. redi, 16-iv-262: provai a far le gocciole nelle fondate de'cerumi sporchi
crescenzi volgar., 6-48: a far cauterio senza fuoco, pestisi la flamula
vizio alcuno apparente, potè avvelenare e far morire diversi che ne mangiarono, per
uso de'lor soliti cibi, senza far loro tanta paura del cervellato di milano
bologna. 2. locuz. far cervellata: far strage. lippi,
2. locuz. far cervellata: far strage. lippi, 11-45: maso
prendere per il suo verso, le fa far ciò che vuole. albertazzi, 443
questo caso, immaginata una, da far onore a un giureconsulto.
pensare. giusti, v-227: di far versi non se ne discorre; anzi
-cavare, levare, trarre di cervello: far perdere la ragione, confondere le idee
. neri, 11-84: anch'io vo'far bel bello, / per non avere
se vi potesse sovvenire la maniera di far questo; ma vi beccate il cervello
in posa. -rimettere, far tornare il cervello a qualcuno: farlo
infallibilità. -avere il cervello a far qualcosa: avervi disposizione, esservi inclinato
, / s'i avessi 'l cervello a far del male. -avere il cervello
79: questa non è la via da far figliuoli / direte voi, ch'avet'
il cervello: un gran dolore può far impazzire.
: dominare in modo duramente oppressivo, far schiavo. parini, xiv-83: ahimè
. serao, i-858: non sa far altro la fanciullina che fissare i suoi grandi
generale del 1678 [tommaseo]: devano far assentare tutti quando fanno le cerziorazioni alle
quelle seminate a bella posta per far sovescio. = deriv. dal
pittura, il basso rilievo, il far di terra, di cera, o di
: da prassitele fu [l'arte del far di terra] giudicata madre della scultura
5. locuz. -far cespuglio: far mucchio. a. pucci, cent
[tommaseo]: da nullo lato può far ma cessanza. cessare,
7. tr. sospendere, interrompere; far terminare; concludere, porre fine.
cessione di non la fare, doverebbe far correre vostre signorie sanza rispetto a convenir
. zilioli, ii-87: sogliono anco far scorticare vivi i rei, o impalarli
in due squadre di cinque, devono far entrare la palla in un cerchio con
così i salci si pongano, per far cestaia e non crescere. = deriv
. crescenzi volgar., 4-9: far si può di vimini... una
né coda. -entrare in cetera: far chiacchiere inutili, confuse. -distendere cetere
inutili, confuse. -distendere cetere: far imbrogli, non concludere nulla.
che servono per paschi di bestie maremmane, far cetine o tagliate di alcuni arbori
può divider l'acqui se non con far che la sua presenza sia presentita dal
volte, sdraiato al sole, godeva a far morire lentamente una lucertola presa ne'
abbiam veduto in lei, e a far comprendere i motivi della sua condotta, in
di fama, né aveva mai avuto che far con lui, altro che di toccare
più? vestita da giocolare, non sa far altro che ridere; ed èssi
, i-435: chi sa dirmi a che far dentro il nautilio que'tanti suoli e
libertà mi vai tu predicando? non mi far più sentire queste brutte parole. la
che terra, che tanto ha da far con questa che si litiga, quanto
le pareva che ciò lo avesse a far soffrir tanto: chi sa che male era
sapere, né potere, né volere far nulla della propria vita! pellico, ii-24
fare bene, fare male, far piacere, ecc.; dopo un sost
, per animare il marmo, e per far risplendere l'oro ci vuole l'artista
. non che se n'approfittasse nel far le parti e sui conti colonici, anzi
lorenzo de'medici, 286: non potè'far che a sì suave messo /
l'oceàn profondo / non ti potrebbe far candido e terso. galileo, 4-2-54:
mite e sonnolento! rebora, 243: far poesia è diventato per me, più
di fama, né aveva mai avuto che far con lui, altro che di toccare
2-26: a pena le ciriege cominciano a far le gote rosse, che mature me
. cecchi, 29: son disposta di far ch'ei rimanga / beffato come un
. ugolini, 82: 'che'non può far le veci del 'come 'e
mi dicea « si vuole appunto / far degli amanti quel che delle vesti: /
i-105: non tutti gli uomini capaci di far bene hanno quell'elasticità e fermezza di
otteneme; opporci / sol quanto basti a far che vera appaia / condiscendenza il resto
: non è da credere che noi far le possiamo, con chentunque animo si facciano
in quel dilettevole svagamento qualche occasione di far varie osservazioni. targioni tottetti, 12-10-382:
badate a vivere, / ed a far belle nozze ed onorevoli; / ch'e'
per ricoprire le pillole che si vogliono far agire solamente nell'intestino, in quanto
: 'non portar: non mi far torto. / venir sen dee giù tra'
superi, chetissimaménté). senza far rumore, pian piano; in silenzio;
. ariosto, 1-71: e senza far parola, chetamente / tolse angelica in
), tr. [chéto). far tacere; render cheto. -per
invano a chetare. 2. far cessare, smettere (il pianto, i
.. qual mezzo avrebbe avuto di far chetare il cicalio poetico del rimanente della grecia
e in gioia stando, / sì come far sofia. pulci, 2-2: l'
zitto; senza farsi scorgere; senza far rumore. giusti, ii-44: così
silenzio. bibbiena, xxv-1-76: non far qui dimostrazion, per buon rispetto.
9. aw. tranquillamente, senza far rumore. sacchetti, 16-92: salito
elena segreta. -di cheto: senza far rumore, tacitamente; furtivamente, segretamente
: tacere, non parlare, non far rumore, non emettere suoni; non prendere
: e quel, che volse a dio far grande albergo, / per abitar fra
, chi in danzare, chi in far moresche, chi in cavalcare, chi in
persona, sia chi si voglia, far leggi né editti che contradicano a le ordinazioni
concretezza dei fatti o servono semplicemente a far trascorrere le ore. machiavelli,
da un mio giovine amico, per far quattro chiacchiere, lo trovai che disputava
3-108: 'ntoni andava ogni sera a far quattro chiacchiere colla barbara. svevo,
più voglia di leggere e preferivo di far quattro chiacchiere con lei. palazzeschi,
piazza al caffè, e il giorno per far passeggiate, colazioni, merende; o
, ii-209: -don ipocrito vi ha fatto far colazione tanto per tempo, che non
che parevan piangere. 5. far pettegolezzi, diffondere voci false su una
zio doro] convenivano i fidanzati a far chiacchiericci, malignità, supposizioni, a
confinano a sedere in una bottega, senza far altro che cicalare. bar etti,
un broncio da non dire a vederla far passettini e torcer il collo come la gru
un gesto, con un segnale; far venire, invitare, spingere a venire;
. -far spuntare dalla terra, far nascere e prosperare. d'annunzio
: questa nazione, pronta sempre a far la guerra ogni volta che la giustizia
, vii-1046: -quando si tratta di far malegrazie, io non so come fare.
-chiamare a consiglio: invitare, far venire una persona perché esprima un consiglio
al supplizio. -chiamare a parte: far partecipare. caro, 3-375: e
. caro, 3-375: e per far carne, prese / l'armi, a
per riferire un segreto, per non far sapere ad altri quel che si vuole
umano apparire sul cassero, sparuto, da far paura e pietà e repulsione. cassola
in virtù del quale una parte può far intervenire nel processo un terzo, a
, ma il sommo giove averebbe potuto far giù discendere da l'alto cielo.
e chiano quanto l'à strano in far suo piacimento / a quei che t'
scappa; / corriamo, si ha da far la bella chiappa. tommaseo [s
uno che sia stato sopraggiunto improvvisamente a far qualche male. -figur. forteguerri
chiapparello a uno: farcelo rimanere, far che ci rimanga a quella celia o inganno
retta o ne ridono, laddove sperava far colpo: ha fatto un bel chiappo
stato qualcuno altro, o egli, per far piacere a qualche suo amico, l'
ferite; e questo si dice 'far le chiarate '. magalotti, 9-2-
per disgrazia su 'n un riddone a far la chirintana, ell'era di sì
suo cavai fellone / già cominciava a far la chiaranzana. allegri, 250
. figur. spiegare, rendere intelligibile; far certo, togliere il dubbio; convincere
; convincere, persuadere; attestare, far fede; chiarire. boccaccio, i-545
, 3-85: roma finalmente dormiva. a far chiarina erano restate solo le nottole,
mettere in chiaro, esporre, spiegare, far bene intendere e capire. latini
necessario chiarire. 5. figur. far palese, manifesto; porre in evidenza,
8. figur. ant. far conoscere terrore, liberare da un'idea
oltre agli altri significati, vuol dire far conoscere l'errore, o render capace.
di lui, e quella che egli dee far di me. 12. figur.
in regola. -al figur.: far comprendere il vero stato delle cose,
dicendo: questo non è tempo da far pazzie, levianci costoro da dosso, e
buono ed accomodato per inviarlo a far il marso chiar latano,
moschi, ix-189: che poss'i'far, s'amor m'enduce e vole /
-persona da ciarla: capace solo di far chiacchiere. c. gozzi, 4-39
chiacchierare in modo fastidioso e vano, far discorsi inutili e prolissi; cianciare;
discorsi inutili e prolissi; cianciare; far pettegolezzi; raccontar fandonie.
m. cicchi, 19-36: avendo veduto far loro / cotante invenie e ciarlate.
mio destino, / co'ciarlatani a far da pulcinella. c. gozzi, 4-266
messerin fece, / ben si credette far gran maraviglia: / ch'uccello e
: a nostro sommo diletto noi possiam far un mazzo a nostra posta delle bazzicature
si scorge in tutti gli altri animali far miglior digestione, e più copiosamente cibarsi
e di lassù gesticolavano con un fervore da far paura, data l'altezza. piovene
leopardi, 1-28: ch'hanno che far gl'intingoli e i cibrei? / tutte
lieto d'una bella frottola, / di far cantar cicale o poppar succiola.
potria... /... far tacere allor certe cicale, / certi
il corpo alla cicala ', mi vuoi far parlare: la metafora è tratta dalla
parlare. / che vi giova un far morire, / sol per farlo assai stentare
in commedia con grandissimo applauso avrebbe potuto far la parte di plutone. i.
l'altre circonvicine s'accordan seco a far coro; e di qui certo nacque il
accordar coi passi le parole, / e far quelle sonore cicalate. magalotti, i-xxxn
fagiuoli, 3-3-139: non vi starò a far più cicalate; / perché a me
e faccian cicalecci, / perch'ei vuol far orecchie di mercante. montecuccoli, 1-70
con un romanzo di accuse, fu di far credere autore il cavaliere don giovanni di
udienza, e, ogni tanto, per far vedere che stava attenta, o per
poi tagliare appresso, / non potè'far che a sì suave messo / non
dell'africa. 7. locuz. far cicatrice: rimarginarsi (una piaga,
bencivenni, 3-71: bisogna far passaggio a'medicamenti cicatrizzanti. pasta,
di ciccia. -far ciccia: far buoni affari, guadagnar denaro trafficando.
da tirare in lungo e nel frattempo far, come si dice, ciccia.
dalla pentola collo zampino del gatto: far compiere ad altri quello che non si
, perché il granduca mi ha voluto far le spese, acciocché se fia possibile io
ciccioli, di quelli che avanzano a far le candele di sevo, dato loro la
cicisbei. fagiuoli, 3-6-11: per far da cecisbeo cortese / venite con sonetti
turo monovalente, che si può far derivare dal ciclobutano eliminando un atomo
mondo tutto in combustione il tentare di far maliziosi i semplici e far veder lume
il tentare di far maliziosi i semplici e far veder lume a quelle talpe le quali
, 3-65: hanno questa prudenza, per far conoscere che la fortuna, alla cui
2483. chi pone la politica nel far che i sudditi vivano alla cieca d'
decisa, non si riesce più a far smettere. lippi, 8-44: paride
cieco: una persona ignorante pretende di far la lezione a un'altra altrettanto ignorante
da cieco. -non avere da far cantare un cieco, da pagare un
. / e s'i'non posso far cantare un cieco... / verrò
4-25: sebben non c'è da far cantare un cieco, / di questa spada
, 4-25: 4 non ho da far cantare un cieco ', non ho nemmeno
composto di musica e i cieli nel moversi far armonia. bruno, 3-13: quello
mesciuto agli uomini nel calice della vita per far loro tranghiottire quell'amara bevanda. parini
i. nelli, 14-1-12: non mi far bestemmiare, per amore del ddo.
luogo. grazzini, 4-408: può far la fortuna che io non possa trovar
telegrafò in cifra che, prima di far l'aggiunta alla stefani che annunciava la
e lepidezze, che sono più atte a far ridere, quale strana cifera è quella
, / ch'il gran signor le vuol far trionfanti. -aggravarsi il ciglio:
. e intr. ant. segnare; far segno. bibbia volgar.,
degnamente, quando cominciarono i cittadini a far imprese più degne; e ad un
, tanto timor li vinse / di non far cigolar la lor bilancia. caro,
fia malizia e non cilecca / el far sì lunga stanza costà sue. aretino,
. forteguerri, 12-21: deh non mi far, ciapino, la cilecca. collodi
subito i lumi della ribalta cominciarono a far cilecca. pratolini, 9-259: la gamba
volgar., 11-11: e puotesi far piantario, cioè ciriegeto, chi spande
? a pena le ciriege cominciano a far le gote rosse, che mature me ne
-tenere con le ciliege a bocca: far vedere, promettere una cosa, e
un nesto, / ch'e'le volea far grosse come pere. 5. manetti
. soderini, i-487: per far perfetti vini claretti o cire- giuoli fatti
crucio, per tenire in cima / e far altrui del mio languir contento. manzoni
comprese dapprima che cosa colui stesse a far lì, silenziosamente. gli vide posare
nessun cimatore possa... mostrare o far mostrare in bottega sua né altrove,
che 'l cimbel fusse a tempo per far calare il tordo? io ho già bevuto
dei capanni dove andava a giornata a far muovere i rimbellì. =
varchi, v-45: come chi volendo far quercia, e cadendo fa un tombolo,
due versi son messi alle stelle per far loro dare un pazzo cimbottolo ne'due seguenti
. ant. - cadere un cimbottolo, far cimbottoli: cadere in terra, capitombolare
resto, vuol cimentarsi coi ferri, far proprio l'operaio, cominciare proprio dal
: qua non si tratta ornai di far cimento / d'infilzare una lancia entro un
'mettersi a cimento ': a far prova più o meno arrisicata delle forze
/ nella battaglia cimentosa unquanco / non far risparmio del tuo sangue istesso. d'annunzio
ix-314: voi gite molto arditi a far la mostra / con elmi e con cimiere
suo dottore, convenne con lui di far ammazzar il marito, non le parendo
: stiamo in pensiero di comperare e far cimitero un campo assai vicino alla casa
ogni dì la sentenzia contro, mi vuoi far così bel fregio in sul viso?
, da una cimosa all'altra, deve far passare lo spolino tra pochi fili d'
occhi furbi e due labbra di cinabro da far venire le tentazioni a sant'orsola.
cristianello annacquato. 5. figur. far male un lavoro, con mille esitazioni
nelle galere; e unicamente occupata a far fare, in alcuni secondi, un certo
al fianco, ecc.); far indossare; stringere con una cintura (
: somacal imparerà, intanto, a far bene quello che nessuno fa, perchè
medici, 470: tu nascosta starai sanza far motto / con l'arco in mano
volte, sdraiato al sole, godeva a far morire lentamente una lucertola presa ne'campi
loro membri non sanno per lo più far altro che adularsi reciprocamente, e quindi
che mi comunicano di avermi chiamato a far parte del comitato d'onore.
saputo, in quella famosa congiuntura, far stare a dovere il marchese stanislao,
donne alle veglie lucenti / de'monili far pompa e de'cinti, / che
alberi da frutto, al fine di far ristagnare sopra di essa le linfe,
delle comparse che non si vorrebbon mai far andare colà dove i capitelli delle colonne
alla cintola: starsene inoperoso, senza far nulla. boccaccio, dee.,
il cintolo, il cintolino rosso: far parte di un ordine privilegiato, godere di
baldinucci, 7-93: fu necessario il far mettere le quattro cinture alle colonne, acciò
firenzuola, 124: forse che non vuol far testé del largo in cintura, come
le mani alla cintura: stare senza far nulla. meo de'tolomei, vi-n-21
sarà quel traditor villano, / che così far vedendo al suo signore, / alla
gli spetta, e che per tutto vuol far da maestre e quasi da padrone *
color cioccolata, conciandoli in modo da far pietà. e. cecchi, 6-286
in cera: caffettiere, vasi da far bollire il cioccolatte, il thè. p
tal caso far vedere più facce e diversi aspetti del carattere
o per ozio; perder tempo senza far nulla. e. cecchi, 1-192
medicine e a ciondolare la vita senza far nulla. 7. tr.
là con abbandono; fare ondeggiare, far penzolare. salvini, 16-649: e
almanco / tu riesci a non ti far morir di tisico. = deriv.
l'albero della vita; ciononostante non poteva far a meno d'interessarsi dei libri
incalliti. 4. locuz. far dotola delle mani: bere nel concavo
miseri e disfatti / adattano altri a far mille mutanze / facendo lesti gli uomin,
intr. [cipìglio). disus. far cipiglio, atteggiare il viso a irritazione
lippi, 4-80: si prova a far cipiglio e bocca bieca; / né
/ non te ne prendere, / non far cipiglio. svevo, 2-534: dal
del porfido, e non serve per far figure, ma sì ben colonne, parte
. tanaglia, 1-344: castagni per far doghe serviranno, / ma a tal
: il cipresso [s'opera] per far cassette da tenervi cose delicate. d
10 calor estivale tirar tanto succhio da far una terza concozione, pria che finisca
e letter. circondare, attorniare, far cerchio. dante, par.,
moto del proietto si ha da continuar senza far angolo sopra la linea circolare descritta da
storta usata in passato dai chimici per far circolare i liquidi durante operazioni chimiche.
o voci già conosciute da tutti; far uscire di prigione qualcuno restituendolo alla vita
di vedute nuove. -sparire, far sparire, togliere di circolazione o dalla
con un scudiscio, fui forzato a far la volta tonda; perché nel picciolo
il moto de la terra, per far demostrazioni più ferme di quelle, ch'
frugoni, xxiv-997: soleasi... far un circolo grazioso, in cui volavano
ne'tempi andati praticavasi in alcune città di far in circolo di dame e cavalieri vari
decidere, / che vogliano i cristian far circoncidere. = voce dotta, lat
fare? 3. attorniare, far cerchio intorno a qualcuno o qualcosa;
atti e di parole / dilazion, ma far la lite corta, / dove circonda
condurre). ant. condurre intorno; far passare o scorrere un filo,
caligine alla città, possa quello che far si debba dirittamente vedere? galileo, 915
spira, varrebbono in gran maniera a far più sensibile il suono: dove qui essendo
che di sé si dica male, e far di modo che non solamente non sia
mondo tutto in combustione il tentare di far maliziosi i semplici e far veder lume
tentare di far maliziosi i semplici e far veder lume a quelle talpe le quali con
, per non inasprir col rimedio e far coll'emendazione peggiori gli spiriti de'male
quella letteratura. sbarbaro, 1-217: far raccolta di piante è farla di luoghi.
fino al 1802, quando entrò a far parte della repubblica italiana (e comprendeva
segretamente alla cisposa vecchia vostra fante per far pergamene da capecchio. d'annunzio,
). panzini, iv-139: far cista: far zero punti. =
panzini, iv-139: far cista: far zero punti. = etimo incerto.
, come della conquistata, che possono far testo in materia di cavalleria. tommaseo
caro, 12-ii-no: così si verrebbono a far di belli interpretamenti tanto ne le medaglie
è forte da biasimare, siccome il far lunghe filastrocche di citazioni dove non occorre
economica, politica, culturale, tanto da far con vergere su di sé
unico mezzo sufficiente di difesa, di far testa, di resistere alla irruzione della
ufficio civile del sacerdozio cattolico è il far penetrare nelle cittadinanze cristiane gli spiriti evangelici
dì poi le cittadinanze gli andomo a far motto. 7. ant. condizione
povera gente di campagna, o se faranno far la legge buona solamente per loro.
[ciuco, ciuchi). raro. far vita da ciuchi. giusti,
, che spiega: « forse dal far girare in tondo la persona colpita »
che stava a vedere... far fuoco sopra quella ciurma, pareva all'ufiziale
oggi agli achei fu prode: / far che in congresso il ciurmador non fiati,
di dietro; chi una ricetta da far andare i fagiuoli tutti fuor della pignatta
o spalla /... / per far la prova altrui di qualch'un- guento
certi bagattellieri e ciurmatori che promettono di far tramutare il rame in argento e in oro
dialettica ciurmeria, con cui pre- sumea far travedere a'suoi academici niuna cosa potersi
vendicativa è una vipera, la volubile è far falla, civetta la lusinghiera
, ove uno dei giocatori cerca di far cadere agli altri il berretto dal capo
più alto una mezzetta, / vo'far anch'io d'amor alla civetta. lippi
il povero anchianino non era lesto a far civetta, lo cuccava nella testa. viani
così flebili e divoti, / quel far civetta ad ogni tabernacolo, / quel fermarsi
senza ipocrisia, accorta e svelta senza far la civetta, una tal donna,
orto, e in qua e in là far la civetta? b. giambullari,
. fagiuoli, 3-2-122: quindi il far la civetta e il civettare, / in
firenzuola, 734: se le avessero a far meco, le farebbon manco civetterie.
altero e saggio, / che potrà far (volendo) il bianco nero. /
, assai facendo, dica di non far nulla, e, assai donando,
bisogna fedeltà e costanza, e non far come certi falimbelli e civettine, che
civettìo. serao, i-881: hai da far la bellina per me? checca mia
spesso non più giovane, che ama far civetterie, ma in modo eccessivo,
. giovane donna, ragazza che ama far civetterie. collodi, 438: bisogna
. civettuòlo, agg. che ama far civetterie; che nasce da un carattere
, consistente in diritti di godimento (far legna, pascolare, ecc.) che
.. fu brutale al punto da far arrossire il civilizzatissimo gentiluomo. moravia,
di umiltà, di come si può far fronte civilmente a una condizione infelice e
ricompensato, o per civiltà gli convenga far dimostrazione di tenersi tale. fogazzaro,
, 69-2: a te sì non convien far disfìdaglia, / se tu vuo'
ben civir di questa guerra. / lasciala far a gran signor di terra,
dubitanza de la recezione; / de far più demoranza non hai nulla cascione:
che sale cerretano alla ribalta / per far di sé favoleggiar altrui. = voce
libri. ho visto in spagna intellettuali far sciocchezze come gli altri. quel che
fabriòando, / e pece, e far del calafato l'opra. caro, 10-352
il profumo della zagara, sembrano ormai far parte di un aspetto siciliano eterno,
2-506: -credi che l'ambrosiana riesca a far cela quest'anno? -e
che capita alle ragazze che non sanno far calcolo, mentre credono nell'altrui buon
si riducono ne'claustri de'religiosi a far mille materie manzoni, 314: ahi
monache non volan, ch'a far s'abbia / la clausura nella
miracolosamente utile, che può servire a far rompere lo scilinguagnolo ai balbuzienti. boccardo
da suonare,... nel far le trombe,... clavicembali,
si commova / contro del lor fallire a far vendetta; / ma con dolcezza loro
l'onorevole che s'era scomodato a far quel viaggio, avrebbe potuto riferire al
con le toghe si portavano la mattina a far la corte a'grandi signori, e
clientela messa lì per batter le mani e far la corte al padrone magnanimo. barilli
numerosa clientela... e cominciò a far quattrini. pirandello, 7-70: il
posto ch'ella / si sforzi a far dissimiglianti i volti, / non sa però
dissimiglianti i volti, / non sa però far sì che duoi, senz'essere /
speculazioni proprie intorno al sistema copernicano, far sapere che precedette la notizia di tutte alla
forma di terapia fisica che consiste nel far assumere al corpo umano certe particolari posizioni
le feci o per immettervi medicamenti da far assorbire dalla mucosa o anche sostanze alimentari
16-ix-32: se si ha mai a far disordine di soverchi medicamenti, si faccia
corpaccio, mi lusingo che tutti potremo far festa e baldoria. c.
ragionevole da sottomettersi ai clisterini indispensabili senza far storie. = voce dotta,
due squamette (ed è molto non far sentire al paziente gli spasimi delle operazioni chidannoso
2-35: è vero che impunemente si vede far uso del gesso e dei calcinacci dalle
filare, / l'officio suo del tutto far convenne / ad atropos. frezzi,
progetto di tali regole siami permesso di far qualche cenno de'così detti clubs o
parole in rima, vi chiedono di far loro quel servizio, di mettere insieme tante
(coàbito). abitare insieme, far vita in comune nella stessa casa o nello
, tr. [coàgulo). far passare una soluzione colloidale dallo stato liquido
ampio... 4 rassodare è far sodo, di tenero e molle far duro
far sodo, di tenero e molle far duro. pirandello, 5-310: finito
3. tr. ant. far gelare, congelare (riferito all'acqua
il capo dei cattolici accettava di entrare a far parte di un governo di coalizione repubblicana
potendo dire * collegarsi, unirsi, far lega '. cassola, 2-249: via
allucinazioni e deliri, a cui possono far seguito marasma e cachessia progressiva con esito
5-2 (27): a voi convien far fare corde molto più sottili agli archi
tutti comunalmente s'usano; e appresso far fare saettamento, le cocche del quale
bellini, i-158: ed ei che sa far sino i passamani, / la cruna
còcca2, sf. nella locuz. far le cocche: gestire con le mani
altri gesti di beffe, come « far le cocche * o « coccare »,
fare scoppio: tratta la similitudine dal far la cocca al fuso da filare.
altri gesti di beffe, come « far le cocche * o « coccare »,
e digrigna i denti per minacciare e far paura a chi le dà noia. -coccare
che i musici e sonatori vanno a far in cocchio; e oggidì si dice anche
sonatori, in firenze, andavano a far in cocchio la notte. oggidì 4 cocchiate
da cavaliere nella veglia, mi elessi di far da cocchiere alla porta di essa,
dei quali picchiavano sopra gli sportelli per far scostare i curiosi. -iron.
preparata se ne servono i cocciai a far pentoli. = deriv. da
del cocco, donde si cava di che far tante e tante varie cose,
, quando s'ammazzasse la vacca per far sacrificio, si dovesse offerire con un panno
carnascialeschi, 1-434: chi giuoca usa far questo, or ritto, ora a sedere
mesi estivi, li predilige talmente da far pensare che porti nel suo grosso ventre il
lei piangendo licemi, / avrei poter di far pietoso un aspide; / sì cocenti
canti, 1-110: e come fece far disegni nuovi / dianzi l'invidia a quel
era loro cura di trovar maestri per far detti generi (cioè, calcina,
di noi che non ci curiamo più di far crescere una fabbrica come l'acqua nei
elaterium), lenzio umiliazioni, affronti; far di necessità virtù. lata da un
prima in fresco che, della necessità dovendo far virtù, spesse volte sono ne'
cocuzze! vo'ci avete avuto a far diacciare il sangue addosso collo scialacquamento di
-far cocuzzolo (il mare): far alte onde. jahier, 136:
ma non avertano commodi tà manco di far questo, perché chi ci li darla?
voi, se le femmine non sapessero far la coda alle lucciole! -guastare
io avea seguitato un po'di tempo a far del mio meglio per ispingere punzecchiando il
le donne] sparar l'archibugio, far balle, gittar pietre, andar incontro.
. latini, i-2158: e 'n far buona prodezza / non sie lento né
/ assalirla spezzarla e sgominarla / e far che molti mordano la polve / molti
e possente di delfino. non potè far presa, ma il dolore e il ribrezzo
le camere dei signori, parte per far codazzo a lui, parte per far
far codazzo a lui, parte per far paura al gonfaloniere,... notificò
codazzo di scolari, / non comparisce a far fuor del pavone. lippi, 9-48
, osteggiare, guerriare, codeare, far gualdone, e simili, io gli ho
quando di ciò s'accorgeva: non far codicillo. ed era bello parlare:
la fine, il papa, tanto per far qualcosa anche lui, prese a recitar
. bandi fiorentini [tommaseo]: far l'inventario di detti beni immobili fedelmente
[s. v.]: far la materia coesistente a dio è un annullare
alleva tore che riesce a far coesistere la bontà verso l'animale
uomo, perché ella è aiutata nel far tal giudizio da 'l discorso della ragione,
e soavi / diceva al padre: così far si vuole. cogitato2,
avrebbe mai pensato che egli avrebbe potuto far nascere tutte queste stravaganti cogitazioni. bacchetti
. alfieri, vii-78: per chi far voti? / qual vincitor bramar? -nessuno
monti, 1-34: vecchio, non far, che presso a queste navi /
nostra donna l'aiuta. -come? -col far che la colga di piatto. -lodato
signor padrone: così va bene. far manco debiti che si può. -il malan
forse la posterità e che mi può far credere impotente, causerà che alcuno non
pensato / di veder s'io potessi far in modo, / che questi suoi trecento
nati per fare scarpe che vogliono pur far libri! monti, iii-205: la natura
costruisci una bontà totalitaria. ma non far coglionerie; escludi il sesso. coglionésco
vico, 384: le menti, per far buon uso della cognizione di dio,
): avevan preso il tristo incarico di far che gertrude s'obbligasse per sempre,
sangue illustre; e si sforzano pure di far arme e di trovar cognomi, che
, che sempre egli misteriosamente riusciva a far coincidere con ritardi dei superiori o dell'
i paralleli, / fosse salito a far da cola in palco. casti, i-1-25
dei lor pensier più belli / di far venir d'europa i burattini, /
ma di tutta l'italia, volendogli far reverenza, feci il simile che s'usa
: avvertite di non andar colà a far degli strepiti fuor di proposito. parini
bacchetta tien per lui, / e far l'ufizio suo cori colà ».
degli oggetti dell'industria ceramica consistente nel far colare il materiale sotto forma di sospensione
colare; 'colatura', l'azione del far colare, e la materia colata. 4
nel silenzio azzurrino. 3. far passare al vaglio (il grano).
che li tinge in rosa / sul far dell'alba; immota al solleone / del
. colatura, sf. il far passare un liquido o una sostanza fluida
, signora zia, che andiamo a far colezione? g. gozzi, 1-223:
de sanctis, i-78: pio ix dee far colezione di caffè e latte? e
la pace, disse che era ora di far colazione. alvaro, 9-10: un
pasti gli uccide; e fingendo far la sera colazione, alzano il fianco
più grasse, e perciò più atte a far colla, la quale serve a dipingere
che frequentiamo in seguito, non ci riesce far lega, non si contrae vera intimità
, tirati a livello; ma bisogna far conto di aver la testa dentro un bacino
i consapevoli. 2. tr. far scendere, calare a basso (e anche
pisana lasciava da un canto me per far con essi la vezzosa. panzini,
un'idea del marchese limòli, per far passare il nome del trao ai collaterali
, 2-1-34: soleva la repubblica fiorentina far venire un podestà forestiere, il quale
queiraltro, far qua una concordia e collazione, là una
: già mie discolpe ei fece. a far le sue / che tarda agide più
, e simili, che ti fanno far le fischiate dai colleghi, e dar le
intendimento del gioielliere... egli è far collegamento di gioie in qualcheduno de'più
ebbe ardire di comparir in rota pubblicamente e far comandamento, per nome di cesare,
quell'auditorio; venne in risoluzione di far palese l'animo suo per dar cuore alli
guardia: e forse potrebbe bisognare far consiglio di richiesti. bisticci, 3-258:
che il grano arrivò, messer nello faceva far certo collegio di dottori in casa del
come la sta. / e quanto al far collegio, fate come / vi piace.
ad istanza degli amici si condusse a far un collegio di medici e di cerosici.
discorda / e vansi in aria a far guerra le pecchie. 9.
o se posasse la / e da far orioli ed almanacchi / e ti sprucchi collepoli
/ quelli, a cui dato è far colletta alcuna / o d'armi o d'
, e li danari deste a me per far dire una messa a santa lucia,
il solito promettere roma e toma, il far vedere macchine di fisica, collezioni di
signora..., sotto pretesto di far collezione delle appendici per serbare il romanzo
collidere o, vogliam dire, far mangiare la vocale, rende languido il verso
perfezione. 2. tr. far passare per un dato punto, posto
e non servono ad altro, che a far maggiori le colliquazioni. g. del
di quelli che lo circondano, può far nascere delle più forti e pericolose collisioni col
grano a rotta di collo, e far cascare i prezzi. una camorra!
la porta, al buio, per far rompere il collo ai cristiani.
la tua capar - bità ti vuol far fiaccare il collo, io ho pensato una
? ch'io volessi tener mano a far rompere il collo a quella fanciulla?
(108): messo mano a far questo ditto modello, feci un disegno
che i colli torti / lascian sol di far mal quando son morti. note al
collottola e sperava di consolarsi a sentirlo far le fusa. scopi inconciliabili con
a cavolo e insalata v'è da far poca collottola. tommaseo-rigutini, 890: diciamo
. tommaseo-rigutini, 890: diciamo: far collottola, per ingrassare; perché segno della
studio perduto il cercar note, / per far chiari di jacopo gli onori; /
del freddo, senza mai muoversi, o far luogo agli altri. tommaseo [s
figur. pilastro, sostegno. — far colonna dì qualcosa: servirsene come appoggio
ora mestamente, cercai di correggere e far scomparire il disgustante che eccita il carattere
: non possiamo noi [nella scrittura] far la rassegna di tutti i pensieri che
in rosso, / tale orazion fa far nel nostro tempio. guido dalle colonne volgar
iii-ix-10: e però coloro che vogliono far parere le cose ne lo specchio d'alcuno
molte cose, e al scusarsi dal far quelle che non fossero state di sua volontà
poco colore, senz'alcuna intenzione di far meravigliare o ridere. serra, ii-133
adornar la verità de vaghi colori o far parer per arte di prospettiva quello che
era di lui innamorata e la vedeva far di mille colori, le rispose. grazzini
sempre con una tinta declamata da non far mai languire. 7. figur.
il celo han preso ardire / per far più colorita sua menzogna, / annunziando
la lingua originale delle poesie che volevano far conoscere, senza quindi poterne almeno indovinare
pantofle e cappelli al giubileo / per far ch'ai papa sia posto un cristeo
è che il mio padrone non vuol far torto, né a voi né a nessuno
. -buttare, dare la colpa, far colpa di qualcosa a qualcuno: attribuirgliela
colpa, dare la colpa: incolpare, far responsabile. g. villani
l'adalgisa avrebbe avuto una gran voglia di far colpa alla sbadataggine, alla solita incuria
berni, 56-8 (v-4): per far di quel proverbio in me la prova
dire, senza colpabilità, che a far versi come cotesti e come altri simili egli
tanto, che fu causa di non mi far male. galileo, 4-3-245: se
al cuore, potrebbono bensì gli uomini far romore, ma non potreb- bono già
romore, ma non potreb- bono già far colpo. salvini, v-428: allora uno
: non c'è miglior modo di far colpo e fortuna con una giovane superba e
, 4-114: don luca suggerì pure di far precedere due paroline scritte: « ci
le cianfrusaglie con cui la piccina doveva far colpo. alvaro, 9-396: pensavo
, 106: « e si potrebbero far tornare tutti in una volta come li avevo
si può esser certo d'andare a far bene a colpo sicuro. manzoni, pr
discorsi, in cimbelino, sono da far ridere i polli; ma...
capo dei cattolici accettava di entrare a far parte di un governo di coalizione repubblicana
al cerchio, uno alla botte; far del bene / per l'anima, ed
armadiaccio vostro. -far colta: far centro, colpire, cogliere esattamente.
dei pappafichi, i quali servono a far lo stesso ufficio a lato di queste
a credenza, onde egli in cambio di far le sue vendette si cacciò a correre
: la camilla fu così forte da far buon viso a tali presenti; poiché invero
antenna, e ritto sulla sponda per far di contrappeso, si lasciò spenzolare sul
641: carlo magno procura di far risorger le scienze in occidente: fra
d'acqua,... ci deve far animo a coltivare i grandi ed utili
il rimedio. ma la educazione potrebbe far molto coltivando la ragione, la volontà
assettarlo et a qualunque tempo sapere quello che far vi sia di necessità. baretti,
penna culta, quali ornati inchiostri / far potran mai, che parte si dimostri
sì de'prender su'agio, / e far sì ch'uon gli tenga per istolti
uon gli tenga per istolti; / e far lor vender la torre e 'l
alamanni, 5-3-753: di selvaggio terren far lieti colti. grazzini, 74:
ariosto, 28-21: la cortina levò senza far motto, / e vide quel che
di quelle coltrici inorridiva, ma senza far motto. bontempelli, 8-58: una camera
. canti carnascialeschi, 1-204: per far coltre e coltroni, / gran masserizie abbiamo
parsa sempre quella di coloro che voglion far la capacità umana misura di quanto possa
un cavallo: mentre basta di questo far veder una testa, di quello un corno
e se ne spediva il più tosto che far potesse. redi, 16-vi-140:
vagheggiata dal duca senza mai aver voluta far cosa che gli piacesse,...
ardire di comparir in rota pubblicamente e far comandamento, per nome di cesare,
, v-64-1: voi misser guido commandate far carta di vendita a razone di propria a
tiranno non può né anche pur un tantino far crollare dalla saldezza della sua mente?
altri l'opinione altissima che la voleva far concepire di sé. verga, 3-14
quando vuole perché chi comanda ha da far conto. pascoli, 1385: ingiungi
. ariosto, 374: potendovi / far piacer comandatemi. -per estens.
quei luoghi un uomo per casa, far fare mostra e simili cose. varchi,
credere; ed ebbe il papa a far comandare infino le mule de'cardinali.
domeniche nel mezzo de la messa a far loro brevemente un sermone, comandargli le
12. locuz. - comandare e far da sé: fare da sé quando
/ che vuol dir, comandare e far da sé. -un pazzo solo
prove, / l'alma ho più al far che mai disposta e franca. d
ho tentate tutte le vie possibili per far che mia consorte e reina restasse, ma
re rodogrippo, / nui anderemo a far vostro comanno / e della casa scacci
: tutto sta che la crusca voglia far da comare. 2. per
sarebbero amiche e comari, venute a far corteggio a lucia. nievo, 97:
le commarelle: bambine che giocano a far le mamme; ragazzi che si fingono grandi
fanno ricevere le visite da altre fanciullette con far quelle cirimonie ed accompagnature, che si
conc., i-25: egli intese di far comprendere che, laddove nel combaciamento
5-5-166: non così agevol sarebbe il far che [le pietre] si unissero
credere... che cercherei di far in modo che le nostre opinioni, quand'
5. tr. ant. far congiungere esattamente. 5. caterina da
degli anni, di cuor gentile, far contrasto alle preghiere di donna giovane,
: d'averlo [il cavallo] non far stima, / o se non lo
alfieri, i-87: mi era ridotto a far si bene e disinvoltamente il mio servizio
usavano i re antichi,... far magni teatri ed altri publici edilizi;
aver fatto male e dall'impossibilità di far bene deliberatamente. nievo, 3:
2. mettere d'accordo, armonizzare, far coincidere. d. battoli, 33-254
potrebbe 'costituente di venticinque persone, far si potrebbe di ottanta, e combinare
sia che questo spirito lo porti a far versi o a scolpire e dipingere,
. ant. chi entra volentieri a far parte di combriccole. combugliènte (combuante
sempre. 2. per anal. far sciogliere, liquefare. marino, 16-92
liquidi che si ardono collo scopo di far lume. tali sono gli oli di
della sua combustione, a uso di far lume. boccardo, 1-504: per
mondo tutto in combustione il tentare di far maliziosi i semplici e far veder lume
il tentare di far maliziosi i semplici e far veder lume a quelle talpe le quali
persona incognita sia per dar campo e far più chiara la mia ragione. campanella,
mia fu solamente l'osservazione e 'l far di essa capitale e stima come di
saputo, in quella famosa congiuntura, far stare a dovere il marchese stanislao. nievo
buonarroti il giovane, 10-955: ti vo'far un pitaffio generale, / come qualmente
del come, ordinatamente ciò che da far fosse le dimostrò. g. stampa,
tu li giri, / come può far amor criar martiri / sì dispietati ch'
s'egli abbia incontrato maggior fortuna nel far la coda... alla cometa
incon trato maggior fortuna nel far la coda alla cometoide ignita o
; composto, scritto allo scopo di far ridere (un racconto, un libro
. credo la si avvezzasse tanto a far la comica, che a poco a
con grande calma, quasi avesse voluto far dimenticare il calore con cui aveva parlato fino
cominciaménto / dal nascer della quercia al far la ghianda. boccaccio, dee.,
campo, / e cominciare stormo e far lor mostra, / e tal volta
cioron sì fiera battaglia, / che far comparazion non si può a quella.
assaporare altrimenti il proprio trionfo pensò di far visita ai parenti. cominciò dal duca
carlo biastemava, / e fu tentato far qualche mal'opra / e metter quella
ant. e letter. gozzovigliare, far baldoria. salvini, 6-75:
e andare a comissare, cioè a far canto, e ballo allegro dopo cena,
salvini, 6-75: né andando a far comissata, a comizzare. = deriv
tanto che la cisalpina lo chiamò a far parte del comitato di salute pubblica e
rispondono / certi versi, m'aweggio che far vogliono / una de le sciocchezze che
ogni cosa, s'è dato anco a far versi, e ora compone una comedia
si vanno a struggere i poeti per far commedie? vengano qui, se vogliono
commedie, ed ebbe l'onore di far ridere molto il papa ed i cardinali.
quella lidia figliuola di pandolfo; a far più figure in commedia voi già siete
s'accorse ch'egli cercava inutilmente di far la commedia. forse la sincerità gli sarebbe
denti 11 fiato, / e potea far da lazzaro in comedia; / poi che
in commedia con grandissimo applauso avrebbe potuto far la parte di plutone.
. petronio, che si dice faccia far delle commediole per suo divertimento e degli
le operazioni umane non può costringerti a far nulla. sarpi, ii-413: commemorò
; per mia fè che lo voglio far mettere nel catalogo de i goffi,
chiabrera, 464: volli esperienza / far di mia lingua, o se perniila
... non si sa se per far risaltare l'importanza della festa o per
arte. bruno, 3-465: volete far vane tante fatiche, studii, sudori di
, comenti poetici: ch'io per far credere al mondo prodigi tali, non ho
, e per mezzo del re di francia far ufficio di qualche componimento.
marino, i-175: mi rincresce che per far questo ufficio mi bisognerà aspettare qualche giorni
gli dei creatori de diversi mondi di non far che gli cittadini di quelli avessero reciproco
, avere inteso dalla vergine maria non far peccato godendo in oscenità col confessore;
più o meno forte intenzione di biasimo (far corpi già veduti accesi. marco polo
detto di essere andata a roma a far la commessa in un negozio.
di 1 commessi viaggiatori ', onde far conoscere il loro nome al di fuori,
altro a stare alle sue spese, e far vita seco; il che fare si
mettere). mettere insieme, congiungere, far combaciare due o più oggetti in modo
ogne stagione / in lor correzione / per far l'opera piana / cola fede cristiana
dell'offesa all'offensore medesimo, e far della punizione un sacrifizio volontario! leopardi
sete in dubbie condizioni, / per far le vostre memorie famose / a le future
. manzoni, 182: non occorre di far qui un'enumerazione degli atti di carità
commessarie per le mani, e però può far di questi servigi a gli amici,
incaricato di scegliere gli atleti che devono far parte di una squadra nazionale e di
provvedere alle necessità della guerra, di far leva, ecc. -commissario generale:
, sentendo che un giovane il volea far pigliare per una carta antica già pagata
il mio fratello, / questo non posso far, ché dal messere / ho commission
doveva vere, che suscita commozione. far gettito. d'annunzio, iv-1-14: la
ordinare i municipi, instituire consigli provinciali, far seneca volgar., 3-250: sanza
letter. provocare un movimento violento; far muovere con forza; agitare, perturbare (
commova / contro del lor fallire a far vendetta; / ma con dolcezza loro sconoscenza
, mutare; trasformare, tramutare; far mutare qualità e natura. - per lo
in pubblico dalla mensa, per far serenate e baldorie, molto usate
). tornar comodo, opportuno; far piacere, andare a genio.
essere restituita identicamente ed in natura, senza far degenerare il comodato in locazione. indi
; ma non averìano commodità manco di far questo, perché chi ci li darla
cassandra, finché a dio piaccia di far maturo il suo parto. marino,
abbeveratoi, le piantate d'alberi per far ombra, i tempi, le botteghe
1-471: la povertà gli fu sprone a far versi; e per procacciarsi un comodo
scusa di non avere avuto il commodo di far tali osservazioni coll'esquisitezza che sarebbe stata
non avendo comodo, né occasione di far di più; quando la sua disgrazia
: -si è messo in capo di far disperare quella povera sciocca di mia sorella.
questa volta, sarei a pregarla di far presto. d'annunzio, iv-1-239:
-fare comodo: riuscire utile, far piacere. tommaseo [s.
[s. v.]: * far comodo ': locuzione che dice ogni
a vedere e contemplare in fine / che far convensi, e non più d'una
: credevan per pietà la giovinetta / far ciò ch'avesse d'abbandonar esse, /
combinare coll'impiego, e volesse piuttosto far uso dell'imparato. io ho fatto rispondere
scapigliati, / dediti al gioco e a far volar piccioni, / che triganieri fùr
- anche: aver la facoltà di far sentire meno la solitudine (e si
ché si convene, / e moviti a far ciò ch'è la cagione / che
travaglio / è un compagnin che per far fare altrui / val'un mondo; egli
, 226: quasi peregrin, ch'ai far de l'alba / si consigli lasciar
gran numero di compagnoni, andava a far la serenata alla casa d'altea?
304): anche questo aiuta a far pane. e poi, lo vuoi sapere
, confrontare, mettere a confronto, far paragone. giamboni, 2-101:
nella superficie. ariosto, 35-43: ma far tra noi prima alcun patto è buono
confutare un tal giudizio, né di far l'apologià dell'italia e molto meno una
quel fatto si richiedevano. -avere, far comparazione: paragonare; trovare un termine
cioron sì fiera battaglia, / che far comparazion non si può a quella.
perciò va a ruba per comparir a far del compare con abbigliarsi all'uso. berchet
[la ruffiana] quante legne vanno a far bollire le caldaie, dove si lessano
padroneggiava l'attenzione con tale scaltrezza da far perfino supporre che potesse essere un «
-odi compar di puglia! / per far che? -per provar com'io l'
perché le persone, che ho potute far comparire, sono in un numero immensamente
per la donna, che comparesse a far sua diffesa. varchi, 23-170: noi
altri. 4. locuz. far comparita: fare figura. - anche:
spacciato assai, per esser buono e far comparita. = » dal part
volete voi comprar qualche catena / da far comparsa nobile un alfiere? fagiuoli,
e strana latinità, che non potrebbero far buona comparsa fuorché nello stile fiden- ziano
rinchiusa: e pensate che strana comparsa doveva far quel fantasma, tra quegli altri così
carlo dati, al quale non potevo far a meno di non avvisare la comparsa
e nel paese dove siete destinata a far la prima figura. nievo, 15
intera. bottari, 2-74: vuol far mostra di sé e far comparsa di
2-74: vuol far mostra di sé e far comparsa di esser qualche cosa in questo
stacca con una certa pretensione di voler far egli la prima comparsa. 10
tal, che lo scarpello / noi potria far più vago né più bello. campanella
una condizione, un sentimento); far parte (di un bene che si possiede
cose allegre [nelle lettere], da far ridere il cuore agli altri,.
ce n'era di quelli che, per far più compassione, e come per distinzione
ma aveva una cera così compunta da far compassione. verga, 4-112: lui fa
stesso argomento, in uno stato da far compassione finanche alle panche della chiesa.
poscia che voi il vostro signore vorreste far piagnere. firenzuola, 306: di
a ciascun di loro danari con che far limosina a'poveri, per così avvezzarli
scorrevole, in modo che si può far variare a piacere il rapporto fra le
del cittadino debbono avervi ammaestrato a non far veruna distinzione tra i vostri compatriotti.
compendi. bruno, 3-466: volete far vane tante fatiche, studii, sudori
massima che con mente di far d'ogni lettera un cenno compendioso, spe
stesse lingue nazionali, tanto da non far sentire urgente il bisogno di artificiali unificazioni
torto, e invocano il suo magistero a far trionfare l'iniquità. alvaro, 9-107
. caro, i-152: non voler far del grande, e stare in sulle
cercarono d'avvilire orazio, che giunsero a far impazzire il troppo compiacente torquato tasso,
a favorire gli altri; desiderio di far cosa gradita, di accontentare qualcuno;
invitandomi, oltre la smisurata voglia del far meglio, anche la singolare compiacenza e
e alla sua sicurezza, determinò di far da sezzo e di sua volontà quello
vittorio. -parlare a compiacenza: per far piacere ad altri, senza tener conto
e intr. concedersi a un uomo, far dono del proprio corpo (una donna
quello a chi si serve si po far senza adulare, perché io intendo delle voglie
può suggerirvi qualche brama di compiacermi e far sì che consolato in parte io mi muoia
a sentir le mie ragioni, e far conto d'essere a qualche commedia a sentir
al lavoro non compianato, che vien a far effetto d'un ornamento rustico.
. marino, 6-130: non potè far, che del materno stelo / non compiangesse
tiene dell'antico, e potrebbe far nascere degli equivoci. guerrazzi, ii-347:
il nome di vossignoria illustrissima, per far paura a un povero curato, e
cui si recita la compieta; il far della sera, la sera stessa.
compilasi il processo, / e a far le mie difese io mi preparo, /
a compimento, / e se altro posso far, comanda e chiede. bandello,
compimento a'lor desiderii non si curano far di quelle cose che disoneste sono e vituperose
acqua,... ci deve far animo a coltivare i grandi ed utili pensieri
: pien è il mondo di chi vuol far rime; i tal compitar non sa
secondaria del lat. computare * far di conto, enumerare ': v.
, 1-55 (i-631): egli per far più la vendetta compita e vie maggior
avendo complemento [piero strozzi] di far da vero, credo che si vedrebbe un
avere in casa ben complessa moglie a far figliuoli, ben personata a farli robusti e
servono l'uno a rizzare, inclinare e far girare la testa, l'altro anche
maniera. il primo efficiente, se volesse far altro che quel che vuol fare,
che quel che vuol fare, potrebe far altro che quel che fa. =
, i-253: non mi volli dunque far complice a nessun patto della loro incapacità
di morte o d'altra sciagura o far altro simil complimento. sarpi, i-180
pananti, i-100: famosissimo son per far l'invito, / per salutar,
72): la madre, cominciava a far le scuse d'aver osato...
. -non c'è tempo di far complimenti: non c'è tempo da
. che compone, che entra a far parte di un tutto. dante,
e per mezzo del re di francia far ufficio di qualche componimento. marino,
propria superiorità. quest'ultimo non seppe far altro che comporre la bocca ad un
da tutti può trarsene, sono abili a far di sé composizioni perpetue. d'annunzio
disordine delle pubbliche rendite impegnate, con far cessar i pagamenti ordinari aveva occasione di
mandò fino ad algieri d'affrica a far ivi una gran compera di libri per
più giovane dei pastori era sceso per far compere. -figur. marino,
da ch'elli isapesse non comparare né far comparare, et neun furto ch'elli
for di sua corte non comparare né far comparare sanza paravola del signore u constili
è adasciato / a comparar terra e far gran chiusura. dante, conv.,
perché questa potentissima reina, essendo avvezza a far acquisti de'stati grandi con i parentadi
/ assalirla spezzarla e sgominarla / e far che molti mordano la polve / molti cedano
quando ce ne capiti, e vedrò di far servire vostra madre da qualche amico,
vecchie, né tutti coloro che vorrebbero far di pio nono un'esclamazione di giulio
mettere ad effetto, e cercherò di far sì, che subitamente sarete servito.
sbagliati, dicevano, vi promettiamo di far meglio. venite a salvarvi, venite
di dolore, orrore, pietà; far provare ima passione, un sentimento improvviso
lunque volta che io mi penso di far cosa che abbia del comprendonico,
iii-ix-10: e però coloro che vogliono far parere le cose ne lo specchio d'alcuno
il carini spiegò che desiderava si tentasse di far sopportare all'ammalata delle compresse ghiacciate al
mezzi più opportuni, per continuare a far ciò che le gride venivano a proibire
a obbedire a un dovere sociale, a far fronte a una grave responsabilità).
o più persone { parti) convengono di far decidere da arbitri una controversia insorta fra
), con impegno delle parti di far successivamente redigere uno strumento pubblico (atto
dargli di forza; che giovanni ne voleva far senza, per non mettere in compromesso
danneggiare la reputazione di una persona, far nascere sul suo conto una cattiva fama (
necessario che io giochi, per non far dire di me la conversazione. in
ch'ogni cosa misura / e di far grazie mai non si compunse. s.
ma aveva una cera così compunta da far compassione. fogazzaro, 7-164: erano
grado l'arte di lodare il signore per far dispetto agli uomini. in tali occasioni
virtù. 4. intr. far di conto; conteggiare. v.
per non lasciare questo nome, di far differenza [ecc.]. bruno
libbro a libbro, riportar partite, far il bilancione, istomar partite errate,
il bilancione, istomar partite errate, far un conto, recare a un di,
dei raziocini, de'computi, per far qualche sistema un po'fondato sopra la
5-2 (27): a voi convien far fare corde molto più sottili agli archi
dove ognuno può andare a tagliare e far legna. 7. intima relazione
castiglione... volle nella prosa far quello che dante avea fatto nella poesia,
ha il spazio tondo, / di cui far regno amò, vien detta palma, pare
e sensi tuoi sien tali / da far perfettamente il loro uffizio, / la seconda
di malignità, quando uno non vuol far piacer onesto, di bugia, che
-fare comune: accomunare, associare, far partecipe qualcuno di qualcosa. -anche:
tempi di roma dominante, cioè di far corpo, comunità o comune, e di
nota? / che hai seco a far? che hai tu comun con essa?
dalla loro inclinazione, indussero l'onore a far viaggio in compagnia. cattaneo, iii-4-22
all'originalità sua e abbastanza incurante di far comunella. soffici, ii-137: egli stesso
ecc.). rendere comune, far partecipe altri di qualche cosa; conferire
per estens. confidare, rivelare, far conoscere, render noto (una notizia
altri. 3. dir. far pervenire al soggetto interessato un atto o
pace è assicurata. 5. far pervenire, trasmettere (un plico, una
costante, corrono colla stessa direzione a far capo alla linea del po...
14. locuz. -comunicare alla chiesa: far parte della comunità dei fedeli.
, sf. il comunicare, il far parte ad altri; diffusione, trasmissione
importantissime. -mettere in comunicazione: far comunicare, permettere il passaggio, il
di sionne e di gerusalemme ancora a far festa ed allegrezza. 9.
mettendomi in comunione? -passare, far passare a comunione: ammettere qualcuno a
, che si servono dei poveri per far rubare a man salva e sgozzare i ricchi
dice: « ehi, amicone, non far tanto il comunista! ». cominciano
un buon uomo, dottore; si deve far comunista come noi ». « ma
tempi di roma dominante, cioè di far corpo, comunità o comune, e di
in compagnia. bruno, 3-50: temerebbe far come quei, che dicono le sue
impeto cagionava negli edifìcii non avea che far nulla né collo spegnersi delle lucerne,
lui di quei panni che aveva fatto far così simiglianti. redi, 16-v-46: panni
gli anni si va in su, / far la civetta non si addice più.
scena in cui comparisce il cuore a far il principal personaggio. vico, 615
volte e ripiegate verso l'alto: far conca con le mani. d'annunzio
... si ha il mezzo di far passare la barca, che trovasi nella
: il bello sarà che lo vogliono far guardare come vien fuora, in imo
ch'i'dico, / gloria di far vendetta alla sua ira. passavanti, 52
tutti concedono che di niente nissuna cosa far si possa. bembo, 2-6: io
tr. (concèntro). raccogliere, far convergere in un punto (o in
cose diverse. cesarotti, i-24: per far meglio concepire il mio intendimento, toccherò
altri l'opinione altissima che la voleva far concepire di sé. d'annunzio,
per una ingenua vanità naturale, di far pompa del suo sapere, in conspetto
1-55 (i-631): egli per far più la vendetta compita e vie maggior che
concepute ne la mente che lo volgare far non può. vasari, ii-25:
figlio, al quale, forse per far dimenticare il cattivo odore delle concerie paterne
o suona la sua parte nel far un concerto. tommaseo [s. v
poteva tutto in corte, dovette segretamente far allentar di notte da un muratore il
, l'inclinasse, quanto serviva a far ch'ei mostrasse dieci ore meno di
canovieri de'comuni, prima che vengano a far la prima levata, abbiano proposto e
è già risoluto come o quando lo voglia far venire. -il concedersi (la
gonfi, / dir ogni giorno e far cose da cani. tommaseo [s
conducono in casa propria i gentiluomini per far loro un mal termine. -il ciel me
]: chi ha concetti grandi non degna far mostra di saper concettare. concettino
li seppellisce. algarotti, 3-467: un far piccante, intrecciato di antitesi, e
è ciò che l'uomo è costretto a far sempre, perché, diversamente dagli animali
ch'udite. galileo, io77: nel far deporre in carta i miei concetti,
, molte e molte volte mi bisogna far rileggere i periodi scritti avanti, per poter
stolta e sozza sporcarla. se noi possiamo far concetto che si ritrovi in esse
mezza sgrammaticata, e voi non sapete far altro che furare agli arcadi più comunali
; questi sono i veri modi di far crescere la virtù. = deriv
coiame da suola, che vorrà conciare o far conciare, nel mortaio o ndl'addobbo
alcuna persona... conciare o far conciare il cuoiame da tomaio e da
. chiesa, 5-70: abbiamo dovuto far battere tutta la lana, mettere in
da suola, che vorrà conciare o far conciare, nel mortaio o nell'addobbo
color cioccolata, conciandoli in modo da far pietà. 8. figur.
. machiavelli, 3-211: la vuol far ciò che voi volete: in modo
risse, per cui mi spedimo / a far da conciateste e predicante.
sanno bene che il concilio non potrà far altro che approvare quello che leone
: frapporsi / mezzan non domandati, far partiti, / conciliar disgusti, annodar nozze
ebbero, in moltissime questioni, a far altro che citare quel concilio che l'
muratori, 1-21: pio iv proibì il far chiose e commenti all'incomparabil concilio
segano e si stagionano le felci per far letto alle pecore, ed altri bestiami,
che gli schiavi son veramente nati a far concio. fiacchi, 13: quivi
ebbe questo dono dalla natura di far l'arie sue delle teste dolcissime e graziosissime
a corte di roma per suoi amba- far quello che dante avea fatto nella poesia,
, che si era determinato di far v. r. cardinale. monti,
stro ingegno / non han che far colle teste di legno ».
sua giustizia / fraudo noi si può far, né già malizia. 11
che vi pregai io che procuraste di far presto, e di concludere prima del
una feroce purità e si pongono a far professione di mogli caste con leale proposito
tanto urgente il bisogno di lavorare per far movere carmen sotto la sua direzione e,
perfette delle quali imo aspetti di entrare a far parte come in un regno ideale,
perché in questo loco non si può far altro, quando se riceve un torto
son su la sua lista, / far ne voglion la conquista. / infiammata di
male, e conclusione. meglio è far male e presto, che non spedirsi mai
non spedirsi mai col pensiero di voler far bene. chi fa presto e male,
nell'essenza del fare, è meglio far male, che non fare.
alberti, 233: 'concomitativo', atto a far concomitanza; ed è termine per lo
violarla è un costringer le idee a far a'cozzi tra loro. cuoco,
che ne l'ultima e penultima sillaba far si suole; quando largamente, s'intende
, per concordare le differenzie, di far venire de'capi degli usciti di fuori
concorda. 8. tr. far rimare. boccaccio, 8-249: a
: a niuno mio successore lascerò a far delle ingiurie ricevute da me vendetta, solo
.. s'ingegnerà tra tre giorni di far nella presenza nostra alcuna cosa, che
all'esecuzion di quest'ultima, ch'è far sentire il suono. de sanctis,
men belle, esclamarono: ch'han da far queste con bacco? baldinucci, 8-81
1-59: acton e la regina credevano poter far morire i francesi di fame. intanto
tigre, che all'atteggiamento mostrava di far il contralto, ma era basso baritono,
: vedete la eleganzia della rodia erinna far più fiate concorrenza col duca e maestro di
non potete sicuramente ad un istesso punto far concorrere altro che tre linee rette sole,
26-57: tutti quei morsi / che posson far lo cor volgere a dio, /
, se con gli calci e denti possa far tanto che vendiche quel loco da si
simili acutezze o altrimenti studiano palesemente a far mostra d'arte e d'ingegno,
) civili, penali e amministrativi per far valere un proprio diritto o interesse legittimo
lo calor estivale tirar tanto succhio da far una terza concozione, pria che finisca
sola forma del gerundio: * concredendo di far bene, hanno buttato all'aria ogni
, 42: 'concretare ', far concreto, ridurre in concreto, riferito
veri e spesso meschini moventi, senza far grazia all'illusione. concretizzare, tr
il concubito di ricciardetto e fiordispina, far quella ottava, mezza metaforica ne'primi
si conforta, e pensa / con far misero altrui far sé men tristo, /
e pensa / con far misero altrui far sé men tristo, /...
forte, / se null'altro sai far che darti schiava, / meglio per te
i miei pensieri. 3. far maturare, riassorbire (succhi, catarri,
, 1-4-183: questo terreno [per far la semenza dell'orzo di siberia]
aver fatto male e dall'impossibilità di far bene deliberatamente. d'annunzio, iv-2-912:
rilegato. pallavicino, 3-176: 'l far ciò sarebbe stato un tener concilio a
vuole essere asino, e non può far meglior vita ed aver costumi megliori che di
. bartoli, 33-275: né ha che far qui nulla a proposito lo scoppio
sistemi. 2. fis. far passare una sostanza dallo stato di vapore
ottenerne; opporci / sol quanto basti a far che vera appaia / condiscendenza il resto
germania, sotto promessa dell'imperatore di far efficace opera che il pontefice vi condescendesse.
dividere, spartire insieme con altri, far parte ad altri (di un patrimonio,
occhiate consapevoli. pavese, 8-63: far poesie è come far l'amore:
pavese, 8-63: far poesie è come far l'amore: non si saprà mai
la detenzione tenuto un comportamento tale da far ritenere sicuro il suo ravvedimento, e
d. battoli, 33-325: a che far tanti muscoli e legamenti e nervetti e
su le poppe delle balie si sbrameranno a far lezione del come debbano essere condizionati e
dell'una o dell'altra parte contraente di far succedere od impedire. la condizione mista
la scienza è uno esquisitissimo camino a far l'animo umano eroico. boccalini,
angeli più bella, / e 'n far cosa novella / prender vi fece condizione
trova ogni uomo da specchiarsi e da far suo profitto. beccaria, 1-322:
del tempo e della malvagia educazione a far grata la loro poesia, l'uno
età, che più non poteva piangere e far disperato d'ogni rimedio il mondo,
morte o d'altra sciagura o far altro simil complimento. redi, 16-viii-331:
: questo fil di ferro non può far la condotta per tutti i campanelli. vorrei
fossi, a tirar condotti, a far argini e a corrivar la terra con
questi quolibetici titoli sono veramente cose da far iscoppiare le bombe, non che le trachee
. giusti, 3-72: bisognava far punto coi cartelli, colle sas
condurre; l'essere condotto; il far camminare, il fare scorrere. -
4. per estens. trasportare, far passare (liquidi o fluidi),
acqua di sopra a la volta a far la medesima pioggia per gli medesimi tartari,
, condur si possa ne le cave per far girar quelle macchine e ruote che si
. muovere, trarre, fare andare, far venire. dante, inf.,
forestiero. 13. portare, far capo in un dato luogo (una
. figur. muovere, fare andare, far venire (verso un luogo immaginario,
, verso un termine ideale); far diventare, ridurre a un certo segno,
e condizione. -condurre a morte: far morire. -condurre in porto: portare
colui che la ghisolabella / condussi a far la voglia del marchese. idem, purg
1-83: perché egli si dilettò assai di far ritratti al naturale, molti ne condusse
padron di casa... in sul far del dì uscì fuori, per condurre
: a me molto piace... far prezzo di accordo co'capi de'lavoranti
, se non il sab- bato sera far misurare il lavoro fatto, e pagarli conforme
di bestie o parte di esse trovate a far danno. = voce dotta,
primo uomo io sto confabulando / per far le cose come vanno fatte. verga
fatto vedere... che il far io ciò che chiedete sarà confacente prima di
che la ragione, la quale per far noi più miseri che naturalmente non siamo,
poi si fecero innanzi i capitani a far confederazione ed accordo; né solamente fecero
temerità, perché ho osato con gran riserva far motto (orribile scandalo!) di
vedere l'intiero e che ha facilità di far conferenza di parti a parti. galileo
fortificare, incoraggiare, infondere costanza; far persistere, rassicurare (in un'opinione,
: seppe [marcantonio]... far confermare gli atti tutti di cesare.
è confermare se prima debbi vigilare in far bene, e poi confermarti in esso
. per ricoverare la sanità venivano a far sacrificio nel tempio d'esculapio,.
. aretino, 8-74: non potè far sì, che il suo padre (bue
/ d'ogni mio fallo, e vo'far penitenza. / io mi confesso a
un peccatore stassi inginocchiato, / a far la confessione generale. colletta, i-247
ogni vizio in essi incancherito / facesse far palese confessione. braccia, ella
pitoso... io avessi potuto far confessione generale. d. bar
tutti questi casi è tanto necessario il far la confessione generale, per mezzo della
con essa alla mano, abbiate potuto far con lui quella conferenza che voi mi
, pochi mesi prima, di potersi far assolvere di ogni caso riservato dal solito
una libra di belle galle e fecene far due di quelle del cane, le quali
volesse usare la polvere soprascritta, potrebbe far limare il corno del cervo, e ridurlo
. 5. figur. ant. far cadere in disgrazia. caro, 3-3-122
da speziali. segneri, iv-134: far da medico bene esperto, il quale inganna
ogni cosa buona, / ancor mi potrà far dispetto ed onta; / e per
terza settimana, / ritornan dentro a far la confezione. bibbia volgar., vi-61
conficco, conficchi). piantare, far penetrare a forza (un chiodo, una
cui ritrarle. -ant. confermare, far persistere con crescente impegno (in un
, domandandogli quasi presente: che hai a far tu di soldati? 8.
da un mio giovine amico, per far quattro chiacchiere, lo trovai che disputava
di fare amazzare, di confinare e far quanto male può. machiavelli, 564:
montecuccoli, 2-39: trattossi altresì di far nuova levata di ungheri; ma l'
]. boterò, 1-164: bisogna far un arco, non molto curvo, verso
non aveva forse sergenti di giustizia da far menare questo matto ai confini? faldella
licenzia, poteva s. m. stà far torre loro tutta la robba per confiscata
fondere. 2. figur. far sorgere, suscitare. carducci, i-1259
mettere nell'imbarazzo (la mente), far perdere il filo (del discorso,
sia / per ciò che resta a far? pellico, ii-32: queste riflessioni
; dissolversi in un tutto omogeneo; far comunella con le compagnie più diverse (
proporzionate; rendere conforme, adatto; far corrispondere, concordare. giamboni,
cioè molto delicato e vivo, non può far che non senta la nudità e l'
di precetti dei quali non si poteva far di meno, perché dettati dalla necessità
danni si conforta, e pensa / con far misero altrui far sémen tristo. ojetti
e pensa / con far misero altrui far sémen tristo. ojetti, ii-43: violino
, 352: conforto e'maritati a far divorzio, / e ciascun fugga il femminil
battaglia, né confortare i soldati a far egregiamente l'ufficio loro, ognuno a
francamente, come s'egli avesse dovuto far quivi l'ufficio di mero confortatore,
variopinte. montale, 3-252: per far l'inglese occorre un altro ambiente,
, farsi coraggio. -prendere conforto di far qualcosa: incuorarsi a farla.
a'tuoi conforti e non mi volea far cristiano, ora tutto aperto ti dico
). ant. congregarsi, far comunella. alberti, 276:
. panzini, iii-144: egli potrebbe far l'atto generoso di aiutare un suo
: icilio vile / già non puoi far, col pareggiarti ad esso, / né
/ l'oste non s'occupa / di far confronti; / i galantuomini / gli
quello che siete. non c'è da far confronti. -non temere nessun confronto
, allo scopo di umiliarlo o di far sì che si vergogni. dante,
germania passava. -dare confusione: far vergognare, confondere qualcuno. abate
santa e presta / lunghesso me per far colei confusa. idem, purg.,
di confutare un tal giudizio, né di far l'apologià dell'italia e molto meno
una lunga confutazione economico-sociale, cosa da far smascellare dalle risa. -per
perché le persone, che ho potute far comparire, sono in un numero immensamente minore
pure le macie de'sassi maggiori, nel far forza per muovergli, anzi s'incastrano
congelare, tr. { congèlo). far passare una sostanza dallo stato liquido a
giri. 2. figur. far cessare ogni vita sentimentale, ogni slancio
. per estens. condensare, solidificare; far coagulare, far rapprendere. - anche
condensare, solidificare; far coagulare, far rapprendere. - anche assol. trattato
il congelamento di parti del corpo; far patire il freddo, far assiderare.
corpo; far patire il freddo, far assiderare. garzoni, 1-828: nel
cominciarono a darmi la baia, e a far mille conghietture, e a consolarsi con
onore, / perché sapea ne'tuon'far congettura. passavanti, 239: le cose
. dedurre, argomentare per congetture; far congetture. - anche assol.
fosse tranquillo d'animo od inquieto, a far voti per lui, io mi sentiva
ancor tossa / quant'io più far mi possa! marino, 12-87: in
in sommo. 10. ant. far pervenire in un luogo, permettere che
con un altro, concorrono tutti a far uno spettacolo di molta commiserazione. marino
e, nel cozzar, passaggio / far l'un nell'altro, e ricader congiunti
ariosto, 13-62: ma avrà forza di far seco felice / fra tutti 1
a una le dita dell'altra fino a far schioccare le congiunture; poi fece una
ambra, xxv-2-374: or che deggio / far io? per quanto io ho veduto
: e vedendo che se avesse voluto far bene agli uomini, tutti avrebbero congiurato
, 3-118: tutto insomma congiura a far sì che sir donald debba passare anni ed
in tondo, / fur congiurate a far un uom cotale, / che superasse appresso
frequentiamo in seguito, non ci riesce far lega, non si contrae vera intimità piena
conglutina. 4. ant. far rapprendere. savonarola, iii-230: e
e là si congregava la famiglia a far loro corteggio fino all'ora del gioco
e adunati, e quelli che incontanente far vendetta consigliano. s. agostino volgar.
che la compita vendetta non si poteva far senza sangue. bruno, 3-615: giove
un trattato, che il papa dovesse far congregazione in s. pietro, e
io son stato in la determinazione di far questa congregazione oggi, in questa ora
fratelloni della congregazione, nella frenesia di far denari comunque, arrivavano fimo a speculare
e lo sarà per molto tempo, far credere alla gente che le scuole congrega-
i costumi. foscolo, 1-379: far che in congresso il ciurmador non fiati
, i-368: ogni grandezza può bastare per far ammirare la persona; ma nelle opere
/ a l'occhio non è congruo de far degestione, / né al naso parlascione
vuole essere asino, e non può far meglior vita ed aver costumi megliori che
, piramidali. magalotti, 21-85: far gettare della stessa pasta... un
tr. (cornétto). disus. far congetture, congetturare. gioberti,
: s'egli viene, i'gli vo far avere una cattiva giornata. ma,
: / io intendo d'uli- vier far la vendetta »; / e inverso manfredon
rampolli si deon porre, si dee far la tagliatura del conio delle due parti
una qualità diventi naturale in qualcuno, far sì che diventi parte della sua natura;
connessione: pure a me non s'aspetta far questi giudizi. tasso, i-99:
non solo gli episodi che servono per far grande il corpo della favola, e
[ai soldati]... far raggi, conocchie e passatori.
, conoscerla. -mettere in conoscenza: far conoscere. -gente di conoscenza: persone
, purg., 7-27: non per far, ma per non fare ho perduto
, distinta. -dare a conoscere, far conoscere: far sapere. buonagiunta,
-dare a conoscere, far conoscere: far sapere. buonagiunta, v-355-5: se
e che le mie pazzie mi voglion far sospirare. cuoco, 1-96: [bruto
carlo fuor di francia, / per far conoscer meglio e sé e'suoi. poesie
negli altri l'opinione altissima che la voleva far concepire di sé. banti, 8-230
poco. -dare a conoscere, far conoscere qualcosa ad alcuno: fare in
la conoscibilità della realtà, e a far trionfare la potenza del pensiero sul reale,
servono. 3. ant. far qualcuno conoscitore: renderlo consapevole dei propri
dov'era ipolita volea / sua pruova far; perché, se lei conquide, /
discopritor di cosi regalato boccone, per far maggior onore, non darò il suo
quante son su la sua lista, / far ne voglion la conquista. monti,
, 1-176: un conquistatore, che far voglia dei cittadini, deve avvezzarli ad ubbidire
candide viole / questo capro ch'ognor far tronche suole / le tue viti or col
la festa o 'l giorno in cui ciò far si debba. = voce semidotta,
la lingua, né sapendo come meglio far consapevole la sorella del proprio torto e
alle sentinelle, e che esse debbon far rispettare, è autenticato dalla nova crusca
lo scrivano prese anche l'incarico di far recapitare il plico; lo consegnò a
spontaneamente. 3. figur. far partecipi altri delle conoscenze intellettuali che una
consegnati che scendevano in cantina o a far alle bocce in cortile, il caporale
stesse lingue nazionali, tanto da non far sentire urgente il bisogno di artificiali unificazioni
le pazzie, e si continua a far pazzie: meglio sarebbe il tacere e farsi
, a scioglierle cioè, ed a far vela. romagnosi, conc., i-54
consenzienti, e però aveva deliberato di far discacciare tutt'i forestieri della città.
meglio, una triaca vera, / da far maravigliar ogni uomo esperto. caro
bruno, 3-259: della musica può far meglior saggio un che non è de
cose] che si corrompono più facilmente e far conserva dell'altre che più lungamente si
di luce. monti, 5-944: a far d'oro alte conserve / posto il
solo aveva atteso a notar gli errori senza far conserva delle cose che in quel poema
e fondatissimo studio; di questi dee far conserva nella mente, e dee saperne
né dove l'acqua s'abbia a far salire a lo insuso, ma pongasi dove
conservare1, tr. (consèrvo). far durare, mantenere; assicurare la continuità
, defendersi, scuoprir la vanità e far aperte le fallacie de'sofisti e cecità
. che tende a conservare, a far durare. -in particolare: che conserva
rissanti, e nelle risse capitali obbligargli a far pace. manzoni, pr. sp
a roma dal mio deputato, e far mettere il sequestro conservativo anche su la
essere, il conservare integro, il far durare in una data condizione. -istinto di
al pontefice che non era reputazione sua far un concilio senza ornamenti e apparati necessari
, 2-79: strigneva la necessità di far medicare i feriti, che furono undici
concordanza che ne l'ultima e penultima sillaba far si suole; quando largamente, s'