notizia / che tra sognarsi sposa e far l'amore, / sorridendo e piangendo
papini, 28-201: chi si propone di far lume ad altri non può accettare dande
misura. / amor non cura -di far suo'dannaggi / ch'a li coraggi -
morire, ebbe tal sembiante da far dubitare chi dei due fosse il verace
/ onta fai 'n dir, far, e far noioso, / poder desfai
'n dir, far, e far noioso, / poder desfai, n'ispendi
; / si è bruna, embiancase con far sua lavatura: / mustranno sua pentura
, di porta in porta, a far le sonatine, per dare un tozzo
11. locuz. -bellezza da far dannare: estremamente conturbante. verga
onta e di dispetto, bella da far dannare un angelo. idem, 4-186:
rimbeccando don bastiano con un sorriso da far dannare l'anima: -lo so
. -dannare, jar dannare, far dannare vanima: far disperare, far
jar dannare, far dannare vanima: far disperare, far arrabbiare; far perdere la
far dannare vanima: far disperare, far arrabbiare; far perdere la pazienza.
: far disperare, far arrabbiare; far perdere la pazienza. foscolo,
pietro da bene, costoro mi voglion far dannare l'anima mia. dossi,
agiate piume, / come dannato è a far l'umile vulgo. monti, i-401
non saper tornare indietro, dannata a far, sempre peggio, anche, quando
di avere una gran sicurtà nel poter far partito di questa gioia. io li promessi
toscana, 7-122: si potrà anco far vendere quella quantità di bestie dannificanti,
di recarglieli). -dar danno, far danno: danneggiare. -essere a danno di
perché non voi d'un danno / far due. chiaro davanzali, xxxv-i-
gli altri malavoglia, erano passate senza far gran danno sulla casa del nespolo e sulla
apre elicona e serra, / use far a la morte illustri inganni, / date
danno pavé', / c'ha del ben far le vie smarrite, e i modi
: se la guerra s'aveva da far così crudele, esso ancor farebbe porre il
quel di voi che temerario aggogna / far di sé in francia esperienzia nuova, /
recita non può andare spedito e dee far pausa più del soverchio sopra un accento,
autista / non mi dei del salmista far querele: / parce pur nondimeno,
altra incominciò a danzare, anzi a far salti di sì varie sorti e sì pericolosi
neri e minuti invitavano gli stornelli a far merenda ed i colombi a litigare con questi
e dissoluto / di putte, d'ubriachi far danzata? danzato (part.
riceve in dape / se non ch'a far il mèl sono i migliori. folengo
. mazzini, ii-363: voi potete far che rivivano: se dio vuole che
non ch'ella / si risolva di far da desinare, / ella non sa dove
il giovane, i-205: mi bisogna far presto / con queste fasce e con queste
, e conoscendoti galantuomo e facile a far credenza, non guardano pel sottile sui ritardi
presto. / e'si va adagio a far di questi scherzi. -spreg
senza posa. 8. tr. far vibrare come un dardo (la lingua)
/ o pur con visco, si può far gran preda, / senza che di
, scoccava nel cuore dei mortali per far nascere in loro l'amore. -al
potrassi gloriar fortuna, / che possi far cangiar sua voglia all'alma: /
ne voleva più. 16. far accadere, portare, causare, determinare
bocca i sindachi di ciascuna parte, e far pace e dare mallevadori e stadichi.
20-2: di nova pena mi convien far versi / e dar matera al ventesimo canto
. cicognani, 2-198: si vestiva senza far rumore: uno spillo che le cadesse
poliziano, 157: fammi quanto dispetto far mi sai, / dammi quanto tu vuoi
quello che ti dee dar coraggio a far cose grandi, è il pensar ch'hai
cioè di quella prima terra schietta da far vasi, temperata con colla. tassoni,
proporzionata maturità. 30. comunicare, far conoscere, render manifesto, palesare (
serao, i-954: che strana idea far cantare le ragazze che debbono dare l'
? 39. prestare, far prestare (un giuramento). -dare
/... / lo debba far morir di cruda morte. v. martelli
. milizia, ii-325: il decoratore per far la maggior illusione impiega lumi nascosti che
col bastonare e tormentare i padroni di far disotterrar le nascoste. sassetti, 269
: in londra, a guisa che far veggiamo a questi paltoni franceschi, si diedono
allora le comina e avevan voglia di far le mattie, e si davano addosso per
, provocare capogiro. -al figur.: far montare in superbia. allegri,
] senza fermar l'occhio in lui né far niun motto, passò oltre, e
, si mise con gli altri a far far largo. [ediz. 1827 (
si mise con gli altri a far far largo. [ediz. 1827 (233
, diè dentro con gli altri a far far largo]. nievo, 1-292:
diè dentro con gli altri a far far largo]. nievo, 1-292: il
drento, / de'colpi ricevuti a far vendetta. b. davanzali, i-48:
; scrivere, comporre; pubblicare, far pubblicare. bembo, ii-100: de
tutti insino attanto ch'io gli possa far vedere e trovar gli scritti ch'esso
di quel che si abbia, né dovergli far veder tutti in una figura, né
loro nel naso, gli avea a far diventar matti. pascoli, i-614:
incredulità di certi filosofastri, che per far troppo del saccente danno nell'infedele.
-darla a bere, darla a intendere: far credere una cosa non vera, ingannare
pettegolezzi. rovani, i-66i: bisogna far sì che la giustizia e la moralità trovi
lingua inglese, e l'arte di far con prestezza dei be'versi italiani:
vati e ai pingui benefizi, senza poscia far nulla del loro ministero: e
portano frutte, ma se ne servono per far nira e sura. ve ne sono
diversi / da quei ch'io dovea far poco davanti. l. salviati, ii-1-104
venire i franzesi 11 dì davanti a far la battaglia di ravenna, avevan fatto
a me si para davanti a doversi far raccontare una verità. landolfi, 8-62:
inclinato verso l'esterno allo scopo di far defluire le acque piovane. sacchetti
gettavano stiacciate di maiz alla plebe, per far credere che ve ne fosse davanzo.
giocose immondezze, altrimenti sarò costretto a far il predicatore a lui e a trattarlo
e una volta entrato del tutto a far parte dell'eccellente compagnia, mi si
: -sei andato alle canne? a far cosa? -a spasso. a vedere
chiesa, 5-26: che odore da far girare la testa! e che strane cose
il babbuino: oggi gli giova di far l'indiano per non pagare dazio.
. speroni, 1-5-399: a far questo moto nobile bisogna dearticolarlo, e
). speroni, 1-5-399: a far questo moto nobile bisogna dearticolarlo, e
, che stimi / gloria maggiore il far maggior pazzie, / e farsi ogni quantunque
, 12-3-197: che non si possa far debbi, né bruciare né tagliare sorta alcuna
guerra. 4. disus. far diminuire di forze, di compattezza,
debito amore / lo qual dovea penelopé far beta, / vincer poter dentro da me
se stesso e le debite ore di far orazione e di meditare. guerrazzi, 5-58
né astuzia che usasse gli valeva a far che misser lorenzo gli rendesse li soi
: quello che, essendo destinato a far fronte a momentanee deficienze di cassa e
bisogni, coll'obbligo assuntosi dallo stato di far restituzione dei capitali per via ricevuti.
e bonario... si poteva far debito d'essersi innamorato di pensieri più
non ti credono, tu non trovi da far debiti. -chi paga debiti fa
vostro padre, d'esser contento al far quanto egli vuole,... purché
rottura dei fili elettrici, che dovevano far deflagrare le solite polveri. pratolini,
galileo, 4-3-129: sarebbe impossibile far strutture di ossa per uomini, cavalli
era [ad alessandro] di mestiere far deformare i suoi macedoni, facendoli radere
, perché le arti debbono persuadere e far credere che il finto sia reale,
reale, e l'incredibile non si può far credere. imbriani, 3-247: ma
colpa, ower deformità, / cioè far contra il ben da dio ordinato.
, i-7: chi ama nelle cose far fraude, sarà defraudato in tutte le
crescenzi volgar., 4-24: dell'uve far si può agresto, passo, defruto
donne, le taglienti punte / per far vendetta del corpo felice, / e fate
gli scarti, coloro che non sanno far nulla, i difettosi nel corpo, gli
specie di capitale che si trattava di far fruttare il più che fosse possibile al
(< deglutisco, deglutisci). far passare il bolo alimentare
s'illustri, / ché nulla invidia far men chiaro il debbe; / onde chi
non giudicaste disdicevole al vostro sussiego il far le baie. fagiuoli, 1-2-34: il
e dotato di quelle parti che potessero far sperare l'assistenza de'principi cristiani contro
infelicità, ma non lasce- remo di far cenno di alcune che più direttamente contribuirono
colla virtù; perché chi ha forza di far questo, ha perduto la stima di
europa non si collegaron mai fortemente per far cessare queu'orribil sistema di frode e di
di preda qui, come solevano / far quei primi pastor nei boschi etrurii:
sprovvistamente un così gran colpo non poteva far minor effetto in qualunque animo constante.
degno, / se al ben far loro e a l'usanza guati. boccaccio
del calvario. 3. far partecipe della divinità; rendere prossimo o
un comandante militare, i quali debbono far eseguire le leggi e le ordinanze,
non voleva il canale, cercava di far vendere le acque ad uso d'irrigazione;
1-275: or la prima via di far i tuoi soldati arditi e valorosi sarà il
moneti, 73: quindi esortò ciascuno a far palese / la sua coscienza e dire
rinaldo: questa gente ria / la vuol far, come il delfino al tonno;
, a veder soltanto quella casa, far le prime indagini e deliberare quindi sul posto
politici avevano dichiarato insolubile: quello di far durare sistemi democratici quando a votare ed
ed a lor prometta libera- / mente far quello ch'io ho detto, avendone
, il quale lunga stagione arà penato a far fronde. -con la particella pronominale
ho deliberato come meriti d'ammazzarti e far di te quello strazio che a la tua
n talento. / somme diliverata de farte far spermento, / e nullo piacimento t'
deliberato di voler piuttosto per la insufficienza mia far danno a quello che per sì pellegrini
fortini, i-409: penzò in fatto far costar caro al frate tal piacere; e
seco stesso voler di questo suo amore far consapevole un suo valletto, e di
chiamarla il fine della guerra, e far deliberatamente nota a'nemici la fiducia di
confortare il mio esilio, e per far vivere (per quanto in me stava)
dar consiglio; carlo era disposto / a far morir rinaldo con vergogna, / e
li due amanti, con deliberazione di far loro un brutto scherzo, prese le sue
., 2 (26): non far caso dell'intimazione ribalda, né
l'anno nel solstizio di state, per far crescere e lasciare abbondante la delicatezza della
interesse, io mi piglierei quest'arbitrio di far trattare, ma essendosi l'altro più
cioè molto delicato e vivo, non può far che non senta la nudità e l'
si trova nell'alpi, ottimo per far nappi e scodelle e taglieri e vivuole
18-28: la prega a imbarcarsi, e far ritorno / al delicato suo natio soggiorno
un pazzo. montano, 201: vuoi far da mezzano alla moglie, delinquente,
: monsignore è sicuro di andare a far qualche settimana d'esercizio ai monaci della
a destare e pascere le illusioni, a far che l'uomo abbondi d'immagini e
, di cui il grossi avrebbe dovuto far pubblica penitenza coll'abbruciarne almeno tutti gli
, 722: e però hai a far meco tutto quello che piace a te,
nilo in modo ch'egli viene a far la terra che abbraccia, triangulare; e
forse per non esserne delusa / esperienza far de la sua fede, / o perché
. caitaneo, iii-1-52: bisogna dunque far grande assegnamento su l'incuria e la tardità
3. letter. mandare a vuoto, far riuscire senza esito, rendere privo di
scambievole giucar d'ingegno a deludersi, e far trasvedere. 8. locuz.
premi. parini, 265: dunque che far? si tessa / un inganno gentil
lusinghe e promesse (intese soprattutto a far sperare la soddisfazione delle richieste economiche e
. (demènto). letter. far impazzire, far perdere la ragione.
). letter. far impazzire, far perdere la ragione. diodati [
a mescolarsi, ad accavallarsi, a far gazzarra sulla gran piazza d'armi del giudizio
, a ululare, come se volessero far salire quella satanica sinfonia all'esasperazione di
padroni era l'ultima sciocchezza che potevano far gli uomini pazzi. segneri, 2-2-327
sentirmi rianimare, confortare, costringere a far di tutto per non demeritarla. dossi
sapesse e, ben pagata, volesse far festa all'ingresso delle armi repubblicane.
il suo spirito democratico, e per far numero, la guardia comunale, o il
di sotto la giornea peripatetica, per far, cred'io, una maschera di nuova
vedere. colletta, iii-60: per far largo e diritto il sentiero si demolivano
imo. 2. figur. far cadere, far precipitare, distruggere completamente
2. figur. far cadere, far precipitare, distruggere completamente (un governo
segneri, 2-3-82: che poteva egli far di vantaggio, se avesse fatta profession
l'attendo, già disposto / a far quanto comanda. monti, i-231:
, a proposito del quale mi converrebbe far cenno partitamente, e non farò,
s'è detto dei mestieri, a far conoscere tutte le possibilità dello spirito demònico
, / sì ch'ogni ben si possa far cadere. d'annunzio, iii-2-74:
. -diventare, fare il demonio: far succedere il finimondo; adirarsi con eccessiva
, xi-177: ero diventato straccione da far paura... alla fine, mi
siccome ha de'denari, / senza far tanti lunari / può trovarsi un buon
: guglielmo pitt... deliberò far guerra sterminatrice alla francia col danaro della
economiche. -essere tutto nel denaro: far della ricchezza la propria ragione di vita
un modo facile / da... far danar senza pericolo. buonarroti il
. rajberti, 2-145: se vuoi far denari, per due scudi questo paravento è
bacchelli, 1-i-17: costui badava a far denaro d'ogni arredo casalingo. piovene,
l'altre) che possono / farci far ogni cosa. il danaiuolo / e l'
-anche al figur.: snaturare, far degenerare, corrompere. carducci
merito, il valore di qualcosa; far perdere prestigio; diffamare, screditare.
dense e profonde che non vi si può far viaggio ordinariamente come ne gli altri luoghi
dentro di sé un filo stopposo atto a far tele, e l'ultima scorza di
non galleggia nell'acqua. vale a far bellissimi lavori di quadro, e ornamenti di
: è vero che cominciò anche a far spuntare le lagrimone a qualche puttino d'
una nuova belva che gli portano a far vedere. -per simil. slataper
ruote dentate, architettato dai giovani per far andar la mola e il trinciaforaggi.
[crusca]: questa polvere vale a far bianca e pulita la dentatura. dolce
. 5. maffei, 5-4-175: il far la cortina a denti, talché venga
, o chiudendo la finestra da far cadere i vetri nella strada: «
e sopra me / quanti pre- sumon far ballare il dente, / vi stupireste.
essi! -al figur.: far oggetto di aspre critiche. monti,
mettere il dente, si diverte a far il goffo buffone, e a deridere la
, e le dimostrazioni di stima che amo far pubbliche verso gli amici.
, non essendo giusto per beni temporali far tanta iattura delle anime.
denti il fiato, / e potea far da lazzaro in comedia. -tenere
/ e per questo m'incita / a far del mio dolor quattro parole. lippi
abbi. tiene in sé virtù di far dormire. dènte di leène, sm
, di se stessa che non sapeva far nulla, che era impotente a tutto.
260): ma, già nel far quelle operazioni, aveva ripreso, dentro di
nodo: / ma, prima di far questo, ci ho pensato. de roberto
nostra donna. 5. far cadere le foglie, far sfiorire; spogliare
5. far cadere le foglie, far sfiorire; spogliare della vegetazione, rendere
io ti denudi, / perché costor volessero far scempio / degli anni verdi miei contra
beni immobili o eredità fosse costretto per far le taglie a venderli, e rimanere
, indicare; dichiarare, confidare; far sapere; essere indizio, prova, conferma
guittone, xix-25: e sembrava che far volesse impero, / sì corno roma
perché gli uomini moderni hanno lasciato di far i viaggi loro per la strada battuta
astiene dal volere a ogni modo far piangere sopra i troiani, e deplorare ai
. settembrini, 1-131: chi voleva far limosina deponeva una moneta sopra una figura
ogni boccone e scandeva le sillabe per far risaltare maggiormente la sua attività e la
un mezzo di trasporto, scaricare, far sbarcare. - anche rifl. f
. depositare, lasciar cadere al fondo, far sedimentare (ed è fenomeno proprio dei
1-116: l'indegnità di taluno potrà far sì che il sovrano non lo elegga
scrivere. galileo, 1-2-261: nel far deporre in carta i miei concetti,
, molte e molte volte mi bisogna far rileggere i periodi scritti avanti, per
lupo. 4. per estens. far scendere (da un mezzo di locomozione
al figur. soderini, iii-147: far vivi e risuscitare quelli [arbori]
conveniva, in nome di penitenza, far ciò che discretamente piacesse al vincitore di
cittadelle in mano a'fiamminghi, e far egli poi la solenne sua entrata in
,... si agli far qualche uso del denaro depositato o almeno del
sorgenti finisce per ostruire un tubo e far cessare completamente il flusso dell'acqua.
, avendo disegnato sua santità di fame far particolare memoria e sepoltura in s.
mila. buzzati, 3-9: minacciano di far saltare il deposito di esplosivi. soldati
al console che guardasse bene di non far deposizione al podestà dell'accaduto, di non
depotenziare, tr. (depotènzio). far diminuire di forza, di potenza,
depravati fino al midollo, e impudenti da far cascare le braccia a cento direttori spirituali
, della sua diligenza, come riusciva a far tutto, a essere il primo della
preghiera che si fa per rimuovere o far cessare qualche pericolo o danno: ma
innocenti i monti, / e 'l far correre ne'fiumi il sangue umano /
10. ant. riferire, attribuire, far dipendere; imputare. regola di
mature. sarpi, iii-264: per far queste spese, dove vi è entrata
, condurli in sulla maestra piazza a far pigliare e bocche per le quali la
, disposti a secondarmi, non a far novità, altrimenti! c'era l'ehm
: non è lecito in questo regno far alcun'arte o professione pubblica, o aprir
e i conigli americani non abbiano a far alleanza! bocchelli, i-187: non
né 'l deretan, che dee far questa via / ché tutti ne convien
: e confessa che più per far ridere, che per deridere, ha
e veri difetti... e il far cauti i lettori sulla pretesa infallibilità dei
savonarola, 8-i-211: non te ne far beffe delle profezie, e non deridere
e derisione del volgo verso la filosofia sembra far contrasto l'ammirazione sua e l'amore
sua, / come fec'io, per far migliori spegli / ancor delli occhi,
adizata. 9. tr. far deviare un corso d'acqua dalla sua
verso di sé o verso altri; far pervenire (favori, grazie, doni provvidenziali
iii-1-116: dovete con la vostra diligenza far la strada alla grazia di dio,
di alessandro magno. 14. far provenire, formare (un vocabolo da
sulla cute o sull'intestino, servono a far espellere umori cattivi stagnanti nel sangue o
avere una derrata a ginocchio, vo'far ciò che tu vuoi e ciò che
cioè a parte a parte, sanza far danno sul nostro terreno e pagando derrata
campanile / s'accorda anch'egli a far la mattinata; / che e'tien ne'
utile, gli altri necessaria la podestà di far testamento, perché i beni dei defunti
cestellino sulle ginocchia come in atto di far filacce. verga, 3-34: maruzza udendo
su certe panche / e dischettacci zoppi far galloria. = dimin. di
domenica di dicembre, che si debbia far fare ima arciscranna... che vi
a questo, nel quale a ciò far mi son dato, ebbero in una lor
e furon descritti gli uomini che bisognava far morire oltre al numero di dugento.
bella egregia e magna, / che far non se ne può descrizione. tasso,
questi più eccellente venne un giorno a far descrizione dell'estremo giudicio. vico,
quello di destar delle immagini e di far delle descrizioni. settembrini, 1-227:
capivano che non bastano i versi a far poesia: e perciò incorniciavano la loro storia
belle toppe rosse e gialle, per far di prosa poesia. serao, i-1065:
io me ne andassi a pascolare o a far erba sui rivali e lungo i fossi
fazio, ii-23-31: e come per ben far s'aspetta merto, / similmente,
vedi] alle veglie lucenti / de'monili far pompa e de'cinti, / che
). ant. indebolire, far cedere; sconnettere, infrangere.
bramose tue desìe, / lanze a far sue laforìe / per tuo amor così
, solo che della nostra grazia vogliamo far degni i disianti di quella.
. 3. mettere in desiamo \ far desiderare. rinaldo d'aquino, ii-157
mi ha messo in disianza / di far cominzamento, / e di cantar mostranza.
. desiderabilissimo). che può far nascere, come elemento di un ordine
: si è alzato per primo tanto per far vedere che parte con entusiasmo; ma
tutto loro potere di piacervi, e di far sì che non abbiate a desiderare né
; / tutti i belli si voglion far pregare. bocchelli, 6-239: un altro
desidero. fazio, vi-1-27: non far sì come molti, ch'io considero,
battoli, 27-16: appena si terminò di far questa proposta al verbo incarnato, e
d'onore e gloria desiderosissimo, voleva far di sua mano le migliori e maggiori
occhi attenti, dove non si può far cento passi senza esser designati dieci volte da
da mangiare, invitare a pranzo, far pranzare a proprie spese. p.
non ch'ella / si risolva di far da desinare, / ella non sa dove
colla cena e non aveva un soldo da far cantare un cieco, si raccomandava,
putti sanno accordare tre desinenzie si credono far fortuna al petrarca. bruno, 66
[l'antico serpente]: / de far signi sì sono desiusi, / far
de far signi sì sono desiusi, / far miraculi, rendar sanetate, / de
'l mio desir ch'è sempre / di far le voglie tue paghe e contente.
, purg., 7-25: non per far, ma per non fare ho perduto
perch'altra usanza / me non porea far degno prenditore / del gran riccore ch'
, / mercé di quanto feci o a far mi resta / siami nel regno tuo
chi, avendo promosso un processo per far valere un suo diritto o interesse,
814: le sue parole più tendono per far che per paura io desista di avisar
che per buoni portamenti mi voglia far suo amico. caro, i-168: i
ardire di comparir in rota pubblicamente e far comandamento, per nome di cesare,
questo può bastare per una semplice notificazione di far desistere longino dalle sue pretensioni. muratori
notte. 3. rinunciare a far proseguire un processo che prima si era
poco a poco non ebbe più forza di far resistenza, perché i cittadini s'
miei figli mennicati; / noi posso far, tutto m'accenno de lassargli desolati
che se'tu dessa, dea, che far lo puoi, / sol che tu
3. figur. eccitare, suscitare, far nascere pensieri, convinzioni, propositi,
(l'incendio); attizzare; far risplendere (una luce).
suo linguaggio / supplicava l'aurora a far ritorno, / interromper del bosco ermo
cose di religione / non bisogna mai far miscuglio alcuno. s. maria maddalena
boiardo, 3-2-42: altro riparo / far non si può, ni fare altre diffese
, tu destini / una cosa che far non la potrai, / perché il castel
pensa, e non sa quel che di far destine. berni, 2-16 (i-39
lettore. soderini, ii-130: e volendone far grande impresa [di fave],
a una particolare persona; assegnare, far dono di una cosa. savonarola,
che in meglio o in peggio non pón far mutanza, / sendo esso sempre morte
i-309: tutto camminava di maniera da far credere che gli uomini non avessero altra
a'tenebrosi / spirti che hanno a far sì alto cammino. sacchetti, 213:
ch'io posso e so quel che far deggio, / ma più che giusta elezione
che pera / un di noi due; far deggio in modo, o veglio,
mentre questi [gli usignuoli] col far della sera di quel giorno estivo antico,
: non si scordi il cultor di far ritorno / sul mietuto terreno, e
simil. anguillara, 1-184: per far dormir le tante luci deste, /
la destra de'principi quando s'inchinano per far lor riverenza. paoli, iii-193:
: e il ripiego escogitato, di far fare a lui il giocoliere di forza
sentia trombe sonare e busoni, / e far pel campo variati strumenti. boiardo,
/ di entrar qui dov'io son non far disegno: / domine, che tu
occhi i raggi / mi mostraro a ben far destro sentiero. guidiccioni, ix-493:
/ cominciò a la sua gente a far vedere / or su le manche or su
procedere / più destro assai di quel che far solevono / li nostri padri.
se ne porgesse il destro senza pericolo di far baccano. soffici, i-69: ci
: spelunca ove saul era entrato a far suo destro. 1
un giorno comprimere colla forza pubblica e far tacere tutte le passioni de'privati,
: non si può in questi tempi far cosa di meglio. idem, vi-5-131
2. figur. rendere peggiore; far decadere; recar danno all'esistenza fisica
, e simili, che ti fanno far le fischiate dai colleghi e dar le sferzate
fortune umane. -far inclinare, far piegare in una direzione piuttosto che in
delle terre possono dare differenti direzioni e far produrre differentemente la terra a tenore de'
verbo 'essere 'che ha forza di far suggetto dell'azion grammaticale quello a che
una propria deliberazione e determinata voluntà di far così e da estimare più l'onore
gli detta il capriccio, ma come far si deve. muratori, iii-159: conosciuto
una di quelle ragazze che vengono a far la reclame dei detersivi e lasciano i campioni
bentivoglio, 5-i-143: non mancherò di far con questi ministri tutti gli officii possibili
. sarpi, iii-264: e per far queste spese, dove vi è entrata deputata
mandar nello stato religiosi sediziosi per predicar e far altre funzioni ecclesiastiche, con instruzioni di
/ -chiamai, ti prego, sanza far dimora. / -maestro. -chi mi vuole
-star della detta: dare garanzia, far malie- varia. 2.
voci che fanno tremare sulla difficoltà di far adottare a quei cervelli sulfurei un nuovo
male, e non potendo voi stesso far uso della mano, prevaletevi dell'altrui
cuoco, 1-69: non seppe mack far battere due colonne nello stesso tempo:
sanctis, 7-80: l'uomo deve far prò non de'molti studi sui modelli,
un bene reale, la smania di far pompa di scienza e di destare gran
ima lingua che facesse al caso, e far tesoro più assai della parlata che della
: andare sulla bocca di tutti, far sparlare di sé. forteguerri, i-172
furono mandati da lui in oriente a far ricerca de i libri; e si figurino
che peccano, fa fermi i non far caso a quanto è stato detto, non
ma quel c'ha detto, non può far non detto. grazzini, 2-351:
detti, / stracciar la faccia e far livida e nera, / bagnar di pianto
8-ii-403: el giudice e 'l notaio debbon far richiedere le parti dinanzi da loro;
un detto d'avicenna, / né san far con la penna, / salvo un
ingombra più, / dov'era così dolce far l'amore / in gioventù. alvaro
barbarie; portare scompiglio e rovina; far strage, mettere a soqquadro. -
niuno aratore trovarsi mai sì esperto nel far de'solchi, che sempre prometter si
i-146: nelle prosperità guardati di non far come i fiumi, che quando abbondano
men si disdice ad un ignobile mancar di far operazioni virtuose, che ad uno nobile
essendo posseduto da passione che mi possi far deviare. delfino, 1-283: te
: se mentite, se tirate a far deviare le ricerche, ecco qua:
assumeva. 4. tr. far cambiare direzione, far prendere un'altra
4. tr. far cambiare direzione, far prendere un'altra via; indirizzare altrove
il cammino, ecc.); far mutare il corso (di un fiume,
leggi di toscana, 3-148: dovranno far murare, coprire e chiudere in ogni
non lavoranti,... siccome ancora far deviare e disperdere con fosse e cuniculi
principale per trattare di questioni secondarie; far divagare. pirandello, iv-40: vedrai
di fondo (più in generale: far cambiare direzione al pallone). -deviare
la deve spendere a preparare se stesso a far trionfare sugli altri le proprie idee e
consigliando. 4. letter. far rotolare verso il basso, far precipitare
letter. far rotolare verso il basso, far precipitare; dirigere verso una direzione particolare
febo. 5. raro. far uscire, emettere (un suono, la
= voce dotta, lat. dèvolvère * far precipitare, rotolare, tirare giù '
che chi 'l vedea / coi gesti pronti far le cerimonie / credea che sempre stesse
, 2-4 (308): tornava da far di quelle divozione che si usano in
mie devozioni, che in campo di far bene, s'io stessi qui,
udine alla madonna delle grazie, a far le nostre divozioni, e dinanzi all'
. ammirato, 1-217: la religione può far crescere molto una città, anzi delfo
delfo divenne tale non avendo animo di far una città, per lo mirabil concorso de
-dire le proprie devozioni con qualcuno: far valere le proprie ragioni. verga
padri governatori s'ordinasse che si dovesse far la devozione, abbian l'occhio a
sua vita agli dei infernali, per far ricadere sul di lui capo le calamità di
baretti, 1-80: non posso nondimeno mai far sì ch'io non mi senta istizzire
che po'da lunge gli occhi miei far molli, / ma da presso gli abbaglia
, ii-221: molti si rimangono di far male e peccato, più per la vergogna
boccalini, i-76: non è spettacolo da far tramortir gli uomini di angoscia il vedersi
un zoppo amore; / né può far forza che di me gl'incresca,
faitinelli, vi-11-221 (12-10): lassate far la guerra a'perugini, / e
della moglie, e capacissimo invece di far tanto di cappello al primo venuto.
, / che per trovar credea di far gran via. soderini, i-77: si
spediente, a chi vuole d'armenti far figliar femmine, farle montare verso il
d'ambi i sessi, è necessario di far un cenno su di quello dei cittadini
, / che al mur de intorno potea far paura. ariosto, 24-14: di
sua: e perché questo non si può far di giorno, rispetto al marito che
li è / avea virtù della notte far die. imitazione di cristo, iii-53-1:
: -sta'tu dì e notte a far la guardia a questo uscio? -madonna
casentino ho fatto mille imbratti / per far la diabetica tornare / e fin qui invan
loro una esortazione, pregandogli tutti a far buon animo e non temere questa apparizione
113: ora questi, dopo aver fatto far molti consulti da frati teologi sottilissimi e
per odio. 5. tr. far congelare, raggelare, raffreddare. -anche
piedi, così un carro fia possibile far che corra per sé. savonarola, 5-i-176
ha in sé, impedisce il poterne far lavori di commesso gentile, schiantando con
quando 10 pur voglia, non possa far cosa che non sia fredda diacciata,
dove siam noi riusciti? che ha far ciò col primo nostro proposito? percoto
seme / di ramerin di quel da far frittelle, / che 'n su le ciocche
treccie nere, ella era tale davvero da far intimidire con la sua sola presenza.
superficie di quel diafano in cui si dee far la refrazione, non si rifrangono altrimenti
per estens. rappresentazione grafica atta a far rilevare a colpo d'occhio le relazioni fra
, saldezza di argomentazione; abilità nel far trionfare in una disputa la propria opinione
s'imparò ad insidiare la ragione e a far sospetta la verità: quindi la molti
dialetto, unica lingua dei loro pensieri. far presto a imparare questo dialetto, anzi
. f. doni, i-24: potete far dialogare su 'n un lastrico noi altri
socialista: la quale triplice coincidenza potrebbe far fede che la umanità elementare è fondamentalmente
: quel maraviglioso dialogizzare, che sembrano far le corde, e interrogarsi, e rispondersi
accomodar le risposte al bisogno; voleva far alla meglio un po'di dialogo con
uscir di casa; e senza pure far nulla che stare alla finestra, di
tritar come farina, / o veder far misera vit'a frieri. fra giordano,
, 1-171: scappavo a torino a far il matto tutta la notte, trovandomi
in cui (come negli uccelli e nelle far falle) il carattere viene
più o meno fuorimano tengono moltissimo a far pesare al lettore quanto per appunto siano
il diaspro induri, / ver cui già far difesa a me non vale. pulci
nome ettasi, è all'incontro il far lunga una sillaba, che di natura sia
di cura fisica, consistente nel far attraversare una parte del corpo da
un pecoreccio, un ginestreto / da far girare il capo agli avvoltoi? alfieri
purga a pane e acqua! fategli far penitenza! dategli la disciplina! levategli
e con incanti gli uomini / faccino far al diavol ciò che e'vogliono.
di celia. verga, i-236: doveva far girare la testa ai signori uomini,
ambra, 64: sogliono / gli innamorati far cose del diavolo. p. della
diavolo che vi tormenta, andatevi a far benedire dal prete della pieve, che
diavolo in corpo, ché non si può far cosa niuna al lor modo. cantari
, con schioppi e tamburi, a far parate o esercizi, pare che abbiano il
diavol dato; / tu mi vuoi far ne la prigion morire. pea, 7-28
soltanto un occhio per vederci e per far perdere la tramontana, o per
perdere la tramontana, o per far dare al diavolo. -andare in malora
e poi uno scompiglio, anche per far penitenza. verga, i-213: la
canneto: fare un gran fracasso; far di tutto, clamorosamente, per conseguire
] che uno si sentirebbe potente a far qualche cosa degna; ma no,
i'voglio andar in casa, / e far passar colei di là acciò / che
, che il diavolo non ci volesse far la salsa. idem, 125:
.]: 'il diavolo aiuta a far le pentole e non i coperchi '
brutto affare, / né avrebbero a far molti carnevali; / ma il diavol
occhi. garzoni, 2-41: che accade far del bravo con quattro concordanze scabrose,
diluirle. -anche con valore attenuato: far muovere, agitare (un liquido).
muovere in qua e in là, far ondeggiare (il corpo o parti del corpo
, tremito; squassare, sommuovere, far traballare mettendo in pericolo la stabilità (
e cagiona i tremuoti, possenti a far traballare e scoscendere le montagne? filicaia
malsane. 14. rifl. far movimenti convulsi, scomposti, disordinati;
di dicembre... si possono far le corbe de'vimini, le ceste,
un sentiero. 5. figur. far uscire da un riparo, da un
fa'il fatto tuo, et ingegnati di far bene, e non voler sapere più
limi. 2. ardere, far morire nel fuoco; condannare al rogo
alma dicata; / che tutto vuol far tuo ciò ch'opra e scrive: /
star contento a checchessia per non potere far di più. guerrazzi, 5-60: e
tribuno, console, dicearco '; 20 far eleggere dal popolo, col mezzo del
tacer si denno / per non far gir in collera la gente. alamanni,
. anonimo, ix-1074: non te bisogna far più diciria; / qua no starnai
si discorda la chittarra, / voglio far fin a questa diceria, / ch'a
chi l'ascolta. leopardi, 749: far non si dee che chi carico d'
danneggiare nelle facoltà intellettive e volitive, far uscire di senno. tesauro, 3-443
li prencipi protestanti si offerirono pronti per far tutto quello che si poteva, salva la
ultima / cagion che gl'induceva a far il prologo / era per dichiarare, il
dichiari; / e atto a guerra far mi forma e fingi. sarpi, i-2-81
quattro o cinque mila svizzeri, per far quel duca o per volontà o per forza
: opporci / sol quanto basti a far che vera appaia / condiscendenza il resto;
, non le parole finte e il far professione d'esser mosaico o cristiano,
e coll'arciduca... non occorre far officio, essendo uno dechiarato per il
18-1-143: i mobili s'avessino a far lor buoni, pagandogli in cinque anni
che questa era una via di volerlo far dichiarire. marini, i-265: non presi
un gran da fare a lavorare e a far lavorare. d'annunzio, v-1-1050:
e dall'orecchio esercitato; capace di far delle canzoni come delle recitazioni. baldini
adunanse [i frati] a capitoli a far li molti articoli; / el primo
dicitore, affinché il suo linguaggio potesse far credere ad agnese che la spedizione veniva
tempi, e con prieghi lo strinse a far la canzonetta che segue. pulci,
così forte dell'onda di rimbalzo da far apparire duplice l'urto dell'arteria.
artifici necessari per regnare si sforzavano di far parer di fuori. g. gozzi,
quelli soldati che aveva, attendeva a far provvedimenti di fossi di dentro alle mura
potevano manovrare abbastanza facilmente per modo da far roteare a volontà lo sguardo della marchesa.
essere controllati sul luogo, di dover far sapere tutti i fatti propri e intimi
senza loro non si potesse determinare di far guerra. carducci, iii-21-231: i
a cui piccine / convien le parti far di fieno e biada: / ch'ei
intervallo '), da silfifu * far passare ', comp. da 8td *
a dieta: dar poco da mangiare, far soffrire la fame. dante,
per contanti / don federigo gli facea far pietà. sacchetti, 107-44: a
ci fu verso. / gli fer far dieta, gli dettero il legno, /
, / che mi faccin col sonno far dieta. bandini, xviii-3- 918
16-v-187: quei medici, che non vogliono far da ciurmatore, soglion dire, che
, e fatto questo, / potrem far quel po'd'olio e qualche nesto.
. ant. prescrivere una dieta, far stare a dieta. - anche al figur
: 'dietare'. tenere a dieta; far vivere regolatamente come prescrive la dieta.
, / passi oltre a i monti a far del nuovo e fresco / tuo sangue
folli amori, / del mondo a far la favola e 'l zimbello. baldovini,
di iuvenale credono che cicerone non sapesse far versi. buonarroti il giovane, 9-523
sentier lungo una balza / va per far del suo amor dolce rapina.
lo pregò a prestargli cento doble per far un pagamento, che gliele avrebbe restituite
, 2-2-288: ora son dietro a far che monsignor s'abbocchi con questi vescovi
: le vie fuori della città si devono far ampie, commode e con arbori d'
una teoria, di un sistema; far valere. fra giordano, 1-167:
: ciò che facea, facea credendosi far bene, e per difendere la legge di
difendo, sarpi, vi-3-31: il far resistenza alla forza e difendersi da chi
difendermi dal sole, / non può far ciò che al mondo è di diana,
per difendersi dalle mosche. 15. far valere le proprie ragioni, la propria
che di scritte ti pruove / di far difensa e scudo. giamboni, 217
ti danno e pensa / che per far qui defensa / faresti lor per tuo vizio
non cura, / che nulla poscia far possa difenza, / mostra l'esperienza e
gran salmoni / apporti, lucci, sanza far sentore. 7. atto con
ii-352: i'aggio cominciato e vo far guerra, / chi me non ama
stato universalmente applaudito il vostro coraggio in far testa a quella stitica di vostra suocera
agevolar le difficoltà del clandestino, fecero far dalli teologi una pubblica disputa in contradittorio
incaricato di tutelare gli interessi, di far valere i diritti del popolo (nei
che può arrecare dolore o turbare e far danno au'anima (gli errori, le
poi devean, quai messaggier volanti, / far manifesto il suo volere in terra,
amici e di parenti, che far poterono, ordinarono un grandissimo essercito per
x-809: gasparo né seppe né volle far niego di cosa alcuna che colà si facesse
garantita, per l'imputato, di far valere la propria innocenza o il proprio
delle attività esplicate dal difensore per far valere i diritti e gli interessi della parte
astolfo esercito infinito / da non gli far sette afriche difesa; /...
sete appresa, / com po l'om far defesa? iacopone, 65-211: si
l'amor difesa, / co posso far contesa portar tanto calore? petrarca,
gli occhi panne; / e vorrei far difesa, e non ho l'arme.
né vivo, né ebbe ardire di far contro di lei difesa alcuna. sacchetti,
contesa / che non è cor che possa far difesa. boiardo, 3-2-42: altro
boiardo, 3-2-42: altro riparo / far non si può, ni fare altre diffese
iniquo peccato, non sapeva negare né far scusa né defesa alcuna, e, sperando
occhi, in cui mirando / senza difesa far perdei me stesso? ariosto, 14-48
/ né forza alcuna al fin può far difesa / che battuta non sia d'amore
l'assalto / de le parole mie può far difesa, / a quelle di mirtillo
, voltò le prore, e tornossene senza far altra mossa, in inghilterra.
; / di lei difetto: / far non puoi se non finto il finto aspetto
né vo'rimproverando il suo difetto / far a natura un vituperio tale, / or
fosse preso il falegname, e per far comprendere al governatore che il difetto non
, ii-10-84: io son disposto a far del mio meglio, riparando anche a certi
3-105: ora (e che non può far l'etate antica?) / gli
gli scarti, coloro che non sanno far nulla, i difettosi nel corpo,
uberti, coloro che l'ebbono a far fare il puossono musso, che fu grande
pazzo chi se diffama, / per far ad altri ed utile ed onore. tommaseo
cose). -far differenza, non far differenza fra persone o cose: metterle
mondo, troppo vasta perché vi si possa far differenza tra chi ha in mano il
(differènzio). render differente; far differenza, far distinzione, distinguere (
. render differente; far differenza, far distinzione, distinguere (fra persone o
sentire. 2. ant. far spiccare, far risaltare. f.
2. ant. far spiccare, far risaltare. f. buonarroti, 1-324
giorno, a scegliere, ed a far tanti monti quanti ci son semi differenziati in
dire il vero, mi sono dimenticato di far questo offizio con voi. lancillotti,
il., i-170: è difficile far la geologia di un lavoro d'arte,
, 6-13: persuadere il popolo a far la rivoluzione, sarà facilissimo; non
selvaggi. anguillara, 8-81: fe'far poi per nasconder tanto scorno / da dedalo
. bettinelli, i-279: pel capriccio di far rime difficilissime, di che par dante
non curarsi della deformità, o per far pompa di gran dottrina, essendo spesso
gusti raffinati; e, anche, far sospirare il proprio consenso, il proprio
, vi-3-196: di concilio generale non occorre far menzione, perché il pontefice, al
più difficoltà a divertirmi, che a far denari. cuoco, 1-144: non quelli
. rosa, x-144: mi resta di far con voi un'altra mia giustificazione,
. galileo, 3-1-20: prima che far maggior cumulo, proponete le vostre difficoltà
10 mi pensava che egli avesse a far mille difficultà. s. caterina de'
scostandosi da questa buona legge, per far valere più del giusto il superfluo che
', e nel neutro passivo 4 far perdere tanimo ', nessuno di questi
due significati può tirarsi per quello di 4 far noto, notificare, intimare, disdire'
lo tomo, / per sé doveva far relevamento; / per nulla guisa non trovava
officio mio ogni volta che vi possa far servizio. tasso, torrismondo, 3135:
ricca di quanto credeva, istigarla a far valere la propria volontà, gli dava ascolto
mi par fuor di proposito... far loro vedere quanto sia quivi grande la
, / le cui voglie al ben far mai non fur zoppe, / in parole
ingegnoso messer niccolò macchiavelli sotto milano volle far quell'ordinanza di fanti di cui egli
2-313: ben si farebbe adunque a far quello che il caro fatto non ha
. anonimo, ix-439: a ben far difìzio / si vuol sì provveder del
ch'io son ito altrove / a far dell'olio: e sfavasi laggiuso; /
badia ne vengon difilati, / per far l'abate e'monaci sbucare. gelli,
digerisce, che serve a digerire o a far digerire. -succhi digerenti: le
questo medicamento è... il far grandi e strabbocchevoli bevute di latte,
ariosto e d'un sannazaro ci possono più far digerire de'versi sdruccioli, vuoi sciolti
aver letto e studiato; assimilare, far proprio, acquistando conoscenza e compiuta coscienza
: a l'occhio non è congruo de far degestione, / né al naso parlascione
che li sia detto quel che ha da far precisamente. 6. ordinato,
viva del diritto civile, occorreva per far l'avvocato anche spicciolo una cultura giuridica
, / che sopra i lirici / vuol far da principe, / e gara movesi
38-39: lo deiunare piacerne, e far granne astinenza, / per macerar mio aseno
omero consigliava che non si dovesse mai far digiunar la mente, essendo l'ocio all'
dovevano aver molta abbondanza, la dovevano far male e per lo più digiunare,
dì, e tornerà ben fatto / far la dieta, e poi pigliar il legno
pine 'digiunò'il tavolino dove si suol far colazione, il quale è generalmente di
parla qui contra zascuno, / che di far matre- monio à volontade; / che
paladini e dei baron nessuno / di far festa a ruggier restò digiuno. della
guisa cangiato stile, che mi fa far digiuni e vigilie, che in calendario alcuno
il senato convenire alla sua dignità di far qualche dimostrazione la qual facesse apparire la
.. passar non si può sanza far menzione de l'opere virtuose, o
di staffetta, senza vestiti di cerimonia da far visita a persona di dignità.
: de'preti in dignità niuno poteva far motto senza pericolo. de roberto, 66
italia... vorrà, speriamo, far accoglienza più pia alle parole dell'uomo
scuro... serve alla pittura per far rilevare e risaltare la cosa rappresentata.
pali. 7. tr. far diminuire gradatamente di altezza, far abbassare
. far diminuire gradatamente di altezza, far abbassare a poco a poco. bontempelli
togliere valore, dignità, prestigio; far diminuire di importanza, umiliare. b
. vasari, ii-32: usava spesso far minutamente digrassare e purgare le budella d'
al sole in ima figura ovale, per far digredir la cometa una quarta? guidacci
belle toppe rosse e gialle, per far di prosa poesia. -digressioncina.
. cieco, 25-91: costei senza far altro digrasso, / tirò il marito
sul sicuro, ho preso partito di far così. allegri, 5-17: mi
lo contiene: con lo scopo di far sciogliere sostanze solide che vi sono state
filippo, preso l'aire dalla necessità di far dimenticare la rivelazione di quell'equivoco sentimento
una strappata, un dilaceramento che sentirà far del suo cuore. pirandello, 6-666
casa lo spago. 3. far danno; danneggiare gravemente; causare gravi
, lo trasportavano fuori del recinto per far posto ai soprav- vegnenti che ne arrivavano
. figur. che par ricevere piacere dal far male, sadico. pirandello,
... necessaria la podestà di far testamento, perché i beni dei defunti
erostrato aveva dilapidato il magro patrimonio per far rappresentare un paio di bruttissimi drammi;
del conte rinaldo che si perdeva a far lunari nelle biblioteche. oriani, ii-119
ma fanno quelle disparatezze e dilasciamenti che far si possono in folgoratezza. = da
di noia. -per estens. far apparire più grande. -rifl.:
non si potrà dilatar né crescere né far cesto. marino, i-82: i sonetti
esteriore del panno, e dilatandola far quindi apparire agli occhi ciò che vi stava
], ama il prossimo, e non far ad altri, quel che non vorresti
di vostra signoria... in far chiara la verità, e ricordare nostra
. palladio, 3-16: si devono far cornicioni intorno a i muri, i
tocca del cembalo, essendo disposta a far le sue vibrazioni sotto il medesimo tempo,
dilatato veder cotal difetto: / e non far per vergogna il viso rosso. montanari
cosimo bargellini... deliberasse di far dipignere a fresco circa a venti lunette
anch'ei come la sedia; / può far (tanto nel viso è dilavato)
: vino e spirito in damigiane, per far liquoracci, con essenze, da loro
e di parole / dilazion, ma far la lite corta, / dove circonda il
versi sciocchi, 1 ognun può far della sua pasta gnocchi. [sostituito da
lucidi, quasi per dileggio, per far risaltare meglio lo scempio di quelle fattezze
di lui non facesse. / per far di lui magior dilegione, / menarlo
fango e d'acqua, onde 11 far viaggio di quel tempo è d'incredibile malagevolezza
lontano; nascondersi, mettersi in salvo; far scomparire ogni traccia; disertare; disperdersi
'n talento. / somme diliverata de farte far sper- mento: / dai cinque sensi
ad andare per gli studi, a far conoscenza cogli artisti e co'principali dilettanti
. ojetti, iii-206: non si può far la politica da dilettante: fare il
fare lo storico e a tempo perso far politica. soffici, v-2-21: odiava
gran signora dilettantesca che si degnasse di far partecipare qualche sua amica ai segreti della
però vogliano o possano usare il discorso e far seco medesimi le ragioni, cercano più
diletta in mutar fatto, / ma far del suo buon atto; / dunqua mutranno
oggi uditori nobilissimi / (possendo) far due cose, dilettarvi / e farvi giovamento
bel discorso, che veramente non si può far d'avvan- taggio. marino, vii-269
gentili. -intrattenere, occupare piacevolmente, far passare il tempo in modo gradevole.
foscolo, v-407: allora virgilio per far dimenticare a'romani la libertà, che
svago, di allegrezza; divertirsi, far festa (con riferimento a oggetti che
vasari, i-727: dilettossi molto di far paesi, ritraendoli dal vivo e naturale.
al quarto piano e si diletta di far la cucitrice. d'annunzio, iii-1-636:
. in narrare festevole e dolce facezie e far giochi e acti molto affabili e legiadri
e nelle valli e nelle selve so far trovare a'riguardanti il diletto. rajberti,
varietà de'colori pare che gareggino di far mostra della bellezza loro. delfino, 1-546
l'uomo non prova nessuna ripugnanza nel far male agli altri animali anche senza suo
un certo diletto che ho trovato in far pruova di questa lingua con la latina.
, 70-16: e s'io potesse far ch'agli occhi santi / porgesse alcun
lettori. -fare della necessità diletto: far di buon animo una cosa spiacevole,
di buon animo una cosa spiacevole, far di necessità virtù, boccaccio, i-223
fortuna gli ha posto d'avante / di far di quella donna il suo diletto,
prendo di giovare, ho voluto scrivere e far sapere a quelli che non sanno,
petrarca, i-1-119: chi prende diletto di far frode, / non si de'lamentar
francesco da barberino, 230: non far come 'l paone, / che rompe
risana / la piaga mia; e può far la mia sorte, / d'aspra
/ ninfa alcuna non si sdegne / far l'usate / lor carole graziose / dilettose
; e tradiva la voglia di tornarlo a far dolorare, con un senso e una
maravigliosa diligenza guardata, aspettando essi di far di lei alcun gran parentado. pulci,
gran conscienzia, / e non si può far sempre in ogni parte; / convien
è cosa, che v'accada / far diligenza, quasi il giorno intero / potete
e tante diligenze, e si professa di far le cose tanto essattamente, in un
, ii-5-105: la deputazione pensa a far continuare la stampa degli statuti: ma è
differenti, par necessario per maggior delucidazione far prima un nuovo argumento, il quale
diluculo), sm. letter. il far del giorno, albore.
. 3. figur. dissolvere, far scomparire gradualmente, far scemare d'intensità
. dissolvere, far scomparire gradualmente, far scemare d'intensità. monti, iii-418
funzionalità del rene, che consiste nel far bere una certa quantità di acqua a
finito. 3. prolungare, far durare di più. guido delle colonne
8. figur. diffondersi in parole, far digressioni. cellini, 2-110 (494
di poco valore. 4. far piovere, far cadere abbondantemente; attribuire
. 4. far piovere, far cadere abbondantemente; attribuire in gran quantità
mio editto e dal mio impero / a far de la vii gente di giudea,
riceve. 4. tr. far dimagrire, consumare; indebolire. francesco
, invecchiata dal dolore, che doveva far sforzo per parlare di cose insulse. baldini
. gozzi, 3-1-13: si danno a far trilli e dimenamenti di gola così fuori
muovere in qua e in là, far ondeggiare nello spazio (una parte del
[di terra] come se volessimo far pane, e di poi la maneg-
frasche dimenar sentire, / e a'cani far grandissimo rammarco ». -districarsi
il dente]; onde disse: -lascia far me, ché io tei caverò.
casa, 699: perch'ell'ha da far talvolta anch'ella, / vuol ch'
con tre dimensioni; e la dipintura sa far che due dimensioni paiano tre dimensioni.
dimenticanza. -dare in dimenticanza: far dimenticare. bibbia volgar., vii-289
, non solamente mi dispongo a non ti far male; ma dimenticandomi la inimicizia,
in mezzo alla zuffa, e non far delle gloriose prodezze. le ha egli anzi
vero? andòssene agli estrani / a far servigio; e si dismenticò. pirandello,
posseduto mai,... per far mettere nel dimenticatorio la iniqua guerra che
-ònis (da dèmittere * abbassare, far cadere '); cfr. dimesso.
sposi ». bocchelli, 10-48: a far contrasto colla dimessità di tutta l'entrata
intemperata e senza freno e modi da far creder di sé quello che forse non è
senza ipocrisia, accorta e svelta senza far la civetta, una tal donna,
, così esatti e riscontrabili, da far temere che fosse vero anche il peggio.
grandigia. -far cessare, far mancare, togliere. chiaro davanzali,
ii-400: altro che voi non pò far me gioioso, / lo grande pregio
il bisogno del cibo, né di far venire derrate fuor di stagione. carducci
indebolire, danneggiare, rendere precario; far scadere. g. villani, 12-118
accrescerla. -abbassare nell'opinione altrui; far apparire meschino, spregevole, degno di
). lanzi, iii-85: il far leonardesco è molto più amico delle ombre
possiede, e non ritardare alcuna cosa che far si possa in suo esterminio e diminuzione
erminia in compagnia sovente / della guerriera far lunga dimora. sarpi, ii-32:
delli prelati spagnoli in quella città, per far almeno una diversione fece intender a cesare
allora / che tu quivi prendesti a far dimora! tramater [s. v.
del mondo nel quale m'accontenterei di far dimora se gli angeli portassero in paradiso
. grifoni, ix-490: però chi de'far, faza, / perché a ben
, faza, / perché a ben far non richiede demora, / e gran tempo
se li volete, a che più far dimora? tasso, 20-74: -su su
aggiunger questo ancora, / di far da le mie cose a me più care
boccaccio, iii-5-23: e panfil, sanza far dimoragione, / ad alimeto il
. sacchetti, vi-81: diana ne può far testimonianza / che sempre seco ha fatto
dubitanza de la recezione; / de far più demoranza non hai nulla cascione:
la luce splendiente / di verno a far più corta dimoranza / col freddo,
iii-160: giacché mio padre mi vuol far arrossire, sono obbligato a dire essere
protesto innanzi a voi l'ingiustizia di far pagare a me o al ceroni nemmeno
carena, 2-79: * dimorare, far dimora ', è lo star fermamente
ricevuta la donna con quella festa che far le potè secondo il suo povero stato
ella fosse comandata da dio, non sanno far dimoro in compierla. cieco, 1
-77: vieni, rinaldo, e non far più dimoro, / ch'io ti
. baldinucci, 9-xii-101: procurò di far conoscere se stesso in istato d'assai
che poi si vide, a fine di far gran mostra di buone qualità nell'animo
: e'allumo dentro e sforzo in far sembianza / di non mostrar zo che lo
cor dolenti / stare tacenti -e non far dimostranza! bonagiunta, ii-308: quando
, provare, dichiarare, descrivere, far conoscere. guidotto da bologna, 1-3
con parole, azioni, segni sensibili; far sapere in modo chiaro, mostrare apertamente
il suo spirito democratico, e per far numero, la guardia comunale, o il
complemento predicativo o di paragone); far apparire in un particolare aspetto.
fatto; convincerne i propri interlocutori; far toccare con mano. guittone, 42-7
buone. sarpi, vi-3-31: il far resistenza alla forza e difendersi da chi
lasciar scoperto, porre in mostra; far vedere (un oggetto); far
far vedere (un oggetto); far visitare (up luogo); rivelare.
16. fingere, simulare, far le viste, far finta; far
fingere, simulare, far le viste, far finta; far credere, indurre il
far le viste, far finta; far credere, indurre il sospetto. pucciandone
gano, / il qual cercava orlando far pigliare. machiavelli, 388: nel
23. nel linguaggio biblico e mistico: far conoscere agli uomini gli attributi della divinità
con l'ingegno. -far provare, far sperimentare. bibbia volgar., v-308
, senza dimostrarci, / vi può far fede appunto chi noi siano; /
quando tu non gli hai, usa di far l'orazion costumata. galileo, 3-1-436
aprire lo fece la fortura, / per far demostratura che en lui era albergato.
finzione, inganno, dissimulazione; il far credere, il dare a divedere.
vò (fuori del mio solito) / far gran dimostrazioni e pochi fatti.
ne vorrei, mercurio mio, / far, se non si potrà piena vendetta,
d. bartoli, 2-2-215: ripigliavano a far que'profondi inchini e quelle isquisite dimostrazioni
dio degnasse in questo caso esaudirmi e far tal dimostrazione quale fosse a l'inno-
sarpi, vi-1-61: non volse meno far demostrazione alcuna a favore del pontefice,
-dare la prova, confermare, far toccare con mano. boccaccio,
superiore. -fingere, simulare, far credere, dare a divedere. macinghi
vi-1-87: verso il papa si può ben far qualche dimostrazione apparente di ossequio spirituale,
stare in continui tripudii. -per non far dimostrazione: per non tradirsi, per
ella arebbe voluto, e per non far dimostrazione, e accadendole eziandio per
gli occhi, faccendone maggiore strazio che far si potea. = voce tose
) 'azeglio, 4-ii-338: io non intesi far del ministero una specie di acrobatica,
della lingua. il che non dee far meraviglia, atteso la legge dinamica, per
. dinamitare, tr. disus. far saltare in aria con la dinamite (
come la intendevan lor signori, bisognava far la guerra a mezzo mondo e l'altro
l. bellini, ii-21: io vo'far da guida, / e marnerò dinanzi
annodano il passato e l'avvenire, a far presente ciascun di loro il suo proprio
/ nasconder, né fuggir, né far difesa, / di bel piacer m'avea
2. tr. figur. far dondolare, crollare. dossi, 338
pallavicino, iii-131: altro essere il far da prima ima legge mite con risguardo alla
. iacopone, 40-16: como porrai far pace enfra deo e l'om mondano,
], sallo iddio, se io far lo potessi, volentieri la ti donerei,
è tirato su per impiegato e non sa far che l'impiegato, è cosa,
sospira, e disperato / cerca di far maggior sempre il suo male; /
fazio, iii-2-32: vengono a festeggiare e far riparo / quel dì, come gli
, il dipartirsi; partenza. - far dipartenza: partire, andarsene.
42-8 (74): non credo far di là mai dipartenza. m. villani
un comandante militare, i quali debbono far eseguire le leggi e le ordinanze,
gli dipartìa. -disperdere, far cessare (un tumulto, una rissa
amar lei? / dio il potrebbe far, non altra cosa. abate isaac
/ di vostro e vostri e voi, far dipartuta. s. agostino volgar.
la severità né la mediocrità delle pene per far ritornare li dipartiti dalla chiesa, ha
non ve n'ha forse quattro da far fortuna fuori della bottega d'un barbiere,
seconda volta il sig. pasti a far in maniera che il sig. manzoni
3-11: non basta [al pittore] far il semplice ritratto de l'istoria;
si dice a fresco, perché per far buon lavoro, e perché la pittura
pulci, 26-58: si cominciono a far le lance rosse / e gli scudi
voluto dipingere questo quadretto di famiglia per far capire che razza di carattere fosse marcella
del suo viaggio inutilmente aveva tentato di far sbalzare firmian, sebbene ne avesse dipinto
il verisimile è un mezzo efficace per far apprendere più vivamente il maraviglioso. s.
avendo la città di firenze costumato di far dipignere e notar in luoghi publici i
, 167: egli ha, / sentendo far alterazione al polso, / battezzatolo amore
, e gran miraeoi fia, / a far d'un'uom dipinto un daddovero.
così dipinti / e così neghittosi? a far balletti / da donniciuole? tassoni,
precisamente, hanno data la spinta a far giudicare con sciocchezza e falsità di tutte
nievo, 1-7: non possiamo noi far la rassegna di tutti i pensieri che
celato / al conte, ch'oltre al far più d'un viaggio, / sendo
... già di diplomatizzare, o far sistemi di finanze; l'unica cosa
albergatori e spedizionieri. a forza di far correre di qua e di là le
. primieramente diporta l'altro di non far male né molestia, né dannaggio a suo
ii-309: or è la stasione / di far messione, / a ciò che sia
usurpa l'uffizio di dio / di far vendetta: e duolsi ch'egli è pio
folti, meno compatti i capelli; far cadere i capelli. foscolo, iv-318
possa mellio entrare. 2. far diminuire, ridurre di numero; rendere
gruppo prima compatto); falcidiare, far strage. savonarola, 7-i-120: o
il fumo, le nuvole; schiarire, far dileguare le tenebre. tasso,
2. per estens. ant. far precipitare dalle fondamenta (un edificio)
sua moschea. 3. figur. far cadere, abbattere (dal potere,
6. figur. uccidere, far morire. fra giordano, 2-291:
amor dell'alte muse / sarete pronti a far tutte mie scuse. = comp
, détto; ger. dicèndo). far uso della favella, esprimere con la
. tasso, 2-23: -non volsi far de la mia gloria altrui / né pur
9. figur. esprimere, suggerire; far sorgere (nell'animo) sentimenti,
a nulla; le nozze si debbono / far poi, com'e'saran detti nel
12. nominare, citare, elencare; far menzione, far parola (per lo
citare, elencare; far menzione, far parola (per lo più brevemente).
, opinare; avanzare come ipotesi; far credere, indurre alla persuasione.
ii-21: l'orbo invece consigliava di far dire una messa alla madonna di primosole,
, il quale al secolo ha potuto far dir di sé, con questo indosso,
a galileo] dunque... di far di quelle andate e tornate un'esamine
fiuto comune: che si può far di tutto, e di tutto si fa
dire che prima di vederla avrò a far il giro del globo! cagna,
nel considerare i difetti, quanto nel far vedere le virtù. i.
nel senso di 4 mostrare a parole, far conoscere mediante il discorso '. della
. ciardetti, si sia permesso di far credere al pubblico ch'io abbia date
o nelle case a guardarle, a far fagotto, a nascondere, o per le
: questo mo'non sarebbe cosa da far correre per italia, per esser direttamente
, un portar via roba, per far luogo; vide cappuccini e secolari che dirigevano
: il cardinale di mantoa propose di far seder l'ambasciator spagnolo separato dagli altri
. 2. direttamente, senza far sosta, senza deviare. dante,
ragion del signore né altro diritta- mente far non puote. ariosto, 123: segui
modo di denti (come luogo da far guardie) da ciascuna parte diritti.
diritta del cristiano?... far bene e patire male. aretino, 9-157
ancora da nascere colui che mi ha da far stare. manzoni, pr. sp
, [la commedia] non sa far altro che ridere; ed èssi inebriata sì
; / quel da esti il fe'far, che m'avea in ira / assai
amore: / quel che tu meco far devresti al dritto, / teco '1 fo
, con la quale non puote uomo far cosa né a diritto né a ragione.
passeggiare. lorini, 95: volendo poi far contrabatterie, dove sia necessario lo star
ora, più che mai, occorre far presto. che i dieci cavalli del
pietà, perché queste quattro cose posson far partire l'uomo dalla via della dirittura
di cuore ed in dirittura, per far secondo tutto quello ch'io t'ho comandato
baretti, 1-29: cominciai a non far quasi più conto alcuno d'altri libri
3-iii-158: c'è un'edilità per far murare in dirittura le cose e tirare a
oscuro. 2. figur. far cadere, far precipitare (da una
2. figur. far cadere, far precipitare (da una condizione di potere
al fondo ognun ne viene / per far de'morti quelle fosse piene. calvino
rompere). rendere molle, flessibile; far cedere, diminuire la resistenza di un
occasione ubbidiente, perché si dirompa a far quello che pare al di là di sua
'dirottare', allontanarsi dal suo cammino nel far vela per un porto o altro luogo destinato
: volentier, donne, alle braccia far suole, / sendo a scherzar dirotto.
il giorno in cui il giovanetto dovette far ritorno all'università, pioveva a dirotto;
disciplina, un'attività, una lingua; far compiere progressi. tassoni, vii-522
: era uno di quei contadini che vogliono far capire di essere bastantemente dirozzati, e
dirudina. solo nelle locuz. tose. far dira dino: dare una
. gettar giù da una rupe, far precipitare dall'alto. guido delle colonne
. gettare giù da una rupe, far precipitare dall'alto. busone da gubbio
a confluire la forma parallela dèruère * far cadere, precipitare '): comp
tr. (disabbèllo). letter. far per dere la bellezza,
bellezza, rendere meno bello; far perdere la bellezza, privare di grazia,
vostra piagenza / e 'n dir e 'n far ciò ch'a spiacer pertene.
disabbellire, ma renderla il più che far potesse accettevole e grata a gli occhi di
, iii-262: non vi siete vergognati di far voti e fabricar tempii a dio per
, tr. (disabituo). far perdere un'abitudine, disawezzare.
di confidenza, a distaccare, a far perdere di vista, a disabituare l'uomo
panzini, i-731: quante leggi per far ritornare all'aratro e alla vanga quelli
, che ho consumato un semestre a far niente o poco meno, cioè a
ella non avea / pur né da far difesa; / sol s'accusava rea,
universo chi sa appena e sì disacconciamente far queste cose? d. bartoli, 9-30-307
: ben andava, il più che far potesse, in abito e portamento negletta
voci, allontanandoli dall'intonazione voluta; far perdere l'accordatura. -per lo più
. disaccostumare, tr. letter. far perdere un'abitudine, disabituare.
parola datagli da motezuma, di non far novità in sua assenza; legame disaccreditato
pandaro il giunse. 3. far diminuire d'intensità; attenuare. -anche
soprattutto intellettuale, i pensieri); far apparire meno cruda (una verità)
xxix-59: facesti mostra- mento / di far meo cor contento / di lei, di
una civiltà che sentiva il bisogno di far nascere tutto ornato, anche una stufa
tr. (disaffezióno). letter. far diminuire o perdere l'affezione per una
disagevolezze che mi ritirano ogni dì più dal far versi, ora mi è sopraggiunta la
zagrada, per condissione alcona non dir né far giamai: sostener prima morte. o
. bartoli, 2-2-475: era uso di far loro peggio che a bestie, per
di loro [giovanetti] voglia talor far del prudente, i vecchi lo si hanno
si sdegnano ch'ei voglia disagguagliarsi e far loro innanzi tempo dell'uomo addosso.
, 12-67: disse alla donna: a far che anch'io disteso / qui resti
non vi si potrebbe né ballare né far cosa buona. gemelli careri, 2-1-
: mettere in una situazione imbarazzante, far provare un senso di noia e di
andrà un buon pezzo, avendo a far tante gite: e perciò, acciocché
. -tenere a disagio qualcuno: far aspettare. machiavelli, 3-216: voglio
dico del lor volare, non ha che far nulla col moto universale, al quale
. alfieri, 6-285: al far del dì / si scorgea ver la spiaggia
tr. { disallòggio). ant. far uscire dagli alloggiamenti, far levare il
ant. far uscire dagli alloggiamenti, far levare il campo o le tende
disalveare, tr. { disàlveo). far uscire un fiume dal suo alveo
disalveazióne, sf. il disalveare; il far uscire (un corso d'acqua)
/ ed ancora colui / che vuol far men che ricever d'altrui. cino
immagini, per accostare al senso e far concepire con facilità al popolo quelle verità
-a dirmi il vero, e non mi far gherminelle per addossar- lomi per figliuolo,
io mi risolvo in fatto / di far pigliar lui e il golpe, e dipoi
. (disammaéstro). ant. far dimenticare ciò che si è imparato precedentemente.
spegnere in altri l'amore, far perdere o svanire la passione amorosa per
è 'nnamorato daddivero / che potrebb'anzi far del bianco nero / parer a quanti
cattaneo, ii-1-124: bisogna... far passare la debil corrente del nostro commercio
al figur. -disappannare gli occhi: far vedere chiaramente le cose. lancellotti
. (disappassióno). ant. far scemare la passione; togliere l'entusiasmo.
, che l'uomo disappassionato non possa far cosa alcuna perfettamente. papi, 2-3-198
portandolo per altro il genio a non far nulla, ed essendo anche di una
e però molto più a proposito per far disapprendere il latte già appreso nello stomaco.
merito di questa gentil poetessa, col far correre per la città le copie de'suoi
. baretti, 2-52: non vuoi far caso se non delle appro
, usato più spesso nella maniera * far disappunto ', è voce giustamente disapprovata,
strato d'argento che lo ricopre, far perdere (più o meno) il
forza, strappargliela, sequestrargliela); far deporre le armi a un gruppo armato
mano, il braccio, il fianco: far posare le armi, costringere ad abbandonarle
armi: / e co'begli occhi far che si disarmi / tirato del delle saette
folgore le nubi, / dell'acqua far due diverse arie. gioberti, ii-213:
, soli, e ben custoditi, che far potrebbero per prevenire il tiranno? foscolo
di forza fisica e morale non si sa far rispettare. savinio, 1-139: di
bestiame già raccolti in un armento; far uscire da una mandra altrui uno o
gli erano indispensabili prima d'andare a far la dottrina ai ragazzi o a profumare
restato disarmonico, ridicolo, una stonatura da far rabbrividire sé stesso. 5
43-3-29: non è pruova così possente a far loro comprendere la beatitudine del paradiso,
disastrarla sempre più,... far devi come i parti: combatti fuggendo
disperati ad aiutarsi a vicenda, a far tutti per imo e uno per tutti,
, ed inabilitata per qualunque cagione a far viaggio o a salvarsi. idem,
costringerebbe la gioventù ad avvedersi che a far il poeta bisogna provvedersi della scienza esatta
deve o avvilirsi o credersi incapace di far bene. 2. atto che
). scemare il pregio, far scadere nella stima generale; esautorare,
e messi a disavanzi, / per far servizio altrui, / tutto quel ch'io
una lingua difficilissima, a segno da non far morir le persone di risa o di
io perii: ella non mi può dunque far peggio. piero da siena, 7-57
disawezzare, tr. { disavvézzo). far perdere il vezzo, l'abitudine,
; che ha perduto l'abitudine di far qualche cosa (per mancanza di esercizio
disbarco, disbarchi). disus. far scendere a terra da una nave, sbarcare
, disbranchi). ant. far uscire dal branco. — intr. con
e della figliuola, che serve a far trionfare medea per la ben riuscita vendetta
medici, 5-35: quando ho visto che far acquisto / di lei non posso,
incantarla e discantarla, e perché? per far le travi e le macchine per l'
in casa nel cortile, la cominciò far bagnare cum l'acqua calda. g
, quasi asciugandolo. 5. far partire il proiettile (da un'arma carica
nobilitare i discendenti, / e cerca far qualche bel maritaggio / per acquistar aderenze
, non aver conversato con timea per far ingiuria al marito, o per disordinato appetito
scenduti / di quel poggio, ma sanza far sogiomo / ispronò vegliantino e col buon
qui la tua mente e non mi far discendere / più nel parlar, ché tu
gioberti, i-153: tutto cospira a far credere che la casa di carignano sia destinata
. letter. portare giù dall'alto, far venire giù, far scendere; calare
dall'alto, far venire giù, far scendere; calare. ottimo, i-309
, sm. apparecchio che permette di far scendere oggetti (raramente persone) da
9. ant. palesare, far conoscere; indicare. boccaccio, 9-56
i-236: annunziò voler finalmente dopo sessant'anni far rivedere all'italia una discesa imperiale.
chi disputa, contende; chi ama far discorsi, discutere, trattare argomenti facendo
. (< dischièro). ant. far uscire dalla schiera. - al figur
mezzo il naso: così tornano a far uova, dismettendo il chiocciare.
bocca. -per estens.: far aprire la bocca (nella parola,
crostona a screpolarsi qua e là, e far crich, come dice il poeta nostro
. 6. dar luogo, far nascere, produrre. cesarotti, i-381
, 327: gli ambiziosi si studiano di far prevalere all'opinion nazionale...
, ma preso esempio di quel che far dovesse, corsa con le mani a discingersi
le spade si dan botte / da far vedere il sole a mezzanotte.
un popol devoto. 7. far scemare di forza, di vigore, di
quello dei fatti. 8. far dileguare, far scomparire, dissolvere.
. 8. far dileguare, far scomparire, dissolvere. -anche al figur
alle stanze. pallavicino, i-546: far una bolla... e porla veramente
il piede [dei cavalli] e far la lena dello scendere e salire con facilità
gemme. -far sgorgare, far scaturire. de jennaro, 53:
occhi ognor discioglio. -trasportare, far scorrere (un corso d'acqua,
milizia; e disciplina chiamo l'arte di far buono il soldato; e buon soldato
giovinastri in palestina, / cominciarono a far delle insolenze / a ogni donna cristiana
gli adorati santi, / come per far contanti / con lor busie ne rode infino
, 29: non v'incresca di far penitenza / delle vostre maline, / prendete
a portare il ciliccio, disciplinarsi e far altre penitenze spesso indiscretissime.
visiera del berretto, mostrasse ora di non far proprio nessunissimo conto di quei zelanti «
tocca. 2. tr. far partire, lanciare con forza. -anche
più giovine è la voce 'discoleggiare'(far del discolo), bella assai, nostrale
un rimedio qualche volta buono / per far passare il ruzzo e l'allegria; /
discoli vi sono / che seguitano a far peggio di pria; / e quando
la scuola per andar coi compagni a far alle palle di neve. -spreg
il colore o renderlo più tenue; far sbiadire. sannazaro, 4-167: ma
. 3. render pallido, far impallidire (il viso di una persona
, / discolpi me non potert'io far nego ». tasso, n-ii-510: fui
non sia più in poter suo il non far opere viziose, non per questo rimane
potrebbeli / giovare, e a me non far anco discommodo. nannini, 1-194:
ordinanza. cantù, 346: voleva far capire all'altro i discomodi che venivano all'
] discompagnare, dandosi a credere di far bene, è pravità temeraria. tasso,
pianto ride, / e, per far lagrimar più sempre il mondo, / l'
però che tanto significa imitare, quanto far simile. marino, 18-49: con
: nelle brigate piaceva singolarmente per un far gentile, non discompagnato mai da maschia
ma se la mano si mette a far l'ufficio del capo ed il capo trasmigra
. c., 55: determinò di far guerra pubblica, e venire all'ultima
, ed ogni emenda / son pronto a far, che grato a te mi renda
. discostare, separare, disgiungere; far aprire. -anche al figur.
disconosciente è miserissimo tanto, che pur far vole sé bestia, e con essa la
[crusca]: lo amico ne suol far discon- sigliamento allo amico.
ne dava infinita passione, non potendo far que'frutti e così presto, che
allora quando dell'ortografia toscana siamo per far parola. carducci, ii-2-166: se
la mia già stabilita risoluzione di non mi far più vedere in pubblico co'miei scritti
/ ti si farà, per tuo ben far, nemico: / ed è ragion
bastanza, passar anche del microcosmo a far parole non si dovrà disconvenire.
nannini, 29: non mandò gente a far la discoperta. 3. marin
usanza ancora / talor l'armento e far de'paschi ovile. -all'asciutto
), sm. il discoprire, il far venire in superficie, alla vista,
. 2. figur. il far conoscere ad altri, il palesare,
d'ogni pensiero, che gli amici debbono far l'uno all'altro. m
che si attraversavano al sentiero, che doveva far l'angelo; e discoperto buono spazio
5. figur. mettere in luce, far apparire al di fuori (l'intimo
vedere a tutti, mostrare palesemente; far conoscere, dare a vedere dal comportamento
la presenza di una persona); far notare, far trapelare. livio volgar
una persona); far notare, far trapelare. livio volgar., 3-141
: taci, o micillo: non far discoprire che siamo qui. bartolini, 1-155
. chiari, 5-84: ognuno sa far da medico nelle altrui malattie, ma nelle
meridiano / là dove l'orizzonte pria far sòie *. simintendi, 1-64: ne'
discorda, / e vansi in aria a far guerra le pecchie, / entri fra
mercati '. 8. far perdere l'accordatura, scordare. -intr.
si discorda la chittarra, / voglio far fin a questa diceria / ch'a
castiglione, 75: parevami con tal imitazione far testimonio d'esser discorde di giudicio da
vostra cura in armonia comporre, / e far che il senso alla ragion s'accordi
dai nervi consumati) che prima di far salire in macchina una sconosciuta, le