debbono d'ogni gravamento che faranno, far la ricevuta delle robe gravate al debitore
2. per estens. far abbassare, rendere pesante, greve (
/ più ch'io non sono, a far questo mi gravi. capitoli della compagnia
di pochi uomini. -ant. far pesare un'accusa. giov. cavalcanti
sei altro! alvaro, 9-12: basta far vedere a un potamese un oggetto che
finissimo e minuto / fa ciò che far non puote il grossolano. 3
3-i-194: è furberia alquanto grossolana il far le viste di credere semplice inavvertenza il
peccato vero, tutto si adopera per far ch'egli creda esser peccato ciò che
momento una di quelle nuvole si metta a far la grossolana e a lasciarne cadere in
pianger posa. -far grotte, far grotte di leone: aggrottare le sochimere
sai mezza la messa: / deh non far grotte, ch'io esperti nelle lettere che
], che mi fecero apprendere di poter far servire tutto quel mosaico a rappresentare,
/ o in su la gruccia a far rider gli uccelli, / mi rincresce scoprirmi
il lazzeretto, / gente che uscia di far la quaran tina. /
note al malmantile, n-41: « far le grucce a una figura »,
sta ritto senza gruccia / e sà far di dolci canti. giusti, i-38:
stesso tempo ha paura... di far disperdere dai soldati quel branco grugnante
cagion lasciano il grugno, / incominciano a far delle muine, / e le sue
. nieri, 3-93: 'grugolare'. far grugru. rumore che fa un poco
abituare i fanciulli alla giustizia, di far credere loro che le più grandi soddisfazioni
: vuoi sposarlo, di'? non mi far la grulla. 6.
tose, sgrollare 1 scrollare, scuotere, far crollare '; sgròllo * crollo,
, tr. letter. lasciar coagulare, far rapprendere. monti,
dura tutta notte [l'usignolo] a far trilli e gruppi e gorge e versi
signore, la quale lo pregava di far accettare alla madre di lucia cento scudi
spesso impossibili, e di quelle cose da far ridere. cini, 33: una
: costor che non pensan che a far gruzzoli / tiran di pan fino a tutti
andar in corso, veramente con fini di far bottini e di guadagnare. i.
, per troppa fretta, / volendo far, disfà; e dico ancora / colui
(414): ogni studio ponevano in far che dal fuoco la ninetta dovesse campare
con piacevoli visioni. -procurare, far conseguire, far meritare (fama,
visioni. -procurare, far conseguire, far meritare (fama, onorificenze, diritti
denaro. iacopone, 14-38: case far fare enfenute, per servar suo guadagnato
una parte comenza / a coglier paviglion e far rapine, /... /
equivalente, e talor per avventura potrà far guadagno nel cambio. alfieri, v-2-402
, 17-25: di miei dinari e'voria far guadagno. -acquistare, conseguire
a perdizione, ma da credere, per far guadagno dell'anima. -fare
tristi guadagni, / quei pagan senza far di qui partita. forteguerri, 16-44:
dieder sulla testa, / e lor fecero far tristo guadagno. verga, 4-67:
avrebbero tenuta a guadagno ogni occasione di far cosa grata alla signora. -venire
: l'imperadore... volea far vedere al mondo, che questa affinità sarebbe
e giuoca con inganno, / e per far l'altrui danno / sovente pigna '1
rosa, 121: vedrò piantar, in far la luna i quarti, /
, la sabina e la ninfea / per far sconciare alle vestali i parti.
-ant. mandare a dire, far avere notizie. — anche assol.
. chiaro davanzali, ii-25: a far mesione honde scole tenute, / poi
, 3-4-263: ah stolti! senza far si ardite prove, / senza perdervi
quale? -diceva dino rannuvolato. -non far l'indiano, andiamo; guardatelo,
5. locuz. fare indiavolare: far andare su tutte le furie, fare
: non trattandosi qui... di far sudare segretari a mettere in piano cifre
: a noi poveri vicentini è cominciato far sentire de'frutti della propinqua guerra, come
: la vera indicazione medica era di far venire artificialmente il vaiuolo a quei ragazzi
: io ho una volontà indicibile di far un paio di chiacchere con voi due
alto mare. tasso, 20-97: che far dee nel gran caso? ira e
e non guardare nessuno in viso, anzi far punire ognuno che errasse, indifferentemente.
intorno all'ori- gini delle lettere deve far accorto il leggitore a ricevere queste cose
esclude. jahier, 237: deve saper far di tutto il montanaro, siccome necessità
strettezze mi pare aiutino l'artista a far sempre meglio. -certificato di indigenza:
). baldinucci 103: nel far menzione de'muscoli, non andremo con
di alienar le colonie dalla spagna e far sì che col tempo divenissero indipendenti.
stessa. montale, 3-13: minacciai di far bagagli e di recuperare infine la mia
in roma, non mi dispiacerebbe di far parte della legislatura. d'annunzio,
medesimo capitolo è una frase che può far sospettare che di codeste cose dante avesse
: l'imperadore... ardì di far celebrare un concilio in vormazia l'anno
dirò della virtù, quando è dirizzata a far vano romore. 4.
una gloria tempestiva accoppiar l'utile e far guadagno de'libri, indirizzano le penne al
cassola, 6-167: la strada continuava a far giravolte, e non si capiva dove
e indirizzati a condurre gli animi a far compagnia insieme. leopardi, 1041: scienza
pur ora da comune amico suggerito di far capo a voi. [sostituito da]
. ce parte volgermi per far fronte al lavoro che sorge su
prego... di accogliere e di far accogliere questo mio sentimento, non come
intese... con questa bolla di far un divieto indispensabile. s. maffei
di socialità naturale siamo indispensabilmente tenuti di far bene agli altri. 2. con
lettere viaggiatone..., per far indisputabilmente annoverare, come tutte le vostre,
100: tanto più se vi si potesse far passare [nella fossa] l'acqua
è indubitabile che la storia non possa far di meno dell'elemento biografico ossia individuale
normale, per cui quando non possono far meglio degli altri cadono al disotto di
l'incantesimo], arò io a far altro? -andare adosso a quella cristianella
di turbolento, ernesto. -presagire, far presentire. brusoni, 1-99: un
alcun pianeto, / al qual convenne far cotale ufizio. 15. locuz.
dove appena avessero indizio o speranza di far preda. -sospettare. gheri,
favore. -preannunciare, predire; far supporre, far presagire. caro
-preannunciare, predire; far supporre, far presagire. caro, 3-589:
, rivelare; indicare, accennare, far capire. boiardo, 1-268: standosi
qui ancora saranno le tavole de 'l far de la luna e de gli eclissi,
: i ricchi intanto ed i benestanti far ne potrebbero [di esperienze] nelle proprie
17-318: lo zucchero era tanto rincarato da far pensare... brutti vezzi
... l'incertezza continua di far bene o di far male, in cui
incertezza continua di far bene o di far male, in cui l'indole di
è mite e docile, alieno dal far male ad altri. algarotti, 1-iv-219
indolenti,... venghiate a far credere d'aver allora assecondato con pregiudizio
. berni, 143: non far da cosa a cosa differenzia, / non
sarpi, i-1-196: mandarono li genoesi a far indogliènza col contestabile, governatore di milano
callo, / vivon lieti quaggiù per far poi varco / al career chiuso da
di te s'indonna, / ch'onta far temi, anche fingendo, al vero
che me lo aveva chiesto per far indorare l'ornamento del quadro del mio ritratto
(le spighe, i frutti); far ingiallire (le foglie, gli alberi
un e l'arco tende / per far sanguigna strage di mortali. avere voluto.
eravate prima contentato, e come potrei far di non farlo, ché cessando le condizioni
un abito, un indumento); far impugnare (le armi). -anche
l'aurora, ii-474: in luogo di far cadere quelle contribuzioni sopra i nobili il
aiutami madonna, / che nullo ben far posso / per mia fragellitade: / d'
rispondasi in dosso alle medesime, con far un poco di volta, che così s'
già però non posi / vostro ben far, com'è di molt'indotti. s
. burchiello, 2: se vuoi far l'arte dello indovinare, / togli un
3-4: dice cosa intorno alla circolazione da far facilmente credere ch'egli quasi quasi se
chiedere. ariosto, 3-74: né far ch'egli il pensier tuo s'indovini,
son messo con la cantatrice / a far il bello, a far lo spasimato.
cantatrice / a far il bello, a far lo spasimato. leopardi, 23-98:
l'ora. pratolini, 10-79: vogliamo far la prova? disegnami questa vite.
11. ant. studiarsi, adoperarsi, far di tutto per riuscire a fare qualcosa
tr. [indùbbio). ant. far dubitare, gettare nel dubbio, lasciare
col parere di tutti gli dei, per far nascere da noi eroi novelli,
core è molto indubetato / non pervenisse a far mala finita. ugurgieri, 159:
3. prov. il ben far non vuole indugia: le opere buone
e scuse, / che 'l ben far non vole indusa. -necessità non porta
rifletti ancóra un poco, prima di far questo! non precipitare! palazzeschi,
trattenersi. aretino, ii-52: non far sì che il nostro si sdegni, ché
proprio per mio danno, / per far me stesso a me più grave salma.
del mondo latino. -prorogare, far continuare. bartolomeo da s. c
senza indugiar l'empia masnada / a far la preda delicata e bella. pirandello,
indugio / da voi per tepidezza in ben far messo. testi fiorentini, 209:
certi sono / che danno induso e credon far magiore. cavalca, iv-131: parendogli
è pericoloso di cagionare qualche danno o far perdere la congiuntura di conseguir l'intento.
tollerati colà indulgentemente dalla chiesa, potranno far qualche cosa pel servizio locale del ministero
. monti, iv-182: io non voglio far danno, né usar violenza, ma
il viceré indultò il popolo di poter far rivivere l'offizio de'mastri di piazza.
e degl'indultati, senza necessità di far purgar loro la macchia. pagano, 1-359
l'assemblea colonaria non avesse autorità di far provvisioni d'indulti e di per- donanza
il diaspro induri, / ver cui già far difesa a me non vale. ariosto
. m'indurano il corpo a sopportare e far da sé. -di animali.
lo lascia indurire [il cacio] far la muffa. a. cocchi, 4-1-5
senso primitivo delle parole, e il far cadere sovr'esso la definizione: perché
, al quale non si spera di far intendere tutta la ragione d'una cosa,
, / e non s'induce a far ciò ch'ella brama. g. bassani
peccato mortale di tenersi per santo e di far miracoli. d'annunzio, iii-1-85:
tale a commettere fornicazione, chi a far rissa, chi a ingiuriare il prossimo,
: questa è la vista ch'a ben far m'induce, / e che mi
moschi, ix-189: che poss'i'far, s'amor m'enduce e vole /
che a pensar mal, quando veggo far bene, / non mi so indurre,
scrivendo i marziali aspri contrasti, / far che i primi gli sien dietro rimasti.
all'umana fragilità, ma consiste nel far divenire l'errore virtù e la virtù
tra le altre loro industrie sforzavansi di far credere ad ognuno sé non aver notizia
alla busca e questa bella / industria del far suo quel d'altrui. soldani,
e messe in opera dalla mogliera, per far ritornare il rosso completamente in grembo della
[lettera] è ad oggetto di far vedere la necessità di rifondere le leggi
agevol cosa e di niuna industria il far che 'n molte e separate azioni [del
[i demoni] pongono ad impugnare e far cadere nelli peccati che sono fuori di
adopro, ogni fatica, / per far del mio amator ginevra amica. bandello,
a le poste, ch'io voglio far l'amante mio venir a giacersi meco.
s'industriarono nella gran carestia del terreno di far generale vengono a trovarsi fatalmente dei
se intendono che si guadagna molto nel far la professione di mercante,...
agli uomini gli strumenti da industriarsi e far loro gustar il piacere di fatigare, il
perché anch'ei non si piega a far qualcosa? / se poi cerca industriarsi:
sia la carestia, bisogna... far quel che si può, industriarsi,
l'alfieri... s'industriava di far versi non cantabili (e ci riusciva
: questi pappagalli sono molto industriosi in far i suoi nidi. muratori, 6-31:
inebetire. 2. tr. far diventare ebete, offuscare le facoltà mentali
apparecchiato, / da nullo lato può far mai cessanza. cassiano volgar.,
tr. (inèbrio). letter. far ubriacare, condurre all'ebrietà (una
di danari, l'uccideremo quando altro far non si possa. carducci, iii-
non è delitto / in giovami età far qualche volta / una scappata, e inebbriarsi
che non segni più il nord, far impazzire (l'ago della bussola).
. locuz. -far venire l'inedia, far morire d'inedia: annoiare, tediare
, xiii-917: nobile e degna impresa per far morire d'inedia. —
. disus. coprire d'erba; far nascere l'erba in un luogo.
/ vede dei suoi, che van senza far testa / chi qua chi là fuggendo
intense della mia vita, non posso far altro che metterle in una serie di
io non ho la forza di far nulla. d'annunzio, iv-1-774: avrebbe
di sera,... non so far niente e m'entra una grigia inerzia
dio fatto alla notomia fu solamente di far l'uomo di terra, ordine assai
delfico, i-204: come poteva egli far sussistere una legge relativa al costume,
figur. che non si può evitare o far cessare, fermare, mutare; a
figur. che non si può evitare o far cessare o fermare o mutare; ineluttabile
non pensò, non ardì, né far potea / donna sola e inesperta opra
., 3 (50): voleva far cerimonie, ma il dottore fu inespugnabile
, reprimere la malignità degl'invidi, far vedere al duca l'error suo.
ariosto, 42-54: si debbe il cavallier far piazza, / giri ove vuol l'
de l'arco iva nel bosco / per far preda di damme. cesarotti, i-xxxiv-85
] e di smisurata grandezza solamente per far bella vista. monti, x-2-253: con
foresta, ecc.); tale da far smarrire, da sviare (un sentiero
un'alta torre è inetto chi non vuol far alcun scalino. muratori, 6-61:
così inetta a soccorrerlo, non aveva saputo far altro che abbandonarlo e sospettare nefandemente di
preso uno uomo vile ed inetto a far questo officio, acciò che lui mostri d'
come li gradiva garibaldi, inetti a far fuoco, e perciò meglio e più
solimato, a purgar verderame, a far mille lavature; e quale ad andare cavando
non prenda freddo; imbacuccare. -anche: far indossare abiti goffi e sgraziati, che
fosse e infallibile di quanto / può far l'alto fattor de la natura.
di prendere almeno una pomata infallibile per far nascere i favoriti. pirandello, 7-715:
ferrara, 19: è de suo mal far tanto contento / che non par già
tornar più s'avaccia, / per far le infamazion de'suoi bu
tanto, / che fin l'abate vuol far da fanciulla, / e sempre dorme
194: su questi fondamenti si passò a far prigione il barbiere gian giacomo mora;
senso, ma una infamia. bisogna far di tutto perché si muti. de roberto
. scherz. rendere come i fanciulli, far infamia; malvagità, scelleratezza. ringiovanire
scuxare, come spesse fiate le done far suoleno. ammirato, 2-3-48: ora che
vezzosa infanta, / che mi debban far del male. 2. dimin.
piccoli cittadini negli ufici non aveano ardire di far male nella infanzia de'loro magistrati.
infardarsi / e spesso ammogliarsi / e far famiglia? = denom. da
comporre poemi anche ridicoli / non è far cialde o infarinar testicoli. monti, xii-6-306
tal infarinatura / buon si stimava da far qualche cura. d. bartoli, 9-30-120
annunzio, iv-1-596: te l'ho voluto far vedere [il bambino] prima d'
, 6 (90): vada a far le sue confidenze a chi le piace
persona propria. muratori, 10-ii-67: far conoscere, per quanto può, qual
? sùbito infatuato appena si tratta di far del bene alla gente! pòero minchione!
fisiologica. 2. non idoneo a far crescere una vegetazione abbondante e rigogliosa;
escrementi infondi in terra, / fertile far potrai terra infeconda. monti, 1-428:
goldoni, xiii-199: voi chiara potete far mia musa infeconda, / qual scioglie
lo ritenne più d'un mese senza far nulla... ora l'ho ricuperato
l'infedele o l'eretico, potendolo far prigioniero e convertirlo, non pare che
maometto, i quali reputano opera meritoria far del male ad un * infedele '.
speravano ch'ella fosse per muoverlo a far le provisioni necessarie per la salute di
aquilano, 168: anzi ognor più spietata far si vede / crescendo guai, martir
un'impresa, un tentativo); far fallire. brusoni, 4-i-244: non
,... non istesse a far l'uomo addosso ai valentuomini, né gli
= voce dotta, lat. infèlicitàre * far infelice '. infelicitato (part
, xi-46: chi vi ha condotti a far tanto schiamazzo di rampogne e ad infellonire
... comperano i fanciulli per far mercatanzia delle vive loro carni, gli adornano
separazione fra queste cose, tende a far degli operai una casta inferiore, che
. ant. significare; voler dire; far capire. savonarola, i-150: daniel
. in-con valore 5. figur. far decadere (uno stato, una na
. bianco da siena, 39: per far tonda, lunghi quanto son larghe le
trattar per questa via? / tu mostri far d'infermi poca stima. statuto dei
e della mente, lasciandosi bistrattare senza far motto. = deriv. da
rubare ed ammazzare di buon grado per far piacere alle muse inferme d'oggidì.
putti, lxv-276: vago anch'io di far eterna al mondo / la mia fama
gentile per cui le piace immensamente a far all'amore. ungaretti, xi-231:
di 1000 lire; e non ne vuol far più nulla. all'infemo lui e
ammazzarlo. - ant. anche: far morire di dolore. bibbia volgar
lotta. 2. tr. far inferocire. viani, 14-226: 'bava'
voler primeggiare colle fortune e contentarsi di far senza infiniti piaceri, non dirò del corpo
bensì raddol morbo); far strage, imperversare (con l'ausiliarecite dalla
insuperbire. 6. tr. far imbestialire, fare infuriare (una persona
il feroce veglio / a le città far periglioso assalto, / e gli uomini infestar
può una sottilissima fibra infestata da tarli far sì che tutto l'albero...
prudenza, abili a... far conoscere i fieri trattamenti che ricevono i
scendeano... con ispalancate gole a far carname. -impresa criminosa, delitto
l'armi infeste, / parate a far di noi strage e macello.
... /... a far volte, rivolte, / e giri
più lo fruga e lo molesta / per far danari, né gli dà mai sosta
meditandosi nel mezzo di piaceri carnevaleschi a far sgombrar dal cielo della francia ogni benché
175: con tra la malignità si deve far schermo col benefizio, il quale è
è atto a estinguere la malignità e far cessare l'infettazione. papini, vi-466:
aggrava, diventa languido e non può far l'opere della vita. d. bartoli
, per ragioni di salute pubblica, di far chiudere quel carnaio immondo.
decide lo scrittore fin troppo noto di far qualcosa perlo sconosciuto. è ancora il momento
, 1-iv-177: [l'educazione] può far dell'uomo quello che fa giornalmente la
aveva già incominciato di lunga mano a far sentire la sua vicinanza, e infiammare
, a impugnare le armi, a far la pace, a fremere d'ira,
del contradire e con lo sforzarsi di far prevalere la sua opinione si infiamma,
li sediziosi s'infiammassino tuttavia più al far male, poi che la fame gli aveva
perché oltre al manco straccarsi, al non far tanto esercizio che provochi troppo l'appetito
f. doni, 6-18: chi potrà far resistenza al suono delle nostre parole infiammate
: 'ficcare una carota vale per far passare nell'altrui mente una cosa inventata
.: in serire, far ricorso, tirare in ballo.
solo avevano promesso il perdono per meglio far le vendette. pirandello, ii-1-1217: è
la sua fede infido, / motto osa far d'accordo infame e vile, /
.. solo può render soffribile, anzi far amare il semplice ed infido sentimento dell'
. tr. ant. e letter. far inferocire, rendere aggressivo (una belva
lui e non altri quella sfacciata a far per lei le empietà? doversi punire i
piantare saldamente, ficcare, conficcare, far penetrare con forza. caro,
.). infilare, tr. far passare (un filo, una cordi
al momento dell'operazione. -anche: far attraversare un oggetto munito di un foro
3. introdurre, inserire, far penetrare (la chiave nella toppa,
sotto il suo. -figur. far imparare, ficcare bene in mente.
ricoprire di vesti, di abiti; far indossare. tommaseo [s. v
, recitare, scrivere in continuazione, far seguire rapidamente (preghiere, frasi, parole
capita. (come chi mira per far passare una cosa entro un'altra,
elle saranno fatte e sieno respettivamente obligati far subito infilzar tutte le commissioni e rescritti
, 6-79: le guardie vollero lor far resistenza; / ma le infilzaron come
il porco alla quercia, gli voleva far dire, si chiama * infilarsi da
usato a significare che non se ne può far capitale, perché non si conservano come
sì, quella santocchia, grassa da far schifo e buona da mettere nella capponaia.
quando cesserete dal credere e dal voler far credere ispirati dalle nove muse i vostri
parso conveniente pigliar questa impresa, e far che i primi da'mediocri e'mediocri
a pigliar corpo, non potreb- bono far altri che gabaro. baretti, 6-199:
tosto rattratto, non se gli vedendo far altro moto si dette l'aria.
né senza medico, non accade adunque far venire il medico, si chiama ragione infingarda
. agire o comportarsi in modo da far credere o da dare a divedere ciò
errata convinzione, una falsa opinione; far finta (ed è spesso seguito da una
, 1-12: io non ho a far altro che trovar per oggi persona che s'
gentil mano / può sanarmi ogni piaga e far felice. p. m. doria
pensieri, i sentimenti, le impressioni; far finta di non accorgersi, di non
subordinata. petrarca, 210-13: per far mie dolcezze amare et empie, /
de'latini, e noi diciamo * far le vista di non o vedere,
che quando taluno crede aver diritto a far inserire una smentita una rettificazione una risposta
amicizia. 6. tr. far apparire ciò che non è, far credere
. far apparire ciò che non è, far credere cosa falsa; fingere, simulare
, 11-200: bisogna scrivere 'per far chiaro dentro di noi 'e intanto
vede, e che i mediocri non sanno far proprie, erano il patrimonio infìnibile di
infìnitare, tr. letter. far nascere immortale. busenello, 99
, già vedeva, gli permise di far manifesta la sua infinita visione.
città e dal contado corsero armati a far contrasto alla violenza dei forestieri. f.
lennare, /... / case far fare enfenute, / per servar suo
. ariosto, 17-105: norandin, per far più lungo il giuoco / e per
i quali infin adesso non ho potuto far vedere ad altri che al nostro
1-70: dona non lunsengare, / non far carezze a mi, che non n'
/ a ciò che vuole, e fagli far la spesa. pulci, iv-170:
mangiare cose condite con finocchio, per far bere?, o per mascherare un
. baruffaldi, 2-44: sol per far quattrini e batto e picchio, /
: né puoi mai sottilmente / sì far la infinta ch'alcun non s'en corga
, 72: nell'infinto mordere / far gli solea mille atti / sconci così che
non è; che non si vuol far riconoscere; camuffato, mascherato, travestito
. aleardi, 1-473: a far più lieta / la voluttà di quelle itale
luogo); fecondarlo, coltivarlo; far fiorire (una pianta). petrarca
e dilettosa. cagnoli, vi-352: così far si costuma / dal prepotente amore:
fioretti onuste, / starsene intente a far più bel, più ricco, /
future! -indebolire, compromettere, far vacillare. pascoli, ii-835: il
parendo dovere estendermi... in far menzione di magistrati più bassi, come
credo che voglia inferire / che il far razza non è da singolari, / né
sappia infìsimire / e dentro al suo cervel far de'lunari. = denom. da
bonichi, 161: non si curi far d'ogni erba un fasso, /
, né l'inflessibilità della legge dee far dimenticare la fievolezza umana e il debito
impercettibili); adattare, conformare; far cedere; attenuare, indebolire. borsa
buti [crusca]: 'gloria di far vendetta'... puonsi qui
mia, / costretto son di corte far partenza, / da poi che piace
quanto si ricuopra. 2. far affluire, riversare, trasmettere, comunicare.
fatti, eventi o circostanze); far sentire la propria azione, agire con efficacia
7. versare, infondere, far confluire. campania, 12-35: altri
cavava... [consisteva] in far svaporare il violento influsso deltarmi spagnuole ne'
locuz. -avere, esercitare un influsso: far valere la propria autorità, il proprio
propria autorità, il proprio prestigio; far sentire la propria efficacia.
allora non ebbero altro influsso, / che far dire alla donna: oimè, dolori
schiera, ai quali chi non poteva far di meglio, mandava nuove buccie,
acqua, e l'acqua imparava a far miracoli. g. gozzi, i-14-113:
escrementi infondi in terra, / fertile far potrai terra infeconda. guerrazzi, 6-19:
terra molto abbondevolmente. -letter. far sgorgare. b. tasso, 1-13-80
di tuon né furor d'onde / pon far che 'l mar non varchi e 'l
scuola ', che anche si dice * far forca ', vale prender la vacanza
viso di quelli che non ne potevano far senza: veniva di pensare a un paio
). letter. rendere forestiero; far simile agli stranieri; sottomettere agli stranieri
un essere la sua specifica natura; far passare un ente dalla potenza all'atto.
cosa mirabile s'addita / chi vói far d'elicona nascer fiume. menzini,
ordinati a rappresentare una dottrina e a far sì che la prima insurrezione s'informi
era per denaro che si era deciso a far l'informatore. era per sottrarsi alle
. assarino, 97: cominciò subito a far prendere informazioni, per desiderio di castigar
infornare, inforni; non può e'far senza te per una volta? buonarroti il
.. e con sì bella finta di far la guardia, infornar, sicuro,
perché avessero cura all'infornare, fatto far silenzio e alzatosi, disse [ecc
-trarre in inganno, eludere; far apparire diverso, rendere vago.
. bencivenni [crusca]: per far bene infortire l'aceto. soderini,
al piratro, suoi successori, di far loro trovare il ricco regno del perù e
. seppellire. - al figur.: far morire. maestro alberto, 76:
di permesso / assai spesso / usò far dolce soggiorno. guidi, i-105: infra
. iacopone, 40-15: como porrai far pace enfra deo e l'om mondano
in fra se stesso, / pensò far pace per alcun partito. prudenzani, ix-529
m'ha messo in disianza / di far cominzamento, / e in cantar mostranza.
. tr. rendere fradicio, marcio; far marcire, far imputridire, decomporre,
fradicio, marcio; far marcire, far imputridire, decomporre, deteriorare. cellini
-figur. riempire di lacrime, far piangere. papini, i-703: io
forteguerri, 28-14: il tristo si volea far trar le calze, / e te
macero? 3. figur. far venire meno, annullare, rendere vano
; ma perché si dilettavano forte di far giocare l'ingegno e tirar tutto al
caschi / in fallo, non può far che qualche volta / non impenni il
/ che 'l suo ruggier, vuol far ciò che può farsi; / mancar del
. cecchi, 13-2: per non far dunque inimicizia, / s'è la verità
duca valentino... ad voler far questa tale manifestazione di persone che in lui
, / contra falso enemigo ell'à far gran victoria. cavalca, 4-89:
/ el mondo ancor la 'nvita / a far la iniquità. ariosto, cinque canti
, / che par ch'abbian a far ben gran vendette, / con parole bestiai
con la spada ignuda per ogni canto far carne. l. martelli, lxi-76:
fatti, / e pel demonio ogni ben far rinnega. forteguerri, 9-52: tu
pascarella, 2-300: lo persuado a far sì che il casino italiano si faccia
prima, che inducevano ragazze a « far la vita », come dice il gergo
: incominciare, intraprendere; suscitare, far sorgere; dare origine, fondare.
. letter. rendere lombardo, far assumere caratteristiche proprie dei lombardi o della
8. ant. consumare, logorare, far deperire. fra giordano, 5-78:
l'inaffio d'una liberale beneficenza allattare e far crescere i buoni. f. f
che pur non tendevano se non a far permanenti i suoni della parola. 3
, i-214: chi vuol veder quanto può far natura, / quanto può dar il
, uffici, dignità, onori; far avanzare nel grado, nella carriera.
lx-2-89: con costei cominciò egli a far l'appassionato, e milantare le sue ricchezze
qualità mia, perciò che un grande in far ciò s'inalza, e un piccolo
la cui mente celeste s'inalza / a far del tempo tutti i disegni vani.
cui è posto. 15. far salire a un grado maggiore, aumentare
f. frugoni, vi-385: va a far innamoracciar del tuo grugno di porco lachesi
2. letter. l'innamorare, il far innamorare; seduzione. - anche per
(innamoro). suscitare amore; far concepire sentimento, passione d'amore.
cui bel viso adorno / di ben far co'suoi esempli m'innamora. castiglione,
e parlargli ti fa venir voglia di far bene ed innamorarsi di jesu. 10
lxiii-68: or'è la stasione / di far mes- sione, / a ciò che
a una coppia veneranda che seguita a far de'lezi che non s'addicono più
era attendato alla campagna, / per far... al re agramante / battersi
no, povero) / non ha possuto far la spesa. 4. prep.
/ sia l'alma luce che suol far contenta / mia vita in pene et in
se credevate dovervene, come di mal far, pentere, non farle. seneca volgar
] mette ogni sforzo e diligenza per far partecipi li suoi sudditi di quel bene
frattanto il pontefice,... di far nuova instanza all'ambasciatore ordinario che non
non vi è nutrimento che le possi far dare innanzi. -dare innanzi a
languida vita. -rendere evidente, far percepire (alla memoria, alla mente
alla memoria, alla mente); far sorgere, alimentare (un sentimento,
più che perfezionatore. -premettere, far precedere. dolce, 7-560: l'
gnoncello. -tirarsi innanzi: far carriera, elevarsi nella scala sociale;
per religiosa. -trarre innanzi: far conoscere, divulgare. guidotto da bologna
a voi / ciascuna vien, per far, con balli e canti, / pompa
altro. 2. letter. far diventare natura, immedesimare con la natura
nebbie che sulla fin dell'autunno e sul far di primavera rendono quasi inevitabili gli scogli
si dicon corredate quando / son da far vela. sassetti, 311: svernare colà
, inquieto, irascibile; irritare; far perdere il controllo, la calma; mettere
[la giovanetta] e condurla a far ciò che averebbe voluto, le diede
mentre il naviglio colava a fondo, far fuoco a un cannone ancora innescato,
... ad istruirsi ed a far istruire i loro figliuoli, ecco ciò
insegnare, per dare spasso, per far la mente de gli uomini elevata,.
.. si fossero contentati solo di far mandare a memoria certe parole, non
/ e li altri ch'a ben far puoser li 'ngegni, / dimmi ove sono
stata veduta, la quale io potessi far dipignere nella sala di questa mia casa
'l rimirava fiso, / senz'altro moto far, come chi sdegna, fulminò d'
sepolcro insegna. -fare sentire, far provare. leopardi, 8-70: agl'
ha insegnato ', ec., a far una data cosa o a comportarsi in
io che lodi colui che sta insegnatóre di far la scielta delle parole naturali straniere,
.. e a buon ora, come far si dee, vi ausaste; e
strage individuale... / bisogna far più presto / a incendiare a distruggere a
impedire la fuga ed il terrore / e far delle città un pugno di cenere.
, e l'inseguite, quasi per far che mora! bellini, 437: in
invidia altrui, può la mia disgrazia far ciò che vogliono; io non mi muoverò
che insensataggine è mai dunque quella di far perdere ai giovani dieci o dodici
tesoro / che suol ogni om daben far insensato / e darli assiduo e tacito martoro
i-118: se pure si hanno a far novità, bisogna procedere a poco a poco
perdendo insensibilmente ogni suo buon proposito di far bene. m. adriani, i-99:
provando gusto nel delizioso mestiere del non far nulla, insensibilmente sono strascinati nella sentina
. fortis, xviii-7-359: non si può far passo senza essere fermato insensibilmente da qualche
patire, abbia per proprietà inseparabile il far misero un cuore, fu dalla censura
2-181: vive sopra la terra / per far tra l'erba il nido / e
inseréno). ant. e letter. far diventare sereno, rasserenare. - anche
avrei anche molto caro se ella potesse far inserire nel passaporto la clausola, 'col
, i-93: ho in animo di far uso della medesima notizia, coll'inserire nei
che quando taluno crede aver diritto a far inserire una smentita una rettificazione una risposta
in un luogo); entrare a far parte di un determinato gruppo o ambiente,
metà, con il tagliacarte inserito a far da segnapagina. -innestato
felicità. 8. entrato a far parte di un determinato gruppo o ambiente
; accludere; intercalare; aggiungere, far seguire. - anche al figur.
squilla, la quale ha proprietà di far venir innanzi tutto che dentro se gli inserta
bruno, 3-823: or, che vogliamo far di quest'uomo insertato a bestia,
. 10. ammesso a far parte di una famiglia, di un
147: con questo artifizio si può far lor produrre [agli alberi] non
cenni, xxxv-1-319: siccome l'àlbor pò far, ch'è silvaggio, / frutto
non comprenda / che, se vuol far quanto disegna, è forza / che
/ né la fortuna ch'ai ben far s'oppone / potran oprar che lunghi
-indurre in tentazione, cercare di far cadere in peccato. imitazione di
d'insidiarlo, se per alcuno modo possa far cadere quello, che è poco cauto
gl'insidiatori delle monete, quando non possano far altro, per procedere più occultamente si
più utile alquanto, / e per far d'esse memoria migliore. —
tormento perch'egli non gli aveva potuti far partire insieme. g. villani, 12-20
donna nostra sopra l'erba, / e far de le sue braccia a se stessa
, maestà, splendidezza e imponenza da far maraviglia. de sanctis, ii-9-673:
viti]. -vivere insieme: far vita in comune, frequentarsi assiduamente.
che a volere vivere insieme bisognasse loro far leggi, ordinarono una forma di governo
d'inserire nelle menti, e di far riconoscere tra le categorie dello spirito, la
,... che hai tu a far con la carne, onde tanti mali
era insignorirsi di quelle due stanze per far lavorar di specchi. m. adriani,
certi casi, detta per celia, può far la sua figura. = denom
insinuare, tr. { insinuo). far penetrare, introdurre a poco a poco
queste tutte finzioni per insinuarsi, impatronirsi e far meglio il fatto dello spagnolo. baldi
loro un sito dove possono con sicurezza far fondo. guerrazzi, 2-153: parve
a trovar cert'altre scuse, a far cert'altre insinuazioni. gioberti, 1-ii-243
. avrà avuta la prima idea di far rappresentare sopra un tavolato gl'infortuni,
, l-1-103: di rado ci occorre far figure tanto semplici, ritte et inscepide,
la falsità,... il far sì che l'istoria sia sempre eguale a
cameriera..., a cui volevo far la corte, mi pare insipida.
. -mettere in particolare evidenza, far risaltare. sinisgalli, 6-81: l'
o di costumanze, non atte a far vera società. insocialménte, avv
ordine le mette, / come suol capitan far diligente. porzio, 3-199: ridusse
e come tra gli strepiti del mercato far vane ciance co'secolari? » cicognani,
segneri, iii-2-48: imparano a non far conto dei divini comandamenti, a insolentire
4. raro. rendere insolente; far insuperbire. = denom. da insolente
aggiunse quel signore, « ti vorrei far vedere, con la spada e con
, che una persona particolare non può far nuova legge, né introdur nuova consuetudine
infinito di problemi a me insolubili, voglio far qui fine. i. riccati,
biasimare chi biasima, non si potendo far questo senza incappar nel difetto che si
una persona che non è in grado di far fronte ai propri impegni. sinonimo di
stato di debitore che trovasi nell'impossibilità di far fronte ai contratti impegni.
né papaver né nigella / vagliono a far dormire un'alma insonne, / che
14-2: chiama adirarsi l'insurgere, far empito e urtare. galileo, 8-vii-263:
. volea che il commissario procurasse di far insorgere i paesi di lombardia ovunque gli
de'ministri pessimi di cosa ottima potessero far crollare la rocca insovvertìbile della fede, per
coronarvi. 2. figur. far soffrire, tormentare, angustiare. f
pietà nel cielo, / ch'a così far l'inspiri. f. m. zanotti
difficile da essere levata, e per poterlo far bene, s'usa l'inspuafarsi il
. enrico nencioni. 3. far prender posto; sistemare in un alloggio,
posto; sistemare in un alloggio, far alloggiare. manzoni, fermo e lucia
ben tosto, / per la quale potrà far conseguire / un uffizio anche a me
sarde o di cessami arazzi, / far divenire d'instancabil penne / e fantasie
fare pressione per ottenere qualcosa o per far valere o ribadire la propria opinione,
: da poi disnar fo pregadi, per far uno castelan in goricia, in loco
marito che senza indusia lo vedesse far morire. guicciardini, 11-269: el papa
il papa insta la risposta zerca voler far l'acordo lassando verona. bembo, 10-ix-455
della dea pitho. 3. far penetrare nell'animo e nella mente a
piacere. -letter. spremere, far scorrere (il pianto, le lacrime
dall'institore nei confronti del preponente per far valere i diritti che gli spettano nei
tua mente più si ruga / per far teco scolastica fermezza ». =
asini sì docili, sì buoni / far gl'insubordinati! periodici popolari, ii-
e necessità o non è bastevole per far raggiungere determinati fini o scopi; scarsità
di voler piuttosto per la insuffìcènza mia far danno a quello che per sì pellegrini
figur. ispirare, destare, comunicare, far sorgere (un sentimento, un'idea
con un'idea: -ma qui bisogna far tornare quel beccone di saledolce! papini,
. bocchelli, 2-xxiv-994: solo può far ribotta di vitalità alle spese del genere
: 'insufflazione', operazione che consiste in far penetrare alcun vapore, aria o quale altro
proprietà ',... può far pensare... alla tetra insufflazione dell'
ormai sono troppo stanco e non posso far nulla. m'insulto e mi faccio
, provocati e aggrediti, si dovettero far valere. 2. disus.
ragioni dunque erano i francesi risoluti di far giornata, strepitando la moltitudine con insultazioni
più sodo? / a cui fortuna far pò mille insulti, / ma non che
che avvertendo di propagginargli solo co 'l far loro arco spesso in terra, si
insuperabile, perché dove tanti son resoluti a far male, è verisimile che se non
scienza e la filantropia si adoperino a far penetrare nella classe agraria i progressi delle
si martoriano in tale età, per far pompa del picciol piede. g. b
ragioni... avrebbon potuto bastare per far conoscere l'insussistenza delle popolari dicerie.
in secesso vecchio professor. a far da cattedratico in edessa, insusurrato da sergio
e leggiadrie nello intaccar le foglie e far certi stremi ne'fogliami [ecc.]
ricisa a sghembo che vi si dà per far ischiancire le palle delle artiglierie, acciocché
molli, un dì innanzi è bene far far loro al calcio parecchie intaccature,
, un dì innanzi è bene far far loro al calcio parecchie intaccature, affinché
parte sì saldo s'intaglia / per far di marmo una persona viva. crescenzi
di quelle folte piantagioni, per far trinceramenti d'ogni parte. linati, 25-213
sua natura, / no la porria far pare né magiore, / in carni,
mugello. caro, 12-i-315: vi volete far frate in anima e in corpo;
fumo, e con esso vincere e far sbucare gl'intanati. caro, 12i-
dovere, / tò questo intanto, per far buone spese. caro, 15-ii-338:
chiusi e non con quella serrata che far solea la notte passata dormii, intanto che
, per gli stanzoni intappetati, senza far rumore neppur con le scarpe.
un semplice assito, tutto intarmolato da far paura a camminarci su. = comp
ancora maravigliosa sollecitudine... in far le mangiatoie intarsiate, i sedili iscorniciati.
l'acero] negli intarsiati e per far tavole da apparecchiare. intarsiatóre,
una conveniente grossezza si può tagliare per far tavole che sono ottime per ogni sorta
degli anni! -per estens. far raffreddare, costipare. bresciani, 6-x-307
li riponga appunto / com'usano di far le paghe morte / i pagatori.
guarim, 2-52: sarebbe ottima cosa il far un poco d'epilogo e veder quali
si disse 'tavolare ', comunemente * far tavola '. intatta; ché ne
gli strumenti / e le intavolature / per far musica in camera. idem, v-2-212
fondiaria si intensificherebbe in modo tale da far impallidire le cifre di set- tecentomila ettari
tr. (intedésco, intedéschi). far diventare tedesco; far assumere caratteri,
intedéschi). far diventare tedesco; far assumere caratteri, usi maniere propri dei
porteran gran quantità di lumi, per far lumi ne'viaggi a tutti quelli che integralmente
. riccati, 1-562: chi potrà mai far uso di questo metodo ne'casi più
m. zanotti, 2-167: né accadea far violenza all'immaginativa, stringendola a concepire
2-397: 'fu al dir ed al far così intero ', cioè in parole e
campana, iii-15: volle sua santità far conoscere in concistoro pubblico l'integrità del
11-166: il papa non può quasi far da pontefice se non è principe e
amor meriti intègri, / quando, per far a me cosa gradita, /
schifato dagli spositori, io dubito a far che non sia quello che ebbe aristotele
— per estens. che è incline a far propria una visione razionale delle cose;
quello che non è, che in far parere quel che realmente è. pallavicino,
, 7-174: ho visto in spagna intellettuali far sciocchezze come gli altri.
. 2. rendere intellettuale; far evolvere intellettualmente. e. cecchi,
come voi. jahier, 33: rimarrebbe far figura coll'intelligenza; ma qui interviene
v-127: la goiorani si sforza di far sospettare al franceschini,...
cui si comincia a intendere, a far uso della ragione; età della ragione.
; e non volere / alla onestade mia far dispiacere. baretti, 1-14: non
.. non era questa una ragione per far eleggere deputato chi aveva mandato tanti sul
sua donna, temerà in conseguenza di far cosa per cui la perda meritamente;
io cada ammalato, desidererò di non far cosa intemperantemente e effemminatamente. a.
quello dell'armi, più abile a far peggiorare quelle infirmità che a migliorarle,
. l'intempesto è quando non si può far niente; così su la mezza notte
ere complir la soa entendanza, / e far sì ch'eia l'amerà / e
ti dono alquanta d'intendanza, / ché far potresti ben tal portamento. guinizelli,
.. perché gli altri avessero a far conto di lui, vedendolo attorniato da
tocco di galanti passi, / senza far troppa lunga diceria; / perché così alli
: non importa meno tesser intendente di far leggi, percioché in esse consiste la
, conveniva aver più tosto rispetto a far un savio mondano che un intendente delle
per iscorta al tesoro, che voleva far partire alla volta del piemonte. cavour,
/ ch'alma di tanta stima / far cose vive sol con l'intendenza / potria
. lancellotti, 1-250: non bisogna far conto impacciarsi con quella divinativa ch'è
xxxvii-129: intendi ben e non ti far sordo, / dico che ogni arbore che
d'aquino, 117: ben pot'omo far tal movimento, / pur ragion agia
vuoli intendre, / ver me non far sì gran faglia. latini, i-1875:
tu sai che noi siamo qui ridotte per far uno scongiuro, acciò che intendiamo del
dicesi che alberto in questa carta volesse far conoscere al mondo quanto egli intendeva l'
, 4-52: io son contentissimo / far questa esperienza; promettendomi / non l'
nuora che, all'occorrenza, sapeva far l'obbligo suo, rimase imbronciato e
di costà. ma perché si potria far qualche cosa di buono ancora con questi
male. muratori, 7-iv-402: il far 4 guerra recreduta 'lo stesso fu che
esprimeva molto più che non avrebbe potuto far con parole. [ediz. 1827 (
al corrente; convincere, persuadere; far capire. guidotto da bologna,
juan de salzedo che non era per far loro alcun male. casti, ii1-215:
mangiato fuori. -darla ad intendere: far credere cosa falsa 0 assurda; ingannare
il vero, lucciole per lanterne: far credere cose non vere, trarre in
, che sempre che lui mi poteva far piacere, che me ne farebbe di
12-30: voleva aprire la porta per far intendere che qualcuno sentiva. -far
un'acca. -lasciare intendere: far capire velatamente o con allusioni.
. in corrompere le loro serve e far acquisto de la lor grazia e trovar loro
la mente, confondere le idee, far perdere l'uso della ragione.
/ ella su questa tomba s'adopera a far vento. -a intendimento di qualcuno
voluto aver l'intendi- menti / a far che le boxie paran vero, / uxando
3. avvolgere nell'oblio, far cadere in dimenticanza. m. adriani
intenerisci). disus. rendere tenero, far diventare morbido, molle; ammorbidire,
rammollire. -in par tic.: far infrollire (la carne).
, ogni volta si può cominciare a far propaggini, e di mano in mano
la infinità intensiva con la quale può far mondi innumerabili, muovere mondi innumerabili,
, ed ha il senso di * far con cura, con amore, con devozione
opo avetare; / non t'è opo far istoria: che te oporà portare,
bizoni, 160: il parlamento lo voleva far morire per non dare occasione ad altri
che il tasso fu primo nella tragedia a far contrastare in un carattere l'amicizia e
l'intento della natura, che desidera di far le cose perfette. leopardi, 19-144
essendo le biade già assai alte, poteremo far l'intento nostro. -potere
provedenza / degia ciascun gradire / di far fermo il suo dire, / secondo mia
/ e mette pena e 'ntenza / in far sua pendenza, / tal chente amor
/ ispesso lo convene / d'affanno far diporto. maestro francesco, 651: chi
(sec. xii) * far sforzo, lottare, contrastare '; cfr
italiana non avverrà certo di ritrovare nel far del leopardi imitazioni vere e intenzionali della
; che ha intenzione di nuocere, di far del male, di commettere azioni disoneste
dubitanza de la recezione; / de far più demoranza non hai nulla cascione: /
è la principale condizione che bisogna per far giusto il contratto, essendo ella cagione
le cause, la qual basta a far buono il contratto, il qual di
. botta, 6-i-17: non potessero far leggi o statuti contrari alla lettera od
, di contenuti che l'autore intende far conoscere. -anche: concetto informatore di
, te ne deggi andare / senza far meco più dimoragione. buti, 2-338
con tanti preghi e raccomandazione / quanto far seppe con parole grate, / per
mi par che sia meglio attendere e far ogni pruova d'aver li banditi o alcun
-fare vintenzione, far contenta l'intenzione di qualcuno: soddisfarne
quando el diavol viene / son preparati al far la sua intenzione. ariosto, 5-74
donna, s'erano messi a corteggiarla e far seco a l'amore. giraldi cinzio
(e, in partic., far coincidere la durata dell'anno astronomico con
, che è inserito nel calendario per far coincidere l'anno civile con quello astronomico
straordinari, per correggerne le irregolarità e far coincidere l'anno civile con l'anno
virtù d'intercedere, che vale a far ottenere intercessione. buonarroti il giovane
ma come intercessori e mezzani, senza far ingiuria al primo mediator cristo giesù, ch'
grazie. botta, 5-116: per far cosa grata al re di spagna, che
elba e ritornarcene in boemia, ovvero far sloggiare il nemico da maxen, d'
castiglione, 275: presero per partito di far un gran foco proprio al mezzo del
, 1-20: io mi posso ridurre a far tanta stima nelle forze intercette, avvengaché
, non interchiudendocisi alcun verbo che possa far affermazione o negazione. 4.
, che per tal disaventura non sanno far altro questi occhi miei che piangere l'interdetto
e di duolo / di non aver potuto far vendetta / d'un che gli avea
cosa pubblica, non però solamente col far che i suoi crediti pendano dal fluttuare
modo faceva di bisogno anche a're far sua voglia la voglia loro. -ant
non disgusto, a coloro che, per far bene a me, s'interessarono in
, con tanti furbi, non possono far un errore che non mettino a perdere tutto
pulci, 8-22: il messaggier vuol far quel ch'è interesso: / sùbito
nulla importava, mentre stessero accorti di far regnare nel cuore un solo affetto,
una parte e da l'altra dovete far per modo di non dar da dire a
ii-10-28: una signora che si lascia far quella corte da un vecchio orribile e
ii-45: molte volte gli amanti pensano di far bene e riesce lor tutto in contrario
carducci, ii-14-129: sono stanco di far da alabardiere in coteste piccole guerre di
inderieto e che interim tractaria col papato far cosa che li piaceria. lettere e istruzioni
il re... in parlamento a far interinare un brevetto conceduto da carlo suo
che nissuno de'suoi propinqui li voglia far onore con panni da corruccio.
foscolo, xvii-375: il popolo volle far da sovrano almeno in teatro: rompeva il
e mandar gli intermedi, / senza far la rassegna di chi dice. b
iii-807: nell'autunno ho cominciato a far gran moto, e finora non l'ho
-ant. fare sospendere o abbandonare; far cessare temporaneamente. machiavelli, 231
. m. s'intermetterà potentemente per far riuscire il matrimonio d'uno delli figliuoli
cagione... che si risvegli a far intermettere il polso. 5.
e punto, / e quivi senza far altro intermezzo, / si cacciò lor con
arricchire se stessi e lo stato, con far rinascere per petuamente delle ricchezze
sentore di volersi riaprire, indi di far sacca internamente. -disus. mediante introduzione
e fugge da'sofisti, / vedrà che far si può se ben s'interna /
5. tr. spingere all'interno, far penetrare addentro, far entrare nella parte
all'interno, far penetrare addentro, far entrare nella parte più interna; sospingere.
la regina mi disse che avrei dovuto far versi, su la grande solennità nazionale e
, moderna,... da far pensare che gli ultimi anni li avesse passati
, che le corse sulle guancie a far pomposa mostra importuna, non che de
, / per non aver figliuoli che far pezzi / debbian di quel che a pena
mardoceo / che fu al dire e al far così intero. idem, par.
che conversan con gli uomini si recano a far per essi cosa disonorevole, noi replichiamo
non vaglia, poiché lo mostrate a far due galletti per volta. soderini, iv-96
, 6-67: o uom che il ben far solo hai per costume, / da
obieterpellazione ', in luogo di 'far domanda, quesito, ricompleta. allo
: mi converrebbe, secondo lui, far venire da roma due testimoni, i
conv., iii-ix-10: coloro che vogliono far parere le cose ne lo specchio d'
interponendo varie dilazioni. — far trascorrere, lasciar passare (un periodo
padoa 'in jure canonico ', per far la scriptura de interponer l'apellazion.
5. adoperare a favore di qualcuno, far valere. passavanti, 23: interponga
in una controversia). -anche: far valere i propri uffici come intercessore, fare
ambe le parti, e fece lor far pace. guicciardini, i-io: non prima
tasso, 19-73: sorgeva adrasto a far disfida, / ma la prevenne,
quante preposizioni, posposizioni e interposizioni possano far, troveremo che non ne possono far più
possano far, troveremo che non ne possono far più di sei. varchi, 8-1-248
farsi interprete, portavoce. -ant. far credere. sanudo, lvi-220: si
,... mi sono sforzato far la interpretazion chiara, con vocaboli non
uscire nelle invenzioni ordinarie, come solete far voi. tasso, ii-155: il
dall'altra. lami, i-i-clxxiv: far punti, mezzi punti, punti interrogativi,
interrata in campagna... il far le contrabatterie è uno scriver nel- l'
li conduceva ad una tenaglia interrata, fatta far da mondeieux avanti quella della mezza luna
, miei cari frati, se volete far buona mostra; e voi dovete credere di
palata. 3. per estens. far diventare terreo, atterrire; fare impallidire
interrita. / con te ce la vo'far 'na picciottata, / ché della rabbia
/ un fantoccio v'assale, / da far sudar di pena un lucerniere. gualdo
o il signor giudice ha voluto sospettare e far da criminalista con interrogazioni suggestive, o
(per lo più temporaneamente); far cessare. -anche: impedire, intralciare
interrompo, veggo / che ha da far, tornerò un'altra mattina. manzoni,
usanza / il crollar l'altrui letto e far le fiche al genio maritai. manzoni
tassoni, xiii-85: quantunque la passione soglia far parlar interrotto, ogni estremo nondimeno è
sarpi, i-1-220: quelli che vogliono far capitale sopra tal istoria non potranno servirsene
poemi / dignità, che i ternari far non ponno. — incontro,
, / fia che, senza mai far breve intersizio, / con simil tuon la
. tasso, iii-69: io veniva a far reve- renzia a v. ecc.
, 3-30 (ii-415): sapeva far mille bei giuochi da intertenere una compagnia di
e alla matta. -attirare, far indugiare. aretino, 20-14: le
non dar causa a quel re di far qualche altro effeto. intertèssere,
, / e qui non si può far troppo intervallo. caro, 17-36:
di salda ragion che se ne può far capace. buonarroti il giovane, 9-347:
82: consumavano tutta la notte in far feste, intervenendo sempre il duca immascherato
, forse... per mostrare di far conto di lui. s. maffei
inglesi si decidessero ad intervenire, e a far intervenire gli altri, tutto il tempo
straordinaria importanza. jahier, 33: rimarrebbe far figura coll'intelligenza; ma qui interviene
. ant. con la particella pronom. far parte, appartenere. cellini,
. sacchetti, 53-109: pensò di far sì che quella novella gli valesse qualche
4-854: non potessero le provincie unite far pace col re di spagna né lega con
coll'ammattere che lo spirito non possa far a meno di
e, dall'altra, col tentativo di far assumere a un personale statale determinato,
non-intesa v'apprendesse / al mio domando far rispondimento: / se bene aviso,
la moneta d'oro è intesa più per far giuoco nel commercio esterno che nelpinterno.
fatta da altri; è meno di far le viste di non intendere; suppone meno
bella testa / che mai facessi o possa far natura. mattioli [dioscoride],
c. dati, 36: per far mostra di sue ricchezze in olimpia, portava
: fui bastante intestargli ch'era debito far così. saraceni, i-202: tentò per
perché vi sete intestato... di far prima tutte le cose, che conceder
: si era intestato a non volerne far altro. tesauro, 2-73: intensamente
vescovo d'oppido, che pretendeva ancora far testamenti a quelli che morivano intestati,
qualcuno, cioè l'indicare o il far indicare qualcuno, in un documento scritto,
di queste visioni, piacque loro di far sacrificio per umiliare l'ira degli dei,
, / od il calar l'antenne o far coperchio / d'in- teste travi a
tr. (intiepidisco, intiepidisci). far diventar tiepido o più tiepido, conferire
10-iv-34: quello ardore de'magistrati di far guerra un poco s'intepidio. caro,
della vita m'hanno intimato di non far quel matrimonio. guerrazzi, 2-585: la
cramasì. 5. latin. far penetrare nella mente, nell'animo;
che, partendo dal significato di * far entrare, introdurre ', assunse quello di
, passando attraverso il significato di * far sapere, far conoscere 'nel lat.
il significato di * far sapere, far conoscere 'nel lat. imperiale.
, non è intimato il precetto di far limosina ai poveri. 2.
ogni cristiano è obbligato da dio a far del bene agli altri... io
secondo passo, ed il più importante; far escire dalla costituente la proclamazione della repubblica
proclamazione della repubblica; e con questo far escire non intendo, come ben supponete
cagion principale che l'aveva indotto a far morire quei quattro cittadini, perché ciascuno
la sua intimità con me, per poi far vedere agli amici che mi trattava
ventre. 2. tr. far gonfiare, rendere teso e duro (l'
che aspetti? 4. figur. far sprofondare, far smarrire, far dissolvere
4. figur. far sprofondare, far smarrire, far dissolvere. boccaccio
figur. far sprofondare, far smarrire, far dissolvere. boccaccio, viii-3-120:
se l'antiprebisnonno del trisavolo / soleva far l'intinta dentro il vino.
pastrano. -con significato attenuato: far rabbrividire. -al figur.: spaventare
per così dire, intirizzito, volendo far piegare l'altre cose a sé,
delle lane d'alemagna, incapaci di far panni fini per esser dure e intirizzite come
il qual m'ha dato tanto che far col suo doppio sentimento ch'io ho creduto
moniglia, 1-iii-64: non ci posso far altro, / non so che mi ci
nigozio. 5. tr. far diventare tisico; debilitare, spossare.
spossare. - in partic.: far ammalare di tisi polmonare. n.
: 'intizzonire ', abbruciacchiare e far prendere un aspetto di tizzone a un
musica... è vicio grandissimo far due consonanzie perfette l'una dopo l'
ducati, e che noleggiassimo nave per far passare ubignì con cento lance, che
., 1-10: è più utile da far calcina per intonicare coperture di camera la
e intonacar nel cortile per dipignier e far e disfar ponti e altro.
po'di polvere da schioppo e riuscii a far le veci dell'esca con un po'
ad ulisse minerva tante maniere insegnarono di far stravedere i mortali, quante dalla smaliziata
, sopra il quale si ha da far l'intonaco, di calce, di matton
difficili a intonare..., far suonare un flautino in qualche cantone della
simili sceleraggini. -ant. far apparire. b. davanzali, i-97
8. accennare vagamente, sussurrare; far intendere prudentemente. -anche: presagire discretamente
-assol. ant. chiedere velatamente, far capire di volere qualcosa. lippi
: pien è il mondo di chi vuol far rime: / tal compitar non sa
, 67: la tale, che doveva far gran fracasso, appena è ascoltata,
paziare ', dar colore di topazio, far pigliare apparenza di topazio. =
, et ad altro non servono che a far ombra et ad impacciar il cammino al
di silenzio più afoso il furgone dovè far sosta davanti a due carri che ingombravano
moglie, non sapea / quel che si far d'un viso tanto bello, /
/ deliberò nel luogo ove giacea / far tosto fabbricar un bel castello.
acque limacciose / a intorbare e a far più nere / ci verrà, se non
, tr. (intórbido). far diventare torbido; rendere torbido, impuro;
visto intorbidare quella speranza che avevamo di far calar questi villani con la paura de
linguaggio. carducci, iii-5-282: a far letteratura tutta nuova vuoisi una lingua nuova.
tr. (intorbidisco, intorbidisci). far diventare torbido; rendere torbido, impuro
2. per estens. far perdere la limpidezza, la trasparenza;
o quell'intormentito e tardo, e far sì che fuora gema e sprazzi dall'
con la particella pronom. accalcarsi, far ressa. g. f. loredano
, / e alle zanzare incomode / a far la caccia aspira. monti, x-1-153
pei nostri giochi, tirammo entro a far lega tutta la ragazzaglia all'intomo.
intossica. 4. rifl. far uso di sostanze tossiche. 5.
b. stefani, lxvi-2-203; per far un zambalione. si pigliarà ova fresche
di mezzo tondo. 4. far crescere grosso e robusto; ingrossare.
, / per poi sara- cinare e far le fole / col ritto intraculier ne'lor
finefatta, / io andassi pensando di far mai / altro che mal. allegri
. non pertanto intralascia d'andar a far l'amore alla carne salata. g
e per intralciamenti d'altre cose agevolmente a far pace doversi rivolgere. siri, 1-ii-183
, 24 (410): in far questo le sue dita [di lucia]
, accorta, addottrinata, / a far rime intralciate e tenebrose. alfieri,
e ad altro non servono che a far ombra e ad impacciar il cammino al
da barberino, ii-300: qui ti voglio far una intraméssa, / che s'tu
, 122-1: ancor sì m'intrametto in far mogliazzo, / altr'or fo paci
, vii-433 (13-10): lassate far la guerra a'perugini, / e voi
: certo è però ch'io vo'far mio nido nelle buche, e non vo'
della giustizia, che non la lascia mai far da sé cosa alcuna.
audacia gramsci, 7-188: stenterello vuol far sapere che non è e abilità
fusse, il reduce è disposto a far lega coi piccoli villanelli,...
piccoli villanelli,... non per far la gioventù più moderata e più civile,
, un mestiere, una professione; far proprio un atteggiamento, un modo di
papini, 27-184: egli tentò di far di me un uomo; m'introdusse
pulitor di corna voglia / col sapere far larghi, contraddicono / fieramente. 6
rimanesse intrattato... e volendo far qualcosa di nuovo, son stati condotti
coniug.: cfr. tenere). far passare il tempo in modo gradevole,
città, consumavano tutta la notte in far feste, intervenendovi sempre il duca immascherato
, / ch'a l'intrattener donne e far l'amore. pavese, 9-102:
. tenere a bada o a freno; far indugiare, trattenere, far perder tempo
freno; far indugiare, trattenere, far perder tempo; impedire di fare,
quantunque grandissime. 7. far stare, tenere (in un luogo,
e a quella piantarlo nel terreno a far seme. algarotti, 1-v-207: sulle
intratteneva nel campo nemico, non poteva far fondamento per essere i turchi ed i
. 9. mantenere nell'essere; far durare, far continuare; perpetuare.
. mantenere nell'essere; far durare, far continuare; perpetuare. vasari,
, ad apparati per recitar commedie, far nozze, balli e simili intrattenimenti.
pren- cipe giovane e vedendolo un giorno far la mocca dietro un suo suddito cavagliere
chi con tutte le sue comodità volesse far somigliante viaggio. pananti, i-128:
questa grana e queste punte anco senza far quelle rotture e quegli spianamenti di mucchi
l'aratro gran- ciré, / e far loro un maggiese in pace arare, /
in modo che non si dispongono più a far nulla. 14. tralignare,
, lo sguaiato goffo fu condotto a far il giro degli spettatori.
alberi restano affatto isolati, così per far loro prender la forma che si desidera
: studino pure l'altre professioni di far gusto all'orecchie con intrecciamenti di voci armoniose
mettono da pietre si possono propagginare a far siepe più folta, et i suoi
intinti nella porpora. -ant. far crescere folto e intricato. soderini,
nelli, 37: quell'intrecciar, quel far le capriole, / quel scuoter braccia
giacomini tibalducci: e io credo impossibile far meglio quanto al bene intrecciare i fatti
chiasi e tremante / colle intrecciate mani argin far tenta / alle squarciate viscere sboccanti /
e... nella francese un far piccante, intrecciato di antitesi, e
'intremotare', sommuovere fortemente, scompaginare; far tremare, scuotere; mettere sottosopra.
. lettere dei bandiera] tali da far piangere... quei due giovani
gli possedea già lungo tempo, ne può far fede la loro vita laidissima. botta
dedalo, non sono buoni che a far laberinti, voglio dire ad intricare i
voi però quel che v'aggrada / far dovete: io non m'intrico.
, i-132: costui nel saltar che volle far di un fosso, restò intricato per
, acciò quando la collera le volesse far adoprare, si desse tempo d'intercedere alla
natura fece appresso un grande errore a non far un solo budello nel corpo dello uomo
poterli sciorre. speroni, 1-4-184: il far questo gli sarebbe riuscito contrario al suo
quel panattiero che domandò se si dovea far l'intriso duro o molle,
entrai ne la chiesa, e per non far torto al bigio, del quale mi
v'infondevano dell'acqua salni- trata per far andar via la sua pallidezza et amaritudine.
, 12-49: l'intrigante maria gonzaga voleva far di lui il suo eroe.
ii-1-10: smettila via, bertuccia, di far la scimmia a dante! / smetti
, i'vuo'correre innanzi / e far ch'egli s'intrighi ne la rete.
tempo medesimo che ti vengon davanti a far mille salamelecchi. 6. figur
podagra, gli dimostra come possa agevolmente far quel viaggio tutto per acqua, dal
per amor mio vogliate per questa volta far conto non avere udito niente, e
, ii-97: e ce ne volle a far capire che quella carta scritta valeva meno
. giannone, ii-142: né dee far intrigo la maniera usata da san matteo
d'intrigo, / se a talun far non vuoi qualche piacere. c. bini
. goldoni, v-1144: se possiamo far del bene, facciamolo, ma senza
moderno da non potersene a niun patto far di meno. -sostant. gioberti
cattaneo, i-423: appena hanno cominciato a far un poco d'orazione che subito si
riso, / che un gran nome suol far di fango intriso? de amicis,
anonimo [tommaseo]: al ben far esser sordo, / e star pur
panattiero... domandò se si dovea far l'intriso duro o molle. soderini
il riso stesso e se ne può far uso per l'intriso dei porci. bresciani
mente animosa / volean mostrar con lor far grande effetto. 4. figur
, infecondo (un terreno); far tralignare, avvizzire, appassire (una
, con acqua o altro liquore, per far pane, torte, migliacci e simili
papini, ii-1179: riuscirò a far capire quel che intendo con questa parola
nel padiglione, quando vide il capitano far prova di forzarlo, sguainò la spada
nostre, per potersi cum tal mezo far tuor alli consegli. cornaro, 48:
un modo di esprimersi); venuto a far parte del patrimonio linguistico di una nazione
ad istanza delle donne troiane di voler far morir per giustizia elena. frachetta,
coniug.: cfr. condurre). far entrare qualcuno in un luogo, permettergli
di accedervi; guidare, condurre, far passare, accompagnare. -anche: avviare
venticinque anni in circa. 3. far penetrare; mettere, collocare, gettare,
. 10. accettare, adottare, far entrare nell'uso e nella pratica comune
a trattar ogni sorte di musica senza far di nessuna giudizio, ma solamente con
accusa che introducesse il medesimo achille a far immolare tanti troiani sovra il rogo di patroclo
chiaro che gli spagnuoli volessero introdursi a far la guerra da se stessi.
un intento; fare in modo, far sì (in relazione con una prop.
re di spagna filippo ii introdusse di far un publico giuramento... di non
concili e della chiesa. -ammettere, far comparire un soggetto davanti al giudice,
il reo, d'introdur testimoni, di far giurare le parti, di osservar qualunque
introduzióne, sf. l'introdurre; il far penetrare; atto col quale si fa
o per meglio dire della natura, a far il panegirico di laura. leopardi,
gli spagnnuoli,... e far egli poi la solenne sua entrata in
foscolo, xvi-31: io aveva decretato di far domenica l'introduzione al mio corso;
qual cosa sono stato in speranza di far più volte per introduzione del reverendissimo.
. cecchi, 170: lassa pur far a me / prima con seco l'introibo
in sommare le ragioni, cioè in far i conti di ciò che introitava e multiplicando
2. letter. figur. assimilare, far proprio (con partic. riferimento all'
/ e che non si conviene a lui far simili / cose. botta, 5-57
dimmi quello che mi t'ha fatto far questo introito. 7. liturg.
insieme a giannòle e a minghino fece far pace. boiardo, 3-275: più giorni
. che messer flavio / si intrometta a far far la pace tra / il suo
che messer flavio / si intrometta a far far la pace tra / il suo suocero
-nascere, sorgere, svilupparsi; far sentire il proprio influsso (un sentimento
4. tr. ammettere, accogliere a far parte di un gruppo. -in partic
. 5. condurre dentro, far entrare, introdurre. -in partic.
. 6. mettere dentro, far penetrare. libro degli ornamenti delle donne
openioni in scrittura. -mettere o far mettere un bene del debitore sotto vincolo
non ebbe tempo né forza di far difficoltà. [ediz. 1827,
: un attento politico può... far estrarre da'registri della doana quelle notizie
. sansovino, 2-94: son tenuto a far l'intromissioni, particolarmente esprimendo la causa
rumore, di strepito. -anche: far rimbombare, far risonare; rintronare.
di strepito. -anche: far rimbombare, far risonare; rintronare. pulci,
ricevuti. guerrazzi, 9-i-15: sul far del giorno la febbre efimera cessò,
la paura e che tu mi stia a far l'intronata. bresciani, 6-xii-101:
loro da un solco profondo, aprendosi per far uscire il polline, sono rivolte verso
letter. spingere dentro con forza; far penetrare, per lo più indebitamente,
una vendetta di dio. -contenere, far posto. cattaneo, iv-2-60; temo
testa qualche particola particolare, come soglion far i rapportatori. buonafede, 2-vi-237:
, convinzioni, sentimenti; suggerire, far accettare, inculcare, imporre forzatamente idee
, ch'io sono quindi necessitato a far assai parole di me, e attirarmi la
con la particella pronom. entrare a far parte di un gruppo o di una
v-514: s'era intruso, da far cialdoni e schiacciate, nel compor canzoni
che, intrugliando, si credono di far chiaro il nome loro. lucini, 3-61
. verga, i-348: credevano di far l'intruglio per maiale? svevo, 4-981
faccia sciupata di sua madre le lacrime far col belletto e la cipria un intruglio
; arruolarsi. -anche: venire a far parte di un gruppo di persone;
di persone; accompagnarsi, aggregarsi, far comunella (e ha spesso una connotazione
bontà, per comunicarsi e manifestarsi e far parte di se stesso agli intelletti nostri,
inturbolare la fonte de lo sposalizio e far sì che il marito, intendendo il
frenetico ingegno / eh'a noi per far del ciel l'erta salita / un giogo
inu- gellire ', ingnillire. 'far inugellire uno ', fagli perder il
, iii-237: 'inuggiolire', inuzzolire, è far venire in uzzolo; ch'è un
169: se è ver che 'l mal far non passi inulto, / impii tiranni
l'ufficiale talvolta ha l'inumanità di far portare anche la sua partesana. massaia,
di inumare. 2. figur. far scomparire, annullare. bocchelli, 2-xxv-303
segano e si stagionano le felci per far letto alle pecore ed altri bestiami. lastri
treno di laminazione, che serve per far raffreddare i blocchi di metallo ottenuti con
usassino [i colori], facendo far loro certi letti sopra i muri, ma
che non se mova al scagno, se far se po, ma faza in leto,
pomilio, 4-262: ci vorresti dunque far credere che prima di sposarti non sei
, per così dire, temperarle e far loro in somma, come volgarmente si dice
tremar. -mandare, mettere, far andare a letto qualcuno: adagiarvelo perché
, 2-i-437: mi sono ingegnato di far sì che, partecipando a voi le vedute
i-736: il poeta... deve far sì che il lettore, dopo aver
attuali di legge e di filosofia a far per turno da bibliotecari a forma degli ordini
e non esalta, ma che può far pregare. -al plur. brani
come di molti altri, sono buoni per far guanciali, ed i fiori per cagliare
/ di leon tutto, e bocca da far male, / che fessa insino agli
d'una lieva fatta da una ruota che far non potrebbeno cento omini. barbaro
per sorte... s'usa far il frascato appresso alla rete minore, che
'. -azione che consiste nel far fuggire o far alzare a volo la
-azione che consiste nel far fuggire o far alzare a volo la selvaggina. -cane
cane da caccia ammaestrato a scovare e a far fuggire o volare la selvaggina.
-darsi la leva: darsi lo slancio, far forza. a. cattaneo
giuria popolare. su di lei bisogna far leva. -mettere a leva qualcosa
di leva, vanno nella cina per far gente. -di nuova o di
tutto quel corpo si considera capace di far di quelle cose, che non fa
pavese, 5-151: nelle feste cominciavo a far banda con quelli della mia leva -si
che s'incontrano grandissime nell'occasione di far leve di quella nazione. assarino,
senso di 4 ripulire, rubare, far pulito'... dice similmente 4 far
far pulito'... dice similmente 4 far leva eius', preso il principio dell'
a salire); posarlo in su; far sorgere in piedi, far levare da
su; far sorgere in piedi, far levare da sedere o da giacere; far
far levare da sedere o da giacere; far alzare in punta di piedi; drizzarlo
andò la balia a la camera per far che elena s'abbigliasse. -fare
; risanare (un infermo), far risorgere (un defunto). guittone
de brusson, vice ammiraglio, di far osservare gli ordini già dati pe'segnali
vediamo talora la mattina, o in sul far della sera, levarsi dalla superficie di
, / mai non ebbe com'ora da far tanto. lisi, 308: si
era ma per quel ch'egli la poteva far essere con levarla a grado reale.
tonnellate '. 22. accogliere, far salire qualcuno sopra un mezzo di locomozione
da savona e trasportarlo a roma per far nascere qualche sollevazione in italia, diede ordine
perfetto in tutto quel che l'uomo far può,... o levar ancor
. 35. togliere (o far togliere) qualcosa dal luogo in cui
i-5: lutero... cominciò a far levar le imagini, a guastar le
ravvi- vatori di annegati c'insegna di far levare, quanto più presto sia possibile
, leva quello, che cosa resta a far da servo ai doveri? 42
mai utile o necessario al popolo per far coraggio e concepire sentimenti di vera penitenza
(una lite, una questione); far cadere (un pretesto, un'occasione
saule la corona. 50. far cessare in sé o in altri (un
, ricordi, ecc.); far dimenticare. giacomino pugliese, 180:
un decreto, un divieto); far cessare (una consuetudine); dispensare
ostacoli, a facilitar tutto, a far le cose secondo il piacere altrui.
corlù. -privare della vita, far morire, togliere di mezzo.
la croce. -rimuovere (o far rimuovere) un cadavere per dargli sepoltura
d'essere in sagrato, / e fegli far di pietre addosso monte; / ma
che cagione / muove messer marino a far fermare / qui in firenze teodor?
i-424: mandò a levare seimila svizzeri per far quella impresa cravaliz [gòmara],
della sua persona. 63. far insorgere, sollevare, incitare alla ribellione;
e venuti sul bre- xan, volendo far sua scusa de esser levati per non poter
venat. stanare (la selvaggina), far alzare a volo (gli uccelli)
cane? »... « per far levare la selvaggina lo è ».
mastri di stucco. alcuni altri incominciarono a far questo solo con il levar via,
d. bartoli, 9-23-91: il far della morte con noi, è lavorar
-orza quanto leva!: comando diretto a far navigare con direzione quanto più possibile
: in tanto ritornarono i cantori / da far le serenate, e si levomo /
gli altri in un tegame, / da far solo a l'odor levare i morti
-levare, levarsi in capo: venire, far venire a galla. -al figur.
una cosa a uno', è il far si ch'e'te la dia, usando
vita buon mercato, / e vuoi far senza l'oste la razione. / parratti
il quale è fornito di denti per poter far presa e sollevare qualche porzione dell'
precoce: metodo terapeutico che consiste nel far alzare da letto poche ore dopo l'
ria, / se mi riesce il far buona levata. -fare levata: alzarsi
una levata di lanzichenecchi più grande che far si possi. frachetta, 560: faccendosi
sempre stare una piuma, per potersi far levativo nelle bisogne. 2. gramm
.): cane particolarmente adatto a far levare gli uccelli o a snidare al
'levatóre'dicesi di cani particolarmente adatti a far frullare o a scovare animali restii a
bocca. guazzo, 1-57: il volerci far credere il falso, altro non è
: -che cagione / muove messer marino a far fermare / qui in firenze teodoro?
levogiro, agg. chim. capace di far ruotare verso sinistra il piano di polarizzazione
: con levrieri e cani e spiedi / far me volevi in pezzi ed in bocconi
dal cel saetta, / qual feraguto a far la sua vendetta. celimi, 2-21
: / « via, pazzarella, non far la huffona, / passò il tempo
che voi potrete in cattedra a'vicini / far d'un vero scontento un'ampia fede
tr. (lezióno). disus. far lezione, insegnare, ammaestrare.
, non si lasci venire il pizzicore di far versi, se vuole esser abile a
, dove cesare l'aveva incaricato di far copiare testi della letteratura greca di sui
greca di sui migliori esemplari, e di far istruire alcuni giovani dai maestri amanuensi alessandrini
giudizio... si muova a far questo senza cagione o di scambiamento di nome
predichi, che dimostri, che voglia far la lezione. -imparare la
ii-2- 181: qui ho da far poco: poche lezioni... non
e per ora non è questa città da far lezioncione. - vezzegg. e
. groto, 1-26: mi sforzerò di far che né quei che mi elessero si
. / perocché il caldo ci farà far lezzo. di giacomo, i-456: cumuli
, / ristette con suoi servi a far sue arti, / e visse, e
: apollonio, per distor gli ateniesi dal far combattere per piacere uomini scelerati comperati a
avanti di coricarsi, solevano orare e far libazioni a mercurio conduttore dei sogni,
iii-26-191: pure vuoisi fin dalla prima età far libare ai futuri cittadini la conoscenza delle
assegnare dodici once la libbra ': far giusto giudizio delle cose. crusca [s