia e mezza, non si può fare né di vetro, né di altra materia
grandezze le cose si possono magnificare, cioè fare grandi, e nulla fa tanto grande
dirizzava in quei luoghi dove le potevan fare qualche gran male. idem, 1-70
capitavo innanzi, sua signoria mi dava da fare qualche opera d'importanza, per la
e, come amore e vener seppen fare, / la freccia avvelenata al cor
11-72: [filippo di valois] fece fare nuova moneta d'oro,..
e l'appetire sia cosa agevole a fare a ciascuno; ma intendere non possa
manierosa, le cadde nell'animo di fare al fratello e agli altri giovani un assalto
. villani, 7-57: s'apparecchiava di fare il detto passaggio il seguente anno avvenire
in mano di dio: bisogna proprio lasciargli fare a sua voglia. carducci, 517
. colpire con una forte impressione; fare effetto. g. a.
del suo stile, di cui non sanno fare a meno i francesi,..
grand'avventura nella quale si trovava a fare una parte, non sarebbe la verità.
all'estero, correre l'avventura, fare un mestiere qualunque. -ant.
che è questo che di'tu di voler fare? per cui vuoi tu mettere la
per le morbide e nocevoli lusinghe, fanno fare maggiore caduta a quelli che sono assicurati
rischio. -per estens.: dire, fare qualche cosa timidamente, dubitando di trovare
infanzia non ebbe altri incitamenti a mal fare. giusti, i-367: mi duole assai
ogn'ora nel suo malvagio core, di fare allo avversario alcuna notabil villania, onde
awersario, vorrei sapere se si può fare una staggina. tasso, i-49: il
tuo servire; / ora lo vorria fare, non me posso adiutare; / de
, più famigliarmente con lui si volesse fare. machiavelli, 865: non è la
pare che si convegna di raccontare e fare memoria dell'origine e cominciamento di così famosa
tu forse [o sommo giove] per fare con gli avversi casi conoscere le prosperità
deputata a tanto omicidio, per non fare partecipe dell'avversa sua fortuna alcuno altro
milano l'anno passato, ragionevolmente gli de'fare più pronti e noi più avvertenti.
aver ingegno ed avvertenza / a voler fare i pesciduovi bene. soderini, iii-163:
avvertènza: aver cura, badare, fare attenzione. pulci, 4-57: io
gli artefici nostri una grandissima avvertenza nel fare scortare le figure, cioè nel farle
[dialoghi] per capitale ch'io potrei fare de'suoi giudiziosissimi avvertimenti. c.
. -fare, avere avvertimento: fare attenzione. tasso, i-115: vostra
accademie e agli individui non si possa fare maggior cortesia che avvertire loro le omissioni
. tr. e intr. considerare; fare attenzione, badare. bembo,
quasi tutti li argomenti che si possono fare contro l'alchimia. b.
quali ci siamo avvezzi a non poter fare. tasso, 8-6-191: l'errante abitator
avvezziamo a tante cose per non poterne fare di meno! = cfr.
la casa, e che assegnamento si può fare. manzoni, pr. sp.
per la grande voluttà ch'egli hanno da fare avicendeve- lemente placeveli servisi. simintendi,
... infine dovette accettare di fare il giro della stanza e di avvicinare
uficio de'priori, che non osavano fare niuna cosa quanto si fosse piccola.
né qualsivoglia uomo mai al mondo possa fare cosa che bene stia. marchetti, 2-372
ridere altrui si vuol dire parole, né fare atti vili né sconvenevoli, storcendo il
vincere al lotto... non mi fare la stivaleria d'avvilirti, sai?
là, come molti hanno usanza di fare per leggiadria. varchi, v-22:
tuo franco s'avviot- tola / per fare un dì come paleo o trottola. imbriani
egli è tempo di finire e di fare e di raccontare. manzoni, pr
grandissima sollecitudine e studio personalmente intendea a fare imbarrare con alberi tagliati e fossi e
avversari, confortò i suoi di ben fare. boccaccio, v-121: luogo abbondevole.
a una fabbrica dove s'usa di fare il ferro. = deriv. da
stare in guardia, all'erta, fare attenzione. ariosto, 45-76: ruggier
avvòco, avvòchi). ant. fare da avvocato, perorare una causa in
un buon avvocato. quindi: il fare avvocatesco, che non è reputato de'
non mi terrei sufficiente con ciò che fare posso, ancora che ne la patria
e secco delle pagine, sì come suol fare chi spenna un pollo, non istento
come mi dissero, e bravissimo a fare assolvere i peggiori ladri e assassini,
fatto che si dànno in grandissimo da fare per farsi vedere dappertutto con la toga e
avvocatura, più volte ebbi a che fare con persone venute a visitarmi prima di
circondare, aggirare. 5. far fare giravolte; muovere in giro, portare
rifl. figur. disus. darsi da fare. bar etti, ii-6: danari
, perché egli sa avvolgersi intorno a fare quello che non saprei far io,
ch'io ti dirò ch'i'ti posso fare. i. pitti, 2-28:
villani, 11-4: e'ne piace di fare un fascio di molte avvolture di santa
mettevo inesorabilmente in azione irminda partènide per fare molta morale. palazzeschi, 4-72:
senza empierne le azioni non si possa fare cosa buona? c. dati,
operato come un amministratore imprudente che per fare delle grandezze non dà poi un centesimo
; prendere ardire di esprimere o di fare; agire timidamente, con incertezza. -
, con incertezza. - anche: fare o dire inconsideratamente. -assol. agire
2. figur. adoperarsi, darsi da fare. 1. nelli, 14-3-23:
, per sostenere il loro primo impeto e fare 1 primi loro colpi irriti, mandorono
del cane: e con essa si suole fare il verso al preteso fantasma.
e pare loro che basti dire: nollo fare più. eh! sciocchi babbi.
, ci venivano incontro e incominciavano a fare il chiasso con noi che come cani
suo povero gocciolone di figlio possa trovarsi a fare in corte nulla di meglio che la
fatto alla prima etade, si ordinò di fare la maravi- gliosa opera della torre di
viventi, e che operavano la detta torre fare; e dove tutti parlavano una lingua
sapere che al circolo si pensava di fare qualche grande mascherata per il prossimo carnevale
i canoni della ragione,... fare, di un periodo, una babilonia
intr. [baco, bachi). fare il baco, il tonchio; essere
bacarozo! non mi giovo mai di fare paura là dove non bisogna. pasolini
, il lenzetta non potè stare senza fare un po'di retorica: « qua
. note al malmantile, 3-38: fare il baccano qui vuol dire beffare, dileggiare
: ed il suo significato proprio è fare strepito, far rumore-, e viene da
ii-626: insieme consultarono che e'dovesse fare intorno alle mura di quel giardino molte storie
antico poeta comico che gli antichi usavano fare unguenti di quella radice... noi
fuggi me, nulla cosa ti dovrà fare sicuro: io non sono fiera pistolenziosa,
savonarola, iii-75: se dio avessi voluto fare qua uno re a bacchetta, che
. giusti, ii-272: il pera può fare un gran bene costà, dove la
fra giordano [manuzzi]: fare come tapi, che si pongono a'
si credon, costoro, come sanno fare, verbigrazia, un sonetto, saper comporre
capitano saprà che son venuto subito a fare il mio dovere. bacio le mani
è stata di chi l'ha aùto a fare; -e accostasi al bacino, accozzandosi
davan segno or di gire, or di fare alto. castiglione, 530: però
/ e i dolci baci in terra posson fare / un paradiso di dolcezze care,
. -amico, che sei venuto a fare? tradisci il figliuolo dell'uomo con un
formazioni che dalle sue radici ella può fare de'verbi frequentativi o diminutivi. colla desinenza
. davanzali, ii-522: no 'l fare in palude né sopra a gore o vivai
luogo nascosto (come s'immagina dovrebbe fare lo spauracchio). aretino,
di ciò che una persona sta per fare, di un avvenimento che sta per
cura. alvaro, 7-11: lasciatela fare, e ammirate piuttosto in lei la
a'loro seguaci dispersi in vari luoghi doveano fare infocare case, per tenere alla bada
a bada, trattenere nell'attesa, fare indugiare. g. villani, 9-306
badare, intr. porre o fare attenzione, stare attento o intento;
a qualche cosa); darsi a fare (alcunché); rivolgere il pensiero
, iii-4-202: il casati, per fare dimostrazione di servile ospitalità, non badò
? o hai paura che ti faccia fare cattiva figura? badiamo se hai il coraggio
, ecc.: stare attento, fare molta attenzione (e si usa per
perduta la lombardia; e vi potrebbero fare testimonianza i nostri comuni amici che,
tenere in custodia, a guardia; fare oggetto di particolare attenzione. goldoni,
difetto rimediare, non si poteva altro fare che stemperare i colori con vernaccia che
altro sette maschiotti che mi danno da fare più d'un reggimento, e le monache
165: m'arrecarono... da fare una badialissima scorpacciata di corbezzole. lippi
, allargano terrapieni, rassodano massicciate per fare più agevole e sicura la strada. levi
più dispregio che buffetto', quel baffino vuol fare il gradasso. carducci, u-1-290:
de, con questo innamoramento beffizzandolo, fare dare da lui alcuno castigo ad uno
bartoli, xxix-1-162: non si potevan fare più saviamente di quel che si veggon le
che non ha neppur tanto cervello da fare qualche differenza fra le lodi e l'adulazione
se tu questa grazia non mi vuoi fare, almeno un bicchier d'acqua mi
separi. 9. rifl. fare il bagno, prendere il bagno;
carta sarà umida o bagnata non potrà fare che non faccia fallo. galileo,
a. cocchi, 8-439: dovendo fare l'intiera bagnatura,...
al lume di luna, venute a fare il bagno nude nelle acque del ruscello.
giusti, i-265: ho necessità di fare i bagni minerali e dicerto farò quelli
in un altro recipiente, in modo da fare evitare al primo il contatto diretto col
mattioli, 1-85: si dovrebbero fare in vasi di vetro o almanco di
alla camera: « che vado a fare in mezzo a quei bagoloni? mi metterebbero
usare co'gentiluomini di vinegia, cominciò a fare cene e desinari, cominciò a donare
, giuocar d'armi. 2. fare bagordi; darsi a stravizi; gozzovigliare.
, per ballare, per bagordare, per fare le mattaccinate. note ài malmantile,
le più pia- cevol baiuzze che possa fare un tal bambino. -spreg.
e dial. millantatore (nelle frasi fare il baiardino, spacciare il baiardino: millantare
... può anche essere, che fare il baiardino, significhi far il bravo
o baiare come un cane, e fare come quando al cane sono tirati gli
sulla 'conquista-dei cieli 'non potevo fare a meno, secondo i momenti,
e notificare a tutti quelli che vorranno fare di detti baiettoni larghi, che osservino
. qua vengono i signori. lasciare fare lì il bailamme! chi bercia molto
quattrini (ci volevano dieci baiocchi per fare un paolo). bandello,
perché ogni ebro villano che entra a fare un giro, paga un baiocco;
i casi impreveduti, e si decide a fare una gran giocata. =
canzonatura, dileggio (specie nell'espressione fare il baióne a uno). giusti
la casa d'uno di costoro a fare il baione. faldella, iii-56: era
comando. goldoni, v-582: fate fare a sei granatieri baionetta in canna,
. al fortino, i garibaldini li vogliono fare prigionieri. allora... il
: e sì che l'ho a fare con buonissima gente, che si guida con
dirimpetto al suo palazzo, la vuol fare spianare. idem, v-162: quanto sarebbe
. soderini, i-462: ma per fare i vini bastatoli e buoni, così
padre della compagnia di gesù di fare ammazzare questo re, perché i
di tutte l'isole, e fare i popoli cristiani; e così lo fece
incontri piacere, e ciò per non fare campeggiare alcune poco decenti protezioni le quali
quante e quante formalità ci vogliono per fare un matrimonio in regola? ».
, qualora non ne voglia tuo fratello fare l'acquisto. pananti, ii-63: e
: tutti siamo nemici. se tu potessi fare il processo de'pensieri di chiunque ti
cotale de'cotali, e vedesi cerchio fare. pandolfini, 4: tutti corrono a
. pandolfini, 4: tutti corrono a fare cerchio all'uscio di chi è prodigo
testa, ben calcato e invitai rosetta a fare 10 stesso. poi mi tolsi le
le scarpe e le calze e così feci fare anche a rosetta. quindi collocai sul
il cerco: affaticarsi, darsi da fare, prodigarsi vanamente (cfr. cerconi
il guardiano gl'intimò che sarebbe andato a fare il suo noviziato a * * *
a me il dispiacere di forzarti a fare per cerimonia ciò che non faresti di
tre dì venite e tornate e non bisogna fare molte ceri- monii. savonarola, iii-414
son tali che, per arrivare a saper fare una riverenza, bisogna andare alla scuola
intr. (cerimònio). raro. fare cerimonie, complimenti. aretino,
-iron. persona che ostenta un modo di fare alquanto cerimonioso. goldoni, vii-1029
. cerimoniosità, sf. modo di fare cerimonioso, privo di naturalezza.
138): costoro, con un fare ancor men cerimonioso, intimarono al console
momento; e, riprendendo il suo fare cerimonioso tolse commiato. « non z'è
viso. -fare un bel cerino: fare buon viso, accogliere festevolmente. dossi
... che si rimase di non fare cerna o toccare la lezione de'priori