, non potendo / felice in terra far persona alcuna, / l'uomo obbliando
io prego strettamente codesta facoltà che voglia far pratiche presso l'eccelso ministero affinché,
per lo eccentrico, il dì, come far suole. 5. meccan.
essere illusorie, e il grammatico non può far altro che andar qua e là dietro
... non voglio mancare di far quest'officio..., proponen'
domanda dell'attore, e consistente o nel far tremila di sansevero giacevano sul campo, e
. 4. suscitare vivacemente, far sorgere repentinamente, risvegliare (uno stato
una e l'altro apprese, / a far le gioie altrui naufraghe e meste.
. -ant. e letter. far vibrare, pizzicare (le corde di
accolgo. 6. letter. far muovere, agitare, scompigliare. d'
straniera. 9. letter. far rivivere le sembianze di una persona ritraendola
e citare, frequentativo di cière * far muover, chiamare '. eccitativo
stimola); il suscitare, il far sorgere; incoraggiamento, esortazione, incitamento
stati anche composti autentici capolavori, non può far dimenticare come in essa di frequente induca
, 14-369: il monti si voleva far frate e poi prete, ed ebbe il
: però la vicinità del verno potrebbe far riuscir le cose in fumo. lettere di
folli amori, / del mondo a far la favola e 'l zimbello. monti,
sul ritroso. - / che volete voi far di moglie giovane? magalotti, 9-1-4
abituare i fanciulli alla giustizia, di far credere loro che le più grandi soddisfazioni
giunta a piè della cetera, per far rigirare e moltiplicare il suono quivi dentro
: viene quindi l'a. a far conoscere gli echiniti, gli encriniti e le
. 4. figur. cancellare, far sparire; annullare, abolire; nascondere
5. vincere, superare nel confronto, far scomparire al paragone (della bellezza,
, restando a milano, senza far nulla di teatrale e di convenzionale.
.: oscurare, dare ombra, far sparire. - anche al figur.
/ al fin della parol, come far usa. pulci, 19-14: credo ch'
pianger giulia, e lena a lei far eco, / e catterina a loro.
economiche... entrano necessariamente a far parte delle leggi vitali degli stati. manzoni
2. tecn. apparecchio destinato a far conseguire un'economia di calore in impianti
l'economo che il padrone troverà intento a far ragione ai sottoposti e distribuire a tutti
ectipografìa, sf. stampa in rilievo per far leggere i ciechi. = voce
palazzi, chiese, ecc.); far sorgere, fondare (edifici, città
.. una nave, come potrebbe far meglio che cominciare da'primi prin- cipii
. bartoli, 19-243: meglio è far poco con pace, che molto con turbolenza
discosto da'confini e'nemici, col far gli steccati, le fosse e gli edifizii
: in diversi modi gli umiliavano per far lor fare nell'edificio spirituale perfetto fondamento.
a nostri emuli... di far quasi un fondamento nelle cose della italia;
, 3-iii-158: c'è un'edilità per far murare in dirittura le cose e tirare
dossi, 958: non lasciava rovani di far sentire la sua voce ogni qualvolta si
il dott. carlo cattaneo, desiderando di far edire a proprie spese il giornale intitolato
carducci, ii-6-151: la prego di far ordinare allo scrittoio l'invio al prof
non possono, come gli scrittori, far la seconda edizione di una stessa opera in
tutte le facoltà spirituali, così da far maturare la consapevolezza etica, le capacità
li educatori, cessa la cagion del far bene, perché cessa la paura.
il suon della cetra adunasse le pietre a far le mura della città, e animasse
7. letter. coltivare, far crescere (piante). spolverini,
educare (forma intensiva di educère * far uscire, portar fuori ', comp.
e l'educativo secondo che si vuole far conoscere la verità alla mente, o
. leopardi, 204: oltre al far più d'un viaggio, / sendo per
e di noncuranza, che basta a far languire i nostri teatri ed a fissare loro
carducci, ii-n-315: non penso altro a far versi: una delle ultime brutte abitudini
, al termine del quale entrava a far parte dei cittadini (cfr. efebìa
e dell'olio di trementina, e far vedere non solamente un piccol moto, ma
, 24-175: il medico, discorse di far qualche cosa per purificare il sangue.
essendo effettivo per necessità, significa « far giusto ». pallavicino, 7-365: nell'
nomi dei poveri che abitualmente vengono a far la coda per il rancio.
, 1-362: non contenta la norvegia di far pompa de'suoi prodigiosi effetti in terra
di mettere ad effetto, e cercherò di far sì che subitamente serete servito. l
di vittoria mirando un esercito così poderoso far tanto deboli effetti. marino, 1-79
v'è altro che si pensi / a far vendere la villa / che abbiam prossima
uomini che le donne di qualunque condizione far sfoggio dei più ricchi vestiti e di
-fare buono (o cattivò) effetto: far buona (o cattiva) prova;
in aspromonte. pallavicino, i-529: far conoscere al mondo che 'l papa,
i paesi, non hanno dimenticato di far sentire la somma efficacia delle loro preghiere per
scrive [cino] con manifesta intenzione di far rime polite e leggiadre, o.
attribuito a quel pugile che ha saputo far giungere a bersaglio il maggior numero di
sem- premai i raggi lucidi, a far le immagini nella retina; poi non
rimanesse di lui, sole basterebbono a far conoscere la vera effigie dell'anima sua.
: a tutt'altro ho pensato che a far l'epi- grafaio, sebbene oggi
ii-12-156: misi quell'epigrafe, per far capire ai moderati che invano essi speravano la
: alcuni poi si son dilettati di far questi epigrammi funerali in dialogo, e
frezzi, ii-3-18: su mi levai senza far più parole, / cogli occhi intorno
, / sì come l'epilen- tico far suole. pulci, vi-43: ruppemi nella
e di diminuire. la terza di far l'uditore perturbato. e la quarta
punto della questione) non han che far nulla? alfieri, i-69: io mi
: l'una che non sia bene far guerra agli eretici; l'altra che
, miei cari frati, se volete far buona mostra,... poiché siete
designare una persona con determinati epiteti; far uso di epiteti (per lo più
semplicemente accennarne il contenuto, e di far ciò in modo che la somma di sei
passeggiate che in un'epoca anteriore usavo far molto frequentemente con lui, avevo osservato
epoca ', che 4 è da far epoca nella storia'. leopardi, iii-928:
chiudersi la domenica, un fatto da far epoca nella cronistoria di roma.
marino, i-267: io spero di far conoscere in breve se abbiamo ingegno ancor noi
triste destino. 4. locuz. far vepulone: vivere lussuriosamente, sprecando e
.. nella esteriore circonferenza, doveria far l'istesso anco nella interiore, cioè
di guerra i pratici inculcavano di non far * punte ', e di allargarsi equabilmente
più leggieri, ma qualunque le vorrà far più leggieri, potrà a se medesimo per
, il fior del mondo, / potesson far quella battaglia equestre. anguillara, 3-75
mezzo della verticale, con cui dee far angolo retto, o immediatamente col segnarla
la terra colla sua gravezza, quando far si voglia, che mai la superficie
, e niun riparo v'ebbe a far che non venisse ogni dì peggiorando,
crea i suoi propri veleni, deve far vivere delle masse (non solo di salariati
massimo lusso, obbligandoli per altro a far uso delle manifatture nazionali ed interne,
, sciogliere indovinelli, intrecciar paglia a far cappelli, fare gli equilibristi, i
'un oggetto con un altro per far conoscere che sono eguali: un triangolo si
opposito; e se quello non basta far tequiponderanza. vi porge tanto di peso
apparire vero ciò che non è, far intendere una cosa per un'altra.
con la cera, / ad ogni accento far gli equi- vocuzzi. / aver di
di grilli in capo una miniera, / far contrapposti ad ogni parolaccia, / e
eliminare completamente, distruggere, annientare, far scomparire (un luogo, un popolo
romagnosi, 10-365: se conviene far fiorire le arti si deve anche far
far fiorire le arti si deve anche far fiorire l'agricoltura, il commercio, e
, i-662: l'innocente diletto di far strillare il pubblico sotto alle battiture dei
/ io, diss'ei, che di far pingue l'erario / del mio padron
. martelli, 2-66: si degni far lettera all'erario di salerno di qualche
disciplina, che non ha veruna potestà di far leggi e decreti, molto meno d'
e distrutto, / or ch'era sul far frutto / il fior candido e bel
.. s'ingegnava il re francesco di far sorgere erbe maligne contro l'avversario.
. sarpi, i-1-272: disegnano di far mossa, al taglio delle prime erbe
dato in luogo della mantellina, buona per far le grandi manovre fra luglio e agosto
arei giudicato assai più facile / il far per aria volare una macine, / che
per aria volare una macine, / che far che la gli desse l'erba.
, la quale, se arriva a far questo tiro a lorena, non si
su quest'otta / venir la tancia a far l'erba all'armento. nievo
io me ne andassi a pascolare o a far erba sui rivali e lungo i
, 6-148: era intenta a far l'erba vicino al leccio.
prendere cose di verse senza far distinzione, comportarsi in modo irriflessivo
anche a raccoglierla tutta insieme, e far d'ogni erba un fascio, pure è
per qualunque mal modo, e di far fascio d'ogni erba; e poi
note al malmantile, 2-840: 'far d'ogni erba fascio ', che s'
uomini dabbene,... avvezzo a far d'ogni erba un fascio. pea
dove! govoni, 3-51: bisogna far più presto / a incendiare a distruggere a
impedire la fuga ed il terrore / e far delle città un pugno di cenere /
fiore, 166-5: lor mostri, sanza far arresta, / le belle bionde treccie
io non saprei a chi di loro dovessero far fede gli erbaiuoli moderni. gemelli careri
egli abbia per le mani, per far poi una predica da erbolàio o cavadenti.
la barba pare a me che si facesse far verde... -che erbolata
uova, con formaggio, / per far degli erbolati, e delle torte, /
in quel tempo più la tegghia / a far torte, migliacci et erbolati, /
nell'orto / per le cose da far quest'erbolato / in sul petto alla livia
altri, massime ecclesiastiche, procurando di far ereditari li vescovati e abbazie. g
tosto si diffuse, e bastò per far mettere in armi tutti i paesi per dove
di fiori] che duri, per far diventare stabile ed ereditario questo carattere nuovo
: e se per mangiare avesse dovuto far qualche cosa di più che tagliare due
una grotta, sur una montagna, a far l'eremita, lontano, lontano
/ per aver poca voglia di far bene. eremitano (ermitano)
le allegrie, / e i rimatori a far segni di croce? nievo, i-217
[erètico, erètichi). letter. far diventare eretico. -per lo più intr
non avevano né animo, né vigore da far progressi in italia. farini, ii-543
dico quei sofisti eretici, che han voluto far nuove leggi ne la nostra religione.
, agg. capace di erigere, di far star diritto. sinisgalli
onore e di gioia, avevano potuto far tali vinti con tal vincitore. latti,
obbliqui per una linea inclinata, vedremmo far la reflessione... per una
ponno eterni onori, / co'chiari ingegni far dolce dimora, i che qui,
, volgere in su, in alto; far star ritto. - anche al figur
: pace. -far crescere, far divenire alto. bembo, iii-529:
, nella stima, nel giudizio; far diventare illustre; esaltare, celebrare,
parer aiuto; / sicché sappia che far, perché maggiore / grado erga la-virtù
schermi avvolge e rode. -ant. far perno. malvezzi, iv-282: la
i fusti e i rami servono per far scope, le radici per fare pipe)
s'eran ritirati, per meditare e far penitenza, nei boschi dell'etna e lì
[le vipere] hanno bisogno di far cerchio del corpo intorno al collo eretto,
: un cardinale ha pensato che si debba far copiare [questa canzonetta] in carattere
credonsene andar come ermellini, / né per far conto l'oste si chiamava, /
suggello. carena, 1-142: per far fuoco, il pezzo scorrevole essendo cacciato
, che no 'l consente, / fa far le voglie mie varie et erme.
: tanto più eroicamente mi risolvetti di far guerra agli uomini senza né tregua né
prossimo non mi paiono portamenti acconci a far che un uomo sia « modello del
la fronte, / spia l'anatre far l'erpice, nel giorno / ultimo,
380: vado almeno ogni giorno a far visita ai miei cavalli favoriti, specie
, e sai le false cose / far come vere, ma non dir le vere
pronto con la spada in mano / a far gran prove alla sua donna innante,
si pensò vituperar le fiche, / e far l'idolo mio despetto e vano!
gode, ei terra, / per far goder chi lo desia sotterra.
grifo aperto i bianchi denti, / e far la voce onde l'erre s'impara
strepito, eh, ieri sera? da far tremare. -fece rullare gli erre.
o per fare starnutire, o per far cadere dal cervello la pituita. ricettario fiorentino
devo, e quindi a voi conviene / far delle colpe altrui la penitenza.
più merita perdono appresso dio, il far qualche erroruzzo in gioventù che riserbarsi,
in suso, ma, discendendo, come far conviene a
la cima / io possa, o far, che s'io cadrò su l'erta
cani all'erta: spingere qualcuno a far cosa che non vogliamo fare noi;
che mi son dato l'onore di far da principio, non so se più ai
celta eretto nella grande statura, poteva far pensare a un possente gladiatore, erto
/ del tempo, che a ben far n'ha dato in presto. / e
dotti ardimenti ed eruditi affanni / da far ben mille volte al tempo scorno.
castiglione, 484: devesi adunque far prima la erudizione con la consuetudine,
. 5. locuz. - far pompa d'erudizione, sfoggiare erudizione:
in una scrittura data alle stampe, far pompa di sua erudizione ed entrare a
zionerìe, cosa ci sarebbe voluto per far tutta la bibbia? = deriv
/ e passa, ch'ella ha da far cena, e il giorno /
ch'esacerbandosi le cose, ella possa far ritornare il suo ambasciatore. redi,
: soggionse fresnes che sarebbe pur bene far qualche apertura al negozio; e quando la
ogni matematico dubiterà quello che abbia che far questa linea... col lato dell'
con termini esaggeranti, facilmente venivano a far passaggio dalle esaggerazioni a'giuramenti e da'
), tr. (esàgero). far sembrare maggiore di quanto sia realmente,
sembrare maggiore di quanto sia realmente, far parere più grande del vero; ingrandire
... non avesse riguardo di far cadere ed esaggerare la compassione quasi unicamente
suoi compatriotti. -esporre, far notare con grande risalto (le ragioni
3. assol. ant. far palese, dichiarare con molta efficacia,
mandare fuori, emanare, sprigionare, far evaporare (odori, profumi, vapori
palude esala / non lascia al legno far troppo soggiorno. g. rucellai,
fingea venire in sala, / per far de la sua vista altrui contento / e
non v'è modo... di far passare le lingue de le fiamme per
non bollendo troppo gagliardemente i nutrimenti nel far la digestione, non mandan molti fumi
nello stato religiosi sediziosi per predicar e far altre funzioni ecclesiastiche, con instru- zioni
, la grazia divina; accrescere e far trionfare con la grazia di dio;
. bocchelli, i-i7: ecco, sul far della sera, il fuoco e la
in massa, senza distinguere classi né far differenze di esaltati e moderati,.
ad assorbire tutta l'attenzione e a far passare ogni altro fatto in secondo piano
dee tener chi vuole / generar tapi e far novelli essami. trissino, 2-2-264:
e latino. carducci, ii-n-140: nel far gli esametri seguo una certa mia
campanella, i-417: consigliarci chiunque volesse far poema eroico, che seguisse questa generosa
159: non è lecito in questo regno far alcun'arte o professione pubblica, o
283): un altro gli avrebbe voluti far collare, martoriare, esaminare, e
botta, 4-71: ottenne di poter far esaminare lo strozzi in fortezza sopra questo
lungo discorso esaminata: / né la bisogna far per coniettura, / che quasi
[lampana] andava quietamente muovendosi, di far di quelle andate e tornate un esamine
, in aria sopra detta valle a far l'esamino, come dice matteo.
donque in casa, c'ho da far l'essamine a rutilio. = voce
buon giudizio, e sarò scusato nel far uscir il mio libro in questo modo
prando, l'esarca eutichio non seppe far altro che pregare papa zaccaria, che
dalla carità, hanno la trista virtù di far prender per colpevoli degli sventurati, sui
pirandello, 6-331: si diede a far tutto con esasperazione. ansava; le
provvisti di esattezza e di raziocinio possono far opere stimabili, ma non sublimi.
) per piani e colli / a far con esattezza il portapolli. redi, 16-ix-217
raffael pittor raro, ed esatto / far di ferro ima zappa in man d'
delle victuarie. boccalini, i-37: per far esatto giudizio della vera qualità de'geni
un cattivo proprietario, che non sa far fruttare i propri averi.
-rendere privo di effetto, di efficacia; far svanire, annullare. orioni,
tristamente cercando la bestia, che potesse far le sue veci. cattaneo, ii-2-441:
, che gli sarebbe stato necessario il far qualche viaggio, e abbandonar le muse
genti stan sul mare accorte / per far de le straniere empio olocausto; /
segreto di una buona amministrazione è di far crescere la riproduzione in proporzione dell'esazione:
a mordere l'esca genovese [di far milano capitale], si millantava che
mi pare che quei legali uomini avrebbero potuto far finta di non udire la escandescenza:
più dentro terra, disegnò il principe di far escavare una larga e profonda fossa.
garzoni, 1-798: quel che ha da far fuochi lunghi, vivi, e
7-111: intenzione: / del non far l'olio a tempo e fuor d'usanza
pianura demerito lo alletta / a far che sia il fellon di vita escluso.
né d'esser testimonio, né di far testamento facoltà rimanesse. monti, ii-12:
l'esclusiva a tutte quelle sperienze che potessero far con tra di loro. 2
spagna, francia e austria) di far conoscere al collegio dei cardinali riunito in
, averti in esclusiva non mi può far che piacere. = deriv.
possa arrivare anche più in alto senza far la scala. alvaro, 7-253:
quali gli spagnuoli del messico si fanno far vento a i negri nell'atto di
cieco, 2-82: il re gli fece far molte proferte, / acciò che men
non dega preterire: / la scienzia far tacire ed onne atto alienare / e
cerusico non è ben pratico, nel far girare agilmente la sciringa si può con
il terreno; de'cenci vilissimi per far carta, e finalmente adoperano tossa de'cani
lascio indeciso questo punto, non volendo far torto alla memoria di un uomo che
di nascondere, di velare, di far apparire meno grave; presentare sotto una
. belo, xxv-1-141: -lassate pur far a me. -e raco- mandateme all'
disubidienza e mina quello che ha da far senza via alcuna di escusazióne e speranza di
parole. iacopone, 47-80: de far mustra tom del bene pare vanagloriuso:
a lei, tutti giuraro / vendetta far su l'essecrabil testa. dottori, 199
. bartoli, 42-iii-100: io non voglio far sentir altro che un pochissimo di quel
del nostro governo è di non potere far conto sulla fede e obbedienza di nessuno
occhio e 'l pensiero, / volsi far quel benigno amico vento / de le mie
vindice della legge, è astretto a far valere la tariffa. -disus.
impedito dalla gotta, aveva disegnato di far signatura questa mattina e sostituire il cardinale
, che non hanno carica di far iustizia, perché gli è grande spesa avere
fare im piccare, e far l'altre execuzioni che si ricercano. g
in atto, applicare, eseguire o far eseguire leggi, decisioni, ordini,
3. dir. mettere in atto, far osservare (leggi, decreti, sentenze
il quale... possa il creditore far eseguire e subastare la roba ipotecata.
, da battimano. -rappresentare o far rappresentare (danze, brevi scene comiche
i dei per crudo esempio, / per far toccar alla più rozza gente / che
ciglia / l'eterno amor, per far di sé un esempio, / che più
svagato, che non vuol saperne di far bene un'intera settimana. imbriani,
leggeri pigliar sicurtà nelle cose importantissime di far a lor modo. -a edificazione
altri parlano o agiscono. -anche: far tesoro degli insegnamenti che ci vengono dagli
austria superiore, la pubblicò e ne fece far molti esemplari autentici, mandandone a ciascuno
della grande edizione per diffonderla in francia e far conoscere a qual grado di perfezione sia
sacramento al presente legittimo può la chiesa far che all'avvenire non sia valido;
, esemplificato, e tale insomma da far forza. b. croce, ii-2-155:
ed è la migliore) quella di far venire a milano gli esentati per parziale
5-ii-110: di già luines aveva voluto far dichiarare dal parlamento pemon incorso in delitto
potrebbe affermare, e per avventura senza far torto al vero, che tutte le generazioni
bisognava dire che chi era destinato a far loro l'esequie, era ancora in seminario
titolo di protettor del pontificato, senza far piangere i pontefici. cesarotti, i-425:
exercère * tenere in continuo movimento, far lavorare senza posa, tenere in esercizio,
capacità e impedirne il decadimento); far fare pratica; educare all'esperienza con
in italia i letterati della scuola romantica a far raccolte; ma sbagliarono a dar quelle
terra a tamo, primamente senza pure far motto a'magistrati, vi fabbricarono un
civile. -esercitare la critica: far opera di critica, criticare. -esercitare
-esercitare il giudizio, la giustizia: far giustizia; giudicare. c.
fatica s'esercitano: purché poi per far bella e lodevole opera siano dal favor
e dall'orecchio esercitato; capace di far delle canzoni come delle recitazioni. pratolini
o lì oltre, vorrei sicuramente far la spesa di andare a norcia
giovanili, dai cui errori imparammo a far meglio. ma, in sé, quelle
resto dell'exercito, e che disegniava far nuova batteria. tasso, 1-20:
'. dormirai sulla paglia, faticherai a far l'esercizio, e se fallerai,
forse marte in esercizio / di chiara far la parte rugginosa / del grande suo e
sedere con le sue fantesche a filare e far altri esercizii muliebri. sannazaro, 3-68
. beccuti, 175: scorrer per far la roba il mondo tutto / e
maniera, che non solo non posso far nulla, digerir nulla, ma non
agi de le scuole, volentieri soglio far essercizio. redi, 16-vi-no: quando è
grisoni: per quella strada si potrebbe far qualcosa, se dimandassero esercizio di religione
son disonori e grossi vizi / il far due versi, e scrivere un'arietta?
arietta? / mandar mi debbono a far gli esercizi? / che sono il primo
lavorare. imbriani, 2-66: per far tutti contenti, propose: si concedesse l'
2. assol. violare, far violenza. iacopone, 14-31: rape
esibisco, esibisci). mostrare, far vedere, presentare, rendere noto;
-rifl. mostrarsi, farsi vedere, far mostra di sé. cattaneo, iii-4-289
] devino ricevere dette portate gratis, far l'esibita in piè di esse.
navigazione, mi ha dato animo di far capo a v. ecc.,.
volentieri presso il signor filippo, per far ch'ei staccasse da sua figliuola una
la domanda era rivolta in modo da far intendere che esigeva una risposta. pea,
. boccaccio, i-io: imaginò di far sì che le nuove creature da quella
annate, pensioni e simili pretesti di far passare agli esteri delle somme considerabili di
di composizione, che l'esimono pure dal far comune. -eccettuare, escludere
dell'esistenza di dio tanto chiaro da far tacere qualunque ateo? guerrazzi, iii-301
, concretandosi, individuandosi, venga a far parte del mondo della realtà (e
né più tuo eguale; tu puoi far senza di me, io senza di te
arte in un campo affatto nuovo, a far discendere la luce fecondatrice della poesia
esistenza? disperazione, riuscì a far sventolare verso tutta la terra -dovere
: del conte non era punto a far parola, come se nemmeno fosse esistito.
ed illuminano l'interno tuo spirto al far elezione de quel ch'è megliore. sarpi
sbarbaro, 4-26: 10 cerco di far durare il vinello che resta, quando si
fare i fiorentini più saggi, e far loro riputare migliori i consigli di chi
prelati e l'altre persone ecclesiastiche possano far trasportare per mare da una terra all'
e si riceve stimolo dall'altra a far male a'suoi simili co'fatti. nel
gente si crede esonerata dall'obbligo di far sparire l'analfabetismo in calabria.
dall'esorbitante calore e giova assai a far nascere e tenere il terreno fermo.
nono del terzo libro) lo possono far lecitamente. casti, i-1-231: effetto
gran conscienzia, / e non si può far sempre in ogni parte; / convien
/ già smonti il sol, a far lieto e gioioso / il fin d'esta
, / ben seppe menar guerra e far concordia. -ant. figur.
ingegnosa di cui si possa senza danno far di meno. = deriv. da
moneti, 100: quivi esortò ciascuno a far del bene, / sprezzare il mondo
, che pareva esortasse gli alberi esausti a far buon animo, ché tra poco avrebbero
principi. pallavicino, ii-283: giovano a far intendere qual maniera d'operare si desideri
malvisto. sarpi, ii-412: il far differenti li sacerdoti dagli altri esser più
7-53: tutto questo non servì a farmi far capitale d'un'immaginazione, a mio
e fa'che sia fervente / a far la mia dimanda, / che sua dolcezza
tal intricco si prese per espediente di far publicar la pace, aspettar la ratificazione
un espediente: valersi di ripieghi; far ricorso, affidarsi ad accomodamenti, a
un messaggiero, / ch'andò a far fretta al frate di viviano. guicciardini,
espedì all'imperatore un altro breve senza far menzione del primo. c.
né pure un parini potè espedirsi dal far sonetti per le arciduchesse. 7
buona e più agile e più espedita a far cammino, e l'uno e l'
moresco: / e ben 10 potea far sicuramente, / avendo indosso l'abito arabesco
reai servitore che io vi sono, di far tutto quello che da voi mi verrà
figur. estinguere, cancellare, eliminare, far scomparire. nannini [petrarca]
2. togliere via in modo completo, far sparire, mandare via (una sostanza
mondo pauroso. -emettere, far uscire (un suono, un rumore)
/ or l'orsa, che sdegnar suol far giunone. 2. parte
mi prese, e volli esperienza / far di mia lingua, o se pur nulla
; e appena gli parve di poter far la strada, si dispose a partire.
e spezialmente da palladio s'afferma che far si possono. bruno, 3-101: fategli
5-297: mirava il direttorio a far rinunziare il re di per se stesso,
conciliativo. 2. ant. far conoscere per prova, dimostrare. ariosto
adomava sua testa, / come dalle donzelle far si suole. sannazaro, 216:
, 3-1-26: io non manco di far sollecitare le provvisioni, che vostra signoria desidera
in espettazione. -dare espettazione: far concepire grandi speranze. acciaiuoli, 1-2-335
speranza, fiducia, anche ansia; far concepire grandi speranze. guicciardini, v-i
e parla in un italiano problematico, da far sciogliere i legaccioli delle calze.
. con retta cognizione discorrere, e far giudizio, qual parte fosse pronta in benefizio
carli né il cavaliere sono buoni a far argine alla espilazione della sostanza. botta,
figlia / in breve a lui dovesse far ritorno, / narrò al gigante quella meraviglia
sue cameriere gli esplicorno, / esortandolo a far l'erba vermiglia / del sangue di
redi, 16-vi-36: 10 non voglio far le sue parti, saprà egli meglio da
luce dando forma propria e figura; far rampollare. bruno, 3-233: da
affidare ad anonimo l'incarico, di far avere alla morosina un piego esplicatorio.
annunciato d'essere ormai in grado di far esplodere esplosivi a distanza: mago della
giù da più centinaia di metri a far ribollire le voragini marine. 2
8-93: cristo- foro si scombuiò da far paura e stringendo i pugni stava per
, un maggior numero di pistole giungerà a far esplodere. di giacomo, ii-650:
e si sparge qua e là a far le scoperte e le osservazioni necessarie. altri
. -cercare di scoprire, di far luce (su un fatto, su
] che adopra il cloroformio per non far sentire al paziente gli spasmi delle operazioni
un semplice volontario. 9. far correre a qualcuno il pericolo di un
... con retta cognizione discorrere e far giudizio, qual parte fosse pronta in
erbe. 18. fótogr. far giungere all'emulsione sensibile attraverso l'obiettivo
posto nella giuria superiore noi abbiamo dovuto far figurare come espositori tutti gli esecutori,
differenti, par necessario per maggior delucidazione far prima un nuovo argu- mento, il
distinguere. le ferite di cui vorresti far pompa ed esposizione, sono state inferte
-possibilità di esprimersi, di far capire i propri sentimenti, la propria
, capace di significare esteriormente, di far capire con piena evidenza un sentimento,
e l'animo delle persone, e quelle far apparire reali, quali la cosa richiederà
vari erano li pareri tra li teologi, far l'espressiva con tal temperamento che tutte
ha forza e virtù di significare, di far intendere con estrema efficacia e chiarezza un
); atto a manifestare, a far intendere, a esprimere; significativo.
.); atto a significare, a far capire le intenzioni o i moti segreti
-essere espressivo: esprimere, significare, far capire; alludere. savonarola, 5-ii-215
-fare espresso: manifestare, rivelare, far conoscere. ariosto, 5-54: serba
volti in te stesso, / a far dinanzi al re tal fallo espresso. chiabrera
, / ottavio, io ben poria / far gli alti pregi espressi, / quando
/ anch'io nel modo istesso / far il mio gaudio espresso, / espresso il
. parini, 265: dunque che far? si tessa / un inganno gentil.
dominio di vostra sublimità de stampar né far stampar in forma alcuna di lettera né
piccolino, né che potesse vender né far vender ditta mia opera senza espressa licenzia
obligò a non potere in verun modo far patto o accordo veruno con cesare senza
col mio nimico expresso, / e far de la mia pena cibo al core,
ma dove / dolor mi meni? a far più il pianto espresso.
all'esterno, rivelare, palesare, far capire, far conoscere chiaramente, con
rivelare, palesare, far capire, far conoscere chiaramente, con parole a voce
, 5-iv-175: difficilmente l'immaginativa potea far sensibile con più grazia, ed esprimere
); spiegarsi, farsi intendere, far capire (un sentimento, un concetto
2. mettere in luce, far vedere chiaramente, offrire alla vista,
e di stato. -figur. far intuire, lasciar intravedere. de sanctis
il mondo. -menzionare, citare, far parola. abate isaac volgar.,
12. generare, originare; far nascere, far germogliare; creare.
. generare, originare; far nascere, far germogliare; creare. - anche al
disgusto. -esprimere la volontà: far capire, manifestare chiaramente con parole o
. ariosto, 14-66: consiglian tutti a far grande apparecchio, / sì che parigi
, sforza li fece intendere averli a far buona guerra. giannone, i-iii-iii:
). ant. tirar fuori; far sgorgare (un fiume).
risoluzione espugnò gli ostacoli; mi convenne far tragitto sopra una barca scoperta. e
e non pertanto sentendosi suo mal grado far forza, a schiuderlo di quinc'entro
3. figur. eliminare, escludere, far scomparire, scartare, radiare, allontanare
esquilibrare, tr. raro. far perdere l'equilibrio. -anche intr.
della porta, 1-26: a che proposito far le budella cin quanta palmi
di non avere avuto il comodo di far tali osservazioni coll'esquisitezza che sarebbe stata
ancora, siccome alluminatore eccellentissimo, a far delle miniature delicate e gentili: mirate tapi
, 2 7: contentiamo, volendo pure far qualcosa, di risolvere i quisiti sino
i nostri tempi è sì esquisita del far i freni a cavalli, ha senz'alcun
lalli, 2-2-24: ne mandò ciprigna a far l'invito / un amoretto suo con
ed usanza di quello / che vuo'saver far bello / ed a te sì disposto
vaso di solida struttura, capace di far da crogiolo ai più torbidi e violenti
, se mai venisse il bel tratto di far parola dell'essenziale]. bocchelli,
è a me? 10 ho a far sera. 14. trattare (un
gli cominciò a dire: -m'hai a far vittorio, m'hai a fare il
20-3: di nova pena mi convien far versi / e dar matera al vicesimo canto
fossino fuori del cerchio delle mura a far fossi, e i vecchi rimondare. caro
, 366-104: quel che non potea / far altri, è nulla a la
detto, a noi è * non far nulla ', e riposarsi quietamente senza
e a me la forza necessaria per far ciò che prescrivono. d'annunzio,
trei, / qual sogliono i campion far nudi e unti, / avvisando lor
premure, / e tu m'avevi a far queste figure? d'annunzio, iv-2-265
si appella pretoria 0 vero si dee far dall'oriente, o da quel luogo che
quella stessa paura era sempre lì a far l'ufizio di difensore. alvaro,
sia grave e dubbiosa, che a far non ardisca chi ferventemente ama. sacchetti
354): fortunati quelli a cui vuol far del bene. leopardi, 1-29:
bene, per che il castaido a far fare certe bisogne che gli eran luogo più
la provvidenza fu cortese agli scrittori di far te un essere collettivo, ed anonimo?
granella dei granati, chi te vuol far buono, e non dal granato intero
all'organismo e, specialmente, di far diminuire il catarro bronchiale facilitandone il riassorbimento
più mesi lo vedo piangere, crucciarsi, far penitenza e meditazione, vi so dire
: deh, satiro mio bel, non far, ti prego, / né m'astringer
prego, / né m'astringer a far simile errore, / che ben m'avveggo
di verseggiare di metastasio, io voglia far capire che il suo poetico merito consista
denina, iv- 265: per far maggiormente comprendere donde procedesse la diversità del
italiani il zelo e lo studio; far sentir meglio a lei stessa l'estensione
la infinità intensiva con la quale può far mondi innumerabili, muovere mondi innumerabili,
estenuare, tr. (estènuo). far molto dimagrire; privare di forze,
4. figur. diminuire, ridurre, far divenire minore (la supremazia, l'
che provano aver lui saputo quando volle far meglio che non soleva. foscolo,
11-755: messesi dipoi [baccio] a far di rilievo tutto tondo di cera una
esterifico, esterifichi). chim. far reagire un acido con un alcool così che
parte esteriore del panno, e dilatandola far quindi apparire agli occhi ciò che vi
niccolò macchi avelli sotto milano volle far quell'ordinanza di fanti di cui egli
sensualità esteriore, per la facciata, per far colpo. vittorini, 5-157: ma
propria sensibilità. 4. chirurg. far uscire, durante un'operazione chirurgica,
g. bentivoglio, 4-818: procuravano di far credere che riuscirebbono meglio nell'altre prove
iv-411: orsù, che s'acquista per far quello ch'i'v'ho detto della
che l'occidessi, verrebbono subito a far esterminio della persona tua. sarpi, ii-22
, e non ritardare alcuna cosa che far si possa in suo esterminio e diminuzione
adottato anche da altri: manifestare, far conoscere la propria volontà. alfieri,
l'esprimono per mezzo del vero con far che le parole sieno un verace e
fatiche; ma chi è capace di far tanto, tè altresì di ridersi d'ogni
5-i-188: il consiglio di mecenate di far capaci anche gli esterni del senato, abbiam
gusto e carattere e quella disposizione a far da sé e a bastarsi, imparando
ubbriacava il popolo, e gli faceva far caso, intento e anelante, solo
: il letterato o prosatore non vuol far poesia,... ma vuol prendere
3. ordinare a un effetto estetico; far assumere un aspetto di suggestiva bellezza.
dotta, lat. aestimare * stimare, far la stima ': cfr. stimare
alternativa con l'azione redibitoria) per far valere la responsabilità del venditore per i
monti, i-155: io so che per far l'estimo dei beni della romagna,
sapere. 4. figur. far cessare, far scomparire, far dimenticare;
4. figur. far cessare, far scomparire, far dimenticare; eliminare,
figur. far cessare, far scomparire, far dimenticare; eliminare, annullare, abolire
stopposa. 5. dir. far cessare resistenza, causare l'estinzione di
di rinnovarle. 6. far morire, uccidere. - anche al figur
né [il violento fato ingordo] potrà far che, mentre voce e lingua /
un'idea del marchese limòli, per far passare il nome di trao ai collaterali,
che ha forza di estinguere, di far cessare, di annullare, di distruggere.
chiusi marmi / può corpo estinto, e far che spiri e senta. testi,
estinzione accesi pur ne rimasero, quanti a far conoscere la bella scena v'avevan d'
. 2. figur. il far cessare, il far scomparire; annullamento
. figur. il far cessare, il far scomparire; annullamento, abolizione; scioglimento
. leopardi, 1065: si può far derivare l'estinzione della specie umana dalla
una vigna, una piantagione); far perire fin nelle più profonde radici (
mese [di settembre] si posson far nuovi prati, estirpando prima dalle radici
e mi acquetavo. -estrarre, far uscire (una spina). bocchelli
4. figur. eliminare completamente, far sparire (un vizio, una consuetudine
soffocare (la fame di qualcuno); far cessare violentemente e totalmente (un errore
; levare in alto. -anche: far sollevare; far nascere (onde,
in alto. -anche: far sollevare; far nascere (onde, spruzzi, fiamme
estolle / i teatri d'aprile a far più lieti. algarotti, 2-523: se
. emettere con intensità e violenza, far udire (la voce, un grido,
l'uno e deprimer l'altro, far decapitare, incarcerare e proscrivere omini,
fedele. pulci, 28-134: natura intese far quel ch'ella volle, / una
dell'anima. -far insuperbire, far inorgoglire (una persona, il suo
ii-113: date lode al signor, che far vi volle / del suo valòr ministre
le brighe nei parlamenti, e per far sì che la volontà del popolo non
primo preservativo contro questo male è il far sì che nei parlamenti vi entrino i migliori
: dite, come s'accordi, / far visite di chiese e devozioni, /
indulgenze, alle stazioni; / e far mille estorsioni, / mille trovar pretesti e
e che le religiose non ne devono far conto alcuno. salvini, v-384: 1
estorte, deve per rito ciascuno di essi far un regalo alla sposa, che dal
iii-1-1020: andòssene agli estrani / a far servigio; e si dismenticò.
non aveva possibilità di scuotersi, di far funzionare il cervello. levi, 1-203
{ estranio). rendere estraneo, far sembrare estraneo, alieno, indifferente;
della verità, fortificarsi in sistema e magari far precipitare il mondo in un automatismo d'
la causa, e di bisbigliare e far strepito e macchinare anco. sagredo, 1-224
, con violenza); espellere; far uscire una persona da un luogo; escludere
cavalleria, de'quali voleva esser capo e far la scelta, estraendòli da qualsivoglia religione
estravaganza per poterti meglio del suo dir far capace, subito tornerà a proposito.
che quando li vide l'ebbero a far cascare tramortito. faldella, 5-166:
usavano piuttosto * tratta ', e 'far la tratta'in luogo di 'estrarre'.
, [il re] non poteva far quelle grosse provvisioni ch'erano necessarie a sostenere
centrale basso e lungo; tanto da far pensare a due giraffe. -figur.
estremità, di ragazza povera avvezza a far tutto in casa. di giacomo, i-382
uomo è caro, e se ne deve far quindi un'estrema economia. d'annunzio
: non ama [la natura] far subito passaggio dall'uno estremo all'altro
mura in su la fossa, / per far quel dì l'estremo di sua possa
abbastanza per riscaldare la sua immaginazione e far nascere il bisogno di estrinsecare al di
principalmente cospirano seco... a far apparire quello che non è.
988: che estro t'è venuto di far tanti cambiamenti al tuo romanzo? nievo
per esempio sul sagrato a scavallare e far baccano, salivamo sul tetto della stanza
che mi desse un certo estro da far paura. 3. ispirazione,
, / e vo''nsegnarli a far le coma altrui. / in tutt'i
lèmula, di queste estrosità ho sentito far parola anch'io, per esempio in egitto
moravia, ii-273: non soltanto pareva far volentieri quel suo umile e noioso mestiere
392: or dunque tutti a far pace seco io vi invito e conforto
mescolare la morbidezza colla severitade, e far dell'uno e dell'altro quasi un impiastro
idiota zoppo... si mise a far largo e a precedere antonio ballando di
fra le croci, / giocavo ignaro sul far della sera. bigiaretti, 8-3:
la qual con la lunga esperienzia suol far nel resto il giudicio degli omini più
: / né consente pudor, che a far parole / cominci col più vecchio il
, / e non gli uomini plebei / far potete semidei, / deh quell'estro
etemalmente la formò l'eterno / per far con umiltà vincer superba / e per
vuole, deposte le pretensioni dogmatiche, far professione espressa di un dubbio assoluto.
, 3-159: [il governo] dee far ciò senza offendere le sette eterodosse già
, e la lezione di etica per far la siesta. cuoco, 2-106: questa
furono buoni, si può dire, a far la fortuna d'una voce greco-spagnola,
: ho visto con i miei occhi far morire vite umane negli ospedali, e
non basta che siate etico voi per far tisico me, cioè che sappiate in parole
dati, 4-4: quantunque non si possa far l'etimologico intero e compito, sarà
il principe de'medici ippocrate, dovendo far menzione del cumino, usa la sola voce
occorre trattare la droga con solventi, far evaporare la soluzione a temperature molto basse
irrigatrici / fur le naiadi etrusche, a far più vago / il giovin seno alle
nome ettasi, è all'incontro il far lunga una sillaba, che di natura sia
il principio cooperativo, non solo a far diminuire di un centesimo il prezzo di
che per eufemismo si dice 4 far il signore'. carducci, iii-24-313: non
regni. /... per far paragon di rabbie, e sdegni, /
3-iii-158: c'è un'edilità per far murare in dirittura le cose e tirare a
chi ne vuole [di cipolle] far grande impresa, et abbi la terra
corpaccio, mi lusingo che tutti potremo far festa e baldoria. -rifl.
nocive, escrementi, ecc., far defecare (un medicamento, una pratica
. biringuccio, 1-78: chi per far la parte di fuore, fa di
evacuativo, agg. che ha virtù di far espellere umori, sostanze nocive,
3. medicamento, farmaco che serve a far evacuare; purga. mascardi,
in italia i letterati della scuola romantica a far raccolte; ma sbagliarono a dar quelle
rimorso. 3. tr. far passare un corpo dallo stato liquido allo
sfogo, quasi apertura ad effetto di far ch'esca una certa quantità d'
peggio che mai, ho risoluto di far fronte e di stare all'evento,
o d'ambi, e d'altri può far fede. davila, 47:
tu dei le voglie accinte / a far ch'abbia evidenza il tuo poema,
la via di ravenna, si può far la traversa (anche a cavallo) dal
annunzio, i-646: oggi, per far più cupo il tuo pallore, / per
più cupo il tuo pallore, / per far più triste l'anima dolente, /
basta, in pochi tratti, a far vivere una proda d'alberi, uno specchio
nel moderno spiritismo). -anche: il far uscire da un luogo, il chiamare
filangieri, ii-486: [bisognava] far nascere..., dall'evocazione
evoluzioni e il fuoco che abbiam veduto far qui, non so, mylord, se
= voce dotta, lat. èvolvère 'far rotolare, tirar su '(
rispose che non occorreva su di ciò far proteste, perché quella citazione l'aveva spedita
a rinunciare all'* exequatur 'a far tornare i vescovi nelle antiche loro sedi
stati il saccone e la barba e il far fronte alle bestemmie bergamasche di enzo,
strumento a liberarsi dalla concorrenza od a far pagare cara la scarsa merce riuscita ad
), il noleggiante che, invece di far partire la nave (come è
che carità e con qual dottrina debba far capace il suddito quando contende seco,
, là dove si mettano pali a far su il fondamento. ariosto, 40-15:
, troppo vasta perché vi si possa far differenza tra chi ha in mano il
che i vescovi potessero... far restaurare le chiese parocchiali, costringendo anche
diversi. redi, 16-vi-324: nel far notomia di queste bizzarrie, io ne
in tutte le nostre imprese doveremmo sempremai far buon fondamento, ma il nostro principale
-non avere la fabbrica di qualcosa: per far -in senso concreto: opera,
via, dimenando le spalle con far crocioni. orioni, x-19-199: a roma
piace; la prego di far così: barattare quello che ce n'è
son contento che innanzi di andare a far terra da pignatte, ho fabbricato un
a costui convien travagliare innanzi di poter far uso de'suoi pensieri. c. bini
se una nube importuna si sforza di far ombra alla grandezza del suo lume?
rugiada, e gelo, / per far uscir del sen della gran madre / alimento
. stigliani, ii-301: non vorrà far parer vera quella falsa voce,..
non abbiate tanta fretta; aspettate a far la guglia; aspettate a far la facciata
a far la guglia; aspettate a far la facciata. c. boito, 272
michelagnolo un trattato, che il papa dovesse far congregazione in s. pietro, e
dolcissimo e trattabile, del quale facilmente far se ne può qual si vogli opera
gli convengono, non l'abbia a far primo maestro dell'arzanà e delle marinaresche
che fabro di martello, / so far calcina cun fornello. latini, rettor.
: il signor antonio dovette in fretta far costruire dal fabbro-stagnaio un tubo di ferro
mandate le sue donne per casa a far faccende, entrò in camera e scoperse il
. / non niego già che il far quella faccenda / non mandi altrui più su
in questo mentre l'altro si levò per far sue faccende, e stette fuori,
gire io m'era mosso / a far una faccenda, e apposta v'entro
sue come d'altrui, deliberò di far un viaggio in soria. cellini, 2-7
che ci vada a far merenda. pirandello, iii-120: qua ti
risposta. firenzuola, 712: andremo a far due faccenduzze insino in piazza. alfieri
un centinaio di mila lire si può far tutto, - gli aveva detto un faccendiere
del danaro, per non trovarsi a far delle faccette chiedendolo altrui. crusca
per fare atto o atti da arrossirne, far meschina figura, esporsi ad umiliazioni;
cantini, 1-27-57: poter... far traforare i granati grezzi, e così
saranno addotte e aumentate da me per far onore alla fachinaria benemerita di tutto il mondo
, voglio andare ne'trivi, voglio far da facchino;... non
e per tutta la faccia, / come far soglio ad ogni sua venuta. novelle
il signore abbia amata sempre questa libertà di far bene a faccia scoperta? bandini,
rattristo; / perché costui ti vuole far morire. -avere faccia: osare
dirti il vero in faccia, e non far come / certi gnaton, che ti
del luogo, sì il potrete / poi far d'atene e cittadino e arconte.
volgar., 148: dei adunque far bene a tutt'i poveri, non togliendo
egli per lo più aveva in uso di far soggiorno, vestir tutta d'una incrostatura
esteriore, per la facciata, per far colpo. piovene, 5-331: esiste ancora
dentro a uomo o donna, fa far loro ciò ch'egli vuole, senza
, / mercé di quanto feci o a far mi resta / siami nel regno tuo
non guardartene / sempre, ti potria far errar di facile / in luogo ove
, nei letterati, negli artisti, a far presto, senza una seria elaborazione,
altra, e in quella facilità di far meglio trovo lena e stimoli di mettermi
di verseggiatori, mentre la difficoltà di far versi impedisce agl'inetti d'altre genti
, incrementare, promuovere, diffondere, far progredire. soderini, iii-13: la
: per questo frizzo può un imperatore far mozzar il capo ad un valentuomo?
dentro a uomo o donna, fa far loro ciò ch'egli vuole, senza
e che potessi attaccar per ciò briga o far alcuna resistenza, mi sarei volentieri sottomesso
e primamente mostra il facitore che di far questo gli è cagione amore. varchi
tornasse in vita, lasciarono al becchino far l'ufficio suo. 5. disus
, 292: quando si aveva bisogno di far prestamente alcuna quantità di danari, cosimo
i generali, io non posso non ne far rosse ambe le guance. gelli,
chiàbrera, 510: si diede ancora a far vedere se i personaggi della tragedia più
vivente..., questa potrà far nascere non solamente un pesce, un cane
rigatini, 1-76: fuggi la maniera 'far facoltà 'per 'dar facoltà '
ogni incarico, volendo o pretendendo di far tutto da solo; chi in una casa
'factotum', colui che fa o vuol far tutto in un luogo, faccendone. ha
, iv-194 (62-10): se potessi far come quel dio, / '
s'incama, / di petto di fagian far le salsicce, / e girne poi
. aretino, 1-91: non ci far perdere il tempo nella lor faggiolata;
. bandi, 73: c'impose di far scendere i bersaglieri, magari con la
vuoli intendre; / ver me non far sì gran faglia! / lo mio cor
che questo potrebbe esser mezzo a farlo far, per forza, quel che ei non
darai il mattone, / come spesso far suoi. g. m. cecchi,
scegliere in fretta quel di più che potesse far per lui; fece di tutto
note al malmantile, 10-42: 4 far fagotto ', è lo stesso quasi
, è lo stesso quasi che 4 far le balle per battersela, per andarsene '
miei servitori che fanno fagotto, senza far la minima diligenza di fiutare. manzoni
tutti i leccazampa imperiali e vicereali dovranno far fagotto e mettersi in coda ai carriaggi
ostinati a piegare il capo e a far fagotto 'prò bono pacis baldini, i-404
o domani io stesso non decida di far fagotto, prenda in collo il bambino che
su due piedi, le ordinò di far fagotto, e la mise alla porta con
, sei bell'e spacciato. preparati a far fagotto e raccomandati alla divina misericordia!
4-i-286: se covi smania / di far fagotto, / incensa l'idolo / quattro
. dato a chiedere elemosina: e per far venire le donnicciuole alle finestre, e
per le navi, o per poter far uso dei pali già posti a questo scopo
quanto ti pare, / ché canti vogliam far sottili e dotti. = deriv
un piano da proporre a bakùnin per far della baronata un falanstèro comunista, anzi
falce e la crinella / vanno a far l'erba sul cader del sole.
con cui si stracciano i cenci per far la carta. 3. stor
volte il sol nascere e morire / e far duo par di falce della luna.
vii falci di boldroni e'quali acovene far tagliare le corde e portarle in bottega
i venti. 2. figur. far morire in modo improvviso e violento;
zodiaco / hanno insieme le zone a far le fasce. 2. arald
si fa de'conti degli speziali; o far la falcidia, cioè levarne la quarta
cidia ', nulla vieta di far buon viso al verbo 'falcidiare '
pulci, 10-27: [vide] far pel campo variati strumenti / per montalban
questa per la sua sottigliezza non può far percossa sensibile, allorché vi arriva. muratori
sempre qualche falda di bosco bruciava per far carbone, nera e fumosa tra il giallume
di fiesole diletta / oggi non è da far lungo cammino. magalotti, 7-2:
falde protettrici della quale si stanno a far capolino. landolfi, 7-196: ostinato
. pulci, 26-58: si cominciono a far le lance rosse, i e gli
contro all'empio amore / vorrei pur far difesa, e non ho armi. carducci
gozzo. gr azzini, 184: nel far le taste e le faldelle avere /
si mette in fondo del castone per far meglio brillare la soprappostavi pietra.
donna sancia / mal minaccio m'udii far, / che alle vesti, in mia
, ed ora il saffico in certo modo far risonare. soldani, 98: ii
della misura o. del marmo bastavano a far scartare blocchi, capitelli, colonne.
via al debito, sarà questione di far reggere un poco più un poco meno la
16-14: le buone donne fatt'hanno far pace / tra me e te: or
, per tenire in cima / e far altrui del mio languir contento. g.
», disse orlando, « così far mi piace! / ma che tu ci
, alla gragnuola e alle folgori alcuna cosa far si possa. paleotti, l-ii-424
o parole per trarre in inganno, far sbagliare, provocare la morte o la rovina
per che essi forse si stimano di far cosa da forti, due all'incontro e'
in fallacie e chimere, senza mai far loro gustar l'acutezza d'una sola dimostrazione
, defendersi, scuoprir la vanità e far aperte le fallacie de'sofisti e cecità del
fatta fallanza; / ed a che far da poi ci viverci / ch'io avessi
nella sua altezza sta di corregere e far mendar colà dov'io per fallanza di
. dormirai sulla paglia, faticherai a far l'esercizio, e se fallerai,
): s'io di grazia ti vói far mendica, / convenesi ch'eo dica
, 24-74: puoi che fui preso a far cortesia, / la malsanìa sì non
latore / ch'io non ti possa far perdonamento. ovidio volgar., 2-161
: dell'alta sua fallènza / holli fatto far io la penitenza. -atto
/ chi è colui che se ne può far senza, / se 'l face
oi bella dolzetta mia, / non far sì gran fallimento / di creder a gente
, egli non è più in grado di far regolarmente fronte ai suoi debiti (per
(apertura di fallimento). - far fallimento: cadere in stato di dissesto,
per fine a saldar le partite e a far cessar le pretese. colletta, i-95
serao, i-123: era pronta a far fagotto, per non pagare nessuno.
campo lo stato dei borghesi sta per far fallimento. -sull'orlo del fallimento
. / l'armi fallian. che più far si potea? pavese, 7-122:
fama. moneti, 144: così sogliono far certi mercanti, / che ricchi per
: mons. sadoleto ve ne potrà far fede, del qual presi alquanti ducati
vegga, / sì che in giustizia far non fosse errante: / l'altrui
intorno al campo con mirabil arte / far profonda la fossa ed alto 11 vallo
non curati da chi sol bada a far tosto per suo guadagno, non bene
negligenza, / io sol ne debbo far la penitenza. fogazzaro, 4-117: violet
(351): attente erano a dover far trovare in fallo l'isabella. berni
di sopra al carmine, con intendimento di far mettere terra, governasse l'esercito più grosso
il re con una sua parola poteva far tagliare la testa a chi gli fosse piaciuto
intese, / fe'gran falò e far solenne festa. pulci, vi-98: qui
sarai preso: / a furia a far falò n'andrai di peso / per malefici
imparato a valersi fino delle false per far buonissimi effetti, e delle stesse dissonanze
, / e non sappia falsar né far veleni, / convien che a casa con
. 2. guastare, rovinare, far venir meno. - anche: rendere
che, se l'uon giura di far alcun male, / s'e'se ne
e gli altri. 7. far apparire una persona, una cosa, un
sulla falsariga, quando si mette a far di suo, esce subito di carreggiata.
.. e si sforzava molto per far quella parte, che perciò degenerava in
e de'buoni acuti, non potreste far voi la parte del primo soprano?
stati anche composti autentici capolavori, non può far dimenticare come in essa di frequente induca
4-i-64: colpa di moltitudine che anela / far da leon col core impecorito; /
precisamente, hanno data la spinta a far giudicare con sciocchezza e falsità di tutte
, ii-444: niuno di suo metallo può far moneta, quantunque ottima, sotto pena
falsissimo che io nel mondo non voglia far nulla. -erroneo, sbagliato (
le scene davvero moderne, bastavano a far sembrare falso tutto palazzo ducale. pea,
prender la donna in guisa che romore far non potesse, e per una falsa porta
, e sai le false cose / far come vere, ma non dir le vere
santi il fiaccare della voce, e far voci false e altri biscanterelli, per
se bisogno ne avesse, il modo di far processi falsi con testimoni falsi. brancoli
confacente una carica; che si vuol far credere ciò che non è; che si
pancia, che spesso spesso andava a far visita a un suo conoscente. d'annunzio
cevole. pananti, i-42: e vuol far cleopatra? buffoncella! / è buona
nota giusta. -al figur.: far cadere il discorso su un argomento inopportuno
che umiliano l'amor proprio altrui senza far bene, le tacerò. di breme,
un'opera d'arte, che si vuol far credere antica 0 di un determinato autore
sassetti, 262: non ho potuto far nessuna diligenza a questa parte. ma
muratori, 5-iii-33: non è difficile il far loro confessare che in qualche maniera son
4. miseria estrema. -aver fame, far la fame, morire di fame,
frittatino. -lasciar morire di fame: far consumare per il desiderio. firenzuola
marito. -ingannare la fame: far qualcosa che aiuti a non avvertirne la
sollevare i nostri col concetto orgoglioso di far parte d'una famiglia europea. rovani
recarsi in una famiglia: andare a far visita a una famiglia. piovene,
l'idea di andare di nuovo a far visita a quelle antiche conoscenze di famiglia
. -esser famiglia di qualcuno: far parte dei suoi familiari, cortigiani,
ed eugenia, ortensia e mino dovessero far famiglia con guido e marcella.
la patrona andò il famiglio, / per far di lei quanto il signor commesse.
, 380: vado almeno ogni giorno a far visita ai miei cavalli favoriti, specie
. -fare, rendere familiare: far conoscere assai bene. - anche:
), tr. rendere familiare, far conoscere meglio; divulgare; rendere più
questa sentenza: « i fanatici sanno far cose grandi, e gli uomini di giudizio
fanatismi, un crollo di odissee da far incanutire lo storico più flemmatico.
una conseguenza l'ateismo / e il far la societade d'animali, / ma d'
assalto / de le parole mie può far difesa, / a quelle di mirtillo certamente
molte in tesser tele e molte / in far trapunti ed instruir prendea. dottori,
; / e stanno tutte spesso in far domanda: / -or non è vivo messer
mezza sgrammaticata, e voi non sapete far altro che furare agli arcadi più comunali
vera gloria e che la fanno consistere nel far tutto da loro stessi. manzoni,
e donne, che stanno quivi per far servigi a prezzo; e perché i fanciulli
il giovane, i-306: chi vuol far del grave / scenda da queste scene
, che non servono sol che a far numero. il castigliano gli appellerebbe 'soldados
varchi, 24-30: mancar di fede e far delle mie parole fango non voglio per
il cor del fango. -riuscire a far rincarare il fango di gennaio: ottenere
piovoso, fangoso, scuro, greve da far sonno al più svegliato degli uomini.
non si sa ormai a che uso far servire, un odore di cose che
tenuto per un tamburo quando si vorrà far riputar capitano. diversi fantaccini gregari han
, che non servono sol che a far numero. collodi, 620: un
fantasia, vi lasceremo in libertà di far quel che volete. voi porterete tutto
altre diverse fantasie / tutto qui intorno far di sangue un guazzo. a.
dentro de la grotta, se ci volete far figure, pastori che cantino, ninfe
l'annestare, e mill'altre invenzioni da far trottar la natura. galileo, 3-1-11
come i poeti, / potestà di far tutto a fantasia, / ancorché spesso si
molto grate, e che arebbe voluto far un altro rovescio a sua fantasia, se
, 59: i nostri artefici dicono far di fantasia, o di capriccio,
ritrar si potranno [le donne] da far tutto ciò che lor viene per la
del deposito,... ma bisogna far fantasia di rimetterli. d'aragona,
-fare fantasia, mettere fantasia: far caso, fare attenzione, badare;
aveva, pensava in che modo potesse far intendere a quel signore che quel fosse
quella compagnia, / sin ch'a far questo a la presenzia io vegna; /
bellini, v-392: io penso di voler far le viste d'aver male più che
adunche è intorno a'soli fantasmi senza far di loro connessione, in che saranno
incontrano senza parlarsi, che camminano senza far rumore come se fossero spettri, i fior
variabili, non potendo egli in modo alcuno far le sue operazioni senza fantasmi, come
dunque l'arte dell'imitare, o del far l'imagini, che vogliam chiamarla,
fittizie; costruire castelli in aria, far progetti chimerici. s. caterina
dov'è maggiore concorrenza: ho che far e che dire a badare a me
povero innamorato il fantasticare che si possa far perdere la ferità e la rigidezza agli
una donna allorché mette impegno a far colpo. govoni, 2-9: uno
di sugo d'assenzio, e fu per far crepare il pover'uomo. l.
egli conosceva ben bene per incapaci di far male, così poteva con quel sfogare il
alla fantastica. -far andar fantastico, far star fantastico: rattristare, irritare,
mai da tal furore infiammato, gli occorse far non altramente che i fanti de cucina
i fanti di gualterotto che andavano per far male e facevan peggio: a indicare
sona tal latino, / che andando per far mal facevon peggio; / e costor
come un fanciullo (dall'uso di far dormire i bambini con le donne di servizio
e scendesse in cucina, a far le sue veci. [ediz. 1827
: quella è una fantina, capace di far questo e altro... s'
e malizioso. egli è fantino da far questo e altro: egli è un fantino
ardito e bello, / pensandosi poter far del gagliardo, / e di cacciarne per
burlar la chiocciola, e 'nvitolla / a far a correr seco: / la chiocciola
e si dà... a far l'altezzoso, il dispregiatore, lo spaccamontagne
= voce dotta, comp. da far [fara] e diolo (v.
, impastare, farcire, scoperchiare e far fuoco, e mi tornava in bocca quel
), agg. (ant. far sito). imbottito con un ripieno (
cipolla. 3. dimin. far dèlia. -andare alle far delle:
. dimin. far dèlia. -andare alle far delle: fallire il proprio scopo,
; v. fardo2. far data, sf. ant. quantità di
marte aveva fatto a baldone di far guerra. padula, 241: ei ti
= deriv. da farda. far dèlia, sf. matassa (di seta
. cieco, 17-64: tuttavia per far maggior fardello, / ogni cosa menavano
giovio, ii-113: chi ha da far fardello il faccia, ch'io per me
perdio! / -giuraron tutti -e'sta per far fardello. pascoli, 206: suor
di produzione. 3. dimin. far détto. sassetti, 275: a
, / e ched i * vad'a far li fatti mei. antonio da ferrara
pulci, 22-122: egli è tempo a far fatti e non parole. machiavelli,
fa; e per ciò a fare a far sia; quale asino dà in parete
esprimeva molto più che non avrebbe potuto far con parole. d'annunzio, v-1-356:
purg., 7-25: non per far, ma per non fare ho perduto
qualcosa, decidersi. non ti rassegni a far la vita di prima.
prod'uomo, / presto a più far, poco il già fatto estima. /
già fatto estima. / ma a più far che ti resta? pascoli, 463
el li disse: frate, / non far, ché tu se'ombra e ombra
maritano sieno come se non avessero a far figliuoli. giusti, 2-85: i
la ghita, la quale continuava a far figliuoli, che non pareva vero, e
de'principalmente osservare che le vacche da far figliuoli sieno innanzi di perfetta che d'imperfetta
spesso. soderini, i-252: per far siepi son buoni i rosai incatenati insieme
1-1- 280: non si può far mai due volte successivamente il trifoglio nello
fu proibito, dentro la città, il far bachi da seta, per esser pericolo
al tergo appese / accette avean da far nel bosco legna. baldovini, 3-32:
loro falce e la crinella / vanno a far l'erba sul cader del sole.
con loro ai raccolti -i più leggeri, far su il fieno, staccare la meliga
parte sono più basse, che servono a far mercanzia e portar merci. salvini,
, 1-203: navi che abbisognavano di far acqua. papi, 1-3-299: il buo-
a. pucci, ix-439: a ben far edifizio / si vuol sì provveder del
che passò enea quando venne in italia per far roma. pulci, 10-27: vide
trombe sonare e busoni, / e far pel campo variati strumenti, / per montealban
, ai quali gli antichi usavano di far statue di bronzo e di marmo,
1-8: puossi ancora in cotali luoghi far meglio il pozzo senza perieoi de'cavatori
1-155: obbligato durante l'intera giornata a far fosse e trincee per le colline soleggiate
che avete d'intorno / nemmanco per far carta non son buoni. tommaseo [
otto, vanno tutti per i monti a far carbone. pavese, 1-26: finito
). fagiuoli, 3-1-88: di far le cordelline a mena dito, /
: usasi [l'attreplice] a far torte, mescolando con cacio, burro ed
consumate / furon tre serque d'uova a far chiarate. manzoni, pr. sp
476): ordinando ai fornai di far tanto pane, bisognava anche fare in modo
ché oltre al prezzo, gli darebbe da far colazione. note al malmantile, 1-58
/ e credo che ci vada a far merenda. pascoli, 419: l'uva
uva era colta, e si dovea far cena. pavese, 4-131: vennero
., 22-53: quivi mi misi a far baratteria. g. villani, 9-188
, 20-1: di nova pena mi conven far versi. boccaccio, dee.,
vedendo il signor cavalier della penna di far le mie scuse se averà forse ricevuto
che son disonori e grossi vizi / il far due versi e scrivere un'arietta?
scene, non badando egli che a far le ariette. memorie per le belle
dice che sono giunti i sonatori per far musica. jovine, 2-139: aveva già
beltà... /... far non la saprei / con ferri in
son donato, / son primo in far paesi, alberi. c. e.
maradagàl, e come si fa a far le carte. -coniare (monete,
segnale sanza ferita. petrarca, 34-14: far delle sue braccia a sé stess'ombra
pulci, 21-164: e'si pensò poter far caldo e gelo. cellini, 535
, 7-67: pareva ancoraché, per far la sensazione, non facesse di mestiero a'
, della qual materia si servono per far fuoco in mancanza di legna. baretti,
istà a te, o uzzia, il far profumo al signore: anzi a'sacerdoti
d'aaron, che son consagrati per far profumi: esci fuor del santuario. alvaro
sbarbaro, 1-189: lo vedo far fumo come sotto la lente la capocchia che
). bencivenni, 5-1: del far sangue di sotto dopo la purgazione.
della ferita e proibito a quella il far sangue, e col far sangue l'uscita
a quella il far sangue, e col far sangue l'uscita di qualche particella di
via. petrarca, 194-7: per far lume al pensier torbido e fosco, /
della cometa, e tessersi accesa per far lume all'abboccamento e cena del sole e
, scostò un poco la tenda per far luce. -mandar fuori, produrre
. pavese, 5-40: si chinò a far su il fastello. -alzare, stendere
nuovo in sul partire, e 'n sul far vela, / di tempeste, di
sbarcheranno a patrasso, di dove intendono far vela verso alessandria; altri si disperderanno
): voi gite molto arditi a far la mostra / con elmi e con cimiere
andrà un buon pezzo, avendo a far tante gite. l. martelli,
che, a metterci il capo dentro per far le capriole, a cecchino pareva d'
, / perch'io l'ho corsa a far questa salita. salvini, 16-72:
: io era già mosso per venire a far qualche mese con voi nella marca.
, o che non ci vai a far ceppo coi tuoi? -magari, se mi
che è a me? io ho a far sera! marini, xxiv-775: così
venuto da un albergo di san remo a far la campagna estiva al « cannon d'
la scorta a quei che andavano a far legne. tasso, aminta, 965:
colui che la ghisolabella / condussi a far la voglia del marchese. boccaccio, dee
imporre divieti, proibizioni. -far fronte, far testa: fronteggiare, resistere.
, 3-5: tempo non mi parea da far riparo / contr'a'colpi d'amor
22-74: egli gridando e senza mai far testa, / fuggendo si cacciò nella foresta
del reame e 'n sul paese di roma far punta ah'armi ecclesiastiche. serdonati,
»; a'quali disse che dovevano far testa, e in modo alcuno non sopportare
: in guisa mille / a te far fronte entro al tuo regno io posso.
di paracadutisti per congiungersi coi nostri e far fronte ai tedeschi. 20.
e grande e poderosa oste, e a far guerra al duca d'atene si dirizzò
divise e sparse e mal preparate a far giornata. carducci, ii-18-178: tutti
tempo delle quarantore conduceva i fratelli a far l'ora. soldati, iii-69:
in età matura applicarsi le feste a far lui nella chiesa pubblica la dottrina cristiana
sì fiero, / che fece a tutti far più d'un pensiero. tassoni,
all'attenzione: specie nelle locuz. far menzione, far cenno, ecc.
specie nelle locuz. far menzione, far cenno, ecc. giamboni, 182
vi-3-196: di concilio generale non occorre far menzione, perché il pontefice, al quale
, a proposito del quale mi converrebbe far cenno paratamente, e non farò,
concepire un progetto (nelle locuz. far disegno, far pensiero, fare risoluzione
(nelle locuz. far disegno, far pensiero, fare risoluzione, ecc.)
veder cose tanto obbrobriose, son stata forzata far la risoluzione che vedete, di viver
stanzie, dicendo... che bisogna far differenza dal suo re agli altri.
conversare, discorrere (nelle locuz. far parola, far motto, far domanda,
(nelle locuz. far parola, far motto, far domanda, ecc.)
locuz. far parola, far motto, far domanda, ecc.). novellino
. ariosto, 22-78: a che far tante / parole qui senza profitto alcuno
dicendo che non fa parole chi vuol far fatti. foscolo, xvii-275: di ciò
. foscolo, xvii-275: di ciò non far parola ad anima nata. cattaneo,
avrà ciò inteso e conosciuto, cominci a far ragione con lui dell'opere e de'
deputati, che dovessero... far relazione al principe dello stato delle cose
. cassola, 2-316: state lì a far chiacchiere, a montarvi a vicenda;
recano del fulmine, che per far eco a quello che la mamma
bocca in quei discorsi e senza far eco alle risate. -rivolgere un
plimento (nelle locuz. far complimenti, far voti, ecc
plimento (nelle locuz. far complimenti, far voti, ecc.).
dando il cuore di vederlasi piagnere innanzi e far doglianze da contristata, ogni ribalderia le
fu spento, i e di più far lamento / valor non mi restò.
ritrattane la religion cristiana, vennegli a far finalmente questo partito, ch'egli,
, / a cui la prima commission far vuole. pananti, i-113: tomo
suón di sue parole, / che far di mura il terremoto suole. moneti,
m'insegnò, mona talìa, / di far le fiche al mondo in tal maniera
cor si disgiunge, / e come sa far pace, guerra e tregua, /
di questi dua eserciti e capitani vogliamo noi far lega e collegarci insieme. ariosto,
provvedendo al governo avessero giustamente facoltà di far collegazione, imponere sussidi, assoldar gente da
. vasari, iii-440: non usava far quitanza né ricevute per altri. g.
ché 'l padre avrà di grazia di far meco parentado. bellincioni, i-218: fac-
10- 136: alcuni desideravano di far nozze secondo il rito della chiesa,
., 2 (26): non far caso dell'intimazione ribalda, né delle
figur. boccalini, ii-291: per far le nozze con la reina vedova,
ei fosse lecito a ciascuno... far tutto quello che gli piacesse nelle cose
, non gli aveva dato pur quello di far la grazia? giusti, 3-88:
loro cavalli per raggiungere la montagna e far giustizia dei malfattori. -dichiarare per
intervento d'uno stato forte si poteva far la nazione. carducci, 1058: memore
io sono il tempo, nessuno mi può far fretta, posso aspettare seimila anni,
. pascoli, 734: dice di far silenzio, come quando / si sparge l'
a'tuoi conforti e non mi volea far cristiano, ora tutto aperto ti dico che
: tutti i pensieri avevano intenti nel far soldati. carducci, 1074: l'imperator
: garibaldi era già in sicilia a far gente, non si sapeva perché o
a bande. anzi, incominciamo a far le bande prima dei dieci anni. pavese
e nascondersi nel pozzo, invece di far gente con tutta la collina e
e per venderla, ne possono in parte far fede questi ferri e queste battiture.
prod'uomo, / presto a più far, poco il già fatto estima. manzoni
nelle case del paese, si sentiva far festa. -con riferimento a cose o
governo ermafrodito impaccia un principe che voglia far del bene, ma non frena le
leal servente, / non vi so graze far di tanto onore. g. cavalcanti
pucci, ix-392: voglion pur del mio far cortesia. boccaccio, dee.,
la qual generi maggior piacere che 'l far piacere. tasso, aminta, 994:
sarpi, vi-1-61: non volse meno far demostrazione alcuna a favore de pontefice,
fammela questa carità; perché non mi volete far rivedere la mi'bimba? manzini,
vere. baretti, 2-52: non vuoi far caso se non delle approvazioni e delle
, e vorrebbero saziare i loro appetiti e far sempre disordini. beccari, xxx-4-273:
deh, satiro mio bel, non far, ti prego, / né m'astringer
ti prego, / né m'astringer a far simile errore. sarpi, vi-1-66:
poliziano, 157: fammi quanto dispetto far mi sai, / dammi quanto tu vuoi
scherzi e le soavità poetiche ci abbiano a far nausea. goldoni, iii-533: fraschettuola
... / che mi solea far gioia ogni dolore. marino, 11-142:
la sua lente fola), / come far sacca si dovè, quell'anno, /
memoria che si sfolla, / non far del grande suo viso in ascolto /
conferire una qualità, una prerogativa; far diventare, rendere (ed è sempre
non voi, né si convene / per far ricco un por li altri in povertate
, 151: un parlar da far dolce ogni veleno. ariosto, 39-71:
ma quel c'ha detto, non può far non detto. loredano, 1-28
fatemene avvertito, ch'io tornerò a far verso san domenico la passeggiata di ieri
, 308: veduta tanta arrabbiata gente far coda al franco cavaliere, egli alzò
lippi, 4-80: si prova a far cipiglio e bocca bieca. goldoni, viii-811
. giusti, 3-55: cominciò a far finta di predire che cosa sarebbe stata la
cieco, /... / e far la gatta morta e ir pian piano
... vuol sapere frappare, far la ninfa ed essere agente e paziente.
tutto '1 tempo ch'hai speso / in far la lionessa / dietro alla tua signora
lunge, mante; / e sembrava che far volesse impero, / sì corno roma
o ver come il lione che vuol far carne. segneri, 5-121: si faccia
di avere una gran sicurtà nel poter far partito di questa gioia. buonarroti il
... si fosse poi applicato a far danari, non fu però che egli
dire, / e chi delle maniere del far oro. verga, i-309: aveva
momento. bilenchi, 69: per far denari affittarono altre due stanze che non usavano
pompa / le donne d'ilio a far offerta. vasari, i-477: rispose:
le carte, che si dice * far le carte '. -prescrivere
bilenchi, 356: non riuscendo a far fronte al nostro sia pure modesto bilancio
cacciava, / e con frusberta si fa far la piazza. davila, 329:
strada, / a ritenerla e farle far dimora, / prima che più lontana se
guidi, xxx-5-299: in vano a far dimora / il lusinga aprile e flora.
niti sol sei stato saggio, / che far negasti il periglioso saggio. aretino,
: fra me stabilito / ho di far vita civile e modesta. allegri,
vivere e contento, / non basti a far la vita regolata. fagiuoli, 3-2-152
sia buono abbachista, ciò è sappia far bene di conto. galileo, 3-1-35:
, 3-1-35: io credo che il far quei calcoli precisamente sarebbe impresa lunga e
livio volgar., 2-141: convenne far a loro debiti novelli per pagare il
dai re nelle occorrenze passate per far danari a ragione di dieci per cento.
vesti. carena, 2-168: 4 far la camera', è rimetterla in ordine
, i-2-331: andossene in stanza a far fagotto, / e si partì pria che
serao, i-123: era pronta a far fagotto, per non pagare nessuno. d'
mostrò la sua chiave e mi accennò di far fagotto. barilli, 5-1: non
di sì, e mi lascio finir di far la barba con esso. forteguerri,
6-41: soggiunge (perch'a lor vuol far la pera): / io l'
si era data fuori la facultà di far loro la testa. salvini, 19-iv-2-299:
mantenersi, massime i prìncipi nuovi, a far teste. alfieri, 5-69: si
un effetto; conferire un aspetto, far sembrare o apparire; creare un'atmosfera.
, e'ti verre'disio / di far ch'altri non mi passi: / piaceréti
mio. ariosto, 3-74: né far ch'egli il pensier tuo s'indovini,
o fiumi o sassi 0 spine / far che dal corso il corridor decline. castiglione
altrui si mette in core / di far che muoia, e sia d'augusto,
cosa mirabile s'addita / chi vói far d'elicona nascer fiume. ariosto,
amori, ho piacere qualche volta a far disperar gli amanti. alfieri, i-155:
i dei per crudo esempio, / per far toccar alla più rozza gente / che
si mostravano sempre di più disposti a far valere le loro ragioni. -ordinare
abitazione / trovi, e mi faccia far quella dozzina / di camicie, onde mandole
sdegna. imbriani, 1-81: bisogna non far troppo capire a costui quanto c'importi
fece sperare che col tempo si potesse far senza de'musici. serao, i-1058:
lontananza e il tempo poteva avere virtù di far sbollire quell'odio. il duca non
m'ha morto, e sola può far morte / ch'i'tomi a riveder