di lui. arbasino, 23-232: far l'aiuto di alberico è considerato una specie
vedere i nomi de'testimoni e del far considerar diligentemente il punto de la tol-
in un altro, quello per l'usanza far suo e mettére 11 naturale in oblio
ricopriano: e quella dea godeva / di far grazie agl'incogniti assassini. aljuri,
, 1-6: in che maniera son'da far le corti ovvero le tombe nella villa
attraversando il rilevato stradale, serve a far defluire le acque piovane.
corde. 3. per estens. far precipitare in uno stato confusionale. 2
tommaseo [s. v.]: far tombola si dice di chi, prima degli
e matti... e per far loro qualche burla di sballarli nell'acqua,
con loro per lo corridore, gli faceva far tombole per traboccarli nel lago. zucchetti
ch'io mi sono sognato, il fo far tombole e menar le mani che pare
mandarme. certo che se avesse da far la tombola, la fari più tosto con
. 'il bravo à finito a far tombola'. 3. inter. tombola
dovè fare alcune flessioni acrobatiche per non far tombolare per terra i volumi del canto gregoriano
7. gettare in basso, far precipitare al suolo. baretti, ii-108
del muro, usata per introdurre o far uscire oggetti di vario genere in conventi
muro e viene usata per introdurre e far uscire oggetti di vario genere nei luoghi
dal vizio a la vertù, bisogna far un scalin a la volta.
lo tomo, / per sé deveva far relevamento. monachi, 100: facto [
rime e de l'altre opere mie potete far quel che vi piace, ma non
succede in villa, vi sarebbero da far de'tomi. leopardi, iii-66: come
tomo controverso fatto a bella posta per far nascere sconcerti. bacchelli, i-26:
barbassori di una volta, che eranoavvezzi a far crocchiare a cigolar gli scannelli delle librerie
certo, che volendosi in tal caso far acquisto di argento, s'avrebbero a dare
luteriano, che avea una voce da far guardie e sì penetrativa e tonante,
certe botti / da cinquanta barili e far tonate / da fare impavorire anco i nem-
è il più bel piacer del mondo / far sul prato a mosca cieca, /
/ ed al suon d'una ribeca / far saltando il ballo tondo. cesari,
monete, / fate ottanta, per far numero tondo. leopardi, iii-711:
non poco, come è solito, per far numero tondo. verga, il-436:
, che per terra / non usavano far guerra. monti, i-5-32: orsù mi
: poi tutti insieme giurareti a tondo / far mia diffesa contra tutto il mondo.
li dei ci furono a consiglio / per far un corpo che giammai nel mondo /
giro a tondo; e mi faccio far lato. -menare il bastone tondo
subito tagliava a tondo, specialmente se voleva far dispetto a quelli che gli capitavano sotto
e colle feste perché il tondo / san far, di mattematica son mastri.
si mette in testa fin dove principia a far la cima è in tondo tutto di
carena, ili-m: 'tonneggiare': vale far andare una nave tirandola da un punto
: 'tonneggio': l'azione di tirare e far muovere una nave a forza di braccia
'tenere in tono': tenere a segno, far che altri non esca del dovuto contegno
., 38 (664): bisogna far conto del terreno, nient'altro; di
fingendo d'osservare la stoffa, onde far luccicare i topazii che aveva al collo.
. arrighi, 4-192: talvolta chi sa far delle conquiste colle madamine fa poi delle
castelvetro, 249: se si debbe far guerra per conservare lo stato, cioè
vie erano nascoste e mai riuscivo a far coincidere la loro topografia con quella dei tetti
se così è, voglio prima gire a far conciare la toppa della cassa, che
quando mi pare d'esser riuscito a far meno male. pirandello, 8-128:
il negaste, / che vi potéa far d'or. r. bertini, xxvi-3-225
viene spinto direttamente dalla vite, per far uscire le paste dalla stampa. pirandello,
talora anche ai malati adulti) per far ritegno alle orine, a preservazione del
, ma però molto a proposito per far maggiormente rilucere il valore e la prudenza
torbidi. nievo, 802: senza potersene far ragione egli conghiet- turava che donato potesse
era torba: un impeto malvagio di far male l'agitava. bacchelli, 2-xxv-500
fare; ne la quale sarà il far figure, far forme, trasformar cosa,
la quale sarà il far figure, far forme, trasformar cosa, piegare dirizzare
distorcere, spianare, rotondare, segnare, far circoli, squadrare, schiacciare. parini
e studiati fra i mille lavoranti, a far tinnire gli anelli delle schiette gambe,
gli anelli delle schiette gambe, a far rillucere dolcemente il seno, a torcere
banti, 10-95: questi riflessi possono far torcere un cuore, appunto, borghese
, 7-iii-296: ma non occorreva qui il far forza alle antiche parole latine per torcerle
di questa... e nel far questo il raggio di luce che di esse
non mi torco, / che pure in far danari son suoi ufici. mamiani,
/ tè giustolambicar con diligencia, / e far testrato de la quinta essencia, /
. -faticare, stancare, far gemere il torchio, i torchi: produrre
cremonesi, s'egli sia presso a far gemere il torchio con l'altre appendici
ed in conseguenza è poco portata di far lavorare i torchi. -sotto il torchio
de'ragazzi con piccole torcette a vento per far lume. loria, 1-117: gli
, le mie riverenze, il mio far colle mani le stimate di san francesco,
torcitoio con quello non debbia lavorare né far lavorare infine che non àe dato pagatore
per spianare perfettamente i fogli o per far aderire fogli incollati; soppressa.
uno, o di amendue i coniugati e far che uno compaia all'altro in figura
, per poter ricevere le verzelle e far forza da piegarle e voltarle a misura
territorio fiorentino, vanno in maremma per far caccia di tordi. 4.
in una turma di paesani, che volendo far testa furono in gran parte tagliati a
stancar lo specchio, tormentar la chioma, far venir cipro in italia, strebbiar la
tortura, a pene fisiche (anche per far confessare un delitto o una colpa)
me ricerca de le erbe che la voi far cavare questo mese, cioè dittamo,
che mi pone in tasca abbastanza da far fronte ai tormenti della vita. montale,
ac- ue, vien obbligato a far pià robusto le pile, e più forti
tagliati, stratagliati, cusidi o incoladi, far et verun ostacolo a che la giovinetta
, 3-119: mentre spuntan le stelle a far la bruna / notte di miti rai
da cui ci si era allontanati; far ritorno dopo un periodo di assenza nella
cavalli. -giungere dall'aldilà, far ritorno in questo mondo. tasso
travale, v-16-36: non tornò mai a far guaita. dante, purg.,
trattare di nuovo un argomento accantonato per far posto a digressioni, precisazioni, ecc.
. cavour, ii-334: qui debbo far avvertita la camera di una circostanza su cui
alle piante, e più sereno / far l'aere, e tutta illegiadrir la terra
è andata: / e pur si vedon far da ragazzette / tante, ch'han 19
qui le cose mie delle quali ella intendesse far l'editore, dice le tornerebbe per
, 7-iii-229: a me certo torna più far il regalo, che piterna gloria.
tornano. papini, x-2-499: posso ancora far verflizione). si che tornano.
cupido nel mondo sempre venne / per far tornar, ong'uom divin, di
tornava a vivere. -restituire, far riprendere le forze, la salute a qualcuno
mondo di sotto. 34. far girare una ruota. -al figur.,
diciev'elli. -rendere, far risultare, far apparire con particolari caratteristiche
. -rendere, far risultare, far apparire con particolari caratteristiche o modalità (
che dal valore originario di 'girare, far girare'(proprio per esempio del fr.
nella vita. -rianimare, far rinvenire qualcuno. nannini [ovidio]
cespugli e vespri, / come sogliono far timide lepri. i. neri 7-70:
diè forse un granello di polvere insanguinata a far traboccare il secondo impero), dopo
trabocca la misura. 25. far pendere col proprio peso la bilancia dalla
. stratico, 1-i-468: 'traboccare': far uso dello strumento dello trabocchetto.
8. teatr. dispositivo usato per far sparire o comparire all'improvviso sulla scena
botola, generalmente piccola, adatta a far comparire e sparire molto rapidamente attori o
che veniva opportunamente azionato in modo da far cadere chi vi si trovava sopra in
i limiti del giusto o del conveniente far lo spione segreto, trapelò nella grazia del
per la superbia cacciato fu astretto a far il pedante in corinto, altrettanto occorrerà
: il mio signor pres'ha il mal far per guida, / per arrivar con
. catzelu [guevara], ii-33: far de'peccati tanto trabbochevolmente e senza vergogna
. tesauro, 5-55: qual forza può far forza / a un trabocco di pianto
: detta coperta faccia un trabucco per far cascar nel fosso, che vi è tra
trabocchi e bride e manganella; / e far panieri. giacomino da verona, xxxv-i-630
possa, -né a la cità, far mal. fiore [dante], i-29-12
[dante], i-29-12: ancor fe far trabocchi e manganelli, / per li
e manganelli, / per li nemici lungi far istare / e servirli di pietre e
bisogno il corpo intiero colle mani sul seno far passi lunghi un trabucco. =
nel suo cuore / capisse al or di far simil azzione. / basta si scusa
. artale, 70: or se far sai tanto prove / grande insieme, e
di vino, era molto ingegnoso a far versi. zeno [in muratori,
, / sì che 'l soperchio po'ben far mutare / del mio proposto la dirita
che superino si fosse sviato apposta per far perdere le sue tracce. -in
trace, contra il quale / doverebbesi far la guerra vera. papini, 27-157:
, iii-336: io ho dunque provato a far a diversi quadrupedi respirare soltanto quest'aria
targioni pozzetti, 12-7-249: proporrei di far raccogliere con diligenza alquanto di questo allume
malannata tremenda del * 73 era venuta a far tracollare la bilancia. 3
a furono impartiti gli ordini per far rivenire l'armata di tuten- istraperfetta
, ai quali è lecito al reo di far le opposizioni che gliare... se
e non sapeva chi lo tenesse di far la festa a compare santo, che gli
taglio netto col delitto. continuare a far parte di un esercito simile significava tradire
, distoreere, travisare. - anche: far apparitradito? ». moravia, ix-52
vergogna, che le corse sulle guancie a far pomposa mostra importuna non che dei suoi
dè essere chiamato quello che vuole pur far suo volere, dimenticata l'utilità dell'
2-37: a la mal'ora non posso far che questa traditora m'ame, o
, un metodo, ecc. entra a far parte del patrimonio culturale tradizionale o si
: tanto serve, da una parte per far conoscere la continuazion della tradizione in materia
lebec a cume indusse li francesi a far travalicare quello di gassione presso al quartirere
9-9: io aveva già in animo di far publicare in francia il mio nuovo romanzo
giunge a rammentar che ornai / a far la traduzione ed il latino / tornar
pea, 7-77: imparare a far bene qualunque cosa, è difficile noviziato
ma pensava sempre al miglior modo di far quattoni. bigiaretti, 11-93: èva appartiene
setimana pasata a clanfurth... vide far la mostra di molte ceruede. giovio
la fine non altramente facea che soglia far l'uomo che non si ferma, se
esigua fessura. trafilare, tr. far passare attraverso la trafila un materiale metallico
cavour, vii-475: non era logico il far pagare al filo di ferro che vale
fabbricanti di filo di ferro sono obbligati di far venire dall'estero. questa riduzione e
, senza badare all'equivoco che potrebbe far sorgere la voce 'filetto', abboccarono questa e
pentito / tornava 'n giù, col far versi sì strani, / ch'io non
balneari... s'affacciava a far luce una luna grossa come un bidone.
: né se possi in esso fontego far cossa alcuna de marmoro: né anche lavoriero
se, nel trafugarsi, quanto il più far si potea, fuor di strada,
moglie, celestina, se stesso, di far melodrammi o tragedie. -fare tragedie
. 4. per estens. far passare, per lo più di nascosto,
di tutte l'altre cose bisognevoli a far sussistere il campo avrebbe incontrato tardanze e
/ o ne'prosperi eventi servar il far canzoni e star senz'un denaro, /
s'acciambellano con tanta rapidità, da far venir le vertigini alla cupola di san
di che qualità esser debba la terra da far le forme da tragittar bronzi.
animo d'ingan- narvi e disegnasse di far tutto all'opposto di ciò ch'ei scrisse
fonte vassi, / chi non volessi far certo tragetto. varchi, 23-99: essi
apposta -che da caracciolo a cavallino può far credere all'ente autonomo della pittura napoletana
tra noi studiano per fin con arte di far prendere al cavallo il così detto 'traino'
. iacopone, 40-17: como porrai far pace -enfra deo e l'om mondano
di ringraziarla della memoria che ha voluto far di me, come anche della cura
l'occasione che se m'appresenta di far conoscere a vostra signoria l'illustrissimo signor
). siccome il tralcio non può far frutto da se medesimo, se non è
figura di esso campo non si possa far l'acquaio sopraddetto per lo traverso ad
da che più non s'aspetta / chi far lo possa, tralignando, scuro.
gorgida, i quali cercando occasione di far nascere discordia tra gli ateniesi e'lacedemoni,
2. ant. e letter. far fluire, far affluire, riversare; far
ant. e letter. far fluire, far affluire, riversare; far stillare,
far fluire, far affluire, riversare; far stillare, far colare fuori, emettere
affluire, riversare; far stillare, far colare fuori, emettere. -anche: far
far colare fuori, emettere. -anche: far scaturire, far zampillare. laude
emettere. -anche: far scaturire, far zampillare. laude, v-518-58: quale
. - anche: lasciar trasparire, far trapelare. d. bartoli, 9-29-1-21
poesia (quando di poesia si ode far discorso), ogni più nobile poesia
barbaro dell'allarme. 6. far nascere e crescere; generare, produrre,
produrre, accrescere. - anche: far germogliare e spandere fronde, fiori,
non mi tramanda. 7. far avere, spedire qualcosa; trasmettere.
a ciascuno, dicon essi, rammassare e far uscire dallo stato ogni quantità di grano
a'forestieri? 8. far andare, inviare qualcuno in un luogo determinato
/ respirar. 10. comunicare, far conoscere; esprimere, manifestare. -anche
. 11. trascinare via, far turbinare. forteguerri, vii-7-53: proposito
idio? 3. tr. far cadere violentemente a terra una persona.
signor carlo diè ordine alla serva di far subito passare in camera sua il mabelli
re, manipolare; toccare; spostare, far passare da una mano all'altra.
, un portar via roba, per. far luogo. verga, 8-221: nella
questi satiri della tragedia, cominciarono a far setta da per loro e di tramessi,
di questo argomento, che era destinato a far tramite a due persone troppo diverse.
diligenza ogni vitame da per sé, far un tramito di una sorte e l'altro
carretto, 2-216: prender deve nel ben far conforto / e con la tramontana de
e con la tramontana de pazienza / far bon reparo fin che gionge in porto
: il poco pensiero che si prendono di far tener nette le strade, piene sempre
tal distanza da genova, che basti a far tramontarvi l'affetto con cui vi considero
arme sino al tramonto del sole senza far altro. mazzini, 12-378: avrei voglia
2. tr. intontire, stordire, far perdere i sensi a una persona o
colpi di pala. -lasciare attonito, far impietrire qualcuno dallo spavento. calvino
con effetto, ditemi un poco, per far primiera non bisogna che siano quattro carte
: ogni tramutamento fia di rischio di far tornare le cose nei termini non buoni
, 239: lassamo su di sovra di far biondi / i capelli e ancor li
al servigio monaci. -caricare, far salire qualcuno su un mezzo di trasporto.
di quello che noi siamo costumati di far sempre in fare grande apparecchiamento di vivande
luogo in luogo; il quale non potendosi far senza discommodo e senza pericolo di fortuna
di condizione che 'l tramuto si può far loro a ogni tempo. tanaglia, 1-1536
i padn si tennero ben serviti del non far nulla. ber
informazione a vostro padre che non si lasci far qualche tranello. g. m.
n. agostini, 5-4-50: far tranferùgia in aria si sentiva / d'arte
sentiva / d'arte della vita per far loro tranghiottire quell'amara bevanda.
. 2. per estens. far sprofondare in una voragine aprendosi (il
bazza. 2. per estens. far sprofondare o risucchiare negli abissi, travolgere
mar si trangugiò. 3. far scomparire nelle proprie viscere (la terra,
29-125: tra'mene stricca / che seppe far le temperate spese, / e niccolò
fornara, / non tagliartu del pane per far poi coppie, / né trar di sotto
prò. 6. rendere o far apparire più agevole, meno faticoso un
-che contribuisce o è diretto a far raggiungere tali stati dell'animo.
... ballano una tarantella da far venire il mal di mare anche ai
due paure, pareva che volesse sottrarre e far scomparir la parola, nel punto stesso
divorzio per reciproco consenso, dovranno preventivamente far seguire l'inventario e la stima di
; avere atteggiamento lassista e corrivo; far finta di nulla. - con litote
trasa vossignoria, cha chiù te boglio far stare alliegro come starai a tavola. donizetti
ho dada; e più seguro se pò far schivando la strada. 8.
e in abbandono. persone, che volessero far transitare nei medesimi bestie mi
, lxxx-3-881: raccordiamo... di far quanto prima cessino le nevi accommodar tutte
per le robe che gli occorre di far transitare, quei medesimi diritti puntualmente che
in avvenire non si possino fare, né far fare alle mote nuove de'carri.
, ma quanto alle minuscole fa lor far transito dal non essere all'essere.
momento, come può questo atto transitorio far così presto l'uomo servo del peccato?
piccolomini, 10-381: niegan che si possin far nell'epico poema le transizioni e passamenti
. scola, xl-377: crediamo di far cosa grata ed utile a'leggitori nostri
). dial. ant. scuotere, far vacillare. 5. giovanni
annimo e mete le soe virtue a far bonna guardia. = voce di area
molle nell'acqua dolce (che non può far altro male, che di preservare un
nervi, / così ci riduciamo a far la ronda / dentro un'augusta e
sgretolarne il trono. -figur. far innamorare irresistibilmente (per lo più nell'
, e io non ho la forza di far nulla. montale, 15-774: così
sieno tenuti i protettori di detto monte far notare detto trapasso. guerrazzi, 1-99:
corner che di trapasso / vada a far noto il suo venir vicino. =
pasticcio europeo, che non v'è da far nulla, fuorché scrivere. trapelante2 (
, i-274: et e maniera mala i far ragunanza o trep- pelli i serventi.
gittata: meglio sarebbe... far quello che la louisa fece del 'hiawatha',
: o via via, trappoco ti sentiren far le missioni. p. e.
tolomei, 2-245: volentieri mi trapongo a far paci. g. villani, 12-110
testolina / di faolo che spunta a far cucù; / dietro: tappeti di varia
, r-iv-550: e séguita insegnandole / far trapunti, riccami e cose simili.
e venda benefizi / non sì credendo far con simonia, / né chi traricchi i
botto nel cuore ebbe imaginato / di far breus tralipare là giuso. d
. tr. gettare giù dall'alto, far precipitare. iacopone, 88-162: l'
de'nemici. 3. far prorompere in lacrime. vìani, 19-659
, tratto, ant. tràchio). far muovere, tirare esercitando una trazione protratta
resistenza; sospingere pungolando o percotendo; far camminare tenendo per mano; far muovere
; far camminare tenendo per mano; far muovere un animale legato. -anche: travolgere
, gettare a terra, buttare giù, far cadere rovinosamente; sommergere nell'acqua,
cadere rovinosamente; sommergere nell'acqua, far affogare. - al figur.:
affogare. - al figur.: far morire; portare alla dannazione. niccolò
di fuori. -lasciar ricadere, far spiovere. livio volgar., 1-228
il corpo, una parte di esso, far avanzare con sforzo, trascinare penosamente arrancando
(anche in un contesto metaforico); far andare o far entrare in un luogo
un contesto metaforico); far andare o far entrare in un luogo, far avvicinare
o far entrare in un luogo, far avvicinare a un posto, a un oggetto
. -far venire, invitare, far intervenire. chiari, 2-5: delle
cielo ove 'l ciel vuole, / ché far non puote ingiuriosa eclissi / lunga terra
5. attirare, richiamare, far accorrere, radunare, far venire al
, richiamare, far accorrere, radunare, far venire al seguito (anche con riferimento
allettamenti materiali, ecc.); far capitare in un luogo. anonimo,
, ciò che, contemplando, / a far ti fia assai cosa leggiera. s
. -far esalare dal terreno, far evaporare. dante, inf, 24-145
de la madre non s'avea lasciato far trare. boccaccio, dee., 9-1
bellincioni, i-153: signor, non far palese / questo sonetto: e certo
come pratica medica o veterinaria); far sgorgare sangue (un'arma).
pigliano costoro [gli inglesi] per far queste loro bevande, alle quali poi
folgore da san gimignano, xxxv-ii-407: far trar del vino e fummar la cucina
16. attingere acqua. -anche: far zampillare una fonte. s.
dal mare sardo. 19. far scoccare, sprizzare scintille; far scaturire il
19. far scoccare, sprizzare scintille; far scaturire il fuoco; riflettere, riverberare
196: le uova di storione per far caviare,... postele sparse in
trarsi le scarpe di piede per non far strepito, e per meglio fermarsi su le
: 28. compiere l'atto respiratorio, far passare l'aria trattasi la sete cagionatale
la bocca, fredo -alleviare, far passare un dolore fisico. se noi
31. indurre a venir via, far allontanare da un luogo, da una
. -mandar via, cacciare, far sloggiare; mandare in esilio.
scriva, / trar del sepolcro, e far ch'eterno viva. bandella, ii-1200
distratto; / e parte, per far muovere alli danni / di quell'empio or
questo è profitto che l'uomo trae del far le sue cose inconsideratamente, che altro
, con l'ausilio di attrezzi; far roteare una trottola; lanciare il disco
con riferimento alle armi stesse); far sparare un'arma, un pezzo d'artiglieria
quando la mula trae calci, a volemela far rimanere, se le dà del suo
, ii-172: trassesi per sorte deputati a far restituire le cose rubate per la guerra
cervello, d'intelletto, di senno: far impazzire.
-trarre fuori: portare via, far uscire, liberare, sottrarre da un
fuori dei sensi: fare venire meno, far svenire, mandare in deliquio.
-trarre fuori di giudizio, di discorso: far impazzire, far delirare. buonarroti
, di discorso: far impazzire, far delirare. buonarroti il giovane, 9-494
. agostini, 6-1-116: e più difficil far un buon villano / gentil, che
disfacimento. 4. tr. far precipitare verso il basso; far scorrere a
tr. far precipitare verso il basso; far scorrere a valle. stigliani,
convinto che qualsiasi impressione lirica esterna deve far nascere nella sensibilità del poeta il trasalimento
libertà, ditelo e ditelo con voce da far trasalire governi e popoli. misasi,
sgorgavano nella piazza. 5. far muovere, scuotere, agitare. niccolò
è sì possente, che 'l può far correndo. salvini, 41-215: l'altro
trasando il grandioso progetto del buzi, di far due altissimi campanili ai due angoli.
dei loro parenti;... e far deposti ogni odio e spirito di vendetta
. panzini, iv-707: 'trasbordare': far passare merci o passeggeri a bordo e
allo stato ordinario. magalotti, 23-134: far muovere un grave d'una velocità soprannaturale
: quando dunque il poeta epico comincia a far il nodo non per mezzo di persone
vecchiaia senza conforto e che non vorrei far morire disperata. tarchetti, 6-i-503: a
, fascinatore trascinatore di masse, poteva far comodo. tapini, 27-1008: ma costui
in un crepuscolo immemoriale. -tr. far mutare il colore di qualcosa. settembrini
questa letteratura e in questa società, dobbiamo far la figura di persone, che in
vite individuali nelle quali continuamente entra a far parte. -venire superato, scadere
era trascorso in luogo di novellare a far panegirici. denina, 1-ii-176: per
messer iacomo iaco- bacci, non potrebbe far cosa che tornasse più a sesto. oroscopodi
riculare o tenere addietro i lavori sotto casale far menzione in questo libro, riuscirebbe troppo
abbia a ragionar con trascuràggine, e far fascio d'ogni erba, perché chi cade
che scrivono perfettamente, onde usano di far la trascrizione di più libri;
. baldini, i-318: avrebbe magari voluto far credere, a certi amici più timorati
! / più de cusì no'puoi far el dasseno: / la fa l'ochio
! 4. tr. far stupire favorevolmente o sfavorevolmente; far meravigliare
. far stupire favorevolmente o sfavorevolmente; far meravigliare; gettare nello sconcerto. caro
fede appresso quegli, per cui solo far trasentire, e giudicar diversamente dal vero
carducci, ii-19-34: ti prego di non far né anche trasparire o trasentire che io
a roma non sarò in condizione di far fronte all'assai elevato costo della vita di
semoventi, pareva che ci obbligasse a far alquanto di ragionamento della natura dell'antichità,
transfegurare, transfigurare), tr. far cambiare l'aspetto, alterare la fisionomia o
persona, / e i capei vidi far di quella fronde / di che sperato avea
trasfigurisco, trasfigurisci). disus. far cambiare radicalmente l'aspetto o l'espressione a
.. introdur vulcano of- ferentesi a far di due cari amici un tal suo magistero
vidi duo amanti trasformare, / e far qual io mi soglio in vista fare.
caratteri. egli è stato de'primi a far vedere sopra le scene sistema di alimentazione
vii-119: il negoziante che è obbligato a far subire date trasformazioni alla materia, prima
patrizi, 2-137: zopiro persiano per far servigio a dario re suo, di
per sfogarmi alquanto contra di que'tali, far questa trasgressione con dirve quanto v'ho
grande, e è costei traslata / a far fiorir sopra la senna il giglio /
condurre a una nuova realtà spirituale; far pervenire alla sede ultraterrena. cavalca,
in essa. 3. consegnare, far pervenire ad altri qualcosa, in partic
fu traslatato. -per estens. far passare da una condizione psicologica a un'
alle condizion nove... senza far altra traslatazion. = nome d'
all'indietro: operazione che permette di far gravare sul datore di lavoro un tributo riferibile
coniug.: cfr. mettere). far pervenire, consegnare, inoltrare qualcosa a
al signor trognon. -rimettere, far pervenire a qualcuno una somma di denaro
trasmette. -incanalare, immettere, far defluire una massa liquida in una conduttura
in una fogna. 10. far penetrare, lasciar filtrare una sostanza, in
in tutto pastinati, trasmetton tumore. far si dèe il pastino ovvero la coltura dove
, o altro organo che si vuol far muovere a distanza. 7.
5. per estens. passare a far parte di un altro schieramento o partito
per la balletta di transito, a fame far le bollette per transito. rilasciata che
sarà la trasmessibile a trieste, occorrerà far pratica ed assicurarsi quando sarà per partire
. periodici popolari, i-767: il far argine alle ordinarie tendenze dell'uomo sarebbe
argine alle ordinarie tendenze dell'uomo sarebbe far violenza alle supreme leggi della natura..
potente -maestate / con volon- tate -di far nova cosa / mostro forzosamente -la bontate /
tutti si colgono a tratti certe sguaiataggini da far trasognare un morto. = comp
rendere percepibile, conoscibile. -anche: far trapelare involontariamente o, anche, con
solo di tacere, ma di non far trasparire nulla, nemmen dal viso,
sentiamo », dissi, cercando di far trasparire dal tono della voce che la cosa
. -fare, lasciar traspirare, far conoscere involontariamente informazioni riservate, segreti,
, ecc.; lasciar intendere, far conoscere artatamente, anche con l'intento
salubri consigli li plenipotenziari d'astenersi dal far traspirare alcun'indizio di tentennare nella fermezza
del traspor della vite, per ingegno far si può. landino [plinio],
traspónare. 8. generare; far nascere, far discendere. cellini,
8. generare; far nascere, far discendere. cellini, 2-89 (457
loto. -gramm. ant. far passare l'azione sul complemento oggetto (
, del mare, ecc.); far andare, dirigere un'imbarcazione senza possibilità
328: scaricar la barca, disarmarla, far un viaggio, farne più, trasportar
un significato, un ambito concettuale; far valere termini per significati diversi;
non gli è proprio. -anche: far conoscere una tecnica, un'arte; imporre
parlare troppo, avventatamente. -anche: far passare da uno stato spirituale ad un altro
stato spirituale ad un altro contrapposto, far ondeggiare fra estremi. monte, xvii-652-15
di me stesso, che mi parrebbe di far peccato mortale a non curarmene, e
portare al di fuori della realtà presente; far sentire in un tempo e in-un luogo
. distogliere, distrarre. - anche: far divagare, portare fuori tema.
di trasportarsi alle feste,... far si debbe parola d'altre pubbliche,
in un altro, quello per l'usanza far suo e mettere il naturale in oblio
anni di trasportazione; mentre spero poter far ridurre la cosa a qualche mese di
: - (ira, amor, che far deggio?) / -io non mi
con cui il vettore si impegna a far proseguire il trasporto di una merce per
. trastullare, trastularé), tr. far di vantaggio, in una
grand'uomo, al quale non volea far dispiacere. -da trastullo, da
quelli invetriati; ma non servon per far, e tenere l'acqua fresca; la
gretta. 5. tr. far colare liquidi che si condensano superficialmente per
correttamente, trasvàluto). far mutare di valore e di significazione (
si rifarebbe al suo colle, a far zuffa con i venti dell'aprile.
: 1 prattichi pescatori, quando nel far delle tratte sentono stupidirsi le mani,
e con grandissimo piacer nostro avendo veduto far molte raccolte, o tratte (come
, ieri nella rete apostolica, oggi far da pescatori, e riuscir loro le tratte
trasvolontièri, / ché me'vai una morte far che mille. = comp.
fila della propria promozione se riuscisse in far chiudere la nomina per i principi.
6-101: galoppa galoppa, senza mai far alto, lo squadrone giunse'in una
laboratorio dove lavoro., non può far fronte alle necessità, agli altrui interessi
società o da un'impresa commerciale per far fronte a determinate spese.
con parte della corte alla marina a far tirar le trate. vallisneri [in muratori
ferro dolcissimo e trattabile, del quale facilmente far se ne può qual si vogli opere
delle pietre, vogliono che si possa far ragione del riuscir esse più o meno
vuole gli verrà facilmente in taglio di far venire la detta riserva da roma.
ma io non ho ancora il modo di far trattamenti in casa, non ho il
. nelli, iii-6: che poteva io far di più che maritarmi ad un uomo
e con perizia e in modo abituale; far funzionare uno strumento; brandire, scagliare
, il patrono pigliar la causa, far il consulto, trattar cause, citar il
tale per lui appresso il duca e di far sì che il duca medesimo lo facesse
aveva dato tempo per altro motivo che per far accorrere nuove genti, levava, più
già da lungo tempo prima si trattava di far indenne l'austria a spese di venezia
un l'altro, si stimulano a far male insieme, e fanno più tristizie che
fanno più tristizie che noi non faremo far loro stimulandogli. 15. fare oggetto
, ii-275: trattarono nella roccella di far provisione di danari e di tutte le altre
2-5: una bella maniera è questa di far l'avvocato, trattar d'accordare tutto
il danaro che ho potuto avere a far questo viaggio, il partito ch'io
tiva nel far conoscere a'prencipi d'italia di quanta importanza
1-iv-522: io non ho voglia di far trattatini inutili, critici o morati. parini
trice / che far saprebbe umile ogni superba; / cuomme l'
delminio, i-183: or che doveva far io? dovea primieramente, come feci,
il modo che la discosta il vecellio nel far dei paesi! tommaseo [s.
anni scomparvero delle selve: si vuol far tutto un guadagno, ma si fa allegrezza
la coniuga cfr. tenere). far rimanere, far indugiare per un tempo
cfr. tenere). far rimanere, far indugiare per un tempo più o meno
finestra. -in partic.: far rimanere qualcuno a pranzo o a cena
sua materia, volesse... far di modo che il lettore sii più trattenuto
ragazzoni, lii-13-82: trovai nondimeno espediente di far nuova di me al datissimo signor bailo
. cantoni, 432: ciò che posso far ora, per mio trattenimento, è
scenico recitato al mondo ai oggi per far ridere il mondo di domani.
gottifredi, xliv-283: -lo lascierò dunque far di me ciò ch'egli vorrà?
che non essendo egli in istato di far viaggio, avea commesso il trasporto della medesima
i birri pe'fatti loro, mi convenne far penitenza, trattenuto dal cattivo tempo,
attrazione. bruno, 3-146: a far questo gli bisognerebbe virtù trattiva o impulsiva
innanzi va che a ritirarsi ci è da far assai. michelstaedter, 296: non
forse 800 miglia, ne potrà anco far venire, comprandole o noleggiandole, dai paesi
di saetta, quando i persi cominciarono a far sentire le pazze e discordanti lor voci
del tratto, non ne vol- ler far nulla. sacchetti, 213-1: non fu
ducati 18 milia, dicti francesi volseno far un trato di amazar il patron con
reverendissimo rimandasse in qua messer giulio a far le faccende sue con nostra signoria.
incaricò, dicendo che non si potevano far due figli a un tratto, se
re di spagna, vedendo che la pace far non si potea, arè'consentito,
veramente apparisce fra queste tenebre, con far di sé di tratto in tratto tralucere qualche
e se credavate dovervene, come di mal far, pentere, non farle. ariosto
5-10 (1-iv-521): in cosa che far potesse intorno a ciò, sempre del
del marito temendo, non ne lasciava a far tratto. -non levarne,
che l'avea fatto, / pensao di far mal tratto. -pigliare, prendere
formichetta / andò pel mondo, come far si suole. buonarroti il giovane, i-289
magalotti, 20-210: io non voglio qui far alcun caso dell'opinione, che corre
musicali del trecento, lxxxiv-365: non posso far bucato che non piova: / s'
tr. (traùzolo). ant. far rotolare per terra, far ruzzolare.
ant. far rotolare per terra, far ruzzolare. tommaso di silvestro, 130
delle ragnatele, o se ne puoi far un'osteria. 16. essere
non ebbe travaglio a trovar danari, per far levata di tre milla cavalli.
mandato delli viaggi farà error grande e da far sdegnare il prencipe, potendo essere,
più di trentatré per cento si posson far i travamenti senza diminuir punto la loro
'travamento'... ordine di travi per far pavimento ad un ponte o sostegno alle
io me scarchi. 3. far giungere in un determinato luogo. g
me per incidenza toccata, si può far congettura di qual fosse il tenore delle posteriori
priego dio che tu non possi mai far altro ». 5. trascritto (
pericolo di questi lavorano, ha fatto far uno cavalletto con una travada di sopra,
darebbe l'animo ancora a voi da far miracoli al par di mosè? » baruffaldi
il ballar su la corda, il far travedere, il cantare e suonare.
il signor giudice ha voluto sospettare, e far da criminalista con interrogazioni suggestive, o
per la via di ravenna, si può far la traversa (anche a cavallo)
'pescate',.. e servono per far alzare l'acqua nella parte superiore del
ad uso di navigazione, o per far muovere diverse macchine idrauliche. lecchi,
citolini 337: per i campi è il far fossi, arare, e sue maniere,
la vicinanza del quale la ferita traversata far si deve. -che si trova
non sia. / ne par loro di far ben, se non fan danno,
all'indietro. non serve che a far piccole traversate. 5. elemento
18-122: non domandar quel ch'io so far d'un dado / o fiamma o
xcii-ii-161: e se la punta li voi far sentire, / va'for de strada
del famiglio si sforzava con mani e piedi far ch'egli a lei si rivolgesse.
« va tu » dice alberto con un far desolato « io mi sento a traverso
m. cecchi, 17: andate a far le baie e 'travestimenti a casa
ottonaio, cxviii-166: come s'ha a far pallone o travestiti / o qualch'altra
furono rinvenute fra le viata a far le voglie sue, s'egli prima secretemente
sua china, se proprio non potevo far nulla per fermarlo in tempo.
spiga di voi forestieri non basta a far la stare di questa lingua, fuor
di freddo, spirito di caldo / posson far travisare ogni materia. = comp.
naturali e composte rappresentavano, quando volean far pompa di movenze impetuose, di
la mia fortuna (or che mi pò far peggio?) / mi tene a
donna! 4. eliminare, far scomparire, facendo cadere in oblio.
e trei, / qual sogliono i campion far nudi e unti. orsi, cxiv-32-21
quanto agevolmente possan tutti e tre insieme far in un'ora, a differenza di quello
mi chiappò a leggere, invece di far la 'regola del tre', il libro dei
ligar le biade, condurle a casa, far l'aia, metter in aia,
di baccanali, ubbriachi andar in trebio e far camerata cogl'idolatri. -beffa, burla
, 1-701: treccare, senese treccolare, far l'arte della treccola o del treccolone
lingua trecchereccia dice molte parole da far cadere altrui. = deriv. da
buonarroti il giovane, 9-212: per far da signor si fa la barba /
le sue foglie [della felce] a far treccia nelle buche dove si tiene il
: 'trecciala': donna che lavora a far trecce di paglia per cappelli. c.
a ferir tutte / e di sestesse a far croce leggiadra. -dimin.
fati ch'elo se renda / per far una tresenda, / che su per su
il mio piano il quale consiste nel far sì che il tabù dell'incesto venga
al re roberto, che l'indusse a far nuova triegua per cinque altri anni.
. farebbe tremare l'acqua e farle far quei cerchi che suol fare quando ella vien
principio proposto / ho molte cose che potea far sensa. monti, 10-118: de'
sale anche sua madre, e per far l'ispezione non è meno tremenda di
uso / d'andarvi sopra, e far di quel sovente / quando uno e quando
. ariosto, 14-112: or che dè far la nebbia di calcine? / or
nebbia di calcine? / or che doveano far li ardenti vasi / con olio e
e pietra cotta, e quando volete far oglio di benzoino, foglio di trementina
sue virtù degne di gloria, / da far un secco legno reviviscere, / donde
passo di danza che consiste nel muovere e far oscillare leggermente e rapidamente il piede.
, / la placida laguna / vedrà far specchio al cielo; / e il raggio
9. tr. ant. far oscillare, scuotere ripetutamente un arto o
la nostra processione: per peola per far torce; per oro tremolo per fare una
. con questo tremotio non si può far nulla. viani, 4-6: un giorno
del sacco, 42: ragione avevi di far tanto pianto, / non potevi fuggir
cara mia moglie giudicò a proposito di far loro adottare? m. leopardi, 1-8
signora corvetto madre tornò a milano a far visita agli sposi. li trovò che
'n miete. segneri, i-264: dovea far miracoli,... esser venduto
l. venterò, 7: in far piacer son sì latino, / ch'è
'far trentuno per forza'; esser costretti a far cosa che non si vorrebbe fare.
le conversazioni lo annoiano; ma bisogna far trentun per forza, e andarvi'.
, 115: chi fa trenta, può far trentuno. c. arrighi, 3-212
3-212: giacché avevano fatto trenta perché non far trentuno? einaudi, 354: accade
..., narrare bugiarde favole, far paura con trentavecchie. pataffio, 6
me lo valle un contadino / per far la trentavecchia di sementa. = comp
l'anual. tuto e ordenao a far inpir la gente de. l sancto amor
e giocondissimo senso di vita, che può far condonare facilmente al giovine artista i non
, i quali volendosi / trovare a far delle tresche col popolo, 7 né
en la tresca, / se pò far so talento, -no li cal qi perisca
2. divertirsi, spassarsela, far baldoria; gozzovigliare. -anche sostant.
trottare; / ed or ti metti a far la cera bianca. pananti, i-95
il mio parer o lassarli trescar e far a modo loro. varchi, 18-3-2:
puote l'inventor in tali treschi / far sì, che l'un qual l'altro
, la lena e mone / chiamare a far tremar portici e sale / battendo le
o quattro piedi, che serve per far ponti per fabbricare e altro. serao,
redi, 17-152: 'tri're'. far quel piccolo romore che si fa muovendosi e
significano un deficit che da solo basta a far fallire qualunque amministrazione statale.
ventura rosetti, i-40: 'a far fermar li denti che si muoveno'. un
assoluto di un terzo termine, da far séguito all'arte e alla filosofia. idem
edifizio, oltre a quel del mezzo, far quattro cortiletti triangulari, segnati di croce
pascoli, ii-356: cominciò finalmente a far grossi calcoli, ed a sentir gravi
trìbolo). angosciare, angustiare, far soffrire qualcuno fisicamente o moralmente talora con
,... questa è mezzana a far pace tra noi e iddio. aretino
per ottener delle grazie, ma per far dispetto e per mancar di parola,
ha voluto egli provarci, e con tribulazioni far cimento ai noi, come si fa
: procura il re ogni occasione di far perdere loro questi privilegi e conoscendo non avere
la divisione dei beni dell'assente e far pronunziare dal tribunale di prima istanza la
pene il pianto. 7. far affluire le proprie acque in quelle di un
rve che tutti provassero un gran piacere nel far pubblicamente strazio dell'ammirazione, del rispetto
tal modo e maniere composte che, senza far nocumento alcuno a chi le pigliarebbe,
meco i suoi sentimenti, mi può far fede di quanto dico, ed io debbo
di quanto dico, ed io debbo far fede ad esso dello zelo con cui si
qualche liccnecto; e vale più tricare per far bene che far male per far presto
e vale più tricare per far bene che far male per far presto. tommaseo,
per far bene che far male per far presto. tommaseo, 2-ii-369: a rica
sottile prolungamento del carpogonio che serve a far aderire lo spermazio al carpogonio stesso.
flessione apicale dell'ascogonio, che serve a far penetrare lo spermazio nell'ascogonio stesso.
elle erano tanto grandi che se poteva far tre bocconi d'una. m. marchi
scapigliati, / dediti al gioco e a far volar piccioni, / che triga- nieri
, non si avere ad aspettar tanto a far la circoncisione. solenni, ii-190:
loro moti diritti e retrogradi, così da far pensare a una loro triplice congiunzione.
eccitate, trillanti, appena voltandosi a far segno che presto sarebbero tornate. flaiano
di antonia scalese, ella lasciò di far trillare i suoi lucidi ferri da maglia.
l'aerea canzone. 8. far oscillare, far vibrare una corda, una
. 8. far oscillare, far vibrare una corda, una fune.
tremarella che aveva nelle gambe, e far tacere le trillate nervose che i suoi
è il trillo calato, che consiste nel far discendere insensibilmente la voce a coma per
greci fu in atene di commettere e far giucare insieme ora favole singole, ora più
trimpellando più del solito per la brama di far lesto e di parere ancora svelt'in
lentamente; ed anche di chi nel far checchessia si dondola, né risolve nulla
il magnifico proveditor aricordandoli che 'l faza far una trinzea 'immediate'con ogni prestezza per
. domenichi, 5-122: si sforzava di far trincee, cavar mine e nettare i
mettervi terra e sacchi di lana per far in brevissimo tempo trinciere e forti.
nella gran carestia del terreno, di far certi gabioni pieni di fascine, i quali
, / de la 6. figur. far ricorso a determinate argomentazioni o persóna sua
e di quelle folte piantagioni, per far trinceramenti d'ogni parte. bollettini della
difensivo, rifiutando di comunicare, di far sapere, di palesarsi pienamente agli altri.
xxv-34: la mia censura cade sul far... di quelli ancora, che
, 5-96: gli aristotelici che si sforzano far uno l'animale togliendo la trinità dell'
bonissimo catolico, se ben non ardisce far essercitar la religione per rispetto d'i
triocco e ballo / saltella chi per far d'un giulio acquisto, / peggio è
bene e tesse accordo, / inciampi a far cader genti meschine, / resti deluso
per la campagna, e divertirsi a far volare la mia cenere in aria.
no necessario nei drammi e nei romanzi far sì che la virtù trionfi sul vizio.
artisti e di poeti liberamente unitisi per far trionfare le loro idee. gramsci, 1-46
16. ant. godersela, spassarsela, far bisboccia, festeggiare in allegra compagnia;
.. aver raccomandato... di far togliere subito dalla tavola il trionfino della
montale, 14-19: anch'io sul far del giorno ebbi il mio sole / e
al discartare. goldoni, v-610: far un poco da cortesan, un tantinetto da
. frugoni, 5-136: ma che potea far la sincera [aurelia] chepongono alcune righe
di fatto dalla triplice e ci permette di far con più comodo, grado a grado
, 20-343: balia, egli voleva far buono animo e ritornare a salir la
, e se ne andò via senza far peccato. e io con cinque giuli contentai
ecco l'uomo che mi costringerà a far bagagli. rimorchierò questa trippaglia nella stanza
'denti d'aver trovata la maniera di far rinviliare il pane. ojetti, i-351
io seppi abbastanza esser cauto per non far altro a quel pranzo che assistervi e
trisolchi in modo, che si potea far fine senza spezzar nulla nell'angolo.
. d'azeglio, 5-i-101: a voler far il soldato con quelle spalle d'attaccapanni
: quattro case di pietra di di far queste cose in presenzia delle serve, tristanzuole
vano una parte dei loro capitali per far prete un loro figlio. =
dando in ciò esempio gli altri figliuoli di far onore alle madri e di guardarsi di
onore alle madri e di guardarsi di far loro tristizia o danno o vergogna.
, / che n'abbiàn noi a far? per le tristizie / sue, in
, 3-i-1-315: io mi sfornerò de non far mai tristicia, né cosa che non
non son di quei tristi che godono di far patire senza utile alcuno. pirandello,
, / fei che rapìo e feila far regina / del tristo inferno e dell'opaco
comunemente si dice e volgarmente tibbiare, far la fibbia o la trita si appella.
da ogni foglia e semi estranei con far vento si mondano. = nome
lavorar che pochissimo e all'impiedi, di far delle lunghe passeggiate, di non mangiar
né la mia censura cade che sul far di quelli, i quali non contenti di
i-q: la ripresa minima si ha da far nel tempo di una battuta minima,
allora il trita- volo lo conforta a far manifesta la sua visione. = deriv
latte ristretto, offerendo a'villani di far mal peso, o d'impastare il puzzolente
/ de terra dolze e non gli far torto, / e fa che la sia
ora alla sinistra, come occorre nel far le mutanze però principiandosi con quel piè che
piene della freddana. -figur. far soffrire atrocemente (l'amore, con uso
. govoni, 9-153: si vorrebbe far saltare il tetto / con una mina di
lucini, 9-7: vi prego di far parlare in vece mia chi più è
la pace sarà il cortellaio, col suo far coltelli, col- tellazzi, asse,
, con una faccia di paragone, far petto alla dama più alta, e altiera
rimanente così ricco, e magnifico, e far si doveva da mano più esperta.
, era diventato tanto popolare, da far di lui menzione nelle sue lettere un
come una croce su un trivio, per far capo. = voce dotta, lai
serrà, come farnese / a che far più cortese. trizadro (trigadro
, ventura rosetti, i-59: trocésso per far buon fiato, e per tenire
. ventura rosetti, i-59: 'trocésso per far buon fiato... 'pigliate
giovane, 9-47: ma attendi a far trochisci assai di vipera. f. f
: il poeta esorta il suo amico a far ricerca di questo anti- pate, poiché
/ splendidamente sulle mute vie / per far più bello l'ultimo trofeo / ai fatali
amor, ch'a scriverlo poteo / far del mio lagrimar penna ed inchiostro. alamanni
al trofoblasto spetta l'importantissima funzione di far impiantare l'embrione sull'utero.
più necessario trattando, cominciarono alcuni a far tetti di frondi, altri a cavar
: ci narrano dunque che abd-el-mumen fece far numero infinito di grandi sac
ho atato / in tutto l'anno far ciò ch'ella volle. / l'ha
s. v.]: 'chi vuol far un dispetto all'amico, ciccia di
. simonetta, i-114: siam riusciti a far marciare due tipi: io la marisa
, che in campo viene / per far battaglia, e trema anzi la tromba.
zanzara, con una tromba sì picciola far tanto strepito, un verme filar la seta
queste acque... posson molto ben far girar quella ruota più alta, e
/ noi poter preste rizzare / e far lunghe lunghe e corte, / quando lanze
feccia, e si portava sulle mense a far pompa di bontà, e di antichità
biringuccio, i-io: e1 modo che far si devono le trombe di fuoco da
battarie o porti, bruciar monizioni o far feste. busca, 2-60: le trombe
artificio. grazzini, 172: di far polvere, scoppi, trombe e razzi /
. -dare fiato alle trombe: far conoscere, divulgare con grande clamore,
: a buon'otta l'avrebber saputo far questi giovani di tromba marina, che tutto
este tromberte, / e par lor far una lecita scusa, / quando che sono
porta, 5-38: per l'allegrezza devresti far un banchetto, e massime a me
ambra, 4-52: io son contentissimo / far questa esperienza; promettendomi / non l'
trompetti e molti araldi / s'affatigano a far che si tacesse. f. negri
za- scun so voler sprona / in far d'ogni vertù la terra nuda.
te pietade / ch'io non ti faccia far tal morte / con lancioni troncanti e
chiodi sparsi / batter colà, col far lo stesso giuoco / tutta la turba,
le chiome, anderò in un chiostro a far penitenza di mia follia, pregando la
. 6. ostacolare, non far portare a compimento un'azione, un'
mettendo anche in considerazione dov'egli potesse far maggioriimpressione, e com'essi troncar suoi disegni
dei due comi. 7. far cessare una condizione, uno stato d'animo
tutto e con tutti. 8. far terminare, per lo più improvvisamente e
mostrano [le lattuche] che vogliano far tronco alto di semenza, trapiantimi in altro
trapiantimi in altro luogo quando cominciano a far quel tronco, ché in questo modo divengono
lomazzi, 4-ii-350: si ha da far che sempre, e massime nelle armi,
quale derivano o alla quale si possono far risalire successive opere, movimenti, scuole
la vita tua in vano et in far servizio a un troncone. 15
nel vero era troppo cresciuta la licenza del far male a chiunque piaceva di operare malamente
, 2-1: sera perfetta la creta da far i matoni e ogn'altro lavoro per
onora troppo grandemente, chidendomi consigli per far insegnare a scrivere in lingua italiana a
a poco se desiccarà lì, de poi far aprire quel vaso, che se esalarà
quelli di macedonia, e cominciò a far troppo gran male di loro. boccaccio
che conoscevano bene, che avevano a far con troppo numero di gente. esopo
: né per la troppa fretta aveva potuto far venire gli aracosi, i soddiani,
, 5-89: quel, che non può far più troppa guerra / gli domanda mercé
mostrò in breve spazio quanto egli ben sapesse far trottare ed andar di portante le cavalle
iii-405: a pena potevano i cavalieri far andar i cavalli di trotto e alcuni di
di un quarto di trot- ticello da far morire. -trottino. rovani
'l me'cor sì chiariha / di non far giamai cambio / di lei a nessun
vj: trovar da lavorare, trovare da far qualcosa, trovare da bere, da
qualcuno, e se davvero non san far altro che piangere, tuti quanti sono,
se tu mi avessi trovato occupato in far guerra da soldato, io sarei assai
pagar un debito, crebbero nel far de l'altro. cellini, 1-90 (
firenzuola, 346: ella mi mise a far girare le macine d'un mulino
8-396: parlano di festini, di far carnevale, di trovarsi... bravi
la sua trovata futurista che consiste nel far partecipare il pubblico all'azione del dramma
: essi così fatti uomini adoperavano a far nuovi trovati e finzioni per fare mal capitare
o paternostri) in modo tale da far scorrere un'asta lungo l'albero.
/ de quel [pittore] so'far eon tanta patronia! / l'è su
, / e plui de nul truante sa far la garbinela. seneca volgar.,
magalotti, 23-141: con ammettere il potersi far nulla di qualche cosa, come succede
raineri, 2-5-20: -vorrei far altro che rider io. -che. -rodere
magalotti, 23-141: con ammettere il potersi far nulla di qualche cosa, come succede
etc. giochiamo e pensavamo ancora di far una comedia. goldoni, v-1295: che
truciolare quell'indugiare o andar lentamente a far una cosa che si faccia mal volentieri.
raccoglievo i truccioli e le schiapparelle per far bollire la pentola le poche volte che
.. / sia virgin, potrà far la temperanza. /... /
», il truffaldino / potrà far quivi il ladro e l'assassino. g
: oh, s'io credea che 'l far da truffaldino / o pascariel, che
fare ridare le genti e forzansi più a far ridere che a dire belle parole ed
che egli fa truffo, lo voglio far citare al commessario, ove confesserà ogni
. messisburgo, 44: trùffolo per far torre, castelli, pegne e altre
come tragiio, / incontanente si fé far signore. = deriv. da trugliare
quella superiore. bettinelli, xiv-150: far girar in un cardine... un
mali con pazienza, animato dalla speranza di far la sua fortuna sotto gli occhi del
che si emette per richiamare, senza far rumore, l'attenzione di qualcuno,
'pimutare il 'tu'in 'voi'senza voler far questa nuova mutatione cea excelsa')
strada, / a ritenerla e farle far dimora, / pnma che più lontana se
, piccolo, dico, per non far volumi. deledda, iv-597: quando due
fra tante tube che lo esalteranno 7 far risonare un rozzo corno anch'io.
un cilindro e una 'cravache'si potrebbero far miracoli). tornasi di lampedusa, 32
a una determinata condizione spirituale o a far provare un sentimento particolarmente intenso.
mezzo e zimbello, per dircosì, a far posare alcuni uccelli sopra di loro, a'
pavimento. aretino, 20-245: nel far 'tuff, 'toff, 'taff, degli stivali
dicevano, perché m'era intestato a far marciare un motore che faceva luff tuff
da tante brighe quotidiane, doveva certo far l'effetto d'una festa quel tuffo
: tu pensi tanto, gigi, a far risposta; / non sod'aquilone / giunsero
ciò, alzare siffattamente le creste, da far rimprovero al nostro governo, perché non
e te li restituirò'. onde senza far tumeglihài', figuratamente: senza prenderla per le
lacerba, ii-98]: finché noi vorremo far cessare la tumescenza dei nostri organi riproduttori
stravolti. folengo, i-87: or che far deve berta essendo gravida, / e
,... / dove salgo per far preda. e v'era / una
al nostro individuo: non potendo l'anima far di meno di non risentire la trista
e tracasserie, che non hannio a far nulla al caso. -l'affollarsi alla
151: un buon uomo, incapace di far male a una mosca,..
9-797: scolari / in dì tumultuoso far prigioni / non è buona politica. galanti
quella che la maggior parte della gente può far nell'ultima infermità, stimate voi che
fatti ver lei, e fatti far credenza / con le tue mani al lembo
/ vivi, signor, per non far cfanno ai tuoi. 7.
viene la spada, che perdi tu a far questo? nulla: anzi, ne
così lecito come illecito, ei potesse far ricco sé e povero un altro. l
terra, assi o fascine per deviare o far traboccare le acque di un fosso,
sgattaiolò di sotto tombrello e si mise a far le ture con la mota nei rigagnoletti
: si trattava e si tratta di far posto nella direzione politica del paese alla classe
operaia e alle masse popolari, e di far loro posto non in una posizione di
. g. averani, iii-162: per far l'idromele pigliavano acqua piovana, e
può che la natura / avend'a far quest'universo mondo, / ch'il ciel
ben la bocca al cesso: / non far più versi e non toccar più viola
possibilità di replica o di protesta, far smettere insinuazioni, maldicenze, calunnie,
andiamo; / e tanto destri a far quest'arte siamo, / che non ne
la turba dei fisici mattematici cessasse ai far eco al d'alembert. carducci, 20-32
con le strida / mosse i villani a far turbee tumulto. sarpi, 1-226: la
doi vicari imitali sarà molto utile per far proceder con maturità, e le turche
. cantù, 3-158: voi potete far rimostranze, e sporre e discutere le
stanca. 6. tr. far girare, far roteare vorticosamente qualcuno (
6. tr. far girare, far roteare vorticosamente qualcuno (in partic.
come una fionda. 7. far orbitare gli astri (il primo mobile)
, aspra alquanto ma sincera, / far volle in tuono risentito e serio, /
ottomano fascista imperversava nel mediterraneo e a far le spese delle sue mire violente era l'
e ture, / ch'io vo'far sacrificio a sì bel giorno.
e boria, / nulla hai che far più meco, e a rompicollo / da
, estimando questo essere stato trovato per far palese agli uomini la turpitudine loro,
9-761: send'io pupillo, mi vedea far vote, / tutelate da lui,
il fuoco, quanto a conservarlo e far bragia da mettere nei caldani, nello scaldaletto
/ angelo uman, che nel ben far s'atufa, / corno in acqua
e parole, come... 'volemo far tutta una tuttata'. = voce roman
ne dia forca e ballia de ben far tutavia e di 'spugnare la risia.
t'amo ben fervente! / ki far potesse totto ogni altro aquisto.
tutto, / ch'io non potea far mutto. petrarca, 127-95: e se
cittade, e diemmi tutto / a far quattrini. 11. pieno,
a considerare alquanto ciò che ha saputo far questo grand'uomo col suo ennello
avea / di ciò k'à magdalena far vedea: / verso quelli ke totto sapea
f. morosini, lii-14-266: usano di far le stanze per le donne in tutto
giacomino da verona, xxxv-i-641: s'à far [lucifero] veniro -un perfido
oro. ventura rosetti, i-193: 'a far oglio di tuccia'. pigliate tuccia alessandrina
so ubidenti, / ardenti -son di far suo piacimento, / né mai aben-
avesse ritocco altrui, avea per certo di far quella morte che colui per cui era
farsi sentire a dire che avrebbe dovuto far tutto da sé, e che purtroppo non
mezo andasse e cantasse improvviso. sperando far ridere il popolo del fanciullo non usato
g. bassani, 5-196: per far passare il tempo non restava che bere
rivoltatosi verso iarca lasciamo, disse, far le pazzie a quest'ubriaco. cesari,
noi riconosco. tanto che ti bastasse a far cantar un cieco? 2.
: se egli avesse fatte queste cose per far bene! ma perocché altrove tendea la
caro, i-227: non istiamo qui a far una uccellaia in su la strada.
1-i-55: la nottola... suol far zimbello agli uccellatoi. 2
molti augelli / intorno alla sua rete far il volo, / tanto desio ha in
del tordo, finse che, nel volergli far atto con mano, le venisse dato
esser segreto, e attende solamente a far sì che la uccellessa gli presti gli occhi
fronda verde / ficcava io sì come far suole 7 chi dietro a li uccellin
partic. allo scopo di attenuare o far cessare un eccesso di tosse, il
creò; / la luxe resplendente a far dignò / lo sol, la luna e
a farli andar di galoppo è facile a far scoppiare i cavalli. -da
duellanti ad uccidersi. 2. far morire, condurre alla morte (una sostanza
3. distruggere raccolti, colture; far morire piante (una condizione climatica avversa
qualità ecc.; porre fine, far cessare un'attività, un'abitudine, ecc
. d'annunzio, i-243: senza far motto, l'uccisore / volgesi e con
trevisano, lii-12-117: continua sua maestà a far divano, che noi diremmo dare udienza
udienza, leggere, dar i punti, far dottori. m. adriani, 3-2-166
2-5-291: aristofane in pluto introduce carione far una lunga diceria di cose che all'uditore
e ricercarono dai ministri i mezzi opportuni per far la legge eseguire. 5.
perché e'facci fare del bene, potendolo far fare, e se voi non fate
non fate fare del bene, potendolo far fare, a la barba vostra. boterò
, non per altro se non per far progredire la loro ambizioncella. manzoni, fermo
un corso di formazione per entrare a far parte di tale categoria gerarchica.
savonarola, 9-35: non si può far offiziale alcuno, che egli non voglia
di cariolin, che si erano prestati a far da padrini. = dimin.
. beneficio ecclesiastico con obbligo di dire o far dire messe in giorni stabiliti; provento
stesso, con obbligo di dire o far dire la messa in certi giorni. 'fondare
prima che si partissero del paese ferono far una grida, che promettevano di donare ducente
, in cui mi s'invitava a far ritirare da quel magazzino un cesto d'aranci
: argomento e ufficio di vita si è far bene. benci, 1-23:
, pietosi cittadini, che pensandomi di far l'ufficio di buon gentiluomo,..
un ufficio anche cotesto!) di far numero nella popolazione. -mansione affidata
/ di finger la beffana, e far porsacchio. monti, v-440: non mi
partito preso dal senato. delegossi a far l'ufficio il segretario giuseppe gradenigo,
che per un ufizio, consiste nel far l'ufizio loro. e quale è l'
l'ufficio provvidenziale del piacere è di far dimenticare all'uomo le cautele e,
dar talora pe'defunti una lira? a far cantar un ufficio? a far celebrare
a far cantar un ufficio? a far celebrare una messa? carducci, iii-6-172:
, per diletto delle genti, e per far canti in chiesa per l'officio del
. -fare il proprio ufficio-, far sentire i propri effetti (il vino
amante, s'ella ufficiosamente procurerà di far nella casa sua verso il padre e
, 8-1-216: la seconda maniera [di far conoscere cose sconosciute] è quella che
locuz. -mandare le fatiche a ufo: far perdere il frutto del lavoro.
con nessuno. soffici, iv-5: sul far della notte rientrammo nell'uggia di casciana
ch'egli [lo scultore] adopera nel far le statue, detto l'uno l'
, grondavano sudore. -nelle espressioni far cadere l'ugola, ugola cascata,
fa cader l'ugola. -il noce suol far trista ombra, e non la ficaia
-far venire l'acqua in sull'ugola-, far venire l'acquolina in bocca a qualcuno
xxiii-124: 1 francesi fanno presto a far le loro gran bestialità e poi finiscono
lui cantando canzoni grosse, tali come far le sapeano, ed eguagliavano lui a
/ che sopportate al volgo temeraro / far l'alma chiesa, ove adorar gli
89: con ciò mi obbligo a far lezione tutti i giorni. ci reggerò?
[i termometri] è abile a far apparire in essi grandissime disorbitan- ze ed
., 28-69: maggior bontà vuol far maggior salute; / maggior salute maggior corpo
tór la vita, / né puoi non far chiun- che tu miri cieco. tasso
bligato per l'ufficio gentile ch'ella vuol far meco; ma egualmente dispiacemi che vossignoria
porti quant'io a te, di far sì che io n'esca di questo,
concordanza che ne l'ultima e penultima sillaba far si suole. castelvetro, 8-1-539:
: non manca... di far risuonare le minacce contro l'inghilterra e la
possa in breve qualche ninfa ultrice 7 far ripiom- br su voi la finta pena
, ma ultra moderna anche nel non voler far la ragazza ricca, bensì la collaboratrice
a mio avviso non sarà male, onde far conoscere lo spirito ed il carattere dei
ultraterrena sembra addolcire lo strazio dell'ora, far quasi silenzioso il fragore assordante della polvere
mi insultava e minitava; che potea far io decrepito e micròpsico, che appena la
: non tralascerà il sig. principe di far tutte quelle diligenze, che possono umanamente
di pietrasanta, voi mi chiamaste a far l'apoteosi del vostro grande, e io
potente -maestate / con volon- tate -di far nova cosa / mostrò forzosamente -la bontate /
umanità e coraggio, bastavano allora a far l'eroe. ojetti, 1-22: in
, / che l'umana miseria sol far breve, / più vedo el tempo andar
con un pannilino umettato, cercava di far succhiare qualcosa. -cosparso o immerso
passeroni, iv-126: serve la stufa a far cuocer le frutte, / per far
far cuocer le frutte, / per far bollir la pentola; e per fare /
fu dio a dar sé stesso / per far l'uom sufficiente a rilevarsi, 7
umilmente, come certo era vissuta, sul far dell'alba, evitando di dar nell'
la fuchsia! voleva mostrar dottrina e far delpumore'! 11. figur.
le altre piccole gazzette trovan tempo per far delpumorismo. c. levi, 2-228:
1856], 286: io entrava a far l'umorista nella borgata della madonna del
e i suoi trastulli, per andare a far le aste e gli oncini colla penna
non fa bene: e che non può far solo i primi quattro piedi del verso
fiorentini, 190: per li denti legiermente far venire, sì puote ùngniere le giengie
pasolini, 1-116: c'era da far bene attenzione a come lo si guardava,
li-8-256: questo rispetto ben è potente per far sostentare col dente e coll'unghia fino
ti pongano in mal'ora: fin nel far de le rime sei certo che i
'ugnella': cesello per le voltature, nel far cerchi, ovoli, mezzotondi e simili
; / ma grande briga è a far quella. = dimin. di
manifestazioni più complesse. 3. far risaltare, fare apparire in piena evidenza (
che i dolci vostri unichi sguardi / puon far di tempestoso il mar tranquillo. cesari
. mare amoroso, 24: piacciavi far di me per cortesia / com'aguglia fa
tr. (uniformo). rendere, far divenire simile, omogeneo per aspetti,
uniformizzare2, tr. disus. far indossare l'uniforme. arlia, 592
sarà in suo arbitrio, e anco di far de le altre prove. = comp
detto, che due sono i mezi da far goder la dolcissima union degli animi degli
liete / grida! che voli! sul far dell'alba, quando tutto ancora /
sassetti, 27: contentiamoci, volendo pure far qualcosa, di risolvere i quisiti sino
a costituire associazioni di mestiere, a far lotta contro il capitale mediante lo sciopero
accendere il sole s'è visto e far fuoco univoco al nostro. 2
col suon de le parole accorte / per far dolce sereno ovunque spira, / quasi
: martellino... cominciò a far sembiante di distendere l'uno de'diti,
una delle sue soddisfazioni più vive era di far colazione con me, di mangiare con
, ve ne prego; non deve far bagna, o intingolo sozzo: deve untare
ma in questa commedia ella ci puoi far un personaggio assai più utile di me
nfi, 16-22: qual sogliono i campion far nudi e unti, / avvisando lor
? guardiate, che non sa far un sonetto, se non rubba versi,
in ciel più spulizzito, / ove di far la tua figura hai dritto. pea
dubbio il tal principe, che voleva far morire gli abitanti del ducato, per impossessarsene
ma questa, perduta la speranza di poterlo far cogliere altimprovviso, lasciò scappare il grido
14-3-404: l'unzio- nario è obbligato far tutti i serviziali agli 'nfermi del nostro
una musa sudicia d'untume / di far l'archimandrita del petrarca. 6
alimenti. targioni tozzetti, 2-155: far 'unzioni lungo le vertebre', tanto del collo
i-948: vincenzino riuscì ben presto a far perdere l'unzione al reverendo professor don canali
-per estens.: chi entra a far parte per la prima volta di un
il giovane, i-335: non bisogna far troppo del pazzuomo, / ch'ogni uom
uomaccioni, ch'ella non si ricordi di far ridere più di quattro volte anco voi
738: aveva la serva che sapeva far l'uova affrittellate. grazzini, 9-352
intorno quella moresca, che si suole veder far dagli ongari al giubileo. moretti,
al piano / romolo dell'armata a far rivista, / levatosi improvviso un uragano,
, scienza moderna della città, dovrebbe dunque far tesoro m. dardano [« il giorno
diagnostico od operatorio, che consiste nel far risalire uno strumento rigido o flessibile dalla
, 73: alla fine non potè far resistenza allo urgente vizio. chiahrera, 3-144
. mazzini, 37-373: qui urge far gente da ogni banda. ferd.
. di sogg. inanimati. spingere, far muovere. dante, par.,
stringeva il collo in pugno per non far correre gente. -sostant. cesarotti
fino alle case con certi urli da far rabbrividire. 7. nel gergo giovanile
urna il suo cenere santo / e far degli almi onor e publico grido. lengueglia
torpedini e contenenti i dispositivi atti a far funzionare lo scoppio dell'arma appena urtate
la bottega / d'un non sapeva chi far calca grande, / e spignere ed
ponno fosse o fiumi o sassi0 spine / far che dal corso il corridor decline. baldi
gettando un altissimo grido. -accostare, far cozzare lievemente i bicchieri in un brindisi
in quello stanzone triste. -sbattere, far cozzare una parte del proprio corpo,
parlò con colera dicendo che è da far sì gran mozion di tanse a la terraferma
facea urtare, / credendo il bordon mé far entrare. 10. entrare
raddoppiar del vento / nell'aurifero tago a far passaggio, / che il naviglio,
dal provenz. ant. urtar, da far risalire probabilmente al frane. * hurt
/ 'n prosperatati umele, -ché 'l sa far per usaio, / che facci esto
197: in ogni modo, questo far i parentadi così al buio è una cattiva
prima [per esser la prima a far la moda], / non posa e
il debito si paga, / di non far mai la quietanza. arici,
una decisiva influenza. 2. far funzionare un organo, una parte del corpo
che usino gli uomini quando, avendo a far qualche impresa d'importanza, prima si
usa con compagnoni alegri e atti / a far buon tempo. machiavelli, 1-viii-5:
necessario fu ritrarsi alquanto indietro, e far dimora; acciocché a poco a poco
iennaro, 91: cossi ritorno a far l'usata vita, / campando in odio
, né mai avendo messo mano in far galee, o navi, o maniera altra
del giardino, / del qual al far del giorno n'uscirai, / per un
, v-4-4: voi misser guido commandate far carta di vendita a ragone di propria a
mura. bembo, 10-iv-348: usciménto forzevole far vollero. siri, vii-671: prima
, lxxxviii-i-347: que'ch'aranno al ben far fermi gli artigli / potran sicuri a
oscurità della notte, e co 'l far cancellar la pista dei cavalli in quel luogo
tra 'membri de la terra, a far un corpo perfettamente sferico.
punto d'avere a sforzarsi per non far cosa ordinaria, ma mi basta ch'egli
: crear magistrati, mandarli, rivocarli, far leggi, finir il senato, e
essere costretto a limitarsi a quella; dover far conto solo su quella persona.
usato in caso di pericolo o per far defluire rapidamente le persone all'esterno.
: anche un buon economo, se nel far i conti di casa sua ritrova più
al principio dell'assedio, ardir di far sortite o uscite che vogliam dire. brachetta
dire. brachetta, 739: volendosi far un'uscita o eruzzione sopra il nemico,
boccaccio, 21-14-5: i monti cerco sanza far dimora; / e poi ch'io
datore adunque dèe essere la previdenza in far sì... che a lo ricevitore
crearla; la ricchezza ordinare, e far pronta agli usi, gli è come augumentarla
in questo genere di cose si dovesse far uso coi vivi di politezza, e coi
trabacche e padiglioni: / e lo può far, ché senza impedimento / passa tra
suffolerò, com'è nostpuso, di far allor ch'alcun fuori si mette. s
di fabricar fuor di roma potrebbe qui far pensare a lui. da ponte, 21
2-61: so ben io quanto sia difficile far chiare in carta queste cose, sì
santissimo de ^ suffragi delle messe da far perdere l'uso, anch'esso santissimo,
. bellini, 5-1-133: trovando macchina da far le cose, di lontane, vicine
s. v.]: 'usucapire': far suo in virtù di prescrizione e in
ipso facto', il possano immediatamente privare e far l'estrazione d'un altro soggetto.
quinci 'prestare a usura, usureggiare, far usura, usuraio': tutte voci d'
et a la sua comunità, ma per far disegno novo ad privato comodo et utile
favella latina, non essendo essi atti a far favola o sentenzia che stesse bene,
non s'usa la solita diligenza nel far restituir le chiese usurpate ai cattolici.
volte fu commesso dai prìncipi abissini di far valere le loro ragioni ed i loro diritti
, / de la figlia schernita / far ti potran per sempre / fede de la
1-229: diceva proprio sul serio, da far dimenticare agli altri e perfino a
sudare il più delle volte vien da far caldo: e che chi ha possa grosse
a coloro a'quali si cominciano a far pannicoli e tela negli occhi, se
datore adunque dèe essere la previdenza in far sì che... a lo ricevitore
quattro membri, col compito originario di far trascrivere gli atti del consiglio, e
, poco allettamento di piacere bastò per far sì che non fossimo ritrosi dal travaglio di
alessandrino. periodici popolari, ii-279: il far dipendere la prosperità delle nazioni dalla febbre
assenzio, e non v'è cosa da far bachi. = denom.
e se io non mi fossi convenuto far la via di lucca e di pistoia e
: 'uzza': quella frescura che, sul far del giorno e della sera, si
'dar uzo, levar a uzzo', vale far che la botte, il barile o
le lezzio- ni,... far le vacanzie, tornar a lo studio.
44-36: ho passato quei due giorni senza far niente; bevendo l'aria un pos
, ingordo, / che suol la ronda far per la cucina, 7 s'altri
la vaccùccia, a dire, e far tante cose in un giorno. v borghini
fuori di sollecite cure e nicistà di far cose tutto di contra stomaco: libero da
noi uno stellato così fitto e fulgido da far vacillare la vista. -essere o
andar con supplica in serenissima sijpona e far nascer parte in maggior consiglio di due
di camerieri e telefoniste che non devono poi far niente. 2. scambio
e vagabondo, del quale si potesse far scelta per un simile orrore. pratesi,
ix-129: l'arciduca aveva spedite patenti per far cinquecento cavalli in austria, e nei
/ de'nemici vaganti alle trinciere / far prigioniero? manzoni, pr. sp
tutti i modi, che potessero tenersi per far danari per rino- var la guerra,
n'andassi a dormire et io rimarrò a far bollire il vagello fine che arai un
15-50. qualcuno poteva anche tentare di far recapitare una lettera alla donna vagheggiata,
. f. frugoni, 3-iii-33: per far al suo cuore un'antidoto,..
camera. metastasio, 1-v-722: il far si lungo cammino col peso di tanti
perfetta di tutte le cose, che per far bello il mondo l'ha fatto pieno
tr. (vàglio, vagli). far passare attraverso un vaglio un materiale incoerente
tu enterresti in troppo impiccio / a voler far questa vagliata. 2. colpo
, sf. operazione di vagliare, di far passare attraverso un vaglio materiali incoerenti per
al pavimento. passerotti, 5-31: posso far della tua pelle / stringhe, un
3. locuz. -andare per acqua, far acqua col vaglio, ritenere l'acqua
fossero, incocciano come rospi, e a far lor benefizio è giusto come far acqua
a far lor benefizio è giusto come far acqua in un vaglio. -dar
zese e 'l sangiogheto son vitigni lodati per far del vino assai. redi, 16-i-9
pozzetti, 10-18: usammo la cautela di far raccogliere la materia variolosa,..
, di impegni a cui è necessario far fronte. einaudi, 23: quelli
... sono assolutamente impotenti a far fronte alla valanga di lavoro caduta su
valangare, tr. letter. far cadere dall'alto. marinetti, 2-iii-327
possono essere diversi poiché primieramente servono a far muovere diversi idifici idraulici, come sono
ii-219: io ti conforto e sollecito a far bene e valentemente i fatti di francesco
credevo ch'e'fusse in villa a far le faccende vostre, egli è stato qui
faccende vostre, egli è stato qui a far queste belle valenterie. rosmini, xi-143
. aretino, 20-178: non può far che i ribaldi non me la faccino
oste cavalcò 'nverso mutrone, / per far granar la fiorita vendetta, / benché
e quella gente, a cui mal far diletta, / non vi lasciaro un valer
x-983: io dico che siccome / a far l'amor è avvezzo, / trattarlo
vacca che guardò tanto argo intende / far di quelle del primo per suspetto.
doni, 367: cosi si fa a far valer la sua dottoraria. ne'palazzi
primi a valersi della nostra lingua in far versi, furono i siciliani. -ricorrere
13. procurare, fruttare, apportare, far attribuire qualcosa a qualcuno. cesarotti
me'cor sì chiariha / di non far già mai cambio / di lei a
mano, maggior obligo gli corre di far da capo col consigliare. d. sestini
di quello, poco depoi cominciaranno a far bataglia e quando li vorrai despartire dàli
un ragionamento in altro valicando, a far motto prima delle delizie della nostra napoli,
valigia delle indie, che tu avresti potuto far passare per taranto. periodici popolari,
pantano dinanzi, et un profondo dirieto da far tornar casto non so chi. guazzo
. -entrare, essere o porre, far mettere in valigia: adirarsi o far
far mettere in valigia: adirarsi o far adirare, risentire qualcuno, in partic.
xliii-232: cristo non volse, benché far potesse, / in questo mondo venir con
ruspoli, 1-144: io vo'far benedire un mio pagliaio, / per
meridiano / là dove l'orizzonte pria far suole. / di quella valle fu'io
anzi si deve molto umiliare, / non far soperchio perch'agia gran bene / ché
verace altezza; / vista non anco a far pareggio avvezza / che sia, non
valore, / né sapean che si far di lor travaglia. boccaccio, viii-3-222:
o militare. carducci, iii-19-90: far la caricatura del meraviglioso 're degli ontani'
usura si chiama or filosofia; / al far ben ogn'uom volta pur le spalle
col tuo gran valore, / nel far beato altrui fai ricco amore. s.
anco fu spento, / e di più far lamento / valor non mi restò.
la quale semo abituati ne'pericoli a far opere valorose. davila, 723
cancelliere, vicecancelliere e ministri siano obbligati far fare registri doppi della valsuta di tutte
-pigolo en altura / talota dura -per far traballare / e rumare -in infima valura
firenze, allora piacque a'mercatanti / di far moneta di maggior valuta. guicciardini,
natura nella disposizione de'vasi spermatici col far l'arteria assai più angusta nell'origine