1-886: quando veniva una bella signora a far visita a mia madre, non scappavo
5-2 (i-iv-460): a voi convien far fare corde molto più sottili agli archi
che per tutti comunalmente s'usano e appresso far fare saettamento, le cocche del quale
meton.: persona particolarmente capace di far tesoro degli insegnamenti. bartolomeo da s
porporati sappiano preventivamente da chi ne dovran far ricerca. dizionario di marina [s
posto a di spontanea volontà si davano a far ciò, senza essere ubli- sedere,
. lui, può cercar di far cose cn'a quelle s'assomiglino.
[l'uomo] fuggire i lusingatori e far altre idee che quelle ricevute da'sensi.
da'sensi. loro mal volto e far buona ricevuta a chi lo riprende. -trasmesso
io. prov. liens andò a far riverenza all'imperadore, dal quale rice
. -per estens. ammesso a far parte di una famiglia o di una
offese ricevutene, si pose nella cappadocia a far vita di fuoruscito, con sessanta compagni
intelletto et il suo intelligibile non avesse a far cosa veruna col senso. 2
quella dell'augusteo, che veniva a far capo nella sala all'apparato di ricezione
nella locuz. di richeto: senza far rumore, di nascosto, furtivamente.
invitare una persona ad avvicinarsi nuovamente; far ritornare presso di sé. -anche: chiamare
a castiglione dal padre e licenziato a far suo piacere. moretti, i-405:
sopra il timeo'. 2. far ritornare una persona, tramite un ordine
10. figur. riportare o far ritornare una determinata condizione; ripristinarla.
richiama l'animo. 12. far ritornare in mente; ricordare, rammentare
evento). -in partic.: far accorrere il pubblico esercitando un richiamo,
e sconoscente de l'onore che vogli far cosa che sii di vergogna a te ed
luce. -richiamare alla realtà: far riprendere coscienza della propria situazione o del
realtà. -richiamare a sé: far morire; dare il sollievo della morte
un intermediario, a rientrare, a far ritorno in un luogo o presso la
parlato. ha detto: -badino a non far la guerra. sarà la rivolta dei
richiamo / che ti raccomandava / di far presto e di far sempre più presto.
ti raccomandava / di far presto e di far sempre più presto. -richiamo alla
un'autorità che ha il potere di far rispettare un diritto violato; denuncia,
'mbasciadore oltraggio noi facciamo. / lascialo far, ché fa come far suole, /
/ lascialo far, ché fa come far suole, / sì che al suo re
.. a dio soltanto hanno potuto far richiamo dei loro dolori. -richiesta
questo con un lapis turchino si mise a far brevi segni di richiamo, a mano
ti richiedesse aiuto per uscire d'ordine o far cosa sia contra iddio o stato suo
chiamare pubblicamente e solennemente il nemico a far battaglia con tutte le sue forze in
invitare, convocare in un luogo, far accorrere in proprio aiuto una o più
il cavalier del ponte, / bramando far del suo cavai vendetta, / e a
qualche fatto e qualche circostanza la quale possa far constare che l'istruzione del maggior numero
maniera di rispondere al coro, ossia di far la toccata nel tono e modo in
posta nella terraferma, era autorizzata a far peggio dal dritto delle genti a cagione dei
. lifpi, 8-61: il generale a far s'e posto / alle min- chiate
, v-180: deve il generale similmente far tentare se vi fosse qualche cloaca o condotto
, ché questa è una occasione di far tosto avergli una città in mano. vasari
v'apren- desse / al mio domando far rispondiménto. la spagna, 1-11:
nostra lingua il risponditore, oltre del far tutto questo che facevano gli antichi,
anche i più destri e fecondi ingegni a far de'sonetti stentati e a dir quello
y gesto o atto che serve a far capire, senza parole, il proprio
e per conseguenza in arbitrio di non far loro risposta alcuna. 8.
... e tal modo di far cantare le parti in cotal maniera dai
tua risposta; / ma non mi far risposta / a ciò ch'i'ho proposato
di non essere venuto a milano a far lo spedizioniere. -rispostùccia.
corona, se ben vi risquadro, / far si vuol confessar questo ladrone, /
di risquadro senza figure, per poterla far presto e uscir delle longole de avari
corse. 2. figur. far udire di nuovo una chiamata, un
, 1-1-221: veio zovem ni fantini / far breiga rixa ni tenza / ni semenar
rissanti e nelle risse capitali obbligargli a far pace. carducci, iii-16-220: i rissanti
non il temporale dello stato, per far loro ottenere, s'era possibile, il
di completo benessere fisico e psichico, far guarire un infermo. chiari, 1-iii-134
contenere liquidi. -in partic.: far rigonfiare le doghe di una botte rimasta
io. figur. ant. far cessare la sete. trattati antichi
non fosse una famiglia, di poter far acquisto di beni stabili. longo,
, / ristette con suoi servi a far sue arti, / e visse, e
mescolarsi a'cacciatori delle alpi, e far, con essi, il suo meglio.
ei si ristà, non sa / che far, che dir, sente alla lingua un
fino a domani / altro non voglio far, se non poltrire, / adoperare e
novamente bruciata e calcinata, o valla far passare pel tartero calcinato; poi restilla e
da la natura produtto: l'uno per far quietar l'instrumento de'sensi e movimenti
, 1-1-77: or il vero modo da far tutti eguali cel diede bene e cel
i governi praticato, siccome negli eserciti far recinte, così qui sostituzioni. denina
poco meno che diroccate, si applicò a far bruciare tutte le vigne e case della
subalpina. -riportare in auge o far rifiorire una disciplina, un culto,
compiacermi, so che non vi rincrescerà in far sì che il mio suggello si abbia
gherardi, cxiv-20-296: sembra ad essi di far molto, col donare e dar gratis
tra essi le possessioni degli aversari e di far aver loro in moglie le figliole
il multiplicare in essa quanto il più far si potesse collegi alla compagnia.
tr. (ristordisco, ristordisci). far rimanere turbato, confuso o attonito.
accomodarsi a la condizion de'tempi e far accordo co 'l pontefice, rilasciando alla chiesa
/ la corte sì lo piglia, fali far lo restoro.
ben vivo tesoro, / che la può far con largo ampio ristoro / sana,
nuovo. 2. figur. far ritornare a sé una persona, inducendola
tu seguitavi quella relazione, prima per far dispetto alla t.; e poi per
1-645: tanto più ancora sarà necessario far questo complimento con brevità e molto ristrettamente
ristrettisco, ristrettisci). disus. far diventare stretto, restringere. p
piace il cappelletto lieve, / che far cupola sembra ai crin ristretti, /
latte ristretto, offerendo a 'villani di far mal peso? ».
mancato quei di dentro sino allora di far molte valorose sortite; e mostravano di
, lli-15- 104: cominciarono a far delle loro lande squadroni grossi e tenerle
mia virtute al cor ristretta / per far ivi e negli occhi sue difese /
senza gli stati del regno, né far grazia delle private, se vi è
. badoer, lxxx-3-245: è ristretto in far ricompensare i servidori di s. m
di s. m. e largo in far punire ogni piccolo errore. lippomano,
è parco di parole, ristretto nel far mercede. ruzzini, lxxx4- 446:
. -sobrio, equilibrato, moderato nel far uso di espedienti retorici (uno scrittore
natura ristretto e tenace, non lascia di far le spese superflue. bandini, 2-i-216
muratori, 6-298: ardiscono di far conviti, ma in quella mensa apparisce
idem, 1-15- 263: per poter far breve la composizione ha messe le risposte
nostra metafisica, tutto brievemente compreso, senza far bisogno ch'il ristretto eguagli la mole
tutta la lezione e la parte che deve far in casa un buon marito. gigli
più d'appresso che da lontano hanno a far pruova e prevalersi delle lor forze;
trovarsi 1 nostri personaggi; ma di far conoscere insieme, per quanto si può
, noi non abbiamo la pretesa di far meglio degli altri, essendo la nostra intenzione
: voi siete giovani, bastavi: per far coram vobis e belle mostre, voi
è certo che, volendosi in tal caso far acquisto di argento, s'avrebbero a
idem, 1-6-147: dice che la sa far le creste, dar l'amido e
que millia in guerra usati / che di far guerra mai non fur restucchi. luca
gli urli. 2. far rientrare nella bocca la saliva o un altro
liquido o un cibo poco denso o per far rientrare nella bocca la saliva o le
la fece dare a sifone, volendo far prova della fedeltà del barbaro. baretti,
forme vegetali, minerali e animali e far rivivere la legge di natura che le
suoi denari, dei quali non sa far uso. ora i prelati di primo rango
il dolore che ne risulta richiedonsi a far un animo assolutamente infelice. magalotti,
non dega preterire: / la scienzia far tacere / et onne atto alienare / e
risultato fu che oramai non si poteva far di meno di non ammetter l'al-
f. buonarroti, 2-5: tralascio di far parola del sacrifizio di isac e del
g. gozzi, i-10-172: ci puoi far morire, ma non ci puoi vietare
sepolcro, affinché i suoi seguaci, per far verificare la predizione non ne involassero il
rivelare la corrosione dei muri / solo per far sudar la febbre verde delle pietre /
lasciare dormire o lasciare dormire poco, far soffrire d'insonnia (una malattia).
: privilegio de'vecchi è di non far mai altro che lamentarsi: ora dicono che
9-253: tanto più mi vien voglia di far vela / per la tranquillità, tolto
romanticismo risveglia. 3. far rinascere idee, sentimenti, desideri, pensieri
d'animo sopiti o latenti; suscitare, far sorgere, insinuare nella mente un dubbio
(ri$vélo). letter. svelare o far conoscere di nuovo. tommaseo [
, in senso generico: tagliare o far tagliare. giamboni, 8-ii-141:
nuove. -per simil. far risaltare un particolare paesistico. jahier,
di coiame, mozzatura, raditura da far colla. sorte, l-1-287: le
ha presa la cosa con comodo, per far lavorare i torchi in giorni di ritaglio
letterato, e che in ciò sapete far bene il don chisciotte. -iron
sei difensor de la natura / e puoi far che ritardi atropo il fuso?
petrarca, 340-7: già suo'tu far il mio sonno almen degno / de
, / che l'arme le puon far poco riparo; / in man poi di
marini, i-353: or che doveranno far que'miseri a fronte d'uomo sì
fatica le possa reggere, come potrò far di meno che non mi pesino? che
alquanto / sovra un'ovra ch'ella vuol far fare, / ch'i'non mi
mazzini, 14-253: non ho potuto far partire questa lettera oggi: l'orologio
l'altezza massima dell'argine che può far l'acqua senza romper il ritegno dell'aria
con le sue sarasinesche e ritegni da far gonfiar tacque per salire e scendere i
gracchi. niccolini, i-311: giasone far non può coi suoi guerrieri che un breve
crede / esser ritegno in donna di far guerra. g. stampa, 35:
fuggir, senza ritegno, / senza far più difesa, i troi davanti / al
più quanto la mia professione è di non far versi, perché noi altri bottegai c'
posso mandare. già non ne voglio far più, almeno finché non mi sono
italiana di dante e petrarca ritemperata col far di leopardi. ritempestare, tr
o ria, / se mi riesce il far buona levata. ritempratóre, agg
recitata materia. -fermare, far rallentare o tenere fermo un materiale in
-rallentare il trascorrere del tempo, far durare la vita il più a lungo
ti metta, / espia, se far lo puoi, de la sua setta,
. giamboni, 54: poscia ne dèe far bene e ispendere [le ricchezze]
3-4 (ii-273): fece pietro far dui gran coltelli e di modo aguzzare
11. per estens. distogliere, far desistere, fare astenere qualcuno (o
1-2-187: mosè sapete quello che potè far contro dio, che volendo egli distruggere
: ho più volte avuta voglia di far ciò che io ho ora fatto, né
gli stimoli e peccare, mai non debbon far cosa che sia mala. ricchi,
dagli artisti tedeschi un rimedio eccellente per far svanire 1 fumi delle sbornie. d'annunzio
15. mantenere vivo in sé, far durare in sé un sentimento, una
io vidi più fulgor... / far di noi centro e di sé far
far di noi centro e di sé far corona,!...! cosi
atto. ammirato, 1-i-45: il far feste nella città reale per dissimulare i mali
intorno a chi doveva esser il primo a far proposizioni, si persuasero i russi di
servitù liberi baci. 19. far rimanere o costringere qualcuno (o, anche
-in partic.: tenere in vita, far vivere (nella lo- cuz. ritenere
/ ratto ritenni il piè per non far scorno / al pastorello adorno, /
: 'ritentoio':... strumento da far ritegno. biundi, 490: 'tinitùri'
volte presa e tre ripresa; e sul far della notte ritentata con venti uomini,
maestri e farle sue proprie, possono far fede quelli che osservano i suoi dipinti.
empite quanto credete che ve ne bisogni a far la piastra, e subito pian piano
compagnie o camerate, a fine di far sostenere il pagamento in via di ritenuta
tal successo tacersi, peroché serve a far spiccare la ritenu- tezza della figliuola modesta
di confessarmi, non avessi pensato a far confessare anche lei, e spiegava questa
d'annunzio e al pascoli, corrivi a far versi sopra ogni materia...
e si vede che qualche volta vorrebbe far di vantaggio, ma il pudor combatte
morale delle donne... a far sentir fortemente i vantaggi e gli svantaggi della
: e tanto inclinato esso ruy gómez in far dare gradi e mercedi che da'giudiziosi
conoscere cittadino, si accinse tosto a far la guerra a cotesti ladroni domestici e
velo lacerato. -al figur.: far rivivere nella mente con la stessa intensità
voltarsi, voltinsi finché sono buone a far servizio, come anche vogliamo che si
terger le piume. 5. far sembrare diverso dalla realtà, con una
stoffe del nede necessario, e per far passare una ritinta per un cofore che
caro, 12-iii-167: non mi giova di far professione di modesba, né di poco
... a suo dispetto / a far il ribranbbus fu astretto.
-spostare il capo all'indietro; far rientrare il ventre incurvando la schiena.
assai leggiera, sarà però sufficiente a far piegare il rampino in r e liberare
4. tirare in dentro, far rientrare, in partic. un organo
le truppe a'quartieri del verno pensava far qualche impresa. -accogliere qualcuno presso
par più vecchia. 24. far arrivare un oggetto, un bene di consumo
, 2-1: serà perfetta la creta da far i matoni e ogn'altro lavoro per
l'amore e de l'odio tacciano far più strabocchevoli errori, perciò che l'uomo
obbligare il nemico a nuove strategie per far fronte a una situazione diversa e imprevista
più ritirate. abbiano luoghi differenti per far differenti spurghi, secondo la diversità de'
gran camera o in quella del consiglio per far fuoco sul nemico dal quale si fugge
tamburo della retirada - / e in tei far la rassegna, noi ghé più.
manchi del debito di buon ministro col far apparire il cuore di questo principe che
del duca d'urbino, non potendo far altro, la pagherà. =
aveva promesso di perdonare, procura di far prendere il principe di condè e l'ammiraglio
re, rinovato l'umore di voller far declarare ai tutto il divorzio con la
scriver contro una dozzina di grossi tomi e far parer un fuso cotesta celeberrima torre.
del duca d'urbino, non potendo far altro la pagherà. 7.
commerciante in ritiro, nel tentativo di far di quelle scese brulle e di quella
una prosa ritmata, che si studia di far sentire la vicina presenza dell'opera originale
e finalmente in poetica, facoltà di far poesia. gianelli, iii-76: 'ritmo musicale'
poesia. biffoli, lxxxviii-1-292: pensavo far colla mie penna istanca / di tal
poesia è necessario alleggerire quei sentimenti, far loro perdere la pratica materialità e corpulenza
smarrirsi e nelle menti aperte al confondersi può far nascere il pensiero che la libertà sia
; e finalmente in poetica, facoltà di far poesia. a. boito, 1-1161
riti moreschi, volle il presente re far mettere in esecuzione questo patto. bonarelli
e parola di re, di mantenere e far mantenere a tutti nostri sudditi, di
mena scrivano deve venir alla corte e far iurare al scrivano, come re- quede
e folgore. 4. riaprire, far nuovamente sanguinare una ferita. -al figur
, corre, chi traduce, a far il secondo. tassoni, viii-2-17: essendo
. pascoli, i-53: guido, siccome far sogliono i maestri amorosi, le sue
ora a lui, è tornato a far il capo di casa, e come!
nostro volto può piacere o no, e far nascere il desiderio di onesti ritocchi,
passi. -ritogliere i sensi: far venir meno; turbare profondamente. pellico
in se stessi e che sono avvezzi a far abitualmente la disanima più scrupolosa delle proprie
dante: 'che bello onor s'acquista in far vendetta'sarebbe stata ritorta contra di lui
ricusava di imbarcarsi. 10. far ricadere una colpa, un delitto, un
se aveva due teste e quattro braccia a far tanto, onde ritorco a lei la
o, anche, svolto ununcombenza altrove; far ritorno nel luogo di origine o di
: « ormai / non vi può far lo mio fattor più guerra: / là
fanno questi costumi rancidi, e il veder far di cappello a preti, e il
alle mie notti. -essere riammesso a far parte di una corporazione. testi fiorentini
verde / s'infiammi, come suol far bella donna, / di me. pegolotti
in questo tempo si trovavano in orliens a far diligenti provisioni. -svolgere di
nuovo un argomento, anche accantonato per far posto a una digressione, a precisazioni,
seguir della giustizia il ballo / e far berta e melon decapitare. equicola,
di nuovo avesse cominciato a macchinare per far che detta madama giovanna ritornasse alla corona
notizia che hanno in quelle parti del far ritornare ai sensi alcuni sommersi, come
danno. 20. tr. far rientrare un fuoruscito, riammetterlo all'interno
. ricollocare un oggetto in una posizione; far subire di nuovo un processo che è
posizione primitiva. 23. far riavere qualcosa al proprietario; restituire denaro
non mi piacessero e non ne volessi far nulla? le devo distruggere? »
legge un musico essersi dato vanto di far co 'l suono impazzare gli uomini e
/ voglio l'alma città; non far mai ch'essa / mai dinanzi al barbarico
nostra e vera fede. -distogliere; far recedere da un comportamento. urbano,
di già separato. 27. far rinvenire. meditazione sulla passione di gesù
a me si para davanti a doversi far raccontare una verità che ha...
talor induce l'uomo / a cosa far, che se potesse fare, / che
, 12-43: egli ch'era per far come le spose / la ritornata, idest
fagiuoli, v-160: poi conviene / far mille ritornelli a'creditori. idem,
ascondo, dolce anima mia: / tu far chiamando segno mi potrai, / quando
del giorno. / vedendo in cielo far l'alba ritorno. gozzano, ii-151:
destrier togli e più ritorno / non far ne la dogliosa infausta valle. forteguerri,
sopresso una via, / e far tutte le morti ad una volta, /
po'di questa musica, o volete far una partita al biliardo? = var
conoscere cittadino, si accinse tosto a far la guerra a cotesti ladroni domestici e a
dorati gigli. -per estens. far ritornare indietro, richiamare presso di sé
.. cominciò per uno stagno a far passare i fanti in san quintino, quando
da un pensiero, da un affetto; far recedere da un comportamento, da un
la peggiore, anzi pessima derisione si è far beffe di chi serve a dio,
cadde. -avere la proprietà di far uscire l'arma dalle ferite (un
uso del ritrarre dal naturale, cioè di far le imagini degl'uomini simili a loro
affetto, / che mosse me a far lo somigliante. / ohi ombre vane,
che dir apertamente o di non voler far altro, o di voler suppeditare.
ritrattarmi ed ingiungo a chi spetta il far palese questa mia ritrattazione, acciocché se
affibbi il ridicolo d'essermi andato a far ritrattare per inchiodarmi come un bel minchione
fagiuoli, vii-33: chi è stimabil per far belle le teste, / chi è
rendita). lupis, 3-180: far vendere quelle gioie, dispensarle ai poven
coltello, / e mi venite a far questo ritratto? / proprio la schiena
. / -sareste un buon pittor da far ritratti / di donne. fate i ritratti
anche n'avessimo più, non potremmo far meglio che rimandar i leggitori alrimmortal ritratto
. - in partic. nelle espressioni far ritratto da, di qualcosa. boccaccio
ii-45: ben mostrò [il navagero] far ritratto dall'ono- ratissima pianta del suo
, foste animati da generoso coraggio a far ritratto da me, anzi da gesù cristo
ingentilita; onde da lei principalmente dovettero far ritratto i nuovi coloni.
pagare in contanti, l'ordinario è far più di sei mesi di tempo al pagamento
e selve vicine alle città da poter far ritratto di carbone, legna per il fuoco
concavi, 2-34: molti di ciò volson far paragone, né tro- varon differenza,
. soderini, iii-264: puossi far dare in un mulinello, in una
sciarla riconoscere;... far tagliate e rintrinciamenti gene rali
ritronare, tr. { ritròno). far rimbombare. leonardo, 2-263:
-non vo'più fare, non vo'far più, /... / -con
ritrosia nella persona di cui credeva poter far più conto. carducci, ii-7-24: costa
« ombretta sdegnosa / del missipipì, non far la ritrosa, / ma resta un
i più destri e fecondi ingegni a far de'sonetti stentati e a dir quello che
te queste dannose some; / non far idolo un nome / vano senza soggetto
, con una percentuale di pirite da far ridere ». -con uso antifrastico
robicciola tirata alla meglio in disparte, per far posto a una tavola imbandita con solennità
nemmeno l'ospizio è mancato, a far più completa l'istoria e più classica la
praticato co'grigioni, non ne vollero far altro: il che roborò gli arciducali nelle
la beltà delle tebane non ci dovrebbe far giudicare altri - mente dell'aria di
non si può d'ogni minima grossezza far le pareti ad una vasca o
, l-i-177: se il pittore ha da far sansone, non gli dèe attribuir morbidezza
ganimede, né, se ha da far ganimede, dèe ricercare in lui nervi e
così robusto e complesso come sei, a far mestiere così
, i corpi grandi e, per far impeto, robusti. cavazzi, 709:
tutta è cuore. è in uso per far belle porte. galileo, 1-1-46:
intemerati ancora e robusti nel cuore che far ti vorrebbero vergognar di quella razza e del
p. montani, 195: per non far più rocca al popolo se fece a
vo tutta sossopra: e pur bisogna far del cuor rocca. f. rondinelli,
corsini, i-48: madre, se vuoi far a mio senno, / toma alle
lì 'l tuo cor sia vago / di far che le tue serve a un tuo
se awien che non ci sia tempo di far qualche fortezza per ridumeci al bisogno,
infisso nel telaino, onde maneggiare e far rotolare il rullo. 4.
ferro, con manubrio da volgere, per far andare il carro avanti e indietro.
senza voglia di muoversi per lavorare e far bene. p. petrocchi [s.
masnadiere, come uomo che voleva piuttosto far male che stare quieto e riposato,
'rocchetto': macchina elementare che serve per far scorrere le funi dei tiri che sostengono le
precisare 'ad unguenti separatamente e poi nel far camminare di conserva 1 rocchetti, le
guai a me se nascevo nel mestiere di far le statue di getto: le averei
leoni, 523: l'arciduca governatore vorrebbe far il liberale e il conte cittadella fa
e gli occhi de la coda e 'l far la ruota e la roca voce sua
momento dei rodatoli, autisti incaricati di far correre a velocità limitate le automobili,
trapano a forar, mola rodente / a far rotondo. -che esercita un'azione erosiva
colori', che sono corpi atti a far mutare la natura chimica della materia colorante
rettori, 67: a me bisogna far come la capra: quando si trova
-assol. raineri, 2-5-20: -vorrei far altro che rider io. -che? -
limate le cose sue e spesso nel far versi sarebbesi stropicciato il capo e roso le
il rodere dell'acqua è appunto un far vedere la resi stenza grandissima
le guancie. 4. far degenerare un tessuto anatomico (una manifestazione
affliggere, angustiare, travagliare acerbamente, far struggere di passione per lo più incessantemente
e quella man, che sol poria far sana / l'alta piaga d'amor,
, sperperare, dilapidare o contribuire a far dilapidare a poco a poco beni,
8. eliminare, annullare, vanificare, far cessare o diminuire, far dimenticare a
vanificare, far cessare o diminuire, far dimenticare a poco a poco la fama,
quello animo infiammato / male indugiava a far la sua vendetta; / ma pur tra
, arrabattarsi a trovare il pezzetto, far durare di più la speranza insomma.
a rendere un sano giudizio e a far sì che potessero un giorno esser letti essi
misura della quantità d'acqua necessaria per far funzionare tale ruota e, per estens
colla indicazione di tant'acqua valevole a far movere una o più ruote da molino,
ambasciatori de'rodiotti pazzamente volendo in roma far del mezano col popolo romano nella guerra di
, 4-v-270: pensai io... far ricorso ad un attivo licore che mediante
nicco, benché ell'è usanza / il far morir di fame i servidori, /
cagnotto, roditozzi, dàtti briga / di far cristei e non del fatto mio.
di sfiondar contro alla giustizia e di far le rodomontade sotto la forca? magalotti
saputo, in quella famosa congiuntura, far stare a dovere il marchese stanislao,
: via, conclusione. / andiamo a far rogar la donazione. colletta, ii-186
cxiv-45-44): il mio parere sarebbe far venire don isidoro a ferrara, indurlo a
venire don isidoro a ferrara, indurlo a far ricerca dello strumento rogato il saraco nel
impazzato il testatore, né si vorrebbe far rogatore del testamento. 2.
il processo verbale all'autorità delegante anziché far comparire il teste lontano o il ministro
e gialle e rogge / ai riguardanti far cortesi inviti. fanfani, uso tose
diritta a lui, perché mi stringa a far un sonetto in morte di una sua
altrui sciagura / più conto fa'che far conto bisogna, / ma lascia le onge
di così male carni e fattezze da far nausea. bartolini, 20-94: alla fine
-rifl. arruolarsi, entrare a far parte di un intanto, attendendo l'
2. tr. disus. far oscillare lateralmente un'immio occhio tutti i
speditamente, sempre sorvegliando il governo per far fronte al rollio spaventoso a cui siamo
'far roma e toma'o vero 'far rome e tome per alcuno': far l'
'far rome e tome per alcuno': far l'impossibile, come iperbolicamente si dice
, iii-12-32: da'luoghi recati si può far giudizio anche della lingua, che,
! genuino! genuino! » per far piacere alla nonna, romagnolissima anch'essa.
, che spada porti, si doveria far i ferraioli,... e non
romana. romoli, 185: a far morselletti romaneschi. 5. proprio della
nostre cuo- chesse: questa vivanda deve far la rosa per essere cotta al suo
. c. durante, 2-395: a far un rosaio in brevissimo tempo si prendono
sarebbe benissimo fatto appresso a dio non far mai un minimo peccatuzzo, anzi viver
uno e quando d'un altro, a far orazione e recitar la dottrina et il
ventura rosetti, i-98: a volerli far più belli e manco belli [i
un altro coverto, estimandose così se far più suave e più polito; ultra
politica dei nostri compagni russi non deve far nutrire troppo rosee illusioni e indurci alla
di una colica intestinale non contribuiscono a far veder roseo. palazzeschi, 9-11:
di cui tutte le zecche si servono per far moneta. arti e mestieri, i-241
, messo qui ad ingrassare, senza far nulla, da un altro tarlo più grosso
orlo del fosso. 11. far trascorrere alla bell'e meglio un periodo
lieto dell'occasione: l'occasione di far conoscere da vicino, a laurana che rosicchiava
donna da aver perduta la facoltà di far tara ai racconti? 6.
. -in partic.: soffriggere, far dorare erbe e verdure aromatiche.
tommaseo [s. v.]: far pigliare il rosolo alle vivande. idem
a poco se desiccarà lì; de poi far aprire quel vaso, che se esalerà
maestà che non era il caso di far questioni di questo genere, perché erano tempi
e da so posta el se va a far imbocconar. la colpa di chi xela
, napoletano, fu oltremodo spiritoso nel far disegni e partorire in essi i suoi
rosso? ». 11. far imporporare, per il pudore. pindemonte
e rossetti / e biacche e fili per far pelature / gli diede, ond'occultar
11-116: quando vidi la psiche dalla belletta far gatto in amore. boreese,
quel gioco incresce. / poco, per far di mille, o di più
bugia, divengo rosso... per far ch'io non venga rosso, non
tedeschi] che ci ho a che far io con essi? »; e
o laico) al dovere civico di non far cadere il paese nella dittatura rossa?
carducci, ii-14-33: per cesena non posso far nulla. col saladini non sono in
in campo, si sono messi a far dono ai milanesi di tutte quelle occasioni
né coscienzia, / scelerati, di far parere adultera? aretino, v-1-521:
con una vergogna appresso, avenga che fi far voi l'uficio che a me si
: meridiana da cesenna fu l'inventrice di far le minestre col latte di mandorle e
le minestre col latte di mandorle e di far le rossumate e alcuni altri intingoli saporitissimi
/ da parar mosche a tavola e far vento, / di quelle da taverna
egli è si ingrato, / e far sol di costui come pilato / levandoti da
penne [dei pavoni] sono richieste a far roste tanto della coda quanto le altre
funzione / di gir gonfio d'attomo e far la rosta. -drappeggio formato da
prese, / ambe le parti senga far contese / sono armati. documenti dell'
che tenia. aveva paura di far scoppiare la macchina. sciascia, 8-127:
galea che, quando saltan in terra a far acqua, caldo vengono rosticciate e casseruole
: el ditto ministro debia cusinar, overo far cusi- nar... tuto quelo
alesso dichiarando ch'el non sia tenuto a far rosto salvo a la cena. gaiucci
la colonna rostrale, si avvisò di far costruire in sulla prua delle sue navi
seppe, la dimane di custoza, far meglio che correr su e giù per la
/ che col suo rostro n'usa di far guasto [delle api]. a.
mascherato ha il rostro, / uando far suol tra brevi ingiurie e danni / largo
al sacro santo chiostro, / cercando far di tutta italia un mostro /
signor luogotenente di udine... di far, quanto prima cessino le nevi,
si profitta della forza dell'acqua per far ravvolgere i loro rotami. =
/ brando rotai. 15. far girare un corpo celeste su se stesso o
gli occhi accesi. 19. far volteggiare un oggetto per aria (il vento
sorte. 21. ant. far muovere il corpo, tenendolo in vita
oggi fuor d'ogni misura desideroso di far quattro rotate con questo mio spadone.
nelli doi dissegni a b, serve per far le rotate nelli luochi bassi.
nare all'avviamento del motore; consiste nel far compiere bianco rotato / mena il soccorso a
più galante che possa, cred'io, far la natura, necessaria per mettere in
macchina rotativa, c'è di che far credere all'arrivo non di una, ma
. bocchelli, 14-243: poi parve far notte, ché una tempesta di fulmini
gianelli, i-37: quando il suonatore vuol far sentire la dolce armonia ai questo stromento
all'avviamento del motore; consiste nel far compiere a mano alcune rotazioni ah'elica
il roteante 'attagan', ci ordinan di non far resistenza e sottometterci. -che
svevo, 3-836: carmen continuò a far roteare i suoi begli occhi nel nostro
mise a roteare il braccio sinistro per far capire alla moglie la sua felicità. fenoglio
non si fanno rode, perché per far viaggi si conducono sopra a carri;
, i-271: essendomi capitata occasione di far giungere fino a belricetto le rotelle per i
raffi con gli uncini, / credendo far de'fiorentin funata. sacchetti, 119-21:
alla trafila, rotelline che andranno a far parte d'ingranaggi particolari. arbasino,
'ad unguem'separatamente, e poi nel far camminare di conserva i rocchetti, le
oggigiomo la collocano nel... far camminare di conserva i rocchetti, le
alla quale toccava specialmente vigilare e spesso far le cose dietro all'uno o all'
: un grande rovinoso torrente non può far di meno di portare seco torbide tacque
pure. -per simil. far gonfiare e infrangersi le onde (il
2. far cadere un oggetto tondeggiante lungo un piano
sassi sugli uomini. 3. far ruzzolare una persona per uno scoscendimento,
, condotto via di peso e, per far più presto, rotolato giù dalle scale
de rotoli e sotoscriptione come se suol far in acordar i debitori falidi. cantini,
rotolo, ch'essa prese, senza far gran complimenti. « dio gliene renda merito
natura sottostante: una scarpata da potersi far rotoloni in un niente. -facendo ruzzolare
a rotoloni. -in modo da far cadere a terra qualcosa. bergantini,
fare, ne la quale sarà il far figure, far forme, trasformar cosa,
la quale sarà il far figure, far forme, trasformar cosa, piegare, dirizzare
la moneta lungo tempo si continuasse a far uso di assi quadrati. g. l
, rifondando la figura, pensando di far più presto, a questi tali è riuscito
presto, a questi tali è riuscito il far più tardo e manco bene. vasari
brunelleschi architetto propose a'fiorentini, dovendosi far la cupola a s. maria del
ciato poi scultori o scalpellini a far da architetti,... se
... mi posi a sedere per far ivi più commodamente tutte quelle funzioni che
.., più che sufficiente a far fronte ad ogni spesa. palazzeschi, 9-154
trattata a confetti... hai da far la bocca rotonda, atteggiarti a grand'
propose alfaerodyna- mische versuchsanstalt'di gòttingen di far tutte le prove di laboratorio e risultò
ho obietto alcuno che mi muova a far quel che fo se non la gloria e
generazione de gente sono grandissimi maestri de far fuo- ghi artificiati, e questi ammali
del marescial botta. -scherz. far perdere totalmente. domenichi, 6-70:
grossissima. noi fummo i primi a far la rotta et inciampammo più volte non in
'rottamaggio': il destinare un veicolo a far la fine di rottame, a essere distrutto
: qualche camion s'è messo a far fumo e fiamme come una caldaia e dopo
che se ne va in rottami a far capire che la pudicizia non è più intera
troppo lusingar né troppi motti / bisogna far che per duo fegatelli / gli tireresti
sta- van senza dir null'o ver far motto, / pe'cuor chiamando l'
: se un filosofo volesse e potesse deliberatamente far di meno di tutto ciò che gli
mercatanti, / la detta chiesa fèr far per memoria / della pace che fatta era
/ vi-91: non potendo noi cristiani cattolici far traffico di per tirannia ch'avea rischio
. fu cridato in besestano di far tre zomi feste, unde si spen
come è stà fatto, non posso far di manco, benché li messa di
di signoria, se non chi più potea far male l'uno a l'altro.
altro e partire scorrere assai tempo senza far giustizia alcuna: ed in essa
minuti. lucini, 7-445: senza far conto de'rotti, sono all'incirca nove
n. barbieri, cv-415: non far ch'io abbia da dare nei rotti
che non hai voluto da vicino / far a colpi di spada o a lancie rotte
el suo conforto, / ch'i'posso far del mondo masserizia: / però so
far un rottorio dietro la testa, perché purghi
fore / lo suo lostrore, sanza far rottura. guido delle colonne volgar.
che bisogna aver pure cura / di non far qualche rottura. campanella, i-270:
, 9-68: uscì quel sasso a far un colpo strano. / rugghiando andò a
non s'ardisse o spiegar schiere / o far conflitto, e solo a la difesa
volesse porvi nmedio, non avrebbe a far altro che gittarsi al partito preso contra salmas
lodovico non mi pone punto nell'obbligo di far cose spiacevoli al primo. leopardi,
oste mio, come il gigante, / far degli orecchi zufoli a rovaio; /
, iii-183: altro tesoro / non potea far venir tanta rovella / fralle tre dive
diavol mette addosso la rovella / senza far da stregona od esser maga. baiatri,
passeroni, iv-126: serve la stufa a far cuocere le frutte, / per far
far cuocere le frutte, / per far bollir la pentola e per fare / diventar
tentai, senz'essere nominato, di far dissuadere quella femmina rovente sopra una tale
colare il sangue che sarà ono a far riboldi e roventini. p. santi,
e in molti maligna) pedanteria il far comporre o tradurre in latino: che è
ualcosa mutandone l'assetto; ribaltare, far caere; far crollare, far rovinare
assetto; ribaltare, far caere; far crollare, far rovinare, distruggere.
, far caere; far crollare, far rovinare, distruggere. diatessaron volgar
correndo sotto alle scialuppe, rovesciarle tutte e far cadere nel mare gli uomini che le
4. abbattere al suolo, far cadere riverso; spingere per far cadere
, far cadere riverso; spingere per far cadere; disarcionare. girone il cortese
: l'oste fece per voltarsi a far dei giuramenti, ma uno spintone alle
luogo della vera pugna e vi poterono far gagliardamente riparo, che i russi aveano
dei mendicanti del quartiere, sperando di far scattare in uno di essi la molla che
forma di governo o uno stato; far cadere un governo (o anche un sovrano
artistica a marsiglia. -lasciare o far uscire in fretta e furia (uffici o
vanità che così vanamente avete raunata per far parer vano altrui. lancellotti, 4-271:
francesi e novissime. -rovesciare o far rovesciare lo stomaco a qualcuno: provocargli
principe o città che ha negato di far giustizia. -rovesciarsi il fegato:
, 17-19: volendo pinamonte per sciagura / far un salto rovescio al modo loro,
pesci / sol da un lato sanno far l'accotone; / noi...
, i-413: il marito, senza far parole, lascio correre un rovescio di
. spallanzani, 4-iv-242: non si può far paragone tra la velocità del sangue arterioso
. egli non cessò per altro dal far la consueta corte all'intendente, a
forti e ad ingrossar le genti loro per far prova su tanta bella occasione d'insignorirsi
levò dall'assedio di quella città senza far nulla. porzio, 3-119: quale di
poverelli s'ha principalmente da riporre in far loro apprendere di buon'ora il timor
di bere, di mangiar, di far rovina, / disson: ci rivedremo domattina
mio piacer converso. / tanto rumor sul far della mattina / sentii, ch'io
sprezzato questo altro commandamento, cominciò a far assai peggio che fatto non aveva e
aspettava il volo che suo malgrado doveva far colei che, in migliore stato, tutta
a sgambettare, a sganasciare e a far mille attucci colle zitelle. -lanciarsi
14. ant. entrare a far parte di un'altro stato, perdendo
16. tr. distruggere, abbattere, far crollare in tutto o in parte un'
colosso di ulano rovinava giù colpi da far tremare la terra. 20
giornale, senza fallo. 24. far fallire un accordo, un trattato; compromettere
. barbarigo, lii-13-37: pensando di far bene, [i dragomanni] diranno a
pietrosi e sassosi, sì come si vedon far bene nelli muriccioli, macìe e nelle
l'evans ha mancato, è nel far pitturare, su qualche parete, imitazione
spada non avrebbe neppur potuto pensare a far difese né fughe, se tutto il gran
abbandonar le lor case antiche et a far nuove fabriche è cosa molto rovinosa. zanon
né potrai [erode] sostegno / far co le schiere al rovinoso regno.
. bernari, 4-212: cupris invece di far colazione cominciò a rovistare nei vecchi registri
mai detto che ci vuole la benzina per far camminare le automobili? ».
. accattabrighe, lxxxix-i-429: ora volete far l'ortolano di minierva e coltivar le
2-258: come della lattuga, è da far composta di radicchio e di cime di
da signore, / e per ogni canton far all'amore, / un dir,
rozza! anche tu c'entri / a far la sibille ssa? f
dui lochi mostrò l'effetto che potea far in noi la bellezza che veggiamo ne'
fine del '300, per ambizione di far frasi, rozzezza mista di latino e d'
opre sarian roze e morte / da far di sé natura vergognare. gualterio, xxxvi-
coscienza e di molta impudenza bastano a far maestri di tal mestiere i più rozzi
scassetta / ch'a l'intrattener donne e far l'amore. sansovino, xliv-160:
. pasquinate romane, 344: che debbo far? consigliami, o pastore. /
la loro mira non tende che a far ruba di bestiami e guasto di telegrafi e
pur da baiocco... per far tomesi avean fatte imprimere, con la
altri, né può mai sollevarsi né far da sé. g. gozzi, i-28-4
questo sconcio guadagno è stato causa di far credere a quei che consigliano oggidì che
tassoni, 2-6: siam venuti qua per far riscatto / de'morti nostri e ad
prencipe quegli eccessi che è tanto vituperio far soli. -con uso impers.
lascia incorrere a rubbare cose ecclesiastiche e far danno a chiese, ricordisi che straccia
traditore. -piano, ottavio: credete di far supercnieria a nessuno in mia presenza e
in vista? guardiate che non sa far un sonetto, se non rubba versi e
così gran re. 13. far perdere con la propria presenza e i propri
or costor ciascun s'affanna, / per far mal l'un l'altro inganna,
due tubi fosse l'unica capace di far apparire qualcosa nelle lenti.
attondo, / né de ciò cerchi altrui far desenore. passavanti, j
2-xviii-348: poiché piacque a dio di far cessare la carestia che aveva afflitto cinque
discreta parsimonia rubereccia che ognuno finiva per far conto dovergliele date in elemosina quelle sue
, i-vt- 229: ciascuno può sicuramente far viaggio per tal reame, senza temere
vara], i-17: permettevasi a loro far furti l'un l'altro, non
le rubbarie gli piacessero, se non per far gli uomini acuti e cauti. deysommi
bosco, quando mutò il mestier di far legna con quello del guerreggiare. parini
feroce e sì rubesta / che ben può far a ciasche- dun paura. -brusco
rubìficht). ant. arrossare, far diventare rosso (la pelle).
nel foco senza separazione alcuna si possono far tutte le destillazioni e soblima- zioni e
tesori suoi più eletti, / per far la bella bocca, i rubinetti.
con quest'apparato si possono in un'ora far sette o otto prove differenti e più
alzarsi in piedi, aprir la porta, far qualcosa di materiale, di tangibile.
occhi fissi in sua signoria, e vedutolo far si bene quell'atto con un rabore
archivi della segreteria di stato ne possono far fede a vostra eccellenza. -deposito
lecito contraddire, mai avrei presunto di far tale opera: conoscendo esser sopra la mia
ragnatele / che chi ri incappa non può far difese, / anzi lo fa mir
sua, / come fec'io, per far migliori spegli / ancor de li occhi
lievi. 3. tr. far rovinare, distruggere. calderoni, lxxxviii-i-352
, di'? / noi potevam de'soldi far la mffa / dietro i cocchi reali
mffa de la figliuola, si pensava di far un sacrificio a dio. aretino,
e io tutt'il giorno ho che far, or cercando la mffa, or portando
costretto ad affermar questi capitoli, cosa da far
che facevi a ruffacane nel mangiare e far pagar a lui. = comp.
la rovina vostra e che mi vuol far scopar a cavallo a un asino. castelletti
galli e irma gramatica nell'arte di far da ruffiane a certa letteratura drammatica e
? gallani, 51: -ero venuta per far un'ambasciata a quel giovane. non
: l'altrieri, per caxon de far dir messe, / al preite me volisti
re. negro, io: vogio far pi presto qualche ruffianézzo. g.
mercatanzia muta e uno utile che potea far le fica a lo onore, si diedero
papini, 8-315: io non scrivo per far quattrini, non scrivo per farmi bello
comportamento, atteggiamento, segno inteso a far innamorare di sé qualcuno. settembrini [
fare o con un atteggiamento inteso a far innamorare di sé qualcuno. foscolo,
. baretti, i-205: gli voglio far vedere che differenza v'è tra i
di provare col fatto, è di far vedere che si possono trattare con le
figliuole ne'prostiboli, perché guadagnino con far altrui copia del corpo loro. galiini,
-artificio, espediente, mezzo adottato per far innamorare qualcuno. equicola, 251
per lei del diploma arcadico, e così far io questo poetico ruffianesmo all'accademia romana
entrai ne la chiesa, e per non far torto al biscio, del quale mi
ke fabro di martello, / so far calcina cun fornello, / ben so'biscazziere
1-16: presso gli scalini, in sul far della notte, si davano convegno barattieri
e imperò sono ruffiani degli uccellatori a far fruttare i lacci che ascondono fra le
. 9. chi cerca di far accettare prodotti scadenti. f. agnoletti
leoni, 309: saria tempo di non far più la religione ruffiana del dispotismo.
truffato. carducci, ii-51-38: perché volersi far scopo alle satire de'nostri nemici perseverando
: 'rufolare': lo stesso che rumicciare, far romore movendo roba da luogo a luogo
loro merito nelle lettere ben a ragione deve far dimenticare in loro ogni altra ruga dell'
tua mente più si ruga / per far teco scolastica fermezza. 3.
medesimo, 'a rugare', cioè quasi far ghirigori, 'col bacchettino nella biacca'.
: le taiadure non se die sempre far corno le rugacióne. = nome d'
corsini, 9-68: uscì quel sasso a far un colpo strano: / ragghiando andò
un uomo quando è stizzato non sa far altro che raggiare, ma una donna brava
si potesse togliere facilmente, sperarei di far buona opra. pallavicino, iii-475:
in fameglia. gallani, 49: senza far altre parole, se gli è messo
/ l'ho messe giù in cantina a far la mota. / oh che t'
: voler primeggiare colle fortune e contentarsi di far senza infiniti piaceri, non dirò del
deputati, quelli che avevano giurato di far la rivoluzione, e poi si erano
le scuole: nel paese del dolce far niente ruggono ormai officine innumerevoli.
a strillare... acutamente e a far gesti... forsennati. -letter
so quanto mi gosta del mio per volerlo far vivo, e la nostra bricca di
e de pura rogiata, / per far soi viste d'ogni nebbia necte.
, 10-i-92: volendo l'ottimo iddio far provare a molti anche sulla terra la
di rugiada'. monosini, 417: far come le stame di monte morello: viver
rugiadare. 2. figur. far discendere sugli uomini un dono spirituale,
: se bene ogn'osso è buono per far qua- glieri, in ogni modo quelli
4-188: ingegnatevi, figliuola mia, di far voi, quando siete occupata in qualche
). letter. ant. gettare, far cadere; spingere irresistìbilmente verso una meta
questo fu il maggior colpo che potesse far il cardinale, et è certo che tal
le sue ruine sepolto può contenersi di far cosa o di dire parola in cui si
cattaneo, cxx-215: non serà necessario far così grandi terrapieni né così grandi spalle
e qual mendicando la vita prima, / far mala morte per un gran peccato.
intorno minando atterra. 14. far franare o smottare violentemente un rilievo o
franare o smottare violentemente un rilievo o far crollare un centro abitato o una costruzione
opere già fatte. 15. far precipitare o scaraventare qualcuno a terra,
la moneta... si minò per far grazia unicamente ah'impresaro, la zecca
cave e portare deli albori e frasche per far li bastioni dentro di terra e li
occhio e 'l pensiero, / volsi far quel benigno amico vento / de le mie
la strada faceva gomito, riuscire a far la voltata. -con uso avvertì
del conte rinaldo che si perdeva a far lunari nelle biblioteche, mentre la bassetta
, rulare, ruotare), tr. far rotolare un oggetto o uno strumento su
come di manubrio girevole per far rotolare il rulletto sulle l'interno
toccato, col rullo delle bacchette, far sorgere dall'ombra quattro file di giganti puzzolenti
buona munizione, ché a me bisogna far come la capra, quando si trova
vici purir, / de la lengua far bair. = deriv. da rumenta
gente si cominciò a rumicciare et a far capo in piazza del popolo. =
messosi un paro di ferri nuovi per far piacere al suo re, si pose a
non vedendo terra, si diedero a far nuovi romori, dicendogli che dovesse tornar
. corfino, 152: incominciarono a far gran romori, dicendomi villano, presuntuoso
trovammo ne gli facemmo gran romore per far che conoscesse il suo manifesto errore.
militare e senza rumor di guerra si possa far
, 977]: siano tenuti e debbano far sonare le campane e trarre al detto
e... ho fissato di far punto coi rumori e colla scena e di
acaveia, / donde tu no agi a far, / no ge corre ni g'
fra noi non si potevano in tutto far derivare dalla francia, si cercò la
gola ». -dare rumore: far credere con le proprie parole di voler
: enrico... non pensava a far guerra di presente, ma il dar
provare o di divertire il vapore a far altro miglior metallo o di squagliare quello
non volse e disseti che stessi fermo sanza far romore alcuno, sin che la padrona
stufa che non fa che romoreggiare e far freddo. -per estens. presentarsi
opportunità di salire in gloria e di far romoreggiare quella virtù di cui egli è nel
la inconsiderata plebe cominciò a romoreggiare e far festa con le mani e senza misura
miglioramento. 10. tr. far circolare una notizia, spargere una 3
centrali elettriche. 13. far sollevare una popolazione; mettere a rumore
fracassone, motociclista che si diverte a far chiasso. todi a mezo miglo
mi dài concetti / e invenzion da far, non più sonetti. marino,
registrino ancora l'obbligo che hanno di far notare nella detta cancelleria... il
iii-116: no, no, non voglio far pompa del ruolo / degli avi suoi
a credere che l'arte vera del far soldati fosse il dar lodi, premi e
che ciascun attore impersona ed è capace di far vivere sulla scena. il molo.
non si fanno rode, perché per far viaggi si conducono sopra a'carri.
diventata insopportabile al pavaglione dove non potevo far mezzo passo senza dar nel naso in
abbate. -locare sulla ruota; far giungere al culmine della felicità.
il moto agli altri ordigni, a far girare i quali essa macchina è stabilita.
che serviva a ricevere o a far uscire oggetti di vario -in partic
e steso in ruote grandi come lasagne da far maccheroni, ma bianco e ben cotto
/ a la mia carne misera faceane far provanga: / andava a la rota e
esso raccolto con tutto il suo corpo a far la sua mota colla testa nel seno
ella [la terra] vicina al sol far seco intorno / cerchio e corona con
di ruota, dare ruota a qualcosa: far roteare. fucini, 944: allora
villa otto o dieci dì, cominciò a far la ruota del pavone a tomo a
costei. betteioni, iv-137: cominciò a far la rota, come un tacchino,
nievo, 1-254: quando egli degnava far loro [alle donne delle cascine]
di tutto, strada facendo; sa far di tutto, quell'ometto lì, col
selvatici, nei boschi a tagliare e far carbone... sempre nero, affumicato
. alfieri, xtv-1-258: mi dovevano far risposta stasera; non me la faranno,
dormiva, / e'cominciò per casa a far fardello. aretino, vi-359: -eufre
, mula, se vui che, nel far rinegar la fede al tuo padrone,
io non potevo resistere dalla voglia di far subito sapere il mio sogno.
sbagliato, quindi, e recidivo nel far passare i suoi melodrammi per quella macchina
, lì dentro non (pera da far gola neppure alle tartare. 4.
quali due cagioni rusticamente stanno, a far dire di sé, ne la bocca
riguarda come pena grave... il far pervenire la notizia del suo disordine al
rustica fillida, /... al far della luna 7 al cielo supine
reina, ii-87: se si tratta far un prelato, si trova per tutto con
tele ornar de'rustici diletti / e far che marte nuoti in mar di sangue
esso io vedrò poi / se le so far metter l'ale. fenoglio, 5-i-593
pillotta], ruttando, e senza far parole: / là, spogliato del rustico
e le lettere alla pietà religiosa possan far danno, e sia meglio servire a
se ne valsero ancora i nostri antichi per far nel 1607; è un'apologià
sottile... si vede continuamente far fesso dal rustico tonto. 29
sentirai romore / come di tromba e far concitamento / d'esercito a battaglia,
pasquinate romane, 818: non puon far i bisogni naturali, / trar a sua
un ratto così potente e fragoroso da far quasi tremare i vetri delle case.
non arei fatto con buon modo a volervi far tornare a via di dio! bandello
essa una tale ruvidità di modi da far credere che e'fosse tut- t'altro
may de fare avesse volgia / mori de far perfetta folgia, / che sia ruvida
e a tua madre che ti sollecitava a far qualcosa, rispondesti ruvido: « che
in suono umano, si udirebbon tutti far da mattaccini, da zanni e da beffardi
allo stesso modo, con una voglia di far mattie, di ruzzare. -sostant
i ragazzi sogliono ruzzare alla libera e far casa del diavolo, quando non sono presenti
per ruzzata da bravi, si perdevano a far la satira di que'perrucconi senza cervello
un rimedio qualche volta buono / per far passare il ruzzo e l'allegria. nievo
i dadi e mescolar le carte, / far girare le ruzzole e le trottole /
strada sassosa e piena d'intoppi da far deviar in mille modi la palla né punto
un ruzzolio serrato e 10. far rotolare, far girare come una trottola.
e 10. far rotolare, far girare come una trottola. uniforme come
paesi seguiti da una mano di gente e far la vita tutto il capo. dei
esso l'occhio attento, / senza far più parole, / spalangate le gole,
. -far andare ruzzoloni: far rotolare su se stesso. soderini,
-mandare a ruzzoloni, ruzzoloni: far rotolare a terra una persona.
dandolo, lii-14- 170: per far conoscere e la mia realtà e la sua
sabbato notte. fagiuoli, xv-20: far mi faceste infin la sabatina. c.
i. frugoni, i-6-13: vò far la sabbatina / scevro d'ogni tapina /
si sciolgono le campane, lo vò far passeggiare sto figliuolo, per vedere se
.]: 'far sera e sabato': far tardi. 'qui si fa sera e
ne la sabbia / che molto avrà da far prima che l'abbia. pigafetta,
con un certo ingegno, come soglino far in campagna, di notte, maggiormente
visconteo-sforzesco, 469: el possa far cavare prede, sabiono e creda, che
, i-155: la savena è buona a far casse d'ar- chibusi terrieri, di
armi a la ragion nemiche / e non far di costei dolci rapine? galanti,
è tesa la ragna che si debbono far le sacche, altramente stando la ragna distesa
sentore di volersi riaprire, indi di far sacca internamente. 5. bot.
del governatore, ma l'andarci era per far sacca per distribuir a " poveri la
persuaso che il male era tornato a far saccaia. = deriv. da sacca
del mazza, 16: egli ha voluto far tanto il saccente che noi ci ritroviamo
, / tutti gridano: « ei vuol far il saccente! » de amicis
un ser saccente, / venne a far riverenza a monsignore. g. bargagli,
insino dove / avessero le barche a far tragitto. aprosio, 1-61: non posso
e savio; l'uno sacente di far nascere l'occasioni di far bene;
uno sacente di far nascere l'occasioni di far bene; un altro servirsi delle venute
è già languente; / però non far la cruda e la saccente / col far
far la cruda e la saccente / col far sempre penar più d'uno amante.
lei. firenzuola, 2-173: volendo far del saccente, voltomile [alla donna
certi man- darinelli esattori, che vollero far del saccente oltre al dovere, cagionò
madore / di su'cor la sua donna far saccente. 5. dimin.
tuo passetto m mano / o segui a far di quadri il rigattiere, / ma
cui, in teoria, sarebbe toccato a far giustizia a renzo tramaglino. giusti,
il quale vietò il saccheggiare e il far prigioni a pena della vita.
sachegiata / quella gente rabiata / per far tema che ognun li porza / tutti
, il lor valore: / non potè far lor terrore / il fumar de le
: elena... era andata a far visita... a tutte le
flaiano, 1-ii-980: questo non deve far credere che la città fosse del tutto
squadre / spedirò alla tua casa a far saccheggio. bacchelli, 1-i-514: il popolo
per trovar centomila nascondigli / e per far centomila contrabbandi, / chi ne pose
legato aroma o altra droga, da far bollire con altro, affinché dai bucolini
stante la carestia del terreno, di far alcuni cassoni di legno ed empirli di
di fanteria nelle fosse, disegnando di voler far volare in aere o tutto 0 parte
si sogliono nelle batterie ed assalti per far più presto usar i sacchetti o scartocci,
e continua abbondanza dei propri pensieri per far sacchetto di quelli degli altri.
fuoco ad molte case dentro, volsero far prova occupare le castella che davano sequito
egli è talora il meglio / di far, non lo sapendo, un po'di
sacchi a salvaguardia delle tarme, rnecessario far loro una buona pulizia, seguita da una
persone. tortora, ii-12: per far penitenza andavano vestite di sacco e si battevano
sono essi per certo, mi voglio far loro incontro con un sacco di carezze.
e stracciano e ogni male fanno per far sacco di moneta. -incetta di
ventre. moretti, 15-177: non sa far altro [il dottore] che tirargli
]: dare ad alcuno col sacco vale far di molto male a uno e mostrar
vacca: / alora sì che potrem far la festa / e di ogni bene in
peggio del sacco con quel barbagianni che far vi doveva l'argumento di questa commedia.
saldi e attenti lo lasciavan... far sacco nella stoltizia. -infistolire (una
: tener il sacco è aiutare uno a far male. carducci, iii-24-233: non
due sacchi [chi vuole dar busse e far danni, si prepari a patirne.
-far venire il sangue in saccoccia: far rabbrividire. faldella, 15-24: i
... / volse in cristianità far il passaggio / per strugger montalban, rinaldo
per nudrir sua madre non si stracca / far ogni giorno a qualche ricco danno.
che a saccomano troia andava, / a far distrazio eh tante mine / quanto poi
due villani... in atto di far quel giuoco che dicesi il sacco- mazzone
per il sogno che lo spaventò fece far l'interpretazione a quei suoi sacerdoti d'
mia sola colpa non avrà forse potuto far sino ad ora. -donna che
scrollata di spalle ed uscì sagramentando da far traballare la casa. verga, i-371
bambagiuoli, xxxvii-26: al saggio non convien far saamento / in ogni suo sermone:
serenissimo principe e datoli solenne sagramento di far diligentissima inquisizione, e se troverano over se
de tuti i lavori fati e fati far... in lo orologio posto in
v'ha condotto, / siface, a far accordo co i nimici, / senza
sì, violo il sacramento di non far più epodi. tarchetti, 6-i-543:
gli fu convenente in quello scambio scusarsi e far mille sacramenti ch'egli non ne sapeva
: « oh, sacranòn! non mi far bestemmiare », proruppe il tonno.
. refrigerio, xxxvhi-133: vedrai fracasso far paterne prove, / armato in sella
tanto pubbliche nella corte che non pretendo far torto ad alcuno a riferirle in questo
grembo la salute umana portò, piacque far apparire e chiaramente vedere la sua secreta
non poter trovar preti né frati / per far de'suoi peccati un fardelletto / e
, per avarizia, quando eran per far sacrificio, d'eleggere le più cattive
e anche più volte, di non far conto veruno deha loro vita, e d'
, celestina, se stesso, di far melodrammi o tragedie. moravia, ix-71:
assoluti dal sacerdote, voi non potete far meglio che procurare d'aver persone che
, 5-118: ahimè, che importa far de'sacrifizzi, / zuppa agli dei
dove pensai di trovare tutti intenti a far sacrifici, gli scuo- pro tutti intenti
aggravare le imposte già esistenti, dobbiamo far cessare questa immunità di cui il commercio
... indussero il popolo a far consecrare invalida-e sagrilegamente in vescovo l'arcidiacono
che molti vagabondi e che non sanno far altro che del male si solleveranno al
ha bocciato a luglio non deve mica far poi tanto il sacripante. 2
g. manganelli, 18-110: a far b rege era ed è imperativo l'
al sacro santo chiostro, / cercando far di tutta italia un mostro / con
che se un ragazzo dimostra di voler far il poeta bisogna bastonarlo finché una delle
servono assai [del bosso] per far saeppole e per altri archi alla foggia
over presumma ucidere, pigliare o far pigliare colombi di veruna persona nella decta lega
per fare innamorare e di piombo per far disamorare, scagliata da cupido o anche
faccia repente, / ch'io possa far la vinta e al mio amor passare.
e scommetto che domani non vi è da far bollire la pentola. idem, vii-318
caso vienga / e che, per far saetta a chi ci ha astio, /
ha voluto sentire; non ha voluto far nulla). 28. inter
ricoperti di cuoio, che servono a far riparo su i parapetti di bordo contro il
presta a favellare ha molti saettamenti da far risonare intorno a lui. mamiani,
fate tu rimanda. -spruzzare, far schizzare. fenoglio, 3-178: irruppe
di persone. -far soffrire, far penare, addolorare, rattristare (un
disputavan. -sedurre, affascinare, far innamorare. lorenzo de'medici, ii-300
di selce e spirito restio / potria far saldo allor che lusinghiere / volgete il
quella solare. -far brillare, far scintillare, far risplendere di vivi sprazzi
-far brillare, far scintillare, far risplendere di vivi sprazzi una goccia o
, le biancherie. io. far oggetto qualcuno di sguardi provocanti di seduzione
moravia, ix-241: l'avvocato anche per far piacere alla madre che lo saettava di
/ sul disteso prospetto! -manifestare o far capire uno stato d'animo, un
iconografica, scagliare frecce, d'oro per far innamorare o di piombo per far disamorare
per far innamorare o di piombo per far disamorare qualcuno (cupido e gli amorini
tempo aspetta. -scagliare fulmini, far cadere folgori. chiabrera, 1-i-140
, 118: oh! s'io potessi far l'antiche prove / ch'i giganti
quell'ingiuria saettatagli dalla mod'oro per far innamorare o di piombo per far diglie.
per far innamorare o di piombo per far diglie. -indirizzato a qualcuno
. per estens. che è capace di far innamorare di sé, che ispira amore
scrive per altro, se non per far vedere che la vera tranquillità non la può
l'insieme delle frecce scagliate da cupido per far innamorare una persona. bonarelli,
biatura del fusto, a uso di far buchi nel metallo. = dimin.
voi, se le femmine non sapessero far la coda alle lucciole! d. bartoli
senno e con gran sagacità di guerra per far partire il re carlo d'italia.
. rucellai, 2-1-11-89: ciò sa far la saggezza della ragione. f
qualche nuovo servigio vien la tentazione di far supplire alla prosa gli uffizi della poesia
i suoi fusti e spirile servono per far granate buonissime. pascoli, 469: ricordi
saggina; e fi si mise a far le sue prove. manzini, 12-141:
): tutti s'ingegnano oggi a far qualcosina... meno que'poveri che
che 'l viaggio non li abbia a far male. ottonaio, 2-15: va',
vi-81: l'erbe che essi seminano per far i marcitoi sono la loglierella, la
: la ragazza era saggia, sapeva far di tutto. pirandello, 8-158:
bilanciar gli uni e gli altri per far saggia elezione. chiari, i-140:
, / alcun om no'nde poteria far saggio. guittone, xxi-48: como l'
. bruno, 3-259: della musica può far meglior saggio un che non è de
solo, perché voleva ancora uscire a far visita a un suo compare, ed era
risulta. corani, aviii-3-514: vuo'far saggio di persuaderli. -modo per
stracchi: niuno s'arrischiava più di far quelle gite di strapazzo senza concluder nulla
trovare. ogni giorno s'andava a far de'nuovi saggi con de'bastoni e
non voglio a questa mia 'vita'far precedere né deboli scuse, né false o
, e perché gli mangiava volentieri e sanza far fare saggio, perché era presentato da
pirandello, 8-625: era riuscito a far sedere sotto la pergola i carrettieri a
arco senza sforzo tese. / poi saggio far volle del nervo. stampa periodica milanese
, 4-i-691: io in questo mezzo fo far dua quadri grandi per mettervi mano
socco / provato, del coturno anche far saggio / mi piacque. foscolo, xi-2-
: ai sommi giova anco del mal far saggio. 20. dimin.
quell'istinto superbo che lo induce a far di sé un concetto maggior del vero
sagina / e sopra tutto vi vogliàn far carte. g. villani, iv-7-16:
il mio pensier, si diero / a far macco d'agnelle e di torelli,
, lxxxiv-347: deh, no me far languire, / o mio segnore amore,
l'esercito suo in tre parti a far tale opera, puose li sagittari et
archipendolo... serve per sagoma da far mine a fortezze in poggio mettendo una
mezzana sacoma, diro così, poterono far nascere in esso loro una tal quale
palladio, 1-13: io sono solito far la sacoma di detta
dentello alla trafila rotelline che andranno a far parte d'ingranaggi particolari. -lavorare
forma di imbarcazioni. 2. far apparire evidente il contorno o la forma
32: richiede l'ordine del tempo far menzione in questo luogo del vaso smeraldino impre-
togliere teste e membri a persone morte per far malìe. cesari, i-167: chi
ariosto, 1-iv-663: vònne tu / far, stanna, un piacer grande?
voi la tagliate, io vi farò far un saio di broccato d'oro ».
ufficio del quale usufruiscono i giornalisti per far pervenire ai propri giornali notizie e articoli
obbrobrio, il non essere obligate 'a far sala', il non vedere l'odiatissimo messere
mano maestra, riscuote in maniera da far saltar di dolore. nieri, 3-178
aceto, e queste sono adatte / a far la carne bianca come latte. biringuccio
sottile fette! soderini, iv-83: per far poi salami e mortadelle alla bolognese si
neppur lui, poveraccio, sebbene dovesse far la bocca ridente ai mirallegro e ai
'donna che si liscia, vuol far altro che la piscia'. ed è vero
né ad alcun'altro ch'abbia da far seco. targioni pozzetti, 12-5-285:
questo momento, acquistato il diritto di far lavorare il salariato durante un giorno intero.
duole alcuna parte del corpo, non sanno far altro se non mettergli ventose, e
non rossa, come suole comunamente aparere, far se vole il salasso, ma in
prego, colla sua diplomazia, di far in modo che ci rimborsino subito,
: qualunque persona citadina o forastiera volesse far salata de porci, sia tenuto pagare
giudiciario: / più oltre uno 'nventor di far mulini: / e tutti hanno inscrizion
giuliani, ii-348: tante volte bisogna far cuore di leone a gridarli; ma
cominciò a dar la salda a'colari e far altri lavori di tal sorte. arti
meglio campana al suo tempo e di far luce sul noviziato futurista di questo poeta
di questo poeta. 2. far rimarginare ferite o guarire piaghe (un
flussi del sangue. -figur. far cessare la sofferenza spirituale di una persona
a me lascia il pensiero / di far conto co'dei; non è la prima
noi sai medicare / e non potresti far che si saldasse / con bagnuol la
in mano una cartella della quale può far moneta ad ogni momento. carducci, ii-8-130
lavorando, 'prò virili parte', a far che si consegua... quanto ancora
non s'awezzino [i cani] a far danno alla greggia, ma diensi loro
i dormiva saldissimo, avvisò di dover far venire ru- rto in su la mezzanotte
233: cristo non volse, benché far potesse, / venir nel tempo temperato
, né più eccelsa se le può far dono che di una perfetta e salda
t'altra gente. / dunqua mi convien far lo su'piacere, / e ciascun
costituire un gruppo ben saldo, per far argine alla violenta reazione scatenatasi in quei
di salda raion che se ne può far capace. forteguerri, 10-48: rinal-
finita, / e si dèe far adesso il saldo pronto. targioni tozzetti,
i monaci ordinari e del resto far tanti cavalierati e commende senza obbligo,
parendo dovere estendermi... in far menzione di magistrati più bassi, come
e sali complessi, in cui entra a far parte dell'anione un atomo metallico che
. proverbi toscani, 45: bisogna far lo sciocco per non pagar il sale
: non le sarebbe neanche dispiaciuto di far quello scherzo al corteggiatore zunino e di fasciarlo
grillo, 837: poetar senza poesia è far versi senza sale. sergardi, 1-172
separandole. soderini, i-153: per far figure con panni o ignude adoperavano il salice
morale, elementarissima o che riesca a far presa subito sul pubblico sentimentale, pronto
non maschi: le femmine non sapevano far altro che mangiare e portar via parte della
. bartoli, 1-36-33: né dispregiavano per far statue o pitture lo albero, il
, mai non s'è fatto altro che far festa. -sostant. l'assunzione.
chiuse la porta, poi si avviò per far lume al marito. bariti, 9-179
iano a salire e gli uffici far del senato, de'magistrati e
capo dello stato. -entrare a far parte, con il matrimonio, di una
terreno di pisa. 37. far aumentare di valore. a. serra
aretino, 20-343: egli voleva far buono animo e ritornare a salir
telli, e se ne andò via senza far peccato. -salire la mostarda o
. aretino, vi-59: non far sì che il nostro si sdegni, ché
; mi manca ancora il 'saliscéndo'per far l'opera compita. -con riferimento
/ sia questa spera lor, ma per far segno / de la celestial c'ha
'fu così presta'... 'di far al cittadino suo'... 'quivi,
, 5-41: io l'ho corsa a far questa salita. brusoni, 212:
: perché iddio vide clvegli aveva da far fiero contrasto con l'appetito del senso
. mi posi a sedere, per far ivi più commodamente tutte quelle funzioni;.
ma restarà con la saliva alla bocca di far fare la sala grande a questo prezzo
nelle parti per nutrirle, nello stomaco per far un'aqua forte per la soluzione de'
ventura rosetti, i-46: 'a far pasta in ballotte bianche per viso a te
vien data, e non ha potuto far di meno per impugnare chi niega il
che meno pensava l'avea condotto a far vita solitaria e monastica col mezzo di
come barili, sacca e simili, per far some delle merci e derrate, cioè
, ma credo fermamente che pulvirolo può far senza delle campane nuove mentre una buona ferrovia
accende /... / a far miraculi e virtù, in che splende /
i-131: dacché gli eruditi non valsero a far referire siffatta costruzione di teatro a quella
emi avevano inventata, almeno fossero riusciti nel far sì che la tragedia nostra
l'uso di esso non e tanto per far olvere per la guerra, nella
e il carbone rarifica gli altri due per far adito al fuoco che possa entrare
la parte posteriore del suo corpo e far tremolare la coda. più italianamente coditremola,
dove si mangi o si stia a far checchessia, fuori che a dormire.
.. non si curi il capitano di far vela, ma spinga il suo vascello
molle... donano la materia di far salpétra o sia salnitro. d
... sì che egli voleva far della salsa. sacchetti, 99-15: questo
. scappi, lxvi-2-64: 'per far salza reale': piglinosi libre tre di zuccaro
ponendolo in un torchio, non ne poteste far una salsa. -pestare come una
nozze che il diavolo non ci volesse far la salsa. p) idem, 237
nuova simili vecchi ingredienti, c'era da far fiasco. = dimin. di salsa1
ammazza, ammazza », / ne voglion far salciccia e notomìa. n.
, 13-6: eran duemila avvezzi a far salsiccia / dell'altrui carne. palazzeschi
chiù carne. tesauro, 2-332: non far cotanto ro- more, essendo tu figliuolo
di voluttà. fu il primo a far confezionare i salsiccini col pesce.
trovando umida e fredda quell'acqua, volle far prova ancora con l'accostarlasi alla bocca
, che per lo più si usa per far le corde più grosse de'cimbali.
battono e li obbligano a mendicare e far da buffoni e saltare e recitare la
. 3. figur. far bene intendere un concetto; rendere perspicua
granella dei granati, chi lo vuol far buono, è non dal granto intero,
) 'osservo'. schiassare, intr. far chiasso, confusione; strepitare; giocare
schiatta pur tu, ch'io non vò far cosa che tu me dica. fagiuoli
. { schiavàccio, schiavacci). far rumore con un mazzo di chiavi.
s. v.]: 'schiavacciare': far rumore con chiavi o simili.
soave / ch'a suo piacer mi può far vivo e morto / non rende a'
3-190: 'schiavina': trovato ingegnoso da far restar delusi gli altri. francesco troverà tante
insensataggine è mai... quella di far perdere ai giovani dieci o dodici anni
: il romanzo... non vorrebbe far altro che cavar fuori creature vive da
non sono venuto nel vostro paese per far mercanzia di schiavi, né d'altra
essi scioccamente vi vogliono rimanere, con far da schiavi più vili che mai si truovano
ti sarà schiavo ognuno / e potrai far quanto t'aggrada. -in espressioni
d. trevisano, lii-12-177: volle far sua signoria partico- lar dimostrazione verso di
cominciò a urtare, / e fégli far tomolo schiavonesco. poliziano, 7-86:
consolazioni e di star tuttavia accigliati per non far altro che schiccherar fogli e versarsi a
: ho avuto un piacer da matti a far da briaco e farlo credere così bene
poi qualche volta qualche gita in campagna a far tre o quattro studietti strapazzati.
dalla causa dello scandalo; e per far quell'operazione senz'essere osservato, andò
sto mio patron, ma lassi pur far a mi, che ghe cavarò l'amor
un invisibile padrone che ti comanda a far cosa sgradevole, che ti costringe a masticarti
le schiene / per non aver a far qualche sproposito. stampa periodica milanese,
alla lettera, per mostrarlo abile a potersi far uno col peccatore, sì che li
1-2-269: ora, che si ha da far? sicché il vezzoso, / vuol
vicino. anonimo genovese, 1-1-253: far per borgi ni per vila / masche-
intervenire, non sarà fuori di proposito il far di loro tre schiere, alla prima
15-448: mi rammento che per ispirarmi a far bene, nella cupa stanzaccia dov'ero
moversi con impeto infin alla terra et a far preda degli armenti e de le greggi
a posta di questi schiericati cessar di far bene? ». aretino, vl-115:
il dessideri ha appreso nelle scuole di far le fallacie, ma non dal s
s che venezia ha dismesso di far la moneta picciola di lega bassa,
leta tortorella. galileo, 3-3-234: far nulla possiamo nel purissimo etere, né nell'
costanza il petto, / ché, per far il mio stil men vii, più
o due schiere, / che potrian far miracoli evidenti / con le bellezze loro schiette
, / anzi prendi dileto / de far languir quest'alma meschinella. beccari, xxx-4-281
: sempre badava al podere: a far delle schifaiuole, perché tombrone non gli portasse
abborro. baldini, i-415: schifando di far della cronaca, il carducci, che
curiosità di storico, si dette a far della poesia. -non considerare valido
ischifezza la mano e la domandò a che far quivi seco? andassene incontanente, né
fogazzaro, 13-199: si divertì a far conversazione, nella sala d'aspetto,
socialista, di possedere l'arte di far soave e desideratissimo ogni lavoro il più
di lui, perché conosce che, senza far punto lo schiffo, lo servono con
cadaveri... non era momento da far lo schifo: affrettò la corsa verso
viii-2-187: non basta [al cuocere] far bollir la caldaia, ma vi si
materiali. garimberto, 1-218: per far fossi e ripari si facevano portar appresso
nievo, 295: purché fosse certa di far contento alcuno, a nessuna opera
che per quella ci pensava il pubblico a far loro ac deledda, iii-912
[s. v.] 'schiocciare': far che la gallina non diverte a porli
tutto loglio il quale è uono per far l'opera, benché non accade serrar né
col movimento del capo agli altri di far largo. de sanctis, 0-134: l'
in casa per traforare la pancia e far saltare il cervello a caio ladro e
gli è saltato lo schiribizzo di far quella gita, quella spesa.
forzarono il parroco di san retro a far l'esequie. praga, 3-107: sognate
la ninfa. 5. far dischiudere un uovo. d. bartoli
nido e un altro uccello vien a far l'uova e schiudere i pulcini.
ove tua cura / fu secura / far col fausto, amico ciglio / del danubio
14: quel mese in cui tralasciò di far visita all'emilia... fu
sono loro entrati adosso e constringonli a far questo. berni, 16-58 (ii-69)
tu? -apri, bestia, e non far tanto rumore! -odi schiuma di ladro
parole / sol per cantar di te qual far si sòie, / tutti sogni parrieno
condutta sia con senno, / farite far de canùtole un fumo, / che più
precisione, senza incollare le labbra né far schiumare il vino. -produrre
resta ferita e l'acqua le può far male. è unraltra cosa ti dico:
lavandaia. cassola, 6-48: per far prima, tornò indietro lungo il torrente,
in vece di schivarla, voltarsi a far a calci con lei. crudeli,
. nievo, 9-7: né per ciò far si schivano / da uccider bimbi e
delle strettoie di sotto al mento e far quel volto lungo; e poi, perché
, dopo la messa, pensò di far sì che quella novella gli valesse qualche cosa
su il signor luigi per il quale far del bene ah'umanità era come lavar la
bellini, 60: ho la speranza di far tutto bene perché la musica, ossia
di tutto, strada facendo; sa far di tutto, quell'ometto lì, col
con virtuose / che su tutto von far le schizzignose. manzoni, pr. sp
: pensò che non era tempo di far lo schizzinoso; rimise il coltellaccio nel
quella cosa lì! dio mio! perché far lo schizzinoso? uno di questi giorni
: / ma la bella -villanella / far l'amore imparerà. casti, i-i-
giovinotto schizzinoso, di quelli che non amano far ridere alle proprie spalle. 6
ella questa una brutta sculacciata per voi far tanto romore con gli antichi, con
uso di rifletter le palle o di far mattonelle. 8. gerg.