posta nella medesima cader en basso farìa granne fracasso. g. cavalcanti,
d'avorio commessi, / seggiole e calcol farìa di cristallo. trattato dell'arte della
fin buglione, / e la cuffia farìa ricco un oliaio; / e li drappi
mi pogno, / ch'uccidere farìa chiunca ridesse! sennuccio del bene, ix-50
puse sua speranza / ch'eo non farìa vendetta, al suo parvente.
di francia / far quel che si farìa d'un fragil vetro. soderini, iii-531
testa un velen piscia, / che farìa ingrossare un muro. 6.
, eguaglianza civile; il nome di privilegio farìa spavento, la primazia di una città
più puzzar col suo puzzore / che farìa i can vomitar le budelle. boterò,
e querimonia / ne faria tal che lo farìa rivolgere. buonarroti il giovane, 9-4s5
piene, ed anche avere più che non farìa mesteri del vieto e del rancido.
/ aver sovente soleva d'amore, / farìa comporre il rogo dentro al quale /
, 245: partir non mi farìa / da lealmente amare, / mem-
non so quando avisse. / e ciò farìa, si far potisse, / che fino
tremolante e ritondétto, lucea come farìa un avorio che avesse lo spi
corra il tempo labile, / come rota farìa su fisso perno. leonardo, 2-70
, 1-1-70: crede lui certo, e farìa sacramento, / aver la bella dama
poter, che in un momento / farìa lo stato mio chiaro e beato?
dore, perché avendo libero exito non farìa alcun scadore. guarini, 1-i-12:
medesima pelle, in modo che si farìa addoppiando il panno d'una cappa e
qual men può dura tagliarsi, / farìa per forza rompere e spezzarsi / l'
. guido delle colonne, xxxv-i-103: farìa gran cauno- scenza, / da che
, 2-120: nel secol nostro / si farìa di carta e inchiostro / gran risparmio
venti, / che l'orco ti farìa qualche billera; / ma tu volesti fare
di meriti e fuor d'ogni credenza / farìa scredere'l credo a san tomaso.
l'ale vola, / che doloroso farìa suo viaggio; / così, chi sé
davanzati, l-22: ch'a l'amante farìa maggior disire / se la donna co.
con simili voci, però che ciò farìa mostrar li denti, che non è
l'utile grande, che ne seguirla, farìa che la spesa non si sentisse.
leonardo mocenigo, lxxx-3-232: neustad si farìa fortissima avendo le acque sorgive ed abbondanti
e i violati altari / qual ei giusta farìa grave vendetta / su 'l gran tiranno
dette colonne 0 anonimo, 429: peccato farìa cammin per lei smarrito. straparola
anonimo, i-514: forse mi farìa magior dannagio, / ca, se lo
/ l'amore ch'azo priso mi farìa / del méo corpo departir lo flato.
/ fenice contrafare, / volontier lo farìa / per sodisfar s'offesa ò fatta alcuna
con simili voci, però che ciò farìa mostrar li denti, che non è cosa
occhi lagrimar farìa. buonarroti il giovane, 9-599: ti
: se sentisse ch'io amassi, farìa un viso / come mordesse allora allora
, che è detta neustad, si farìa fortissima, avendo le acque sorgive ed abbondanti
si fece che egli più avanti non farìa che quello che ella gli aveva consigliato.
di fabricarla più alta che non si farìa in un altro luogo che non stesse sottoposto
pardo 'grigio'; cfr. anche farìa pregna una vecchia; / se d'aver
, e così quella di sotto si farìa maggiore. giovio, ii-167: questa
ch'è così certo, / bene farìa fallanza / chi ponesse fallanza / in ch'
more spesso e più forte / che non farìa di morte -naturale. neri poponi,
il diritto a splendida immortalità, vi farìa immortale la traduzione cpomero.
la ingratitudine de la potta che vi cacò farìa parlare martorio, volete che io ve
spesso e più forte / che non farìa di morte naturale; / per vui,
, / ché pure de vanagloria / farìa granne stromento. boccaccio, viii-2-86:
con lo strumento de la sua voce farìa mansuescere e umiliare li crudeli cuori, e
mansuescere e umiliare li crudeli cuori, e farìa muovere a la sua volontade coloro che
, / ché pure de vanagloria - farìa granne stromento. -patto,
a ognuno del suadere e dissuadere, farìa mille confusioni. 2. presentare
tutto questo emispero, 7 che senza quel farìa turbido e nero. graf 5-471:
rugieri d'amici, xvii-19-20: ben farìa gran torto / s'io inver voi