macchi l'onore, inibiamo loro il fare contratti illeciti, finti o simulati. de
certi atti interni che possediamo per non fare scoprire agli altri ciò che proviamo, per
della parrocchiale di mon- tagnana non posso fare non mi maravigli assai che lui ne
o vogliamo dire concagioni potenti a fare le straordinarie innondazioni che sogliono fare i
a fare le straordinarie innondazioni che sogliono fare i fiumi. gemelli careri, 2-ii-247
recò al ricever che l'aria dovea fare, o di sotterra, o d'onde
. procurando agli altri lo scampo con fare argine di se stessi a i fuggitivi
l'uman volere tenta d'opporsi e fare argine a una così inevitabile inondazione.
: onestamente tutte le cose son da fare, e le inoneste...
, 3-i-116: tante sono le cose da fare: trattati nuovi, compendii de'vecchi
pensando al molto bene che avrei potuto fare in europa, vennemi la tentazione di
locuz. non stare inoperoso: darsi da fare, essere particolarmente attivo, zelante (
e da inopia e povertà condotto, fare così fatto impegna- mento. ariosto,
persona). magalotti, 9-1-90: fare un rabbuffo all'adulatore inopportuno. alfieri
lo suo insegnamento / mi difende di fare / ogni cosa che sia contra innoranza.
(79): ha fatto fare in mezzo di questo prato un palagio
sta inospitalmente. non si sa dove fare il suo servizio. tommaseo [s.
l'altra se ne avesse a patire e fare. bisticci, 3-277: voleva che
cassola, 2-293: l'unica è fare come faccio io..., ritirarsi
ant. farsi in quattro, darsi da fare, affannarsi premurosamente. f.
., inquietata bensì dal dispiacere di fare a una madre così buona un sotterfugio
accordandosi [il secchione] colle carrucole a fare un odioso inquieto concerto senza profitto.
part. pass, di inquirère * fare indagini '. inquisire, tr.
inquisitivaménte, avv. in modo o con fare inquisitivo; con minuziosa attenzione.
la mia natura sempre inquisitiva mi fece fare di molte interrogazioni alla vecchia ostessa.
appositamente tritata, salata e drogata per fare salami o salsicce. - anche assol
. -insaccare tutta barena della spiaggia: fare cose impossibili. p. nelli
: nella città di firenze si usava di fare ogni capo di tre anni imborsagione degli
in volere essere del numero de'letti a fare le predette insaccazioni, non per far
lascia il tempo, nel quale si deono fare, non si facciano, non se
, pensò che ciò non si potea fare senza buon costo. sercambi, iii-157:
insale. 4. figur. fare o dire qualcosa con intelligenza e avvedutezza
dai rulli. -anche nella locuz. fare insalata, con riferimento alla pellicola stessa
, la cena). -tose. fare di un'insalata (anche fare alla
-tose. fare di un'insalata (anche fare alla bella insalatina): gioco di
all'insalata: restare ancora molto da fare, non essere ancora al termine.
all'insalata. -non saper fare o raccogliere un'insalata: essere incapace
non altramente a me è convenuto di fare. -insalatina (v.)
, i-231: con tal modo di fare inferire, / alcuna di tue satire insalate
tommaseo]: sicché degnamente ciascuno possa fare beffe di noi di così insalata orazione.
: / ch'io vidi i pasticcini / fare infra loro una stopposa schiera,
targioni tozzetti, 7-6: poco può fare un privato a proprie spese per correggere
sono molti in italia che per insania di fare, e in difetto di meglio,
rincrescevole e dannosa, / disperarci e fare insanie / o prorompere in ismanie / non
noiosi. 5. tr. fare impazzire, condurre alla follia; rendere
follia; rendere stolto, dissennato; fare infuriare. arrighetto, 226: o
o una ruota per facilitare il veicolo e fare che non istrida. guerrazzi, i-208
insaponate barbe de'rustichi villani, a fare sì meccaniche operazione! faldella, iv-166
insatanassare, tr. letter. fare diventare un satanasso, fare infuriare;
letter. fare diventare un satanasso, fare infuriare; fare uscire di senno.
diventare un satanasso, fare infuriare; fare uscire di senno. baruffateli,
li insaziati e venenati ministri, per fare maggiore dispregio all'amoroso iesù, el
s. v.]: 'inseccare', fare seccare. 2. intr.
tavola ritonda, 1-363: tristano fa fare per sé proprio, celatamente, due insegne
ciola parte, ognunqua insegna / en fare e 'n dir sia da sé assennato
per insegna la continenza, non ha da fare di sua casa un'osteria. baldini
venisse la sua volta di guerreggiare e fare agli inermi i danni che aveva patito.
dei democratici. -fare insegna: fare segno, accennare. dante, purg
lo 'nsegnamento di quello che si dee fare, e un'altra che si domanda attiva
il destrier per instinto naturale / non volea fare al suo signore oltraggio. tasso,
quel che in aria s'ha da fare, e l'una formica impara dall'altra
quale in sostanza non è altro che fare una cosa senza saper di farla e
saper di farla e senza saper di saperla fare. vallisneri, 1-121: i quali
interno non si distingueva niente. che fare?... l'istinto primo,
tommaseo [s. v.]: fare d'istinto è più rapido a dire,
1384 istituì un magistrato coll'incombenza di fare un lago * dove si possa nel
'l detto abate possa istituire rettore e fare liberamente quello a lui s'aspetta di
una delle più care cose che io possa fare a suo beneficio è di aiutarlo a
prosciugare. 11. ant. fare insorgere, determinare.
cristiani in servitù degli infedeli, aveva da fare, per le continue piraterie d'algeri
cagione, si voglia intromettere qua e fare una tale demostrazione fuori dello instituto suo
giudiziaria. essi hanno lo scopo precipuo di fare l'esame della personalità del minore e
0. rucellai, 8-37: ciò debbon fare i padri, se atti sono a
all'accademia. -professare un istituto: fare parte di un ordine o di una
, 6-183: egli v'è lecito il fare ricchi li vostri compagni delli premii della
questa instituzione, che io ho presa a fare in questi libri, almeno alcune poche
; ed è naturale che le ha da fare più per il suo che per il
bibbia, libro excellentissimo, hallo fatto fare in dua volumi istoriati tanto ricco e
foscolo, xiv-369: il ritratto fatelo fare in grande, come mi scrivi, purché
: le mie parti non sono di fare l'istorico narratore della corte.
istrepisco, istrepisci). letter. fare strepito, crepitare, scoppiettare.
istrionismo, sm. tendenza a fare l'istrione, il commediante, cioè
, istruito, ant. istrutto). fare apprendere, mediante l'insegnamento, gli
de'macrobi, instruendoli di quello che a fare aveano e dandogli doni che a quello
da fare contra questi banditi. giraldi cinzio, 6-75
.. hanno per arte loro il fare il testimonio falso; di modo che questi
essendoci il colore politico non ha potuto fare a meno di non istruire.
stranieri, questo è perché le scienze possono fare e fanno progressi tutto giorno dove che
volere, pretendere di istruire minerva: fare o tentare cosa inutile oziosa, superflua
insieme o impastare pane in loto o fare alcun altro lavoro con le mani o con
da siena, iii-131: or che può fare il mondo, il dimonio e i
: venga, signor notaro, a fare un istrumento, / un contratto di nozze
lino solo sia l'istro- mento da fare le vele. 8. ant.
era molto instrutta nell'arte magica di fare incantamenti. collenuccio, 165: fu manfredi
potesse andare a casa per riacquistare forze e fare denari, e poscia ritornare più poderosa
, che gl'insegni come ha a fare a ben vivere,... va
panigarola, 1-73: soldati che vadano a fare imprese con limitate instruzioni, obediscano.
un calcolatore elettronico numerico e diretto a fare eseguire a un'unità del calcolatore stesso
e lo rifacimento del tempio che lo dovea fare lo re cirro. = alterazione
di breme, 85: -e per ciò fare v'andate a chiudere in un convento
giorni istupiditi, i nervi non possono fare l'uffizio loro. papi, ii-172:
bracci dell'antenna di mezzana, servendo a fare scorrere la penna. * itaco di
, ii-15-200: in politica non basta fare dichiarazioni in parlamento, non basta fare proteste
fare dichiarazioni in parlamento, non basta fare proteste d'italianità. carducci, iii-26-87
, ben inteso che non si preparino a fare dell'italianità bottega, come già dell'
non hanno avuto quasi altra fatica da fare, che rammentarsi e mettere in carta;
: 'all'italiana', sottinteso maniera di fare, di dire, di pensare, di
consuli e '1 nuovi siano tenuti di far fare queste sera- menta a tuti l'omini
u signori che saranno per temporale di fare legere questo constituto tre volte l'anno
itero). ant. e letter. fare di nuovo, compiere per una seconda
nell'offizio ch'ella si è degnata di fare e di iterare con sua beatitudine per
, e, camminando, cercava di fare a sé stesso una ripetizione dell'itinerario
poco. comisso, 17-27: bisogna fare un piano organico, per esplorare tutte
sia divenuta inservibile, da non poterne più fare alcun conto. così ad esempio diciamo
', cioè comanda che vada a fare qualche sua imbasciata. pagliaresi, 208:
me lassò figere ponto / de fare sopre me uno ionto / 'n
ch'egli aveva promessa con juramento di fare contra'romani e contra italia. boiardo
. ant. pronunciare un giuramento, fare una promessa solenne. cielo d'alcamo
, 174: i signori sieno tenuti di fare iurare tutti coloro che portano le cose
electo campaio, o vero guardia, a fare le dette denunzie per li signori e
manderà una minuta di quel che bisogna fare. bandello, 2-20 (i-840):
giusto 'e dal tema di facère 4 fare '(cfr. giustificare).
uno piglia un altro, il può fare rimedire, però che a quello pericolo
savonarola, ii-13: non si potrà fare parlamento se non iustificato e con buona
loro, sia tenuto e debbia iustizia fare, e ragione observare fare a ciascuna persona
debbia iustizia fare, e ragione observare fare a ciascuna persona che richiamo facesse dinanzi
toscana, 14- 3-36: gli fecero fare per molti giorni, tre quarti d'ora
davanti al castello del bel terseppo a fare tomeamento. sacchetti, 156-109: per
. m. villani, 6-2: feceli fare cavalieri all'imperadore, e questo accrebbe
pensiero di venirci incontro, proposi di fare immediatamente una visita a monsignor massaia.
. vocabolo tedesco di cui davvero potremmo fare a meno! 4 kursaal '(
sì celatamente, che neuno li le poetea fare palesare. boccaccio, dee.,
sopra. manzini, 17-153: ci sapeva fare! una bellezza ardua, inattaccabile,
dir delle messe e delle orazioni e fare delle limosine, perciò che queste cose
qua e in là, / come vede fare a me; / ognun segua, bacco
. v.]: * non si fare né in qua né in là ',
, 6 (88): a quel fare di don rodrigo, si sentì subito
a tal labbro tal lattuga ', per fare intendere che secondo le qualità de'soggetti
aprirsi più intimamente, si contentò di fare delle aperture labiali al conte senza nulla
intr. (làbio). letter. fare gesti con le labbra, far boccacce
, per condire i cibi, per fare liquori. bcrgantini, 1-227:
essendo di acqua labile e flussibile, fare argine alla stessa acqua che si continova con
volte non si vorrebbe, per non fare peggio. = voce dotta, lat
le quali il mondo quasi non può fare, e sono buone endiche; bianche:
artifiziato. leonardo, 2-46: per fare un rosso bello, togli cinabrese, o
vecchio guardava, tenendosi anche lui a fare qualche cosa con la mano dal cui polso
, molto viaccio, / quando il ve'fare. guittone, i-13-223: quanti sono
che a tal fine mi hanno fatto fare i medici, non ricevo beneficio alcuno.
più prontamente e con maggior vigore potrà fare la sua operazione. 11
susino e lauro, e 'l simigliante fare / ulivo, melagrano, e 'n far
appena fu fuori della stanza cominciai a fare qualche lacciuolo; ma l'intenzione mia era
lacciuolo; ma l'intenzione mia era di fare una scala di corda. c.
1-viii-137: tu ti sei pure inteso di fare venire in firenze eustachio e trafugarlo perché
le schianze lacerandosi. 2. fare a pezzi (un foglio, una carta
i greci che nello stipite si vuol fare un seno, cavando in lei e lacerandola
e nuocono a coloro a'quali doveano fare utile. boccaccio, dee., 4
. bernari, 5-207: non volendo fare uno sgarbo al potente signore, e
: -e che ci sei andato a fare a roma? -insistè testina. -per un
: il suo aspetto burbero, il suo fare brusco, certa sua laconicità di linguaggio
sto bene. ma ho molto da fare, e sarò laconico. b. croce
, io sarei più che prontissimo in fare le belle parole ringraziatone sopra l'officio
ancora qui grandissima quantità de lacra per fare colore rosso, e lo arboro di questa
, quando poti, non si vuol fare lungo la gemma, cioè lungo \ \
bocca, che parea ch'egli avesse a fare una sua vendetta; e quando cogliea
diventa durissima (ed è usata per fare collane o corone da rosario).
poi, dovendo in fine della funzione fare la triplice genuflessione, e dare il triplice
: sforzarsi di non piangere, darsi da fare per non manifestare il proprio dolore.
allora, ricordandomi che già l'avea veduta fare compagnia a quella gentilissima, non poteo
, 244: apparecchiano la potenzia loro di fare lacrimabile guerra. beicari, 1-43:
/ e poi null'altro mi potete fare, / addosso mi venite, / piangete
di lor lacrimò l'occhio / nel fare il calicion la sua girata. metastasio,
secondo che alcuni dicono si viene a fare a caso e per ingiuria dell'odore.
giovene donne vane al li monasteri a fare le delicate merende con balli e canti e
lasciare la cura drento e cerchi di fare tutte le cerimonie esteriori per captare benivolenzia
andare in un luogo contro voglia; fare qualcosa malvolentieri. g. m.
caro leopardi mio! -essere o fare come i ladri di pisa: fingersi
.]: 'essere 'o 'fare come i ladri di pisa, che
e più semplicemente 'essere 'o * fare come i ladri di pisa '.
, 1-117: so che laverai indovinata per fare ch'i ladri mercatanti con minor loro
di michelaccio; no signore: vuol fare il mestiere di molestar le femmine:
* 134: d'esser ladro e di fare lui stesso l'arruffamatasse all'occasione,
/ condutto m'ànno all'opre pellegrine / fare el mio cor più duro che diamante
terra, non lasciavano in dietro a fare niuna ladroncellerìa. lettere e istruzioni de'
, cominciai dubitare ch'egli ne volesse fare qualche gran male. cammelli, 273
ond'io pien di rovello, / a fare il mio referto non fui tardo /
bestiai compagnia si puose ad abitare e fare una ispilonca di ladroni. =
ordiniamo ch'el camarlengo sia tenuto di fare invenire ladunque si trovasse de'beni che
1-1 (72): quando niente a fare egli hanno / vanno indugiando d'ora
sono stato ancora laggiù parecchi giorni per fare qualche mio acconcio. baldovini, xxx-n-36
intendere uno che pretenda di saper fare ogni cosa meglio degli altri,
impazientito. 2. locuz. fare o fare sentire le proprie lagnanze:
2. locuz. fare o fare sentire le proprie lagnanze: lagnarsi.
d'amarvi per questo vostro difetto; ma fare a meno non posso di rinfacciarvelo.
suoi affari, lagnandosi di aver troppo da fare. pavese, 53: la donna
muovere lagno: lagnarsi, protestare, fare rimostranze. mazzini, 1-80: la
1384 istituì un magistrato coll'incombenza di fare un lago * dove si possa nel contado
molto sarei vago / di vederlo attuf- fare in questa broda / prima che noi uscissimo
leoni molto crudeli e feroci, e fece fare uno lago in modo di una fossa
, con questo nome gli autori indi- fare lago di qualcosa: farne soverchio ed
martini, i-225: se correria da fare fusse e alcuno lagume o stagno o veniente
la porta di questo luogo vi fece fare il titolo che diceva: « luogo
drusiana] uno lais ch'ella aveva fatto fare, quando buovo fu preso a sinella
anco la mia: / inseme potrem fare i nostri lai. molza, 1-386:
necessaria. segneri, 5-171: lasci fare al padre magalotti, tutta da sé la
: e'son vegnuto per essere comunale e fare mantìgnere ad onne persona rasone, a
i sacerdoti, i quali sono intenti a fare i sagrifizi e le orazioni e prieghi
è molto più agevol cosa che il fare e l'operare, e, oltre a
fittosi in capo che l'occasione di fare un 'ministero laico 'gli era caduta
. concedere, o vero alcuna cosa fare o vero ordinare,... per
laidito da enea, e quello che possa fare il furore della femina conosciuto, menano
mostrando segno / in fior di frutto fare e poi fallire, / mai sre'laida
: quando siedi a mensa, / non fare un laido piglio. giamboni, 8-i-17
come il peccato, e fa professione di fare spiritare le donne d'amore. nomi
fosse così laida e brutta / da fare spiritar fino astarotte, / ad ogni modo
, 1-2: quello ch'è laido a fare, non credo che sia buono a
piacerle, come / puoi te suo amico fare. / prima 'l tuo quor nettare
, 99-8: umeltà fa core umele fare / e lauda le fa prender bon rispetto
rispetto / e tollele de laida responsion fare. s. bernardino da siena,
. esitare, tergiversare, nicchiare, fare lo gnorri. linati, 10-74:
: mi scrive che io gli facci fare una lama d'una daga, e che
. sozzini, 256: li franzesi volevano fare un fortino nel poggio di santa margherita
pelle (che si adoperava anche per fare la colla); limbello (anche nella
. bini, 89: tutto il tuo fare era una tattica premeditata, un contegno
del martirologio italiano..., questo fare di moto proprio d'un nome solo
prexi dal singulto. alora... fare cocere il melle in l'acqua cum
23-103: di lamentanze tu o altri possiate fare, facciamo stima quanto si debba,
lui. 5. locuz. fare lamentanza: lamentarsi, rammaricarsi, protestare
daniello, 1-41: introdusse gismonda a fare quelle dolorose lamentanze supra l'amato e
/ ed eo lamentanno che non podea fare. dante, par., 14-25:
: o erofilo, non si può fare, credilo a me, cosa memorabile senza
lamentazioni. 5. locuz. fare, muovere, intonare lamentazione o lamentazioni
degli albanzani, ii-21: ardì di fare lamentazione nel senato. varthema, 226
sa chi è e che cosa può fare. ma quell'altro, il maggiore che
persona con tanti omicidi che egli doveva fare. tommaseo, ii-86: l'egregio
-essere di lamento: muovere a pietà, fare compassione. s. agostino volgar
la testa tra le mani congiunte senza fare un lamento. -esprimere dispiacere,
, rammarico, protesta, disapprovazione; fare rimostranze, lagnarsi. bartolomeo da
sì tosto come fosse morto, sanza fare lamento, dovesse andare in pisa colla
cose sane. -muovere lamento: fare rimostranze, protestare; lagnarsi.
malispini, 12: incominciò a fare lamentoso pianto. machiavelli, 854:
la lampa, busa la porta, non fare male a persona. tasso, 11-14
non abbiamo più coscienza di aver a che fare col fuoco primigenio, col fulmine e
volta che fosse stato acceso avrebbe dovuto fare un'eccellente visuale '. 1
servigio nel diserto, non solamente di fare loro lume, ma eziandio di dimostrarli
. accendere lampane in pieno meriggio: fare affermazioni superflue, compiere azioni o attività
ostante, queste ricerche noi le dobbiam fare. il testo è chiaro e lampante:
lamparièro... aveva carico di fare lume e fumo di profumi alli dei
nietzsche] ha nascosto la sua incapacità di fare col lampeggiamento delle profezie. emanuélli,
voglia, come mi aveva invitato a fare, tentai di riflettere...
che se gli mettevano sotto lo facevan fare un certo modo di lampeggiare, quasi somigliandosi
lampeggiare dello sguardo ch'egli non potè fare a meno di sorridere.
9. tr. letter. fare risplendere in modo abbagliante. dante,
nel suo quartiere... dovrà fare invigilare, per l'effetto specialmente che
ipocrita e superbo, ma lontanissimo dal fare il mio dovere. fracchia, 141
borsa, per via d'un frate fa fare lo sperimento de la lam- polla.
quale faccia panni di garbo, debbia quelli fare di meno volte xxvm; e con
luogo a lei in essere lodata di sapere fare ogni cosa che si appartenesse ad arte
la lana: avere rapporti sessuali, fare l'amore (v. anche battere,
ciò che il marito ritornando avesse da fare de le berrette. -battere la
è da fiato, se non sa fare d'ogni lana un peso. lippi,
volgar. [tommaseo]: appari a fare la lana e tenere la rocca;
rumore che lana: darsi un gran da fare senza concludere nulla, far molto chiasso
con quale briccone si ha a che fare. aretino, 20-27: perché sapea
niente. -sballare lane francesche: fare un buon affare. -come metafora sessuale
adeguarsi alle proprie condizioni; non bisogna fare il passo più lungo della gamba.
un tessuto. 3. locuz. fare d'ogni lanaggio un peso: essere
. bresciani, 6-xiv-113: ora vuol fare la nastraia: poi non le piacciono
in tevere. 2. figur. fare qualcuno oggetto di offese, di ingiurie
resta. -morire di mala lancia: fare una brutta morte. odo
usurpare prerogative e incombenze altrui; non fare confusione. s. bernardino da
è di dio a dio. lassate fare il loro uffìzio a loro, e voi
mandare lontano con violenza, proiettare; fare precipitare. p. f. giambullari
fece molto rumore. -marin. fare partire, espellere un siluro. -anche
. 2. per estens. fare scattare a piena velocità (un animale
ringiovanisce, lancia. 3. fare scendere in campo, inviare urgentemente;
'dire una ingiuria ', o * fare un'offesa 'sono modi odierni,
messaggio). 6. figur. fare conoscere, rendere noto al maggior numero
/ per veder che difesa sa- prie'fare; / e dovesse lanciare / a me
un lancio: slanciarsi, balzare, fare un gran salto. luca pulci,
a parte? algarotti, 1-v-161: senza fare proemi inetti, senza tante belle dicerie
. landronàccio. bocchelli, 1-iii-220: fare il ruffiano di quelle vostre landronaccie della
dove istava uno catelano grande maestro di fare di più ragioni di sapone moscadato e
il capo e le spalle, e di fare il languente colle donne. carducci,
coloro che avean tante altre cose da fare. 5. teneramente, amorosamente
via e gli parlava languidamente con un fare da piccola gatta che fa le fusa
... con la voglia di nulla fare, di oziare. -indecisione,
e guardar pietoso, come ho veduto fare ad alcuni che par che caschino tutti
, con spirito e buona espressione per fare maggior impressione di quel che faccia un informante
che passava accanto alla macchina vide il ragazzo fare, con la mano, un languido
che a tre voci saranno, v'ingegnerete fare che tale consonanze si odino nell'istesso
puzolente. 23. locuz. fare gli occhi languidi a qualcuno: fissarlo
cacciata in capo di non voler aver che fare con uomo che non le sia marito
forse ella non aspetta altro che di poterlo fare felice. saba, 309: è
ti dare più tanta langura: lascia fare a me questa vendetta. calandra,
. dilaniare, sbranare; squarciare, fare a brani; far scempio.
lana 'e dal tema di facère 'fare '). lanìfico, agg.
del ventre si putrefaccia in certo tempo per fare questo, secondo che piace a democrito
'e dal tema di facère * fare '). lanigero, agg
e1 ladro che va di notte per fare male, el quale vede venire uno lume
linteme, procurando tutti in sua casa fare qualche bella lintema di vari lavori di
crederei che avessero i medesimi catafratti potuto fare l'istesso effetto con mezze piche,
libraio? o se no, come devo fare? 4. loggia dei lanzi
lanzo. -fare il lanzo: fare la guardia. allegri [tommaseo]
che la rena, laonde si potessero fare li monti con quelle ossa dello pesce,
alcuni di loro cadano morti prima di fare uso delle armi. d'annunzio, i-235
afflitto. aretino, v-1-365: può fare iddio che aviate quei pensieri, quei
1-49 (129): gli feci fare una bellissima lapida di marmo, inella quale
l'ingegniero fonseca, gli comandò di fare intagliare alcune lapide di marmo, da
lapida / mi fa spavento! / vo'fare un lascito / nel testamento / d'
gustare. imbriani, 4-165: a fare un'opera benefica e di fiorita carità,
-ficàre, dal tema di facère 'fare '. lapidificazióne, sf. pietrificazione
dal tema di [con] ficère 'fare, produrre, creare '. lapidifórme
di bronzo pestarlo, sì come de'fare del lapis amatito. biringuccio, 1-137:
, dove aveva il permesso fin di fare la pipì, e dove seguiva una dieta
cibo (per lo più nella locuz. fare la gola lappe lappe a qualcuno)
. guittone, i-13-112: fico lappule fare ontoso fora e disnaturato in tutto.
lappole. lippi, 2-74: tu volesti fare agli scredenti, / perché te ne
cucina [tommaseo]: se tu vuoi fare pastello d'animali selvatichi, fa arrostire
, / non d'ottone eccellente a fare arrosto; / perché egli era lardato
-gettare, trarre il lardo ai cani: fare spreco, scialare. -non avere lardo
[romolo] trovao lo lardo e facelo fare. et una die gio in albam
la facciata da pie', si potriano fare i lari dei, che sono suoi figliuoli
largamente regnare che dalla carità del bene fare. boterò, 8-186: i re del
si replicò, come largamente si puoté fare. aretino, vi-79: parlato che
di cesare, 178: proponimento fece di fare sì grande frattura nel muro che tutti
maestà che la risposta, che disegnava fare, era largheggiante in generale di buone
sentiva sul proprio terreno. 4. fare ampio uso, abbondare; abusare. -
agg. ant. dotato della facoltà di fare qualcosa. f. villani,
avvicinò. cellini, 683: si deve fare un fornello, il qual sia dua
io per degno merito di tanta larghezza fare a costui, acciò che io interamente
. verdinois, 11: come avrei potuto fare diversamente con quella larghezza di stipendio,
non è da maravigliare, se può fare le spese larghe e le gran larghezze
venire di qua, e allora ristorarci e fare di sé più larghezza che ora.
con dio si è largito e puossi fare. dante, vita nova, 25-7 (
spese, e poi come gli largisce fare il suo piacere. -sostant.
tanto quant'ò largire e ispazio di fare tornare ala tua parte cavalieri e popolo.
dante, conv., iv-vm-9: veggiono fare le parentele e li alti matrimoni,
riattato a tal effetto, offerendo di fare del suo le spese del trasferimento ed
alberti, iii-30: ma noi, per fare più chiaro il nostro dire, parleremo
18-15: bella cosa ch'è 'l fare il largo e 'l magno / di quel
: larga e libera licenzia di mal fare ritornava in lor grave destruzione et in periglio
,... non gli è lecito fare marcatan- zia, sotto pena di peccato
, 1-604: io v'ho fatto fare in quella casa dirieto una mangiatoia e
., non lasciano questi governatori di fare ceffo a chi va notando gli andamenti
possibilità. giocosa, 23: bisognava fare i conti larghi; la gente ha
conti larghi; la gente ha da fare, non si trovano tre o quattro persone
ben vi so dir che largo se fa fare. ariosto, 5-82: fassi far
la via tra la calca, a fare un po'di largo intorno a loro.
e caminare con esso noi, per fare esercizio e godere questa dolcezza dell'aere
, 19-118: basmat prendeva sempre più il fare suasivo, l'andamento largocantante delle intermediarie
, quanto più presto sia possibile, fare la tracheotomia, chiamata... da
il pensiero di quello che avrei dovuto fare continuava però a restare larvale, oscuro
/ e con quel cibo le lasagne fare; / ma farina non truovo in mia
l'interno delle forme di gesso prima di fare i getti di bronzo. cellini
bocca le lasagne: volere qualcosa senza fare nulla per ottenerla. l.
sani come lasche, per i quali il fare un chilometro a piediera diventata una delle dodici
- e che vi siete messo a fare? = deriv. da lascia fare
fare? = deriv. da lascia fare a dio.
catarrosamente vi risponderò come io dubito di fare, trovandomi ancora accappacciato, e pieno
popol. tose. nella locuz. fare a lasciapodere: non aver più cura
[s. v.]: 'fare a lasciapodere ', dicesi di que'
lasso con le orazioni, e fonne fare. tasso, 2-85: pur ch'ella
l'altro mungie il latte; dicono fare questo accioché le vene gonfiate più si
prima questione, cioè che debbia uomo fare e che lasciare. malispini, 38:
esercitati con destra contenzione e stabilimento per fare forza e sanità, essendo elle utili
la lana et ora l'avesse ripresa a fare, o fussero tornati a fare la
a fare, o fussero tornati a fare la decta arte de la lana la quale
, se l'uomo non apprende a ben fare, e se l'uomo non seguita
con le proprie. 13. fare sì (o permettere) che qualcuno rimanga
avesse ritratta. bisticci, 1-93: volle fare resistenza per baciargli la mano, sua
tutte le estati. 18. fare in modo che sopravviva e si trasmetta
la pensava diversamente, dicendo di voler fare lo scultore, non il fabbricatore di
ornamenti della cappella, e cento per fare i paramenti, i vasi e le altre
una piaga velata. 26. fare in modo che, nella costruzione di
, stati d'animo, impressioni; fare in modo che sorgano, si sviluppino,
astenendosi, per lo più, dal fare, dal giudicare, dal pronunciarsi personalmente)
, omettere, trascurare, tralasciare di fare qualcosa (ed è seguito da una prop
questo tuo amore tu non lassi a fare nulla perché tu venga al tuo disio.
pentirsi di quelle ch'aveano lasciato di fare. tortora, i-295: essendo il più
dire1, n. 30. -lasciare fare: v. fare1, n. 62
voglio, né so né devo, fare il moralista. pavese, 4-165:
tempo. idem, 242: lascia fare a dio ch'è santo vecchio. idem
idem, 361: dio lascia fare, ma non sopraffare, -c h
4-45: il bravo massaio, lasciato fare, diverrà presto un ottimo cittadino.
sfere di quel che è da lasciar fare e di quel che non è da lasciar
e di quel che non è da lasciar fare, perché anche questa posizione del problema
. dall'imp. di lasciare, da fare, dalla prep. a e dal
pregna, dimenticò il suo nipote al fare del suo lascio. 3.
materna. 3. locuz. fare un lascito: disporre mediante testamento di
[le bestie], ma di fare pur anche degli assegnamenti e dei lasciti
lascivo; amorosamente, nell'atto di fare l'amore; licenziosamente, scostumatamente,
di quello che bernardino era uso di fare, perciò che esso giacomo aveva a
e scrutare quel che tu pensi di fare, con tesserti tanto lascivamente adornato e
e le dilettazioni rettoriche per mettersi a fare piuttosto che a parlare, a rifare
con canti e suoni e brutto giuochi fare. nardi, 33: per l'abbondanza
-figur. bresciani, 6-vi-41: come fare un papa nelle presenti agitazioni d'italia
vedi e lascivire. 4. fare pompa di sé. bruni, 233
, 145: aveva... fatto fare alcune stanzette vicine l'una all'altra
avari o sì lascivi / che al ben fare l'orecchia abbiate sorda. varchi,
lassa da levriere, che si soleano fare in urbino di cuio di cervo. ariosto
d'armare intorno al forte e avertire de fare forte verso torre delle battaglie.
, lassa dolente, / corno degio fare. chiaro davanzati, 16-4: partir convienmi
ungaretti, xi-172: carlo iii ci fece fare un balcone: c'è ancora verso
per il collo, e gli fece fare un mulinello, e lo scagliò a fracassarsi
, 943: lastre di ferro da fare armadure. fr. serafini, 24:
che prima di tutto cora dovrebbe farsi fare le lastre. 10. ott
mi sogno io qualche volta / di fare antiche stampe. /... /
mangiarsi le lastre; minacciare clamorosamente, fare il gradasso. varchi, 3-69:
viso dell'arme, si dicono cagneggiarla o fare il crudele. buonarroti il giovane,
toccassi di lastra, senza andare / a fare su il dottor di medicina?
le altre faccende, ci siamo volti a fare nettare la terra e farla lastricare e
fiorentini, 389: s. venticinque per fare lastricare a santo ispirito. leggende di
irregolari. 4. locuz. fare, rendere, lasciare lastricata la strada
lastricato del pavimento della stufa è da fare. giovio, ii-146: questo cielo
l'assistenza di detto camarlingo de'lastrici, fare ordinatamente lastricare con buone lastre, e
e muri della città e contado, fare racconciare i lastrichi delle vie, quando sono
rosa, v-593-104: napole ave rapille per fare lasstrache; volite fare uno pucczo?
ave rapille per fare lasstrache; volite fare uno pucczo? cava, tu truove picczolana
assistenza di detto camarlingo de'lastrici, fare ordinatamente lastricare con buone lastre.
di pietre piccolissime, che si soglion fare ne'viali de'giardini a foggia di mosaico
pensiero elle non hanno, / né di fare altre spese..., /
d'irrigazione, altro non si ha da fare nella sponda del fiume o del canale
216: diceva il vecchio: vo'tu fare iscotto, / o ber, senza
bene m'accorsi quello ch'elli mi voleva fare dire. -che viene compiuto di
margini del taglio a smusso, per fare la punta della temperatura e compierne la scarpa
che i monaci lateranesi si piacessero a fare dell'antica loro basilica come il panteon
panni nelle istorie, com'è nel fare in alcuni le pieghe con rotture affacciate,
e non negri, l'occasione di fare un passo che fosse un vero passo in
). parlare o scrivere latino; fare largo uso o abbondare di latinismi;
. salvini, 41-144: perché fare quell'affettazione di lati- nesimo, '
. biringuccio [tommaseo]: feci fare le palle di pietra che erano un
latinette. 4. locuz. fare, biascicare latinetti: eseguire le prime
non parlava la lingua naturale / senza fare un grecismo o un latinismo. monti
o scrivere in latino; abbondare 0 fare largo uso di latinismi; latineggiare.
poeta volgare, si mosse però che volle fare intendere le sue parole a donna,
io ti darò il latino come devi fare; fatti animo e va'pure a mi
: se la mala fortuna lo facesse fare un falso latino, metterebbe tutto il
a quello, e non sa che si fare, / perché cognobbe che egli è
crusca]: i fanciulli erano intenti a fare il loro latino. girolamo da empoli
dello, le regole, e a fare de'latini e pistole; tantoché nel
-fare il latino per i deponenti: fare bancarotta. d'alberti [s.
... i latinucci che facea fare a pierino de'medici. soffici, i-61
si credono, che, senza saper fare un latinuccio o spiegare il ciceroncino,
, era ancora in seminario, a fare i latinucci. carducci, iii3- 3°3
limbo al limbo de'bambini, a fare i latinucci in compagnia dei martiri innocenti
b. croce, iii-26-149: chi voglia fare una vera e propria storia d'italia
aretino, 20-335: io ho veduto fare a le pugna insieme per il luogo
la balia vuole che voi comperiate da fare della gelatina; che vi van drento piedi
il bene, e non ti ritenere di fare bene. tortora, iii- 471
andrea da barberino, i-78: si facea fare lato co'calci. forteguerri, 3-45
veruna donna usare senza averne prima fatta fare de uno mio privato la credenza.
le giovene donne vane alli monasteri a fare le delicate merende con balli e canti
400: noi fumo in acordio di fare a ridolfo la parte si dirà apresso per
della cittade si debbono latissime ed altissime fare. cavalca, 20-96: per tutto quel
al suo stomaco latrante e proponendosi di fare una scorpacciata. latrare, intr
'latria'è la reverenza propria appartenente a fare dalla creatura a dio; * latria '
'latria 'è volon- tade di fare a dio debito coltivamento. cavalca, 6-1-128
2. locuz. entrarci una lattata, fare una lattata: fare un'altra bevuta
una lattata, fare una lattata: fare un'altra bevuta, dopo un pasto copioso
stia bene una lattata. diciamo 4 fare una lattata ', quando, dopoché s'
denti del latte e... per fare i singolari in questa società iconoclasta,
padovana. -essere in latte o fare il latte: essere ancora in fase
immersi anche noi, non avremmo più potuto fare un passo senza precipitare. moravia,
garzoni, 1-540: quando particolarmente si voglion fare vetri bianchi di smalto, vi s'
bianco. leonardo, 2-88: per fare rosso in vetro per incarnazione. tò rubini
299: usa d'un lattovaro che fanno fare i medici di ribarbero: danne a'
sia del guaio nascosto e che debba fare mala fine, si suol dire 4 lauda
, o consagrata, i'ti vuo'fare / in nova foggia una laudativa. /
forse più propria di chi s'affatica di fare orazioni laudative. b. fioretti,
artefice serà col mezzo di quella arte fare guadagno o acquistarsi laude o credito.
memoria delle luminare, che si deno fare, per certe solennità e feste,
questi ammaestramenti] quel che laudevolmente dovrete fare anche negli anni avvenire. =
, avrebbe cercato una cosa sola: fare soldi più in fretta possibile, per
e a me le bianche chiome / fare ornai verdeggiar di laurei fregi. f.
1-i-207: non lasciò la sera di fare una lauta cena, di pesce per
fluente) ', viene usata per fare oggetti artistici (statuine, cammei, ecc
lavagna tanto esattamente che più non potea fare il compasso. viviani, vi-90: la
, 9-iv-229: una volta si mise a fare il suo ritratto sopra una lavagna,
azeglio, 6-64: mentre mi davo da fare cogli altri per questa lavanda, m'
paoletti, 1-2-244: qui si tratta di fare una lavanda interna alle botti, a
prodotto forse da una lavandaia attardatasi a fare il bucato nell'acqua verdastra del canale
mai pietra '. cioè quando si vuol fare una cosa, si trova il modo
un lavapiatti elettrico e una macchina da fare il bucato... interessarono sommamente leni
g. villani, 1-38: macrino fece fare il condotto, delle acque in docce
, potrebbe variar la nota con: fare o dare un 'rabbuffo ', una
duca di noailles. -dare, fare una lavata di capo a qualcuno:
jovine, 5-431: ci vieni per fare il lavativo, non per mangiare.
che ragione v'è di mettersi a fare orazione con le mani lavate, ma con
su la loggia del lavatoio, per fare l'ultima ricerca. ojetti, 1-231:
piscine, possa né debbia disaccare né fare disaccare alcuno sacco di lana. capponi
dette stufe la frigida lavazióne è da fare, col tepidario a guisa di pila dove
giovane, 9-186: ventagli e laveggi / fare un festone: crivelli per aria /
detta arte di chiavari, prendono a fare il lavorìo d'altri maestri d'essa arte
, 159: sieno tenuti li signori fare giurare tutti li uomini che lavorranno continuamente,
25: statuimo che el rectore debbia fare chiamare tre buoni massari del detto comune
mettendolo nelle braccia e nelle gambe per fare eguale tutte le grossezze; di modo
a un'attività intellettuale; scrivere o fare ricerche critiche su un determinato argomento;
uno scopo determinato; darsi molto da fare. giamboni, 107: per la
. -possibile? -dissi. -se non poteva fare un passo giù dal letto. -c'
linguaggio commerciale, essere in attività; fare affari, avere molti clienti (un'azienda
un indumento; intrecciare un ordito; fare la maglia. boccaccio, dee.
iii-182: attesono,... a fare lavorare un fosso, tanto largo e
lavorare la istoria aremo quella prestezza di fare, congiunta con diligenza, quale a noi
maestrevole e bello, perché consiste nel fare in un giorno solo quello che negli
essendo assedio a certe città e volendo fare lor danno, trovò modo d'avere
niuno di voi non debbe operare, né fare alcuno lavorèrio per sé. brasca,
fra questi fogliamenti alcuni belli spazi per fare alcuni lavoretti d'oro. cellini, 1-51
2. lavoro semplice, da fare alla svelta o che procuri un guadagno
per stella, e che non potrei fare a recanati. = dimin.
vicende delli uomini speciali, né di fare lavoriere né altre picciole cose. statuto del
, o vero alcuna altra persona, debbia fare alcuna lavorièra, senza paravola del camarlengo
. petronio, 39: mo, vogliando fare questo lavoriero cusì grande, elio comenzò
lavoriero cusì grande, elio comenzò a fare cavare la terra del vivaro per alzare
per alzare là suxo tanto che bastasse per fare quello monte. giustino volgar.,
vino e olio e ferramenti e azze per fare i loro lavorieri. pasqualigo, 2-182
lxvi-2-17: nella medesima cucina si potrebbe fare un forno per cuocer pasticci e altri
difficiatore e maestro poi che propone di fare una casa,... si
directo né per oblico, lavorare né fare lavorare alcuna cardatura né tondatura di panno
neuno luogo, né farne né farne fare, né per sé né per altrui,
. nel quale non era licito edificare né fare lavorio. b. davanzati,
fiesole e all'assedio dovessono andare a fare edificare con cesare insieme, e popolare la
decto spedale lavorìi et uòpare quasi continuamente fare, e maestri di pietra e di
. l. ghiberti, xv-336: fecegli fare moltissimi lavorìi d'oro; fra gli
di un antico sistema, convienci di fare un lavorio alla mosaica. poiché da
. gemelli careri, 1-iii-239: sanno fare eccellenti lavori di oro, di argento,
cinque secoli, molti ne rimangono a fare su dante. tommaseo, 3-i-212: non
i-914: egli ci aveva esortati a fare di quando in quando dei 'lavori di
anche te a battere la fiacca, a fare la carogna? 5. impiego
, ciò è levar per tempo a fare alcuna cosa, fare alcuna cosa, far
per tempo a fare alcuna cosa, fare alcuna cosa, far di sua mano,
, far di sua mano, far fare, far di nuovo, racconciare, dare
altro lavoro -tu? perché? -da fare a casa. pavese, 1-101:
egli erano, e perché erano usati di fare spesso simili lavori, cominciorono appiccare le
(lazzare), intr. raro. fare lazzi. tommaseo [s.
molte persone; tamen non si restava di fare tutte quelle provisioni opportune e necessarie,
peste... ne fu fatto fare un disegno a michele. san carlo
artificiali. 5. locuz. fare il lazzarone: agire in modo disonesto
nel tempo che se ne stava qui a fare il lazzarone. jovine, 2-109:
faranno gli altri se incominciano i sacerdoti a fare i lazzaroni? 6.
, cavalleresco e lazzaronésco, capace di fare un tradimento, di uccidere una madre
muove. gramsci, 12-291: si potrebbe fare un confronto tra la concezione attivistica della
, intr. (lazzéggio). fare lazzi; lanciare motti o gesti salaci,
qualche bel lazzo, di quei che sapeva fare giovanni, andò ancor esso. panciatichi
, 6-62: ne pare degna cosa di fare di lui memoria, per dare buono
a te, e sara'sicuro di non fare mala fine. boccaccio, dee.
). borgese, 1-395: -vieni a fare un giretto nel collegio? -disse stao
/ ch'eo deggia ver del tuo dimando fare; / ché de leai consiglio nom
consoli [della mercanzia]... fare cercare... le canne e'
detti maestri e maestre a scrivere o fare scrivere la quantità de'bozzoli che elle
alla monarchia, che spontaneamente si voleva fare la sera. lucini, 4-282: nelle
ciascuno in diritto di seie, di fare bene e leialmente loro officio, e
, bene, sofficità- mente e lealmente fare. varchi, 18-1-418: le anime di
.. lo suo officio portare e fare bene e lialmente, a bona fe'
e dice, se vendetta avete a fare, / che 'l farà di buon cuore
bontade. -portare, tenere, fare lealtà a qualcuno: essergli amico fedele
co 'l vassallo. -avere, fare, tenere, mantenere, osservare, usare
. nieri, 3-109: fare il lecca, lo sciocco, lo svenevole
. lucini, 4-311: [perché] fare il girellino ed il leccapiattino ed il
mi piacciono veramente certi gusti regolari: fare lo schizzignoso a mettersi in bocca un
, volgarmente, che anche dicono 4 fare il lecchino '. 4 è sempre in
1-53: quello ch'oggi ancor usa di fare, tu a vizio e a peccato
più e di maggior forza si convien fare; e se ella allo sdegnoso gusto
appoco appoco a corrisponderle. -lascia pur fare a me. -se questa faccenda ci
». nieri, 3-109: 'lecchino'. fare il lecca, lo sciocco, lo
'e anche * e che noi possiamo fare le dette fosse o leccie o tele
buono a mangiarsi, così detto dal fare nei lecceti. usasi più spesso in
interesse entro limiti apparentemente legali e nel fare fraudolentemente apparire maggiorato l'importo del capitale
san domenico diceano che non si poteva fare licitamente. arrighetto, 228: non usa
aromatica o suave, non si possa fare lecitamente, ma non per diletto superfluo
molti ancora dubitavano che fosse lecito di fare in così fatta discordia. giamboni, 4-457
: ma se vostra eccellenza illustrissima mi vuol fare una lecitissima grazia, io gnele farò
: cioè a noi è lecito di fare tutto ciò che non ci viene impedito dal
, avere l'ardire, osare di fare o dire qualcosa (spesso come frase
, mi sia consentito (di dire o fare qualcosa). tasso, n-iii-767:
: né... facea come suole fare la perversa ambizione, che egli del
, toscana e piemonte, si pensò di fare una pubblica dimostrazione. periodici popolari,
pratesi, 1-109: e che cosa devo fare io? posso incominciare dal mandar via
e sua maestà si contenta di farne fare buona instanza da'suoi ministri.
o mercatante della detta arte possa fare setta o lega contra il commune di
... possa o vero debbia fare alcuna comunità o unione o lega o setta
correva con quella prestezza ch'ei soleva fare, conosciuto che la causa forse era
. villani, 9-171: papa giovanni fece fare in vignone una nuova moneta d'oro
recavano, diede occasione al palombi di fare di nuovo dello spirito di pessima lega
... stimo... fare una stretta legatura un poco lontana dalla
romagnosi, 19-58: la 'podestà di fare 'importa tanto il praticare e non praticare
dalla legge fu lasciato libero, quanto di fare od omettere senza ostacolo ciò che fu
publico alcuno né si possa a questi fare fede o lettere di legalità. d
per legalizzare le misure non si voglia fare gratuitamente. 2. rendere legale,
un tempo. carducci, ii-19-83: vorrei fare la storia del risorgimento almeno nel '48
avendo ciascuna un mattone di grossezza senza fare insieme concatenazione e legame, come si vede
. leonardo, 2-509: è necessario fare più notomie; delle quali 3 te
di estrarre anche la destra, senza fare una seconda ferita. 9. archit
nel più certo modo che si possa fare prendendo l'esempio dai corpi morti e
canne sotto le scarpe ma è impossibile fare molta strada. 5. letter.
altrimenti mi sarei sentito l'obbligo di fare anch'io qualche viaggio. -rifl.
fanno affatturare e legar gl'innamorati, e fare amare anche la donna più odiata,
verrà qualcuno più pratico di voi a fare il rimanente col badile, ma di
viii- 124: si badi sempre di fare oblique le estremità della muratura già fatta
risolvere, se la traduzione si dee fare in verso sciolto o legato. tasso
cerchio di parole girati per finire e fare perfetto un concetto, benché quegli ciascuno
conversazione d'uomini... non può fare a meno di non renderle alquanto legate
legati dalla calcina, diedero comodità al fare più lunga difesa del palagio. palladio
463: mi mandarono a bottega per fare il legatore di libri. e.
. savonarola, 7-i-263: tu vuoi fare el tuo cavallo portantino: tu cominci
tre giorni istupiditi i nervi non posson fare l'uffizio loro. 9. clausola
guicciardini, 1-8: avendo deliberato di fare illustre la sua legazione,..
, qual più cara procura ne possono fare? sarpi, vii-43: le leggi
ci mostri quel che si dee o no fare, ed un motivo che ci obblighi
un superiore che obbliga un inferiore a fare o ad ommettere qualche cosa, secondo
gli uomini, rubare la roba e fare ogni sorta di prepotenze. -rileva
savonarola, i-104: quando moisè volse fare il taber- naculo per serrarvi le tavole
a dire, se sono indiritte a fare che quelli che possono spendere risparmino il
-uomo della legge: funzionario preposto a fare osservare e ad applicare la legge (agente
, 8-64: [papa bonifazio] fece fare a messer guglielmo da bergamo e a
a padova, dove mi recava a fare il primo anno di legge. borgese,
ipotesi generale su cui si può sempre fare affidamento »... abitua linguisticamente
che sua leggie è delle cose somme fare basse, e delle basse fare somme.
somme fare basse, e delle basse fare somme. dell'uva, 162
padre. -fare una legge, fare leggi: stabilire una norma giuridica (
ch'altrui piacesse, fosse licito di fare e si convenisse. paruta, 2-2-9
che con mirabile odio lo vedeva, fare intendere il tutto e disporla non solo a
la moltitudine de'fogli, non osano fare scrivere. serdini, 1-78: poi
delfico, ii-336: essi seppero pur fare dei tipi e leggende, nella parte
lettala, e ben compreso ciò che a fare avea, il più contento uom fu
u signori che saranno per temporale di fare legere questo consti tu to tre volte
, 246: li signori siano tenuti di fare leggiare il breve de fi sensali nel
ii-1-216: c'è di meglio da fare che leggere vocabolari e imparare a mente
, 33 (564): lesse nel fare del griso il pensiero che gli passava
la lezione. guicciardini, 2-3-87: per fare una libreria greca mandò il lascari,
ed ai tessitori. 12. fare lettura passando il polpastrello dell'indice sui
in correre e in saltare si dee fare in prima che il corpo per età
... perciocché questa opera si può fare d'ogni tempo ed in ogni luogo
ch'a luogo dove si avesse a fare festa. tasso, ii-27: non negherò
di cesare, 14: sapea versificare e fare rime e rimuovere gente e sedurre e
puttana e come pulcella; tutte leggerie sapeva fare. somma dei vizi e delle virtù
anima mia, / tu mei poi fare beato; / de, che te noseria
dire leggermente qualunque cosa sozza, il fare diventa presso. fra giordano, 5-97
apparecchiate e leggieri per faticarsi e per fare l'opere de la casa sua. f
in quel luogo ove la siepe si dee fare, si faciano due solchi..
). alberti, i-195: a fare buono grano si richiede l'aperto piano
è di tutti, bisogna goderla / senza fare nient'altro, guardandosi intorno, /
, non si era potuto rattemperare dal fare scoppiare la sua avversione... con
sì leggera / fussemi villania dire o fare; / sì fora ben, ma non
non è una cosa che si debba fare, così, alla leggera.
gravità. varchi, v-52: 4 fare il caso 'o 4 alcuna cosa leggiere
parti disoneste, e ciò si potrà fare con manto accomodato leggiadramente. pallavicino,
, come color che il sapevano ottimamente fare. castiglione, 412: chi studia
moglie per una leggiadria che le vidde fare nella cattedrale chiesa di firenze ad una
che né elli né altri potrebbe ciò fare, se suo marito non fosse;
francia. vasari, i-89: resterebbemi a fare scusa dello avere, alle volte,
bizzarro. petrarca, 2-1: per fare una leggiadra sua vendetta, / e
... e a quello farai fare atti leggiadri e galanti. pasqualigo, 628
questa così bella e rara occasione di fare un nettunno, tutti questi leggiadri ingegni
rilegioso / casto ed amanito di ben fare, / e che non sia leggiadro e
sarpi, i-1-54: consigliarci che per fare il suo libro più leggibile da ogni
suo dormiveglia, poi si mettevano a fare la partita. -assol.
i leggifattori comandano ai giudici di non fare a cotesto modo, udire una parte
comp. del lat. facère 'fare '. leggigridante { leggi-gridante),
'con te non vo'aver che fare, perché se'un leggino '.
delle sue lungaggini, come sapesse al caso fare anche strofette, verseggiò così il risorgimento
ci si incomincia a chiedere: che fare? bisogna proprio convincersi che si è in
ed ordinata, / e, senza fare strepito, alla vista / de gl'inimici
cavalca, 9-81: incominciando quelli malefici a fare certe incantagioni sopra quella invasata, quel
cellini, 4-138: cominciato il negromante a fare quelle terribilissime invocazioni, chiamato per nome
ritrosia a muovere le acque e a fare scontenti nel corpo elettorale.
, 1-10 (41): desiderava fare me, maggiore, gran sonatore e musico
con contrizione e con proponimento di non fare più il peccato; che altrimenti non vale
se la grazia giovi, e debba fare la sua operazione fuori del principato,
ii-3-208: gli studi che mi propongo di fare... sarebbero: raccogliere tutte
: usando successivamente del mio dritto di fare la divisione agli altri miei figli legittimarii,
non bastardi, ché mi somigliate nel fare bene a'cattivi. leonardo, 2-206
longhi se avrai bisogno di legna per fare trincee o altre machine atte a strignere
e conservatori per diversi respecti cedono a fare le composizione * alie ', in modo
ed elli vorranno continuare, li lasciarò fare. non mi cari- carò di legne
tutte le legne le quali io avea fatte fare. g. p. maffei,
che non pare ch'egli abbino a fare altro che tagliarmi le legne in capo.
: in mezzo della città aveva fatto fare imo grandissimo monte di legne, acciò
né legnaiuolo né altro mastro che le sapesse fare, fu bisogno che io stesso ne
si disfacese per aqua 0 per altro fare del mulino, lo deto priore lo die
la legione ha... maestri a fare mangani... e gatti e torri
sellare o trainare e recare ogne legniame per fare casa e capanna in ciascheduno dì.
ottimo, i-447: la madre loro fece fare una pira, cioè una cassetta di
tagliassero in detti loro boschi legname per fare aratri, bure, steccole, gioghi
cioè tagliare, che a loro lo conviene fare la state, perché il verno non
iti fuori della porta a san gallo per fare scorta a'contadini e a'saccomanni,
né legnare, né alcun'altra fazione fare, senza correre gran pericolo di essere oppressi
intr. [legnéggio). region. fare legna. tommaseo [s
dei composti del lat. padre * fare '. legnino, sm.
guarino guarini, 1-26: prendi per fare rosso radici di robbia o grana di kermes
, iambi e satire, per avemo ad fare con omeni de legno. ricchi,
conforme al proverbio, pigliar del legno e fare; ed allora si conosce quanta differenza
uno tu, bisogna pigliar del legno e fare ', o simili, sono maniere
per la somma difficoltà che s'incontra nel fare, e massime nel far bene.
fece subito l'effetto che dovea fare, e rimase sano e li
per una certa infelicità del gusto suo nel fare sveltir le parti delle figure, le
davanzati, ii-614: chi non volesse fare la spesa del muro, potrebbe, in
conobbe all'onore che vedeva dall'altre fare a lei sola. ariosto, 1-44
parati, a rammendare la tenda, a fare riparare alla meglio il soffitto? pratolini
correndo. -acquistare, cogliere, fare, prendere lena: procurare, ricuperare
mondo. -mettere ogni lena nel fare qualcosa: adoperarsi con tutte le energie
aiuti. -sentirsi in lena di fare qualcosa: averne vivo desiderio o fermo
deposito. -sentirsi poca lena di fare qualcosa: rifuggirne, indurvisi molto a
e i pidocchi / vollono andare a fare un desinare, / e molti lendin v'
po'scioccarello nel suo essere e nel suo fare. = dimin. di lendine
e dal tema dei composti di facère * fare '. lenificativo, agg.
). alleviare una sofferenza fisica; fare regredire un processo morboso. bencivenni
e la medicina purgativa, dove bisogna fare ed aministrare de'cristeri lievi, non
, ix-168: poi che io non posso fare questo, mi sforzerò almanco con le
lenonizzare, intr. letter. ant. fare il lenone. f. f
a dirvelo si è perché tutti gli fo fare a'poveri, per dio. macinghi
, come siete di lungi da poter fare membro di iesù. anonimo toscano, lxvi-1-29
bencivenni [crusca]: si può fare utilmente la decozione della lenticchia palustre.
grande valore per cosa affatto trascurabile; fare un cambio assolutamente svantaggioso. =
il legno serve in ebanisteria e per fare stuzzicadenti o fabbricare carbone dolce; altre
fece segno della giustizia che si dovea fare. aleardi, 1-38: a lenti colpi
rassoda. soderini, i-541: a fare il sugo semplicemente si passa per stamegna
acqua... dagli orli a fare un lenzuolo sottile attorno d'acqua, dove
sia lungo il lenzuolo: non voler fare più di quanto permettono le proprie possibilità
v.]: 'maniera, stile, fare leonardesco', che accenna a lui e
ma cosa che non po né sa mal fare? dante, par., 6-108
nemico. 5. locuz. fare la leonessa: attendere passeggiando nervosamente avanti
, 9-189: parlo di chi vuol fare sfoggiati quadagni nel dare grani a credenza,
. -fare, avere la parte leonina: fare, avere la parte del leone (
il core e non sa che si fare, / ma batte i denti, e
da diboscare per tutto; e a lasciarli fare ridurrebbero l'arte come altri ha ridotto
nudo come a molti è piaciuto di fare, e che senza qualche lepore poetico
che la mi scappi. -dare, fare la lepre un ganghero: v. ganghero
. -dormire come la lepre, fare come la lepre che dorme con gli
a correre: sollecitare una persona a fare cosa che le è congeniale o che
lepre giace, e so che non può fare né più né meno che si portino
: quando arriva, si vaglia di fare ammazzare quel leprotto, che è costì in
testa bassa. 3. locuz. fare il lepróne: acquattarsi, celarsi.
balordamente,... gli fa fare [ai pittori] infiniti erroracci, e
, 3-18: già non potrebbe il calzolaio fare l'arte sua collo strumento del fabro
del fabro, ché non la potrebbe fare col martello; ma richiede la lesina.
lésina. -adoperare la lesina: fare stretta economia. b. croce,
studiata. -tirare la lesina: fare il mestiere del calzolaio. bocchelli,
velluto, ma per ispendere poco fece fare solamente la parte dinanzi di velluto e
prezzo; privarsi anche del necessario; fare stretta economia. - anche sostant.
l'avvocato, perché per vivere doveva fare un mestiere, ma se avesse potuto,
valentino] de'terreni nostri, sanza fare più danno o lesione alcuna. lampredi
superficiale, quando che non si può fare con la macerazione e con l'infusione.
anonimo veneziano, lxvi-1-77: se tu voi fare mortadelle toi lo figato del porco e
lesso. firenzuola, 2-1-299: vo'fare un di quei quarti dirieto lessi.
: non volere più avere a che fare con essa in nessun modo, per
da cuocere in acqua a bollore per fare il brodo. tommaseo [s.
lavori di casa, che la lasciava fare. -astuto, accorto, scaltro
o agisce con prontezza; pronto a fare, a obbedire, a parlare, ecc
: vespa, odi me. io vorrei fare stasera un po'di pasto, ma
quanta mai fatica e stento, / per fare una figura lesta lesta.
me la pipo dei caporali io; voglio fare il comodo mio. c. arrighi
, e un periodo di letargo gli può fare del bene. 2. zool
pieno di vitalità e di volontà di fare, un po'che ci rimanga, con
sufi, dei comp. di facère 4 fare '; cfr. fr. létifier (
sufi, dei comp. di facère 4 fare '. letiga, v. lettiga
della detta arte sieno tenuti e debbano fare, e fare fare, una matricola
arte sieno tenuti e debbano fare, e fare fare, una matricola di buona e
sieno tenuti e debbano fare, e fare fare, una matricola di buona e grossa
versi, ai quali non dà noia il fare bella lettera, sé si curano di
per attenersi allo spirito, si può fare anche abuso. gioberti, 14-275: la
più manifestano agl'intendenti che non potrebbono fare le mie lettere. guido delle colonne
impongono loro quello che si abbiano a fare, certo che il mio figliuolo continuerebbe
senesi [rezasco], 93: fatene fare quello ch'io vo'divisai per la
persone fuori della città, si possono fare citare dalli messi de'luoghi di loro
: vedesi che pare loro avere da fare assai,... come voi vedrete
che nessuno offiziale o rettore fiorentino potesse fare riscossione,... ma sibbene
il quale, se non obbedisse in far fare l'esazione, dovesse cadere in certa
lettere. -fare belle lettere: fare sfoggio di erudizione. g. mei
calimala [rezasco], 2-1: non fare o trattare mercato a lettera..
lascia tórre; se lo fa, lascialo fare; e svalisciàtelo de le gioie,
andrò in america... a fare il medico... -fa'piuttosto il
alla lettera, quando l'ho potuto fare senza cader in un gergo troppo arabesco.
abbiate tanto vento in corpo da poter anche fare in casa vostra i cavalier del tosone
orare, attualmente e vocalmente, sempre fare non possiamo, perché c'impediscano l'
partirono dal dialetto nell'avventura misteriosa di fare arte in lingua italiana. -che adopera
[tommaseo]: eccomi di nuovo a fare il facchino letterario in una libreria.
non in senso di lode. sul fare di filosofessa 'e simili.
i-336: alla letteratessa venne in mente di fare il simi- gliante in onore del letterato
, iii-3: questa opera ho preso di fare solamente per alquanti secolari non letterati e
tende;... dice: lasciate fare a me; piglia la penna, mette
letteratura. 11. locuz. fare della letteratura: esprimersi con eleganza di
e inconcludente. -al figur.: fare della retorica, badare più alla forma
mercatanti. marino, v-26: per voler fare il letteruto / rompi il capo a
liste e vi piacerà assai; ora fo fare le frangie di seta per fornirlo e
frangie di seta per fornirlo e facilmente farò fare la lettiera ancora. tornielli, 497
corte, acciò ch'egli vietasse di fare sozza pacie con pirro. ovidio volgar.
ponesse in una lettica, come fe'fare a me, e se ne venisse a
qui da firenze, avendo trovato da fare un nolo per roma, mi ha piantato
: tutto ciò che è buono per fare il letto alle bestie. =
... hanno congiurato sempre a fare dell'arte loro un letto di procuste,
chiacchiere, perché son troppo occupati a fare l'italia. 3. locuz
duca volle... potere liberamente fare priori a sua volontà. boccaccio, i-192
uno scopo, ossia perché si deve fare, liberamente, e i precedenti non
pariamo liberamente, perché ne pare posserlo fare. machiavelli, 1-iii-815: se io.
e liberi d'alcune cose che avessono a fare e dovesseno avere ispacciate,..
fatto forte del corpo, poi si fece fare vesti- menta nuove molto belle. crescenzi
jahier, 193: anche la donna può fare di più, liberata da qualche uomo
gli oggetti dei quali si vuole fare la prospettiva, e che anco si chiama
linea anche nella vita, per trovare e fare il realismo vero. tarchetti, 6-i-508
. 1827 (289): senza fare altro motto, andò in linea retta verso
in guerra, -disse l'egle. -potremmo fare tante cose nelle basi e in prima
-scusa, mi sono dimenticato, devo fare un colpo di telefono. -va
ogni punticello, ha il suo proprio che fare. = voce dotta, lat.
l'ornamento delle ciglia, e per fare rinascere i peli nelle palpebre spelate.
terza parte della pittura, si può fare in sei modi: a olio, a
, 1-vii-52: si dovesse... fare l'assaggio sopra il materiale da prendersi
bocche dei fucili, voi che cosa sapeste fare, lingua lunga? -
, di cerro e di abeto da fare esca fungo dell'esca esca '..
è buono a mangiarsi e serve soltanto a fare esca; onde chiamasi lingua da esca
povera, secondo il movimento che fanno fare all'osso che muovono. salvini, 41-164
star zitto. -servire di lingua: fare da interprete. d. bartoli,
poi con mano, la lengua lasse fare; / non hai lengua a centura de
: controllarsi rigorosamente nel parlare; non fare discorsi a vanvera. c. dati
lingua. -truffare di lingua: fare un gesto di scherno con la lingua
, 1-248: ci hanno a che fare certo più assai che non la vostra linguetta
19. locuz. -fare linguetta: fare un gesto di scherno con la lingua
[s. v.]: 'fare il linguino 'dicesi d'una persona la
linguino, gli avrebbe meglio reso nel fare. = deriv. da lingua
e dal tema dei composti di facère 4 fare '. linìgero, agg.
. redi, 16-ix-92: si possono fare alla regione del cuore diversi finimenti con
.. ridotti in farina, servono a fare cataplasmi emollienti di grande efficacia.
sé né per altra persona, pilliare o fare pilliare alcuna piazza se non co'
il 'linoleum 'mandamelo perché io possa fare una pro paganda più efficace
collo stesso filo che serve a fare la bella tela nota sotto il nome di
maturanza; ciò che non si suol fare in grazia del linseme che si vuol raccogliere
man mai non si tingi / a fare i facti suoi (proverbio è usato
lippe lappe, sm. invar. fare lippe tappe: produrre un rumore simile
. (per la coniug. cfr. fare; le forme liquefo, ecc.
: meglio se potessero avere il segreto di fare il vetro e liquefare il cristallo di
con pace di esculapio, a ciò fare [combattere la stitichezza] è sì
cielo'... e così 'nel fare, nel framettersi'. bonghi, 1-155:
sembra. la banca di credito potrebbe fare un mutuo liquidando la medi- terranea.
giudiziaria. e fummo liquidati. che fare ormai? mi misi, ma quasi senza
del campo: allora che aspetti a fare il tuo dovere? -e di grazia,
, il vecchio malato, avrebbe dovuto fare la sua liquidazione, e, bene
sono vari modi e segreti di fare tale inchiostro, il quale deve
. cavalca, 20-40: si faceva fare una scodelletta di farinata liquida con alquante
pensieri della giornata, delle cose da fare. legge, a volte, qualche
, ch'i'ho fatto, che possiate fare compromesso colla lessandra di cose liquide e
. / che in avvenir mai più fare spettacolo / dell'armi. a. cocchi
. cantoni, 574: -dovevate fare il medico... che belle diagnosi
143: si mise coi monaci a fare orazione sopra un vettina vota e coperta
e di queste spese lire cinque in fare onore alla brigata. savonarola, intervenuto
buonarroti il giovane, 9-725: col fare una massa / delle vostre ragioni, calcu-
parlare: / tanto seppe al fin ben fare, / che li die'quelle tre
-mancare diciannove o venti soldi per fare una lira: trovarsi al verde,
xii-267: tu dimentichi che se dovessimo fare i conti e ci mettessimo quelle che ti
grado lirico. « che cosa volete fare del mio nome? ». tommaseo
[s. v.]: 'fare un liscaio ': lo dicono le filatrici
: lo scultore,... volendo fare una bella statua, parte ne taglia
e di fénélon. 7. fare passare il rullo compressore o speciali macchine
basso valore per invitare il compagno a fare altrettanto. 9. tess. lisare
, 1-36: queste sciringhe si possono fare di diversi metalli, ma il più
altri pianeti. che quando vedranno la terra fare ogni cosa che fanno essi,
lisci lisci, e ci proveremo anche a fare, secondo le nostre forze, i
striscio (per lo più nell'espressione fare un liscio). pasolini, 1-8
. pasolini, 1-8: cercò di fare una finezza colpendo il pallone di tacco
, vi-59: « ora io lascio fare a voi, che sete maestro ».
lavatura. cantoni, 192: come fare a reggere ritta questa parete, ora che
cercherò; di testa / gli voglio fare una bella lavata. gobetti, ii-329
due femine vengono fuori di roma a fare le liscivie a mondarsi roantili, camiscie,
/ dall'acquaio. -usato per fare la liscivia. paoletti, 1-1-246:
palladio volgar., 2-17: se vuogli fare diventare la noce già posta di
cavolo] per fronte con liste da fare maniche di coltelli. annotazioni sul decameron
iii-219: il duca... vuol fare un pavimento e una stanza d'ottangoli
alcuni altri che voleva la notte seguente fare morire. vasari, 4-i-649: mi
mai fatica e stento, / per fare una figura lesta lesta. g. gozzi
sue lodi tutte in lista / avrei che fare insino a domattina. b. corsini
verghe ed a vergole si suol ben fare in firenze, infra quelli di garbo
listello, il quale si può anche fare un poco manco, ed altramente si dimanda
, e non gli nomino qui per non fare le letanie. baretti, 6-390:
deliberare, statuire, ordinare, provedere e fare tutte quelle deliberazioni, statuti, ordini
alla gente insegnamento e via di ben fare. 3. divergenza di opinioni
furon visti, attraversando la piazza, fare lite di cortesia, perché il notaio
-muovere, appiccare, attaccare, dare, fare, ingaggiare, intentare, prendere,
, e con qual evento, di fare un piccol taglio nel collo della vescica,
dei comp. del lat. facère 'fare, produrre '. litigaménto,
gli stanno addosso, si mette tranquillo a fare le giravolte; non ce la farà
ch'altri faccia a te, noi fare altrui. albertano volgar., ii-37
figliuoli. sapete ambedue quel che dovrete fare domani. ora, dovete correre ».
0 pidocchioso: il commerciante che vuole fare affari ed evitare il fallimento, deve
, 86: con chiunque egli aveva a fare, era trovato uomo litigoso e di
: l'arte di litogra fare, fissando il disegno sulla pietra coi mezzi
germania,... ma di fare alla francia una guerra littorale e marittima.
mazzini, 20-29: se egli potesse fare in marsiglia una ristampa, sia col
amici in marsiglia, s'ei crederebbe poter fare la riedizione... celatamente e
si trovarono alla fine... a fare della cultura uno strumento di emancipazione e
, mettersela sul liuto: indugiare a fare qualcosa, tergiversare; mandar le cose
punto. -in senso generico: fare in modo che una massa d'acqua
e di sua borsa ogni lavor fa fare. d. barbaro, 341: livellare
che la più difficile operazione che possa fare l'ingegnere sia questa del livellare. vivi
: questa rosura dovrebbe essersi continuata a fare incessantemente,... fi- nattantoché
cominciarono apertamente a dire che doveasi fare uno spartimento degli averi. botta, 6-i-125
cómpito;... della femmina vogliono fare un maschio, del poeta un ragionatore
p. es., si vuol fare una strada « liscia » 'd'una
bocchelli, 1-ii-124: pietro vèrgoli faceva fare assaggi, prender misure e livelli,
l livello del mare, poco posso fare. bar illi, ii-361: dal bulavaio
alla vera proprietà ma col diritto di fare riacquistare il dominio del fondo, nel
per impazzare di maraviglia, e non posso fare più sonetti. ritmo nenciale, 211
forse che tutta questa brigatina non concorre a fare cerchio in su l'uscio a chi
fate intendere a la signora che volete fare una livrea di due, e che una
e l'altra voi; in tanto fate fare tre abiti d'un colore e d'
lo scultore,... volendo fare una bella statua, parte ne taglia,
impellegrinarsi rimpatriandosi, che molto lo suol fare in questi giorni di quaresima. caro,
divisi per le locande li apostàti per fare l'effetto, senza che alcuno avesse
volta, chiamato da certi cavalieri tedeschi per fare il ritratto d'un di loro,
che la sera veniva a fumare e a fare un po'di conversa zione
onorate e laudabili. 8. fare in modo che qualcuno venga a trovarsi
senza terreni comunali; che ha da fare per vivere? locare le sue braccia.
, fondo locativo ': da potersene fare contratto di locazione. e. cecchi,
nullo sottoposto debbia... tòllare o fare tòllare in logagione o vero in concessione
cui una delle parti si obbliga a fare per l'altra una cosa mediante la
disegno della tavola detta che aveva da fare per fra guasparri. alla quale messo
buon frate pagliaio, / non potre'fare sì ch'un fìl di rocca /
.]: « loccare. fare all'amore, che anche direbbono i senesi
viani, 19-617: il nano cominciò a fare il vàgero: infilò i pollici tra
opera stradale, nessuna industria locomotiva potrà fare che grandi linee terrestri ottengano preferenza sulle
del lat. caedère * tagliare, fare a pezzi '. lòculo, sm
e dal tema di plère * fare pieno '. lòcus, sm.
giovio, i-211: non si può fare megliore rimedio come agiongerli ancora mezza paga
sia a ricevere una grazia, sia a fare un sacrifizio; a lodar dio,
dove si può, l'uso di fare i lavori a cottimo, piuttosto che
: lodavalla di lealtà e di saper fare. b. davanzati, i-407: con
: il sesto comandamento è del non fare adulterio: secondo s. agostino, sotto
la nuova arte... stava per fare di torino la mecca del film muto
gli usi, né vanamente, per fare mostra. muratori, 6-57: badiamo.
spiriti suoi seco rapisce l'anima a fare ciò che non si dovrebbe e a non
che non si dovrebbe e a non fare ciò che pure far si dovrebbe. garibaldi
frasi, cercava quel che avrebbe potuto fare contro il marito. soffici, v-2-613
. 2. per estens. fare agire o funzionare macchinalmente; impoverire intellettualmente
personaggi »). gobetti, 1-i-63: fare esercizi di grammatica mentre si legge virgilio
operatore... lo scultore, nel fare la sua opera, fa per forza
e altre cose meccaniche che aspettano a fare a'privati. s. cattaneo, 12-123
, tosto che sentiste il dono che voi fare il soldato a la signora, col
cambiato. moravia, xiii-243: bisognava fare qualche cosa di assolutamente meccanico e assurdo,
tuo amico aviatore e si va a fare l'ultimo volo. pavese, 1-11
e diretta è un meccanismo dispendioso per fare avvocati e medici e professori uniformi,
carducci, iii-9-116: il trovadore mira a fare un bel lavoro artistico, e mira
spirito umano. meccanizzare, tr. fare procedere mediante macchine appropriate un'operazione o
di cura per cui il malato deve fare per mezzo di apposite macchine determinati movimenti
avrai osservati che nul- l'altro sanno fare col loro malato se non un sonetto o
re d'israel: che hai tu a fare meco? vattene a'profeti del tuo
misero che la sentia, propuosi di fare un sonetto e di comprendere in elio
. massaia, vi-73: nell'atto di fare la professione mussulmana, lo avevano visto
viglioso per quella medaglia che tu vuoi fare. vasari, i-142: nel medesimo
- fece zamir ironico. -essere, fare o valere meno di una medaglia;
in nel tempo mio si usava di fare certe medagliette di oro sottilissime, per
... curatore; k'el poza fare di questa cosa se- cundu ke voi
per buon spacio, la qual cosa fare dalla crudel infirmità spesso era necessitato;
che le tragedie non sono da fare che sieno quelle medesime che sono state
cose che sono in sua podestà di fare o di non fare; ma in
in sua podestà di fare o di non fare; ma in quelle ne le quali
dice aristotile medesmo, non intraprende a fare quello che non può esser fatto, né
: no serave desevele u rasonevele cosa fare prego a voi, ca noi somo sci
medesimo non ha tempo né voglia di fare il sofista e cercar luoghi comuni.
se questo cognoscimento avessimo noi, potremmo fare quello medesimo. dante, xxiv-n:
riscontrossi con anibaie ch'era mosso per fare questo medesimo. leonardo, 2-62: quel
giustizia a renzo tramaglino, e a fare star a dovere don rodrigo.
amata, e non si potendo questa fare, per lo non esser possibile che i
di scrutinio. -fare le medie: fare gli scrutini. p. petrocchi [
ispessimento dell'al- diare, ma bisogna fare bene insino alla fine. non fa nulla
siccome mediatore fra te e noi per fare la pace. ottimo, ii-562:
paci e accordi che gli occorrevano di fare con qualche popolo degli arabi. sarpi
fra giordano, 3-237: possonsi ben fare matrimoni, quando le parti fossero assenti
di ridursi ne gli orti di venere a fare solennissima pace. de luca, 1-15-2-245
benché per la lor povertà non possano eglino fare limosina, pure la fan più degli
merce particolare, procurandogli il comodo di fare rapidamente la scelta fram- molte qualità radunate
disingannatevi. cavour, i-63: potete fare una questione di parola,...
di parola,... non potrete fare che l'inghilterra non abbia in buona
si sia, il quale ardisca di fare o dire cosa la quale dispiacesse alla
bencivenni, 5-145: se tu vorrai fare il medicarne dentro, poni di cerusa
, se la guerra s'avea da fare così crudele, esso ancora farebbe pore il
e piacevole medicamento che la consigliai a fare in questa primavera. magalotti, 9-1-42
guarda che pure un poco non presummi fare nulla di te medesimo senza consiglio del
lo conducerà a medicarsi, e non vuole fare questo in campo. vasari, iii-327
. 5. per estens. fare guarire, risanare, recare efficace giovamento
, i-619: 11 conte antonio a fare / ritorna il vignaiuolo. /..
. la medicatura del vino va saputa fare. 4. per estens. copertura
per una medicazione importantissima che mi bisogna fare, come potrebbèr veder per un consulto
pisani, v-405-12: aquario. non fare medicina in gamba d'uomo né di
desiderata salute, che s'ha egli da fare da qui avanti di tante medicine intorno
ciò è quella medicina che vuoi imbiancare e fare dolci, e gittale in sullo rame
voglio sperare che troverai la maniera di fare un viaggetto, e che questo ti
cercò di capestro o di coltello / per fare al suo dolore medicina. foscolo,
non m'accordo già con lui a fare la medicina, ch'egli fa a questo
n. 21. -dare medicina, fare la medicina: trovare e applicare un
: di mal mortale. -non fare vedere a medici e farmacisti il colore
rispetto all'uso che se ne potesse fare per cibo degli uomini. cattaneo,
è la maggiore ingiuria che si possa fare al francese medio, per cui la
loro luogo alle violette instituite già per fare la parte media tra i violini e
la carne, fortezza più presto morire che fare peccato, iustizia rendere a dio e
un mediocre, e altro non avrebbe potuto fare che svolgere una delle tante attività alle
di montagna quietate mediocremente, mi parrebbe fare ingiuria a voi e a'vostri,
più vicino per bere un po'e fare mediocremente all'amore. -più che mediocremente
quassù dove si ha tanto a che fare con l'acqua. 13.
da'suoi maggiori e qual uso a fare di sua abbondanza, sicché sia giovevole
. in che modo ella s'avessi a fare... e dopo tutte
uomo, con meditazione: -sai cosa bisognerebbe fare oggi? mutare tutti i valori in
in qual parte egli debbia essere volto e fare capo. guido delle colonne volgar.
delle lontananze. io m'impegno di fare apparire nella vostra stanza, nel termine di