ambasciatore fosse persona ecclesiastica, non potria far di meno di non comparire coll'abito
se volessero, ammanire romanzature estetiche da far invidia ai più volitanti chirotteri.
al dispetto di tutto quello che fa far nascere un rommanziere. foscolo, iv-264:
fiera pedocchia / che venne d'istria a far versi romanzi. ascoli, 40 not
usa dire tra la gente che vuol far sempre un romanzo della propria vita, non
erano usciti,... volse far un gran rombazo. grazzini, 43:
. perché quelli sono i primi a far maggior rombazzo. bresciani, 4-ii-284:
altro dopo lui, a mio parere, far tanto rombazzo di questa bella metafora del
/ e il poter a suo modo far rombazzo. 5. figur. tensione
cioè ch'ella è atta a voltarse e far de spalle fronte e caminar etiam per
quel verso; e simelmente è atta a far de qualsivoglia fianco, testa.
... le file, il far ala, far il quadro, il rombo
le file, il far ala, far il quadro, il rombo, il cuneo
stava nel diserto più fondato / a far gran penetenzia dell'inganni. de rosa,
un romito domestico nei monti di brianza a far penitenza e teneva alcune cassette d'api
, sarebbe benissimo fatto appresso a dio non far mai un minimo peccatuzzo, anzi viver
spiri, / puote adelonda mia qui far soggiorno / se inospita e la terra,
silenzio di mia cella / son venute a far meco alte parole. arici, i-253
). chiabrera, 1-6-6: per far più spedito al ciel ritorno, /
che diventar marito, / mi vorrei far romito. -farsi romito il lupo:
volentieri, pur ch'io sappia di far cosa che in piacer vi sia.
li sei filippi che la pregai di far avere al signor orlandini. -far apparire
delle travi, le colonne tonde per far in un canto vivo del muro d'
scoglietti che, rompendola, le fanno far maggior rumore e la spargono in più parti
stette in speranza che re carlo uscisse a far fatto d'armi. c. campana
la nave sua. -figur. far finire male la propria esistenza o un'
/ ch'era inutil del reno il far parole: i... i stesse
vie e occupate. 20. far desistere, dissuadere, distogliere da un
goder celeste regno. -superare o far superare uno stato d'animo di paura
suo core adamantino e la recheremmo a far il nostro volere. renieri, xxxvi-81:
di dar soccorso ai teucri, e far che tutte / fino alle navi le falange
roseo, v-33: e difficulta grande a far che le genti si rimettano insieme spesso
ci vuol bene e quel che sa far per noi. ditegli che scacci via il
seguita dell'altro. 30. far cessare, interrompere, non lasciar più
e alla donna che io non posso far nulla, che ho da fare ecc.
discorso proprio o altrui; impedire o far cessare di parlare. fiore [dante
pena. -sospendere o troncare o far perdere un'abitudine; interrompere una consuetudine
stati rotti gli assegnamenti. 31. far cessare uno stato di pace, porre fine
sospendere momentaneamente un'occupazione; interrompere o far interrompere il parlare o il canto,
mia già stabilita risoluzione di non mi far più vedere in pubblico co'miei scritti.
, 5-183: ho deciso così di far visita ai genitori di maria e di
l'orator catolico, di mai non far pace se il re catolico et il
sospira / pur vergognoso, e non vuol far ritorno / contra cuor di diamante,
dei. mazza, 798: deh far, bell'alma, piacciati / sul limitar
singhiozzi. pirandello, 12-69: roba da far rompere in bestemmie perfino messer domineddio,
sgretolati, vacillanti, fatti apposta per far rompere il collo. -determinare la
sua ardenza in cambio di trotto volesse far la salita di galoppo, allora lo
60: il non poter del mio dolor far motto, / né mirar vostre luci
è tralciarla o impedirla. d'altri e far de'miei. ruspoli, 195: sodoma
monaco interroppe / e non potè mai far sì che tacesse / e che di
filicaia, 2-1-219: ei nato a far che al secolo presente / invidia porti
, 326: bisogna menare le mani e far pensiero di morire o vincere, attendendo
non può non con usato gioco / far la pena e la penna in me simile
lo rompimento del pane, per cagion di far limosina. passavanti, 65: attrizione
ranche / già preparate a fin di far gran risse. g. visconti, i-1-72
le erbe inutili al piede delle piante. far la roncatura alla canapa. =
questo nobilissimo essercizio della busca, cioè far suo quel che è d'altri, così
certo logo, unde beneto mtendea de far orto. giov. cavalcanti, 94:
papini, x-1-235: s'io mi volessi far santo a forza di parole dovrei ragionar
faggi] si bruciarono gli avanzi per far ronchi e seminarvi il grano. e
: queste e tal fallacie assai rileva / far di soppiatto e ad arte; non
nervi, / così ci riduciamo a far la ronda / dentro un'angusta e magra
, le quali debbono darsi il cambio, far le ronde e stare all'erta.
, per strano maleficio, riusciva a far dell'ordine e dell'ubbidienza una cosa
veduto; due altri al casolare a far la ronda, per tenerne lontano ogni ozioso
, 1-141: sua moglie è ancora a far la ronda sul corso.
ingordo, / che suol la ronda far per la cucina, / s'altri no
condur le rondini al passaggio / e a far innamorar gli asini il maggio. cestoni
/ ma pur son male acconci al far rapina / ed al cacciar il nutrimento e
iii-24-72: si mise in testa di far cantare la 'croce di savoia'popolarmente su
, un iomo affé i io vo'far sopra di te / un'asprissima vendetta.
e legarti per un piè; / poi far quel che tereo fé / con codesta
i palazzi si danno la mano per far la catena e fare un rondò! palazzeschi
appena una soave capinera, intenta sul far deltalba ai suoi trilli ed alle sue cadenze
ed alle sue cadenze, avrebbe potuto far scomparire la vocina flautata del colonnello,
/ e plui de niìl truante sa far la garbinela. = dal lat
due fanciulle, / venni sull'uscio a far lor reverenza / con un baston;
odi scomacanti con più fragore che far non suole il bar assero
g. correr, lii-4-225: imparassi far fare le sentinelle la notte e saltare
ammalato? / salta su presto e non far più rifiuto, / ché tu svergogni
bottiglia, svolgere la carta d'argento e far saltare, quasi senza rumore e senza
ha portato fuori l'accusa che volevamo far saltare il vaticano. d'annunzio,
, v-1-1067: il comandante è risoluto a far saltare il porto, nel caso che
riuscì proprio una favola, mi voleva far saltare. fanzini, ii-61: ne anche
sobborghi e camminavo ancora, deciso a far l'alba in piedi. calvino,
. botta, 6-ii-409: accorgendosi di non far frutto, saltò a toccar dell'umanità
che mette in rete. 33. far rosolare un cibo. g. l
impedimento. -saltare alla banda: far passare prontamente i passeggeri da un lato
, così semplici, così atti a far saltar fuori il grano, nascosto, murato
una zanzara con una tromba sì picciola far tanto strepito, un verme filar la
, riscaldandosegli la fantasia, giunse a far parlare i salterelli e le corde in una
, l'ha ferdo. el no sa far deventar saltarini e gaiardini? no,
, ch'era saltarizzo, / feo far tal salto che usci fuor del cerchio.
faldella, ii-2-174: fernà ottenne di far ribassare di poco il prezzo domandato dalle
. lenzoni, 56: da 'l far nascere i fieri e spaventosi accidenti,
non solo i tetrametri, per non far più di bisogno di versi così mobili e
-gioco di ragazzi consistente nel far cadere all'avversario il berretto.
-ondeggiante. imperiali, 4-707: per far il suo corpo in ballo industre /
là saltella, / vid'io lo minotauro far cotale. ugurgieri, 378: il
rimbeccando don bastiano con un sorriso da far dannare l'anima. -spostarsi
andare cogli altri ragazzi al lago a far saltellare i ciottolini nell'acqua, né
'l suo reame si dispose / a far gran gioia e festa molto bella. g
che risultino ben rossi. 15. far alzare e abbassare con rapido movimento.
, in cambio di attendere a far nuova caccia, ti dài ora a mia
, 82: come di duo lenzuo'far un sacchetto, / come d'un lucco
sacchetto, / come d'un lucco far un saltimbarca. inventario di alfonso jj d'
della settimana; poi ne'diciotto anni può far meglio il salto a digiunare tutta la
c'ancoi l'amena soa si n'à far un tal salto / k'el n'
può sperar in punto di morte di far un salto e portarsi in paradiso?
noi abbiamo avuto forse il torto di far un gran salto e pretendere che il pubblico
secca e fragorosa della nota per non far udire che un'armonia tutta composta delle
non s'impare da la morte / e far quel salto che chiamiam mortale. m
, i-355: fece [l'eunuco] far anco molti giuochi, commedie con bacattelle
, a camminare sulle mani, a far salti mortali e capriole. pratolini,
. i due primi libri, piacquemi far lo stesso di alcuni altri, traducendo a
, 4-84: lo vedemmo in silenzio far su le sue robe; e già porgeva
posso empire / né de venesia posso far lo salto, / perch'io non
molti, che se a lui s'appartenesse far giudizio di loro, gli farebbe fare
, or con salti, / e non far altro alfin di tanti assalti / che
d'allievi sia così saltuario, da far dubitare della sua riuscita. tecchi, 13-37
bandello, 1-37 (i-451): fece far un collegio dei più famosi ed eccellenti
fiamma, 389: la persona vittoriosa può far tre maniere di vendetta. la prima
stato salutato con un entusiasmo che dovrebbe far pensare se questa pratica, in cinematografo
1-119: è anco obligo del comito far salutare, quando occorre, o galee
lo saluti!, salutamelo!: per far intendere a un interlocutore che non si
. -mi saluti..: per far capire a un interlocutore che, date
2. figur. in modo da far pervenire a risultati positivi, capaci di
al saluto della vergine, recatasi a far visita a elisabetta (secondo luca 1,
.. si sforzino i capitani di far che sia, quanto più potrà essere,
ariosto, 9-48: ciò che si possa far per sua salute, / tuor che
modo avvilite, ciò che non volle far prima per voler vendicare tanti eh'erano
dell'uomo e del cittadino riguardo a far tutto il bene che uno può ai suoi
par., 28-67: maggior bontà vuol far maggior salute; / maggior salute maggior
sé con sì fatta salute, / per far disposto a sua fiamma il candelo.
salute e contro voglia in citta a far la sentinella a mio padre!
il salutifero viatico state in ordine per far quanto piacerà al nostro redentore messer giesu
pesce e carne, ebbe occasione di far onore all'italia ed a roma ov'
galee) si sforzino i capitani di far che sia, quanto più potrà essere,
soldati sparsi nella vigna, credendo di far bene, risposero con una salva, e
ordine, appena scorgessero alula, di far fuoco a salva sopra di lui.
luoghi si concede al trinciante per potere far fare la salva de tutte le vivande che
.. e con un secco colpo far cadere a terra quel pullulare di verminosi grafismi
settorialità, e, visto che si deve far tutto, non si fa nulla.
, e chi voleva vedere qualcosa doveva far la spola dall'una all'altra,
duo terzi de li soi creditori de far il pagamento in anni tre. ariosto,
questo perché mi proponevano che s'io volevo far loro un salvo condotto che mi venisseno
sapienza,... che basti a far salvocondotto valevole a campare dall'ardimento di
simil cosa, conoscendolo? -mi feci far un salvocondutto prima ch'io gliel dicessi
mindan, che ha la virtù di far fuggir le fere da chiunque candida la porti
boterò, 6-275: l'importanza è far cose grandi con la scorta della ragione
a salva mano uccidere, nondimeno egli per far più la vendetta compita e vie maggior
sendo el monte escemato, no ne vuole far nulla. e quando altro ne deliberassi
le scuse che, volendo di tal cosa far oltraggio a'mariti, si recano a
quanto mi gosta del mio per volerlo far vivo, e la nostra tricca di contrada
re; ed amplificato per pericolosissimo da far nascere una sanguinosa zuffa, nella quale
], 20: non si potrà far uso della facoltà di adottare se non
, 6-287: « se si vuole far tutto si e già deciso dentro di non
primo finale, che era tale da far onore a qualunque gran maestro.
). eterni, 82: puoi far con un compagno anche a salvare,
. sermini, 115: a far la salsa, se bene smiraglio, /
la gianduia soto il scaio dextro, far si debbe il salasso ne la salvatèlla di
2-38: in caso di getto si deve far contribuzione del salvato col perduto per soldo
salvezza loro e dell'artiglieria si debbe far più glosso e più alto. -figur
, 13-102: ho tentato più volte di far nascere naviganti, tutti sono eccettuati
da credersi cosa d'ognuno il saper far bene questi due tanto fra sé lontani e
volesse starci a modo di mutolo senza far motto o zitto alcuno. leonardo,
la sigaretta tra le labbra, senza far niente salvo chiacchierare al telefono con le
veggendo che ella non era acconcia a far cosa che gli piacesse se non a
lifpi, 5-47: la ronda, che far lite non si cura / e vuol
figliuoli del tuono giovanni e giacomo volevano far venir fuoco dal cielo sopra i samaritani
priuli, li-1-361: se il re volesse far grazia de'san beneti, che sono
bartoli, 1-36-33: né dispregiavano per far statue o pitture lo albero, il gattice
ch'ei si possa servire se non per far ridere il volgo. 2.
2. locuz. - essere cosa da far ridere un sambuco: essere goffo,
; non fosse per altro, per far onore al suo regalo.. samovar e
col porre il nome; il secondo con far che qui l'opera si vegga:
e gli effetti dannosi per il corpo; far rimarginare una ferita, richiudere una piaga
il ciel porti o la fortuna / di far rimedio al suo dolor s'appaga.
sanudo, i-1001: che non si dovesse far più mercadi, né di sabado a
parla chiaramente. 20. far apparire irrilevante una contrarietà. emanuelli,
sere ricondotto a 'samies'dalla generale idea di far sangue. altri ci vede un accenno
sanatura è, come familiarmente dicono, far piazza pulita, far netto ogni cosa.
familiarmente dicono, far piazza pulita, far netto ogni cosa. così al tutto
, quelle che non si tengono a far razza, perché ingrassino meglio e abbiano
, 384: volendo poi sua maestà far uso della sua sovrana clemenza ed autorità
generica tolleranza, o anche semplicemente il far dimenticare un atto, un fatto o
regia corte... sia obbligato far portare tutte le informazioni di quelli anni
dio. mazzini, 9-99: noi dobbiam far più che un'opera di reazione:
un governo d'insurrezione, che possa far udir la sua voce e sancire come piano
: la sera del 20 settembre desidero far l'atto officiale delle nozze di mia figlia
atto. 8. giustificare, far apparire accettabile. mazzini, 66-256:
/ se vuoi venir, d'arrigo non far sanza, / e priegai meni seco
iv-72: ha voluto star nel presepio per far che tu abbi stanza nel tabernacolo 'in
non debba servire ad altro che a far raffigurare il corpo umano nella sua verità
(sandalizare), tr. ant. far assumere a un preparato le proprietà curative
il prof... (non vò far nomi) col berretto frigio in capo
né piccolo, / se non che far potré de cocca sandolo..
rainardo e lesengrino, xxxv-i-828: non so far nave né sandon, / no so
nave né sandon, / no so far queste lavoraxon. chinazzo, 722: fecero
erano le bande sanfediste che deliravano di far guerra alle truppe di napoleone.
9 andai a la porta e non putì far nulla, perché a dì 4 fu
bosnia, che corse a sebenico per far cosa grata a vostra serenità.
anni, generai di terra, fece far la rassegna dei suoi e trovò aver
terra d'ombra e di nero, per far l'ombre ed i rilievi: e
e 'l sangioghéto son vitigni lodati per far del vino assai. giuliani, ii-312:
tr. (sangolènto). dial. far sanguinare; insanguinare. rime
, tu li dé honorare, / far honore e reverencia quanto tu poye, /
/ scorre di nobil sangue / a far porporeggiar quel lido adusto. alfieri,
, che mi ripeteva mia madre: « far soffrire e soffrire; gli uomini
giurisdizione o potestà di sangue 0 di far sangue: potere di esercitare la giustizia penale
18-2-151: non diede loro la potestà di far sangue. f. badoer, lxxx-3-108
nelle quali pochi signori hanno giurisdizione di far sangue, si manda un governatore.
politi, 1-585: aver facultà di far sangue è aver autorità di punire di pena
al signor antongiulio serpentini il potere di far sangue nella provincia del verde.
. -fare sangue: pronunciare e far eseguire una condanna a morte.
.. che hanno massime libertà di far sangue,... si eleggono da
, quand'anche avessero avuto animo di far sangue, non erano sicuri di tutta
di sangue: l'irrogare (e il far eseguire) una condanna a morte.
-fare giustizia di sangue: pronunciare (e far eseguire) condanne alla pena di morte
da te queste dannose some; / non far idolo un nome / vano senza soggetto
, st., 1-56: che dè far iulio? ahimè, che pur desidera
. -a sangue: tanto da far sanguinare. carducci, iii-20-24: anche
, iii-24-140: ammetto che c'è da far buon sangue a sentirne un altro spifferarvi
son triste triste, non ho voglia di far nulla, non credo in nulla,
-far fare il sangue verde: far infuriare. alfieri, i-278: la
solaro della margarita, 120: per far gelare il sangue nelle vene ai deboli
, porre mano al, nel sangue: far eseguire pene capitali. guicciardini,
spazzino dell'associazione costituzionale, riderebbero da far buon sangue a sentir dire che nella
. tozzi, vii-148: non mi far salire il sangue alla testa. cicognani,
terra a remi e a vele / per far di me, se puote, o
, viii-174: versare il sangue vuol dire far sacrifizi secondo i riti mosaici.
: occorre il genio di leonardo per far capolavori disponendo solo di un foglio e di
fiamme e l'arco tende / per far sanguigna strage di mortali. -micidiale
9. colpire, battere fino a far perdere sangue; ferire, lacerare;
, lacerare; scorticare a sangue; far riaprire una ferita in modo che emetta
non s'adopra a montare se gli dèe far una buona purga e sanguinarlo a ragione
paganino bonafè, xxxvii-174: se tu voi far le pome granate che seran el bom
tarchetti. 6-ii-157: intesi l'oste a far rumore nella cucina e menarvi per tutti
, dachij tanti tormenti no pochie constrenge né far peccar iob con le laure soe liburnio
, senza grande exercizio, se debiano far salassare de la vena comuna.
... rimorso della mia impotenza a far sì che il sangui- nolente flagello avesse
, perché la operazione di esso è far sanguinoso el chilo digesto. 2
, 15-1: la vittoria sanguinosa / spesso far suole il capitan men degno. b
m'ha innamorato! / se le potessi far passar la soglia / d'esto palazzo
. soderini, i-381: conviene talvolta far grandissimi fossi aperti che sbocchino in laghi e
allegro. iacopone, 50-57: de far signi sì sonno desiusi, / far miraculi
de far signi sì sonno desiusi, / far miraculi, rendar sanetate, / de
temperati per conservar la vita e per far prontamente le operazioni. g. gozzi
: 'gli s'avviene come al bue il far santà'. monosini, 225: chi
? = dalla consuetudine milanese di far scadere i contratti di affitto il 29
naturali le portano a vegliar molto ed a far la notte una parte di loro escursioni
al nostro regimento, / sanza poter far cure o cose sane. ricchi, xxv1-
, che ha il medesimo capriccio / di far braciuole, va col sarrocchino / e
. pigafetta, 4-166: quando voleno far lo muschio, atacano una sansuga al
avventuroso vecchio promise e santamente giurò di far con diligenza tutto quello che maguolo gli
... non gli voleva per ciò far danno niuno. 4.
madonnina infilzata, che si sarebbe creduto far peccato a guardarsene. fanfani, uso
-elevare moralmente e spiritualmente una persona; far apparire degno e meritevole. mazzini,
a dio, santificarmi, / come far si dovrìa di tanto in tanto, /
fece un gran male a non mi far sguatero de cuochi, che di continuo
chi 'l vedea / coi gesti pronti far le cerimonie / credea che sempre stesse
espressioni gergali come rompere i santissimi, far virare i santissimi: infastidire, irritare)
che gli artisti studiassero tutte le vie di far contro alla propria natura,..
, 44-123: per diventare liberi, bisogna far un altare del proprio core, imparare
e pupilli, d'entromet- tersi a far paci tra nemici. statuti dei cavalieri di
, / t'invia inmantenente e non far resto. novellino, xxviii- 814
festa di san bartolommeo, in sul far dell'alba, fu di ordine del re
era proprio annoiato; mi pareva di far la vita dei santi padri quando erano al
con supplice umiltà vi priego tutti / far che sian sempre inviolati e santi. batacchi
, un santo spiccicato, incapace di far male ad una mosca! cicognani,
, sol con isperanza / d'avere a far di lui più boccon santo,
ha dato un figliuolo che ha idea di far = deriv. da santocchio. bene
di certi ipocratoni, che, per far i santocchi, sogliono in così fatti
mi monta la mosca perché non mi volete far cortigiana come vi ha consigliata monna antonia
cura fra i pescivendoli che hanno da far con le coccie. 2.
santoni che andavano scorrendo la piaza cum far di verse buffonarie. sagredo
che fossimo santuccie e ch'andassimo a far qualche bene. cesari, 7-220:
usanza / il crollar l'altrui letto e far la fiche / al genio maritai.
, cabras, granelli e rosati per far prevalere lo spirito solidaristico, patrimonio della
sanzione di ciò che s'è voluto far per la patria e mezzo a servirla ulteriormente
strada tenere, pur al fine s'imaginò far cosa che gli riuscì secondo ch'egli
poco le molte cose da dire e far notabile la più rilevante diciamo: 'vi basti
quale, sallo idio, se io far lo potessi, volentieri te la donerei,
strage dell'indegno / il mio sdegno far saprà. guerrazzi, 1-60: sapeste
ch'e'sa, non è tenuto a far più. tassoni, xvt-655: chi
per una ingenua vanità naturale, di far pompa del suo sapere. gentile, 2-i-50
e caonoscenza: / però lo move a far ogne follia. novellino, xxviii-832:
: proprietà che hanno certi corpi di far nascere la sensazione di qualche sapore,
era messa [la zia cirmena] a far la sapiente anche lei, a parlare
la tristezza di quei pochi che vorrebbero far della sapienza un monopolio e tener nella
core, / a mio dolore -fece far partensa / e la mia 'ntensa -ponere 'n
fu tanta sapienza, / non potte far che gesono tenesse / per arte nulla ch'
grande excellenga / sì c'ài licenga di far perdonanga. codice dei servi di ferrara
mano l'ago o il fuso e far la saponata due o tre volte in settimana
ed il sapone / per veder di far breccia in questa rocca, / da pratico
temo che la mia opera non abbia da far verificare in me il proverbio di perder
egli butterà il ranno e il sapone senza far bucato, perché roma formicola d'ingegni
] / al rezzo dei profumi / e far danze / in circoli d'ebbrezza /
lxxxviii-ii-763: le noci, buone a far savore. anonimo toscano, lxvi-1-54:
/ il mortaio e 'l pestel da far savore. l. bellini, 6-118:
/ il sapor buon dal rio né far giudizio / retto quando fia 'l fin della
corrado, lxvi-2-279: si può far altra saporìglia con rinfiora del capretto:
del suo bell'intelletto. / a far conversazione coi cavalieri unita, / la sua
giorno molto più saporita- mente che voi far non potrete per le continue occupazioni vostre
, condita delle più saporite risa che far si possano, in beffe de'semplici nanchinesi
non è senza cagione ch'io ti voglia far sì gran bene. nievo, 1-vi-546
marchi, iii-1-266: oresti procurava di far in modo che la logica non impedisse la
ed ora in cambio di ringraziarmene vorreste far apparire il balordo me e 'l saputo
non voglio finire il presente capitolo senza far più particolar menzione dell'utilissima pianta del
parole, / per poi saracinare e far le fole / col ritto intracu- lier
23-71: avete tutti una ragion grande a far tanto rumore, essendo il serrarne di
con le sue sarasinesche e ritegni da far gonfiar tacque, per salire e scendere
fiore [dante], i-219-9: per far le saramenta sì aportaro, / en
cultura di piante sarchiate, invece di far subito grano, farete erba medica,
, come la dicono i francesi dal far l'ufficio della zappa ed essere tirata da
e legni e pietre e calce / da far nuove opre e da sarcir le sconcie
scritto alla pena delle sardelle, a far vestimento alle sardelle; dare, donare
parole forestiere, s'averanno a condennare a far vestimento (accioché nell'inverno non si
58): tante son l'alme a far conto con toste / quivi de'falli
lor formaggio sardo / col mio zucchero far voler baratto. viani, 14-139: il
da fiorenza, come salamone, nel far vista che si spartisse il figliuol vivo,
puossi usare ancora un altro modo di far barbate, le quali si fanno su per
in una fossa, che ha da far col saperlo far barbicare, attrarre il
fossa, che ha da far col saperlo far barbicare, attrarre il nutrimento, da
, lii-14-152: ha copia di canapi per far corde, gomone ed altri sartiami.
tempo il capitan francesco de lugo a far mettere in terra e condurre alla vera cruz
resistenza al vento. -in partic.: far scorrere una manovra nei bozzelli o nelle
: 'sartiare': in marina, significa far scorrere un cavo nelle puleggie, per
? -sì signora, con idea di farmi far gli abiti da un sartore palermitano.
fanno stomaco, come perché mi bisogna far largo alla sassaiuola che sopra ciò vi
uomo, che spada porti, si doveria far i ferraioli,... e non
15-218: furono i re sassanidi a far scolpire queste rocce per celebrare le proprie imprese
lavoro. 3. rovinare, far riuscire male. goldoni, iii-1079:
, 1-1183: quando s'ha a far a'pugni, a'cocci e a'sassi
fosse o fiumi o sassi o spine / far che dal corso il corndor decline.
f anonimo genovese, xxxv-i-754: per far bon lo dito porto / è pur
si crede che gli egizi non sapessero far delle volte: perciò i loro tempi non
nato di marmo. serve per far muraglie e calcina, la quale
sasso coltellino. non è buono a far calcina, né lavoro di scarpello.
, 14: non v'ha dubbio che far la prattica (disse un giorno il
-da rompere, da muovere, da far piegare i sassi; da far divenire
da far piegare i sassi; da far divenire amante un sasso: molto commovente;
capace di intenerire e, anche, di far innamorare chiunque. s s
! » / e ii scoperse da far pianger sassi. poliziano, st.,
. caro, 12-iii-253: non sapendo far altro lo compiango [il cardinale]
'tirar sassi dall'uscio della chiesa': far l'insolente da luogo sicuro.
galileo, 4-1-205: si prowederà terra da far mattoni della migliore [argilla] che
gli altri satanassi a venire a me per far merzé? s. bernardino da
la ruffiana] quante legne vanno a far bollire le caldaie dove si lessano le anime
sant'uffizio), e non posso far più nulla. -che proviene da
sormonti il vizio: / pe'satelliti tuoi far più contenti, / come ben t'
umori della casta dominante. e a far spasimare di ammirazione e di piacere tutti
, 1-34 (i-432): questo è far satire e non novellare. croce bianca
plauto talora, non volendo altro che far ridere e satireggiare, della verisimiglianza non
il cantar plebeio in versi eroici per far dispetto alle muse. menzini, 5-63
bagno nel fiele il labbro secco, / far sentire una zolfa orrenda e piena.
le lingue satiriche e maldicenti vi spronano a far cono scere...
e con letizia, / volendo di pecunia far satolla. settembrini [luciano],
queste nozze o che vuoi in ciò far mostra della tua furberia, se dopo una
l'accuso; aggiungi ancora / per far le colpe sue più gravi e forti,
evo. -con uso antifrastico: far patire fino in fondo un danno,
ariosto, 28-45: « che debbo far, che mi consigli, frate »,
/ chi un sorso sol ne gusta far satolli. -rifornito di acqua.
tutto gli comanda il core / di far la rabbia marzial satolla / di quel
dal mar di qua trascorse / a far d'acqua il ciel satollo.
de'nunzi apostolici, per parere di far qualcosa ne le legazioni, diventano ostinati
suo confidato, cornandogli che lo dovesse far morire, lui ancora a uno suo
nazioni, perché, avendo cominciato a far sacrificare uomini, cercava di placare gli
: -signora madre, lui ha da far entrar mezzano. -quel satrapo, riformator
qualcuno). berni, 151: far tacere allor quelle cicale, / certi capocchi
satrapo. caro, i-109: a voler far lo satrapo delle lingue ci si nchiede
6-77: o ch'asinità sciocca / far nel mestier del satrapo e del potta,
: chi sei tu che presumi / far da satrapo al re? pananti, i-397
alberti [s. vj: 'saturare': far sciogliere in un liquido una tal quantità
gli novera tra quei donativi che scambievolmente far si soleano ne'giorni saturnali. salvini,
]: 'satumilabio': strumento destinato a far conoscere le configurazioni de'satelliti di saturno.
/ la verità per sé se fa far loco, / vincendo le malizie saturnine.
b. davanzali, i-56: per non far paragone con quel suo viso saturnino a
di stato, non hanno saputo che a far esplodere l'aereo iracheno sono stati due
: ella con me ha forse ragioni di far la sostenuta e la misteriosa perché tu
pananti, ii-259: perché non si potranno far versi nell'età della saviezza, della
posta in aver l'ingegno risoluto da saper far una mescolanza di costumi di tutte le
la ormai cadente italia, penso anche a far aprire una miniera d'oro. pananti
fra tutti due non basteranno forse per far rinsavire un solo pazzo, ma ce
ma ce n'è più del bisogno per far ammattire una decina di savi.
collegio uno per man abbia cargo de far esseguir la deliberazion del consegio dei pregadi
el sabado depuo disnar... far se debi elezion de'xij savi nostri
per lettere, siccome io negli altri tempi far soglio. giannotti, 2-2-92: savi
a. dandolo. lii-14-170: per far conoscere e la mia realtà e la sua
'sta'buono, chetati, non far cose strane'. dice più che 'sta'
fos- sano, essendo stato costretto di far il camino per la valle di pratogelà
1-i-1-181: tale preziosità, questa, da far ripensare spontaneamente all'origine savoldesca del motivo
viene un saziamente di vivere come del far sempre una medesima cosa. donato degli
, li quali la piena licenzia di potere far quello che vogliono non può saziare.
e vorrebbono saziare i lor appetiti e far sempre disordini. straparola, i-84:
, cent., 90-87: di mal far non si saziava mai. boccaccio,
tavola non si saziava la marchesa di far girare ora in un modo ora in un
che non si sazia, / non gli far tempo né grazia. g. bentivoglio
lunga greggia di bucolici rusticani venne a far coda nel cinquecento e seicento: sazievoli
fia bastante la novità dello apprenderlo a far che l'uomo, giu- cando,
'l fece come lucrezio sazievolmente, col far seguirne due di questi dittonghi. guerrazzi
n'ucciser volentieri, / e di ciò far niun si vedeva sazio. boccaccio,
a dritta schiera / e siate del mal far pentuto e sazio. pagliaresi, xliii-49
alla vostra ostinazione, / io farei far di voi crudele strazio: / pietà di
. frugoni, i-8-90: io di far complimenti son sì sazio, / stanco,
, / senga alcun pensare / ipolito per far sua voglia sazia, / vedi che
grazie / elette a tuo onore / per far tue voglie sazie. molza, lxv-17
). tose. sbattere, far urtare con violenza; gettare a terra qualcosa
lei, che sbadagliata era e non poteva far contesa, sverginò. sbadagliato2
come ha nome questa che hanno da far morirer » capuana, 1-i-418: noi uomini
tutto. lucini, 5-164: vogliam far... come eraclito che piange
). viani, 19-615: dovette far combutta... con naso a peperone
, se a me tu credi / far paura con queste bravazzate. 5
l'affetto, come voi sapete, fa far degli sbagli ancor più grossi. fr
al vespro si raccoglievano tanti uccelli a far sbaldóre. = comp. dal pref
giannini-nieri, 54: 'sbaldoriare': far baldoria. si dice anche di donna
luogo per far le facende grandi, per formi dalla amorevolezza
cini, 44: che poss'io / far s'io sono sgraziato? e se fortuna
dalla sua parte messo / sul teatro vuol far tutte le carte; / tutti voglion
insegni a cognoscere chi è atta a far bene e ha qualche poco di sentimento
mari. 2. figur. far uscire, pubblicare un componimento letterario.
, aveva battuto dei record da far impallidire il campione del mondo.
tra le più belle, / si possa far onore anco di questa. pananti,
tr. { sballotto). spostare o far spo stare qualcuno da una
sempre quel maledetto bisogno di credere e far credere che sei sballottata tra dio sa
. a don virginio vostro padre il far diligenza per trovare appunto quinci d'intorno
: continuava la sregolata sua vita per far fronte alle spese pazze che sono la logica
non a convincere il prossimo, a far proseliti e a sbalordire. u
si fu risentito; / e per far la vendetta mosso s'era / del colpo
sbalordisci). scherz. ant. far rinsavire. galileo, 3-4-519: ecco
i-29: con tale cifra sbalorditiva si potrebbe far stare allegro mezzo mondo.
sorprendente. saba, 3-101: per far correre una vita -dico una vita intera
er molto tempo sbalordito e senza voglia di far nulla. erd. martini, 5-213
(ant. sbalsare), tr. far saltare in alto qualcuno, fargli fare
cieli annera. -far esplodere, far saltare in aria. capriata, 801
egli è villano, si sforza di far da cittadino, ma però ha sempre
sentor di villano. 2. far rimbalzare un oggetto; lanciarlo o rilanciarlo
, a sbalzare dadi. 3. far cascare qualcuno. -in partic.: disarcionare
degli ultimi terremoti. 4. far oscillare fortemente un'imbarcazione (il mare
parlamentare, cioè sbalzare la commissione e far fare una figura minchiona al ministero.
ministero. 8. rallegrare qualcuno, far saltare dalla gioia (un guadagno)
noi abbiamo avuto forse il torto di far un gran salto e pretendere che il
di cose strane, / piantò sul far del giorno le calcagna. fenoglio,
della miratila, 131: si limitò a far sbalzellare la giovinetta sulle sue ginocchia,
prendere, aggrotta le ciglia per aiutarsi a far memoria, senza riuscir tuttavia a raccogliersi
vostra fede devono sbandarsi dalle conversazioni e far divorzio dall'allegrezza. g. raimondi,
ubbriaco. 8. tr. far ondeggiare qualcosa (il vento).
sbandata che segue volentier un campo per far male generalmente a ciascuno vedendosi l'occasione
castellani ed a me che fosse tempo di far qualcosa di più positivo che sbandierar
terreni. iacopone, 60-22: a far l'onore 'n te morire, le recheze
, 1-19: lo... / far posso ancora del passato ammenda; /
trastulli umana vita, / 10 scherzo vorrei far delle mie dita / l'arpe di
; e il problema del mondo sta nel far rivivere la prima e nel riconsecrar la
sarà permesso... il pescare e far pescare. sbandito3, agg.
mazzi di tali stami annaspati: e quelli far vedere a'stamaiuoli e sbandolare.
lavata. 2. distruggere, far crollare, abbattere. boiardo, 3-8-21
rotti, nondimeno sono astuti e destri nel far la guerra. domenichi, 5-420:
pongon sovr'ai cammelli, e a far sbaraglio / dell'erba in altra parte sol
, tanto più cheto, / intento a far de la trovata fera / non men
suo passaggio. -per estens. far disperdere, scompigliandolo, un corteo,
diamanti altrettanto grossi. -ant. far fuoriuscire un umore (un farmaco).
delpanimo, una passione profondamente radicati; far cessare o far scomparire in modo totale
passione profondamente radicati; far cessare o far scomparire in modo totale e, per
indiritti e stabiliti. -curare, far passare una malattia. bembo, 10-v-64
volute, che strappate, che scosse a far crollare incontanente una rovere tanto annosa,
dì lo sbarbo, / lo vò far divenire un uom di garbo. baretti,
radici, sbarbarlo addirittura. 11. far desistere da un proposito. forteguerri,
. let- ter. eliminare completamente, far scomparire. mamiani, 3-276: vuoi
e non pregiudichi alla propria condizione con far più riflessione e con dar più credito
, 40: se la necessità mi stringesse far fare ad uno sbarbato la parte di
. pasquinate romane, 906: può far dio che 'l tuo santo d'aquino
o una piaga sociale. -anche: far scomparire o cessare in modo totale e
sbarga. 6. tr. far scendere passeggeri o contingenti militari da un'
gli messe una voglia sbardellata / di far battaglia e mille belle imprese. moniglia,
lingua arabica, nella quale penso di far tutto quello sforzo che mi sarà possibile,
. gadda, 23-204: ho trascurato di far sbarrare l'assegno, e sono leggermente
e sbasiti! 4. tr. far morire. aretino, 25-35: i
signore, / forse quel ribaldone a voi far volle / qualche vergogna, qualche disonore
da un canto una bella sommerta per far figurar degnamente la pisana nella società bolognese
e fantarie e do bombardieri; feva far tre bastioni, sbassar la torre maistra
5. per estens. moderare o far venire meno un comportamento o un atteggiamento
tr. { sbatacchio). scuotere o far urtare contro una superficie con violenza,
, senza sbatacchiarla nel muro, e far cosa che avrebbe ripugnato a qualunque galantuomo
lo stomaco ». 6. far sobbalzare con violenza le persone trasportate (
loro anzianità. 3. far urtare violentemente, anche più volte, il
». -nel saluto militare, far cozzare con forza i tacchi fra loro
: che vita maledetta / è il far la cameriera! / dal mattino alla sera
stirarmi le camice. 12. far apparire il colorito pallido e smorto;
, che cosa è questa / da far isbattezzare ogni cristiano? baretti, ii-46
6-105: mannelli mio, tu mi vuo'far giovanni, / come s'i'mi
s'i'mi potesse sbattezzare / o far del nome com'i'fo de'panni.
in modo che non lascia però di far mostra della bella proporzione delle membra e
si servì di campo scuro, per far risaltare maggiormente il suo disegno. il
uguale, convien [nella pittura] far tutto a forza d'ingegno e per
mezzo minuto l'indegno espediente di voler far passare come opera di pensosità 'impegnata'un
come chi pensa in una caccia festiva far ismacchiare aa opachi cespugli cavriolo codardo,
buffoneggiare di cui ora parlo, questo far da cortigiano, questo ciarlare di niente
a me se nascevo nel mestiere di far le statue di getto: le averei sempre
s. v.]: 'sbavazzare': far bava dalla bocca. dannunzio, iv-1-597
istorpio, doveasi il più delle volte far portare in lettiga. guerrazzi, 13-118
aretino, vi-489: egli ci impara a far aentro [lo specchio] i mezzi
3. tr. ant. far ridere smodatamente e fragorosamente qualcuno.
e'si vede che le parole da far ridere son quasi come le mine da guerra
. frugoni, i-3-262: stanco amor di far l'arciera, / lasciò l'arco
, iii-46: chi all'amicizia ardisce di far guerra / fa uno sberleffo in faccia
bacchetti, 1-i-496: siete buona soltanto a far ghirigagna, a scialacquare, a sbevazzare
o no, ma non tanto da far cose sconce. = comp.
franco, 4-184: mi delibero di non far altro che veder donne. entro dove
per chi, come me, non sa far volare le idee in belle squadriglie di
mortale. 5. tr. far perdere il colore, rendere pallido,
. sbiadito, scolorito. 4. far impallidire per lo più all'improvviso r
tr. { sbianchisco, sbianchisci). far diventare bianco. fenoglio,
, iv-801: -due commedianti avvezze a far sulla scena da contesse, da marchese e
.]: 'sbicchiare': da 'sbicchia', far ricreasciucare, var. region. di
v.). zione, far rialto etc. = denom. da
usurpa l'uffizio di dio / di far vendetta, e duolsi ch'egli è pio
saprei in qual altra maniera ella potesse far altro che fermarsi dove ella battesse.
di sport e di politica con voci da far tremare i vetri e bestemmie da sbigottire
sbigottita / non osa al padre suo di far ritorno. cesarotti, i-xxl-162: vedevansi
, tr. (, sbilàncio). far perdere l'equili brio a
che mi mosse. -eliminare, far scomparire. imbriani, 10-28: uno
la nazione còrsa si vide di poter far fronte a'suoi naturali nemici, qualora
fatta, d'istruirmi come noi potressimo far valere l'agricoltura, le arti e l'
ogni cosa: / cose mi fanno far da can barboni, / e sento i
, scrutare di nascosto cercando di non far notare il proprio interesse; occhieggiare con
nieri, 3-183: 'sbirbare': immalizzire, far divenir malizioso; corrompere, mettere su
occhi piatti: / guarii che vuol far fatti, / né ti fidar perché mena
io vedo nata / l'occasion di far di belle imprese, / e sarà sbizzarrita
e tremante / colle intrecciate mani argin far tenta / alle squarciate viscere sboccanti /
ceffi e certe pistole in mano da far paura. d'annunzio, v-1-194: cominciamo
. tortora, iii-438: su 'l far del giorno che seguì alla elezione del
ch'e'dice. 17. far uscire, con un rapido movimento, una
con non minor valore ch'industria, a far condurre due sboccature nella fossa, oltr'
... destinò alcune compagnie a far testa alle sboccature delle strade laterali, tirando
nievo, 9-36: per le vie far mostra si consiglia / delle venuste forme
, sgrana, scatta. 14. far sorgere, far iniziare. carducci,
scatta. 14. far sorgere, far iniziare. carducci, iii-15-371: la
palle, sbocciasi la palla del rivale per far luogo alle proprie o a quelle
presi e messi al confronto, con far che provino sul paragone del sole del lor
.. si fermavano un momento a far pipì, in atteggiamenti di chiocce, sugli
ne andavano, il ragno scendeva a far bottino di briciole, di chicchi e talvolta
sente venirsi l'acquolina in bocca / e far la gola come un saliscendo: /
s. v.]: 'sbolgiare': far bolgia, sgonfiare. si dice,
la cosa. 3. tr. far diminuire, mitigare un sentimento, uno
i-161: 'sbombare': dire delle bombe, far vane millanterie. = comp.
come ragazzacci caparbi. -rinfacciare, far pesare i propri favori. lupis,
augi de ferro far quelli solchi per gli galon del corpo corno
ballo. viani, 20-67: per non far sborniare il mio marito, ieri sera
ordinato. 2. tr. far ubriacare. bacchelli, 18-ii-683: il
.. avutone venti, cominciò a far come le gatte che sborrano e imiagolano
pasquinate romane, 332: non far disegno che l'umor concorra / per volerlo
per barca. 7. tr. far defluire l'acqua attraverso un argine o
alta pianura. 9. far eiaculare (ed è di uso volg.
... furon da principio fatte far tonde più presto che quadre o d'
con soddisfazione. 14. far fruttare una somma di denaro. ulloa
atto a impedire le piene e a far defluire le acque in eccesso.
preso taiar in tre luogi la piave per far sboraori la vadi in mar e non
. patrizi, 3-406: potrebbe ancora far chiudere tutti li sborratori di marara che dànno
cinque scudi alle cose che coficorreno al far della imagine. -oh ecco, li sborso
su la riva del lago per far guivi un orto. a. cattaneo,
sbótro). tose. mandare, far arrivare qualcosa (imprimendo un moto dall'alto
botte. 2. agitare, far girare all'interno di un recipiente.
sbottare1. sbottonaménto, sm. il far uscire i bottoni dall'asola.
una croce. -figur. far nascere, far discendere. leone ebreo
. -figur. far nascere, far discendere. leone ebreo, 396:
fagiuoli, v-46: chi s'incapa di far varie faccende / diventa del pittor la
3. per simil. delineare, far intravedere. cesareo, v-356: la
scordare, / né d'altro far se non piantare / secondo el modo
tu vói, / ché agli altri arbori far tu soi. = comp.
. carena, 1-314: 'sbozzolare': far la ricolta dei bozzoli, levandoli dalla frasca
, inesauribile:... di far nascere uomini e di farli parlare,
. -al figur.: superare, far sfigurare. grazzini, 409: io
budello. panni, 672: aiutava a far comparire per di dietro fra due candide
sbracata, / l'altro giorno, di far questo bel tiro. -molto accentuato
suo randello / sopr'a quel sacco a far le sue vendette / suonando, quanrei
, 8-146: il canonico si sbracciava a far dei segni a compare santo. fogazzaro
le poppe delle balie si sbracceranno a far lezione del come debbano essere condizionati e
posso incatenato starmi / senza poter mai far nulla di nuovo; / ho bisogno di
bisogno di stendermi, sbracciarmi / e far veder la forza che mi trovo;
canti carnascialeschi, 1-212: schiacciato a far l'arte ognun s'assetta, /
f. argelati, cxiv-3-120: bisogna far il confronto delle leggi longobardiche, lattica
si fa del fuoco, con allargare e far venir fuora e scintillare la brace,
s. v.]: 'sbraciare': far gran spese, consumare. 'se continua
per significare che ci sono delle cagioni da far temere che ci sia del guaio nascosto
. villani, 2-382: che ha da far questo con le sbraciate di orgoglio il
o scherno di chi mostra o vanta voler far gran cose, vantatore, millantatore.
f f 2. tr. far infuriare. bianco da siena, 63
altro... che lo voleva far andar per l'aria in pezzi..
gioia che ti negava l'affetto, come far scempio d'una cosa che desideri e
tr. { sbranco, sbranchi). far uscire, separare dal branco un animale
2. per estens. allontanare o far appartare qualcuno da un gruppo; staccare
vincastro in mano e sforzasi di non far più sbrancare la mandra? jahier, 2-21
gli aspetti e i modi, finisce col far degenerare un valore politico. giusti
meno di seccatori, e tirano via a far cause, cifre o ricette senza una
sopra la putrefazione. 8. far morire. tommaseo [s. v
sbratta tutti. 9. ant. far eseguire in fretta un lavoro, io
ero ch'io creda che voi lasciate il far bene. macinghi trozzi, 1 (
si sbrattavano di quel che avevano da far in cassamalca, egli potrebbe andar per
vi dà lo sbratto, anderete a far la birba. fanfani, i-161:
, ii-158: certo se avessenno abuto da far cum persone che li avessenno monstratti li
combriccolare, levar un borbottio minaccioso, far una coalizione, uno sciopero e sbraveggiare
felice. beolco, 763: laga pur far a marchioro, se a'no me
che il corpo non mette superbia a far l'eroe... e non rinuncia
volta in cento, i quali operava a far bravate. idem, vi-494: adesso
uno, dovendo il primo che domandò, far anch'egli domandare: e così si
» ci sbriciolerà. -figur. far struggere d'amore, di passione.
o ridurre in bricioli, ed intende far morire di spasimo e disfarsi per amor
asta per infilzarlo... lascia far a me, ché voglio inchiodarlo giusto
, 1-2-120: se cun alcun avei a far, / pensave tosto de sbrigar,
/ o per scriture o testamento / far ben vostro ordenamento. palladio volgar.,
, 3-161: il progresso consiste nel far più sbrigato e più bene; e appunto
libero sfogo. -in partic.: far spaziare la fantasia, lasciarla libera di
mentre crede, anzi tien per certo di far con essi miracoli, una figuraccia ribalda
deposita nei frigoriferi. 2. far sciogliere la brina (il sole, una
alfino, e puoi se sbrina / de far per medicina / un pugno al gentile
rispetto alle vostre ossa, vi vorrei far provare il contrapasso e gustare dattero per
un oggetto conficcato. -al figur.: far perdere di forza (un sentimento)
{ sbròcco, sbròcchi). tose. far sbocciare. - anche assol.
farlo rinascere. -per simil. far colare un liquido, dipingendo in maniera
una tavola, sì che impedisca il far checchessia. giusti, 4-i-314: abolì la
impiccio. 6. scherz. far vomitare. a. casotti, 1-1-124
untumi delle mie padelle / m'ha far la ricevuta senza foglio ». 7
s. v.]: 'sbronciare': far broncio o dir motto sdegnoso per cosa
sbronzato. 2. tr. far prendere una sbornia a qualcuno. pavese
mentre bagnando la mano in una catinella tentava far a un'altra quel che la madre
di tosse... e, senza far motto, additava con tacita eloquenza di
e che tirava allo sbruffo, ci fece far la pazzia di pagare anticipata tutta la
finimenti sbubbolarono. 2. far sonare la campanella appesa al collo (un
or nell'inferno andare, / e far tutti i diavoli sbucare. ariosto,
accozzarsi, un andare a brigate, un far crocchi. leoni, 61: un
il sole, un astro); far capolino fra le nuvole. aretino,
. baretti, 6-75: se vuoi far isbucare in versi qualche tuo capriccio,
, uno sbucciafatiche, che sta a far il piuolo all'osteria e nella stalla,
pataffio, 1: isbùcciati e non far dello stizzoso. 9. locuz.
orecchi con un oglio che non lascia far quello sbuccinaménto, con un sacchetto al
o anche il suo cavallo in modo da far uscire gli intestini. -per estens.
, se potessero, sbudellarebbero cristo per far corde di leùti. -rifì. (
presto, in altra comparsa, a far le sue vendette. verga, 8-146
.. / un mare così basta a far primavera. 4. per estens
pubblicamente di essersi ingannato, ed a far nota a tutti la mia innocenza.
macchina. 2. figur. far perdere il controllo di sé. strati
moccicca, or ve's'i'so far giuoco? » / disse colui da sé
ii-976: ci piaceva... vedere far da mangiare, cioè spogliare e tritare
per cui sono alla mano di chiunque vuol far rivoluzione. papini, v-160: la
vostro dante, giuliano, quando volle far comperazione degli scabbiosi, meglio avrebbe fatto
un destro amo ricavar la chiave e far ridere e gioire messer biagio da cesena
sue perle intatte / e il riso da far molle il cuor più scabbro. g
cv-736: -a son dottor, a so far l'avocat, e sì a spier
avocat, e sì a spier d'far al zuds per mandarv in galea a farv
radiche infangate / distrarre l'appetito, / far d'un sasso scabroso / il mio
la magnificenza, essendo tanto difficile il far l'opre magnifiche e tanto facile il
/ penetro a mio talento, e far son pronta / nel più scabroso impegno
s'usano. calmela, 107: non far corno fa alcuno superstizioso, che va
foscolo, xvi-276: la prego di far apparecchiare le scacchiere dai due soliti nostri
sei verrò a battaglia con la fiducia di far aggiungere due vittorie alla carta ove si
di scacchiere, / per modo quasi far non si può conto. 7
ritrovino. 4. figur. il far cessare uno stato d'animo (e,
usanze, / e vi fé far per fin la gelatina, / con molta
vero, o con la salda autorità far esser vana e di nulla estimazione l'invidia
invano gli scaccini del duomo tentavano di far largo, perché la processione già era
buonarroti il giovane, i-233: per non far di rima in rima scacco / di
da sé pressi partito di volere / far di sua mano il ciel turbo e sereno
giovane, 9-360: io ti lasciava far, per darti poi / scaccomatto 'n sull'
parti / s'insegnò delle zucche a far l'estratto. f. f
fiacchi, 74: io posso / far su due piedi una baldoria a cielo
cagliaritano, 141: 'scachicchiare': cachicchiare, far cacca di frequente in piccola quantità e
dissi in vernacol sermone, / cioè far della testa ogni osso trito, /
non avendo vocabolo ch'esprima / tanto il far del suo bacchio in fosca rima.
c'è il rifiuto ragionevolissimo delle banche a far credito ad imprese che non lavorano;
c'è lo spettro dell'impossibilità di far fronte alle scadenze. e. cecchi,
magalotti, 9-1-130: notai come, nel far del giorno, a proporzione scadeva assai
riuscì proprio una favola, mi voleva far saltare. einaudi, 3-39: i
colle più umili e affettuose maniere che far si possa l'inchina e gli arde innanzi
loro patria, d'ogni diritto di far testamento. nievo, 785: venezia
scaduti, / che, pur di non far nulla e d'aggiustare i conti,
v.]: 'scafare': condurre o far condurre una scafa, movendone il remo
[ammiano], 105: in sul far del giorno le torre ferrate con altre
picchiata nell'anca. 2. far volare lontano una persona nel corso di
tromba, e strage enorme / vede far di sue bestie. 5.
quindi raccozzarsi al bisogno e tutti insieme far impeto. amari, 114: apparecchiate assai
spingere masse d'aria in una direzione; far cadere un fulmine; diffondere luce (
o il calore (il sole); far allontanare gli oggetti dal punto di quiete
plinio attribuisce a quei d'italia: cioè far ritirare i fiumi e 'mari vicini
si scaglia / senz'altro dir o far dov'è il fenile, / in cui
mano. soderini, i-152: per far cavicchi,... scaglioni grandicelli
animali le temine sono più tarde a far gli scaglioni e le coma. m.
che non se mova al scagno, se far se pò, ma faza in leto,
... nel partirsi dallo scagno far collocare nei soliti armari. faldella, 9-49
i-364: conclùse... di far venire alla muraglia questa notte il detto
classincare lo sconosciuto tachisismo, capace di far tremare la mia casa. g.
modo rotolando tutta la scala vennero a far romore. tommaseo [s. v.
se viene a casa mia gli voglio far misurare le scale. -non arrivare
res divine', / che non si può far palle fiorentine, / se non ci
tanto che non può diventar grasso né far carne, né ancora si cura di mangiare
suo servidore, di quanto aveva a far già instrutto, e quello di soavissimi odori
peggio ancora si è ch'io non dovrei far solamente lo scalare rimborso dei 16.
da scala1. scalare4, tr. far scendere, calare qualcuno verso il basso
, 1-316: non ardisca soldato alcuno di far bottino o di saccheggiare, sinché non
qualcuno. buti, 1-178 [far.]: poi passarono oltre scalcando l'
confluiva. 9. scuotere, far tremare il suolo. sbarbaro, 1-51
scelte: ed una se ne piglia per far tacque forti; raltra per rasciugare tacque
ii-79: o scalco, su, da far colezion truova. / fate che presto
è troppo alto: se potrete farmene far uno a posta così grande, cioè così
acqua. -scaldare il motore: far funzionare in folle il motore di un
di mino, / il qual si solea far zeppa chiamare, / no. l
, cxxi-i-31: scaldando le teste a far insieme la guerra. bacchelli, 1-ii-240:
cui chi è interessato s'approfitta per far il tiro. moravia, vii-318:
concie in cuoio, varrebbono sicuramente a far due pive ferrarese. 2.
il primo di scaldeggiarla quanto potessero per far avanzare parte delle sue forze dalla banda
posteriore concorre in unione del medio a far fare al collo i medesimi movimenti in avanti
o pur lyaltre che son pratiche / di far sol qualche servizio / per smozzare il
, ed è apparecchiato doman mattina di far gli suoi atti contra il presente
. de roberto, 1-62: non potendo far altro, prendeva l'abitudine di scalfirsi
gli avversari loro, si avertano da far scaloni di terra, dove salendo possano affacciarsi
linati, 25-205: sforzandomi allora a far tacere i sobbalzi dell'ira che..
): madonna barbara, mostrando di far non so che, se n'uscì
341: forse eh'aristotele non volle far dello scaltrito nelrassegname i tempi ne'quali
cinesi scaltrita e destra nell'arte del far travedere. patini, 664: perché costui
non si attentarono... di far nulla, renduti scaltri dalla fortuna de'primi
fatti. gatacchi, 3-95: non far, per dio, che quattro scalzagatti,
antica fornace. -per estens. far crollare con un bombardamento. baldini,
aveva ragionato con ottaviano de'medici di far duca lui. guerrazzi, 1-312:
segreti, / acciocché gli apra senza far romore / e gli sciorini angustiato il
scalzo! / qui v'è da far da zuffol di montagna ».
s. v.]: 'scamaldolare': far ciarle rumorose e risse triviali come la
una libra di belle galle e fecene far due di quelle del cane...
carte, scambiarle in mano: voler far apparire le cose diverse da quello che
resta ad aver condotto il tutto per far ad un tratto due burle al vecchio rimbambito
conoscenze e avvezzi in ogni caso a far conto su uno scambievole aiuto. codice napoleonico
esterne dei globi celesti... col far che non solo sopra la terra,
fu convellente in quello scambio scusarsi e far mille sacramenti ch'egli non ne sapeva [
piena di sole e si compiaceva di far andare a precipizio il carrozzone cosicché agli scambi
arte, ogni scamòffia aveva usata / per far di matrimonio mercanzia; / ma ognun
sm. gioco di prestigio consistente nel far sparire oggetti. -anche, scherz.
con l'astuzia e l'inganno; far sparire con destrezza. fucini, 354
escamoter, dallo spagn. escamotar 'far sparire'a sua volta da escamar 'squamare,
'scampanellare': sonar molto il campanello, far di molte e frequenti tirate della corda del
muover campo, / e cominciare stormo e far lor mostra, / e talvolta partir
che per aver egli la palla commoda da far il colpo di bolea, dal
pucci, 4-267: dell'altre città non far menzione, / ché se ti bisognasse
. poiché barnum riesce ancora a far gente... rispondiamo allo scampolista in
rispondiamo allo scampolista in vena di far giochi. = deriv. da
il no sovversivo, / deputato, a far coda al governo, / feudatario in
ai pensanti artigli e scane, / se far dovean gloria suprema ed arte / lo
a scanagliare': a vociare e far gli atti che fa la canaglia.
prende le regole. 2. far sparire per abrasione o per sovrapposizione di
5. non lasciare più al mondo; far fuori, sterminare. bruno, 3-853
già potuta scancellare. 7. far scomparire dalla mente o dalla memoria individuale
il ricordo di fatti o persone; far dileguare dall'animo un sentimento, in
una infima origine. 8. far cessare l'inimicizia fra dio e l'uomo
-abbandonare o far abbandonare un comportamento peccaminoso; espiare un
viene la spada, che perdi tu a far questo? nulla: anzi, ne
il fondo. -scandagliare nella memoria-, far riaffiorare i ricordi. cinelli, 2-37
tassoni, xvl-898: quivi si può far paralello dell'arte antica alla nostra,
da questo picciolo scandaglio solo si può far il conto qual sia la spesa di
e ve lo mandò a riconoscerla, acciocché far potesse i suoi scandagli e prender le
regole ch'io già l'ho destinate per far, quando che sia, uno scandaglio
traze di doana, non permettendo di far scandagli. cantini, 1-29-201: per
scacciando e castigando quelli che cercassero di far nuove sette o seminar parole che potessero
e dominio presente. 3. far commettere peccato. cavalca, 20-24:
, non lo debba pubblicare per non far peggio. guicciardini, 2-1-149: quando uno
arrighi, 3-281: « via, non far scandalo piccina » disse un di coloro
. ulloa [guevara], iii-2: far de'soldati preti si può sopportar,
preti si può sopportar, ma de'preti far soldati è cosa molto scandalosa. porzio
, i-2-166: bada, musa, non far la scandalosa, / temi il cipiglio
.. e scandeva le sillabe per far risaltare maggiormente la sua attività e la
insegne luminose. 8. far registrare una data media chilometrica. g
se gli mosterrà. poi, al far quella novella, chiuse le finestre,
: se ne andò via senza far peccato, e io con cinque giuli
trasse addietro / castruccio, per non far de'suoi scànico. = deverb.
bacchelli, i-ii- 84: a non far niente, il tempo passa presto a uno
una musa sudicia d'untume / di far l'archimandrita del petrarca? bacchelli,
scanni. 5. costernare, far sbigottire. n. secchi, 3
esigere usure scannate, andare attaccando brighe, far sempre i ringhiosi? fenoglio, 1-i-1772
, 1-287: meglio, per dio! far il brigante alla strada che il soldato
, a quelle di dentro se ne debbe far trentadue. a. cocchi,
e in ciò osservarono di non le far torcere più di tre volte. -per
dei righi o scanellature che vanno a far cader l'olio su la lucerna.
non fur mai persone ratte / a far lor prò o a fuggir lor danno,
ivi appresso e comandato a noi altri di far lo stesso con altri simili ordigni,
spalle sono dovuto salire in vetta preoccupandomi di far presto. ho scanzato perfino due o
mente. boschini, 341: quel far quele missianze nete nete / de più
. zeno, vi-31: mi conviene far l'ignorante e la gatta morta e
vite. 2. region. far sprofondare (anche con valore iperb.
(scantono). smussare intenzionalmente o far saltare incidentalmente gli angoli vivi o gli
morto di lui. 4. far sborsare denaro a qualcuno a poco a
scanutisco, scanutisci). letter. far sentire meno vecchio qualcuno destando in lui
grani d'ogni qualità, anche per far paste all'uso di genova, segala
le palle in terra.. far decadere da una carica, esonerare.
-i-i io: ognuno si scapa / a far de'lunari. faldella, 13-128:
vuol mettersi nella via dei lavoro, vuol far giudizio, vuol divenire un uomo.
facevano ogni arte possibile per indurlo a far solo in quell'atto il volere della principessa
, / dediti al gioco e a far volar piccioni, / che triganieri fur cognominati
si scrivevano le lettere d'ufizio e far vergognare vie più quelle che si scrivono
avere invidia a nessuno il quale tu vegga far guadagno per via d'ingiustizia, ma
di più di trentatré per cento si posson far i travamenti senza diminuir punto la loro
rovinare tutta la gente per bene, per far succedere la ame, la carestia »
veramente con lei, che ha saputo far mostra di così potente brevità, di
anche i più ostinati, non occorrerà far altro che metter loro innanzi il libro del
.; ed il vederlo borbottare e far forza per iscaponir quel male era cosa
rimbarcarle e portarle, dicendo che conveniva far sì che alcuno dei nimici non iscappasse
tutto il loro studio e diligenza in far che scappi dal cuore questa memoria e
a suo padre) mi piace più che far dispetti e scappar castighi. »
17. mettere in salvo, far fuggire. f. vettori, 1-vi-482
primi che lo scappassino. 18. far partire un razzo (in uno spettacolo pirotecnico
, non è delitto / in giovami età far qualche volta / una scappata. pananti
calvino, 1-441: continuava a cercare di far nuove scospalle ad assolvere il reo della
passo di velleio non può trattenersi dal far una scappata ditirambica in lode d'omero.
2-ii-191: è suo ordinario stile di far sovente delle scappate e digressioni che nulla
cattaneo... non han che far nulla. -espressione, talora stravagante
di farne ad esso parola, dovea far nascere sospetto nelle menti de'superiori che
uso truova ripieghi e scappatoie per non far ciò che o non si sente o non
incontrario, le donne son dietro a far munizioni, agli amori son a scapp'e
, 6-90: almanco io non avrò a far mula di medico, né scappellarmi e
di protervia, non si può quasi far a meno di non esser invaso dal suo
, un cieco, perché non deve far anco il pittore questo mistero come esser
determinava le forme... per far meglio degli altri, bastava superarli in
: le raffiche fredde del vento parevano far rabbrividire 1 santi drappeggiati sul cornicione e
, gli scarabeucci della fama tiravano a far bottino di storielle, poesiucce e letterine
cantù, 3-102: io, che sapevo far quattro scarabocchi, dipinsi un quadretto che
[le formiche] erano riuscite a far una dattuta sottile e diritta fra l'
conte giovanni borromeo, le prometto di far in villa qualche scarabotto in lode del
239: gli scaravaggi e 'l loro far pallotte. cestoni, 57: il redi
poco valor de'nemici, deliberarono di far una grossa sortita. marino, 14-79:
: decisero [leopoldina e gabriele] di far ognuno di suo capo e successe una
scaramuc- cetta così debole, / nel far gli argini al campo e le trinciere.
alcuni pochi, che potranno servire a far le nozze: ma al vestirla come faremo
buonarroti il giovane, 9-212: per far da signor si fa la barba /
ciottoli. -scaraventare nel vuoto: far precipitare in un dirupo. stuparich
a terra. -per simil. far accorrere in un determinato luogo (un
dirò scaraventati, / però che fatta far lor colazione / eran forte alterati.
ti vederà cossa che son bon da far. t'ho pagà per salvar la
riprendete affezione. 2. far uscire fisicamente una persona dal carcere senza
dal giudice, e toccherà a vossignoria a far conoscere chi gliel'abbia date. andate
! / - rivèrsati! 4. far sprigionare il fuoco. salvini, 15-1
lana, / ma s'ha a far sempre la lunediana. a. cattaneo,
te che ragioni con tale calma da far invidia al tuo laotze... non
di tappeti battuti una nuvola di polvere da far accapponare la pelle: poiché lì era
inma, e te ne vien a far meco lo scardasso, il bambalione e
pirandello, 11-1-66: quando io concepii di far nascere lì per lì madama pace su
pone in piantar nidi da colombi, in far buche da conigli, in seminar vanezze
: gionti vicini gli squadroni senza mai far alcuna scarica, finalmente principiarono nel medesimo
... a scaricabarili, a far sonagli. seraonati [tommaseo]: scaricabarili
raffica di colpi da un'arma o far esplodere una serie di colpi contemporaneamente da
gareggia insieme il nobil drapelletto / in far allor servigio a'duo baroni: / chi
i loro ventagli in una marniera da far tanto fracasso quanto una pistola da saccoccia
. carena, 1-311: scaricare: far perdere a un colore alquanto della sua vivacità
che prendano meno vento possibile. -anche: far prendere il vento a una vela nella
pioggia, perloché il nostro generale impose far alto sin tanto che il tempo si
campana, i-2-11-15: cominciossi quel verno a far grand'apparecchio da'turchi da condurre per
scarica contro e mi si mette / a far cent'urli, a far cento minacce
mette / a far cent'urli, a far cento minacce. -riversarsi in
bartolina. cademosto, 40: volendola far colcare, non a fin ch'ella
... intendeva... di far luogo agli sfioratori e scaricatori, i
mezzo alle medesime non s'inoltri a far strasonare le canne vicine.
aveva già stretto il contratto e a far confusione nel carico e mio scarico.
quattro altri, dei quali uno fece far di chiesa ed uno volle che a le
e legger questo cammino, / ch'a far mi resta ancor spinoso e torto,
cioè tutto altintomo della ferita si denno far dei tagli nella pelle e porvi sopra
piaga sarà picciola, si ha da far grande e si deve con alcune scarificazioni
o debbia o presumi mischiare o fare over far fare alcuna mistura di rabbia o d'
ha seco lo sprone, lo sa far correre. a. cattaneo, ii-165:
. bellini, 5-1-144: non posso far altro che richiamare il. vostr'occhio
, / che 'n poco spazio mi può far felice, / come vicin le fui
tassoni, xvi-898: quivi si può far paralello dell'arte antica alla nostra,
egli non aveva certo l'arte di far amare la filosofìa. scarnato3,
scamire e lo scemare una arte per far che più ricca ne venga l'altra.
, giocare', perciocché non si può far forza colla voce in due luoghi,
ne resta, / che ne potrò far paragone indarno. caro, 3-931: ecco
tr. { scarognisco, scarognisci). far smettere qualcuno di comportarsi in modo
del borsetto dei soldi che lor dimandano far la scarpa overo fare il figadetto.
; scalpar certa parte dii monte; far un pozo da una parte di la terra
o dea, perché, / per far mostra d'un bel piè, / perché
. jahier, 237: deve saper far di tutto il montanaro, siccome necessità
romor di scarpettoni / battendo in terra far di quei furori / ch'alle palate il
. buonarroti il giovane, 9-212: per far da signor si fa la barba /
scarròccio, scarròcci). marin. far spostare un'imbarcazione lateralmente rispetto alla rotta
alla rotta stabilita. -al figur.: far deviare da un discorso complicato o imbarazzante
aiuto della carrucola. 14. far vacillare una persona. paolieri, 83
, scarruffate matasse di linee che potevano far pensare a colonie di lombrichi, a fasci
redditi non suoi, furono forzati a far uscita di sì bel regno. f.
grillo, 519: voi avete da far altro che star su lettere di complimenti
un palmo di novella, / da far ispaventar le furie e i mostri, /
urtare, / credendo il bordon me'far entrare. 2. con metonimia
. -far ridere la scarsella: far arricchire. cantari, 116: la
scarsella e c'è chi tira a far chiasso, a farsi un nome, un'
animo grande e generoso e desidera di far gran cose: ma per la scarsezza
stesso... spererei di poterne far con desterita e secretezza tutta la raccolta
, e con sì bella finta di far la guardia, infornar sicuro, bere scarso
, xxvi- 3-251: ch'ho da far, se la provvisione / è quasi spesa
a, 27: l'azienda può far luogo all'esonero definitivo dal servizio degli
franco, 300: così spesso di far altri ha in usanza, / dopo 'l
battaglia scarsi, / ma prestamente senza far parole / incominciar di grievi colpi a darsi
, cioè per un prezzo certo, dèe far quel viaggio che nella scritta sarà stato
408: più volte intesi mia madre far divisamenti con mio padre sul mio avvenire
: io v'esorto... di far sì che gli altri collaboratori non facciano
. gli scarti, coloro che non sanno far nulla, i difettosi nel corpo,
, livido, gonfio, profondo da far paura; e scartocciammo gli sfilatini.
passione non ignobile che gli aveva fatto far lo sproposito, uno di quei violenti
sorta d'erba di padule usata per far materasse col nome di vegetale.
letto e con la veste discinta per far una tal quale scarsa pompa delle mammelle
e gli si dice: « non far tanti scasimi ». = deriv.
1-586: mi piace tanto di star senza far nulla, a girelloni, invece di
e svellendole dalla radice. 5. far uscire dalla sede un elemento di costruzione.
la serratura, scardinandola o sgangherandola; far cedere con la forza una serratura
col metter tra 'germani discordie e far maraboduo, già scassinato, cadere.
vedere. 2. risvegliare, far sorgere all'improvviso un sentimento, un
piovene, 15-15: un'azione decisa poteva far scoppiare rimorsi aberranti, come talvolta un
. martini, i-63: ci ho che far io, se a pescia si scatenano
urla, agita le braccia, riesce a far prendere posto a quella scolaresca scatenata.
(iv-43): il peggio che so far, fo al mio nimico: / a
. -parere uscito dallo scatolino: far sfoggio nel portamento e nel vestire di
, coinè, cxxi-iv-548: manda a far ripetere lo scattolone dei pacchetti da gentile.
. moravia, 26-193: sto per far scattare robiettivo quando mi accorgo che gesuina
-scattare a vuoto: liberarsi senza far partire il colpo a causa della mancata
dei mendicanti del quartiere, sperando di far scattare in uno di essi la molla che
rassicurazione, e impiegheranno questi giorni per far delle prove e dormire. -entrare
gente... colà recavasi per far la cura delle acque termali, di
c. carrà, 415: potremo far scaturire certi dipinti di dau- mier da
uomini. 11. tr. far sgorgare una vena d'acqua. biringuccio
à scaturito. 13. far nascere uno stato d'animo. bonsanti
d'insofferenza. 14. far esordire sulla scena. c. gozzi
donna scaduta dal trono il diritto di far giudizio di vita e morte, il diritto
. gran cielo. - far cadere, buttare giù da un carro.
suo pattume uscì tacitamente / una piattola a far la la figura, per tentar di trovare
ferro, seppero scavarlo, temprarlo e far l'arte de'fabbri-ferrai, maniscalchi, armaioli
porti e canali, alle paludi / far l'aratro sentir. buonafede, 3-115:
, con gli occhi scavati in entro, far pur l'amore! panzini, ii-611
tedeschi, sarebbe ottimo il pregarlo a far conoscere il nostro giornale alla sua nazione
, questo sarà il vero sito da far volare gli uccelli nella ragna. guerrazzi,
se divulgava volerli adoperar per scavezar e far una certa strada per una montagna dieta
-suddividere una parola andando a capo; far compiere a un verso l'inarcatura,
non poteva servire ad altro che a far scavezzare l'osso del collo alla gente.
donde lo demonio è censar / per far lo colo scavizar. -cadere rovinosamente
, ferraccio. -fare la scea: far scolare e rapprendere le scorie di fusione del
voi potrete in cattedra a'vicini / far d'un vero scontento un'ampia fede.
piccolomini, 10-412: il formar poi e far apparir le persone nel modo che zeuse
ii-12 (53): chi lo fa far perché gl'è in preda / dell'
: figliuola mia, guàrdati di non far cosa che sia contra il comandamento
spenditore e solenne in metter tavole, far conviti, largheggiare con ognuno, senza scegliere
tasso, iii-172: mi sarebbe parso di far una grandissima scelerità a non dirvene ciò
donna abia legato el suo marito a far ogni sua voglia! bisticci, 1-i-75
quando giungano le scelleraggini al sommo) far navigare ad altre genti le delizie,
commettevano, non proverebbe esser necessario il far altrettanto de'nostri. parini, 327:
nel sen vari pensieri, / per far l'incanto e scelleranze nove. f.
tu sai bene ch'io non ti posso far l'oltraggio di giudicarti secondo la misura
» esclamava un altro: « si può far di peggio? sono arrivati a dire
iii-224: contrasse scelerate nozze con questa senza far divorzio con quella. g. gozzi
sarebbe necessario... nel rimanente lasciarne far scelta [dei soldati] a'capitani
, i-309: impariamo, dico, a far le limosine e i benefici, primo
per darlo agli affamati; quando potrebbe far vita scelta, meglio di chi si sia
più piccolo (la distanza); far sembrare minore una distanza (un effetto
, il valore di una moneta; far diminuire un patrimonio; limitare una spesa,
scarnire e lo scemare una parte per far che più ricca ne venga l'altra?
notizie di quel greco e latino che dèe far luce a'
me lo scema. -ridurre o far mancare il cibo, le vettovaglie,
foscolo, ix-1-557: come che non sapesse far capitale delle migliori varianti, le spigolò
merito, una ricompensa; ridurre o far venire meno diritti; togliere un beneficio
penitenza. -dissipare un sospetto; far venire meno un'opinione o un'impressione
danni. 11. limitare, far scadere l'autorità, il potere di
fama o il prestigio di qualcuno; far perdere o, anche, perdere la considerazione
affermando che tanto quanto essi scemavano a far quelle croci, poi ricrescevano nella cassetta
196: l'uova di storione per far caviaro,... postele sparse su
(34): pur ne vo'far con voi prima discorso /...
: che 'l diceva certe cose da far ridere e non potea poi caminar dua milia
estremo / che l'umana miseria suol far breve, / piu veggio il tempo andar
il suo sangue entro il tuo cor far scemo / l'odio che in sen mi
il bargeho. panigarola, 3-ii-287: per far credere a molti non più intendenti di
con me, sai, non serve far lo scemo! ». pavese, 9-5$
unica differenza che tu non saresti andato a far lo scemo dalla sarta.
, 3-76: or che ne può far peggio / nostra fortuna, amore,
scempiato di gervaso, che non sapeva far nulla da sé e senza u quale non
e senza u quale non si poteva far nulla, s'affacciaron bravemente alla porta e
la gente girar largo, credevano di far paura e facevano schifo. -come
, con una pronunzia così sguaiata da far fremere. 3. colmo di
, iv-188: fer- miamsi qui a far riflesso, benché digressivo, non importuno,
dante], i-157-11: agli uomini lascian far la larghezza / ché natura la ci
colorata in rosso, / tal orazion fa far nel nostro tempio. sacchetti, 336
passo inverso il tempio, / di far vogliosi un memorabil scempio. monti,
ti denudi, / perché costor volessero far scempio / degli anni verdi miei contra
ogni più crudo scempio, / mentre volendo far quel ch'io non so, /
. 3. figur. il far soffrire crudelmente una persona (per lo
distrutta, / e qual ne vid'io far mina e scempio. caro, 2-10
, / e qual ne vid'io far mina e scempio. b. davanzali,
puoi ramar felicità più vera / che far d'ostriche scempio infra gli amici?
giovane, 9-370: se s'ha a far versi, versi: / che 'mporta
e da- poco, e non sa far cosa alcuna, né una littera al mondo
volentier raccoppia, / util ricetta a far di scempia doppia. 13. prov
in cambio il direttor della scena a far noto al publico che il sig. maestro
siri, ix-508: affettava grimaldi di far trasportare la scena della guerra nel regno
e ottenere da lui una lettera per far la campagna al quartier generale. cattaneo,
nella prima scena è comparso un gesuito a far una redica nella piazza con questo soggetto
bisogna fare. -ma quando s'ha a far con pazzi,... bisogna
iscuola per voler danari, fui obbligato a far arrestare: ladro, spia e ogni
e scettro, sempre in atto di far leggi, d'intimar morti, di squadronare
scena: rendere di pubblico dominio, far conoscere a tutti. c. papini
genere carlo, non avendo a caro di far comparire in scena pomposamente le sue colpe
di corte, / salir con essi a far rider le scene. -far scena
vostri. -insanguinare la scena: far concludere tragicamente una vicenda teatrale.
mettersi su la scena, sempre che far si possa, gli accidenti principali e quelli