dovrei... far le mie meraviglie che egli, che sospetta
la presenza fisica di gaetano salvemini per far perdere la testa a tre quarti dei
e'trova il terren tenero, vuol far del letteratóne al buio. galileo, 5-130
... per vendere letteratura e far debiti. -fu ammesso alla collaborazione di
poliziano, 2-20: io vorrei piuttosto far servigio a quel primo, perché io mi
enorme di carname, / lascia di far, perinto, il letteruto, / e
lor lettiera. corte, 46: far il suolo di tavoloni over travetti..
-ballare al suono della lettiera; far musicare [le matrone] in pubblico se
si può, rizzando 1 cuscini, far di giorno servire a uso di canapè.
., 2-28: ordinarono due officiali a far sacrifici, e allora da prima in
tommaseo]: un letto a vento far bisognerà. tommaseo [s. v.
dispositivi rotatori, con cui si possono far assumere all'infermo posizioni diverse; è
ella regina... non basta a far sì che i figlioli del secondo letto
ed acciocché il peso non avesse a far calare la terra al piede della guglia,
foglie per porvi frutta da conservare o da far maturare. palladio volgar.,
esso renda l'autore liberale a dover far quello che addomanda,... nomina
liberale, vi fa la permuta con far credenza. -ant. abbondante, copioso
. lamenti storici, iv-130: per far che reuscisse il mio disegno, /
ne'petti de'cospiratori che brigossi di far gridare un 'ministero liberale '.
dei gaudenti, che professano liberalismo il far tutto quello che loro frulla pel capo
secolo decimottavo fu tutta nel prender o far dare, prendere o far dare diritti
nel prender o far dare, prendere o far dare diritti feodali dai nobili, prendere
diritti feodali dai nobili, prendere o far dare diritti ecclesiastici dalla chiesa. viani
per ruzzata da bravi, si perdevano a far la satira di que'perrucconi senza cervello
nella pratica della schietta cortesia e nel far onore all'arte e nell'ospitare artisti stranieri
vostra roba,... io penso far tutto il contrario: di lasciar tanto
come bestie vaccine a cui si possa far mutare padrone secondo che piace. ghislanzoni
re di spagna filippo ii introdusse di far un publico giuramento... di
degli agazzari, prol.: io voglio far con teco questo patto, cioè che
], 105: è obbligato di far le liberanze ovvero polizze sì di denari
nulla. 6. dir. far cessare un vincolo giuridico gravante su un
/ e mette pene e 'ntenza / in far sua pene- tenza. urbano, 56
14. guarire, risanare un infermo; far cessare una malattia. - anche assol
di medicina in volgare, 20: a far parturire la donna facilmente...
. 26. lasciare uscire, far partire; lasciar erompere, dar libero
libero da compiti specifici di marcamento; far giocare come « libero ».
disse: ammazzala, che vuoi tu far di cotesta bestia? b. davanzali,
= voce dotta, lat. liberare 'far libero '. liberata, sf.
6 ottobre 1747, essendosi andato a far a napoli i soliti saggi e trovatasi la
si protestò la deputazione e non volle far la liberata alle monete coniate. =
domande e al mio mediterraneo e arrovellato far conto dei giorni che mancavano alla sua
degli specialisti interessati che si industriano a far sì che la liberazione degli scambi sia ridotta
del quale certamente non si può mai far di meno ma che non esclude l'
tal cosa », cioè padrone di far quella cosa; che è quanto dire
che è quanto dire, « il far quella cosa sta in suo potere e balìa
tene, / ricever dece e non far noia lui. tasso, n-iv-112:
intemperata e senza freno e modi da far creder di sé quello che forse non è
pullula dall'idea religiosa, e dobbiamo far la guerra ad ogni religione, e bandire
/ le vie del signore; / giuriamo far libero / il suolo natio: /
cicerone e leggendolo sentire la mia mente far tali sforzi per sollevarsi, ed esser
10-31: almeno potercene andare, / far la libera fame, rispondere no /
spazio d'esse, ma in quello far assai fosse larghe... e porvi
: in ginnastica, esercizio effettuato senza far ricorso ad attrezzi.
libera nel carnovale, si contenta di far quaranta giorni di penitenza nella quaresima.
il fallo altrui le parve dovere a'suoi far più libera via, cominciò a dire
che dalla libertà medesima. dio può far tutto, salvoché scemare o distruggere la
non essendo facile a uno in capelli far opera servile e non esercitare alcun'arte
queste / sole e prime cagion di far che i servi / non curino tesor
6-ii-554: si erano colla francia a non far la pace coll'inghilterra, se non
le cognizioni, spargere il sapere e far sussistere una parte del popolo. l'aurora
ove amor m'ebbe / molt'anni a far di me quel ch'a lui parve
movimenti. iacopone, n-10: comenza far lo iudicio, a tollerine la santate
che esse, contuttoché non si possa far chiaro in poche parole, non sieno
almen sì calante, che si dovrebbono far coscienza a spacciarlo con libertà. genovesi
veste per stare più fresca, non far complimenti. -prendere un popolo o
un luogo a libertà: ammetterli a far parte del proprio dominio, conservandone nello
, 6 (90): vada a far le sue confidenze a chi le piace
fracasso? non per altro che per far godere l'impunità a'trascorsi de'loro
valli, senza il cor sereno, / far da me uscir iocunda rima o metro
, proposto al duca di longavilla di far cadere il vescovato d'argentina nel cardinale
preoccupazione che li declassa, la libidine di far parlare continuamente di sé come se si
è necessario anco ai savi cittadini di far molte cose a libito d'altri e di
sta nello scuotere ogni freno, nel far licito il libito. -fare libito
come se io avessi con lui pattuito di far del sandron t 'editore'; mentre ero
]: non si differisca tanto di far legare le filze d'atti,..
. ghislanzoni, 7-5: l'arte di far libretti. 'melodramma'. cicognani,
, 1126]: sia tenuto di far tali contratti registrar nel libro degli stabili
], 6-5: quelli che vogliono far foco per sé, se facciano scrivere in
elenco di tutti gli artigiani ammessi a far parte di una corporazione; matricola.
leggo tutti que'martiri / che posson far vedere altrui la morte. -libro
c'è pur troppo il mestiere di far libri, e non solamente quello di venderli
: * notare nel suo libro ': far memoria, e, anco senza scrivere
da benito mussolini, nell'intento di far apparire il regime fascista come sintesi di
. e questa terza rimessa serve a far * ribaltare ', cioè a riportare in
voleva qui girolamo gigli nel corrente carnevale far fare qualche recita del suo 'don
: la loro licenza giunse per sino a far soggetto delle loro rappresentazioni satiriche i pubblici
né da poeti a prosatori si può far sicuro argomento, sapendosi che la licenza de'
canzone. -non saprei proprio. -per far piacere a me. -eran sillabe a
avendo i nostri signori veneziani deliberato di far purgare le fosse de la terra nostra
pescare a terranuova, era lo stesso che far loro dono di tre milioni steriini e
altra signora, lo presentò sottovoce per far intendere che sapeva come ciò sarebbe toccato
, iii-33: può de le sue composizioni far a suo modo, e de'miei
a castiglione dal padre e licenziato a far suo piacere. gioberti, 1-ii-132: voi
ragazzi! -ant. suscitare, far scaturire. f. pallavicino, 3-ii-232
licenziò il fioraio, ed ebbe voglia di far mangiare quei fiori freschi ai cavalli.
, 1-i-21: non istarò qui a far menzione de'teneri abbracciamenti e delle lagrime
un servizio o da un impiego; far cessare mediante licenziamento un rapporto di lavoro
. / l'ho licenziato, e nel far seco 'l saldo, / vuol, che
e quel male incaminato giovanastro ritirarsi a far penitenza in religione. battista, vi-4-172
danaro, licenziare una somma ': far mandati di pagamento, ordinare per mandato
quasi licenziata ai suoi piaceri, senza far venire il suo amante su per lo tetto
un licenzioso riso, e come soglion'far quelli che sono adirati davvero, scotendo il
amor gli lice / del suo raro valor far prova alcuna. orsini, 31:
propinqui parenti o col decreto del prencipe, far contratto di vendita? tasso, 12-41
l'altezza della cosa ch'egli intende far vedere in disegno. 'linea
l'inchiostro a questo modo, servono a far giusti essi disegni. -elettron.
, 16 (289): senza far altri discorsi, andò diritto all'uscio.
miseria. d'azeglio, 2-307: per far la guerra, ci vuol la linea
comeché scorto e diligente nel mestier del far notomie egli sia? redi, 16-v-144
v'è modo... di far passare le lingue de le fiamme per
buon ordine alle proprie idee, avvezzarsi a far uso della ragione ed a sentire la
non trova strano che, facendo quanto far si può col suo libro sotto gli
che mai possa indurre l'imperatore a far cosa che non sia servizio di dio
. biringuccio, i-io: modi di far lingue di fuoco da legare sopra alle
citolini, 464: poi è il far gabioni, tirar fuochi artificiati o trombe
una pugnalata del genere, che vuoi far più?... lingua in
di lingua fuori. -cose da far cascare la lingua: discorsi incredibilmente sciocchi
. bocchelli, 1-i-424: cose da far cascar la lingua a chi le ripete
quel c'ha detto, non può far non detto. -far un palmo
m. cecchi, 1-1-332: non mi far mettere / la lingua in molle,
di'pure alla papale; / e non far come fa la gente sciocca; /
giove... /... far tacer la moglie non potea, /
queste zugette linguacciute di cameriere voglion sempre far le dottoresse e le padroncine. nievo,
. casotti, 1-4-49: s'alza a far eco a questo un linguacciuto, /
ha due begli occhi uno ne chiude per far quel tenero sguardo che il mondo galante
popolari, i-216: oggi si vuol far tutto pel popolo; poco o nulla col
5. mostrarsi a tratti; far capolino; spuntare. lucini, 3-48
legarti per un piè; / poi far quel che tereo fè / con cotesta tua
5. tr. chim. far passare con la linguetta un liquido da
v.]: 'linguettare ': far passare da un vaso ad un altro
per chiarirli. carena, 1-50: far colare e passare il liquore dal primo
linguino intinto nel savore / a non far tanto tanto il bellumore. -fare
recò i fini la divina dea calisso per far le vele. a. cocchi
-trasformare una pulce in un liofante; far sembrare una pulce un liofante: attribuire
avendosi partiti dal male, e cominciato a far bene, facendo lor parere d'una
): sostanze che possono evitare o far diminuire l'eccessivo accumularsi dei grassi epatici
strada fra monelli, che consiste nel far saltare un bastone corto, appuntito ai
lappe ': voci imitative nella frase 'far lippe lappe ', che si dice
/ poiché buone non son che da far trippe. berchet, 324: il zerbino
. rendere manifesto; mostrare apertamente; far apparire; dimostrare. anonimo fiorentino
agitare, commuovere intensamente; intenerire, far struggere di consolazione, di gioia,
in pioggia, f... f far crescer po con disusata foggia, /
proposta di liquidare la proprietà a fine di far quattrini per menar vita più larga.
incidente fu liquidato. 6. far cessare, costringere a finire; far tacere
. far cessare, costringere a finire; far tacere, condurre alla fine; eliminare
-in partic.: definire o far definire, mediante decisione del giudice (
computisteria, cioè che fa professione di far computi, conteggi, sì per tribunali
dei debiti coi mezzi disponibili; nel far fronte ai contratti impegni, e nel riparto
laverete ben maneggiato [il bronzo] per far incorporar la lega per tutto, lo
membro del fondo monetario internazionale perché possa far fronte a improvvise difficoltà di pagamenti,
ne bolle / che saria troppo a far liquido il vetro. cellini, 674:
squarzo, per timore di non li far sopra qualche macchia, restano il più delle
lavoranti che attendono alle fornaci et a far bicchieri sono grinzosi e crespi, liquidi
. bellincioni, ii-98: i'posso far del mondo masserizia; / però so
sono, sopra il liquore, come meglio far si può, si priemano in quel
(o più) soldi per lira: far pagare o pagare qualcosa a un prezzo
.]: 'mancare diciannove soldi a far una lira ': esser povero.
me; gli mancano diciannove soldi a far una lira '. pascarella, 1-348:
locuz. -essere l'asino alla lira, far come vasino al suono della lira:
le corde della lira ': non far più versi. carducci, iii-3-52: oh
= voce dotta, lat. liràre 4 far solchi, ridurre il semi
il silenzio e la solitudine valevano a far fioca la voce, che avrebbe dovuto sfogarlo
/ non vieni mica qui per far camorra? / il giuoco di 'lischino
... lisciandogli il pelo facendogli far le fusa. saba, 67: tu
e morde; / fame gl'insegna a far bella ogni froda. /..
e sì liscio che e'non si può far più. f. galiani, 4-69
di quale / si fa lesia da far le trecce bionde. cademosto, 20:
, o giovani di moda, / di far cader certe furbe trincate / che sanno
a distenderlo, che non crepi? far biondi i capelli, il petto rilevato,
niun'altra maniera potrà meglio il marito far che la donna non s'imbelletti che
: sibilla ordinò ad una cameriera di far venire una cucitrice e di 'lesciviare '
e pur troppo intabaccato, / far il lispo e 'l cicisbeo.
-essere in lista o sulla lista: far parte di un gruppo, di una
mettono in talune parti del bastimento per far risalto e per adornare il fasciame. dizionario
: pretesa ingiusta che si cerca di far valere mediante una causa giudiziaria.
, vi-11-7: uomo già fatto e veggendo far lita / tra due, quello d'
so che terra, che tanto ha da far con questa che si litiga, quanto
perché, stefano essendo povero, potessero far vita assieme senza dover litigare col pane
, 36: di sua integrità basti far noto che si adoprò per quanto seppe a
di litigiosi questo dover, vi troverete a far qualche cosa di buono. levi,
litografia, incidere sulla pietra. 'far litografare gli annunzi '. mazzini, 9-280
, a dilucidare la geografia fisica e a far conoscere il piano generale della natura,
i-125: proseguiva il dittatore nel voler far ritenere fabio e privarlo della vita. e
: si affaticherà inutilmente senza riuscire a far cadere in colpa. forteguerri,
alcun legno; ma pure bastano a far paura. bresciani, 6-vii-181: io vidi
e. danti, 5-63: per far conoscere loro l'errore che avevano preso
gli altri non vede una via per far valere i diritti della miseria sua.
perché le ruote dinanzi soglionsi nelle carrozze far più basse che quelle di dietro,
/ e mette pena e 'ntenza / in far sua penetenza. sanudo, xxix-100:
detti, / stracciar la faccia e far livida e nera, / bagnar di pianto
ravvicinino solo per essere sicura che può far piacere; e quando qualche giornata nessuno
: con una fìsonomia livida, furibonda a far paura, [il diavolo] guarda
dipinte soppanno di lividori a guisa che far sogliono le battiture, se ne vennero
a quante livree lavorano i fiorami per far corte al mese d'aprile. tornielli
da quelle per la stessa diversi, far, nulladimeno, come dir, a
: siamo... venute a far riverenza a monsignor lo re nostro sire.
: voluto... il senato far conoscere al marchese con una grazia straordinaria
t'era meglio /... / far ch'a te fosse inanzi brescia speglio
lo manifesti. 19. locuz. far mente locale: concentrare i propri pensieri
s. v.]: 'localizzare': far cadere o far operare entro i limiti
.]: 'localizzare': far cadere o far operare entro i limiti d'un luogo
marito a una ragazza. — raro. far sposare (con riferimento a entrambi i
in poi; manderò a pavia a far trasportare biancherie e stoviglie: i letti gli
di nov'anni in nov'anni, con far pagare, per così dire, un'
col quale una parte si obbliga a far godere all'altra una cosa mobile o
così essi non corrono alcun rischio nel far devastare dagli individui della stessa locazione l'
finito. vasari, ii-680: si fece far un bellissimo disegno della tavola detta che
lodato. 5. locuz. far locazione: far luogo; cessare.
5. locuz. far locazione: far luogo; cessare. bacciarone da pisa
, xxi-i 1-962: che n'hai a far di costei, loccaione. =
tr. (locuplèto). letter. far diventare ricco; copioso, sostanzioso;
... / ed ha vertute in far l'uom locutorio. 2.
e morde; / fame gl'insegna a far bella ogni froda. d'annunzio,
ciò poco vid'io quello strazio / far di costui a le fangose genti, /
cecchi, 1-1-52: -ho io a far altro? -fa'che tu faccia questo
il cervello, facilmente si piega a far delle cose indegne e di poca lode.
lavate solo parzialmente al fine di non far perdere l'impermeabilità, con il quale
col descrivere larghe spirali, incomincia a far sentire dall'alto dell'aria il suo
vini e cose assai, come tu far porai. = etimo incerto,
rosso lavorate di seta di più colori per far lodri da chiamar li uccelli da rapina
. palladio, 1-21: si sogliono far le loggie per lo più nella faccia
loggia, trovata per ritenere e per far apparire le voci ed i suoni maggiori,
e gialle e rogge, / ai risguardanti far cortesi inviti. g. gozzi,
. -far loggia: tenere riunioni; far capannello. a. pucci, cent
il vero in faccia, e non far come / certi gnaton che ti ghignano
le loge ', nel senese. far carezze. forse corrotto da 'elogio
, ma quanto alle minuscole fa lor far transito dal non essere all'essere.
artificioso, e in cui il proposito di far colpo gli par palese, loda il
ochialetto, / come suol per logicata / far più d'uno alla giornata. tommaseo
oggi è infinita, / si sforza far parer ch'altrui non piacci.
[la ruffiana] quante legne vanno a far bollire le caldaie, dove si lessano
, / che logrò mecenate, in far le spese / ai poeti, una barca
: il mio cervello si logora a far mille calcoli. -impiegare a fondo
, 1-2-142: la risposta, che far dovreste alla mia dimanda, sarebbe il logoro
biringuccio, 1-159: si potrebbeno far [le trombe di fuoco]
, iv-11: i montoni buoni per far simili allievi s'hanno a eleggere di lunga
dei piedi e hanno la funzione di far flettere la prima falange e di estendere
giocondissimo senso di vita, che può far condonare facilmente al giovine artista i non
, i-ii- 115: chi vuol far carriera,... ha da misurare
dante, lxxii-10: per te beato far mossi parole / a'suo'propinqui del lontano
poi di lontana via / ti convene far corso a l'avenente. 9
el [s. francesco] cominciò a far sentir la terra / de la sua
come dice un felicissimo ingegno, a far l'indovino del passato. deledda, i-605
, dagli arcieri e dai frombolieri, di far breccia e salirvi con quei che il
/ di quel che lo spingeva a far tal guerra; / ma per contarla
strada, / a ritenerla e farle far dimora, / prima che più lontana se
da questa. -aver successo, far carriera. tommaseo [s. v
questa nostra vita. -far dileguare, far sparire. latini, rettor.,
il ciel dal parapiglia / che suol far se s'incontra per la strada / donnesca
, iv-6-247: piacciavi... di far intendere al villano che sapete, che
è parso conveniente pigliar questa impresa e far che i primi da'mediocri e'mediocri
dicitore, affinché il suo linguaggio potesse far credere ad agnese che la spedizione veniva
): affinché la sua loquela potesse far credere ad agnese che la spedizione veniva
il custode delle api le prenda [le far falle] per mezzo d'
l'avvertì che usasse più riguardo nel far tante carezze a que'ragazzi, perché eran
in lui non è facuità di poter far ciò, ma come gli vorrebbe lacerare
vuole dare maggiore rilievo alla frase o far risaltare l'opposizione fra due soggetti;
mondo non fur mai persone ratte / a far lor prò o a fuggir lor danno
secul losco, / tu non potrà'mai far che virtù para, / cazela pur
8-10 (338): chi ha a far con tosco, non vuole esser losco
è di color nero e gentile per far stromenti da fiato ed altre cose gentili,
gentili, e le sue radici per far manichi da coltelli e simili cose;
ognuno dei quali, per vincere, deve far toccare il suolo con la schiena e
libera, servendosi anche delle gambe per far perdere l'equilibrio all'avversario; la
l'ammirai. « ti sentiresti di far lotta con gallesio? ». « non
la ginnastica sarà... il far a la lotta, o ignudi ed unti
: / io vo'stasera anch'io far le mie lotte. note al malmantile,
al malmantile, 2-547: 'vuo'far le mie lotte ': voglio fare le
come determinata infine a vincerla, nel far tuttavia il verso di lottare con me
egli la volgar lingua con la latina di far luttar si sforzi. manzoni, fermo
, 18-2-260: avevano i fiorentini, per far danari in tutti que'modi e per
le persone avide, con la speranza di far un gran guadagno con poco denaro,
: proibizione di mettere le tagliole e far fosse e lovare per i quadrupedi.
che per reggermi in piedi ho dovuto far mettere le sole di feltro alle scarpe.
gli sciolti e lubrici scrittori / avvertisser di far commodi i destri. metastasio,
: il ragazzo va in quella casa a far le versioni latine ed è tormentato dalle
solitaria. 5. locuz. far luccicare qualcosa a qualcuno: fargli intravedere
. nella locuz. a luccico: sul far dell'alba, al sorgere del sole
fare venire o spuntare i lucciconi, far fare i lucciconi: provocare il pianto
luccicore bugiardo, fu delle prime a far plauso. salvadori, 155: questa
poco per avere assai, arrischiar poco per far guadagno. -non voler esserci o
voi, se le femmine non sapessero far la coda alle lucciole! -star
mi chiedono: « che vieni a far qui tu? credi tu?..
un lucco un santambarco: cadere o far cadere in una condizione vile, spregevole.
allegri, 82: come di duo lenzuo'far sacchetto, / come d'un lucco
sacchetto, / come d'un lucco far un saltimbarca, / ch'è quasi far
far un saltimbarca, / ch'è quasi far a un asino la marca / di
a esaminar si ponga, / senza far luci stralunate e bieche. parini, giorno
, comparendo spesso l'umana sapienza a far mostra de'suoi tesori, ha conseguito felicemente
luce, / al cui sprendor ciascun mal far vergogna. fra giordano, 3-4:
sei blasmata; / non curi di far fallanza, / ché spent'ài la chiara
. gioia, 2-i-18: la necessità di far uso del suono d'una grossa campana
costruzioni la luce dà il diritto di far passare l'aria e rillumi- nazione naturale
. -a prima luce: sul far dell'alba. pavese, 7-96:
collegio... e volendo questo stado far paxe con l'imperador, pregava la
, specialmente nel parlamenti, è 'far la luce sopra qualche cosa 'per
cosa. arlia, 323: * bisogna far la luce in questo imbroglio '.
al portone, mi chiese se volevo far luce o passeggiare ancora. -fare
delle cose e delle genti, / per far le feste sue vaghe e lucenti
lucente, / largo campo avrei qui di far memoria / del fratei suo che ne'
egli si sciolse con forza, ma senza far motto: solo lo sguardo gli luceva
sei blasmata; / non curi di far fallanza, / ché spent'ài la chiara
assai bene, però vorrei ne faceste far una simile in tutto, se non che
/ perché un uom, che vuol far questo mestiero [il medico], /
, il lume così ritto ritto, senza far altro. baldini, 5-185: si
[s. v.]: * far come le lucertole 'dicesi scherzevolmente di
g. pozzi, 2-85: in sul far del bel mattino, / lungo il
e canta e balla / e sa far la lucia. salvini, vii-576: il
, 3-1 io: saliti poi, bisogna far pensiero / ad ogni uscio di fare
tavola che si credano più proprie a far conoscere lo stile ed il fare del pittore
per sorte si potesse con l'ingegno far tanto che si trovasse modo che non fusse
linguistiche che... mirano a far della lingua una libera e lucida interprete
, 5-124: doveva in certi momenti far violenza a sé stesso per resistere all'impulso
te, che senta di chi volesse far cotesto lucido alle condizioni possibilmente migliori.
lucifero nel cielo / comparso era a far noto a l'altre stelle / che
, lat. lucificàre (gellio) 'far luce ', comp. da lux
. galileo, 8-vi-365: l'istesso far la fiammella di una candela, e massime
fiamma, pareva anch'essa annoiata di far chiaro ai mobili del salotto. saba
né lucignol né pennecchio / nulla a far non ha lasciato. b. giambullari,
primi lucori: ai primi albori, sul far del giorno. sercambi, 1-i-179:
serao, i-475: ah, doveva far qualche cosa, lucrare del denaro, cercarne
il giureconsulto ci dicono che niuno può far lucro con danno altrui, si esprimono
quelle margherite innanzi fessi, / per far di sé la mia voglia contenta.
tirsi, svagarsi, scherzare; far festa, gioire. dante,
verrebbono appunto [i soccorsi] per far maggiore non la forza, ma il ludibrio
i quali si dovesse senza alcun rispetto far ogni ludibrio. menzini, ii-324:
co i sacri arredi / del santuario far ludibrio indegno. de roberto, 453:
morte più pallida / e il desio far d'ogni sperancia voto, / cum ludicra
ludimagistro, [herder] non seppe far altro che riportare a casa un mazzo
elmo priva, / troncargli il capo e far che più non viva. graf,
scrivere. 6. locuz. far ludo di qualcuno: divertirsi, per
e che i me piase, e far trasmutar sabanello in luganeghe e figaeti,
. della casa, iv-338: pollo far dio! con tutti i fichi e la
luglio, dicendo che gli averebbe potuto far guadagnare di buon quattrini. moniglia,
. -vendere il sole di luglio: far apparire raro e pregevole un dono o
d. bartoli, 4-3-544: al far dell'anno vi trasportò le ossa del padre
lo dispose / con mille carmi a far che l'impregnasse. tassoni, 9-21:
estremo / che l'umana miseria suol far breve, / più veggio il tempo
-tua villania / non vo'che men cortese far mi possa. tasso, 1-12:
moglie, per esempio, domandata di far checchesia, dirà: 'aspettiamo che torni
b. scappi, lxvi-2-44: per far pottaggio di lumache piccoline bianche. faccianosi
piena / di genti- luomin venuti a far visita / per rallegrarsi del suo arrivo,
chiamato. 4. locuz. far nascere le lumachelle nel ventre: smuovere
chi sarà quello... che ardisca far violenza contra la costituzione della republica,
per cosa mirabile s'addita / chi voi far d'elicona nascer fiume. epigrammi latini
non basterebbe egli la diritta ragione a far accorti costoro della lor imprudenza o fanciullaggine
dire, serve alla pittura, per far rilevare e risaltare la cosa rappresentata..
agiate piume, / come dannato è a far l'umile vulgo. manzoni,
. -levare il lume degli occhi: far perdere la ragione. calandra,
nel cre puscolo; sul far del giorno. pascoli, 230
gli effetti di luce, in modo da far risaltare una parte della composizione mediante un
spiegare, dilucidare; mettere in evidenza, far risaltare; delineare. d.
è utile alla storia naturale, per far comprender meglio gli oggetti co'colori propri
lumére, intr. ant. far luce, illuminare. lomazzi,
rasis... un altro modo di far l'olio del fiengreco. guazzo,
luminare maggiore, venne in particolare a far conoscere in quella divina operazione un raggio
più si sogliono adoperare lanternoni. soglionsi far queste di notte tempo, in occorrenza
di tal novella, in luce varie / far chiare luminarie. cravaliz [gómara]
angelo nelle sacre tenebre della notte luminosamente far discemere tutte le minuzie. f
, che poco saglia, / e da far fuoco commoda, desio. serlio,
/ di gir gonfio d'attomo e far la rosta. p. verri, 2-10
: la bella festa / s'ha da far sempre ad ogni quarta luna. canti
luna: gioco infantile, consistente nel far indovinare a un bambino quale membro del
santi se lo vede davanti a ogni far di luna, per spillargli dei soldi.
, la sua luce dalla luna; far di mercurio luna o della luna sole',
* lapis philosophorum ', o vero far del mercurio luna e della luna sole
del vostro. -cogliere qualcuno sul far della luna: sorprenderlo in fallo quando
so, ch'io l'ho colto sul far della luna bene! -con le
il prete. -mostrare, far vedere, promettere la luna nel pozzo
, promettere la luna nel pozzo: far credere una cosa per un'altra; far
far credere una cosa per un'altra; far promesse false, assurde; inattuabili.
-mostrare la luna per il sole: far credere una cosa per l'altra,
primo martedì della luna nuova si può far tutto). proverbi toscani, 22:
v.]: 'che ha da far la luna co'granchi ': si
co'granchi ': si dice del far paragone tra due cose sproporzionate; ed
sta monna luna: espressione usata per far comprendere che non si è disposti a
infino alla luna piena non è da far piantamento, imperocché se si fa in
bene e presto, / mettiti a far il medico. / -io già così non
. -far lunari o qualche lunario: far disegni a vuoto, fare congetture,
mette al buon giano, e fagli far lunari. zeno, xxx-6-116: siccome ha
siccome ha de'denari, / senza far tanti lunari, / può trovarsi un buon
due linee oggi, perché non abbiate a far lunari. -trovarsi in ristrettezze economiche
pari / son costretti ogni giorno a far lunari. arlia, 1-206: d'uno
, la famiglia sta male, bisogna far de'lunari, mangiar dei sogni.
. carducci, ii-6-85: mi conviene far conto anche di queste minuzie, per
, / e so quel che sa far colla zampetta. a. f. doni
lana, / ma s'ha a far sempre la lunediana. note al malmantile,
: domandò... licenza di far dipingere nelle lunette del museo chiara- monti
il primo anno alla campagna, per far ch'imparino a volare alla longa.
, 2-60: non si può quasi far altrimenti, quando i ragionamenti vanno alla lunga
, xvii-284-108: di me nom si poria far fascio / sì picciol, ch'orno
s. r naranzi tornava dalla lunga a far complimenti a mia madre. [sostituito
, per la lunga, per lunga: far durare, prolungare, dilazionare, procrastinare
ancona o altro punto, bada a non far mai tirar per le lunghe. massaia
nella lungagnata, ecco, erano entrate a far parte, con lo spirito di corpo
che egli conosceva ben bene per incapaci di far male, così poteva con quelle sfogare
pucci, cent., 35-69: volendo far certe case lungarno, /..
3. intr. essere parsimonioso nel far uso di qualche cosa, per farlo
apparve santa e presta / lunghesso me per far colei confusa. filippo degli agazzari,
., ma anco pensato di voler far restituzione di robe d'infedeli. sarpi
lungo tratto. gheze o indugio, far fare le dette restituzioni. poerio, 3-27
anonimo, 420: io, che far porria! / gire per lunga parte,
parte del ciel quaggiù scendesti / a far euganea de'tuoi rai più bella, /
/ quando sia notte, meco a far soggiorno. della casa, iv-209: or
da barberino, i-61: cosa breve far lata, / over la lunga troppo
lei. fagiuoli, 12-93: -non so far appena una minestra semplice. -com'a
profferire parole di due sillabe, sapeva far longa e breve la prima secondo il
amor m'ebbe / molt'anni a far di me quel ch'a lui parve,
, 186: e'sarà il meglio / far da me, ché di lui non
1-70: dona non lunsengare, / non far carezze a mi, che non n'
danno, e pensa / che, per far qui defensa, / faresti lor per
xxxiv-547: avendo al luogo santo a far viaggio, / sospinto per divina spirazione
: prego vostra signoria che mi faccia far la copia di questi versi, ch'io
napolitana, anzi, che me ne faccia far due copie in buone lettere, mettendo
mio, ciascun dee volentieri faticarsi in far che la verità delle cose si conosca,
loco / indegnamente di predicatore, / a far il qual son ignorante e fioco.
se io voglio uscire della religione e far male, el mi è fatto la
luogo non è più in me che far lo possa, / che parte non è
3-1 (271): il castaido a far fare certe bisogne che gli erano luogo
: egli pilotava la bicicletta e per far luogo ai passanti che incrociavano, a
volere, / ch'ha bono, possa far bona ragione. -giurare per ì
non v'è; non resta / che far torto o patirlo. tarchetti, 6-i-405
è molto buona lettera di raccomandazione il far da accademico della crusca. manzoni,
poco di buono, e un avviso per far che se ne staccasse affatto.
di casa, o a tentare di far ripulisti nei cassetti della madre e della
affatica, / quanto più può, far le vendette sue. 7.
linati, 9-220: come lo sapeva far trionfare il suo tesoro d'eleganza e
ventre sia gonfiato e pregno, / e far turrisca fiamma e fuoco ardente, /
che abrasi e sia possente / a far del mondo un lupanario aperto, / che
da molino, lx-3-65: « desidero far prova a quanti, senza esser conosciuta
garzo, xxxv-11-304: lupo non cura / far preda in pastura. proverbi toscani,
l'ha ingannato. (dicesi del far bene a chi non lo merita).
suolo ch'ei doveva / di sé far vermiglio, / penava il lamentabile sforzo /
gl'induce, / cresciuti, a far come la volpe e'lupi. tasso,
di molti lupacchini, aveva bisogno di far carne assai. f. f. frugoni
baviera... macerano per far la cervisia l'orzo e 'l grano con
tedeschi lurchi / lo bivero s'assetta a far sua guerra, / così la fiera
linde casette... erano scomparse per far posto a sontuosi palazzi e a luride
, /... / qua a far da sentinelle ai cimiteri, /
de la madre non s'avea lasciato far trare. petrarca, 286-10: ir
avanti o indietro da chicchessia, a far cosa che il vostro animo retto paventava
, un motto, / ed il vederti far lieto sembiante? / ti compatisco,
1-50: ben dico non ponga studio di far savori e lusingar il gusto. m
or quella delle donzelle, ed esse far loro mille civetterie e lusinghevoli guardature.
transazione... e mettersi cioè a far la lusinghiera coi vecchi, visto che
v.]: 'lussare ': far lusso, vivere con lusso, segnatamente
. lippi, 8-14: ognun vuol far il principe al dì d'oggi;
testa è lusso, e ne può far di meno. leopardi, i-982: tutte
i-298: qui, disser, non possiamo far più lusso, / ma presto ognun
pretesto d'invidia, solo per far esercizio delle forze lussureggianti,...
e diventano folte di soverchio, il far entrare nel campo, se il terreno è
. corsini, 6-32: la figlia a far dimora / è forzata lassù dove ogni
v. borghini, 6-iii-252: a far che in que'tempi lussuriosissimi si potesse
: né certo per lussuriosa smania di far l'erudito, ma per necessità di
larga lustra murata, non può loro far danno alcuno. carducci, iii-3-195
del vero. nare; far finta, simulare. -anche: dare l'
da quel regime. 3-83: far le forche è sapere una cosa e negare
lodarlo, il che si dice ancora far le lustre e tal volta le marie
il gelo essa? ci deve / far così freddo! tra le stelle sole,
i-217: aveva sostato... a far dei caci e a ungere e lustrar
uno specchio. -per estens. far risplendere. landolfi, 8-64: il
-letter. mettere in bella mostra, far risaltare. bocchelli, 2-xix-283: nella
piede, ciascuno nella sua centuria, al far del giorno, si rappresentassero in campo
scamozzi, 2-191-40: usavano gli antichi di far le mura ed i marmi risplendenti dopo
/ dopo tante ci aveva anco a far questa? / andarsene e portar seco il
i-129: lasciò lor certa mistura / da far la carne bianca lustra e fina,
non son di quei padri che, per far con più lustro risplendere i maschi,
di fore / lo suo lostrore, sanza far rottura. boccaccio, 1-i-411: essendosi
,... si provedono, per far le prove della loro splendidezza lustrosa,
tini vecchi di legno, per chiudergli senza far nuova spesa, gli copre con tavole
tecnica microscopica biologica, operazione consistente nel far aderire, mediante l'uso di paraffina
luterano. luteranizfare, tr. far diventare luterano; convertire al luteranesimo
augusta, dove era stà convocato a far una dieta, il duca di saxonia,
sdegno e insano / voleva il sarto far mettere prigione, / ovver farlo impiccar
correndo dalla chiesa parrocchiale all'asilo per far chiudere il portone in segno di lutto
, 320: veggio minerva che si vuol far marte, / e veggio cancellar divine
carte, / ridendo forte chi dovria far lutto. -in lutto (con
più profonde arene, / e le nereidi far luttuoso accento. monti, 22-37:
, quasi che la fortuna arrossisca di far bersaglio de'colpi suoi più terribili e
purg., 7-25: non per far, ma per non fare, ho perduto
ma pure aspettava, non parendogli ben far di partirsi. ariosto, 1-56:
e 'l ciel confondere, / e far nel mare un sì gran moto osate?
giorno! / ma che giuri costui di far ritorno! manzoni, pr. sp
abbia o di nero o di buono far danno, ti apiccano un ma,
a un certo punto si parlò di far un piccolo taglio di macao. la luisa
/ or su rimanti, io ti vo far male; / n'hai una maca
pataffio, 2: deh! non ne far cosi gran segumera, / ch'io
burchiello, 58: chi vuol ben far la farinata cotta, / ne vada
stavan genti che niuna altra cosa facevan che far macnotomia, parte molto bisognevole al pittore
dal calcinaio, e seccati servono per far la colla da doratori.. famil
/ ma pochi son gli eletti a far passaggio, / maccaronaccio mio senza formaggio.
bracci, 2-119: ora però non posso far di meno di non darvi, maestro
sopravviene improvvisamente gente, subito ricorrono al far delle frittate, instruiti dalla maccheronica sentenza
l'estro che mi aveva preso di far la parodìa dei tenori comprimari, i così
maccheronica, dei bassi cavernosi, di far il verso, in falsetto, ai
fogazzaro, 3-109: ci raccogliemmo per far colazione... presso una tonda
sordità delle pietre, vogliono che si possa far ragione del riuscir esse più o meno
santità, 1-i-290: beati coloro che possono far del bene senza dovesse. vasari, i-153
e convenevoli dipinsario alla pruova, o far pace, o in altri legittimi modi
tosto lode che biasmo. testare di non far più che uno schizzo o, dicono,
psichico. là venuto a savoia per far sua pasqua, e così arrestato e
, 1-200: rispose che non voleva far questa macchia alla gloria sua. assarino
al libero occidente, eccettuarsi solo, far macchia a tanta e sì vasta uniformità
macchiacce, e al più quanto potea far conoscere essere stata loro intenzione di rappresentare
con legname verde che possa germogliare e far macchia. f. corsini, 2-73:
chiamare l'avversario alla pruova, o far pace, o in altri legittimi modi
nomi, 13-6: eran duemila avvezzi a far salsiccia / dell'altrui carne e gente
è mio;... se volete far l'amore, ci sono i macchiozzi
di tali anni. -fare scadere, far degenerare. pananti, iii-94: gli
d'intristire, di macchiare, di far il deserto in tomo a lui, contro
secondo che il vivo mostrava, senza far disegno. baldinucci, 86: 'macchiare'prendesi
la fausta. -macchiare di sangue: far sanguinare, ferire. luca pulci,
colline tutte andantemente di dorè, per far comprendere in un'occhiata qual era la
giustizia, il sangue di cristo a ciò far non basti, se non vi aggiungeremo
acqua, si fermò la macchina sino al far del giorno. pascarella, 2-292:
,... usando diligenza in far fornire i brigantini e una certa machina
si fatto che potesse, solo, far quel tanto che arebbono potuto molte navi
governatore s'immaginò in tal emergenza di far fabbricar certe machine di legno, con
, lviii-263: fo in questi zorni fatto far sopra do piate grande una machina bellissima
anticamente nelle rappresentazioni teatrali al fine di far scendere dall'alto sulla scena una divinità
teste e di braccia ch'io dovevo far lavorare per la vittoria. sbarbaro, 2-50
muore l'invidia e si continua a far guerra a'morti, quasiché ancora facciano
. ruota. -fare macchina indietro: far retrocedere un veicolo; innestare la retromarcia
di sedervi. harding e coolidge vollero far macchina indietro, dopo la politica servilmente
intessute, e i lavori iniziati, far macchina indietro era, si può dire,
di don rodrigo era sul modo di far che renzo, staccato che s'era da
: va macchinando [cromwell] di far col tempo qualche impressione nella terraferma.
noi sopra detta machinaria, come in far instrumenti bellici, macchine, pesi,
i suoi pesi, a trasportarli, a far lavorare i suoi marmi, a far
far lavorare i suoi marmi, a far segare le sue tavole, a difendere le
inventata dal mio sottile ingegno, / far un colpo galante ora m'impegno.
le piene de'fiumi dal proprio letto per far poi macinare gli altrui mulini.
non fusse incolpato che ogni dì volessi far miracoli, e più spesso e maggiori
, ii-242: fra poche ore continueremo a far ismascellare delle risa gli abitanti dei paesi
alfani, xxxv-11-614: li suo'parenti da far macco / non potesser già ma'lor
/ non potesser già ma'lor più far danno / che dir: « men-
hai ancor provato lor bontade / che vuoi far de'cristiani sì gran macco? pulci
mio pensier, si diero / a far macco d'agnelle e di torelli.
amore di risparmio non sono deputati a far tutto con le proprie mani, accompagnatura,
non possa per un anno esercitare o far esercitare la macelleria. -bassa
pone / più feroce di pria / a far macelleria. = deriv. da macello1
ariosto, 18-39: animando ognuno a far macello / tal che sempre ricordo ne
tal carco / e di molti pisan fé far macello. b. giambullari, iii-131
b. giambullari, iii-131: vedendo far di sua gente macello, / le chiappe
piazze e contrade correndo, minacciavano di far macello di francesi. leopardi, 731:
correre come un matto per prenderla e far macello di quei due. -fare
: zibaldoni di storia dell'arte da far ridere i polli, pacchiani ricettari per il
. baruffaldi, xxx-1-98: far che sien [le acque] quanto
processo di decomposizione o di putrefazione; far marcire; corrodere, disgregare, frantumare
, scemo, con la lentezza da far macerare l'anima a coloro fra i quali
in testa / a quel pedante macero / far terminar la festa. percoto, 328
e travaglia, / machiavellando, di far male a me / per desiderio di
male a me / per desiderio di far bene a sé. c. e.
la pancia:... da far sospettare ch'egli facesse di tutto,
di begli edifìzi: e'vorrà forse far di fiorenza una macìa greca. =
2 pezzi di macigno del fossato per far l'arme a'cavalieri del signor montalvo
... di pietre macigne per far palle d'artiglierie al bisogno. pacichelli
e sì benigno, / che non può far ruggier che non si pieghi / che
). che versa / da far pietoso un cor benché villano / e
vecchi, che non possono ben digerire ne'far monte e del macigno, /
/ ti si farà, per tuo ben far nimico. buon sangue. d
nomi, 1-55: il viaggio può far sicuramente, / avendo preso un abito
il ragionevole comodo per la macinatura e far che un proveruomo aspetti una giornata o più
, bestie grosse e menute, / case far fare enfenute, per servar suo guadagnato
dicesi ancor che macinar molini / potrian far tacque lanfe che son quivi. quasimodo
1-377: la farina non si adopri a far pane che sia nuovamente macinata, né
del macinato; allora mi parve di far bene. b. croce, iii-22-16:
mugnaia, con il capitano esser ottima e far una sì trita e perfetta macinatura che
et una mezana, per tritare e far polvere. messisburgo, lxvi-1-273: spediere
.. e in che si può far notomia di quel frutto, essendo col
tua opera nuova. 6. far trascorrere, consumare (un periodo di
/ e la tempesta. / so far drappi della resta / e sommi solazzare
. serra, iii-138: ti vorrei far vedere le bozze che tu mi mandasti
non lasciarli affatto macolare / e non far tirar lor l'ultimo tratto, /
si disdice ad un ignobile mancar di far operazioni virtuose, che ad uno nobile
« cento », e per apprezzare costumano far così. fissano il prezzo della,
trova. redi, 16-v-405: conviene ora far menzione (fi quali medicamenti debba servirsi
fosse stato arrestato, e per non far cadere il latore in bocca alla «
: negli occhi tien due lance / onde far strage e ruma / d'ogni bella
dandola a gambe per camera, fanno far la maddalena a i mariti. g
che son troppo dure per potere far loro prendere facilmente la forma convenevole.
.). ant. lasciare stillare, far trasudare. - al figur.:
che tanto s'imbratta la madia per far dieci pani, quanto per venti e per
vendere [le grasce] o far vendere alle botteghe murate, e che abbino
tutte le altre belle cose che dovevano far corteo a madonna gloria, che ella non
, madonna, / che nullo ben far posso / per mia fragellitade. s.
/ ma se non c'è da far molto rigoglio, / alla meglio la
fare / ulivo, melagrano, e 'n far lacciuoli / abonderai di piante grandemente,
a fin di potere in ogni tempo far riscontro e per servire alle altre operazioni
e benché le desse maledettamente noia di far da « madre nobile », ecco che
relativa prosperità che le è consentita, far sì che essa non gravi troppo sul bilancio
queste madre- perle agli artefici nostri per far bellissimi ornamenti di grotte e fontane,
madreporiche. casati, 1-6: mi preme far osservare come la navigazione nel mar rosso
galileo, 4-1-120: in luogo di far montare sopra la vite il peso,
quell'arnese che i magnani adoperano per far le viti tanto maschie che femmine.
la ragazza. 4. locuz. far suonare un madrigale sulle spalle di qualcuno
di bastone. castelletti, 1-9: per far sonar su le spalle ad uno un
. carducci, ii-6-323: crede di far delle novità in lirica compitando suoi madrigaluzzi
in pensier un dì s'impresse / di far delle sue armi un inventario. /
, diminuisce il doloroso stupore che può far buttar via il libro a qualche roseo
meglio se restava zitella in casa a far la madrina a santina. -madrina di
come el suo signore desiderava molto de far parentado con la sua maiestade, e
in sé notivole, vi troverei dentro voluto far degnio della vista del sole almanco in sogno
dubito ti saranno accagione de continuo far la tua divodi venire a te,
, xliii-89: sempre si vede far dell'uomo ammogliato un tipo di ridicole sciagure
, maestà, splendidezza e imponenza da far maraviglia. montano, 1-58: la
. nelli, iii-6: che poteva io far di più che maritarmi ad un uomo
dio. fagiuoli, ii-94: della saccente far, della dottora, /..
... / in casa d'altri far da correttora / e da maestra delle
ingiuria, con parole gravissime si studiarono di far sa- vorra ad una tal leggerezza.
la fronte, / spia l'anatre far l'erpice, nel giorno / ultimo,
di tutte le cose, che per far bello il mondo l'ha fatto pieno di
maestra, non ebbe forza mai di far che mostrasse pur un minimo segno d'impudicizia
anche serve a darle corpo ed a far sacco aperto alla bocca, perché il
di una qualche cosa che importa saperla far bene, come sarebbe del tignere, in
, 9-viii-265: fu suo costume il far condurre a gran segno le sue invenzioni ad
erbe gran quantità, per un bagnuolo / far a quel mal, il qual ella
tutto si faceva a maestria / per far castruccio sua gente partire. -avere
qualche biscottino, / ma non bisogna poi far l'aguzzino. cattaneo, vi-3-133:
colle seste perché il tondo / san far, di mattematica son mastri. angiolini
sua prece, / copia di sassi a far cader si pone. 6.
splende / in questi marmi, ti può far sicuro / che il rasi qui sepolto
colui che in mare era maestro, / far dalla gaggia grande offensione. machiavelli,
il possesso di ferrara, deputavalo a far le veci di maestro del sacro palazzo
. gozzi, i-19-166: mi vuol far il maestro, mi vuol far il pedante
mi vuol far il maestro, mi vuol far il pedante; e quando in tutto
tanto maestra / che gli fe'pace far colla scrocchia. pulci, 9-17:
/ che lo studio dell'arte / disdegna far su le maestre carte.
mostra, conducerli sulla maestra piazza, a far pigliare le bocche per le quali la
padule. viviani, 1-37: per far acquisti e colmate colle torbide de'fiumi
25: fu preso ancor due volte nel far faccende dal mal maestro. 17
. ventura rosetti, 1-4: a far sapon da lavar le mani...
occorra, i gregari non esitano a far ricorso a gravi danneggiamenti (come la
: eleganza. gergo militare. * far la maffia, far maffia ', sfoggiare
militare. * far la maffia, far maffia ', sfoggiare lusso. marinetti
, m'appigliassi a questo perditempo del far versi e prose, continuerò: sì perché
oltre modo pompose e prendono cura di far mostra coi loro vezzi, coi sorrisi
bella campagna, / quivi si cominciaro a far le schiere / de'buon baron sanza
non dovere aver questa magagna / di far con tradimento opera vile; / anzi pareva
i... i valse a far che volesse unqua il tuo core / falsar
magari sforzandoli... a venire a far la novena della funzione generativa tutti e
belle e spaziose, con banchi da far conti ornate. e similmente avere una
, ecc.) possono depositare e far custodire e conservare le loro merci o
: grandissima facilità ha la russia per far la guerra alla svezia; gran difficoltà all'
difficoltà della svezia sono il non potere far magazzini o canove di vettovaglie in finlandia
e in campo il quale si possa far restibile di tre mesi, dove non
... si computa che possano far di maggesi o sian culti in tre solchi
/ di color che si stiman maggioranza / far altrui villania. marinella, 30:
maggiore gravità del percoziente non basti a far il colpo più gagliardo, se non percuote
, 5-2: quella stessa occasione di far maggiore oppure la sua dignità mantenere,
il carico della mensa. a lui far le spese nei diversi porti, a lui
fa meridiano / là dove l'orizzonte pria far suole. guido da pisa, 1-7
: si misero a parlar alto e far i maggiori romori del mondo, mostrando venire
pedro della cueva, mio padrone, volesse far essortare esso vescovo ad pagarmi, o
che avea / più polso) a far maggior negozi; tanto / che le sue
., 28-67: maggior bontà vuol far maggior salute; / maggior salute maggior
strazio di lui non facesse. / per far di lui magior dilegione, / menarlo
e vicariati che hanno massime libertà di far sangue,... si eleggono da
premio che conviene alla tua opera senza far più anticamera da'tuoi tiranni, essendo
maiorengo: -credete voi d'avere a far con un duca da camerino, volendo contendere
re] maggiormente accendersi il desiderio di far venire in ispagna l'artefice. g.
variar mecanica armonìa, / tanto può far la chimica magia. mamiani, 9-126:
milia passa di legne, ma bisogna far una goma di magieri di cero longa da
d'asia empio e disposto / a far alla magion di cristo oltraggio. tasso
: enea, dall'oracolo mandato a far maggione in italia. 15.
pendo quanto ci vuol di magistero / a far un buon poeta, e conoscendosi /
al magistero mio sol si concesse / far un vero model del maggior mondo.
niuno luogo nasce puro, né si può far cosa dalle mani umane, nella quale
ritirate (delle quali ho voluto unicamente far pompa in queste due ultime campagne 11
. baruffaldi, i-65: io per far le cuoche vivandiere / perite nel mestiere
po'di basso e vii legnaggio / vidi far signore immondo. buonarroti il giovane,
ha la figura, / e che far ci vorreste? moravia, i-648:
, e come della seta rubata faceva far drappi contro agli statuti, quelli che
giusti, così semplici, così atti a far saltar fuori il grano, nascosto,
13-26: si fermò che sette bastassero a far magistrato. -fuori di magistrato
alla battagia, / orlando punto non vuol far sogiomo: / veste suo sbergo de
genti furiose e pazze, / senza discorso far d'altro che d'armi, /
. settembrini, vii-369: invano vorresti far credere che i condannati politici sono assai
: con l'autunno, appena cominciò a far meno caldo, portò una maglia lunga
, ii-51: costoro esercitavan l'arte di far denaro attraverso le maglie della legge su
a tirar via coi ferri, e a far maglie. -imparare la maglia:
bilancia, domattina di levata vorre'andare a far du'cale a bocca di rio per
in meglio nel tempo. -volere far passare un bue per una maglia:
hanno tolto a sostentare, / di far passare un bue per una maglia.
d'oro vergola grossa di oro per far le magliette lire 6. tommaseo [
canali... primieramente servono a far muovere diversi edifici idraulici, come sono
lessa, / ma sol fu buono a far palle da maglio. l. bellini,
]: diciamo in proverbio: 'far col maglio ', che è fare il
. sanudo, lii-366: apresso tìzi far una carga con uno penon, zoè
firenze,... ma però senza far academie, ridotti di gente, magnamenti
è ragionevole e spontaneo cominciamento di far le cose malagevoli. floro volgar.,
. tasso, 7-113: non può far quel magnanimo ch'almeno / sia lor
, 1-105 (246): volendo far fare le ditte chiave, il magniano li
a chiamar costoro col nome suddetto per far paura ai loro fanciulli. così anche
magnare. boccamazza, i-1-301: volendosi far questa caccia, è necessario magniare prima,
il dispiacer che io ho di vedervi far queste impertinenze fuor di proposito...
contento ed al bisogno di lei, senza far di queste spampanate e magnarci ogni cosa
per iscuotere la preponderanza dei magnati a far largo alla piccola nobiltà. 6
e ammonio, usata come reagente per far precipitare fosfati e arseniati. bicchierai
della testa, poi un altro e pretende far operare il magnetismo a seconda. carducci
viva considerazione, gratitudine; esporre, far notare con grande'risalto (le ragioni
dell'eterna milizia. 6. far sembrare maggiore, più consistente o più
di magnificarla su tutte le altre, di far con lei quel che non era stato
avuto e magnificata e abbellita roma con far tante e tante spese come al presente
': dice e la potestà di far cose grandi, e la maestà di dio
pensiero, / e però non ci far tal raccoglienza, / ché di star
, 351: usò molto spesso di far celebrare giuochi e feste molto sontuosamente e
pallavicino, 10-iii-176: ora ella pensa di far quanto prima le nozze del signor duca
tutte le virtù e sarà disposto a far prontamente così le azioni del forte, come
dio a dar sé stesso / per far l'uom sufficiente a rilevarsi, / che
a mio commodo / e 'l dì senza far nulla io stessi in ozio. giannone
ragazzo ebbero carte magnifiche; avrebbero potuto far cappotto, senza un errore del ragazzo
non dovere aver questa magagna / di far con tradimento opera vile; / anzi
onore, / perché sapea ne'tuon'far congettura. cantari cavallereschi, 24: ancoe
papa non possea per se / medesmo far alcuna cosa magna. della casa,
occhi e gli animi della moltitudine, far magni teatri ed altri publici edifizi. parabosco
bella, egregia e magna, / che far non se ne può descrizione.
magno esercito celeste / e di sé far qual paulo od elia. tansillo,
, e ambisce, e studia in far del magno. = voce dotta,
ariosto, 4-21: il mago vien per far l'estremo incanto. tasso, 18-48
. bruno, 3-1035: più possono far gli maghi per mezzo della fede che gli
gran maestro, ed egli non può far nulla. -acer. magóne (
colore rossastro bruno, serve specialmente per far mobili di lusso. = var
e'si toglie una lana / da far che sudi e scoppi di magrana.
dello scorso aprile non ho materiali onde far pingue risposta: onde contentatevi di questa
pagare i miei piccoli debiti e da far coprire di terra il mio piccolo corpo,
riaceso. 2. tr. far dimagrire; consumare, estenuare, fiaccare
l'era stretta, / se ne porìan far due, ben lo vedete: /
meglio mangiare pane e legumi, cioè far tavole magre, ma che sian di
martiri, con le loro magre fizzioni far più ferme, e non s'avveggiono che
e non essendo più in questa data di far versi. g. gozzi,
verga, 1-370: se quello poteva dirsi far la corte, era fare una corte
spesa. -fare, rendere magro: far dimagrire; consumare, estenuare, macerare
andare a manducare di magro e di far il dovere di buon cattolico. pratolini,
. dalle foglie si tragge canape, per far funi, sacchi, camicie, merletti
'et amplius 'non tornò mai a far guaita. guittone, 31-13: mai gioi
non fur mai persone ratte / a far lor prò o a fuggir lor danno,
chi bella donna ivi depinge / per far sempre mai verdi i miei desiri.
. jahier, 237: deve saper far di tutto il montanaro, siccome necessità
[s. v.]: 'far la festa del maiale ': ammazzarlo.
. a chiliini, 148: a far polve che dà bel lustro a'denti,
accademico araldo di leggere in modo da far sentire tutti i passi scritti in corsivo
oltraggi, mentre ella manda amore a far un oltraggio di quei maiuscoli sopra il cuore
di notte. la superstizione era giunta a far credere che tutti coloro i quali incontravano
, /... / da far silenziosa e tranquillare / co la più queta
salvini, 40-349: io mi stimerei far cosa a questo santo luogo, alle
dolce, ma poco sugosa e malacconcia a far vino. = comp. da malie
infermi o semivivi, / ma voglion far del ben quando son morti. monti
; quella [roma], col far franchigia a fuorausciti e a genti di mal
520: eccovi dove arriva chi non sa far buon
successore. cesari, i-456: a far più vivamente risaltar nella imma- ginazion de'
superato. tortora, iii-193: deliberò di far la via di amiens lungo il fiume
tolomei, 2-182: io trovo malagevolezza in far che maestro perino faccia quei disegni per
, conti e baroni; / e vuogli far morir come bricconi? idem, 10-31
piume, / come dannato è a far l'umil vulgo. 5.
goldoni, vii-1045: quando si tratta di far malegrazie, io non so come fare
forteguerri, 28-14: il tristo si volea far trar le calze, / e
scusa o stiramento vi può aiutare a far che le dette parole non sieno del tutto
/ e che la ruggin v'abbia a far le stampe. brusoni, 8:
lancinado nella folla certe occhiate malandrine da far correre le mani sugli orologi e sui
scusa che gli vaglia, / che far non gli convenga il mal cammino /
lo vorrei conciar bene, se avesse a far con me. -con valore enfatico
madonna infilzata, che si sarebbe creduto far peccato a guardarsene. = cfr
o d'un domiziano, che in far caccia delle mosche spendeva i giorni.
fosse un solenne sciocco colui che propose di far il castello altafronte sull'arno, perché
nenie. becelli, 1-260: farai far una cassa larga e lunga / subitamente
39-v-39: chi serve, vegga di non far da padrone contrattempo e, con usare
e giovannola coppola con loro, / per far levar malardo o altro uccello, /
malatosi, richiesto a'nimici di poter far venire a sé un medico, non
/ perché anch'ei non si piega a far qualcosa? / se poi cerca industriarsi
aveva dovuto finalmente piegare il capo e far buon viso alla malasorte. -per
vizio al totto, / e ciò far com ho mostro al mio malato, /
vui voiai a forza / enanzo termeno far la zento morta; / k'el n'
/ a chi mi può guerir e far gioioso? / ben so che ne morraggio
non avessi avuto la malaugurata idea di far conoscere 11 mio indirizzo, niente m'
-senti -... ho pensato di far testamento. -che malaugurio vi viene
uccellaccio di malaugurio che mai, magro da far paura. -animali del malaugurio:
violenza. papini, 27-1195: io volevo far intendere, con quei romanzeschi pretesti di
primo e sublime precetto cristiano di non far male, poneva adesso ogni sforzo ad
12-8-205: furono stanziate le spese per far seppellire i morti di malcontagio.
sicurtà che pareva loro si convenisse, a far contro a quel duca. c.
, mandò l'aldegonda a guanto, a far uffizio che in quella città si concedessino
ci vorrano le scale di seta per far vedere che sotto i governi giusti e ragionevoli
, il nemico mal destro, nel far saltare il ponte di goito, lasciò sussistere
rante, asino, vuol sapere frappare, far la ninfa ed essere avete voluto gettar fuori
, che girava in mezzo alle gonne a far della maldicenza. pirandello, 8-47:
della maldicenza. pirandello, 8-47: a far le spese della maldicenza generale pareva provasse
si ricerchi alla causa. temperatevi di far ingiuria alle persone e abbiate per fermo
tesauro, 7-85: bella carità da cagnuolo far carezza co'denti; dolce fratellanza levar
madonna, mi volglio sofrire / di far sembianti ala vostra contrata / che la giente
e conforto. lippi, 8-61: a far s'è posto / alle minchiate,
/ se 'l mal riceve, a far similmente. 3. indisposto,
egli conosceva ben bene per incapaci di far male, così poteva con quelle sfogare
quali aveva promesso di perdonare, procura di far prendere il principe di condè e l'
signora,... io posso far testimonianza che questa mia figlia aveva in
di vivere. firenzuola, 498: volendo far dell'uomo essendo bestie e mostrar d'
la grandezza de'mali eziandio i semplici far di ciò scorti e non curanti.
piangere quando nasceva loro un fanciullo e far festa quando si moriva, riputando la
: è una settimana che non posso far quasi nulla, tormentato da un orribile
a certi avari e sitibondi / suol far talvolta il popol senza legge / venir senza
raccogliere in molte nostre regioni piccole offerte e far dir messe perché avvenga la guarigione,
, / nati a posta parean per far del male. birago, 484: li
e disse che non era bene i nostri far questo. marino, v-27: io
così di frasi: dal « dolce far niente » di classica memoria al mal
., 8-8 (300): di far questo non aver dottanza niuna, ché
sentire che gli si dia carico di voler far dispiacere a qualcheduno. bacchetti, 2-31
disperdere. -anche: rendere vano, far fallire. giuglaris, 136: infiniti
/ se 'l mal riceve, a far similmente. -ridotto a male:
maestro sinolfo, / al qual, dovendo far onor, ho fatto / ingiuria.
che quel da sezzo. -non far del bene se non vuoi del male:
suo benefattor, cosa fatale! / non far del bene, se non vuoi del
; al di qua quella popolazione da far parer desiderabile ogni deserto: dante non
che intenta ei la vedeva / a far dolce ritorno a i patrii tetti /
« da montecassino », risponde senza far caso alle mie brutte parole, quello
tu, memmo, maledetto, non far le boccacce, dì piuttosto: buon
il mio maledetto dante. io vorrei far altro, far poesie, cioè divertirmi,
dante. io vorrei far altro, far poesie, cioè divertirmi, esaltarmi.
una maledetta, poiché non era avvezza a far quelle parti. svevo, 6-580:
dei cattivi e sussurroni e maledici, far divisione e incorrere nel governo tirannico.
assicurargli l'onore degli altari, ma far di quella divinità quasi la sola perfetta
, 5-180: cos'è venuto a far regis a lione? cosa vuole il pisani
e benedicono. 5. far oggetto di odio, avversione, risentimento,
vetro bianco e trasparente, dicon di far ciò perché la polvere non gliel'offenda:
, soltana sua, non è per far cosa degna della casa d'otomanno in questo
di fantasia la sua beatrice, deliberò far ogni cosa per aver il luogo del
uno or di amendue i coniugati, e far che uno compaia all'altro in figura
amministrazione della giustizia... può far nascere più o meno idee così desolanti.
di gioia -pò l'om malenansa / far per forsa mostransa / in vista, ben
non restasse solo per il palazzo a far dei malestri e guardare dalle finestre,
in compagnia di altri monelli, a far malestri che meritavano le sottili frustate che
sentenza / di ciò che saggio amante far dovria: / così l'amor di lor
o per poco senno, diliberònno di volere far morire 10 dicto papa urbano. marsilio
acceso fuoco d'ira, che a mal far la voglia tira. cavalca, 9-235
di malfare e chi ha paura di far bene, gli scellerati in testa e i
ciascun ti toglie, e 'l mal far non si pune. savonarola, 7-i-315:
/ fanciul senza intelletto, al mal far nato. 4. comportamento licenzioso
mora ed ammazzar chi gli avesse voluto far contesa, è da le finestre in
, divoransi personaggi riguardevoli, nati per far lume al mondo. gemelli careri,
e più anni di malgoverno si vuol far credere che tutti questi torbidi in sicilia
che mal mio grado mi trasporta / a far mia stanza in solitario monte, /
in ogni altro soggetto o cosa ideale, far anche figurata- mente vedere volontà che dimostri
gli diavoli prendo al laccio; / so far malìe e sì le disfaccio; /
: che faceva cenno di spogliarsi, per far credere a rinalda come « non ci
in quel conoscersi tra loro è difficile far le parti di quanto è penetrazione e
; consapevolezza e volontà di danneggiare, far soffrire, offendere, calunniare; malvagità
qualche malignità di qualcuno che abbi voluto far male a lui. birago, 149
sansovino, 2-193: non vedrai solamente far da lor quelle opere che fanno i
trovase alcuno che, per malignità e far danno alcuno a quelli che fossero tonti,
, / ti si farà per tuo ben far, nimico. bibbia volgar.,
.. maligni di lingua, straccurati nel far servigio e di fede sospetta. g
, la sigaretta tra le labbra, senza far niente salvo chiacchierare al telefono con
pur non può il destin maligno / far che a lei manchi un mio scrigno,
, onde l'eroe canuto / godea far onta alla maligna etade. -estremo
, mossi da invidia, non restavano di far mala relazione a quei re delle cose
ii-10-28: una signora che si lascia far quella corte da un vecchio orribile e scempio
bella maligna, ines? -ma non far tanto l'innocentina, andiamo! io
le ragazze che vengono la sera a far crocchio sulla via, si divertono tanto
fine; / e non v'incresca di far penitenza / delle vostre maline / e
trascorsa fuora de'termini, io vorrei far un racconto di vari effetti della malinconia
quello dal fazzoletto: « voi ci volete far malinconia, e noi vi conduciamo a
... potrebbe in uno stesso tempo far bene e alla febbre e a quella
371): andò a malincorpo a far l'imbasciata nella stanza vicina, dove
solamente a riguardo di lei. non amo far raccomandazioni, e specialmente a ministri democratici
che ha intenzione di nuocere, di far del male, di commettere azioni disoneste
strano / ch'el- l'abbia a far sì grande storcimento; / perché gli par
gozzi, 1-26: nota il modo del far cavare la maschera a poco a poco
e nemmeno la « malignità », il far male o le disposizioni al mal fare
e che perciò ha potuto ridursi a far quel gesto interpretato come di sudicia malizia;
i-1-162: dell'ambasciator nuovo non convien far stato, per esser papista, non per
bolla di conferma si volle da alcuni far credere una carta di donazione.
ch'ella, maliziosamente armatasi, dovesse far quegli scempi de'miei vassalli in vece
probabilmente avrebbe avuto un gusto matto a far andare un povero contadino dalla parte opposta
fratelli: ciascuno di voi impari a far sì che in lui sia rispettata ed
,... io ne posso far certa fede a voi e che più entrarne
io. manzoni, ii-313: -vuoisi egli far mallevador del conte? / a sì
], 258: detto provveditore sia obbligato far nota al libro del giorno..
malmena, / il tuono che gli vuole far paura. 7. trascurare,
, 383: o che titoli curiosi da far comprare 1 libri malamente malmenati: opera
un sì lungo malmenio, / qual doverò far io, / se pur vorrò tante
aquilano, 168: ognor più spietata far si vede, / crescendo guai,
quello che occorrerà; ma ho da far con mali villani. 4.
latte ristretto, offerendo a'villani di far mal peso? 13. contrario
i-5: non voglio a questa mia 'vita'far precedere né deboli scuse, né false
la mia mala complessione mi concedesse il far continue osservazioni, spererei in breve di
estrema. boccaccio, vi-173: senza far dimora / da lei si di- partia
temon grattateci e che bisogna, o far davvero co'fatti loro o non sen
diventata insopportabile al pavaglione dove non potevo far mezzo passo senza dar nel naso in qualcosa
avrà davvero incontrato ed abbracciato in sul far bruzzo qualcuna vestita tricolore.
; cacciare, allontanare da sé, far fuori un avversario, un nemico. -anche
immantenente e vadassene in sua malora a far sua vita ne'pubblici prostiboli. nievo,
inferma e deforme, nata a soffrire e far soffrire. = comp. da malie
costoro [gli atleti] di poterne far trarre delle copie autentiche. bocchelli, 1-i-546
: per il grano che minacciava di far la ruggine..., per il
il ragazzo va in quella casa a far le versioni latine ed è tormentato dalle
/ onde chiuder giammai / non può far a l'avito suo splendore / malvagia lingua
stata rimenata. palladio, 1-5: per far la malta si deve in questo modo
si conviene. 5. locuz. far malta: preparare rimpasto di malta.
arena, il che i muratori chiamano far malta, vogliono alcun che es
se tien plui alto qe pò far plui maltade / e l'autrui terra tór
hai offerto, / di maltollétto vuo'far buon lavoro. paolo da certaldo,
-in senso attenuato: trattare male, far torto, recare nocumento o danno nel
scorso ebbe un pezzo, / a far prova del vel corre da sezzo.
lentini, 53: certo mi par che far dea bon signore / in signoria sua
carattere più malvagio che buono sia lecito far inclinare la pietà del leggente.
incantatore nel tempo che egli ha intenzione di far del male ad un uomo,.
conviene, e farla bollire, e far chiara nel modo che avemo detto di sopra
eguale a quel che si compiace del far male. 12. acer.
. assarino, 118: aggiunsesi, a far maggiormente palese la loro malvagitade, il
più atto, se così mi accetterai a far conoscere la malvagità della legge maomettana di
pasquino. giannotti, 2-1-159: io voglio far fine di raccontare le loro malvagità,
malvare, tr. dial. ant. far consumare mediante cottura (un ortaggio)
canonici dello stesso capitolo si arrischierà di far cosa egregiamente malevisa ad entrambi.
vangelo non dice quel che si deve far dopo! e giù! una scarica di
di sé più potenti / non può far molto altrui né ben né male.
possa, / nessun riparo vi può far la gente. idem, purg.,
la fama allora, / chiamata a far gli uffizi di mammana, / e '1
a studiare: ora si metterà a far lei qua in paese, non più la
medie. operazione di plastica destinata a far sporgere il capezzolo congenitamente affondato nella mammella
beccuti, i-289: chi sa far le mammine e chi le ciance /
* bambina voce infantile. 'non far male alla mammina '. 3
, ha voluto più tosto starsi che far certe coselline deboli e grette, come mutamenti
grette, come mutamenti di stanze, far venir qualche personaggio secco, come la
se divulgava volerli adoperar per scavezar e far una certa strada per una montagna dieta tonai
carte logore e unte, che incominciò a far scorrere con le dita tremanti. cassola
8-396: gli svezzesi non mancarono di far caricare subito le truppe più avanzate, servendosi
d'appetito ne vivo digiuno, ma per far la vigilia della festa, con cui
fermentativo per la prima cozzione, possa far uscir sugo o dalle minime glandolette o
sono la fecondità delle terre e il far molto in poco tempo e con poche
leopardi, non sta bene. guardatevi da far queste misure...: non
frenetico ingegno / ch'a noi per far del ciel l'erta salita / un giogo
e a non fare ciò che pure far si dovrebbe. garibaldi, 1-20: camilla
s'elli ha veduto... far cavalieri li meccanici, gli artieri, insino
iscienza meccanica quella che riesce in teorica a far computo di qualsiasi forza e in pratica
di qualsiasi forza e in pratica a far risparmio o facil uso delle vive ed
. citolini, 30: mi convien far il fisico, il teologo, il matematico
in faccia ai parigini, poteva anche far da mecenatessa ed accaparrarsi a nolo,
amor, che co'sembianti / puoi far vinta cader la forza e l'armi,
, 50: mi rendo sicuro di far rimanere scornato lucifero, e te con
fuori di casa e poscia non sapendo far ritorno né dire di cui fosse figliuolo
. masuccio, 78: per non far venire il parto a compimento, de infinite
. nardi, 6-39: crede con parol far dolce il fele: / ma le
mia morte, / ma non ci posso far medela alcuna. delfico, i-368:
cognizione del bene, non avendo io a far altro che a considerar l'essere nel
provenzale. castiglione, 262: il far rider sempre non si convien al cortegiano,
). ant. rendere medesimi; far coincidere; immedesimare. loredano, 2-i-14
gratitudine, con un affetto, da far capire a chi l'avesse osservata, che
a cui in teoria, sarebbe toccato a far giustizia a renzo tramaglino, e a
quella co'suoi medesimi lasciatolo, a far che il convito fosse magnifico attese. boiardo
conosciuto da lei ed insegna altrui a far il medesimo assai scioccamente. razzi,
un moderno sospetto di socinianismo, per far credere che la natura delle divine persone
. tu, che se'fresco di far tali studi né sei degli ultimi, spiegami
sora la sanità, non si dovesse far più mercadi né a san marco né a
ant. e letter. interporre, far passare gradatamente attraverso momenti o elementi intermedi
dio, glielo porta mediatamente, con far danno all'anima sua. 4
de'giapponesi con esso noi ha servito a far che si trovassero nel giappone molte delle
ma come intercessori e mezzani, senza far ingiuria al primo mediator cristo giesù, ch'
, mi sieno mediatrici co'principali a far che... io abbia adito di
s. v.]: 'far mediatore '. ai quadrigliati e a calabresella
'. ai quadrigliati e a calabresella è far gioco solo contro tutti. bocchelli,
6-i-295: spetterà alla signora gioconda il far credere a paolina che, per certi vostri
era [agnese] tanto più felice di far del bene a * gironi ',
a * gironi ', inquantoché sapeva di far male alla madre, a quella smorfiosa
... / con la giumenta mia far un baratto. / io te la
l'altra ripa giace: / la potrai far tu medicar dipoi; / altro diffetto
. salviati, 4-22: -che dovrà far lo storico, avvenendosi in tai soggetti?
medesimi... vada circonspettissimo chi de'far lettera di tal sorte,..
1-xxvi-328: chi s'è proposto di far qualche bene alla città nostra, dee prima
74: la più agevol incetta era il far profession particulare di medicastronzolo e d'astrologastro
chiostro. redi, 16-v-319: non poter far altro, per aver addosso una
pubblicamente una vergine fa di mestieri e far parlar la sua faconda nudità a queste
, r-3-172: s'incominciò nell'autunno a far qualche prova sulla medicatura del grano per
1-1-130: aspettano che io trovi modo di far venire almeno uno dei quattro pianeti medicei
varda cottal per storto, ghe vogio far pi busi in la panza che no ha
/ per queste e quelle case / far delle medichesse / e delle faccendiere.
volgo che si danno ad intendere di far le medichesse. oriani, x-16-119:
medichevol provisione / giunti eran molti a far gli usati uffici. 2.
e le consolazioni date nella mira di far prendere certa direzione speciale alle facoltà intellettuali
un po'di spasso, / per far poi daddover; se medicina / razionale
gelli, 10-9: ella guarì senza far medicina alcuna altra che stare senza mangiare
regina maria studiava a pigliar medicine per far figli, che vedea tanto desiderarsi dal marito
regina, / dice: questa ha da far la medicina. -dottorarsi,
ha apportata la medicina filosofale, per far una mistura fastidiosa e una tela tanto
medicineria, sf. letter. propensione a far ricorso con eccessiva facilità alle cure mediche
[d'alberti]: questo è giusto far da medico volante, con ripetere le
siete medico / lasciargli ad altri e far come farnetico, / sicché con lor viviate
': proverbio che si dice per far intendere che si dee usar severità nel correggere
adriani, iv-87: pensarono i lacedemoni di far pace col re di persia,.
compositore vorrà seguitare anche quest'anno a far leggere religione dove noi avevamo scritto relazione
è parso conveniente pigliar questa impresa e far che i primi da'mediocri e'mediocri dagl'
l'artista a far sempre meglio ed è proprio la mediocrità
ne ricevono: gli uomini superiori dovrebbono far ragione del proprio merito dalle impulitezze,
convenevolezza di chi parla e insieme non far disonore col plebeizzare, all'altezza poetica.
la sua donna, temerà in conseguenza di far cosa per cui la perda meritatamente:
estremi della troppa confidanza e disperazione, far le sue diligenze morali, del resto
[s. v.]: vorrebbero far navigare il medio evo. cose da
senza il concorso del suo libero volere far non puoi secondo l'ordinata volontà tua
signor iddio non sarebb'egli bastante a far intenerir d'amore ogn'indurato cuore, se
s'eran ritirati, per meditare e far penitenza, nei boschi dell'etna e
, sentiva il bisogno di risolversi a far qualche cosa. g. raimondi, 3-4
2-xix-183: verga ha un modo di far forza alla parola, alle figurazioni,