li tormentatori dell'infemo non potrebbero più fare nell'ufficio loro di quello che voi
danno tanti tormini al loro cuore, con fare spezialmente al solo udirli tremar l'anima
pavonazza e verde non ha compito di fare il mio torna f.
venivano incontro. soldati, ix-114: che fare? tomai sui miei passi, diretto
campi. -rifluire al contrario, fare il corso inverso a quello naturale (
5. apprestarsi di nuovo o rimettersi a fare qualcosa che si era interrotto o dalla
atteggiamenti abituali. -in partic.: fare ritorno a una condizione di ragionevolezza,
amico e che cosa pensi egli di fare. michelstaedeter, 74: i discepoli erano
tornarono a la diritta via di ben fare; e '1 giudeo abbracciòe la fede
so; convenire, occorrere, fare al caso (in partic. nel
, però che noi dubitiamo che, sanza fare il debito / tutto quello,
vasari, i-129: costumasi per molti artefici fare la figura di nove teste, la
che noi potren tornarla in casa, e fare / ripigliare a ciascun i panni suoi
: per via di misericordia si puote fare conclusione... in dodici modi.
inesplicabili con spesse porte in essi fabbricate per fare errare l'andata e fare, che
fabbricate per fare errare l'andata e fare, che si ritorni ne'medesimi errori.
questi inconvenienti io ordinerei dua modi del fare le leggi: l'uno, che le
concredere il giorno che s'avessi a fare tesequie. compagnia della lesina, i-ii:
: riprendere contatto con la realtà, fare ritorno dal mondo dei sogni, della fantasia
acido nitrico. li miscelammo, incapaci di fare calcoli preventivi, fino a reazione neutra
» -che si è incamminato per fare ritorno; che è sulla via del
cavalleria errante tornerà alla moda si potrà fare una molto bella giostra o un magnifico
cattivelli. 2. locuz. fare un tornello: eludere una questione.
, barriere e tornei, si verrebbe a fare un bellissimo concerto di giochi da unire
... lo re luis fece fare nella moneta del tornese grosso dal lato
13: queste [scodelle] si fanno fare dagli tornai... (tomaio
libro francese che tratta dell'arte di fare le funi e i cordami; ne ho
torniare, / però dovizia ve ne possiam fare; / per dar le spezie a
o noi ritorneremo o noi manderemo a fare tagliare questo legname ». bembo, 10-iii-81
non le sembra? qualche cosa bisogna pur fare, a sto mondo! se non
e del modellare, del tessere stoffe o fare caraccio, 38-18: far ci conviene (
tutti. 5. intr. fare le fusa tonfando (un gatto).
gira. carena, i-305: 'tornire, fare le fusa'dicesi quel mandar fuori,
a contatto del fluido, destinata a fare esposione sotto la carena di una nave
alla propria arte si può arrivare a fare qualcosa. luzi, i-56: chi mai
, ma di maggiore altezza si dèe fare che non sono le torri murate della
possa io alla torre a tre canti fare un salto, e restar per l'aria
difendere li due torroni, si può fare nella profundità del fosso... uno
(per la coniug.: cfr. fare). sottoporre al procedimento di torrefazione
'far seccare'e facère (v. fare); cfr. anche fr. torréfìer
auda, 20: la torrefazione si puoi fare in più modi: cioè scaldando bene
forte mure e torioni che si potessero fare. idem, liii-290: aveano fatto uno
ugieri apugliese, xxxv-i-895: so ben fare e torselli e torse / e ben
ugieri apugliese, xxxv-i-895: so ben fare e torselli e torse / e ben
proletari: riceverai tanti torsi di cavolo da fare il minestrone per sei mesi te e
, 3-i-37: se si trattasse dunque di fare il ristauro del torso del 'belvedere',
non metteva conto darsi tanta pena per fare di lei una intellettuale. sinisgalli, 6-44
: fecelo amazzare e del cuore fé fare una torta e presentolla alla contessa e alle
ritonda, 1-34: lo re meliadus fé fare un gran mangiare, nel quale non
102: il giorno seguente bertoldo fece fare una torta a sua madre, di bietole
. (per lo più nelle espressioni fare, dividere la torta, maneggiare la torta
. ibidem, 308: chi vuol fare buona torta, vada con un piè solo
via. messisburgo, 46: per fare una tortèlla brusca di code de gamberi
cera gialla disfatta, e di ciò fare una tortétta sottile la qual posta sul cuore
sm. arrighetti, xxvii-6-62: fece fare un gran mangiamento, il quale non
scibbia, / né torta fare ond'abbia un grido scioppo, / com'
tr. ant. (tortéggio). fare oggetto di torti, soprusi, offese
, ma in quello di dio a che fare? come? tortellàio, sm
anonimo veneziano, lxvi-1-92: se tu voi fare torteleti de enula con brodo, toi
enola. messisburgo: 68: a fare dieci altri piatti di tortelletti magri d'alta
fare onni instrumento che tu vuoli, cioè ferro
tortizare, tr. dial. ant. fare oggetto di torti, di soprusi,
triangolo torto non c'era nulla da fare. 2. attorcigliato, ritorto
o dritto o torto ch'ella possa fare, in quell'istante che la palla
e disposta a rubare ed a mal fare. muratori, 6-118: e qualora le
questo mio padre, che ebbe a fare cotanto tempo con mia madre, e
/ disse, ma di altro non mi fare tuorto. lorenzo de'medici, ii-199
illusioni e inganno del dimonio, volendovi fare vedere 'l torto per il dritto,
cale. -avere torto marcio-, fare affermazioni assolutamente inesatte, ingiuste; sostenere
due tortorelle gli metteva il pizzicore di fare come loro, benedetti! panzini,
sua volontà disse: « che state a fare, che non uccidete il nemico del
comprendere o per trovare il modo per fare qualcosa, per raggiungere un risultato,
4. che ha carattere, modo di fare scontroso, scostante o anche chiuso,
ferrovia. 7. locuz. fare rocchio torvo a qualcosa: criticarlo aspramente
tosata. 3. locuz. fare la tosa: percuotere, picchiare.
i calzoni sporchi di terra scendevamo a fare un bagno verso le quattro. 4
spesso di questa prosa, come sola posson fare i toscani quando hanno ingegno vero perciò
puro, e non affettatoci sarebbe da fare qualche dolce amorevole brevissima osservazione. cesarotti
2. tendenza a fare uso eccessivo di toscanismi; adescanità schifa
loro, dicendo avergli avuti non per fare guerra con i loro nemici, ma perché
invincibile desiderio o bisogno di continuare a fare uso della droga per evitare la sindrome
con un tossicone e con una pentola da fare stomacare me e chi mi sta a
industriali. chiamare l'attenzione o per fare un segnale. = comp.
» chiamai tostanamente. comune è il fare atto di tossire, in maniera da essere
che in quello che a voi pare da fare in quetossina, sf. biochim.
, nel parlare, nel- di fare irresistibile presa in un ambiente o contesto
sostant di tosto1. stan passo cominciò a fare. tomi tossici, provocati dalla
[tommaseo]: questo mese sono da fare i mattoni di terra bianca o creta
stiracchia-canzone, dicendo: « io vo'fare la serenata a un pattanino maritato, assai
-fare tosto: sbrigarsi, affrettarsi. - fare più tosto-. giungere più rapidamente a
l'espressione del volto). - fare faccia tosta: assumere un contegno che non
sopra li suoi, e ne vuole poter fare quello che gli pare. tasso,
risoluzione di quel ch'egli abbia a fare, ma lo saprò e ravviserò. segneri
unte-, non avere alcuna intenzione di fare qualcosa. machiavelli, 1-vi-203: filippo
... ricorsero allo strattagemma di fare una cavalcata di asini, i quali cominciaron
anonimo veneziano, lxvi-1-64: se tu voi fare bramage- re per xii persone, toi
udire le prediche,... e fare l'altre opere untuose, quando,
comperato el lattovaro e certa unzione appropriata a fare risentire le brigate. bandello, 1-15
prima sburrarlo, acciocché se ne possa fare buon cacio. giuliani, i-409: come
: voglio che andiamo noi altre donne a fare un'altra prova, e vedere se
, consultava uello che fosse da fare. piccolomini, 2-45: a punto l'
5-113: per una commissione che dovevo fare mi sono arrischiato a servirmi di un
, / e crede ancor di poter fare il bello, / gli fan la raschiatura
uopo, se tu stai cheta e lascimi fare. giov. cavalcanti, 185
tutte le donne, se la lascerà fare quel tanto che basta per utilizzarlo all'
all'uopo. » -essere o fare uopo o d'uopo: essere necessario od
cielo d'alcamo, 175: sto fatto fare potessi -inanti scalfì un uovo. dante
. piovano arlotto, 28: fanno fare al cuoco dell'uova maritate, frittate
insiemi: e doppo questo si deve fare lo empiastro con chiara de uovo assai
frugoli, lxvi-2-155: del latte si potranno fare diverse sorti di formaggi salati e con
. -mettere le uova nel paniere, fare un buon affare, trarre qualche vantaggio
figuratamente 'agevolare uno ad ottenere checchessia, fare avere ad uno checchessia senza fatica,
il metodo usitato nelle donne urbane, di fare pochissimo moto progressivo, utilissimo per dare
carducci, iii-14-176: è venuto a fare il vignaiolo in roma e anche lo rubano
el proveditore che, se credeva poterlo fare senza scandalo, mectessi el duca in
mazzini, iv-5-207: sento l'urgenza del fare; sono profondamente convinto che possiamo e
? / qui di pensieri ti vo'fare scarco, / che non ti gravin più
da coloro che avevano veduto el servo fare tale atto,... pervenne el
... ricorsero allo strattagemma di fare una cavalcata di asini, i quali
che si sieno accordati fra loro di fare i sordi e di star zitti zitti,
, che in casa altmi boriosamente volendo fare il padrone e spacciare il prencipe,
. de roberto, 1-231: che fare? urtarlo, ribellarmi? è inutile,
squadrone ben serrano insieme, pochissimo possono fare. g. bentivoglio, i-53: andarono
. -urtare il capo al muro: fare ogni sforzo possibile per ottenere uno scopo
se macon, certo, ciò veniva a fare, / morto faremo co'morsi e
che facci esto passaio -co'se conven de fare. chiaro davanzati, xliv-14: a
mogli abitavano in terra, incominciarono a fare e a stabilire lo comandamento di dio
faba, xxviii-18: usanza recherà de fare prego per audien- zia avere. fra
sacchetti, 144: che ciascuna per fare usanza prima [per esser la prima
modo usuale di comportarsi, modo di fare; atto reiterato. patecchio, xxxv-1-583
ebbe usanza con uomini rotti a mal fare e perduti. -riunione, raduno
-avere in, per usanza qualcosa, di fare qualcosa: essere solito farla, averne
ogni sforzo, ed ogni arte usava per fare accolta di nuove. mazzini, 27-78
17. svolgere un'attività, fare un lavoro; seguire un modo di
18. tenere abitualmente un comportamento, fare proprio un atteggiamento; attenersi a una
di spendere qui le loro applicazioni, con fare degli sperimenti, come usano sopra tante
mazzini, iv-6-140: il parlamento dovrebbe fare una rimostranza al governo pel suo silenzio
contrario. ghirardacci, 3-198: fece fare una impresa ricamata nelle giornee, che
dalla prep. dì). essere solito fare qualcosa; abituarsi. -anche di sogg
è quello che volendo operare, può fare sansa la causa particulare, ma non
causa particulare, ma non l'usa fare de potenzia ordinaria, che così ha ordinato
namo fe'panni venire / e fece veste fare a rotolando; / e poi inverso
(un'attività, un modo di fare, un atteggiamento); inveterato (un'
mo, e volendomi accostare al detto per fare le usate cerimonie, subito con una
stato deciso, che la misura si deve fare per le strade più usate, e
rivedere i figliuoli, come usata era di fare, niuna persona vi trovò. storia
misericordia, sì come era usata di fare. giraldi cinzio, 8-6- (2in)
della casa, 1-16: io ho da fare e da scrivere oltre l'usato, e
; solito modo di essere o di fare. iacopone, 42-38: non ne
in 'abile, ibile', significano attitudine a fare o a ricevere. -ant.
arte senese [tommaseo]: debano fare tre usciaie dalla parte del chiasso di benciucchio
d'usciate. de amicis, xiii-198: fare 'un'usciata', 'una finestrata',
, 323: così sia tenuto e debbi fare l'uno camarlengo a l'altro ne
, le quali sono gravi e possonsi fare per noi ed hanno dubbioso uscimento, cioè
, sono cose delle quali si dèe fare consiglio, sì come è di dare una
potieno, tre battaglie oltre mare ordinarono di fare? m. villani, 6-79:
; tre guerre oltre mare ordinarono di fare. -avere il male, il
le campane. 2. fare capolino, spuntare (una stella, l'
taupi- na, non sapia che se fare, / voliase retomare / dentro nel coipo
ribelle. chiabrera, 549: ciò fare non ebbe a schifo il bembo,
pagare. varchi, 3-68: fare uscire uno è... punzecchiarlo tanto
. -non uscirne-, non poter fare diversamente; non esservi altra soluzione o
libri di commercio dei peruzzi, 485: fare cierto muro a l'uscita che faciea
togliere affatto questo diritto, si potrà fare; ma la riduzione è stata già assai
, sopra ogni cosa, e sapresti fare qualsiasi cosa per me? » a quest'
la nostra città non siano mai vaghi di fare uficiali arbitrari, che perché si criino
quella bocca... a ognuno fece fare silenzio. 8. pubblicato
non sapevo né che dire né che fare, parevo uscita di sentimento. oh!
giorni, gli assicurarono il modo di fare le sue magnificenze usitate. -che
essere uso a, di dire, fare, modernamente anche essere uso dire,
, modernamente anche essere uso dire, fare). -anche di animali.
l'arte a quelli che la sanno fare. storie pistoiesi, 1-32: quando lo
usato, per lo più frequentemente. - fare uso di qualcosa: usarla, servirsene
. pasolini, 7-29: non vogliamo fare alcun uso della morte di panagulis.
erano le legne delle selve per voler fare uno re,... e disseno
impiego di un organo (spesso nell'espressione fare uso di qualcosa). s
fiumi. leopardi, iii-14: altri potrà fare della vostra scoperta miglior uso di quello
il regolamento sull'esercizio di essi dovrà fare parte integrante del piano anzidetto. alvaro
: come sono, essere o avere o fare. g. gozzi, i-13-210:
cosa, rende l'uomo atto a fare la cosa agevolmente. marsilio ficino, 3-1
; essendo che non ogni prontezza a fare le cose oneste e virtù, ma solo
tipo dichiarativo. -avere in uso di fare qualcosa: farlo abitualmente, molto spesso
-secondo l'uso-, come si è soliti fare. deledda, i-55: verso mezzogiorno
s. v.]: non lo fare ustolare quel bambino, digli una di
, / ustola, bolle, e vuol fare il suo gioco, / se si
titolare la facoltà di godere e di fare propri i frutti materiali e civili di
l'usufrutto-, il che si dice fare riserva di usufrutto). de luca
contadini. fenoglio, 1-37: « non fare lo schifoso bugiardo », disse paco
/ (ché maggior sacramento non so fare), / se cotal fallo non vi
per l'atto, non sa più come fare a vivere. 2. per
ant. prestare il denaro a usura; fare l'usuraio. - anche sostant.
ché, per fuggirla, son renduto a fare / l'arte disgraziata de l'usurare
la qual di sua natura non può fare alcun frutto, cioè de'danari.
esurpare, uzurpare), tr. fare proprio, annettersi con la violenza,
usurpando l'uffizio suo: cioè, di fare le vendette, e punire gli uomini
come egli è. 3. fare proprio, attribuirsi in modo indebito o illegale
11. ant. compiere un'azione, fare, eseguire. biondo, xlv-85:
tanta abundanzia e venire ne l'arca a fare penitenzia de'vostri peccati. guicciardini,
di essere tenuti buoni e prudenti a fare qualche buona opera pel publico. tasso,
severissime pene. locatelli, 455: per fare una spe- ciaria vi vuole tante qualità
gli doleva di non essere riuscito di fare un'improvvisata alla madre ed al fratello uterino
o entro cui è possibile o consentito fare una determinata cosa. b. davanzati
alle cose utili di detto castello principiarono a fare elettone di un cavaliero.
, 1-157: se mi fusse troppo sconcio fare quello che l'amico mi richiedesse,
universale degli uomini è condotto al ben fare e dedicato all'utile pubblico. foscolo
. delle quali la prima è per fare utilità più comune a'suoi cittadini e
profezia, si sforza ancora lui di fare ogni opposizione in contrario. pascoli, 1-68
li si trovò tanto, onde si potessero fare le spese per la sepoltura. minio
subito a quel modello utilitario che doveva fare la sua fortuna e dei soci.
dobbiamo, non che a lui possiamo fare utilità, ma per suo amore, e
: una saggia e nobile amica può fare ancora di più, che essere utilmente consultata
principio si andava: ora si vanno a fare in savoia, in piemonte, in
gli unici che abbiano veramente a che fare con la realtà. proprio loro -i visionari
i socialisti di tutto il mondo devono fare ancora una buona digestione di 'utopismo'
vista di dovere quell'anno assai uve fare. alberti, i-362: dicono l'uva
uvaspina in ora assai calda, e dovendo fare più di tre passi, impetrò:
nelle quali dubitava non vi si ordinasse fare contro gli uzzaneschi pericoli e mortali aguati
per le spese che s'ebbono a fare. de luca, 1-3-2-23: quindi nasce
che e'castellani vacavano non gli lasciavano fare al consiglio, ma facevangli loro per mettervi
e quasi marcendo prima di condursi a fare il bozzolo, son chiamati volgarmente vacche
filo ad un suo fratello, che vuol fare inoculare il vaccino ai suoi figliuoli.
l'età de'fanciulli l'usato presente di fare non seguisse. ser giovanni, 3-35:
la sua vacillazione. perseverate nel ben fare, se volete avere le grazie che dio
antonio latini, lxvi-2-246: si può fare stufata con frutti freschi o secchi dentro
esercizi della guerra, si risolvette a fare svernar le sue genti in filadelfia.
inanzi se dichiari ditto concilio aversi a fare, si convenga tra li prìncipi dii loco
, anzi una- nimamente negarono di volerlo fare; e non solamente vacui rimandarono gli
= dalla locuz. andare a fare in culo, con allusione alla sodomia.
.]: 'vagabonderia': abito vizioso del fare il vagabondo. = deriv
come pervenne in tracia et incominciò a fare la città. 2. figur.
: 1 signori sieno tenuti di fare iurare tutti coloro che portano le cose
menata, mai lo vagellaio non potrà fare lo suo vagello. = deriv.
la sua astuzia avea con- dutte a fare la sua volontà. castelvetro, 238:
. landi, n: non bisogna fare come certi vagheggioni sciocchi, che si
la quantità dell'acque, costrette daltarte a fare mirabilissimi giuochi, ha pochi paragoni.
bocca d'essere stato tradito, voleva fare scempio della madre ancora calda appena morta e
vaglia, / che nulla cosa può fare. lamenti storici, iii-255: diece milia
, i-18-11: la prego intanto di fare spedire subito un vaglia telegrafico di lire 257
magazzini, 17-116: e questo lo può fare in più modi e vie, verbigrazia
vagliato un poco troppo grosso, si fece fare una seconda vagliatura dalla ragione. a
, ne risulti tale mole, da poterne fare una vagliatura severa e trame un volumetto
a distinguere le valute degli uomini e a fare cogno- scere le monete; ed è
salvini, 44-15: se s'avesse a fare un vaglio de'sonetti più belli del
, ritenere l'acqua nel vaglio-, fare cosa inutile, sprecare tempo e fatica
alessandro. -pisciare nel vaglio: fare cosa sciocca e inutile. sacchetti,
, 17-228: la povertà del linguaggio doveva fare annettere molte idee allo stesso vocabolo;
4-70: lontano dal capo vaghi andavano a fare legne o a pasturare.
, che indica ciò che si desidera di fare o che avvenga o che altri faccia
da sollazzi e da festa / ne fece fare e questo fu sì vago, /
lì con le vecchie nel carrozzone a fare un cazzo, e non guadagnare neanche dei
sapendosi veramente che cosa fosse venuto a fare nel mondo, e tra gli uomini,
all'attuazione dei progetti, darsi da fare concretamente. mazzini, 42-310: non
popesco invece non c'è nulla da fare. il suo 'mondo'sta per dare gli
rimediare al male fatto - va a fare l'infermiere dei vaiolosi. pulsione
nulla delle valdamesche terre faceva né poteva fare difesa. valdarnése, agg.
-che ha la forza, l'attitudine per fare qualcosa. dante, purg.,
. ibidem, 163: a voler fare un valente, convien fargli villania.
la sustanza del legno, viene a fare tutti gli effetti sopraddetti più valentemente.
, e perché e'non voleva mostrar di fare a modo della moglie (che è
tuono enfatico, e inorgogliendosi di fare una citazione tutta allusiva al suo caso
che non sappiamo bene come si devon fare... n'è vero che son
o qualcuno per raggiungere lo scopo voluto; fare ricorso all'opera di una o più
2-205: tanto vale... fare a meno dell'analisi e lasciar la fantasia
, v-139: salomone... volendo fare il tempio, tagliando arbori per le
: gli uomini, quelli sposati, possono fare in determinati casi anche di codesti scherzi
/ convenirli là ov'è il senno fare inchino. maestro rinuccino, 2-x (3
li cacciano sparti e troppo sicuri, sogliono fare capo grosso, e vallarsi e sconfiggere
nella ripa d'arno, e fece fare grandissime vallate e grandi steccati e facea armare
di bertolina] ciò che era da fare, disse un dì a la moglie che
4-253: quell'uomo è pazzo e vuol fare impazzire tutta la valle.
dì volea andare a siena, per fare acconciare ciò che bisognava; e disselo
di seta rossa, i valletti dovevano fare attenzione che fosse trascorsa tutta prima di richiudere
spontamisura, / che valore imsegnato 'sengna fare. dante, inf, 7-114:
capacità, le attitudini necessarie e sufficienti a fare qualcosa (per lo più in relazione
-coraggio, o anche impudenza, spudoratezza di fare qualcosa. metastasio, 1-iii-824:
: - allora è meglio andare a fare una partita a bigliardo, -disse uno
17. insieme dato a cui può fare riferimento una variabile. 32.
32: il fabbro quando il fuoco vuole fare più valoroso, sì vi spruzza su
pucci, 7-98: quando il fabbro vuole fare valoroso il fuoco sì vi spruzza dell'
io mi vergognavo di essere ceduto a fare una così bassa esperienzia intorno a una
cancelliere, vicecancelliere e ministri siano obbligati far fare registri doppi della valsuta di tutte le
a distinguere le valute degli uomini e a fare cognoscere le monete; ed è con
conformi di tutto quello che si aveva a fare e appresso valutammo la fattura di detta
parere piccola cosa a quelli che sanno fare star ritto povo... dopo
immunità sulle pro davano, fare uno sforzo della mente, raccogliersi a lungo
quella razza di vampiri stanno in italia per fare i mezzani allo straniero. periodici popolari
sue radici ella [la lingua] può fare de'verbi frequentativi o diminutivi.
, con un mucchio di cose da fare; e me ne dispero: né pure
piantare / tre man di vanga li fa fare / e non più ponto que quella
si contene e di socto promissero di così fare et observare iuroro alle sante dio vangnela
che se le ragazze scappano è per fare all'amore e non per ammazzarsi. vtani
egli rispuose: « questo continuamente ci convien fare ogni notte ». e1 contadino
tutte. 3. locuz. fare delle spade vangili: abbandonare le attività
. lat di facére (v. fare). vanificato (part.
vaniloquio, alla vuota magniloquenza, a fare discorsi vani, futili, inutili,
vanilòquio, sm. inclinazione a fare discorsi futili, vani, inumi,
vaniloquisco, vaniloquiscì). letter. fare discorsi inconcludenti, futili o farneticanti.
, 222: se tenuto a compiacere a fare la volontà di dio, che t'
han le femine nel core, / di fare altrui veder la lor biltate. guarini
il danno peggiore che a noi possa fare la filosofia si è quello di svelarci
di prima [il monaco] cominciò a fare le vanitadi, e andare vagando al
nelle sue vanità e bastigli tesser lasciato fare, senza volere, con riprensione da sé
, 82: in questo mio modo di fare c'è un po'di leggerezza infatuata
quella vedova che di iesu si vuol fare sposa. pascoli, ii-1694: un arrogante
priamo] gittòe la lancia vana senza fare alcuna percussione; la quale immantenente fu ripinta
in fuori. giuliani, ii-202: per fare un cappello, da prima si scalda
e mostri alle serve non così dotte, fare tutte le vantaggiate e migliori vivande.
: le calcine che tu hai a far fare per lo pro- vedimento delle mura della
: per potere più espeditamente questo giuoco fare, si spogliavano ignudi, accioché i vestimenti
mantova, indi passerò a bologna per fare lo stesso, e solamente verso la
e non c'era più nulla da fare. del giudice, 2-114: ci sono
gran vantaggio, e passare oltremare, e fare dei cani saracini una meravigliosa uccisione.
di quello che l'abbiamo promesso di fare, ma faremo anche qualche cosa di
iochi mesi di poi le fa fare un figliuolo per sposare non lei, ma
quando esso criòe el mondo non poteo fare che 'l suo valore non remanesse vantagioso
. ant. nel linguaggio cavalleresco, fare il vanto. novellino, xxxviii-851:
n. franco, 6-95: può fare santo genaro, con santo anello,
dinanzi alla corona di francia, per fare tomiamento di festa, e vanti di
/... / quella ch'a fare una buffoneria / toglieva il vanto ai
. 9. tr. fare evaporare l'acqua. pavese, 10-152
io. privare dell'umidità; fare seccare, disidratare. crescenzi volgar
del braciere, per averne onore, per fare il vappo. = var.
: ma perché conosco con chi ho da fare, mi son risoluto ai non voler
... 'vale licenziare, fare rappresentare, stampare. baldini, 13-9:
anonimo veneziano, lxvi-1-85: se tu voi fare sambugato, toi lacte de pecora che
che addusse, per non volere piegarsi a fare le variazioni domandate. leopardi, iii-331
undule di diaspro tanto più grato quanto più fare suole la artificiosa natura, cum decente
a linda che voleva cambiar genere e fare il varietà come una volta. -per
cinque mesi che si faticava, per fare un varreno, o forame per comunicazione sotto
qui voi potreste dir. che non fai fare / tu la tinozza, o qualche
2. piscina per il nuoto. - fare una, due, tre, ecc.
di terra, come persona che sapeva fare quell'arte, perciocché era vasellaio, una
x-52: non ha signoria il vasellaio di fare di quella medesima terra uno vasello da
mercatanti sapere allegare argento e oro per fare monete d'oro o d'argento
o d'argento... per far fare vaxellamenta d'oro o d'argento. marco
, 1-50: sappiate ch'io feci fare una volta una bella lanterna, over
membra, e 'n picciol vaso / fare con loro, con gordiano massimamente, vaso
di vassalli, sarà più conta a reggimento fare. boccaccio, dee., 4-9
li vasta la campagna. 2. fare a pezzi, demolire. sanudo,
nel principio di tanta impresa deliberò di fare prova di vaticini e responsi degli dei
senso di celia: « jersera volli fare una vecchiata ». 3.
-fuori moda, antiquato (un modo di fare, un atteggiamento). bacchelli,
tra i cittadini. -modo di fare, comportamento superato, non più seguito
., 12 (220): bisognerebbe fare una gran stia, e metterli dentro
-in partic. in espressioni quali adempiere, fare, reggere, sostenere, tenere,
edizione del 'decamerone'la quale potesse fare le veci di testo. d'annunzio,
regge un infinito: 'gli ho dato a fare un abito': se uno usasse 'da'
, / che mentre cercon d'altri fare interrito, / per sé dimandan gran misericordia
di giudicio, e non lo vuol fare, la voglio veder per via di ragion
risultato o un effetto; cercare, fare in modo di compiere un'azione,
onor di vostre lettere, non posso fare a meno di rimanermi baciandovi affetuosamente.
, ingiustificate. -dare a vedere-, fare intendere, indurre a credere. boccaccio
da la disperazione; e che doveriano fare i disgraziati, quando un grazioso,
aspetto (per lo più nell'espressione fare o non fare un bel vedere).
lo più nell'espressione fare o non fare un bel vedere). anonimo,
di rispondergli e a lui ripetè che doveva fare come gli aveva detto.
altri, per non aver messo mano a fare la guerra tutta, benché avente principio
g. gozzi, 1-213: se sanno fare ufficio loro, cercano le parti sue
altro consorte (anche nella locuz. fare vedovaggio). - anche: periodo
di successione. 6. locuz. fare voto di vedovanza: giurare fedeltà al
apparenza (per lo più nell'espressione fare bella veduta). bartolomeo da s
e la veduta è bassa, ha da fare il capo e le parti più alte
debbano [i veditori] pesare e fare le vedute del pesce...,
c'era ormai più nessuna speranza di poterne fare dei galantuomini, e neppure i mezzi
ecc. (anche in espressioni quali fare la veglia, stare alla veglia).
x-191-4: tafo avea chiamato continuo buonamico a fare la veglia, a buonamico cominciò a
senesi chiamano veglie radunanze che si sogliono fare l'inverno di donne e uomini per
ordiniamo che neuno gignore possa vegghiare in fare uopera altrui, se non facesse con lecenzia
pavese, 5-16: lui mi diceva come fare per essere rispettato alla mora; poi
atten- zione a qualcosa, darsi da fare per la realizzazione di un obiettivo,
cittadini sotto ombra di bene non possino fare male. g. b. adriani,
volea pagarvi, o ragazzi, cioè farvi fare una buona azione, farvi riconoscere altri
che nel lavorare in fresco lasciasse il fare di verdacci sotto le carni, per poi
navigare con un'imbarcazione a vela, fare vela. -anche sostant.
prima volta però che s'arrischiò a fare velatamente queste lagnanze allo stesso medico,.
un re sì fatto non si conveniva fare l'amore sì apertamente, diede ordine d'
re di francia, alla detta presura fare siccome un altro pilato, sì crudele e
bacchetti, 2-xxiii-259: non veniva per fare lo scienziato, anzi, per riposarsi
-andare in veleno, diventare, fare, mettere veleno-, risultare sgradito,
brancati, 4-47: tu non sai fare altro che buttar veleno contro di me
[luciano], iii-2-310: sul da fare del giorno viene una loro veletta e
aspettando il momento opportuno per dire o fare qualcosa. pulci, 11-54: stanno
: era una carezza che elena soleva fare... costringendo l'amante al piccolo
dicondoli ancora lana maggiese a velia, né fare comprare, se non si scontia per
: se vi piacerà, gli porterò da fare quattro o cinque veste di damasco
quattro pezze di velluti che si feciono fare in firenze del mese di giungno 1333
, marciare, passeggiare sul velluto: fare qualcosa senza incontrare ostacoli e difficoltà. -
state sul velluto: la gente può fare a meno di tutto ma mangiare deve.
ritrarre di naturale, cioè se vorrai fare panno lano, usa le pieghe secondo quelli
si vide al fonte mai tai salti fare, / qual a le voci il cor
. 2. che è pronto a fare qualcosa, che esegue con immediatezza e
, prontezza di azione; sollecitudine nel fare qualcosa; rapidità, celerità nell'esecuzione di
: breve lasso di tempo impiegato per fare qualcosa. attribuito a petrarca, xlvii-119
-occasione, opportunità, circostanza favorevole per fare qualcosa. a. pucci, cent
buona volontà; ispirato, motivato a fare qualcosa. a. pucci, cent
dolore o turbata da riflessioni sul da fare. volponi, 2-216: gli interessavano
oltramontani... non si faccia né fare si possa... in alcun modo
: mila di codra, vendemmia / vuol fare con te, quest'ottobre. /
miei padroni il tempo accom- modato di fare la lor vendemmia. a. cattaneo,
scambio con altri atleti. 2. fare persone oggetto di vendita, di tratta (
6. per estens. presentare, fare apparire qualcosa sotto un aspetto falso e
oggi tanta disonestà, non ti curi di fare ingiuria sì grande alla tua moglie,
. parlare a vanvera, inventare fandonie; fare promesse vane. rime anonime napoletane
in partic. nelle espressioni avere, fare, ottenere, pigliare, ecc. vendetta
20-336: che tu mi dia grazia di fare vendetta con verace penitenzia delle ingiurie che
i-89: eo desidero de. nde fare gran vendicamiento, e non de sparagnare
vendetta. -in partic. nelle espressioni fare, prendere vendicanza in relazione con un
o ai beni dell'offensore. -anche: fare scontare la morte di una persona,
. intr. con la particella pronom. fare scontare al proprio offensore l'oltraggio,
.. ovvero che tu t'immagini di fare alcuna cosa, o vero tenere alcuno
.. io mi vergogno di avere a fare con questa canaglia. b. croce
pescaggione o caccia che si sia per fare in quel giorno o in altro tempo
dei comp. di facére (v. fare). venegazzù, sm
opinione di diversi circa l'effetto che possa fare il mangiare degli animali, cibo all'
atti liturgici, riti e sacrifici); fare insieme, e lei con l'
pitone, erano venerate. 2. fare oggetto di devozione filiale; onorare.
carducci, iii-12-96: fallite le prove di fare del veneto e del lombardo su lo
. disus. atteggiamento, modo di fare proprio dei veneziani (ed ha connotaz
secondo il gusto, il modo di fare veneziano. m. morasso,
facilmente da un venezianotto che lo sapesse fare. = dal lat. tardo
/ così sperando un prezioso dono / fare al marito, e de'suoi falli antichi
: la sera vegnente, i capitani facciano fare una vigilia per l'anima del morto
fatto cotesto, nessuna cosa ho più da fare in firenze, e me ne vengo
desiderio, un ricordo, la motivazione per fare qualcosa). - anche in numerose
, la voglia di qualcosa o di fare qualcosa). corona de'monaci,
, o dovuto, o atteso per fare qualcosa). -anche: appressarsi, approssimarsi
il dì che lo 'mperadore disse che volea fare ragione a'pupilli e a le vedove
2 / 3 per 8. sempre èi fare così. multiprica 8 via 3,
, 55: e lor sembra manzoniano un fare alla carlona, scamiciato poco o molto
fatto qualcosa: avere appena finito di fare qualcosa. secchi [il caffè]
musica. -mettere sulle ventarole:, fare oggetto di scherno, beffeggiare, mettere
i miei venticinque lettori che impressione dovesse fare sull'animo del poveretto, quello che
-mancare a qualcuno venti soldi a fare lira: v. soldo1, n
vi si rinnovi. 4. il fare aria con un oggetto, in partic.
per la prata, comincia una ventipiòva da fare spavento. = comp. da vento
copricapo inclinato da una parte, con fare trasandato. nieri, 217: un
de aprile 1521 (il capitano la volse fare in sabato, perché era lo giorno
spirare, io non sono in grado di fare questa grande spesa e mi trovo avere
veggo donde tu non hai da fare altro seco che render fumo per vento,
su un manico di legno e usato per fare aria al viso o scacciare le mosche
canestri, sportelli e cotali doni che sogliono fare i monachi, ricevete da me uno
viscere di materia calcarea, necessaria a fare il guscio delle uova.
insegna la continenza, non ha da fare di sua casa un'osteria. gobetti
i cibi sodi; per che ne possa fare sugo la virtù del ventricèllo che gli
comando che v'andiate a casa vostra a fare il padrone,... non
tute l'atre persone a cui abo a fare. machiavelli, 1-vi-328: tu sei
ecc. (anche nell'espressioni dare, fare la ventura). del carretto
nuova confederazione non sarebbono negati; e fare passare di francia in italia seimila venturieri
) se non per eccitare i venturi a fare il somigliante, a riguardare quei loro
panigarola, 3-i-9: la elocuzione per fare che eloquentemente si ragioni, o che
magalotti, 7-121: un altro risparmiuccio vorrei fare con la venuta di questo viaggiante;
tener guardie alle venute dello stato per fare i manifesti delle mercanzie che s'introducono.
, 1-i-13: prima cura mia dunque fare una visita al governatore. ci vado
che per un pezzo se ne potrà fare a meno: si è dato fondo alla
verbigrazia: lo sponitore avea propensato di fare questo libro, ma per negligenzia lo intralasciava
: quello che presenta un affisso in- fare verbo: menzionare, citare qualcuno o qualco
verbo. -non dire, non fare, non parlare, non rispondere verbo:
. non fece verbo. -non fare verbo di qualcosa o di qualcuno: non
le finanze al verde. -far fare il sangue verde, v. sangue,
uon verdicchio o del soave, e fare una scorpacciata delle più caratteristiche qualità
2-57: un giorno che ceresa aveva da fare a torino, io restai solo con
. collenuccio, 1-137: et a fare il giardin qui serai desto, / che
vergini per la sua astuzia avea condutte a fare la sua volontà. guglielmo da saliceto
terra, piantar vigne e arbori e fare orti. moneti, 8: ora l'
anonimo veneziano, lxvi-1-67: se tu voi fare brodo schieto, toi ove e batille
bene, / più tosto a non lo fare. castelvetro, 8-1-98: si confonde
». bisticci, 1-ii-579: chi credette fare a messer giannozo vergogna, gli fece
limosina onestamente, col più secreto modo che fare si possa, conservando la loro fama
giorno che si presenta l'occasione di fare col camioncino dell'ospedale una scappata a
di seta ritorto usato in partic. per fare gli occhielli. note al malmantile
verghe ed a vergole si suol ben fare in firenze. monti, 4-259: discolse
papini, vi-53: la religione ha che fare con la storia, ma solo in
appeso a un bastone e andò a fare la verifica delle inferriate. p. levi
levi, 3-72: si trattava di fare le verifiche, e poi di togliere le
del lat. facire (v. fare). verìgola, sf.
, insieme coi rampini quando si deve fare l'imbando per ingranare la catena stessa
signor. 3. locuz. fare veritevole. rendere reale, concreto un
, e aspro,... in fare ogni grande impresa sicuro, in ogni
paganino bonafè, xxxvii-139: se may de fare avesse volgia / mori de far perfecta
vermi da seta, la maniera di fare, filare, torcere la seta forse da
[tommaseo]: come nulla mano poma fare l'angelo; così nulla potrebbe fare
fare l'angelo; così nulla potrebbe fare uno minimo vermettello. -vermétto.
f. fona, 4-115: mi fece fare tra l'altre cose un ghelleretto di
. 6. locuz. fare la natta ai vermini: v. natta1
ghiselda vi capita dopo l'ultima messa a fare vermivora dalle ali dorate (vermivora
'l cominciamento di loro coprimento si dèe fare dalfecjuinozio vernale infino al solstizio. varchi
e finvemo all'on- contro vanno a fare in mezo giorno; onde dice che veman
sereno il cielo. -per estens. fare tempesta. tasso, 13-48: vernò
fra giordano, 1-87: più può fare iddio ch'io non posso volere,
musica. bacchelli, 1-ii-431: per fare la rivoluzione, la vera, la mondiale
simulato o mascherato (il motivo per fare qualcosa, un significato, una spiegazione)
vero e pesato. -appropriato per fare qualcosa (un tempo, una stagione
(1-iv-474): io farei volentieri fare un letticello in sul verone che è allato
rettor., 52-13: tutto altressì dèe fare il buon rettorico: pensare diligentemente la
e verisimili sì che possa provare e fare credere ciò che dice. boccaccio, vii-193
copiosa versabilità versaiuola, fece o credè fare l'eternità. = deriv.
copiosa versabilità versaiuola, fece o credè fare l'eternità = deriv. da verso1
ed alcun'altra che si versa in fare molti mali. b. croce, ii-13-318
e gonfalonieri', ec., osservare e fare osservare. legge sopra il danno dato
.. s'ere aggrinzato in modo da fare 11 viso di una vecchia versiere
versiere 3. locuz. - fare il diavolo e la versiera: v.
a lui non dà il cuore di fare, crede, che la scrittura versificale lunga
dei comp. di faelre (v. fare); cfr. fr. versifier
del lat. facère (v. fare); cfr. anche lat. tardo
settanta- due interpreti giudei, stimò doversi fare nova versione della bibbia revelata. magalotti
, che nel liceo non sia necessario fare altre versioni dall'italiano in latino che
uno uomo del valentino mi è parso fare dua versi alle signorie vostre. galileo,
magalotti, 20-270: si tagliava per fare i tonnelli, avendo essi una particolare attenzione
versi, / né so più che mi fare, così stretto / m'ha con
. sassetti, 296: chi vuol fare una casa là, che abbia verso,
l'occasione più opportuna, efficace per fare qualcosa; procurarsi la possibilità di raggiungere
un risultato. -anche: riuscire a fare qualcosa. fr. serafini, 525
. algarotti, 1-vi-90: parlano di fare sette o otto mila verste, che
innumerabili versuzie infinite controversie con tutta grecia fare. sannazaro, iv-337: sopra tutto di
nodo delpinterrotta trattazione... con fare ragunare 1 cattolici e protestanti...
era un anno vertente, seppe tanto ben fare, che dando ad intendere al marito
gambe sono ritte in aria: 'fare la verticale, andare in verticale'. der
esperienze d'arte, e se si amava fare gli amici del diavolo nei caffè,
2-8: quest'era l'arte che solevan fare, / mercatanti di zievole e d'
. 4. locuz. fare una vescia: non ottenere il risultato
o, nella medicina antica, per fare impacchi. -anche: camera d'aria
e farai uno grande scoppio. non fare. -diventare più potente, più autorevole
buona fama,... ha deliberato fare questo magno cavaliere; che ben gonfierà
piglio uccelli a le civette / e so fare dardi e berrette. 12.
stagione som mamente acconcia per fare esami intorno a que'diversi aniscovado con
carducci, ii-9-338: mi propongo di fare poesia serena, e invece i motivi
che non sapessi quante cose avrei potuto fare? troncare a una lucertola la coda per
, se non si rimedia, con fare nuovo vespaio e lastrico. g. soderini
bella lezione e dichiarerowi quello arete a fare e come avete a vivere bene senza
vespri nel naso, come uai- va fare ai coristi della parrocchia. pasolini, 5-155
raffrenarlo, il che si dice ancora, fare un tuti dal rullio. c
lana che viene dalla natura non potria fare la vesta. ariosto, 5-24: voglio
, 14-154: 'la farfalla', per fare onore al proprio nome, si presentava nella
dell'abito. lo stesso prese a fare il... cervini, e poi
/ sì come per amico si dèe fare; / quando l'amico il vede tributare
vestii lentamente e non avendo altro da fare me n'andai a trovare il mio
quivi si traspianta d'autunno nel domestico a fare spalliereterragnole, o veramente verdura in terra piena
, del prof. monti mi voglio fare un amico ». se il mio modo
dette figure. cellini, 709: volendo fare uno ignudo di scultura, o qual
]: « or che ha'tu a fare con noi, iesu nazzareno? se'
, di queste cose belle bisogna lor fare e'disegni ». 8.
che indignarsi per cose come queste sarebbe fare del veteromarxismo d'accatto. =
quando congiungevansi le serpi e biscie venenose, fare un cerchio di vetònica, nella quale
può vedere, se questo anno ho fatto fare tutti e'paramenti de la chiesa di
, lxvi-1-103: se tu le volesse fare più diligate, meti del zucaro a
708: e ancora un'altra via di fare oro del- l'auripigmento, o vogliamo
. del lai facere (v. fare); cfr. anche fr. vitrifier
, non è niuno più salutifero a fare la dieta aqua, quanto è toro o
oggetto. giuliani, i-35: per fare il carbone si pongono ritti a pizzo tre
, che facevano grandi spettacoli e giuochi fare per sollazzo del popolo. capitoli di
.., si dispose a volere fare loro guerra aperta. porcacchi, i-46:
più disinvolto e più spiccio di lui nel fare sparire le vettovaglie. grafi 4-45:
a tale bestia è nata atta a fare assai lana, alcuna a vettureggiare e portare
diversi paesi, non perché loro bisogni fare tal mutazione di paese, ma per dar
e che pensate voi, cavalier, di fare, quando il mondo va sotto sopra
v'ezo), sm. modo di fare, tratto tipico di qualcuno, consuetudine
e vezzeggiarti, perché io potessi meglio fare in te le mie operazioni, tu hai
e guardar pietoso, come ho veduto fare ad alcuni, che par che caschino
modi lusinghieri. - anche: con fare lezioso, con affettazione sdolcinata; svenevolmente.
attirare l'attenzione (anche nell'espressione fare il vezzoso). -anche so- stant
, onde non vi resta altro da fare che aggiungervi grandezza e bellezza. p.
da piccoli s'avvezzano col male exemplo ad fare male, non tomono poi alla buona
d'abento. guicciardini, 2-1-152: il fare che gli amici si accorghino che tu
riservato con loro è la via a fare che anche loro faccino il medesimo teco.
in rezasco, 1241]: possasi fare tale notificazione per lettera degli otto per la
via regolare, era obbligo vostro di fare. -in via breve, senza
d'alcuno. -dare, fare, lasciare via libera: v. libero1
dicendo. -trovare via e modo di fare qualcosa: v. modo, n.
, molto viaccio, / quando il vo'fare. filosofi, de'santi padn;
città. doloroso! mi pareva di fare la 'va crucis'. p.
3-10 (1-iv-333): per volere fare della sua ferschioppettate ai piedi dei tabernacoli
era stata gran tempo in accatto per fare il viaggio di s. iacopo. s
dico che sarebbe stata maggior cortesia farle fare viaggio più breve. c. arrighi
si può immaginare che spaventevole viaggio può fare in una testa appassionata un'idea,
a'suoi antenati egli ha tanto da poter fare un viaggétto senza incomodarsi gran fatto.
voglio sperare che troverai la maniera di fare un viaggétto, e che questo ti
. traspiantandolo fitto a dove si voglia fare spallierette basse rasente i vialetti degli orti
terra... senza licenzia e fare noticia alli baglivi. = voce di
vibrare col pollice una molla e facendo fare da cassa armonica alla bocca. calvino,
carducci, iii-n-65: tanto seppero essi ben fare, che non solo ottennero l'assoluzione
, o sacerdoti, se non volete fare el primo [predicare], fate almanco
, 7-149: quante riprensioni avevano dovuto fare alle monache e alle educande le madri
1-i-50: per questo papa eugenio lo fece fare vece- = voce dotta, comp.
a dominici, 4-183: così dovete fare, priora, vicaria e soppriora. che
cosa in quello che l'orno de fare essere avigudo a goe che le vixende nostre
, che si vuole o si deve fare. latini, rettor., 7-121
fatto, poiché ne'avesti agio ai fare, ma se toma a me la vicenda
insieme radunati nella società, così disposti a fare dalla divina provvidenza, e sospinti dalla
ii-12-62: ugo foscolo non si contentò di fare de'versi berenicei su la viceregina,
erano di accarezzarsi la barba, di fare scorrere il berrettino innanzi indietro dal sincipite
milano a roma e viceversa. incapacissimo di fare il male. pascarella, 1-153:
le dissi che il modo migliore di fare un cristiano è insegnargli a non crederci,
, 251: nulla persona ausa gectare o fare gectare scopature de casa, ramate,
non averia pensato / tanto di fallo fare a la mi'amanza / riprendone villana vicinanza
pruno. leonardo, 7-i-110: se vuoi fare che la vicinità di un colore dia
quelloconfina, usa quella regola che si vede fare ai raggi del sole nella composizione dell'
fatto, sapevano particolarmente ciò, che a fare si andassero. 7.
. locuz. -andarci vicino: riuscire a fare o dire qualcosa in modo quasi giusto
: io, per esempio, vorrei fare un film col videotape da un racconto di
: tutto il male che ci può fare l'uomo è viemeno infinito che la morte
, o come meglio si possa fare; a ciò chi desse danno, a
parere troppo diligente, si sarebbe data a fare una o una altra cosa infima,
più mi compiango della sorte che mi vietò fare il militare. -assol.
una condizione, o, anche, di fare qualcosa (anche con riferimento a sogg
tolti, vietati. -far astenere dal fare qualcosa. bibbia volgar., v-232
essere attendasi ai rimedi che si possono fare di presente, fermarlo, [giulio
arnoldo e a chi di me rimarrà di fare in questo secolo quello che sia suo
: il municipio ha creduto bene di fare di noi e di tre altri una commissione
da parte della polizia, concostretto a fare politica attiva: simile a chi non essendo
capitoli della compagnia del crocione, 7: fare quanto la nos- -vigilatrice scolastica:
: la sera vegnente, i capitani facciano fare una vigilia per l'anima del morto
13. locuz. -digiunare o fare le vigilie non comandate o non in
mio padre non m'ha insegnato a fare delle vigliaccate. pratolini, 9-884: lui
: voglio anche, a costo di farmi fare accuse dai vigliacchetti d'italia, difendere
che una tale anticipazione, che11 sovrano dovrebbe fare per non lasciare un vuoto nella circolazione,
ostaria di s. chimento, e fece fare una spianata da la via delle forche
della santa chiesa: perocché io voglio fare misericordia al mondo. lorenzo de'medici
ordine dal papa e dal vasari di fare adomare di grottesche le stanze della vigna,
-lastricare le vigne o il mare, fare cosa inutile; tentare un'impresa impossibile
compagnia della lesina, i-32: bisogna fare come l'astuto vignaiuolo, che lodando la
vigna o vignolo, si può fare a fosse parallele. manzoni, v-1-186:
., 3-58: lo veglio vuole fare uccidere alcuna persona, fa tórre quello che
estense, 151: et è buono per fare el cuore ardito e vigoroso e seguro
che tutta ci volle la destrezza mia per fare una vigorosa difesa. garibaldi, 3-92
vilanza e di dispetto, ne conviene fare l'uditore intento. 2.
leti, 5-iii-507: sono costretti di fare azzioni meccaniche, e vili per vivere.
le sozzure e le deformità, come sogliono fare alcuni ansiosamente. arici, iii-576:
degli ad- domandatori, non ne volse fare alcuno. papini, 27-311: avevo.
ingoiar tanta cosa, / chi già fare non osa / conviti né presenti, /
udito e inteso le magnifiche cose che fare solea il popolo di roma,.
per opera che per parole di viliere non fare. = deriv. da vile.
e letter. svillaneggiare, insultare; fare oggetto di giudizi spregiativi e sprezzanti;
dei comp. di facère (v. fare). vilificativo, agg.
la divina grazia. 2. fare oggetto qualcuno di dileggi, di oltraggi,
buffoni... pensonno con alcuni motti fare adirare dante, e simile pensarono la
rustica. messisburgo, lxvi-1-298: a fare dieci piatti di villanata di nizzole alla
mortale dell'arte del pensare, per fare il censore a questa foggia e per
, 31-12: e cominciaro i grandi a fare oltraggio /... / villaneggiando
andar da basso ad alto, / per fare al pazzo un villanesco assalto. a
. 5. locuz. - fare villania a qualcuno: colpirlo, ferirlo
, vedendo che i compagni le volevano fare villania, tolsila loro per forza. pulci
: il buono uomo non sa patire né fare villania. proverbi toscani, 163:
. proverbi toscani, 163: a voler fare un valente, convien fargli villania.
volta, che gli fu comandato a fare villano servigio... egli percosse il
conti signori di quel paese tennono ragionamento di fare un castello appresso a questa caduta e
: « marco, che stiamo più a fare in città? tutti i signori sono
era mai venuto di fare, trattenuto da quella ritrosia che non gli
ii-124: io altresì avevo stabilito di fare costà una gita di qualche giorno sul terminar
vilitanza e di dispregio, ne convene fare l'uditore intento. = dal
.. far si può: di vimini fare una piccola cesterella all'arbore o al
ponte, perché ebbero i maestri che fare, per esser l'acqua grossa che rovinava
, anche, per legare, per fare intrecci. dante, inf,
più basso (per lo più nelle espressioni fare o giocare a vinciperdi).
. v.]: 'vinciperdi': dicesi fare a vinciperdi, il giocare a un
, 1-2-425: non è dubbio che a fare a primiera / e volerne restar alfine
vincita, / ci vuol danari quanti a fare un banco. landolfi, 8-95:
: in somma tutto si credeva di poter fare con leggi vincolanti. einaudi, 276
vincolava per sopprimere la sua personalità e fare di lei una ubbidiente creatura. rebora,
sé. 3. tenuto a fare qualcosa entro un certo lasso di tempo
la dose, che se ne vuol fare si prendono due terzi di uva tribbiano
lastri, 1-4-180: se si vuol fare un barile di vin santo, vi bisognerà
bisognerà scegliere uva come se si dovesse fare due barili di vino al tempo ordinario
alza il nervo e si mette a fare come se fossi un sacco di noci.
che assai più facile alla natura sia fare, che all'uomo narrare. parini,
questo il più grande beneficio che augusta potesse fare al suo popolo.
ei son fanciulli, che possono eglin mai fare? m. adriani, 3-2-pavese, 8-95
regge un infinito: 'gli ho dato a fare un abito': se uno usasse 'da'
infusione più volte replicata s'usa di fare. redi, 16-iv-370: credo che voi
più non era stato chi violenza avesse voluto fare. s. degli arienti, 159
che modo si potrà secondo la conscienza fare una guerra,... nella quale
estingua da sé proprio, peroché il fare altrimenti mi violentava l'anima. metastasi *
pensare come pensa lentati non vogliono fare. paruta, 2-2-273: 1 capitani
convincere con dolce violenscienza gli doverla far fare spontaneamente. scannelli, 80: violentato
. panigarola, 1-63: chi ha da fare con uomini potenti e violenti, non
in quel semplice gesto che lui stava per fare, e che poteva fare sciegliendo tra
stava per fare, e che poteva fare sciegliendo tra una serie innumerevole di gesti
mia; e, se a me volesse fare altra violenza io mi difenderò. l
1-5-173: ma pochi sono, che vogliano fare una tal violenza alle idee del loro
stucco, né di marmo, sentitosi fare quella amorosa violenza,...
con la forza o con le minacce a fare o non fare qualcosa (e il
o con le minacce a fare o non fare qualcosa (e il delitto si concreta
con violenza o minaccia costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è
ancora le piccole parole senza dolo fare vaso di elezione. segneri, ii-03:
una si son tan- - fare violenza ai fatti: forzarne l'interpretazione bache
tendenza, che è nel vico, a fare, fatto pertanto se il maestro moderno
splendore. luogo alle violette instituite già per fare la parte media tra i de
. onufrio, 78: bisognava fare quattro miglia di strada e rompersi il
avevano incitata la regina sua madre a fare quanto aveva fatto. foscolo, xiv-326
salvini, 21-33: tu non ti fare allor ne'trivii incontro, / quando
la società d'oggi, bisogna anche fare il cavadenti, almeno per istrappare i denti
l'ala infranta. marinetti, 1-59: fare un otto -eseguire due virate consecutive in
6. filo sottilissimo ritorto usato per fare gli occhielli; vergola. 7
12. locuz. - fare punto e virgola: v. punto e
meglio capire con ci lui aveva a che fare, c'era la conferma di uno
e 'virgolismo'alla van gogh si sposavano per fare una bellissima scenografia satirica.
che io feci pochi anni addietro, dovetti fare uso perché le gambe non mi servivano
pomici; queste, e simile cose lascia fare ad uomini molli, ai virili si
come fa! per fortuna non gioca a fare il napoletano esagerando in questo senso,
grinaldi, per esempio, o a fare il virile sostenuto come guidino. no,
a faconda e virile eloquenza, da potersi fare amici, obbligarsi nazioni e provincie abbracciare
d'un'altra opera che intendeva di fare, [leopardi] scrisse al giordani,
stato iddio, ch'egli avesse potuto fare virtù. libro di sydrach, 410:
messere santo niccolaio avea grandissima virtude in fare miracoli, fecesi dipignere la sua imagine e
accordo, che n'avrebbono avuti a fare i suoi seguaci ancora, quando anche
stella, e econtra, non debbe fare salto né ripente mutazione. dante,
del ragno virtude avessero e possanza di fare inverminare i corpi delle mosche.
gli aveva volontà il detto papa di fare dipignere quella gran volta della gran cappella
cavalca, 19-91: la santità sta di fare le opere virtudiose, e non in
le opere virtudiose, e non in fare miracoli. piovano arlotto, 244:
deve quindi essereil nome, e non so fare a meno dei neologismi: virtuismo, vir-
essere il nome, e non so fare a meno dei neologismi: virtuista, virtuismo
, anche, religiosi; ramente da fare. volto al bene, a
minacciosa, truce (anche nell'espressione fare visaggi). giulio strozzi, 12-66
'visavisse'. 6. locuz. fare il visavì: tenere il proprio volto a
combinazione sodica del cellulosio; serve per fare seta artificiale e oggetti che imitano la celluloide
, che un visibilio di capelli sufficienti per fare una parrucca a tutt'e due.
da padova volgar., i-3-3: convenne fare più magioni, e questa plularità di
vederlo per ragioni di ufficio, come può fare per esempio un magistrato per giudicare se
lavoro consisteva in nulla essere, tutto fare. ne porta i segni il corpo presentato
, 5-261: si capisce che lei dovrà fare una visita prematrimoniale molto accurata, perché
vale proprio la pena, venirmi a fare una visitina... ».
: e se ti visiterà, puoi fare scrivere a lui quello che bisogna, e
un argomento; trattare, sviluppare o fare oggetto di studio una disciplina. boccaccio
d., parendomi che si possa fare alla libera, non sendo per questo anno
dizione psicologica (nell'espressione fare viso di qualuna pellicola (considerate separatamente
ant. bisnaga (ammi visnaga). fare buon viso a cattiva sorte, v.
per così dire, del viso sogliam fare argomento di nobiltà. parini, 436:
(in partic. nelle locuz. fare, mostrare buon viso). boiardo
sul viso, nel viso a qualcuna, fare oggetto di sarcasmo o di scherno;
guardare a squar- ciasacco... fare il viso dell'arme'... acribus
guardiana si trovava spesso nel caso di fare il viso dell'arme ai guardatoli, o
; gli è un uomo che può fare del male; è un uomo che sa
-vedere in viso: conoscere a fondo, fare esperienza di qualcosa. óuicciardini,
una spuma. y locuz. fare la vispa teresa: affettare modi e usare
riguardo al trattato ch'ella medita di fare in questa sua villeggiatura. p. verri
volte delle capelle si possono fare, non nei quadri, ma nei semicircoli
argenteau. -fingere, simulare, fare finta; comportarsi come se si facesse
pagare, e parecchie spese vistose che deve fare prima della sua partenza, s'è
piede. guicciardini, 2-2-372: non volendo fare uno stato di settimane, è necessario
sarà sbandito... si possa fare ribandire. -colpevole della vita:
al boia; non me lo valea fare né punto né poco. te
di vita. -darsi vita: fare baldoria, gozzovigliare. ser giovanni,
quello si sogna un attacco e noi dobbiamo fare una vitaccia. = lai
crescer il passo, ciò si deve fare, e usar solamente le braccia,
: (jon questi 400 zecchini io potrò fare un vitaminizzare, tr.
... una nebbia non le può fare danno niuno, né se ne curano
foscolo, xvi-362: ti prego di fare ch'ei trovi la mia misura,
la patina, che si adopera per fare scarpe a gente civile. pratesi, 5-199
ed oltraggi subiti (anche nell'espressione fare vittima di qualcuno). dante,
una necessità superiore (anche nell'espressione fare vittima di qualcosa). dante,
prigionia. 3. locuz. fare vitto: consumare i pasti, mangiare.
, 3-29: questa fia vettòria da fare tutti gli altri temere. dante, infi
cellini, 2-37 (367): per fare bene quelle due vittorie, che andavano
più illuminante è quello che si può fare tra stalinismo e vittorianésimo. vittorini, 5-267
greve pondo! 4. fare innamorare una persona, conquistare il suo
quello scemo, che io abbia voluto fare del vittorughismo? vittuale, sm
atteggiamenti, comportamenti vili e spregevoli; fare oggetto di giudizio negativo rivolgendo critiche pesanti
, da persona che abbia avuto a fare seco, o che di presente abbia;
il quale vuole scoprirvi un traditore e fare contra di lui una orazion vituperativa mirabile
invece da quel 5-486: fare almeno accompagnare quelle due disgraziate don
la prima vituperazione si è di fare tal domanda, cioè: chi è
non sono in sua podestà di fare o di non fare. boccaccio, vii-144
in sua podestà di fare o di non fare. boccaccio, vii-144: meno
ingiuria, insolenza (anche nell'espressione fare vituperio: mancare di rispetto, oltraggiare
disdicevole. moneti, 2-11: rer fare buoni allievi, i migliori esemplari son
, altrimente la mala educazione servirà per fare onore al vituperio. -levarsi di
vituperosamente la potessi o far morire o fare che cacciata fosse. seneca volgar.
si volle più indugiare di venire a fare vendetta. livio volgar., 1-64:
quale vinto vitiperoso patto il costrinse di fare. rinaldo degli albizzi, iii-48: la
parenti trovanmi, -e che mi pozon fare? / una difensa mettoci -di dumili'agostani
conv., iii-iii-9: vedemo certo cibo fare li uomini formosi e membruti e bene
membruti e bene vivacemente colorati, e certi fare lo contrario di questo. lomazzi
e più sensibile forma che solo può fare la felicità di esseri ragionevoli. pellico
2-2-339: sarebbe necessario... fare loro intendere vivamente che lo animo di
. alfieri, iii-1-170: a voler fare vivamente sentire altrui, bisogna che vivissimamente
molto utile per le cucine e gustoso per fare con le sue carni vivande e col
. scappi, lxvi-2-62: per fare minestra volgarmente chiama ta vivaròle
... avrebbero un bel da fare se volessero pigliarsi la briga di giudicare
mia. pea, 7-237: vuoi forse fare il maestro di scuola? se è
giorni di delizia. 13. fare concreta esperienza di qualcosa; sentirla profondamente
], sm. invar. chi ama fare vita mondana e ricerca continuamente divertimenti e
dei comp. di facére (v. fare), per calco del gr.
bonghi, 1-105: niente però sforza a fare quel passo che dicevo che c'è
un pensiero più vivo la spingeva a fare un movimento brusco: e quasi senza volerlo
incostro. bisticci, 3-46: io voglio fare uno grave e importante testamento, non
correr, lii-n-21: ha sua eccellenza fatto fare un forte sopra il sasso vivo.
rimediare a'disordini suoi che cercare di fare vivi quelli danari che suo padre doveva
legge] non è bastevole a ciò fare, senza la legge viva che le dia
l'arte del dipingere non consista in fare una figura in sommo grado bella o in
aver pazienza nella convalescenza: a ciò fare ne consiglia la stagione ancora acerba, e
questo peccato tra gli altri, e so fare il male, e sonno e dalla morte
fisonomia sanno, sono reputati uomini volezza nel fare artistico. astuti, maliziosi e viziati.
vuol mostrare lui essere uomo per aggirare e fare stare gli altri, si dice,
non l'hanno perso ancora il vizio di fare le spie. -ant.
che virtù dell'arte non sia non fare più bello, ma fare simile. buonafede
non sia non fare più bello, ma fare simile. buonafede, 2-ii-97: lasciando
più importano nell'esercizio della voce per fare in quella profitto con prestezza e schifare
ma dalla via del mondo, per fargli fare altro viaggio per la via di deo
, tr. letter. rendere vizzo, fare appassire. a. botto
. soderini, i-499: a voler fare il vino dolce che sia naturalmente dolce
. e chi avessi questa opera potrebe fare sanza vocabolista o grammatici o comenti.
sì come le donne sogliono esser vaghe di fare, le piacque di rinnovare il nome
b. doni, iii-45-131: sopratutto dovrebbe fare grande studio il musico sulle migliori opere
solfeggi. malerba, 1-20: mi fece fare alcuni vocalizzi. -melisma; coloratura
continuo orare attualmente e vocalmente, sempre fare non possiamo, perché c'impediscono l'
si salveranno da sé ed arriveranno a fare quel che devono. montale, 12-122:
, e che faccia quello che debbe fare, scostandosi dalle cose umane e accostandosi
elezione di quegli studi ch'egli è per fare, formi a se stesso le sue
sono stanco, stanco, stanco di fare il professore; che non è poi un
: musica... c'insegna a fare voci di canti in cetere, in
i parenti e gli amici venivano a fare il loro dovere. carducci, ii-18-71:
dinanci all'uscita del loro uficio, debbia fare chiamare lo rectore nuovo e 'l vicaro
, 629: lu dicto consiglio si debbia fare non ad voci, u a levare
a lottare fra di loro, a fare a pugni o a rincorrersi vociando per
quelli che intervengono e potrebbono intervenire a fare tale eleczione non possino vociare sé medesimi
tanto vociferata, credo ci sia da fare una gran tara. vociferatóre, agg
a niente altro attesero, che a fare provisioni, per risentirsi con l'arme del
: dobbiamo aspettare klaus che deve farsi fare un massaggio; bevendo delle vodke, scioccamente
. / e non ci starò a fare altre parole, / andrommene anch'io dietro
tempo guardare in silenzio, per non fare scialacquamento di sì gran tesoro, e per
. impegnarsi alacremente; darsi da fare per superare -venire in voga:
e non c'era più nulla da fare, sembrava impossibile di rimontarlo. quarantotti
la sua bambina poi è tanto bella da fare le voglie. idem, 1-237:
ella si potrà cavare qualche voglierella nel fare esperienze. -vogliuzza. firenzuola
a tenere un determinato comportamento, a fare qualcosa. rugieri d'amici,
ci voleva, voglioso e capace di fare. -che denota o deriva da solerzia
quanto puote creatura a sommo suo creatore fare e dire, nascendo in me vogliosissimo
legno del racolo] è preferito per fare archetti da prendere uccelli e dai bbricatori
: se mai ho fatto poesia volante da fare impressione, parmi sia la presente.
accorrere dove i nostri avessero tentato di fare sbarco. -che può essere spostato in
, poscia si levasse ed andasse a fare esercizio al meno per un'ora, e
con licenzia di n. s. fare intendere a vostra serenità, mandandole francesco bresciano
metter tremore ne'popoli, e per conseguente fare guardar le terre e alle porti e
terre e alle porti e sopra le torri fare stare le guardie e gli speculatori.
, precipitarsi per raggiungere qualcuno o per fare qualcosa. cicerchia, xliii-390: come
, gettare sul tavolo una carta facendole fare un piccolo volo per far capire al
... tanto è dire di fare un viaggio, quanto è dire un asino
, per salvare la pelle avevan dovuto fare gambe in spalla. -cadere,
volare basso, che come nibbio altissime rote fare sopra le cose vilissime. mazzei,
son volati via; sono andati a fare il nido nel cuore di altra gente
carovana delpombre al passo leteo, di fare una volata in cielo a dar conto a
voi in coteste parti, senza lasciar di fare una volata in sicilia. pratolini,
. -tirare la volata: fare da battistrada a un compa
mutare testura. 5. figur. fare scomparire. linati, 13-112: la
impor- a; che è determinato a fare o a ottenere qualcosa. francesco da
ma non mi sono stato però dal fare quel meglio che ho potuto.
oporto soffrire, -ca per arte voi fare. anonimo genovese, xxxv-1-751: de zenoa
2. che è desideroso, anelante di fare qualcosa; che è determinato a fare
fare qualcosa; che è determinato a fare qualcosa. giamboni, 133: non
flessione ant. e dial.). fare oggetto qualcosa della volontà individuale, soggettiva
tendendo con autonoma e intensa determinazione a fare o a ottenere qualcosa (e può
deo dare a me grafia e forga de fare quelle cose ke a vui sciano a
vera sicurtà che uno non abbi a fare male, debbe essere fondata che e'non
4. decidere, stabilire di fare qualcosa (anche con uso enfatico)
un pagamento; adattarsi con sottomissione a fare qualcosa. g. villani,
-essere disposto una buona volta a fare o a smettere di fare qualcosa (
volta a fare o a smettere di fare qualcosa (nell'uso colloquiale e familiare)
loro, ma le loro opere non vogliate fare. leggenda aurea volgar., 511
, intenzionalità; tensione, determinazione a fare o a ottenere qualcosa; atto di
si desidera, che ci si propone di fare, di ottenere. ciuccio,
giordano, 105: onde se io vorrò fare una cosa, non basterà solamente pure
iv-i 1-322: quando c'è da fare qualcosa che mi par necessaria, non so
6. sollecitudine, fervore, zelo nel fare qualcosa. dante, purg.,
è il dire e altro è il fare; motto nato dalla volgare visione della nostra
volgare, vogliam vivere in libertà e fare a nostro modo. tommaseo [s
volgarismo, sm. modo di fare, atteggiamento o anche gusto volgare,
umani a pensare e trovare et a fare? ». mazzei, i-165: mi
: però molti, per avventura nati a fare da sé, si diedero a volgarizzare
. dati, 4-113: par da fare eziandio di riflessione, se fosse meglio volgarizzare
de sanctis, ii-200: io ho voluto fare un libro utile, massime a'giovani
: anche ti guarda molto di non fare cosa per la quale ti possa cosa
al batter di cui, egli usa di fare un giretto nella città, per rincasare
non viene chiesto all'account- executive di fare il marketing per il cliente. c.
basso non vedano padre e madre acrobatizzare e fare il mantice la notte. =
la visita che i vescovi cattolici devono fare ogni 5 anni alle tombe di
. = dalla locuz. andare a fare in culo; cfr. anche vaffanculo.
piccola enciclopedia hoepli, 1-i-109: per fare l'attacco [dei vagoni]..
noi valore solo in ordine a quel fare che sentiamo coincidere con il 'contenuto'».
gramsci, 13-iii-2350: c'è un 'lasciar fare, lasciar passare'che non è giustificato
. ho detto. augh. ma non fare quella faccia da suppliziato: scherzavo.
, può essere incollato su una superficie senza fare uso di colla (un'etichetta,
, sulle condizioni di possibilità del proprio fare. = comp. dal gr.
gennaio 1983i: ognuno di noi può fare un veloce confronto se ripensa, per esempio
. econ. (mi autofinànzio). fare degli investimenti con parte degli utili di
io. benni, 1-145: decidemmo di fare una sosta all'autogrill. =
all'italianità come ultimo ancoraggio per non fare fino al fondo i conti con se stessi
autopsicologia, può a suo bell'agio fare sfoggio di quel subbiettivismo, che a stento
in margini di plusvalore; arriva a fare il tempo impostogli introducendo le prime autosaturazioni
letteralmente 'anticipo'). la frase 'fare des avances'è più che comune e si
qualcuno. arbasino, 1-332: comincia a fare una rilevazione statistica delle avances che
che molto chiaramente dicono 'ho voglia di fare l'amore con te', e poi mi
m. -i). persona che ama fare battute scherzose. -in partic.:
beneficenza; che ha lo scopo di fare beneficenza. g. manganelli,
eterno potere biodegradante, riusciranno anche a fare della partouze una cosa familiare, come
non sei tanto vecchio. sai ancor fare dei bisticci; me ne consolo colle tue
le decine di miliardi di bit non dovrebbero fare troppa impressione. la stampa [1-iii-1989
i nuovi bodyguard di cui nessun vip può fare a meno. la stampa [2-x-1995
conduceva in qualche serra, mi faceva fare un corso di geografia, domandandomi la
gramsci, 13-i-464: si potrebbe fare una ricerca storica (sui giudizi emessi
nostalgia bonapartista, non ha nulla a che fare con il gollismo nato dalla guerra.
già solo quelli che hanno intenzione di fare il mestiere di boxer per guadagno, ma
[klein], 27: è utile fare brevemente un passo indietro per capire dove
bustifìcare, tr. (bustìfico). fare oggetto di rispetto, di ossequio eccessivo
, agg. dial. che è solito fare chiasso, gazzarra, soprattutto in compagnia
si fa avanti a chiedere se vogliono fare una partita a calcetto. 2.
6-388: tutto questo notavo, non per fare della statistica; ma per dire che
a limonare, o come diciamo, a fare 'il pollaio'. =
, un brigadiere gigantesco, che nel fare l'appello si fermò al mio nome e
so. finché siamo vivi cerchiamo di fare dei buoni week end ». è una
viene in giro per le nostre città a fare incetta di stars e di divi. gli
quando si fu accorto d'avere da fare con un fuggiasco, l'alternativa e data
.: in politica, tendenza a fare previsioni pessimistiche sulle sorti di un paese.
. ma non è il caso di fare visita ai cimiteri degli arcaismi. si può
alvaro, 21-181: non staremo a fare una storia dell'opera cechoviana.
1-271: giuliana per tante ragioni riuscì a fare un solo bagno in quei giorni;
7-382: questo non ha nulla a che fare coi così detti chansonniers. si potrebbe
polillo, 103: pensava solo a fare il meglio possibile il suo lavoro, ciò
6-388: tutto questo notavo, non per fare della statistica; ma per dire che
borgogna avevo ragionato sulla lor maniera di fare i vini, e dissi tra l'altre
, 1-i-16: forse la felicità consiste nel fare lavorare le proprie mani, nello stablire
il chiropratico potrebbe, in teoria, fare astrazione dai sintomi: di fronte alla colonna
ciceroneggiava più, era occupato modestamente a fare la corte a due signore francesi. col
giorno dopo è piovuta lì dal torretti a fare una gran scena a tutti, un
per deporre le mazze, cambiarsi e fare la doccia. = voce ingl
esterno (in partic. nell'espressione fare cocooning). donna moderna [
chi non ama, ogni tanto, fare cocooning davanti la tivù. al caldo,
uccidendo, e ha il coraggio di fare, come afferma bobosse, ciò che non
un essere che si obbliga continuamente a fare ciò che non gli piace, a
riferimento più pertinente che si potesse fare. 2. film comico.
tr. (commissàrio). burocr. fare oggetto di commissariamento la strattura locale di
avrebbe potuto nel suo discorso... fare anche l'elogio del suo patrono dopo
. vittorini, 12-5: fare uno stato ai francesi o mettiamo ai congolesi
-che si chiama significativamente 'connettivismo'; egli sa fare bene una cosa che è in apparenza
che le altre discipline sembrano non saper fare: connettere tra loro problemi diversi,
del personal computing. il vero problema è fare del proprio computer un terminale della rete
, 2-32: non vogliamo o non possiamo fare anche per i prodotti che ora vedremo
, 2-32: non vogliamo o non possiamo fare anche per i prodotti che ora vedremo
che la nuova fenomenologia ha poco a che fare con l'ossessiva... oggettività
piacevole impressione di non avere a che fare con una setta per iniziati, né con
uno slip, è stato adoperato adesso per fare pubblicità a una confezione di capsule contro
gli italiani di imitare quello che vedono fare agli altri, dalla pittura cubisteggiante alle rivoluzioni
cultura. pasolini, 8-286: fare ancora un passo avanti verso la totale cultu-
[16-ix-1995]: si era messo a fare pure il cyber-terro- rista, con un
]: questo è un grosso lavoro da fare a livello ambulatoriale o di day-hospital.
camera succederà dunque questo che, invece di fare dello straussismo, faremo, poniamo,
pass, di décolleter 'scoprire il collo, fare lo scollo'; v, anche decoltè
di dolcezza e di morbidezza desiderato e fare in modo che non risulti troppo secco
del pci e l'impossibilità per esso di fare una qualsiasi altra cosa che non fosse
da destrutturare. destrutturare, tr. fare oggetto di una destrutturazione un'azienda,
[13-ii-1980]: non si tratta di fare della dietrologia, di ricercare a tutti
. intr. con la particella pronom. fare uso di sostanze stimolanti per aumentare il
: 'dressage': ammaestramento degli animali a fare il lavoro a cui sono dall'uomo destinati
m. corti, 278: lascia fare a lui, quello è straintegrato nel neocap
fere e un probabile conte di la fare. dumping [dàmpin],
nel linguaggio giornalistico, persona incline a fare previsioni catastrofiche sulle sorti della terra e
], 14: vestirsi di nero, fare le 9 del mattino, sballarsi ed
emergenziale. 2. emanato per fare fronte a un'emergenza (un decreto)
ornamento. buzzati, i-301: voglio fare un entredeux di pizzo come quello là,
della quotidianità. epochizzare, tr. fare oggetto di trattazione e di giudizio storico
. dire eresie, pronunciare discorsi o fare affermazioni contrarie ai dogmi e ai princìpi della
dire press'a poco 'mostrare baldanza, fare il gradasso'), ma speravo che faussone
: in che consiste l'escalation? nel fare la guerra aumentando lo sforzo gradualmente.
. gamma delle esperienze che si possono fare, delle diverse realtà che si possono
1988], eurocampeggio sione internazionale utilizzabile per fare acquisti nei negozi [l'unità,
media, è da noi la tendenza a fare dell'etnologia, nel suo 'boom'odierno
di polemica ironia, quel modo di fare storia che si ferma alla semplice enunciazione
l'idea delle expertise quali sarebbe capace di fare oggi. casaviva [ottobre 1993]
ingialliti dei notai e non si possono fare coi fogli extrastrong per le macchine da scrivere
pascoli, 7-60: ecco quello che voglio fare. fondare una scuola classica italiana extra-universitaria
= comp. dall'imp. di fare, da e il pron. te.
gerg. chi non ha voglia di fare nulla, fannullone, perdigiorno.
= deriv. dalla locuz. fare un cazzo. fanciullismo, sm.
le volte che viene umido toma a fare male. = voce piemont.
inserendo in un fascicolo. -anche: fare fascicoli, in partic. automaticamente,
che l'editore dovrebbe avere innato per fare bene il suo mestiere. 2
determinata somma di denaro, usato per fare le puntate (e anche, per estens
nessuno. / il creatore avrà poco da fare / se n'ebbe. = locuz
che ha grande potere rinfrangente e serve a fare le lenti acromatiche dei microscopi e degli
prodotti nuovi, i quali potrebbero fare 'flop'per mancanza di spettatori. arbasino,
, in pasticceria o in confetteria per fare dolcetti o caramelle. 2.
mediterraneo in comune si sta dando molto da fare per allargare la sua offerta turistica ben
leggero. arbasino, 1-438: non fare bizzarrie inutili neanche nelle cravatte: pois
omosessuale, eterosessuale, freak e voglio fare spinelli. tondelli, 1-i-32: ci facciamo
28: c'è perfino chi gioca a fare l'indiano o il fricchettone, chi
corriere della sera [22-iii-1987]: ecco fare capolino (più o meno una quindicina
spuntata col mio solito sistema: dandomi da fare come una pazza, lavorando full-time.
morante, 4-71: lui aveva a che fare con un qualche tipo di poca fiducia
è tutto un singhiozzare e sospirare e fare gulp e gasp che non capisco se ride
comandante della regione militare, intento a fare gli onori di casa. 2
si era familiarizzato col nostro modo di fare. 3. frequentato da omosessuali
affollarsi uomini, donne e ragazzi per fare le loro abluzioni nelle sacre acque del
preziosa (a buon mercato) per fare spicco tra il giornalistume. giostràio,
girigogolare, intr. (girigògolo). fare ghirigori, arabeschi. tommaseo [
per estens. pronunciare bisticci di parole; fare discorsi confusi, capziosi. =
deriv. da golear 'segnare una rete, fare goal'. goleador [goleador]
deriv. da golear 'segnare una rete, fare goal'; è registr. nel 1954
dallo spagn. golear 'segnare una rete, fare goal'. goliardata, sf.
, sm. tendenza a favorire o a fare un golpe. g. bocca
a un golpe o alla tendenza a fare un golpe. i. montanelli