divino cesare borgia un giorno disegnò di far perire una brigatella di cinque cardinali,
e pe'fenili / co'loro amanti a far le bagattelle. goldoni, iv-27:
: o dolce vita mia, non me far star penosa, / tua faccia graziosa
né artificiosa eloquenzia di scrittori non può far care né graziose giamai? tasso,
veramente questo è un modo grazioso di far dir agli uomini col silenzio quello che non
v.]: di donna, 'far la graziosa ', denota civetteria più
e di riamarmi un poco. non far la graziosa agl'imbecilli, ti prego,
: i metelli, che seppero fare o far fare il più perfetto e regolare dei
greco-latine, poi nelle greche sole, per far due studi in uno...
furono buoni, si può dire, a far la fortuna d'una voce grecospagnuola.
furono buoni, si può dire, a far la fortuna d'una voce grecospagnuola,
, in premio delle favole, di far spolverare la schiena a vergate!
sono di gregarie che non servono che a far numero. 4. biol.
, 9-76: colui che vuole ordinare e far greggia delle capre, conviene, nel
etadi, cioè che apparecchi quella che possa far frutto e figliare: e di queste
grembo a dio gli pose / per far goderne tutto il paradiso. bembo,
ebbe a gremire: / or che dee far il sir di mon- mare:
vicinanze e da roma, per vedere o far corte al grembo. principe. allegri
signori loda un industriale, che per far cessare uno sciopero e riaprire una fabbrica
, i borghesi. sono pronti a far fuori metà della terra, a scannare i
). carena, 2-61: 'far greppo ', dicesi di certo contorcimento
, 2-240: scoraggiata, cominciò a far greppo in silenzio, al pari di una
, il quale non mi lascerà più far versi, o, secondo che io desidero
: come le donne si danno a far canzoni, i mariti cominciano andar grevi
griccia ', la guardatura torta; far la griccia: 'supercilium contrahere'.
, 54: eccovi presente un'acutezza da far lacrimar gli occhi, gricciar i capelli
far, se 'l vi piace, una grida
fida, ne vien col tempo a far pubbliche grida: non bisogna confidare un
fida, / vien col tempo a far pubbliche grida. = deverb.
la voce per farsi sentire o per far rumore o per dare sfogo all'
buoi. -altercare, litigare; far valere le proprie ragioni alzando la voce
. gridino dopiezza? -far sapere, far conoscere, ammonire solennemente; raccomandare con
il nencioni quello sì che grida di far presto. ungaretti, xi-124: l'uomo
. -con uso enfatico, per far rilevare una condizione di decadenza, di
: perché mettersi in piazza, e far gridare il suo nome, con quella
volte, perché quando e'comincia a far trincos, la li par sì bella festa
di pazzi. -elevare alte proteste; far valere energicamente le proprie ragioni.
termini trapassa, / con il marito far delle gridate. nievo, 3-135:
non va a letto, sarebbe un far più del nostro dovere. pananti, ii-102
di silano, ma non si doveva far legge alle grida. -alzare grido:
di grido... saranno disposti a far dono gratuito delle loro fatiche. palazzeschi
da quello che don abbondio aveva voluto far credere. verga, 3-56: l'
che l'artista si estimava a non far morire, cercando anzi di impastarne figure e
grigioni come vassalli, avevano chiesto di far parte della lega grigia e di goderne
. jahier, 3-82: senza far grigliare i capperi non si fa una
come si pensa in ima caccia festiva far ismacchiare da opachi cespugli cavriolo codardo,
'grillo'si fece 'grillare', che vale far la voce del grillo. proverbi toscani,
con un cerino si possono destare, far grillare, piangere e splendere e dissolversi
, / ch'otto dì stette a far frittelle in villa, / or teme e
padelle. 2. tr. far cuocere a fuoco lento. tramaier [
s. v.]: 'grillettare', far cuocere pian piano con poco umore ed
... /... far pel campo variati strumenti, / per montealban
[s. v.]: 4 far come il grillo, che o e'salta
e si dice quando uno o non vuol far mai nulla, o in un tratto
, xxi-1-173: quelle monache la voglion far monaca e dubito che non gli abbin
quanto i grilli. -non riuscire a far le spese per un grillo; aver
, iv-429: vagabondo! non hai da far le spese a un grillo tu!
gioventù, e padron lazzaro redarguiva: far giudizio ch'è ora, deporre i
xx-x-293: sai lisa, non mi far montar il grillo. lippi, 12-8
, 1-i-275: delle quistioni se ne può far per tutto chi vuol pigliar tutti i
moravia, i-279: sono pronto a far qualsiasi cosa pur di cavarti dalle grinfie
. fare una grinta... far grinta': muso duro. carducci, ii-15-240
(13): non già del nostro far grintoso il ciglio. nieri, 3-92
: acque stillate di diverse sorte / da far le carni chiare, / tirar le
quando abbattute dal vento son rimaste a far le grinze per terra. de amicis,
, i-99: il cappotto non deve far grinze, dev'esser liscio come un
: una prosa che non è per far le grinze tanto presto, come accadrà degli
smorfioso. ruscelli, xxvi-2-103: da far paura ad uno specchio / con un
, tirar la grippia per salpare senza far forza suu'ormeggio. = deriv
16-ix-317: se le venisse a noia il far bollire ne'brodi la cicorea, in
la cicorea, in sua vece vi può far bollire della endivia, ovvero della borrana
redi, 17-94: * gronda '. far la gronda vale far cipiglio, far
* gronda '. far la gronda vale far cipiglio, far guardatura da adirato,
far la gronda vale far cipiglio, far guardatura da adirato, fare il viso forbito
alle grondaie. -mettere in grondaia: far straripare (un fiume).
accidente né un dislivello, che possa far trabalzare i veicoli. 6.
di poetiche note in varie guise / far con più groppi un'armonia concorde, /
quand'è usata a tempo, di far groppo, abusano in maniera nelle lor
stimeranno vergogna anche in ispazio grande di far figure isolate. -far groppo alla gola
. francesco da barberino, i-48: far a la gola groppo, / ch'
vuoli adusare. -far groppo; far groppo alla gola o in o sul
groppo scioglie. -stringere il groppo: far innamorare. tebaldeo, egl.,
ambrogio contarmi, ii-119: si missero a far sdraviza con alcuni bicchieri groppolosi mezo braccio
vecchia. cervio, lxvi-2-91: volendo far il secondo tondo, tu volterai la
, / non sapendo o potendo far più versi, / a darmi delle mani
. baldinucci, 11-2-3: gli vo far dar quattro perticate in su quel gropponàccio
vanagloria, con alterigia e presunzione, far la voce grossa. -anche: ritenersi importante
'grosseggiare',... insuperbire, far del grande, andare altiero, far l'
far del grande, andare altiero, far l'animoso e il bravo: ed
dèlia magna e ora del turco, far generare qualche grosseza tra il re e
moderni arrivi lì dentro, sia pure a far tentennare l'ala inamidata della cuffia dell'
de'priori. varchi, v-34: 'far par lamento 'si diceva
: l'argilla più fina serve a far terraglie a lodi e a milano; la
a milano; la più grossa a far mattoni e tegole. -denso, non
della mano: il dito grosso deve far da dito grosso, e il dito
grosso, e il dito piccolo deve far da dito piccolo. -alluce.
amici, amici belli, vi chiedo di far silenzio ». -intestino grosso:
son disonori e grossi vizi / il far due versi e scrivere un'arietta? giusti
di non saper scriver bene, di far qualche grosso errore di ortografia. jovine,
[del corno] che si fa per far cacciar li cani... è un
132: tengonlo in bocca i medi per far buono / fiato, e del grosso
, ingombrante. baruffaldi, xxx-1-82: far dèi che non sien grosse / queste
: avutasi da ferdinando l'attenzione di far correre le due armate, la grossa di
. pavese, 5-109: cercava di far grossa la dote per la sua santina.
era nel gabinetto del re serviva per far morire i principi e i grandi signori
a mostrar di non li conoscere; a far loro, come si dice, le
se talor ti convene / giocar per far onore / ad amico o a signore,
per le quali non mi obbligherei a far promesse troppo in grosso. -in
. g. paoletti, l-n-177: far parer ricche le povere, illustrare le
le povere, illustrare le abiette e far con poca spesa per via del pennello quel
, 383: o che titoli curiosi da far comprare i libri malamente malmenati: opera
vedremo alcuna volta le favole magnificare e far più illustre la verità. pallavicino, 10-i-214
mosto, 160: il primo inventore di far navigare a'tempi nostri questa parte del
de savoia... aveva a far oficio a favor del marito con la
1-8-86: esce la verginella / per far nuovo a l'inferno illustre inganno.
a segno dalla filosofia, da ridursi a far gala d'inveire eternamente contro il lusso
2. figur. scherz. far partire sotto stretta sorveglianza; portarsi dietro
emballer (nel 1360) * imballare; far partire, mettere su un veicolo '
, ii-173: essi erano giunti a far credere al popolo imbalordito esser uno un grand'
di ciò si intrattenevano, imbarazzati nel far la scelta degli scorazzatori. -che
una guerra, disprezza il rischio di far crescere il numero de'suoi nemici.
nazionalistiche e razzistiche. 2. far decadere, ridurre a uno stato di barbarie
, tr. caricare o far salire o accogliere a bordo di un'imbarcazione
adda in baroccio,... e far vedere alle donne il luogo dove mi
elettrotecnico. 2. per estens. far salire, caricare su un veicolo o
animo. -raro. accogliere, far proprio (una dottrina, un'idea
cinquanta grossi anni privato, e senza mai far altro che vivere, e ogni dì
.. mi pare che si potrebbe far tutto là, dove non c'è cattura
speranze. 6. ant. far innamorare. berni, 173: tu
anche dopo ho avuto tali riscontri da far imbarcare altri che me, quale fu quello
animò i compagni e l'indusse a far vela di nuovo; e 'l vascello
'; e imbarrare le vie, e far tagliare la porta del prato. serdonati
soa fede / dentro da millan voglia far l'intrata. boterò, 8-67:
alle conseguenze del mio racconto, e far in esse toccare i sempre peggiori danni
una stirpe umana; rendere bastardo; far diventare ibrido. crescenzi volgar.
città, usò molto di rado di far nuovi cittadini. lastri, 1-5-74: il
degenerarono. 2. figur. far degenerare, guastare, corrompere; adulterare
. fagiuoli, iv-60: io vo far un capitolo / il qual sia in
2. figur. scherz. far salire su un veicolo angusto e scomodo
caro, 12-i-315: voi vi volete far frate in anima e in corpo;
chi imbavagliato / non potean dire o far ben di sua terra. garibaldi, 1-364
il concetto da altrui, quel non potere far nulla di pianta da me, mi
non volse, / come usata è di far ogni donzella. / ma poi che
col precetto e col rigor soltanto / far violenza all'imbecille ingegno, / ma con
esser assediati, devono... far uscir anco gli imbelli o per età
mentre eran gli anni imbelli, / far sì che mai non fosson lor ribelli.
volto può piacere o no, e far nascere il desiderio di onesti ritocchi,
niun'altra maniera potrà meglio il marito far che [la moglie] non s'imbelletti
, 1-458-50: gli diè la man da far opre e testura / e schermirsi da
posto alla virtù la mira, / senza far colpo, e volti a questo segno
. fiore, 28-10: sì vi fece far quattro portali / con gran torri di
muratori, 9-196: che dunque dee far qui il principe saggio, affinché il
/ sto per dir, che in far parlare / tante bestie in loro rito
/ vii mercimonio l'anima / per far al liscio corpicciuol le spese. carducci,
m'indurano il corpo a sopportare a far da sé. -figur. far
far da sé. -figur. far risalire agli animali (l'origine umana
(sentimenti, idee, propositi); far proprio, assimilare, imparare, apprendere
imbiaccato volto, / dove possano i nei far più apparenza. pirandello, 9-463:
. (imbianco, imbianchi). far divenire bianco, cambiando o coprendo il
per farle imbiancare. 4. far incanutire (una persona, i capelli)
siamo tutti imbiancati presto. 5. far impallidire, far diventare bianco per paura
presto. 5. far impallidire, far diventare bianco per paura, per vecchiaia
-scherz. far divenire bianco il colore della pelle o
e si colora. 8. far riacquistare bianchezza, freschezza (a un
con un pennello, / e a far quell'opra sola sono il caso.
s'imbianchiscono. 9. locuz. far imbianchire o imbianchire qualcuno: metterlo in
(imbianchisco, imbianchisci). far diventare bianco. -in partic.: rendere
tre fonti traendosi l'acqua per far la birra e la cervosa...
liquido). -per estens.: far assorbire un liquido. = voce dotta
imbietolire, / ch'amore in lui vuol far le sue vendette. note al malmantile
appena imbiondiva. -per simil. far diventare giallo, dare un colore dorato
2. tr. raro. far diventare birbone. tommaseo [s.
tinisci). raro. far decadere. carducci, ii-16-178:
poeti. foscolo, v-154: imbizzarriva a far credere ch'ei non era campione d'
: non parergli tempo da imbizzarrire e far festa i figliuoli, mentre era in prigione
bevanda). 6. tr. far adirare, far arrabbiare. lalli,
6. tr. far adirare, far arrabbiare. lalli, 10-11: iride
, 10-11: iride hanno or mandata a far la spia / a messer turno,
imbizzarriti per la vittoria, osarono di far prigioniera l'arca del signore. g
: se voleva una cosa, non doveva far altro che piangere, imbizzirsi, pestare
: o così rosse nel volto, da far imbizzire un torello. =
difficoltà al nemico abbiamo pensato almeno di far sì che tale imboccaménto resti vano.
attribuirgli determinate opinioni e convinzioni; far comprendere, far gustare. aretino,
opinioni e convinzioni; far comprendere, far gustare. aretino, 20-284: stammi
segneri, 3-77: i cittadini, con far giucare ad ogni tratto i fornelli,
setta / che di cerer si imboria, far la zuppa. = comp. da
né più vivere / che rimborsar e far rasgion e scrivere. alfieri, 9-88:
, rimborsare; procurare un guadagno, far guadagnare. - anche rifl. machiavelli
', voce contadinesca, il far borsa, e dicesi parlando delle
difendermi dal sole, / non può far ciò che al mondo è di diana,
il nemico. -ant. far cadere in un'imboscata. sanudo,
, / con le lenzuola al sonno far la vela: / ognun tra legni
caro, 12-ii-n: con 300 cavalli a far non so che fazione, dettero in
imbosmo / che fe'la mala stella far in quello. = deverb. dal
è costume di questa città... far lo scrutinio del magistrato, della signoria
o fumo o vento: stare senza far nulla; darsi l'aria di far grandi
far nulla; darsi l'aria di far grandi cose, senza concludere niente.
, 4: poi vide l'anguille / far cose, ch'io non so se
locuz. familiare toscana che vale * far cosa vana 'o * star senza far
far cosa vana 'o * star senza far nulla ', come colui il quale
-per simil. e al figur. far proprio (un atteggiamento, una moda
lingua geniale e di poeta, per far vivere e spiegarsi persone e figure. gramsci
malatesti, 38: a far che il fil riempia il canaletto /
i cavi, con cui si ha da far forza per muoverlo. tommaseo [s
, un'opinione, ecc.); far proprio, adottare. marsilio da
.., le armi imbracciate per far fronte a ogni agguato. 3
, che da quella sia / contenta far quel vuol pietà ch'ella aga. da
incerto. dotto, ammesso a far parte di un raggruppamento (una persona
); introdursi, entrare, venire a far parte di un gruppo (una persona
boccie, a non dar occasione di far surmontare li materiali o l'argento per
614: tanto s'imbratta la madia per far dieci pani, quanto per venti,
carte per imbrattarle. perché non sanno far altro che scarabocchiar, ambiziosi d'andar in
a imbrattar que'fogli mi indusse a far parlare cleopatra piuttosto che berenice. pirandello
casentino ho fatto mille imbratti / per far la diabetica tornare, / e fin
del medesmo imbratto / la scatola, a far creder torte affatto. alaleona, 22
); cfr. lat. imbrificàre 'far piovere imbregare, v. imbrigare.
ve n'è alcuno che pare debba far assai buona riuscita; ma l'imbriacheria e
vendica. castiglione, 262: il far rider non si convien al cortegiano,
tu imbrigarti di mogliazzo, / e assaggio far di fem- minil lacchezzo? petruccelli della
. quanto l'occasione lo violentasse a far altrimente, per imbrigliar la disobedienza di
le briglie al bompresso, ed anche far forza con un paranco sopra due manovre
imbrillantare, tr. coprire di brillanti; far brillare. govoni, 737:
tr. (imbrìvido). letter. far rab brividire.
: in proporzionevol distanza imbroccava, senza far mai sbaglio, molte granella di ceci
il popolo sepolto ancora nelle tenebre e far uso dell'arcano per imbrogliarlo. rovani
, amici belli, vi chiedo di far silenzio ». 11. confondersi,
fuga. goldoni, x-200: con il far tanti conti / ci possiamo imbrogliar;
. pascoli, ii-421: ma quando far doveva figure intere, vi si trovava
travaglioso. moneti, 321: conforme soglion far con tanti fogli / i testatori,
un travaglio da morire: / voler far, né saper fare / è un imbroglio
di questa povera bimba che non sa far altro che piagnucolare. 6
. goldoni, xiii-484: altro non posso far, che in umil foglio / narrare
s'imbroncia, / i pasticci so far, come le torte. nievo, 1-324
4. tr. letter. far diventare bruno; abbronzare. varchi,
7-ii-74: non sai ch'io deggio / far (bench'a danno tuo) quant'
7. corrugare (la fronte); far diventare triste, corrucciato. alamanni
calar del sole, al tramonto, sul far della sera. sanudo, iii-562
4. tr. rendere bruno, far diventare nero; macchiare di nero.
l'aveva potuta imbruttire. -ant. far intristire (una pianta). soderini
. sport. nel gioco del golf, far entrare la palla nell'apposita buca.
necessaria,... volendo altri far della salsiccia. redi, 17-95: '
metter la carne dentro a'budelli per far salciccia. 2. intr.
. soderini, iv-83: per far poi salami e mortadelle alla bolognese si
. raro. rendere simile a burattino, far gli eruditi e probi uomini.
'(imbutus). nel burchio, far salire sul burchio: imbarcare.
musa, / perch'ella venga a far loro un cristero / che 'n lor trafaldella
metter la carne dentro a'budelli per far salciccia. -figur. mescolare alla
maniche e le falde, si potrà far anco il saio intero. allegri, 279
intero. allegri, 279: volendo far l'imbusto più attillato, / ruppe l'
, concetti, ecc.); far proprio, riprodurre. g. f
tal cura, / che a belle far le vere sue natura / oggi suole imitar
g. bargagli, 131: conviene far voce puerile, e atti fanciulleschi, e
vasari, i-179: usarono già per far l'ombre, abbronzarle [le tarsie di
che non ha avuto tanto nervo da far da sé, è rimasto un imitatore
senza rime e senza senso comune, presumendo far eco al carducci o al guerrini
men apprezzato, parevami con tal imitazione far testimonio d'esser discorde di giudicio da colui
quel linguaggio e vestirne i pensieri miei e far versi de'quali non si possa dire
però che tanto significa imitare, quanto far simile. b. fioretti, 2-5-122
: io vidi (disse l'attonito) far una volta cotesta monaca novella tanto propriamente
spargere il seme, / non potè far, quantunque accorto e scaltro, / ch'
poesia... ha per fine il far immaginar vivamente oggetti maravigliosi. g.
sempre chiuso, ripensando / che volesse far dio: da cui sol stimo / quelle
sarebbero amiche e comari, venute a far corteggio a lucia. leopardi, iii-85:
: s'immaginò in tal emergenza di far fabbricar certe machine di legno, con
s'era... immaginato di far entrare il riso nel composto del pane
il più bel racconto e il migliore che far si potesse, fosse quello in cui
in questo caso, immaginata una, da far onore a un giureconsulto. mazzini,
. -che non è quale si vorrebbe far credere (un infermo); finto
., e che sia indifferente il far questo segno di reale metallo o di carta
2-xiii- 260: si sforzarono di far credere... che la legge abbia
: credo la si avvezzasse tanto a far la comica, che a poco a poco
tronca la lingua, né sapendo come meglio far consapevole la sorella del proprio torto e
sottrasse dal carro solare, / potè far viva una terrestre immago, / che
una terrestre immago, / che dee far tutto il bel de la natura, /
2. tr. rendere malinconico, far diventare triste. segneri, 11-86
. adattare insieme due parti separate: far combaciare. tramater [s. v
tr. (immàrmoro). ant. far diventare di marmo o di pietra.
specie stimò necessaria 1'immascheratura di non far mostra dell'interesse della regima madre nel
fagiuoli [tommaseo]: andiam pure a far la immascherata. guerrazzi, 13-211:
82: consumavano tutta la notte in far feste, intervenendo sempre il duca immascherato
va rendere simile a un mascherone; far diventare goffo e deforme (il volto
a vedere che dove le moglie soglion far diventar savi li matti, questa farà
riconoscere in lei, ma ci convien far di lei relazione a'corpi celesti.
coll'esempio di ugolino si autorizzò a far lo stesso il suo immediato successore giovanni.
caccia di così fatte voci per far colpo... tu contentati di 4
sua, / come fec'io, per far migliori spegli / ancor delli occhi
2. tr. rendere migliore; far progredire. siri, ix-673: queste
. 2. per estens. far penetrare profondamente, conficcare con forza (
boccale. 3. figur. far sprofondare, far smarrire, far dissolvere
3. figur. far sprofondare, far smarrire, far dissolvere; annullare.
figur. far sprofondare, far smarrire, far dissolvere; annullare. baldi,
cristo] l'invitò [tommaso] a far le prove della verità non creduta e
. mettere). mettere dentro, far entrare o penetrare, introdurre, inserire.
cose; ma non ho voglia di far versi, perché ormai mi accorgo che
, occupare. gramsci, 4-208: far venire a torino circa 25. 000 siciliani
, 5-229: perché s'ha proprio da far tutto a tavola? è la maniera
vimina, 1-244: per accrescer torbidi e far maggiore l'imminenza di mali, s'
una pianta); fare intristire, far languire. lambruschini, 5-117: non
bravo galantuomo, v'immiserite qui a far ghirlande alle viti. idem, 689
2. per estens. l'ammettere a far parte di un determinato ordine o di
arrivata, negli ultimi anni, a far poesia..., senza immistione
10-298: oggi, la rivoluzione non dovrà far altro che distruggere l'esclusivo,.
; mettere o tenere a bagno; far andare nell'acqua. dante, inf
sono tanto sottoposte al tondo e al far della luna quanto noi altre. agostini
inganno di dimonio, che vi volesse far vedere che il meglio fosse conformarvi con
immondizia ognuno incenda / c'ad altro far neun di loro intenda. fallamonica, 116
] di prestarsi l'opra / in far l'un l'altro glorioso al mondo,
mondo, / ch'anco studian di far si discuopra / ciò che le donne hanno
immondi, di quello che per innanzi far dovesse, consiglio. guido delle colonne volgar
fa 'l vostro, / che sa far d'un prun boccio un ramerino. caro
. fagiuoli, iv-189: firenze in far feste s'immortala. goldoni, x-1135
1've l'ho tolto, / per far più lieto il ciel col suo concento
o italia, a cor ti stia / far ai passati onor... /
quegli immortali / s'avvicendano ormai senza far motto. — sm. membro
tr. letter. rendere immortale, far durare per sempre. -al figur.:
che dà vita al dolore / per far che moia immortalmente il core. giulio
, sì vano e sì poco disposto a far quella vera penitenza ch'io dovrei per
iv-75): gli error che ci fa far tira e lo sdegno, / hanno
: il cardinale finì la disputa col far immurare la porta della chiesa. 2
tenda. spallanzani, ii-19: deve far impacchettare un museo di storia naturale dove
che... qualcuno si incaricasse di far trovare l'ottimo funzionario debitamente impacchettato in
parlamento d'avere nel 1859 pensato a far uso delle inondazioni per impacciare il nemico.
] ad altro non servono che a far ombra e ad impacciar il cammino al
forti per custodire, a questa si deono far abitazioni separate dalle case de'cittadini,
., 8-4 (254): vogliendo far così, si potrebbe, per ciò
21-28: grande presunzione è impacciarsi di far vendetta. boccaccio, dee., 2-4
riuscire giovevoli a chi s'impaccia in far vino. carducci, ii-19-196: la
il buonarroti... s'impacciasse a far lezione a un fanciullo. -invischiarsi
, figlia mia, che v'affanniate a far cenno che angelo mi ringrazi, l'
di torre, che allora erano sopra il far lastricar le vie, che facessero rilastricar
gigantesca pera. -come eufemismo: far morire, affrettare la morte.
imposto impaccio. -come eufemismo: far morire. castelletti, 1-69: non
morire. castelletti, 1-69: non far uomo da bene, che or ora il
io son libera e posso di me far ciò che m'aggrada; lasciatemi adunque andare
è diffìcile impadronirsi, il veleno deve far l'uffizio del carnefice. g. ferrari
, 1761], 7: senza far conto di molti errori che s'incontrano o
il saluto con quella maniera che sogliono far le spose e le impagliate,..
antichi e orientali, che consisteva nel far morire una persona sollevandola e infilzandola per
[tommaseo]: que'seri impalandranati mostrano far il lavoro de'frascati e venderci l'
bocchelli, 18-ii-647: se, sul far dell'alba, un canterà, / sul
non essendo finito d'impalare ed avendo a far de l'altre cose per la casa
alto 'o 4 basso ', vale far metter loro l'ordine principale dei rami
). ant. e letter. far divenire pallido; rendere scialbo, sbiadire,
là, d'un turchino fondo da far impallidire il cielo. alvaro, 9-422:
da aurelia con un sorriso, come suol far l'alba impallorita all'or che viene
desco molle quando gli sposi verranno a far l'impalmamento. note al malmantile,
negli sposalizi, e si dice impalmare o far l'impalmamento. impalmare1, tr
: gli è venuto il capriccio di voler far a puro e mero suo capriccio due
colori fini. redi, 16-v-138: potrebbe far limare il corno del cervo e ridurlo
io: m'ero lasciato andare a far pronostici su avvenimenti sfuggenti, impalpabili.
/ o star per venti crazie a far la spia. viani, 14-59: il
spesso di questi tordi che non vorrei far altr'arte che impaniar boschetti. olina
impaniato, bindo. 7. far cadere nel peccato; irretire nel vizio;
! / -oh, io gli posso far poco servigio: / questo non mi
egli sarebbe ora troppo grande impanio a far ritornar il diavolo e ristringerlo. b
/ chi i marron manda innanzi a far viali. d'alberti [s. v
imparadisa. forteguerri, 6-37: il far male è vergogna, / e no
, unica lingua dei loro pensieri. far presto a imparare questo dialetto, anzi
qua n'abbiam recato / l'arte del far li specchi che vedete. piccolomini,
si fanno. / -s'io sapessi far l'arte, io la farei / per
esercizi militari, 186: è bene di far più volte questa operazione sino a che
buzzati, 6-268: quello là vuol far l'offeso eh? adesso glielo imparo io
pur ch'io non gl'impari a far le concordanzie a suo mal grado. lalli
in voi scorgo, e imparo / far schermo incontro al caldo e incontro al
10. prov. — a far s'impara a fare; facendo s'
certo sodisfarvi meglio, / ch'a far s'impara a fare. -chi va
diventa in un tratto abili e valenti nel far checchessìa, ma che tali si diventa
cioè mi ci provai per abilitarmi a far meglio un'altra volta. tommaseo [s
questi tempi facilitoni, la smania di voler far pompa dei loro imparaticci! lucini,
imparentare, tr. [imparènto). far diventare parente (in partic. col
(i-173): a lui promette voler far omaggio, / tenendo il regno come
, oro ed argento / non poter far ch'imparentasse seco. birago, 793
). distribuire in parti uguali; far parte di qualcosa a qualcuno; donare
, ecc.) capace di indurire e far presa per adoperarlo come materiale da costruzione
... lo si volle far impastare sulle cantonate della città. de marchi
-suscitare (un'immagine); far sorgere, provocare (un'impressione)
: or che cosa è peggio, far che qualche metopa non sia perfettamente quadrata
con un materiale capace di agglomerare e far presa. bocchelli, 13-28: i
soggezione e impastoiato dal gran desiderio di far capire con la parola che anch'io
m'impatrìzio). letter. entrare a far parte del patriziato. alfieri,
. 2. tr. rendere o far diventare impaziente; far perdere la pazienza
. rendere o far diventare impaziente; far perdere la pazienza; impazientire. goldoni
fine s'innanimò con l'arte sua far fuoco artificiato. tarchetti, 6-ii-311: per
rendere impaziente; innervosire, irritare: far perdere la pazienza. ferd. martini
carducci, iii-17-201: non più impazientito del far tuttavia rime per raccolte, senza
intendo e credo che sien ghiribizzi da far impazzare altrui. pasqualigo, 2-10:
82: io stavo tutto dì a far figure e calcular numeri e ero sì
botta, 5-307: stanco finalmente di far bottino e sangue, l'impazzato volgo
trovo più la via di mettermi a far niente altrimenti che all'impazzata. cesari
fanfani, 48: mi posi poi a far la crema per il ripieno, e
e giotti, parassiti e ruffe astute / far l'impacito, il saggio, il
terra si ballan riddoni sì impazziti, da far girare e perder il cervello ai macigni
di frequente senza averne voglia, e far arco delle schiene a mille impeciati che
64: colpa di moltitudine che anela / far da leon col core impecorito; /
bocchelli, 2-xix-177: riservato e senza far mostra d'accorgersene, egli passò,
appetito, col quale ci sforziamo di far contesa a chi vietar ci volesse il
le possessioni. sacchetti, 207: per far a'cristiani guerra, / faenza,
d'invitargli [gl'indiani] con far loro segni di pace, ma senza impegnarsi
vieta il bufalo e il cavallo / di far facile effetto al suo disegno.
famiglia, ch'era stato venduto per far fronte agli impegni. -ant.
4 senza tenere altri obbligato, di far checchessia '; ed usasi quando siamo richiesti
: ma chi ha l'incumbenza di far la lettera dedicatoria e i prolegomeni è
, 5-53: due cagioni lo movono a far questo / analogicamente ambo impellenti, /
impelli e la agiti. -raro. far vibrare, sollecitare. rosmini, x-62
volare. -al figur.: correre o far correre velocemente, muoversi celermente, fuggire
impennare l'ali dell'animo e di far vivere nella folla gli accenti dei musici idolatrati
innalzi e impenni l'ali / a far voli alti, immortali. tommaseo, 5-128
a grandi altezze. -al figur.: far correre velocemente. -anche: pervenire a
caschi / in fallo, non può'far che qualche volta / non impenni il
. 5. tr. raro. far sollevare sulle zampe posteriori un cavallo (
di carta per uno gli scolari per far l'impennata. menzini, iii-339:
mercato a cavallo, a scalpitare e a far volteggi e impennate e giravolte tra i
: rendere simile a un peperone; far arrossire violentemente. nieri, 3-98
forza... si volga a far prevalere l'ingiustizia ogniqualvolta la prepotenza paia
, alla quale fu affidato il potere di far leggi. qualunque specie adunque di governo
pregando o comandando o comeché sia, a far l'azione che il verbo esprime,
il libro ', invitando altrui a far l'azione del leggere. gioberti, 4-163
luogo. botta, 5-284: debbe far maravigliare ognuno che... tosto
sferza ai dorsi inerti degli uomini a far sentir loro la loro insufficienza. gobetti,
note al malmantile, 10-45: * far conto che passi l'imperadore '.
passava per le strade, non doveva far muovere la gente come prima, e come
: il discorso è una cosa che far non si può se non in tempo:
musica... è vicio grandissimo far due consonanzie perfette l'una dopo l'altra
mescolando le imperfette si fugge, col far quasi un paragone, donde più le orecchie
grasso grasso,... andava a far le digestioni sul tettuccio della terrazza impergolata
imperialisti, farà come persona che non po'far di manco. carducci, iii-9-381:
; atteggiapigliare la romagna col promettere di far lui impericular mento o tono, per lo
bocchelli, 12-219: se crede di far la saccente e l'importante e l'imperiosa
, 1-509: il governatore, che voleva far dell'imperioso, gli fece dire che
lo stesso che * acciabattare ', cioè far qualche opera imperitamente. genovesi, 417
, v-1-848: ma l'arte del far de i versi è ormai di maniera sparsa
erano tutti imperlati di vapore, doveva far freddo. g. bassani, 3-93:
cruccio o risentimento in qualcuno; far stizza, indispettire. giusti, 4-i-187
capitale. soffici, v-1-231: per far comprendere con maggior chiarezza questo pensiero
la forma del suo governo, di far leggi, cambiarle, rinnovarle, moderarle,
di una 'forza 'capace a far ubbidire qualunque privato ». foscolo,
stende il suo impero, e vuol far belli i corpi / la moda di
lumi cessa l'impero dell'opinione, per far luogo alla realità. alvaro, 8-143
d'annunzio, 4-13: sedeva a far la siesta, l'estate, sul
giurisdizione penale; potere di pronunciare e far eseguire sentenze penali, incluse quelle di
tengono tanto del romagnolo quando basti a far fede della patria dell'autore. imperò apriremo
senza occasione... mi possa far tenere, e da voi e dagli
parlandomi, mi pose in cimento di far la seconda rissa. carducci, ii-10-154
dotta, lat. impertire * impartire, far parte di '; v.
. pagliari dal bosco, 362: per far dar a traverso un'animo iracondo e
casi della fortuna, essendo ridotta a far il ruffiano per il padre, per
ant. che ha virtù di far ottenere la grazia divina. fra
de'nomi propri, ella si può far bassa, usandone purg., 30-133
per altri, intercedendo presso qualcuno; far avere, procurare. dante, purg
ant. che ha la virtù di far ottenere la grazia divina. fra
impiaghi. -ant. infettare, far ammalare. m. adriani, v-323
4. figur. letter. far innamorare (una persona), colmare
impiaga. -in partic.: far soffrire pene d'amore, suscitare un
s'appaga / credendo il fuoco suo far venir meno; / ma più s'accende
canzone, / t'invia immantenente e non far resto; / di'ch'io gli
loro impianto, cataloghi bibliografici, messi a far le parti di trattazioni storiche e a
spalmata. vasari, i-164: conviene far prima una mestica di colori seccativi,
e di tele (non è necessario far nomi qui) hanno dimenticato da un pezzo
a impiastricciare le loro selve e a far pagare 5 centesimi dove cacano le loro vacche
di sintassi e d'ortografia; ed altro far la pittrice o la scrittrice.
cattivi pittori di indurre i signori a far pulire, ritoccare o impiastricciare le tavole
pomate: insomma, questo figaro sapeva far tutto, e si rendeva prezioso.
bresciani, 6-v-260: costoro non sanno far altro che qualche impiastraccio e qualche
narra brevemente tutto, dalle minaccie di far tagliare 11 capo ai conservatori del campidoglio
di filo. -sfruttare esosamente; far pagare prezzi troppo cari. faldella
: va da un cordaio e fatti far corda / della tua barba, e impiccati
/ da parar mosche a tavola e far vento. buonarroti il giovane, i-389
, tenere impiccato per la gola: far stare in ansia, lasciare nell'incertezza.
pesche impiccatoie. -tanto grave da far desiderare la morte (un dolore,
t'impiccia, / che ne volesti far tanta salsiccia? manzoni, pr.
tu entreresti in troppo impiccio a voler far questa vagliata. bizzarri, 41: se
di grandi. battaglini, i-54: per far bene possente il male, in un
. (impiccolisco, impiccolisci). far diventare piccolo o più piccolo; restringere.
, se non per distruggere e per far dileguare da qualche corpo la contraria.
l'eloquenza s'impieghi... in far a lui un panegirico modesto e senza
senso più conveniente? -applicare, far valere (un metodo, una scienza
1-2- 225: usano li religiosi di far fare prima il noviziato, e poi
l'avete a male, / a far per casa mia lo scritturale. g.
, quanto ingegnarsi per ogni mezzo da far rifiorire la virtù e la civiltà.
della nazione », tentare preliminarmente di far pensare questo cervello è una ottima idea
che è un bue, non vuol far nulla, e mangia? botta, 4-1149
non esserci molti mondi, per poter far non meno impiego della sua forza
per le quali [fabbriche], se far si dovessero i fondamenti di tutto muro
), tr. { impiètro). far diventare di pietra; pietrificare, rendere
dell'uva, 14: che posso far io contr'una pietra? / che posta
tesauro, 2-193: 4 impigliarsi incespare, far fermerelle. -venire alle mani.
giorno di più si sentiva pesa: far qualunque moto le costava fatica.
saldi e attenti lo lasciavan... far sacco nella stoltizia; fingendo voler passare
.. ella non può... far di meno di produrre questo impinguamento.
impinguati i lor preti si erano potute far eretiche. garibaldi, 3-52: non
d'ogni regione, non serve che a far pompa di erudizione. guerrazzi, 13-264
rispondeva... implicar contraddizione il far patti solenni con una monarchia. g
l'animo tanto implicato, che non so far altro. guicciardini, iv-140: il
altri... obbligare il vassallo a far il loro servidore senza salario..
: cecina,... pensando a far fellonia, impoltroniva l'esercito ad arte
, maestà, splendidezza e imponenza da far maraviglia. garibaldi, 2-308: 1
]: 'porca'... diciamo il far delle porche, imporcare. padula,
(il volto, le guance); far arrossire. imperiali, 4-700:
2. tr. rendere putrido, far marcire. -anche assol. tozzi
di una condizione, ecc.); far rispettare rigorosamente. ugurgieri, 213
un determinato ambiente; rendere noto, far conoscere pubblicamente (una persona, le
dire che fosse un tipo che briga per far carriera, uno che sapesse imporsi con
pratiche sono quelle che ci impongono di far qualche cosa. alfieri, 4-181:
, termine; imporre vultima mano: far finire, far cessare; portare a
imporre vultima mano: far finire, far cessare; portare a compimento (o
si potrebbe, il volersi delle lettere far base e scala per divenir console in
ed opere d'importanza, attese a far di minio. -notevole intensità (
la risma o il quinterno per poterne far venire delle altre risme. f. corsini
5. ant. portare; far venire. guido da pisa [tommaseo
, importa molto / ch'egli creda di far cotante spese / senza saputa tua.
che so, ben con timore di far importunamente, e perciò impedire il meglio
, si sforzò con buone ragioni di far loro conoscere quant'era imprudente risoluzione l'
., nella qual lor diedero da far colazione. costo, 1-61: una fanciulla
, ii-40: altri consiglia ed importuna a far certi passi a coloro ch'egli per
andarono i suoi figliuoli nell'egitto a far compra di grano importunati dalla necessità.
: se vi sono importuno, non dovete far altro che dirmelo e me ne anderò
che un possibile che non si possa far credere. patrizi, 1-ii-152: l iliade
fra gli eletti alla gloria, tu puoi far l'impossibile; io non mi danno
, qualora sia vera questa impossibilità di far limosina, basta che il cristiano nutrisca almeno
presso. -fare l'impossibilità: far l'impossibile. bibbiena, xxi-1-69:
o vero ingegno, mettere o vero far mettere all'imposta alcuno capitolo di questo breve
goldoni, v-541: mi conviene far presto, perché oramai portamento o
riserva degli affatto impotenti, è tenuto a far limosina a proporzione delle sue forze.
è... impotente e lenta a far quelle cose che ella può e debbe
d'impoverir le stelle, / per far le vostre sol simili a quelle, /
letter. mettere in una buca, far sprofondare. - anche al figur.
l. bellini, 5-1-133: macchine da far le cose di lontane vicine a noi
che siano imboscati; e mi devo far venire un altro per impratichirlo da capo.
ch'igli era mastro soprano / di far, qualunque foss'presso o luntano: /
coll'effettuazione di tal imprendimento spero di far conoscere qual torto abbiasi trasandando affatto i
;... tocca al legislatore a far buona scelta, a dirigere gl'imprenditori
franco, 321: così sforzata son di far anch'io, / d'amor ne
dal punto di vista giuridico, può far capo a un imprenditore individuale o a
. / ognun contro di me vuol far contrasto. tommaseo [s. v.
monte. vasari, 4-ii-313: voleva far fare una cappella; ma perché era
risoluti... in vita né a far bene né a far male. berni
in vita né a far bene né a far male. berni, 61-39 (v-123
moneta... si ruinò per far grazia unicamente ah'impresaro, la zecca perdette
mai, né più indute, / da far riserbo o da tener più care.
in alto mare, el che se impressano far in lo vicino lago e fugir el
ma forse vi sono altre qualità atte a far impressione in altra sorte d'organi che
535): 1 decurioni cercavano di far danari per via d'imprestiti, d'
del clero, acciocché me ne facciate far credito di costà, dove si fa al
(imprigióno). mettere o far mettere in prigione; incarcerare. compagni
giamboni, 54: l'uomo ricco dee far bene delle ricchezze sue a sé
e, legatala diligentemente nel collo, far passare i capi della legatura per una
. franco, 289: questo doveva far che s'astenesse / la vostra man da
della valle 10. figur. far penetrare e fissare nei sensi o nell'
troncare le mie sentenze... e far ciò per imprimere nell'animo del lettore
ad imprimersi e così di leggieri corresse a far e possente / fu 'l giorno ch'io
tele. 18. ant. far risonare. a. cattaneo, iii-12
pensier un dì s'impresse / di far delle sue armi un inventario. =
piano. vasari, i-164: conviene far prima una mestica di colori seccativi, come
strabile; infondato. l'improbabilità, far che da quella superiore sfera sieno
. 2. lasciare intendere, far presagire o sperare. daniello, 20
a ciascun di loro danari con che far limosina a'poveri per così avvezzarli ad
a star di seguito digiuno, / che far l'impronto. di misura,
a tal sollecitudine / novantotto uomini a far lo squittino, / ch'avien di
la ragion finita, / e si dee far adesso il saldo pronto. algarotti,
6-632: colle quali astuzie e col far dell'impronto avevano dai signori vivanda,
originali. pasqualigo, 129: farò far chiave tosto che io abbia rubato l'impronto
non ha altra intenzione che quella di far il suo profitto. leopardi, iii-254:
sventurate / che si indugiono alla morte a far bene, / con improperio furon discacciate
: a che altro serve, che a far spiccare maggiormente la improporzione dell'abito alla
). baldi, i-170: di far versi improvvisi, amico, giuri, /
alla gragnuola e alle folgori alcuna cosa far si possa. 2. in
non basterebbe egli la diritta ragione a far accorti costoro della lor imprudenza o fanciullaggine
ciò però che i giudici debbano far quel conto che la ragione suggerisce
con una saracina: non si dee far, né scriver, né pensare. carducci
.. non ebbe forza mai di far che mostrasse pur un minimo segno d'
sa conoscere quel signore a cui dee far ricorso per esserne liberato. r. cocchi
ammirato, 2-6: le impudiche costumano di far molti atti di onestà per poter meglio
. piccolomini, 1-283: molte volte per far più ridere muovono indegnamente la persona e
ma gli è sì rotto che non può far l'erta. 5. locuz
. - anche: rimedio giuridico per far valere davanti all'autorità giudiziaria l'invalidità
dire 'onde'. bruno, 3-146: a far questo gli bisognarebbe virtù trattiva o impulsiva
moderno da non potersene a niun patto far di meno. -sviluppo qualitativo e quantitativo
: tanto bastò e non più, per far sì che il bemino tutto ardesse per
, / de sempre le soe vilie far degiuno / affermando quel ch'i'ho ditto
reo che correre il periglio di far cadere la scure della giustizia sul capo
. 9. tr. raro. far urtare. zucchelli, 329: portavano
cui dipendo e a cui spettava di far rapporto su la colpa imputatami; domando che
lampade. 3. tr. far andare in putrefazione, far marcire.
. tr. far andare in putrefazione, far marcire. -al fìgur.: corrompere
e uccide. 4. figur. far languire, svigorire; corrompere. nievo
quando hanno fermo in testa / di far gli accorti lor mariti becchi; /
e di qual vena, / per far due treccie bionde? e 'n quali spine
sé innamora, / en più donne far festa. s. bernardino da siena,
/ di non perder più tempo a far cantare / un libro che mi par
mi venne in testa il pensiero di far una bella burletta a'miei zoili.
metà, con il tagliacarte inserito a far da segnapagina. -indica la funzione
. fazio, iv-6-81: serses fe'far di navi il forte ponte, / onde
. canti carnascialeschi, 1-204: per far coltre e coltroni / gran masserie abbiamo
da niente. allegri, 105: il far, oggi che 'l detto non sie
suo linguaggio / supplicava l'aurora a far ritorno. bellori, ii-169: due
essere assai più dotto in fattorie et in far qui- tanze. anguillara, 1-189:
a voler vivere insieme, bisognasse loro far leggi. grazzini, 2-56: gli
camelli. berni, 82: puossi far a primiera in quinto e 'n sesto
al passaggio d'oltremare andar dovesse, per far più bella bandiera, gialla gliele pose
., 2-4 (153): nel far della sera si mise un vento tempestoso
aretino, v-1-496: un grande in far ciò s'inalza e un piccolo ciò
ii-342: se la sposa cerca sempre di far la volontà dello sposo in mantenergli le
me, laonde abbiatemi per deliberato a far sempre il piacer vostro. mazzini, 23-36
qa-ira..., diventato inabile a far le mosse, correva pericolo di esser
furono dettati i titoli d'inabilità a far testimonianza? pirandello, 6-206: la
. -disus. impossibilità di far fronte a una richiesta di denaro,
, 1-68: la regola è questa: far tanto di bene esterno che ti aiuti
stato del quale non è talmente grave da far luogo all'interdizione, può essere inabilitato
regola inabilitativa delli figliuoli di fameglia a far testamento. = deriv. da
innabissare), tr. gettare, far precipitare, sommergere in un abisso;
fors'anche malefici, che avrebbero potuto far del male a tutti, inabissare il paese
. carducci, ii-6-262: non voglio far più nulla. voglio inabissarmi, annichilirmi
. giannone, i-94: senza dunque far camminare i posteri di noè per il mar
nicolini, conc., ii-646: nel far noto al pubblico lo stabilimento della scuola
bianca * prescinsola ', / che sa far genova sola. lastri, 1-4-231:
può ademmagalotti, 23-221: non bisogna far tanto caso di quella o soddisfare (un
.. nella voce composta pare intendasi far più sentire l'idea della mancanza al
facoltà di inalberarla sulla barca, per far conoscere a tutti che noi viaggiavamo sotto
tragico se un autore, sia pure per far denaro, ne ha descritto qualche aspetto
). -per estens. letter. far attecchire, far crescere (una pianta
-per estens. letter. far attecchire, far crescere (una pianta).
quali ha ad inducer sonno, e a far dormendo morire il trafitto ».
. 2. tr. asciugare, far asciugare. tommaseo [s. v
), tr. ant. innalzare, far crescere. - al figur.
procedendo carlo emanuel studiava per rincarirsi di far valere alla francia qualche pratica ch'egli
l'altra. mazzini, 69-72: far la famiglia più sempre santa e inannellata
368: deve il capitano nelle vittorie far partecipi della gloria i soldati, accioché tanto
1-iii-453: anco costui m'inanima / a far le nozze. cesarotti, 1-xxix-21:
. della casa, 5-iii-148: potrai far coniettura di te e del tuo buono
alla fine s'innanimò con l'arte sua far fuoco artificiato. siri, i-355:
del canonico, e che inanimiva lui a far l'officio di vescovo. melosio,
, inantisci). ant. far progredire, promuovere. bonagiunta,
mandarono anco soldati per li communi a far ufficio che inarborassero le bandiere e si
curvare. soderini, iii-102: volendo far razza di qualche pianta, tirisi a
10-4: io vi vo'... far di maraviglia / stringer le labra e
, 8-107: l'arme abbiamo da far d'un lesto fante, / d'un
di calcina, con pochissima spesa potevan far d'argento la loro. gioberti, 1-iv-443
): voi gite molto arditi a far la mostra / con elmi e con cimiere
. 3. figur. far venire meno, affievolire, isterilire (
invemiciatore. ridisci). rendere arido, far diventare secco e cristallino umore, /.
presente, / buon incomincio avra'di far mercato; / ma se d'un
. non vuol dire tacere, ma far qualche segno di suono colla bocca, come
sì nuove soffocare quella voce, per far sì eh'essa muoia inascoltata. e sì
che l'artista..., per far poesia,... quell'essere obbligato
ant. rendere ruvido al tatto, far diventare scabro. - anche: rendere
altre più mordaci invettive s'ingegnavano di far inasprire l'universale contro i fazionieri di
si inasteranno sì tosto le bandiere per far quell'impresa, che i suoi capitani glielo
inattivo: di una sostanza incapace di far ruotare il piano di polarizzazione di una
come cieca, tutta inatta a poter far nulla. tansillo, 3-53: oltre
... studiano la storia per far dei paragoni adulatori e spesso inatti,
paragoni adulatori e spesso inatti, e far rimanere tutti gli eroi dell'antichità al di
mente! 5. locuz. far dell'inavveduto, fingere l'inavveduto:
dell'inavveduto, fingere l'inavveduto: far finta di niente. costo, 1-345
o bado, / o non so far la berta o la bertuccia, / o
incaco, / se tu non mi sai far altri favori, / perch'io ti
al petrarca e al sannazzaro / il far canzoni e star senz'un denaro, /
mandino [del grano] a roma da far de'maccheroni: e io per
più che mai, e fu necessario far scendere quasi tutti a terra. f
definitivo. 7. tr. far restare in secca, arenare. ulloa
145: saran d'ordinario sempre costretti a far per loro prezzi secchi e miseri rispetto
incagli fanno arrenare i negozianti, li fanno far punto. il notabile si è che
inca- gnino... a far ancora cose de maior importanzia di quello
con urli e schiamazzi a volersi far inchinar dal poeta, e costui a non
fagiuoli, xv-93: in somma viensi a far bocca d'or- ciuolo, / e
villani, 2-347: la qual metafora poteva far di meno il petrarca d'incalcarla in
il porre in ordine le stercorazioni, far delle prove di semi, incalcinarli,
; ma perché si dilettavano forte di far giuocare l'ingegno, e tirar tutto
. verga, 2-152: aveva ricominciato a far la vita di prima,..
.. una selva di curiosità aneddotiche da far gola ai più incalliti frequentatori di san
e cinto i... i per far poco ferace / del tenero virgulto /
ii-42: favola? ma voi ci volete far incalorir dad- dovero... noi
e ad incalzare, non lasciarono a far cosa che potesse in prudenti capitani e
, calcare; sospingere con veemenza, far procedere, indirizzare risolutamente. meditazione
. pirandello, 5-514: non potevano far altro che divincolarsi rabbiosamente, presi com'
più vicini d'andarsene, e di far largo: la folla invece incalza e pigia
i tuoi studi, e continua a far senno. luzi, i-i49: incalzavi il
; istigare, stimolare, incitare, far premura. -anche assol. giacomo
), nelle scuole non si può far di meno di vocabolari, di frasari,
sottane un po'rialzate, tanto da far travedere un sodo polpaccio incalzettato, passeggiava
più d'un braccio, col far prima a'piedi di questa un fonda
d'incamminamento alla passione, e poi lasciate far a lei. saltini, 40-425:
, volgere in una determinata direzione, far avanzare, far procedere; incanalare.
una determinata direzione, far avanzare, far procedere; incanalare. costo, 1-289
a un'attività); introdurre, far partecipe. vasari, ii-211: poi
4. inviare, spedire, mandare; far recapitare, far giungere. c
spedire, mandare; far recapitare, far giungere. c. campana, 2-95
incaminato giovanastro [vuole] ritirarsi a far penitenza in religione. muratori, 10-ii-204
. l'avviare, il dirigere, il far affluire verso una determinata direzione (beni
ogni vizio in essi incancherito / facesse far palese confessione. -avvezzo, incallito
2. tr. raro. far diventare cancrenoso. - scherz.:
ch'egli ha fatto, e quel che far conviene, / poi che gli è
asticciole. olino, 67: puossi far murato [il capannello] o di
..., mentre cercava di far morire una femmina amata ferventemente da lui,
. v.]: 4 incantare', far malie per via di parole, cantate
. mariconda, 3-6-27: -a che far costì in questa casa? -come diavolo a
m'era forza mandare in benevento a far vendere un cencio di casa, ne saria
orlando, fia incantato, / come far si soleva anticamente. ariosto, 2-65
nell'incantata fera. siri, 1-iv-86: far venire de'granatini per farsi esplicare certe
dell'ammalato mettere tavolino da giuoco e far correr le carte, ovvero spiegar sopra
mon- tambanchi, alle quali essi fanno far molti giuochi: e dicono, che
. egli poteva, secondo che volesse, far scendere i lupi nei paesi, o
spiriti. giuglaris, 1-472: incamminatosi a far guerra senza danari, sarebbe stato più
diffende. bottari, 3-2-203: per far prova della pudicizia di giustina e convertire
di compar pietro fa lo 'ncantesimo per far diventar la moglie una cavalla. s
con gli incantesimi, e perfino poteva far morire chi volesse, con la sola
avete tale incantesimo del parlare, da far parerci le ore minuti. -ossessione
imagini ed incanti / oprando, possan far ch'io mi rivaglia. g. m
incanti di morte, quelli che possono far ammalare e morire. -ant. talismano
guastare o disturbare i progetti altrui; far cessare bruscamente uno stato di grazia.
incanto silenzioso, sembra che abbiano a far precipitare fronde e rami, a far
far precipitare fronde e rami, a far fuggire le pecore dal prato, gli uccelli
, per non iscordarmelo, avendol sentito far in proposito del buffone di filippo da
per le sue spume, ma per far ne'perigli incanutir chi lo solca, valicato
. tr. letter. rendere canuto, far diventare bianco (i capelli, la
gli par che in così breve / tempo far possa quel ch'in ciò far deve
tempo far possa quel ch'in ciò far deve. muratori, 10-ii-147: per conto
falli de'costumi, a fine di non far prendere a'fanciulli abbonamento alle scuole,
egli conosceva ben bene per incapaci di far male, così poteva con quelle sfogare
jahier, 148: vedo operai trentenni far valere il ventre del mangiatore, le
l'incapi, / non posso in viaggiar far troppo 11 bravo. g. gozzi
: quando le s'incapano / di voler far una cosa, il diavolo / non
fagiuoli, v-46: chi s'incapa di far varie faccende, / diventa del pittor
.. e il tutto ho pensiero di far tagliare in rame da artefice eccellente,
come vi può riuscire il proposito in far ch'io, mancandovi de la promessa,
de l'amore e de l'odio facciano far più strabocchevoli errori, perciò che l'
innanzi va che a ritirarsi ci è da far assai. solicini, lvi-152: arde
a un altro inchiostro, / per far col cacio in man la sua minestra;
civile o sia plebeo, / di far più del poter s'è incaponito.
volgar., 345: per qual cortesia far tanta sciagura vi cadde sopra? volentier
, sforzarsi, ridursi, riuscire a far qualcosa. boccaccio, dee.,
l'astore... si potrà far volare due volte, dandoli della prima
[s. v.]: * far incappellare alcuno 'o * alcuno
incaratare, tr. ammettere qualcuno a far restano sterili, e molte incarbonchiscono. idem
mare amoroso, 70: io voglio far la dritta somiglianza = denom.
, d'incarcerati, di schiavi, per far mostro agli umani che in ogni stato
, / e sia contento di qui far partita / e in ogni modo conservar la
f. achillini, 1-9: per non far incarco al nome ch'io tengo,
nievo, 497: la nobiltà tornava a far capolino; io non me ne incaricai
di v. a. mi incarica il far provisione di semi di alcune piante per
incaricò, dicendo che non si potevano far due figli a un tratto, se
incarico che noi tomaso e giotto dovesimo far fare una casa dentro a la porta rinpetto
: colui vuol fare il santo, vuol far incarire jsacramenti. 3. tr
. ant. che ha il potere di far ricrescere la carne, di ricostituire i
agg. medie. disus. idoneo a far crescere la carne, a cicatrizzare le
visione di parri da pozzolatico avuta sul far del dì del berlingaccio quest'anno a favore
, e non può fare a meno di far tutto tardi. jovine, 3-142:
e nelle penne di molti, il far finire in 'o 'la prima persona
altro giorno, nel quale si potrà far volare due volte. siri, ii-458:
incarnisco, incarnisci). introdurre, far penetrare nella viva carne. l
una razza di vecchi matti che per far del moto si sciupano i polmoni..
pavese, 8-357: m'incarogniva non poterne far nulla, esser costretto ad ammirarla e
tr. (incarròzzo). letter. far salire in carrozza; costringere a partire
incarrucolare, tr. (incarrùcolo). far scorrere la fune nella scanalatura della carrucola
... la qual non seppi far io, che, sciocco, mi lasciai
di lampedusa, 192: il pericolo di far cessare il gioco per incassarne subito la
molta gente... si può far sollecitamente questo riempimento dell'incastellatura di legnami
l'uomo non arriva, dico, a far questo mai, finch'egli non ha
nell'occhiaia e si teneva pronto a far sue conquiste. 2.
la lego! incastrare, tr. far penetrare qualcosa in un incavo, in
nell'impossibilità di reagire, costringere a far qualcosa. pratolini, 10-350: oggi
pulci, 21-68: e'ci sarà da far pur molto, / disse colui che
aretino, ii-xox: lo voglio far mettere nel catalogo de i goffi,
aquilano, 252: che cerchi oggi de far più degna caccia, / che d'
, i -ded. 4: il che far senza dedurre incatenatamente le cose da'lor
parucello. soderini, i-252: per far siepi son buoni i rosai incatenati insieme
non posso incatenato starmi / senza poter mai far nulla di nuovo. g. ferrari
per segno di gratitudine, si sforzò far ch'ei non potesse temere del mal
lusinghevole setta di falsi dogmi, per far cadere nelle sue reti gl'incauti.
fare per sviare l'argomento o per far tacere l'incauto. 2.
81: serve ancora questo lavoro a far suggelli, siccome madri per far medaglie
a far suggelli, siccome madri per far medaglie e monete, incavando i punzoni
acqua. 3. far rientrare, tirare indietro, contrarre (il
incavernare, tr. (incavèrno). far entrare, raccogliere, sistemare in una
caverne. -per estens.: far penetrare profondamente nel terreno (le radici
abbia saputo ritrovare le tinte, per far vedere in pittura rappresentate le varie apparenze
, in parte ch'ella non potesse far nocumento alcuno. l. bellini, 3-2
storie diverse, 47-16: e cominciò a far l'arca, e forte incavigliata.
calano. sabbatini, 11: si doverà far mettere i legni per lo lungo per
molto più profondo lo incavo, per far molto maggior rilievo che non è quello
d'acciaio il ritratto di quel duca per far medaglie. 4. ant.
, infiammare; appiccare il fuoco, far ardere, dar fuoco. - anche
furore; irrir tare, stuzzicare, far infuriare; provocare, sollevare (un
ridotti tedeschi. govoni, 1031: bisogna far più presto / a incendiare a distruggere
impedire la fuga ed il terrore / e far delle città un pugno di cenere.
all'amore; renderlo alla natura; far sì che la vita diventasse tutta una
omicidii e le rapine / in ogni parte far roma dolente; / e con incendi
paglia è secca qui la bruciano per far crescere l'erbetta novella, onde
], 129: dobbiamo... far come fanno i buoni medici, che
non duri, / poi che in mal far lo seme tuo avanzi? biringuccio,
d'effetti, come... il far buone calcinazioni, resoluzioni, putrefazioni e
4-i-287: se covi smania / di far fagotto, / incensa l'idolo / quattro
ha virtù incensiva... a far cauterio sanza fuoco. mattioli [dioscoride]
morti. passeroni, 5-90: il far versi o lunghi o corti / egli è
bruno, 3-823: or, che vogliamo far di quest'uomo insertato a bestia [
, / che la ricotta impiastricciati deve far meraviglia che i mezzi onde svolgersi l'umana
giuglaris, 2-801: conviene stimi di dover far a sudditi il servizio, che l'
con ceralacca. maggio si potrebbero far trovare in livorno, perché li
incerato2. dossi, ii-242: scorgi far capolino i cappucci dorati o incerato1
ricoperto d'incerato, sollevandole per non far rumore. 2. pezzo di
distendermi in su questa cosa, crederrei far raccapricciare e incerconire i sangui anco a
'incerrare', commettere, ristringere insieme, far combaciare. -intr. con la particella
, 1-i-21: non istarò qui io a far menzione de'teneri abbracciamenti e delle lagrime
, tornando alle cure di pace, volle far pago il naturale desiderio di grandezza ne'
piume, / come dannato è a far fumile vulgo. leopardi, 15-99:
. s. reverendissima non manchi di far tal revocazione, dubitando di qualche alterazione
predicatori e tutti i preti non possono far tanto bene nei giovani, quanto ve ne
, adulterio e fornicare / ed anche far difetto alla natura, / in ciò si
, le quali ferono diventar giunoni con far da giovi. pisani, 321: e
m. cecchi, 1-2-24: chi vuol far d'una incetta buon guadagno / tiene
pigliar l'impegno per ragione, al far incetta di ragioni per sostener l'impegno
facevano grandi incette di vino italiano da far diventare, mercé l'arte loro e l'
certo. avete un bel garbo da far incetta di donne. malvezzi, 8-203:
: s'altro manca /... far di servi incetta / per trafficarli
venne a me e m'incominciò a far le più ladre carezze del mondo.
redi, 17-96: 'inchiavicare', far la chiavica. breve di montieri
ha nessuna autorità e il pubblico ne può far senza benissimo. moretti, ii-636:
inchiesta. fiacchi, 91: giurò di far del- l'uccisor vendetta. / onde
è la total mancanza de'mezzi per far eseguir le leggi e riconoscer e castigar
lamenti storici, i-96: tu me volisti far pur tale ingiuria, / quando feristi
inchina /... / sento far del mio cor dolce rapina. giusto de'
le stelle. 2. figur. far piegare, abbassare; abbattere; umiliare
, creata gentile, / non te far vile enchinar tuo coraio. bartolomeo da
egli non ha altro mezzo, per far trionfare la propria personalità, che di
/ per punir quello che a mal far s'inchina. boccaccio, 1-vi-150: vedeva
d'arie, io non posso inchinare a far causa efficiente di questo moto questa.
prìncipi vicini. muratori, 8-i-179: per far inchinare la mente nostra ad affermare o
ginocchioni, / non salutare e non far nullo inchino / se non come faresti
, e bestemmiavano poi come turchi al far dei conti. -fissare intensamente e
v'intendeste di latino, vi vorre'far sopra ciò una lunga lezione a sua difesa
più m'intervenne. che s'ha a far? che chi ne ferra, ne
altri, si può con un trapano far un buso sopra alla inchiodatura, che
baldinucci, 9-xviii-36: si esercitava in far piccoli ritratti coll'inchiostro della china.
sarebbe soportato se none molestamente [il far guerra], non essendo ancora rasciutto
sacchetti, 207: la prima, per far a'cristiani guerra, \ faenza,
di fore / lo suo lostrore, sanza far rottura. fra giordano, 18
a. campana, 40: fé far un'imboscata nella quale inciamparono da quattrocento
anima viva. -fare incontrare, far conoscere. bresciani, 6-v-262: gli
-l'indurre in tentazione, il far cadere in peccato; scandalo.
4-4: sol castelfranco... può far inciampo, / che rinforzato è di
di passione non si degna più di far qui la sua vendetta, se non con
12. locuz. — fare incidenza: far parola, accennare. storia di semifonte
me per incidenza toccata, si può far congettura di qual fosse il tenore delle
4. determinare una profonda influenza, far risentire le conseguenze, lasciare una traccia
edizione, nulla temendo la spesa di far incidere in rame tante monete, sigilli
che la dispongono i fìguli, per far boccali, temprandola con giu- dicio in
incinquare '. 2. tr. far durare cinque anni (una carica,
alla minerva non posso o non so far nulla, e fuori meno che nulla,
g. malipiero, 25: non far... /... che
, 964: io già mi posi a far di questi insetti / incision per molti
, con gran concorso / vennero a far una indicibil calca / su l'orlo,
la mia sì destinata / in sul far fructo e in sul fiorir praecide, /
ce n'era di quelli che, per far più compassione,... facevan
vuole, / vince quel senso al peggio far l'incita. pazzi de'medici,
/ e per questo m'incita / a far del mio dolor quattro parole. gnoli
che elessi e volsi / nulla altro far che quel tu vuoi ch'io faccia
sermini, 365: i'veggio alle volte far cose a questi villani incittadinati ch'io
dial. stordire, intontire, far perdere la testa. 2.
, 864: dai barbari non si dee far giudizio della natura degli uomini; ma
son dell'opinion peripatetica commune, stima far ottimo giudizio di me appresso vostra signoria
il caso, durerà poca fatica a far conoscere la debolezza e la incivilità sua
loro propria sollecitudine dell'aver saputo far dovizia a se stessi di quel
in giù, abbassare, piegare; far discendere; distendere o curvare verso il
in posizione obliqua rispetto alla verticale; far pendere, porre in declivo; spingere
valore a queste [genti sciagurate] pò far ombra, / se non s'inclina
tre volte / se non cova, a far uova sempre inclina. s. degli
'e clindre 'chinare, piegare, far pendere '); cfr. fr
,... che prese risoluzione di far limitare l'auttorità dello spinola intorno al
, ma unico. -dispositivo per far scendere in cantina botti o bauli,
lucia, e anche un certo sollievo nel far del bene a una creatura innocente.
lettera pel targioni, che ti prego di far recapitare subito. — contenere
pure di mano in mano avete a far conoscenza con ogni più famoso greco, giù
tempo proprio d'uscire fuori alle foreste per far la missione sono li mesi del caribo
: il comando tedesco aveva deciso di far sgomberare tutta la zona tra il mare
: supplico... a voler far recapitare l'inclusa al sig. re artemiso
. a dimari, 269: ma per far bene glie n'incolse male. giov
, non procuri... di far prolungare qui il mio incoiato. =
nievo, 2-106: ti prego di far incollare tutte le imposte della mia camera
britanni, che messono il sangue proprio per far signoreggiare stranieri, e pur sono stati
apprenderò ad incollerirmi dalle cose insensate per far uscir di senso col furibondo vampeggiare le
di noi, / ciascun concordemente può far gli uffizi suoi. de sanctis, 11-4
o s'imbroncia, / i pasticci so far, come le torte. nievo,
della loro presa d'armi, che volevano far passare per incolpabile et innocente. massaia
1-264: continuando intanto i francesi nel far cercare gl'incolpati del trattato in ogni
con opere e fatti incombenzò primo al far e po'ad insegnar. milizia,
ragionamento / di quel che lo spingeva a far tal guerra; / ma per contarla
488: furono per questo incominciate a far le provvisioni necessarie. 3.
mettessi in rima, / però vo'far perfetto incominciare. 6. locuz
. fino al punto di credere e far credere che tutti i geni tedeschi..
6. ant. distogliere, stornare, far desistere, impedire. sarpi, viii-182
c. i. frugoni, i-14-111: far seder meco io volea, / meco
che sarebbono sede incomoda al nemico per far la guerra. parini, 1017: cantù
a. cattaneo, i-449: il far limosina sempre è doloroso e incomodo.
/ e alle zanzare incomode / a far la caccia aspira. 4.
. varchi, 18-2-426: quivi in far concedere a un solo molti benefici, ancora
es. due stretti congiunti non possono far parte di un medesimo consiglio comunale)
le cause d''inabilità '[a far testimonianza] si riducono principalmente alle 4
che dalle stesse inesattezze risultava, a far giudizi o proposte su i modi di riordinare
resto, della quale sarebbe stato ridicolo far colpa a un uomo di legge. cassola
! contile, ii-26: l'avere a far con femine e'con fanciulli..
anzi la lettura m'ha insegnato a far più sacre le prediche, e la predica
sacre le prediche, e la predica a far più chiare le lezioni. a.
principe. d'an non far mettere gli occhiali... al piccolo
agente... possa del nulla far qualche cosa. b. croce, iii-10-75
. l'essere inconciliabile; impossibilità di far coesistere, di armonizzare due cose diverse
bestialità, certi pasticci, / che far non si dovrebbero a firenze. pirandello,
gnere una dimostrazione obbrobriosa, che è il far andar per la città il delinquente,
del tufo, 44: or per far l'insalata, / pria del cenar
lunghezze; beffargli con le astuzie; far impeto negli stracchi ed inconsiderati, e con
: son sicuro che... per far apparir vera una proposizion falsa e per
incontadina re, tr. letter. far assumere maniere, costumi, aspetto contadineschi
dialetto); che è degno di far parte del linguaggio letterario, illustre (
: platone riprende omero perché introduce achille far cose indegne di vero cavaliere..
alcuna volta pecca, sebben conosca di far male, per la speranza di riparare,
a navigare. casalicchio, 162: bisogna far tutto ciò, perché adesso ho incontrato
grande; ma subirlo quando si può far altro, è opera codarda.
molte apriture. idem, 2-46-35: far anco maggior grossezza per la via delle
, iii-182: io, in materia di far le scuffie, ho una mano tanto
in loro quasi con naturai affetto il far sì poco conto di ciò che incontrastabilmente detenevano
.. così fatta incontratura li poteva far riconoscere la vera cagione non solo del
. goldoni, viii-309: chi non sa far altro che amare,...
e'non si può, né debbesi far mai / incontro a quel che l'uom
si fosse giurato e spergiurato di non far parola alla fanciulla del loro primo incontro
di casa... per non far cattivi incontri. bocchelli, 12-95: so
, un solo generai discorso ne può far conoscer questa verità. zeno, i-82
dicendo maravigliarsi che non s'arrossissero di far tanta vergogna a se stesse. s.
, 5-265: il tempo principalmente di far l'interrogazione è quando, avendo l'avversario
le sue schiere, / col suo ben far tutti l'incoraggiava. guido delle colonne
per li altri legni, e a ben far l'incora. boccaccio, ii-2-105:
disponga ed incuori. speroni, 1-2-298: far sacrificio umilmente alla onnipotenza del signor dio
8-389: dei rancidi filosofi / perché vuoi far l'atleta, / o mio vigan
di cui la religione non può assolutamente far senza; civiltà divina, come ogni
. galileo, 4-1-197: se ciò far non si potrà, per esser dominato
quello altresì infinito. -figur. far penetrare, insinuare nella mente; trasmettere
9. dir. internaz. entrare a far parte di uno stato; aggregarsi.
quali non può la declività del letto far crescere la velocità, ella è tuttavia
giovinetto / si toglie il grasso a far tal'unzione, / e quel ch'è
celle, 4-2 * 9-6: noi dee far battere..., se già
lascia incorrere a rubbare cose ecclesiastiche e far danno a chiese, ricordisi che straccia
dicendo esser cosa bella e gloriosa a far quello, ancora che egli incorressino gran pericolo
lazzo] in una notte / lo fece far gloricia incantatrice, / traccambiato (
, 1-305: * incorsare', è il far passare i fili dell'ordito nelle staffe
... strumento o pialla da far le incanalature e le linguette. e ve
buonarroti il giovane, i-198: fatto far lor [ai cavalieri] colazione /
da in-intensivo e crepare 1 rimbrottare, far strepito *; cfr. fr. ant
o fa 'ncre- scenza, / di far piagenza -penza poi si penti; / però
38-40: lo deiunare piacerne, e far granne astinenza, / per macerar mio aseno
non è udito, non è da far sermone o è increscevole. guido delle colonne
, se non quel che passate senza far beneficio. botta, 5-3: né
corpo risuonante, apertamente si vede nel far suonare il bicchiere dentro il quale sia
le maniere poi esterne, potenti a far questo increspamento nell'aria, sono moltissime;
poco di legno attraversato, che veniva a far croce, alla quale due lenzuoli lunghissimi
sapienza / contro l'iniqua esazione: vuol far vedere e persuadere / la nessuna ragione
due giorni di lavoro erano bastati a far incretinire alfonso. marinetti, 2-i-318:
fenditura sottile e lunga; screpolare, far crepare. vasari [ed.
s. v.]: 'incrinare', far pelo, incominciare a rompersi, ma
ho detto, e io non ci posso far niente. g. raimondi, 4-28
essere tutto dedito, intendere alacremente a far lavori di cristallo. = denom
le lettere ma è cosa che deve far piacere a tutti e due. viani,
357: * incrocia! comando per far mantigliare e bracciare in croce un pennone
. bellini, 5-2-283: anco senza far quelle rotture e quegli spianamenti di mucchi
quel che basta ad una, / far non lo può che l'anima non
non si può scuotere, che è impossibile far crollare; indistruttibile, stabile, saldissimo
2. che non si può far piegare, immobile, diritto, rigido
incròppo). dial. ant. far salire in groppa, far cavalcare.
ant. far salire in groppa, far cavalcare. giovio, i-265: farei
che gli uomini hanno ritrovato modo di far la pittura eterna. lengueglia, 1-79:
b. cavalcanti, 2-474: fuggasi il far menzione di quelle cose che potessero far
far menzione di quelle cose che potessero far incrudelire il dolore deh'altrui felicità.
. s'incrudisce. 5. far crescere, intensificare (una proprietà,
sostanza la nostra accademia non ha che far nulla. mascheroni, 8-195: fa
. sottoporre a incubazione; covare; far sviluppare per mezzo dell'incubazione. lucini
: la prova... di far nascere i pulcini a forza di fornelli,
, o pullizie degli egiziani, con far venire uomini periti dal cairo. r.
'incubazione artificiale 'la maniera di far nascere i pulcini coprendo l'uova con letame
tr. (inculco, inculchi). far penetrare profondamente nella mente altrui, per
corsini, 2-629: non ci era da far altro che procurar di concigliarsene gli animi
: sorpreso, cercava d'incunearsi per far le presentazioni in regola, ma nessuno gli
: quell'inappetenza... può anche far entrare in sospetto che ne'reni sia
caterina da siena, iv-149: per non far dispiacere, si va...
tutto l'inverno. 3. far seccare, inaridire, guastare per l'eccessivo
lazzeretto, / gente che uscìa di far la quarantina. galanti, 1-61: il
143: che vai essere altiero e far fracasso / d'oro, terreni aver
mette mano alle cose pubbliche non può far sì che la città viva tranquilla e
calmucchi... possono ora far paura alla russia. se altre volte con
-volgere verso terra, abbassare o far abbassare (gli occhi, lo sguardo
, agg. atto a curvarsi o a far curvare. forteguerri, i-258:
, i-800: ora il tempo doveva far sì che un figlio, anche se straordinariamente
dirai: -quanto era / meglio far grazia altrui, che star sì altera.
indarno: starsene in ozio, non far nulla, rimanere inoperoso. dante,
diviene in tanta disperazione che si delibera di far de le cose che prima non averia
bisogna... rubar le casse, far di quelle che chiamano appropriazioni indebite.
cui l'uomo non ha potuto mai far di meno. = deriv. da
abusando i privilegi che hanno avuto di far elezioni d'uomini sufficienti per le chiese
grado loro; l'altro, per vedersi far compagni e superiori uomini indegni, e
. che non si può cancellare o far scomparire (una sostanza che macchia, un
tarda, e sarebbe stata indelicatezza il far musica. pirandello, 5-396: la indelicatezza
botta, 5-190: si trattava di far indenne l'austria a spese di venezia
, lottinger furono i tre incaricati di far i conti per l'indennizzazióne de'fermieri.
che del guardo è rete, / far che un aspetto indentri, un altro
con indesinenza di colpi nella muraglia per far breccia. = deriv. da