caro cugino, / più che si far non sa quel paladino. =
, 3-553: or, per venire a far intendere, a chiunque vuole e puote
del contrario chi ha creduto e voluto far credere che una qualunque smisurata campana..
cose che in quella dieta passarono è necessario far particolare menzione, perché quella fu causa
le corde e tórre il vento / per far che de'tremila sia contento.
convincersi. petrarca, 120-5: per far voi certo, che gli estremi morsi
mani dalla collera. io non posso far altro che andare a dirglielo, se
, anzi era una acqua lavorata da far dormire. 4. che riflette
mi molesta, / che non saprò far patto così chiaro, / che m'
più chiari che 'l sole, / da far giorno seren la notte-oscura. parini,
dire. ariosto, 42-102: ch'altrimente far credere è fatica, / se chiaro
e moglie, non c'era da far altro che separarsi, da buoni amiri
bisogno; il che non po far il marmorario. celimi, 708: l'
[le acque], con far buone fosse scoperte o fogne aperte in pozzi
morosamente e con allegria; far chiasso, confu sione;
vita sua di me. tu vuoi pur far a l'amor seco e vuoi ch'
tanto strepito? vi siete forse lusingato di far credere al mondo d'aver ragione?
7. locuz. -far chiasso: far parlare di sé, sollevare rumore,
tenersele per buon ricordo, senza stare a far tanto
i-302: ma qui non c'è da far lo spasimato, / né la
celia. -anche: allo scopo di far rumore, fracasso, strepito. nievo
alla porta con molta cura di non far romore. -esserci, mettere tanto
, cheti; e avvertite a non far cosa per la qual io ne abbi da
cosa per la qual io ne abbi da far chiavare qualcuno di voi, a mal
introdotto nella toppa, in modo da far scattare il meccanismo della serratura.
favelli a posta di durazzo; / ma far 10 ti convien, ché chiavello /
; / onde il signor che mi solea far guerra, / certamente entrando, mi
fine bisogna di nuovo risvegliarsi, e far quel che i maestri principali ordinan loro [
chiave, / che non si può far senza, / ché 'l mezzul pigne,
scavato nel letto di un fiume per far defluire o affluire acqua. fr.
canale o un condotto nei fiumi per far affluire o defluire acqua. fr
allora, perduta ogni grazia, tira a far paura. ossifica, mette ugne;
: orlando ci trovò il suo gusto a far la figura del piccolo martire: e
il divieto di parlare con chicchessia, di far conoscere a chicchessia la mia presenza e
. chicchiriare, intr. far chicchirichì, cantare (il gallo
tempo in cose di nessuna importanza; far scherzi, divertirsi scherzando.
se sono stanco di catalogare, di far la notpmia a questa vita mia d'avaro
i più vicini d'andarsene, e di far largo. [ediz. 1827 (
10. ant. e letter. far venire, invitare. dante, inf
del palagio un servo giovanetto, / del far gentile e del dolor d'agnese /
. ant. citare, invitare qualcuno a far fronte ai propri impegni. s
rossastro. 6. locuz. far chieriche: produrre ferite. ariosto,
spezzar più d'una fronte, / far chieriche maggior de le fratesche. forteguerri,
scottel muffato, / ché in tutto voglion far di loro mostra, / dimenticando il
ufficio civile del sacerdozio cattolico è il far penetrare nelle cittadinanze cristiane gli spiriti evangelici
dentro lo lasciò aperto e andossene a far li suoi servigi. baretti, 1-6
lateranense, perché il bresciani ci possa far vedere « la squadra dei dragoni a
vivande sieno ben cotte e stagionate per far godere voi e gli altri preti che ci
: pigliala [moglie], e non far, com'alcuni nostri / gentiluomini fanno
xx-x-45: ell'è chiesastra, e de far bene ha sete, / e
di quelli vetri che sogliono altrui le maraviglie far vedere. castiglione, 252: un
in fallacie e chimere, senza mai far loro gustar l'acutezza d'una sola
fare, fabbricare chimere: fantasticare, far castelli in aria. bandello, 1-41
libero. onde cominciò di nuovo a far chimere e farneticare. caro, 12-i-177:
non è risoluto d'una cosa suol far chimere di mille, e poi dare
chimèro). ant. e letter. far chimere, fantasticare, concepire idee prive
idee prive di fondamento, immaginare, far invenzioni. caro, 9-2-5:
lungo spazio; se già non si volesse far muovere in un cerchio così piccolo,
ebbi molta gran volontà di venire a far riverenza a la maestà sua in la felicità
di non udire, e seguitava a far girare l'arcolaio lesto lesto. ma appena
sec. xvi-xix), da clinquer * far rumore '(perché pic
cosa più buona del mondo, volle far meglio e fe'peggio, togliendo al
fiori due chinee da camino, senza far motto, vestitala da uomo la menò via
chini l'un verso l'altro con un far sì da vero nell'animo quel ch'
666: due cose mi resta a far: parlare alla fornaia e mettere qualche scompiglio
della chioccia, cioè restano di far più uova, e vogliono covare. carena
sagrestano, lì dirimpetto: una voce da far cascare fi pan di bocca. d'
al birro! / e ci basta poi far come la chiocciola. -prov. vuomo
, 18-1-383: mentre che, nel far la mostra, facevano la chiocciola e
chiodaie, o altri strumenti atti a far chiodagione o bullettame. carena, ii-302
il cavallo di cui solo si poteva far capitale, io intendeva che fosse ricalzato
, scappò fuori la grammatica tanto per far qualcosa che rammentasse le guerre, e
ix-84: giudice alcun non bada / di far d'un no un sì 'n sue
figur. ant. spiegare, interpretare, far comprendere pienamente (un discorso, un
al testo de'loro autori, sogliano far ridere le persone. foscolo, xv-151:
persona vostra; / e'prende vita in far con lei soggiorno. / perch'ha
: pigliala [moglie] e non far, come alcuni nostri / gentiluomini fanno,
per vergogna o paura, per non far trapelare ciò che sa o pensa):
linati, 30-174: ma più mi piaceva far passeggiate fuori porta o salire al castello
di costui; e ne confidiamo di far succedere l'orecchio d'un altro
danari non si fossero prima accordati a far le viste di temere di quel cavallo,
e che vi pregai io che procuraste di far presto, e di concludere prima del
. pulci, vi-134: milan può far di molti raviuoli, / tal ch'
di se medesimo, il potere del far del bene o del male, e
a posta, l'uomo non abbia a far l'orecchio anco a questo. pirandello
botta, 6-i-389: si doveva anche far considerazione, che il posto di boston non
-mettere, porre in considerazione: far notare, richiamare all'attenzione.
corpo di precetti dei quali non si poteva far di meno, perché dettati dalla necessità
le mirabilissime considerazioni che egli ebbe nel far quella fuga. bruno, 79:
'... non si può nemmeno far uso in luogo di * circospezione '
-mettere in considerazione a qualcuno: far apprezzare. caro, 12-i-255:
prima per bocca di qualche signore principale far parlare ad esso signor tornaquinci. algarotti
/ costellazion che gli uomini impazzire / far dovea, consigliarsi di fuggire, /
, quanto piace a lei; sappi far lo schiavo per esser fatto padrone.
cicognani, 6-91: oh! sapeva far bene le cose la signora doralice:
uomini intendete, / non è da far dimora. 0. rucellai, 8-14:
bastardi che andavano per i campi a far man bassa. 4. membro
speculazioni proprie intorno al sistema copernicano, far sapere che precedette la notizia di tutte
altrui. parini, x-19: che far? degg'io di lagrime / bagnar per
un gravissimo delitto, e si trattò di far impiccare i due deputati; ma il
. -ridurre a miglior consiglio: far ravvedere. giovanni dalle celle, 2-18
. castiglione, n 7: onde fannosi far la baia da'fanciulli, come que'
nonno, colla maruzza, si consolavano a far castelli in aria per testate, quando
e di vedervi uffiziare quei frati, e far tutte le ceremonie della messa cantata,
punire ancora alcuni reati, e a far lega coi popoli stranieri. colletta,
madre siena i più soavi accenti, per far persuasa la consoléssa che non ero un
consolidare l'anime, nel capitolo di far le forme prima de l'artigliarie,
vibrandosi quando è sonata, basti a far che si risenta e che consenta al
suono che non può essere pronunciato o far sillaba se non unito con una vocale
concordanza che ne l'ultima e penultima sillaba far si suole; quando largamente, s'
musica, nella quale è vicio grandissimo far due consonanzie perfette l'una dopo l'altra
loro (suoni, voci); far consonanza. coletta, n:
2-1-268: anch'esso [comma] può far cangiare faccia ai consoni e ai dissoni
, che i pruova / di sé far copia altrui, ch'ai suo consorte.
umano, / ristette con suoi servi a far sue arti. poliziano, orfeo,
orfeo, 353: conforto e'maritati a far divorzio, / e ciascun fugga il
autorità fra consorzi di produttori allo scopo di far lavorare tutti vuol dire aumento della disoccupazione
anzi unico, dell'accusa, volevano far constare ch'era per altro. ma
tasso, n-iii-953: niuna cosa può far la consuetudine, la quale assai più
la quale assai più agevolmente non possa far la ragione. bruno, 3-500:
vedeva; poiché sembravagli di non poter far precedere il nome vero della fanciulla dall'
di coltivare e di dar mano a far fruttare la terra, non bisogna trattenersi a
/ qual prence allor dell'alleanza sua / far rifiuto oseria? beato il primo /
un suo deplorabile consulto, cooperò a far torturare, tanagliare e bruciare, come
consulto né scrutino, / si vuol far presto come fa la vampa. sarpi,
segreto del lavorare le gemme; e per far esso consumamento, bisogna avere una sostanza
vecchiaia. -raro. disus. far passare (il tempo). d
notte me consumo in pianti, / per far questa crudel del mio mal sacia.
. -consumarsi in qualche cosa; per far qualche cosa: dedicarvisi con passione.
un'altra cosa una sola sostanza; far proprio. pirandello, 5-350:
fu. ugolini, 105: 4 far la conta ', cioè vedere a chi
cassola, 2-486: fila propose di far la conta. fecero la conta, e
che 'l nostro corte- gian non debba far profession d'esser gran mangiatore, né
in terra; e questo dicono * far la tombolata '. panciatichi, 23:
grembiulino: la madre non le lasciava far niente, ci serviva lei stessa.
città il contagio comincia, si potesse far tosto crederlo tale a tutti, e farlo
; violare la santità della famiglia; far violenza, abusare di una donna;
tolano. -che cosa dovrei far io che lo comprai a quattrini contanti
[i paggi] di quel suo far d'ogni notte: e levavansi, e
della casa, 792: non far come chi paga un debito che, conto
, ridire; esporre; spiegare; far sapere, manifestare. giacomo da lentini
prime, più facili operazioni aritmetiche; far di conto; fare il conto.
questo sovrattutto: stringere la mano, far l'inchino, dire le cose a
, pregò il balli di restare a far compagnia alla signora elena. già, egli
voi lo sapete quel che ci vuole a far cento lire... ora viene
de scripta el si costuma per forestieri far buona scrittura delli denari, i quali
4 automatici ', congegni destinati a far conoscere esattamente il numero di volte che
poria salir più grade, / per far contégna in basso ne divenni. francesco da
contegno d'intelligenti e saputi, per far mostra di entusiasmo o di disdegno.
miniere) con altre materie; e a far questo è di necessità d'aver l'
a vedere e contemplar il fine / che far condensi, e non più d'una
debba stare in ozio, e non far nulla. buti, 3-610: l'
però alla retroguardia, e procurando di far vedere all'altro ch'egli non gli era
, fare ostacolo, opporsi; rifiutarsi, far resistenza; schermirsi, cercare di ripararsi
lo più contato / e li fa far più conta contenenza. francesco da barberino,
cane a ubbidir lui; / e far danze nostral, farne d'estrane, /
lo più contato / e li fa far più conta contenenza. iacopone, 80-86:
parte contener monsignor silvio in fede, e far ch'egli rimanga sodisfatto di me.
saggio, / che non pensasse a far nessun ardire. m. villani, 9-103
si fermava ancora sotto la nostra terrazza per far intendere che cantava; ma noi sentivamo
. pulci, 9-3: erminlon fe'far pel campo festa: / parvegli questo buon
cassiere, tanto da vivere signorilmente senza far nulla; e siccome non lo contentavano,
. rendere beato, felice; rallegrare, far contento. dante, par.
servirvi io a montenero e lo posso far qui se volete. -se si contenta il
lavorio, state chete, e lasciateci far a noi; e dio vi contenti.
, i-329: non vuoisi per altro far troppo delitto a'padri nostri della facile loro
machiavelli, 233: valerio poteva far nascere da lui ogni umanità, dalla
aspettati sulla riva, quando vedevano la vela far capolino tra i fariglioni, e sarebbero
impiegato al demanio, era riuscito a far sapere a chiarina, dopo averla fatta
, 12-i-15: monsignore era contentissimo di far ogni cosa, ed egli mi commise
abonda tanto / ch'ogni voglia può far contenta e paga: / oltre il saper
, cantoni, rientrature e sporgenze da far meglio contenti tutti i venti. -farsi
-fare contento qualcuno di qualche cosa: far sì che acconsenta volentieri, di buon
potrei anzi... / o veder far misera vit'a'frieri, / o
misera vit'a'frieri, / o far la pancia di messer min pieri, /
, 2-6-27: tra lor cominciamo a far pensieri / qual terra ciascadun de quei
, 20-45: pur io vedrò di far che tu l'ottenga, / ch'abbi
intr. (contenzióno). ant. far contenzione, contendere, disputare.
, 2-6-27: tra lor cominciamo a far pensieri / qual terra ciascadun de quei baroni
ivi le sullodate signore ernie stiano a far contesa, ma invece intendi per discrezione
a lavorazione in forni rotanti in modo da far loro assumere la forma sferica (e
veda al n. 5 la locuz. far contesa). serventese dei lambertazzi e
dio e i suoi servi, di far egli sempre miglior trattamenti al loro spirito
: o dolce vita mia, non me far star penosa, / tua faccia graziosa
da l'amor defesa, / co posso far contesa portar tanto calore? chiaro davanzali
e non mi vale inver lui far contesa, / che molti assempri donami sovente
: non può'con gli altri vizii far contesa / chi la sua ghiotta gola non
primiero assalto / alzate avessi, senza far contesa, / degl'inimici le bandiere in
, che sbadagliata era e non poteva far contesa, sverginò. -mettersi alla
la contessa di civillari ', usata per far copertamente capire che 'quella tal cosa
confermare, attestare concordemente, convalidare, far fede. - anche al figur.
contener lo più contato / e li fa far più conta contenenza. ovidio volgar
del sistema continentale napoleonico era quello di far preferire le vie di terra perché si
vie di terra perché si trattava di far senza il mare, e dalle rive
sa qualche volta di freddezza, nel far onore agli uomini virtuosi loro,.
gravoso carico di famiglia, chiese di far parte di un contingente di lavoratori destinato in
una cosa interrotta o appena iniziata); far durare (qualche cosa), mantenerla
un nuovo prencipe, o se pur dovevano far quella nobilissima risoluzione. marino, 14-7
ecco ciò che mi pare di poter far di meglio, per ora *. brancoli
, agg. atto a continuare, a far continuare. de luca, 1-15-1-36
ripe, rive o lido suo si devono far piazze ovvero ampie strade con portici continuati
: non tutti gli uomini capaci di far bene hanno quell'elasticità e fermezza di
. il continuare, il proseguire (a far qualcosa); il continuarsi, il
, conteggio. -far conto, far di conto: le operazioni dell'aritmetica
sia buono abba- chista, cioè sappia far bene di conto; perché gli abba-
prestamente le ragioni, si dicono * far bene i conti *. guarini, 233
ch'egli ritrovò quella del numerare e del far conto, la geometria, l'astrologia
capace un poco di scrivere e di far di conto, senza incomodarsi neppure da
il rimedio. leggere e scrivere, far di conti, un libriccino dei doveri
quelli che sanno leggere, scrivere e far di conto, si rifanno quando possono.
padrone. non che se n'approfittasse nel far le parti e sui conti colonici,
fontana di venchieredo si venga più per far all'amore che per abbeverarsi.
volta che vo'vi siete messo a far questo mestiero, vo'ci avete avuto poco
s'in altro conto aver vuoi a far meco, / di quel ch'io
-allo stringere, al serrare, al far bene dei conti: in conclusione.
e confuso. segneri, iii-1-39: al far bene de'conti, ritroveremo che radissimi
e che non avesse altri mezzi di far paura 1 altrui. nievo, 51:
di ricevemelo, e dargli modo di poterne far pruova. guicciardini, 273: chi
, 1-34: di vendicar le 'ngiurie non far conto, / ma lascia fare al
succiarti del baggiano a tutto pasto, non far conto di poter viver qui. leopardi
: sul grasso non c'era più da far conto; s'era abbandonato a un
impugnar autori d'ingegno eminentissimo si debba far così poca stima, che né anco metta
che truffa, / non mette conto far la barabuffa. carducci, i-1019: ciò
? metter la bocca in cielo? far il mastro di casa a dio? rivederli
a imo che un giorno deve morire di far patir tanto una povera creatura. carducci
351: messer sì, che voi dovresti far i conti a questo modo, a
scavalcato ad un'ostessa, / per far, siccome ei fece, un conticino.
menzione, accenno. -far conto: far menzione, riferire, narrare.
conoscere. -fare conto qualcuno: far consapevole, informare. -farsi conto:
in pugno. -muovere circolarmente, far ruotare. chiabrera, 296: la
messo in sospetto la vicinanza ch'e'voglia far qualche furto, o qualche omicidio,
, 2-28 (i-975): ti converrà far per un anno l'ufficio del capitaniato
riunione di qualche pettegola, ostinata a far calzette di contrabbando, col suo marito
più in altri loro successivi biglietti a far tanto le spiritose a spese de'miei incanutiti
piazze e contrade correndo, minacciavano di far macello di francesi. [sostituito da]
di vannozzo, ix-209: vu avè a far conto / che co misier fo zonto
suoi procuratori, / non potean per lui far domandagione. giovanni delle celle, 4-2-7-8
qualunque persona, sia chi si voglia, far leggi né editti che contradicano a le
queste novità è il seme, è far fecondare un garofano a modo nostro,
che altri faccia una determinata azione; far opposizione, ostacolare; vietare il passo
della valle, 270: se vuoi / far cosa utile forse al mio dolore,
debba, come già si è detto, far conto, ma trapassargli sotto silenzio.
messe in grado di intervenire nel processo a far valere le proprie ragioni. -giudizio
, le parti sono presenti e possono far valere le rispettive ragioni. guicciardini,
goldoni, viii-837: ho d'andarvi per far piacere a voi, e non posso
d'acqua... ci deve far animo a coltivare i grandi ed utili pensieri
i suoi compagni sensali, bevitori da far fremere. 2. che contrae
: della medesima sorte pare che sia il far ridere contrafacendo o imitando, come noi
e il ruggito degli animali, non è far poesia o arte. 2.
scimiotti e bertuccioni, contraffacitori di quanto far veggono. 2. che deturpa,
hanno a loro consolazione il diritto di far la parodia de'loro superiori; la scimmia
questori non possino né predicare essi né far predicare, e contraffacendo, non ostanti
buio esser suole, / ond'io di far ben mal m'affliggo e lagno.
che i malfattori avessero avuto modo di far fare chiavi contrafatte e falsi suggelli. garzoni
fanno tre e quattro, servendosi per far l'altre della pelle dell'animale, e
, tirati a livello; ma bisogna far conto di aver la testa dentro un
maggiore o minor distanza ciò che dee far resistenza, o ritardare lo sforzo di
, azione con cui si tenta di far contrasto o di diminuire il valore e
]: una nuova istituzione si fonda per far contraltare ad un'altra. giusti,
, 1-2 (i-31): fece adunque far una culla d'avorio bellissima, tutta
. e ciò per corromperla, per far contrappesare nella bilancia della sua galanteria quel
, numero, ecc.); far da contrappeso, bilanciare, compensare (
stesso. 5. intr. far equilibrio col proprio peso, far da
intr. far equilibrio col proprio peso, far da contrappeso. - anche al figur
. calvino, 1-293: cominciava a far sera. in mezzo alla stanza pendeva
. 6. locuz. - far contrappeso, fare da contrappeso: tenere
i-221: l'autorità d'omero può far gran contrappeso a molte delle mie ragioni.
d'azeglio, 1-381: e per far contrappeso a quest'influenza delle tradizioni e
antenna, e ritto sulla sponda per far di contrappeso, si lasciò spenzolare sul
pure trovare qualcuno che si presti a far da contrappeso sulle bilance. -porre
contro, resistere; fare impedimento, far ostacolo. leonardo, 7-i-59: fiumi
, le quali vengano ancor esse a far contraposto l'una all'altra, la leggiadria
fa l'arte, che da sé far non può la natura, vi sia paruto
galileo, 396: però, per far che 'l corpo celeste sia corruttibile, basta
ben credere... che cercherei di far in modo che le nostre opinioni,
tutto che giustissima / cagione avria di far tutto il contrario, / pur non
accusatori che 'l detto arrigo gli volea far rubellazione. -riuscire al contrario: dare
cfr. trarre). restringere, far restringere, raggrinzare, rattrappire; raccogliere
frequentiamo in seguito, non ci riesce far lega, non si contrae vera intimità piena
, e, con una sottile contrarte di far poco e patir molto. =
3. milit. stor. segno per far riconoscere ai governatori delle fortezze e ai
), intr. opporsi, far fronte, resistere, cercar di impedire;
, gareggiare, competere, disputare; far questione, discutere dissentendo, litigare;
. tasso, n-ii-300: aveva da far fiero contrasto con l'appetito del senso,
fior degli anni, di cuor gentile, far contrasto alle riserve, ed è preceduta da
, che nel moil brando, / far contrasto ai principii, i quai si denno
ziative. volea / sua pruova far; perché, se lei conquide, /
a contrattamento, soffrire / di far sembianti a la vostra contrata, / chè
non molto dissimili a quelle che sogliono far gli fanciulli, quando contrattano la luta
da un fattore di incertezza che può far pendere il vantaggio del contratto dall'una
più propinqui parenti o col decreto del prencipe far contratto di vendita? straparola, 8-4
, che i vicini del contravventore possono far valere di fronte al tribunale ordinario.
analizzar la natura del contratto sociale, far la dichiarazione de'diritti dell'uomo e del
, che i vicini del contravventore possono far valere di fronte al tribunale ordinario.
contravvenzione: detto della pubblica autorità, far constatare a un soggetto che ha commesso
. venire). operare contro, far cosa contraria (alla volontà di una
firenze, 35: e a far fare le predette cose vogliamo che siano tenuti
. 5. tr. comunicare, far conoscere. panciatichi, 206: mi
, ordinando che uno di essi ancora sul far del giorno si lasciasse vedere, mostrando
in parti. guerrazzi, i-179: sul far del giorno si era sognato come omobono
3-5: tempo non mi parea da far riparo / contr'a'colpi d'amor.
soffrenza: / non è valenza - far male a soffrente. iacopone, 4-32:
batteria interrata in campagna... il far le contrabbatterie è uno scriver nell'onde
solo e menomo piacere, basta a far che l'essere noccia all'esistente.
arrivare alla verità, ma anche per far naufragio nella vita. gavoni, 1-188
e levarne via qualche parte; con far però lavori nel contraggomito, abili a
solo i principi assoluti si divertono a far leggi e controleggi, ma certi parlamenti
in una esperienza ottica può la controluce far risaltare maggiormente certi punti. stuparich,
nieri, 106: « e si potrebbero far tornare tutti in una volta come li
signor giulio potrà andare più avvertito in far l'officio ch'io gli scrissi per
credere, non sarebbero il caso a far in guerra il mestiere del contramminatore,
ficii vestali vadano [le bilancie] a far intendere a questi ed a quelle,
*. che si usa per far retrocedere l'imbarcazione. = comp
l'orecchia attenta al suggeritore bastava a far rappresentare un eroe e un'eroina senza
imprese però consistevano... nel far delle serenate ne'luoghi da'quali poteva venire
alberi restano affatto isolati, così per far loro prender la forma che si desidera,
, essendo ricco e solo, / far conto di pigliare uno siroppo. redi,
trotto in cui ci si impegna a far coprire al cavallo il percorso in tempo
lagnarsi, è la maniera di non far mai bene i propri interessi, e di
[un certo sonetto], e di far per modo ch'io non incorra in
la contumacia: cancellare la colpa, far dimenticare terrore mediante un atto di espiazione
è tanto disconvenevole a quegli che vuol far penitenzia, quanto è il conturbante furore
non sia corpo, abbia virtù di far muovere e conturbare i corpi. prati,
sicurezza: in supplimento della quale bisogna far conto di valutar il comodo, e talora
per questo padron 'ntoni si è affrettato a far allestire la sua barca; contuttoché mastro
parere che neanco la materia vi avesse che far cosa veruna. fagiuoli, 3-3-295:
dell'animo suo, convalidata col non far mai cattivo viso ad alcuno di quegli
nobile usava artifizi e angherie per far monaca una sua figlia,...
che io del tutto aveva disposto di non far mai, considerando... come
: non te 'ncresca, anema, a far qui penetenza, / ché tutte le
le sue convenienze, ho subito pensato a far nascere un negozio tra v. s
, 2-103: la primavera cominciava a far crescere il prezzo della mano d'opera,
17-53: là convenivano i fidanzati a far chiacchiericci, malignità, supposizioni, a
4-3: simula anch'ella; e così far conviene / con esso lui, di
l'anima forsennata, che procaccia / far d'una tigre sciolta preda in caccia,
sola testimonianza, la quale ne potea far la moglie del perfido, se volesse?
conforme. 28. ant. far venire, far divenire, trasformare.
28. ant. far venire, far divenire, trasformare. chiaro davanzali,
lingua lacerar questo e quell'altro, far ridotti nelle botteghe, tener scola nelle
era il consenso di colui che volevano far re; imperciocché queste cose avevano [
, 1-108: si poteano i conventi far rimanere, ma colla legge di non
sieno stati a canti vivi, ma per far gli conventi più stretti, gli ho
con istucco o altra simile materia per far apparire il continuo dove non è,
a me molto piace... il far lavorare a un tanto il passo,
e massime all'incanto, o vero far prezzo di accordo co'capi de'lavoranti,
briga, se non il sabbato sera far misurare il lavoro fatto, e pagarli
segnatamente nelle arti belle, il far senza il vero, e in onta al
. 3. tr. raro. far convergere, dirigere, indirizzare. -
mi dicea « si vuole appunto / far degli amanti quel che delle vesti: /
necessario che io giochi, per non far dire di me la conversazione. g.
, 4-48: la signora capitana, per far vedere che sapeva stare in conversazione,
contorni, dove s'è ritirato a far l'estate, io ancora, per
crudeli, 1-113: io vi voglio far ora un mappamondo / di tutta quanta
è tanto disconvenevole a quegli che vuol far penitenzia, quanto è il conturbante furore,
stesso). -anche rifl.: far impeto, violenza; assalire. giamboni
. 10. fare cambiare, far divenire diverso (modificando qualità o natura
giorni e hanno conversa la festa tutta in far stimar sé e non in onore di
po'di briga, e questa fia il far cedere / la livia; deh!
, la virtù, la penitenza; far mutare opinioni, idee, posizioni politiche,
, 2- 136: se avessi voluto far la convertitrice, mi sarei fatta missionaria
poterlo convincere con testimoni irrefragabili e manifestamente far palese il suo fallo. algarotti,
lettere. 5. disus. far palese, evidente; mostrare, provare
proprie ragioni e i propri diritti; far condannare l'avversario; ottenere in forza
sapere; sendomi ben convinto che al far tragedie il primo sapere richiesto, si
d'amelia di mettersi a letto e di far buio in presenza di terzi, non
piccolomini, 70: le condizioni che per far quest'effetto sono necessarie a questo sillogismo
la particella pronominale). disus. far convito, trattenersi a mensa, banchettare.
apposta ad impastare il pane, per far vedere che non le importava più d'
1-110: io per me non mi seppi far mai così savio, che io a
di ottener voti favorevoli... per far eleggere a suo tempo per convittore nel
(conviviate), intr. ant. far convito, trattenersi a banchetto, banchettare
con altri in uno stesso luogo, far parte della stessa società; coabitare,
parte della stessa società; coabitare, far vita comune (e si riferisce, in
); indire (una riunione); far venire (una o più persone in
3. ant. chiamare in aiuto, far venire in soccorso; invocare il soccorso
6. ant. invocare, far accadere, far venire. sannazaro,
. ant. invocare, far accadere, far venire. sannazaro, 9-137: soleva
, ecc.); riunire e far navigare in convoglio più navi mercantili (
fuori la gàstina! ». ma come far presentare la gàstina, che nel suo
in moto e in convulsione, / per far le cose andar tutte a martello.
adoperati in precedenti gione creata ad arte per far apparire onesto, distillazioni. vero od
coocoonestazione..., il voler far guerra contro i turchi. bata
combattere le speculazioni, calmierare le aree, far rispet altri; partecipare a
quali ambiscono di essere chiamati a far parte della ricostituita accademia dei lincei
: io pono a rischio me, per far lui franco, e m'oppongo a
iii-159: il tuo bugione non può far sì che noi non leviamo il puntello
si coperchia e tura come nel far dell'altra sperienza. -figur.
dagl'iracondi venti al mondo tutto / far di sopra un ferale atro coperchio. colletta
-fare, farsi coperchio: difendere, far riparo, difesa, coprirsi, ripararsi
il coperchio. -il diavolo insegna a far le pentole, ma non i coperchi
speculazioni proprie intorno al sistema copernicano, far sapere che precedette la notizia di tutte alla
in ornar puntali,... a far crocette, pendenti, sca- tolini,
leggerla... e... far ch'e'l'abbia sott'una vostra
belle galle di gengiovo, e fecene far due di quelle del cane, le
. vasari, iii-495: restaci a far menzione delle superficie ed ornamento del sesto
avrete al luogo [lo stoppino da far fuoco alla mina], gli farete sopra
e cervello con tanta disinteressatezza, per far del bene? il sacchi a cui
cui ho proccurato tanti vantaggi cerca di far me covertella al suo bavoso bamboleggiare! »
i settimanali d'attualità portavano notizie da far rabbrividire, ma la gente sembrava prestar
9-421: pensavam di condurci / a far corte al rettor, com'è usanza
, / con l'azza e col pugnai far la battaglia. bandello, 1-34 (
tu li giri, / come può far amor criar martiri / sì dispietati ch'uccidan
] è stato alquanto coperto, per far più risplendente comparsa. settembrini, 1-173
infreddata; / or sappi che de'far d'ogni altro mese... /
vulcanizzavano a buon prezzo i copertoni e far la strada conveniva. 3
vera copertura è il lavoro; bisogna far lavorare, produrre, e generare movimento
lo parlar e l'andar e 'l far dimora / e li atti e li costumi
donzella, che si pruova / di sé far copia altrui, ch'ai suo consorte
vuole / ricompensar lo 'ndugio, col far ora / di sé copia a ognuno.
mal ridotti, chieser costoro di poterne far trarre delle copie autentiche. alfieri,
istituzione); ripetere alla lettera, far propri i concetti di uno scrittore,
un'umanità... unicamente occupata a far fare, in alcuni secondi, un
poi avere la fantesca di coppe: far credere di. essere ricco senza esserlo
-servire di coppa, servire della coppa: far da coppiere. -servire di coppa e
. ventura rosetti, 61: a far diventar negra ima persona, cioè le
l'argento per modo piccolo, e far li saggi; cori ora, in
grande ch'avevano i fornai, bisognava far quistione per averne ima coppia, di
creduto che nei caffè si andasse a far coppiétta con un uomo, e non
, e smaniati te 10 stomaco, far nondimeno sembiante di bere ambrosia pretta dalla
occipite, nuca. -far coppino: far capolino. pulci, 24-98: poi
nelle masserizie di casa, era per far del resto, con lo giungervi fino
e le spalle bianche di neve lo potevano far sembrare un giovane contadino russo.
/ d'una lucertola. rendo far del nostro fallo ammenda, / da l'
lato, che tante vigilie e digiuni far le faceva che a pena una volta il
, della notte eterna: uccidere, far morire. caro, 10-864: enea
facciamoci coraggio, e proviamo un poco di far paura a loro. giusti, v-301
precipita per noi: « vatti a far benedire da chi più t'aggrada! *
colonne, ii-168: amor non cura -di far suo'dannaggi / ch'a li coraggi
preso amore, / che non porea far fiore / ver me cosa spiacente. rustico
perché le sono sempre in quel pensiero di far trarre altrui il cuore e la corata
gigante trova. / or che li potrà far, che quel portava / un coi'
i-266: dunque che si ha da far? elmo e corazza / non ci vuole
e corazza / non ci vuole a far fronte a cotal oste, / la quale
or seggi or arche / pur rozzamente far, che sien ricetto / del villesco tesoro
volergli far conoscere i suoi spropositi bisogna dirli le
grandi scappellotti e godendo avermi corbellato col far le viste di dormire. -corbellare la
diritto dell'individualità come il diritto di far cattive azioni o corbellerie. soffici, 1-39
. 5. prov. a far le corbellerie c'è sempre tempo.
n'è uno che dice: * a far le corbellerie siam sempre a tempo '
lippi, 11-27: mentre quivi, per far dispetto a'corbi, / sotto
superiore ad ogni vendetta, mandò a far ufficio efficace perché non seguisse quello spettacolo
che trovassero venticinque ducati veneziani, per far non so che stillamenti, onde un corrivo
tutta notte... mi posi a far non so che, e dimenticaimelo.
5-2 (27): a voi convien far fare corde molto più sottili agli archi
tutti comunalmente s'usano; e appresso far fare saettamento, le cocche del quale non
usare l'inganno e l'astuzia per far dire a qualcuno ciò che interessa,
. ariosto, 8-29: signor, far mi convien come fa il buono / sonator
; ciò che è in grado di far tornare alla memoria o di risvegliare un
teatrale. — toccare una corda, far vibrare una corda: trattare un determinato
ascolta; agitare sentimenti, idee; far leva su un determinato sentimento; riuscire
c'è il più efficace stimolo a far andare un vecchio. f. corsini,
che volendo il poeta in tal caso far vedere più facce e diversi aspetti del carattere
colorito fra tanta varietà di gradazioni, far vibrare tante corde senza che il motivo principale
filare, annaspare, dipanare, cucire, far le calze, la cordellina, accerrare
da un mese, avrebbe forse saputo far tanto. nievo, 81: a poco
agli uomini nel calice della vita per far loro tranghiot- tire quell'amara bevanda.
percussione sia a frizione, così da far partire il colpo. -tormento della cordicella
, 174: sartiami minuti per guarnire e far cordini, cordiniere a 11'antenne di
lotto pisano, xii-1-433: del mal far penitenza / non ponno aver; ben c'
, / né più col pianto amaro far oltraggi / ai dolcissimi raggi de'begli
, nuovo cordoglio sopra la nave a far cominciò. giov. cavalcanti, 53
a letto, mettere a giacere, far distendere nel letto. diodati [
un ramo, ima pianta) per far propaggini. crescenzi volgar., 4-10
2-113: le cornacchie letterarie vo- rebbon far credere naturalmente loro le penne pavone- sche
. bronzino, xxvi-3-64: che per far qualche bella cornacchiaia, / che suoni
pulci, 16-41: rinaldo il volea far pur cornamusa / d'un certo sogno
... gasparo conte di scomberg a far levata di seimila fanti svizzeri, e
tua magione, / abbia ardir di far scalata; / altrimente, a dirla schietta
stu- faruoli attendono a lavare, a far sudare, a metter cornetti, a
di cresta. 9. locuz. far cornice a un discorso, a una
un corniciaménto intorno, che veniva a far lo sfondato del rosone. buonarroti il
gamerra, 11-15: molti avvezzi a far solo i cicisbei / disser: sdegniam
sfondar lastre, / e gli occhi a far tirar a sé le coma / sbalordite
teglio e dei dintorni si cominciò a far loro le coma, e a domandare se
io son stato in la determinazione di far questa congregazione oggi, in questa ora e
dio nello steccato un giorno, / per far col disco e la racchetta il gioco
più infame e scelerata strega, / per far che a casa tu non mai ritorni
. / e non potrà, se volessi far ora, / levar più d'un
- mettere ad altri per le corna: far nascere un pensiero, una curiosità,
, 1-7-58: quando penso con nanni / far la vita filice / colla sconcruslon del
costui si stizzì assaissimo di veder leopardo far così basso conto delle sue occhiate;
con comicina di sodo e brunito intaglio far maggiormente considerare le rare loro pitture. bonomo
nel salmeggiare de l'ufficio, di far sedere quella parte del coro che debbe,
il vento, e col movimento non far prendere sicura regola dalle linee, perciò
atti publici premessi dal graduato laureando, far un circolo grazioso. vico, 357:
, 295-12: ivi ha del suo ben far corona e palma. paolo da certaldo
, bellezza, eleganza). — far corona a qualcuno o a qualche cosa
vidi più fulgor vivi e vincenti / far di noi centro e di sé far corona
/ far di noi centro e di sé far corona. lorenzo de'medici,
in spezieria sopra una panca / a far corona a un vecchio capitano. foscolo,
il moto nel suonare, s'ha da far gagliardo e forte. garzoni, 1-577
più apparente dell'altre, avendo a far corona all'edificio; che per essere ornata
voci più care. se ne volessero far di meno, ci avrebbero 'compimento,
canto. buommattei, i-33: non far come il lupo, che sempre mangia a
forse potrà, sentendosi svogliata, / far di quest'anche qualche corpacciata. =
facoltà e sostanze, mandavano le figliuole a far guadagno col corpo, per rimetter le
di credere, un oscuro desiderio di far parte di quel mirabile corpo mistico che
, la vuoto in una conca e lassola far corpo. ricettario fiorentino, 18:
centrale basso e lungo; tanto da far pensare a due giraffe sorelle-siamesi. -corpo
corpo risonante, apertamente si vede nel far sonare il bicchiere, dentro 'l quale sia
di precetti dei quali non si poteva far di meno. 40. disus
se tanti instrumenti si mettono insieme per far corpo di consonanze, come dicono,
buonarroti il giovane, g-ixi: vo'dunque far le visite imbriani, 2-37:
non so perché tu mi t'abbi a far fiancheggiare una cortina,..
tutto quel tempo che aveva speso in far qualche cosa a questo mondo. collodi
compiti di scuola così. dovevo assolutamente far corpo col mio banco, sentirlo attaccato
chiedendo di separarsi dagli austriaci e di far corpo da sé sotto la protezione del vincitore
corpo: starsene in ozio, senza far nulla. cellini, 1-56 (139
carne è corporale, non può nello spirito far effetto alcuno. marino, vii-129:
., i-171: lo giudice dee far vendetta punendo gli uomini corporalmente e pecunialmente
ant. e letter. addensarsi; far corpo; prendere forma corporea.
e scarna corporatura, quindi non potrà far preponderare di molto la carne sulle ossa
gazzettarie, e tutto in somma il vuol far da intelligente / fino in ciò che non
in generale. sforzisi prima lui di non far male. castiglione, 84: ancor
vi abbino remedio tura e la doverebbono far correggere. giacomini, 1-97: alcuno.
dati, 75: io che è solito far l'uomo anche dell'ottimo, quando ei
fra due grandezze variabili, tale da far presumere che il valore deltuna muti al
/ che tu nonsie corrente / a far né a dir follìa. giamboni, 2-10
il famoso giornale... per far conoscere e tenere al corrente l'europa,
state finora occupate da alberi atti a far tavole e correnti. milizia, ii-
e poi potevano baciarle. 3. far scorrerie, passare con truppe armate per
volta montati e partiti, comincia a far fresco per il movimento, e corriamo
carne, / come il bracco suol far dietro le stame. 20.
navette nell'ordito. 22. far ricorso. -correre ai ripari: cercare
. non ha voglia né ardire di far le ragioni al suo prossimo; anzi leggermente
siamo stati abili a trovar la maniera di far correre il fogliame e i festoni delle
poco rispettoso, non mi dilungo a far vedere quanto il senso suo sforzato corra meno
paghe, / e ch'è spinto a far quel per non rubare. lancellotti,
a sua ma- gestà, tornando da far correre il cervio, al ponte di
-correre dietro a chi fugge: far del bene a chi non lo desidera
n. 4. -correr parola: far circolare una voce, una notizia.
-correre sotto qualche cosa: sottostarvi; far parte (di un dato ordine,
dà un po'd'uggia, vuol far la correttora e la sputa sentenze. c
le tragedie si posava a destra per far la parte di giasone, e poi a
di giasone, e poi a sinistra per far quella di medea. =
ogne stagione / in lor correzione / per far l'opera piana / cola fede cristiana
contrastando / possa in opera d'armi far cimento / fruttuoso di sé per correzione /
si conviene il flagello al cavallo per far che tema e il freno all'asinelio per
,... con un viso da far morire in bocca a chi si sia
in una dominazione, e fu causa di far perder alli cristiani l'antica riverenza e
correzione, de la quale non voglio far professione. marino, vii-178: suole
, 5-548: s'era arrischiato a far di nascosto qualche correzioncina ortografica.
, / e cominciare stormo, e far lor mostra, / e tal volta partir
fuori d'italia non potranno essere serdi far l'arte del corrièro, sì per non
sacrificare parte delle sue libertà interne, a far getto della sua idealità storica, ecc
pena; per il che né meno far la specifica numerazione che per questa causa
amica sua ma per se stessa cominciò a far ogni opera per acquistarlo e farlo a
, avesse detto maternità letteraria; giacché a far più intenso l'amore materno concorre anche
, per corrispondenza di quella opera, far la sua nell'altra nicchia col medesimo
divota, se ben dovuta, a far che la partita del cambio tra noi
2-11: né men si ebbe mezzo di far loro [alle soldatesche] rimettere qualche
o in parte di esso permette di far giungere rifornimenti, di ricevere e trasmettere
di santa scolastica. serra, ii-169: far questo mestiere [del giornalismo] su
del cannone, e preme fino a far di sé, e di qualunque sia il
, e trovi l'assassino, / far fare una caraffa e un pentolino. segneri
fossi, a tirar condotti, a far argini e a corrivar la terra con mille
un sì corrivo miracolo, ne volse far leggenda; e lo sa iddio se il
ini, 641: carlo magno procura di far risorger le scienze
12. tr. ant. stuprare, far violenza, violare. bencivenni, 4-80
] che si corrompono più facilmente e far conserva dell'altre che più lungamente si
gli alchimici,... per far lor ogli, o gagliarde acque acute e
. redi, 16-iv-20: altri, per far ristesse prove, inghiottiscono senza molto pericolo
stata dal perfido marito uccisa, senza far movimento alcuno, non dopo molto al
spesso m'awien ch'i'non posso far motto, / sì mi strugge lo
sacchetti, 87: ma 10 vo'far con vo'nuovo corotto / di due,
. pass, corrufitus, da corrumfière 4 far male; recar danno, dolore '
11 voler meo, / no me far corrucciar, parteti ornai! iacofione,
tr. ant. addolorare, rattristare, far adirare; destare, suscitare, eccitare
, 27-86: sol mi duole di dover far cruccio / a questa bella donna,
/ a questa bella donna, e far scemo / di tanta grazia il mondo,
che corruga, che ha il potere di far corrugare, di far aggrinzare.
il potere di far corrugare, di far aggrinzare. bencivenni, 5-24:
: potenzia [della negromanzia] di far turbare la tranquilla serenità dell'aria,
convertendo quella in notturno aspetto, e far le corruscazioni e venti con ispaventevoli toni
: questo è l'onor che del ben far s'aspetta: / mostrar per gloria
i necessari rimedi delle virtudi, per far ai nascenti vizi gagliarda resistenza.
] che si corrompono più facilmente e far conserva dell'altre che più lungamente si
se vedete le mondane spose ubbidire e far tanti onori e piaceri a'loro corruttibili
. galileo, 396: però, per far che 'l corpo celeste sia corruttibile,
galileo, 396: però, per far che 'l corpo celeste sia corruttibile, basta
del tempo e della malvagia educazione a far grata la loro poesia, l'uno introducendo
». pirandello, 5-596: dovete far presto. a che ora parte la
in quegli anni aveano per moda di far delle corse a cavallo per chiaia ed
e guemì ottimamente, e diessi a far sua della roba d'ogni uomo, e
. frugoni, 642: stanco amor di far tarderò, i... i
/ rampogna, fiede, ed a ben far rincora. galileo, 3-1-407: non
nel vostro 'bue pedagogo 'per far credere ai vostri leggitori che li avete
10-3-3: oh, il padrone vuol far altro che venire al corso! parini,
dovette dar corso all'affare per non far torto al sistema. ella mi capisce
: si viddero divisioni ed eserciti interi far voltafaccia e passare al nimico sul campo
e 'l sangiogheto sono vitigni lodati per far del vino assai, sì come le viti
può considerare in che maniera son da far le corti... nella villa,
; perché il luogo dove tu ordini di far la corte è posto intra l'altre
-la qual m'ha promesso / di far per me ciò che sarà possibile / perch'
sa / che questo garzonetto abbia a far corte, / hanno a volar le suppliche
anonitno genovese, xxxv-1-758: de ben far festa e covìar / e tener corte
essendo dunque corsa tutta la città a far corte al principe e rincontrare il re,
le toghe si portavano la mattina a far la corte a'grandi signori, e davano
messa lì per batter le mani e far la corte al padrone magnanimo. e
ha scritto con vantaggio, sarà stato per far la corte al vostro eccellente eccellentissimo estratto
leopardi, i- 1027: lo stesso far corte a una nazione per ottenerne il
: se vivesse ora, avrebbe dovuto far la corteccia più dura. -fermarsi
là. -non passare la corteccia: far poca impressione, non penetrare a fondo
. (cortéggio). accompagnare, far corteggio a un prin cipe
un pipistrel veniva, / o a far la mattinata una civetta, / la
alfieri, i-224: mi piegai allora al far
ricchi, xxv-1-209: sempre che abbiam da far qualche bel tratto / par che intravenga
, s'erano messi a corteggiarla e far seco a l'amore, i quali ella
: si vanno a struggere i poeti per far commedie? vengano qui, se vogliono
sarebbero amiche e comari, venute a far corteggio a lucia. d'azeglio,
e là si congregava la famiglia a far loro corteggio fino all'ora del gioco.
cara luna, allor ch'io veggio / far le stelle a te corteggio, /
sanità e la pazzia, e che potè far credere, non che ad altri,
non possa in modo alcuno dare o far dare, porgere o far porgere colazione di
dare o far dare, porgere o far porgere colazione di alcuna sorte alle persone
ben alto, e non potè ano far a meno di mostrarlesi cortesi. ojetti,
stare a braccia conserte; stare senza far niente, stare in ozio; vivere
giovane e m'addoloravo se non riuscivo a far sorridere, almeno per cortesia, il
chiesto cortesia di gente d'arme per far sagrifìcio [ecc.].
che da qui innanzi sarò in istato di far loro del male e del bene quando
della servitù cortigiana, assicurarsi di non far quei pazzi spropositi che violentano i maestri
dimena e gratta, / e perché vuol far meco il cortegiano, / questo suo
d'altri tempi, tutto avrebbe servito a far ricordo, a far passato.
avrebbe servito a far ricordo, a far passato. 4. ciascuno degli
marino, vii-96: compiacquesi alle volte di far festoni. rivolgetevi, vi priego
, cioè, non aver forze bastanti a far quello, ch'ella vorrebbe. traslato
... voi non avete occasione di far loro del bene; né il corto
e di parole / dilazion, ma far la lite corta, / dove circonda il
'. pare che in questo luogo significhi far tutti gli sforzi per riuscire a bene
: ha visto il cortone di barbìga far forza con le grandi ali e sollevarsi
infreddata: / or sappi che de'far d'ogni altro mese...;
corvettare, intr. [corvétto). far corvetta, saltare, saltellare (un
: 10 la vendetta / giuro di far ne l'omicida franco, /..
del diavolo e cartocci di fumo, a far crescere le famiglie? =
e dielmi in fato, / per far di sé col mondo esempio e fede.
sé, al prossimo si póne / far forza, dico in loro ed in lor
mirabil fede soglio, / che devrò far di te cosa gentile? boccaccio,
, lasciamo le burle: attendete a far cosa buona, ché io, per questo
mani dalla collera. io non posso far altro che andare a dirglielo, se la
omicidii e le rapine / in ogni parte far roma dolente; / e con incendi
della vera compunzione del cuore umiliato, far grandi e virtuose cose, e parlare
messo sempre delle cose allegre, da far ridere il cuore agli altri, lì
questo sovrattutto: stringere la mano, far l'inchino, dire le cose a tempo
da quello che don abbondio aveva voluto far credere. svevo, 3-581: per lusingarlo
mio vecchio padre, fui contento di far loro tal compagnia. grazzini, 4-275:
vittoria. firenzuola, 19: non potè far rendere al povero romito cosa alcuna del
bandello, 1-39 (i-462): fece far due buonissime spade e dui pugnali tutti
ambra, xxv-2-386: sogliono / gl'innamorati far cose del diavolo. -cos'è
la cosa!... in casa far lo sa ivano, e fuori il
e moglie, non c'era da far altro che separarsi da buoni amici.
delle cose: minacciare qualche pericolo, far presagire una qualche novità, per lo
di non udire, e seguitava a far girare l'arcolaio lesto lesto. svevo
altrui, andandolo spegnendo, / e far parer che ciò mal sia, mentendo
è una cosa, e il sentirsi far male è un'altra. -essere una
, voleva la sua dote, voleva far delle cose grandi. -fare le
. -fare le cose bene, far le cose senza risparmio: fare quanto
falananna, avendo avuto grandissima voglia di far le sue cose, e forse [ecc
fare una cosa rapida: sbrigarsi, far presto, fare in fretta. -farsi
le cose sacrosante. -vedere, far vedere, mostrare ogni cosa: vedere
domeniche nel mezzo de la messa a far loro brevemente un sermone, comandargli le
i pali de le vigne, non far pascer le bestie negli altrui campi e simili
per difendermene, mi bisognò trattenermi senza far nulla e senza potermi partire. redi
mai volte non si era ripromesso di far ripagare a quel coserellino, la fredda e
concordatario italiano, contratto segretamente, senza far precedere le pubblicazioni, alla presenza del
3-2-227: chi oggi una commedia a far m'invita, /... /
prevedibili. -ferma volontà di far bene. cavalca, 20-154: questa
grande grazia, se per coscienza di far bene l'uomo ingiustamente è perseguitato.
/ d'ogni mio fallo, e vo'far penitenza. vasari, i-696: volendo
almen sì calante, che si dovrebbono far coscienza a spacciarlo con libertà. magalotti
perché nulla si perde a non si far coscienza delle parole dell'autore, per isprimergli
a bere, a passeggiare, a far l'amore; / stringe un'angoscia,
, come della conquistata, che possono far testo in materia di cavalleria. leopardi,
, mi converrà andare in cucina a far la sguattera. goldoni, vii-1053: -e
vii-188: tocca agl'ispettori di esaminare e far esaminare dagli scienziati quel testo e di
bacchetta tien per lui, / e far l'ufizio suo cori colà. fagiuoli,
75): gli error che ci fa far l'ira e lo sdegno / hanno,
è ridotto in bisogno, il bisogno fa far di pazze cose; e così andiam
: e quanta e quale vid'io lei far piue / per allegrezza nuova che s'
idrografia. caro, 12-ii-140: e per far ciò compiutamente saranno necessarie le morali d'
estense, e, come l'ariosto, far la sua corte al duca. b
, i-882: presa da una voglia di far presto, si mise all'opera,
trovai all'impegno; se si potessero far le cose due volte! svevo, 2-392
figur. chiabrera, 73: a far più lunga via non avea lena, /
per una ingenua vanità naturale, di far pompa del suo sapere, in conspetto
fronte. berchet, 89: ecco far ala, e un adito / schiuder.
universo. d. battoli, 9-29-1-113: far questo universo un tutto concatenato e cospirante
ch'io facessi, se tutto cospirava a far che s'abbarbicasse ognora più in me
/ e sia intorno a lui sanza far resta, / dicendo che già mai a
. martelli [tommaseo]: si degni far lettera all'erario suo di salerno di
constantissimamente supportò, ben furono bastanti a far fede che la fortuna, come sempre fu
, a forza di cubiti si fanno far strada a tutti, tanto che se gli
/ costellazion che gli uomini impazzire / far dovea, consigliarsi di fuggire, / per
però andando via, si tornano a far vedere i voti e l'aperture. trinci
costituente ', di venticinque persone, far si potrebbe di ottanta, e combinare
non potete sicuramente ad un istesso punto far concorrere altro che tre linee rette solo
comune della chiesa. 6. far stare, tenere (in una data condizione
10. disus. riporre, collocare, far consistere. maestro alberto, 83:
[licheni], inetti per costituzione a far vita da nomadi, si sistemano alla
vollono rinnovare una costituzione antica, di far fare una orazione funebre nella morte di messer
, voi potete ad una ora a voi far grandissimo onore, e a me,
il suo viaggio in svizzera, voleva far capire a tutti i costi di « aver
leone ebreo, 199: se mi vuoi far bene, aiutami a far debiti nuovi
mi vuoi far bene, aiutami a far debiti nuovi, e non mi costringere a
quella pietà che ti costrinse / morendo far del nostro fallo ammenda, / da l'
: so che vostra eccellenza non volendo far violenza alla sua volontà o a l'
rena. 3. mettere, far stare (una persona in un dato
5. figur. ant. far soffrire, angustiare, tormentare. chiaro
7. ant. arrestare, far cessare. simintendi, 2-2-113: lego
genio e lo spirito, a voler far prode, vuol esser libero, e alla
parer mio, / e nulla si può far sanza costui. -ant. usato
bruno, 3-11: basta di questo far veder una testa, di quello un
l'altro paghi, ed el vuol far la vista. storia dei santi barlaam
molossi e con arme d'intorno / per far caccia de'lupi e degli orsi.
la natura] non può di scostumato far costumato senza l'usanza, la quale è
/ ma quando ha il destro a far cotal lavoro, / non prenda indugia,
contentezza. marini, xxiv-769: senza far risposta diè di sproni al cavallo e
, che potendo aver la grazia di far penitenza, e non volendola, che
là saltella, / vid'io lo minotauro far cotale. cavalca, 16-1-235: se
cielo che si ostina a piovere e a far freddo riscaldare adesso un cotal poco quelle
non pensò, non ardì, né far potea / donna sola e inesperta opra
insegnare quello incantesimo, ché tu possa far cavalla di me e fare i fatti
desir gelati, / che suol ne'ferri far la cote alpina, / che non
. bronzino, xxvi-3-65: non posso far ch'io non lodi, e non ami
sua fessa usa per penna, / per far noto quel mal che sì l'offende
tirate e la disposizion della persona nel far le riverenzie. straparola, 5-1: era
). crescenzio, 1-40: a far il bastardo d'una galea sottile..
grossa di cotone, per lo più da far vele. = dimin. di cotone
, 6-54: vino / gagliardo ben da far pigliar la cotta. rosso di san
recipiente pieno d'acqua, o nel far cadere, colpendolo con le gocce di
, 79-1: un danaio, non che far cottardita, / avessi sol,
datemi tanto che io mi possa far medicare, emendate la cotar
/ oltre l'irto canneto atto a far dardi. idem, v-1-386: gli artieri
iii, per suo ordine dato principio a far rifondare il ponte s. maria di
generale dei cottimi, gli toccò, per far tornare non si sa bene quale somma
/ ov'arde cera a li mangiar'far cotti. marco polo volgar.,
vivande sieno ben cotte e stagionate per far godere voi e gli altri preti che ci
, ritornò a tomo al fuoco a far non so che, di modo che la
a mal in corpo si conduceva a far torto al suo marito. foscolo, xv-200
me: -s'esce allora del paese a far per la campagna d'ogni sorta magagna
con un'alta suola di sughero (per far parere più elevata e imponente la statura
guarini, 273: aver memoria di far metter il vantaggio ai coturni di coloro
crudele. palazzeschi, ii-738: dovrai far 'coccodè'l'ultima volta. e se ti
.., levatosi da tavola senza far motto, grullo grullo, e sen-
stare in ozio nel letto; vivere senza far nulla. -covare le lenzuola: poltrire
casa, e stava sempre a covarla e far pissi pissi con lei. g.
vi-n-281 (25-13): e chi può far vendetta ed ha temenza, / e
e le pareva che ciò lo avesse a far soffrir tanto: chi sa che male
amore terribile, pieno di espressioni da far tremare. betocchi, 5-84: e
7. letter. favorire la nascita, far sorgere, far crescere. - anche
. favorire la nascita, far sorgere, far crescere. - anche al figur.
quando ci si accorge di non poter far conto su una persona o cosa che
, o che, col cessare dal far uova, o per altri segni, si
medici, ii-277: la nencia a far covelle non ha pari, / d'andare
stanno ne'loro covili... senza far nulla. -per simil. e
ancor quel sacrilegio udito / che per far bello il nefando covile, / fosse dal
sinisgalli, 6-1 io: non voglio far la storia dei 4 clans 'milanesi,
tempo. firenzuola, 659: può far il mondo ch'i'non possa colorire
, nero del sole, continuava a far piovere altri covoni dall'alto. pascoli
e, nel cozzar, passaggio / far l'un nell'altro, e ricader congiunti
: quest'avrebbe al sicuro / guasto nel far a cozzi / una muraglia a bozzi
violarla è un costringer le idee a far a'cozzi tra loro. manzoni, 431
, che era « alla savonarola » far « crak *. montale, 129:
mio padre a viva forza si era voluto far calar dentro sino alla crosta del cratere
m. cecchi, 265: mi volea far credere / d'aver contanti in sul
e a porgli in giù col capo a far quer- ciola, / non n'escirebbe
il rimedio. leggere e scrivere, far di conti, un libriccino dei doveri e
trarre a esistere, dar origine, far nascere con atto libero e gratuito un
2. per estens. dare origine, far sorgere, dare luogo a un dato
si possa / recare, ove del far non surse l'arte, / e del
uno scrittore crea, non tanto per far cosa utile a sé o agli altri
: se alcun vuole e dilettasi di far creare i muli, scelga una cavalla di
la loro specie. 8. far nascere, far spuntare (piante, fiori
. 8. far nascere, far spuntare (piante, fiori, ecc.
9. figur. suscitare, destare, far sorgere una sensazione, un sentimento o
e farsi umili. 15. far diventare, trasformare. ariosto, sat
: / un mio creato ti vo'far sentire. gioberti, ii-234: un governo
fanciullo al creatore. / la ne dovette far parecchi brani / del poverino, e
credente: credere. -far credente: far credere, indurre a credere.
/ e 'l chiocciolo gli deggia far credenza: / non ch'io ne dotti
. -far credenza, tener credenza: far credito, aver fiducia. -trovare,
ho a dare. se mi vuoi far bene, aiutami a far debiti nuovi,
mi vuoi far bene, aiutami a far debiti nuovi, e non mi costringere
/ fatti ver lei, e fatti far credenza / con le tue mani al
si come i gentili uomini sono ubbrigati a far la credenza al papa; così lui
villan da prato, era ubrigato a far la credenza a un fiorentino par mio.
(in particolare, in toscana) per far fede della provenienza o della destinazione di
quelli che gli avessero raccolti condurre e far condurre verso firenze liberamente, purché i
, onde egli, in cambio di far le sue vendette, si cacciò a correre
iddio per ventura? può amplificare? può far bravate a credenza? fagiuoli, 3-1-128
si può esser certo d'andare a far bene a colpo sicuro. beltramelli,
. buommattei, 1-28: si potrebbe far dalla medesima banda una credenza o mensa
dal suo governo, allo scopo di far conoscere al capo dello stato presso cui
de sanctis, i-78: pio ix dee far colezione di caffè e latte? e
e creder dei; / ch'altrimenti far credere è fatica, / se chiaro già
: -avvertite di non andar colà a far degli strepiti fuor di proposito. -farò tutto
si vede macinata sottile quanto il più far si possa, poche ore prima era
, / che s'io 'l credesse far fuggendo lei, / lieve saria; ma
, da principio, aveva creduto di far loro provare. giusti, i-119:
non di quella boce, / credesi far la croce, / ma e'si fa
l'error suo allor fu credendo di far bene ed or il mio sarebbe stato
or il mio sarebbe stato conoscendo di far male. guicciardini, in: se
a fido (merci, denari); far credito. bencivenni, 4-24: siccome
galileo, 100: si sono indotti a far cosa che, a mio credere,
. -dare a credere, far credere, fare a credere: dare
udendo, e dalla madre confortato a far quello che il suo credibil padre dicea,
e saldare debiti e crediti, e far bauli,... tu vedi che
9. locuz. dare, far credito a qualcuno di una cosa:
. trattato, sistema di norme per far buon uso delle ricchezze. = voce
,...; nel farsi far largo nelle folle, nell'aprirsi la strada
fare la cianchetta agli emuli loro, per far loro dare in terra crepacci così vergognosi
a crepafegato: con tanta rabbia da far scoppiare il fegato. aretino,
deriv. dal verbo dial. crepantare * far crepare, rompere *.
sì fiera un giorno è voluto poco a far credere alla madre, che va crepando
fanno i piatti non è buona da far pignatte, perché non resiste al fuoco,
alla pelle. per rimediarvi, bisogna far entrare l'ammalato nel bagno in camicia,
crepare, a schiopar delle risa e far ganzega. buonarroti il giovane, 9-114:
di rabbia; / peggio non ne può far che fatto n'abbia. fagiuoli,
che io crepo a non vi poter far paragone. lancellotti, 223: non riconoscono
d'altri animali, e non potendo far di manco, sarebbe più tosto creppato
sarebbe più tosto creppato che non si far conoscer da tutti per bestia. b
tr. (crèpolo). ant. far screpolare. -intr.: fendersi
...; esco fuori per non far nulla: ritorno a casa per riposarmi
dov'era ipolita volea / sua pruova far. machiavelli, i-22: dipoi li stati
tal poco sotto la linea, dovea far tardare l'oriuolo. -ingrossarsi,
25. tr. aumentare, accrescere, far diventare più grande, allungare, allargare
a crescere al lazio. 27. far sviluppare, alimentare. ubertino d'arezzo
un tributo, di una tassa); far salire, far diventare maggiore, far
di una tassa); far salire, far diventare maggiore, far aumentare di valore
far salire, far diventare maggiore, far aumentare di valore, di consistenza (
della sua voce. 30. far diventare più intenso, più forte, aumentare
. 32. ingrandire, esagerare, far apparire una cosa più grande di quanto
frugolo, ma un diavolo, da far concorrenza alle sorelle, per battezzate e
calmò, col sorriso indulgente di chi vuol far capire la ragione proprio a un ragazzo
. 3. locuz. - far crespelli delle ciglia: mostrarsi aggrottato,
l'agio poi a pentirsene / e far crespelli senza mèle, e piangere.
mettono da pietre si possono propagginare a far siepe più folta,... e
più chiari che 'l sole, / da far giorno seren la notteoscura, /.
'... nell'uso antico: far agresto, far l'agresto 'fare
. nell'uso antico: far agresto, far l'agresto 'fare avanzo illecito,
nel quale [il bombardiere] doveva far le guardie con la sua squadra [alla
monda essere ardita / femina deve a far prova ch'in libro, / meglio,
a screpolarsi qua e là, e far * crich ', come dice il poeta
da fucile che alzarono al punto di poter far fuoco. 3. locuz.
di quella onorevol cricca non vi possino far parer altro che quel che voi siete?
il ruffiano per finire di intristire, e far criccóne dell'arti signorili.
alto ted. kricc 1 congegno per far girare le grandi macchine da guerra '
superiore ad ogni vendetta, mandò a far ufficio efficace perché non seguisse quello spettacolo
. caro, xxi-11-175: hassi dunque a far criminale questa cosa? egli sta pur
signor giudice ha voluto sospettare, e far da criminalista con interrogazioni suggestive, o ha
. la tecnica criminosa, il modo di far leva sul sistema sociale, sono gli
sua fresca luce leggera. ci fermammo a far colazione in una carrareccia incassata e,
loro falce e la crinella / vanno a far l'erba sul cader del sole.
presente coloro / e digli come voglio far guadagno / di bradia- monte, vaga
». / e qui scoperse da far pianger sassi, / giacinti ivi io non
falsa e superstiziosa crisopoeica, ovvero del far l'oro, di cui sono larghe promesse
occhio l'irraggiamento, egli debba ancor far l'istesso quando viene passando per li
questa maniera di cristianare e di far credere ammodino alla croce, parrà
; ma come tutto el fine loro è far cristianità, non consumano tempo in quello
, che per misericordia non gli lasci far superchieria. io non ci conosco il
, 5-46: dimmi, che pensi far? vorrai le mani / del civil sangue
cori brutto e cori male imbastito, da far dubitare per un pezzo se avesse fattezze
brigata, / in ordin metteremo da far due frittatine. marrini, 1-206: la
tanto nel considerare i difetti, quanto nel far vedere le virtù. vico, 89
arida e secca nello spiegarsi e senza far mai nulla vuol giudicar d'ogni cosa
e chi affatica / la lingua in far la critica all'amica. monti,
tutti vostri pari sete valorosissimi circa il far giudicio delle dottrine, dopo aver crivellati
lippi, 11-36: pur anco gli vuol far, mentre ch'ei muore,
sgretolio, / del crocchiare e del far cricche; / veri nomi di stoviglieria.
/ mentre egli è tempo qui di far di fatti. note al malmantile, 1-69
'. cioè, 'non istare a far crocchio, a crocchiare'. fagiuoli,
a sedere in una bottega, senza far altro che cicalare; il che si dice
stie. 2. gorgogliare, far schiuma (un liquido quando esce bollendo
i-114: volevamo conoscere come sia possibile far trionfare in palestina la stella a sei
a voi altri uomini più concessa licenza di far male che a noi, ben che
che per dapocaggine del sesso nostro vogliate far ciò che più v'aggrada. guarini,
moretti, 8: vorrei bene / far tacere questa voce / additando la mia
al passaggio d'oltremare andar dovesse, per far più bella bandiera, gialla gliele pose
per non fraintendere nessun comando, per non far mangrossa in punta di detta suola,
campagna con lui, lo aiutavo a far le cartucce. la sera, giuo-
dama. -far dama: riuscire a far giungere una propria pedina in una casella
solamente da quella damerella che dice di voler far questa fondazione e da alcune donzelle che
quei materassi a ciarlare o a fingere di far la siesta. = dal fr
poi lo meo cor non muta / di far leale omagio; / dunqua se
fr. damer (nel 1562) * far dama '(voce tecnica del gioco
. che frequenta ritrovi di dame per far mostra di sé; che corteggia le dame
con insistenza la compagnia delle dame; far mostra di sé per attirare l'attenzione
ch'io veggia / se lo sai far. carducci, 716: d'asciano in
decorativismo, sm. tendenza a far prevalere in un'opera d'arte la
milizia, ii-325: il decorator per far la maggior illusione impiega lumi nascosti che
e tartufi, un vero monumento da far risuscitare il martire che se l'avesse
pregasse el mio segnore; / pòlse far per suo onore che me dica:
], ii-10: soprattutto mi volle far sua la illustre e generosa famiglia dei colon-
et altri ne vennero altronde / per far quell'atto fra doglioso e lieto: /
.. mi ha dato animo di far capo al suo aiuto e favore, per
decoro / si conveniva, e potea far l'effetto. tasso, 12-421: quantunque
3-1-22: e in tanto si degni di far rilassare i frutti sequestrati al signor antonio
, di décoquere 'cuocere bene, far bollire '; al figur. 'perdere
: la salsapariglia... non saprà far male, purché sia semplice, e
, perduta ogni grazia, tira a far paura. ossifica, mette ugne; si
ella al tenerume per decrepitezza o voleva far la fine di sibari e affogare tra
, 9-30-9: questo appunto è il continuo far dell'istoria; ricavar di sotterra i
la lunghezza del cammino, che bisognava far per ritornare sulla buona strada, e
che, se l'uon giura di far alcun male, / s'e'ne lascia
protettori degli ugonotti s'affaticassero molto per far loro decretare la libertà di coscienza,
: il governo ha già decretato di far un taglio sul bacchiglione, che lo porterà
talché né d'esser testimonio, né di far testamento facoltà rimanesse. monti, ii-133
loro. levi, 1-88: ostinato a far rispettare i suoi bizzarri decreti sulla circolazione
sia nel corso di un processo per far fronte a particolari esigenze che non implicano
graziano, e successivamente entrato a far parte del corpus juris canonici. malispini
, ii-457: non è poco il far che... l'ordine stabilito alle
espressione dell'intelligenza, la quale può far brillare i più brutti visi, ma
canigiani, 1-108: ma per non far troppo lungo decreto, / lascio la
dì quartodecimo di novembre, destinato a far la prima e privata inchiesta giuridica per
: 'decuplicare', moltiplicare in dieci, far d'uno dieci. decuplicare la rendita.
. d'annunzio, iii-2-11: per far la pietra dell'altare novo / io da
. in cui il dedicante pareva volersi far qualche merito, per l'attinenza che
di uno sguardo, non badare, non far caso. rajberti, 2-87: quando
16-iv- 409: non si ha da far altro che la lettera dedicatoria, e
della carne all'idea che noi vogliamo far vivere in mezzo agli uomini per sempre
; condurre dall'alto in basso; far deviare (un corso d'acqua);
deviare (un corso d'acqua); far scorrere; trasferire, spostare.
quello buono. -trar fuori, far uscire. d'annunzio, ii-751:
5. dir. ant. far valere, esporre, produrre (le proprie
, da poi che ne'versi d'amore far meglio del petrarca e di dante era
vocabolo); determinare l'etimologia, far derivare (immagini, espressioni, parole
ma, una volta formate entrano a far parte della costituzione del soggetto, e
/ nel fare a te ciò che tu far non vuo'mi ». 11
, altri forse per topposito ne potrebbe far contrarie deduzioni. cesarotti, i-432:
vendere e compare da loro si domanda « far stocchi », cagione che molti gentiluomini
ed al paraggio. 4. far strage, decimare. pulci, 10-44
. 5. tr. raro. far marciare segretamente. compagnoni, xl-531:
, 1-27-35: tra questi fo ordinato far ritorno / sopra quel campo ne l'
noioso e faticante regno, / per far risposta a te difinittiva, / fa
. it., i-170: è difficile far la geologia di un lavoro d'arte
la chiesa si è ella mai accinta a far una definizione per uno spontaneo proposito di
aveva mai gustato il piacere inebriante di far regali alla propria fidanzata. adesso che questo
, la quale perché come avvezza a far fette in mano del suo padrone non
abitazione / trovi, e mi faccia far quella dozzina / di camicie, onde mandole
bella virtù, la sanno conoscere e far conoscere ad altri, dove che gli altri
.. quest'uso vien forse dal solersi far tal patto con parecchi, e per
questo fumo è velenoso, basta poco per far morire. -per simil.
a petto una causa, la sa far trionfare, gliel'assicuro io. comisso,
sicuro, trovò tempo e modo di far dipingere sul fianco della chiesa di santa
o aspro drago, / che credi far di me poi che qui m'hai?
lateranense, perché il bresciani ci possa far vedere « la squadra dei dragoni a
all'epopeia)... il far parlare a torrismondo in toscano. muratori,
. carducci, ii-6-42: io vorrei far luogo anche alle tragedie e ai drammi pastorali
quell'uomo si uccise, come vorreste far voi drammaticamente, con una pistolettata rumorosa
... mi diceva che bisogna far sentire le finali tanto nel recitare che nel
sperando con queste parole e dimostrazioni di far muovere i popoli. guerrazzi, iv-26
. rinculavano passo passo, fermandosi a far fuoco alla spicciolata, in mezzo agli
anche dritto). render diritto; far tornare diritto ciò che è storto; render
inframettere e dirizzare le terre con taratolo per far triti e abbondanti i campi. tanaglia
., 2-7 (203): a far guerra al duca d'atene si dirizzò
somministrando sostanze eccitanti. -rifl. far uso di stupefacenti, di eccitanti.
266: gli arabi ladri sogliono venire a far simili fazioni in grosse squadre, cavalcati
boccalini, iii-195: solo questa donna potè far la barbara risoluzione di prepor l'amore
nello spazio); la possibilità di far corrispondere a ogni proprietà proiettiva del piano
d'un giorno, acciocché potesse il provvisto far parte di residenzia in ciascuno di loro
annodano il passato e l'avvenire, a far presente ciascun di loro il suo proprio
si fosse più difficile, o a voi far paura, o il loro capitano farlo
alcun risultato definitivo, così che non osa far nulla senza timori e ansie.
e fui molte fiate molto vicino a far credere a me medesimo che le cose
uso / d'andarvi sopra, e far di quel sovente / quando uno e quando
mente, / se partir deve o far quivi soggiorno. castiglione, 307:
i-286: il pregava... di far che gli articoli da esaminarsi nel concilio
potrebbe nell'ima sentenza trovare con che far dubitabile l'altra. -con uso
d'olmo e finissimo aceto, per far la presa più forte e tenace, affinché
dubitanza de la recezione; / de far più demoranza non hai nulla cascione.
non dubiti che i miei attori sapranno far per finta con la stessa verità ciò
alquanto manco dubitiate, / son contenta di far con voi la pace, / pur
ne rendeva conto e mirava soltanto a far ridere, riusciva empia e blasfema,
il diavol, donne mie, può far gran cose: / basta solo che dio
piazza una forca si pianta / per far giustizia del lupo rapace. machiavelli, 385
tanto di ambizione che in essi vogliate far il duca: ma che vi ricordiate che
a gettarsi nella duchea di borgogna per far diversione ai francesi ». gioberti, i-151
da romena / corson ne'frati a far sonar la cena. s. degli arienti
duelliamo, sm. tendenza a far duelli, corrività ad affidare hi soluzione
per la riputazion del cielo avete cuor di far ad un amico leggerissima correzione: guai
in campo, sappia che ha da far meco duello. armisi pure di lapis
forza umana non potesse rimediare con il far nascere (o sia che il mare ve
rode e lima, / che debbo far, poi ch'io son giunto tardi,
duplice; riprodurre in forma identica, far sussistere in duplice esemplare, in copia
1-8: puossi ancora in cotali luoghi far meglio il pozzo senza perieoi de'cavatori,
con altre simil vittovaglie durabili si possa far resistenza a lunghi assedii. bianconi,
in seno l'italia, se sapesse far miglior uso... delle uve.
si fuggan quelle asprezze che abbiano a far più durabile e più pericolosa la guerra
desiderio, che sarebbe pur quello di far parte io pure della rispettabile e dotta
: fu risposto che non si poteva far con lui nuova lega, rispetto all'
, quanto durarono, a sguazzare e far la miglior vita del mondo. banti,
da barberino, 153: po'ritornava a far suo orazioni / e la durava a
misura la dura '. * bisogna far la spesa secondo l'entrata *.
fiore su l'arido tronco, quasi a far ricordare con desiderio negli stridori del gennaio
spettri, saliva gente del paese a far man bassa su quel pochissimo durato in
. baldinucci, 159: stucco da far figure... è durevolissimo; perché
era usanza / a quel tempo di far de'corpi morti, / così allor,
, 142: per terra non poteo far lor gravezza, / per mar diè lor
etc., sono un quadro da far piangere i più duri. viani, 14-51
una mia fortuna, che, quanto a far qualcosa per un fine buono e bello