: più sotto... cominciavamo a far saltare un bel taglio di roccia,
9-51: venian... / a far la loro corte al lion- cino,
quello ch'ei si possa servire se non far ridere il volgo. boccalini, ii-266
a non stare con lui c'era da far capire che s'era balordi.
2. locuz. avere il balordone, far venire il balordone: diventare stupido,
cattaneo, iii-1-46: la geometria studiò di far sì che il piede d'ogni cortina
aveva chiesto dieci scudi in prestito per far le nozze con onore e larghezza.
; al di qua quella popolazione da far parer desiderabile ogni deserto. leopardi,
fregi e balzane, / purché da far troviamo. firenzuola, 124: costolle
8-84: ma che modi ella tiene nel far ciò! modi suoi propri, stravaganti
topolino, in cambio di attendere a far nuova caccia, ti dai ora a miagolare
ecc. 5. tr. far balzare, far saltare; gettare, scagliare
5. tr. far balzare, far saltare; gettare, scagliare, scaraventare
tr. (balzéggio). ant. far balzare. allegri, 95
alba. tommaseo-rigatini, 532: balzellare indica far salti un po'più alti: balzella
nella locuz. dare una balzolata: far balzare il cuore di paura.
ricamo! oh che ore gettate via a far aghi da cucire, empier busecchie di
, batter bambagia, infilare vezzi, far manigli, imbeccare uccelli e far cordelline,
vezzi, far manigli, imbeccare uccelli e far cordelline, nastri e reticelle! babbioni
bambineggio). comportarsi da bambino; far cose ed esprimersi con la leggerezza e
bambocciate. bacchetti, 1-iii-327: smettetela di far piazzate e bambocciate!
ch'ei si possa servire se non far ridere il volgo. monti, iv-156:
, tu piantar i tuoi cavoli, tu far le tue faccende e figliar bambocci che
michelangelo, 81-84: che giova voler far tanti bambocci, / se m'han
sino a roma dal mio deputato, e far mettere il sequestro conservativo anche su la
5-224: ora tutti si trovano a far la vita comoda, lei, bertoldino
sulle bane si avvolgono i fili nel far girare lo stornello sulla sua brocca.
tutti pensano soltanto a mangiare e a far quattrini, a divertirsi e a comandare
-mandare, mettere sotto banca: non far caso di una cosa, trascurarla;
. 2. per estens. far banca presso qualcuno: affidargli danari in
5-98: la serafina mi chiese se volevo far banca da lei - a tenerle in
spinaci. soavemente pigliarne un poco e poi far pausa e macomo, ii-117: il
: queste pizze in tanti stume di far continui pranzi, gozzoviglia. settori da un
banchettate, intr. (banchétto). far banchetto, sedere a banchetto; mangiare
mente illustre, o benedetta ipostasi da far un convito a gli leoni, over un
obbligato a star lì al banco a far bel cerino agli avventori. scrao, i-1076
in tanti, che siamo in tanti a far ressa agli sportelli del banco di sconto
3. locuz. ant. far banco: prestar danaro, esercitare l'
fantasia, studiava tutte le maniere di far dimenticare ch'era stato mercante: avrebbe
. palladio, 1-21: si sogliono far le loggie per lo più nella faccia
altra banda, conosco di non poter far altro. galileo, 412: io sono
. -marin. dare alla banda: far piegare la nave su di un fianco
. -far banda: mettersi insieme, far comunella. manzoni, 1057: diverse
da un fiuto comune: che si può far di tutto, e di tutto si
la banda s'era fermata in piazza a far ballare le ragazze e i giovinotti.
biringuccio, 10-5: le trombe far si potrebbono e si fanno ancor di
non pensava ad altro che al non far romore, e però tutti i miei arnesi
d'oltre mare andar dovesse, per far più bella bandiera, gialla gliele pose
idiota zoppo... si mise a far largo e a precedere antonio ballando di
e'vuole / con le navi di folco far parole. verga, 4-153: e
regno alla sorella, / e farla far bandiera di ricatto, / destinò muover guerra
giorno. -bandire le nozze: far le pubblicazioni in chiesa, prima del
. -bandire ai quattro venti: far sapere a tutti, senza nessuna discrezione
2-1 io: guardate di non mi far entrare in bandita i cani da lepre,
in capanne e caverne, scendeva a far preda. il viceré rivarolo disperse le
me, diceva: -e che far avemo noi messo in vendita questo asinaccio
come e 'l quando, / sanza far tante civette, / sanza avere a
-mandare, mettere, gettare bando: far annunciare da un banditore. g
. -farne un bando: propalare, far sapere a tutti. lippi, 4-52
novo, / s'io non so far le forche, e di finocchi / pascer
finocchi / pascer mi fa grasso, e far che 'l bando / vadia colla
lingua! perché non è egli lecito a far un bando della lor gaglioffa vita.
e assumeva atteggiamenti di omero del far west, faceva il buffone nella vita e
al quale tutti i vassalli doveano far macinare la loro farina, pagando
1862. bao, nella locuz. far bao bao: far bau bau, di
, nella locuz. far bao bao: far bau bau, di chi si nasconde
col suo ventaglio. 2. far bao bao: bisbigliare, parlare in segreto
sua corteccia è utilizzata dagli indigeni per far corde e reti. cicognani,
dial. vogare alla rovescia per far deviare il na tante dalla
la pompa del mondo, il medesimo volle far ancor in morte. boccaccio, dee
quantità di persone; dove, per far baruffa, due bastano. di bestie,
e era stato tutta la sera a far baracca. panzini, iv-58: baracca
fida / di sensale, va a far tosto sensale / di chi 'l barò.
2. tr. per estens. far scomparire, occultare subdolamente. giusti
riso. 5. ant. far baratteria, imbrogliare, frodare, truffare
l'occhio aguzzo, id est per far baratteria. vellutello [par., 16-57
re tebaldo: / quivi mi misi a far baratteria, / di che rendo ragione
essere una delle baratterie del governatore per far danari di furto che paresse giustizia
ecco vien bonturo dati, / mastro in far baratterie. 2.
il matto) / con la giumenta mia far un baratto ». a.
ognuno la sua [croce] per far baratto, torneremmo a casa tutti colla
portata, / orando che dovea far giovannuzzo. bartolomeo da s. c
rappresentar detta storia i pittori, per far conoscere oloferne per uomo crudele,
/ voi pure ite in campagna a far tripudio, / o rabule forensi, o
di sì, e mi lascio finir di far la barba con esso. forteguerri,
l'acqua calda. -figur. far la barba a uno: criticare la sua
medesimo. -ant. far professione di barba: fare il barbiere.
locuz. - mettere le barbe, far barba: abbarbicarsi, mettere le radici
: non è bella pazzia ancóra il far novelle e favole?... far
far novelle e favole?... far de'sassi similmente donne e uomini?
. moneti, 64: ma se volete far gesuitate, / un barbagianni più di
farebbe venire i barbaglini col mettersi a far l'avvocato nelle cause altrui senza esserne
né vi rincresca / che tanta strada far debba soletto / per terra d'infedeli
profezia) che il nolano andava a far provisione d'elleboro, per risaldar il cervello
desir in essal- tarmi, / e far di bue mi vogli un barbaresco. idem
4. locuz. fare del barbaresco: far saltare, volteggiare il cavallo (come
infiorar vanamente i crini alle donne, a far superbamente risplendere gli orecchi e le fronti
culta; ma con giochi / si può far una fabula men trista. gelli,
è meglio piantar i magliuoli nell'autunno per far barbate e vigna. lastri, 1-1-236
, preparata ad arte; lo che chiamano far barbate. 5. agg.
: e saper dei che ne'campi per far bronconi è meglio por barbatelle che magliuoli
, / come alcun si diletta di far male, / e sfibbia a vegliantino
, pure, in quel giorno, far correre gli asini: strepitosa usanza, parodia
in una fossa, che ha da far col saperlo far barbicare, attrarre il
d'un nero maremmano, o biondaurate da far pensare alle tedesche lorenesi del granduca francesco
volgarmente noi sanesi chiamiamo biondella, per far la sua decozione biondi i capelli alle donne
a smorzare i colori o piuttosto a far cornice al volto e a dare al costume
vi dà lo sbratto, anderete a far la birba. 5. birbétta
nostre nobiltà si congiungano. - per far razza de nobili birbantelli. -acer
a ella / la sera in sul far bruzzo, ch'io trafelo. machiavelli,
scacchiera, egli è tutto concentrato nel far avanzare, dal suo angolo, il proprio
, 66: si comprano i birracchi per far giovenchi e buoi. muratori, 7-iii-157
ingenito tremore, / saltasti in capofila a far subbuglio. de sanctis, ii-311:
vantano che uno di questi giorni dovranno far un eccidio di patriotti. verga,
chi non può, e non vuol far servizio, anzi ha caro il tuo
cattaneo, ii-1-124: bisogna... far passare la debil corrente del nostro commercio
che questo sarebbe quasi come un voler far parlamento. tasso, 1-82: pende ad
, / ch'il gran signor le vuol far trionfanti. b. corsini,
bisbocciare, intr. (bisbòccio). far bisboccia, far baldoria. bisboccióne
(bisbòccio). far bisboccia, far baldoria. bisboccióne, agg. e
, agg. e sm. chi ama far bisboccia. bisca, sf. locale
li santi il fiaccare della voce e far voci false, e altri biscan- terelli
giovane, 9-712: e scherzando col far delle bischenche / alle donne, a i
ognuno degli intagli praticati nei madieri per far liberamente scorrere verso il pezzo della pompa
bischizzare, intr. ant. far giochi di parole; almanaccare, fantasticare
biscottino, / ma non bisogna poi far l'aguzzino. 3. tecn
a essere tutto balordo; e, per far qualcosa, guardò la data sul calendario
bisesto, non por bachi e non far nesto. = voce dotta, lat
158: -mette assieme della fiacca / per far buona impressione. / -è una testa
assai tempo a quagliar latte, a far pizze e simili altre bisogne. vasari,
decidemmo a prendere un partito estremo: far morire la nostra creatura. anche questa
sappia dir parole, / pur spera de far fatti alla bisogna. firenzuola, 112
con premio. idem, 814: volendo far l'impresa certa i bisognò a ciascuno
castiglione, 448: bisognò con diligenzia far cercar il signor ottaviano, il
le stelle partite tutte quante, / sanza far quivi più lunga dimora, / se
con l'entrata e l'altare a far croce; e questi per due pergami,
la difesa della città è lecito di far della chiesa un bastione. marino, 280
secolo i bisogni ornai non penso / materia far. giusti, i-117: venti lire
per tal cagione, bastando, per far correre il sangue per esse, le
fa bisogno al pittore. -impers. far bisogno, far di bisogno. giamboni
pittore. -impers. far bisogno, far di bisogno. giamboni, 7-1:
in quanto alla gente che vive per far lavorare... ecco, ecco:
bisognoso / non è qui presso, a far che costui renda / il sangue illustre
nel gergo de'teatri vuol dire 'far ripetere '. rigatini-cappuccini, 26
scusa ora con un'altra, per non far i compensi. tommaseo [s.
x-3-111: e ch'altro deggio 10 far? forse l'aonio / plettro in mano
notte. 2. distornare, far diventare diverso e peggiore. fiore,
rispetti umani han molta parte / a far più l'un che l'altro abbia
de'così detti aperitivi, che dovrebbero far bene allo stomaco. fanzini, iv-72:
lurchi / lo bevero s'assetta a far sua guerra; / così la fiera pessima
con la mano, e insieme accennava di far presto. [. ediz. 1827
annestare, e mill'altre invenzioni da far trottar la natura. bruno, 3-200:
voleva fare alcuna cosa, né altri far la poteva a suo; il che
cominciamento / dal nascer della quercia al far la ghianda. buti, 3-614 [par
: allora rigaglia, per non poter far altro... borbottò la classica
moglie non sarebbe venuto l'uzzolo di far la vistosa e di due braccia gratuite in
di sposare, ma a chi vuol far lezione colla sua semplicità? -blaterava il
pre tendono a torto di far passare il signor lami per un
o del salotto dove è andato a far visita, ognuno con le parole che
galileo, 696: ditemi se nel far questa esperienza, dico di questo trapasso
bocca; perché non vi ho sentito far caso sopra ciò. d.
mare, sicché elle vengono a far siepe su la foce e bocca de'porti
parole / a solo a solo, e far del tuo cor carta, / e
-a bocca di notte: sul far della notte. sassetti, 326:
che mantien tutti a bocca dolce col far credere a ognuno quand'è a solo
, / e colla bocca stretta von far le vergognose. idem, vi-298:
faccia da melenso babbeo e smetti di far la bocca a pila. -col
dì mille litigi; / tal che volendo far l'impresa certa / bisognò a ciascuno
le bocche? salvini, v-396: far le bocche, è deridere uno, scontorcendo
di bocca, mi venne voglia di far le pazzie che farei adesso.
raccapricciare, e lo so, perché fanno far boccaccia tutta la più laudevol modestia lascia
lentigginoso deformato dall'odio, si mise a far delle boccacce. =
le predette falde son tutte di terra da far boccali. ariosto, 432: cerco
al mondo acquistasi gran fama / nel far de'ceffautti pe'boccali. note al malmantile
di prendere una boccata d'aria per far meglio la digestione. nievo, 695:
schizzinoso dove a stento si sarebbe potuto far entrare una pastiglia di lichene? gramsci
della sua famiglia non tendeva certo a far fiorire. pafiini, 8-134: ma che
pronta il sole del mattino seguente per far scaturire in foglie e bocciuoli, onde meno
. -girare il bocciolino della testa: far cose strambe; comportarsi in modo strano
in su le cosce, / senza far cerimonie, ognun a caso, / e
che matta furia... gareggiavano a far ruzzolar pietroni dai precipizi per snidar camosci
. machiavelli, 814: onde massimian far triegua volse, / veggendo contr'ai
.. / un sorso mi vo'far di flegeton, / e inghiottir quel fregiàs
zimbello, per dir così, a far passare alcuni uccelli sopra di loro, a'
palato. serra, ii-57: a far boccuccia ai trionfi già aveva incominciato il
destinati, per lo più, a far da regalo, da omaggio galante,
giureconsulto assai insino a quel tempo nel far consigli riputato, ma bofonchino.
, che quando e'si manda a far giustizia, il ladro va innanzi e il
e al fin diverrà boia, / per far gir tutte l'anime dannate. f
innocente, eri dei mesti / di cui far bene è non dover, sì gioia
ogni passo / raccomandarsi a dio, far testamento, / e portar nelle bolgie il
bollata. carducci, ii-1-79: ricòrdati di far la somma e di prepararmi la ricevuta
-disse il signore: -se tu può'far cotesto, o che vieni per licenzia e
qualcosa, costretto com'era ogni anno a far cento volte le scale del palazzo
conviene, e farla bollire, e far chiara nel modo che avemo detto di
... a volerla per caldo far sollevare bisogna ridurla poco meno che al
. redi, 16-ix-311: i cuochi col far bollire lungamente un brodo di carne o
che noi consumiamo i nostri legnami a far bollire la seta da ornarne tutta l'europa
ne bolle, / che saria troppo a far liquido il vetro. campanella, i-81
d'una volta c'è occorso di far menzione della guerra che allora bolliva, per
bolliva. 13. tr. far bollire, far cuocere in acqua bollente
13. tr. far bollire, far cuocere in acqua bollente. - anche
bollire in pentola! -non avere da far bollire la pentola: essere in miseria
scommetto che domani non vi è da far bollire la pentola. -bollire in pentola
. recipiente o apparecchio che serve a far bollire un liquido. palazzeschi, 6-277
). bollitura, sf. il far bollire; il tempo che dura l'
del giorno la sua azion possente può far distinzione di queste bollizioni del mare dov'
tante foglie morte di conchiglie / buttate a far l'autunno sulla spiaggia. baldini,
-dare un bollore: far bollire brevemente, in fretta.
: bollire. -mettere in bollore: far bollire. fucini, 454: quando
, batteva i denti e li digrignava da far concorrenza ai dannati, oppure, soffocata
in casa che già si comincia a far buio. -ancora non è ora pericolosa
dei bevitori. -fare il bombabà: far festa. canti carnascialeschi, 1-528:
botte della vernaccia... per far bagnoli alla testa di messer giovanni:
e levar bombole e boccali, / far girar traboccanti / tazze co'labbri d'oro
bombolétta, sf. specie di salame da far cuocere. panzini, iii-312
da i lavoratori: imperoché, oltre al far ella gran resistenza all'aratro con le
sorridevo con una bonarietà affettata, per far vedere che, in fin dei conti
/ del mio signor che mi può far contento. tasso, 4-36: ricovro al
, nella quale era riposto il non ci far nulla; anzi non pur doviamo riceverlo
23 (385): cosa può far dio di voi? cosa vuol farne?
di cui si serve il pascoli per far sue scoperte su la 'divina commedia'
discorde s'udìa borbogliaménto / come suol far dentro un canneto il vento.
vero bordello: del quale se prendessi a far pittura, sbalordiresti. manzoni, io
cera; ma a chi viene per far bordello, o amorazzi, egli fa
qual mi rispose che non aveva che far di noi, e che noi andassimo
d'inferno fastidiosa / consumeria pur a far lecco lecco. = deriv.
peregrino, e va ramingo per toscana a far abbaiare i cani delle cascine, per
delle cascine, per raggranellare atomi novelli da far lingua. pascoli, 145: la
urtare, / credendo il bordon meglio far entrare. 2. ant.
arila, 69: alla cappina vo'far mettere una bella bordura amaranto. cicognani
accozzarsi, un andare a brigate, un far crocchi. [ediz. 1827 (
predecessori, corsero di buona voglia a far tesoro di questi semplici fiori. manzoni
più diversi capi. il primo si è far sapere agli altri, che l'
lettere le quali... si può far senza scriverle), perciocché in questa
219: -non vieni mica qui per far camorra? / -il giuoco di fischino
canapa voleva essere dieci o dodici braccia per far bor- razzi da cucina. pascoli,
315: se non ci vuol far bollire quella borragine, la lasci,
secco. -riempire la borsa: far quattrini, arricchirsi. -allargare,
comune i guadagni e le spese, far società; risparmiare, mettere da parte
, paga di borsa: chi vuol far da solo, senza l'aiuto di altri
. puoti, 3 7: dicesi far borsa delle ferite infistola te, quando
lusso e l'ostentazione, non degna far risparmio dei piccoli guadagni, nella certezza
, nella certezza che ha di poter far immensa fortuna o totale rovina in un
borsa'secondo che oggi gli si vuol far significare, come * il tale fu
, concie di cuoio, varrebbono sicuramente a far due pive ferrarese. boccalini, i-39
età feudale) per avere il diritto di far legna o strame nei boschi o di
. -portar legna al bosco: far cosa inutile. giusti, ii-375:
, il mirto, 'l cornio / a far l'aste miglior possenti a guerra.
la sana trave / pel tetto, in far la madia di robusta / quercia e
, vendere bossoletti: raccontare fandonie, far credere storie inverosimili. varchi, v-55
se egli vuol disegnarlo in bossolo, per far gli intagli. soderini, iii-14:
. dossi, 90: credeva il far versi cosa arcidifficile, un guài-sìmile all'
raro. giocare con i bussolotti, far giuochi di abilità. - al figur.
un voto). -al rifl.: far voto (impetrando una grazia)
quanto bisogna per poter in certi casi far apparire le lucciole per lanterne e la
1-i-521: gli veniva ancor fatto di far legnar ben bene qualche « piiano * liberale
questi moschettieri non abbiano ancor pensato di far le palle di ferro, acciò non
un bel giorno raimondo, andato a far visita in casa fersa, e dopo aver
, dentro 'n una fogna, / a far co'vermi e colle bòtte un ballo
agili, e destri / d'acconciare e far botti buon maestri. gelli, ii-40
e vini rinversati, se non voglion far stima de linfe e ninfe, quei,
. note al malmantile, 6-26: far legname da botte vuol dire accostarsi, perché
1-3-158: ed io che sto più a far sedile di botte?...
come un soldato che è pagato per far male, e facendolo non si tiene,
ad aver dodici / quattrini, e far dodici mesi l'asino, / e dio
in geografia. -tener bottega, far andare una bottega: gestirla. trattati
a parigi tutta la possidenza francese, che far deser- tare dal bottegone o dal raccolto
. cesarotti, ii-278: intanto lungi dal far qualche conto sopra i miei sparsi capitali
con superiori sorrisi di sprezzo, a far bottino di gloria. -mettere a
/ entrati in qualche buca, e non far motto. 2. disus.
botto. -dare un botto: far diminuire, consumare. a. pucci
piano e al sottoposto carro, per far l'impressione. = risulta evidente
pirandello, iv-470: tenermi; non far nulla -così - vivere del mio strazio
bozza, perché questo porta poco tempo il far tal bozza, e risparmia un gran
essi dà la mancia, / che far pigliar la gru ad un bozzagro. trattato
i piedi... esca poi a far sapere alle persone che voi credete ancora
: quest'avrebbe al sicuro / guasto nel far a'cozzi / una muraglia a'bozzi
la semente dei bachi non finisca a far bozzoli. pascoli, 360: vai dal
non scrivo questa stravaganza, che per far sapere di quanti mali sia capace e
i-907): e già avendo deliberato di far cardarelli, 3-124: bracati e
qualcun, n'inventano / per far delle scritture, e intanto dendo
fucini, 143: braccò il sindacato per far passare un seggiavo a braccetto d'
pulci, 4-61: che crederres'tu far, se la donzella / avessi in braccio
provo... un orrore del non far nulla, che mi pare incomportabile,
poi con minacce cercò d'indurla a far i suoi piaceri. aretino, iii-75:
come noialtri; ora divenuto incapace di far quel passo o due dall'osteria alla
mi legano. -figur. far croce delle braccia: arrendersi. d
a dichiarare che terrà braccio forte per far riconoscere una volta i diritti dell'umanità
: siccome contro un laico non può far niente, così pare che si cerchi
tal fantasia studiava tutte le maniere di far dimenticare ch'era stato mercante: avrebbe
arte). -poetare; predicare, far lezione a braccia: improvvisando, in
di polpa e di sugo, da far morire di pienezza, solo a vederli,
con libertà, senza riguardo. -anche: far sciocchezze, far pazzie. g
riguardo. -anche: far sciocchezze, far pazzie. g. m. cecchi
bracconiere che s'era trovato anche a far le fucilate coi guardia. bartolini, 1-167
avermi più volte portato il braghiero a far conciare. girolamo leopardi, 1-38:
che ha il medesimo capriccio / di far braciuole, va col sarrocchino / e
o che so io: e poi per far che? per andare nel corpo di
cliente. 3. locuz. far braciole di qualcuno: tagliarlo a pezzi
la sua squadra impertinente, / di far braciole e guerreggiar bramosa. = da
dei sensi. 2. locuz. far brama: concepire il desiderio, divenire
dovere al suo disiderio dare effetto o di far via con alta cagione alla bramata morte
.., perché ne denari puoi far poco fondamento. segneri, ii-123:
grato colore all'occhio, glielo potrai far acquistare, pestando con le noci alquante
, xxvi-2-267: la ne dovete far parecchi brani / del poverino. lippi
: tal che s'a casa altrui suol far lo spiano, /...
. brace. brasare, tr. far cuocere sulle braci. 2
rape, ch'a fabrizio / solean far dolce e sontuosa cena. dioscoride italiano
teglio e dei dintorni si cominciò a far loro le coma, e a domandare
tanto ardire rispose, insino a voler far segno di far quistione. a. f
, insino a voler far segno di far quistione. a. f. doni,
farsi stimare bisogna sparlare bravare minacciare e far chiasso. tommaseo- rigutini, 3465:
testa, con dire: -e'bisogna far qua, e'bisogna spender là; io
? e non mi potete in modo alcuno far nocumento, se non tanto quanto io
: pensate forse che bisognando non sapessi far una bravata alla spagnuola? goldoni,
rindó, averà finito di comandare e di far bravate. c. gozzi, 4-36
via, / pedante; non convien far le bravate. / prendi la penna e
a piedi fino al paese per bere e far bravate con gli operai della diga,
quell'insegna marziale non vi costringe a far bravate, né ad accettare duelli. d'
pure a vedere alla dura / se far potessi al maestro paura. boiardo,
o per altre cagioni peggiori, di far braverie e di spaurire le genti che
in sul viso, colle quali sogliono far paura e mettere in fuga i loro nemici
spavaldo, lo spaccone; fare millanterie, far bravate (sfidando senza necessità i pericoli
suonare. cassola, 2-119: irma volle far vedere al babbo i suoi quaderni.
rossi,... eran lì a far cantare e trillare. -fare
giurista, e bravuomo, che aveva voluto far la guerra da buon patriota in prima
rozza, sconquassata, sbilenca, da far credere che fosse un covile piuttosto che
gravemente con delle carte così nere da far pensare che fossero le stesse della partita
processione, 11 padrone giovane, a far vedere le sue bravure. -iron
animi, e li rende atti a far bene e fortemente anche fuori dell'armi.
gallerie, appiccarsi al vallo con mine, far breccia, dare l'assalto. monti
goldoni, v-443: intanto, per far breccia nel cuor dei sonatori, /
la facilità che le proponete, non può far breccia nell'animo di donna eugenia,
: un secreto pronto, infallibile da far la breccia nell'animo d'ogni femmina a
verso di sé, sicuro di non far breccia con quelle [zitelle],
durare assai meno fatica di noi a far breccia nelle coetanee. -stare,
sm. agric. canale di legno per far scendere l'uva dalla bigoncia nel tino
un cuoco, / sì 'l dovria far per non vivarci bretto. francesco da barberino
ho da preferir,... far più breve / non voglio che 'l ciel
; / con un sospiro mi può far beato, / e basterà ch'io senta
un mezzo intieramente diverso dal suo per far come lui, e meglio di lui.
atti disonesti di lussuria, come fa far la briachezza. a. f. doni
luterani, / col duro ferraiuol fanno far ala / ai duo signor che già son
(e serve, in genere, per far bollire il latte o per contenere
. egli era un briccone, che per far quattrini si era esposto al pubblico in
silvestro si era messo in testa di far cascar la barbara coi suoi piedi, ci
boccalini, iii-443: che burla potrei io far mai a quel bricconàccio di parmenone,
, / che è la nencia mia di far cappegli: / ella gli fa con
.]. -essere briga: far questione; litigare. caro, 15-i-100
guerra; onde brigare, prender briga, far contesa,... e brigante
si metteva ad ordine un bregantino barcellonese per far vela. a. f. doni
l'altro che dentro una bottiglia riesce a far stare un brigantino a vele spiegate,
iacopone, 24-84: s'era costretto a far vendecanza / per soperchianza c'avesse patuta
adulatori / colà fin dall'aurora a far la corte / al ministro, brigando impieghi
esito, non volendo io... far credere al pubblico ch'io mi riconduca
più può, sanza a gli altri far motto, / briga, notando, di
di firenze. caro, 15-ii-274: dovete far per modo di non dar da dire
macometto, inducendolo in un circolo a far riverenza a un zampetto di porcello, diede
qualcuna di queste brigate che vengono a far merenda in campagna. -in espressioni vocative
gli agnelli, / incapaci però di far bravura. manzoni, pr. sp.
messe alli piedi di quelli arbori per far seggio, tutti di bella brigata si
l'ha sì reparata, che porrà far brigate. -stare in brigata:
-stare in brigata: stare in compagnia, far conversazione. velluti, 34:
hanno a rasciugarsi; / né 'l posson far con una metedella. ariosto, 426
, un andare a brigate, un far crocchi. [ediz. 1827
nostro divino cesare borgia un giorno disegnò di far perire una brigatèlla di cinque cardinali,
ogni cosa... avrebbe contribuito a far di milano, subordinata dai brigatori
obliquo / s'arretraro sbuffando / per far ritorno a le magioni ombrose. carletti
, lasciare, dare la briglia: per far correre il cavallo. - al figur
1-567: importa ricostruire il monte e far sì che l'acqua defluisca più lentamente,
a coloro che hanno la vanità di far brillare il loro amor proprio nella conversazione.
brillano, e fanno mille pazzie da far accorgere le mura di tutti i loro
di pugna. 5. sprizzare, far spuma (il vino buono).
lavoro fitto, turno per turno: a far brillare mine, a spingere avanti i
gradevole lucentezza (e consiste nel far sfregare fra loro i grani con aggiunta
fresco e colla luna fuori, segue sul far del giorno una forte brinata, e
brindeggiare, intr. { brindéggio). far brindisi più volte, a lungo.
noi nominiamo con vocabolo forestiero, cioè far brindisi, è verso di sé biasimevole;
linda era in partenza e si parlava di far festa e darle il brindisi. pratolini
semplicemente come mezzo di piacere e di far effetto sulle prime, è certo ch'egli
pasticceri italiani abbiano imparato dai francesi a far questi ghiotti e delicati panini, perché
e gli amici riuniti in cortile a far la briscola. sinisgalli, 8-28:
a gan fu consegnato / che facci che far dèe di sua persona. /
per poterlo calzare. segno, far centro. -al figur.: indovinare,
giovane, 9-719: e le lodiam di far bene un brodetto, / preparare un'
genti che niuna altra cosa facevan che far maccheroni e raviuoli, e cuocergli in brodo
, ii-999: senza tante querele, senza far liti, senza brodi lunghi, il
non potendo come un uomo nel far broglio esprimere chiara mente il
, / che tutta è buona da far prati e broli. s. degli a
pisana lasciava da un canto me per far con essi [ragazzini] la vezzosa;
prendeva un broncio da non dire a vederla far passettini e torcer il collo come la
: inerme e dependente, / che far poteva autorità? -deporse, / gridò
pigionali che brontolavano, e dicevano di far presto: ai quali i monatti rispondevano
= deriv. dal veneto brovar 'far bollire, scottare '. brovare
. 2. per simil. far seccare, annerire (una pianta:
di cose da bruciare, ramaglia per far fuoco. salvini [tommaseo]
rabile consulto, cooperò a far torturare, tanagliare e bruciare,
taurine. 4. per simil. far seccare, inaridire (per il calore
la scuola per andar coi compagni a far alle palle di neve: l'immagine
corpo come una grattugia / e da far le bruciate la padella, / tanto
: al foco un contadino scamiciato a far le bruciate con un grem- bialone che
: si studia e s'affatica / di far tignere il pel del corridore / con
se i bruci fossero stati lì a far la posta per non lasciarla finire di venir
son fanfanate e grullerie di buongustaioli da far guasto alle scuole e schifo alle
. xii) 'gridare, vociare, far chiasso '. bruito
3. muoversi, agitarsi rumorosamente; far rumore muovendosi. esopo volgar.
5. tr. ant. far muovere, agitare. pulci, xxx-11-7
: considerate pazzo brullichìo / che deon far nel suo capo tanti suoni! barelli,
inteneriti / rami sull'orto brullo a far vaghi disegni. gozzano, 42
ultime brume / filtra, sul far dell'alba, un guizzo giallo, /
: mi ricorda che... per far il brunito di quell'arme bianco,
non brunita, questo basterebbe a poterla far visibile ed accomodata a ripercuoterci il lume del
, che ha sempre piacere / di far diventar brun quel ch'è più bianco,
boccaccio, iii-n-52: allora egeo fè far di cavalieri / ischiere sette, di
, e cose brune, / non volle far, per arricchir con vizio. canigiani
: venuta la sera, e cominciatosi a far bruno, s'attaccarono insieme. tasso
, ramoscello secco (che serve per far scope e come combustibile). -marin.
il lusco e il brusco, saper far fronte ». pecchi, 11-53: solo
de roberto, 408: andava a far baccano nelle taverne dove i marinai inglesi
in me cosa altre volte intesa. / far che s'ami una bella, è
era rimasta a piedi perché brutta da far paura. quasimodo, 2-53: brutto è
125: si ritirò... senza far nulla, se non rimproverarsi l'un
del ferro, seppero scavarlo, temprarlo e far l'arte de'fabbri-ferrai, maniscalchi,
occhiale, / che torta gli fa far la guardatura, / si confonde ogni
hum! hum! * come voler far capire che alle fin delle fini il granduca
prudenza usano [le rondini] in far che ciascuno abbia la parte sua del cibo
le mura, / gli otto vi proibiscon far bruttura. lippi, 9-17: profuma
né guardan s'e'v'è pena il far bruttura. = deriv. da
birbone a ella / la sera in sul far bruzzo, ch'io tragelo. pananti
lì, a rutilio gli riuscì di far cantare la cencia. = deriv
qualche tempo si accorse che gli conveniva far getto di tutte le astrazioni e di far
far getto di tutte le astrazioni e di far apprendere direttamente la lezione che è nelle
note al malmantile, 1-328: far marina viene dalla similitudine del romoreggiamento del
del romoreggiamento del mare quando comincia a far tempesta, che, sentendosi di lontano,
discorsi nessun effetto producevano, si dovettero far manifesti sopra gran carri gli ammassi dei
quando sarà condotta a mano da bacco per far qualche visita a venere. al buio
per terra. correre a perdifiato. far delle buche e entrarci dentro per non essere
, che poca saglia, / e da far fuoco commoda, desio. idem,
spendere, e così presero campo a far qualche provvisione per l'avvenire, pagando
gioco fanciullesco che consiste nel cercare di far entrare in una serie di buche una
terre poco appianate il grano non può far di meno di non nascere a mucchietti
aggiriamo intorno e torniamo e ritorniamo a far e rifare quelle medesime cose che fatte
bandello, 1-54 (i-623): con far le bucate di qua e di là
..., e per comprimere e far uscire gradatamente l'aria che riempie le
18-122: non domandar quel ch'io so far d'un dado, / o fiamma
o bado, / o non so far la berta o la bertuccia, / o
ordinato! certo che costei ci voleva far capitar male tutti a due. oh
al pastore fuor di mano / sul far di notte avea mandato un segno.
, dicerie); dire in segreto, far correre voce, andar dicendo in giro
quivi sento bucinarsi, e molti / far capannole, e divulgar novelle. boccalini,
tr. { bucherò). bucare; far buchi. s. bernardino
v-45: bucherare, ancora che significhi far buche e andar sotterra, si dice in
, e oggi a venezia si dice far brolo, ciò è andare a trovare
come se i bruci fossero stati lì a far la posta per non lasciarla finire di
di ragazzi, consistente nel cercare di far entrare la pallina in una buca fatta
in terra. -far buchetta: riuscire a far entrare la palla nella buca. -seminare
chiusi, / s'egli non sa poi far altro che questo, / color,
: le parole buco dell'uscio sogliono far parte di locuzioni coi verbi stare,
,... ma non ne far parola a nessuno. palazzeschi, i-478:
51: ma l'uomo ha a far con certe teste buse, / che
ippia appresso erodoto ebbe in sogno di far incesto con la madre, il qual
giunco '(che si lavorava per far trecce, stuoie, ceste, ecc.
andare a buda: partire per non far più ritorno, andare a morire in
. lippi, 5-13: per far sì che baldon dia volta a dreto,
corpo come una grattugia / e da far le bruciate la padella, / tanto che
questo proverbio si dice coperta- mente: far come il cane del peducciaio, e s'
25-17: la vecchia musica non sa che far gemere budelli, far passare il fiato
non sa che far gemere budelli, far passare il fiato in tubi di metallo o
s'accozzò l'arte colla natura per far un bellissimo bue vestito da uomo:
, mai costumi, e portamenti, da far salire in reputazione ogni buon cuoco.
che è un bue, non vuol far nulla, e mangia. giusti, i-74
si vede il modo apparecchiato / di far che resti il mal accorto un bue,
-cuocere il bue: perdere il tempo a far qualcosa di inutile, di insensato.
festa in firenze, che consisteva in far correre al palio le bufale incitate e spaurite
, iii-279: in quanto poi al far scelta d'uomini eminenti nelle buone lettere,
non altrimenti docum.) * far buffonate '(cfr. buffone1).
ch'e'gli dessi un buffetto / da far cadérgli di capo due schianzi? buonarroti
v'è una ragazza da uomo che vuol far fracasso,... altra ragazza
come tanti nani tarchiati in vena di far buffonate. pea, 3-39: io non
ecc.) che esercitava la professione di far ridere e divertire i principi e i
qualunque merto al paragone, / e a far sorte talor giova non poco. rajberti
il buffone del re? è degno ufficio far ridere il re. de pisis,
buffonate; chi agisce in modo da far ridere di sé; persona poco seria
ch'ella valse: / e vuol far cleopatra? buffoncella! leopardi, 841:
qui, don luciano mio, parlandone far cosa migliore che buffoneggiare con le donnette,
poca abilità nelle composizioni buffonesche, e da far ridere. muratori, 7-ii-391: non
sodomia. -al figur.: truffare, far beffe, ingannare. -mandare a farsi
insieme un'occasion prossima di mandarmi a far buggiarare in buon lombardo. giusti,
: gli scudi che vuoi dare / per far dietro a'pedanti il buggerio, /
detta familiarmente, per la consuetudine di far credere ai bambini che ciascuna sia il
e vano io creda, / non posso far di non mi dargli in preda.
que'moderni, a cui non cale far dio bugiardo, per far copernico veritiere
cui non cale far dio bugiardo, per far copernico veritiere. 8.
chi 'n sul pero d'amor vuol far de'nesti / vede le frutte via di
lunghissima notte,... a far la sentinella a un bugigattolo, dal quale
« hum! hum! » come voler far capire che alle fin delle fini
annottare; essere buio: essere notte; far buio: indugiare fino a notte;
farci perder delle ore o anche di far buio per istrada. gozzano, 343:
ciascuno. note al malmantile, 10-5: far buio vuol dire consumare tutto il suo
non sapere una cosa può anche non far vergogna a nessuno. ma tesserne proprio
sua premura,... a far che fosse al buio, più che si
bunium o carunt bulbo-bulicame però non ha che far con bollire, bensì con castanum)
. ibolla. eccetto pigliando bollire, per far bolle senza fer vore.
, / ottavio, io ben poria / far gli alti pregi espressi. marino,
, o di erronea tosto che far increscere e ridere bonamente di sé.
per bonamano, non solo non potergliela far pagare al sor checco, ma dover
son fanfanate e grullerie di buongustaioli da far guasto alle scuole e schifo alle persone
, 6-239: -non mi vorrà far credere che una così bella donna lo
: vedi oggimai se tu mi puoi far lieto, / revelando alla mia buona costanza
sua fede infido, / motto osa far d'accordo infame e vile, / buon
poi con minacce cercò d'indurla a far i suoi piaceri. bandello, 4-26
. varchi, v-37: diciamo ancora far vezzi e vedere alcuno volentieri, e
, 166: francesco s'avanza a far buon viso / a quest'ospite pio che
maestro sarebbe colui che m'insegnasse di far così preziosa catena, né so bene
(27): a voi convien far fare corde molto più sottili agli archi de'
tutti comunalmente s'usano; e appresso far fare saettamento, le cocche del quale non
vite in una fossa, che ha da far col saperlo far barbicare, attrarre
che ha da far col saperlo far barbicare, attrarre il nutrimento, da quello
posarmi da modella), l'avesse a far capitar nel mio studio.
si voglia mestiero eccellenti, prima! far loro apparar le buone lettere e poi
né a spesa né a fatica in far d'avere bonissimi testi antichi. bruno,
: parlando esso lionardo del getto che far voleva del suo cavallo, n'ebbe
d'uno che ha paura / di non far buona figura / come frate e come
, 251-4: l'alma luce che suol far contenta / mia vita in pene et
con qualche buona fortuna, suol subito far gli occhi grossi, e perdere affatto
, 286: non avea imparato a far saltar la moneta sulla tavola per provare se
cecchi, 6-3-2: egli hanno avuto a far con altri che con un pollastrone cresciuto
anima (v.). comincia a far la muffa, se lo piglia, colle
, i'so che e'non ha a far parola. borgese, 1-206: 10
., e quelle stampe permise di far buone per la detta valuta a chiunque poi
bonine, e ce ne furono da far spiritare anche il diavolo che sta sotto a
ma deve esser cura del nuovo di far sì che non sia desiderato anche dai
allegri, 91: del buon si debbe far sempr'a miccino. galileo, 574
.. prendiamolo; dove c'è da far bene, facciamolo. pavese, 8-339
25-17: pannicei caldi, / e'bisogna far di sbarco. altro,
di sbarco. altro, e far di buono. sassetti, 166: quando
che speziale del palazzo pontificio. vi vorrei far cardinale; messersì cardinale. goldoni,
tanto effetto sull'animo del re, da far tacere le buone intenzioni che egli aveva
quando uno giuoca di danari si dice far di buono, che vuol poi dire
politica debbono sciuparne almeno cinque o a far versi, o a tenere conferenze o a
voluto dir voi. bel principio, a far d'un povero compagno un uom da
. casti, 20-47: tornò a far di nuovo il burattino / con lazzi
abburattasse! il nome di belzebù sul far della notte e in quel terrore, e
secondario, lo rimproverava spesso con un far di burbanza. panzini, iii-578: la
del mare, sicché elle vengono a far siepe su la foce e bocca de'porti
de'buriassi il nome altero / per far che viva eguale ai nostri carmi. grossi
stagno e altri per burla, di non far rumore. metalli, dissegnar bene,
tazione, così nelle burle il far contra l'aspettazione induce riso. firenzuola
dire: non è vero, vorrei far da vero. pazzi, i-3-355: e
, di scherzo; prendere in con far loro intendere che queste erano le feste militari
degli spagnuoli; e ciò per obbligargli a far l'induzione, castiglione, 512: forse
io m'immagino che abbiate avuto intenzione di far da rispondere. noi però ci accorgemmo che
non si sapeva di burlare il pubblico e far valere la loro merce: il che è
[il centauro] lo sollevasse per far così burlando paura a'centaurini. redi
lo aver avuto a male [il far burle] ma aver premiato largamente i burlatori
; ma unita la compagnia, per far leggere a ciascheduno la parte che dovea
l'orecchio: / ci vuole un far più spesso da burletta; / anche serio
., essendo universale, seppe anco a far versi toscani e burlevoli accomodarsi. g
se qualche burlone si fosse divertito a far loro il più innocente scherzo in quei
deba credenza, ed io per non far strepito sono andato a dormir senza cena
3-8: io non le starò a far la descrizione di una burrasca che ci
abbiam d'ogni ragione / da poter far marinate, / di vitella e di castrone
freddo nella zangola, in modo da far rapprendere il grasso). =
: usasi [l'attrepice] a far torte, mescolandolo con cacio, burro
basta il vento o la tempesta a far pulizia. quasimodo, 4-34: la tua
, e questa bella / industria del far suo quel d'altrui, /..
): tutti s'ingegnano oggi a far qualcosina,... meno que'
, domattina di levata vorre'andare a far du'cale a bocca di rio per
ricamo! oh che ore gettate via a far aghi da cucire, empier busecchie di
vini, batter bambagia, infilare vezzi, far manigli, imbeccare uccelli e far cordelline
, far manigli, imbeccare uccelli e far cordelline, nastri e reticelle! bab-
tener cattedra di democrazia e si faceva far la lezione dai busecconi e dai cervelee
trombe sonare e busoni, / e far pel campo variati strumenti / per mon-
delle busse molte, / eppur voi far del cascamorto teco. gioia, i-56
la bussola: però, prima che far maggior cumulo, proponete le vostre diflficultà
, cioè arsi, sì come anticamente far si soleano. ariosto, 14-101:
, 56: se il virtuoso fosse solito far parte di donna, porterà sempre
sm. invar. persona incaricata di far sgombrare la scena prima dell'alzarsi del sipario
. caro, 9-1-307: perché vuol far questi ottomila fanti con dar non più
butterà il ranno e il sapone senza far bucato, perché roma formicola d'ingegni,
coltura). -al figur.: far sperare in una buona riuscita, mostrare
chi non aveva talento da giugnere a far l'oratore, si buttava a fare
fagiuoli, 3-3-44: or ch'ha da far? bisogna che si butti / a
: svalutare, screditare; prostrare, far deperire; abolire. -al rifl.
» rispose l'aggiunto, e incominciò con far buttare all'aria coperte e materasse.
collodi, 457: non potendo far altro, si tappava gli orecchi e
». -buttarsi al matto: far azioni da pazzi (di colpo,
della vita. -né allo stomaco dèi far caso. altrimenti gagliardo, apprenderai, è
quali buzzi volendo un longobardo per forza far danno e ruberie, in prima mena
ci vengono a esercitare la loro industria di far bruciate, ballotte, pattona, ecc
per raggiungere un vantaggio proprio, per far danno a qualcuno. caro,
ogni giorno ne pensa una, per far qualche dispetto alla corona di spagna. leopardi
, bagattella. dossi, 523: far qualche cosa anche male, sia pure
quel dì preso avessi medicina, / con far cristei di fior di petacciuola; /
ha veduto, non sono molti anni, far cavalieri li meccanici, gli artieri,
rimangano a impiastricciale le loro selve e a far pagare 5 centesimi dove cacano le loro
la rivolgevano e sovente se la voleva far caca, le dimandavano. et ella
per aver di quei catolli, / da far de le patacche e de'fiorini,
cappellaccio condotto nello steccato dal non poter far altro. tassoni, 7-41: e
. allegri, 38: quando col far dell'uomo / bravo, e del cacasodo
-a cui rispose la poavola: io vorrei far caca, mamma mia. -et adamantina
in caccia. / tu nascosta starai sanza far motto / con l'arco in mano
. doni, 3-93: vien poi a far notomia deu'opere, e leggi la
scongiurò l'impresario e il capocomico di far salire sul tetto due, tre, quattro
, 9-31-1-145: continuo si era in far caccia de'fedeli. idem, 34-296:
e con arme d'intorno / per far caccia de'lupi e degli orsi.
panzini, ii-685: erano in due a far la caccia più accanita alla dolly.
diavoli prendo al laccio; / so far malie e sì le disfaccio; / per
/ tollerino lo tuo albergo, cresice far soiomo; / albergastice 'l monno e
: atterrare, gettare in terra, far cadere; nascondere. -anche rifl.
boiardo, 1-4-42: or che li potrà far, che quel portava / un coi'
e caccia. 9. far penetrare, conficcare con violenza; introdurre
galileo, 4-3-312: torniamo dunque a far cadere nel primo modo sopraddetto la berta
terren ritto si getta, / per far di mattafolle aspra vendetta. bandello,
: la prega... / a far in mo, se si può far di
a far in mo, se si può far di manco, / ch'ei non
a credenza, onde egli in cambio di far le sue vendette, si cacciò a
ferro, che si adopera per far uscire dal loro incastro, per
mille cacherie per gire in paradiso a far la ninfa o ver la sposa.
util ministerio / in cucina andò a far da santa marta; / e vennero il
e, trovandola a mungere e a far caci..., la baciò palesemente
è trista! ma la non ha a far con oche, risponderò per le rime
sia licito a catauno di poter far compagnia di mercanzia et di fatto d'
piume, / come dannato è a far l'umile vulgo. leopardi, 38:
adriani, 3-1-304: vedi se è possibile far la prova in breve spazio..
, insieme, oggetti che si ostinano a far parte del mio panorama. pavese,
, sapete molto poco, quando non sapete far sì che l'elezione cada sulle persone
/ più in tanto errore, e a far penitenza gloriamo, sì, ma
sì che la voce nell'atto di far pausa si rialza di nuovo, e
lor figli o gli fratelli, / eredi far cader di lor ragioni.
non mancavano gli assediati... di far resistenza, conoscevasi nondimeno che la piazza
firenzuola, 461: costui gli potrebbe far nascere un desi derio di
che ne l'ultima e penultima sillaba far si suole; quando largamente, s'intende
. mirano più a luccicare che a far lume; sono del ramo cadetto della famiglia
segneri, i-374: quando ancora a far morir presto l'uomo mancasse il verme,
seguente, mentr'egli da sé non può far altro che far cadute. muratori,
egli da sé non può far altro che far cadute. muratori, 7-ii-145: la
.. sono tutte riflessioni che ragionevolmente possono far temere della caduta di questa che chiamerò
pane, o paste dolci, per far colezione. foscolo, xiv-125: lo stanzino
de sanctis, i-78: pio ix dee far colezione di caffè e latte?
in cera: caffettiere, vasi da far bollire il cioccolatte, il thè, chicchere
uso specialmente di bollirvi l'acqua per far la bevanda del caffè. le sue
si mettono sempre in caffo, per meglio far credere le loro bugie.
la cui diliberazione / non si poteva far caffo né pari. -uno dice pari
in caffo: dare particolari credibili per far accettare una grossa menzogna. pulci,
cagionava negli edificii, non avea che far nulla né collo spegnersi delle lucerne,
questa potentissima reina, essendo avvezza a far acquisti de'stati grandi con i parentadi
la mia vogliensa / sommosso a conto far di sì gran torto, / il
i municipi, instituire consigli provinciali, far parte ai laici negli uffici di stato,
amassi e dielmi in fato, / per far di sé col mondo esempio e fede
v-336-21: l'altrieri, per caxon de far dir messe, / al preite me
giaceva sopra il lettuccio, e parendole poter far venir il suo amante, mostrando però
cotta. 2. tr. far coagulare. pascoli, 1395: le
la zuffa si attaccava, non avrebbono potuto far lunga resistenza a quegli insolenti politici.
acida (usata nell'industria casearia per far coagulare il latte): preparata dall'
(e veniva usata un tempo per far cagliare il latte). = voce
litiga clamorosamente). -far cagnara: far chiasso, baldoria. v.
tardi per posterie a bere e a far cagnara o nella stanza di dietro a giocare
si mangiano le lastre, e vogliono far paura altrui con l'andare e con le
davanzali, i-23: andaro incontro quasi a far riverenza le legioni, non gaie al
confidenze; poco dopo mi metteva a far da cavallo percotendo con un vincastro senza
ii-255): ed è venuta a far questo cammino / una cagnuòla mandata da
fa, sol, la; le fa far tombole per galantaria, la fa abbaiare
/ legni arrancar, vogar, legni far vela, / ammainar, dar fondo
dar l'esempio a'suoi che voleva far divenire marinai a ogni modo. bettinelli,
arte. un primo esame bastò a far vedere che non aveva sofferti danni irrimediabili
calamaio, / né me'venir, né far far ricordanza, / néd esser ricco
, / né me'venir, né far far ricordanza, / néd esser ricco più
ha il potere di attirare, di far rivolgere verso sé lo spirito, l'attenzione
uso, nella bussola primitiva, di far galleggiare l'ago magnetico su una cannuccia
, i-107: cristo, quando vuol far la grazia particolare ad un uomo gli
drento / che il gridar e il far forza erano fole. / « io fingerò
, 11-9: la terra utile a far del grano è quella la quale naturalmente
galileo, 4-4-326: la provvida natura dovendo far gli uccelli molto leggieri,..
calandre. 2. locuz. far cantare la calandra: in senso osceno
si stropicciava il manipolo, aspettando di far cantar con esso la calandra. =
un'altra, dice: 'tu mi vuoi far calandrino ', e talvolta * il
ambra, 60: io lo vo'far nel calappio / entrare. dossi, 156
era rimasto, ozioso vanesio, a far pompa di sé con la falsa modestia
, tr. spostare verso il basso, far scendere (lentamente, con una certa
uncini alcun veniva còlto se gli faceva far un bel volo, tirato su tosto
mio padre a viva forza si era voluto far calar dentro sino alla crosta del cratere
intorno. una sua occhiata bastava a far loro calar le ali, e a lei
: gli mostra come egli abbia a far, se vuole / che poggi in
poggi in alto, e come a far che cali. bruno, 3-769: questo
e calando dall'altra l'abilità di far nuovi accumulamenti. goldoni, iii-39:
mio padre a viva forza si era voluto far calar dentro sino alla crosta del cratere
1-34 (i-421): ma perché sapeva far alcune calate nel liuto, a zanina
. boccalini, i-161: nel farsi far largo nelle folle, nell'aprirsi la
la cianchetta agli emuli loro, per far loro dare in terra crepacci così vergognosi
. -fare calca: affollarsi, far ressa. -al figur.: fare
consolarli / per la partenza, la qual far dovea / da loro, e non
col calcagno presto / fece a presti destrier far le vie corte. garzoni, 1-308
vulcano de'miei scartafacci, cosa potevasi far di meglio? -pestare il calcagno
di cose strane, / piantò sul far del giorno le calcagna. giusti, 2-40
ch'egli [lo scultore] adopera nel far le statue, detto l'uno l'
poi si considera, il modo di far le forme e i modelli d'esse.
/ tutta candida e bella, / far de la sua beltà giudice il cielo;
e calcato il rispetto dell'onore, può far che vuole, senza averne anche un
, finiti cinque mesi, cominciano a far l'uova, e se le femmine non
ordinaria o trasparente, a effetto di far comparire sopra altra carta o tela o muro
intr. e rifl.: accalcarsi, far ressa. dante, purg.,
pozzolana). -calce idraulica: che può far presa anche sott'acqua (e si
. palladio, 1-5: le pietre per far la calce o si cavano da i
a molti usi, e in particulare per far angolo a'canapi che tirano i
ardisca in modo alcuno mettere o condurre o far condurre per vendere in detta città di
in lombardia, non ha altra pietra da far calcina se non mista con infinite cose
: è vero che impunemente si vede far uso del gesso e dei calcinacci alle
delle quali si servono in lunigiana per far calcina, alcune sono di cava e
cottura. -per simil.: far divenire col calore violento e continuo simile
più infima parte della sua rota, se far lo potesse; e quivi col calcio
calcio nella pancia della provvidenza, per far suonare com'era fessa, quasi non
un modo per molestare, tormentare, far danno a qualcuno. gelli,
questo calcio in gola a fabio per poterlo far fare a tuo modo. lippi,
prima! ora che avreste il mezzo di far risorgere il nome dei trao!.
3-57: un cavallo infuriandosi cominciò a far salti, e sparar calci con gran pericolo
: e consiste nel cercare di far penetrare, colpendola coi piedi o con la
senza armi, che garreggiano piacevolmente di far passare di posta oltre all'opposto termine
posso. 2. locuz. far le edicole, menar le calcole: in
della situazione, delle circostanze); far conto. guicciardini, 255: tutto
che fa i calcoli; che sa far bene i calcoli. -al figur.:
giudeo. paoletti, 2-45: per far tutti i lavori anticipati, seminare,
di scegliere, di agire. - far calcolo su qualcuno: farvi assegnamento.
, per non avere / saputo così ben far le campane / di san ruffello,
2. locuz. figur. far due chiodi a una calda: prendere
: 10 ho pensato con questa visita far due chiodi a una calda; trattenermi
o di altro metallo) adoperato per far bollire liquidi; quantità di liquido contenuto
la ruffiana] quante legne vanno a far bollire le caldaie, dove si lessano le
. « attizzeremo i fuochi fino a far scoppiare la caldaia! *.
una caldaia; quanto liquido si può far bollire ogni volta in una caldaia.
per lo più di rame), per far bollire liquidi; caldaia; quantità di
caro, 12-i-15: monsignore era contentissimo di far ogni cosa, ed egli mi commise
veglio, mane e sera, / per far caldegli, aranci e gran cidroni.
/ ma l'altre parti indurare e far forti, / perché le calde e fredde
(i-543): se n'andò a far la debita riverenza a le signore reine
/ ti seguirà, se fuggi. -non far passo; / né difesa, né
bene spesso a porvi mano, temendo di far guasti, perché la mente fredda non
4-27: perché uno che il soldato a far s'è messo, / mentre dal
, e dato ordine di voler far fuoco, in questo mentre che io aspettavo
bisogno, le di- vengon cartapecore da far vento per trastullo. verga, 3-50
, 22-54: quivi mi misi a far baratteria; / di ch'io rendo
che fosse molto confortato e riscaldato di far uffizio contro a coloro che tolsono detto
, 1-5 (i-70): mi fa far digiuni e vigilie, che in calendario
di mille paia di fica in suso senza far motto, altri recatosi con la mente
lumi di luna, occorre, per far presto, far tutto da sé: tanto
, occorre, per far presto, far tutto da sé: tanto più che se
arrosto. -cavare di calende: far perdere la ragione. lippi, 1-30
/ e sia intorno a lui sanza far resta, / dicendo che già mai a
le belle sartine che erano uscite per far commissioni, e che avevano trovato, per
pregherà / ched i'verso ricchezza far potesse, / ché poco parve
: a che mi strugo a far sempre immortale / questa legiadra in cor di
trovare istorie, formar dialoghi, far caleselle, cantare all'impro- viso
impro- viso, corrucciarsi insieme, far la pace, morir dalle risa.
di un quarto di trotticello da far morire; ed anche in carrozza chiusa,
d'assettare ogni cosa sopra il calesse -di far attaccare i cavalli -e di dire all'
dilone non venisse anche il ghiribizzo di far tagliare a pezzi i muli, i
, domattina di levata vorre'andare a far du'cale a bocca di rio per
spigliatezza e sincerità nel costume, e far cadere tante smorfie e calìe.
dentro. 6. locuz. far calìa: mettere in serbo, conservare.
s'accorge ch'e'non v'è da far calia. redi, 16-vii-34: le
e che perciò non v'è da far calia. = di etimo incerto;
mi diverto ogni volta che lo posso far lavorare per me, un politicone di
, i-107: cristo, quando vuol far la grazia particolare ad un uomo gli dà
mesciuto agli uomini nel calice della vita per far loro tran- ghiottire quell'amara bevanda.
santo fruttuoso. -far calle: far luogo. straparola, 2-2: con
cominciò a menare una danza, facendosi far calle a coloro che s'appressavano per
palesarlo. savonarola, 17: al far ben ogn'uom volta pur le spalle:
[delle bacche d'olmo] per far presto fare il callo ove si saldano
cosa: cicatrizzare una ferita morale, far dimenticare un dolore, una passione.
, 15-275: non hanno ritegno di far sapere che le loro callosità sono inveterate;
in collera col municipio, e a far tutto questo chiasso. ora si devono
le speculazioni, calmierare le aree, far rispettare i regolamenti. = deriv
, vi sono altre piante ottime per far caloria, come le rape e la senapa
... presto si sarebbe dovuta far la divisa su una parte e ricorrere a
vita nostra ben portarsi / consiste in far del bene, e in non far male
in far del bene, e in non far male, / ed ori, e
ampie finestre / spargete il sangue, senza far penserò / se a dritto o a
al sicuro, trovò tempo e modo di far dipingere sul fianco della chiesa di santa
che di sé si dica male, e far di modo che non solamente non sia
un trattato, che il papa dovesse far congregazione in s. pietro, e
, sia tenuto per debito d'onore far ricorso al paragone deh'anni, per
del nonno, per calunniare e quindi far scacciare luca. bacchelli, i-iii-
: le ricordo bene che s'ha da far con persone calunniose, e che a
, se fosse necessario un nome a far credibile la mia parola. guerrazzi, i-167
colonne, ii-168: amor non cura -di far suo'dannaggi / ch'a li coraggi
, / non che v'appressi a far dentro calura. -far sentire le
che per i funzionari in via di far carriera, le scale di certi uffici
ben mitrarmi, / non ti potrebbe far d'un capei calvo. -calvo
sarebbe assai buona cosa se, invece di far sonetti, i giovani imparassero a fare
... / uom chi per mal far è benastrutto, / calcie che soperchiano
tirate e la disposizion della persona nel far le riverenzie. aretino, 8-2:
nascosta. / il tristo si volea far trar le calze, / e te l'
da suddita obbediente e morigerata imparate a far la calza. 17. prov
1-29: come suole il buon sarto in far un saio / tor dal corpo,
più minuti di esso; vi pregherei di far loro osservare come nella battaglia di legnano
ché io non posso lavorare, né far l'arte mia *. e messer ridolfo
.. per darti la mala pasqua e far di te ridere la brigata?
infreddata; / or sappi che de * far d'ogni altro mese /..
menano e rimenano le cave palme, per far andar a sesto la calzetta; con
paoletti, 1-1-109: vogliono i contadini far tutte le mode: si veggono nell'estate
superbia, se un calzolaio si assume di far nuove le scarpe che gli si portano
, 21-9: ma non ti vo'far mica i calzoncini, / che vi
vaglia cambiario o pagherò) 0 di far pagare ad altra determinata persona o all'
vivere, l'espressione; trasformare, far sì che una cosa diventi altro da
questo caso il miglior ripiego sia di far cambiar aria al frate. nievo, 155
tentare di falsare i fatti, di far apparire le cose diverse da come sono
prezzo / due volte più, per far la somma pari. i. nelli,
si chiar'ha / di non far già mai cambio / di lei a nessun
divota, se ben dovuta, a far che la partita del cambio tra noi
la via più vantaggiosa, sia per far passare fondi in una città, sia
padrone, che s'ha egli a far da desinare stamani. -a proposito: ecco
piano. alvaro, 9-12: basta far vedere a un potamese un oggetto che egli
. fu forza condurre un cambio [a far la cicalata]. giusti, 2-123
cambi: dedicarsi con particolare applicazione a far cambi. velluti, 37: e
: il cambista non si limita a far questo cambio sopra monete correnti all'interno
fra le camere dei signori, parte per far codazzo a lui, parte per far
far codazzo a lui, parte per far paura al gonfaloniere,... notificò
vasari, ii-222: leone x risoluto di far fare a s. maria di loreto
in pena del resto egli ti converrà far per un anno l'ufficio del capitaniato
loro, n'avessino cura [del far rifondare il ponte santa maria di roma
-definitemi ora il giornalista incaricato di « far la camera ». -l'arte di «
la camera ». -l'arte di « far la camera », ossia di tirare
nel dialetto giornalistico, si dice « far la camera »? — nessuno l'ha
si tappa, / più pompa non può far del suo valore.
poiché tu sei nell'abbondanza, / non far solo per te la scorpacciata; /
2-685: era il concerto di far comparire un piego... con
mio padre a leggere che io volevo far penitenza anche dei peccati suoi! corse
santo ne condusse quel meno che far potè: cavallerizzo, maggiordomo,
il bre sciani ci possa far vedere * la squadra dei dragoni a
considerate se quella frasca vorrà mettersi a far la cucina, ella che sta nella sciocca
vece di andare all'osteria, potremmo far preparare qui sopra, nei camerini di
sospettato l'autore ebbi la furberia di far l'indiano; ma con tutto ciò mi
il bravo signorino / le visitine a far nel camerino. pirandello, 7-242: come
camerino. pirandello, 7-242: come far presentare la gàstina, che nel suo camerino
cesarotti, i-169: ma altro è far autorità, ed altro far legge; ed
altro è far autorità, ed altro far legge; ed io non mi oppongo
, scostò un poco la tenda per far luce. = voce dotta deriv
fossi, a tirar condotti, a far argini e a corrivar la terra con mille
. sudare una camicia per indurla a far quello che lei, in fondo,
essere tempo da battere in camicia: far freddo. -al figur.: essere in
fu alto, si tirò su a far ombra al viso. de roberto, 316
. paoletti, 1-1-109: vogliono i contadini far tutte le mode: si veggono nell'
ch'e sensi tuoi sien tali / da far perfettamente il loro uffizio, / la
ne la strada diritta, pensando di far meglio, per accortar il camino, divertimmo
, senti il nocchiero / che a far cammin n'appella; / mira la navicella
si disdice ad un ignobile mancar di far operazioni virtuose, che ad uno nobile,
sicché l'uno faccia scala all'altro, far battere il cammino a varie bande di
mal cammino, non mi curando di far così bassa impresa, e non molto lodevole
, ii-477: movi, ballata, senza far sentore, / e prenderai l'
: quella instituzione che ha da far il cortegiano nel suo principe...
, veduto il tempo a proposito, fatto far dello di ciò che vi
/ studia il camin; non è da far dimora / là, dove amore e
grano a rotta di collo, e far cascare i prezzi. una camorra!
povera gente di campagna, o se faranno far la legge buona solamente per loro.
progetto che avevamo quell'anno. andare a far campagna nel paese d'oreste noi tre
sempre presa, / d'andare armato a far campagna rasa. -perdere la campagna
da un albergo di san remo a far la campagna estiva al 'cannon d'oro'.
antica usanza di alcuni comuni, di far comunicare le scadenze al debitore da un
veramente una gran cosa paio / a far lo spegnitore e il campanaio! giusti,
rende il suono e il peso di quanto far la volete [la campana],
contatto, seguitava per due minuti a far capriole. piovene, 5-452: la
la carica della sveglia nuova, per far sentire il campanello ai bambini. baldini
. prudenzani, ix-534: per voler far cosa eletta / fér lì fare una fontana
fare una fontana, / può'fier far una campana / bella molto e assai grossa
campaniléggio). letter. abbondare, far mostra di numerosi campanili.
mi rattegno, / ché ciò pur far convegno / s'io vo'campar di morte
, i-434: ha imparato oramai a far dei periodi che càmpano veramente d'aria
tr. pitt. mettere in rilievo, far spiccare sullo sfondo le figure (di
ridendo: « si correvano dietro! bisognava far la guardia a loro pure!.
sarà tenuto per un tamburo quando si vorrà far riputar capitano. algarotti, 3-96:
per atterrarla. 2. ant. far danno, nuocere. 5. bernardino
, ma ben sì di luce per far campeggiare ciascuna delle sue schiettissime perfezioni.
insieme negli edifizi solidità ed eleganza, far campeggiar le parti ornate colle lisce,
a farsi sentire, si mettevano a far colazione a un'ombra, sotto un
pulci, 17-25: farinosi insegne, come far si suole, 'e fornimenti per
le trine e i ricami, pareva di far male a lasciarlo finire in quel modo
un rigagnolo di luce viva, da far pensare alla colonnina di mercurio del termometro;
trei, / qual sogliono i campion far nudi e unti, / avvisando lor
e peregrini / vi concorsero insieme a far tenzoni. ojetti, ii-529: chi
campo, / e cominciare stormo e far lor mostra, / e tal volta
qua sto cheto, e non potendo far altro, bado al paese e incoraggisco
, 45-55: ma due cose ha da far: l'una disporre / il cavallier
iv-179): e che sperava ogni altro far cadere, / contra ad ogni altro
s'ardisse o spiegar schiere / o far conflitto. tasso, 2-46: voglimi in
avria per questa absenza, / di far di pudicizia esperienza. guicciardini, 350
di mostrar la sua fede e di far viva / pietà ne l'altrui cor
poterlo convincere con testimoni irrefragabili e manifestamente far palese il suo fallo. buonarroti il
favore, per così aver campo di far parere più bella la loro modestia.
tutti vostri pari sete valorosissimi circa il far giudicio delle dottrine, dopo aver crivellati
aretino, 1-5: dice che, in far voi [carte da giuoco], io
siam sul curro / d'andare a far un ballo in campo azzurro. note al
/ di viver a me stessa e di far vita / conforme a le mie voglie
sul campo eleo la gioventute argiva / far prova di possanza. barilli, 6-66
: morire. -mandare al camposanto: far morire. nievo, 1-31: finalmente
perché in questo loco non si può far altro, quando se riceve un torto da
le zanche, / credon con draghinazzo far battaglia, / a chi batton la
in dono, / ci darebbe da far questa canaglia. magalotti, vi-150:
« sta rientrando ». per non far danni, non parlai della notte. lei
d'imitare quel fanatico che, a far vedere quant'egli abborrrisse ogni odore d'
7-52: diliberò il comune di firenze di far fare la gran pescaia in arno.
ne avrà l'incum- benza, a far qualche gran canale, non già per uso
. carletti, 210: volendo far loro portare botti di vino, pezzi di
ch'egli ha fatto, e quel che far conviene / poiché gli è stata data
canatelle così deboli / per non mi far crucciare, e per non perdersi /
vogliono piuttosto alimentare la canatteria, che far limosine a'poveri. carena, 2-188:
tr. [cancèllo). cercare di far scomparire una parola scritta, un segno
; cassare. -per estens.: far sparire (pitture, iscrizioni).
un debito, una condanna); far dimenticare; perdonare. -cancellare dalla memoria
. doni, 3-16: brevemente senza più far sermone il sapere vuole insegnare, regnare
di carta (o altro): far scomparire da esso parole, scritte,
sullo scritto, sul disegno che si vuol far scomparire. -per estens.: eliminazione
. stor. tassa che veniva pagata per far annullare un atto di accusa.
2-68: ordinarono molto segretamente di volere far muovere della magna messer carlo re de'
: -e che male m'ho da far venire? -il cancaro che vi mangi.
, intr. (cancrèno). far cancrena, diventar cancrena (e si riferisce
e ima candela benedetta, e lascia far me. sacchetti, 41-26: le
pigli con uno che te la saprà far vedere in candela. -mostrare qualcosa
, in cera: caffettiere, vasi da far bollire il cioccolatte, il thè,
se fin ne le cose minime non puoi far senza me, fa anco che nelle
-servire per candeliere: solo per far numero, senza partecipare alle deliberazioni.
. io non son qui solamente per far numero; ma devo dire ancor io il
sé con sì fatta salute, / per far disposto a sua fiamma il candelo.
1-3: siano tenuti... di far fare le vigilie di queste feste con
frugoni, xxiv-956: l'argento suol far candido e candidato anche un corbo.
b. davanzali, ii-95: ma nel far de'consoli, chiedeva come gli altri
lacrime dell'aurora? questa piange per far ridere le cireni e le veneri.
vòlse / tanto più vaghi fior che far non suole? leonardo, 5-143: dico
. frugoni, xxiv-956: l'argento suol far candido e candidato anche un corbo.
e meno ora ci penso, di far vergogna al mio consorte, perché la
i cani / alle poste; ora a far che questa fiera sbuchi. 6
da fucile che alzarono al punto di poter far fuoco. manzoni, pr. sp
verrebbe pietà ai cani. -da far spiritare i cani: spaventoso, orribile.
da fare spiritare i cani. -da far stomacare i cani: nauseabondo. lippi
basta loro por su orpello, e far festoni; egli è buona cosa stare nel
non conoscono '. e riuscivo a far sera noi due, dando un cane a
: questo proverbio si dice copertamente: far come il can del peducciaio; e s'
per l'incerto. si dice anche far come il can d'esopo che lasciò la
pataffio, 3: andare io posso a far dell'erba a'cani. -lasciare abbaiare
a durar poco, e però segue in far buona cera, e fare i pasti
alla mezzanotte sonata; e invece di far otto canestri di giunco, ne fece
tal fallimento, / né ho talento di far isleanza, / ch'io la cangi
62: si vuole appunto / far degli amanti quel che delle vesti: /
per lo calor estivale tirar tanto succhio da far una terza concozione, pria che finisca
, / come ven con la cana a far la sepoltura! sacchetti, 92-21:
326: nel contempo trovò modo di far perdere al rubinetto di cucina ogni ragionevole
forato avventava una palla, come suol far la balestra, o l'arco
.; oh per dio non importava far le cinque giornate e ripigliare a baionetta in
; e quelli sguardi han possa / di far che a poco a poco di man
. vi si è finalmente riparato col far le canne sbieche a destra e a sinistra
pananti, i-42: guardate chi vuol far da principessa / con quella voce d'
strumento di acciaio che veniva usato per far buchi nella pietra. baldinucci, 72
anonimo, ix-449: s'io il potessi far, madonna bella, / la tela
ant. sistema di cannelle (per far defluire l'acqua di una fontana);
/ oltre l'irto canneto atto a far dardi. barilli, 6-9: traboccano,
umano apparire sul cassero, sparuto, da far paura e pietà e repulsione.
sempre prontezza e core; e non far com'alcuni, che passano la cosa
sicuri lavorano, e menan l'acqua a far quelle maraviglie e que'giuochi, i
, 1-27: se ne lassa di tutto far un pane e pur si gitta in
sarchiar le fragole, e'cannoni / far per la sparagiaia. 8.
e rimenano le cave palme, per far andar a sesto la calzetta; con tanta
7: ma se ci cresco, vo'far le fusa e'cannoni a più d'
985: si videro a fiumana torbida far guadagno i pesca- torelli scalzi e pescare
pare che i canoni debbano proibire il far un cumulo di queste due professioni. e
i'ti so dire che tu ti puoi far canonizzare per pazzo a tua posta alle
frugoni, xxiv-935: oh quali riflessi potrei far su questa erudizione, ma gli rintuzzo
debbono tutti i cancellieri... far sì che ogn'anno, un mese prima
di marciano, mandato a lucignano per far canova da somministrare le vettovaglie all'esercito
esercito, tenerlo tribolato, infestato, far canova, magazzino, fondaco, o
canova, magazzino, fondaco, o far munizione di vettovaglia. 5.
mena; /... / far compagna spesso a la carrara; / grande
vostro furore, acciocché se altro male a far vi resta, 10 lavi il mio
: c'era talfieri che s'industriava di far versi non cantabili (e ci riusciva
si riducono ne'claustri de'religiosi a far mille materie, e come vagabondi non
uscì di tuono, e lasciando di far la sua parte, volse alla parte
sordo, atten deva a far il suo cammino, e le lasciava cantare
78: io sorgea pensoso / di far cantando onore / a giovane cortese,
? 9. figur. attestare, far fede (un documento, un testimone
adesso hai paura che siano andati a far la spia a pontelagoscuro. è la coscienza
! 18. figur. attestare, far fede, testimoniare in modo evidente,
modo molto diverso da come si vorrebbe far credere. coltellini, i-m-2-48: oh
sta zitto, che adesso non è bene far così, né per te né per
modo. -non avere di che far cantare un cieco: non possedere il
, meschinaccio, non avevi con che far cantare un cieco. tecchi, 2-107:
? lui non vedeva più un soldo per far cantare un cieco! -sentir
e di vedervi uffiziare quei frati, e far tutte le ceremonie della messa cantata,
gentile, anche per l'intento di far sopravvivere ciò che va scomparendo.
, / e spilla un vin da far andare un morto, / né certo filinor
una lunga esitazione piglio animo finalmente a far prova di pubblicare un mio primo saggio
regno santo / nella mia mente potei far tesoro, / sarà ora matera del
, 20-2: di nova pena mi convien far versi / e dar matera al ventesimo
. iacopone, 65-219: voglio oramai far canto, ché l'amor mio è
, un cavallo: mentre basta di questo far veder una testa, di quello un
da un mese, avrebbe forse saputo far tanto. pascoli, 471: e quando
dal canto mio; attendete pur voi a far bene dal canto vostro. marino,
canto posso far le viste di non le conoscere. magalotti
essere, né saperei come spedirmene, senza far perdita da qualche canto; il che
pisana lasciava da un canto me per far con essi la vezzosa. -mettere
su per i canti: rimanere ozioso, far lo sfaccendato per le strade, alle
duri... / vi potrebber far male a'dentini ». / batteva il