(anche di pene non meritate); fare ammenda. boccaccio, iii-7-6:
sentita fiocamente dolersi di non poter ciò fare. guerrazzi, 6-216: al fine
, disegno, e simili, vale fare in modo che esso colore, tinta,
collettivamente); formare un proposito; fare una scelta; definire un programma;
faranno. pananti, i-137: si vuol fare una fabbrica, un canale, /
subito mi accorsi che avevamo a che fare con un fissato. 13.
letto, pensava quello che iddio voleva fare, e avea fisso nell'animo,
è bene / d'una bolla acquaiola fare un fistolo. baldovini, 2-
qualche impiastro da me, per non gli fare / d'una pipita un fistolo.
un fistolo. marrini, 1-149: 4 fare d'una pipita un fistolo ',
... 'd'una bolla acquaiola fare un fistolo '. salvini, v-412:
'. salvini, v-412: 4 fare un fistolo ', cioè una fistola.
pellicino ', cioè piccola bolla, 4 fare un canchero '. passeroni, i-28-63
la commenda sua, il quale è di fare il peggio che ponno per metter la
il protonotario ficticiamente per il solacio fece fare. boccardo, 2-37: solevano spesso
la cautela importantissima... per fare un cacio buono e bello consiste nello spogliarlo
-star fitto addosso a qualcuno: fare qualcuno oggetto di attenzioni pressanti; stargli
soavi e leggiadri costumi, / da fare spalancar sei paradisi / e correr su pe'
non si sapea quello se ne volessono fare. -fiumétto. pulci, 5-67
che bisogno c'era / d'ire a fare il fiuton per la cucina? giraud
blasco e donna ferdinanda, cominciarono a fare un diavolio. = acer,
] fu semelé con la quale ebbe a fare giove, onde nacque bacco iddio del
servili per compiacere un potente, per fare carriera. papini, iv-1141:
pompe bizantine che alla gente spassionata sembrano fare a pugni col * servus servorum '
dolciumi, le facevano apparire, per fare un paragone, se non floreale,
e avesse a flagellare quelle gente e fare ogni male, * ta- men '
, distruggere; combinare un disastro; fare una strage, una carneficina. -
,... e bravissimo a fare assolvere i peggiori ladri e assassini,
flanèlla2, sf. nella locuz. fare flanella: andare in una casa di
che non ha più niente a che fare con le grida forsennate di quella persona reale
flavifare, tr. ant. fare diventar di color giallo, rendere biondo
. da flavo (v.) e fare. flavìlio, sm. chim
. ant. incidere una vena, fare un salasso. - anche assol.
2. assol. farsi fare un salasso. bencivenni, 1-54:
per la parte mia son pronto a fare quel che posso per le spese doverose
massima importanza, dunque, nel fare il vino si è di renderlo ricco di
prato de belli fruti, che gio per fare una belledissima iurlanna. et in per
, dissero [gli antichi] doversi fare i tempii, che alla fiorita e tenera
de'florilegi e delle poliantee, il fare di sapere una ipocrita dimostranza. berchet
altra floscia o battuta, che serve per fare lavori con l'ago, tutta bianca
') e -ficàre (da facère * fare '); cfr. fr.
come sono stati flussibili e trascorsi a fare lo male, così corrano sanza
riguardevoli a solennizzare la festa ed a fare le loro divozioni. goldoni, vii-
quali noi chiamiamo « focaie », fare, percotendole, uscir faville di fuoco.
con tutto che io fuggissi di non volere fare tale cosa, il duca con tante
). giamboni, 7-82: facciano fare che, prima che la guerra si
. boccaccio, v-249: parole da fare per istomacaggine le pietre saltare del muro
gente d'ogni condizione disposta a mal fare. bibbia volgar., vi-427: lo
xv-472: cangiando di casa ho dovuto fare bucato delle mie carte, e riordinare
che se gli mettevano sotto lo facevano fare un certo modo di lampeggiare quasi somigliandosi
spirito di un operaio che abbia da fare intorno alle correnti ad alta tensione,
? con chi ti pare avere a fare e? g. bentivoglio, 5-ii-331:
sua fornace, sti- mossi buono a fare il piloto. berchet, 94: dai
quando dovevo ascoltare un malato, o fare una iniezione a una donna che batteva
. 7. suscitare ammirazione, fare scalpore, ottenere molto successo.
11. locuz. -fumarci su: fare una cosa con calma; ponderare bene
, i... i vuol fare in piazza il cavaliero e 'l bello.
che veniva dal suo casotto a fare una fumatina. e. cecchi,
4. figur. diretto a fare colpo, a impressionare vivamente (l'
vampa fumifera,... che a fare spiccar maggiormente, col contraposto..
le fumigazione, che è usato per fare fumigazioni. -carta fumigatola: v
attenzione con invenzioni sorprendenti o eccentricità per fare apprezzare
luoghi, dove i sensi interiori hanno a fare l'operazioni loro, non conoscono l'
fumi alla testa, che gli fanno fare i più strani sogni del mondo.
bocchelli, i-47: poi si dava da fare, nella sua qualità di tesoriere e
per nascondere obiettivi militari o per fare segnalazioni. 4. sm. apparecchio
, e molti suoi altri argomenti fatti fare, quasi da alcuna fumosità di stomaco
medico il quale non ha certo nulla che fare colle solite fumose celebrità balnearie.
niente, però è stato meglio di fare a suo modo. piccolomini, 2-84
cappello / cavar l'ho vista, e fare i complimenti, / a vergogna di
funaio. 2. locuz. fare come i funai', essere sempre da
da piè come i funai: non fare alcun progresso (con allusione al modo
. giordani, x-123: che dee fare questa turba che, non arrischiandosi d'
, intrecciar paglia a far cappelli, fare gli equilibristi, i funamboli, gli istrioni
era lord douglas. -fare funata, fare o prendere una funata: legare insieme
più persone in una sola volta; fare una retata. -al figur.: irretire
. -al figur.: irretire, fare innamorare più persone nello stesso tempo.
'se vengono i birri, voglion fare la bella funata '. non perché crediamo
catene, postovi suso assi, fece fare. fra giordano, 2-143: dovete sapere
levare un grande sasso, non si può fare ben con una fune, anzi ci
segretamente a racconciare scale di funi e fare di nuovo di quelle di legno.
uomo che vuol pagare, piuttosto che fare una porcheria come certuni, confessa di
essere torturato. -al figur.: fare rivelazioni senza esservi costretto o dopo poche
modo e occasione di dire o di fare qualcosa. giusti, 2-256: quando
fune / di pace e di ben fare. a. pucci, cent.,
... perché è usanza di fare una orazione funebre nella sua morte, fu
). mettere la muffa, fare la muffa. tommaseo [s.
simile. monelli, 1-72: per fare all'amore non occorrono angoscie, né supreme
con la nipotella da non saper come fare a digerirli. baldini, i-30: il
se non per insegnarmi come io ho da fare, almeno per impiccarmi ad una forca
me tuo creatore; del quale debbi fare uno cingolo e cignerti, acciò che
di moda, da coloro che vogliono fare un passo alla volta, i tipi «
, e se altra funzione io dovea fare, per rimostrare la riconoscenza del debito
che la sentissero da alba, di fare una bella funzione- sepoltura solenne delle due
rendono convulse e irrigidite e inabili a fare le loro funzioni. casti, i-2-28:
: il fabbro, quando il fuoco vuole fare più valoroso, sì vi spruzza su
rimasto prigioniero. lasci ch'io vada a fare il desinare, acciò non si consumi
, le quali per messo non puoi loro fare assapere. compagni, 3-4: i
re entrato in casa, si fe'fare del fuoco, perché era tutto molle,
fu subito a fuoco. -cinem. fare i fuochi: mettere a fuoco successivamente
. -accendere il fuoco: fare da mangiare in casa propria.
per una persona: essere pronto a fare per essa qualsiasi cosa. cino,
180: don blasco, a cui il fare da moralista del nuovo abate aveva dato
al culo: avere somma urgenza di fare una determinata cosa; non poter star fermo
., 16 (286): di fare un mucchio di tutto nella bottega,
occhi di fuoco. -dire, fare, sentire, vedere, accadere cose di
duo fuochi. -fare fuoco, fare del fuoco: accenderlo. febus
2-2 (137): avendo fatto fare un grandissimo fuoco in una sua camminata,
cicognani, iii-2-148: gli si potrebbero fare delle iniezioni... ma è
e generale autorità... di fare tutte quelle cose in piato e fuor
e fuor di giudicio, che potrebbe fare l'università della detta compagnia. foscolo,
la principessa era gravida, così da fare sperare una amnistia, quando avrebbe
da un affare (cfr. anche fare, n. 62).
di 4 uccidere *: v. fare, n. 62. pavese,
, 1-ii-222: con gli amici io vo'fare a dir fuor fuori, /
. bocchelli, i-271: ebbe da fare a non esser messo dentro, perché
lo presero prima per uno che volesse fare lo spiritoso fuor di luogo, e
spingere, mandare, mettere fuori: fare uscire, espellere, sporgere; esiliare
in casa tua, acciò che abbiamo a fare con lui. ariosto, sai.
interpretar sempre, avrebbe un gran da fare; tante cose hanno lasciate fuori!
tedesco puntò il mitra e disse che doveva fare una perquisizione... così le
prendere, tirare fuori: estrarre, fare uscire, sporgere; portare in vista
g. villani, 8-8-15: ordinaro di fare un gagliardo uficio de'priori, e
« quando esco mi voglio sfogare. voglio fare le cose più matte ». ma
, per concordare le differenzie, di fare venire de'capi degli usciti di fuori.
verga, ii-19: come posso fare a lasciare quel poveretto fuorivia, in
furate, vorrei ch'ella ne facesse fare del chiasso. -illecitamente accumulato (un
-se rosetta fosse morta davvero, si potrebbe fare. 2. per estens. alquanto
che tirerà a fine ciò che ha da fare con giubilea e quanto ha da dire
credendo d'essere nato e creato per fare da cortigiano: ci vuole più risoluzione e
, 6 (102): lasciamo fare a quello lassù. non volete che
, « c'è una furberia sola: fare lo smemorato ». vittorini, 4-215
impegnato, onestamente o furbescamente, di fare. denina, iii-156: assegnò quel
sottili invenzioni furbesche, non le sanno fare. gioberti, iii-57: il dialetto
vi-171: che son di nove furbi a fare un fiocco. idem, 25-279:
padrone. moravia, ix-94: gli tocca fare il fesso per forza, lui che
per forza, lui che aveva voluto sempre fare il furbo. -farsi furbo:
lucifero. pasqualigo, 2-140: a questo fare son constretto da quel furcifero..
teneva per certo che in breve volessero fare uno sforzo in più luoghi e veder
sforzo in più luoghi e veder di fare un furéccio della città di siena;
li portava, divenendo talora ingiusti per fare giustizia. palazzeschi, i-593: nel gruppo
un figlio come me vicino per farti fare le cure a dovere e non lasciarti
che ci è dato a vedere i forfanti fare. caporali, i-120: a questa
io a dire al tuo padron di fare / * mirabilia mundi ', e poi
che in sostanza vuol dire 'non fare stima delle parole d'uno ', o
furfanteggio). commettere azioni disoneste, fare il furfante. alfieri, 8-267:
'furfanteggiare 'avrebbe il senso di * fare il furfante 'alla moderna; mestiere
dial. nella locuz. battere o fare la furfantina: tremare per il freddo
battendo i denti. -per estens.: fare il pitocco, il vagabondo.
dice 'far la furfantina', cioè fare il giuoco, che fanno questi furfanti,
'. -battere la furfantina: fare un rumore simile allo scrosciare dell'acqua
: avevano i nostri ragazzi preso a fare un lor giuoco, che, battendosi colle
serrate a vicenda nel mento, facevano fare alle labbra un certo suono molto gagliardo,
saba, 162: hai tanta via da fare / tra la furia dei carri e
quanta furia si voglia, non può fare quello male. nardi, ii-
-correre a furia: agire, fare qualcosa con precipitazione, senza riflettere.
cosa alcuna correre a furia, ma fare tutte le cose pensatamente e con buona
da furia. -essere nella furia di fare qualcosa: essere tutto infervorato in un'
: affrettarsi con la massima sollecitudine; fare viva istanza affinché una cosa venga fatta
», cioè senza saper che si fare, o dove andare, andar saltando
minacciano..., pare che vogliano fare di dio un loro assassino e bargello
cavallo] si dee a pian passo fare andare. pascoli, ii-562: queste
hanno ritenuto e legato, e vogliommi fare * virgis verberare ', come fure
sorte. -fare un furore, fare furore: compiere un atto di violenza
: egli non s'ardia a fame fare giustizia, con tutta la forza delle sue
stella di prima grandezza. 2. fare molto chiasso, agitarsi rumorosamente e con
un di essi si finge viandante che dee fare lo stesso cammino e s'accompagna col
abbia migliore occasione e più sicura di fare il furto. a. verri,
si curano di dire bugie o di fare cotali furterelli. marino, i-260: se
fusare. 2. raro. fare le fusa. morante, 2-236:
gittata nel lago... -lascia fare a me che la piglierò ben presto con
lavorare di questa cera è mestiero di fare fusegli di legnio duro. 5
.. il loro peso non ha che fare coll'utilità loro all'uso di omenta
fusione, non gonfiano come l'allume suol fare, né crepitano come il sai marino
ago e il fuso, e prese a fare gli armigeri fatti. ariosto, 19-72
/ da carezzargli il groppone / e fargli fare le fusa. govoni, 71:
. m. cecchi, 1-2-469: nel fare i lucignoli gli ha fatto / le
il vecchio, 61: si principiò fare nella nostra città l'oro filato,
verghe inuda farela frustigare, corno de fare agli fuggiti è loro usanza. casti,
pel corso di un anno, avanti di fare la nuova piantata. -albero
per dare a vedere ciò che intendeva fare, i gocciolotti dal fusto. pea,
uomo consiglio e dilibera che sia da fare e che noe. dante, inf.
futura estate a ciò possa ancor io fare i miei assegnamenti. dotti, iii-259:
quel che si promette o spera di fare: 'amerò, temerò, sentirò
, al discarico de'bastimenti, o a fare delle piccole traversate di mare; '
. è tutto quello che si può fare per quel povero demente, vittima certo
gabbava. -trarre in errore, fare cadere in inganno. -anche assol.
7-ii-45: io gli scrissi che se volevano fare penitenzia, che 'l bisognava lasciare li
/ e di ciò de'l'om fare penitenza. albertano volgar., ii-232:
. levi, 1-234: dovevo far fare delle casse, e una gabbia per
: per lo peggio che io potrò fare a questo bertuccione, io il farò mettere
, xxviii-734: in cima della torre fanno fare una gabbia di ferro, e dentro
gabbia, peggio per te se vuoi fare il marito geloso e amoroso. civinini,
203: or perché voi intendiate, sappiam fare / gabbie a tutti gli uccelli:
di prigione. 23. prov. fare o chiudere la gabbia quando vuccello è
buonarroti il giovane, 9-393: il pentolaio fare alle pentolate / col pentolaio s'è
manovre alte, esaminare il guemimento, fare la senti nella, e
, 1-145: i pignoni si potrebbero fare di pali con fascine e sassi, e
di trento non uscisse alcuno, fatto fare quantità grande di pane, e di ripari
all'america... serve per fare i gabbioni dei grattacieli di new york
novelle. -prendere o prendersi, fare o farsi gabbo di qualcuno o di
445: sia tenuto... fare comparire dinanzi... del suo iudice
: per indicare a qualcuno di non fare lo spaccone. fagiuoli, 1-1-285:
'. 7. prov. fare il minchione o il gonzo per non
giusti, ii-195: m'ostino a fare il minchione per vedere di non pagare
-andare al gabinetto: andare di corpo, fare i propri bisogni. moretti,
. pieno di... insolenze da fare arrossire un facchino e sigle araldiche e
, di colore nero, usata per fare bottoni o piccoli oggetti ornamentali; ambra
ha promesso gagliardamente di non lasciare a fare cosa alcuna. della robbia, 1-301
grazzini, 4-199: voi potresti gagliardamente fare una lettura a veduta, e leggerla
, 4-424: non vi sdimenticate di fare ordinare per istasera da cena gagliardamente.
quel medesimo fiume del tevere ch'ella ardie fare chiara gagliardia. n. franco,
in loco suo non si abbia a fare messer francesco donati, ancor ch'abbi tre
ii- 395: ciò si dee fare ai campi gagliardi, sustanziosi, e
454: il disegno suo è di fare una frontiera gagliarda in piccardia.
sete? moravia, i-649: non potè fare a meno di ammirare questo gagliardo appetito
e efficace per provar quello che posson fare i denari, questo senza alcun dubbio
ser giovanni, ii-161: ordinarono di fare un gagliardo ufficio de'priori. tolomei
. biringuccio, 1-49: si deve fare uno edificio conveniente, gagliardo d'acque
: usava una volta la settimana di fare una crapula assai gagliarda,...
. m. cecchì, 1-i-67: lasciate fare a me, che dove corre /
19-23: oh sorte trista. / a fare i piati lunghi ci bisogna / spender
dovrebbe ogni percossa, benché piccola, fare effetto infinito. magalotti, 24-77:
ch'era alla guardia del castello volendo fare del gagliardo si fè loro incontro,
, 59: s'allestirono li marinari per fare la costumata loro solennità, detta da'
in una recreazione... che sogliono fare quando si passa la linea equinoziale.
... con importunità di gagliof- fare, mordere e iscostumare con parole e gesti
par essere nel gagno. io ho a fare cor un pazzo e cor un sordo
fermo e lucia, 336: non potendo fare altro, manda giù il cane,
, e quasi gemito, che soglion fare i cagnolini, i gattini e altri catelli
intorno uno splendor vermiglio, / da fare un sasso divenire amante. varchi,
. -andare una cosa a gala: fare qualche cosa con grande sfoggio e larghezza
diamanti. -fare con gala: fare con cura, con garbo, in
: ci trovammo due o tre volte a fare con esso lui qualche giro sulle mura
lo sanno que'tre galabroni impuntigliatisi a fare la corte alla sua uva e a disputarsi
un frufantello e meschinello, che non può fare altro passo che quello della galana.
la sua natura, e a quello farai fare atti leggiadri e galanti. berni,
non lasciava tratto né a dire né a fare, onde credesse di potersi acquistar nome
. sinisgalli, 9-130: ti voglio fare un letto galante / un letto fresco
cinque buoni compagni ad una tavola allegramente fare una primieretta galante per passar tempo fino
. compagnia della lesina, 82: fare alle spade i foderi di squama di pesce
tutti i segreti galanti e il modo di fare acque perfette, paste, unguenti,
dio parer devoto, / e per fare il galante esser un empio. rolli
uomo si era creduto in dovere di fare lo spiritoso e il galante. tozzi,
signora duchessa: da poi ho voluto fare il galante. 9. dimin.
ho trovato quello che mi mancava per fare anch'io la mia amata figura e piacere
galanteggiare, intr. (galantéggio). fare la corte; amoreggiare con qualcuno.
'. spagn. 'galantear ', fare il galante. verdinois, 200
speciale corteggio che un uomo si prende di fare ad una donna servendola nella strada e
95: egli sarà fra poco / a fare le sue parti ed ardirà / insieme
10. locuz. -fare galanteria: fare buona impressione. caro, 12-i-20:
, 7-290: non è abituato a fare certe galanterie. gli è parso persino
(galàntio). raro. spagn. fare il galante, fare la corte.
. spagn. fare il galante, fare la corte. - anche sostant.
'. spagn. 'galantear ', fare il galante. muratori, 5-iii-94:
redi, 16-vii-360: un galantuomo non può fare il maggior dispetto alli malevoli che col
non già solo quelli che hanno intenzione di fare il mestier di * boxer 'per
: chi trovò quell'invenzione / di fare il galantuomo a tutto costo, / fu
non volle altrimenti stillarsi il cervello a fare tutto quello che arebbe potuto nella pittura;
ma sapete quante belle cose si posson fare senza offendere le regole della buona creanza
da acque, o per aiutare a fare dei ponti. idem, i-409: '
molto più furberia che questa bestia non seppe fare. dossi, i-355: eccoti allo
i-245: [le opere] si possono fare o d'inverno, per mezzo degli
avere galica secondo che usato este di fare. diplomi arabi, 298: e
avere galica secondo che usato este di fare... e che tucte le
moscata. bencivenni, 90: per fare buona alena, cioè buono alito di
., 8-6 (266): vorrebbesi fare [il sortilegio] con belle galle
con un atto sol di volontà / potete fare a galla ritornarmi. gioberti, vii
... non si curò di fare altra provisione; ma pensò d'aspettare il
re, la quale in mezzo alla folla fare di conversa faticona, non parrebbe alla prima
dar quattrini a cambio: / chi vuol fare in quello scambio / una bella galleria
. d. battoli, 30-32: fare in un libro una galleria di mostri
sono appesantite, come se chaplin, per fare accettare la sua ostinazione nel cinema
e dal tema del lat. facère * fare '. gallettino, sm. gallo
oco. poliziano, 186: a fare un bottoncin sei dì penò: / venne
gallico. ungaretti, xi-120: per fare quell'acido gallico, a boschi interi
tenere..., di non fare un risetto, udendo avere a essere gallina
: per indicare una persona incapace di fare del male. oddi, xxi-n-275:
. -non lasciare penna di gallina: fare man bassa, depredare. caporali
pretendere di godere di un bene senza fare i conti con chi lo produce.
soffia / il naso alle galline, e fare il dotto. lippi, 5-29:
lisa... usava di fare ogni mattina all'uscio del gallinaio. pecchi
! ma poi che ho io a fare? di'tu da dovero? -da gallióne
1-i-198: poiché e'seppe d'aver a fare, egli diventò più stretto d'un
.. / possono metter superbia e fare il gallo. vittorini, 2-79: chiamare
con le loro mogli o ragazze, e fare il gallo in mezzo a loro.
quarantotti gambini, 4-228: credeva di poter fare il gallo a roma, a capri
[s. v.]: * fare come il gallo fra le galline',
gallomania, e moderato l'antico ghiribizzo di fare assegnamento sulle liberalità di francia.
o bollori, li quali noi veggiamo fare all'acqua, o per aere che vi
4-270: e bene onore! tu debbi fare credere che io non conosca le gallozzole
per lo più affannosamente; darsi da fare, sbrigarsi, spicciarsi; lavorare con
, /... / quando vuoi fare due belle galoppate / tu sei padron
disse che... darà loro che fare, dicendomi su questo tucto l'ordine
il fortunato accidente dell'abietto rivale doveva fare un gioco mirabile. [ediz.
il fortunato accidente del galuppo rivale doveva fare un gioco mirabile]. bresciani,
: il santo padre non ha potuto fare dipoi concestoro perché gli venne male in una
animo di fuggire in borgogna: al che fare non gli bastavano le gambe, se
e un alito così poderoso da poter fare senza il menomo affanno tre ascensioni di seguito
invito a muoversi, a darsi da fare, a prendere l'iniziativa. nievo
, come a certe scimmie si vede fare, colle braccia pendenti e abbandonate,
-alzare le gambe: cadere all'indietro, fare un capitombolo. pulci, 22-232
andare (o mandare) in rovina; fare (o far fare) una brutta
in rovina; fare (o far fare) una brutta fine. busini,
., 1 (14): che fare? tornare indietro, non era a
prima cosa da sistemare era di non fare il passo più lungo della gamba. de
de marchi, ii-48: si vuol fare il lord senza averne, mandare in lusso
lusso la moglie,... fare il passo più lungo della gamba. pavese
: in queste cose il torto è di fare il passo più lungo della gamba.
... la grande virtù di non fare un passo senza aver misurato prima se
-fare le gambe alle provvisioni: fare in modo che le deliberazioni vengano approvate
[s. v.]: * fare una cosa di sotto gamba', vale
a fine ciò che si ha da fare, sia superando que'tali impedimenti.
proverbi toscani, 14: a fare il savio o l'erudito, o non
occhi invocano scampo. -piegare, fare chinare, fare reverenti le gambe:
scampo. -piegare, fare chinare, fare reverenti le gambe: metterle in ginocchio
e aspetta quello che ugo- lotto dee fare. magalotti, 20-63: bisogna ben sentirsi
aria. pratolini, 2-59: bisogna fare così:... aspettare che la
13-481: aveva passato la notte a fare impiastri... senz'altro risultato che
... senz'altro risultato che fare al malato un petto rosso come un gambero
godevano in comune dei progressi che vedevano fare alle mie gambette. verga, 3-24
gambettare, / nell'acqua, lasciai fare. a. pucci, 4-285:
maggiore di dormire che di gambettare e fare scambietti. bresciani, 1-ii-377: confitte
5. locuz. -dare, fare gambetto a qualcuno: farlo cadere per
parti di forme è adattato da potere fare le grossezze e longhezze de'gambi delle
i gambi: tirare le somme, fare i conti. nieri, 54:
è, quando egli dice o vuol fare una cosa, non solamente acconsentire,
. stoffa di colori vivaci usata per fare gonne o vestiti.
13. locuz. -fare buon gancio: fare buona preda. avevano cercato di portarla
, acciò che si possa girare e fare che il punto d vada al punto c
e, che in questa forma basti per fare tutte le operazioni. gangherato (
fa sacrificio così, ch'elli fanno fare uno ferro di cavallo, tagliente come
far vorremo,... debbi fare la rota di diamitro piei vinti, e
). salvini, v-488: * fare un ganghero ', lo dichiamo delle
cecchì, 24-13: - così penso di fare. - tu l'arai in gangheri
albizzi... procacciarono e feciono fare ch'elle si recarono alle xxi, dicendo
ganimede. -essere un ganimede, fare il ganimede: vestire con frivola eleganza
1-164: gannire... è fare lamento da cane con certa voce sommessa,
a proposito di certa ganza che 'ntoni sapeva fare meglio di ogni altro alla funicella della
, civettare; avere una ganza; fare il galante, corteggiare donne.
. 'galantiare ', per 'fare il galante '. d'alberti, 414
, o per stizza, o per fare il fatto suo, o per gara,
amico dove ci riunivamo ogni tanto per fare delle gare di rock and roll.
tutto il libro. -andare, fare a gara: competere con qualcuno (
colpe o difetti, ecc.); fare tutto il possibile. - anche al
, adoperarsi quanto più si può; fare del proprio meglio. f. baldelli
che... abbiano libertà di fare i loro dilettamenti, e di uscire fuori
. 2. tessere inganni, fare imbrogli. pataffio, 1: io
staccò e per dargli un'aggiustata dovremmo fare i pellegrini, da un garagista a un
, 9-2-183: avendo a'miei giorni veduto fare e disfare di molti trattati, non
padron maggiore, come ho io garbatamente fatto fare il vecchio malizioso. lippi, 4-65
questa impresa. panciatichi, 13: fare reflessione come garbatamente usa la parola tuffarsi
. aretino, 1-53: non si poteva fare similitudine più garbata. g. m
tal garbo parigino. -modo di fare insinuante, lusinghevole. lubrano, 2-406
, i-176: il mio desiderio è di fare qualche cosetta che abbia garbo. c
. 7. modo abituale di fare una cosa; consuetudine, usanza.
falconi, 1-52: il timoniere non può fare andare tanto giusto il vassello, che
, iii-3-12: non avendo garbo a fare il parassito, se ne dovette tornare ad
. a. neri, 1-42: per fare un'acqua marina di garbo e bella
14-2-15: e che s'ha egli da fare? una mangiatina di garbo, e
mal garbo coloro che gliela vennero a fare. cesarotti, i-238: come appunto
scortesia, sgarbo; modo sgraziato di fare una cosa (o anche scostumatezza,
]. 5. locuz. - fare garbuglio, mettere garbuglio: mettere confusione
, e col suo esempio non sia per fare il medesimo poi anche da ogni altra
in velocità col cavallo. 9. fare concorrenza a qualcuno; reggere la concorrenza
* gargagliare '. -scherz. fare vocalizzi. g. gozzi, i-23-166
tre. brunacci, 127: si potrebbe fare che la cateratta ballasse entro i suoi
gargarizzare { garganzar e). intr. fare gargarismi, sciacquarsi la bocca e la
salta là, frulla qui; che deve fare? i suoi 4 ciccì 'ci
suo elisio. 3. rifl. fare gargarismi; risciacquarsi la gola con un
sm. medie. il liquido usato per fare gargarismi; che contiene i microrganismi presenti
gargarozzo: smodatamente; ininterrottamente, senza fare pause. bartolini, 1-247: prendono
. garofalata, bu- tu vuo'fare amiduni per xii persone, tuoi do
garontoli. -fare a garontoli: fare a pugni, picchiarsi. -al figur
alguni altri, i qual faza o faza fare le dite arte in la cità de
garsonetta, non ei da cotai fatti fare. bandello, 2-58 (ii-237):
quello che qua a drieto i garzoni soleano fare: accusare le famose persone e a
1-215: non capiva cosa ci stessero a fare i medici e i chirurgi con le
. beati noi, se si potesse fare questo gaz del cervello! giusti,
l'ontano si vendono al giappone per fare il colore nero. tommaseo [s
voi che briga sarà la vostra a fare un alfabeto di cinquecento nomi de'quali
o di vivere lautamente e di fare buona cera. tommaseo [s. v
secondo la grandezza del gattò che volete fare, prendete tanto zucchero fino per quanto
. bùgnole sale, 3-22: bisognerebbe fare a gatta cieca. stringere gli occhi,
7-20: i signorini venivano su a fare a gatta cieca e a nasconnerella col
chiappato si ribenda, ecc. onde 'fare a gatta cieca 'dicesi del fare
fare a gatta cieca 'dicesi del fare un tal giuoco fanciullesco. 4
che se gli mettevano sotto lo facevan fare un certo modo di lampeggiare, quasi
maschera: tu eri / tenuto a fare, eri tenuto a dire; / mi
-fare andare le gatte in zoccoli: fare grande baldoria. g. m
le predelle, ballano: / e voglion fare andar le gatte in zoccoli.
profondamente io ne sia innamorato, voglia fare con me come la gatta col topo
[s. v.]: * fare un sacco di gatte ', si disse
-uscir di gatta mogia: darsi da fare, farsi vivo (cfr. gattamorta
si danno bel tempo e tralasciano di fare quel che dovrebbero, quando sono lontani
), sf. nella locuz. fare le gattefilippe: fare moine, vezzi (
nella locuz. fare le gattefilippe: fare moine, vezzi (talora con subdola
s'era fatto sorprendere una volta a fare il mazzolino dalla tere- sina. -oh
/ rotto le braccia, sì sa fare il morto; / e se non eran
gattamorta. diglielo in faccia. -un fare di gattamorta: contegno subdolo, falso
quel frate,... con quel fare di gatta morta, e con quelle
accorgo che ci riusciva, con quel suo fare da gattamorta. -uscir di gattamorta
quasi sempre in quella città costumato di fare, usandovisi poco dipignere, come si
cappelli. 3. locuz. fare i gattini: rigettare. panzini,
quei gatti romani che a forza di fare il comodaccio loro, e di essere
fossi, ma poco o niente vi potè fare, perocché la terra era fortissima di
) sicuramente appressare in questo modo da fare penso, che per via d'un
vuole o non 10 può concedere; fare cosa inutile. g. m.
di casa più che il gatto; fare il gatto di casa: per indicare una
aria che essa respira, e di fare il valletto, e il gatto di casa
[s. v.]: * fare come il gatto 'o * come la
o a prendere i topi: voler fare da maestri in qualche cosa a chi
, alle quali insegnano ballare et a fare molti altri giuochi e buffonerie. molineri
davanzali, i-15: voleva [tiberio] fare il male e non si scoprire;
5. locuz. fare i gattucci ciechi o orbi: non
proverbialmente d'uno che tardi assai a fare alcuna cosa, la quale non riesca poi
e così affettuoso che non so come fare a levarmelo di torno. = vezzegg
fingere docilità, ossequio, sottomissione; fare il finto tonto. berni, 66-30
sdraione; / e e'qui'intorno dee fare 'l gattone. p. de'
vii-554: 'e e'qui 'ntorno dee fare il gattone ', come il gatto
. gattone, n. 6 ('fare il gattone '). per la
borgese, 1-227: un giorno va a fare una visita di carità a un cugino
gaudenti. gaudagnoli, 1-ii-224: basta fare i gaudenti / e spender più di quel
, con la pancia in delizie. * fare il gaudente 'è impresa difficile,
attinto, / sì che non posso fare un convenevole; / deh, padre santo
discorsi delle accoglienze che a voi si potessero fare più grate. praga, vi-890:
... vennono qui a campo per fare li guasti e per disfare la chiusa
gavazzanti. gavazzare, intr. fare strepito, rumore, gazzarra; abbandonarsi
?... non potrò io più fare a gaveggiare? buonarroti il giovane,
imbarcazione. barilli, 2-208: per fare più presto prendiamo un gavitello che va
/ quando la dotta e la saggia vuol fare. foscolo, xviii-304: ella vede
bisogna / pelar la gazza e non la fare stridere. boccalini, ii-151: alle
artiglieria di nuovo sparata, cominciò a fare una lieta e spaventosissima gazzarra. d'
-gridare, schiamazzare; agitarsi freneticamente; fare festa; darsi alla pazza gioia.
g. villani, 10-125: fece fare una grande armata di gazzarre e d'
il tutto e che ci aiuti a fare stridere un poco la gazzera. -pelare
costringere in bei modi una persona a fare ciò che non vorrebbe; spillarle quattrini
/... e non la fare stridere. 5. prov. nido
abbatterci in un uomo sodo da saper fare i fatti suoi, e non in
non penso di rispondere altrimenti che col fare inserire in queste gazzette di toscana il
no: bisognava anche dare uno scandalo, fare parlare le della rivoluzione degli studenti
si riduce ad aver avuto l'onore di fare zare della gazzetta, guai al
5. locuz. scrivere, fare il gazzettino: occuparsi indiscretamente dei fatti
o parole che non ammettono replica; fare allibire, togliere la capacità di reagire;
mi si gela. -gelare o fare gelare il sangue nelle vene, il
-far andare in gelatina: rendere felice; fare andare in visibilio. g
gelatina. -fare gelatina: uccidere, fare a pezzi. pulci, 7-56:
vuol gelatina. -filare gelatina: fare cose impossibili, inutili. burchiello,
in gelatina. -ridurre in gelatina: fare a pezzi; ridurre in poltiglia.
, 1-65: se vuoi del sangue mio fare un migliaccio, / e ridur la
/ ferisci. 11. prov. fare gelatina in mongibello: rendere freddo,
.. non si possono dirizzare a fare niuno bene. petrarca, 23-24: d'
. -far caldo e gelo: fare ciò che pare e piace; fare
fare ciò che pare e piace; fare il bello e il cattivo tempo.
d'assoluta indifferenza. -non fare né caldo né gelo: non importare
: il traffico della francia giunse a fare ombra all'inghilterra, ad esser cagion
, che non sapea che si fare. libro di sydrac, 136: anche
canto,... e fecevi fare,... dal piloto orefice quelle
uffizio, che gli è piaciuto di fare per conservazione della mia riputazione. d.
10. locuz. -fare il geloso, fare il geloso con qualcuno: agire come
egli era, cominciò a rabbruscarsi, fare il geloso fuor di proposito. praga,
trinci, 1-142: del modo di fare vivai di gelsini di seme, che
oriani, x-23-196: l'italia non può fare il gendarme in macedonia mentre il popolo
di corruttibilità e generabilità, averete che fare assai più di me.
ancora in pensiero i capitani dello esercito di fare uno assalto generale alla città. serdonati
mente lucida. ne voglio approfittare per fare una pulizia generale. 8
cui... mi trasse ciò a fare. 17. sf. milit.
prese a parlare gesticolando in modo da fare effetto. 2. stor. comandante
b. davanzali, ii-70: fece fare dal re sé solo tutore,..
dio vivente. michelstaedter, 861: fare la generalizzazione della vita morale vuol dire
biasimavono, e consigliavono che si dovesse fare uno sgravo. pallavicino, i-j: perché
[del pepe] in medicine et in fare certa mestura per intonacare le pareti delle
il saporito bere che a cisti vedeva fare, sete avea generata. crescenzi volgar.
non che frutti prodotti che ella può fare, certo non per difetto della natura
mente di solimano sospetto che procurassero di fare congiurar li pren- cipi cristiani contra lui
da molto nascimento o vero germogliare e fare frutto. leone ebreo, 63: ancor
per estens. atto a produrre, a fare, a formare; creativo.
non se pono movare né mestare asieme per fare alcuna generazione, s'elli non se
d'architettura, che non manca di fare il suo effetto, e decorate di marmi
, 7-61: voleva cambiar genere e fare il varietà. -genere di vita
signori, intorno a questi poli di fare e di patir cose grandi, in
, volle ad ogni costo aver che fare con lui per persuadersi come la ricchezza
larghezza; ostentare una liberalità inconsueta; fare sentire il peso della propria generosità.
gambe, e non era tornato a fare il generoso colla roba altrui. moravia
. moravia, xi-155: io credevo di fare il generoso con umberto permettendogli di vedere
brancati, ii-252: t e non fare il generoso, con codesta voce melensa!
hai capito?... non fare il generoso! ». « basta,
8-6 (266): vorrebbesi fare [il sortilegio] con belle galle di
termina il terreno, egli si deve fare un letto fermissimo. 3.
il buon conte aveva eletti / a fare il dì la nuova ambasceria, /.
. aretino, 1-3: chi vuol fare una comparazione che quadri, dica che
, meschina che cosa potrei io fare o pensare, che più desiderabile
distrarsi, la sua occupazione geniale di fare fiorellini di carta colorata. bocchelli,
quell'imbroglione, a cui non posso fare a meno di riconoscere una grande genialità
« originalità » del pensare e del fare. gentile, 3-234: come la natura
dissimulatore de'proprii sentimenti, non mostrò fare gran caso d'un suggerimento che tanto
genio. -avere, trovare genio di fare qualcosa: farla volentieri; avervi propensione
-essere del genio di fare una cosa: esservi propenso, inclinato
quando due s'incontrano a dire o a fare la stessa cosa. crusca [s
.. non attendevano che a fare geniture per dar giudizio degli eventi
gennaio? -avere una cosa a che fare con un'altra, quanto gennaio con
io mi sono messo in testa di fare il pittore? io, dico, figlio
profana, i sacerdoti giovani dovevano dunque fare da carrettieri e le vergini da cameriere
schiere si debbono ordinare quando la battaglia fare si conviene, e darottene esemplo d'
bisogno, di più genti la sappi fare. g. villani, 10-13: castruccio
lo scandaglio alla mano, che per ciò fare non poteva servirsi se non de i
sento tanto più isolato. -armare, fare, scrivere, soldare gente:. assoldare
io, lassa dolente, / corno degio fare? giacomino pugliese, 194: donna
facilità imparano tutto quello ch'e'veggono fare, fino a sonar di liuto.
vecchia e vaga tradizione popolare, per fare in una mattina di primavera una
veggono la opera che elle hanno a fare. -colto, dotto (una
certo non si poteva da'gentili italiani fare opera né più italiana, né più gentile
sì alla gentile maniera del suo bel fare, e maggiormente a quella infinita pulitezza
). bocchelli, 1-i-2: per fare buon pane non si dà macinatura migliore
. bisticci, 3-118: faceva continovamente fare libri, e comperava, così sacri
., 19: ciascuno si brigava di fare ch'egli fosse veduto vigorosamente lo nimico
sul muro salire, o alcuno simigliante fatto fare: e questo reputavano e teneano che
gesto, discorso ispirato dal desiderio di fare cosa gradita a qualcuno, di accondiscendere
s'imparano insomma molte singolarissime ricette per fare madrigali, epitaffi, cantate, canzoni
nostra lingua fiorentina propria saprebbe troppo ben fare per la sua naturai brevità, destreza e
dove istava uno catelano grande maestro di fare di più ragioni di sapone moscadato e
15. locuz. -avere la gentilezza di fare qualcosa: farla in modo gentile,
; la risposta che tu mi dovevi fare si era che tu cercavi una pietra preziosa
delle impareggiabili opere della gentilità non sapevan fare che figure gotiche senza proporzione, senza
benevoli più attivi s'adopravano a far fare il luogo chiesto così gentilmente.
odi. firenzuola, 343: datosi da fare per casa, gentilmente il tutto amministrava
perciò di tutti gli episodi che può fare il poeta, piaccion quelli dov'egli gentilmente
del monte con lettere di credenza, a fare ad ambi li legati quest'ambasciata.
quale sia la catena di uno che debba fare da gentiluomo. palazzeschi, 3-72:
gli altri », e così arebbe saputo fare ognuno che cognoscessi le dependenzie di quegli
iii-262: il buon sonnino è tornato a fare il capo dell'opposizione, il grand'
. cagna, 1-140: era venuto a fare il minchione sulla riviera, viaggiando in
dare una sfogata a quella fregola di fare il gentiluomo. -giurare, promettere
e le genove, che tu suoi fare, affaticherai il corpo senza divozione,
a schoen- brunn nei giardini imperiali fare a maria teresa la genu- flessioncella
1-iv-322: le cerimonie, che debbono fare i convitati in onor del difonto, sono
quel savio poeta [il metastasio] fare la genuflessione all'imperatrice maria teresa. de
segno di devozione, di reverenza; fare la genuflessione, inginocchiarsi. - anche
il ricercare se queste geografie si debbano fare o no entrare nei prospetti statistici.
il demonio] che si dànno a fare le male arti vietate dalla ecclesia,
perpendicolarmente al quadro su cui si intende fare la rappresentazione prospettica dell'oggetto stesso;
, / fatte in geometrie, / da fare ad euclide et archimede / passar gli
], come si è pensato di fare, per segni esterni, secondo l'appartenenza
di lamen tarsi, di fare discorsi querimoniosi; piagnone. = deriv
restano. volete sentire come ho fatto a fare questo libercolo? dal procedere degli ignoranti
a 'geremiare 'che l'arte di fare i libri è perduta in italia.
'non vuol dir altro che fare un errore di gramatica, cioè massiccio,
ne sai qualcosa ti conviene di non fare il furbo. perché gli abbiamo iniettato i
germina e fa frutto chente il dee fare a quel che lavora, quella terra
, né altra virtù che la sua a fare germinare la terra, fiorire ed empiersi
: in ogni cosa che è da fare in vite o in arbore, fallo
suo razzi, viene essa a germugliare e fare i frutti. de amicis, i-765
e aggiustando calamai. ma non riesco a fare una linea più leggibile di queste.
. mamiani, 9-181: né gioverebbe fare delle libere volizioni un concepimento a priori
disporre, non mi sarei contentato di fare il geroglifico dossi. =
il gesso, col quale si possono fare le volte murate, con esse le mezzane
geste sono: incrudelire nella famiglia, fare cadere in qualche trabocchello alcuno malandrino,
neutro plur. di gerire 'agire, fare ': con la mediazione del fr
quando il rigido cerimoniale gli concede di fare [all'imperatore] nella sua sede
: rassomigliano a quelle femminette che per fare la vita bella si strozzano i fianchi
). ant. e letter. fare gesti (per lo più affettati o esagerati
gesticolare1, intr. { gesticolo). fare ampi gesti (di richiamo, di
-essere raffigurato nell'atto di fare gesti vigestióne, sf. amministrazione,
intr. (gestisco, gestisci). fare gesti con le mani o con le
ultima schizzata, cominciando l'argomento a fare operazione, il pedante a brache calate
punto di farla; far segno di volerla fare; accingersi a farla; fingere di
leali? carducci, iii-20-187: questo fare per non fare, questo dire per non
, iii-20-187: questo fare per non fare, questo dire per non esser creduto
non mi era mai stato simpatico per il fare gesuitico e le arie che si dava
o gittare la pietra o la verga o fare alla palla o saltare, per fare
fare alla palla o saltare, per fare il corpo agile. lorenzo de'medici
il massimo ch'uno di noi urbanizzati potrebbe fare,... sarebbe d'appendere
seme della fede. -fare germogliare, fare crescere erbe, arbusti, piante,
avrebbe fatto il possibile, per venire a fare il suo dovere. -rifl. buttarsi
pento ora delle superflue spese che ho fatte fare al signor pantalone. foscolo, xviii-140
la qual cosa se io avessi potuto fare,... molto prima che ora
, iii-7: gostantino... fece fare la chiesa di san piero e di
un fondamento di penitenzia, se volete fare uno edificio d'ettema salute. collenuccio,
costrutto perifrastico: accingersi, mettersi a fare alcunché; osare, ardire, arrischiare.
. villani, 10-174: si cominciarono a fare le porte del metallo del santo giovanni
continuo stipendiati molti bombardieri e maestri di fare salnitri e gettare arteglierie. celimi,
-gettare giù: scagliare verso il basso, fare o lasciar cadere (un oggetto)
11: se egli l'ha potuto fare, se gli getti più in grado si
cruscherella. -gettare l'abbaco: fare i conti. b. davanzali,
-gettare la casa fuori delle finestre: fare il finimondo (con valore iperbolico)
gettarono le sorti quale di loro dovesse fare il dittatore, non si potendo eglino accordare
inf., 27-102: tu m'insegna fare / sì come penestrino in terra getti
storie pistoiesi, 1-206: fece certamente fare nel castel di prato ponti di legname
denaro, ricchezze, patrimoni); fare spese inutili, improduttive; consumare in
gettarsi dentro a una fornace e farsi fare in foggia d'una in- ghistara.
: ciò è detto da me non per fare ingiuria a i gettatori dell'arteglierie,
, iii-499: disegnò per sua santità di fare un ciborio del sagramento, di bronzo
leonardo, 2-147: se avessi a fare un getto di cento mila libre, fallo
egli alcuna volta si messe anche a fare delle grandi [le opere] imperò si
credo, perché il getto non lo veddi fare: ma siasi come si vuole,
dodici braccia dal primo fondamento, fece fare il rimanente, cioè l'altre otto
: diede al coccapani il carico di fare di esso monastero e della nuova chiesa un
de'comuni e popoli particolari, dovendo fare il getto della porzione a'detti comuni
cellini, 2-74 (430): bisogniava fare molto maggiore la fornace, dove io
la fornace, dove io arei potuto fare un ramo di gitto, grosso
aveva anche influito il modo buffo di fare tra me e mio padre. e.
mano / in un gitto si può fare. piovene, 8-129: molti edifici monumentali
falco grillaio. 2. locuz. fare gheppio: morire. firenzuola, 683
so dire ch'io ho avutoj'agip di fare l'assiuolo per te: e
per te: e 'l gheppio vi potevo fare, e tirarvi le calze, per
le braccia, come sempre faceva per fare gherminella, finché il fanciullo...
-riuscire a ottenere, a conseguire; fare proprio, cogliere pienamente (un premio
è quello appunto che fu inteso di fare con quella fabbrica, espresso anche nella
ghetto! 4. locuz. fare un ghetto: far confusione; far
s. v]: * fare un ghettume 'è lo stesso che '
un ghettume 'è lo stesso che 'fare un ghetto '. = deriv.
aveva capito con chi avesse a che fare. = deriv. da ghiaccia',
è visto di verno ghiacciare i fossi e fare facile la espugnazione di una città.
sudore. 5. assol. fare gelati. crusca [s. v
caffettieri, credenzieri e simili, usasi per fare gelati. 6. figur.
una ghiacciata: arrestare in massa; fare una retata. guerrazzi, iii-217
nemmeno nel viaggio incertissimo della vita può fare un passo, né avanzare più,
: coloro che avevano avuto a che fare con lui si erano convinti di essersi
incertezze e rinvii a dire o a fare qualcosa. macinghi strozzi, 1-555:
vota di cristo, ghiaccia al ben fare, immobile ne'vizi tuoi. pea,
manetti, 27: serve pure per fare le paste migliori e più bianche
una cosa, / che tu potresti fare? e faresti una / opera santa
similitudine di mattone ghieve non se ne potrà fare? albertano volgar. [tramater]
2. locuz. far ghigna ghigna: fare sberleffi, schernire. dossi,
, in modo sarcastico, maligno; fare un ghigno, sogghignare. -anche:
riconoscibile al vestito, al modo di fare e al ghigno spavaldo, e ad una
punto del appellativo, quanto è il fare la vita di papa paulo, suto galan-
e la ghiottoneria arrivano bene spesso a fare atterrare una pianta di tanto frutto per
gallomania, e moderato l'antico ghiribizzo di fare assegnamento sulle liberalità di francia. pascoli
se gli salta poi il ghiribizzo di fare il matto, la galera gli sta bene
tanta carne addosso, che servirebbe per fare un bell'uomo con tutti i membri a
a. neri, 1-90: ne facevo fare un vaso, rinfocolandolo bene, e
: l'intelligenza, che avrebbe dovuto fare lega col cuore e servirlo, straviata
a capriccio: lo che non si dee fare; perché le abbreviature furono delle parole
: e ciò è rinunzia. deve fare a meno di tanti ghirigori, così
di mirto. vasari, i-555: fecero fare a lorenzo
il gesso è molto gentil cosa per fare figurine, fogliami e ghirlande de gli edifici
iacopone, 91-88: quando noi voi fare, già non hai signoria. neri de'
in costruzione con i verbi essere, fare, passare, ecc.).
con quella fede e amore che debbe fare ogni buono cittadino. ariosto, 12-44:
e la volontà male ordinata, ellino possono fare la inchinanza naturale ed avere malvagi movimenti
fatto capitale per pescare, e fare una giacchiata delle navi di marcello
xxvi-2-168: non si può senza spago fare archetti, / ragne, giachi, lungagnole
! caro mio, io l'ho da fare con merli accivettati; però sto lì
quella moltitudine informe dove ognuno va per fare del male all'altro, dal più
è molto lassa, che non vorebbe fare altro che giacere; ch'è cattivo
poco conto che gli uomini saranno per fare de'miei libri e de'miei pensamenti.
/ mi fa spavento! / vo'fare un lascito / nel testamento / d'andar
carnalmente, accoppiarsi; dormire insieme; fare ah'amore. giamboni, 4-50:
epitaffi a giacere. -porre, fare, disporre a giacere (o giacendo)
lepre giace, e so che non può fare né più né meno che si portino
animali suddetti la giacitura del capo può fare che la materia estranea posi molto sull'
rito scozzese, pagata dagli stuart per fare propaganda contro il trono degli hannover,
in ginocchioni, il che egli soleva fare con grande ardore di spirito, che i
fisici simili); è usata per fare gioielli, statuette, vasi, ecc.
terra gialla. alghisi, i-304: per fare un colore giallo si potrà usare giallorino
. 17. locuz. -avere, fare i piedi gialli; essere sui piedi
e quella morchia che n'esce, fa fare al vino la state i piè gialli
gli spondei, ché non se ne può fare che non siano trochei o giambi.
ettasillabi. alfieri, i-194: nel fare questi tentativi mi veniva evidentemente sotto gli
vedeva alcuno sfoggiare nel vestire, o fare altre spese, le quali trapassassero la
la carierà de doi in doi come sogliono fare cum le sue ginete in mano,
, pare, ci tiene un poco a fare il tenentino di cavalleria della letteratura giornalistica
aguato, e videndogli a la scrapistrata fare un novo ballo de personaggio, e
. antonio latini, lxvi-2-253: per fare venti giare di sorbetta di limone.
consenso. 2. locuz. fare la giarda o una giarda o qualche
o una giarda o qualche giarda: fare uno scherzo, un tiro birbone, una
mechera... cadde in animo di fare una bella giarda e veder di beccarsi
le cinture delle cartucce « di fare così: voi due e il bigin andare
vista di dovere quello anno assai uve fare; e tutte allora fiorite sì grande
testi fiorentini, 257: diedi per fare le dette gibbe e ballette e tela
costo. 3. locuz. fare la gibigianna: abbagliare. stoppani,
, in su le zanche, ne facevano fare i quelli che erano alti cinque e
ingrossa su, e risponde di voler fare e dire, s'usa: 'egli
. -fare passi da gigante: fare passi lunghissimi. -al figur.:
o qualunque insegna il signore dell'oste fare vorrà. sacchetti, 274: quanto grieve
sottoposto all'arte non possa né debba fare nell'arte, né fuore d'arte,
la sua mogliere), e voglio fare noto alla tua patrona come te haio comparato
dell'abito loro... come vedi fare adesso a qualche insensato che va trascinando
: alcuni altri legni odoriferi atti a fare casse et altri piccoli lavori si trova,
l'ho vista che andava sulla sciara a fare due fasci di ginestre. moravia,
. messisbugo, lxvi-1-299: a fare dieci piatti di gene- strata da
(lat, -ficium, da facère 'fare '), sul modello di caseificio,
e per macerarvi le ginestre, da fare il panno ginestrino. tramater [s.
gingillo capace di dar l'andare e fare scarrucolare queste girelle, che, come di
io allargai le note storiche solo per fare intendere il testo, difficile a tutti
; perché ha fame, e di fare un po'di ginnasio inferiore lo credo capace
, che nel liceo non sia necessario fare altre versioni dall'italiano in latino.
svevo, 3-650: quando vedevo un ginnasta fare i suoi esercizi troppo in alto,
negli atti della vita, s'avvezzi a fare dei sacrifici ignorati da tutti ».
2. che viene impiegato per fare ginnastica (un attrezzo).
tutti i movimenti che ha dovuto fare, tirar fuori il cavallo, disporre le
ginocchino. 3. locuz. fare ginocchino o di ginocchino: fare riverenza
. fare ginocchino o di ginocchino: fare riverenza accennando la piegatura del ginocchio.
, ma stremo di forze non poteva fare un passo, e cadeva sui ginocchi
tocchi? -trascinarsi sulle ginocchia: fare atto di servilità. b. croce
tutto 'l tempo della vita ci può fare star sani e allegri, e senza ribrezzo
corre, se in casa si può fare o altrove nel conspetto tuo. ariosto
, 38 (114): non fare scheme del tuo amico eziandio giucando,
timballi. 15. tr. fare una partita, portare avanti una giocata
l'amore di dio, serbate a fare le pazie ne'tempi della pace, che
generano superfici sensibilissime. 24. fare uno scherzo, tendere un tranello,
casi impreveduti, e si decide a fare una gran giocata. passa un giorno,
singulari giucatori di tutta italia venivano per fare con esso di quella arte esperienza. chiabrera
lì sulla piazza, si mise a fare, sempre dondolandosi, un giocarello,
destrezza... s'infiammò di fare quante destrezze e giuochi elli potesse e
: io abbondo d'animali che sanno fare giuochi. machiavelli, 819: dunque
. alle quali insegnano ballare et a fare molti altri giuochi e buffonerie.
cerco d'un ebreo e gli faccio fare il giuoco dello staccio, e allora chi
edile, il popolo si vergognò di fare spogliare le giullaresse. -giochi funebri
il giuoco della sincerità. tu puoi fare qualunque domanda e gli altri devono rispondere
27-23: non potrà, se volessi fare ora, / levar più d'un con
da principio, anzi intendevo, di fare più che altro un giuoco; ma tu
prude l'amorosa rabbia, / che voglio fare a mezzo il gioco ei cada,
. g. bentivoglio, 4-146: suol fare [la fortuna] i più alti
magalotti, 7-103: avrò campo di fare non solo i giuochi di frascati, ma
, ondulati, feroci, a cui fa fare i giuochi attorno alla testa come se
: del sistema del cartesio voi dovete fare quel conto, e non più, che
, e non più, che si vuol fare d'un bel giuoco di fantasia.
cavalca, ii-163: e peccato a fare beffe e derisione d'altrui, quantunque per
andranno in gioco. -avere, fare bel gioco o buon gioco: essere
7-161: i partiti estremisti avevano potuto fare buon giuoco sulle masse agricole dicendo:
della terra ». -avere, fare, prendere, trarre, darsi gioco:
nemici assai più resta / dentro da fare e non l'avran da gioco. caporali
né senza pericolo. -dare, fare buon (o mal) gioco o a
essergli assolutamente necessario, non poterne fare a meno (cfr. giocoforza).
.: non aver nulla a che fare, a che dire, a che
, un torto, un'offesa; fare un brutto scherzo. -anche: agire
e la moglie trovare insieme, per fare un mal giuoco e all'uno e all'
, 12-116: la paura di « fare il giuoco » degli avversari è delle più
lippi, 2-22: tacquelo, per fare il giuoco netto, / fuor che al
netto', vuol dire... fare il fatto in maniera che altri non se
sua astuzia, dargli l'occasione di fare cosa che gli stia molto a cuore
c. dati, 3-49: sfidò a fare alle pugna al buio giuliano ricasoli,
(un mezzo, uno strumento); fare ricorso (ad aiuti, protezioni,
in giuoco appunto come deve necessariamente saper fare chi sta ad amministrare. cinelli, 1-339
maggiore, essere inevitabile, non potersene fare a meno (ed è sempre in
più riposte fila della casa debbono giuocoforza fare capo a lei. pea, 7-574:
contegnosi e gravi, e non già di fare del buffone e del giocolare.
., i-2-30: desiderano di sempre fare ridare le genti,... sì
... / vorrei proporgli di fare il festaiolo. -di animali.
qual non ha suoi pari / nel fare in piazza giuocolare i cani, / e
star co'ciarlatani. 3. fare all'amore. -anche con la particella
radi; / or esci e non ci fare i fraccuradi. a. alamanni,
. magalotti, 20-153: gli fanno fare tutti quei giocolini senza ch'ei se
altro orivolo di metallo e gli fanno fare tutti quei giocolini. goldoni, iii-23
nel corso. la inaspettata fortuna gli fece fare un saluto giocondo. c. e
, con le quali variando si possono fare i brodi e le minestre convenienti e
concepo nel cuore mio, si può fare. boterò, i-233: i tesori che
nati a combattere si per- dessino in fare a'sassi o al maglio. giordani,
di sotto al giogo che ti può fare male. ariosto, 42-64: sappi,
tormento. -causare, produrre, fare, dare, recare gioia a qualcuno
sofferire. -mostrare, menare, fare gioia: fare dimostrazioni di grande allegrezza
-mostrare, menare, fare gioia: fare dimostrazioni di grande allegrezza. dante
coprir d'un gioiellato panno, / falli fare a tuo modo i funerali. f
-per lo più nella locuz. fare il giorgio: costruire un fantoccio di
di feste. -per estens.: fare un falò.
undici conti armava il traditore / per fare il giorgio in una bella mostra.
piazze. salvini, v-401: * fare il giorgio ', far l'uomo armato
portando allato note dell'opere ho a fare ognora. b. segni, 2-204:
in un gran ospedale non si può fare con esattezza. -edil. giornale
cena, di'pure che avevo da fare al giornale. 5. giornale radio
agg. che si fa o si deve fare, che avviene e si ripete,
fare il giornalista non significa mica scrivere. più
che un partito liberale non abbia da fare più nulla nel mondo, e sia ormai
che anzi esso ha fin troppo da fare. slataper, 2-294: trieste non
le azioni che giornalmente si aveva a fare ed esequire. guicciardini, i-194:
.. quanta strada ci fosse da fare. alcuni gli avevano detto una giornata di
han fiutato subito con chi hanno da fare. -calcolando il compenso della prestazione
dove si può, l'uso di fare i lavori a cottimo piuttosto che fargli
nardi, i-15: questo modo di fare i magistrati corruppe assai i buoni costumi
guadagnare un po'di denaro, egli doveva fare di nascosto,... un
81: qualunque volta eglino ordinavano di fare la giornata con il nimico, ei volevano
. -fare la propria giornata, fare alcune giornate: procedere, viaggiare.
indicare che non si è disposti a fare qualcosa, che non si è in
, ii-32: è già un bel da fare, mi sembra, tenersi in giornata
giorno, e non hanno mai dovuto fare sforzi. pratolini, 1-25: sono
8-119: noi alcuna volta in sul fare del giorno, quando, appena sparite le
. -anche: non saper distinguere, fare confusione fra cose diverse. pananti,
bellini, v-206: inoltre ho imparato a fare le cuffie, ed i cuffini da
io non ho fatto, e non posso fare, per necessità e per elezione,
giorno: rimandare il termine utile per fare una cosa o per godere di un diritto
suo cavaliere,... gli farà fare una grande giostra, o un gran
mesi. davila, 569: fece fare una giostra, correndosi allo anello ed
« questa posta / tu la pòi fare occulta, d'onne gente nascosta; /
di gabbare mio marito, ciò vorrei fare per altro viso che per il vostro
f. giovanni annio... volle fare in favor del suo viterbo.
. -tener tavola in giostra: fare all'amore. leonardo, 2-100:
mercé. 5. muoversi velocemente, fare rapide evoluzioni; dimenarsi. lancellotti
, 4-269: tu mi fai pur fare nella mia vecchiaia quel ch'io non
s'è... risolto di fare nella sua ormai troppa avanzata età quello
quello che non ebbe mai voglia di fare negli anni suoi giovaneschi e virili.
: sarà utilissima cosa al poeta moderno di fare una protesta a'lettori ch'ha composta
da marito... voleva ancora fare la giovinotta e si sentiva i bruciori.
giova, che aiuta, che muove a fare qualcosa. -grazia giovante: grazia
capellano volgar., 1-81: studia di fare tutti i beni, sicché paia che
/ -tose. non avere a schifo di fare, usare o questo è,
maniera nello contrario. -mal non fare, paura non avere. -bisogna
giova di chiamar più tosto celeste fare a giova giova. che terrena
: sperar frattanto d'oggi in poi o fare ciò che desidera; invogliarlo.
sette iuvenchi e sette pecore nere per fare sacrificio alli dii deh'infemo. bibbia volgar
, 3-86: cominciarono così, tanto per fare qualcosa, a parlare dei vecchi tempi
ma i principi gioventosi non possono fare, per ciò che i doni gli avòcolano
cavallina; / la gioventù la vuol fare il suo corso. = voce dotta
2. che fa o è disposto a fare il bene; che sente o dimostra
a moversi ed a parlare, per fare scelta del più vago e più gioviale di
: il primo anno che cominciai a fare il medico, giovinastro inesperto, imparai
serdonati, 9-10: se avrete a fare con uom adirato e desideroso di vendetta
padrone, come tu l'hai redutta a fare girandole e spiritelli e mille altre lascivie
ii-731: era costume della città di fiorenza fare quasi ogni anno per la festa di
d'arrivare a vienna, tante girandole vuol fare prima di arrivarvi. -turbine
girandole,... lo trovai fare fondamento in sullo odio che ha tutto lo
fra voi quello che ha meno da fare girondolasse per le campagne a raggranellare parole
goldoni, vii-390: che ho da fare io con questo girandolone? pananti,
: ahi lasso, or che vuol fare questa fortuna di me col vostro male?
che vói figurate forti, non li fare così, salvo il girare della testa sulle
riparo / far non si può, ni fare altre diffese / contra di quel che
. doni, 3-163: si deliberò di fare un'opera, ma non gli sapeva
, ii-5-66: un noioso e melanconico fare e disfare, un monotono girare sopra se
che se gli mettevano sotto lo facevano fare un certo modo di lampeggiare quasi somigliandosi
, i due a cui toccava a fare, diedero una girata a'legnetti. pisacane
di lor lacrimò l'occhio / nel fare il calicion la sua girata: / il
giorno ch'e'piova, e gli fa fare una girata lunga. de marchi,
, 1-422: in poche ore hai voluto fare a me una girata di tutti i
la vestirono da colombina, le fecero fare dei movimenti giratori. -coppa giratoria
dati, 3-147: si sforzò di fare capriole, salti e giravolte stranissime.
meta stabilita; escursione. -dare o fare, pigliare una giravolta: deviare dal
giravolta: deviare dal percorso stabilito, fare un giro, una scappata; aggirare (
così a fermo la giravolta che doveva fare per non passargli troppo vicino. guerrazzi,
(giravòlto; aus. avere). fare giravolte, girare su se stesso.
latini, i-239: fei proponimento / di fare un ardimento, / per gire in
tu formasti parole in quella bocca / da fare i monti gir, non che un
i galeotti dal fischio, quanto abbiano a fare, o a stare saldi, o
-gire fuori: uscire; fare una sortita. tata), cerchio,
a forza di girelle: costringerlo a fare qualcosa. fagiuoli, 3-6-91: quel
! andate, andate pure / a fare il cittadino; / laggiù ci vorrà altro
sopraveste e 'l girello ch'io gli fo fare. maniglia, 1-268: oltre alle
, al vedere, t'è piaciuto fare come la rondine, che alla fine toma
, bisticci. giusti, i-500: lasciami fare un girigogolo: io ho provato l'
imo de'nobili cittadini di roma dovesse fare le mura della città e le torri spesse
eleganza, e le ha dato un fare franco e spedito. pascoli, 654:
oltre all'altre che sentiva andare a fare il giro intorno sopra l'isola sciato,
, 3-26: non venne più a fare i cento giri della piazza, in maglia
ne aveva, gli cadde in animo di fare un giro per italia. bertola,
la porto con me in macchina a fare un giro. -fare giro a
, compiere il giro di un luogo, fare il giro di qualcosa: girargli intorno
vercellina, convenivano, con grave incomodo, fare il giro quasi di tutta la città
le sue spalle trovò più corto di fare il giro del giardino per andare in camera
lo giro. -prendere il giro: fare l'abitudine a qualcosa. -prendere in
le divise delle nobildonne per lo più fare con una toga ben refilata, quando meno
, 212: pregai messer francesco nostro a fare scusa per me con v. s
iii-32-56: tempo adesso non è di fare spaccio / né di moral né d'erudizione
dove si vendemmia. -figur. fare la corte. pirandello, 5-195:
una persona (per lo più con fare sospetto). gozzano, 1056:
, intr. (girotóndo). fare il girotondo; correre, saltare, ballare
ed ostile, certo di avere a che fare con due amanti girovaghi. -stor
314): agnese aveva pensato a fare una scappata a casa. [ediz.
): aveva avuto in mente di fare una gita a casa]. imbriani,
certo, e non sapia commo se fare. pulci, 4-37: questa fu buona
gherardi, iii-8: vi piaccia venire a fare collazione tutti insieme nel nostro giardino,
si era accordato con la sabina, per fare con lei questa gita di piacere
. grazzini, 4-139: -vogliam noi fare un po'di gita da santa maria
che soprastavano... s'ordinò di fare il censo e l'estimo nuovo.
da siena, 669: non ti fare a le finestre a vedere a giocare
-al figur.: impegnarsi a fondo, fare ogni sforzo per portare a termine un'
coprirsi. -tagliare, trinciare, fare il giubbone a qualcuno: far giubboni
padre del loro generale, che cosa fare de'romani così vinti e presi.
onnipotente e del suo regno, anziché fare feste e tripudi, hanno smarrito la gioia
con molti contanti / a'medici gli fe'fare un cristeo / avvelenato, onde morì
che fossino veri, non lo puoi fare senza peccato mortale. castelvetro, 3-153
michelstaedter, 139: così ne potremo fare [del bambino]...
delle maggiori cose e aveano potestà di fare decreti e statuti. fatti di cesare,
3-51: l'uomo non può peggio fare all'uomo che tormentarlo o giudicarlo a
fatto de la vendetta e de la guerra fare grande dubio vedemo, per la qual
atti che vedi a chi t'ascolta fare, / ché si suol giudicare / talor
un cieco de'colori: non si può fare a meno di non ispa- lancare le
lo tuo dal mio, e voglio fare mio testamento e giudicarlo per la mia anima
; po- gnamo che tu gli veggia fare un peccato, eziandìo gravissimo, non
bibbia volgar., i-544: non fare cosa iniqua; né non giudicherai ingiustamente
visto quel ritratto che mi ho fatto fare? -l'ho visto e revisto. -che
il loro tempio, acciò che possino fare la consuetudine dei loro padri antichi.
tuo interesso; inperò io lo voglio fare stimare ette ne darò tutto quello che e'
giudicato a morte: fa'quello che dee fare. leggenda di s. chiara,
ch'ò molto lassa, che non vorebbe fare altro che giacere; ch'è cattivo
città e tanto gentilmente mi invitarono a fare parte della commissione giudicatrice. =
. albertano volgar., 1-57: fare vendecta si per tiene a solo dio
: l'officio del pretore in roma era fare gli editti generali e deputar li giudici
io0: sia loro lecito di farne fare [del pane] a quei fornari che
. -appellarsi al giudice; chiamare, fare giudice qualcuno: rivolgersi a lui per dirimere
ella, voglio vedere quel che vuol fare. i. nelli, 8-2-1: mi
è detta giudiciale, perché s'usa di fare dinanzi agli giudici e signori, che
era in lui la sapienza di dio a fare i giudicii. diodati [bibbia]
cattedra apparecchiata al maestro che ha da fare cotali atti, e similmente a piè
giudizio, milanesi. -avere giudizio di fare qualcosa: avere l'avvertenza, prendere
brama dell'irraggiungibile. e tempo di fare le cose con giudizio. -crescere
; ma le signorie vostre ne possono fare il medesimo giudizio che si può di qua
perché non sarà altro che avere a fare giudicio tra una cosa certa ed una incerta
o quella donna volendo da se stesso fare giudizi qual più bella fussi.
innanzi a lui. -mettere, fare giudizio: rinsavire, cambiare vita,
verri, i-126: sono costretto a fare la generosità d'uno scudo al detto
sé, e trinciava giudizi con un fare saputo che irritava. -venire,
d'animo. gelli, ii-62: a fare un uomo valente... e'bisogna
[i bimbi] non si attardano a fare il chiasso, ma filano via come
porsi alla testa delle sue schiere e fare sì che ci tenessero fronte, poiché
battoli, 1-47: sono alcuni che per fare statue tolgono il giuggiolo. pascoli,
malinconico o sconsolato, avea per ciò fare una somma forza. verga, ii-359:
essi giullari del teatro si vergognerebbero di fare e di dire eziandio per giuoco dinanzi
se vollero questi [i romani] fare le rappresentazioni sceniche, non avendo alcuno
, saltare, correre, sonare e fare cotali cose. cavalca, ii-235: quanto
messio edile, il popolo si vergognò di fare spogliare le giullaresse. leggenda aurea
secondo corno sogliono alquanti, che vivono di fare giol- laria, con una sua scimia
» significa propriamente coprire o aspergere o fare altro con i giunchi. bresciani,
baldini, 5-103: che cosa potresti oramai fare... per farti perdonare la
secentista ha voluto a prima giunta fare un po'di mostra della sua virtù
nel cuore femminile. -dare, fare giunta: peggiorare, aggravare (una
coloro, che innanzi che comincino a fare la penitenza, o che incominciata la compiano
lo stampo. 8. locuz. fare la giuntura: colmare l'eventuale vuoto
non essendo mai sufficiente il raccolto per fare la giuntura. = voce semidotta
avanti v'abbi descritto l'ordine de fare li saggi de le miniere,..
in sustanzia, con la giunzione di fare el saggio de l'oro.
ora avenne che lo die che si dovea fare la giura, essendo, come è
paese, giurabbacco! saprei quel che fare! = comp. dall'imp.
loco dove la gente era raunata a fare il giuramento del matrimonio. foscolo,
come i giuramenti o come giuramenti falsi; fare bocconi che paiono giuramenti falsi: ingurgitare
fedelmente ciò che si è giurato di fare. bibbia volgar., ix-32:
giurare, intr. proferire un giuramento; fare un'affermazione o una promessa chiamando dio
alla ventura per provare sua persona e fare giurare gl'infedeli alla distruzione de'cristiani
, e'mi darebbe il cuore di fare i piacer miei in guisa che tu non
, che le arti s'incaricavano di fare rispettare. -con riferimento alle promesse di
. -obbligato con giuramento (a fare o non fare qualcosa).
con giuramento (a fare o non fare qualcosa). compagni, 3-24:
vero... di aver a che fare con quella trasparente scioccona.
bocchelli, ii-322: gli toccava di fare il giurato in uno di quei processi
sopra le misure..., iuro fare il mio offizio bene e con buona
, se il titolo autentico di poter ciò fare non esibisse. 3.
di non ottenere da lui la facoltà di fare giuridicamente il divorzio. boccalini, i-58
., 1-57: se tuo vuoli fare vendecta, ricorrine al giudice che 'nd'abia
ii-21: ma che cosa dunque si deve fare per ovviare a tanti disordini?.
la giuridizione della chiesa, che sarà contento fare quello lui avessi fatto. panigarola,
7. locuz. -avere la giurisdizione di fare qualcosa: poterla fare in forza di
la giurisdizione di fare qualcosa: poterla fare in forza di un diritto. dovila
alla comunanza del popolo la giurisdizione di fare nuovo signore. pallavicino, i-413:
e quivi pone lo 'ntento tutto a fare bello se puote. g. villani,
amor mi dà sopra ardelia, farle fare ogni cosa. accetto, iv-164:
., 3-256: i campani cominciarono a fare impresa di mettere i cumani sotto la
d. bartoli, 6-6-68: ogni lor fare l'avrebbono di leggieri, a forza
peccato. aretino, 8-342: le feci fare mille giuramenti, e di non fame
la mia povera testa era insofferente di fare in sé conserva di definizioni, digesti
intorno, e non sa che si fare, / poi che l'ali non ha
dalla beatitudine sua si proposero anche di fare giuspatronati della repubblica alcuni vescovati nel paese
ergo a tutti i grandi tocca / fare ad ogni arbuscello un giustacuore. f
dee giustamente sé guidare: che non può fare lo giovane. cicerone volgar.,
timore servile, che non gli lassa fare giustamente quello che debbe, o per lusinghe
rimessi per cristo. 2. fare in modo che venga considerato giusto,
renderne ragione o conto. -anche: fare apparire giusto ciò che tale non è
loro età. 5. ant. fare giustizia, prendere provvedimenti. ottimo,
essere modi in quella republica da poterlo fare. boccalini, ii-194: fece sapere
jùstum * giusto 'e facère * fare '); cfr. fr. justifier
, 1 * 759: che debba fare un giustificato per mantenersi in grazia.
il direttorio ha ordinato a rivaud di fare il processo alla condotta di fouché,
fiore del mele, e certe a fare i favi negli buchi, e certe
gli uomini e che porta di non fare agli altri ciò che non vorremmo fatto a
vorremmo fatto a noi, e di fare agli altri ciò che vorremmo a noi fatto
. passavanti, 159: guardatevi di fare la giustizia vostra, cioè l'opere
a loro quel che essi avevano voluto fare a lui. 6. applicazione
, 1-i-166: il motivo poi del fare scendere carlo in italia e d'ogni
rimedio al mondo ». -amministrare, fare, tenere, rendere giustizia o la
ciascuna malizia, / e fa dicere e fare ogni sozzura; / e tal fiata
quando sono al luogo ove si de'fare la giustizia, colui che dee morire
che il duca pur fermo a volerne fare giustizia stava. gherardi, iii-144: il
; ai quali egli diede signoria di fare la giustizia delle genti, cioè di vivere
, / edà lor forza e di mal fare ingegno. s. caterina de'
o necessaria, si può lungamente fare senza qualche eccesso di vendetta. d'annunzio
di pensiero e di frase abbia minimamente che fare col più negletto recitativo, o con
di non aver fatto, per poter ora fare in giusto tempo, mentre s'awicina
giusto di quello che gli dicono di fare o anche fanno i genitori. pavese
con ampia misura cerca lo suo mal fare e con piccola cerca lo bene; sì
tommaseo [s. v.]: fare una giornata giusta ('iustum iter':
giornata, perché non sono atti né a fare né a sostentare l'urto, ma
, è giusta, e l'hanno a fare. beltramelli, i-597: « volete
, 9-147: ma che cosa devo fare? siamo giusti. se non è il
. -addormentarsi del sonno dei giusti: fare una santa morte. serdonati, 10-63
ogni diligenza a riformare la chiesa, e fare che i religiosi istessino a'termini loro
quattr'anni sono da alcuni mercanti di fare un fondo per un nuovo commercio, o
particolarmente forte usata in liquoreria o per fare dolci, in partic. caramelle;
gente dissolutissima e dirotta a ogni mal fare, sol perché disperata. parini, xx-
e la grazia di dio, qual sogliono fare naturalmente quelli che son tagliati colli gladii
, 25-124: similmente non si vuol fare che 'gli 'serva al terzo caso
romolo, per ordinare il senato e per fare altri ordini civili e militari, non
chi, per indurre un altro a fare una cosa per sé sospetta, fosse andato
per prodotti opoterapici; in profumeria per fare cosmetici; come conservante per frutta,
« pietro iacobo mio non so che fare », cossi dice [ecc.]
-fare il giro del globo: fare il giro del mondo. — al
1-88: se ottiene il suo intento vuol fare il giro del globo. nievo,
.). -in partic.: fare glo glo (il tacchino).
,... lui sarebbe mezzo a fare questo resto e lo farebbe facilissimamente.
, e servono quando vogliam significare di fare o sentire qualche cosa con gran gusto
alla gloria tutti quanti. -avere, fare, prendere gloria; farsi, darsi
e glorificamento si debbiano in uno luogo fare. segneri, iii-2-163: ne ricaverà.
sempre de'principi e de'prelati il mal fare, cagiona questo bene, che di