: e s'io 'l potessi, 'l fare' im- peradore, / pur ch'allegrasse
m. cecchi, 33: come fare' mio padre a non volere? / che
-fido (dal lat. facere 'fare'), sul modello di opificio, ecc
] ch'il vecchio poi / me li fare' riscuoter con le donora.
in senso attivo, 'che lascia fare', quanto in senso passivo * che si
, che viene, / e'mi fare' fallir gl'incanti. c. dati,
avesse om fede u vera intelligensa, / fare' mover li monti a sua indigensa »
trista? / per un fanciul che ne fare' degli altri. -fanciul di mona bice
. m. cecchi, 58: costui fare' rincarare a bologna / il fango di
divine scritture, che io in esse continuamente fare' prò, se quelle sole da mia
divine scritture, che io in esse continuamente fare' prò, se quelle sole da mia
. m. cecchi, 58: costui fare' rincarare a bologna / il fango di
lat. -ficium (da facire 4 fare'), sul modello di opificio ecc.
sufi, -ficare, da facère 'fare'; cfr. fr. identifier (nel
sì incancrenito / e tutto el corpo ti fare' guastare. f. f. frugoni
fede, u vera intelligensa, / fare' mover li monti a sua indigensa.
s'io fussi presso a voi, non fare' queste lette- racce; ché direi a
tema dei comp. di facère 'fare'; cfr. ingl. to lubrify (
dal tema dei composti di foche 'fare'; cfr. fr. ludifier (nel
[l'amore]; / i'fare' un sonar di manganelle, / ch'e'
cantilenante. carducci, iii-3-128: ci fare' un sonnetto. a l'ombra amica
: io per me credo ch'i'fare' il bordello, / e ch'io gl'
t'ho pur detto che non ti fare' torto. -dare nel paniaccio: innamorarsi
, e'vi confessa / che e'fare' patto star in capitale. manzoni,
dovesse essere una linea, un 'modo di fare' fra uomini e donne. -in
delle divine scritture che io in esse continuamente fare' prò, se quelle sole da mia
, mona gostanza, / ch'i vi fare' piacere insin nel letto. / di
giovane, 9-51: oh, ci si fare' pure il gran servizio / surrogando al
torte e ne'tocchetti: / e'ti fare' paura una lampreda, / in quanti
oggigiorno nessuno lo può fare come lo fare' io. -posposto al verbo.
voi', cioè intendono 've la fo fare'; ma la ellissi è più goffa
dal tema del lat. facére 'fare', sul modello di opificio. risifórme
lat. -ficium (da facere 'fare'), sul modello di opificio, ecc
s. v.]: 'fare' o 'giuocare a'rulli e dare nel matto'
, comp. di sam-'con'e kar-'fare'; cfr. samskàra 'regola, sistemazione
dal tema del lat. facére 'fare', sul modello di pietrificare (v.
. scarlatti, lxxxviii-ii-543: solo ella ti fare' mal capitare; / se tu guardassi
come noi diciamo 'l'andare, il fare', ec., si erano notate 36
fa pensar sotile, / ben me fare' de lei tosto servente. 21
comp. lat. di facère 'fare', col suff. del pari. pres
che son legate a la catena e fare' squillare di modo che i ministri dei tesori
che 'le sue parole mi suggestionarono a fare' ecc. invece di 'spinsero, costrinsero a
dei comp. di facére 'fare', sul modello di opifìcio, panifìcio,
giovane, 9-51: oh, ci si fare' pure il gran servizio, / surrogando
e dal tema del lat factre 'fare', sul modello di opificio, lanificio,
sì incancrenito / e tutto el corpo ti fare' guastare. vita di s.
tutte le cose'che non si sanno più fare', benché con più soldi che in
punto l'europa può decidere di 'lasciar fare' e allora africani e terzo-mondiali occuperanno a
dal tema del lat. faelre 'fare', sul modello di opificio, ecc.
serva, d'una semplice 'tutto fare', stupiva forse all'ingiro. tondelli,
39: de'sua reame i'ti fare' stupire / sol que'che l'isabella volse
, dell'altrui opre usurpatore, / io fare' fatto zione usurpata, d'alcuna
comp. del lat. faclre 'fare', col suff. dei nomi d'azione
dei comp. del lat facère 'fare', sul modello di opifìcio, panifìcio,
comp. del lat. facére 'fare', sul modello di opificio, panificio,
comp. del lat. padre 'fare' e dal suff. dei nomi d'azione
comp. del lat. facére 'fare' e col suff. dei nomi d'azione
locuz. fr., propr. 'lasciate fare' (nel 1843), massima attribuita ai
., propr. 'lista delle cose da fare', comp. da to do 'fare'e
lat. face. r e 'fare', col suff. dei nomi d'azione
del lat. face. re 'fare', sul modello di panificio, pastificio,
del lat. face. re 'fare', col suff. dei nomi d'azione
lat. di face. re 'fare', col suff. dei nomi d'azione
vero, di pseudosistemi, di 'modi di fare'), perduta la vernice della moda
divieto così toscano come 'non s'ha da fare' suonerà sempre esotico e minatorio quale un